Evno Fišelevič Azef: differenze tra le versioni
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|Nome = Evno Fišelevič
|Cognome = Azef
|PreData =
|Sesso = M
|LuogoNascita = Lyskava
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|Attività = agente segreto
|Nazionalità = russo
|PostNazionalità = , infiltrato dall'[[Ochrana]], l'organo di [[polizia segreta]] della [[Impero russo|Russia zarista]], nelle
|Immagine = Azef evno.jpg
|Didascalia = Evno Azef
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== Biografia ==
Azef nacque a [[Voblasc' di Brėst|Lyskava]], al secolo parte della [[Impero russo|Russia zarista]] (attualmente in [[Bielorussia]]), nell'ottobre del [[1869]]
Tornato in [[Russia]], più precisamente a [[Mosca (Russia)|Mosca]], entrò a far parte dell<nowiki>'</nowiki>''Unione dei Socialisti rivoluzionari'', fondata a [[Saratov]] nel [[1896]] da [[Andrej Aleksandrovič Argunov]], del quale riuscì a conquistarsi la fiducia e, di conseguenza, ad ottenere l'incarico di rappresentare l'organizzazione negli ambienti dell'immigrazione russa in [[Europa]]. Venne così a conoscenza di tutti i nomi degli aderenti all<nowiki>'</nowiki>''Unione'', sia all'estero sia in Russia. Questi, compreso lo stesso Argunov, furono tutti arrestati nel [[1901]] su sua segnalazione e la tipografia di [[Tomsk]], dove veniva stampato il giornale dell'organizzazione ''Revoljucionnaja Rossija'', fu smantellata. Di Azef non sospettò nessuno degli emigranti che intanto, unendo i gruppi della ''Lega socialista-agraria'', del ''Partito operaio per la liberazione politica della Russia'', dell<nowiki>'</nowiki>''Unione dei Socialisti rivoluzionari all'estero'' e dell'omonima ''Unione'' di Argunov, fondarono, nel dicembre del [[1901]], il ''[[Partito Socialista Rivoluzionario (Russia)|Partito Socialista Rivoluzionario]]''. Il Partito ebbe una rapida espansione e ritenendo di poter contare, a differenza di quanto era avvenuto al tempo dell'organizzazione clandestina di ''[[Narodnaja volja]]'', su un ampio appoggio popolare, decise di adottare il [[terrorismo]] quale principale mezzo di attività politica.▼
▲Tornato in [[Russia]], più precisamente a [[Mosca (Russia)|Mosca]], entrò a far parte dell<nowiki>'</nowiki>''Unione dei Socialisti rivoluzionari'', fondata a [[Saratov]] nel [[1896]] da [[Andrej Aleksandrovič Argunov]], del quale riuscì a conquistarsi la fiducia e, di conseguenza, ad ottenere l'incarico di rappresentare l'organizzazione negli ambienti dell'immigrazione russa in [[Europa]]. Venne così a conoscenza di tutti i nomi degli aderenti all<nowiki>'</nowiki>''Unione'', sia all'estero sia in Russia. Questi, compreso lo stesso Argunov, furono tutti arrestati nel [[1901]] su sua segnalazione e la tipografia di [[Tomsk]], dove veniva stampato il giornale dell'organizzazione ''Revoljucionnaja Rossija'', fu smantellata.
[[File:Gershuni.jpg|thumb|left|upright=0.5|Grigorij Geršuni]]
Teorico dell'apologia del terrore fu, in particolar modo, [[Grigorij Andreevič Geršuni]], creatore dell<nowiki>'</nowiki>''Organizzazione di combattimento'', un gruppo paramilitare
In ottobre, Azef fu convocato a San Pietroburgo per fare rapporto sugl'ultimi avvenimenti. Egli continuò a proteggere Geršuni, attribuendo il progetto dell'ultimo attentato a due social-rivoluzionari residenti in Russia, Kraft e Mel'nikov, che furono arrestati. Successivamente, rivelò il piano di un attentato contro il procuratore del Santo Sinodo [[Konstantin Petrovič Pobedonoscev]]. Due ufficiali della guarnigione della capitale furono arrestati nel febbraio del [[1903]] e uno di essi confessò che Geršuni era il capo dell'Organizzazione di combattimento.▼
L'Ochrana accettò le sue giustificazioni. Alla fine di marzo, Azef s'incontrò a Mosca con Geršuni ed insieme prepararono un nuovo attentato. Si trattava di uccidere il governatore di [[Ufa (Russia)|Ufa]], [[Nikolaj Modestovič Bogdanovič]], che il 26 marzo aveva fatto aprire il fuoco su una folla che, a [[Zlatoust]], aveva reclamato la liberazione di decine di minatori arrestati per aver scioperato. Stabilito il piano, Azef fu messo a capo dell'Organizzazione di combattimento. Geršuni, infatti, aveva necessità di rifugiarsi all'estero per un po', essendo sempre più braccato dalla polizia.▼
Alla fine, dopo un paio di rinvii, l'attentato ebbe luogo a San Pietroburgo il 28 luglio del [[1904]]. Il terrorista incaricato della sua esecuzione, [[Egor Sergeevič Sozonov]], lanciò una bomba all'interno della carrozza del ministro, che morí dilaniato, mentre Sozonov, seppur gravemente ferito dall'esplosione, sopravvisse. Azef, nel contempo, si era già creato un alibi agli occhi dell'Ochrana, inviando rapporti sul Partito social-rivoluzionario che consentirono l'arresto di diversi suoi militanti, e poi, allontanandosi da San Pietroburgo un giorno prima dell'attentato, mandò da [[Vienna]] un telegramma al capo della sezione estera dell'Ochrana. Da lí, Azef si recò poi in [[Svizzera]], a [[Ginevra]], dove fu accolto trionfalmente dai suoi compagni.▼
▲In ottobre, Azef fu convocato a San Pietroburgo per fare rapporto sugl'ultimi avvenimenti. Egli continuò a proteggere Geršuni, attribuendo il progetto dell'ultimo attentato a due
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▲Come nuovo capo dell'Organizzazione, Azef venne a trovarsi in una posizione molto delicata. Doveva organizzare gli attentati e, nello stesso tempo, far credere al Dipartimento di Polizia di esservi estraneo e per di più esser in grado di fornire informazioni utili a smantellare il Partito. Pertanto, indugiò molto nei preparativi per l'assassinio del ministro [[Vjačeslav Konstantinovič Pleve]], tanto che alcuni suoi compagni pensarono addirittura di agire per proprio conto ma egli se ne sbarazzò in tempo, facendoli tutti arrestare dall'Ochrana. Alla fine, dopo un paio di rinvii, l'attentato ebbe luogo a San Pietroburgo il 28 luglio del [[1904]]. Il terrorista incaricato della sua esecuzione, [[Egor Sergeevič Sozonov]], lanciò una bomba all'interno della carrozza del ministro, che morí dilaniato, mentre Sozonov, seppur gravemente ferito dall'esplosione, sopravvisse. Azef, nel contempo, si era già creato un alibi agli occhi dell'Ochrana, inviando rapporti sul Partito
[[File:Az prof.jpg|thumb|left|upright=0.5|Evno Azef]]In realtà, il Partito socialrivoluzionario si trovava in quel momento allo stremo delle sue forze. La sua struttura clandestina in Russia era stata quasi completamente smantellata dalla polizia, e la sua popolarità, dovuta al clamore provocato dagli attentati, nonché della simpatia suscitata in molti settori dell'opinione pubblica dalla sua strenua lotta contro il dispotismo, non compensavano la debolezza della sua struttura organizzativa. Sotto il comando di Azef, l'Organizzazione perpetrò altri attentati che portarono, il 17 febbraio [[1905]], all'omicidio del granduca [[Sergej Aleksandrovič Romanov]] ad opera di [[Ivan Platonovič Kaljaev]] (che morì poi impiccato il successivo 23 maggio a [[Šlissel'burg]]), del procuratore capo militare di San Pietroburgo Vladimir Pavlov il 27 dicembre del [[1906]] e del sindaco di Mosca Vladimir von der Launic il 3 gennaio [[1907]]. Già agli inizi del [[1906]], l'ex membro di ''[[Narodnaja volja]]'', [[Leonid Petrovič Menšikov]], divenuto dopo l'arresto un informatore e poi un funzionario dell'Ochrana, aveva anonimamente denunciato ai dirigenti del Partito socialrivoluzionario, con cui simpatizzava, lo stesso Azef e un altro militante, [[Nikolaj Jur'evič Tatarov]], come agenti provocatori. Le indagini dei socialrivoluzionari su Azef non approdarono a nulla, mentre Tatarov, riconosciuto responsabile di tradimento, fu ucciso nella sua casa di [[Varsavia]] il 4 aprile [[1906]].
L'avventura di Azef finì nel [[1908]], quando l'ex-direttore dell'Ochrana, [[Aleksej Aleksandrovič Lopuchin]], agendo di propria iniziativa ed a totale insaputa dei suoi colleghi e superiori, lo denunciò ai social-rivoluzionari fornendo a [[Vladimir L'vovič Burcev]], direttore della rivista ''Byloe'', stampata all'estero e vicina al movimento rivoluzionario, le prove del suo ruolo d'infiltrato per conto dell'Ochrana. Questi, chiamato dunque a rispondere di tali accuse dinanzi alla dirigenza del Partito, promise di presentare le prove della sua innocenza, ma, invece, si diede ad una repentina fuga dalla Russia; a seguito della sua defezione, il ruolo di capo dell'Organizzazione di combattimento fu poi assunto da [[Boris Savinkov|Boris Viktorovič Savinkov]]. Il Partito lo condannò a morte ed egli si nascose sotto falso nome in [[Germania]], a [[Berlino]], con l'aiuto della polizia segreta russa. Visse gestendo un negozio di corsetteria finché, nel [[1915]], allo scoppio della [[
== Azef nella cultura ==
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*[[Vladimir Vladimirovič Majakovskij|Majakovskij]] cita Azef nel poema ''La nuvola in calzoni'': «Non riusciremo a sbrecciare con gli occhi / questa notte nera come Azef !»
*La figura di Azef è protagonista del film tedesco ''Der lockspitzel Asew'' del [[1935]], interpretato da Fritz Rasp e diretto da Phil Jutzi, del film-TV francese ''Azev, le tsar de la nuit'' del [[1975]], interpretato da Pierre Santini e diretto da Guy Lessertisseur, del film russo-polacco ''Оsobych primet net'' (Nessun segno particolare) del [[1978]], interpretato da Grigorij Abrikosov, della serie televisiva russa ''Imperija pod udarom'' (L'Impero sotto attacco) del [[2000]], interpretato da Vladimir Bogdanov e della serie ''Stolypin ... Nevyučennye uroki'' (Stolypin ... Le lezioni degli incolti) del [[2006]], interpretata da Aleksandr Stroev e diretta da Oleg Klišin.
*Nel romanzo di Alberto Moravia "1934" Sonia è un'emigrata russa, già aderente al partito Socialista Rivoluzionario (SR), che racconta la sua vicenda personale con Azef (Azev nel testo moraviano), che culmina quando i compagni del partito scoprono che Azef è una spia dell'Ochrana e lo condannano a morte: Sonia dovrebbe eseguire la condanna, ma fugge prima a Nizza e infine a Capri.
*Valdo Zilli, ''La Rivoluzione russa del 1905. La formazione dei partiti politici (1881-1904)'', Napoli, Istituto italiano per gli Studi storici, 1963, pp. 452–462 e ''passim''.
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== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|
*{{cita web|http://krotov.info/libr_min/12_l/on/ge_1924.html|Ž. Longe, G. Zil'ber, ''Terroristy i Ochranka'', 1924|lingua=ru}}
*{{cita web | 1 = http://www.larici.it/culturadellest/letteratura/majakovskij/nuvola_in_calzoni.pdf | 2 = V. Majakovskij, ''La nuvola in calzoni'' | accesso = 28 marzo 2013 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130627012325/http://www.larici.it/culturadellest/letteratura/majakovskij/nuvola_in_calzoni.pdf | dataarchivio = 27 giugno 2013 | urlmorto = sì }}
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