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La '''memoria a breve termine''' ('''MBT'''), anche chiamata '''memoria primaria''' o '''attiva''', è quella parte di [[memoria]] che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di [[informazioni]], chiamata ''span'',<ref>In psicologia e neuroscienze si usa la definizione di ''memory span'' per la lista più lunga di elementi di una lista, che una persona può ripetere nell'ordine corretto immediatamente dopo la presentazione nel 50% delle prove. Gli elementi possono includere parole, numeri, lettere.</ref> (tra i 5 e i 9 elementi, secondo l'articolo ''[[Il magico numero sette, più o meno due]]'' di Miller<ref>{{Cita pubblicazione|autore=George A. Miller|anno=1956|titolo=The magical number seven, plus or minus two: some limits on our capacity for processing information|rivista=Psychological Review|volume=63|numero=2|pp=81-97|doi=10.1037/h0043158|url=http://www.psych.utoronto.ca/users/peterson/psy430s2001/Miller%20GA%20Magical%20Seven%20Psych%20Review%201955.pdf|pmid=13310704}}</ref>) per una durata di 20/30 secondi circa. È contrapposta alla [[memoria a lungo termine]], capace di conservare una quantità enorme di informazioni per lungo tempo, siano esse recenti o remote: i termini "breve" e "lungo" non si riferiscono alla collocazione temporale degli avvenimenti appresi, ma alla loro durata di conservazione;
Sandbox personale Cicognac. "Memento" per compilazione grammatiche (''<u>da sviluppare con un micro-elenco di complementi/preposizioniiiii!!!</u>'')
 
Poi se le informazioni vengono elaborate in modo profondo ([[Reiterazione]] elaborativa) passano alla memoria a lungo termine, dove si conservano per un periodo di tempo lungo (ore, giorni, mesi, anni), altrimenti vengono meno.
'''GRAFIA E PRONUNCIA'''
 
Tale distinzione viene spesso travisata nel linguaggio comune, che considera (erroneamente) la memoria a breve termine come la capacità di ricordare eventi recenti e la memoria a lungo termine quelli remoti.{{Senza fonte}} In realtà sia gli eventi recenti (ad esempio, cosa si è mangiato a colazione) che remoti (ad esempio dove si è andati in vacanza l'anno scorso) vengono elaborati dalla memoria a lungo termine.
VOCALI
 
== Meccanismi biologici ==
Tavola delle vocali (se non è in alfabeto latino, scrivere l'alfabeto e/o eventuali trasformazioni in diacritico) con IPA, traslitterazione e spiegazione semplice di come pronunciare. Se ci sono lettere e suoni simili tra loro, mostrare le differenze. Idem se ci sono differenze/varietà di pronuncia.
Le memorie a breve termine sono legate al fatto che un'[[esperienza]] viene mantenuta in un circuito formato da varie cellule cerebrali ([[neuroni]]) e dai loro prolungamenti, sotto forma di una blanda attività elettrica che continua a percorrere questo circuito diverse volte finché questa attività non stimola la formazione di contatti stabili tra [[cellula]] e cellula e in alcuni casi la produzione di sottili prolungamenti che "chiudono il circuito" in una catena di neuroni.
 
=== Memoria a breve termine uditivo-verbale ===
CONSONANTI
Al posto di memoria a breve termine gli psicologi cognitivi preferiscono parlare di "working memory" (WM) o memoria di lavoro, un modello cognitivo proposto per la prima volta da Alan Baddeley nel 1974. Questo modello prevede un sistema attenzionale (l'esecutivo centrale) che supervisiona due sistemi sussidiari: il ciclo fonologico, che mantiene disponibili le informazioni uditive, e il taccuino visuo-spaziale, impegnato invece nella rappresentazione dello spazio.
 
La MBT uditivo-verbale si identifica con il ciclo fonologico (o ciclo articolatorio) del modello della ''working memory'', ed è composta da un magazzino fonologico a breve termine e da un circuito di ripasso articolatorio. Uno stimolo acquisito per via uditiva entra direttamente nel magazzino fonologico, dove rimane per un paio di secondi a meno che non venga utilizzato il ripasso articolatorio, che permette di prolungare il tempo di ritenzione dello stimolo. Uno stimolo verbale acquisito per via visiva (es. leggere una parola) passa necessariamente dal ripasso articolatorio prima di entrare nel magazzino fonologico. Se viene impedito l'uso del ripasso articolatorio, impegnando il soggetto in un secondo compito articolatorio (per es. pronunciare una sillaba ripetutamente), lo stimolo presentato uditivamente viene a degradarsi, mentre lo stimolo presentato visivamente non viene ricodificato in termini fonologici; è il cosiddetto «effetto di soppressione articolatoria».
Consonanti con IPA, traslitterazione e spiegazione semplice di come pronunciare +eventuale sandhi e catalogo di differenze.
 
Inoltre, se gli stimoli uditivi sono fonologicamente simili la prestazione peggiora, perché è più difficile discriminare fra due elementi codificati in maniera analoga; detto «effetto di similarità fonologica». Anche la maggiore lunghezza delle parole influenza negativamente la prestazione, perché il ripasso articolatorio impiega più tempo per stimoli più lunghi; si ha quindi un «effetto di lunghezza delle parole». Un danno selettivo alla MBT uditivo-verbale causa difficoltà per esempio nel comprendere frasi complesse, nel ricordare un numero di telefono, o nel calcolare il resto quando si paga il conto. Le lesioni che provocano deficit di questo tipo di memoria interessano il lobo parietale inferiore o temporale postero-superiore sinistri per quanto riguarda il magazzino fonologico, e la parte posteriore della terza circonvoluzione frontale sinistra ([[area di Broca]]) per quanto riguarda il ripasso articolatorio.
PUNTEGGIATURA E ORTOGRAFIA
 
== Note ==
Che punteggiatura c'è, norme ortografiche importanti.
<references />
 
== Voci correlate ==
'''ESEMPI'''
 
* [[Memoria]]
Qualche breve esempio della lingua nel sistema di scrittura originale e in alfabeto latino (se diverso). Se possibile si può includere qui anche qualche esempio audio.
* [[Memoria a lungo termine]]
 
== Altri progetti ==
'''GRAMMATICA'''
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
Descrizione della grammatica per punti di complessità crescente:
*'''pronomi personali''' di ogni registro.
*nomi comuni (con tutti i '''generi''' e '''casi grammaticali''') e comportamento '''nomi propri'''.
*Come creare il '''plurale''' regolare e non, anche con eventuali casi grammaticali.
*'''articolo determinativo e non''', se esistono.
*'''coordinare due o più nomi''' (congiunzione "e", "o").
*'''apposizione''' con titolo lavorativo o onorifico (ex. il ''professor'' Mario Rossi).
*pronomi e aggettivi '''possessivi''' e '''dimostrativi''' trasformati in genere, numero, caso (li affianchi ad un nome con sue caratteristiche morfologiche).
*trasformazione applicata anche ad '''aggettivi casuali''' (ex. lento, alto, bello, italiano)
*'''superlativo''' assoluto e relativo
*'''comparativo''' maggioranza, minoranza, inclusa la quantità (ex. più veloce di dieci minuti); dire un'uguaglianza e fare un paragone.
*'''esclamazioni enfatiche''' (ex. che bel film!)
*il '''possessivo con un proprietario''' e varianti (più oggetti, più oggetti di più proprietari, ecc.).
*gli '''indefiniti''' (ex. qualcuno, qualcosa, in qualche modo, da qualche parte; tutti, da ogni parte; nessuno, da nessuna parte) da soli (come pronomi) e affiancati a parole (ex. qualche oggetto, nessun oggetto).
 
* {{Collegamenti esterni}}
* '''Matematica''' (numeri ordinali e cardinali; come si legge frazione; percentuali; come si leggono delle robette matematiche come la radice quadrata)
{{Controllo di autorità}}{{portale|psicologia}}
FRASE VERBALE
*verbo '''essere, avere''' +dei verbi casuali coniugati '''in ogni tempo''', presi da ogni coniugazione in ogni modo, all'attivo/passivo e affermativo/negativo, ogni aspetto in ogni tempo (perfettivo, imperfettivo continuato e non, ex. "stavo giocando, giocai"), "stare per..." in ogni tempo.
*'''Ordine base dei costituenti''' (soggetto-verbo-c. oggetto diretto) ed eventuali varianti enfatiche o popolari.
*il verbo '''"esserci" e "trovarsi" +localizzatori'''.
*'''catene verbali''' (ex. "io voglio andare; spero di fare...")
*'''completive''' (ex. "voglio che tu vada"; "sono così contento che...", "ho lavorato così tanto che...")
*'''impersonali''' (ex. "piove; si pensa che...")
*'''Locuzioni''' (ex. prima, dopo)
*proposizione '''relativa''' (ex. il ragazzo ''che'' gioca).
*dove inserire i '''nomi di tempo''' e '''gli avverbi''' (frequenza; certezza o no; modo ex. "con calma, ripetutamente, in quantità").
*verbi e aggettivi che '''reggono preposizione''' +che caso va dopo la preposizione +come si costruisce la relativa con tutto ciò.
*tutte le '''congiunzioni''' (frase complessa con coordinate e subordinate) riferite a intere porzioni di frase o meno (ex. alto ''e'' magro)
*Interrogativa con '''question tag'''.
*'''interrogative diretta''' con verbi attivi/passivi, con e senza preposizione, ecc.
*Interrogativa con '''pronomi interrogativi''' in ogni posizione, con verbi attivi/passivi, con e senza preposizione ecc.
 
APPENDICE
*intestazioni '''lettere, indirizzi, numero di telefono'''.
*tipici '''convenevoli'''.
*tipici nomi propri maschili e femminili; città più famose; tipici onorifici e vezzeggiativi.
*'''interiezioni'''.
*tipici '''idiomi'''.
*Tipici '''proverbi'''.
 
'''LESSICO'''
 
Questa sezione dovrebbe contenere una discussione di qualche caratteristica particolare del lessico della lingua, come il fatto che contenga o meno un gran numero di parole prese a prestito da altre lingue o un differente set di parole per diversi registri, taboo, ecc...
 
'''BIBLIOGRAFIA'''
 
* Autore. ''Titolo libro''. Città, editore, anno. ISBN
* Fazzioli, Edoardo. Chan Mei Ling, Eileen. Caratteri cinesi. Milano, Mondadori Arte, 2010. ISBN 9788837073763
 
'''COLLEGAMENTI ESTERNI'''
 
(EN, FR, IT) [http://www.link3.com Titolo] (descrizione)
 
*{{lingue|en|fr|it}} <nowiki>[http://www.link3.com Titolo]</nowiki> (descrizione)
 
<nowiki><span style="color:green">''Così metti le scritte in verde''</span></nowiki>
 
 
== Fonetica ==
Una delle caratteristiche del turco è l'[[armonia vocalica]] (se la prima vocale di una parola turca è una [[vocale palatale]], la seconda e le altre vocali della parola o sono la stessa o sono altre vocali palatali; es.: Erdem). Si veda anche la [[Ğ]] ("g dolce" o "g morbida"). Nonostante le parole turche siano composte con questa regola, esistono delle eccezioni, che includono i prestiti stranieri.
 
L'accento, tranne nei prestiti, in alcuni nomi propri di luogo (toponimi), in alcune interrogative e in alcuni avverbi, è sull'ultima sillaba. Se una parola ha già l'accento sull'ultima sillaba, nel momento in cui si crea una catena di suffissi esso si sposterà sull'ultima sillaba del composto. Se il composto ha una radice verbale (e quindi è la voce di un verbo), l'accento cade sul suffisso che stabilisce il tempo, che precede la persona. Se il verbo è negativo, l'accento cade prima del suffisso del negativo.
 
L'accento è disambiguato nei dizionari ed è orientato verso l'alto (ad esempio, ''İstánbul'').
 
=== Le vocali ===
{| class="wikitable"
!Vocale
!Trascrizione in IPA
!Descrizione
|-
|A, a
|/a/
|A di '''a'''lto.
|-
|E, e
|/e/
|E di '''e'''norme.
|-
|Ö, ö
|/ø/
|E di '''e'''norme procheila, cioè con le labbra arrotondate.
|-
|İ, i
|/i/
|I di '''i'''nnaffiare. Non bisogna dimenticarsi di scrivere il puntino sulla lettera pure se maiuscola.
|-
|Ü, ü
|/y/
|I di '''i'''nnaffiare, con le labbra arrotondate.
|-
|O, o
|/o/
|O di '''o'''rso, con le labbra arrotondate.
|-
|U, u
|/u/
|U di '''u'''ltimo, con le labbra arrotondate
|-
|I, ı
|/ɯ/
|U di '''u'''ltimo, con labbra distese e il dorso della lingua molto più vicino alla parte tondeggiante del palato.
|}
A volte sopra le vocali di prestiti arabi e persiani o di alcuni nomi propri (ad esempio, "''Lâmia''", nome proprio femminile) può trovarsi l'accento circonflesso ''^'' , che fa sì che si leggano più lunghe. Questa grafia, nei prestiti, differenzia la grafia e pronuncia di due parole altrimenti identiche (ad esempio: "''hala''", zia paterna; " ''hâlâ'' ", ancora/di nuovo). Si può trovare pure in aggettivi di derivazione araba come allungamento della "i" finale, che in grafia perde il punto (ad esempio, " ''millî'' ", nazionale).
 
=== Le consonanti ===
Le consonanti dell'[[alfabeto turco]], inclusa la Y/y semivocalica, sono le seguenti:
{| class="wikitable"
!Consonante
!Trascrizione in IPA
!Descrizione
|-
|B, b
|/b/
|B di '''b'''alena, sonora. Un suono sonoro si distingue da un suono sordo perché, durante l'esecuzione di quest'ultimo, il palmo della mano messo intorno alla gola non sente la vibrazione delle corde vocali (ad esempio, si confrontino "mmm" e "vvv" con "fff" e "sss").
|-
|C, c
|/d͡ʒ/
|G di '''g'''elato, sonora. In italiano è quindi un falso amico. Un esempio è ''gece,'' "notte".
|-
|Ç, ç
|/t͡ʃ/
|C di '''c'''iao, sorda. Esempi: ''çok'' "molto", ''küçük'' "piccolo", ''geç'' "tardi", ''gerçek'' "reale", ''çocuk'' "bambino" (quest'ultimo esempio è molto utile per distinguere le due consonanti in pronuncia/suono e per non confondere "c" /d͡ʒ/ con "k" /k/).
|-
|D, d
|/d/
|D di '''d'''ado, sonora. In generale, se una consonante è scritta raddoppiata, significa che si pronuncia geminata, come in italiano. Esempi: ''ciddi'' /d͡ʒiddi/ "serioso", ''mükemmel'' /mykemmel/ "eccellente", ''anne'' /anne/ "madre".
|-
|F, f
|/f/
|F di '''f'''arfalla, sorda. Alcuni parlanti la realizzano con un contatto più blando tra arcata dentaria superiore e labbro inferiore quando è succeduta da vocali arrotondate.
|-
|G, g
|/g/
|G di '''g'''alera, sorda. La pronuncia non varia a prescindere.
|-
|Ğ, ğ
|''vedi descrizione''
|la '''''ğ''''' '''morbida''' o '''ğ dolce''' non è una vera consonante: serve solo per allungare il suono della vocale che la precede nel caso in cui ğ- si trovi a fine parola (''dağ'', "montagna", si legge "daa" /da:/; ''sağ'', "destra", è /sa:/) o ci sia una consonante dopo di essa (in parole povere, se non è in contesto intervocalico), come in ''oğlum'' ("figlio", /o:lum/).
 
Nella combinazione öğö e üğü è la ''i'' semivocalica con le labbra distese, modulata brevemente. Un esempio è ''büyük'', "largo".
 
È ancora /j/ pure se la prima delle due vocali è una "e" o una "i" (eğ-, iğ-); è indifferente quella che segue al secondo posto.
 
In tutti gli altri casi possibili, è muta (ad esempio, ''Erdoğan'') e in IPA si disambigua che c'è una legatura tra le due vocali data dalla caduta della "g morbida" utilizzando il simbolo della liaison, simile ad una parentesi tonda poggiata per terra: /erdo‿an/. Se si traslitterasse in turco /erdoan/ a partire dal solo IPA, la resa sarebbe *Erdoan, una grafia errata. Poi, se in questo caso ci sono due vocali identiche intorno alla lettera, si ottiene artificialmente un allungamento, per esempio con ''olduğunu'' (congiunzione relativa "che...", /oldu:nu/). L'unica eccezione alla regola sopra è la negazione "''değil''", che ha la pronuncia fissa /di:l/, completamente stravolta.
 
Nessuna parola inizia mai per ğ morbida: in ogni combinazione è sempre preceduta da una vocale. Quindi la grafia Ğ si trova solo se tutta la parola (o addirittura tutta la frase) è scritta in stampato maiuscolo.
|-
|H, h
|/h/
|H dell'inglese '''h'''ave, sorda. È raro che in alcune parole non si pronunci: i due casi più esemplari sono il nome proprio ''Mehmet'' /memet/, adattato da "Muhammad", e l'onorifico "Signora", ''Hanım'', di fronte a nomi propri femminili che terminano in vocale. Se quest'ultimo poi finisce in /a/, si ottiene artificialmente un allungamento vocalico, ex. ''Lâmia Hanım'' /la:mia:nim/.
|-
|J, j
|/ʒ/
|G di '''g'''elato, senza contatto tra organi e sonora. Si trova solo in prestiti.
|-
|K, k
|/k/
|C di '''c'''ane / K di '''k'''oala, sorda.
|-
|L, l
|/l/
|L di '''l'''eva, sonora. In alcuni si casi si può sentire la "Dark L", cioè la "L" inglese, come in "mi'''l'''k". Si realizza pronunciando la "L" con la lingua molto spinta in avanti, in posizione di "gn" di ''gn''omo.
|-
|M, m
|/m/
|M di '''m'''ano, sonora.
|-
|N, n
|/n/
|N di '''n'''ave, sonora. Davanti a "-k/g" nella parlata rapida si trasforma in /ŋ/, cioè si pronuncia col dorso della lingua in zona velare, come in -NG dell'inglese ki'''ng'''. Per lo stesso principio, davanti a "-p/b" si assimila in /m/, come ad esempio in ''İstanbul''. L'assimilazione è un fenomeno solamente fonetico.
|-
|P, p
|/p/
|P di '''p'''ietra, sonora.
|-
|R, r
|/ɾ/
|R di '''r'''ana, sonora e monovibrante.
|-
|S, s
|/s/
|S di '''s'''ole, sorda.
|-
|Ş, ş
|/ʃ/
|Sc di '''sc'''ienza, sorda. Esempi: ''şey'' "oggetto, cosa", ''şimdi'' "adesso, ora", ''işte'' "qui, qua", ''şeyi'' "tutto", ''kişi'' "persona", ''işe'' "lavoro", ''hoş'' "carino", ''teşekkür'' "grazie".
|-
|T, t
|/t/
|T di '''t'''avolo, sorda.
|-
|V, v
|/v/
|V di '''v'''ela, sonora. Alcuni parlanti la realizzano con un contatto più blando tra arcata dentaria superiore e labbro inferiore se è succeduta o preceduta da vocali arrotondate.
|-
|Y, y
|/j/
|I di '''i'''ato, semivocalica. Non è da confondere con "J", /ʒ/. Esempi: ''yok'' "no", ''ya'' "oppure".
|-
|Z, z
|/z/
|Z di '''z'''ero, senza contatto tra organi e sonora.
|}
* Quando una radice che termina in ''-p, -t, -ç, -[vocale+k]'' e ''-nk'' ha dopo di sé un suffisso che inizia per vocale, avviene la '''sonorizzazione'''. In questo fenomeno fonetico, la consonante in radice si sonorizza in ''-b-, -d-, -c-, -ğ-, -ng-.'' Esempio: dola'''p''' (armadio) e dola'''b'''ı (<il> suo armadio). Nel quarto caso, durante la lettura o mentre si parla, bisogna poi tenere a mente il fatto che -''ğ-'' si trasforma''.'' Il fenomeno è sia fonetico sia ortografico. La sonorizzazione non avviene però con parecchie parole monosillabiche (come "at", cavallo) e con prestiti arabi in -et/at ed europei (come "bisiklet", bicicletta). I vocabolari turchi disambiguano se non avviene la sonorizzazione con un esempio convenzionale col pronome suffisso, che è il tipico esempio di suffisso vocalico.
* I suffissi che iniziano con ''-d, -g, -c'' sono colpiti dalla '''desonorizzazione''' se seguono una radice che termina senza vocale e con una qualunque consonante sorda, inclusa la ''h.'' I tipici suffissi con queste lettere sono ''-de'' ("in/a"; "alle" +orario), ''-ci'' (usato per ottenere nomi di mestieri relativi all'ambito della radice) e ''-gen'' (da verbi, forma aggettivi e sostantivi). Il fenomeno è sia fonetico sia ortografico. Ad esempio: diş - diş'''''ç'''''i (dente - dentista)