RMS Titanic: differenze tra le versioni
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{{nd||Titanic (disambigua)|Titanic}}
{{Infobox nave
|Categoria = nave passeggeri
|Nome = RMS ''Titanic''
|Immagine = RMS Titanic 3.jpg
|Didascalia = Il
|Bandiera = Government Ensign of the United Kingdom.svg
|Tipo = [[
|Cantiere = [[Belfast]], [[Irlanda del Nord]]
|Porto_di_registrazione = [[Liverpool]]
|Intitolazione = [[Titani]], gruppo di divinità della mitologia greca
|Destino_finale = Naufragata il 15 aprile 1912 a seguito della collisione con un iceberg al largo di [[Terranova]]
|Stato = [[Relitto del Titanic|Relitto]] nell'[[Oceano Atlantico]] situato 3 810 [[metri|m]] di profondità
|Velocità = 21
|Velocità_km = 38
|Classe = [[Classe Olympic|Olympic]]
|Costruttori = [[Harland and Wolff]]
|Identificazione = [[Indicativo di chiamata|Indicativo di chiamata radio]] [[Unione internazionale delle telecomunicazioni|ITU]]:<br />{{Identificativo radio|HVMP}}
Numero ufficiale del [[Regno Unito]]: 131428
|Ordine = 1907
|Impostazione = 31 marzo 1909
|Varo = 31 maggio 1911
|Completamento = 31 marzo 1912
|Entrata_in_servizio = 10 aprile 1912
|Società_armatrice = {{simbolo|House flag of White Star Line.svg}} [[White Star Line]]
|Proprietario = [[White Star Line]]
|Radiazione =
|Stazza_lorda = 46.328
|
|Lunghezza = 269,1
|Larghezza = 28,2
|Altezza = 53,3
|Pescaggio = 10,5
|Propulsione = * 29 caldaie
* 2 motrici alternative
* 1 turbina a bassa pressione
* 3 alberi motore con elica.
|Capacità_di_carico =
|Equipaggio = 891 membri
|Passeggeri = {{formatnum:1317}} persone
* Terza classe: 709
* Seconda classe:
* Prima classe:
|Soprannome =
|Ref =
}}
Secondo di un trio di transatlantici, il ''Titanic'', assieme ai suoi due modelli gemelli
Durante il suo viaggio inaugurale (da [[Southampton]] a [[New York]], via [[Cherbourg]] e [[Cobh
==
Il ''Titanic'', così come i suoi gemelli, era stato progettato per competere con l'{{nave|RMS|Lusitania||6}} e l'{{nave|RMS|Mauretania||6}} della compagnia rivale [[Cunard Line]], che erano all'epoca le navi più lussuose, veloci e imponenti impegnate sulle rotte transatlantiche (concorrenza alla quale la Cunard risponderà a propria volta con l'[[RMS Aquitania|RMS ''Aquitania'']]).<ref name=B14-16>{{cita|Bossi 2012|pp. 14-16}}.</ref> Poiché svolgeva anche il servizio postale, gli venne assegnato il prefisso [[Royal Mail Ship|RMS]] (''Royal Mail Ship'') oltre a [[SS (marina)|SS]] (''Steam Ship''). La nave era stata progettata da [[William Pirrie]], presidente della [[Harland and Wolff]], dall'architetto navale [[Thomas Andrews (ingegnere)|Thomas Andrews]], che era il capo progettista, e da [[Alexander Carlisle]]. La costruzione fu finanziata dall'[[armatore]] statunitense [[John Pierpont Morgan]] con la sua società, la International Mercantile Marine Co.<ref name=B14-16/>
Il nome deriva dai "[[Titani]]", figure imponenti della [[mitologia greca]].
[[File:Titanic
Il progetto era decisamente ambizioso ed era nato nel 1907 da un accordo tra Pirrie e [[Joseph Bruce Ismay]], presidente della compagnia [[White Star Line]]; lo scafo aveva una lunghezza di 268,83 metri, una [[Baglio (nautica)|larghezza]] di 28,4 metri e un'altezza di 53,3 m,<ref name=B33>{{cita|Bossi 2012|p. 33}}.</ref><ref name=NG2017>{{Cita news|titolo=La tragedia del Titanic|data=ottobre 2017|pp=102-119|rivista=National Geographic Storica|numero=104}}</ref> con un [[pescaggio]] di 18 m.
Il cantiere della nave fu avviato il 31 marzo 1909 a Belfast, in Irlanda del Nord. Lo [[scafo]] del ''Titanic'' fu varato il 31 maggio 1911 e le sovrastrutture furono completate il 31 marzo dell'anno seguente.<ref name=B14-16/>
Il lavoro di costruzione delle navi negli [[anni 1910]] era difficile e pericoloso. Per i {{formatnum:15000}} uomini che all'epoca lavoravano presso la [[Harland and Wolff]], le precauzioni di [[Sicurezza sul lavoro|sicurezza]]<ref>{{cita|Gill 2010|p. 105}}.</ref> erano molto rudimentali; gran parte del lavoro venne svolto senza [[Attrezzatura antinfortunistica|attrezzature antinfortunistiche]], come caschi o guanti. Di conseguenza, durante la costruzione del ''Titanic'', vennero registrati 246 feriti, 28 dei quali "gravi" (braccia amputate da macchine o gambe schiacciate sotto la caduta di pezzi di acciaio); sei persone morirono sulla nave stessa mentre veniva costruita e allestita e altre due persero la vita nelle officine e nei capannoni del cantiere navale.<ref>{{cita|Gill 2010|p. 109}}.</ref> Poco prima del [[Varo (nautica)|varo]] un operaio venne ucciso da un pezzo di legno cadutogli addosso.<ref>{{Cita|Bartlett 2011|p. 33}}.</ref>[[File:RMS Titanic sea trials April 2, 1912.jpg|thumb|Il ''Titanic'' mentre lascia [[Belfast]] il 2 aprile 1912]]
[[File:Olympic and Titanic Side Plan 1911.png|thumb|upright=2|Sezione del ''Titanic'']]
Le prove in mare si svolsero il 2 aprile 1912.<ref name="S22">{{cita|Spignesi 1998|p. 22}}.</ref> Per seguire tali prove, a bordo vennero imbarcati 78 tra piloti e fuochisti e 41 membri dell'equipaggio, mentre nessun membro del personale domestico pare fosse a bordo.<ref>{{cita|Eaton, Haas 1995|p. 44}}.</ref> Per tutta la giornata la nave venne sottoposta a test di velocità e manovrabilità (come arresti di emergenza, misurazioni delle qualità di manovra a velocità diverse). Le prove andarono a buon fine, quindi la nave poté entrare in servizio; tra le altre cose, essa mostrò di potersi fermare solo in una distanza di tre volte la sua lunghezza. Francis Carruthers, ispettore del [[Board of Trade]], avendo il nuovo transatlantico soddisfatto di tutti i requisiti imposti dal governo britannico, firmò il [[certificato di navigabilità]] n. 131428, valido per un periodo di un anno. Fu inserito nel registro navale del [[porto di Liverpool]] col numero ufficiale di vascello 131428 e [[sigla telegrafica]] "MGY".
== Caratteristiche ==
=== Scafo ===
Il ''Titanic'' ed i suoi gemelli erano stati concepiti per essere transatlantici lussuosissimi, con all'interno ogni comodità e ogni sfarzo possibile; ciò valeva anche per la terza classe, che era molto più abitabile delle classi dello stesso livello di qualsiasi altra nave contemporanea. Contava {{formatnum:46328}} [[tonnellate di stazza lorda]] (contro le {{formatnum:45324}} del gemello ''Olympic'', a cui strappò il titolo di nave più grande del mondo<ref name=C37>{{cita|Chirnside 2015|p. 37}}.</ref>). Tutte e tre le navi della classe Olympic avevano dieci ponti (escludendo la parte superiore degli alloggi degli ufficiali), otto dei quali erano destinati ai passeggeri. Sebbene avesse le stesse dimensioni esterne del gemello ''Olympic'', aveva un tonnellaggio lordo maggiore per via del maggiore spazio interno, dovuto principalmente alla chiusura di parte della passeggiata sul ponte "A" con finestre parzialmente apribili.<ref name=B27-33>{{cita|Bossi 2012|pp. 27-33}}.</ref>
La nave aveva una capacità utile di {{M|3547}} persone tra passeggeri ed equipaggio. L'allestimento di bordo comprendeva una piscina coperta di {{Val|9|×|4|ul=m}} sul ponte F su modello dell{{'}}''Olympic'', una palestra, un bagno turco e un campo di [[squash]].<ref name=B78-81/> Le cabine di prima classe erano rifinite con la massima sfarzosità. Vi erano 34 suite, ognuna delle quali dotata di soggiorno, sala di lettura e sala da fumo; ognuna era arredata in stile diverso. Erano disponibili tre ascensori per la prima classe e, novità assoluta, un ascensore anche per la seconda classe. La [[chiglia]] della nave aveva un [[doppio fondo cellulare]]<ref name=C21>{{cita|Chirnside 2015|p. 21}}.</ref> e lo scafo era suddiviso in 16 compartimenti stagni, le cui [[Porta a ghigliottina|porte a ghigliottina]] si potevano chiudere automaticamente dal ponte di comando; in mancanza di energia elettrica si potevano chiudere comunque, sfruttando la forza di gravità. I compartimenti stagni e le porte, però, non ricoprivano tutta l'altezza dello scafo, ma si fermavano al ponte "E". Il ''Titanic'' avrebbe potuto galleggiare anche con due dei compartimenti intermedi allagati oppure con tutti i primi quattro compartimenti di prua allagati. La collisione con l'iceberg causò però l'allagamento dei primi cinque compartimenti stagni, con l'acqua che tracimò dalle porte, e il conseguente inabissamento avvenne nella notte del 15 aprile 1912.<ref name=B7-9>{{cita|Bossi 2012|pp. 7-9}}.</ref>
=== Le macchine ===
Il compartimento macchina del Titanic era situato al livello inferiore dello scafo. La propulsione era a [[Motore a vapore|vapore]];<ref name=B33/> era quindi un [[piroscafo]], a differenza delle tipologie successive, definite [[Motonave|motonavi]], dotate di [[Motore a combustione interna|motori a combustione interna]].
Procedendo dalla prua verso poppa, si susseguivano sei compartimenti destinati alle caldaie, alimentate a [[carbone]], ognuno dotato di carboniere adiacenti, per un’estensione longitudinale complessiva di 97,5 metri; seguivano la sala macchine delle motrici alternative (21 m) e, più a poppa, la sala della turbina (17 m).
'''Le caldaie'''
Le caldaie erano allocate in sei compartimenti numerati da 1 a 6 (dal più a poppavia al più a prua) ed erano progettate per la generazione del vapore ad alta pressione necessario alla propulsione e agli impianti ausiliari di bordo. Ogni unità caldaia aveva un peso di circa 100 tonnellate e un diametro di 480 cm, il totale ammontava a 29 caldaie. 24 caldaie erano a doppio flusso da 610 cm di lunghezza, dotate di 6 forni ciascuna (3 per estremità), 4 delle quali alloggiate nel locale caldaia n°6, che era il più stretto, mentre i locali caldaie dal n°2 al n°5 ospitavano 5 caldaie a doppio flusso ciascuno. 5 caldaie erano a flusso singolo da 360 cm di lunghezza, dotate di 3 forni cialcuna ed erano utilizzate prevalentemente per alimentare i servizi ausiliari durante la sosta in porto. Queste ultime erano alloggiate nel locale caldaia n°1
La superficie totale di riscaldamento era di circa 13.400 m², mentre quella di combustione era di 322 m². Ogni caldaia era servita da un indicatore elettromeccanico con temporizzatore, che emetteva un segnale acustico ogni 7 minuti per notificare la necessità di carico di nuovo carbone e quale caldaia nello specifico era di rifornire.
L’aria comburente veniva forzata nei focolari mediante 12 ventilatori alloggiati al ponti F, distribuiti in modo da servire ciascuno dei compartimenti caldaie. 8 ventilatori avevano un diametro di 140 cm, 2 di 127 cm e 2 di 100 cm. Ulteriori tre ventilatori servivano la sala macchine, e uno la sala turbina. L’aria veniva aspirata tramite condotti dai ponti superiori e convogliata fino ai forni.
Ogni compartimento caldaie era dotato di due espulsori per la rimozione delle ceneri: camere stagne a doppio portello nelle quali le scorie venivano miscelate con acqua marina e successivamente espulse all’esterno. Nei porti, invece, le ceneri erano raccolte in contenitori e movimentate tramite quattro elevatori per essere smaltite a terra.
I prodotti della combustione venivano evacuati tramite un sistema di scarico che immetteva i fumi nei tre camini funzionanti (il quarto aveva solo la funzione di presa d'aria e fu aggiunto per rendere la figura della nave più imponente;<ref name="B30">{{cita|Bossi 2012|p. 30}}.</ref>) ad un’altezza di circa 49 m sopra le caldaie. I fumaioli erano dipinti in ocra e nero, come voleva la tradizione della White Star, mentre il rosso era il colore della [[Cunard Line]].<ref name="B27-33" />
'''Il carbone e i carbonili'''
Il carico massimo di combustibile era di circa 8000 tonnellate. Il consumo giornaliero variava tra 600 e 850 tonnellate, con una media di 710 t/giorno a {{Converti|21|nodi|kmh|lk=on}} <ref name="C27">{{cita|Chirnside 2015|p. 27}}.</ref> di velocità di crociera. Il carbone era stoccato in 12 bunker distribuiti lungo i compartimenti caldaie. Il personale addetto al mantenimento del fuoco era composto da 289 fuochisti suddivisi in turni e coadiuvati da 28 ingegneri meccanici. Il trasporto del carbone ai forni avveniva mediante carriole.
'''Le macchine alternative e la turbina'''
Il vapore prodotto nelle caldaie a [[carbone]] azionava due [[Motore a vapore|motrici alternative]] invertibili a triplice espansione e veniva trasportato tramite due condotte principali in acciaio saldato, da cui si diramavano tubazioni secondarie a diametro crescente verso la sala motori. Il passaggio del vapore poteva essere controllato mediante valvole situate presso le paratie stagne, azionabili tramite volani centrali. La regolazione del flusso di vapore consentiva la variazione della velocità dell’apparato propulsivo.
Le due macchine alternative a triplice espansione servivano le eliche laterali. Questi impianti, tra i più imponenti dell’epoca, erano alti 10,7 m, lunghi 19,2 m e ciascuno pesava circa 600 t. Montate su basamenti in acciaio da 195 t, ciascuna sviluppava una potenza nominale di {{formatnum:15000}} HP, con un regime operativo di 75 [[Giri al minuto|rpm]] (77 rpm a pieno carico).
Si trattava di motrici a quadrupla espansione con configurazione a quattro cilindri (uno ad alta pressione Ø 137 cm, uno a media pressione Ø 213 cm, due a bassa pressione Ø 246 cm e Ø 190 cm), tutti con corsa di circa 190 cm. I cilindri erano a doppio effetto, con inversione di ciclo vapore tramite valvole a pistone (alta e media pressione) e valvole a scorrimento (bassa pressione). L’inversione del moto era possibile mediante un sistema idraulico diretto. Era inoltre presente una seconda pompa ausiliaria a vapore ad alta pressione, utilizzabile in caso di guasto ai condotti principali per garantire continuità operativa. Le macchine alternative del ''Titanic'' e dei suoi due gemelli restano le più grandi mai costruite,<ref name="B28-33">{{Cita|Bossi 2012|pp. 28-33}}.</ref> occupando quattro ponti in altezza e sviluppando quasi {{Converti|22|MW|CV|lk=on}} di potenza.<ref name="B28-33" />
Il vapore esausto proveniente dai cilindri a bassa pressione delle due macchine alternative veniva recuperato tramite apposite condotte e indirizzato verso una [[Turbina a vapore|turbina]] a bassa pressione di tipo Parsons, accoppiata direttamente all’albero dell’elica centrale, che veniva azionata esclusivamente in marcia avanti, non essendo progettata per l’inversione del moto. Si è più volte sostenuto che essa fu una probabile causa dell'inerzia con cui il Titanic rispose alla manovra per evitare la collisione con l'iceberg.<ref name="B28-33" /> L’unità aveva una massa complessiva di circa 427 tonnellate, con una potenza nominale di 16.000 cavalli vapore e una velocità operativa di 165 rotazioni per minuto (raggiungendo i 167 rpm al massimo regime).
Durante le manovre (ad esempio inversione di marcia o operazioni portuali), in cui la turbina risultava inattiva, il vapore non utilizzato veniva condensato e l’acqua di condensa reimmessa nel circuito delle caldaie. La turbina era anche impiegata per la produzione di energia elettrica, tramite 4 generatori principali (dinamo) da 400 kW ciascuno, per una potenza complessiva di circa 1600 kW.
Il ''Titanic'' era un gioiello di tecnologia e, per ironia della sorte, era ritenuto, e da alcuni soprannominato, «inaffondabile».<ref name="B7-9" />
'''Le eliche e il timone'''[[File:Olympic rudder before launch.jpg|thumb|Scorcio delle eliche della nave gemella [[RMS Olympic|''Olympic'']]; non esistono foto di quelle del ''Titanic''. In un documento rinvenuto nei cantieri Harland and Wolff è riportato che l'elica centrale del ''Titanic'' era provvista di tre pale, invece che quattro, mentre le due laterali erano identiche alla gemella.<ref name="encyclopedia-titanica">{{en}} [https://www.encyclopedia-titanica.org Encyclopedia Titanica ]</ref>]]Il sistema propulsivo era costituito da tre [[Elica|eliche]] in bronzo, montate su alberi d’acciaio mediante connessioni bullonate. L’intero gruppo eliche-alberi aveva un peso complessivo di circa 98 t e consentiva alla nave di raggiungere una velocità massima di 24 nodi.
Le eliche laterali erano a tre pale, ciascuna con un diametro di 716 cm e un peso di 38 tonnellate. Erano azionate direttamente dai due motori alternativi, al momento della costruzione, erano le eliche più grandi mai installate su un transatlantico. L’elica centrale era a quattro pale, con un diametro di 518 cm e un peso di 22 tonnellate. Era azionata dalla turbina a bassa pressione Parsons e funzionava esclusivamente in marcia avanti.
Le eliche erano collegate ai rispettivi propulsori (due motori alternativi a vapore e una turbina a bassa pressione Parsons) tramite tre alberi di trasmissione principali che ruotavano su cuscinetto. Ciascun albero era composto da segmenti in acciaio della lunghezza di circa 9 m, uniti mediante giunzioni bullonate.
Gli alberi laterali, che trasmettevano il moto dai motori alternativi, avevano un diametro di 670 mm e un peso complessivo di circa 118 tonnellate ciascuno. L’albero centrale, collegato alla turbina a bassa pressione, presentava un diametro di 520 mm.
Il sistema di direzione era composto da un [[timone]] monoblocco articolato in sei elementi strutturali, alto in tutto 24 m e 465 cm in larghezza, con un peso totale di 101 tonnellate, il cui movimento era controllato dalla ruota di navigazione tramite un telemotore che trasmetteva gli ordini al meccanismo di attuazione.
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=== La sala radio ===
{{Doppia immagine|sinistra|Titanic's Marconi appartus.jpg|188|Titanic Marconi Wireless Radio Room.jpg|168|Ricostruzione della sala radio del ''Titanic''|L'unica fotografia della sala radio del ''Titanic'': al banco, ripreso di spalle, siede il marconista [[Harold Bride]]}}
La sala radio del ''Titanic'' era analoga a quella dell{{'}}''Olympic''. Le apparecchiature erano le più moderne e potenti mai installate su qualsiasi bastimento: la portata raggiungeva una distanza di circa {{Converti|400|miglia|km}}.<ref name=B47-49>{{cita|Bossi 2012|pp. 47-49}}.</ref> Le antenne erano collocate sui due alberi maestri a un'altezza di 60 metri e ad una distanza tra loro di 180 metri. In caso di emergenza, il [[generatore elettrico]] che alimentava gli apparecchi radio poteva essere sostituito da un generatore diesel.<ref name=B28-33/>
I radiotelegrafisti [[Jack Phillips]] e [[Harold Bride]] non erano dipendenti della White Star Line, bensì della [[Marconi Company|Marconi International Marine Communication Company]]. Prima del naufragio Il servizio non era attivo 24 ore su 24; principalmente venivano inviati e ricevuti messaggi privati dei passeggeri, ma venivano gestiti anche messaggi di navigazione, inclusi bollettini meteorologici e avvisi di ghiaccio.<ref name=B47-49/>
=== Le lance di salvataggio ===
{{vedi anche|Lance di salvataggio del RMS Titanic}}
[[File:Scialuppe del Titanic tradotte it.svg|thumb|Schema delle lance di salvataggio, con orario di calo in mare e numero di passeggeri a bordo di ognuna]]
Il ''Titanic'' aveva 16 gru del tipo "Welin", ciascuna in grado di sostenere e calare in mare quattro scialuppe di salvataggio, come aveva originariamente pianificato l'architetto Carlisle. Ciò conferiva al transatlantico la capacità di trasportare fino a 64 lance in legno, che sarebbero state sufficienti per {{formatnum:4000}} persone, molto più della capacità effettiva della nave. La White Star Line tuttavia decise che sarebbero state trasportate solo 16 scialuppe e quattro lance in legno e tela pieghevoli, che potevano ospitare appena {{formatnum:1178}} persone, solo un terzo della capacità totale della nave. È da notare che, a quel tempo, installare un numero così esiguo di lance su un piroscafo così grande non violava nessuna legge in vigore: i regolamenti del Board of Trade richiedevano solamente che le navi britanniche di oltre {{formatnum:10000}} tonnellate trasportassero un minimo di 16 scialuppe, con una capacità minima di 962 occupanti, numeri che però non variavano al variare delle dimensioni della nave in questione.<ref name=C30>{{cita|Chirnside 2015|p. 30}}.</ref>
== Gli interni ==
=== Prima classe ===
[[File:Grand Staircase aboard the RMS Olympic (William H. Rau 1911).jpg|thumb|left|Lo [[Grande Scalinata del Titanic|scalone di prima classe]]. Questo rappresentato in foto, in realtà, appartiene all{{'}}''[[RMS Olympic|Olympic]]'': non esistono foto di quello del ''Titanic'', ma erano pressoché identici. La maggior parte delle foto credute del ''Titanic'' in realtà appartengono alla nave gemella; nel ''Titanic'' vennero fotografati (in modo professionale e di qualità) solo gli elementi differenti da quelli analoghi dell{{'}}''Olympic.'']]
Il ''Titanic'' ed i suoi gemelli vennero costruiti seguendo uno stile molto simile a quello degli hotel di alta classe dell'epoca: fu preso come punto di riferimento il [[Hotel Ritz (Londra)|Ritz Hotel di Londra]]. L'obiettivo era quello di trasmettere l'impressione che i passeggeri fossero in un hotel galleggiante piuttosto che su una nave. Le cabine di prima classe del ''Titanic'' erano più eleganti di quelle di qualsiasi altro transatlantico. Erano arredate in vari stili<ref name=B54-56>{{cita|Bossi 2012|pp. 54-56}}.</ref> ([[Regency (stile)|Regency]], Olandese moderno, Olandese Antico, [[Stile Impero|Impero]], [[Stile Luigi XV|Luigi XV]], [[Stile Luigi XVI|Luigi XVI]], [[Stile Regina Anna|Regina Anna]], [[Architettura georgiana|Georgiano]] e [[Arte del Rinascimento|Rinascimento italiano]]). Per i passeggeri più abbienti erano disponibili le ''suite''; tra queste erano presenti 2 ''presidential suite'' e 2 ''royal suite'', ancora più sfarzose e capienti. Le ''royal suite'' (B54 e B56) erano decorate in stile Luigi XVI e comprendevano un soggiorno, tre camere da letto (due singole e una matrimoniale), due bagni privati, due guardaroba e un ponte privato per consentire agli occupanti di passeggiare in completa riservatezza.<ref name=B57>{{cita|Bossi 2012|p. 57}}.</ref>
==== I lussi della prima classe ====
* Il salone era stato ideato per i passeggeri che desiderassero trascorrere il tempo leggendo, giocando a carte, bevendo tè o ascoltando la musica dell'[[Orchestra del RMS Titanic|orchestra]]. L'ambiente era decorato con grandi pannelli in [[Quercus|quercia]] in stile Luigi XV, i cui motivi ornamentali erano stati tratti dal [[Reggia di Versailles|palazzo di Versailles]]. Su un lato della sala era situato un piccolo camino in [[marmo]], sul quale poggiava una statuetta di [[Artemide]]. Al centro della sala un grande lampadario illuminava l'ambiente.<ref name=B61-63>{{cita|Bossi 2012|pp. 61-63}}.</ref>
* La biblioteca riservata ai passeggeri di prima classe e la sala di scrittura e di lettura erano frequentate perlopiù da signore, che si potevano riunire a ogni ora del giorno.<ref name=L30>{{cita|Lord 1998|p. 30}}.</ref> La sala di lettura e scrittura era arredata in [[Architettura georgiana|stile georgiano]] ed era divisa in due ambienti, separati da un grande arco sostenuto da colonne con [[Ordine corinzio|capitelli corinzi]].<ref name=B61-63/>
* La sala fumatori era situata tra il terzo e il quarto fumaiolo. Era frequentata soprattutto dagli uomini, che potevano accedervi durante tutta la giornata, ma vi si recavano soprattutto dopo cena. Era arredata in stile georgiano (Settecento inglese), con grandi pannelli in mogano scuro e intarsi di madreperla. A decorare il locale vi erano anche grandi vetrate colorate illuminate artificialmente. Le finestre che davano sul ponte di passeggiata erano decorate con scene di porti di tutto il mondo.<ref name=B61-63/>
[[File:B-58.jpg|thumb|left|La cabina di prima classe B-58]]
* Le due piccole salette del ''Verandah Café'', due ristoranti ai quali si poteva accedere dal ponte di passeggiata o da una porta girevole dalla sala-fumatori, dove erano presenti grandi finestre affacciate sull'oceano.<ref name=B65-67>{{cita|Bossi 2012|pp. 65-67}}.</ref>
* Il ''Café Parisien'', dove si poteva gustare lo stesso menù del [[#Il ristorante À la Carte|ristorante ''À la Carte'']] adiacente. L'ambiente era ideato per assomigliare a una tipica passeggiata parigina, completa di piante rampicanti e mobili in [[Vimine|vimini]].<ref name=B67-73>{{cita|Bossi 2012|pp. 67-73}}.</ref>
* La sala di ''reception'', situata sul ponte D, decorata in [[Architettura giacobiana|stile giacobiano]], con grandi pannelli laccati bianchi e finestre impreziosite da decorazioni in ferro battuto. Poltrone, sedie, divani e tavolini erano in vimini con rivestimenti bordeaux e verdi. In un angolo della sala era collocato un grande [[pianoforte a coda]]. Prima di cenare i passeggeri potevano prendere un aperitivo e ascoltare la musica dell'[[Orchestra del RMS Titanic|orchestra]].<ref name=B61-63/>
* La grande ''sala da pranzo'', dove i passeggeri si recavano per cena. Era l'area più spaziosa riservata alla prima classe: lunga 35 metri e larga 28, poteva ospitare 532 persone. Era arredata come la sala di ''reception'', in stile giacobiano, ma, al posto dei pannelli scuri in quercia tipici delle residenze inglesi, le pareti e il soffitto erano laccati di bianco. L'ambiente era illuminato grazie a moltissime [[Plafoniera|plafoniere]]. Le sedie del salone erano rivestite in pelle verde e, insieme ai mobili in rovere, contribuivano a sostenere il tono complessivo della sala: il pavimento era decorato con piastrelle in linoleum blu scuro con fantasia rossa e gialla.<ref name=B65-67/>
[[File:Gym.jpg|thumb|La palestra]]
[[File:1st Class Cafe Parisien Completed.jpg|thumb|Il ''Café Parisien'']]
* L'allestimento di bordo comprendeva tra l'altro una piscina coperta di 9 × 4 m sul ponte F sul modello dell{{'}}''Olympic'', una palestra, un bagno turco e un campo da squash.<ref name=B78-81/> Il bagno turco del ''Titanic'' era indicativo dell'esotismo che permeava il periodo: venne progettato in stile moresco seicentesco, con piastrelle verdi e azzurre.<ref name="B80">{{cita|Bossi 2012|p. 80}}.</ref>
* L'ufficio postale, situato sul lato di [[Glossario dei termini marinareschi (C-I)#D|dritta]], che portò la nave ad essere denominata con il prefisso RMS, sigla di ''Royal Mail Ship''.<ref name=B73-74>{{cita|Bossi 2012|pp. 73-74}}.</ref>
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Gestito da uno staff interamente [[italia]]no, composto dal direttore [[Luigi Gatti (imprenditore)|Luigi Gatti]] e da ventisei dipendenti, il ristorante ''À la Carte'' era accessibile ai passeggeri di prima classe. A differenza del salone per le cene, questo ristorante permetteva di consumare pasti tra le 20 e le 23 e, come suggerisce il nome, non proponeva un menu fisso: i clienti potevano ordinare ciò che più gradivano. Il personale che gestiva questo ristorante, inoltre, non faceva ufficialmente parte dei membri dell'equipaggio della White Star Line.
Il locale era arredato in stile Luigi XVI ed era illuminato da ampie vetrate. Il pavimento era decorato con tappeti Axminster ed erano presenti tavoli che offrivano dai due agli otto posti, sebbene quelli da due fossero la maggioranza. Ogni tavolo era dotato di una lampada in porcellana e cristallo.
==== I grandi scaloni ====
{{vedi anche|Grande Scalinata del Titanic}}
I due grandi scaloni di prima classe a due rampe collegavano tutti i ponti riservati alla prima classe, dal ponte di coperta al ponte D. La grande scalinata era arredata in stile William and Mary<ref>{{sapere|William+and+Mary|Stile William and Mary}}</ref> ma francesizzato in [[stile Luigi XIV]], con balaustre in ferro battuto, alleggerite da fiori e foglie in bronzo; era sormontato al ponte di coperta da una grande cupola in vetro e ferro battuto che illuminava l'intero ambiente.<ref name=B61-63/>
Il corrimano del pianerottolo del ponte A era decorato da una grande lampada bronzea raffigurante un [[cherubino]]. Sul pianerottolo superiore era incassato un orologio fra due bronzi femminili, personificazione di ''Onore e Gloria che incoronano il Tempo''. Sui pannelli dei pianerottoli di mezzo ponte erano situati grandi quadri. La grande scala sfociava al ponte D nella sala di reception, con un grande lampadario dotato di 21 lampade. Sul retro della scala erano situati tre ascensori. Un ambiente identico, ma rivestito di pannelli di legno chiaro collegava i ponti A, B e C, ed era utilizzato come sala di reception per i ristoranti del ponte B.<ref name=B61-63/>
La scalinata di prua era situata fra il primo e il secondo fumaiolo, la scalinata di poppa fra il terzo e il quarto. Sebbene lo scalone a poppavia fosse praticamente identico a quello di proravia, alcuni particolari erano diversi, quali l'orologio e la cupola, che era situata più in basso rispetto a quella di proravia, in quanto si trovava sul ponte A.<ref name=B61-63/>
[[File:Ca. 1911 Period Illustration of Titanic 1st Class Restaurant.jpg|thumb|left|Ristorante ''À la carte'']]
==== L'orchestra di bordo ====
{{vedi anche|Orchestra del RMS Titanic}}
Il ''Titanic'' aveva un'orchestra di bordo composta da otto musicisti, diretti dal [[Violino|violinista]] [[Wallace Hartley]], che ne aveva supervisionato la formazione. Oltre ad Hartley, gli altri membri erano Theodore Brailey, John Hume, Percy Taylor, Frederick Clarke, John Woodward, Roger Bricoux e George Krins. Tutti i musicisti erano britannici tranne gli ultimi due, rispettivamente francese e belga, e avevano suonato su altre navi e per orchestre prestigiose. Erano stati ingaggiati dalla Black Talent Agency, che deteneva, nonostante le critiche al riguardo, il monopolio sulle orchestre dei transatlantici.<ref name=B76-78>{{cita|Bossi 2012|pp. 76-78}}.</ref>
Durante la traversata del ''Titanic'', l'orchestra era formata da un [[quintetto]] e da un [[trio]], nonostante non siano conosciute con precisione la composizione, né i luoghi delle esibizioni, né il repertorio. La loro presenza era particolarmente apprezzata dai passeggeri. I musicisti non facevano parte dell'equipaggio della nave e viaggiavano come passeggeri di seconda classe. L'orchestra meritò le sue ''lettres de noblesse'' nella notte tra il 14 e il 15 aprile, che fu l'unico momento in cui gli otto musicisti si riunirono, suonando fino all'ultimo momento per contenere il panico. L'eroismo dell'orchestra è entrato nella leggenda, così come l'ultimo brano suonato, riguardo al quale le testimonianze non corrispondono, ma che si ritiene sia stato un inno cristiano, probabilmente ''[[Più presso a te, Signor]]''. Alcuni storici sostengono che il fatto che l'orchestra non abbia smesso di suonare abbia creato una sensazione di sicurezza che ha impedito alle persone di abbandonare la nave rapidamente.<ref name=B76-78/>
=== Seconda e terza classe ===
Gli ambienti della seconda classe offrivano ai loro passeggeri un comfort superiore a quelli analoghi delle altre navi. Le cabine si trovavano sui ponti D, E, F e G, alle estremità del transatlantico, e avevano da 2 a 4 letti o cuccette. Avevano anche divani letto e stufe elettriche, che si rivelarono in parte difettose. I passeggeri di seconda classe avevano a disposizione una propria biblioteca ed una propria sala fumatori. Un biglietto di seconda classe costava circa £ 12 (circa $ 60).
Gli ambienti di terza classe occupavano le porzioni di prua e di poppa della nave e la loro sala da pranzo si trovava al centro del ponte F. La legge statunitense imponeva che i passeggeri di terza classe fossero separati dagli altri attraverso ringhiere e cancelli e non avessero libero accesso a tutti gli ambienti di bordo, in modo da evitare il diffondersi di eventuali malattie. A differenza degli ambienti di terza classe di altre navi dell'epoca, quelli del ''Titanic'' non avevano enormi dormitori (ne era presente solo uno, situato sul ponte G). I passeggeri celibi erano separati in base al sesso: le donne occupavano le cabine a poppa mentre gli uomini quelle a prua. Le cabine potevano ospitare da due a dieci persone e si trovavano tra i ponti D e G; alcune cabine doppie erano dotate anche di [[Lavabo|lavabi]] e [[Ventilatore a soffitto|ventilatori a soffitto.]] Il ''Titanic'' e l{{'}}''Olympic'' furono le prime navi in cui anche la terza classe disponeva di un servizio di ristorazione a bordo, con cibo preparato nelle cucine e servito in una sala dedicata; sulle altre navi, i viaggiatori di terza classe dovevano portare a bordo i propri pasti.
Le famiglie potevano soggiornare nelle stesse cabine, situate al centro della nave. Alcune delle cabine erano dotate anche di un lavandino. Erano presenti solo due vasche da bagno per tutti i passeggeri di terza classe a bordo della nave. Il prezzo di un biglietto di terza classe variava da $ 15 a $ 40.
[[File:Ultimo menu titanic.jpg|thumb|Il menù dell'ultimo pranzo a bordo]]
=== I costi ===
Il transatlantico ''Titanic'' costò circa 7,3 milioni di dollari (174 milioni di dollari del 2010).<ref name=B15>{{cita|Bossi 2012|p. 15}}.</ref> Un biglietto di sola andata per [[New York]], in suite di prima classe, costava {{M|3100|ul=dollari}}, circa {{M|40000|ul=euro}} del 2012;<ref name=B58>{{cita|Bossi 2012|p. 58}}.</ref> in appartamento di prima classe costava {{M|4350|u=dollari}} (o 870 sterline del 1912 pari a {{M|83200}} dollari del 2007, circa {{M|64100|u=euro}}); in cabina di prima classe {{M|150|u=dollari}} (o 30 sterline dell'epoca, pari a {{M|2975|u=dollari}} del 2007 o {{M|2300|u=euro}}<ref name=B16>{{cita|Bossi 2012|p. 16}}.</ref>). In cabina di seconda classe il viaggio costava circa {{M|60|u=dollari}} (o 12 sterline dell'epoca pari a 1200 dollari del 2007, ovvero circa {{M|930|u=euro}}), mentre un biglietto di terza classe veniva 32-{{M|40|u=dollari}} (6-8 sterline dell'epoca, circa 595-793 dollari del 2007, fra i 458 e i {{M|610|u=euro}}).<ref name = B116-117/> Tuttavia il prezzo variava in base alla stagione e al luogo di partenza.<ref name=H18/>
L'invio di un telegramma privato di 10 parole dal servizio telegrafico di bordo costava 3,12 dollari (12 scellini e 6 pence di allora, l'equivalente di 62 dollari del 2007, 48 euro), con 9 pence in più per ogni parola aggiuntiva.<ref name="B49">{{cita|Bossi 2012|p. 49}}.</ref>
Una partita a [[squash]] costava 50 centesimi ed una seduta al [[Hammam|bagno turco]] 1 dollaro (rispettivamente 9 e 18 dollari odierni).<ref name="B78-81">{{cita|Bossi 2012|pp. 78-81}}.</ref>
== Il viaggio ==
[[File:Titanic.jpg|thumb|Il ''Titanic'' molla gli ormeggi da [[Southampton]]]]
=== L'equipaggio ===
[[File:Titanic Disaster - Genuine Footage (1911-1912).webm|thumb|Filmato con immagini originali (1912)]]
Il ''Titanic'' era provvisto di un equipaggio di 892 membri per il suo viaggio inaugurale.<ref>{{cita|Mersey 1912|pp. 110-111}}.</ref> Come altre navi analoghe del suo tempo, non aveva personale permanente: i lavoratori che vi prestarono servizio vennero per la maggior parte ingaggiati poche ore prima della partenza da Southampton. Il processo di assunzione e reclutamento era iniziato il 23 marzo e alcuni membri erano stati inviati a Belfast, dove servirono da equipaggio ridotto durante le prove in mare del ''Titanic'' e il viaggio verso l'Inghilterra all'inizio di aprile.<ref>{{cita|Barratt 2009|p. 83}}.</ref>
Il [[Comandante (nautica)|comandante]] del ''Titanic'' era [[Edward Smith|Edward John Smith]], 62 anni, in forza alla [[White Star Line]] dal [[1880]] e comandante dal [[1887]]. Smith, noto per essere uno dei più esperti capitani al mondo, aveva comandato anche il viaggio inaugurale della nave gemella ''Olympic'' nel giugno [[1911]] e, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, pare che avesse pianificato che quello del ''Titanic'' sarebbe stato il suo ultimo viaggio prima del pensionamento; in una celebre dichiarazione aveva affermato di non riuscire ad immaginare alcun tipo di inconveniente che potesse accadere ai nuovi transatlantici e che la tecnica di costruzione fosse andata ben oltre gli incidenti che si potessero allora immaginare. Egli volle al suo fianco un [[comandante in seconda]] più esperto di quello che gli era stato assegnato: all'ultimo momento chiese quindi alla compagnia di trasbordare [[Henry Tingle Wilde]] sul ''Titanic'' per il viaggio inaugurale. Wilde, che prima si trovava sull{{'}}''Olympic'', subentrò così a [[William McMaster Murdoch]], che era stato da poco nominato comandante in seconda e venne degradato alla funzione di [[primo ufficiale di coperta|1º ufficiale]]; il 1º ufficiale [[Charles Lightoller]] diventò il 2°, mentre il 2º ufficiale previsto in origine, David Blair, fu trasferito su un'altra nave. Il 3º ufficiale fu [[Herbert Pitman]], il 4° [[Joseph Boxhall]], il 5° [[Harold Lowe]] ed il 6° [[James Paul Moody|James Moody]]. Il direttore della [[sala macchine]] fu l'ingegnere [[Joseph Bell (marittimo)|Joseph Bell]], mentre nei locali caldaie [[Frederick Barrett]] fu il capo fuochista. Il [[commissario di bordo]] fu [[Hugh McElroy]].
Blair, l'ufficiale trasferito, portò via con sé i suoi binocoli, che erano gli unici presenti a bordo: per una fatale dimenticanza, non erano stati imbarcati quelli in dotazione esplicita al ''Titanic''. Sembra che il comandante in seconda Wilde non fosse entusiasta di dover partire sul nuovo transatlantico e prima dello scalo a Queenstown scrisse alla sorella: «Questa nave continua a non piacermi, mi dà una strana sensazione».<ref name="B38-43">{{cita|Bossi 2012|pp. 38-43}}.</ref>
[[File:Edward J. Smith.jpg|thumb|left|Il comandante Edward J. Smith]]
Data la sua natura non permanente, la maggioranza dell'equipaggio secondario (specie i macchinisti e i fuochisti responsabili del funzionamento dei motori e delle caldaie, nonché il personale di camera, responsabile delle cambuse e dei passeggeri) non aveva formazione prettamente marinaresca;<ref>{{cita|Butler 1998|p. 238}}.</ref> esso era costituito per oltre il 97% da uomini, con sole 23 donne, principalmente assistenti di bordo.<ref name=G242>{{cita|Gill 2010|p. 242}}.</ref> Il resto del personale era adibito ad una grande varietà di mansioni: panettieri, cuochi, macellai, pesciaioli, lavapiatti, camerieri, istruttori ginnici, lavandai, addetti alle pulizie e persino un tipografo, che stampava il quotidiano di bordo destinato ai passeggeri, chiamato ''Atlantic Daily Bulletin'', contenente le ultime notizie ricevute dagli operatori telegrafici della nave.<ref>{{cita|Gill 2010|p. 162}}.</ref>
La maggior parte dell'equipaggio si imbarcò a Southampton il 6 aprile;<ref>{{cita|Eaton, Haas 1995|p. 56}}.</ref> in tutto, 699 membri provenivano da tale città.<ref name=G242/> Alcuni specialisti erano lavoratori autonomi o erano subappaltatori: tra di essi vi erano cinque impiegati postali, che lavoravano per la [[Royal Mail]] del Regno Unito e il Dipartimento delle Poste degli Stati Uniti d'America, il personale del ristorante della prima classe ''À la carte'' e del Café Parisien, gli operatori telegrafici [[Jack Phillips]] e [[Harold Bride]], dipendenti della [[Marconi Company|Marconi's Wireless Telegraph Company]], e gli otto musicisti, imbarcati in seconda classe con un titolo di viaggio di gruppo.
==== Lo stipendio dell'equipaggio ====
La paga dell'equipaggio variava considerevolmente, dalle 105 £ al mese del capitano Smith ({{M|10200|u=£}}) alle 3,10 £ ({{M|340|u=£}}) destinate alle hostess (le due citate sono equivalenze relative al secolo successivo). Il personale addetto alle consegne meno retribuite poteva tuttavia integrare lo stipendio in modo sostanziale grazie alle mance dei passeggeri.<ref>{{cita|Gill 2010|p. 246}}.</ref>
=== I passeggeri ===
{{vedi anche|Passeggeri del RMS Titanic}}
[[File:John Jacob Astor 1909.jpg|thumb|Il colonnello John Jacob Astor IV, il passeggero più facoltoso del ''Titanic'']]
I passeggeri del ''Titanic'' erano teoricamente {{formatnum:1317}}: 324 in prima classe, 284 in seconda e 709 in terza; 869 (66%) erano maschi e 447 (34%) femmine. C'erano 107 bambini a bordo, il maggior numero dei quali erano in terza classe.<ref>{{cita|Barratt 2009|p. 93}}.</ref> Durante il suo viaggio inaugurale la nave era notevolmente sotto-utilizzata, poiché poteva ospitare {{formatnum:2453}} passeggeri: 833 di prima classe, 614 di seconda e {{formatnum:1006}} di terza.<ref name=H18>{{cita|Howells 1999|p. 18}}.</ref>
Molti passeggeri della seconda classe, precedentemente prenotati su altre navi, vennero dirottati sul ''Titanic'' a causa di uno sciopero nelle forniture di carbone. Tra loro viaggiava il ceto medio della popolazione, come impiegati, insegnanti e commercianti. La terza classe era affollata di emigranti provenienti da tutte le parti del mondo, che erano coadiuvati dall'interprete di bordo. In prima classe erano imbarcati alcuni dei personaggi più facoltosi e conosciuti dell'epoca, quasi tutti [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]. Il più ricco di loro era il milionario [[John Jacob Astor IV]], il cui patrimonio personale ammontava a circa 150 milioni di dollari<ref name=B38-43/> e che era proprietario di alcuni prestigiosi immobili, tra cui il noto [[Waldorf-Astoria Hotel]] di [[New York]], in viaggio insieme alla giovanissima moglie [[Madeleine Astor|Madeleine]].<ref name=B127-128>{{cita|Bossi 2012|pp. 127-128}}.</ref>
Vi erano inoltre l'industriale [[Benjamin Guggenheim]] (il cui fratello [[Solomon R. Guggenheim|Solomon]] era titolare dell'[[Solomon R. Guggenheim Foundation|omonima fondazione d'arte]]),<ref name=B120-121>{{cita|Bossi 2012|pp. 120-121}}.</ref> [[Isidor Straus]] (fondatore del celebre centro commerciale [[Macy's]]) e la moglie Ida,<ref name=B122>{{cita|Bossi 2012|p. 122}}.</ref> Washington E. Roebling (nipote del costruttore del [[ponte di Brooklyn]], [[John Augustus Roebling]]), il consigliere presidenziale statunitense [[Archibald Butt]] (che tornava in America dopo una missione diplomatica a [[Città del Vaticano]] insieme al compagno, il pittore Francis Davis Millet), Arthur Ryerson (magnate americano dell'acciaio), il giornalista inglese [[William Thomas Stead]], Noël Leslie, contessa di Rothes, la scrittrice Helen Churchill Candee, lo scrittore [[Jacques Futrelle]],<ref name=B135>{{cita|Bossi 2012|p. 135}}.</ref> i produttori di [[Broadway]] Henry e Irene Harris, l'attrice cinematografica [[Dorothy Gibson]], la milionaria [[Margaret Brown|Margaret "Molly" Brown]],<ref name=B136-138>{{cita|Bossi 2012|pp. 136-138}}.</ref> lo [[Scherma|schermidore]] Sir [[Cosmo Duff-Gordon]] e sua moglie, la stilista [[Lady Duff Gordon]], [[George Dunton Widener]] (figlio del [[Peter Arrell Brown Widener|magnate]] dell'industria tranviaria statunitense) con la moglie [[Eleanor Elkins Widener|Eleanor]] e il figlio [[Harry Elkins Widener|Harry Elkins]], l'imprenditore del settore ferroviario [[John Borland Thayer]] con la moglie [[Marian Thayer|Marian]] ed il figlio primogenito [[Jack Thayer|Jack]] e molti altri.<ref name=B109-113>{{cita|Bossi 2012|pp. 109-113}}.</ref>
Avevano invece rinunciato al viaggio Lord Pirrie, presidente dei cantieri Harland and Wolff, e l'ambasciatore americano a [[Parigi]], nonché lo scienziato italiano [[Guglielmo Marconi]], il quale, seppur invitato, preferì imbarcarsi su un altro transatlantico, il ''[[RMS Lusitania|Lusitania]]''. In prima classe viaggiava anche l'amministratore delegato della White Star [[Joseph Bruce Ismay]], che aveva avuto l'idea di costruire la nave e ne aveva scelto il nome e che era solito partecipare ai viaggi inaugurali di tutte le imbarcazioni della sua flotta. Era pure presente il principale progettista, [[Thomas Andrews (ingegnere)|Thomas Andrews]], che voleva constatare di persona gli eventuali problemi del primo viaggio.<ref>{{cita|Brewster, Coulter 1998|p. 18}}.</ref> Andrews perse la vita nel naufragio, mentre Ismay s'imbarcò sull'ultima lancia disponibile, un battello pieghevole del tipo "Engelhardt".<ref name=B102>{{cita|Bossi 2012|p. 102}}.</ref>
Il numero esatto di persone a bordo non è noto, in quanto non tutti coloro che avevano acquistato i biglietti si imbarcarono effettivamente sulla nave: circa 50 persone annullarono il viaggio per vari motivi<ref>{{cita|Eaton, Haas 1995|p. 73}}.</ref> e non tutti quelli che si erano imbarcati rimasero a bordo per l'intero viaggio.<ref name=B116-117>{{cita|Bossi 2012|pp. 116-117}}.</ref>
=== La traversata ===
[[File:pontelancetitanic.jpg|thumb|left|Il ponte lance]]
Dopo la sua ultimazione, il 31 marzo 1912, la nave partì da [[Belfast]] il 2 aprile per giungere a Southampton due giorni dopo.<ref name=S22/>
La nave salpò il 10 aprile 1912 dall'Ormeggio 44 di [[Southampton]] ([[Regno Unito]]) alle ore 12:06.<ref name=B37>{{cita|Bossi 2012|p. 37}}.</ref> La durata del viaggio inaugurale del grande transatlantico era prevista di sette giorni, con arrivo previsto al molo 59<ref name=B88>{{cita|Bossi 2012|p. 88}}.</ref> di [[New York]] la mattina del 17 aprile.<ref>{{cita|Lang|p. 124}}.</ref>
Solo pochi minuti dopo si rischiò un incidente a causa del risucchio d'acqua causato dal movimento del ''Titanic'' e delle sue grandi eliche durante la partenza: la piccola nave ''New York'', ormeggiata nelle vicinanze, ruppe gli ormeggi e si avvicinò pericolosamente al gigante.<ref name=B84-85>{{cita|Bossi 2012|pp. 84-85}}.</ref> Il mancato incidente causò un ritardo di un'ora e non ebbe conseguenze peggiori grazie all'ordine del comandante Smith di fermare le macchine. Dopo avere attraversato [[la Manica]], il ''Titanic'' arrivò in serata a [[Cherbourg]], in [[Francia]], dove sostò completamente illuminato ed imbarcò alcuni passeggeri, per poi partire qualche ora dopo alla volta di Queenstown (oggi [[Cobh]]), in [[Irlanda]],<ref name=B88/> dove scesero 7 passeggeri e si imbarcarono numerosi emigranti irlandesi.
Ripartì da Queenstown alle 13:30 dell'11 aprile, seguendo la costa irlandese fino a [[Fastnet rock]].<ref>{{cita|Halpern 2011|p. 71}}.</ref> L'ultima fotografia del ''Titanic'' in navigazione verso New York venne scattata poco prima che doppiasse tale scoglio. Da quel momento la nave percorse {{Converti|1620|nmi}} attraverso il Nord Atlantico e raggiunse un punto nell'oceano noto come "l'angolo", a sud-est di Terranova, dove eseguì un cambio di rotta, come in quel punto facevano tutte le navi dirette verso gli Stati Uniti. Il ''Titanic'' navigò ancora per poche ore dopo l'angolo, su una linea [[Lossodromia|lossodromica]], percorrendo {{converti|1023|nmi}}, per poi avere il fatale contatto con l'iceberg. Per ultimare il viaggio avrebbe dovuto percorrere ancora {{Converti|193|nmi}}, fino al [[faro di Ambrose]] e infine al [[porto di New York]].<ref>{{cita|Halpern 2011|p. 73}}.</ref>
[[File:1912 Titanic Departure.jpg|thumb|Il ''Titanic'' a [[Southampton]], poco dopo la mancata collisione con il ''New York'']]
Dall'11 aprile a mezzogiorno del giorno successivo, il ''Titanic'' coprì {{Converti|484|nmi}}, il giorno seguente {{Converti|519|nmi}} e dal 12 aprile al mezzogiorno dell'ultimo giorno del suo viaggio {{Converti|546|nmi}}. Da allora fino al momento dell'affondamento viaggiò per altre {{Converti|258|nmi}}, con una velocità media di circa {{Converti|21|nodi}}.<ref>{{cita|Halpern 2011|pp. 74-75}}.</ref> Presso le coste dell'Irlanda il cielo era nuvoloso ed era presente vento contrario, ma entrando nell'Atlantico le nuvole si diradarono. Le temperature rimasero piuttosto miti sabato 13 aprile, mentre domenica 14 aprile il bastimento attraversò un fronte freddo con venti forti e onde fino a 2,4 metri. Le onde diminuirono di intensità nel corso della giornata, fino a quando, in serata, il tempo divenne sereno, con il cielo in condizione di [[Novilunio|luna nuova]] (quindi assenza della [[Luna]] visibile) mare molto calmo e temperatura poco superiore agli zero gradi [[Grado Celsius|centigradi]].<ref>{{cita|Halpern 2011|p. 80}}.</ref>
Già la sera dell'11 aprile, quando la nave si trovava ancora al largo delle coste irlandesi, le arrivò un [[marconigramma]] con segnalazioni di iceberg nei pressi di [[Terranova]], ma il messaggio non fu recapitato al capitano. Tra il 12 e il 13 aprile arrivarono molti altri avvertimenti di presenza di ghiaccio galleggiante, ma nessuno di questi fu mai recapitato a Smith.<ref name=B93-95/>
=== Le
{{
{{Doppia immagine verticale|sinistra|Titanic iceberg.jpg|Titanic Eisberg.jpg|190|Questo è l'[[iceberg]] che per quasi un secolo è stato creduto responsabile dell'affondamento. È stato fotografato da un passeggero del piroscafo ''Prinz Adalbert'', la mattina del 15 aprile sul luogo del naufragio.|L'iceberg che affondò il ''Titanic'', in realtà, probabilmente fu questo, perché meglio corrisponde alla sagoma descritta da alcuni testimoni sopravvissuti e su di esso furono rinvenute tracce di vernice analoga a quella presente sulla nave.
Scoperta nell'aprile del 2000, questa foto è stata scattata il 20 aprile dal marinaio [[Boemia|boemo]] Štěpán Řehořek, del piroscafo ''Bremen''.<ref>
[http://www.encyclopedia-titanica.org Encyclopedia Titanica]</ref>}}
Il 14 aprile, dopo quattro giorni di navigazione, verso le 13:30, il comandante discusse con Bruce Ismay di un messaggio appena ricevuto dal piroscafo [[RMS Baltic|''Baltic'']], anch'esso della White Star Line, che segnalava la presenza di ghiaccio a {{M|400|u=km}} sulla rotta del ''Titanic''. Il direttore della compagnia non diede eccessivo peso alla cosa, quindi venne ritenuto sufficiente spostare la rotta del transatlantico sulla traccia esterna meridionale (''Outward Southern Track''), un corridoio di navigazione concordato per le navi di linea. I due uomini discussero anche della velocità, decidendo di portarla al massimo possibile.<ref name=B28-33/> Nelle precedenti 24 ore, infatti, erano state percorse ben 546 miglia nautiche e c'era la possibilità di arrivare a New York con un giorno di anticipo, evento che avrebbe potuto essere ampiamente sfruttato a fini promozionali (similarmente a quanto accaduto alla nave gemella ''Olympic'', che circa un anno prima aveva riscosso grande successo compiendo lo stesso percorso in poco meno di sei giorni e senza nemmeno accendere tutte le caldaie). Non è mai stato chiarito chi si prese la responsabilità finale della decisione.<ref name=B38-43/>
In giornata continuarono ad arrivare via radio svariate segnalazioni di iceberg, ma nessuna di queste arrivò mai in plancia di comando: alle 13:45 giunse un messaggio di segnalazione dal piroscafo ''Amerika'' e nel pomeriggio fu ricevuto un altro avviso dal ''Mesaba''. I marconisti del ''Titanic'', oltretutto, non prestarono attenzione a questi dispacci, poiché impegnati nell'invio dei numerosi messaggi privati dei passeggeri, che si erano accumulati fin dal giorno prima a causa di un guasto all'apparecchiatura radio (i cavi del trasformatore secondario si erano bruciati).<ref name=B38-43/>
Verso le 21:00 la temperatura era scesa a un grado sopra lo zero. In tale frangente Smith, dopo aver cenato nel ristorante su invito di alcuni passeggeri, si recò in plancia e parlò con Lightoller delle condizioni eccezionalmente calme del mare, poi si ritirò in cabina ordinando di chiamarlo se fosse accaduto qualcosa di strano e di diminuire la velocità in caso di foschia. L'abbassamento della temperatura poteva far supporre che la nave si stesse avvicinando a un banco di iceberg,<ref name=B97-100>{{cita|Bossi 2012|pp. 97-100}}.</ref> sicché Lightoller disse alle vedette di prestare particolare attenzione ai ghiacci galleggianti, soprattutto a quelli di ridotte dimensioni, detti ''[[Iceberg|growlers]].'' Alle 22:00 Lightoller si ritirò a sua volta in cabina e venne sostituito al comando da Murdoch.<ref name=B93-95>{{cita|Bossi 2012|pp. 93-95}}.</ref>
Alle 23:00 il mercantile ''[[Californian]]'', che sostava bloccato nella banchisa a 17 miglia a nord-ovest dal ''Titanic'', inviò un marconigramma urgente per segnalare di essersi fermato a causa della presenza di un vasto campo di [[iceberg]] in zona; anche questo messaggio non venne recapitato in plancia e anzi il marconista Phillips, dopo aver sentito il messaggio dell'operatore del ''Californian'' ad altissimo volume a causa della vicinanza delle due navi, gli rispose seccato dicendogli di tacere, visto che gli aveva interrotto una conversazione con la stazione telegrafica di [[Capo Race]], a [[Terranova]]. Analizzando nel complesso l'atteggiamento di tutto l'equipaggio del ''Titanic'', si nota un diffuso eccesso di leggerezza e sicurezza.<ref name=B93-95/>
==== La collisione ====
[[File:Every life a delight (1914) (14595288168).jpg|thumb|Un disegno immaginario della collisione, di Sir James Henry Potts (1914)]]
La dinamica precisa della collisione non è mai stata chiarita appieno. La manovra stessa eseguita per evitare l'[[iceberg]] è stata messa in discussione negli anni e interpretata in diversi modi, sia dai testimoni alle inchieste, sia dagli esperti di navigazione dell'epoca e posteriori.
Quello che è certo è che alle 23:40 (ora locale della nave, [[UTC-3]]) le vedette [[Frederick Fleet]] e [[Reginald Lee]]<ref name="L9-11">{{cita|Lord 1998|pp. 9-11}}.</ref> videro una massa scura di fronte alla nave, che riconobbero essere un iceberg; già qualche minuto prima avevano scorto in lontananza uno strano luccichio, ma trovandosi a operare "a [[occhio nudo]]", a causa della mancanza dei binocoli, l'avvistamento effettivo avvenne diversi minuti dopo, quando ormai la distanza tra il blocco di ghiaccio e la nave era di poche centinaia di metri. Alcuni uomini di mare, chiamati a dare un parere durante le inchieste, furono però dell'idea che, in una notte senza luna, un ostacolo al buio si sarebbe individuato più facilmente a visuale aperta, anziché ingrandita e concentrata su un punto. Lo stesso [[Ernest Shackleton|Sir Ernest Shackleton]], esperto dei mari glaciali, sostenne questa teoria all'inchiesta del Regno Unito del [[Board of Trade]].
Istintivamente [[Frederick Fleet|Fleet]] diede l'allarme suonando tre volte la campana e telefonò alla plancia di comando, dove gli rispose il sesto ufficiale [[James Paul Moody|James Moody]], che gli chiese cosa avesse visto, domanda alla quale la vedetta rispose «''Iceberg, right ahead!''» («''Iceberg, proprio davanti!''»).<ref name="L10">{{cita|Lord 1998|p. 10}}.</ref> Al comando della nave, in quel momento, come già accennato, si trovava il primo ufficiale Murdoch, il quale innanzitutto si preoccupò di allontanare la prua dall'iceberg, ordinando pertanto al timoniere [[Robert Hichens]] di virare tutto a sinistra. La manovra avrebbe però avvicinato la poppa all'ostacolo ed è per questo che poco dopo Murdoch ordinò anche una contro-virata a dritta. Non è chiaro se il secondo ordine venne dato prima o dopo la collisione, ma il marinaio [[Alfred Olliver]], che in quel momento si trovava nei pressi della plancia, dichiarò di averlo sentito dare chiaramente. Prima della collisione fu anche dato l'ordine di chiudere tutte le [[Porta stagna|porte stagne]].
Per quanto riguarda i motori, molti sostennero che furono messi "indietro tutta", ma questo potrebbe non essere vero. La diminuzione della velocità di una nave rende infatti meno efficiente l'effetto evolutivo del timone, per cui una virata di emergenza con la nave "frenata" sarebbe stata più lenta e meno efficace, e Murdoch, uno degli ufficiali più anziani ed esperti in forza alla White Star, doveva ben essere a conoscenza di ciò; inoltre l'inversione istantanea delle macchine alla velocità di crociera (una manovra chiamata ''[[crash stop]]'') avrebbe provocato una forte scossa per tutta la nave, che nessuno ha dichiarato di aver sentito, e avrebbe addirittura potuto far saltare gli assi e danneggiare i motori. Sicuramente Murdoch fece fermare le macchine, dal momento che i fuochisti ricevettero come primo ordine quello di chiudere gli ammortizzatori delle caldaie e quindi di diminuire la pressione del vapore, necessario al pieno funzionamento dei propulsori, ma non è chiaro se poi le fece invertire, in quanto un ordine di "indietro tutta" avrebbe comportato la necessità di alimentare ancor di più le caldaie e quindi continuare a produrre vapore. Oltretutto, come già accennato, soltanto le due eliche laterali della nave, azionate dalle motrici alternative, potevano ruotare in entrambi i sensi, mentre quella centrale, azionata dalla turbina a bassa pressione, non poteva essere invertita e, in caso di ordine di "indietro tutta", poteva solo essere fermata.
Dalle testimonianze dei superstiti l'impatto non fu quasi avvertito in prima classe, se non per un tintinnio dei lampadari di cristallo e per alcuni oggetti che caddero dai comodini;<ref name="L11-12">{{cita|Lord 1998|pp. 11-12}}.</ref> i passeggeri di seconda classe lo descrissero come "una vibrazione ovattata, strana e breve", quelli di terza parlarono di "un botto sordo".<ref name="L25">{{cita|Lord 1998|p. 25}}.</ref>
I primi ad assistere al cedimento dello scafo furono i fuochisti, i quali però non capirono subito la reale entità del danno.<ref name="L24">{{cita|Lord 1998|p. 24}}.</ref> Uno di loro rese la seguente testimonianza:
{{Citazione|All'improvviso la murata di dritta parve rovinarci addosso. Si sentì come uno scoppio di arma da fuoco e l'acqua cominciò a scorrere intorno; ci gorgogliò tra le gambe e noi ci precipitammo con un balzo nel compartimento successivo chiudendoci alle spalle la porta stagna. Non pensai, e nessuno lo pensò in quel momento, che il "Titanic" sarebbe potuto affondare.}}
Lightoller, che in quel momento si trovava lecitamente a letto nella sua cabina, testimoniò di aver avvertito soltanto « [...] un'interruzione nella monotonia del movimento».<ref name="B95-97">{{cita|Bossi 2012|pp. 95-97}}.</ref>
==== Prime fasi dopo l'impatto ====
[[File:TitanicRoute.svg|thumb|left|La posizione registrata del ''Titanic'' al momento dell'impatto fu {{coord|41|46|N|50|14|W}}. Il relitto fu trovato al {{coord|41|43|N|49|56|W}}, a circa 25 km di distanza.]]
Mentre l'acqua cominciava a invadere i compartimenti, il comandante [[Edward Smith|Smith]] rientrò in servizio ed ordinò di scandagliare la nave.<ref name=L28-29>{{cita|Lord 1998|pp. 28-29}}.</ref> Secondo gli studi compiuti durante la progettazione, la nave sarebbe potuta rimanere a galla anche con quattro compartimenti allagati in successione, ma non con cinque, e le sei falle aperte dall'iceberg interessavano i primi cinque compartimenti prodieri. La situazione pertanto apparve subito drammatica.<ref name=B95-97/>
Sebbene le paratie fossero state chiuse prontamente, l'attivazione delle pompe idrauliche non facilitò l'evacuazione dei compartimenti caldaie, in cui si registrarono le prime vittime. Dopo 15 minuti tutti i locali caldaie furono evacuati. Nello stesso tempo alle sale macchine e alle zone turbine fu ordinato di arrestare completamente la propulsione, ma al personale non fu detto di abbandonare i posti; di conseguenza tutti i banchi elettrici degli [[Alternatore|alternatori]] rimasero in funzione sino alle ultime fasi del naufragio.<ref name=B97-100/>
L'allagamento delle sale macchine procedette per gradi e fu notevolmente ritardato dalla chiusura delle porte stagne e dalle pompe: ciò permise di continuare a fornire energia elettrica per il funzionamento delle apparecchiature e per l'illuminazione necessarie alle operazioni di evacuazione della nave.<ref name=L33>{{cita|Lord 1998|p. 33}}.</ref>
I calcoli effettuati da Thomas Andrews rivelarono che il transatlantico si sarebbe inabissato entro un'ora e mezza o due ore al massimo. Fu dato quindi l'ordine di abbandonare la nave.<ref name=B98>{{cita|Bossi 2012|p. 98}}.</ref>
Il ''Titanic'' era dotato di {{M|3560}} [[Salvagente anulare|salvagenti]] individuali, ma di sole 16 [[lancia di salvataggio|lance di salvataggio]] (più 4 pieghevoli), per una capacità totale di 1178 posti, insufficienti per tutti i passeggeri e l'equipaggio. Per le operazioni d'imbarco sulle scialuppe il comandante prescrisse di far salire "[[Prima donne e bambini|prima le donne e i bambini]]",<ref name=B100-105>{{cita|Bossi 2012|pp. 100-105}}.</ref> ma alcuni degli ufficiali equivocarono tale ordine, impedendo agli uomini di salire sulle lance; in realtà il comandante intendeva dire che gli uomini sarebbero potuti salire dopo le donne e i bambini se fosse rimasto spazio libero.<ref>{{cita|Lord|p. 63}}.</ref> La prima lancia fu calata in mare alle 00:40 dal lato di dritta con sole 28 persone a bordo; poco dopo ne fu calata una con solo 12 persone, sebbene la capacità delle lance fosse di 65 passeggeri l'una. Molte altre lance vennero calate in mare con parecchi posti vuoti.<ref name=B100-105/>
[[File:Titanic Band.jpg|thumb|I componenti dell'[[Orchestra del Titanic|orchestra]] continuarono a suonare durante il naufragio]]
{{citazione|Ci era stato detto che non vi era alcun pericolo e, credendo che ciò fosse vero dal comportamento generale dei passeggeri e degli ufficiali che ho visto, ho insistito sul fatto che la mia famiglia rimanesse a letto e aspettasse sviluppi. Dopo essere andato ancora una volta da un amico chiesi al nostro steward che stava lì cosa avesse sentito. Rispose che era appena stato ordinato a tutti i passeggeri di indossare i salvagenti.|Testimonianza di Washington Dodge|Having been told that there was no danger, and believing such to be the fact from the general conduct of the passengers & such officers as I saw I insisted that my family remain in bed and await developments. Once more returning to the companion way I asked our steward who was standing in there was he had heard. He replied the order has just come down for all passengers to put on life preservers.<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.gilderlehrman.org/sites/default/files/inline-pdfs/07640_FPS.pdf|titolo=Eyewitness account of the sinking of the Titanic, 1912|autore=Washington Dodge|curatore=The Gilder Lehrman Institute of American History|anno=1912 e 2012|lingua=en|p=1}}</ref>|lingua=en}}
I passeggeri di prima e seconda classe ebbero facile accesso al ponte lance tramite le scale che conducevano al ponte d'imbarco, mentre i passeggeri di terza ebbero notevoli difficoltà a trovare il percorso. Di tutti i passeggeri di terza classe se ne salvò soltanto un terzo; ciò diede origine alla “leggenda”, supportata anche da alcune testimonianze, secondo la quale vennero intenzionalmente trascurati.<ref name=L70-71>{{cita|Lord 1998|pp. 70-71}}.</ref>
Poco dopo la mezzanotte, il 4º ufficiale Boxhall scorse le luci di una nave a circa 10 miglia di distanza: si trattava del ''Californian''. Smith autorizzò quindi il suo sottoposto a sparare otto [[Razzo di segnalazione|razzi di segnalazione]], uno ogni cinque minuti, ma non ottenne alcun risultato.<ref name=B99>{{cita|Bossi 2012|p. 99}}.</ref> Più o meno allo stesso momento, il comandante si recò personalmente in sala radio a consegnare una richiesta di aiuto ai due marconisti, i quali a partire dalle 00:15 inviarono i primi messaggi di emergenza col codice [[CQD]]; dalle 00:45 venne adottato anche il nuovo segnale [[SOS]].<ref name=L35-36>{{cita|Lord 1998|pp. 35-36}}.</ref> Il primo uomo in Europa a captare la richiesta di soccorso fu il radioamatore [[Arthur Moore]].<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/il-primo-uomo-che-sent%C3%AC-l-urlo-del-titanic.html?nc|titolo=Il primo uomo che sentì l'urlo del Titanic|accesso=15 aprile 2012}}</ref> Il primo bastimento a rispondere fu il tedesco ''[[SS Frankfurt]]'', seguito da molte altre imbarcazioni, le quali erano però tutte troppo distanti per intervenire in tempi brevi.<ref name=L59>{{cita|Lord 1998|p. 59}}.</ref> Dalla terraferma, anche la stazione di Cape Race provvide a diffondere la richiesta di aiuto.
I segnali di allarme giunsero anche all{{'}}''Olympic'', che era anch'esso in navigazione, sulla tratta opposta New York-Southampton, ma si trovava lontanissimo, a circa 930 km dal luogo della collisione. La nave gemella del ''Titanic'' comunque si adoperò a sua volta per fare da "ponte radio", essendo dotata di un [[telegrafo]] estremamente potente.
La nave più vicina ad aver risposto era il {{nave|RMS|Carpathia||6}}, distante 58 [[Miglio nautico|miglia nautiche]] (circa 93 km). Il marconista del ''Carpathia'' [[Harold Cottam]] aveva infatti ricevuto un messaggio da Capo Race in cui si segnalava la presenza di alcuni messaggi privati destinati al ''Titanic'' e, pensando di rendersi utile, aveva notificato ciò al celebre transatlantico, ricevendo in risposta il segnale di soccorso. Allibito, Cottam svegliò velocemente il comandante [[Arthur Rostron]],<ref name=L58-59/> il quale tracciò subito un percorso verso l'ultima posizione nota del piroscafo della White Star Line e diede l'ordine di invertire la rotta e mettere le macchine avanti tutta; venne però calcolato che sarebbero occorse quattro ore per arrivare sul posto.<ref name=L58-59>{{cita|Lord 1998|pp. 58-59}}.</ref> La nave in assoluto più vicina era in realtà il già citato ''[[Californian]]'', distante circa 15 km, che sarebbe quindi stato perfettamente in grado di intervenire ben più tempestivamente del ''Carpathia''. Il bastimento della Leyland Line in quel momento sostava a macchine ferme per via dei ghiacci e non reagì al segnale di soccorso del ''Titanic'' in quanto il suo telegrafista Cyril Evans, dopo che era stato zittito, aveva disattivato l'apparecchio radio e si era ritirato nella sua cabina; i membri del suo equipaggio videro gli spari pirotecnici provenienti dalla nave che stava affondando, ma non ne capirono il significato, quindi il comandante Stanley Lord ordinò semplicemente di tentare un contatto con la lampada Morse, che però fallì.
Due ore dopo l'impatto con l'iceberg, il ''Titanic'' aveva imbarcato almeno 25 milioni di litri d'acqua<ref name=B97-100/> (pari a circa {{M|25000}} tonnellate) e la situazione cominciava ad assumere aspetti drammatici. L'orchestra di bordo continuò a suonare fino all'1:40 circa. L'ultimo brano suonato fu un inno cristiano, forse ''Autunno'' o più probabilmente ''Nearer, My God, to Thee'' (''[[Più presso a te, Signor]]''). Tutti i musicisti morirono nel naufragio.<ref name=B76-78/>
==== Fasi finali dell'inabissamento ====
[[File:Titanic sinking gif.gif|thumb|left|Una [[Graphics Interchange Format|GIF]] animata del naufragio, a colori e con l'orario indicato per ogni fase dell'affondamento]]
Grazie alle testimonianze dei sopravvissuti ed alle ricostruzioni effettuate dopo il ritrovamento del relitto, si è stabilito che verso l'1:30 la prua della nave era completamente sommersa, con la poppa fuori dall'acqua.<ref name=B7-9/>
La scialuppa pieghevole D venne calata in mare con 44 persone a bordo (la capacità era di 47) dopo che Lightoller e i suoi marinai l'avevano difesa dall'assalto degli altri passeggeri. Queste erano le ultime lance rimaste a disposizione.<ref name=B102/> Circa un centinaio di persone si radunarono intorno a due sacerdoti e cominciarono a recitare il rosario.<ref name=B99/> Con loro arrivarono anche tutti i macchinisti, che avevano lavorato alle pompe, ritardando il più possibile l'inabissamento e assicurando energia elettrica fino quasi alla fine: i macchinisti morirono tutti, così come tutto il personale non marittimo.<ref name=B102/>
[[File:Stöwer Titanic.jpg|thumb|Il naufragio in un dipinto d'epoca di [[Willy Stöwer]]]]
Verso le ore 2:10 la poppa si era sollevata al punto da formare un angolo di 30° con la superficie del mare, stagliandosi contro il cielo stellato. La forza terrificante generata dall'emergere dello scafo provocò il lento schiacciamento della chiglia e la dilatazione delle sovrastrutture, che portarono lo scafo al punto di rottura. Secondo i calcoli effettuati dagli scienziati della spedizione del 1997, sul ''Titanic'' agì in quel momento una [[pressione]] di tre tonnellate per centimetro quadrato. I fumaioli si staccarono uno dopo l'altro, a cominciare da quello più a prua, mentre l'acqua ruppe i vetri della cupola e inondò lo scalone, riversandosi nella nave.<ref name=B97-100/>
Il testimone oculare Jack Thayer rese questa testimonianza:<ref name=B109-115>{{cita|Bossi 2012|pp. 109-115}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/john-borland-thayer-jr.html|titolo=La testimonianza di Jack Thayer|lingua=en|accesso = 31 maggio 2020}}</ref>
{{Citazione|Il ponte era leggermente girato verso di noi. Si vedevano mucchi dei quasi {{M|1500}} passeggeri rimasti a bordo che si affastellavano come sciami d'api, ma solo per ricadere a gruppi, a coppie, da soli, mentre circa 80 metri di scafo si alzavano formando con la superficie un angolo di circa 70°. Poi la nave, e con essa il tempo stesso, sembrarono fermarsi. Infine, gradualmente, il ponte si girò, come a voler nascondere l'orrendo spettacolo alla nostra vista.|Testimonianza di Jack Thayer|Her deck was turned slightly toward us. We could see groups of the almost fifteen hundred people aboard, clinging in clusters or bunches, like swarming bees; only to fall in masses, pairs or singly, as the great part of the ship, two hundred and fifty feet of it, rose into the sky, till it reached a sixty-five or seventy degree angle. Here it seemed to pause, and just hung, for what felt like minutes. Gradually she turned her deck away from us, as though to hide from our sight the awful spectacle.|lingua=en}}
L'acqua penetrò all'interno della crepa prodotta dalla frattura della nave in due tronconi, velocizzando l'inabissamento del troncone di prua (nonostante non si fosse ancora completamente staccato dal troncone di poppa) e consentendo alla poppa di rialzarsi perpendicolarmente. In quel momento la prua si staccò completamente e si inabissò, lasciando galleggiare la poppa per qualche minuto.<ref name=B97-100/>
Alle 2:20 anche la parte poppiera, ormai invasa dall'acqua, colò a picco verticalmente, portando a termine la breve vita del ''Titanic''.<ref name=B7-9/>
=== Le operazioni di salvataggio ===
{{vedi anche|passeggeri del RMS Titanic|lance di salvataggio del RMS Titanic}}
[[File:Ships around Titanic it.jpg|thumb|Le navi più vicine al ''Titanic'' la notte del naufragio]]
La quasi totalità dei superstiti risultò consistere nelle persone che avevano preso posto sulle lance, mentre pochissimi furono i sopravvissuti tra quanti erano ancora a bordo del ''Titanic'' nella fase finale del naufragio. La temperatura era di circa 0 °C, condizione in cui l'essere umano, senza protezioni, è in grado di resistere al massimo per 10 minuti prima di assiderarsi. Gran parte dei naufraghi morì appunto per [[ipotermia]] e non per [[annegamento]], dato che quasi tutti indossavano il [[giubbotto salvagente]]; un caso particolare in questo senso fu il panettiere [[Charles Joughin]], il quale rimase a mollo nelle gelide acque oceaniche per quasi un'ora e mezza, probabilmente perché aveva bevuto alcuni bicchieri di [[whisky]] durante il naufragio.<ref name=B104-105>{{cita|Bossi 2012|pp. 104-105}}.</ref>
Otto membri dell'equipaggio, due dei quali morirono per ipotermia dopo il salvataggio, furono recuperati dalla lancia numero 4, la penultima a lasciare la nave che, al comando del timoniere Walter Perkis, si era trattenuta nei pressi del transatlantico allo scopo di imbarcare altri passeggeri dai portelloni laterali (che però furono trovati chiusi) e di recuperare quelli che potevano raggiungerla a nuoto.<ref name=boats>{{cita pubblicazione|autore=Bill Wormstedt|autore2=Tad Fitch|titolo=Titanic Lifeboat Occupancy Totals|anno=2011|url=https://wormstedt.com/titanic/lifeboats/occupancy.pdf|pp=3-16}}</ref>
{{doppia immagine|sinistra|TITANIC life boats on way to CARPATHIA.png|200|Titanicboat 12.jpg|106|Due lance di salvataggio del ''Titanic'' fotografate da bordo del ''Carpathia''; la lancia sulla dritta è la n. 14, sulla quale si trovava il 5º ufficiale [[Harold Lowe]]|La lancia numero 12 in prossimità del ''Carpathia''}}
Altri quattro naufraghi, uno dei quali deceduto dopo il recupero, vennero tratti in salvo dalla lancia n. 14 che, al comando del quinto ufficiale [[Harold Lowe|Harold Godfrey Lowe]], fu l'unica imbarcazione a tornare verso il gruppo dei naufraghi in cerca di superstiti.<ref name=boats/>
Venti o trenta naufraghi riuscirono a raggiungere la pieghevole «A», rimasta alla deriva semiallagata (all'interno vi erano 30-35 centimetri d'acqua, tanto che i superstiti dovettero trascorrere ore con l'acqua alle ginocchia) e con i fianchi di tela abbassati. Molti di essi morirono di ipotermia nel corso della notte, mentre i sopravvissuti, il cui numero non è mai stato del tutto accertato (si pensa tra le 14 e le 20 persone), vennero recuperati, la mattina seguente, dalla lancia numero 14.<ref name=B102/>
Tra i superstiti della pieghevole «A» vi fu anche Rhoda Mary Abbott, l'unica donna sopravvissuta a non essere salita su una lancia prima del definitivo inabissamento. Alcune decine di superstiti si arrampicarono invece sui resti della pieghevole «B», che si era capovolta, ma alcuni di essi morirono d'ipotermia nel corso della notte; tra di essi vi fu primo radiotelegrafista Jack Phillips, che spirò appena dopo essersi salvato, facendo appena in tempo a comunicare i nomi di tutte le navi con cui aveva dialogato lanciando i segnali d'emergenza. I naufraghi sopravvissuti invece vennero presi a bordo, la mattina successiva, dalle lance 4 e 12.<ref name=B102/> Tra i superstiti della pieghevole «B» vi furono il secondo ufficiale [[Charles Lightoller]] (il quale fece disporre gli altri su due file, in modo da non far ribaltare la lancia) il secondo radiotelegrafista Harold Sidney Bride e i passeggeri di prima classe Jack Thayer e Archibald Gracie, che furono tra i principali testimoni oculari delle fasi finali dell'inabissamento del ''Titanic''.<ref name=B109-115/>
L'unica altra lancia a recuperare dei superstiti dall'acqua fu la pieghevole «D», i cui occupanti trassero in salvo il passeggero di prima classe Frederick Maxfield Hoyt, che era riuscito a raggiungere a nuoto l'imbarcazione, una delle più vicine al ''Titanic'', saltando in mare dopo avervi fatto salire la moglie.<ref name=boats/> Verso le 4:00 giunse sul posto il ''[[RMS Carpathia|Carpathia]]'', che nell'arco delle successive quattro ore recuperò i naufraghi sopravvissuti sulle lance. Le salme di quattro vittime decedute a bordo delle lance furono sepolte in mare dal piroscafo: si trattava, probabilmente di David Livshin/Abraham Harmer (pieghevole B), William Fisher Hoyt (lancia 14), Sidney Conrad Siebert e Willam Henry Lyons (lancia 4), tutte persone recuperate dal mare. A bordo fu poi tenuta una cerimonia religiosa per i dispersi e alle 8:50 la nave partì per [[New York]], dove arrivò il 18 aprile con 706 superstiti.<ref name=B100-105/>
== Le inchieste sul naufragio ==
{{vedi anche|Inchieste sul naufragio del RMS Titanic}}
[[File:Titanic-sinking-plan-it.svg|thumb|upright=1.4|Una scheda dei danni subiti dal Titanic durante il naufragio]]
Subito dopo il [[Naufragio del RMS Titanic|naufragio]] furono aperte due inchieste, una da parte del governo statunitense e una dal [[governo del Regno Unito]].
L'inchiesta statunitense fu avviata il 19 aprile 1912; la commissione era composta da 6 senatori di varie appartenenze politiche, presieduti da William Alden Smith.<ref name=B191>{{cita|Bossi 2012|p. 191}}.</ref> Questa decisione fu assunta dal [[Congresso degli Stati Uniti|Congresso]].<ref name=B191/>
L'inchiesta del Regno Unito ebbe invece luogo dal 2 maggio al 3 luglio 1912, principalmente presso il ''London Scottish Drill Hall''. Il luogo era stato scelto per le sue grandi dimensioni, poiché era previsto un pubblico considerevole.<ref>{{cita|Eaton Haas 1994|p. 260}}.</ref>
Le inchieste giunsero alle conclusioni che la mancanza di preparativi per le emergenze aveva fatto sì che i passeggeri e l'equipaggio del ''Titanic'' fossero stati colti alla sprovvista; l'equipaggio non era stato adeguatamente addestrato; l'unico dei tanti avvisi di iceberg ricevuti che era giunto al capitano Smith era stato da lui sottovalutato; il [[Board of Trade]] si sarebbe dovuto occupare con maggiore attenzione del numero delle scialuppe; il capitano del ''[[Californian]]'' Stanley Lord aveva trascurato le richieste di aiuto della nave in difficoltà.<ref>{{cita|Ward 2012|pp. 153-154}}.</ref>
Le raccomandazioni dei rapporti delle due inchieste portarono a molti cambiamenti delle leggi sulla [[sicurezza navale]].
== Il relitto ==
{{vedi anche|Relitto del RMS Titanic}}
[[File:Detached rusticles hires.jpg|thumb|[[Rusticles]] sul relitto del Titanic. Sono delle formazioni sedimentarie di ossidi di ferro e batteri, causati principalmente dall{{'}}''[[Halomonas titanicae]]'', batterio scoperto nel 2010 e battezzato con tale nome proprio in onore del transatlantico]]
Il relitto del ''Titanic'' venne scoperto il 1º settembre 1985, a 73 anni di distanza dall'affondamento, dal ricercatore [[Robert Ballard]]. Ballard e il suo team calcolarono la posizione del relitto grazie ad alcuni rilievi effettuati in spedizioni fallimentari precedenti e, con un sommergibile chiamato ''Argo'', cominciarono ad esplorare il fondale marino cercando di individuare la nave. Dopo una settimana di ricerche, comparve sui loro monitor l'immagine di una caldaia, che sembrava essere proprio del tipo installato sul transatlantico. Il giorno seguente individuarono la sezione di prua della nave.
[[File:Captain Smith's bathroom.jpg|thumb|left|Bagno del capitano Smith]]
I resti del ''Titanic'', dal loro ritrovamento, si sono sempre presentati in condizioni di conservazione pessime. La scoperta più interessante fu che la nave si era spaccata in due tronconi, con la sezione di poppa situata a 600 metri di distanza dalla prua e rivolta in direzione opposta.<ref name=B204-206>{{cita|Bossi 2012|pp. 204-206}}.</ref> C'erano testimonianze discordanti sul fatto che la nave si fosse spezzata e le inchieste del 1912 avevano concluso che si fosse inabissata intatta. Per esempio, il 2º ufficiale Lightoller e il colonnello Gracie affermarono sempre che lo scafo naufragò intatto e così pure Lawrence Beesley nel suo libro ''The Loss of the Titanic''. Secondo i disegni riportati nel libro di Ballard, è probabile che la rottura si sia verificata poco sotto il livello dell'acqua, non risultando quindi visibile direttamente. Ciò che i testimoni videro fu infatti l'improvvisa discesa del troncone di poppa sulla superficie, che poi si rialzò in posizione verticale.<ref name=B204-206/>
[[File:Titanic wreck bow.jpg|thumb|left|La prua fotografata nel giugno 2004]]
Diversi scienziati, tra cui Robert Ballard, ritengono che le visite turistiche al relitto stiano accelerando il processo di degrado.<ref name=B218-219>{{cita|Bossi 2012|pp. 218-219}}.</ref> Il batterio ''[[Halomonas titanicae]]'', così chiamato proprio perché scoperto nel relitto del ''Titanic'', sta progressivamente consumando il ferro fin dal momento del naufragio, ma, a causa del danno aggiunto dai visitatori, la [[National Oceanic and Atmospheric Administration]] americana stima che « [...] lo scafo e la struttura della nave potrebbe collassare sul fondale oceanico entro i prossimi 50 anni»<ref name=B222-224>{{cita|Bossi 2012|pp. 222-224}}.</ref> (entro 80-100 anni secondo altre stime).<ref name=B222-224/>
Alternativamente, vi è la concreta possibilità che la fine del relitto non sia quella di esser ridotto in ruggine, bensì di esser sepolto. Nel 2012 una spedizione organizzata dalla [[National Geographic Society]] ha rilevato un imponente sistema di dune sabbiose, più elevate del relitto stesso, che stanno muovendosi lungo il fondale in direzione nord-ovest verso sud-ovest e che nel giro di un trentennio potrebbero ricoprire totalmente il relitto, creando un ambiente anaerobico, che preserverebbe lo scafo dalla corrosione batterica, ma che impedirebbe qualsiasi altra missione scientifica.<ref name=B224>{{cita|Bossi 2012|p. 224}}.</ref>
[[File:Titanic's cherub.jpg|thumb|Una ricostruzione del cherubino nella [[Grande Scalinata del Titanic|scalinata di prima classe]], più prossima al film del 1997 ''Titanic'']]
Furono recuperati circa 5000 manufatti, una parte dei quali vennero portati in Francia, dove un'associazione di artigiani, ognuno specializzato in un campo diverso, li restaurò pazientemente. Per esempio, furono rimessi a nuovo alcuni trombini (ossia le sirene a vapore dei fumaioli), la base in legno di una bussola, una statuetta di ceramica, la griglia metallica di una panchina, una valigia da uomo contenente indumenti, perfino materiale cartaceo come spartiti musicali, lettere, ricevute bancarie, ecc. Alcuni restauratori sono però contrari al completo restauro dei reperti, pensando che essi siano più significativi se mantengono traccia del trauma che hanno subìto.<ref name=B211>{{cita|Bossi 2012|p. 211}}.</ref>
[[File:Titanic Exhibition Store, Luxor (6962816256).jpg|thumb|Alcuni piatti esposti in una mostra a [[Las Vegas]]]]
Il 7 giugno 1994 furono assegnati alla RMS Titanic Inc. i diritti di proprietà e di recupero sul relitto da parte della Corte Distrettuale statunitense per il Distretto orientale della [[Virginia]] (''U.S. District Court for the Eastern District of Virginia'') di [[Richmond (Virginia)|Richmond]]. RMS Titanic Inc., società affiliata della Premier Exhibitions Inc., e i suoi predecessori avevano condotto sette spedizioni al relitto tra il 1987 e il 2004 ed erano stati recuperati circa {{M|5500}} oggetti. L'artefatto più grande, recuperato nel 1998, fu una sezione dello scafo di 17 tonnellate.<ref name=B218-219/><ref name=B210>{{cita|Bossi 2012|p. 210}}.</ref>
Molti di questi manufatti sono parte di esposizioni itineranti, organizzate dalla RMS Titanic Inc. in musei di tutto il mondo.<ref name=B210/>
== Nella cultura di massa ==
È opinione largamente condivisa che la tragedia del ''Titanic'' non fu soltanto un incidente marittimo molto grave, ma ebbe profonde ripercussioni anche a livello etico-sociale:
{{citazione|L'affondamento del ''Titanic'' rappresentò la fine di un'epoca, il sogno infranto della ''[[Belle Époque]]''. Come per la caduta dell'[[Impero babilonese]], l'affondamento del ''Titanic'' ha rappresentato il simbolo dello sgretolamento di orgogliosi imperi, con una simile mescolanza di ricchi, borghesi e poveri tutti destinati insieme all'abisso. Era la fine di una leggenda che sposava la tecnologia alla ricchezza, il materialismo al romanticismo, l'illusione alla fantasia.<ref name=P2002>{{cita web|url=http://www.massimopolidoro.com/i-libri/gli-altri-libri/la-maledizione-del-titanic|titolo=La maledizione del Titanic|accesso=3 luglio 2020|dataarchivio=30 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200630002721/https://www.massimopolidoro.com/i-libri/gli-altri-libri/la-maledizione-del-titanic|urlmorto=sì}}</ref>}}
Secondo lo scrittore documentarista Walter Lord, il richiamo del ''Titanic'' deve avere componenti più universali. «È un perfetto esempio di crescendo tragico, si passa da un iniziale 'non crederci' al disagio che via via aumenta fino alla completa consapevolezza. Nella storia della nave è facile seguire tale sequenza, quasi come in un film proiettato al rallentatore. Emotivamente coinvolti, ci chiediamo che cosa avremmo fatto noi.»<ref name=B166>{{cita|Bossi 2012|p. 166}}.</ref><br />Questa sensazione è ben descritta dal testimone Lawrence Beesley:<ref name=B105-108>{{cita|Bossi 2012|pp. 105-108}}.</ref>
{{Citazione|D'improvviso un fiotto di luce dal castello di prua e un razzo s'innalzò sibilando verso il cielo [...]. Salì sempre più in alto, mentre un mare di volti lo seguiva con lo sguardo [...]. E con un sospiro affannoso una parola sfuggì dalle labbra della folla: «Razzi!». Tutti sanno cosa significa un razzo in mare. [...] È inutile negare l'intensità drammatica della scena; separatela da tutti i terribili eventi che seguirono e immaginatevi la calma della notte [...]. Ognuno seppe senza il bisogno di parole che chiedevamo aiuto a chiunque fosse abbastanza vicino da vederci.|Lawrence Beesley, ''The Loss of the S.S. Titanic''|Sunndenly a rush of light from the forward deck [...] and a rocket leapt upwards [...]. Up it went, higher and higher, with a sea of faces upturned to watch it [...]. And with a gasping sigh one word escaped the lips of the crowd: "Rockets!" Anybody knows what a rockets at sea means. [...] It is no use denying the dramatic intensity of the scene: saparate if you can from all the terrible events that followed, and picture the calmness of the night [...]. Every one knew without being told that we were calling for help from any one who was near enough to see.<ref>{{cita|Beesley 1912|cap. 2}}.</ref>|lingua=en}}
=== Cinema e televisione ===
[[File:Saved from the Titanic advert 1912 simulated color.jpg|thumb|Poster pubblicitario del film ''[[Salvata dal Titanic]]'' (1912)]]
La storia del ''Titanic'' è stata oggetto di numerosi film e fiction. Il primo fu ''[[Salvata dal Titanic]]'' (''Saved from the Titanic''), un cortometraggio americano muto di [[Étienne Arnaud]] con [[Dorothy Gibson]], sopravvissuta al naufragio. Realizzato pochi mesi dopo l'evento, non ne rimane traccia a seguito dell'incendio negli studi in cui era conservato. Nello stesso anno uscì ''[[In Nacht und Eis]]'', un [[Cinema muto|film muto]] tedesco.<ref name=film>{{cita web|url=http://www.titanicdiclaudiobossi.com/Html/Film_300.htm|titolo=Film sul Titanic|accesso=15 maggio 2020}}</ref>
Nel 1943, nel pieno della [[seconda guerra mondiale]], il gerarca [[Nazionalsocialismo|nazista]] [[Joseph Goebbels]] desiderava far realizzare un film destinato alla propaganda di regime. Nacque così ''[[La tragedia del Titanic]]'', diretto da [[Werner Klingler]] e [[Herbert Selpin]], con [[Sybille Schmitz]] e [[Hans Nielsen]]. Non venne distribuito nelle sale cinematografiche tedesche per non impressionare ulteriormente la popolazione, già provata dai bombardamenti aerei. Dopo la guerra ebbe un notevole successo nell'[[Unione Sovietica]] grazie alla sua connotazione anti-capitalistica.<ref name=film/>
Nel 1953 venne girato a [[Hollywood]] il film ''[[Titanic (film 1953)|Titanic]]'', diretto da [[Jean Negulesco]], con [[Barbara Stanwyck]] e [[Clifton Webb]]. L'anno 1958 vide l'arrivo sugli schermi del film ''[[Titanic, latitudine 41 nord]]'' (''A Night to Remember''), un film britannico di [[Roy Ward Baker]], con [[Kenneth More]] nel ruolo del secondo ufficiale [[Charles Lightoller]], e [[Laurence Naismith]] in quello del comandante [[Edward Smith]]. Adattato dal libro ''[[Titanic: la vera storia]]'' dello storico [[Walter Lord]], venne prodotto con l'aiuto di alcuni sopravvissuti. Fu uno dei film più vicini alla realtà.<ref name=film/>
Nel 1964 uscì la commedia musicale ''[[Voglio essere amata in un letto d'ottone]]'' (''The Unsinkable Molly Brown''), tratto dal musical omonimo. Il film narra la storia romanzata di [[Margaret Brown|Molly Brown]], detta appunto "l'inaffondabile".
Nel 1979 uscì ''[[S.O.S. Titanic]]'', telefilm anglo-statunitense diretto da [[William Hale (regista)|William Hale]]. L'anno seguente fu la volta di ''[[Blitz nell'oceano]]'' (''Raise the Titanic''), un film statunitense di [[Jerry Jameson]] adattato dal romanzo di [[Clive Cussler]].<ref name=altrifilm>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2013/02/05/dieci-film-sul-titanic/3/|titolo=SOS Titanic|accesso=15 maggio 2020|dataarchivio=15 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200615203959/https://www.ilpost.it/2013/02/05/dieci-film-sul-titanic/3/|urlmorto=sì}}</ref>
Nel 1996 venne realizzata la miniserie ''[[Titanic (miniserie televisiva 1996)|Il Titanic]]'', che riproduce la storia della nave in due parti, ciascuna della durata di un'ora e venti minuti circa. Nonostante ci siano delle reinterpretazioni inventate, la trama racconta alcuni aneddoti reali, come la storia della famiglia Allison.<ref name=film/>
La più famosa opera audiovisiva riguardante lo sfortunato piroscafo è il film ''[[colossal]]'' del 1997 ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'', scritto e diretto da [[James Cameron]]. Caratterizzata da alcune riprese eseguite nel vero relitto e da una ricostruzione molto accurata della nave e degli avvenimenti ad essa legati, nonché del clima sociale degli [[anni 1910]], la pellicola detiene il record di vittorie (11) e di candidature (14) ai [[Premio Oscar|premi Oscar]] e ha incassato 2,2 miliardi di dollari in tutto il mondo. Questo film ha fatto rinascere l'interesse per il ''Titanic'', con conseguente pubblicazione (e talvolta riedizione) di numerosi libri ed organizzazione di varie mostre. Cameron, regista caratterizzato da un forte legame con l'ambiente marino, nel 2003 ha diretto anche il documentario ''[[Ghosts of the Abyss]]'', riguardante il relitto della nave.<ref name=film/>
Nel 2000 esce ''[[Titanic - La leggenda continua]]'', film di animazione scritto e diretto da [[Camillo Teti]], ispiratosi al film del 1997 di Cameron.<ref name=film/>
Nel 2010 esce ''[[Titanic II (film)|Titanic II]]'', un [[film di serie B]] prodotto dallo studio [[The Asylum]], che si svolge su una nave vittima di un destino pressoché analogo nel 2012.<ref name=film/>
Nel 2012 usciranno due [[Miniserie televisiva|miniserie televisive]]: [[Titanic - Nascita di una leggenda]] e [[Titanic (miniserie televisiva 2012)]].
Nel 2022 sempre lo studio The Asylum produce ''[[Titanic 666]]'' dove, in prossimità del luogo dell'affondamento del primo Titanic, viene compiuto un rito satanico che scatena fenomeni paranormali.
=== Letteratura ===
;Italiano
* Donatello Bellomo, ''Titanic. L'altra storia'', Mursia, Milano, 2012, EAN 9788842549789.
* {{cita libro|autore= Massimo Gagliardini |titolo= Gelidi abissi |editore= Bonfirraro Editore |anno= 2020 |ISBN= 978-88-62722-45-2 }}
* {{cita libro|autore=[[Clive Cussler]]|titolo=[[Recuperate il Titanic!]]|anno=1976|editore=Longanesi|ISBN=978-88-304-2678-8}}
* {{cita libro|autore=Claudia Gray|titolo=Fateful|editore=Mondadori|anno=1912|ISBN=978-88-04-61996-3}}
* {{cita libro|autore=Kate Alcott|titolo=[[La ricamatrice di segreti]]|anno=2012|editore=Mondadori|ISBN=978-88-04-61996-3}}
* {{cita libro|autore=Massimo Polidoro|wkautore=Massimo Polidoro|titolo=La maledizione del Titanic|editore=Avverbi|città=Roma|anno=1998|ISBN=88-900206-3-6|cid=Polidoro 1998}}
* {{cita libro|autore=Massimo Polidoro|titolo=Titanic. Un viaggio che non dimenticherete|editore=Edizioni Piemme|città=Milano|anno=2012|ISBN=978-88-566-2460-1|cid=Polidoro 2012}}
* {{cita libro|autore=Luigi Ballerini|titolo=Un sogno sull'oceano|editore= Edizioni San Paolo|città=Milano|anno=2019|ISBN=978-88-922-1899-4|cid=Ballerini 2019}}
;Inglese
* {{cita libro|autore=David Dyer|titolo=The Midnight Watch|url=https://archive.org/details/midnightwatch0000dyer|editore=Atlantic Books|anno=2016|ISBN=978-1-78239-780-9}}<ref>Erica Wagner, ''Passing like ships'' Rezension, in: ''[[Financial Times]]'', 16 aprile 2016, S. 10.</ref>
* {{cita libro|autore=Tom McCluskie|autore2=Michael Sharpe|titolo=Titanic and her Sisters Olympic & Britannic|url=https://archive.org/details/titanichersister0000mccl|editore=PRC Publishing|città=London|anno=1998|ISBN=0-681-07612-7}}
* {{cita libro|autore=David F. Hutchings|titolo=RMS Titanic: A Modern Legend|editore=Waterfront Publications|città=Dorset|anno=1995|ISBN=0-946184-29-1}}
* {{cita libro|autore=[[Robert Ballard]]|autore2=Michael S. Sweeney|titolo=Return to Titanic|editore=[[National Geographic Society]]|città=Washington DC|anno=2004|ISBN=0-7922-7288-9}}
* {{cita libro|autore=Leslie Reade|titolo=The ship that stood still – The Californian and her mysterious role in the Titanic disaster|url=https://archive.org/details/isbn_9780393035377|editore=W. W. Norton & Company|città=New York|anno=1993|ISBN=0-393-03537-9}}
=== Fumetti ===
* ''Titanic'' è
* Il ''Titanic'' è presente nel racconto a fumetti ''Titanic 2000'' di ''[[Rat-Man]]'', tutto incentrato su una copia del ''Titanic'' (il sesto tentativo) che farà la sua stessa fine.<ref>{{cita web|url=https://www.rat-man.org/2002/06/05/titanic-2000-a-colori/|titolo=Rat-Man|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
* ''[[Dylan Dog (fumetto)|Dylan Dog]]'' numero 90 (''Titanic'') e numero 120 (''Abyss'') ruotano entrambi intorno alla storia del ''Titanic''.<ref>{{cita web|url=https://www.comicsbox.it/albo/DYLANDOG_090B|titolo=Dylan Dog 90|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
=== Musica ===
* Il compositore svizzero [[Stephan Jaeggi]] (1903-1957) compose un brano per orchestra sinfonica di fiati all'età di 18 anni. Nella sua fantasia titanica, descrive il fatidico viaggio inaugurale del ''Titanic'' e la tragedia ad esso associata;
* Il compositore britannico [[Gavin Bryars]] compose ''The Sinking of the Titanic'' nel 1969, un lavoro orchestrale sul disastro navale che fu presentato nel 1972 alla [[Queen Elizabeth Hall]] di Londra. L'opera è basata su alcuni brani che, secondo i resoconti dei testimoni, erano stati eseguiti dall'orchestra di bordo nella notte dell'affondamento;
* L'opera ''Der Untergang der Titanic'' di [[Wilhelm Dieter Siebert]] è stata presentata per la prima volta il 6 settembre 1979 alla [[Deutsche Oper]] di [[Berlino]];
* Nel 1984 [[Peter Schilling]] ebbe successo con la sua canzone ''Terra Titanic'';<ref>{{cita web|url=https://www.discogs.com/it/Peter-Schilling-Terra-Titanic/release/393167|titolo=Terra Titanic|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
* Nel 1991, il cantante [[Howard Carpendale]] pubblicò la canzone ''Willkommen auf der Titanic'';
* Il musicista jazz [[Steve Cameron]] scrisse un [[concept album]] sul ''Titanic'' negli anni '90 intitolato ''The Titanic Suite'';
* Nel 1992 il cantante austriaco [[Falco (cantante)|Falco]] pubblicò la sua canzone ''Titanic'' sull'album ''Nachtflug'';
* Nel 2002 la band rock'n'roll Candyman pubblicò la canzone ''Titanic'', che tratta dell'affondamento del transatlantico;
* Nel 2011 la band svedese power metal [[Tommy Johansson|ReinXeed]] pubblicò il concept album ''1912'', che tratta del naufragio della nave;
* Nel 2012 la [[Royal Philharmonic Orchestra]] ha presentato in [[anteprima]] il requiem di un'ora ''The Titanic Requiem'', che è stato scritto da [[Robin Gibb]] e suo figlio Robin-John, a [[Londra]], in occasione del centenario;
* ''Titanic'' è il titolo di una famosa canzone del cantautore italiano [[Francesco De Gregori]], contenuta nell'omonimo album ''[[Titanic (album Francesco De Gregori)|Titanic]]'', uscito nel [[1982]]. De Gregori, immaginando la nave, la divisione dei suoi passeggeri in classi, l'eccessiva fiducia nutrita nei suoi confronti ed il suo tragico affondamento come elementi metaforici della condizione umana dell'inizio del [[XX secolo]], ha composto altre tre canzoni in relazione al naufragio: ''L'abbigliamento di un fuochista'', ''I muscoli del Capitano'' e ''Tutti salvi'' (quest'ultima in chiave ironica);
* La storia del naufragio del ''Titanic'' è inoltre narrata nella ballata di 15 minuti del 2012 di [[Bob Dylan]], intitolata ''Tempest'' ([[Tempest (Bob Dylan)|omonimo titolo]] dell'album), in cui, fra l'altro, vengono citati il personaggio di [[Leonardo DiCaprio]] del film ''Titanic'' di James Cameron ed i suoi disegni;<ref>{{cita web|url=https://www.ondarock.it/recensioni/2012_bobdylan_tempest.htm|titolo=Bob Dylan Tempest|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
* Gli eventi nel music video ''We’re Good'' di [[Dua Lipa]] si svolgono durante la collisione del ''Titanic'';<ref>{{Cita web|url=https://hotcorn.com/it/film/news/dua-lipa-were-good-titanic-video-vania-heymann-gal-muggia-future-nostalgia/|titolo=Dua Lipa, il Titanic e la fuga per la libertà di un'aragosta in We're Good|sito=The HotCorn|data= 17 febbraio 2021 |accesso= 9 marzo 2021}}</ref>
* ''Titanic'' è il titolo di uno dei brani dell'album d'esordio del cantautore italiano Sangiovanni, che più volte cita riferimenti alla tragedia nel brano.
===
I più rilevanti videogiochi incentrati sul Titanic sono:<ref>{{mobygames|gruppo|theme-rms-titanic|Theme: RMS Titanic}}</ref>
* ''[[Titanic (videogioco 1984)|Titanic]]'' (1984) per [[Commodore 64]] e ZX Spectrum
* ''[[RMS Titanic (videogioco)|RMS Titanic]]'' (1986) per C64
* ''[[Beyond the Titanic]]'' (1986) per DOS
* ''[[Titanic (videogioco 1988)|Titanic]]'' (1988) per [[Amstrad CPC]], DOS, MSX, Spectrum
* ''[[Search for the Titanic]]'' (1989) per [[Apple II]], C64, DOS
* ''[[Titanic Blinky]]'' (1991) per Amiga, Amstrad CPC, [[Atari ST]], C64, Spectrum
* ''[[Titanic: Adventure Out of Time]]'' (1996) per Windows e Mac
* ''[[Titanic: Una fantastica avventura alla scoperta del mistero del Titanic]]'' (1998) per Windows, della ARI Data
* ''[[Titanic: Challenge of Discovery]]'' (1998) per Windows, della Panasonic
* ''[[Hidden Expedition: Titanic]]'' (2006) per iPhone, [[Nintendo 3DS]], Windows
* ''[[Ship Simulator 2008]]'' (2007; come nave parzialmente esplorabile) per Windows
* ''[[1912: Titanic Mystery]]'' (2009) per Macintosh, Nintendo 3DS, [[Nintendo DS]], Nintendo DSi, Wii, Windows
* ''[[Hidden Mysteries: Titanic - Secrets of the Fateful Voyage]]'' (2010) per Macintosh, Nintendo DS, Wii, Windows
* ''[[Murder on the Titanic]]'' (2012) per Nintendo 3DS, Nintendo DS
* ''[[Titanic Storyscape]]'' (2019) per iOS e Android
* ''[[Titanic: Honor and Glory]]'' (in sviluppo; demo uscita a dicembre 2021<ref>{{Cita web|url=https://titanichg.com/demo-401.html|titolo=Titanic: Honor and Glory - Demo 401|sito=titanichg.com|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>)
==
===
{{vedi anche|Il naufragio del Titan}}
Quattordici anni prima della tragedia, nel 1898, venne pubblicato un romanzo dal titolo ''[[Il naufragio del Titan|Futility, or the Wreck of the Titan]]''. L'autore, [[Morgan Robertson]], narrò le vicende di un transatlantico chiamato ''Titan'', nel romanzo il più grande mai costruito e considerato inaffondabile, che nel mese di aprile ebbe una collisione con un iceberg nel Nord Atlantico naufragando in poche ore.<ref name=B234/>
Molti dettagli appaiono incredibilmente simili alla tragedia del ''Titanic'', come per esempio il nome, la stazza di {{M|46000}} tonnellate, la lunghezza di 243 metri, la velocità di collisione specificata in 25 nodi (ossia 47,5 km/h) e l'ora (intorno a mezzanotte), il numero dei compartimenti stagni (19) e lo scarso numero di lance di salvataggio.<ref name=B234>{{cita|Bossi 2012|pp. 234-235}}.</ref>
=== Ipotesi di un complotto ===
Nel libro ''[[I due Titanic]]'', scritto da Van der Vat e Gardiner, costoro ipotizzano che non fu il ''Titanic'' a fare naufragio, ma il transatlantico gemello ''[[RMS Olympic]]'', salpato in sua vece, pur necessitando di manutenzione, per motivi assicurativi.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/scienze/cards/titanic-tutte-ipotesi-dell-affondamento-anche-quelle-piu-fantasiose/iceberg_principale.shtml|titolo=Titanic: tutte le ipotesi dell'affondamento (anche quelle più fantasiose)|autore=Paolo Virtuani|sito=Corriere della Sera|data=1º aprile 2017|accesso=16 ottobre 2021}}</ref>
== Commemorazioni e centenario dell'affondamento ==
[[File:IIP 1920.jpg|thumb|left|Cerimonia del lancio della corona sul luogo dell'affondamento nel 1920, con un iceberg sullo sfondo]]
Dopo il disastro, il celebre tenore [[Enrico Caruso]], che in quel periodo si trovava negli Stati Uniti per la stagione al ''Metropolitan'' di New York dall'autunno 1911, offrì un concerto di beneficenza.<ref>{{Cita libro|autore=Alessandra Bergagnini|titolo=Enrico Caruso: la biografia di un divo alle origini dell’industria culturale|editore=Università Ca’Foscari|città=Venezia|anno= 2013|p=99|url=http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/4385/805082-9167.pdf|accesso=2 gennaio 2024}}; {{Cita web|url=https://eccolatoscana.myblog.it/2012/04/27/lastra-a-signa-fi-quando-caruso-canto-per-le-vittime-del-tit/|titolo=Lastra a Signa (FI): Quando Caruso cantò per le vittime del Titanic|accesso=2 gennaio 2024}}</ref>
Dal 1914, il 15 aprile di ogni anno, la [[United States Coast Guard|Guardia costiera degli Stati Uniti]] e la Pattuglia internazionale del ghiaccio (''International Ice Patrol''), che monitora lo spostamento degli iceberg nel Nord Atlantico e nel [[Mar Glaciale Artico]], depongono una corona di fiori da una nave o da un aereo nel luogo del disastro del ''Titanic''. Alla cerimonia solenne partecipa l'equipaggio dell'imbarcazione o del velivolo e viene letta una dichiarazione di dedica alla nave e a coloro che sono deceduti nel naufragio.<ref>{{cita news|url=http://www.boston.com/news/local/connecticut/articles/2011/04/15/uscg_marks_99th_anniversary_of_titanic_sinking/|titolo=USCG Marks 99th Anniversary of Titanic Sinking|pubblicazione=[[The Associated Press]]|città=New London, Connecticut|data=15 aprile 2011}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Coast Guard Polar, Arctic & Other Ice Operations. Image: ''A memorial service for the RMS Titanic, held on board a Coast Guard cutter, sometime during the 1920s.''|editore=U.S. Coast Guard Historian's Office|url=https://www.uscg.mil/history/iceindex.asp|accesso=14 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517084255/https://www.uscg.mil/history/iceindex.asp|urlmorto=sì}}</ref>
In occasione invece del centenario del naufragio, la nave da crociera ''[[Balmoral (nave)|Balmoral]]'', della [[Fred. Olsen Cruise Lines]], è stata noleggiata dalla Miles Morgan Travel per seguire la rotta del ''Titanic'' e fermarsi il 15 aprile 2012 nel punto dell'affondamento, allo scopo di rendere onore a coloro che sono morti in tale occasione: la ''Balmoral'' coprì esattamente lo stesso percorso del ''Titanic'' e raggiunse il luogo stabilito in tempo intorno alle 23:00 del 14 aprile 2012, quaranta minuti prima dell'orario in cui, un secolo prima, il ''Titanic'' si era schiantato contro l'iceberg. A bordo fu celebrato un servizio funebre alla memoria, terminato con il lancio in mare di tre corone di fiori. La nave rimase tutta la notte ''in loco'' e partì la mattina seguente ricalcando l'ultima, prevista tratta del viaggio del ''Titanic'' verso New York.<ref>{{cita web|url=https://www.lesploratore.net/centenario-del-titanic-partito-un-viaggio-commemorativo/|titolo=Centenario del Titanic: partito un viaggio commemorativo|accesso=19 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210311041648/https://www.lesploratore.net/centenario-del-titanic-partito-un-viaggio-commemorativo/|urlmorto=sì}}</ref>
Il relitto è stato inserito nella [[Convenzione UNESCO 2001 sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo]], pertanto gli Stati firmatari si sono impegnati a proibire il saccheggio, lo sfruttamento commerciale, la vendita e la dispersione di qualsiasi parte del ''Titanic'' e/o dei suoi artefatti. A causa della sua posizione in [[acque internazionali]] e della mancanza di una giurisdizione esclusiva sull'area, la convenzione prevede un sistema di cooperazione statale, volta a prevenire azioni non scientifiche o immorali, e il reciproco scambio di informazioni circa le attività sul sito.<ref>{{cita web|url=http://www.unesco.org/new/en/culture/themes/underwater-cultural-heritage/the-heritage/did-you-know/titanic/|titolo=Titanic | United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization|lingua=en|accesso=2 ottobre 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://timesofindia.indiatimes.com/world/rest-of-world/Titanics-remains-to-come-under-Unescos-protection/articleshow/12551324.cms|titolo=Titanic's remains to come under Unesco's protection|lingua=en|data=6 aprile 2012|pubblicazione=The Times of India}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Titanic wreck to be protected by UN maritime convention|cognome=Booth|nome=Robert|data=6 aprile 2012|opera=[[The Guardian]]|p=6}}</ref>
===
{{doppia immagine|destra|Titanic-Museum in Branson Missouri USA.jpg|200|Titanic Museum Belfast.jpg|200|''Branson Titanic Museum''|''Titanic Belfast Museum''}}
Il ''Titanic Belfast Museum'' è uno dei musei più grandi dedicati al ''Titanic''. Si trova a [[Belfast]] su un vecchio terreno appartenuto ai cantieri Harland and Wolff ed è stato inaugurato nel 2012.<ref>{{cita news|url=https://www.bbc.com/news/uk-northern-ireland-43780403|titolo=Titanic Belfast|lingua=en|accesso=15 giugno 2020|pubblicazione=[[BBC]]|data=16 aprile 2018}}</ref>
Il ''SeaCity Museum'' di [[Southampton]] ha una parte dedicata esclusivamente al ''Titanic''. In particolare, mostra anche l'impatto sulla città della morte di oltre 500 membri dell'equipaggio che provenivano da Southampton.<ref>{{cita news|url=https://www.bbc.com/news/uk-england-hampshire-33059279|titolo=Titanic SeaCity Museum|accesso=15 giugno 2020|lingua=en|data=9 giugno 2015|pubblicazione=[[BBC]]}}</ref>
Il ''Branson Titanic Museum'' si trova a [[Branson (Missouri)|Branson]], in [[Missouri]]. È in parte ospitato in una replica in scala 1:2 della sezione anteriore del ''Titanic''. Contiene 400 manufatti in 20 gallerie e una replica a grandezza naturale del famoso scalone.<ref>{{cita web|url=https://www.explorebranson.com/article/titanic-museum-attraction-branson|titolo=Branson Titanic Museum|lingua=en|accesso=15 giugno 2020}}</ref>
La [[RMS Titanic Inc.]] organizza mostre di numerosi reperti in varie località, che sono stati recuperati nel corso degli anni e in gran parte restaurati. La più grande mostra sul ''Titanic'' al mondo ha avuto luogo nella [[Speicherstadt (Amburgo)|Speicherstadt]] di [[Amburgo]] dal 1997 al 1999. Ci fu un'altra mostra in Germania dal 16 giugno al 12 agosto 2007 a [[Kiel]] nella [[Ostseehalle]].
== Replica ==
{{
Ci sono state diverse proposte e studi riguardo a un progetto per costruire una nave [[Replica (oggetto)|replica]] del celebre translatlantico, da chiamarsi ''Titanic II'', che dovrebbe essere esteticamente il più simile possibile al ''Titanic'' originale ed allo stesso tempo dotata di tutte le tecnologie moderne. Nel 1998 la rivista americana ''[[Popular Mechanics]]'' presentò uno studio ingegneristico di fattibilità di una riproduzione della nave, elencando i cambiamenti rispetto al ''Titanic'' originale ritenuti necessari (ad esempio l'utilizzo di uno scafo [[Saldatura|saldato]] anziché [[Rivettatura|rivettato]] e di un sistema di propulsione [[Motore Diesel|elettro-diesel]] anziché a vapore). Un primo progetto fu abbandonato nel 2006, mentre un secondo è stato annunciato nel 2012 ed è tuttora attivo. La prima proposta nacque nel 2000 dall'uomo d'affari e magnate [[sudafrica]]no Sarel Gous, che affermò di essere entrato in possesso dei disegni originali della famosa nave. Se la nave fosse stata completata sarebbe stata più grande di quella originale, in quanto avrebbe avuto una lunghezza di 290 metri e una larghezza di 33 metri.<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/northern_ireland/783531.stm|titolo=BBC News Northen Ireland, "Tycoon presents Titanic II proposal"|lingua=en|accesso=2 maggio 2012|pubblicazione=[[BBC]]|data=9 giugno 2000}}</ref>
Nel 2012 la costruzione di un ''[[Titanic II]]'' è stata commissionata dal magnate minerario australiano [[Clive Palmer]] a un'azienda di proprietà della [[Cina]]. Il miliardario aveva confermato che l'inizio dei lavori per la costruzione dell'imbarcazione era previsto per la fine del 2013 e che la nave sarebbe stata pronta a salpare entro il 2016. Il ''Titanic II'', ha dichiarato Palmer, sarebbe stato progettato cercando di mantenere il più possibile la verosimiglianza con l'originale sotto il profilo delle specifiche e del design, ma sarebbe stato dotato della tecnologia più avanzata per quanto riguarda sicurezza e affidabilità.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2013/02/27/news/un_miliardario_vuole_rifarsi_il_titanic_prender_il_mare_nel_2016-53529335/|titolo=New York, ecco la replica del Titanic. Viaggerà dal 2016|autore=Enrico Franceschini|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=27 febbraio 2013|accesso=19 marzo 2020}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.focus.it/temi/il-titanic-torna-a-navigare-a-oltre-un-secolo-dall-affondamento|titolo=Titanic, la sua replica tornerà a navigare a oltre 100 anni dal naufragio|accesso=16 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141216221244/http://www.focus.it/temi/il-titanic-torna-a-navigare-a-oltre-un-secolo-dall-affondamento|urlmorto=sì}}</ref> Palmer ha affermato poi che la nave poteva essere pronta entro il 2018, data poi spostata al 2022.<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/crociereetraghetti/2018/10/23/titanic-torna-in-mare-crociera-inaugurale-nel-2022-_c90ef84a-2953-453e-a810-0a365c4d1687.html|titolo=Titanic torna in mare, crociera inaugurale nel 2022 - Crociere e Traghetti - Mare|data=23 ottobre 2018|accesso=27 ottobre 2018|pubblicazione=[[ANSA]]}}</ref>
== Note ==
{{note strette}}
== Bibliografia ==
'''In italiano'''
* {{Cita libro|autore=Robert D. Ballard|titolo=Il ritrovamento del Titanic|editore=Mondadori|anno=1987|città=Milano|isbn=88-374-0988-5|cid=Ballard}}
* {{cita libro|autore=Donatello Bellomo|titolo=Titanic. L'altra storia|editore=Mursia|città=Milano|anno=2012|ISBN=9788842549789}}
* {{cita libro|autore=Walter Lord|titolo=Titanic: la vera storia|editore=Garzanti|città=Milano|anno=1998|ISBN=88-11-66858-1|cid=Lord 1998}}
* {{Cita libro|autore=Claudio Bossi|titolo=Titanic|città=Firenze|editore=De Vecchi|anno=2012|isbn=978-88-412-0769-7|cid=Bossi 2012}}
* {{cita libro|autore=Francesco Ambrosini|titolo=Tutta la storia del Titanic: fatti, personaggi, misteri|editore=Il Capricorno|città=Torino|anno=2012|ISBN=978-88-7707-148-4|cid=Ambrosini}}
'''In inglese'''
* {{cita libro|cognome=Lord|nome=Walter|anno=1997|titolo=A Night to Remember|url=https://archive.org/details/nighttoremember00lord|editore=Bantam|città=New York|ISBN=978-0-553-27827-9|cid=Lord}}
* {{
* {{cita libro|autore=Daniel Allen Butler|anno=1998|titolo=Unsinkable: the full story of the RMS Titanic|editore=Stackpole Books|città=Mechanicsburg, PA|ISBN=978-0-8117-1814-1|url=https://archive.org/details/unsinkablefullst00butl|cid=Butler 1998}}
* {{cita libro|autore=John P. Eaton|autore2=Charles A. Haas|titolo=Titanic: Triumph and Tragedy|url=https://archive.org/details/titanictriumphtr0000eato|edizione=2|editore=W.W. Norton & Company|anno=1995|ISBN=0-393-03697-9|cid=Eaton, Haas 1995}}
* {{cita libro|autore=Anton Gill|anno=2010|titolo=Titanic: the real story of the construction of the world's most famous ship|url=https://archive.org/details/titanicrealstory0000gill|editore=Channel 4 Books|ISBN=978-1-905026-71-5|cid=Gill 2010}}
* {{cita libro|autore=Samuel Halpern|anno=2011|capitolo=Account of the Ship's Journey Across the Atlantic|titolo=Report into the Loss of the SS Titanic: A Centennial Reappraisal|url=https://archive.org/details/lossofsstitanicc0000unse|città=Stroud, UK|editore=The History Press|ISBN=978-0-7524-6210-3|cid=Halpern 2011}}
* {{
* {{cita libro|autore=Lord Mersey|titolo=The Loss of the Titanic, 1912|url=https://archive.org/details/lossoftitanic1910000unse|editore=The Stationery Office|anno=1999|annooriginale=1912|ISBN=978-0-11-702403-8|cid=Mersey 1912}}
* {{cita libro|autore=Stephen J. Spignesi|titolo=The Complete Titanic: From the Ship's Earliest Blueprints to the Epic Film|url=https://archive.org/details/completetitanicf0000spig|editore=Birch Lane Press|città=Secaucus, New Jersey|anno=1998|ISBN=978-1-55972-483-8|cid=Spignesi 1998}}
* {{Cita libro|autore=John Lang|titolo=Titanic: A Fresh Look at the Evidence by a Former Chief Inspector of Marine Accidents|url=https://archive.org/details/titanicfreshlook0000lang|editore=Rowman & Littlefield Publishers|anno=2012|ISBN=978-1-4422-1892-5|cid=Lang}}
* {{cita libro|autore=Mark Chirnside|titolo=RMS Olympic, Titanic's sister|editore=The History Press|anno=2015|ISBN=978-0-7524-9151-6|cid=Chirnside 2015}}
* {{cita libro|autore=Lawrence Beesley|titolo=The Loss of the S.S. Titanic. Its Story and its Lessons|editore=Houghton Mifflin Company|anno=1912|cid=Beesley 1912}}
* {{cita libro|autore=Ward Greg|anno=2012|titolo=The Rough Guide to the Titanic|url=https://archive.org/details/roughguidetotita0000ward|editore=Rough Guides|città=Londra|ISBN=978-1-40538-699-9|cid=Ward 2012}}
* {{Cita libro|titolo=Titanic 9 Hours to Hell - The Survivors' Story|autore=W. B. Bartlett|url= https://www.lehmanns.de/shop/geisteswissenschaften/19999976-9781445604824-titanic-9-hours-to-hell|editore=Amberley Publishing|anno=2011|lingua=EN|ISBN=978-1-4456-0482-4|cid=Bartlett 2011|accesso=1º novembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250831232611/https://www.lehmanns.de/shop/geisteswissenschaften/19999976-9781445604824-titanic-9-hours-to-hell|dataarchivio=31 agosto 2025|urlmorto=no}}
* {{Cita libro|titolo=882 1/2 Amazing Answers to Your Questions About the Titanic|autore1=Hugh Brewster |autore2=Laurie Coulter|editore=Madison Press Books|anno=1998|lingua=EN|ISBN= 978-0-590-18730-5|cid= Brewster, Coulter 1998}}
* {{Cita libro|titolo= Titanic: Triumph and Tragedy|autore1=John P. Eaton |autore2=Charles A. Haas|editore= Patrick Stephens|città=[[Wellingborough]]|anno=1994|lingua=EN|ISBN=978-1-85260-493-6|cid=Eaton Haas 1994}}
== Voci correlate ==
* [[Naufragio del Titanic]]
* [[Passeggeri del Titanic]]
* [[Lance di salvataggio del Titanic]]
* [[Orchestra del Titanic]]
* [[Inchieste sul naufragio del Titanic]]
* [[Classe Olympic]]
* [[
* [[HMHS Britannic|HMHS ''Britannic'']]
* [[
* [[Halomonas titanicae]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.
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* {{cita web|url=https://titanic.pagesperso-orange.fr/|titolo=Le Site du Titanic|lingua=fr|accesso=22 marzo 2025|dataarchivio=24 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200324155504/https://titanic.pagesperso-orange.fr/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=http://www.titanicdiclaudiobossi.com/|titolo=Titanic di Claudio Bossi}}
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{{Navi della White Star Line}}
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