Giuseppe Ugolini (militare): differenze tra le versioni

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{{Infobox militare
|Nome = Giuseppe Ugolini
|Immagine = Il Vice brigadiere Giuseppe Ugolini MOVM.jpg
|Soprannome =
|Data_di_nascita = 19 marzo 18891885
|Nato_a = [[Torgiano]]
|Data_di_morte = 23 giugno 1920
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|GiornoMeseMorte = 23 giugno
|AnnoMorte = 1920
|Epoca = 1900
|Attività = militare
|Nazionalità = italiano
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==Biografia==
[[File:Funerali Giuseppe Ugolini giugno 1920.jpg|thumb|left|I funerali del vice brigadierevicebrigadiere a Milano]]
Chiamato alle armi con la sua classe di leva ed arruolato nel reggimento artiglieria a cavallo, nel novembre 1905, ivi ebbe i galloni di caporale e caporal maggiore. Passò, poi, a domanda nell’Arma, come carabiniere a piedi, nella Legione di Milano nell’agosto 1908. Promosso [[Vicebrigadiere|vice-brigadiere]] nel maggio 1916, alcuni mesi dopo, passato nelle truppe coloniali della [[Cirenaica italiana|Cirenaica]], partì per Bengasi assegnato a quella Divisione Carabinieri e fu promosso brigadiere nel gennaio 1918. Rimpatriato nel luglio 1919 e destinato alla Legione di Milano, fu assegnato alla stazione di Porta Monforte. A Milano, in quel tempo, come in altre città, dopo tre anni di durissima [[Prima guerra mondiale|guerra]] felicemente conclusa, la popolazione, spinta da una lotta politica sostenuta dalle varie ideologie mirava decisamente alla conquista dei mezzi di produzione, attraverso scioperi e sommovimenti delle masse operaie.
Il 22 giugno 1920, al termine di un comizio tenuto dall'anarchico [[Errico Malatesta]] all'[[Arena di Milano]],<ref>Mimmo Franzinelli, ''Squadristi'', Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 290</ref> manifestanti [[anarchici]] si diressero in corteo lungo le strade di Milano devastando negozi e lanciando sassi. Il corteo non autorizzato fu bloccato dalla Polizia e sciolto con la forza. Negli scontri che seguirono furono uccisi sei manifestanti. La sera stessa i capi anarchici proclamarono lo sciopero generale.
 
Il 22 giugno 1920, dopo un comizio pubblico svoltosi in prossimità dell’Arena per affermare la solidarietà degli operai con i ferrovieri in sciopero da dieci giorni, si ebbero alcuni scontri tra manifestanti e la forza pubblica. Il mattino successivo, il brigadiere Ugolini, mentre in esecuzione di ordini ricevuti si trasferiva dalla stazione di Porta Monforte a quella di Viale Brianza su una vettura di noleggio, venne affrontato e fermato, verso le ore 9,30, nel popolare sobborgo Loreto, da operai scioperanti, i quali, intenzionati ad impedire a chiunque l’accesso alla Città, gli intimarono minacciosamente di consegnare le armi. Il brigadiere Ugolini, respinto sdegnosamente la tracotante ingiunzione, contese con decisione il suo moschetto a coloro che, fattisi dappresso, cercarono di impadronirsene. Nella colluttazione disperata, un colpo di arma da taglio infertogli da uno degli assalitori, che gli fratturò la mandibola sinistra. Benché sanguinante, imbracciato il moschetto, dalla stessa vettura su cui era stretto da più parti dagli scioperanti, ne abbatté uno. Sceso poi dalla vettura, benché fosse fatto segno a colpi di rivoltella, continuò a difendersi col moschetto, facendosi largo fra la folla, e cadde, proditoriamente colpito da un colpo di rivoltella alla nuca.
Il giorno dopo i militanti anarchici procedettero in [[Piazzale Loreto]] a bloccare tutti i mezzi di trasporto. Il [[vice brigadiere|brigadiere]] Giuseppe Ugolini, mentre si trovava a bordo di un tram in [[corso Buenos Aires]] armato di pistola e moschetto, fu intercettato da circa duecento manifestanti anarchici. Ugolini, circondato dalla folla, si rifiutò di consegnare il fucile<ref name=autogenerato1>Mimmo Franzinelli, ''Squadristi'', Oscar Mondadori, Cles (Tn), 2009, pag. 291: «Loreto: il vicebrigadiere dei carabinieri Giuseppe Ugolini, circondato dalla folla, rifiuta di consegnare il fucile e spara contro gli aggressori, uccìdendo il diciannovenne operaio socialista Alfredo Cappelli e l'ex guardia di finanza Francesco Bonini»</ref> e sparò col moschetto uccidendo due uomini (l'operaio Alfredo Cappelli e l'ex guardia di finanza Francesco Bonini<ref name=autogenerato1 />) e ferendone tre<ref>''I martiri dimenticati 1919-1924'', Novantico Editore, 2009, pagg. 28-29</ref>. Subito dopo fu [[linciaggio|linciato]].<ref>{{Cita news
|autore =
|url = http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,avanzata/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1175_01_1920_0148_0001_24315700/
|titolo = Giornata di rivolta a Milano
|pubblicazione = La Stampa
|città = Torino
|data = 23 giugno 1920
|p = 1
}}</ref>
 
==Riconoscimenti==
Ricoverato all'ospedale militare che si trovava allora presso Sant'Ambrogio, spirò poche ore dopo. L'autopsia stabilì, fra le altre cose, gli erano state amputate quattro dita per sottrargli gli anelli che indossava.
Alla sua memoria è dedicata la Sezione delle Medaglie d'Oro al valor militare alla Memoria di Caltanissetta<ref>{{Cita web|url=https://www.antoniorandazzo.it/carabinierieroi/ugolini-giuseppe-brigadiere.html|titolo=Sezione Caltanissetta Medaglie d'Oro al Valor Militare alla memoria}}</ref>
 
Con un ''[[motu proprio]]'' il [[Re]] lo insignì della medaglia d'oro alla memoria.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare gold medal - old style BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza=ValorMedaglia d'oro al valor militare
|motivazione='' In un giorno di grave perturbamento dell'ordine pubblico, fatto segno all'aggressione di un forte nucleo di malviventi, mentre si trasferiva da solo al posto ove era stato comandato, respinse con fierezza, sebbene gravemente ferito al viso e bersagliato da numerosi colpi di rivoltella, l'ingiuriosa imposizione di cedere le armi. Nella tragica lotta che ne seguì si difese eroicamente, riuscendo ad atterrare cinque dei suoi aggressori, finché, ripetutamente colpito, cadde esanime e del suo corpo l'insano furore degli avversari fece brutale scempio. Col proprio sacrificio, segnò una pagina di superbo valore, un incancellabile esempio per la scuola del dovere. Milano, 23 giugno 1920''<ref>{{Cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/12603|titolo=Medaglia d'oro al valor militare |editore=Quirinale|accesso=11 luglio 2021}}</ref>
|data=
|luogo=[[Milano]], 23 giugno [[1920]]<ref>http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=12603</ref>}}
}}
 
==Note==
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* [[Biennio rosso in Italia]]
 
{{Portale|biografie|Milano}}
 
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare]]