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Il '''Mucone''' è un fiume della [[Calabria]], che scorre nella [[Provincia di Cosenza]].
Lungo 54 km nasce nella Sila Grande alle pendici del monte '''[[Serra Stella]]''' (1.813 m s.l.m.) nei pressi di Camigliatello Silano, sbarrato nei pressi del torrente Cecìta (affluente destro) da una grossa diga alta 55 metri, forma il [[Lago Cecita|Lago Cecìta]] o Lago Mucone che è il più grande lago dell'[[altopiano della Sila]], con una capacità di 108 milioni di metri cubi d'acqua. Dopo avere attraversato parte dell'altopiano silano si riversa, lambendo il centro di [[Acri (Italia)|Acri]], nel fiume [[Crati]], poco a valle di [[Bisignano]], costituendone il principale affluente di destra. Lungo il corso del fiume sono situati gli [[Lago Cecita|Impianti idroelettrici del Mucone]] che prendono il nome dal fiume stesso e sono utilizzati per la produzione di energia elettrica.
[[Categoria:Fiumi della Calabria]]▼
Lo storico [[Gabriele Barrio]] cita alcuni nomi antichi dello stesso fiume "Muconius" e "Muxones"; lo storico citava i nomi che a sua volta furono citati da [[Aulo Giano Parrasio]] (Cosenza 1470-1522), e da [[Domenico Parrisi]] l'uno storico e l'altro cartografo. In una dedica su una lapide marmorea del [[secolo XVIII|Settecento]] nella città di [[Acri (Italia)|Acri]], situata su di un'antica fontana cittadina sul fiume [[Chàlamo]] viene nominato (Mortonem), descrivendone le qualità curative per gli [[animali]], e soprattutto nel curare le [[pecora|pecore]] dalla [[scabbia]]. Nel [[XV secolo|Quattrocento]] era chiamato ''Cotile'', e nel [[XVII secolo|Seicento]] ''Muconius'' o ''Mixones''. Si crede che il nome moderno del Mucone derivi dall'esprimere il nome "mucomai" e cioè "Io muggisco", forse per descrivere il fragore delle sue acque in passato, che a volte sembrava imitare il muggito dei buoi (vitelli).
Il poeta e storico [[Norman Douglas]] nel suo libro "[[Old Calabria]]", il numismatico e l'archeologo [[François Lenormant]], l'archeologo [[Amedeo Maiuri]] nel 1961, ritenevano invece, che si trattasse dell'antico [[Acheronte]], citato da [[Tito Livio]] e da [[Strabone]]. Secondo una recente analisi del nome, Mucone o Moccone era il nome presso i [[Galli]] della divinità [[Mercurio (divinità)|Mercurio]] che in base al luogo veniva chiamata Mercurius Moccos o Mercurius Artaois. Moccos quindi era il nome con cui Galli descrivevano la divinità fluviuale Mercurio, che nella mitologia romana, era invece chiamato il dio [[Ermes]] Psychopompios che per i greci rivestiva vari ruoli, uno dei quali era il (portatore dei sogni ai viventi), e il conduttore delle anime dei morti negli [[Ade (regno)|inferi]].
Il fiume fu rinominato nel [[1470]] dagli Aragonesi, nuovi signori della città di Acri "Cotile" e "Cotiles" e cioè "fiume pieno di Sassi", dallo spagnolo (''cote'' o ''cotila'' = sassi).<ref>Mario Cartaro, "Carta Generale del Regno di Napoli", (I Territori) del 1613 edizione Editalia 2001, Zecca Poligrafica dello Stato, Roma 2001.</ref>
[[File:AFFLUENTI DEL CRATI FINAL0000.png|thumb|600px|Mappa dei principali affluenti del Fiume Crati]]
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Raffaele Capalbo, ''Memorie Storiche di Acri'', Santa Maria Capua Vetere, Napoli 1908.
* Luigi Falcone, ''La Chiesa della SS. Annunziata di Acri, benefici ecclesiastici e patronati nobiliari'', Archeoclub d'Italia sede di Acri quaderno nº5 anno 1988.
* Giuseppe Abbruzzo, ''Acri Le Origini, note storiche'', Archeoclub d'Italia sede di Acri, quaderno nº 9 Acri 1999.
* Giuseppe Julia, ''La chiesa di S. Domenico in Acri e l'annessa congrega del Rosario. Cenni Storici'', Acri 1981.
* Fra Macario Gambini da Mangone, ''La Vita del Gran Servo di Dio, Padre Angelo d'Acri'', Napoli edizioni Ignazio Ruffo 1773, ristampa edizioni Orizzonti Meridionali Cosenza 1993.
* Angelo Fiorito, ''Alla riscoperta del proprio passato'', quaderno nº3 Archeoclub d'Italia sede di Acri 1999-2000.
* Davide Andreotti Loria, ''Storia dei Cosentini'', Napoli 1869.
* Rosario Curia, ''Bisignano nella storia del Mezzogiorno'', Cosenza 1985.
* Gabriele Barrio, ''Antichità e luoghi della Calabria'', Traduzione E.A. Mancuso. Cosenza ed. Brenner 1979.
* François Lenormant, ''La Grande Grèce'', Parigi 1881-1884.(traduzione di A. Lucifero, Crotone 1931-35), ultima ristampa Cosenza 1961.
* Gal Sibaris - Fondazione Vincenzo Padula, ''Paesaggi e Memorie'', Cosenza 2001.
* Mario Cartaro, ''Carta Generale del regno di Napoli (I Territori) 1613'', ed. Editalia 2001, a cura della Zecca Poligrafica dello Stato. Roma 2001.
[[Categoria:Affluenti del Crati]]
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