Argo Secondari: differenze tra le versioni

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{{Tmp|Militare}}{{NN|politici|luglio 2024|Nonostante la presenza di una ricca bibliografia, mancano in molte parti della voce le note di riferimento|argomento2=militari}}{{Bio
[[File:Fotografia malatesta arditi del popolo.jpg|miniatura|[[Errico Malatesta]] con alcuni [[Arditi del Popolo]]. Argo Secondari è il primo, in piedi a sinistra]]
{{Bio
|Nome = Argo
|Cognome = Secondari
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 12 settembre
|AnnoNascita = 1895
|LuogoMorte = Rieti
|GiornoMeseMorte = 17 marzo
|AnnoMorte = 1942
|Epoca = 1900
|Attività = anarchicopolitico
|Attività2 = anarchico
|Attività3 = antifascista
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Argo Secondari.jpg
|Didascalia = Argo Secondari in divisa da Ardito
}}
 
== Biografia ==
Quinto di sette figli, nacque a [[Roma]] in una famiglia di estrazione [[Borghesia|borghese]]. Il padre Giuseppe fu tra i primi [[Omeopatia|omeopati]] italiani e medico di [[Giovanni Giolitti|Giolitti]], mentre la madre, Aede Mattoli, discendeva da un'antica famiglia benestante. Giovanissimo si imbarcò come [[Mozzo (nautica)|mozzo]] su una nave diretta verso ilin [[America meridionale|Sudamerica]]. Esercitò qui anche la professione del [[pugile]] ed entrò in contatto con i circoli sovversivi dell'[[emigrazione italiana]]. Tornò in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] per arruolarsi come soldato durante la [[Prima guerra mondiale|Prima Guerra Mondiale]].
 
=== La prima guerra mondiale e la fondazione dell'ANAI ===
Durante la sua esperienza bellica, iniziando da soldato semplice, guadagnòarrivò ilal grado di tenente deldi battaglioneun studentibattaglione degli [[arditi]] e fu decorato con tre [[medaglie al valore militare]]<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Claudia|cognome=Piermarini|titolo=I soldati del popolo: Arditi, partigiani e ribelli: dalle occupazioni del biennio 1919-20 alle gesta della Volante Rossa, storia eretica delle rivoluzioni mancate in Italia|url=https://books.google.it/books?id=ody2DAAAQBAJ&pg=PT62&lpg=PT62&dq=medaglie+argo+secondari&source=bl&ots=t4Vo6QmC3B&sig=dx0mtuRXw3devTHkBDThSSlVyws&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjops3Yv-zSAhVDBBoKHfytC6cQ6AEIWjAN#v=onepage&q&f=false|accesso=2017-03-27 marzo 2017|data=2016-07-21 luglio 2016|editore=Red Star Press|lingua=it|ISBN=9788867181414978-88-6718-141-4}}</ref>. Nel dopoguerra èfu tra i fondatori dell'[[Associazione Nazionale degli Arditi d'Italia]] (ANAI), e rientramilitando nella frangia rivoluzionaria dell'associazione. DelIl 5 luglio [[1919]] è il suo tentativotentò, insieme ad [[Anarchia|anarchici]] e [[repubblicani]], di dare inizio ad un'insurrezione popolare che partendo dal [[Forte di Pietralata]] a Roma, avrebbe dovuto requisire le armi custodite nel forte per espropriare i mercati generali<ref>{{Cita libro|autore=Marco Rossi|titolo=Arditi, non gendarmi! Dalle trincee alle barricate: arditismo di guerra e arditi del popolo (1917-1922)|p=114}}</ref>. {{chiarire|L'impianto accusatorio|Di che cosa/di chi?}} invece sostenne il tentativo di un [[colpo di statoStato]] che dal [[Forte di Pietralata]] avrebbe dovuto occupare il [[Palazzo del Quirinale|Quirinale]], il [[Parlamento del Regno d'Italia|Parlamento]] ed i ministeri dell'[[Ministero dell'interno|Interno]] e della [[Ministero della guerra del Regno d'Italia|Guerra]], creando un'[[assemblea costituente]] che doveva dare inizio ad una [[rivoluzione]]. Il piano fallì a causa della [[delazione]] da parte dell'ardito Ernesto Albini alle forze di polizia che stroncarono sul nascere il tentativo insurrezionale, arrestandone i partecipanti. Secondari dopo un primo periodo di [[latitanza]], vienevenne arrestato nel tentativo di fuggire in [[Svizzera]]. VerràFu rilasciato nel marzo del [[1920]] a seguito dell'[[amnistia]] per i reati contro la sicurezza dello Stato.
 
Nel maggio dello stesso anno, con l'appoggio di [[Filippo Naldi]] e [[Peppino Garibaldi]], espelseroespulse il direttivo dell'ANAI, in aperta contrapposizione alla corrente anti-[[Bolscevismo|bolscevica]], rappresentata da [[Ulisse Igliori]] e [[Giuseppe Bottai]]. Secondari, di stampo rivoluzionario, si distaccò a sua volta da [[Filippo Naldi|Naldi]] e [[Peppino Garibaldi|Garibaldi]], di impronta moderata, nonostante i tre fossero confluiti nella corrente denominata ''"Commissione Provvisoria della nuova Associazione Arditi d’Italia"''. Dopo il fallito tentativo di portare gli arditi al fianco degli [[operai]] romani durante il [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]], Secondari si dimise da ogni carica direttiva. Questo fatto provocò il disfacimento della sezione romana degli arditi, che riuscì a riorganizzarsi, solo nel giugno dell'anno successivo, grazie alla ripresa generale dell'[[Associazione Nazionale degli Arditi d'Italia]].
 
Il [[22 giugno]] [[1921]], insieme al repubblicano Luigi Piccioni ed alla corrente [[Anarchismo individualista|anarco-individualista]] di [[Attilio Paolinelli]], Argo Secondari convocò un'assemblea generale degli iscritti e dei simpatizzanti, che vide accesi dibattiti tra i sostenitori del [[fascismo]] ed [[Antifascismo|antifascisti]]. Il presidente [[Umberto BèerBeer]], espressione della corrente milanese filo-fascistafilofascista, venne posto in minoranza. Si decise inoltre la formazione dell'associazione degli [[Arditi del Popolo]] di cui Secondari pubblicheràpubblicò il primo manifesto sulla stampa. In una successiva riunione il [[27 giugno]] [[1921]] venne eletto il nuovo Direttorio., Unauna triade della quale Secondari èera presidente insieme al tenente Ferrari ed al sergente maggiore Pierdominici. Durante l'assemblea venne decisa la creazione di un Battaglione degli Arditi del Popolo, il cui compito era difendere le sedi colpite dalla [[Squadrismo|violenza squadrista]]. Il Battaglione venne da subito appoggiato dalle [[Formazioni di difesa proletaria]], venutesi a costituire in risposta ai [[Fasci italiani di combattimento]] e fu nominato inizialmente ''Associazione fra gli Arditi del popolo.''
 
{{Citazione|Fino a quando i fascisti continueranno a bruciare le Case del popolo, case sacre ai lavoratori, fino a quando i fascisti assassineranno i fratelli operai, fino a quando continueranno la guerra fratricida gli Arditi d'Italia non potranno con loro aver nulla di comune. Un solco profondo di sangue e di macerie fumanti divide fascisti e Arditi|Dichiarazione di Argo Secondari all'assemblea degli Arditi del Popolo del 27 giugno 1921, riportata da Umanità Nova, Roma, 29 giugno 1921}}
Il 2 luglio, nella terza assemblea dell'associazione, gli iscritti prestano giuramento al Direttorio formato esclusivamente dal solo Secondari in quanto sia Pierdominici che Ferrari si dimisero dopo l'''aut-aut'' di [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]] sulla non adesione da parte degli arditi a formazioni politiche<ref>{{Cita libro|autore=Valerio Gentile|titolo=La legione romana degli arditi del popolo|p=42}}</ref>.
 
Il 2 luglio, nella terza assemblea dell'associazione, gli iscritti prestanoprestarono giuramento al Direttorio formato esclusivamente dal solo Secondari in quanto sia Pierdominici chesia Ferrari si dimiseroerano dimessi dopo l'''aut-aut''ingiunzione di [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]] sullasul nondivieto adesionedi da parte degli arditiaderire a formazioni politiche.<ref>{{Cita libro|autore=Valerio Gentile|titolo=La legione romana degli arditi del popolo|p=42}}</ref>.
 
=== La nascita degli Arditi del Popolo ===
{{Vedi anche|Arditi del Popolo}}
La "presentazione" pubblica degli [[Arditi del Popolo]], avvenne il 6 luglio [[1921]]. In occasione del raduno antifascista, indetto dal Comitato di difesa proletaria, presso l'Orto Botanico di [[Roma]], Secondari, alla testa degli Arditi, sfilò tra la folla in ovazione, in una marcia alla quale parteciparono circa duemila persone (in massima parte ex combattenti della [[prima guerra mondiale]] ed [[Anarchia|anarchici]]).
 
{{Citazione|Ad un tratto scoppia un grande entusiastico applauso con grida di evviva. Sono gli arditi del popolo, militarmente inquadrati al comando di Argo Secondari, che giungono al comizio. È impossibile dire quanti essi siano. Certo superano il migliaio e la loro apparizione produce non poca impressione. Gli arditi del popolo marciano al passo militarmente, agli ordini dei capicenturia. Gli arditi proletari portano a spalla nodosi randelli e vere clave di legno grossolanamente foggiate. Questi arditi sono uomini di tutte le età, vi sono giovani imberbi e vecchi coi capelli bianchi: tutti visi risoluti. I comizianti assistono alla sfilata e alla manovra dei plotoni, plaudendo e acclamando “Viva gli arditi del popolo!”|Imponenete manifestazione proletaria romana contro i delitti e le violenze del fascismo. La sfilata degli Arditi del popolo, in “L’Ordine nuovo”, 7 luglio 1921}}
Il comizio vide come oratori l’anarchico Varagnoli per il Comitato di difesa proletaria, il comunista D’Amato per la Camera del lavoro confederale, Caramitti per quella [[sindacalista]], Conti per il partito repubblicano, Monici per il [[Partito Socialista Italiano|PSI]], [[Nicola Bombacci|Bombacci]] per il [[Partito Comunista d'Italia|PCd’I]] e [[Giovanni Forbicini|Forbicini]] per la Federazione comunista-anarchica.<ref>{{Cita libro|autore=M. Grispigni|titolo=Gli Arditi del popolo a Roma. Due aspetti particolari della loro storia, «Storia contemporanea», a. 17, n. 5, ottobre-novembre 1986}}</ref> Al termine, mentre la folla si disperdeva ci furono scontri con le forze dell'ordine che portarono ad una decina di feriti, oltre al fronteggiamentoall'affrontamento dei fascisti con gli Arditi del Popolo in serata, vicino [[Palazzo Venezia]].<ref name=":0" />.
 
Nei giorni successivi, la questura di [[Roma]] preseannotò atto dellala costituzione di svariati battaglioni di Arditi del Popolo nei vari quartieri della città. La neo costituita organizzazione antifascista conobbe in poco tempo un'espansione vertiginosa. Nell'estate del [[1921]], anno della costituzione, si contanocontavano già 144 sedi in tutta Italia e un totale di 20.000 persone aderenti.<ref>{{Cita libro|autore=Giovanna Frisoli, Amerigo Sallusti|titolo=La "lunga" resistenza operaia contro il fascismo: 1922-1945|p=48}}</ref>{{Citazione|Gli Arditi del Popolo conducono un'impari lotta contro le milizie fasciste, ottenendo importanti vittorie e costituendo, persino nei giorni della Marcia su Roma, una trincea che i seguaci di Mussolini non riuscirono a superare neppure con l'aiuto dell'esercito e della polizia.|[[Renzo delDel Carria]], Proletari senza rivoluzione}}
Il comizio vide come oratori l’anarchico Varagnoli per il Comitato di difesa proletaria, il comunista D’Amato per la Camera del lavoro confederale, Caramitti per quella sindacalista, Conti per il partito repubblicano, Monici per il PSI, Bombacci per il PCd’I e Forbicini per la Federazione comunista-anarchica.<ref>{{Cita libro|autore=M. Grispigni|titolo=Gli Arditi del popolo a Roma. Due aspetti particolari della loro storia, «Storia contemporanea», a. 17, n. 5, ottobre-novembre 1986}}</ref> Al termine, mentre la folla si disperdeva ci furono scontri con le forze dell'ordine che portarono ad una decina di feriti, oltre al fronteggiamento dei fascisti con gli Arditi del Popolo in serata, vicino [[Palazzo Venezia]]<ref name=":0" />.
 
La nascita del movimento paramilitare fu salutata con gioia da [[Lenin]] sulla ''[[Pravda]]''.<ref>"A Roma, ha avuto luogo un comizio per organizzare la lotta contro il fascismo, al quale hanno partecipato 50 mila operai, rappresentanti di tutti i partiti: comunisti, socialisti e anche repubblicani. Vi sono andati 5 mila ex-combattenti in uniforme militare e non un solo fascista si è azzardato a farsi vedere nelle strade" (V.I. Lenin, 'Discorsi alla riunione dei membri delle delegazioni tedesca, polacca, cecoslovacca, ungherese e italiana', vol. XLII, 1968, pp. 306-307)</ref> [[Nikolaj Ivanovič Bucharin|Nikolai Bucharin]] invitò vivamente [[Ruggero Grieco]], del [[Partito Comunista d'Italia|Partito comunista d'Italia]], a non intralciare la fondazione dell'organizzazione antifascista, anche se questa non era alle dipendenze dirette del Partito comunistaComunista d'Italia.<ref>“[...] Il PCI doveva penetrare subito, energicamente, nel movimento degli Arditi, fare schierare attorno a sé gli operai e in tal modo convertire in simpatizzanti gli elementi piccolo-borghesi, denunciare gli avventurieri ed eliminarli dai posti di direzione, porre elementi di fiducia in testa al movimento. Il partito comunista è il cervello della classe operaia e per il partito non c’è movimento a cui partecipino masse di operai troppo basso e troppo impuro. [...] Per il nostro movimento è sempre più vantaggioso compiere errori con la massa che lontano dalla massa, racchiusi nella cerchia ristretta dei dirigenti di partito, affermare la nostra castità per principio.” R. Grieco, Scritti scelti, vol. I: Roma: Editori riuniti, 1966. </ref> All'interno dello stesso partito [[Antonio Gramsci]]<ref>A.Gramsci, ''[https://www.marxists.org/italiano/gramsci/21/arditi.htm Gli arditi del popolo]'' in "[[L'Ordine Nuovo (rivista)|L'Ordine Nuovo]]", 15 luglio 1921</ref> era favorevole agli Arditi del Popolo, tema che riprenderàriprese poco prima di essere incarcerato in una delle ultime riunioni del partito, prima dell'instaurazione a tutto campo del [[regime fascista]].
Nei giorni successivi, la questura di [[Roma]] prese atto della costituzione di svariati battaglioni di Arditi del Popolo nei vari quartieri della città. La neo costituita organizzazione antifascista conobbe in poco tempo un'espansione vertiginosa. Nell'estate del [[1921]], anno della costituzione, si contano già 144 sedi in tutta Italia e un totale di 20.000 persone aderenti.<ref>{{Cita libro|autore=Giovanna Frisoli, Amerigo Sallusti|titolo=La "lunga" resistenza operaia contro il fascismo: 1922-1945|p=48}}</ref>{{Citazione|Gli Arditi del Popolo conducono un'impari lotta contro le milizie fasciste, ottenendo importanti vittorie e costituendo, persino nei giorni della Marcia su Roma, una trincea che i seguaci di Mussolini non riuscirono a superare neppure con l'aiuto dell'esercito e della polizia.|Renzo del Carria, Proletari senza rivoluzione}}
 
Sventata una prima aggressione da parte degli squadristi in seguito ai [[Fattifatti di Sarzana]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://bfscollezionidigitali.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/2052|titolo=Secondari, Argo|urlmorto=sì}}</ref>, Secondari venne riconfermato alla guida degli [[Arditi del Popolo]] nel congresso del [[24 luglio]] [[1921]]. CongressoQuesto checongresso mostrò i primi sentimenti contrastanti all'interno dell'organizzazione per quanto riguardava il comportamento da tenere nei confronti dei partiti politici. Mentre Secondari promuoveva l'assoluta autonomia degli Arditi, [[Giuseppe Mingrino]] sosteneva la necessità di mantenere legami con i partiti d'avanguardia<ref name=":0" />. In seguito all'[[Strage di Roccastrada|uccisione da parte dei [[Fasci italiani di combattimento|fascisti]] di 10 persone]] a [[Roccastrada]] (spedizioneed punitivaall'omicidio in risposta aia [[Fatti di SarzanaMonterotondo]]) ed all'omicidio dell'Ardito Nicola Lolli (nel quadro dell'ondata di indignazione successiva alla spedizione di [[Roccastrada]]), Secondari indiceindisse uno [[sciopero generale]] nelle giornate del 25-26 luglio 1921, salvo poi revocarlo dopo aver ricevuto pressioni dalle forze dell'ordine.<ref name=":0" />. Il ritardo nella diffusione dell'ordine di revoca dello scioperò causò l'arresto di un gruppo di Arditi ternani per possesso di materiale esplosivo.<ref name=":0" />.
La nascita del movimento paramilitare fu salutata con gioia da [[Lenin]] sulla [[Pravda]].<ref>"A Roma, ha avuto luogo un comizio per organizzare la lotta contro il fascismo, al quale hanno partecipato 50 mila operai, rappresentanti di tutti i partiti: comunisti, socialisti e anche repubblicani. Vi sono andati 5 mila ex-combattenti in uniforme militare e non un solo fascista si è azzardato a farsi vedere nelle strade" (V.I. Lenin, 'Discorsi alla riunione dei membri delle delegazioni tedesca, polacca, cecoslovacca, ungherese e italiana', vol. XLII, 1968, pp. 306-307)</ref> [[Nikolaj Ivanovič Bucharin|Nikolai Bucharin]] invitò vivamente [[Ruggero Grieco]], del [[Partito Comunista d'Italia|Partito comunista d'Italia]], a non intralciare la fondazione dell'organizzazione antifascista, anche se questa non era alle dipendenze dirette del Partito comunista d'Italia.<ref>“[...] Il PCI doveva penetrare subito, energicamente, nel movimento degli Arditi, fare schierare attorno a sé gli operai e in tal modo convertire in simpatizzanti gli elementi piccolo-borghesi, denunciare gli avventurieri ed eliminarli dai posti di direzione, porre elementi di fiducia in testa al movimento. Il partito comunista è il cervello della classe operaia e per il partito non c’è movimento a cui partecipino masse di operai troppo basso e troppo impuro. [...] Per il nostro movimento è sempre più vantaggioso compiere errori con la massa che lontano dalla massa, racchiusi nella cerchia ristretta dei dirigenti di partito, affermare la nostra castità per principio.” R. Grieco, Scritti scelti, vol. I: Roma: Editori riuniti, 1966. </ref> All'interno dello stesso partito [[Antonio Gramsci]]<ref>A.Gramsci, ''[https://www.marxists.org/italiano/gramsci/21/arditi.htm Gli arditi del popolo]'' in "[[L'Ordine Nuovo (rivista)|L'Ordine Nuovo]]", 15 luglio 1921</ref> era favorevole agli Arditi del Popolo, tema che riprenderà poco prima di essere incarcerato in una delle ultime riunioni del partito, prima dell'instaurazione a tutto campo del regime fascista.
 
Il 29 luglio, durante la seconda assemblea degli Arditi del Popolo, emersero più evidenti i contrasti tra i dirigenti che criticarono la gestione dello sciopero da parte di Secondari, oltre ad avanzare accuse sulla sua gestione finanziaria dell'associazione. Questo portò alla creazione di un nuovo direttorio, nel quale Mingrino ottenne la direzione politica, Secondari la direzione militare e tecnica mentre al repubblicano [[Vincenzo Baldazzi]] vennero affidati compiti di natura amministrativa.<ref name=":0" />.
Sventata una prima aggressione da parte degli squadristi in seguito ai [[Fatti di Sarzana]]<ref name=":1">{{Cita web|url=http://bfscollezionidigitali.org/index.php/Detail/Object/Show/object_id/2052|titolo=Secondari, Argo}}</ref>, Secondari venne riconfermato alla guida degli [[Arditi del Popolo]] nel congresso del [[24 luglio]] [[1921]]. Congresso che mostrò i primi sentimenti contrastanti all'interno dell'organizzazione per quanto riguardava il comportamento da tenere nei confronti dei partiti politici. Mentre Secondari promuoveva l'assoluta autonomia degli Arditi, [[Giuseppe Mingrino]] sosteneva la necessità di mantenere legami con i partiti d'avanguardia<ref name=":0" />. In seguito all'uccisione da parte dei [[Fasci italiani di combattimento|fascisti]] di 10 persone a [[Roccastrada]] (spedizione punitiva in risposta ai [[Fatti di Sarzana]]) ed all'omicidio dell'Ardito Nicola Lolli (nel quadro dell'ondata di indignazione successiva alla spedizione di [[Roccastrada]]), Secondari indice uno sciopero generale nelle giornate del 25-26 luglio 1921, salvo poi revocarlo dopo aver ricevuto pressioni dalle forze dell'ordine<ref name=":0" />. Il ritardo nella diffusione dell'ordine di revoca dello scioperò causò l'arresto di un gruppo di Arditi ternani per possesso di materiale esplosivo<ref name=":0" />.
 
Secondari venne di fatto destituito dal direttorio durante il terzo congresso della [[Lega Proletaria Mirov|Lega proletaria Mirov]] (mutilati''Mutilati, invalidiInvalidi, reduciReduci, orfaniOrfani e vedoveVedove''), dove Mingrino elesse a sorpresa un nuovo direttorio, riducendo «di fatto, gli Arditi del Popolo al braccio armato delle organizzazioni proletarie, esautorandone di fatto l'autonomia<ref name=":0" />».
Il 29 luglio durante la seconda assemblea degli Arditi del Popolo, emersero più evidenti i contrasti tra i dirigenti che criticarono la gestione dello sciopero da parte di Secondari, oltre ad avanzare accuse sulla sua gestione finanziaria dell'associazione. Questo portò alla creazione di un nuovo direttorio, nel quale Mingrino ottenne la direzione politica, Secondari la direzione militare e tecnica mentre al repubblicano [[Vincenzo Baldazzi]] vennero affidati compiti di natura amministrativa<ref name=":0" />.
 
Secondari venne di fatto destituito dal direttorio durante il terzo congresso della [[Lega Proletaria Mirov|Lega proletaria Mirov]] (mutilati, invalidi, reduci, orfani e vedove), dove Mingrino elesse a sorpresa un nuovo direttorio, riducendo «di fatto, gli Arditi del Popolo al braccio armato delle organizzazioni proletarie, esautorandone di fatto l'autonomia<ref name=":0" />».
 
=== L'agguato e la morte ===
Nei giorni successivi alla [[Marcia su Roma]], più precisamente il [[31 ottobre]] [[1922]], Secondari fu aggredito da alcuni fascisti armati di mazze che, colpendolo ripetutamente sulla testa, gli provocarono una commozione cerebrale, oltre ad una ferita alla regione parietale destra. Secondari non si riprese più dall'aggressione subita, tanto da doversi trasferire a [[Camerino]] con il fratello Biante, su consiglio del deputato [[Umberto Tupini]]<ref name=":1" />. Il [[20 giugno]] [[1924]], come descritto da un'informativa del questore di Roma nel 1931, recarecava segni di squilibrio mentale per i quali fu ricoverato nell'[[ospedale psichiatrico]] di Camerino. Successivamente trasferito nel manicomio di [[Montefiascone]], fu infine internato definitivamente nel manicomio di [[Rieti]]. Il fratello Epaminonda, medico [[cardiologia|cardiologo]] negli [[Stati Uniti]], tentò invano di farlo espatriare per poterlo curare, ma il regime fascista negò sempre il permesso.
 
Rimase nel manicomio di Rieti per diciotto anni, fino al 17 marzo [[1942]], dove morì all'età di quarantasei anni.
 
Il suo [[rito funebre|funerale]] per ordine della [[questura]], che temeva il verificarsi di disordini, si svolse in forma privata. Riposa nel [[cimitero monumentale]] di Rieti.
Riposa nel [[cimitero]] monumentale di [[Rieti]].
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* AA.VV. ''Dietro le barricate, Parma 1922'', testi immagini e documenti della mostra (30 aprile - 30 maggio 1983), edizione a cura del Comune e della Provincia di Parma e dell'Istituto storico della Resistenza per la Provincia di Parma
* AA.VV. ''Pro Memoria. La città, le barricate, il monumento'', scritti in occasione della posa del monumento alle barricate del 1922, edizione a cura del Comune di Parma, Parma, 1997
* [[Pino Cacucci]]., ''Oltretorrente''., [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]], Milano, 2003
* [[Pino Cacucci]]., ''Ribelli!,'' [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]], Milano, 2001
* Valerio Gentili., ''La legione romana degli Arditi del Popolo.,'' Purple Press., Roma, 2009
* Valerio Gentili., ''Roma combattente''. Castelvecchi. Roma, 2010
* Valerio Gentili., Bastardi senza storia., Roma, 2011
* [[Luigi Di Lembo]]., ''Guerra di classe e lotta umana, l'anarchismo in Italia dal Biennio Rosso alla guerra di Spagna (191-1939),''. edizioni Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 2001.
* [[Eros Francescangeli]], ''Arditi del popolo - Argo Secondari e la prima organizzazione antifascista (1917-1922),''. [[Odradek Edizioni]], Roma, 2000
* [[Gianni Furlotti]]., ''Parma libertaria,''. edizioni Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 2001
* [[Marco Rossi (scrittore)|Marco Rossi]]., ''Arditi, non gentarmigendarmi! Dall'arditismo di guerra agli Arditi del Popolo, 1917-1922,''. edizioni Biblioteca Franco Serantini, Pisa, 1997
* [[Luigi Balsamini]]., ''Gli arditi del popolo. Dalla guerra alla difesa del popolo contro le violenze fasciste,''. Galzerano Editore, Salerno.
* [[Paolo Spriano]]., ''Storia del Partito comunista,''. Einaudi, Torino, 1967-1975 - 5 volumi
* [[Renzo Del Carria]]., ''Proletari senza rivoluzione - storia delle classi subalterne italiane dal 1860 al 1950,''. Milano, Edizioni Oriente, 1970 (si veda in particolare, nella I ed. 1966, il XVII Capitolo ''La giusta linea non seguita: Parma come esempio di vittoriosa resistenza politica-militare al fascismo (1-6 agosto 1922)'')
*Michael A. Ledeen, ''"D'Annunzio" Editore,'' Transaction Publishers gennaio, 2002
*Antonio Carlo Ponti, ''Argo: una storia italiana'', Perugia, Murena, 2013.
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=51845&lang=it}}
*{{cita web|url=https://liberthalia.wordpress.com/tag/argo-secondari/}}
*{{cita web|url=http://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14681-secondari-argo/}}
*{{cita web|url=https://le-citazioni.it/autori/argo-secondari/}}
*{{cita web|url=https://www.autistici.org/archive/20180225222956/https://www.inventati.org/rash-roma/sito/?p=7817|urlmorto=sì}}
*{{cita web|url=https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=bli1PY6x7z4}}
*{{cita web|url=https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=51845&lang=it}}
*{{cita web|url=https://liberthalia.wordpress.com/tag/argo-secondari/}}
*{{cita web|url=https://le-citazioni.it/autori/argo-secondari/http://www.bfscollezionidigitali.org/entita/14681-secondari-argo|urlmorto=sì}}
*{{cita web|url=https://www.amazon.it/popolo-Secondari-organizzazione-antifascista-1917-1922/dp/8886973152}}
*{{cita web|url=http://www.odradek.it/Schedelibri/arditi.html}}
 
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