Azione (fisica): differenze tra le versioni
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In [[fisica]], in particolare nella [[meccanica hamiltoniana]] e [[meccanica lagrangiana|lagrangiana]], l''''azione''' è una
Nel caso si consideri un'azione che sia [[Principio di località|locale]], essa deve essere definita attraverso un [[integrale]]. In generale, lo spazio delle
Si tratta di uno strumento
==Storia==
Il concetto di ''azione'' è stato introdotto da [[Pierre Louis Moreau de Maupertuis|Maupertuis]] per [[sistemi scleronomi]] nel [[1746]]. Secondo la sua definizione, in un sistema di <math> n </math> coordinate generiche <math> q_i </math>, intendendo l'integrale dell'[[energia cinetica]] <math>T</math> tra due istanti <math>t_1</math> e <math>t_2</math> dell'evoluzione temporale del sistema:
:
Questa quantità viene chiamata ''azione ridotta'' in quanto funzionale applicato al percorso seguito da un sistema fisico che non considera la dipendenza dal parametro temporale <math>t</math>. Nei sistemi scleronomi l'energia cinetica è pari alla metà dell'[[integrale di Hamilton]], quindi l'azione ridotta è esprimibile come integrale di cammino:
:<math>\mathcal
dove <math>\mathbf{p} </math> è la [[coordinate generalizzate|quantità di moto generalizzata]]. Il [[principio di Maupertuis]] stabilisce che lungo l'effettiva traiettoria seguita dal sistema questo funzionale è stazionario.
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Eulero, nelle sue Riflessioni su alcune leggi generali della natura del 1748, definisce ''sforzo'' come l'opposto dell'integrale dell'energia potenziale:
:
Hamilton, alla luce della recente
:
==Definizione==
In fisica esistono diverse definizioni di azione.<ref>Encyclopaedia of Physics (2nd Edition), R.G. Lerner, G.L. Trigg, VHC publishers, 1991, ISBN (Verlagsgesellschaft) 3-527-26954-1, ISBN (VHC Inc.) 0-89573-752-3</ref><ref name="Analytical Mechanics 2008">Analytical Mechanics, L.N. Hand, J.D. Finch, Cambridge University Press, 2008, ISBN 978-0-521-57572-0</ref> Solitamente si fa corrispondere all'azione un [[integrale]] rispetto al tempo ed eventualmente rispetto ad un insieme di variabili spaziali, e talvolta l'integrale viene effettuato lungo la curva percorsa dal sistema considerato nello spazio delle configurazioni. In [[meccanica lagrangiana]] ed [[meccanica hamiltoniana|hamiltoniana]] è solitamente definita come l'integrale nel tempo di una funzione caratteristica del sistema meccanico considerato, la [[
La principale motivazione nel definire il concetto di azione risiede nel [[principio variazionale di Hamilton]],<ref name="Reality, Roger Penrose 2007">The Road to Reality, Roger Penrose, Vintage books, 2007, ISBN 0-679-77631-1</ref> secondo il quale ogni sistema meccanico è caratterizzato dal fatto che la sua [[equazione del moto|evoluzione temporale]] tra due posizioni nello spazio [[Principio di minima azione|minimizza l'azione]]. Nell'ambito del [[calcolo delle variazioni]] tale enunciato si esprime dicendo che l'evoluzione temporale di un sistema fisico fra due istanti dello spazio delle
Se l'azione <math>\mathcal{S}</math> può essere espressa attraverso un operatore integrale nel tempo tra gli istanti iniziale e finale dell'evoluzione del sistema, si ha:<ref name="Analytical Mechanics 2008"/>
:<math>\mathcal{S} = \int_{t_1}^{t_2} \mathcal L \ \mathrm dt</math>
dove l'integrando <math>\mathcal L</math> è la
In un contesto più formale, si consideri una [[varietà differenziabile]] ''n''-dimensionale <math>M</math>, una varietà detta "bersaglio" <math>T</math> e sia <math>\mathcal{C}</math> lo spazio delle configurazioni delle [[funzione liscia|funzioni lisce]] da <math>M</math> a <math>T</math>. In [[meccanica classica]], ad esempio, <math>M</math> è la varietà monodimensionale <math>\mathbb{R}</math> che rappresenta il tempo, e lo spazio bersaglio è il [[fibrato tangente|fibrato cotangente]] dello spazio delle [[coordinate generalizzate|posizioni generalizzate]].
L'azione è un [[funzione scalare|funzionale]] <math>S:\mathcal{C}\rightarrow \mathbb{R}</math> che [[funzione (matematica)|mappa]] su <math>\mathbb{R}</math> (e non su <math>\mathbb{C}</math> per ragioni fisiche). Affinché l'azione sia [[Principio di località|locale]] è necessario imporre ulteriori restrizioni sul funzionale: se <math>\phi\in\mathcal{C}</math> si assume che <math>S(\phi)</math> sia l'[[integrale]] su <math>M</math> della
:<math>\mathcal S[\phi]\equiv\int_M \mathcal{L}(\phi(x),\partial\phi(x),\partial
La maggior parte delle volte si assume che la
===Equazioni variazionali di Eulero
{{vedi anche|Equazioni variazionali di Eulero
Se <math>M</math> è [[insieme compatto|compatto]], le [[condizioni al contorno]] si ottengono specificando il valore di <math>\phi</math> al [[Frontiera (topologia)|frontiera]] di <math>M</math>, altrimenti si ottengono fornendo opportuni limiti per <math>\phi</math> quando <math>x</math> tende all'[[infinito (matematica)|infinito]]. Questo rende possibile ottenere l'insieme delle funzioni <math>\phi</math> tali che tutte le derivate funzionali di <math>S</math> su <math>\phi</math> sono [[zero|nulle]] e <math>\phi</math> soddisfa le condizioni al contorno date. Tale insieme è determinato, considerando le condizioni al contorno, dalle soluzioni [[Soluzione on shell ed off shell|on shell]] delle [[equazioni di Eulero-Lagrange]]:
:<math>\frac{\delta\mathcal{S}}{\delta\phi}= - \partial_\mu
\left(\frac{\partial\mathcal{L}}{\partial(\partial_\mu\phi)}\right) + \frac{\partial\mathcal{L}}{\partial\phi}=0</math>
Il membro sinistro è la [[derivata funzionale]] dell'azione rispetto a <math>\phi</math>.
In [[meccanica classica]] la
:<math> \mathcal{L} (\dot
==Invariante di Poincaré==
Un invariante temporale viene definito come una grandezza <math>\mathcal I</math> tale che:<ref>{{Cita|Fitspatrick|pp. 26-27}},{{Cita|Benettin|pp. 89-96}}.</ref>
:<math> \frac {\mathrm d \mathcal I}{\mathrm dt}= 0 </math>
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:<math> \frac {\mathrm d \mathcal I}{\mathrm dt} = - \oint_C \mathrm d \mathcal H = 0 </math>
in quanto da lui adottato nella [[teoria delle orbite]]. Introducendo una variabile periodica <math>s</math> per mettere la curva e l'Hamiltoniana in forma parametrica, sviluppando la [[derivata totale]] dell'
:<math> \oint_C \mathrm d \mathcal H = \oint_{C(s)} \frac {\mathrm d \mathcal H}{\mathrm ds} \mathrm ds = \oint_{C(s)} \left [ \frac {\partial \mathcal H}{\partial p_i} \frac {\partial p_i}{\partial s} + \frac {\partial \mathcal H}{\partial q_i} \frac {\partial q_i}{\partial s} \right ] \, \mathrm ds = 0</math>
Riga 77:
Si dimostra quindi che questo invariante corrisponde all'azione ridotta lungo una traiettoria chiusa <math>C</math> nello spazio delle fasi, ovvero alla circuitazione:
:<math>\mathcal I = \oint_C \mathbf{p} \cdot \mathrm d\mathbf{q} = \oint_C \mathrm d \mathcal
semplicemente parametrizzando la curva e le variabili coniugate:
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==Azione classica==
{{vedi anche |Principio variazionale di Hamilton}}
Anche in fisica classica l'azione è definita come un [[funzionale]] ([[integrale]]) <math>\mathcal{S}</math> che agisce su un insieme di funzioni dipendenti dal tempo ed eventualmente dallo spazio, e restituisce uno [[Campo (matematica)|scalare]].<ref name="Reality, Roger Penrose 2007"/><ref>Classical Mechanics, T.W.B. Kibble, European Physics Series, McGraw-Hill (UK), 1973, ISBN 0-07-084018-0</ref> In [[meccanica classica]] un sistema fisico è descritto da <math>
L'[[integrale]] che definisce l'azione nell'intervallo compreso tra <math>t_1</math> e <math>t_2</math> è dunque il seguente:
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:<math>
\mathcal{S}[\mathbf{q}] \ \stackrel{\mathrm{def}}{=}\
\int_{t_1}^{t_2} \mathcal L(\dot\mathbf{q}(t),
</math>
dove <math>\mathcal L(\dot\mathbf{q},
Il principio variazionale afferma che l'evoluzione del sistema fisico è la soluzione dell'[[calcolo variazionale|equazione variazionale]]:
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:<math>\frac{\delta \mathcal{S}}{\delta \mathbf{q}(t)}=0</math>
In un sistema scleronomo, in particolare, anche l'azione ridotta <math>\mathcal
== Azione relativistica ==
L'approccio hamiltoniano ha il vantaggio di essere facilmente esteso e generalizzato. Per essere [[invarianza di Lorentz|invariante]], l'azione deve dipendere da quantità invarianti. La più semplice di queste quantità
:<math> -(c \, \mathrm d \tau )^2 = - \mathrm ds^2 = -(c \, \mathrm dt)^2 + \mathrm dx^2 + \mathrm dy^2 + \mathrm dz^2, \ </math>
dove con <math> c </math> si è indicata la [[velocità della luce]] e con <math> \mathrm d \tau = - \mathrm ds / c </math> è la variazione infinitesima del tempo proprio. Per un [[punto materiale]] non soggetto a forze l'azione relativistica è data da<ref>L.D. Landau and E.M. Lifshitz ''The Classical Theory of Fields'' Addison-Wesley 1971 sec 8.p.24-25</ref>:
:
:<math>\mathcal S = -mc \int \mathrm ds = -mc^{2} \int \mathrm d \tau .</math>
Riga 117:
==Bibliografia==
* {{Cita libro| autore-capitolo=G. Benettin| capitolo= par. 4.7 Invarianti adiabatici|titolo=[https://www.math.unipd.it/~benettin/links-MA/ma-17_10_25.pdf Appunti per il corso di meccanica analitica]|pp=89-96|cid=Benettin|anno=2017}}
* {{Cita pubblicazione
| autore-capitolo=
* {{Cita libro
▲* {{Cita libro | autore=Lev D. Landau | coautori= Evgenij M. Lifshits| titolo=Fisica teorica 1 - Meccanica| data=1976| editore=Editori Riuniti Edizioni Mir| città= Roma| ISBN=88-6473-202-0|cid= Landau}}
* {{en}}Lanczos, The Variational Principles of Mechanics, Dover Publications, New York, 1986. ISBN 0-486-65067-7. Il riferimento più citato tra tutti quelli che trattano questo campo.
* {{en}}Moore, "Least-Action Principle" in Macmillan Encyclopedia of Physics, Simon & Schuster Macmillan, 1996, Volume 2, ISBN 0-02-897359-3, pp. 840–842.
Riga 141 ⟶ 140:
*[[Principio di Maupertuis]]
*[[Principio variazionale di Hamilton]]
*[[Teorema di Liouville (meccanica
*[[Teorema di Noether]]
*[[Teoria delle piccole oscillazioni]]
Riga 154 ⟶ 153:
*{{cita web|http://www.emis.de/classics/Hamilton/|Hamilton, ''The mathematical paper'' trascritte e corrette da David R. Wilkins}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Meccanica}}
[[Categoria:Meccanica razionale]]
[[Categoria:Grandezze energetiche]]
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