Carlo Verri: differenze tra le versioni

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{{Carica_pubblica
*[[Museo| civiconome = Carlo Verri]]
| immagine = Carlo Verri.png
| didascalia = Conte Carlo Verri
| carica = Presidente della Reggenza provvisoria del governo di Lombardia
| mandatoinizio = 21 aprile
| mandatofine = 25 maggio [[1814]]
| monarca = [[Napoleone Bonaparte]]
| predecessore = ''Carica istituita''
| successore = ''Carica abolita''
| prefisso onorifico = Conte
| suffisso onorifico =
| partito =
| titolo di studio =
| alma mater =
| professione = Prefetto
| firma =
}}
{{Bio
|Titolo = Il conteConte
|Nome = Carlo
|Cognome = Verri
|Sesso = M
|LuogoNascita = Milano
|GiornoMeseNascita = 23 febbraio
|GiornoMeseNascita = 23<ref>[http://www.storiadimilano.it/repertori/verri/pietroverri.htm Paolo Colussi, ''Cronologia della vita di Pietro Verri'']</ref> febbraio
|AnnoNascita = 1743
|GiornoMeseNascitaNoteNascita = 23<ref>[http://www.storiadimilano.it/repertori/verri/pietroverri.htm Paolo Colussi, ''Cronologia della vita di Pietro Verri'']</ref> febbraio
|LuogoMorte = Verona
|GiornoMeseMorte = 7 luglio
|AnnoMorte = 1823
|Epoca = 1700
|Epoca2 = 1800
|Attività = prefetto
|Attività2 = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , che ricoprì anche la carica di [[Senato consulente|senatore del Regno d'Italia]]
}}
 
== Biografia ==
Nato a [[Milano]] (allora appartenente all'impero asburgico) dal conte [[Gabriele Verri|Gabriele]], magistrato e politico conservatore, e dalla contessa Barbara Dati della Somaglia. Fratello minore, dei noti [[Pietro Verri|Pietro]] e [[Alessandro Verri|Alessandro]], penultimo dei cadetti, insieme al fratello [[Giovanni Verri|Giovanni]] fu mandato a studiare a [[Parma]] dove arrivò ad indossare l'abito di abate.
 
La sua vita nel periodo giovanile viene ripetutamente descritta all'interno del carteggio<ref> il più importante carteggio di tutto il Settecento pubblicato in 12 volumi dal 1910 al 1942 da: F. Novati, A. Giulini, E. Greppi, G. Seregni, come ''Carteggio di Pietro e di Alessandro Verri''</ref> che i suoi fratelli maggiori intrattennero per tutta la loro vita e dal quale si evince come fosse stato un cadetto scapestrato, amante o [[cavalier servente]] di damadame facenti parte, a diverso titolo, della società milanese. In diverse occasioni, per sopire lo scandalo minacciato dai mariti, dovette intervenire, in suo aiuto, il fratello [[Pietro Verri|Pietro]] che, nel 1771, lo condusse con sé a [[Impero Austriacoaustriaco|Vienna]] nella speranza di un suo ravvedimento grazie all'introduzione nell'ambiente di Corte viennese. Carlo che allora, ancora vestiva l'abito talare, pur non volendo impegnarsi nella carriera ecclesiastica, al ritorno da tale viaggio, decise di lasciare l'abito e Alessandro da Roma si impegnò per fargli ottenere la dispensa con la spesa di ''“meschinimeschini paoli nove”nove''. Il giudizio di Pietro sul fratello fu sempre molto severo, considerandolo ''uomo pieno di umore e senza condotta''.<ref> così scrisse Pietro ad Alessandro il 19 ottobre 1774</ref>
Il giudizio di Pietro su fratello fu sempre molto severo, considerandolo ''“uomo pieno di umore e senza condotta”''<ref> così scrisse Pietro ad Alessandro il 19 ottobre 1774</ref>
 
Carlo si dedicò alla musica e soprattutto alla pittura frequentando l'[[Accademia di Belle Arti di Brera]] della quale cercò di diventare, senza successo, il direttore. La sua passione per l'arte lo portò a scrivere il ''"Saggio elementare sul Disegno della figura umana, con alcune avvertenze sull'uso de' colori ad olio"''.
 
Fu socio anche di diverse accademie ed in particolare dell'[[Accademia di Belle Arti di Bologna|Accademia Clementina]] di Bologna, dell'[[Accademia dei Georgofili]] di Firenze e dell'[[Accademia Nazionale Virgiliana|Accademia Virgiliana]] di Mantova.
Fu socio anche di diverse accademie ed in particolare dell'[[Accademia di Belle Arti di Bologna|Accademia Clementina di Bologna]], dell'[[Accademia dei Georgofili]] di Firenze e dell'[[Accademia Nazionale Virgiliana|Accademia Virgiliana]] di Mantova. Fu anche Commendatore del Real [[Ordine della Corona Ferrea|Ordine della Corona di Ferro]], istituito da [[Napoleone]] il 6 giugno 1805.
 
Fu lui che tenne le redini, dalla parte dei cadetti, della lite che si aprì in seguito alla morte del padre per la divisione dell'eredità.
{{quote|Per consolarsi dell'infelice esito che in complesso hanno avuto gli affari di famiglia, nella quale credeva tutto suo, ora prende il partito di dire a tutto il mondo che siamo poveri e falliti e di combattere con esibiti facendo una guerra da ussaro, con piccole e continue scaramucce.|Carlo Verri a proposito del fratello Pietro<ref> da Stefano Baia Curioni in ''“Una grande famiglia: i Verri”'' da ''“Storia Illustrata di Milano”'' a cura di Franco della Peruta, Elio Sellino Editore</ref>}}
 
Infine a lui fu assegnata la tenuta di [[Biassono]], ora [[Villa Verri (Biassono)|Villa Verri]], dove si ritirò a vivere con quella che divenne la sua compagna di vita, una donna di modesti natali, Teresa Colombi cui rimarrà fedele fino alla morte di lei, avvenuta nel [[1823]]. Nel comune di Biassono è ora presente un [[Museo civico Carlo Verri|museo a lui dedicato]].
 
== Vicende politiche ==
Fu grazie al cognato [[Francesco Melzi d'Eril]] (fratello di Vincenza seconda moglie di Pietro) che divenne prefetto del Lario con sede a Como e, subito dopo, della prefettura del Mella con sede a Brescia dove rimase fino al settembre 1804 quando, ammalatosi di pleurite, diede le dimissioni e tornò a Biassono.
 
Per il servizio prestato fu nominato nel Consiglio interinale di Stato ed in seguito confermato come consigliere legislativo del nuovo regno proclamato da Napoleone a Milano ed assegnato al dipartimento della pubblica beneficenza.
 
Alle sollecitazioni del viceré [[Eugenio di Beauharnais|Eugenio]] non poté rifiutarsi e si recò ad Ancona per organizzare il settore della beneficenza nei tre compartimenti delle Marche (Metauro, Musone e Tronto) dove rimase dal 21 aprile 1808 fino alla fine di agosto.
 
L'anno seguente, il 10 ottobre 1809, quando fu istituito il Senato del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], egli fu nominato senatore. Dal 21 aprile al 25 maggio [[1814]], per un terribile mese di transizione, fu presidente della Reggenza provvisoria del governo provvisoriodi Lombardia<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/storia/?unita=04.06|titolo=La Reggenza provvisoria del Regnogoverno di Lombardia (1814 aprile 21 - 1815 aprile d'Italia7)}}</ref>, organismo nominato dal [[Consiglio comunale]] di [[Milano]] e confermato due giorni dopo dal Senato. Durante il suo incarico scrisse la ''"Relazione del Conte Carlo Verri, senatore del Regno Italico e Presidente della Reggenza Provvisoria"''. In seguito alla rinuncia di Napoleone ai troni di Italia e Francia, infatti, il 20 aprile Milano era insorta per opporsi al riconoscimento di [[Eugenio di Beauharnais]] quale re di Lombardia. Il Verri si fece portavoce del senato e parlò ai rivoltosi che lo assediavano in cerca del [[Giuseppe Prina|conte Prina]], malvisto ministro delle finanze. Il 28 aprile segnò l'ingresso degli austriaci a Milano, seppure il conte Verri fu sostituito dal maresciallo [[Heinrich Johann Bellegarde|conte di Bellegarde]] solo il 25 maggio.
 
Nel 1818, perse il fratello prediletto, Giovanni.
 
Nel giugno del 1823 si spense a Verona lasciando i suoi averi, in equa spartizione fra tutti i nipoti, comprese le nipoti (i figli di Pietro erano 8 femmine ed un unico maschio).
 
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| width="206" | '''Blasonatura'''
|- valign=top
|{{Stemma con ornamenti comuni |Conte senatore del Regno napoleonico d'Italia |stemma=CoaArms famof ITAthe verri.jpghouse of Verri.svg|coef =0.6}}
|'''Carlo Verri'''<br>Conte del Regno napoleonico d'Italia
|''Di rosso, alla fascia d'argento caricata di un verro passante al naturale cinghiato del secondo; al capo d'oro all'aquila bicipite, coronata d'oro. Ornamenti esteriori da conte del Regno napoleonico d'Italia.''
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|}
 
== Note ==
<references/>
 
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* Baia Curioni in ''Una grande famiglia: i Verri'' da ''Storia Illustrata di Milano'' a cura di Franco della Peruta, Elio Sellino Editore, 1993.
* Riva Elena, ''Carlo Verri patrizio, prefetto e possidente'', Guerini e Associati, 2006
* Pietro Verri, Alessandro Verri, a cura di Sara Rosini, ''Carteggio di Pietro e Alessandro Verri. 19 maggio 1792 - 8 luglio 1797'', Edizione Nazionale di Pietro Verri, 2008, ISBN 9788863720945 {{collegamento interrotto|1=[http://www.storiaeletteratura.it/catalog/title/index.php?cmd=ext&title_id=1270&subclass= scheda online] |data=settembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}
 
== Voci correlate ==
* [[Verri (famiglia)]]
* [[Pietro Verri]]
* [[Alessandro Verri]]
* [[Giovanni Verri]]
* [[Museo civico Carlo Verri]]
* [[Villa Verri (Biassono)]]
* [[Biassono]]
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{interprogetto}}
*[[Verri (famiglia)]]
*[[Pietro Verri]]
*[[Alessandro Verri]]
*[[Giovanni Verri]]
*[[Museo civico Carlo Verri]]
*[[Villa Verri (Biassono)]]
*[[Biassono]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20160307123412/http://www.museobiassono.it/Italianoitaliano/index.php?page=/italiano/schede/S02/index%2Fitaliano%2Fschede%2Fs02%2Findex.html in Museo Civico "Carlo verri" Biassono] Note biografiche su Carlo Verri
 
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