Razza ariana: differenze tra le versioni
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[[File:Meyers 1890 ethnographic detail.jpg|thumb|La quarta edizione del ''[[Meyers Konversations-Lexikon]]'' (1890) mostra gli "Ariani europei" e gli "Indo-ariani" che, insieme ai "Popoli [[semiti]]ci", costituirebbero la "razza [[europoide|caucasoide]]"]]
'''Razza ariana'''<ref>Dal [[lingua sanscrita|sanscrito]] आर्य ''ārya'', "quello nobile", attraverso il [[Lingua francese|francese]] ''arien'' ([[Giacomo Devoto]], Dizionario etimologico, voce "ariano<sup>2</sup>").</ref> ha indicato, tra il tardo [[XIX secolo]] e la metà del [[XX secolo]], un immaginario [[razza (categorizzazione umana)|raggruppamento razziale]] utilizzato per descrivere i popoli di origine [[Protoindoeuropei|indoeuropea]]<ref>{{Cita web|url=http://www.mid-day.com/articles/devdutt-pattanaik-leveraging-the-aryans/17076154|titolo=Devdutt Pattanaik: Leveraging the Aryans}}</ref>; tale definizione era funzionale ad un'ideologia che sosteneva che quella ariana costituisse una [[razza superiore]].<ref name="treccani.it">{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/ariani|titolo=ariani nell'Enciclopedia Treccani|accesso=11 novembre 2019}}</ref>
Il termine venne infatti utilizzato da [[Adolf Hitler]] nel libro ''[[Mein Kampf]]'' per identificare, [[genetica]]mente, i popoli nord [[Europa|europei]] come sinonimo di [[razza nordica]] e identifica quelle popolazioni presenti fin dal [[III millennio a.C.]] sia nella [[Scandinavia]] meridionale che nella [[Germania]] settentrionale e le attuali popolazioni di Germania, [[Islanda]], [[Danimarca]], [[Paesi Bassi]], [[Norvegia]] e [[Svezia]]. In senso più lato, razza ariana indica anche le attuali popolazioni europee non nordiche discendenti, in parte, dai popoli nordici che durante le [[Invasioni barbariche del V secolo|grandi migrazioni]] del [[V secolo]] (''Völkerwanderung'') hanno oltrepassato il [[Reno]] e il [[Danubio]], invadendo tutta l'Europa.
Durante la ''Völkerwanderung,'' nelle [[Gran Bretagna|isole britanniche]] si sono insediati gli [[Angli]] e i [[Sassoni]], in [[Francia]] i [[Franchi]], in [[Italia]] gli [[Ostrogoti]] e i [[Longobardi]], nella [[penisola iberica]] i [[Vandali]] e i [[Visigoti]], e nell'[[Europa centro-orientale]] varie altre [[Popoli germanici orientali|popolazioni germaniche]].
La suddivisione della specie umana in razze diverse è ritenuta non scientifica tanto che anche la ''[[Dichiarazione sulla razza (UNESCO 1950)|Dichiarazione sulla razza]]'' dell'[[UNESCO]] del 1950 riconosce il concetto di [[etnia]] e non quello di razza, come unica suddivisione possibile della [[specie umana]] in cui sia riscontrabile una vera omogeneità tra gli individui.<ref>{{cita web|url=http://unesdoc.unesco.org/images/0012/001282/128291eo.pdf|titolo=The Race Question (pag. 6) - 1950 - UNESCO|accesso=5 novembre 2010}}. Cfr. [[Guido Barbujani]], ''L'invenzione delle razze'', pagg. 7-13 ''et passim''.</ref>
== Storia ==
{{vedi anche|Storia dei concetti razziali nella specie umana|Razzismo|}}
===
Mentre originariamente il termine intendeva semplicemente una classificazione [[etnolinguistica]], a partire dalla fine del XIX secolo il concetto della razza ariana è stato usato come forma di [[razzismo scientifico]], una [[pseudoscienza]] usata dai proponenti di un [[razzismo]] ideologicamente motivato e [[potere bianco|suprematista]] come ad esempio nelle dottrine del [[Nazismo]] e del [[neonazismo]].
Il termine "ariano" indicava i popoli iranici e derivava dall'appellativo usato da questi popoli per chiamarsi fra di loro (dal [[sanscrito]] ''ariyà'', cioè "signore"); il sanscrito veniva ritenuto in Europa la lingua originaria dalle quali le lingue indoeuropee si sarebbero originate, portata in India da gruppi antropologicamente omogenei emigrati in epoca preistorica dall'Europa centrosettentrionale; poiché i popoli di lingua indoiranica usavano chiamarsi Ari, l’uso del termine ''arisch'' fu esteso da parte dei teorici del nazismo a indicare una [[Razza (categorizzazione umana)|razza]] in diretta continuazione della antica popolazione ariana; si tratta di un falso storico in quanto basato sull'erronea identificazione della lingua con la razza e sul mito dell'esistenza di una razza e di una lingua pura.<ref name="treccani.it"/> Essa deriva dall'idea che i [[protoindoeuropei]] e i loro discendenti costituiscano una "razza" distintiva della "razza Caucasica" (oggi indicata come [[europoide]])<ref>Mish, Frederic C., Editor in Chief ''Webster's Tenth New Collegiate Dictionary'' Springfield, Massachusetts, U.S.A.:1994--Merriam-Webster See original definition (definition #1) of "Aryan" in English--Page 66</ref>, il tutto in un'erronea trasposizione sul piano biologico delle [[famiglia linguistica|famiglie linguistiche]].
Tale espressione è principalmente nota per essere stata utilizzata, nel corso degli anni trenta e quaranta, come una delle [[basi ideologiche del nazismo]] e per il tentativo di [[genocidio]] delle "razze non-ariane" presenti in [[Europa]] come [[ebrei]] ([[Shoah]]), e di eliminare presunti elementi "ariani degenerati" tra i [[zingari|Popolo romanì]] ([[Porajmos]]), nonostante entrambi i gruppi fossero di lingua indoeuropea ([[lingua yiddish]] degli ebrei è appartenente alle [[lingue germaniche]], e la [[lingua romaní]] del popolo romanì è appartenente alle [[lingue indoarie]]); in entrambi i casi era comunque ampiamente diffuso l'uso, anche come [[madrelingua]], di altre lingue indoeuropee come il [[Lingua tedesca|tedesco]], il [[Lingua polacca|polacco]] o il [[Lingua russa|russo]], fra le altre. Anche le [[slavi|popolazioni slave]] erano considerate inferiori a quella ariana germanica.<ref>{{cita libro|autore= Peter Longerich|titolo=Holocaust: The Nazi Persecution and Murder of the Jews|anno= 2010|url= https://archive.org/details/holocaustnaziper0000long|città=Oxford, New York|editore=Oxford University Press|isbn = 978-0-19-280436-5|lingua=en}}</ref> Secondo tale teoria, la razza ariana sarebbe la diretta discendente biologica del [[Protoindoeuropei|popolo protoindoeuropeo]] il quale durante la [[Preistoria]] (tra il [[V millennio a.C.]] e il [[II millennio a.C.]]) si è frammentato in un vasto e complesso moto migratorio che l'ha portato, partendo dalla propria patria originale (spesso indicata con l'espressione tedesca di [[Urheimat protoindoeuropea]]), a diffondersi in gran parte dell'[[Eurasia]], variamente mescolandosi con le popolazioni preesistenti, formando i [[popoli indoeuropei]].
=== XIX secolo ===
[[File:Rigveda MS2097.jpg|thumb
L'idea di razza ariana nasce dalla trasposizione sul piano biologico di una delle maggiori conquiste della [[linguistica storica]] all'inizio del XIX secolo: l'identificazione della [[Lingue indoeuropee|famiglia linguistica indoeuropea]], alla quale appartengono numerose lingue eurasiatiche che condividono molte caratteristiche in comune nel vocabolario e nella [[grammatica]]; inoltre è stata rilevata una somiglianza notevole nella [[mitologia]] e nella [[religione]] di diversi popoli antichi di lingua indoeuropea.{{cn}}
{{cn|Basandosi su documenti in
I termini in [[
Nel XIX secolo
[[File:Meyers b11 s0476a.jpg|thumb|La IV edizione del ''[[Meyers Konversations-Lexikon]]'' ([[Lipsia]], 1885-1890) mostra la razza caucasica (in varie tonalità di verde azzurro grigio) che comprende gli ariani, i [[semiti]] e i [[camiti]]. Gli ariani sono ulteriormente suddivisi in "ariani europei" e "indo-ariani" (il termine "indo-ariano" è stato poi usato per descrivere quelli che ora sono chiamati [[indoiranici]]). Di [[Herrmann Julius Meyer]], figlio di [[Joseph Meyer]].]]
Nel contesto dell'[[antropologia fisica]] del XIX secolo e nel [[razzismo scientifico]], il termine "razza ariana" venne erroneamente applicato a tutte le persone discendenti dai [[protoindoeuropei]], un sottogruppo della razza caucasica ([[Europoide]]) europea<ref>Mish, Frederic C., Editor in Chief ''Webster's Tenth New Collegiate Dictionary'' Springfield, Massachusetts, U.S.A.:1994--Merriam-Webster Page 66</ref><ref>[[Joseph Pomeroy Widney|Widney, Joseph P]] ''[https://books.google.com/books?id=s9UKAAAAIAAJ&printsec=titlepage Race Life of the Aryan Peoples]'' New York: Funk & Wagnalls. 1907 In Two Volumes: Volume One--''The Old World'' Volume Two--''The New World'' ISBN B000859S6O</ref>; oltre agli [[indoiranici]] (che sono le uniche popolazioni ad aver usato il termine ''Arya'' come un vero e proprio etnonimo per sé stessi nell'antichità: [[Iraniani]]).
Questo uso venne considerato inizialmente includere gli abitanti dell'[[Australasia]], del [[Caucaso]], dell'[[Asia centrale]], dell'[[Europa]], dell'[[America Latina]], dell'[[America del Nord]], della [[Siberia]], dell'[[Asia meridionale]], l'[[Africa meridionale]] ed infine anche dell'[[Asia occidentale]]<ref>''Rand McNally’s World Atlas International Edition'' Chicago:1944 Rand McNally Map: "Races of Mankind" pp. 278–279.</ref>. Tali rivendicazioni divennero sempre più diffuse a partire dagli inizi del XIX secolo, quando si credette comunemente che gli ariani fossero originari delle [[steppa pontico-caspica]] euroasiatica sud-occidentali ([[Russia]] e [[Ucraina]]).
[[Friedrich Max Müller]] viene spesso identificato per essere stato il primo scrittore a citare una "razza ariana" in [[lingua inglese]]; nelle sue ''Lezioni sulla scienza del linguaggio'' (1861)<ref name=Orsucci/> Müller si riferì agli ariani come essere una "razza umana". All'epoca il termine "razza" aveva il significato di "gruppo di tribù o di popoli, [[gruppo etnico]]"<ref>[[Oxford English Dictionary|OED]] under race, ''n.''<sup>6</sup> I.1.c has "A group of several tribes or peoples, regarded as forming a distinct ethnic set. Esp. used in 19th-cent. anthropological classification, sometimes in conjunction with linguistic groupings."</ref>.
[[File:Arthur de Gobineau.jpg|thumb|left|Il teorico del [[razzismo scientifico]] [[Joseph Arthur de Gobineau]], autore di un ''[[Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane]]'']]
Il concetto di "Aryan" di Müller fu successivamente interpretato per indicare un sottogruppo biologico distinto di umanità, da parte di scrittori come [[Joseph Arthur de Gobineau]] il quale nel suo ''[[Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane]]'' pubblicato nel 1854 sostenne che gli ariani rappresentassero un ramo superiore dell'umanità. In lui si trova la prima definizione di razza ariana come "razza bianca pura"; al saggista francese interessò affermare la superiorità dell'[[aristocrazia]] ariana rispetto al [[popolo]], secondo lui invece frutto della mescolanza degli Ariani con razze inferiori.
L'idea che gli europei fossero i più puri è stata successivamente affermata
Müller si oppose però alla mescolanza della [[linguistica]] con l'[[antropologia]]:
Verso la fine del XIX secolo la teoria sulle origini indoerupee dalla [[steppa]] fu contestata dalla prospettiva che vedeva invece gli Indoeuropei originatisi nei territori dell'antica [[Germania Magna]] o, in
Questa implicita suddivisione dei caucasoidi ([[Europoide]]) in ariani, [[Semiti]] e [[Camiti]] si basò molto più sulla ricerca linguistica che sull'antropologa fisica; ma in parallelo ad una divisione tripartita arcaica in antropologia tra [[razza nordica]], [[razza alpina]] e [[razza mediterranea]].
Un certo numero di scrittori successivi, tra cui l'antropologo francese [[Georges Vacher de Lapouge]] con il suo libro ''L'Aryen'', sostennero che questo ramo superiore avrebbe potuto essere identificato biologicamente utilizzando l'[[indice cefalico]] (una misurazione della forma della testa) assieme ad altri indicatori. Sostenne anche che gli europei dolicocefali-biondi con forma della testa allungata, tipicamente presenti nell'[[Europa settentrionale]], fossero i dominatori naturali destinati a governare a breve termine tutti i popoli caratterizzati da [[brachicefalia]]<ref>{{Cita pubblicazione|doi=10.1086/210895|cognome=Vacher de Lapouge (trans Clossen, C)|nome=Georges |titolo=Old and New Aspects of the Aryan Question|url=https://archive.org/details/sim_american-journal-of-sociology_1899-11_5_3/page/329|rivista=The American Journal of Sociology|volume= 5|numero= 3|pp=
L'origine tedesca degli ariani fu promossa soprattutto dall'archeologo [[Gustaf Kossinna]] il quale affermò che i [[
Altri antropologi però contestarono tali affermazioni. Nell'[[impero tedesco]] [[Rudolf Virchow]] condusse un
[[File:Bundesarchiv Bild 119-1600-06, Houston Stewart Chamberlain.jpg|thumb|L'anglotedesco [[Houston Stewart Chamberlain]], autore di punta del [[razzismo scientifico]] con il suo libro del 1899 ''[[I fondamenti del diciannovesimo secolo]]''
Il contributo di Virchow al dibattito non mancò di scatenare un'accesa controversia. Lo scrittore britannico naturalizzato tedesco [[Houston Stewart Chamberlain]], uno dei più forti sostenitori della teoria di una razza ariana superiore o "razza germanica", attaccò fin nei dettagli gli argomenti di Kollmann. Mentre la teoria della razza ariana rimase molto popolare, in particolare nella [[repubblica di Weimar]], alcuni autori difesero la prospettiva di Virchow, in particolare il filologo [[Otto Schrader]], il giurista [[Rudolph von Jhering]] e l'etnologo [[Robert Hartmann (naturalista)|Robert Hartmann]] (1831-1893); quest'ultimo propose addirittura di vietare la nozione di "ariano" nell'antropologia<ref name=Orsucci/>.
Nell'[[Impero anglo-indiano]], sotto la dominazione dell'[[Impero britannico]], i britannici usarono l'idea della razza ariana conquistatrice per fondere la colonizzazione britannica con il [[sistema delle caste in India]]. Si ribadì pertanto che gli Ariani fossero gente "bianca" che aveva invaso il [[subcontinente indiano]] nei periodi antichi, sottomettendo i [[Dravida]] indigeni più scuri, spingendoli sempre più verso l'[[India meridionale]], Così la stessa fondazione dell'[[Induismo]] venne attribuita agli invasori "bianchi" che si stabilirono in qualità di [[casta]] dominante e che scrissero in seguito i testi sacri dei ''[[Veda]]''.
====
[[Helena Blavatsky]], fondatrice della [[Teosofia]], sosteneva che l'umanità fosse discendente da una serie di "razze radici", denominando la quinta di queste (su sette) "razza ariana"; pensò anche che gli Ariani originariamente provenissero dal continente perduto di [[Atlantide]] e descrisse le razze ariane con le seguenti parole:
{{citazione|"''le razze ariane, ad esempio, che ora variano dal marrone scuro, quasi nero, al rosso-marrone-giallo, fino al colore cremoso più chiaro, sono ancora oggi tutte un'unità ed uno stesso gruppo, la quinta razza radice che ha conosciuto la sua primavera a partire da un solo progenitore, (...) che si dice abbia vissuto oltre 18.000.000 di anni fa e che fino a 850.000 anni fa - al momento del deflusso degli ultimi sopravvissuti - viveva nel grande continente di [[Atlantide]]''"<ref>Blavatsky, [[La Dottrina Segreta]], una sintesi di scienza, religione e filosofia, Vol. II, p.249</ref>.}}
[[File:Blavatsky and Olcott.jpg|thumb|[[Helena Blavatsky]] e [[Henry Steel Olcott]], fondatori della [[Teosofia]]|alt=]]
Blavatsky utilizzò la parola "razza radice" come termine tecnico per descrivere l'evoluzione umana durante gli immensi periodi di tempo della sua [[cosmologia (filosofia)|cosmologia]]. Tuttavia sostenne anche che vi fossero popoli moderni non ariani, che erano per natura inferiori agli ariani; contrappose regolarmente gli ariani alla "cultura semitica", a detrimento di quest'ultima, affermando che i popoli semitici fossero un tipo di ariani diventati "spiritualmente degenerati e perfezionatisi soltanto nell'ambito del [[materialismo]]"<ref>Blavatsky, ''The Secret Doctrine'', Vol II, p. 200</ref>. Ella affermò inoltre che alcuni popoli sono delle creature semi-animali; tra questi ultimi vi incluse gli [[aborigeni della Tasmania]], gli [[aborigeni australiani]] e le tribù di montagna presenti in [[Cina]]; sempre secondo questa opinione esisterebbero anche un notevole numero di popoli misti "Lemuro-Atlantidei" prodottisi da vari incroci con tali razze semi-umane, ad esempio i selvaggi del [[Borneo]], i [[Vedda]] dell'isola di [[Ceylon]], la maggior parte degli australiani non bianchi, i [[boscimani]], i [[negritos]], gli [[Andamanesi]]<ref>Blavatsky, ''The Secret Doctrine'', Vol II, pp. 195-6</ref> e via di seguito.[[File:The Secret Doctrine.gif|thumb|Edizione del 1888 de ''[[La Dottrina Segreta]]'']]
Nonostante questo palese [[razzismo]] gli ammiratori di Blavatsky ci tennero ad affermare che il suo pensiero non fosse collegato a idee razziste o di [[potere bianco|suprematiste]], bensì che credesse invece in una "Fratellanza universale" dell'umanità e, per la verità, in effetti scrisse anche che: "''tutti gli uomini hanno la stessa origine spiritualmente e fisicamente ... l'umanità è essenzialmente una e composta dalla stessa essenza''"<ref>''The Key to Theosophy'', Section 3</ref>.
D'altra parte nel suo libro più celebre intitolato ''[[La Dottrina Segreta]]'' Blavatsky ribadisce che "''in verità l'umanità è di un solo sangue, ma non della stessa essenza''". Blavatsky propose una connessione costante tra le "razze fisiche" e i loro attributi spirituali, questo in tutte le sue numerose opere
{{citazione|"''"la storia dell'[[esoterismo]] insegna che gli [[idolatria|idoli]] e il loro culto sono morti con la quarta razza, finché i sopravvissuti delle razze ibride di quest'ultima ([[cinesi]], [[negro|negri]] africani ecc.) non ne riportarono gradualmente il culto. Questo ci dicono le scritture indù''"<ref>Blavatsky, ''The Secret Doctrine'', Vol. II, p.723</ref>.}} Più avanti prosegue dicendo:
{{citazione|"''la differenza intellettuale esistente tra gli ariani e le altre nazioni civili e quei selvaggi come gli isolani dei Mari del sud, rimarrebbe inspiegabile usando qualsiasi altra teoria. Nessun accrescimento di cultura né generazioni di formazione in mezzo alla [[civiltà occidentale]] potrebbe mai risollevare tali esemplari umani come i Boscimani, i Veddhas di Ceylon e di alcune tribù africane, al medesimo livello intellettuale degli ariani, dei [[semiti]] e dei 'turani'. La scintilla sacra manca in essi e queste rappresentano le sole razze inferiori del globo, ora felicemente - a causa della sapiente regolazione della natura che mai funziona in direzione errata - volti ad una veloce estinzione. In verità l'umanità è 'di un solo sangue', ma non della stessa essenza. Siamo le piante calde, piante artificiali che vivono in natura, avendo in noi una scintilla, che in esse rimane invece latente''"<ref>Blavatsky, ''The Secret Doctrine'', Vol II, p 421</ref>.}}
Secondo Blavatsky le [[monade|monadi]] dei più bassi esemplari dell'umanità, "''il gretto testone selvaggio delle isole dei Mari del Sud, l'africano e l'aborigeno non ebbero abbastanza [[Karma]] positivo da permettergli la [[reincarnazione]] come autentici esseri umani, come invece accadde ai loro fratelli maggiormente favoriti dall'[[intelligenza]]''"<ref>Blavatsky, ''The Secret Doctrine'', Vol II, p.168</ref>. Profetizzò inoltre la completa distruzione dei "fallimenti razziali della [[Natura]]" in quanto fatti scomparire dalla "futura [[razza superiore]]"{{citazione|"''in tal maniera l'umanità intera, dopo la fine della differenziazione razziale, sarà in grado di eseguire al meglio il suo ciclo di pellegrinaggio nel mondo terreno: i climi cambieranno e, ciò è già iniziato, ogni anno tropicale dopo l'altro farà estinguere una sotto-razza, ma solo per generare un'altra razza superiore nel ciclo ascendente; il tutto mentre una serie di altri gruppi meno favoriti - i fallimenti della natura - come anche alcuni uomini individuali, scompariranno dalla famiglia umana senza neanche lasciare traccia''"<ref>Blavatsky, ''The Secret Doctrine'', Vol II, p.446</ref>.}}
La seconda sottorazza della quinta razza radice ariana, gli [[arabi]], venne considerata dai teosofi come una delle sub-razze ariane; secondo queste opinioni gli arabi, pur sostenuti dalla teosofia tradizionale di origine ariana (cioè indoerupea) adottarono le [[lingue semitiche]] delle persone presenti intorno a loro e che erano emigrate precedentemente da Atlantide (la quinta originale subrazza dei [[Semiti]] appartenente alla "razza radice" atlantidea)<ref>Powell, A.E. ''The Solar System: A Complete Outline of the Theosophical Scheme of Evolution'' London:1930 The Theosophical Publishing House Pag 298</ref>.
I teosofi affermarono
[[Guido von List]] (e i suoi seguaci come [[Lanz von Liebenfels]]) ripresero successivamente alcune delle idee di Blavatsky, mescolandole con idee nazionaliste e di stampo fascista; questo sistema di pensiero divenne noto come [[Ariosofia]]. Si credette allora che i diretti discendenti dei [[Teutoni]] fossero superiori a tutti gli altri popoli perché, secondo la teosofia, i Teutonici o Nordici erano la più recente sub-razza della razza radice ariana ad essersi evoluta<ref>Goodrick-Clarke, Nicholas, ''The Occult Roots of Nazism: Secret Aryan Cults and Their Influence on Nazi Ideology'', New York: New York University Press 1992, Chapter 13 "Herbert Reichstein and Ariosophy", pp. 164-176</ref>. Tali visioni alimentarono anche lo sviluppo delle [[basi ideologiche del nazismo]]. Le pubblicazioni teosofiche come ''The Aryan Path'' furono fortemente contrarie all'utilizzo delle loro idee da parte del [[nazionalsocialismo]], attaccando la [[politica razziale nella Germania nazista]].
=== XX secolo ===
[[File:Bundesarchiv Bild 146-1990-048-29A, Adolf Hitler retouched.jpg|thumb|left|Foto di Hitler nel 1933]]
Secondo l'ideologia nazista la "razza ariana" (in [[lingua tedesca]] ''arische Rasse'') comprenderebbe tutti i popoli europei eccettuati i [[lapponi]]<ref>I lapponi, parlanti una delle [[Lingue ugrofinniche]], non sono tuttavia l'unico popolo europeo non di lingua indoeuropea; l'insieme include infatti, tra i maggiori, anche [[Baschi (popolo)|baschi]], i [[finnici]], gli [[estoni]], gli [[ungheresi]] e i [[popoli turchi|turchi]]</ref>, questo almeno venne inizialmente affermato da [[Adolf Hitler]] nel suo ''[[Mein Kampf]]'' (1923). Allo stesso tempo Hitler propose il principio della diversità tra gli ariani stessi, assegnando un primato "biologico" ai popoli nordici (intendendo non tanto i [[Paesi nordici]] come oggi sono comunemente intesi, quanto quelli dove si parla una delle [[Lingue germaniche]]) rispetto agli altri ariani.
Secondo gli ideologi nazionalsocialisti la razza ariana sviluppò una civiltà che dominò il mondo intero negli ultimi cinquemila anni. Questa civiltà declinò però in molti paesi al di fuori del [[continente europeo]] perché le "razze inferiori" mischiarono il loro sangue con quello ariano; tracce della civiltà ariana sarebbero quindi ancora visibili nel [[Tibet]] (attraverso il [[buddhismo]]<ref>La [[lingua tibetana]] non è tuttavia una lingua indoeuropea, bensì fa parte delle [[Lingue sinotibetane]].</ref>), in [[Cina]] ([[Tocari]]<ref>Popolo effettivamente di lingua indoeuropea, ma estinto già prima della fine del [[I millennio]] d.C.</ref>) e nel [[subcontinente indiano]].
[[File:Bundesarchiv Bild 135-KA-10-089, Tibetexpedition, Tashi Lhunpo, Essen mit Abt.jpg|thumb|[[Ernst Schäfer]] in [[Tibet]] assieme a due monaci del [[buddhismo tibetano]].]]
Già prima della salita al potere di Hitler, nel 1931-32 [[Heinrich Himmler]] inviò l'ornitologo e zoologo tedesco [[Ernst Schäfer]] in Tibet e in [[Nepal]] (vedi [[spedizioni naziste in Tibet]]), che vennero visti come la culla della civiltà, dove ritenne fossero comparsi i primi
[[File:Anastasia-Maria-Tatiana-Olga (OTMA) Romanova - Olga's Name Day, 1912.jpg|sinistra|miniatura|La [[Anastasija Nikolaevna Romanova|granduchessa Anastasia Romanova]] ha come [[fibbia]] della propria cintura una [[svastica]], 24 luglio 1912.]]
L'ariano venne considerato fisicamente e mentalmente superiore e su questa estrema ricerca della purezza fu basato tutto il concetto di razza. L'ideologia del nazionalsocialismo interpretò così il termine "ariano" come razza dominante puramente germanica, la cui missione sarebbe stata quella di sottomettere o far estinguere tutti i presunti popoli inferiori.
La teoria che la patria originaria ariana si trovasse nelle steppe della Russia ([[Teoria kurganica]], tutt'oggi ampiamente maggioritaria nell'indoeuropeistica) è stata rifiutata in larga misura dai circoli nazionalisti in [[Germania]]. Secondo teorie [[pseudoscienza|pseudoscientifiche]] (per esempio quella di [[Hans F.K. Günther]]) l'ariano è originario delle regioni meridionali della [[Scandinavia]] o della Germania settentrionale, o almeno le caratteristiche razziali originarie si sono mantenute particolarmente pure in tali regioni.
Il tutto condusse infine ad un
==== Nazionalsocialismo ====
[[File:Ancient Roman Mosaics Villa Romana La Olmeda 007 Pedrosa De La Vega - Saldaña (Palencia).JPG|thumb|Mosaico romano con svastiche e altri simboli a [[La Olmeda]], [[Spagna]]]]
[[File:St Mary, Bloxham, Oxon - Window - geograph.org.uk - 1606517.jpg|thumb|Volto di Cristo al centro di una svastica in un rosone della chiesa di Santa Maria a [[Bloxham]], [[Inghilterra]]]]
Le [[basi ideologiche del nazismo]] si fondarono sulla concezione dell'antica razza ariana – che per sua intima natura costituirebbe una [[razza superiore]] – e sull'idea che i popoli germanici erano i popoli esistenti più puri sul piano razziale dell'intero gruppo ariano. La concezione nazista della razza ariana nacque da idee precedenti che proponevano una concezione di supremazia razziale, ben descritta da figure teoriche del [[razzismo scientifico]] come [[Joseph Arthur de Gobineau]] e [[Houston Stewart Chamberlain]]
===== Günther (1922) e suoi sviluppi =====
Il teorico razziale nazista [[Hans F.K. Günther]] identificò la razza europea come composta da cinque razze subtipiche: [[razza nordica]], [[razza mediterranea]], [[razza alpina]], [[razza dinarica]] e infine dalla "razza orientale del [[Mar Baltico]]".<ref name="Bruce David Baum 2006. P. 156">Bruce David Baum. ''The Rise and Fall of the Caucasian Race: A Political History of Racial Identity''. New York, New York, USA; London, England, UK: New York University Press, 2006. P. 156.</ref>. Günther applicò al proprio discorso una concezione nordicista, secondo la quale, tra le cinque, i membri della razza nordica si trovavano più in alto nella gerarchia razziale.[[File:Bundesarchiv Bild 183-1989-0912-500, Prof. Hans Günther.jpg|thumb|left|Foto di [[Hans F.K. Günther]]]]
Nel suo libro intitolato ''Rassenkunde des deutschen Volkes'' (1922) ("Scienza razziale del popolo tedesco"), Günther riconobbe i [[tedeschi]] essere un composto di tutti e cinque i sottotipi europei, ma non mancò di sottolineare il forte patrimonio nordico presente tra i tedeschi<ref name=Maxwell150 >Anne Maxwell. Picture Imperfect: Photography and Eugenics, 1870–1940. Eastbourne, England: UK; Portland, Oregon, USA: SUSSEX ACADEMIC PRESS, 2008, 2010. P. 150.</ref>. Günther credette poi che gli [[slavi]] fossero una "razza orientale", e pertanto del tutto separata dai tedeschi e dai nordici, e avvertì del pericolo costituito dalla [[mescolanza razziale]] tra il sangue tedesco e quello slavo<ref>Racisms Made in Germany, Wulf D. Hund 2011 page 19</ref>.
Definì ogni sottotipo razziale sulla base dell'aspetto fisico generale e delle qualità psicologiche, includendovi una "anima razziale", riferita ai tratti emotivi e alle credenze religiose, e fornendo informazioni dettagliate sui capelli, sugli occhi, sul [[colore della pelle umana]] e sulla struttura del viso<ref name=Maxwell150 />. Fornì fotografie di tedeschi identificati come nordici in luoghi come Bedan, [[Stoccarda]], [[Salisburgo]] e in [[Svevia]]; fornì anche foto di tedeschi identificati invece come alpini o mediterranei, in particolare in [[Vorarlberg]], in [[Baviera]] e nella regione della [[Foresta Nera]] di [[Baden-Württemberg|Baden]]<ref name=Maxwell150 />.
Il futuro [[Führer]] [[Adolf Hitler]] lesse con attenzione il libro di Günther, che influenzò la sua [[politica razziale nella Germania nazista]], e grazie al sostegno del [[nazionalsocialismo]] lo stesso Günther raggiunse una posizione di rilievo nel reparto di [[antropologia]] dell'[[Università di Jena]], dove nel 1932 Hitler in persona partecipò alla sua conferenza inaugurale<ref>
Günther distinse gli ariani dagli ebrei, e individuò questi ultimi come i diretti discendenti di "razze extraeuropee", in particolare di quella che identificò come la "vicina razza asiatica" (Vorderasiatische), più comunemente conosciuta come "razza armenoide". Tali origini, disse, avevano reso gli ebrei fondamentalmente differenti dai tedeschi e dalla maggior parte degli europei, e pertanto incompatibili con essi<ref name="Alan E Steinweis 2008. P. 28">Alan E Steinweis. ''Studying the Jew: Scholarly Antisemitism in Nazi Germany''. Harvard University Press, 2008. P. 28.</ref>. L'associazione degli ebrei con il tipo armenoide era peraltro già stata utilizzata in precedenza dagli stessi ebrei, laddove gli esponenti del [[sionismo]] sostenevano che gli ebrei appartenessero a tale gruppo<ref>Mitchell B. Hart. Jews & Race: Writings on Identity & Difference, 1880–1940. Lebanon, New Hampshire, USA: Brandeis University Press, 2011. P. 247.</ref>.
Günther sostenne che la razza del [[Vicino Oriente]] discese dal [[Caucaso]] nel V e IV millennio a.C. per espandersi successivamente in [[Asia Minore]] e in [[Mesopotamia]], fino a raggiungere la costa occidentale del [[Mar Mediterraneo]] orientale<ref name="Alan E Steinweis 2008. P. 28"/>. Oltre ad attribuire agli [[armeni]] e agli [[ebrei]] caratteristiche proprie del Vicino Oriente, li associò anche a diversi altri gruppi contemporanei, tra cui [[greci]], [[turchi (gruppo etnico)|turchi]], [[siriani]] e [[iraniani]]<ref>Alan E Steinweis. ''Studying the Jew: Scholarly Antisemitism in Nazi Germany''. Harvard University Press, 2008. P. 29.</ref>.
Nella sua opera ''Studio razziale del popolo ebraico'', Günther definì l'anima razziale della "vicina razza asiatica" come l'enfatizzazione di uno "spirito commerciale" (Handelgeist), e descrisse i suoi membri come "commercianti con gli artigli", espressione che il teorico razziale ebreo Samuel Weissenberg aveva utilizzato per descrivere contemporaneamente armeni, greci ed ebrei<ref name="Alan E Steinweis 2008. P. 28"/>.
Günther
L'idea dell'origine nordica degli ariani rimase particolarmente influente in terra tedesca: si amava infatti molto l'idea che gli [[indoari]] vedici fossero etnicamente identici ai [[Goti]], ai [[Vandali]] e ad altri antichi [[popoli germanici]] delle ''Völkerwanderung'' (le [[Invasioni barbariche del V secolo]]). Quest'idea venne spesso intrecciata con idee antisemitiche, laddove la distinzione tra i popoli ariani e quelli semitici venivano basate sulla storia linguistica ed etnica. Una teoria completa e altamente speculativa della storia ariana ed antisemita si può
Il racconto fatto da Rosenberg sulla storia antica, mischiato alle sue confuse speculazioni razziali dalla natura apparentemente scientifica, proposta in particolare in ''Razza e storia della razza'', si dimostrò essere molto efficace nel diffondere le teorie ariane di supremazia e [[razzismo]] tra gli intellettuali tedeschi all'inizio del XX secolo, particolarmente dopo la [[
Poco dopo la sua ascesa nel 1933, il [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]] fece promulgare le "Gesetz zur Wiederherstellung des Berufsbeamtentums" (Leggi di restaurazione nel servizio professionale civile), che obbligavano tutti i funzionari a fornire la prova della loro origine ariana e definivano non ariano chi avesse avuto almeno un nonno ebreo<ref name="Ehrenreich p.10">Ehrenreich, The Nazi ancestral proof, p.10</ref>.
Sempre nel 1933, il funzionario del ministero degli interni tedesco [[Albert Gorter]] redasse, in vista della promulgazione della nuova legge, una definizione ufficiale di razza ariana che vi includeva tutti gli europei non ebrei. Tale definizione risultò inaccettabile per i nazisti<ref name="Eric Ehrenreich">Eric Ehrenreich. ''The Nazi Ancestral Proof: Genealogy, Racial Science, and the Final Solution''. Bloomington, Indiana, USA: Indiana University Press, pp.9-10</ref>; [[Achim Gerke]] rivide quindi il progetto di Gorter sulla legge per il servizio civile classificando gli ariani come tutte quelle persone collegate al comune sangue tedesco<ref name="Eric Ehrenreich" />. Le [[leggi di Norimberga]] del 1935 classificarono come "persone razzialmente accettabili" quelle che avessero una qualche connessione con il sangue tedesco<ref name="Eric Ehrenreich" /><ref>Ehrenreich, The Nazi ancestral proof, p.70</ref>.
==== Concezione hitleriana sulla razza superiore ====
La concezione hitleriana sull'Herrenvolk ariana, ovvero la [[razza superiore]], escluse esplicitamente la stragrande maggioranza dei popoli [[slavi]] dell'[[Europa orientale]], in quanto aventi pericolose influenze ebraico-asiatiche<ref name="Longerich">{{cita|Longerich|p. 241|2010}}.</ref><ref>André Mineau. ''Operation Barbarossa: Ideology and Ethics Against Human Dignity''. Rodopi, 2004. Pp. 34-36.</ref>. A causa di ciò i nazisti dichiararono gli slavi essere degli [[Untermensch]]en (subumani)<ref name="Longerich" /><ref>Steve Thorne. ''The Language of War''. London, England, UK: Routledge, 2006. P. 38.</ref>. Alcune eccezioni vennero fatte per una piccola percentuale di slavi che i nazisti considerarono essere discendenti diretti da coloni tedeschi, e i quali, pertanto, avrebbero potuto essere opportunamente germanizzati con l'intento di farli ridiventare parte della razza ariana superiore<ref>[[Wendy Lower]], ''Nazi Empire-building And The Holocaust In Ukraine''. The University of North Carolina Press, 2005, p. 27.</ref>.
Già nel ''[[Mein Kampf]]'' Hitler disse che gli slavi dei territori a est della Germania avrebbero dovuto essere trattati come i [[pellerossa]] negli [[Stati Uniti d'America]], sebbene le [[lingue slave]] rientrino nel gruppo indoeuropeo.
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Hitler descrisse gli slavi come "''una massa di schiavi nati che sentono la necessità di un padrone''"<ref>Marvin Perry. Western Civilization: A Brief History. Cengage Learning, 2012. P. 468.</ref>, e dichiarò che, essendo gli slavi dei subumani, a loro non erano applicabili le [[convenzioni di Ginevra]]: durante la [[seconda guerra mondiale]], quindi, i soldati tedeschi vennero autorizzati a ignorare del tutto le Convenzioni per quanto riguardava gli slavi<ref>Anne Nelson. ''Red Orchestra: The Story of the Berlin Underground and the Circle of Friends Who Resisted Hitler''. Random House Digital, Inc., 2009. P. 212.</ref>. Hitler li chiamò anche "una grande famiglia di conigli", il che significava intrinsecamente inattivi e disorganizzati<ref>David Downing. Sealing Their Fate: The Twenty Two Days That Decided World War II. P. 48.</ref>.
Il capo del [[Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda]] (Ministero del Reich per l'istruzione pubblica e la propaganda) [[Joseph Goebbels]] parlò degli slavi come degli animali primitivi provenienti dalla [[tundra]] della [[Siberia]], del tutto assimilabili a una "tenebrosa ondata di sporcizia"<ref name="Frucht2004">{{Cita libro|autore=Richard C. Frucht|titolo=Eastern Europe: An Introduction to the People, Lands, and Culture|url=https://books.google.com/books?id=lVBB1a0rC70C&pg=PA259|data=31 dicembre 2004|editore=ABC-CLIO|isbn=978-1-57607-800-6|
La nozione che voleva gli slavi esseri inferiori fu parte del piano di creazione del "[[Lebensraum]]" ("spazio vitale") per i
La [[politica razziale nella Germania nazista]] cambiò nei confronti degli slavi solo in risposta alla carenza di manodopera militare, tanto che il Reich accettò che gli slavi potessero servire nelle proprie forze armate nei territori occupati – pur essendo considerati subumani – solo per far fronte a tali carenze<ref name="Norman Davies 2008. Pp. 167, 209"/>.
Lo [[Stato Indipendente di Croazia]], alleato della [[Germania nazista]], respinse la concezione comune che voleva i [[croati]] essere principalmente un popolo slavo, per sostenere invece che fossero tra i discendenti diretti dei [[Goti]] germanici<ref>Rich, Norman (1974). ''Hitler's War Aims: the Establishment of the New Order'', pp. 276-277. W. W. Norton & Company Inc., New York.</ref>. Malgrado l'alleanza, il regime nazista continuò però a classificare i croati come subumani<ref name="Norman Davies 2008. Pp. 167, 209">Norman Davies. ''[[Europe at War 1939–1945: No Simple Victory]]''. Pan Macmillan, 2008. Pp. 167, 209.</ref>.
La stessa incoerenza dimostrata nei confronti degli slavi ritornò alla luce più volte durante la guerra: per esempio, diversi popoli slavi militarono al fianco delle [[Potenze dell'Asse]] (i [[bulgari]], lo [[Stato Indipendente di Croazia]], la [[Repubblica Slovacca (1939-1945)]]) e durante l'[[operazione Barbarossa]] i tedeschi trovarono conveniente identificare una "morfologia" degli [[Ucraini]] affine a quella germanica, per poterli arruolare nelle [[Schutzstaffel]] (le SS).
Hitler dubitò spesso se i [[cechi]] fossero ariani. Nelle sue [[Conversazioni di Hitler a tavola|conversazioni a tavola]] disse infatti: "''basterà solo che un ceco si lasci crescere i baffi perché qualcuno possa vedere, dal loro modo afflosciarsi, che la sua origine è [[mongoloide]]''"<ref name="Hitler2008">{{Cita libro|autore=Adolf Hitler|titolo=Hitler's Table Talk, 1941-1944: Secret Conversations|url=https://books.google.com/books?id=JIbqZ_F5UhkC|data=30 aprile 2008|editore=Enigma Books|isbn=978-1-929631-66-7}}</ref>.
La questione riguardante il fatto se gli italiani fossero o meno sufficientemente ariani fu uno degli interrogativi dei teorici razziali nazisti; Hitler vide l'[[Italia settentrionale]] come fortemente ariana, non però l'[[Italia meridionale]]. I nazisti interpretarono la [[caduta dell'impero romano d'Occidente]] come risultato dell'inquinamento del sangue dovuto alla [[mescolanza razziale]], sostenendo che gli [[italiani]] fossero un [[ibrido]] di razze, tra cui anche la razza [[negroide]] africana. Hitler menzionò anche la sua visione sulla presenza di sangue [[negro]] nei popoli mediterranei durante il suo primo incontro avvenuto con il [[Duce]] del [[fascismo]] [[Benito Mussolini]] nel 1934<ref name="Gillette2012">{{Cita libro|autore=Aaron Gillette|titolo=Racial Theories in Fascist Italy|url=https://books.google.com/books?id=8Gjq0ZPvIZgC|data=12 ottobre 2012|editore=Routledge|isbn=978-1-134-52706-9}}</ref>.
La definizione di ariano rimase in un continuo ondeggiamento in una misura tale che i nazisti finirono col domandarsi se i [[gruppi etnici]] europei come i [[finlandesi]] o gli [[ungheresi]] potessero venir classificati come ariani<ref name="Eric Ehrenreich" />; gli ungheresi vennero classificati come "alienamente tribali", ma non necessariamente "alieni di sangue". Nel 1934 i nazisti arrivarono a pubblicare un opuscolo in cui si dichiarava che i magiari (che non erano stati ancora definiti) fossero ariani<ref name="Ehrenreich p.10"/>. L'anno seguente un altro articolo fatto pubblicare dai nazisti ammise che vi fossero delle controversie sullo status razziale degli ungheresi<ref name="Ehrenreich p.10"/>; tali controversie riguardanti la classificazione degli ungheresi come ariani durarono fino al 1943<ref>Ehrenreich, ''The Nazi ancestral proof'', p. 11</ref>.
L'anno prima Hitler stesso dichiarò che i finlandesi fossero "il popolo più vicino alla razza germanica", anche se non vi fu mai alcuna prova che suggerisse che una tale affermazione si basasse su una qualsiasi teoria razziale<ref name="Ehrenreich p.10"/>.
[[File:Paul Averitt - Dachau 2.jpg|thumb|[[Soluzione finale della questione ebraica]], [[campo di concentramento di Dachau]] (29 aprile 1945)
I popoli semitici vennero considerati come una presenza essenzialmente "straniera" presso le società ariane e i popoli semitici furono spesso indicati essere la causa principale della trasformazione e della distruzione dell'ordine sociale nonché portatori di valori conducenti alla rovina della [[cultura della Germania]] e dell'intera [[civiltà occidentale]]; questo dai teorici protonazisti come [[Houston Stewart Chamberlain]].
Queste idee evolvettero nell'uso nazista del termine "razza ariana" per riferirsi a quella che considerarono come una [[razza superiore]], definita in modo restrittivo dai nazisti come identica alla [[razza nordica]], seguita da altre razze subgeniche della stessa razza ariana ed escludendovi gli slavi come non ariani. I nazisti lavorarono
[[Heinrich Himmler]] (il [[Reichsführer-SS]]), la persona a cui Hitler ordinò direttamente di attuare la "[[soluzione finale della questione ebraica]]" attraverso il
I nazionalsocialisti giustificarono in tal modo la catalogazione di [[semiti]] e di [[slavi]] come "subumani" (''Untermenschen''); utilizzarono ancora una volta un termine originariamente linguistico (semiti) in senso razziale. Gli abitanti della [[Germania nazista]] e delle zone controllate dai nazionalsocialisti dovettero fornire il cosiddetto ''[[Ariernachweise]]'' come prova della loro purezza razziale. Con l'idea di mantenere pura la razza ariana, l'[[eutanasia]] o la [[sterilizzazione obbligatoria]] vennero usate su individui mentalmente [[handicap (medicina)|handicap]]pati o altrimenti "indesiderabili".
[[File:Friedrich Nietzsche.jpg|thumb|Il filosofo tedesco ottocentesco [[Friedrich Nietzsche]] venne travisato e ideologizzato dal [[nazionalsocialismo]]
=== Nietzsche ===
Secondo l'ideologia nazista la storia sarebbe una lotta senza tregua tra la razza ariana, creatrice di civiltà, e le altre razze, considerate inferiori (''[[Untermensch]]en'', cioè i subumani) sia culturalmente che biologicamente. La "visione del mondo" (''[[Weltanschauung]]'') nazista derivò, in parte, anche da una distorsione del pensiero del filosofo tedesco ottocentesco [[Friedrich Nietzsche]] circa la contrapposizione tra l'uomo dallo "spirito libero", forte e nobile (che "anela al superuomo") e l'uomo debole, meschino, malato nell'anima (''décadent'', malriuscito e afflitto da [[Ressentiment]], secondo le definizioni nietzscheane), il [[Letztemensch]] (ultimo uomo) che produce il [[comportamento del gregge]] (vedi [[moralità signore-servo]]).
Tuttavia l'idea nietzscheana di ''[[Übermensch]]''<ref>La cui corretta traduzione non è "superuomo" bensì "oltreuomo".</ref> implica una "rivoluzione umana" (l'uscita dal [[nichilismo]] mediante la costruzione di "nuove tavole di valori", vedi la [[trasvalutazione di tutti i valori]]) che non ha nulla a che vedere con distinzioni su base razziale: per Nietzsche esistono uomini superiori, non razze superiori. L'immagine di un Nietzsche fautore dell'arianesimo e dell'[[antisemitismo]] è dovuta alla manipolazione delle opere del filosofo ad opera della sorella [[Elisabeth Förster-Nietzsche]], moglie di un noto agitatore antisemita ([[Bernhard Förster]]) e fervente ammiratrice di Hitler (nonché "icona culturale" del suo regime) negli ultimi anni della sua vita.
===
Durante un discorso pronunciato nel 1921 a [[Bologna]] [[Benito Mussolini]] affermò che "''il [[fascismo]] è nato ... per un bisogno profondo e perenne rivolto a questa nostra [[razza mediterranea]] e ariana''"<ref>Aaron Gillette. ''Racial Theories in Fascist Italy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Routledge, 2001. Pp. 11.</ref><ref>Neocleous, Mark. ''Fascism''. Minneapolis, Minnesota, USA: University of Minnesota Press, 1997. p. 35</ref>. In questo discorso Mussolini si riferì agli italiani come al ramo mediterraneo della razza ariana, ariani col significato di persone
Il fascismo italiano non mancò di sottolineare che il concetto di razza fosse fortemente legato ai fondamenti spirituali e culturali e individuò una gerarchia razziale basata su questi fattori<ref name="autogenerated2001"/>. Mentre il fascismo italiano basò la sua concezione di razza su tali fattori, Mussolini respinse espressamente le nozioni che volevano le razze biologicamente "pure" come esistenti, sebbene la [[biologia]] venisse ancora considerata un fattore rilevante nella concezione di razza<ref name="autogenerated5">Glenda Sluga. ''The Problem of Trieste and the Italo-Yugoslav Border: Difference, Identity, and Sovereignty in Twentieth-Century''. SUNY Press, 2001. P. 52.</ref>.
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Mussolini rifiutò di consentire all'Italia di precipitare ulteriormente in questo complesso di inferiorità, inizialmente respingendo il nordicismo<ref name="autogenerated7"/>. Tuttavia le rivendicazioni tradizionaliste dei mediterranei, fondamentalmente basate sul fatto di avere un colore più scuro della pelle rispetto ai Nordici, rimasero nel tempo come un rimprovero nel campo dell'[[antropologia]], anche attraverso la teoria della [[depigmentazione]] la quale affermava che i popoli dell'[[Europa settentrionale]] si fossero sbiancati a partire da una popolazione di pelle più scura; punto di vista questo accettato in antropologia<ref>Alan W. Ertl. Toward an Understanding of Europe:A Political Economic Précis of Continental Integration. Boca Raton, Florida, USA: Universal Publishers, 2008. P. 8.</ref>.
L'antropologo statunitense [[Carleton Stevens Coon]] nella sua opera intitolata ''[[The Races of Europe (Coon)]]'' del 1939 sottoscrisse la teoria della depigmentazione che affermava che il [[colore della pelle
All'inizio degli anni trenta, con la crescita sempre più evidente delle idee del [[nazionalsocialismo]] nella [[repubblica di Weimar]] e poi con la presa del potere da parte del [[Führer]] [[Adolf Hitler]], si posero stabilmente le basi di una concezione nordicista della razza ariana; si produssero così - almeno inizialmente - forti tensioni tra i fascisti e i nazisti sulle questioni razziali.
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Il regime fascista iniziò la pubblicazione della rivista razziale ''[[La difesa della razza]]'' nel 1938, diretta da [[Telesio Interlandi]]<ref>Aaron Gillette. ''Racial Theories in Fascist Italy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Routledge, 2002. P. 78.</ref>. Il teorico razziale nordicista nonché antropologo [[Guido Landra]] svolse un ruolo importante nel primo numero del giornale e fece pubblicare il ''Manifesto degli scienziati razzisti''<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 80">Aaron Gillette. ''Racial Theories in Fascist Italy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Routledge, 2002. P. 80.</ref>.
Il [[Manifesto (programma)|manifesto]] ricevette però delle critiche sostanziali, includendovi anche quella riguardante la sua affermazione sugli italiani come "razza pura", visto che ciò era considerato come palesemente assurdo<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 80"/>. ''La difesa'' pubblicò in seguito altre teorie che definirono gli italiani come ariani nordici, ad esempio la teoria che voleva che nell'[[Eneolitico]] i nordici Ariani giunsero nella [[penisola italiana]]<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 81">Aaron Gillette. ''Racial Theories in Fascist Italy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Routledge, 2002. P. 81.</ref>.
Molti scrittori dell'epoca assunsero la tradizionale teoria nordicista secondo la quale il declino e la [[caduta dell'impero romano d'Occidente]] fosse dovuta all'arrivo di immigrati semitici<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 81"/>. Gli scrittori di ''La difesa'' rimasero divisi nelle loro affermazioni che descrivevano come gli italiani si sarebbero potuti liberare dall'influenza semitica<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 80"/>.
La direzione nordicista della politica razziale fascista fu contestata nel 1938 da una ripresa della fazione mediterranea in seno al PNF<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 110-111">Aaron Gillette. ''Racial Theories in Fascist Italy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Routledge, 2002. P. 110-111.</ref>. Nel 1939 l'appoggio dei teorici della teoria razziale mediterranea respinsero i risultati razziali che volevano il popolo italiano appartenente ai popoli nordici<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 110-111"/>; questa politica razziale "nativista" venne promossa in modo significativo dal professore di [[paleontologia]] [[Ugo Rellini]]<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 110-111"/>.
Rellini rifiutò la nozione di invasioni su larga scala dell'Italia da parte degli ariani nordici nell'era Eneolitica e affermò invece che gli italiani fossero un popolo indigeno discendente dall'[[Uomo di Cro-Magnon]]<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 110-112">Aaron Gillette. ''Racial Theories in Fascist Italy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Routledge, 2002. P. 110-112.</ref>; Rellini affermò che i popoli mediterranei e nordici arrivarono successivamente e si mescolarono pacificamente in piccole quantità con la popolazione indigena italiana<ref name="Aaron Gillette 2002. P. 110-112"/>.
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Nel 1941 i mediterranei del PNF, per influenza di [[Giacomo Acerbo]], presentarono una definizione completa della cosiddetta razza italiana<ref name="Aaron Gillette 2001. Pp. 146">Aaron Gillette. ''Racial Theories in Fascist Italy''. London, England, UK; New York, New York, USA: Routledge, 2001. Pp. 146.</ref>. Tuttavia questi sforzi vennero contestati a causa dell'approvazione del nordicismo da parte di Mussolini con la nomina dello "spiritualista nordicista" Alberto Luchini a capo dell'"Ufficio razziale italiano" nel maggio del 1941, così come per l'interessamento del [[Duce]] al Nordicismo spirituale di [[Julius Evola]] alla fine del 1941<ref name="Aaron Gillette 2001. Pp. 146"/>.
Acerbo e i mediterranei nel loro "Alto Consiglio sulla demografia e la razza"
Inoltre il Consiglio denunciò il Manifesto per accreditare "implicitamente" gli invasori germanici dell'Italia sotto la sembianza dei [[Longobardi]] e per avere "''una influenza formativa sulla razza italiana in misura sproporzionata al numero di invasori e al loro predominio biologico''"<ref name="Aaron Gillette 2001. Pp. 146"/>. Il Consiglio affermò inoltre che l'evidente superiorità degli abitanti dell'[[antica Grecia]] e dell'[[Civiltà romana|antica Roma]] rispetto alle antiche tribù germaniche rendeva inconcepibile che la cultura italiana dovesse sentirsi debitrice di fronte ai tedeschi ariani antichi<ref name="Aaron Gillette 2001. Pp. 146"/>.
Il Consiglio denunciò infine l'atteggiamento nordicistico del Manifesto verso i Mediterranei affermando che li "''considerasse come degli schiavi''" e che "''rifiutava l'intera civiltà italiana''"<ref name="Aaron Gillette 2001. Pp. 146"/>.
== Note ==
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* {{Cita libro |autore = [[Guido Barbujani]] |titolo = L'invenzione delle razze |editore = Bompiani |città = Milano |anno = 2006 |isbn = 88-452-5745-2}}
* {{Cita libro |autore = Edoardo Castagna |titolo = Ariani. Origine, storia e redenzione di un mito che ha insanguinato il Novecento |editore = Medusa |città = Milano |anno = 2012 |isbn = 978-88-7698-255-2}}
* {{Cita libro |lingua = inglese |autore = [[Vere Gordon Childe]] |titolo = The Aryans: A Study of Indo-European Origin |url = https://archive.org/details/aryansstudyofind0000chil |città = New York |editore = Dorset Press |annooriginale = 1926 |anno = 1987 |isbn = 0-88029-139-7}}
* {{Cita libro |autore = [[Julius Evola]] |curatore = Piero Di Vona |titolo = Il mito del sangue |edizione = 3 |città = Avellino |editore = Edizioni di Ar |annooriginale = 1937 |anno = 2009 |isbn = 88-89515-49-X}}
* {{Cita libro |autore = Julius Evola |capitolo = La razza iperborea e le sue ramificazioni |titolo = Sintesi di dottrina della razza |edizione = 1 |città = Milano |editore = Hoepli |anno = 1941 }}
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* {{Cita libro |autore = [[René Guénon]] |titolo = Il Re del mondo |città = Milano |editore = Adelphi |anno = 1977 |isbn = 978-88-459-0325-0}}
* {{Cita libro |autore = [[Adolf Hitler]] |titolo = [[Mein Kampf]] |città = |editore = |anno = }}
* {{Cita libro |autore = [[Léon Poliakov]] |titolo = Il mito ariano. Storia di un'antropologia negativa |città = Milano |editore = Rizzoli |anno = 1976
* {{Cita libro |autore = [[Alfred Rosenberg]] |titolo = [[Il mito del XX secolo]]. La lotta per i valori |città = Roma |editore = Thule Italia |anno = 2010
* {{Cita libro |autore = Alfred Rosenberg |titolo = Razza e storia della razza |città = |editore = |anno = }}
* {{Cita libro |autore = [[Francisco Villar]] |titolo = Gli indoeuropei e le origini dell'Europa. Lingua e storia |città = Bologna |editore = Il Mulino |anno = 1997 |isbn = 88-15-12706-2}}
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* [[Antisemitismo]]
* [[Aplogruppo R1a (Y-DNA)]]
* [[Aryan
* [[Concezione storica di Bailly]]
* [[Etenismo]]
* [[Fascismo e questione ebraica]]
* [[Ipotesi anatolica]]
*
* [[Migrazione indoariana]]
* [[Nazionalismo bianco]]
* [[Nordicismo]]
* [[Razzismo scientifico]]
* [[Temi propagandistici del nazionalsocialismo]]
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== Collegamenti esterni ==
* {{
{{portale|biologia|nazismo|storia}}
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[[Categoria:Nazismo]]
[[Categoria:Pseudoscienza]]
[[Categoria:Razzismo scientifico]]
[[Categoria:Indoeuropeistica]]
[[Categoria:Razze umane nelle teorie razziste|Ariani]]
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