Cornaredo: differenze tra le versioni
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{{nd}}{{F|centri abitati d'Italia|settembre 2025}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Cornaredo
|Panorama = Parrocchiale_Cornaredo.JPG
|Didascalia = La chiesa parrocchiale di Cornaredo
|Voce bandiera =
|Voce
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Lombardia
|Divisione amm grado 2 = Milano
|Amministratore locale = Corrado D'Urbano
|Partito = [[centro-destra]]
|Data elezione = 9-6-2024
|Data rielezione =
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = Cascina Croce, Cascina Torrette, Favaglie, [[San Pietro all'Olmo]]<ref name=statuto>{{cita web|url=https://dait.interno.gov.it/documenti/statuti/statuto-comune-mi-cornaredo.pdf|titolo=Comune di Cornaredo - Statuto|accesso=20 giugno 2022|p=1}}</ref>
Località: Castelletto
|Divisioni confinanti = [[Bareggio]], [[Cusago]], [[Pregnana Milanese]], [[Rho]], [[Settimo Milanese]]
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 2386
|Nome abitanti = cornaredesi
|Patrono = santi [[Giacomo il Maggiore|Giacomo]] e [[Filippo apostolo|Filippo]]
|Festivo = prima domenica di settembre
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Cornaredo (province of Milan, region Lombardy, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Cornaredo nella città metropolitana di Milano
}}
'''Cornaredo''' (<small>[[Alfabeto fonetico internazionale|AFI]]</small>: {{IPA|/kornaˈredo/}}<ref>{{Cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/ricerca?lemma=Cornaredo|titolo=Dizionario di pronuncia italiana online - Cornaredo|accesso=13 marzo 2022|urlmorto=no}}</ref>; ''Co<!--La "o" si legge "u" e la "u" si legge "ü". È vero che quando il nome di Cornaredo in milanese suona ''Curnaree'', ma si scrive in maniera diversa.-->rnaree'' in [[dialetto milanese]]<ref>{{
== Origini del nome ==
Il toponimo Cornaredo ha attestazioni molto antiche riconducibili con tutta probabilità al IX secolo. Su tale nome, ad ogni modo, si sono sviluppate differenti teorie:
* Nell'antica chiesa dell'attuale frazione di [[San Pietro all'Olmo]] si trovava un affresco raffigurante [[San Pietro]] con la rete da cui la dizione latina di ''Sanctus Petrus cum rete'' che avrebbe dato origine ai due borghi confinanti di San Pietro e Cornaredo. Il nome Cornaredo nello specifico sarebbe da ricondursi al termine "cum rete" che in dialetto locale viene tradotto "cun la ret" da cui il moderno Cornaredo.<ref>p. Fossati Giuseppe [[Chierici Regolari di Somasca|c.r.s.]], ''Sancti Petri ad Ulmum, Sampeder Alulma, San Pietro all'Olmo'', pro manoscripto, San Pietro all'Olmo, [[2000]].</ref>
* Derivazione da
* Derivazione da un'antica leggenda popolare secondo la quale in Cornaredo era un tempo presente un mattatoio che riforniva carne a Milano: i bovini giungevano vivi in paese e venivano macellati e rispediti ai milanesi, i quali controllavano l'esatto numero di capi macellati contando le corna degli animali che venivano restituite. In latino restituire le corna è indicato con ''cornua redo''.<ref>{{Cita|R.Amilcarella
Nei documenti antichi il comune viene indicato con diverse dizioni: Corneletium, Cornalete, Cornalede, Cornioletum, Cornarjetum, Cornalietum, Cornaleto, Cornalede e Cornaré.
== Storia ==
{{approfondimento
|titolo = Cronologia di Cornaredo
|contenuto = III secolo a.C. - Cornaredo è indicato per la prima volta come villaggio.<ref>A. Colombo, ''Milano sotto l'egida del Carroccio'' edito in Milano dalla Famiglia Meneghina nel 1935.</ref>
III secolo d.C. - Esistenza di abitazioni romane in San Pietro – Reperti archeologici di case visibili sotto la chiesa già abbaziale in S. Pietro all’Olmo. Monete di Marco Aurelio Probo
2 dic. 894 - Documento pubblico di Berengario I re d’Italia in cui si cita la località di Cornaredo
1052 - L’abbazia milanese di Sant’Ambrogio acquista case in Cornaredo
1161/1162 - L’imperatore Federico Barbarossa saccheggia ed incendia Cornaredo (Cesare Cantù)
1168 - Istituzione della Canonica Francese a San Pietro all’Olmo
1248 - In un documento dei nobili milanesi Visconti, Cornaredo viene definito “borgo presso Milano”
1260 - In vari documenti dal 1260 al 1572 appare la figura del console del comune di Cornaredo
1277 - I consoli del comune sono due: Lanterio Balbo e Gerolamo Mascherpa
1542 - Soppressa la Canonica di San Pietro, abitanti e territorio sono aggregati a Cornaredo
18 ott. 1572 - Atto autografo del “''Consulo del Comuno di Cornaredo”'' firmato ''Gio. angelo de S.to Gio''
1647 - Gerolamo Dugnani, già possidente in loco, viene insignito del titolo di conte di Cornaredo
1787 - Il Ducato di Milano apre in Cornaredo, definito “luogo popolato”, una Scuola Normale {{Senza fonte}}
22 marzo 1861 - L’ing. Vincenzo Villa è il primo sindaco di Cornaredo dopo l’Unità: lo nomina Vittorio Emanuele II
4 mag. 1862 - L’Autorità del Circondario di Gallarate definisce i confini comunali, tuttora sostanzialmente invariati.
1921 - Dopo le elezioni municipali vinte dal Partito Socialista, il Consiglio elegge sindaco Luigi Rampoldi.
1926 - Istituzione del podestà fascista
Aprile 1927 - Insediamento primo podestà a Cornaredo
Luglio 1944 - Sorge in Cornaredo la sezione del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN)
25 aprile 1945 - Il CLN e la 106ª brigata partigiana “V. Buzzi” disarmano i reparti della R.S.I. e dell’esercito tedesco
26 luglio 1945 - Il prefetto di Milano nomina il sindaco – Benvenuto Gussoni del PCI -, la giunta municipale ed il consiglio comunale di Cornaredo
31 marzo 1946 - Prime elezioni comunali a suffragio universale. Viene eletto sindaco ancora Luigi Rampoldi (PSIUP).
Da ''Cornaredo la gente, la Storia, le Chiese'' di G. Tavecchia, 2018
}}
Il nucleo più antico dell'attuale comune di Cornaredo è la frazione di [[San Pietro all'Olmo]], posta lungo l'antica via ad Vercellas. L'area, fin dal [[Medioevo]], era ricca di notevoli risorse agricole: coltivazioni a cereali, pascoli, vite e diversi allevamenti di suini e piantagioni di gelsi per il baco da seta. Verso la fine dell'[[Ottocento]], l'economia del paese ebbe una svolta che modificò notevolmente il suo aspetto. Il primo fine settimana di settembre è sinonimo di festa del paese, in memoria della consacrazione della chiesa parrocchiale, dedicata ai santi Giacomo e Filippo.
===La fondazione===
Cornaredo è un paese nel pieno centro della Lombardia che in origine era abitato da due comunità ben distinte: il capoluogo Cornaredo e la frazione di San Pietro all
Tra il 2005 ed il 2010 la Soprintendenza per i Beni archeologici della Lombardia ha fatto eseguire alcuni scavi sotto l’attuale pavimento della navata centrale della “Chiesa Vecchia” di San Pietro all’Olmo. Si sono così trovati resti di costruzioni antiche risalenti forse al terzo secolo dopo Cristo, assieme ad una moneta di Marco Aurelio Probo, che fu Imperatore romano dal 276 al 282 d.C.. Sono dunque certificate le origini dell’età imperiale romana della località San Pietro all'Olmo.
Ma molto probabilmente anche Cornaredo capoluogo vanta antiche origini.
In una ricostruzione del nostro territorio realizzata dal noto studioso lombardo prof. Alessandro Colombo in ''Milano sotto l’egida del Carroccio'' edito in Milano dalla Famiglia Meneghina nel 1935, Cornaredo viene indicato come villaggio fondato in un periodo posto tra il Terzo secolo avanti Cristo e l’Ottavo secolo dell’Era cristiana.
È ipotesi concreta definire, nelle ragioni all’origine delle cause che portarono a realizzare un insediamento di persone in questo determinato luogo, quella di attribuirne l’iniziativa ai veterani delle guerre galliche condotte da Giulio Cesare. Infatti, verso la fine del I secolo a.C., al termine delle guerre di Roma contro i Galli, la pianura padana divenne la terza provincia italica, dopo la Sicilia, la Sardegna e la Corsica. Secondo l’uso dell’epoca, terminata una guerra, soprattutto se lunga e dispendiosa, Roma assegnava del territorio ai veterani, che si insediavano in quei luoghi, da cui traevano anche il loro sostentamento, dando così vita a villaggi e città. Anche in quel periodo la pianura padana era ricca di acque, per cui aveva terreno estremamente fertile, molto adatto per le coltivazioni, oltre a spazi abbondanti per l’allevamento animale. Nella Roma consolare e poi imperiale la pratica della cessione di terre ai veterani era molto antica e grandemente diffusa. Ne parlano copiosamente gli storici dell’epoca, come Polibio, Svetonio, Appiano di Alessandria. Leggi specifiche per la concessione di terreni da coltivare ai veterani delle Legioni Romane furono emanate da diversi Consoli nel corso dei secoli, fino all’età imperiale: tra le più note, quelle promulgate da Caio Giulio Cesare, Ottaviano Cesare Augusto, Marco Antonio. A questo riguardo si vedano gli scritti della professoressa Anna De Francesco dell’Università A. Moro di Bari, e di Paolo Terruzzi in Enciclopedia Italia Treccani, edizione 1929.
===Il Ducato di Milano===
In questo arco di tempo, Cornaredo vide diversi avvicendamenti delle famiglie locali, poiché tutti coinvolti nella battaglia per la supremazia di Milano. I [[Della Torre]] e i [[Visconti]] si confiscavano a vicenda le terre cornaredesi, seguendo da molto vicino ciò che accadeva alle due casate nelle vicende legate alla [[Ducato di Milano|Signoria di Milano]]. In questo periodo si hanno esempi della cacciata dal territorio cornaredese di famiglie che parteggiavano per i Torriani e non per i Visconti: è il caso degli [[Zavattari]]<ref>R. Delmoro, ''La bottega degli Zavattari. Una famiglia di pittori milanesi tra età viscontea ed età sforzesca'', Roma, 2019, ISBN 88-255-2136-7</ref>, ai quali venne intimato di non mettere più piede a Cornaredo. Al contrario, la casata filo-viscontea dei [[Balbi (famiglia veneziana)|Balbi]], ebbe maggior fortuna su tutto il territorio comunale. I Balbi erano titolari di un beneficio sotto il titolo di Sant'Apollinare, istituito nella loro chiesetta di Santa Maria (ora chiamata Sant'Apollinare), nella quale un esponente della famiglia, Federico Balbi, ha lasciato un ricordo, poiché il suo nome figura sulla campana della chiesa come committente<ref>La campana venne fusa dal maestro Antonio Busca di Milano nel 1559</ref>. Nel paesino di San Pietro possedevano un molino e nei pressi Favaglie San Rocco fecero edificare una residenza dove ricevere gli ospiti. Poco distante possedevano un altro edificio, che a partire dal [[XVI secolo]], divenne una sede della stazione di cambio dei cavalli, utilizzati per scambiare i messaggi postali. Questa strada postale è che l'antica ''strada Novariensis'', che gli Antichi Romani avevano costruito per collegare la [[Porta Vercellina (romana)|Porta Vercellina]] di Milano a [[Novara]], [[Vercelli]] e [[Aosta]].
Anche la famiglia Visconti possedette un castello a Cornaredo, che servì come rifugio temporaneo dei cornaredesi durante le scorrerie delle bande di [[barbari]], che nel [[IX secolo]] portarono scompiglio all'interno della [[pianura padana]]. Il castello venne ceduto ([[1399]]) da Luchino Novello Visconti alla [[Certosa di Garegnano]], per contribuire alle spese dei lavori di costruzione del monastero milanese. Intanto, sulla scena cornaredese, si affacciavano i Dugnani, che nel [[Cinquecento]], risultavano essere i maggiori proprietari terrieri, superando addirittura la canonica di San Pietro. Per un paio di secoli i Dugnani furono gli antagonisti dei [[Serbelloni (famiglia)|Serbelloni]], famiglia inseritasi nelle vicende cornaredesi a seguito del matrimonio tra Giovanni Serbelloni ed Ottavia Balbi. Sono memorabili gli scherzi che si facevano i contadini alle dipendenze delle due casate, come arare i sentieri di accesso ai terreni oppure scavale nel terreno dissotterrando quanto piantato. Nel
Dal canto loro, i Serbelloni furono protagonisti di molte battaglie, distinguendosi anche nella famosa [[battaglia di Lepanto]] ([[1571]]), in cui Gabriele Serbelloni si meritò la qualifica di ''trionfatore di Selim II''. In quella circostanza, egli si era trovato al comando della flotta navale messa a disposizione dal [[Papa Pio IV]], suo cugino.
===La chiusura della canonica===
Sul finire del [[XV secolo]], a San Pietro all´Olmo, la canonica agostiniana aveva chiuso i battenti. La crisi vocazionale che investì l'ordine, non risparmiò l'[[abbazia]], che si trovò senza [[canonico|canonici]]. La [[Santa Sede]] decise così di trasformare la sede della [[prepositurale|prepositura]] in Abbazia commendata, il cui l'[[abate]] non era un capo spirituale, ma alto prelato che usufruiva delle rendite che i terreni producevano. Per circa tre secoli si assistette di molti abati, fino a quando [[Giuseppe II del Sacro Romano Impero|Giuseppe II]] confiscò tutte le proprietà dell´Abbazia commendata, nel [[1788]]. Sulla scena sampietrina si affacciarono così i Villa, famiglia nobile di Desio. All'inizio dell´Ottocento, i [[Gavazzi]] installarono il primo [[opificio]] e realizzarono un massiccio intervento edilizio che costruì nuove abitazioni, in seguito all'aumento di popolazione che si stava registrando.
===L'ascesa della famiglia Ponti===
Mentre a [[San Pietro all
===
[[File:Cornaredo-Stemma.
[[File:Cornaredo-Gonfalone.svg|sinistra|90px]]
{{Citazione|''Stemma d'azzurro terrazzato di verde al bue di bianco con zoccoli d'argento passante davanti ad un olmo al naturale, con capo di rosso caricato dell'immagine di San Pietro vestito d'azzurro, ritenuto che tale stemma non è né riconosciuto né documentato ma è uno stemma parlante entrato nelle consuetudini locali''|Relazione storica che accompagna la descrizione dello stemma}}
Questo documento rimarca che lo stemma non ha alcuna giustificazione storica, in quanto trattasi di [[stemma parlante]]. Chi lo disegnò nel [[1882]], volle raffigurare l'[[apostolo Pietro]] e l'[[ulmus|olmo]] per la frazione di San Pietro all'Olmo e un bue per il capoluogo Cornaredo, dato che vi erano diversi allevamenti bovini nella zona (non senza dimenticare che la radice del nome era ''corna-'', non immediatamente riconducibile al fatto che le "corna" sono presenti anche sulle [[cornacee]], famiglia di piante a cui appartengono i cornioli).
Secondo lo Statuto comunale<ref name=":0">{{Cita testo|url=https://comune.cornaredo.mi.it/wp-content/uploads/2020/05/statuto-comune-di-cornaredo.pdf|titolo=Statuto del Comune di Cornaredo |anno= 2003 |posizione= art. 3}}</ref> è così descritto:
{{citazione|Lo stemma è di rosso, [[Attributi araldici di modifica#Terrazzato|terrazzato]] di verde, al [[Bove (araldica)|bue]] d'argento, passante davanti ad un [[Olmo (araldica)|olmo]] al naturale. [[Capo (araldica)|Capo]] abbassato d'oro, caricato dell'immagine di san Pietro vestito di bianco. Il tutto sovrastato da una corona d'argento e porpora con ai lati due rami di quercia e d'alloro annodati da un nastro con i colori nazionali.}}
Lo stemma del comune è stato concesso con R.D. 21 dicembre 1936.<ref name="ACS">{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/ |titolo= Cornaredo, RD 1936-12-21, concessione di stemma e DPR 2001-12-20, concessione di gonfalone |sito= Archivio centrale dello Stato, Ufficio araldico, Fascicoli comunali |posizione= collocazione: busta 160, fascicolo 11725 }}</ref>
Il comune dispone inoltre di un gonfalone, costituito da un drappo di bianco, concesso con D.P.R. del 20 dicembre 2001<ref name="ACS"/>, e di una bandiera comunale così descritta nello Statuto<ref name=":0" />:
{{citazione|La bandiera è di colore bianco, bordata dai colori rosso e verde, con al centro lo stemma comunale.}}
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
{{vedi anche|Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo (Cornaredo)}}
[[File:Altar maggiore Cornaredo.JPG|min|L'[[altar maggiore]] della parrocchiale, parato a festa per [[Natale]]]]
La chiesa parrocchiale principale del paese, è dedicata ai santi apostoli Giacomo e Filippo. La fondazione della chiesa risale probabilmente all'epoca medioevale, dal momento che già risulta elencata nel ''Liber Notitiae Sanctorum Mediolanensis'' di [[Goffredo da Bussero]] come sottoposta alla [[Pieve di Nerviano]], passando però nel [[1602]] a quella di [[Pieve di Rho|Rho]].
Ulteriori informazioni sulla struttura ci pervengono da una [[visita pastorale]] del cardinale [[Giuseppe Pozzobonelli]] del [[1755]], il quale ricorda che presso la medesima chiesa avevano sede addirittura tre diverse confraternite, una dedicata al Santissimo Sacramento, una al Santissimo Rosario e l'altra alla Santa Croce. Il numero dei parrocchiani (e quindi degli abitanti battezzati del paese) era all'epoca di circa 1400. Sempre nella medesima relazione, si fa menzione dei beni della chiesa che ammontano a 242,15 pertiche.
La chiesa venne completamente ricostruita alla metà dell'Ottocento, ed è rimasta immutata nel corso del tempo nelle forme che ancora oggi si possono ammirare: la facciata è distinta da un piccolo colonnato, con un timpano sopraelevato ed elegante, sormontato da due statue di angeli.
Il [[campanile]] della chiesa possiede 5 [[campane]], fuse dalla [[fonderia Barigozzi]] di Milano nel 1901. I bronzi sono montati nel classico sistema ambrosiano di suono delle campane e sono intonati in Si2 Maggiore.{{Senza fonte}}
==== Chiesa di Sant'Apollinare ====
[[File:Sant'Apollinare Cornaredo.JPG|min|La chiesa di Sant'Apollinare e la Colonna di San Carlo]]
Costruita in epoca medioevale ([[XI secolo]]), la piccola chiesa di Sant'Apollinare si trova nella piazza principale del paese, di fronte alla chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo. La struttura, semplice ed a capanna, si presenta con mattoni a vista e finestre bifore rifinite in cotto.
L'interno della chiesa presenta uno stile semplice, proprio del [[arte romanica|romanico]]. Le pareti della chiesa alternano delle antiche raffigurazioni di santi, risalenti al [[1300]] ed ascrivibili alla famiglia [[Zavattari]]<ref>R. Delmoro, ''La bottega degli Zavattari - Una famiglia di pittori milanesi tra età viscontea ed età sforzesca'', Roma, 2019, ISBN 978-88-255-2136-8.</ref>, al muro bianco, che con tutta probabilità è stato dipinto in anni recenti, coprendo il resto degli affreschi che adornano questa chiesa.
La chiesa è sempre stata oggetto di dispute, la prima delle quali riguarda il suo nome e la sua dedicazione, poiché gli arcivescovi in visita la chiamavano Oratorio dell'Immacolata, mentre sin dai tempi antichi quando la chiesa era un beneficio legato alla basilica di Sant'Ambrogio a Milano, era presente una statua di Sant'Apollinare che aveva dato il nome alla chiesa. Da cronache ancora più antiche, risulta che in paese vi fosse un oratorio dedicato a Santa Maria, di fronte alla vecchia parrocchiale di Sant'Ambrogio.<ref>Gabriella Mantovani, ''Gli affreschi quattrocenteschi in Sant'Apollinare a Cornaredo e la Santa Caterina d'Alessandria alla luce delle indagini preliminari di restauro'', in ''Atti del convegno per la presentazione del volume "La Bottega degli Zavattari"'' di R. Del Moro, Corbetta, 30 novembre 2019</ref> Fatto sta che all'interno della chiesa, effettivamente, sono presenti sia le statue di ''Sant'Apollinare'', sia la statua della ''Madonna di Lourdes'', per la quale si è costruita una piccola grotta all'interno della struttura romanica.
Sulla lunetta al di sopra della porta d'ingresso, vi sono due rappresentazioni delle vecchie chiese parrocchiali di Cornaredo. L'abbazia di San Pietro si presenta in forme tale e quali a quelle attuali, mentre è interessante osservare come l'antica parrocchiale demolita nel corso del [[1800]], presentasse un elegante campanile cilindrico, molto simile alla [[Abbazia di Chiaravalle#La torre nolare.2C detta Ciribiciaccola|Ciribiciaccola]] dell'abbazia di Chiaravalle.
{{Senza fonte|Il campanile a vela, possiede una campana fusa dal maestro Antonio Busca e datata 1559.}}
{{Senza fonte|La campana è montata
==== Chiesa di
[[File:Chiesa Cascina Croce Cornaredo.JPG|
La struttura della chiesa è molto semplice ad una navata. Essa è il nucleo centrale della frazione di Cascina Croce, i cui abitanti vollero a tutti i costi avere una loro chiesa. Perciò, nel 1933, ultimarono la loro "bella chiesina" che venne ufficialmente benedetta e aperta al culto un anno dopo, nel 1934.
Inizialmente la chiesa possedeva una sola campana di provenienza ignota, fusa nel 1605. Sul finire degli anni sessanta si optò per aggiungerne un'altra alla torre campanaria.
Negli anni novanta le campane vennero fissate al muro e al loro posto venne montato un congegno che simulava il suono delle campane; le due campane rimasero lì per quasi due decenni, finché la chiesa non venne completamente restaurata nel 2011.
In quell'occasione
Le campane, suonanti un Re la piccola e un Si la maggiore, sono montate nel sistema di suono ''a slancio'' e sono completamente manuali
All'interno della chiesa è conservata una reliquia con un pezzo della [[Croce cristiana|Santa Croce]] di [[Gesù|Cristo]].
==== Cappella della Beata Vergine Immacolata ====
{{vedi anche|San Pietro all'Olmo}}
Questa piccola cappella pubblica venne costruita per opera della famiglia stessa come propria cappella privata verso la metà del Settecento. Data la propria posizione gittante sulla strada, però, ben presto la cappella venne aperta anche all'uso pubblico. La struttura della cappella si presenta piuttosto semplice, con un tetto a capanna, una porta d'ingresso bassa, sovrastata da un riquadro che forse un tempo accoglieva un'immagine devozionale affrescata che oggi è scomparsa con l'usura del tempo.
==== Chiesa parrocchiale di San Pietro ====
{{vedi anche|San Pietro all'Olmo}}
La notizia più antica dell'esistenza della chiesa, risale al 1169 quando papa Alessandro III la cita in una sua bolla inviata al Prevosto di Nerviano, secondo la quale stabiliva la precedenza della chiesa nervianese anche sull'area della parrocchiale di Cornaredo e San Pietro all'Olmo. La struttura sembrerebbe tuttavia risalire ad epoche precedenti ed al culto longobardo ricondurrebbe anche la devozione verso San Pietro, particolarmente venerato dagli stessi barbari lombardi. La chiesa ha cessato di essere considerata chiesa parrocchiale a partire dal 1989, ma continua ad essere la principale chiesa sussidiaria di Cornaredo e la prima chiesa di San Pietro all'Olmo.
==== Chiesa abbaziale di San Pietro all'Olmo ====
{{vedi anche|San Pietro all'Olmo}}
[[File:Chiesa Abbaziale di San Pietro all'Olmo.JPG|
La chiesa di San Pietro all'Olmo (denominata "gesa végia" per distinguerla dall'edificio di culto costruito in epoche successive a Cornaredo), ha origini antichissime. Essa risale probabilmente all'epoca longobarda e la struttura abbaziale le pervenne probabilmente tra il IX e l'XI secolo. Gli interni della struttura hanno forme romaniche, mentre la facciata della chiesa, venne completamente rifatta tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX.
==== Chiesa di San Rocco ====
{{vedi anche|San Pietro all'Olmo}}
La piccola chiesa di San Rocco si trova attigua alla ex cascina favaglie San Rocco. Edificata nella seconda metà del XV secolo, la cappella si presenta di forme semplici, con tetto a capanna, dotata di un piccolo campanile a cuspide rivestito in rame, all'interno affreschi molto deteriorati raffiguranti una crocifissione, vari santi e di particolare interesse la trinità rappresentata da tre personaggi identici.
==== Chiesa cristiana evangelica ====
La chiesa cristiana evangelica, rappresenta un "unicum" sul territorio ed è una struttura religiosa dedicata alla confessione religiosa dei [[valdesi]]. La struttura della piccola chiesa è a capanna, con un'unica navata, ed è stata costruita nel [[1997]] in accoglimento delle esigenze della comunità religiosa dell'area, che precedentemente aveva il proprio luogo di culto più vicino nella [[Cripta di San Giovanni in Conca|Chiesa di San Giovanni in Conca]] di [[Milano]], detta anche appunto "Chiesa di San Giovanni dei Valdesi".
=== Architetture civili ===
==== Villa Gavazzi Balossi Restelli ====
{{vedi anche|San Pietro all'Olmo}}
Costruita nel 1830 dalla famiglia Gavazzi, la villa era sorta in realtà su un precedente edificio del 1737 che aveva le funzioni di Hostaria (era detta per l'appunto "Hostaria del Cervo"), ovvero di stazione di posta, dal momento che era posto lungo la cosiddetta via postale vercellina, che collegava appunto Milano con Vercelli, passando per i comuni dell'Ovest milanese.
==== Villa Busca Dubini ====
{{vedi anche|San_Pietro_all'Olmo#Villa_Busca_Dubini}}
Il primo impianto della villa venne realizzato nel Cinquecento su una porzione di terreno allora definita pasqué (pascolo) di utilità comune al paese di Bareggio. Passata di proprietà alla famiglia Busca, nel 1756 venne riedificata ed ampliata nelle forme attuali, che si presentano semplici ed eleganti, contraddistinte da una facciata lineare e da una corte d'ingresso ai lati del cancello della quale è ancora oggi possibile vedere una santella settecentesca di pregevole gusto, che ben completa la piazza antistante, sulla quale si affaccia anche Villa Gavazzi Baolssi.
==== Villa Grandazzi Zoja ====
{{vedi anche|San Pietro all'Olmo}}
La villa fu sede di un collegio di gesuiti per alcuni decenni, fino al 1737, quando venne venduta alla famiglia Grandazzi la quale, estintasi in linea maschile, la vendette alla famiglia Zoja, attuale proprietaria dello stabile.
===
[[File:PalazzoDugnani.JPG|min|Palazzo Dugnani]]
Adibito inizialmente come residenta di una comunità di monaci Agostiniani, il primo impianto del XIII secolo fu riedificato nel Quattrocento dalla medesima comunità.
Dall'inizio del XVI secolo fu utilizzato saltuariamente da vari [[abate commendatario|Abati commendatari]], prelati succeduti ai prepositi Agostiniani dopo la chiusura della canonica locale.
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Attualmente la villa è proprietà di un ramo collaterale della famiglia Balossi.
==== Palazzo Dugnani ====
Il primo impianto venne modificato nel Seicento, allorquando Gerolamo Dugnani divenne Conte di Cornaredo (titolo perso dalla sua famiglia all'arrivo di [[Napoleone]] in [[Italia]]).
Estintasi la famiglia Dugnani con l'ultima sua discendente femminile, Rosa Domitilla (detta "Nicolina", 1862-1945), l'edificio divenne una multiproprietà privata.
Esso è ancora contraddistinto dall'impianto seicentesco, di semplice fattura, completato da un'alta torretta belvedere.[[File:Municipio Cornaredo.JPG|min|Palazzo municipale di Cornaredo]]
==== Palazzo municipale ====
Dalle tracce di alcuni affreschi rinvenuti all'interno della struttura, lo stabile dell'edificio municipale è databile al Quattrocento, e ad ogni modo viene considerato "casa da nobile" solo a partire dal Seicento.
Ultimi proprietari della villa furono i [[Cotonificio Ponti|Ponti]] i quali, nel [[1920]], formalizzarono la vendita al comune dello stabile e nel [[1929]] gli amministratori comunali vi stabilirono gli uffici, fino ad allora posti in luoghi considerati perlopiù inadatti.
==== Ex
Edificata nel [[1851]], per dare un confortevole alloggio al parroco della nuova parrocchia edificata nel [[1843]], l'ex casa parrocchiale è un pregevole edificio della metà dell'Ottocento, che presenta una facciata semplice, introdotta da un portone sovrastato da un balconcino sporgente, il tutto completato da finestre regolari.
La villa è attualmente sede dell'ACLI, di parte degli uffici comunali e della biblioteca.
==== Magazzini Serbelloni ====
Utilizzati dalla famiglia Serbelloni come granaio e deposito, nonché sede delle cantine e di un torchio per il vino, la struttura centrale al paese venne edificata in splendide forme, seguendo un progetto proposto dal famoso architetto [[Leopold Pollack]]{{Senza fonte}} operante in [[Milano]], il quale terminò l'opera nel [[1806]].[[File:Ghiacciaia2.JPG|miniatura|Vista della grande ghiacciaia Favaglie dopo il suo restauro realizzato dai volontari di Italia Nostra]]
==== Palazzo della Filanda ====
Palazzo storico della fabbrica di filatura del paese, ora è adibito a cinema, biblioteca e uffici, oltre agli appartamenti privati ai piani superiori
'''Ghiacciaia Favaglie'''
A Cornaredo in Via Merendi, 28 è visitabile una grande struttura agreste, ha un diametro di 10 metri per una altezza interna di circa 6 metri. Si ritiene sia stata costruita nei primi decenni del 1800 assieme alla riconfigurazione della adiacente cascina Favaglie, dal proprietario Duca Ferdinando Serbelloni, generale di cavalleria al servizio del Fedmaresciallo Radetzky.
==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Cornaredo}}
==Economia==
Il
* [[industria meccanica]]
* [[industria tessile]]
* industria dei cartonati
* [[industria alimentare]]
* [[industria chimica]] e delle [[materie plastiche]]
* industria dei [[Lubrificante|lubrificanti]]<ref>{{Cita web|url=https://www.pneusnews.it/2023/02/27/foundry-alfe-chem-acquisisce-lo-stabilimento-bp-castrol-di-cornaredo-mi/|titolo=Foundry Alfe Chem acquisisce lo stabilimento BP Castrol di Cornaredo (MI)|autore=Ludovico Bencini|sito=Pneusnews.it|data=2023-02-27|lingua=it-IT|accesso=2023-09-29}}</ref>
==Infrastrutture e trasporti==
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== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|26 aprile 1945|13 aprile 1946|Benvenuto Gussoni|[[Partito Comunista Italiano|PCI]] (membro del [[CLN]])|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|14 aprile 1946|1951|Luigi Rampoldi|[[Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (1943)|PSIUP]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1951|1956|Luigi Tavecchia|[[Democrazia Cristiana|DC]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1956|1960|Luigi Tavecchia|[[Democrazia Cristiana|DC]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1960|1965|Mario Camillo Rizzi|[[Democrazia Cristiana|DC]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1965|1970|Gino Togliardi|[[Democrazia Cristiana|DC]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1970|1975|Vittorio Maccagno|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1975|1980|Eros Placchi|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|Sindaco|}}
{{ComuniAmminPrec|1980|1985|Eros Placchi|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]|Sindaco|<ref name=interno>{{cita web|url= https://amministratori.interno.gov.it/amministratori/index.html|titolo=Anagrafe degli amministratori locali e regionali|accesso=13 maggio 2023}}</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|1985|1990|Claudio Massarotto|[[Partito Socialista Italiano|PSI]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|1990|1994|Mario Barlocchi|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|1994|1999|Claudio Croci|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|1999|2004|Claudio Croci|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|2004|2009|Pompilio Crivellone|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|2009|2014|Luciano Bassani|[[Lega Nord]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|2014|2019|Yuri Santagostino|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|2019|2024|Yuri Santagostino|[[Partito Democratico (Italia)|PD]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrec|2024|''in carica''|Corrado D'Urbano|[[Lista civica]] - [[Centro-destra]]|Sindaco|<ref name=interno/>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
=== Gemellaggi ===
*{{Gemellaggio|Italia|Sarroch}}{{Senza fonte}}
== Note ==
<references/>
==Bibliografia==
* {{cita libro | autore= Romolo Amilcarella|editore=Boffalora Sopra Ticino : Graphic Print| anno=| titolo=Cornaredo - San Pietro all'Olmo. Dalle origini ai giorni nostri| sbn=
* p. Fossati Giuseppe [[Chierici Regolari di Somasca|c.r.s.]], ''Sancti Petri ad Ulmum, Sampeder Alulma, San Pietro all'Olmo'', pro manoscripto, San Pietro all'Olmo, 2000
* G. Tavecchia, C. Sommaruga, ''Ma dove dimori, Signore?'', Pubblicato in occasione del Centenario di Dedicazione della Chiesa, 2006
* Giuseppe Tavecchia, ''Cornaredo, la gente, la storia, le chiese'', edizione on line 2016
*Giuseppe Tavecchia, ''Cornaredo, il mio paese,'' Edizione Cultura e Partecipazione, 1982
== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
*Sito del [http://www.comune.cornaredo.mi.it/ comune di Cornaredo]
*Sito della [https://web.archive.org/web/20121022044330/http://www.parrocchiacornaredo.it/par/parrocchia.asp parrocchia di Cornaredo]
*Sito del progetto [https://www.tulipani-italiani.it/ Tulipani Italiani]
{{
{{Comuni del Parco Agricolo Sud Milano}}
{{Pieve di Nerviano}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Lombardia}}
[[Categoria:Cornaredo| ]]
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