Carlo Pisani: differenze tra le versioni
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|Nome = Carlo Pisani
|Immagine =Stemma famiglia Pisani (Vescovana).jpg
|Didascalia = Stemma della famiglia Pisani a [[Vescovana]]
|Soprannome =
|Data_di_nascita =
|Nato_a = [[Venezia]]
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|Etnia =
|Religione = [[Cattolicesimo]]
|Nazione_servita = {{
|Forza_armata = {{simbolo|Flag of the Republic of Venice.svg}} [[Marineria veneziana|Armada]]
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|Corpo =
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{{Bio
|Nome = Carlo
|Cognome = Pisani
|Sesso = M
|LuogoNascita = Venezia
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|GiornoMeseMorte = 25 maggio
|AnnoMorte = 1740
|Epoca = 1600
|Epoca2 = 1700
|Attività = ammiraglio
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = che ricoprì l'incarico di comandante della squadra navale delle galee ''sforzate'' durante la [[guerra di Morea]]. Dopo la sconfitta di [[Chio (isola)|Chio]] fu posto sotto inchiesta, insieme ai vertici dell
}}
==Biografia==
Nacque a Venezia nel [[1655]] da nobile [[Pisani (famiglia)|famiglia]] appartenente al [[patriziato veneziano]], figlio di Gianfrancesco e Paolina Contarini.<ref group=N>La coppia ebbe altri cinque figli, Andrea (1662-1718), Ermolao, [[Alvise Pisani|Alvise]] che fu poi [[Doge di Venezia|Doge]], Lorenzo, e
Nel [[1684]] si arruolò giovanissimo nell'[[Marineria veneziana|Armada veneziana]], servendo sotto gli ordini del [[Capitano Generale da Mar]] [[Francesco Morosini]] durante la [[guerra di Morea]].<ref name=C7p95/> Distintosi subito per il suo coraggio il Morosini lo nominò ''Governator de'condannati'',<ref name=M1p140>{{Cita|Marzo Magno 2011|p. 140}}.</ref> cioè comandante della squadra navale delle galee ''sforzate''<ref group=N>Tali galee avevano un equipaggio composto da prigionieri di guerra e criminali condannati
Alla morte del Capitano Generale da Mar [[Girolamo Cornaro]],<ref group=N>A sua volta succeduto a Francesco Morosini.</ref> nel [[1690]] il Consiglio Marittimo lo pose con la flotta a guardia delle piazzaforti di Canina e [[Valona]], ma il nuovo comandante, Domenico Mocenigo, ordinò di distruggere le due fortezze.<ref name=C7p95/> La prima fu fatta saltare in aria con gli esplosivi, mentre la seconda, dopo un assedio turco durato quaranta giorni, fu evacuata e data alle fiamme.<ref name=C7p95/>
Quando il nuovo
Dopo la caduta di Chio i turchi compirono ogni sforzo possibile per riconquistarla,<ref name=L6p23>{{Cita|Levi 1896|p. 23}}.</ref> tanto che dopo la battaglia combattuta presso gli scogli degli Spalmadori il comando veneziano decise di abbandonare l'isola, ormai ritenuta indifendibile, lasciando sul posto grandi quantità di [[artiglieria]], munizioni, [[Cavallo|cavalli]] e navi.<ref name=L6p23/> Tra queste vi era il [[vascello]] ''[[Abbondanza e Ricchezza]]'', adibito a servire come magazzino mobile al seguito delle navi dell'[[Armata Grossa]], incagliatosi nel porto dell'isola.<ref name=L6p24>{{Cita|Levi 1896|p. 24}}.</ref> Nonostante un malriuscito tentativo effettuato<ref name=L6p24/> di disincagliare la nave, il vascello dovette essere abbandonato al nemico con il suo prezioso carico, venendo poi catturato dai turchi.<ref name=L6p23/>
Dopo la sconfitta di Chio il Senato veneziano mise sotto inchiesta tutti i vertici dell
Ricoprì poi vari incarichi come magistrato, assumendo il rango [[Senato della Repubblica di Venezia|senatorio]], e rientrando nei ranghi della marina nel [[1716]], in piena [[seconda guerra di Morea]], quando suo fratello [[Andrea Pisani (ammiraglio)|Andrea]], Capitano Generale da Mar, lo volle al suo fianco.<ref name=C7p95/> Si distinse durante la battaglia del porto di [[Pagania|Passavà]], quando con una [[Feluca (imbarcazione)|feluca]] passò in mezzo alle navi nemiche in piena azione di fuoco, riordinando la linea delle navi veneziane sbandate e rincuorando i soldati.<ref name=C7p95/> Promosso ''Provveditore di campo''<ref name=F3p249>{{Cita|Ferrari 1723|p. 249}}.</ref> si distinse durante le azioni di [[Prevesa]] e [[Vonizza]], collaborando poi con il [[feldmaresciallo]] [[Johann Matthias von der Schulenburg]]<ref name=F3p249/> all'assedio di [[Dulcigno]] fino a quando non giunse notizia della firma della [[pace di Passarowitz]].<ref name=C7p95/> Rientrato con il fratello a [[Corfù]], assistette alla morte di quest'ultimo durante un tragico incidente, per tornare quindi a Venezia dove fu insignito del titolo di [[Ordine della Stola d'Oro|Cavaliere dell'Ordine della Stola d'Oro]] il 7 dicembre [[1718]].<ref name=C7p95/> Nominato [[podestà (medioevo)|podestà]] di [[Brescia]], ricoprì poi in successione gli incarichi di [[Magistrato alla Sanità|Provveditore della sanità]] in [[Istria]], Provveditore generale in [[Dalmazia]] e poi in [[Albania]], e infine, dal 5 giugno [[1732]], [[Procuratori di San Marco|Procuratore di San Marco]].<ref name=C7p95/> L'anno successivo assunse l'incarico di [[Domini di Terraferma|Procuratore generale di Terraferma]], spegnendosi quindi a Venezia il 25 maggio [[1740]], all'età di ottantacinque anni.<ref name=C7p96>{{Cita|Cicogna 1827|p. 96}}.</ref>
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=== Annotazioni ===
<references group=N/>
=== Fonti ===
<references/>
==Bibliografia==
*{{cita libro|cognome=Candiani|nome=Guido|titolo=I vascelli della Serenissima: guerra, politica e costruzioni navali a Venezia in
*{{cita libro|cognome=Candiani|nome=Guido|titolo=Dalla galea alla nave di linea: le trasformazioni della marina veneziana (1572-1699) |editore=Città del Silenzio|città=Novi Ligure|anno=2012|cid=Candiani 2012}}
*{{cita libro|cognome=[[Emmanuele Antonio Cicogna|Cicogna]]|nome=Emmanuele Antonio|titolo=Delle iscrizioni veneziane raccolte ed illustrate da Emmanuele Antonio Cicogna cittadino veneto. Vol.II|editore=Giuseppe Picotti Stampatore|città=Venezia|anno=1827|cid=Cicogna 1827}}
*{{cita libro|cognome=Ercole|nome=Guido|titolo=Duri i banchi. Le navi della Serenissima
*{{cita libro|cognome=Ferrari|nome=Girolamo|titolo=Delle notizie storiche della Lega tra l'Imperatore Carlo VI e la Repubblica di Venezia contra il Gran Sultano Achmet III e de' loro fatti d'arme dall'anno 1714 sino alla Pace di Passarowitz|editore=Presso Carlo Buonarrigo|città=Venezia|anno=1723|isbn=|cid=Ferrari 1723}}
*{{cita libro|cognome=Levi|nome=Cesare Augusto|titolo=Navi da guerra costruite nell'Arsenale di Venezia dal 1664 al 1896|editore=Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini|città=Venezia|anno=1896|cid=Levi 1896}}
*{{cita libro|cognome= Marzo Magno|nome=Alessandro|wkautore =Alessandro Marzo Magno|titolo=Atene 1687. Venezia, i turchi e la distruzione del Partenone|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=2011|isbn=8-86576-134-2|cid=Marzo Magno 2011}}
==Voci correlate==
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