Buenos Aires: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Buenos Aires
|Nome ufficiale = {{es}} Ciudad Autónoma de Buenos Aires<br />{{It}} Città Autonoma di Bonaria
|Panorama =
|Didascalia = Da sinistra in alto: la [[Casa Rosada]], panorama del Microcentro, l'[[Edificio Kavanagh]], plaza del Congreso, l'[[Obelisco di Buenos Aires|Obelisco]], Scorcio de [[La Boca]], [[Puerto Madero]].
|
|Voce
|Stato = ARG
|Grado amministrativo = 1
|Tipo = [[Città autonoma]]
|Capoluogo =
|Amministratore locale = [[
|Partito = [[Proposta Repubblicana|PRO]]
|Data elezione =
|Lingue ufficiali =
|Data istituzione =
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|Longitudine EW =
|Altitudine =
|Superficie =
|Note superficie =
|Acque interne =
|Abitanti =
|Note abitanti = {{cita web|url=https://www.infobae.com/politica/2023/01/31/nuevos-datos-provisorios-del-censo-2022-argentina-tiene-46044703-habitantes/|url consultato il 04-03-2023}}
|Aggiornamento abitanti =
|Sottodivisioni = 15
|Sottosottodivisioni =
|Sottosottosottodivisioni =
|Divisioni confinanti = {{AR-B}}
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso = (+54)11
|Fuso orario =
|Codice ISO =
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|Zona sismica =
|Gradi giorno =
|Nome abitanti = portegni<ref>{{treccani|portegno|v=0|portegno}}</ref>
|Patrono = [[Martino di Tours]]
|Festivo =
|PIL = 400,455 miliardi di [[Peso argentino|$]]
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|Raggruppamento =
|Inno =
|Soprannome = ''Parigi del Sud America'', ''La Reina del Plata'', ''Baires''
|Motto =
|Immagine localizzazione = Autonomous City of Buenos Aires in Argentina.svg
|Mappa = Ciudad Autónoma de Buenos Aires - localización en Argentina 2.svg |Didascalia mappa =
|Sito =
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|Categoria =
}}
'''Buenos Aires'''<ref name="Short history">{{Cita libro |titolo=Argentina: A Short History |url=https://archive.org/details/argentinashorthi0000lewi |autore=Colin M. Lewis |editore=Oneworld Publications |città=Oxford |anno=2002 |ISBN=1-85168-300-3}}</ref> (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]</small>: {{IPA|[ˈbwenos ˈaiɾes]}}) è la [[Capitale (città)|capitale]], città più popolosa e principale centro politico, economico e finanziario dell'[[Argentina]].
Soprannominata ''la Regina del [[Río de la Plata|Plata]]'', ''la [[Parigi]] del [[America meridionale|Sudamerica]]'' o più semplicemente ''Baires'',<ref name="Short history" /><ref>[https://www.latitudeslife.com/2019/03/argentina-buenos-aires-movida-portena/ Argentina Buenos Aires: movida porteña (es)] Latitudeslife.com</ref> è una delle più grandi [[metropoli]] [[America meridionale|sudamericane]], la terza di tutta l'[[America Latina]], la seconda dell'[[emisfero australe]] dopo [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]] e la [[città del mondo per popolazione|22ª città più popolosa del mondo]], nonché sede di uno dei maggiori [[porto di Buenos Aires|porti]] del continente.<ref name="indec.mecon.ar">{{Cita web|url=http://www.indec.mecon.ar/ftp/cuadros/poblacion/proy_1025_depto_caba.xls |titolo=Población estimada al 1º de julio de cada año calendario por sexo, según comuna. Ciudad Autónoma de Buenos Aires. Años 2010-2025 |accesso=23 aprile 2016 |editore=[[National Institute of Statistics and Census of Argentina|INDEC]] |urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150612132512/http://www.indec.mecon.ar/ftp/cuadros/poblacion/proy_1025_depto_caba.xls |dataarchivio=12 giugno 2015 }}</ref> La sua [[area metropolitana]], nota con il nome di [[Grande Buenos Aires]], conta {{formatnum:14966530}} persone, mentre l'intera [[Provincia di Buenos Aires]] raggiunge i {{formatnum:17693657}} abitanti, il che lo rende il 4º [[agglomerato urbano]] più popoloso del continente americano, dopo quelli di [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]], [[Città del Messico]] e [[New York]]. I suoi residenti corrispondono a oltre [[Stati per popolazione|un terzo dell'intera popolazione del Paese]].<ref name="indec.mecon.ar" />
Suddivisa in 15 [[Comuni di Buenos Aires|comuni]] e quindi in 48 ''[[barrio]]s'', è uno dei più importanti centri politici, culturali e finanziari dell'economia nazionale<ref name="Short history"/><ref name="Vienna tops Mercer’s 20th Quality of Living ranking">{{Cita web|url=https://www.mercer.com/newsroom/2018-quality-of-living-survey.html|titolo=Vienna tops Mercer’s 20th Quality of Living ranking |editore=Mercer|accesso=15 aprile 2018}}</ref> e, in virtù della fitta rete di nodi [[strada]]li e [[autostrada]]li che si diramano lungo la [[metropoli]], funge da principale punto di convergenza per i trasporti di tutta l'[[America meridionale]].<ref name="Short history"/> La capitale argentina, inoltre, è una delle poche [[municipalità]] a livello internazionale a possedere lo ''[[status]]'' di [[città autonoma]], pur essendo compresa nel territorio della [[provincia di Buenos Aires|provincia omonima]], da cui si separò definitivamente nel [[1880]] in seguito alle [[Guerre civili argentine]] mediante un lento processo di [[federalismo|federalizzazione]].<ref name="Short history"/><ref name="Vienna tops Mercer’s 20th Quality of Living ranking" /> La città ospitò i [[I Giochi panamericani|giochi panamericani]] nel [[1951]] e 12 partite del [[Campionato mondiale di calcio 1978]], fra cui la partita inaugurale e le finali per il primo e terzo posto; nel [[2018]] ha ospitato i [[III Giochi olimpici giovanili estivi]] e il 13º vertice del [[G20 del 2018|G20]].<ref>{{Cita web|url=http://www.clarin.com/politica/Argentina-elegida-sede-G-20_0_1603039808.html|titolo=Argentina fue elegida sede del G-20 para 2018|autore=Natasha Niebieskikwiat |accesso=30 giugno 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160628140647/http://www.clarin.com/politica/Argentina-elegida-sede-G-20_0_1603039808.html|dataarchivio=28 giugno 2016|urlmorto=sì}}</ref>
La città fu fondata la prima volta nel [[1536]] dall{{'}}''[[adelantado]]'' [[Pedro de Mendoza]]. Distrutta dai nativi, fu rifondata nel [[1580]] dall'[[esplorazioni geografiche|esploratore]] [[Juan de Garay]], e dopo essere stata accorpata al [[Vicereame del Perù]] nel [[1776]] fu designata capitale del [[Vicereame del Río de la Plata]], appena costituitosi per conto del [[re di Spagna]] sotto la [[Corona d'Aragona]]. Durante la prima delle [[invasioni britanniche del Río de la Plata|invasioni britanniche]], avvenuta nel 1806, la città fu occupata dalle forze britanniche e rimase per 45 giorni sotto la bandiera del [[Regno Unito]]. Nel 1810 ci fu la [[rivoluzione di maggio]], che spodestò il viceré e diede inizio alla [[Guerra d'indipendenza argentina|guerra d'indipendenza]]. Nel 1880, sotto il governo di [[Nicolás Avellaneda]], fu federalizzata, e la città venne separata dalla provincia omonima che la circonda. La "Grande Buenos Aires" è stata una delle principali destinazioni del processo di immigrazione che ha riguardato l'Argentina dalla fine del [[XIX secolo]].
Attualmente occupa il 20º posto nella classifica delle [[città globale|città globali]].<ref>{{cita web|url=http://www.atkearney.com/documents/10192/4461492/Global+Cities+Present+and+Future-GCI+2014.pdf|titolo=Global Cities Present and Future - GCI 2014|editore=Atkearney.com|lingua=en|accesso=16 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141016172215/http://www.atkearney.com/documents/10192/4461492/Global+Cities+Present+and+Future-GCI+2014.pdf|dataarchivio=16 ottobre 2014|urlmorto=sì}}</ref> Nel [[2018]] la rivista ''[[Foreign Policy]]'' l'ha inserita alla 91ª posizione nella lista delle 100 città con la più alta [[qualità di vita]], uno dei migliori piazzamenti in [[America Latina]].<ref name="Vienna tops Mercer’s 20th Quality of Living ranking"/><ref>{{Cita web|url=https://mobilityexchange.mercer.com/Insights/quality-of-living-rankings|titolo=2018 Quality of Living City Rankings |editore=Mercer|accesso=15 aprile 2018}}</ref>
== Geografia fisica ==
La città di Buenos Aires sorge sulle sponde meridionali del [[
I limiti di Buenos Aires sono determinati nella parte orientale dal Río de la Plata, nella parte meridionale e a sud-est dal fiume Matanza-Riachuelo e a nord-ovest, ovest e sud-ovest dall'[[Avenida General Paz]], una strada lunga {{M|24|u=km}} che separa la provincia di Buenos Aires dalla città.
Buenos Aires si trova nella [[pampa]], fatta eccezione per alcune zone, come per esempio l'[[Aeroparque Jorge Newbery]], e [[Puerto Madero]] quartiere e principale porto della città e che sono stati costruiti su terreni bonificati lungo la costa del Río de la Plata.
=== Sismicità ===
La regione è a bassa sismicità; il [[terremoto]] più forte si produsse alle 3:20 [[UTC-3]] del 5 giugno [[1888]], con una magnitudo pari a 5,5 della [[scala Richter]].<ref>{{cita web|titolo=Listado de Terremotos Históricos|editore=Instituto Nacional de Prevención Sísmica|url=http://www.inpres.gov.ar/seismology/seismology/historic/hist.panel.htm|data=9 marzo 2009|accesso=29 gennaio 2016|dataarchivio=16 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120316084749/http://www.inpres.gov.ar/seismology/seismology/Historic/hist.panel.htm|urlmorto=sì}}</ref>
=== Clima ===
Il clima di Buenos Aires è chiamato "clima pampeano", una variante del [[clima subtropicale umido]].<ref name="cambio">[http://estatico.buenosaires.gov.ar/areas/med_ambiente/apra/des_sust/archivos/pacc/cap2_pacc_ba3030.pdf Cambio climático, Capítulo 2: Impacto en la ciudad de Buenos Aires] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304055028/http://estatico.buenosaires.gov.ar/areas/med_ambiente/apra/des_sust/archivos/pacc/cap2_pacc_ba3030.pdf |data=4 marzo 2016 }}. Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires. Consultado el 31 de enero de 2011.</ref> La temperatura media annuale è
{{ClimaAnnualeAustrale
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*{{cita web |url=http://www-atmo.at.fcen.uba.ar/banco/dias_pp.html |titolo=Días con precipitación |editore=Departamento de Ciencias de la Atmósfera y los Océanos, Università di Buenos Aires |lingua=es |accesso=13 settembre 2015}}
*{{cita web |url=http://www-atmo.at.fcen.uba.ar/banco/dias_hel.html |titolo=Heliofanía (hs. del sol directo) |editore=Departamento de Ciencias de la Atmósfera y los Océanos, Università di Buenos Aires |lingua=es |accesso=13 settembre 2015}}</ref><ref name = SMN1>
{{cita web | url = http://www.smn.gov.ar/?mod=clima&id=30&provincia=Capital%20Federal&ciudad=Buenos%20Aires | titolo = Dati climatici statistici per Buenos Aires 1981–1990, estremi 1961-1990 | editore = Servicio Meteorológico Nacional | lingua = es| accesso = 13 settembre 2015}}</ref><ref name=SMN>{{Cita web|url= http://www.smn.gov.ar/?mod=clima&id=5| titolo = Características Climáticas Ciudad de Buenos Aires| editore = Servicio Meteorológico Nacional| accesso = 13 settembre 2015| lingua = en}}</ref>
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== Storia ==
===
[[File:José Moreno Carbonero - The founding of Buenos Aires (1924).jpg|min|La fondazione di Buenos Aires, di José Moreno Carbonero (1924)]]
[[File:Cabildo argentin.jpg|min|Il palazzo del ''[[Cabildo]]'', sede del municipio in età coloniale]]
La città fu fondata per la prima volta dallo [[Impero spagnolo|spagnolo]] [[Pedro de Mendoza]] il [[2 febbraio]] [[1536]] con il nome di ''Ciudad del Espíritu Santo y Puerto Santa María del Buen Ayre''. Questo primo villaggio sorgeva leggermente a sud rispetto all'attuale centro, l'area era infatti quella occupata dall'odierno [[parco Lezama]], situato nella parte sud del ''[[Quartieri di Buenos Aires|barrio]]'' di [[San Telmo (Buenos Aires)|San Telmo]]. Le maestranze erano prevalentemente costituite da Sardi, in quanto la Sardegna allora e per quattrocento anni fu parte della Corona Aragonese. Quattro anni dopo il loro arrivo i coloni furono costretti ad abbandonare la cittadina a causa di un attacco degli indigeni. Nel [[1580]] l'esploratore spagnolo [[Juan de Garay]] fondò per la seconda e definitiva volta, la città con il nome di ''Ciudad de la Santísima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires''.
Anche in questa circostanza le maestranze furono sarde; infatti, la città fu battezzata con questo nome in onore della [[Madonna di Bonaria]] di [[Cagliari]], in [[Sardegna]]. Occupava un'area di {{M|2.3|u=km2}} e ospitava 63 abitanti.
I primi anni di vita di Buenos Aires furono di stenti: tagliata fuori dalle principali rotte commerciali della Spagna, gli abitanti mancavano di ogni comodità. Agli inizi del [[XVII secolo|Seicento]] la colonia contava appena cinquecento abitanti. A quell'epoca per potere sopravvivere i coloni trasgredivano la legge e praticavano il contrabbando in maniera pressoché sistematica. La merce proveniente dal [[Brasile
Dalla sua fondazione fino al [[XVIII secolo|Settecento]] Buenos Aires subì diversi attacchi da parte di [[pirati]] inglesi, francesi e danesi. Nel [[1680]] i portoghesi fondarono [[Colonia del Sacramento]]
Nel corso del XVIII secolo si affermò nella città una nuova aristocrazia basata non sui titoli personali quanto sulle grandi proprietà fondiarie nell'entroterra. Consapevole del sempre maggior malcontento, nel [[1776]] il re [[Carlo III di Spagna]] proclamò Buenos Aires capitale del [[Vicereame del Río de la Plata]], un immenso territorio che occupava parti delle attuali Argentina, [[Uruguay]], [[Paraguay]], [[Bolivia]] e [[Cile]]. Grazie a questo nuovo status giuridico la città poté godere di nuovi e fondamentali diritti, primo fra tutti quello di potere commerciare liberamente con resto del mondo, emancipandosi così dal monopolio sulle esportazioni detenuto fino ad allora da [[Lima (Perù)|Lima]].
Nel [[1806]] il maggior generale
===
[[File:25 de mayo por F. Fortuny.jpg|min|verticale=1.4|''La Rivoluzione di Maggio'' di Francisco Fortuny (1910)]]
Il respingimento delle truppe inglesi pochi anni prima, l'influsso degli ideali dell'[[Illuminismo]] e della [[Rivoluzione francese]] dall'Europa unita all'[[guerra d'indipendenza spagnola|invasione napoleonica della Spagna]] spinsero gran parte della borghesia di Buenos Aires a scendere in piazza per chiedere al viceré una maggiore autonomia dalla madrepatria. Dopo una settimana di proteste, il [[25 maggio]] [[1810]] i rivoltosi proclamarono l'indipendenza della città dalla corona spagnola. Con la [[rivoluzione di Maggio]] iniziò la [[guerra d'indipendenza argentina]], un lungo conflitto che coinvolgerà tutto il [[cono sud dell'America Latina]] e che si concluderà solo quindici anni dopo.
Durante gli anni venti del XIX secolo furono intrapresi, sotto il mandato di [[Bernardino Rivadavia]], i primi lavori pubblici nella Buenos Aires post-coloniale, come la costruzione della [[cattedrale di Buenos Aires|nuova cattedrale]], la costruzione di cimiteri e ospedali e l'istituzione della dogana terrestre e dell'[[Archivio generale della Nazione (Argentina)|Archivio]].<ref>AA. VV., ''Argentina Paraguay Uruguay'', Touring Club Italiano: Milano, 1932, pp. 112-113.</ref> I prime decenni d'indipendenza delle [[Province Unite del Río de la Plata]] videro sorgere una forte rivalità tra la capitale nazionale, roccaforte degli ''[[Partito Unitario|unitarios]]'' [[Liberalismo|liberali]], e le province dell'interno, dove spadroneggiavano i ''[[Partito Federale|federales]]'' più [[Conservatorismo|conservatori]]. Dal piano prettamente politico lo scontro si spostò ben presto su quello militare, con una serie di lunghissimi conflitti che daranno vita ad oltre sessant'anni di [[guerre civili argentine|guerre civili]]. Sul piano invece economico, l'argomento di maggior divisione tra la capitale e il resto del paese fu quello legato alla giurisdizione della dogana del [[porto di Buenos Aires|porto]] e sulla spartizione delle sue entrate. Nel [[1835]] fu nominato governatore di Buenos Aires il ''[[caudillo]]'' federale [[Juan Manuel de Rosas]], il quale guiderà la [[Confederazione Argentina]] sino al [[1852]].
Tra il [[1838]] e il [[1840]] il porto di Buenos Aires venne bloccato dalla [[marina militare francese]] causando gravi danni all'economia nazionale. In seguito alla [[battaglia di Caseros|vittoria di Caseros]] del 3 febbraio [[1852]], che aveva determinato la fine del regime rosista, il nuovo uomo forte della politica argentina, il ''caudillo'' [[Justo José de Urquiza]], decise di emanare una costituzione, di stampo federalista, che ridimensionava fortemente il peso della capitale all'interno degli equilibri politici nazionali. Così, l'11 settembre dello stesso anno, dopo una breve rivoluzione Buenos Aires proclamò la secessione dal resto della [[Confederazione Argentina]] dando vita ad uno [[stato di Buenos Aires|stato indipendente]]. Negli anni della secessione la città, che godeva delle entrate del porto, fu interessata da una prima serie di lavori pubblici, come la realizzazione di un sistema fognario e la costruzione di alcuni impianti per l'approvvigionamento di acqua potabile, che favorirono la crescita della città e il miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti.<ref>AA. VV., Argentina Paraguay Uruguay,Touring Club Italiano: Milano, 1932, p. 113.</ref> Nuove leggi, come quella del [[1857]] sul riposo domenicale, favorirono il miglioramento delle condizioni dei lavoratori.<ref name="ib">''Ibidem''</ref> Sempre nel 1857 fu inaugurata la prima ferrovia argentina che univa la [[stazione del Parque]], situata sull'area dell'odierno [[teatro Colón]], a quella di [[Floresta (Buenos Aires)|Floresta]]. La formale indipendenza bonaerense durò fino al [[1859]], anno in cui le truppe confederate di Urquiza sconfissero quelle ''portegne'' guidate dal futuro presidente [[Bartolomé Mitre]] nella [[Battaglia di Cepeda (1859)|battaglia di Cepeda]]. Rientrato all'interno della Confederazione il governo di Buenos Aires tuttavia non rispettò i patti stipulati al momento della resa e, grazie all'appoggio di alcune province dell'interno, riuscì a riorganizzare una forza militare con la quale sconfisse definitivamente Urquiza a [[battaglia di Pavón|Pavón]] nel settembre del [[1861]].
=== Buenos Aires nello stato argentino ===
[[File:Buenos Aires-Jura de la Constitución (1854).jpg|min|sinistra|Veduta di [[plaza de Mayo]] del maggio [[1854]]. Al centro la [[Pirámide de Mayo]] e a destra la [[Cattedrale di Buenos Aires]].]]
Con la riunificazione del Paese nel [[1862]] e la momentanea fine delle guerre civili, Buenos Aires continuò la sua rapida crescita grazie al porto e alla nascente rete ferroviaria che la univa con le province dell'interno. La città divenne una meta ambita per migliaia di emigranti provenienti dall'[[Italia]], dalla [[Spagna]], dalla [[Gran Bretagna]], dalla [[impero tedesco|Germania]] e dalla [[Francia]]. Buenos Aires in pochi anni divenne una grande città cosmopolita, brulicante di commerci ed attività industriali. Nel [[1865]] il [[papa Pio IX]] elevò Buenos Aires al rango di [[arcidiocesi di Buenos Aires|arcidiocesi]].
[[File:Buenos Aires desde el Rio de la Plata.jpg|min|Veduta di Buenos Aires dal Rio de la Plata negli anni ottanta del XIX secolo.]]
Il rapido aumento della popolazione urbana, che dai circa {{formatnum:90000}} abitanti del [[1855]] era passata ai {{formatnum:177787}} di quattordici anni dopo,<ref name="ib" /> aveva comportato un peggioramento delle condizioni di vita. Molti quartieri del centro infatti si erano sovraffollati, e la povertà unita alla mancanza di alloggi aveva spinto molti immigrati ad alloggiare in vecchi edifici di [[architettura coloniale|epoca coloniale]] del centro noti come ''conventillos''. Qui decine di famiglie, principalmente italiane e afro-argentine, condividevano gli spazi comuni in mezzo alla sporcizia senza nessun servizio di base. Tra il [[1867]] e il [[1869]] Buenos Aires, così come gran parte dell'Argentina centro-occidentale, fu colpita da una violenta epidemia di [[colera]] che causò solo nella capitale più di {{formatnum:3000}} vittime.<ref>[http://rasp.msal.gov.ar/rasp/articulos/volumen5/hitos-y-protagonistas.pdf Federico Pérgola ''El cólera en el Buenos Aires del siglo XIX*'']</ref> Cessata questa emergenza la città fu colpita poco dopo da una tragedia ancora più grande. Alla fine di gennaio [[1871]] si registrarono infatti tra la popolazione i primi casi di [[febbre gialla]]. Al momento del suo massimo picco, il [[10 aprile]], si arrivarono a contare 563 decessi in un solo giorno.
[[File:Conventillo baires.jpg|min|Un ''conventillo'' della Buenos Aires di fine XIX secolo.]]
Alla cronica assenza di adeguate strutture sanitarie, si dovette registrare anche l'esaurimento dei cimiteri cittadini a causa dell'enorme numero giornaliero di vittime. Per cercare di contenere una situazione già catastrofica in quegli stessi giorni fu aperto il nuovo [[cimitero della Chacarita]]. L'epidemia, durata fino a giugno, uccise più di {{formatnum:13600}} persone, {{formatnum:6200}} dei quali italiani.<ref>[Miguel Ángel Scenna, ''Fiebre amarilla en Buenos Aires'', in Todo es Historia. N.º 8 (diciembre). 1967]</ref> Le zone più colpite furono i quartieri di San Telmo e [[Monserrat (Buenos Aires)|Monserrat]], noti per le drammatiche condizioni di sovraffollamento, e gli insediamenti lungo il Riachuelo. La vivace comunità di origine africana venne di fatto annientata, mentre l'aristocrazia ''portegna'', una volta cessata l'emergenza lasciò definitivamente le dimore del centro per stabilirsi nelle aree di [[Retiro (Buenos Aires)|Retiro]] e [[Recoleta (Buenos Aires)|Recoleta]], più arieggiate e salubri. Nel dicembre dello stesso anno il [[battello a vapore]] ''América'' diretto a Montevideo prese fuoco durante la navigazione sul Rio de la Plata causando la morte di un centinaio di passeggeri.
Nel [[1880]] il governatore della provincia di Buenos Aires [[Carlos Tejedor]] mosse un esercito contro il presidente [[Nicolás Avellaneda]] che trasferì il governo federale nel vicino villaggio di [[Belgrano (Buenos Aires)|Belgrano]]. Dopo la sconfitta degli insorti alle porte di Buenos Aires, Tejedor fu costretto alle dimissioni e fu siglato un armistizio tra le parti in conflitto. Per risolvere il problema dello ''status'' di Buenos Aires fu emanata da Avellaneda una legge che separava la città dal resto della sua vasta provincia e la poneva sotto il diretto controllo della [[Casa Rosada]]. Il nuovo capo del governo cittadino sarebbe stato un sindaco nominato su diretta indicazione del Presidente della Repubblica con il consenso del [[Senato (Argentina)|Senato]], mentre l'organo deliberativo sarebbe stato un consiglio eletto dagli abitanti. Nel [[1883]] il presidente [[Julio Argentino Roca]] nominò [[Torcuato de Alvear]] primo sindaco della città. Con la cosiddetta ''federalizzazione'' di Buenos Aires si chiuse definitivamente il periodo delle guerre civili in Argentina.
=== Una grande metropoli ===
[[File:Av. de Mayo y Lima (ca. 1915).JPG|min|[[Avenida de Mayo]] nel [[1915]].]]
Durante il mandato di Alvear iniziarono una serie di importanti lavori pubblici che cambiarono il volto della capitale argentina, come l'apertura dell'[[Avenida de Mayo]], la realizzazione del [[Puerto Madero|nuovo porto]] e il Paseo de La Recoleta. Le principali strade e piazze della città furono pavimentate, rettificate e dotate di verde pubblico. Di pari passo alla crescita del tessuto urbano anche la rete tranviaria continuò a svilupparsi arrivando a un'estensione di {{M|149|u=km}} sul finire degli anni ottanta dell'800. Secondo il censimento del [[1887]], ultimo anno del mandato di Alvear, la popolazione aveva raggiunto le {{formatnum:408173}} unità. Il [[14 febbraio]] [[1888]] Buenos Aires annetté le limitrofe municipalità di Belgrano e [[Flores (Buenos Aires)|San José de Flores]]. Nel [[1890]] Buenos Aires fu teatro della rivoluzione che portò alla caduta del presidente [[Miguel Juárez Celmán]] e segnò la fine della classe politica che fino ad allora aveva governato l'Argentina.
Sul finire del secolo la capitale aveva ormai cambiato volto ed era diventata una metropoli di quasi {{formatnum:664000}} abitanti ([[1895]]), che nove anni dopo erano già diventati {{formatnum:950891}}. Furono costruiti o ultimati grandi edifici governativi come la [[Casa Rosada]], il [[Palazzo del Congresso nazionale (Argentina)|Palazzo del Congresso]] e quello della Municipalità. Grande risalto fu poi dato alle istituzioni culturali che dovevano simboleggiare le ambizioni nazionali e condurre il paese verso le celebrazioni del centenario dell'Indipendenza. Furono così realizzati in quegli anni il teatro Colón, il [[museo nazionale delle belle arti (Argentina)|museo delle Belle Arti]], il [[museo storico nazionale dell'Argentina|museo storico]], lo zoo cittadino e il [[giardino botanico di Buenos Aires|giardino botanico]]. Ma anche l'edilizia privata non fu da meno, le grandi famiglie aristocratiche e le compagnie private contattarono i migliori architetti europei per realizzare le loro dimore cittadine nel segno dello sfarzo e del lusso. Edifici come il [[palazzo dell'Acqua Corrente]], o le dimore dei Pizzurno, degli Haedo, dei Paz divennero ben presto elementi tipici del paesaggio cittadino. Nel [[1910]] Buenos Aires fu interessata dai grandiosi festeggiamenti per il centenario dell'indipendenza nazionale.
L'impetuosa crescita dell'economia argentina all'inizio del XX secolo aveva attirato verso il paese sudamericano e la sua capitale milioni di immigrati dall'Europa. Il censimento del [[1909]] aveva infatti registrato una popolazione di {{formatnum:1231698}} abitanti dei quali oltre {{formatnum:544000}} erano stranieri ({{formatnum:278041}} italiani). Per potere accogliere il sempre crescente numero di immigrati nel [[1911]] fu costruito il nuovo [[Hotel de Inmigrantes]]. Grandi ondate di italiani, spagnoli, tedeschi, [[ebrei]] russi, [[siriani]] e [[libanesi]] si riversarono nella capitale argentina andando ad abitare i nuovi quartieri che sorgevano accanto agli impianti industriali della città. Nel [[1913]] fu aperta la [[Linea A (metropolitana di Buenos Aires)|linea A]] della [[metropolitana di Buenos Aires|metropolitana]]; Buenos Aires fu così la prima città dell'America Latina a dotarsi di tale infrastruttura. Per potere facilitare gli spostamenti e gli scambi commerciali con l'interno furono costruiti o ampliati in quegli anni le grandi stazioni di [[Stazione di Constitución|Constitución]], [[Stazione di Once|Once]] e [[Stazione di Retiro Mitre|Retiro]]. Alla vigilia dello scoppio della [[prima guerra mondiale]] la popolazione di Buenos Aires era arrivata a superare {{formatnum:1500000}} unità facendo della città una delle più grandi metropoli del pianeta.
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Nel [[1916]] le elezioni nazionali, le prime con il voto segreto e a suffragio universale, furono vinte dal [[Unione Civica Radicale|radicale]] [[Hipólito Yrigoyen]], evento che segnò la fine del predominio politico dei ceti aristocratici. La stagnazione economica e il crollo dei prezzi delle esportazione gettarono l'Argentina in una profonda crisi. Nel gennaio [[1919]] uno sciopero in una fabbrica di Buenos Aires degenerò presto in una serie di violenze che lasciò morti e feriti tra gli operai e le forze di polizia. La città piombò così in un clima di proteste, scontri a fuoco, saccheggi e distruzioni che passò alla storia come [[settimana tragica (Argentina)|settimana tragica]]. In appoggio all'opera repressiva della polizia si costituì la [[Lega Patriottica Argentina]], una formazione paramilitare di estrema destra, che compì una serie di omicidi e violenze contro scioperanti, associazioni operaie, immigrati catalani ed ebrei. In particolare contro questi ultimi si registrano nel quartiere di [[Balvanera (Buenos Aires)|Once]] due violentissimi [[pogrom]], gli unici mai registrati sul continente americano, che causarono centinaia di morti e feriti.
Negli anni venti, a fronte di una ripresa dell'economia nazionale, si registrò l'arrivo di nuove ondate di immigrati italiani, spagnoli, [[polacchi]], [[ucraini]], [[croati]] e [[armeni]] che andarono ad arricchire il quadro multiculturale della città. Accanto poi ai tradizionali canali d'immigrazione transoceanica, in quel periodo si assistette all'arrivo in città di migliaia di contadini provenienti dalle aree rurali più povere dell'Argentina e dei paesi confinanti. Molti di questi nuovi arrivati trovarono alloggio presso degli insediamenti residenziali temporanei noti come ''[[villa miseria|villas miserias]]'', caratterizzati dall'assenza dei più elementari servizi e da condizioni igienico-sanitarie disastrose. Nel [[1925]] fu aperto al traffico il [[porto di Buenos Aires|nuovo porto]] a Retiro.
A partire dal golpe militare del [[1930]] l'amministrazione della città fu spesso controllata dalle forze armate argentine. Il [[17 ottobre]] [[1945]] Buenos Aires fu teatro della grande manifestazione d'appoggio a [[Juan Domingo Perón]], imprigionato nell'[[Martín García (isola)|isola di Martín García]]. Questo evento segnerà l'inizio del [[peronismo]]. Nel [[1949]] fu inaugurato nella vicina cittadina di [[Ezeiza]] il [[Aeroporto di Buenos Aires-Ministro Pistarini|grande aeroporto internazionale di Buenos Aires]]. Nel giugno [[1955]] nel corso di un tentativo di colpo di stato alcuni aerei militari che cercavano di colpire la Casa Rosada per uccidere Perón, [[Bombardamento di Plaza de Mayo|bombardarono plaza de Mayo]] causando la morte di oltre trecento civili.
[[File:Microcentro, Buenos Aires (40774240522).jpg|min|Veduta notturna di Buenos Aires.]]
A seguito del [[colpo di Stato in Argentina del 1976|golpe militare]] del [[1976]] fu nominato sindaco della città il tenente [[Osvaldo Cacciatore]]. Sotto il mandato di quest'ultimo furono realizzate alcune opere, come le autostrade per l'aeroporto e per [[La Plata]] che stravolgeranno irreparabilmente l'aspetto di alcuni quartieri centrali. A seguito della [[desaparecidos|sparizione di decine di migliaia di oppositori politici]] la centrale plaza de Mayo divenne ritrovo quotidiano delle madri e delle nonne degli scomparsi che, marciando silenziosamente, chiedevano notizie dei loro cari. Il movimento delle ''[[Madri di Plaza de Mayo]]'' diventerà negli anni a seguire uno dei simboli dell'opposizione alla feroce [[Processo di riorganizzazione nazionale|dittatura militare argentina]].
Il [[17 marzo]] [[1992]] una [[attentato di Buenos Aires del 1992|bomba esplose]] davanti all'ambasciata [[Israele|israeliana]] uccidendo 29 persone e ferendone 242. Un [[attentato di Buenos Aires del 1994|secondo attentato]], occorso due anni dopo, fece saltare per aria un edificio che ospitava numerose organizzazioni ebraiche e causò la morte di 85 persone. La riforma costituzionale del [[1994]] garantì a Buenos Aires, dopo oltre un secolo, una completa autonomia dal potere presidenziale con l'elezione diretta del sindaco. Due anni dopo il radicale [[Fernando de la Rúa]] vinse le prime elezioni aggiudicandosi così il titolo di ''Capo del Governo della Città''. Sul finire del millennio Buenos Aires, così come il resto del paese, fu colpita da una [[crisi economica argentina|durissima crisi economica]] che metterà in ginocchio il paese sudamericano in pochi anni. Nella capitale si registrarono in quegli anni numerose manifestazioni e proteste contro le politiche economiche del governo, ma anche violenze e saccheggi che spinsero de la Rúa, diventato nel frattempo Presidente della Repubblica, a dichiarare lo stato d'assedio. Tra il 19 e il [[21 dicembre]] [[2001]] nel corso di una serie di manifestazioni antigovernative davanti alla Casa Rosada e al Palazzo del Congresso cinque persone rimasero uccise.
Nel [[2004]] Buenos Aires fu segnata da una tragedia, l'[[incendio della discoteca República Cromañón]] nel quale morirono 194 persone, che non solo metteva a nudo la debolezza e la fragilità delle istituzioni cittadine ma che costrinse alle dimissioni il sindaco [[Aníbal Ibarra]]. Dopo l'amministrazione temporanea di [[Jorge Telerman]], alle elezioni del [[2007]] si affermò [[Mauricio Macri|Mauricio Macrì]] di [[Proposta Repubblicana]]. Durante il mandato di Macrì furono attuate importanti iniziative, specialmente per il trasporto pubblico. In particolare fu ampliata la rete della metropolitana con l'apertura di una [[Linea H (metropolitana di Buenos Aires)|nuova linea]] e il prolungamento di altre tre. Nel febbraio [[2012]] un [[incidente ferroviario di Buenos Aires|grave incidente ferroviario]] occorso nella stazione di Once causò la morte di oltre cinquanta persone.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:9 de julio (Buenos Aires).JPG|min|sinistra|verticale=1.2|L'[[Obelisco di Buenos Aires|obelisco]] nella [[Avenida 9 de Julio]].]]
A partire dall'inizio del Novecento la forma di Buenos Aires si è profondamente trasformata. La [[Plaza de Mayo]], già nucleo dell'originale insediamento coloniale spagnolo, divenne il cuore pulsante della capitale dell'Argentina indipendente. Sulla piazza si affacciano alcuni degli edifici civili e religiosi più importanti della città: il [[Cabildo di Buenos Aires]], la [[Casa Rosada]], la [[cattedrale di Buenos Aires|cattedrale cattolica]], la sede del governo cittadino e il [[Banco de la Nación Argentina]].
Il [[cabildo]] era la sede del governo cittadino in età coloniale. Il primo edificio fu costruito nel [[1610]], ma ben presto si rivelò troppo piccolo per il suo scopo. Nel [[1740]] fu ricostruito un edificio più ampio, che nel 1879 assunse forme più sontuose. Nel [[1940]], ormai divenuto un edificio storico fu ricostruito nell'originario stile coloniale sulla base di documenti d'epoca.
[[File:Puente de la mujer - panoramio (1).jpg|min|Il moderno quartiere di [[Puerto Madero]] ed il [[puente de la Mujer]] progettato dall'architetto spagnolo [[Santiago Calatrava]].]]
La Casa Rosada è la sede centrale del [[potere esecutivo]] della Repubblica Argentina. All'interno di essa hanno sede gli uffici del [[Presidenti dell'Argentina|Presidente della Repubblica Argentina]].
Dalla Plaza de Mayo parte l'asse principale della città di Buenos Aires, ovvero l'[[Avenida de Mayo]], che termina nella [[Plaza del Congreso]] dove sorge l'imponente edificio del [[Palazzo del Congresso della Nazione Argentina]].
[[File:Feira de San Telmo.jpg|min|sinistra|Il mercatino domenicale nel quartiere storico di [[San Telmo (Buenos Aires)|San Telmo]].]]
A metà l'Avenida de Mayo incrocia l'[[Avenida 9 de Julio]], una delle strade più larghe del mondo. All'incrocio della 9 de Julio con l'[[Avendida Corrientes|Avenida Corrientes]] sorge l'[[Obelisco di Buenos Aires]], costruito nel [[1936]] in sole quattro settimane per commemorare il quarto centenario della fondazione della città.
La Avenida Corrientes, una delle arterie della vita notturna della capitale argentina, nonché sede di teatri e librerie, è detta la ''strada che non dorme mai''. La [[calle Florida]] è il cuore commerciale della capitale argentina e attraversa tutta la zona del Microcentro, il distretto finanziario di Buenos Aires, caratterizzato dalla presenza di grattacieli e imponenti edifici bancari.
Nella zona di [[Retiro (Buenos Aires)|Retiro]], situata a nord del centro e gravitante attorno alla [[Plaza San Martín (Buenos Aires)|Plaza San Martín]], sorgono alcuni dei più maestosi e lussuosi edifici residenziali della capitale argentina. Ad ovest di Retiro si estende l'elegante quartiere di [[Recoleta (Buenos Aires)|Recoleta]], il salotto buono della capitale argentina, noto per la presenza di alcune importanti istituzioni culturali come la [[Biblioteca nazionale della Repubblica Argentina|Biblioteca Nazionale]] e per il [[cimitero della Recoleta|cimitero]] dove sono sepolti i più noti protagonisti della [[storia dell'Argentina|storia nazionale]]. L'elegante zona di [[Palermo (Buenos Aires)|Palermo]], il quartiere più grande di Buenos Aires, è caratterizzata per i suoi parchi, i grandi viali, il [[Planetario Galileo Galilei]], nonché per i suoi locali, i negozi lussuosi e la sua vivace vita notturna che ne fanno la zona più trendy della capitale argentina
[[File:2018-10-19 La Boca, Buenos Aires, Argentina (Martin Rulsch) 09.jpg|min|''[[Caminito (Buenos Aires)|Caminito]]'', la celebre strada de [[La Boca]].]]
A sud del centro si sviluppa il quartiere di [[San Telmo (Buenos Aires)|San Telmo]], caratterizzato per la sua atmosfera coloniale, le piazze alberate, le chiese barocche ed i negozi d'antiquariato ed artigianato. Un tempo parte integrante del porto cittadino, oggigiorno [[Puerto Madero]] è un moderno e lussuoso quartiere residenziale caratterizzato dalla presenza di vecchi magazzini ora adibiti a spazi commerciali e altissimi grattacieli. Su una delle darsene si staglia il [[Puente de la Mujer]], opera dell'architetto spagnolo [[Santiago Calatrava]].<ref>[https://turismo.buenosaires.gob.ar/es/otros-establecimientos/puente-de-la-mujer Buenos Aires Turismo - Puente de la Mujer]</ref>
Il grattacielo più alto è l'[[Alvear Tower]] che con 54 piani raggiunte 239 metri.<ref>{{cita web| url=https://www.cronista.com/clase/trendy/Asi-es-la-vista-desde-la-torre-mas-alta-de-Buenos-Aires-y-Sudamerica-20190923-0002.html |sito= El Cronista |titolo = Así es la vista desde la torre más alta de Buenos Aires (y Sudamérica) }}</ref>
A sud di San Telmo si estende il popolare ''barrio'' de [[La Boca]], sorto attorno alle rive del Riachuelo. Un tempo scalo portuale e centro della comunità genovese che si era insediata qui nella prima metà del XIX secolo, il quartiere ha in seguito attraversato decenni di degrado legato al declino delle attività industriali e portuali. Oggi giorno, grazie alla valorizzazione di angoli caratteristici come ''[[Caminito (Buenos Aires)|Caminito]]'', con le sue casette colorate e gli artisti,<ref>[https://turismo.buenosaires.gob.ar/es/otros-establecimientos/caminito Buenos Aires Turismo - Caminito]</ref>, unito al richiamo dello stadio [[Stadio Alberto José Armando|La Bombonera]] del [[Boca Juniors]]<ref>[https://turismo.buenosaires.gob.ar/es/otros-establecimientos/estadio-de-boca-juniors-la-bombonera Buenos Aires Turismo - Estadio de Boca Juniors, La Bombonera]</ref> hanno fatto de La Boca una delle attrazioni turistiche più in voga della città.
La città è ricca di grattacieli costruiti nei vari stili che hanno caratterizzato il XX secolo. Tra i più celebri figurano l'[[Edificio Kavanagh]], l'[[Edificio SAFICO]], l'[[Edificio Mihanovich]], l'[[Edificio Comega]], l'[[Edificio La Equitativa del Plata]], la [[Railway Building]] e il [[Palazzo Barolo (Buenos Aires)|Palazzo Barolo]].
== Società ==
Buenos Aires, con la crescita demografica degli ultimi decenni, si è estesa tanto da unirsi ad altri 54 municipi vicini (appartenenti dal punto di vista amministrativo alla [[Provincia di Buenos Aires]]), creando una [[conurbazione]] in cui vivono {{formatnum:12843000}} abitanti.<ref>{{cita web|url=http://www.indec.gov.ar/nuevaweb/cuadros/4/EPHcont_4trim08.pdf|formato=pdf|titolo=Encuesta Permanente de Hogares|editore=indec.gov.ar|data=12 marzo 2009|accesso=10 giugno 2010|lingua=es|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101113160435/http://www.indec.gov.ar/nuevaweb/cuadros/4/EPHcont_4trim08.pdf|dataarchivio=13 novembre 2010|urlmorto=sì}}</ref> Per fare riferimento a questa conurbazione colloquialmente viene definita [[Grande Buenos Aires]].
Gli abitanti della città di Buenos Aires vengono chiamati ''porteños'', mentre gli abitanti della provincia di Buenos Aires vengono chiamati ''bonaerenses''.
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Nella Capitale Federale (la città di Buenos Aires) spesso si parla un [[argot]], il [[lunfardo]], [[gergo]] caratteristico che incorpora allo [[lingua spagnola|spagnolo]] dei termini di origini diverse arrivati con l'immigrazione.
=== Origini della popolazione ===
[[File:Hotel Inmigrantes Buenos Aires.jpg|min|L'[[Hotel de Inmigrantes]], aperto nel [[1911]] e porta d'ingresso per i milioni d'immigrati che sbarcavano a Buenos Aires.]]
Gli abitanti di Buenos Aires hanno prevalentemente un'origine europea, in virtù delle ondate di immigrati che hanno investito la città tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Tra le comunità maggiormente rappresentate vi sono quelle provenienti dalle regioni italiane di [[Puglia]], [[Campania]], [[Calabria]], [[Liguria]], [[Sicilia]], [[Piemonte]], [[Lombardia]] e [[Friuli]] e quelle spagnole di [[Galizia (Spagna)|Galizia]], [[Asturie]], [[Paesi Baschi]] e [[Andalusia]]. Altre comunità che s'insediarono nella capitale argentina furono quella tedesca, inglese, irlandese, olandese, albanese, bulgara, montenegrina, greca, ungherese, russa, ceca, croata, polacca, norvegese e francese. Dagli anni venti del XX secolo si è assistito all'arrivo di numerosi migranti dai paesi del [[Medioriente]] e dal [[Caucaso]] come Siriani, Libanesi, Armeni e Georgiani.
La comunità ebraica, forte di oltre {{formatnum:250000}} persone, la più numerosa dell'America Latina, giunse anch'essa a Buenos Aires alla fine del XIX secolo. È formata principalmente da ebrei [[askenaziti]] d'origine polacca, russa, tedesca, svedese, ma sono presenti anche comunità [[sefarditi|sefardite]] costituite da [[ebrei siriani]] e [[Storia degli ebrei in Libano|ebrei libanesi]].
Significativa, sebbene più recente, è la presenza anche di comunità di immigrati e di loro discendenti provenienti dai paesi dell'[[estremo Oriente]]. Da segnalare in modo particolare la comunità cinese, la quarta comunità più numerosa del paese, originaria per lo più di [[Taiwan]] e della provincia continentale del [[Fujian]]. Questa collettività è diventata uno dei cardini dell'economia cittadina dal momento che molti dei supermercati sparsi sul territorio urbano sono gestiti da Cinesi.<ref>[https://web.archive.org/web/20150923223252/http://www.buenosaires.gob.ar/derechoshumanos/observatorio/colectividad-china-taiwanesa China y Taiwanesa.]</ref><ref>{{cita web|url=http://edant.clarin.com/suplementos/pymes/2006/03/06/y-01150880.htm|titolo=El secreto de los negocios chinos|accesso=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160105115134/http://edant.clarin.com/suplementos/pymes/2006/03/06/y-01150880.htm#|dataarchivio=5 gennaio 2016|urlmorto=sì}}</ref> La comunità giapponese è invece originaria per la maggior parte della [[prefettura di Okinawa]], mentre quella coreana è insediata per la maggior parte nei ''barrios'' di Flores e Once.<ref>{{cita web|url=http://www.buenosaires.gob.ar/derechoshumanos/observatorio/colectividad-coreana|titolo=Coreana|accesso=26 marzo 2018|dataarchivio=28 marzo 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150328081019/http://www.buenosaires.gob.ar/derechoshumanos/observatorio/colectividad-coreana|urlmorto=sì}}</ref>
Dalla seconda metà del XX secolo si è assistito a una immigrazione prettamente latinoamericana, con l'arrivo in città di boliviani, peruviani e paraguaiani. Secondo il censimento del [[2010]] il 2,1% della popolazione è costituito da [[nativi americani]] o discendenti di prima generazione di tale etnia. Le etnie maggiormente rappresentate erano quella [[guaraní]], quella [[Quechua (popolo)|quechua]], quella [[aymara]] e quella [[mapuche]].
=== Religione ===
Buenos Aires è sede dell'[[arcidiocesi di Buenos Aires|omonima arcidiocesi]] cattolica al cui vertice siede l'arcivescovo [[Mario Aurelio Poli]]. Il suo predecessore, [[Jorge Mario Bergoglio]] è stato proclamato papa nel 2013 con il nome di [[papa Francesco|Francesco]]. Sono presenti in città anche altre confessioni, come quella [[Chiesa ortodossa russa|russo ortodossa]], quella [[protestantesimo|protestante]], quella [[Islam|musulmana]], quella [[mormonismo|mormona]], quella [[Buddhismo|buddista]] e i [[Testimoni di Geova]]. A Buenos Aires si trova la [[Centro culturale islamico Re Fahd|più grande moschea del Sudamerica]]. Il 18% della popolazione si è dichiarato ateo.<ref>[https://web.archive.org/web/20081218212057/http://www.diarioperfil.com.ar/edimp/0321/articulo.php?art=11609&ed=0321 Los ateos siguen en alza y ya son la segunda ‘religión’]</ref>
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File:Buenos Aires Metropolitan Cathedral (5463291506).jpg|La [[Cattedrale metropolitana di Buenos Aires|Cattedrale Metropolitana]], principale chiesa cattolica della città
File:Mezquita Centro Cultural Islámico Rey Fahd Buenos Aires 01.JPG|Il [[Centro culturale islamico Re Fahd]], la più grande moschea dell'America Latina
File:Sinagoga israelita.JPG|La [[Sinagoga centrale di Buenos Aires|Sinagoga Centrale]]
File:Catedral San Juan Bautista (Buenos Aires).JPG|[[Cattedrale anglicana di San Giovanni Battista]]
File:Katedralo de Sankta Triunuo (Bonaero) 08.jpg|La [[Cattedrale ortodossa della Santissima Trinità (Buenos Aires)|cattedrale ortodossa]] situata nel ''barrio'' di San Telmo
File:CatedralOrtodoxaAntioquenaSanJorge-Argentina.JPG|La cattedrale di San Giorgio della [[chiesa greco-ortodossa di Antiochia]]
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== Buenos Aires e la politica ==
Nel corso del
Durante la dittatura militare, negli anni dal 1976 al 1983, Buenos Aires ha conosciuto il fenomeno dei ''[[desaparecidos]]'', in cui molti giovani venivano torturati e fatti sparire per l'accusa, molto spesso infondata, di simpatizzare per la sinistra, considerata ispiratrice del [[terrorismo]].
Parallelamente
In anni più recenti si sono moltiplicate le manifestazioni dei ''piqueteros'', che protestano per ottenere aiuti alle persone in difficoltà a causa della disoccupazione e della crisi economica, effettuando blocchi stradali e altre forme di protesta pubblica.
Particolare rilevanza ha avuto la manifestazione definita ''[[cacerolazo]]'' (19-21 dicembre [[2001]]), in cui scese in piazza la classe media, colpita dal blocco dei risparmi bancari, facendo risuonare le pentole di casa. Il ''cacerolazo'' ha provocato la caduta del governo di [[Fernando de la
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File:Casa Rosada in Buenos Aires.jpg|La [[Casa Rosada]], residenza del [[Presidenti dell'Argentina|Presidente della Repubblica Argentina]].
File:Buenos Aires City Hall (5463295642).jpg|Il Palazzo Municipale, situato all'Angolo tra Avenida de Mayo e Plaza de Mayo.
File:Palacio de justicia.JPG|Il [[Palazzo di Giustizia della Nazione|Palazzo di Giustizia]], sede della Corte Suprema Argentina.
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== Cultura ==
[[File:Biblioteca Nacional BA.jpg|min|La sede della [[biblioteca nazionale della Repubblica Argentina|Biblioteca Nazionale]], inaugurata nel [[1992]].]]
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
La principale biblioteca della città è la [[biblioteca nazionale della Repubblica Argentina|Biblioteca Nazionale]], fondata nel [[1810]] ed ospitata attualmente in edificio [[brutalismo|brutalista]] nel quartiere di [[Recoleta (Buenos Aires)|Recoleta]]. Dal [[1956]] al [[1973]] ricoprì l'incarico di direttore [[Jorge Luis Borges]].
==== Musei ====
La città conta più di 140 [[museo|musei]], fra i quali si segnala il [[museo nazionale delle belle arti (Argentina)|Museo Nazionale delle Belle Arti]], che raccoglie più di {{formatnum:12000}} opere fra dipinti, sculture e arazzi. Espone opere di [[Francisco Goya]], [[Auguste Renoir]], [[Édouard Manet]], [[Vincent van Gogh]], [[Claude Monet]] (fra cui ''Il ponte di Argenteuil''), [[Pablo Picasso]].
Altri musei espongono soprattutto oggetti relativi all'America Latina, come il [[museo storico nazionale dell'Argentina|Museo Storico Nazionale]], il [[Museo d'Arte Latinoamericana di Buenos Aires]] (MALBA), il Museo d'Arte Ispanoamericana Isaac Fernández Blanco, il [[Museo Nazionale delle Arti Decorative]], il [[Museo Mitre]] e il [[Museo d'Arte Moderna di Buenos Aires]].
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[[File:UBA-Facultad-Derecho.jpg|min|La Facoltà di Giurisprudenza dell'[[Università di Buenos Aires]].]]
L'[[Università di Buenos Aires]], una delle migliori istituzioni educative del Sudamerica, vanta cinque [[premio Nobel|premi Nobel]] e concede borse di studio statali per studenti di tutti i paesi.<ref>{{cita web|url=http://www.derecho.uba.ar/academica/asuntos_estudiantiles/intercambio.php |titolo=Intercambio con universidades extranjeras | Facultad de Derecho – Universidad de Buenos Aires |editore=Derecho.uba.ar |data= |accesso=13 settembre 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.fi.uba.ar/alumnos/index.php?m=280 |titolo=Facultad de Ingeniería – Universidad de Buenos Aires |editore=Fi.uba.ar |data= |accesso=13 settembre 2013 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130920171435/http://www.fi.uba.ar/alumnos/index.php?m=280 |dataarchivio=20 settembre 2013 }}</ref><ref>{{cita web|url=http://portal.educ.ar/noticias/educacion-y-sociedad/la-uba-apuesta-al-intercambio.php|titolo=La UBA apuesta al intercambio académico|editore=Portal.educ.ar|data=|accesso=13 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140409210117/http://portal.educ.ar/noticias/educacion-y-sociedad/la-uba-apuesta-al-intercambio.php|dataarchivio=9 aprile 2014|urlmorto=sì}}</ref>
Fra le università private della capitale argentina figurano la [[Universidad Argentina de la Empresa]], l'[[Instituto Tecnológico de Buenos Aires]], la [[Universidad del CEMA]] di macroeconomia, la [[pontificia università cattolica argentina]], la [[Universidad de Belgrano]], la [[Universidad del Salvador]] (gestita dai [[compagnia di Gesù|gesuiti]]), la [[Universidad Austral]], l'[[Università Nazionale di General San Martín]] e la [[Universidad Torcuato di Tella]].
La [[Universidad Nacional de las Artes]] provvede all'educazione nelle arti visive, musicali, audiovisive e dello spettacolo.
Buenos Aires è un centro importante per la [[psicoanalisi]], in particolare di scuola [[Jacques Lacan|lacaniana]].
=== Media ===
Buenos Aires, in quanto capitale dell'Argentina, ospita alcuni dei più importanti ''[[mass media]]'' del paese sudamericano. Vi hanno sede cinque delle più importanti reti televisive nazionali: [[América TV]], [[Televisión Pública Argentina]], [[Canale 13 (Argentina)|El Trece]], [[Canale 9 (Argentina)|El Nueve]], [[Telefe]].
Nella capitale argentina si trovano le redazioni di alcuni dei quotidiani e dei periodici più conosciuti e letti del paese quali: ''[[Clarín]]'', ''[[La Nación (Argentina)|La Nación]]'', ''[[La Prensa (Argentina)|La Prensa]]'', ''[[La Razón (Argentina)|La Razón]]'', ''[[Página/12]]'', ''[[La Vanguardia (Argentina)|La Vanguardia]]'', ''Crónica'', ''[[Ámbito Financiero]]'' ed ''[[Olé (quotidiano)|Olé]]''.
=== Teatri ===
[[File:Teatro Colon, Plaza Lavalle, Buenos Aires alt.jpg|min|La facciata del [[Teatro Colón]].]]
Buenos Aires ha la vita teatrale più brillante dell'America Latina:<ref>[http://www.variety.com/article/VR1118039096 Entertainment boom hits Buenos Aires] di [http://www.variety.com/biography/1827 Charles Newbery], sul sito [http://www.variety.com/ Variety.com]</ref> ogni fine settimana vengono messe in scena circa 300 rappresentazioni.
Il teatro dell'opera di Buenos Aires è il [[teatro Colón]], acusticamente considerato uno dei primi cinque teatri al mondo per la rappresentazione di opere liriche:<ref>{{cita web |lingua = en |autore = Marshall Long |url = http://mlacoustics.com/PDF/Shoebox.pdf |titolo = What is So Special About Shoebox Halls? Envelopment, Envelopment, Envelopment |opera = Acoustics Today |data = aprile 2009 |formato = pdf |accesso = 20 giugno 2014 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170808081005/http://www.mlacoustics.com/PDF/Shoebox.pdf |dataarchivio = 8 agosto 2017 |urlmorto = sì }}</ref>
Fra i teatri di prosa si segnala il [[Teatro Nacional Cervantes]], che ospita la [[Comedia Nacional Argentina]], ed il [[Teatro Coliseo]], di proprietà dello [[Italia|stato italiano]]. Molti teatri si affacciano sull'[[Avenida Corrientes]], come il [[Teatro Gran Rex]], il [[Teatro Maipo]], il [[Teatro General San Martín]].
Le maggiori orchestre sinfoniche della città sono l'[[orchestra sinfonica nazionale argentina]] e l'[[orchestra filarmonica di Buenos Aires]].
=== Il tango ===
[[File:Street tango.jpg|min|sinistra|Tango in una strada di Buenos Aires]]
La musica simbolo di Buenos Aires e della cultura argentina in tutto il mondo è il [[tango]]. Questo ritmo nasce su entrambe le sponde del Río de la Plata come ibrido di altre specie popolari come il ''[[candombe]], ''la ''[[Milonga (musica)|milonga]]'', il ''tango andaluz'' o la ''[[habanera]]'' ed è circoscritto ai gruppi marginali della città. Divenuto tipico dei bordelli, viene inizialmente rifiutato dalle classi medie e alte e solo nel 1910, periodo di successo internazionale, il tango verrà accettato per potere poi divenire una moda nei grandi saloni delle capitali europee.
Un importante contributo al tango è stato dato dagli immigrati italiani, che abitavano nella città sul finire dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Fra i figli di italiani si annoverano grandi nomi del tango come [[Aníbal Troilo]], [[Juan Maglio ''Pacho'']], [[Juan D'Arienzo]], [[Francisco Canaro]], [[Carlos Di Sarli]], [[Osvaldo Pugliese]], [[Edgardo Donato]], [[Pascual Contursi]], [[Carlos César Lenzi]], [[Juan Bautista Deambrogio]]. Lo stesso [[Astor Piazzolla]], sebbene cresciuto a New York, aveva i nonni italiani.
=== Lingua ===
{{Vedi anche|Lunfardo|Cocoliche}}
Il dialetto spagnolo di Buenos Aires, così come quello di [[Rosario (Argentina)|Rosario]] e di [[Montevideo]], è detto ''[[rioplatense]]'', si caratterizza per il ''[[voseo]]'', lo ''[[yeísmo]]'' e la aspirazione della ''s'' in molte posizioni. Esso è fortemente influenzato dai dialetti spagnoli dell'[[Andalusia]] e di [[Murcia]].
Il [[cocoliche]]<ref>{{Cita web |url=https://spanishspeakingworld-12c.wikispaces.com/Cocoliche+-+A+Look+into+the+Past+and+Future |titolo="Cocoliche" di Antonio Garbarino |accesso=24 gennaio 2018 |dataarchivio=25 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180725010713/https://spanishspeakingworld-12c.wikispaces.com/Cocoliche+-+A+Look+into+the+Past+and+Future |urlmorto=sì }}</ref> è una lingua creola, o [[pidgin]], nata dall'incontro dai vari dialetti parlati dalle migliaia di immigrati italiani (principalmente liguri, piemontesi, veneti, calabresi) con i creoli spagnoli fra il 1870 e il 1970. Negli ultimi decenni del Novecento esso si è evoluto nel [[gergo]] detto ''[[lunfardo]]'',<ref>[http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/8818/964634-1209186.pdf?sequence=2 Andrea Aimasso, ''Cocoliche: necesidad, esfuerzo, identidad y, quizà, un idioma'', tesi di laurea presso l'Università Cà Foscari (in Spagnolo)]</ref> originato negli ambienti più poveri ed umili della capitale argentina ed influenzato dal [[lingua portoghese|portoghese]], dall'[[lingua inglese|inglese]], dal [[lingua francese|francese]], dalle lingue africane e da quelle nativo-americane. Come altre parlate originatesi in ambienti popolari, presenta alcune peculiarità, come la creazione di nuovi vocaboli mediante inversione [[sillaba|sillabica]]. Il [[lunfardo]] è stato immortalato in numerosi testi delle canzoni popolari, in particolare di tango.
Analogamente il [[belgranodeutsch]] combina elementi delle [[lingua (linguistica)|lingue]] [[lingua tedesca|tedesca]] e [[lingua spagnola|spagnola]]. Nei quartieri di [[Balvanera]] e [[Villa Crespo]], diventati alla fine del XIX secolo sede di un'importante comunità ebrea, si è a lungo parlato lo [[Yiddish]], originario dell'Europa orientale.
=== Fumetti ===
Buenos Aires è il centro creativo ed editoriale delle ''[[Fumetti|historietas]]'' argentine. In particolare, la città fa da sfondo all'invasione aliena descritta nella saga fantascientifica de ''[[L'Eternauta]]'' di [[Héctor Germán Oesterheld|Héctor Oesterheld]] e [[Francisco Solano López (fumettista)|Francisco Solano López]].
Nel secondo dopoguerra si erano trasferiti a Buenos Aires anche alcuni disegnatori italiani provenienti dall'esperienza della rivista ''[[Asso di Picche (fumetto italiano)|Asso di Picche]]''. In particolare fra il 1948 e il 1959 visse nella metropoli argentina [[Hugo Pratt]], che proprio qui si affermò definitivamente disegnando ''[[Junglemen]]'' su testi di [[Alberto Ongaro]], ''[[Sgt. Kirk]]'', ''[[Ernie Pike]]'' e ''[[Ticonderoga (fumetto)|Ticonderoga]]'' su testi di [[Héctor Oesterheld]].
Al popolare personaggio di ''[[Mafalda (fumetto)|Mafalda]]'' sono dedicati una statua seduta su una panchina e una targa davanti alla casa in cui [[Quino]] inventò il personaggio.
=== Fileteado ===
Nato a Buenos Aires verso la fine del XIX secolo come semplice elemento decorativo dei carretti e dei primi camion, il [[Fileteado]] si sviluppa negli anni fino a diventare un vero e proprio stile pittorico, caratteristico della città.
=== Cucina ===
{{Vedi anche|Cucina argentina}}
'''La cucina porteña''' - La cucina argentina ha subito l'influsso della tradizione italiana, spagnola e creola. Poiché l'Argentina ha il primato mondiale per la bontà delle sue carni (gli animali vengono fatti pascolare dai ''gauchos'' nella pampa), i piatti tipici sono a base di carne. Ricordiamo l{{'}}''[[asado]]'', grigliata di carne mista che in passato veniva cotta all'aperto direttamente sul fuoco; le ''[[empanada]]'', mezzelune di pasta brisé ripiene di carne di vitello, pollo, prosciutto e formaggio, ecc. Anche il pesce è molto buono e viene preparato in vari modi. Tra i dolci tipici, ricordiamo gli ''[[alfajor]]'' e il ''[[dulce de leche]]''.
'''Bevande''' - I porteños amano bere il [[mate]], una bevanda a base di foglie di [[ilex paraguariensis]] che vengono fatte filtrare attraverso una ''bombilla''. È tradizione passarsi il mate e bere così dalla stessa ''bombilla''.
== Geografia antropica ==
=== Suddivisioni amministrative ===
==== Quartieri o ''Barrios'' ====
{{Vedi anche|Quartieri di Buenos Aires}}
[[File:La Boca, Buenos Aires (6871111498).jpg| [[File:Belgrano R, Buenos Aires.jpg|
[[File:Buenos Aires Subte station Peru.jpg|
[[File:Buenos Aires - Puerto Madero 142.jpg|
[[File:Borboton de mi sangre infeliz, Buenos Aires ARG.jpg|min|Casa nel quartiere di [[Abasto]], a Zelaya 3100]]
Dal punto di vista amministrativo la città è divisa nei seguenti quartieri:
{{div col}}
* [[Agronomía]]
* [[Almagro (Buenos Aires)|Almagro]]
Riga 418 ⟶ 460:
* [[Villa Crespo]]
* [[Villa del Parque]]
* [[Villa Devoto (Buenos Aires)|Villa Devoto]]
* [[Villa Gral. Mitre (Buenos Aires)|Villa Gral. Mitre]]
* [[Villa Lugano]]
Riga 429 ⟶ 471:
* [[Villa Soldati]]
* [[Villa Urquiza (Buenos Aires)|Villa Urquiza]]
{{div col end}}
==== Barrios tradizionali ====
Ci sono anche dei quartieri non riconosciuti amministrativamente come quartieri ma definiti come tali dalla consuetudine degli abitanti di Buenos Aires.
{{div col}}
* [[Abasto (Buenos Aires)|Abasto]]
* [[El Bajo (Buenos Aires)|El Bajo]]
Riga 462 ⟶ 503:
* [[Tribunales (Buenos Aires)|Tribunales]]
* [[Villa Malcolm (Buenos Aires)|Villa Malcolm]]
{{div col end}}
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Aeroporti ===
Buenos Aires è servita dall'[[Aeroporto di Buenos Aires-Ministro Pistarini|aeroporto internazionale Ministro Pistarini]] (''EZE''), situato a {{M|35|u=km}} a sudovest della città nel sobborgo di [[Ezeiza]], e dall'[[aeroparque Jorge Newbery]] (''AEP''), situato nel quartiere di [[Palermo (Buenos Aires)|Palermo]], dove arrivano voli dal resto dell'Argentina e voli internazionali provenienti dall'[[Uruguay]], dal [[Brasile]], da [[Santiago del Cile]] e da [[Asunción]].
=== Ferrovie ===
{{Vedi anche|Ferrovie argentine}}
[[File:Csr emu retiro.jpg|min|Treno in partenza dalla [[stazione di Retiro Mitre]].]]
La città è il punto di confluenza delle [[ferrovie argentine|reti ferroviarie argentine]], un tempo capillarmente diffuse in tutto il paese, ma ora in rapido degrado dopo la privatizzazione e la divisione dell'azienda statale Ferrocarriles Argentinos avvenuta nel [[1993]]. Ciò nonostante il sistema ferroviario cittadino trasporta ogni giorno oltre 1,3 milioni di [[pendolarismo|pendolari]]. Dalla capitale possono essere raggiunte anche destinazioni a lungo raggio, come [[Rosario (Argentina)|Rosario]] e [[San Miguel de Tucumán|Tucumán]]. Le linee che formano la rete ferroviaria cittadina e suburbana sono: la [[linea Belgrano Nord]], la [[linea Belgrano Sud]], la [[linea Roca]], la [[linea San Martín]], la [[linea Sarmiento]], la [[linea Mitre]] e la [[linea Urquiza]]. La gestione del trasporto passeggeri su queste linee è effettuata dalla compagnia statale [[Ferrocarriles Argentinos (2015)|Ferrocarriles Argentinos]], fatta eccezione per la Belgrano Norte e la Urquiza dove operano rispettivamente le compagnie private Metrovías e Ferrovías. La città dispone di sei grandi stazioni ferroviarie di testa adibite al traffico a breve e a lungo raggio: [[stazione di Constitución|Constitución]], [[stazione di Retiro Mitre|Retiro Mitre]], [[stazione di Retiro Belgrano|Retiro Belgrano]], [[stazione di Retiro San Martín|Retiro San Martín]], [[stazione Federico Lacroze|Federico Lacroze]] e [[stazione di Once|Once]].
=== Metropolitana ===
{{Vedi anche|Metropolitana di Buenos Aires}}
[[File:200 Series at San José de Flores.jpg|min|verticale=1.4|Treno della Metropolitana nella stazione di [[San José de Flores]], [[Linea A (metropolitana di Buenos Aires)|Linea A]].]]
La [[metropolitana di Buenos Aires]] è stata aperta nel [[1913]] ed è la più antica dell'Emisfero sud e dell'[[America Latina]]. Il sistema metropolitano cittadino è costituito da sei linee sotterranee e da una di superficie. È lungo {{M|61.3|u=km}} e dispone di 103 stazioni (includendo il [[Linea P|Premetro]]).
Le stazioni della linea più antica del sistema metropolitano, la [[Linea A (metropolitana di Buenos Aires)|linea A]], conservano ancora le decorazioni della [[Belle Époque]], mentre i caratteristici convogli noti come ''Las Brujas'' sono stati sostituiti nel 2013.
Buenos Aires è servita anche da una rete di 137 linee di autobus (Colectivos) in funzione 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, gestita da compagnie private. È attiva in città dal 2011 anche una rete di quattro linee [[Bus Rapid Transit]] chiamata Metrobus.<ref>[http://movilidad.buenosaires.gob.ar/metrobus/%C2%BFpor-que-metrobus/ ¿Por qué Metrobus?]</ref> Questa nuova alternativa ha rappresentato un'importante novità grazie alla modernità dei mezzi e all'uso di corsie preferenziali sulle grandi arterie cittadine, garantendo così una maggior rapidità ed efficacia del trasporto pubblico locale su gomma.
=== Porti ===
Il [[porto di Buenos Aires|porto cittadino]] è il principale scalo marittimo del paese nonché uno dei principali di tutto il Sudamerica. È situato nel quartiere di Retiro ed è connesso al sistema stradale e ferroviario della capitale.
Buenos Aires è unita con i porti [[Uruguay|uruguaiani]] di [[Colonia del Sacramento]] e [[Montevideo]] grazie a un servizio di [[traghetto|traghetti]] operato da alcune compagnie private.
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
Buenos Aires è [[gemellaggio|gemellata]] con le seguenti città:<ref>{{Cita web|url=http://en.db-city.com/Argentina--Buenos-Aires--Buenos-Aires|titolo=Buenos Aires, Buenos Aires, Argentina – City, Town and Village of the world|autore=|data=|opera=db-city.com|accesso=12 agosto 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160406160911/http://en.db-city.com/Argentina--Buenos-Aires--Buenos-Aires|dataarchivio=6 aprile 2016|urlmorto=sì}}</ref>
{{Div col}}
*{{gemellaggio|ITA|Genova}}, gemellaggio anche nel calcio tra Genoa e Boca Juniors, dato che dei genovesi che si sono trasferiti a Buenos Aires e hanno creato la celebre squadra del Boca Juniors
* {{gemellaggio|CHN|Pechino|1993}}<ref>{{Cita web |url=http://www.ebeijing.gov.cn/Sister_Cities/Sister_City/ |titolo=Sister Cities |editore=Beijing Municipal Government |accesso=23 giugno 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120818133858/http://www.ebeijing.gov.cn/Sister_Cities/Sister_City/ |dataarchivio=18 agosto 2012 |urlmorto=sì }}</ref>
* {{gemellaggio|ITA|Bergamo}}
* {{gemellaggio|DEU|Berlino|1994}}<ref name="Berlin twinnings">{{Cita web|url=https://www.berlin.de/rbmskzl/staedteverbindungen/staedtepartnerschaft_ueberblick.en.html|titolo=Berlin – City Partnerships|accesso=17 settembre 2013|opera=Der Regierende Bürgermeister Berlin|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130521054019/http://www.berlin.de/rbmskzl/staedteverbindungen/staedtepartnerschaft_ueberblick.en.html |dataarchivio=21 maggio 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.berlin.de/rbmskzl/staedteverbindungen/index.en.html|titolo=Berlin's international city relations |editore=Berlin Mayor's Lucca Office|accesso=1º luglio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080822100321/http://www.berlin.de/rbmskzl/staedteverbindungen/index.en.html |dataarchivio=22 agosto 2008}}</ref>
* {{gemellaggio|ESP|Bilbao|1992}}
* {{gemellaggio|BRA|Brasilia}}<ref>{{Cita web|url=http://www.internacional.df.gov.br/noticias/item/2055-bras%C3%ADlia-global-partners.html |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140228224414/http://www.internacional.df.gov.br/noticias/item/2055-bras%C3%ADlia-global-partners.html |dataarchivio=28 febbraio 2014 |titolo=Brasília Global Partners |editore=ASSESSORIA INTERNACIONAL DO GOVERNO DO DISTRITO FEDERAL |lingua=pt |accesso=1º aprile 2016}}</ref>
* {{gemellaggio|ESP|Cadice}}
* {{gemellaggio|ITA|Cagliari}}
* {{gemellaggio|ARM|Erevan|2000}}<ref name="Yerevan twinnings 2">{{Cita web|url=http://www.yerevan.am/3-194-194.html |titolo=Yerevan – Twin Towns & Sister Cities |accesso=4 novembre 2013 |opera=Yerevan Municipality Official Website |editore=www.yerevan.am |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131105095529/http://www.yerevan.am/3-194-194.html |dataarchivio=5 novembre 2013 }}</ref>
* {{gemellaggio|ESP|Guadix}}<ref name="Listado de ciudades hermanas"/>
* {{gemellaggio|EGY|Il Cairo}}<ref name="Listado de ciudades hermanas">{{Cita web|url=http://estatico.buenosaires.gov.ar/areas/internacionales/hermanamientos.pdf |titolo=Listado de ciudades hermanas |accesso=26 ottobre 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110716150342/http://estatico.buenosaires.gov.ar/areas/internacionales/hermanamientos.pdf |dataarchivio=16 luglio 2011 }}</ref>
* {{gemellaggio|USA|Miami}}
* {{gemellaggio|RUS|Mosca|link=Mosca (Russia)}}<ref name="Listado de ciudades hermanas"/>
* {{Gemellaggio|ITA|Palermo|2014}}
* {{gemellaggio|ITA|Napoli|2018}}
* {{gemellaggio|JPN|Osaka}}
* {{gemellaggio|ESP|Oviedo|1983}}
* {{gemellaggio|CZE|Praga}}
* {{gemellaggio|ESP|Salamanca}}
* {{gemellaggio|ESP|Santiago di Compostela}}
* {{gemellaggio|BRA|San Paolo|link=San Paolo (Brasile)}}<ref name="São Paulo twinnings">{{Cita web|url=http://www3.prefeitura.sp.gov.br/cadlem/secretarias/negocios_juridicos/cadlem/integra.asp?alt=11072007L%20144710000 |titolo= Pesquisa de Legislação Municipal – No 14471 |accesso=23 agosto 2013 |editore=Prefeitura da Cidade de São Paulo [Municipality of the City of São Paulo] |lingua=pt |titolotradotto=Research Municipal Legislation – No 14471 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111018123138/http://www3.prefeitura.sp.gov.br/cadlem/secretarias/negocios_juridicos/cadlem/integra.asp?alt=11072007L%20144710000 |dataarchivio= 18 ottobre 2011}}</ref><ref>[https://pt.wikisource.org/wiki/Lei_Municipal_de_S%C3%A3o_Paulo_14471_de_2007 Lei Municipal de São Paulo 14471 de 2007] WikiSource {{pt}}</ref>
* {{gemellaggio|ESP|Siviglia}}<ref>[http://www.femp.es/index.php/femp/content/download/7117/65153/file/070202_con_latinoamérica.pdf Hermanamientos con Latinoamérica] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160313081200/http://femp.es/index.php/femp/content/download/7117/65153/file/070202_con_latinoam%C3%A9rica.pdf |data=13 marzo 2016 }} (102,91 kB). [29-9-2008]</ref>
* {{gemellaggio|ISR|Tel Aviv|1976}}
* {{Gemellaggio|VEN|Caracas|1982}}
* {{gemellaggio|POL|Varsavia}}<ref name="Listado de ciudades hermanas"/>
* {{gemellaggio|ESP|Vigo|link=Vigo (Spagna)}}
* {{Gemellaggio|COL|Barranquilla}}
* {{gemellaggio|HRV|Zagabria|1998}}<ref name="Zagreb Twinning">{{Cita web |url=http://www1.zagreb.hr/mms/en/index.html |titolo=Intercity and International Cooperation of the City of Zagreb |editore=2006–2009 City of Zagreb |accesso=23 giugno 2009 |dataarchivio=7 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170707200910/http://www1.zagreb.hr/mms/en/index.html |urlmorto=sì }}</ref>
{{Div col end}}
=== Calcio ===
Il [[calcio (sport)|calcio]] è lo sport più popolare in Argentina e Buenos Aires ha la più alta concentrazione di ''club'' di ogni città del mondo con 24 squadre professionistiche.<ref name="observer">{{cita web|lingua=en|url=http://observer.guardian.co.uk/osm/story/0,,1182710,00.html|titolo=50 sporting things you must do before you die|data=4 aprile 2004|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230527195535/https://www.theguardian.com/observer/osm/story/0,,1182710,00.html|accesso=10 agosto 2024|dataarchivio=27 maggio 2023}}</ref> La [[stracittadina]] fra le due maggiori squadre, il {{Calcio River Plate|NB}} e il {{Calcio Boca Juniors|NB}}, è chiamato il [[Superclásico (Buenos Aires)|Superclásico]].
Il River Plate gioca nello [[stadio monumentale Antonio Vespucio Liberti]], detto ''El Monumental'', nel ''[[barrio]]'' di [[Belgrano (Buenos Aires)|Belgrano]]. In questo stadio si è anche disputata la finale del [[campionato mondiale di calcio 1978|mondiale argentino]] il 25 giugno 1978. Il Boca Juniors disputa invece le sue partite interne nello [[stadio Alberto José Armando]], popolarmente chiamato ''La Bombonera'', situato nel quartiere de La Boca.
Le altre squadre cittadine che militano nella [[Primera División (Argentina)|Primera División]] sono quattro.
L'{{Calcio Argentinos Juniors|NB}} gioca nello [[Stadio Diego Armando Maradona (Buenos Aires)|stadio Diego Armando Maradona]] nel ''barrio'' residenziale di [[La Paternal]].
L'{{Calcio Huracan|NB}}, squadra del popolare quartiere di [[Parque Patricios]], disputa i suoi incontri interni nello [[stadio Tomás Adolfo Ducó]].
Il {{Calcio San Lorenzo|NB}}, società del quartiere di Boedo, gioca nello [[stadio Pedro Bidegain]].
Il {{Calcio Velez|NB}} gioca nello [[stadio José Amalfitani]] nel ''barrio'' di [[Liniers (Buenos Aires)|Liniers]].
In altre divisioni militano l'{{Calcio All Boys|NB}}, il {{Calcio Nueva Chicago|NB}} e il {{Calcio Ferro Carril Oeste|NB}}.
Grande rivalità con le squadre delle città satelliti di [[Avellaneda (Buenos Aires)|Avellaneda]] che sono {{Calcio Racing Avellaneda|NB}} e {{Calcio Independiente|NB}} e di [[La Plata]] che sono {{Calcio Estudiantes|NB}} e {{Calcio Gimnasia La Plata|NB}}.
===
Il [[circuito di Buenos Aires]] ha ospitato le 21 edizioni del [[Gran Premio d'Argentina]] di Formula 1 fra il 1953 e il 1998. Buenos Aires è stata anche la località di partenza e di arrivo del [[Rally Dakar]] nel [[Rally Dakar 2009|2009]], [[Rally Dakar 2010|2010]], [[Rally Dakar 2011|2011]] e [[Rally Dakar 2015|2015]].
=== Rugby ===
Il [[rugby]] è molto popolare a Buenos Aires, specialmente nei quartieri eleganti della parte settentrionale della città. La locale squadra dei [[Jaguares]] è la squadra argentina che partecipa al torneo [[Super Rugby]]. Le squadre più prestigiose del [[Unión de Rugby de Buenos Aires|campionato provinciale bonearense]] sono il [[Club Atlético de San Isidro]] e il [[San Isidro Club]]. La [[nazionale di rugby a 15 dell'Argentina|nazionale argentina di rugby]] disputa a Buenos Aires le proprie gare.
=== Sport equestri ===
La passione degli argentini per i cavalli si manifesta in vari modi: nell'[[ippica]] all{{'}}''[[Hipódromo Argentino de Palermo]]'', nel [[polo (sport)|polo]] sul ''[[Campo Argentino de Polo]]'' e nel [[pato (sport)|pato]], una sorta di [[pallacanestro]] giocata a cavallo e che è stata dichiarata sport nazionale argentino nel 1953.
===
[[Guillermo Vilas]] e [[Gabriela Sabatini]] furono grandi tennisti negli anni settanta e ottanta<ref name="Time Out">Cathy Runciman e Leticia Saharrea (a cura di), ''Time Out Guide: Buenos Aires'', Penguin Books, Londra, 2001. {{ISBN|0-14-029398-1}}</ref> e resero popolare il [[tennis]] in Argentina. Vilas vinse gli [[ATP Buenos Aires|Open di Buenos Aires]] varie volte negli anni settanta. Gli Open di Buenos Aires si giocano sui campi di [[Campo da tennis#terra|terra rossa]] del ''[[Buenos Aires Lawn Tennis Club]]'', nel quartiere di Palermo, generalmente nel mese di febbraio.
== Note ==
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* [[I Giochi panamericani]]
* [[Fileteado]]
* [[Miracoli eucaristici di Buenos Aires]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Capitali delle Americhe}}
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Buenos Aires| ]]
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