Arturo Benedetti Michelangeli: differenze tra le versioni

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{{F|musicisti italiani|luglio 2025}}{{Artista musicale
|nome = Arturo Benedetti Michelangeli
|nome alfa =
|tipo artista = Pianista
|nazione =ITA
|nazione2 =
|post nazione =
|genere =musica classica
|categorizza per genere = pianista classico
|anno inizio attività =1938
|anno fine attività =1995
|note periodo attività = solista
|etichetta = [[BDM (casa discografica)|BDM]]<br>[[Deutsche Grammophon]]
|immagine = Arturo Benedetti Michelangeli 1960cr.jpg
|didascalia = Arturo Benedetti Michelangeli nel 1960
|url =
|strumento =[[pianoforte]]
|band attuale =
|band precedenti =
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|opere audiovisive =
}}
{{Bio
|Nome = Arturo
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|Attività = pianista
|Nazionalità = italiano
}} È stato uno dei più grandi interpreti del pianoforte del [[XX secolo]], al pari di altri celebrati pianisti quali [[Glenn Gould|Gould]], [[Ėmil' Grigor'evič Gilel's|Gilels]], [[Arthur Rubinstein|Rubinstein]], [[Claudio Arrau|Arrau]], [[Svjatoslav Teofilovič Richter|Richter]] e [[Vladimir Horowitz|Horowitz]]. Per via dell'unicità del suo tocco, delle iridescenze timbriche e della sua raffinatezza interpretativa, è considerato dalla critica uno dei più celebri, ammirati e mitizzati pianisti della storia.<ref>{{cita|Rattalino}}.</ref>
}}
È considerato uno dei più raffinati interpreti e virtuosi del pianoforte del [[XX secolo]] al pari di nomi come [[Horowitz]] e [[Richter]].
 
== Biografia ==
<!-- Giovanni Anfossi, è stato allievo, assieme a Vitale, di Rossomandi e non di Martucci -->Nacque da genitori [[umbri]] trasferitisi da poco a Brescia. Il padre Giuseppe, laureato in [[legge]] e in [[filosofia]], esercitava la professione di avvocato e, nel tempo libero, impartiva lezioni di storia della musica, di teoria e di armonia, avendo conseguito anche il diploma in composizione e pianoforte. La madre, Angela Paparoni, era appassionata di musica; diplomatasi all'[[istituto magistrale]], intraprese, senza concluderli, gli studi universitari di lettere e di matematica. Tra le mura di casa, in un ambiente permeato da interesse per la musica, il piccolo Arturo cominciò a studiare il pianoforte a tre anni. A quattro entrò nel Civico Istituto Musicale Venturi, dove studiò con [[Paolo Chimeri]]. A undici anni proseguì gli studi presso il [[Conservatorio di Milano]], dove si diplomò tre anni più tardi sotto [[Giovanni Anfossi (pianista)|Giovanni Anfossi]], allievo di [[Giuseppe Martucci]] presso il [[Conservatorio San Pietro a Majella]] di [[Napoli]]. Nel [[1938]], a diciotto anni, diede inizio alla sua carriera internazionale partecipando all’Ysaÿe International Festival di Bruxelles, dove si classificò settimo.
Iniziò lo studio del [[pianoforte]] all'età di 3 anni. A soli 4 anni venne ammesso al Civico Istituto Musicale [[Venturi]] dove studiò con Paolo Chimeri. Successivamente, all'età di 11 anni, proseguì gli studi presso il [[conservatorio]] di [[Milano]], ove si diplomò tre anni più tardi sotto la guida di [[Giovanni Anfossi]]. Nel 1938 si classificò al settimo posto al concorso E. Ysaye di Bruxelles, e un anno dopo, all'età di 19 anni, vinse il Concorso di Ginevra; [[Alfred Cortot]], che presiedeva la commissione, esclamerà: è nato il nuovo [[Franz Liszt|Liszt]].
 
Un breve resoconto di quel concorso, vinto da [[Ėmil' Grigor'evič Gilel's|Ėmil' Gilel's]], si deve ad [[Arthur Rubinstein]], membro della giuria: secondo lui, Benedetti Michelangeli fece un'esecuzione insoddisfacente ma diede ampia dimostrazione della sua impeccabile tecnica; secondo altri testimoni tale risultato fu dovuto al voto di un altro giurato, grande pianista italiano, [[Carlo Zecchi]] che, timoroso di un giovane rivale così dotato, cercò di azzopparlo sul nascere assegnandogli il punteggio minimo. Michelangeli godette invece del sostegno del pubblico del concorso, di cui era uno dei beniamini.
Michelangeli fu un pianista dalla personalità molto interessante:, gli venne conferita una cattedra per "chiara fama" presso il conservatorio di [[Bologna]], amante delle auto sportive (possedette diverse [[Ferrari]]), Michelangeli aveva una personalità piena di sfaccettature. Fu un grandissimo conoscitore della meccanica del pianoforte, e perciò pretendeva che i pianoforti da concerto a lui destinati fossero in condizione perfetta. Arrivò a portare in tournée due dei suoi pianoforti, e spesso si rifiutava lo stesso di suonare, perché non erano stati accordati correttamente, oppure perché nella sala c'era troppa umidità. Talvolta i concerti furono disdetti così tardi che il pubblico era già in sala. Non bisogna pensare tuttavia che Michelangeli non fosse un artista umile: quando era sul palco non sorrideva mai agli applausi, perché riteneva che questi non andassero a lui, ma ai compositori dei brani eseguiti; rifuggiva dalla popolarità, concedendosi rarissimamente ai giornalisti e alla stampa; si narra che al termine di un concerto, al "Teatro Grande" di [[Brescia]], fu così commosso dal calore del pubblico che come bis rieseguì gran parte dell'intero concerto.
 
L'anno successivo, nel [[1939]], vinse il [[Concorso internazionale di Ginevra]], e [[Alfred Cortot]], membro della commissione, presieduta da [[Ignacy Jan Paderewski]], esclamò in quell'occasione: "È nato il nuovo [[Franz Liszt|Liszt]]!". Nello stesso anno ottenne una cattedra di pianoforte al Liceo Musicale di Bologna.
L'immensa perfezione della sua arte è fuori discussione. Le note sbagliate sono rarissime, la ricerca del suono è portata a livelli estremi: la compostezza e l'armonia delle sue esecuzione sono proverbiali. Alle registrazioni di Benedetti Michelangeli viene pressoché unanimemente riconosciuto un livello eccezionale, tanto da essere considerate un punto di riferimento, si tratti delle opere di [[Claude Debussy]], [[Domenico Scarlatti|Scarlatti]], [[Frédéric Chopin|Chopin]], [[Maurice Ravel|Ravel]] o [[Robert Schumann|Schumann]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] o delle [[variazioni]] su un tema di [[Niccolò Paganini|Paganini]] di [[Johannes Brahms|Brahms]]. Gli si contestava la limitatezza del repertorio (questo perché limitato fu il repertorio che eseguì e registrò per il pubblico,ma sappiamo attraverso la sua allieva Lidia Kozubek che egli dominava praticamente tutto il repertorio pianistico,per quanto questo possa sembrare straordinario) e una certa ritrosia nel concedersi al pubblico (i suoi recitals si sono fatti sempre più rari col passare degli anni). Queste scelte, in effetti, erano dettate dall'esigenza di approfondire la partitura,in modo da restituirla rispettandone gli elementi strutturali in modo scrupoloso,e di trovare un'equilibrio espressivo unitario,durante lo studio Michelangeli non eseguiva mai esercizi tecnici ripetitivi,al contrario rieseguiva una frase diverse volte in modo da trovare equilibrio nelle dinamiche,nella qualità del suono,nella pedalizzazione(magistrale in debussy),questo lo portava ad uno studio accanito ed un'intensa attività di ricerca che sarebbe riduttivo bollare come eccesso di perfezionismo. Oltre alla discografia ufficiale, sono reperibili numerose registrazioni dal vivo, anche non autorizzate (e spesso di scadente valore tecnico dal punto di vista della qualità della registrazione), a testimoniare come ogni esecuzione del pianista fosse considerata un evento leggendario.
 
Il 20 settembre [[1943]] sposò Giulia Linda Guidetti. Nel [[1945]] si trasferì al [[Conservatorio di Venezia]] e nel [[1950]] al [[Conservatorio Claudio Monteverdi]] di [[Bolzano]], fino al [[1959]].
Grandissime furono anche le sue doti di didatta: tenne corsi di perfezionamento nel castello di Paschbach ad [[Appiano sulla strada del vino|Appiano]] ([[provincia di Bolzano|Bolzano]]), ad [[Arezzo]], a [[Moncalieri]] ed a [[Castagnola]] ([[Lugano]]). Tra i suoi allievi figurano [[Adam Harasiewicz]], [[Jörg Demus]], [[Ivan Moravec]], [[Lodovico Lessona]], [[Martha Argerich]] e [[Maurizio Pollini]]. A lui si deve anche la riscoperta delle opere del compositore catalano [[Federico Mompou]], dei cui lavori scongiurò la perdita.
 
Negli anni '60 fu socio fondatore con due amici della [[casa discografica]] [[BDM (casa discografica)|''BDM'']], che fallì. Il curatore fallimentare lo ritenne responsabile del fallimento poiché non aveva consegnato nove delle dieci registrazioni che si era impegnato a fornire. Chiese anche il (non necessario) sequestro cautelativo dei beni del maestro, tra cui due pianoforti a coda. La notificazione fu recapitata da un ufficiale giudiziario durante un concerto al Novelli di Rimini, rendendo pubblica la notizia. Benedetti Michelangeli si offese e decise di non suonare più in Italia e trasferirsi in Svizzera.
Aggiungiamo qualche fatto alla leggenda: il [[20 settembre]] del [[1943]] si sposa con Giuliana Guidetti. La sua carriera concertistica sfolgorante non viene arrestata neanche dalla [[Seconda Guerra Mondiale]]: suonerà infatti in quasi tutti i continenti. Nel [[1968]], a causa del fallimento di una casa discografica (la BDM), viene disposto il sequestro conservativo dei beni dei soci, tra i quali figura Michelangeli. In seguito a questo fatto il maestro vivrà fino alla sua morte in un volontario auto-esilio in [[Svizzera]] senza tornare in Italia, se non per tenere concerti in [[Vaticano]], presso la [[Sala Nervi]].
[[File:GraveArturoBenedettiMichelangeli-CimiteroDiPura RomanDeckert05082025-04.jpg|miniatura|La tomba nel 2025.]]
In precedenza fu artefice di memorabili concerti tenuti alla Scala di Milano, al maggio Musicale Fiorentino ed all'Accadenia di Santa Cecilia in Roma. Ha inciso dischi con le migliori orchestre sinfoniche non solo europee ma mondiali; splendide rimarranno le sue interpretazioni concertistiche di [[Robert Schumann]] ([[1810]]-1[[856]]) del [[Concerto per pianoforte e orchestra in La minore Op.54]] con [[Antonio Pedrotti]] alla direzione dell'[[Orchestra del Teatro alla Scala]] di [[Milano]] e di [[Edvard Grieg]] ([[1843]]-[[1907]]) del [[Concerto per pianoforte e orchestra in La minore Op.16]] diretto da [[Alceo Galliera]] con la stessa Orchestra scaligera. Sublimi le interpretazioni del concerto in sol di Ravel con Sergiu Celebidache e del quinto concerto di Beethoven al fianco di Carlo Maria Giulini. Da non dimenticare inoltre il quarto concerto del grande compositore russo [[Sergei Rachmaninoff]].
Nonostante la questione del sequestro si fosse risolta in alcuni mesi (anche se l'iter giudiziario che lo assolse durò 12 anni) e nonostante i tentativi di mediazione del Presidente del Consiglio [[Aldo Moro]] e del Presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]], oltre alle pressioni dei connazionali, Benedetti Michelangeli non cambiò più idea: pur mantenendo domicilio e cittadinanza italiani, rimase in autoesilio in Svizzera<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-benedetti-michelangeli_(Dizionario-Biografico)/ Piero Rattalino, ''Arturo Benedetti Michelangeli'', «Dizionario Biografico degli Italiani», 2010]</ref>; tuttavia, in estate soggiornava in [[val di Rabbi]] (in Italia), nella sua abitazione di vacanza, vicino alla quale fece costruire anche una grande baita adibita a scuola, frequentata da diversi allievi, soprattutto stranieri (ad esempio [[Peter Bradley-Fulgoni]]).
Amante della montagna, fu grande estimatore dei [[canto popolare|canti popolari]] alpini. Le diciannove armonizzazioni di canti popolari che dedicò al [[coro della S.A.T.]] di [[Trento]] rappresentano la sua unica attività come compositore, una piccola produzione per la verità, ma in essa è racchiusa tutta l'incommensurabile eleganza stilistica che lo ha sempre contraddistinto.
 
Una sola volta tornò a esibirsi in Italia, per un concerto di beneficenza a Brescia, nel 1980. In precedenza era stato protagonista di memorabili concerti alla [[Teatro alla Scala|Scala]] di Milano, al [[Maggiolata|Maggio Musicale Fiorentino]], alla [[Fenice]] di Venezia, al [[San Carlo di Napoli]] e all'[[Accademia nazionale di Santa Cecilia|Accademia di Santa Cecilia]] a Roma. Il concerto di [[Amburgo]] del 7 maggio 1993 fu la sua ultima apparizione pubblica.
È sepolto a [[Pura]], in Svizzera. Sulla sua tomba, priva di lapide secondo le sue volontà, sono sempre presenti fiori freschi.
 
Malato da tempo (da anni aveva problemi cardiaci), si spense all'[[Ospedale Regionale di Lugano|Ospedale Cantonale di Lugano]] il 12 giugno 1995. La notizia fu diffusa il giorno dopo<ref>{{Cita news|autore=[[Michelangelo Zurletti]]|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/06/13/perfette-lezioni-di-piano.html|titolo=Perfette lezioni di piano|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=13 giugno 1995|accesso=15 dicembre 2020}}</ref>. Le sue spoglie riposano in Svizzera, al cimitero di [[Pura (Svizzera)|Pura]].
Una piccola curiosità: E' citato nella canzone "Mesopotamia" di [[Franco Battiato]] ("o la misantropia celeste/in Benedetti Michelangeli")
 
== Carriera e tecnica pianistica ==
[[File:Arturo Benedetti Michelangeli.jpg|thumb|left|upright=1.2|Arturo Benedetti Michelangeli]]
La perfezione della sua arte è riconosciuta da ogni critico e appassionato di musica. La ricerca del suono è portata a livelli estremi, la compostezza e l'armonia delle sue esecuzioni sono proverbiali ma ciò che lo rende unico tra i grandi esecutori è la bellezza del fraseggio, frutto d'innata sensibilità e di profonda analisi.
 
Le registrazioni di Benedetti Michelangeli sono pressoché unanimemente ritenute di eccezionale livello, tanto da essere considerate un punto di riferimento, si tratti delle opere di [[Claude Debussy|Debussy]], [[Domenico Scarlatti|Scarlatti]], [[Fryderyk Chopin|Chopin]], [[Johann Sebastian Bach|Bach]], [[Maurice Ravel|Ravel]], [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], [[Muzio Clementi|Clementi]], [[Robert Schumann|Schumann]], [[Baldassare Galuppi|Galuppi]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], [[Grieg]], [[Johannes Brahms|Brahms]] o [[Rachmaninov]]. Gli furono talvolta contestate una certa ritrosia nel concedersi al pubblico (i suoi concerti si fecero sempre più rari col passare degli anni) e la limitatezza del repertorio: questo perché ridotto fu il repertorio che eseguì e registrò per il pubblico, ma sappiamo da diversi suoi allievi o conoscenti che egli dominava gran parte del repertorio pianistico<ref>[http://www.repubblica.it/cultura/2014/01/06/news/salvatore_accardo_ho_sentito_il_talento_quando_ho_visto_un_violino_ma_essere_un_predestinato_non_basta-75234259/ intervista a Salvatore Accardo, che tra l'altro parla della vastità del repertorio]</ref>.
 
Le sue scelte esecutive furono in effetti dettate dall'esigenza di approfondire la partitura, in modo da interpretarla rispettandone gli elementi strutturali in modo scrupoloso, e di trovare un equilibrio espressivo unitario.
Aveva un personale metodo di studio, che lo portava ad un'intensa attività di ricerca che sarebbe riduttivo definire "eccesso di perfezionismo". Oltre alla discografia ufficiale, sono reperibili numerose registrazioni dal vivo, anche non autorizzate (e spesso di scadente qualità tecnica), a testimonianza di come ogni esecuzione del pianista fosse considerata un evento straordinario.
 
Grandi furono anche le sue doti di didatta: nel 1940 gli venne conferita una cattedra per chiara fama presso il Liceo Musicale di [[Bologna]]; in seguito insegnò anche ai conservatori di Venezia e Bolzano. Celebri furono i suoi corsi di perfezionamento pianistico, tenuti nel [[castello]] di [[Castel Paschbach|Paschbach]] ad [[Appiano sulla Strada del Vino]] ([[Bolzano]]), ad [[Arezzo]], [[Siena]], a [[Moncalieri]] e a [[Castagnola-Cassarate|Castagnola]] ([[Lugano]]). Tra i suoi migliori allievi ricordiamo in particolare [[Ivan Moravec]], [[Alberto Neuman]], [[Lodovico Lessona]], [[Vladimir Krpan]], [[Ivan Drenikov]], [[Bruno Mezzena]], [[Hector Pell]], [[Sergio Verdirame (pianista)|Sergio Verdirame]] e, per brevi periodi, [[Martha Argerich]], [[Maurizio Pollini]]<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=LMpcUEVijyE Maurizio Pollini, a musical profile 2014], da 19:45 in poi</ref>, [[Jörg Demus]], [[Adam Harasiewicz]], [[Paolo Spagnolo]], [[Annamaria Pennella]]. A lui si deve anche il riconoscimento del valore di alcune opere del compositore catalano [[Federico Mompou]], dei cui lavori scongiurò la perdita.
 
Incise dischi con le migliori orchestre sinfoniche europee e mondiali. Splendide rimangono le sue interpretazioni del [[Concerto per pianoforte e orchestra in La minore, Op. 54|concerto per pianoforte e orchestra in la minore]] di [[Robert Schumann]], con [[Antonio Pedrotti]] alla direzione dell'orchestra del [[Teatro alla Scala]] di [[Milano]], e del [[Concerto per pianoforte e orchestra (Grieg)|concerto per pianoforte e orchestra in la minore]] di [[Edvard Grieg]], diretto da [[Alceo Galliera]], sempre con l'orchestra scaligera. Sublimi le interpretazioni dirette dall'amico [[Sergiu Celibidache]] del concerto in sol di Ravel e dei concerti terzo e quinto di Beethoven; nonché la sfrenata esecuzione giovanile del suddetto concerto di Schumann sotto la bacchetta di [[Dimitri Mitropoulos|Dimitris Mitropoulos]].
 
Tra le sue migliori incisioni discografiche, vanno incluse la registrazione dal vivo (autorizzata) a Londra del ''[[Gaspard de la nuit]]'' di Ravel, della [[Sonata per pianoforte n. 2 (Chopin)|sonata n. 2 in si bemolle minore]] di Chopin, e del ''[[Carnaval (Schumann)|Carnaval]]'' e della ''Faschingschwank aus Wien'' di [[Robert Schumann]]. Il ''Gaspard de la nuit'', così come l'esecuzione del concerto in sol maggiore di Ravel, hanno stabilito un modello esecutivo per quelle opere, e la sua interpretazione del concerto per pianoforte n. 4 di [[Sergej Rachmaninov]], con la londinese Philharmonia Orchestra diretta da [[Ettore Gracis]], è comunemente ritenuta per lo meno comparabile a quella dell'autore stesso.
 
Famosa la sua serie delle opere di [[Debussy]] per la [[Deutsche Grammophon]], considerata una pietra miliare dagli ammiratori del compositore francese<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/arturo-benedetti-michelangeli_(Dizionario-Biografico)/ BENEDETTI MICHELANGELI, Arturo in Dizionario Biografico – Treccani<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
=== La musica corale ===
Benedetti Michelangeli fu un grande appassionato di [[etnomusicologia]] ed estimatore del [[canto popolare]] proveniente dalla tradizione orale; vista la sua passione per la montagna, specialmente di quella alpina, soprattutto trentina. Le diciannove armonizzazioni di canti popolari che dedicò al [[coro della S.A.T.]] di [[Trento]] rappresentano la sua unica attività come compositore: una piccola produzione, nella quale è però racchiusa tutta l'incommensurabile eleganza stilistica che lo ha sempre contraddistinto<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=XGXpJ2g_fZc YouTube: Ndormenzete popin di Arturo Benedetti Michelangeli esegue il coro della SAT]</ref>.
 
=== Attività didattica ===
Benedetti Michelangeli teneva corsi estivi di perfezionamento nella sua residenza, con allievi da tutto il mondo. I corsi erano gratuiti poiché Benedetti Michelangeli riteneva la conoscenza un diritto, ed è noto che addirittura cucinasse per gli allievi<ref>Documentario RAI su Arturo Benedetti Michelangeli</ref>, giovani che si erano distinti per il loro talento. Tuttavia, pare che le sue lezioni non fossero sempre costanti, come raccontò una delle partecipanti, [[Martha Argerich]].
 
=== Personalità ===
Benedetti Michelangeli fu un grandissimo conoscitore della meccanica del pianoforte e pretendeva che lo strumento da concerto da lui suonato fosse in condizioni perfette. Arrivò a portare con sé in ''tournée'' due dei suoi pianoforti, ma spesso rifiutava ugualmente di suonare, poiché a suo giudizio essi non erano stati messi a punto ottimamente, oppure per l'eccessiva umidità della sala. In alcune occasioni i concerti furono annullati con il pubblico già in sala<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=JwhdrYU2H_o YouTube: Sergiu Celibidache parla di Arturo Benedetti Michelangeli] Video non più disponibile a questo link.</ref>.
 
Nel [[1987]], durante un concerto nell'[[Aula Nervi]] in [[Vaticano]], chiese di portare via tutte le piante disposte intorno al palco, perché su una di esse si era posato un [[Grillo campestre|grillo]], il cui frinire lo disturbava nell'esecuzione.<ref>{{cita web|URL=https://www.ladige.it/blog/2020/08/14/il-geniale-arturo-benedetti-michelangeli-1.2836289|titolo=il geniale Arturo Benedetti Michelangelo|data=14 Ago. 2020|autore=Alessandro Tamburini}}</ref>
 
Le stranezze e l'originalità del suo carattere non devono indurre a pensare che egli non fosse un artista umile: sul palco manteneva sempre un'assoluta compostezza durante l'esecuzione e non rispondeva quasi mai agli applausi, ritenendo che questi non dovessero esser diretti a lui, ma ai compositori dei brani eseguiti. Rifuggiva dalla popolarità, concedendosi rarissimamente ai giornalisti e alla stampa.
 
Accanito fumatore e appassionato di automobili sportive, in uno dei suoi frequenti ritorni in Italia si recò a [[Maranello]] per chiedere a [[Enzo Ferrari]] di poter acquistare una Ferrari usata, a coronamento di uno dei sogni della sua vita. Il suo stile di guida, per sua stessa ammissione, era particolarmente spericolato.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/giugno/13/demone_delle_note_che_correva_co_0_9506139779.shtml Il demone delle note che correva in Ferrari]</ref><ref>{{cita web|URL=https://www.repubblica.it/online/auto_prima/suono/suono/suono.html?ref=search|titolo=il suono dei motori|autore=Vincenzo Borgomeo}}</ref>
[[File:Arturo Benedetti Michelangeli and Ferrari 330GT 2+2.jpg|miniatura|sinistra|Arturo Benedetti Michelangeli ritratto con la [[Ferrari 330 GT 2+2]].]]
A dispetto del carattere austero, in privato Benedetti Michelangeli era un appassionato dei personaggi di [[Walt Disney]]: ne guardava le pellicole ed era un assiduo lettore di [[Topolino (libretto)|''Topolino'']], di cui consigliava la lettura ad allievi e collaboratori<ref>[http://www.lastampa.it/2014/02/01/cultura/walt-disney-e-litalia-una-lunga-storia-damore-NN9PcPM44lfGGAaRIWAtxJ/pagina.html Walt Disney e l'Italia una lunga storia d'amore]</ref>.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine civile di Savoia (Casa Savoia)
|immagine = Ordine Civile di Savoia BAR.svg
|collegamento_onorificenza = Ordine civile di Savoia
|motivazione =
|data = 15 settembre 1974<ref>https://archivio.quirinale.it/archivio//GIOVANNI_COLLI/SCATOLA_8/186_DIPLOMI_ONORIFICENZE_E_DECORAZIONI_DI_COLLI_1934_1980.pdf</ref>
}}
 
== Discografia parziale ==
Benedetti Michelangeli è stato uno dei primi pianisti ad aver inciso in digitale, agli albori della storia del CD. Con la [[Deutsche Grammophon]] incise le ''Ballate op. 10'' di Brahms e la ''Sonata D. 537 '' di Schubert.
Della registrazione fu distribuito dapprima il 33 giri nel 1981, che già menzionava l'esistenza della versione digitale. Solo in seguito il disco fu identificato tramite la sigla DDD del codice SPARS, la quale indica che la tecnologia usata è digitale già in fase di registrazione e missaggio<ref>[https://www.researchgate.net/publication/326423997_Arturo_Benedetti_Michelangeli_tra_media_stile_e_discorso_la_circolazione_della_performance_musicale Alessandro Cecchi. Arturo Benedetti Michelangeli tra media, stile e discorso: la circolazione della performance musicale] (dicembre 2016)</ref>. Il CD era già pronto quando il suono digitale fu presentato al pubblico ed è stato riedito nel 2000 (identificativo DG 457 762-2).
 
* Beethoven, ''Conc. pf. n. 1'' - Benedetti Michelangeli/Giulini, 1980 Deutsche Grammophon
* Beethoven, ''Conc. pf. n. 5'' - Benedetti Michelangeli/Giulini, 1982 Deutsche Grammophon
* Beethoven, ''Conc. pf. n. 3'' - Benedetti Michelangeli/Giulini, 1987 Deutsche Grammophon
* Beethoven, ''Son. pf. n. 4'' - Benedetti Michelangeli, 1971 Deutsche Grammophon
* Brahms/Schubert, ''Ballate n. 1-4/Son. pf. D. 537'' - Benedetti Michelangeli, 1981 Deutsche Grammophon
* Chopin, ''Mazurche (10)/Prel. op. 45/Ballata n. 1/Scherzo n. 2'' - Benedetti Michelangeli, 1972 Deutsche Grammophon
* Debussy, ''Images I-II/Children's Corner'' - Benedetti Michelangeli, 1971 Deutsche Grammophon
* Debussy, ''Préludes I'' - Benedetti Michelangeli, 1978 Deutsche Grammophon
* Debussy, ''Préludes II'' - Benedetti Michelangeli, 1988 Deutsche Grammophon
* Haydn, ''Conc. pf. n. 4, 11'' - Benedetti Michelangeli/De Stoutz, 1975 EMI
* Liszt/Beethoven, ''Conc. pf. n. 1/Son. pf. n. 3'' - Benedetti Michelangeli/Mitropoulos, 1953/1962 Ermitage
* Mozart, ''Conc. pf. n. 13, 15'' - Benedetti Michelangeli/Garben, 1990 Deutsche Grammophon
* Mozart, ''Conc. pf. n. 20, 25'' - Benedetti Michelangeli/Garben, 1989 Deutsche Grammophon
* Schumann, ''Carnaval/Carn. di Vienna'' - Benedetti Michelangeli, 1981 Deutsche Grammophon
* Schumann/Debussy, ''Conc. pf./Images'' - Benedetti Michelangeli/Barenboim, 1982/1984 Deutsche Grammophon
* Benedetti Michelangeli, ''L'arte di Benedetti Michelangeli'' - Michelangeli/Garben/Giulini, 1957/1990 Deutsche Grammophon
* Benedetti Michelangeli, ''Tutte le registrazioni per Deutsche Grammophon'' - Giulini/Garben/Barenboim, 1957/1990 Deutsche Grammophon
* Grandi pianisti del secolo XX - Vol. 68 & 69, 1998/1999 Philips
 
== Note ==
<references />
 
==Bibliografia==
Kozubek*Angelo LidiaFabbrini ''racconta Arturo Benedetti Michelangeli''. Music@ L'Eposbimestrale (2003Conservatorio Casella editore) ISBN:n.31 gennaio-febbraio 88830222702013
*Antonio Sabatucci (a cura di), ''Arturo Benedetti Michelangeli. Il Grembo del Suono'', Skira, Milano 1996.
*Lidia Kozubek, ''Arturo Benedetti Michelangeli, come l'ho conosciuto'', trad. it. di Marco Bizzarini, con discografia e videografia a cura di Stefano Biosa, L'Epos, Palermo 2003. ISBN 8883022270
*Cord Garben, ''Arturo Benedetti Michelangeli. In bilico con un genio'', [[Zecchini Editore]], p.&nbsp;222 e illustrazioni, trad. it. di Lore Seuss, con discografia e videografia a cura di Stefano Biosa, CD allegato con inediti, Varese 2004. ISBN 8887203245
*[[Piero Rattalino]], ''Arturo Benedetti Michelangeli. L'asceta'', [[Zecchini Editore]], (coll. Grandi Pianisti, 4), p.&nbsp;164, con discografia e videografia a cura di Stefano Biosa e repertorio a cura di Stefano Biosa e Marco Bizzarini, Varese 2006. ISBN 8887203415
*''Serafin. I 19 canti popolari armonizzati da Arturo Benedetti Michelangeli per il Coro della SAT'', Fondazione Coro della SAT, Trento 1997. ISBN 88-87250-01-4
*Giuliana Benedetti Michelangeli, ''Vita con Ciro'', a cura di Mino Rossi, Ermitage, Bologna 1997.
*Sergio Della Mura, ''A. Benedetti Michelangeli'', Ibiskos, Empoli 1997.
*Clara Martinengo Villagana (con Stefania Monti), ''Arturo Benedetti Michelangeli. Genio e compostezza'', Sardini, Bornato in Franciacorta 1998.
*Graziano Bianchi, ''Arturo Benedetti Michelangeli. La magia del suono'', Feeria, Firenze 1999.
*Piero Rattalino, ''Arturo Benedetti Michelangeli'', «Dizionario Biografico degli Italiani», Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2010
*Roberto Cotroneo, Il demone della perfezione. Il genio di Arturo Benedetti Michelangeli, Neri Pozza, 2020
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|q}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* http://www.arturobenedettimichelangeli.net/ (in italiano e inglese)
 
* http://connect.to/abm (in inglese)
* [http://www.centromichelangeli.com/ Centro di Documentazione "Arturo Benedetti Michelangeli" (in italiano, inglese, tedesco e francese)]
* [http://www.arturobenedettimichelangeli.net/ Firma]
{{classica}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Pianisti classici|Benedetti Michelangeli, Arturo]]
{{Portale|biografie|musica classica}}
 
[[Categoria:Pianisti classici]]
[[da:Arturo Benedetti Michelangeli]]
[[de:Arturo Benedetti Michelangeli]]
[[en:Arturo Benedetti Michelangeli]]
[[fr:Arturo Benedetti Michelangeli]]
[[he:ארטורו בנדטי מיכלאנג'לי]]
[[ja:アルトゥーロ・ベネデッティ・ミケランジェリ]]
[[nl:Arturo Benedetti Michelangeli]]