Scafati: differenze tra le versioni
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{{F|centri abitati della Campania|ottobre 2013|commento=voce in alcune sezioni totalmente o parzialmente priva di fonti, si veda per esempio le sezioni "Storia" e "Clima"}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = Scafati
|Panorama =
|Didascalia =
|Bandiera = Scafati-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Scafati-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Campania
|Divisione amm grado 2 = Salerno
|Amministratore locale =
|Partito = [[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|Data
|Data istituzione =
|Latitudine
|Latitudine
|Latitudine
|Latitudine NS = N
|Longitudine
|Longitudine
|Longitudine
|Longitudine EW = E
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Bagni, Contrada Cappelle/Ferrovia, Mariconda, Marra-Zaffaranelli, [[San Pietro (Scafati)|San Pietro]], San Vincenzo, Sant'Antonio Vecchio, Trentuno, Ventotto
|Divisioni confinanti = [[Angri]], [[Boscoreale]] ([[città metropolitana di Napoli|NA]]), [[Poggiomarino]] (NA), [[Pompei (comune)|Pompei]] (NA), [[San Marzano sul Sarno]], [[San Valentino Torio]], [[Sant'Antonio Abate (Italia)|Sant'Antonio Abate]] (NA), [[Santa Maria la Carità]] (NA)
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 1150
|Nome abitanti = scafatesi
|Patrono = santa Maria delle Vergini
|Festivo = quarta domenica di luglio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of Scafati (Province of Salerno, region Campania, Italy 2024).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Scafati all'interno della provincia di Salerno
}}
'''Scafati''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di
Di fatto inglobato nella [[area metropolitana di Napoli|conurbazione napoletana]], costituisce un unico agglomerato urbano con i comuni limitrofi di [[Pompei (comune)|Pompei]] e [[Castellammare di Stabia]]. Questa vicinanza con l'immediato hinterland partenopeo lo rende legato ad esso anche dal punto di vista sociale e culturale, nonostante faccia parte della [[Provincia di Salerno]].
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{Mappa OSM
|allinea =right
|didascalia = Carta di Scafati
|lat1 = 40.7495
|lon1 =14.5275
|nome1 =Scafati
|zoom= 15
|larghezza= 270
}}
Prima città dell'[[agro nocerino sarnese|Agro nocerino-sarnese]] per numero di abitanti. La sua superficie pianeggiante è ubicata alle pendici del [[Vesuvio]] ed è attraversata dal [[Sarno (fiume)|fiume Sarno]], che separa in due zone distinte il popoloso centro urbano. Fa inoltre parte dell'area denominata [[Valle del Sarno]] in quanto situata nella vasta piana del fiume [[Sarno (fiume)|Sarno]], tra i poli urbani di Napoli e Salerno e presenta una buona accessibilità dall’esterno.
<br>
Il centro abitato di Scafati si trova ad una'altitudine di 12 metri sul livello del mare: l'altezza massima raggiunta nel territorio comunale è di 34 metri s.l.m., mentre la quota minima è di 6 metri. s.l.m.
* [[Classificazione sismica]]: zona 2 (sismicità media), Ordinanza PCM. 3274 del 20/03/2003.
=== Clima ===
A Scafati si riscontra un clima mite, caldo e temperato. La vicinanza del mare fa sì che vi sia un [[clima mediterraneo]] tipico del meridione italiano. Il tasso di umidità è abbastanza elevato, soprattutto in estate dove la temperatura percepita, in passato, ha raggiunto anche i 45°.
<br>
L'inverno ha molta più piovosità dell'estate. In accordo con la classificazione dei climi di [[Classificazione dei climi di Köppen|Köppen e Geiger]] il clima è stato classificato come '''Cs-a''' ('''Cs''': climi temperati con estate secca, '''a''': temperatura media del mese più caldo superiore a 22 °C). La temperatura media annuale di Scafati è 16.0 °C.
<br>
La piovosità media annuale è di 1143 mm. Il mese più secco è Luglio con 18 mm mentre con una media di 190 mm il mese di Novembre è quello con maggior [[pioggia]].
<br>
L'umidità relativa più alta si misura a Novembre (77.06 %). Il più basso ad Agosto (66.50 %). Dicembre (giorni: 13.73) ha in media i giorni più piovosi al mese. Il minor numero di giorni di pioggia si registra ad Luglio (giorni: 3.40 days).
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Scafati}}
{{ClimaAnnuale
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<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
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<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
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== Origini del nome ==
Il toponimo ''Scafati'' si dice derivi dal termine ''scafa'', ossia "battello fluviale", che a sua volta deriva dal [[latino]] ''scapha'' e dal [[greco antico]] ''skàfos'', σκάφος. Tali mezzi, chiamati poi ''lontri'', simili alle gondole, ma con fondo piatto, erano fondamentali mezzi per la navigazione del fiume Sarno. Ed è proprio per questa ragione, ma anche per il fatto che i palazzi del centro si affacciano pittorescamente sul fiume, che la città di Scafati era un tempo indicata con il nome di ''Piccola Venezia''.
Secondo altre fonti, la città, come spesso accadde a località sorte sulle rive di un corso d'acqua, prese il nome da ''Scaphatum'', cioè da quello che una volta assumeva il fiume Sarno nell'attraversare il territorio dell'odierna Scafati; forse perché in quel tratto le sue acque diventavano sensibilmente più calde (nap. ''scarfato'', ‘riscaldato’). La città, chiamata sino al Settecento perlopiù col suo nome italiano volgare di ''Scafatta'' (infatti in castigliano era ''Scaphata''), vedrà poi nell'Ottocento prevalere definitivamente quello suo latino originario di ''Scafati'', o meglio di ciò che resta di ''vicus Scaphati'' (‘il borgo del fiume Scafato’). Ecco infatti quanto per esempio si legge in un'antica cronaca della guerra che, a partire dal 1132, Ruggiero II di Sicilia mosse in Campania contro il conte Rainulfo d'Alife e Roberto di Capua, potenti feudatari normanni che non lo volevano accettare come loro nuovo re:
... ''Cum ergo ad fluvium Sarni, ubi Scaphatum dicitur, pervenissent…''
... ''Deinde turris, quae erat in praefato flumine, quod Scaphatum dicitur, continuo turricolis…''
<nowiki> </nowiki>... ''Quam ob rem comes Ranulphus, non pauco costipatus numero galearum, ad praememoratum Scaphatum pergit…''
Fonte: ''Alexandri abbatis telesini, Rogerii Siciliae regis rerum gestarum libri quatuor'' in Giovambattista Carusio, ''Bibliotheca historica Regni Siciliae sive historicorum etc.'' Tomo I, libro II, pp. 272, 279. Palermo, 1723.
== Storia ==
{{W|Campania|ottobre 2013}}
===Età Antica===
Non si ha notizia della presenza di un insediamento umano, nell'odierna Scafati, durante la prima età del ferro (IX-VII sec. a.C.); in base ad alcuni scavi eseguiti nella valle in epoche diverse si ha motivo di ritenere che la popolazione del protostorico, nel corso del proprio dislocamento lungo il Sarno, non s'insediò nell'area che oggi appartiene al comune di Scafati, benché una citazione dell'[[Eneide (Caro)|Eneide]] identifichi i "sarastra" come abitanti dell'odierna Scafati. La ragione è da ricercarsi nel fatto che il primo nucleo abitativo di Pompei era stato fondato da genti osche dedite al commercio più che all'agricoltura. Il fiume Sarno era il naturale tratto d'unione fra la costa campana e il suo entroterra; su esso, già dai tempi della civiltà osca, correvano le imbarcazioni mercantili. I primi segni di attività economica nel territorio di Scafati si ebbero sul fiume prima che nei campi. Due avvenimenti politici segnarono l'estendersi dell'agricoltura verso Scafati: il primo fu conseguenza della politica commerciale di Napoli che orientò le proprie attività verso il retroterra vesuviano, il secondo va collegato a un fenomeno di riversamento dei sanniti più poveri delle montagne verso zone rimaste scoperte. Durante le guerre sannitiche Roma legò Nocera ai suoi interessi economici e militari mediante un patto federale, grazie al quale il territorio della confederazione nocerina sarebbe rimasto esente da ogni influenza di legislazione romana, insomma, in piena autonomia economica e amministrativa.
==== Eruzione 79 d.C. ====
Il territorio pompeiano continuò a godere dei benefici della feracità del suolo e la popolazione a fruire delle conseguenze degli intensi scambi commerciali con le altre regioni italiche, finché il terremoto del 62 e l'eruzione del 79 vennero a turbare una vita fondata sul lavoro e sull'agiatezza. Nella storiografia locale, tutta la campagna dell'Ager Nucerinus viene associata alla stessa sorte delle campagne pompeiane, ma in realtà le cose dovettero andare in altro modo. Infatti i ritrovamenti nella zona dimostrano che essa costituì una via di scampo, dove, chi era riuscito a salvarsi ha potuto rifarsi una vita.
=== Medioevo ===
Quindi la vita economica riprese a dispetto di ogni difficoltà, e la produttività agricola crebbe al punto di destare le mire dei duchi napoletani a partire dal VI secolo. La valle continuò a gravitare nell'area bizantina, finché, nel 601, Arechi, duca di Benevento, l'occupò dopo feroci devastazioni. Nel 652 Sarno passava sotto la dominazione longobarda. Il corso del fiume Sarno cessò di essere la linea di delimitazione tra i due principati. Fu così che il territorio di Scafati rimase ancora assegnato al Ducato di Napoli, ma la separazione fra i due stati non garantiva una pace sicura alle popolazioni poste lungo la linea di confine. Infatti, alcuni mutamenti politici portarono alla ridefinizione dell'assetto territoriale e dall'anno 848 il territorio di Scafati entrò a far parte della valle del Sarno, passando dalla dominazione bizantina a quella longobarda del principato di Salerno. Nel 1140 Ruggiero II divenne re di Sicilia e di Puglia. Ciò portò sicurezza nelle campagne, perché determinò la cessazione delle furibonde guerre combattute fra i conti e i principi. Il ''Catalogus baronum'' riporta notizia di un Signore a Lettere e di un altro a Nocera, e nulla più. L'assenza di altri baroni nella valle conferma l'ipotesi della demanialità della zona, che era sottoposta a particolare amministrazione per ciò che concerneva il rendimento dei terreni e la loro concessione, ma a nessuna soggezione politica. Quando quella terra si avviò a ridiventare coltivabile e una popolazione iniziò a fermarsi per lavorarla e abitarvi, fu donata a Riccardo Filangieri.
Estintasi la famiglia Filangieri, la terra di Scafati ritornò al regio demanio e segnatamente alla corona angioina. La nuova situazione non fu certo migliore: alla tolleranza degli Svevi si sostituì un'ostinata e crudele intransigenza che impedì all'Italia meridionale e alla Sicilia di raggiungere lo splendore che aveva cominciato ad annunciarsi sotto la caduta dominazione. La presenza di una monarchia stabile a Napoli, però, determinò miglioramenti nelle condizioni di vita nella città e un nuovo e più intenso rapporto con la vicina campagna. L'agro nocerino sarnese, si trovò così investito di più larghe e frequenti richieste di vettovagliamento, il che dette impulso allo sviluppo e all'incremento dell'agricoltura. Nel 1284, Carlo II d'Angiò concesse la terra di Scafati al monastero di S. Maria di Realvalle come un feudo nobile. L'abbazia tenne il feudo sino ad alcuni anni prima del 1355, quando la regina Giovanna I lo concesse al Gran Siniscalco del Regno, Niccolò Acciaiuoli. Da qui il feudo tornò nuovamente nelle mani dell'abbazia alla quale fu tolto definitivamente nel 1464 per donazione fattane da papa Pio II a suo nipote Antonio Piccolomini, liberatore della terra scafatese. Con quest'ultimo passaggio si chiuse la lunga serie di infeudazioni cui fu esposta la terra di Scafati.
===
Intorno all'anno 1532 si verificarono alcuni fattori favorevoli al miglioramento dell'economia agricola: ai terreni vulcanici fertilissimi, si aggiunsero quelli ricavati dalla riduzione dell'area boschiva, rendendo così possibile l'estendersi dell'area messa a coltura; furono impiantati opifici e mulini feudali in località [[Bottaro (Torre Annunziata)|Bottaro]] e fu aperta la strada regia, lungo la quale si intensificò il traffico commerciale. Erano i segni della nuova mentalità rinascimentale e dell'influenza economica e finanziaria della scoperta dell'America, seguita dal rialzo dei prezzi e dalla rivalutazione dei terreni. Scafati ne fu direttamente investita e così il suo territorio assunse un'importanza mai avvertita prima che la posizionò al centro dei commerci e dei transiti nella valle del Sarno, nel momento in cui i traffici si incrementavano e il passaggio delle merci sul fiume avvertiva un proficuo sviluppo. Questa situazione di benessere richiamò, sul posto più vicino al fiume, nuova gente, e avrebbe di lì a poco dato inizio a una floridezza economica senza precedenti, se il signore di Scafati non avesse modificato l'alveo del fiume, causando il disastroso impaludamento di buona parte dei terreni. Connessa all'incremento demografico ed economico fu l'estensione dell'insediamento urbano. Il centro storico, che ancora oggi viene chiamato Vitrare, cominciò invece a sorgere e a svilupparsi nella seconda metà del XVIII secolo. Infatti il fiscalismo spagnolo, la degradazione ecologica della valle da Scafati a Sarno, il calo della popolazione e le epidemie del secolo, non poterono certo incoraggiare uno sviluppo urbanistico.
Nel biennio 1647-48 la valle fu teatro della guerra fra le forze popolari e quelle baronali come riflesso immediato della rivolta di [[Masaniello]], scoppiata pochi mesi prima a Napoli. La sua caduta in mano alle forze baronali segnò l'inizio di un triste periodo di sottomissione alla volontà dei baroni. Un secolo e mezzo dopo, l'ideale rivoluzionario della repubblica partenopea, nell'Agro e a Scafati in particolare, ebbe vita brevissima. Le classi intellettuali rimasero indifferenti o volutamente estranee al movimento delle idee e non si lasciarono travolgere dai fatti. In questa zona la repubblica fu una ventata insignificante che non vide più rivivere l'ardore e il coraggio testimoniati dall'aspra guerra contadina del tempo di Masaniello.
Scafati venne travolta nel [[1707]] dalla caduta abbondante di [[Piroclasto|piroclasti]] del Vesuvio insieme ai comuni di [[Striano]], [[Torre del Greco]] e [[Boscotrecase]]. Danni alle coltivazioni, centinaia di feriti.
[[File:Scafati 1855.png|thumb|Le manifatture tessili Meyer a Scafati, 1855]]
Fu importante centro industriale tessile e dell'armeria sotto il [[Regno delle Due Sicilie]]. Infatti, l'allora re [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] istituì un polverificio e realizzò un'opera di rettifica del basso corso del [[Sarno (fiume)|fiume Sarno]] per il trasporto delle polveri da sparo dall'opificio verso il mare, intervento che risolse anche diversi problemi per la popolazione legati alle continue esondazioni del fiume. Inoltre, sempre sotto la reggenza di Ferdinando II, fu costruito uno scalo ferroviario sulla storica linea [[Ferrovia Napoli-Portici|Napoli - Portici]], la prima ferrovia d'Italia, quando questa fu allungata fino a [[Nocera Inferiore]].
===Età contemporanea===
Il 29 marzo 1928 la frazione "Valle di Pompei" fino ad allora facente parte di Scafati, venne scorporata e insieme ad altre porzioni di territori cedute da altri quattro comuni, divennero comune autonomo, e in cambio Scafati "ricevette" la frazione di Bagni dalla cittadina confinante, Angri.
==== Seconda guerra mondiale ====
Durante la [[seconda guerra mondiale]], in Italia molte piccole città non furono toccate dal conflitto. La città di Scafati era una di queste, finché un giorno una pattuglia [[Esercito britannico|britannica]] e una [[Heer (Wehrmacht)|tedesca]] si scontrano nelle sue strade. In quel periodo Scafati era una città di {{formatnum:15000}} abitanti circa. Come oggi (2014) c'era il ponte di pietra che attraversa il [[fiume Sarno]] che divide la città in due. In periferia c'erano molte piccole ''[[masseria|masserie]]'' dalle quali dipendeva l'economia della cittadina.
Scafati quindi di per sé era un posto tranquillo, ma siccome si trovava sulla strada principale per [[Napoli]], nei suoi vicoli stretti e tortuosi, i tedeschi avevano deciso di ritardare l'avanzata delle unità corazzate britanniche che erano penetrate attraverso le montagne a nord di [[Salerno]]. Verso le 11:00 del 28 settembre [[1943]], le pattuglie blindate inglesi si avvicinarono alla cittadina, muovendosi con cautela, attraverso le campagne. A sud della città furono fermate da alcuni abitanti alquanto esaltati, facenti parte del primo gruppo armato di resistenza del meridione d'Italia, denominato ''[[Gruppo 28 Settembre]]:'' alcuni portavano fucili e indossavano bracciali con sopra cucite delle croci rosse. Altri possedevano delle [[bombe a mano]] che avevano rubato ai tedeschi. I [[partigiani]] informarono il comandante britannico che il ponte davanti a loro era stato minato e assediato dalle mitragliatrici tedesche.
Comandante britannico era il [[tenente colonnello]] [[Irlanda|irlandese]] [[Michael Forrester]] (31 agosto [[1917]] – 15 ottobre [[2006]]), al comando del ''[[1/6° Queen's Royal Regiment|1/6° del Queen's Royal Regiment]]'', meglio conosciuto come i "''Topi del Deserto"'' (''[[Desert Rats]]''). Egli posizionò uno dei suoi carri armati all'altezza di una curva nella strada che portava in città nelle cui vicinanze c'era il ponte. Un ''tommy'' (soprannome che gli inglesi davano ai propri soldati) salì in cima a una casa per osservare di vedetta, individuando un [[cannone anticarro]] in piazza vicino al ponte, puntato su di loro. A questo punto un ''[[Bren Gun Carrier]]'' (piccolo veicolo corazzato cingolato inglese) espose il “[[Bocca da fuoco|naso di ferro]]” oltre la curva avanzando ma venendo subito raggiunto da raffiche di [[proiettili]] di [[mitragliatrice]].
Nel frattempo, alcuni italiani si offrirono di guidare un piccolo gruppo di soldati britannici per la città ritornando poi attraverso il fiume. Sopraggiunsero molti veicoli mentre un gruppo di ufficiali e soldati si era raccolto dietro un carro armato per discutere della situazione. Il tenente colonnello prese un ''tommy gun'' (soprannome inglese del [[Thompson (mitra)|mitra Thompson]]) e portò con sé due dei suoi uomini nella casa più vicina al ponte. Dal tetto, individuarono un cannone anticarro e un carro armato [[Panzer III|Mark III]] vicino al ponte. Aprirono il fuoco sui serventi al pezzo costringendoli a disperdersi. Anche il carro armato indietreggiò attraverso il ponte. A questo punto l'ufficiale scese giù e ordinò di convertire la casa in un posto di osservazione.
Nello stesso istante, una [[squadra mortai]] britannica si spostò iniziando a sparare lontano. Due [[Esercito americano|soldati americani]], S/Sgt. Don Graeber di Salt Lake City, e Pvt. John Priester di New York, erano seduti in una jeep a guardare il procedimento con molta attenzione. I due erano lì per riportare indietro i prigionieri tedeschi per l'[[interrogatorio]]. Gli inglesi stavano avendo la meglio sui tedeschi, così i ''Jerries'' (soprannome inglese per i soldati tedeschi) andarono via dal ponte. Il ponte non era stato minato, come si era temuto, ma c'erano diverse scatole di esplosivo ad alto potenziale sparse qua e là.
La battaglia si spostò così verso l'altro lato della città. Furono avvistati altri tre carri armati tedeschi mentre quelli britannici si preparavano ad affrontarli. Sul lato liberato del ponte, gli italiani stavano arrivando entusiasti dalle case trasportando frutta e vino. Attraverso il ponte la lotta era ancora in corso, ma i tedeschi iniziavano a soccombere.
Un gruppo di tre famosi [[Corrispondente di guerra|corrispondenti di guerra]] seguì a piedi il corso della battaglia. Il Bren Gun Carrier li precedeva dietro l'angolo, ma fu completamente distrutto dal colpo di un carro tedesco Mark III e con esso i tre corrispondenti britannici rimasero uccisi.
Gli inglesi risposero al fuoco spingendo i tedeschi fuori da Scafati, in direzione di Napoli. Non appena l'ultimo carro armato tedesco ebbe lasciato la città, iniziò a cadere la pioggia che ebbe una sorta di effetto rilassante sulla cittadinanza. Finalmente i tedeschi erano andati via, ma erano rimaste le cicatrici della battaglia. Quindi furono esaminati gli edifici in frantumi e i corpi straziati che si trovavano nelle strade. Poi i cittadini tornarono tranquillamente alle loro case per riprendere le loro vite da dove erano state interrotte.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Sgt. Dave Golding|url=http://www.306bg.us/yank/yank17oct43.pdf|titolo=Skirmish at Scafati|pubblicazione=YANK|data=17 ottobre 1943|p=9}}</ref><ref>{{Cita web |url = http://www.queensroyalsurreys.org.uk/monuments/monuments17.html#|titolo = Monuments & Memorials - The Scafati Memorial, Italy|accesso = 10 luglio 2014|editore = The Queen's Royal Surrey Regimental Association |lingua = en|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150924083801/http://www.queensroyalsurreys.org.uk/monuments/monuments17.html|dataarchivio = 24 settembre 2015|urlmorto = sì}}</ref>
I tre corrispondenti di guerra che persero la vita erano [[Alexander Austin]], [[Stewart Sale]] e [[William Munday]].<ref>{{Cita news|titolo = Service for war correspondents|pubblicazione = The Sydney Morning Herald|data = 12 ottobre 1943|url = https://news.google.com/newspapers?nid=1301&dat=19431012&id=jP1hAAAAIBAJ&sjid=GpUDAAAAIBAJ&pg=2054,2508153|p = 4|lingua = en}}</ref> Le loro salme, alla fine del conflitto, furono trasportate nel [[Salerno War Cemetery]], uno dei più grandi [[cimitero di guerra|cimiteri di guerra]] inglese, che si trova a Salerno sulla [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore|Strada statale 18]] presso [[Montecorvino Pugliano]]. Il cimitero ospita le spoglie di 1653 inglesi, 27 canadesi, 10 australiani, 3 neozelandesi, 9 sudafricani, 33 indiani, 111 non identificati per un totale di 1846 militari caduti in Italia Meridionale.
I tedeschi spinti verso Napoli passarono per il comune di [[Poggiomarino]] dove, nella scuola in contrada Tortorelle, avevano allestito un ospedale militare per i feriti. Nel cortile adiacente alla scuola vennero seppelliti i morti che successivamente, dopo la guerra, furono esumati e portati in patria.<ref>{{Cita libro|autore = Luigi Saviano|titolo = Flocco (frazione del comune di Poggiomarino) - Lineamenti storici|anno = 1988|editore = Laurenziana|città = Napoli|pp = 49-52|url = http://polosbn.bnnonline.it/SebinaOpac/Opac?action=search&idOpacTitSec=NAP-65078315&startat=0|SBN = CFI0136324|accesso = 17 luglio 2014|dataarchivio = 14 luglio 2014|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140714132817/http://polosbn.bnnonline.it/SebinaOpac/Opac?action=search&idOpacTitSec=NAP-65078315&startat=0|urlmorto = sì}}</ref>
=== Simboli ===
[[File:Scafati-Stemma.png|110px|thumb|Lo stemma della città]]
[[File:Scafati-Gonfalone.png|110px|thumb|Il gonfalone della città]]
Lo stemma e il gonfalone del comune di Scafati sono stati concessi la prima volta con [[decreto del presidente della Repubblica]] del 5 aprile 1995. In seguito all'elevazione al rango di Città avvenuto nel 1997, gli attuali stemma e gonfalone della Città di Scafati sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 31 luglio 1997.<ref name=ACSFascCom/>
==== Stemma ====
Vi è rappresentata la torre merlata, eretta nel IX secolo in riva al fiume presso il ponte per difendere l'abitato dalle scorribande saracene, diventata simbolo del luogo e che fu abbattuta nei primi anni del XIX secolo, laddove sorge il Palazzo Mayer, attuale sede del municipio.
{{citazione|Stemma d'azzurro, alla [[Torre (araldica)|torre]] di due palchi, d'oro, murata di nero, chiusa dello stesso, merlata alla ghibellina, il palco superiore di tre, quello inferiore di cinque, ogni palco finestrato di uno, di nero, essa torre fondata sulla [[Campagna (araldica)|campagna]] di verde, questa caricata dalla fascia diminuita ondata, di argento. Ornamenti esteriori da Città.<ref name="DPR 31.07.97">{{cita testo|titolo= Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) di concessione – 31/07/1997 |url= https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/sa/scafati.pdf |accesso= 25 marzo 2022 }}</ref>}}
==== Gonfalone ====
Il gonfalone comunale costituisce il simbolo più elevato dell'istituzione locale. L'uscita del gonfalone dalla casa comunale e la sua esposizione in pubblico è limitata alle manifestazioni e cerimonie di elevato valore istituzionale e sociale e deve sempre essere autorizzata dal sindaco.
<br>
Il gonfalone della città di Scafati è di colore giallo a tinta unita.
{{citazione|Drappo di giallo, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione [[Attributi araldici di posizione#Centrato|centrata]] in oro, recante la denominazione della Città. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto giallo con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Città e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.<ref name="DPR 31.07.97" />}}
=== Onorificenze ===
[[File:MedOroSca.jpg|120px|thumb|La medaglia d'oro alla resistenza, 1962]]
Scafati è tra le [[città decorate al valor militare per la guerra di liberazione]], insignita di alcune onorificenze per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]]<ref>{{cita web|url=http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratecrocediguerra.html |titolo= Elenco Istituzioni Decorate di Croce di Guerra al Valor Militare }}</ref>:
{{Onorificenze
|immagine = ANPI_logo.jpeg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro alla resistenza
|motivazione = Per l'eroismo dei suoi cittadini nelle drammatiche giornate del settembre 1943 quando per primi suscitarono la scintilla della ribellione armata all'invasione nazista, ribellione che subito dopo doveva dilagare irrefrenabile nelle Quattro Giornate di Napoli e nei Campi Flegrei.
|data = [[27 maggio]] [[1962]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Croce di guerra al valor militare BAR.svg
|nome_onorificenza = Croce di guerra al valor militare
|collegamento_onorificenza = croce di guerra al valor militare
|motivazione = Fra i primi comuni del meridione ad impugnare le armi della sorgente Resistenza antitedesca, dava alla causa della libertà valoroso contributo di combattimenti e di sangue generoso nel concorso all'avanzata vittoriosa degli eserciti alleati per la liberazione del proprio territorio. Scafati, 28 settembre 1943.<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1994/12/29/094A8219/sg;jsessionid=0yHFmiGyYJOLv8+x1XqE6g__.ntc-as4-guri2a |titolo= Ministero della difesa - Comunicato: Ricompense al valor militare per attività partigiana}}</ref>
|data = [[9 maggio]] [[1994]]
}}
{{Onorificenze
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|data = 11 giugno 1997<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?6436 | }}
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==== Santuario di Maria Santissima Incoronata dei Bagni ====
{{Vedi anche|Santuario di Maria Santissima Incoronata dei Bagni}}
È
La bassa cupola è affrescata con scene della vita popolare, specialmente di scene della fonte miracolosa e dei miracoli operati dalla Madonna. Anche l'[[altare]] che ospita il bellissimo dipinto della ''Vergine dei Bagni'' è in pieno stile barocco, per la presenza dei coloratissimi marmi che si accomunano opportunamente ai due quadri del '900 ai lati del presbiterio. La caratteristica festa, verso la fine di maggio, è un'attrazione per tutta la piana: si organizza il classico
==== Chiesa di Santa Maria delle Vergini ====
[[File:Scafati.jpg|thumb|Scafati in una foto d'epoca]]
{{Vedi anche|Chiesa di Santa Maria delle Vergini (Scafati)}}
La [[Chiesa di Santa Maria delle Vergini (Scafati)|Chiesa di Santa Maria delle Vergini]] è il più importante edificio di culto di Scafati. Costruita nel [[XV
==== Chiesa della Madonna delle Grazie ====
Di chiaro stile
La chiesa ospitava quadri e opere di pregevole fattura che sono andati persi con un furto agli inizi del Novecento. È molto spoglia anche se la navata centrale è decorata da altorilievi, come l'interno della cupola e il presbiterio. Nel transetto di sinistra si innalza l'altare privilegiato del
==== Chiesa di San Francesco di Paola ====
La piccola chiesa di San Francesco di Paola sorge nel bel mezzo del corso Nazionale; essa ha un
==== Nuova chiesa di San Francesco di Paola ====
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Ciò che resta dell'antica struttura dell'[[abbazia di Santa Maria di Realvalle]] lo si può visitare a [[San Pietro (Scafati)|San Pietro]]. L'abbazia è stata per metà distrutta a causa di un disastroso terremoto nel 1564; essa fu costruita da [[Carlo I d'Angiò]] per celebrare la vittoria nella battaglia di Benevento nel 1270. La struttura è composta dal corpo dell'abbazia ed una chiesa, con stili architettonici che vanno dal gotico al barocco; la nuova abbazia sorta vicino a quella antica, è affidata alle suore francescane alcantarine. Oggi si trova in un grave stato di degrado ed è fortemente pericolante.
==== Chiesa di San Pietro Apostolo ====
Secondo alcuni studiosi nata sulle resta dell antica chiesa di San Pietro Apostolo ad Erceca presente dal X-XI secolo. L'antica chiesa di San Pietro Apostolo ad Erceca era governata dai monaci benedettini di Cassino (era infatti presente anche un convento), ed in quel periodo dipendeva dall'[[abbazia di Sant'Angelo in Formis]].
====Altre architetture religiose====
* Chiesa di Sant'Antonio Vecchio, chiesa del
* Chiesa Croce Santa;
* Chiesa
* Chiesa
* Chiesa San Vincenzo Ferreri (XX secolo).
=== Architetture civili ===
==== Real Polverificio Borbonico ====
{{Vedi anche|Real Polverificio Borbonico}}
L'ex Real polverificio Borbonico è un'antica struttura dove si analizzava la polvere da sparo prima di passare nelle officine. [[Ferdinando II di Borbone]], ultimo sovrano di Napoli, ne ordinò la costruzione nel 1851, con l’intenzione di sostituire la Real Fabbrica di Polveri e Nitri di Torre Annunziata nella produzione di polvere da sparo. La struttura è formata da una imponente facciata, con all'interno la cappella di santa Barbara patrona degli artificieri, oggi sconsacrata, è usata come auditorium.<ref>[http://www.lodis.org/scafati3.htm Su sito ufficiale Lodis].</ref> Nel febbraio 2017, parte del giardino retrostante, di 11 ettari, è stato soggetto ad un incendio.
==== Palazzo Mayer ====
Il palazzo Mayer era l'antica casa della famiglia Mayer, una delle più grandi famiglie tessili nella valle del Sarno. Costruito attorno
==== Villa comunale ====
{{Vedi anche|Parco Wenner (Scafati)}}
La [[Parco Wenner (Scafati)|Villa comunale o Parco Wenner]], (prima metà dell'800) conserva un esemplare di [[Arecaceae|Jubaea spectabilis]] che per dimensioni è il più grande in Europa .<ref>{{Cita web |url=http://www.turismoinsalerno.it/scafatiartecultura.htm |titolo=Comune di Scafati Arte e Cultura |accesso=19 dicembre 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130302134651/http://www.turismoinsalerno.it/scafatiartecultura.htm |dataarchivio=2 marzo 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
==== Monumento ai Caduti ====
L'opera è stata realizzata dall'artista Francesco Jerace, originario di [[Polistena]]. Si trova tra via Roma e via Guglielmo Oberdan ed è composto da parti in marmo e bronzo.
Il monumento poggia su un basamento decorato con conchiglie e meduse, e si erge un gruppo scultoreo in bronzo. Questo gruppo è composto da due soldati in azione e dalla figura di una vittoria alata. La vittoria alata tiene un gladio e un ramoscello d'ulivo nelle mani, simboli di forza e pace.
==== Ponte sul fiume Sarno ====
Simbolo della città, anticamente il fiume era attraversato dal ''Pons Sarni'', ponte in legno di età romana. Nel 1753 Pompeo Piccolomini, feudatario di Scafati, decise l’abbattimento dell’opera in legno e la costruzione di un ponte in muratura. Il fatto venne documentato da una lapide apposta sulla base del pilastro d'accesso.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
La Popolazione di Scafati ha registrato una crescita costante fino al 2011. Da quel momento si registra una diminuzione della popolazione.
{{Demografia/Scafati}}
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre
* [[Marocco]]
* [[Ucraina]] 449
* [[Romania]] 176
* [[Bulgaria]] 127
* [[Cina]] 93
* [[Polonia]] 54
=== Religione ===
La maggioranza della popolazione è di religione [[Cristianesimo|cristiana]]
* La chiesa madre e la maggior parte delle parrocchie del comune sono amministrate dalla [[diocesi di Nola]].
* La chiesa della Madonna dei Bagni è amministrata dalla [[diocesi di Nocera Inferiore-Sarno]].
* La parrocchia del Sacro Cuore (Mariconda) è amministrata dall'[[arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia]].
L'altra confessione cristiana presente è quella [[Evangelicismo|evangelica]] con una comunità: Chiesa evangelica pentecostale<ref>[http://www.assembleedidio.org/Elenco_chiese.php?regione=Campania&provincia=&zona=&pagina=17 ADI - Chiese cristiane evangeliche - Assemblee di Dio in Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131110061548/http://www.assembleedidio.org/Elenco_chiese.php?regione=Campania&provincia=&zona=&pagina=17 |data=10 novembre 2013 }}</ref> [[Assemblee di Dio in Italia|ADI]].
Fra altre confessioni religiose è presente anche quella dei [[testimoni di Geova]] con una [[
=== Tradizioni e folclore ===
==== Forme di musica popolare ====
La "[[tammurriata]]" utilizza particolari strumenti musicali: la già citata tammorra, formata da una pelle tesa su un cerchio di legno su cui sono fissati dei sonagli detti "'e cicere" o "'e cimbale"; le castagnette o nacchere, intagliate nel legno e costituite da due parti unite fra loro da un cordoncino. In alcune zone le castagnette vengono distinte in "maschio" e "femmina" a seconda che vengano suonate rispettivamente con la destra o con la sinistra. «Questo esempio riporta ad un'antica simbologia del corpo secondo la quale l'uomo, il suo corpo in genere, è per metà maschile e per metà femminile. Una visione del genere, tipica del mondo antico ed orientale, si ritrova però anche nella concezione della divinità nel Meridione. Alcune Madonne, ad esempio, hanno nella raffigurazione iconografica il sole (sulla destra) e la luna (sulla sinistra), ovvero il "maschile" e il "femminile"» (Sergio De Gregorio, nell'opuscolo allegato all'LP
Alla tammorra e alle castagnette si possono aggiungere anche: il putipù o caccavella (tamburo a frizione costituito da una pentola di terracotta o scatola di latta ricoperta da una pelle, su cui è fissata una canna); il triccheballacche o scetavajasse (composto da tre martelletti di legno di cui quello centrale fisso, martelletti ai quali possono essere applicati anche dei sonagli); la tromba degli zingari o scacciapensieri o marranzano. Il rappresentante illustre della "Tammurriata" è Antonio Matrone ('O Lion) col suo gruppo definito "A Paranza do' Lione".
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Una festa considerata emblematica per tutto l'agro nocerino sarnese è la festa della "Madonna dei Bagni", si svolge a Bagni, località agricola situata in periferia di Scafati al confine con Angri.
Una festa tipicamante primaverile che si consuma nei suoi rituali nelle masserie dove si canta e si danza a ritmo di "tammorra" e "castagnette" (tamburo e nacchere). Scritti antichi ci riportano ai festeggiamenti per i quali la plebe rurale traeva ispirazione dalle "Feste Ilarie", che celebravano la morte e resurrezione di Attis. Antropologicamente nell'antichità pagana il dio della natura rinasce in questo periodo. Festeggiamenti quindi per l'alterna vicenda della natura che fiorisce a nuova vita. Morte e vita, nel mondo rurale si identificano: dalla morte del seme
I contadini invece si servivano dei comuni carretti che per l'occasione "annoccavano" (addobbavano) con fronde e fiori di carta velina, per copertura, come riparo dal sole, venivano sistemate delle lenzuola. Da tali carretti deriva il nome "'O Carrettone 'e Vagne". Tale mezzo di viaggio, la cui ultima apparizione risaliva al lontano 1954, è stato riproposto, nel pieno rispetto dell'antica tradizione, dal 1982 al 1987, fino a quando la festa non ha subito un processo di trasformazione con l'immissione di elementi spurii che non hanno nessuna congruenza culturale - antropologica con la memoria autentica.
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== Cultura ==
=== Musica ===
Scafati si contraddistingue per la sua profonda e radicata tradizione di musica popolare: nelle sue periferie ancora a vocazione fortemente agricola, si conservano la suggestioni della "Tammurriata" che prende il nome dal tamburo che scandisce il ritmo, detto "tammorra" o "tammurro".
===Film e Serie tv===
* A Scafati sono state girate delle scene del film [[Bob & Marys - Criminali a domicilio]] in [[Piazza Vittorio Veneto (Scafati)|Piazza Vittorio Veneto]] e all'interno della [[Chiesa di Santa Maria delle Vergini (Scafati)|Chiesa di Santa Maria delle Vergini]].
* A Scafati è stato girato quasi interamente il primo episodio della serie [[Missione Fashion Style]], con protagonista [[Federico Lauri]] e con l'aiuto di [[Ginta Biku]], in un negozio di [[parrucchiere]] situato nel comune. La serie va in onda su [[Real Time (rete televisiva)|Real Time]].
== Geografia antropica ==
Da piazza Vittorio Veneto parte la strada più importante della città che la congiunge con il centro della vicina città di Pompei, un rettilineo denominato fino al confine tra le città ''Corso Nazionale''.
Sempre da piazza Vittorio Veneto, attraversando il ponte sul fiume, a pochi metri è possibile raggiungere il palazzo della Casa Comunale denominato ''Palazzo Mayer''. Alle spalle di quest'ultimo si trova la Villa Comunale chiamata [[Parco Wenner]].
Parallelamente a Corso Nazionale, corre una strada chiamata via Martiri d'Ungheria.
Il centro storico, che si sviluppa dei dintorni della piazza Vittorio Veneto è denominato ''quartiere Vitrare'', poiché nel 1700 gran parte degli abitanti erano dediti alla vetrificazione delle stoviglie di terracotta.<br>
Il manufatto di terracotta (stoviglie, tegami etc.) veniva calato a mano in una tinozza, al cui interno c'era un composto di piombo (l'abbaiacca), e poi veniva infornato ad altissime temperature.
=== Frazioni ===
La città è suddivisa in varie frazioni:
* Bagni;
* Sant'Antonio Vecchio;
* Mariconda;
* Mortellari;
* [[San Pietro (Scafati)|San Pietro]]
* San Vincenzo;
* Trentuno;
* Ventotto;
*
Le due frazioni "Ventotto" e "Trentuno" si chiamano in tal modo, poiché si fa riferimento alla numerazione delle cabine dell'acqua che anticamente servivano per irrigare i campi, che si trovavano lungo l'ex [[canale Conte di Sarno]].
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Le principali strade extraurbane che attraversano il territorio sono:
* [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore|Strada Statale 18 ''Tirrena Inferiore'']]
* Strada Provinciale 5 ''Pendino-Bivio San Marzano (Confine Poggiomarino)''.
* Strada Provinciale 127 ''Innesto SP 5 (S.Marzano)-Trav. Badia-via Torino-Innesto SP 96 (Tricino)''.
* Strada Provinciale 185 ''Via Longa-Innesto SS 18-Ortoloreto-Ortalonga-Innesto SS 367''.
* Strada Provinciale 287 ''Innesto SS 18 (Scafati)-confine centro abitato di Angri''.
* [[Strada
=== Ferrovie ===
È servita dalle seguenti linee ferroviarie:
*Linea [[Ferrovia Napoli-Pompei-Poggiomarino|Napoli-Pompei-Poggiomarino]] della rete [[Ferrovia Circumvesuviana|Circumvesuviana]] mediante la [[Stazione di Scafati (Circumvesuviana)|stazione di Scafati]] e la stazione [[Stazione di San Pietro (Circumvesuviana)|San Pietro]]
*Linea [[Ferrovia Napoli-Salerno|Napoli-Salerno]] della rete [[Rete Ferroviaria Italiana|RFI]] mediante la [[stazione di Scafati]].
Fra il [[1911]] e il [[1952]] Scafati era servita dalla [[tranvia Salerno-Pompei]], esercita dalla società Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno (TEPS).
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|20 novembre [[1994]]|29 Novembre [[1998]]|Nicola Pesce|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] / [[Democratici di Sinistra|DS]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|29 novembre [[1998]]|10 giugno [[2003]]|Nicola Pesce|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]] / [[Democratici di Sinistra|DS]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2003]]|15 aprile [[2008]]|Francesco Bottoni|[[Democratici di Sinistra|DS]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|15 aprile [[2008]]|23 maggio [[2013]]|Angelo Pasqualino Aliberti|[[Il Popolo della Libertà|PdL]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|23 maggio [[2013]]|20 dicembre [[2016]]|Angelo Pasqualino Aliberti|[[Il Popolo della Libertà|PdL]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|20 dicembre [[2016]]|27 gennaio [[2017]]|Vittorio Saladino||''[[Commissario prefettizio|Commissario<br>prefettizio]]''|<ref name="DPR 27-01-17">Comune sciolto per infiltrazioni mafiose con [http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/02/15/17A01128/sg%20;jsessionid=cdkwS3i+nNyjiQ5qxbAzHQ__.ntc-as3-guri2a Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2017].</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|27 gennaio [[2017]]|10 giugno [[2019]]|Giorgio Manari<br>Vincenzo Greco<br>Rosanna Sergio||''[[Commissario prefettizio|Commissione <br>straordinaria]]''|<ref name="DPR 27-01-17" />}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2019]]|1 febbraio [[2023]]|Cristoforo Salvati|[[Centro-destra]]<ref>[[Fratelli d'Italia (partito politico)|FdI]], [[Lega Nord|Lega]] e 3 liste civiche</ref>|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrec|1 febbraio [[2023]]|5 giugno [[2023]]|Antonio D'Acunto||''[[Commissario prefettizio|Commissario<br>prefettizio]]''|<ref>Comune sciolto per le dimissioni, con atto unico di 13 consiglieri su 24 con [https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-02-14&atto.codiceRedazionale=23A00872&elenco30giorni=false Decreto del Presidente della Republica 01 Febbraio 2023]</ref> }}
{{ComuniAmminPrec|5 giugno [[2023]]| '' in carica '' |Angelo Pasqualino Aliberti| [[Centro-destra]]<ref>[[Forza Italia (2013)|FI]], [[Lega Nord|Lega]], [[Noi moderati]] e 4 liste civiche</ref> |[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
Scafati ha alle sue spalle una forte tradizione sportiva, che si esprime in differenti discipline, tra le più rilevanti calcio, pallacanestro e pallamano.
In occasione dei [[XX Giochi olimpici invernali|XX Giochi olimpici Invernali di Torino 2006]] la fiamma olimpica attraversò le vie della città.
Scafati è stata proclamata ''Città Europea dello Sport'' per l'anno 2016 dall'ACES (''Associazione delle [[Capitale europea dello sport|Capitali Europee dello Sport]]'').
=== Calcio ===
La principale squadra di calcio della città è la [[Scafatese Calcio 1922]], che conta anche due partecipazioni in [[Serie B]].
=== Pallacanestro ===
La squadra di pallacanestro è la società [[Scafati Basket|Scafati Basket 1969]], tra le principali dell'Italia meridionale, che conta cinque partecipazioni in [[Serie A (pallacanestro maschile)|Serie A]], e molti campionati in [[Serie A2 (pallacanestro maschile)|Serie A2]].
=== Pallamano ===
La compagine di pallamano [[Handball Scafati|Cierre Scafati]] è stata campione d'Italia nella stagione [[Serie A 1983-1984 (pallamano maschile)|1983-1984]].
<br>
=== Altri Sport ===
Altri sport praticati sono la [[pallavolo]] e il [[calcio a 5]], nel comune infatti ha sede una società femminile di pallavolo: la Volley Scafati fondata nel 1967.
Dal 2015, presso il Centro Sportivo Gymnasium, la città ospita il trofeo di [[Nuoto per salvamento|Nuoto per Salvamento]] "Trofeo Gymnasium Scafati".
=== Impianti sportivi ===
* [[Stadio
* [[PalaMangano]], con una capienza di 3700 spettatori.
* [[PalaGymnasium]]
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
*Cimmelli Vittorio, ''Storia di Scafati e di S..Pietro suo villaggio'', 1997
== Voci correlate ==
* [[Agro nocerino sarnese]]
* [[Valle del Sarno]]
* [[Fiume Sarno]]
* [[Canale Conte di Sarno]]
* [[Canale Bottaro]]
* [[Consorzio di bonifica integrale comprensorio Sarno]]
* [[
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{
{{Parco regionale del Fiume Sarno}}
{{Agro nocerino-sarnese}}
{{Zona rossa del Vesuvio}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Agro nocerino
[[Categoria:Scafati| ]]
[[Categoria:Comuni dell'Agro nocerino-sarnese]]
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