RMS Titanic: differenze tra le versioni

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{{nd||Titanic (disambigua)|Titanic}}
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{{nota disambigua||Titanic (disambigua)|Titanic}}
{{DISPLAYTITLE:RMS ''Titanic''}}
{{Infobox nave
|Categoria = nave passeggeri
|Nome = RMS ''Titanic''
|Immagine = RMS Titanic 3.jpg
|Didascalia = Il [[transatlantico]] [[Regno Unito|britannico]] RMS ''Titanic'', alla partenza dal [[porto]] dida [[Southampton]], il 10 aprile [[1912]]
|Bandiera = Government Ensign of the United Kingdom.svg
|Tipo = [[transatlanticoTransatlantico]]
|Cantiere = [[Belfast]], [[Irlanda del Nord]]
|Porto_di_registrazione = [[Liverpool]]
|Intitolazione = [[Titani]], gruppo di divinità della mitologia greca
|Destino_finale = naufragato il 15 aprile 1912 scontrandosi con un iceberg, morirono 1500 persone, 705 furono i superstiti
|Destino_finale = Naufragata il 15 aprile 1912 a seguito della collisione con un iceberg al largo di [[Terranova]]
|Velocità =24
|Stato = [[Relitto del Titanic|Relitto]] nell'[[Oceano Atlantico]] situato 3 810 [[metri|m]] di profondità
|Velocità_km=44
|Velocità = 21
|Classe =[[Classe Olympic (White Star Line)|Olympic]]
|Velocità_km = 38
|Costruttori =[[Harland and Wolff]]
|Classe = [[Classe Olympic|Olympic]]
|Identificazione =131428
|Costruttori = [[Harland and Wolff]]
|Ordinata =1907
|Identificazione = [[Indicativo di chiamata|Indicativo di chiamata radio]] [[Unione internazionale delle telecomunicazioni|ITU]]:<br />{{Identificativo radio|HVMP}}
|Impostata =31 marzo [[1909]]
Numero ufficiale del [[Regno Unito]]: 131428
|Varo =31 maggio [[1911]]
|Ordine = 1907
|Completata =31 marzo [[1912]]
|Impostazione = 31 marzo 1909
|Entrata_in_servizio =10 aprile [[1912]]
|Varo = 31 maggio 1911
|Proprietario =[[White Star Line]]
|Completamento = 31 marzo 1912
|Radiata =
|Entrata_in_servizio = 10 aprile 1912
|Dislocamento ={{formatnum:59052}} t
|Società_armatrice = {{simbolo|House flag of White Star Line.svg}} [[White Star Line]]
|Stazza_lorda ={{formatnum:46328}}
|Proprietario = [[White Star Line]]
|Lunghezza =269,90
|Radiazione =
|Larghezza =28
|Stazza_lorda = 46.328
|Altezza =53,3
|Pescaggioponti = 10,54
|Lunghezza = 269,1
|Propulsione=29 caldaie che alimentano motori a cilindri contrapposti per le eliche laterali e una turbina a bassa pressione per l'elica centrale ({{formatnum:46638}}&nbsp;[[Cavallo vapore|CV]]. Consumo di 800 t di carbone al giorno
|Larghezza = 28,2
|Capacità_di_carico =
|Altezza = 53,3
|Equipaggio=898 membri
|Pescaggio = 10,5
|Passeggeri={{formatnum:2200}} persone
|Propulsione = * 29 caldaie
* 2 motrici alternative
* 1 turbina a bassa pressione
* 3 alberi motore con elica.
|Capacità_di_carico =
|Equipaggio = 891 membri
|Passeggeri = {{formatnum:1317}} persone
* Terza classe: 709
* Seconda classe: 277284
* Prima classe: 322324
|Soprannome =«'' "L'Inaffondabile''»"
|Ref =<small>fonti Fonti citate nel corpo del testo</small>
}}
Il L'<nowiki/>'''[[Royal Mail Ship|RMS]] ''Titanic''''' è stato un [[transatlantico]] [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|britannico]] della [[Classe Olympic (White Star Line)|classe Olympic]], diventatodivenuto famosocelebre per laessere collisione[[Naufragio condel unRMS [[icebergTitanic|naufragato]] nellanelle notteprime traore il 14 ed ildel 15 aprile [[1912]], edurante il conseguentesuo drammaticoviaggio [[naufragio]]<ref>èinaugurale, laa perditacausa totaledella dicollisione unacon [[nave]] o di unaun [[imbarcazioneiceberg]] per cause accidentali cui può far seguito, anche se non necessariamente, la sua completa sommersione. SonoIl esclusesuo lenaufragio azionidivenne diil [[guerra]]più pernoto lenella qualistoria sidella usa il termine generico "[[affondamentonavigazione]]". [http://www.treccani.it/vocabolario/naufragio/ Cfr. il lemma ''"naufragio"'' sul vocabolario Treccani].</ref> avvenuto nelle prime ore del 15 aprile.
 
Secondo di un trio di transatlantici, il ''Titanic'', assieme ai suoi due modelli gemelli ''[[{{nave|RMS |Olympic|Olympic]]''|6}} e ''[[{{nave|HMHS |Britannic|Britannic]]''|6}}, fuera stato progettato per offrire un collegamento settimanale di linea con l'[[Stati Uniti d'America|America]] eed garantireassicurare il dominio delle rotte oceaniche alla [[White Star Line]].<ref name="TITANIC LA NAVE DEI SOGNI">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/11/11/titanic-la-nave-dei-sogni.html ''Titanic la nave dei sogni'']. [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 11 novembre [[1997]]</ref> Costruito presso i cantieri [[Harland and Wolff]] di [[Belfast]], il ''Titanic'' rappresentava la massima espressione della tecnologia navale del tempo ed era il più grande e lussuoso transatlanticobastimento del mondo.
 
Durante il suo viaggio inaugurale (da [[Southampton]] a [[New York]], via [[Cherbourg]] e [[Cobh|Queenstown]]), entròebbe inuna collisione con un iceberg alle 23:40 (ora della nave) di domenica 14 aprile 1912., L'impattoevento con l'icebergche provocò l'apertura di alcune falle sotto la [[linea di galleggiamento]], allagando i primi 5cinque [[Compartimento stagno|compartimenti stagni]], il [[gavone]] di prua, tutte e tre le stive postali e il locale della caldaia 6 del transatlantico. L'allagamento, che 2 ore e 40 minuti più tardi, siprovocò inabissòl'inabissamento della nave (alle 2:20 del mattino del 15 aprile), spezzandosifacendola spezzare in due tronconi.<ref name="Titanic, l'ultima verità">[http://archiviostorico.corriere.it/1997/aprile/09/Titanic_ultima_verita__co_0_9704094478.shtml ''Titanic, l'ultima verità''] [[Corriere della Sera]] – 9 aprile [[1997]]</ref> Nel [[naufragio]] persero la vita {{formatnum:M|1518}} dei {{formatnum:2223}} passeggeri imbarcatipersone, compresi i 900 uominimembri dell'equipaggio; solo 705 persone riuscirono a salvarsi (alcuni dei quali morirono subito dopo essere portati a bordo del ''[[RMS Carpathia|Carpathia]]'')sopravvivere, 6 delle quali furono salvate fra la gente finita in acqua.<ref name="IL GRAN CIRCO ' TITANIC'">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/08/25/il-gran-circo-titanic.html ''Il gran circo 'Titanic' ''] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 25 agosto [[1996]]</ref><ref>I dati sulle vittime sono discordanti e oscillano tra 1490 e 1523</ref><ref name="archivio.lastampa.it">[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1379828 L'ENIGMA RIMANE Naufragio Titanic due nuove ipotesi] [[La Stampa]] – 8 marzo [[1995]]</ref> L'evento suscitò un'enorme impressionesconcerto sullnell'opinione pubblica e portò alla convocazionenascita della prima[[Convenzione conferenzainternazionale sullaper sicurezzala salvaguardia della vita umana in mare]], nota come [[SOLAS]].
 
== CaratteristicheCostruzione ==
Il ''Titanic'', così come i suoi gemelli, era stato progettato per competere con l'{{nave|RMS|Lusitania||6}} e l'{{nave|RMS|Mauretania||6}} della compagnia rivale [[Cunard Line]], che erano all'epoca le navi più lussuose, veloci e imponenti impegnate sulle rotte transatlantiche (concorrenza alla quale la Cunard risponderà a propria volta con l'[[RMS Aquitania|RMS ''Aquitania'']]).<ref name=B14-16>{{cita|Bossi 2012|pp. 14-16}}.</ref> Poiché svolgeva anche il servizio postale, gli venne assegnato il prefisso [[Royal Mail Ship|RMS]] (''Royal Mail Ship'') oltre a [[SS (marina)|SS]] (''Steam Ship''). La nave era stata progettata da [[William Pirrie]], presidente della [[Harland and Wolff]], dall'architetto navale [[Thomas Andrews (ingegnere)|Thomas Andrews]], che era il capo progettista, e da [[Alexander Carlisle]]. La costruzione fu finanziata dall'[[armatore]] statunitense [[John Pierpont Morgan]] con la sua società, la International Mercantile Marine Co.<ref name=B14-16/>
[[File:RMS Titanic ready for launch, 1911.jpg|thumb|Il ''Titanic'' in costruzione]]
 
Il nome deriva dai "[[Titani]]", figure imponenti della [[mitologia greca]].
Il ''Titanic'', come le gemelle [[RMS Olympic|RMS ''Olympic'']] e ''[[HMHS Britannic|Britannic]]'', era stato progettato per competere con il ''[[RMS Lusitania|Lusitania]]'' e il ''[[RMS Mauretania|Mauretania]]'', transatlantici della compagnia rivale [[Cunard Line]] che erano all'epoca le navi più lussuose, veloci e imponenti impegnate sulle rotte transatlantiche. Poiché svolgeva anche il servizio postale, le fu assegnato il prefisso [[Royal Mail Ship|RMS]] (''Royal Mail Ship'') oltre a [[Steamship|SS]] (''Steam ship'', [[nave a vapore]]). La nave era stata disegnata da William Pirrie, presidente della Harland and Wolff, e dall'architetto navale [[Thomas Andrews (ingegnere)|Thomas Andrews]], che era il capo progettista. La costruzione del ''Titanic'', finanziata dall'[[armatore]] americano [[John Pierpont Morgan]] con la sua società International Mercantile Marine Co., iniziò il 31 marzo 1909; lo [[scafo]] fu varato il 31 maggio 1911 e le sovrastrutture furono completate il 31 marzo dell'anno seguente.
[[File:Titanic rudderunder before launchconstruction.jpg|left|thumb|Scorcioleft|L'''RMS delleOlympic'' elichequasi completato, strutturalmente simile al dell<nowiki>'</nowiki>''OlympicTitanic'']]
Il progetto era decisamente ambizioso ed era nato nel 1907 da un accordo tra Pirrie e [[Joseph Bruce Ismay]], presidente della compagnia [[White Star Line]]; lo scafo aveva una lunghezza di 268,83 metri, una [[Baglio (nautica)|larghezza]] di 28,4 metri e un'altezza di 53,3&nbsp;m,<ref name=B33>{{cita|Bossi 2012|p. 33}}.</ref><ref name=NG2017>{{Cita news|titolo=La tragedia del Titanic|data=ottobre 2017|pp=102-119|rivista=National Geographic Storica|numero=104}}</ref> con un [[pescaggio]] di 18 m.
Venne registrato nel registro navale del [[porto di Liverpool]] col numero ufficiale di vascello 131428 e sigla telegrafica "MGY". Il costo finale del transatlantico fu di 7,5 milioni di dollari del 1912, equivalenti a 180 milioni di dollari del 2012.{{cn}}
 
Il cantiere della nave fu avviato il 31 marzo 1909 a Belfast, in Irlanda del Nord. Lo [[scafo]] del ''Titanic'' fu varato il 31 maggio 1911 e le sovrastrutture furono completate il 31 marzo dell'anno seguente.<ref name=B14-16/>
Il progetto era ambiziosissimo: avrebbe dovuto essere uno scafo lungo 269 metri e largo 28. Alto 53,3<ref name="IL GRAN CIRCO ' TITANIC'" /> metri con un pescaggio di 18 metri. Ma non solo: il ''Titanic'' (come le gemelle) doveva essere una nave lussuosissima, con ogni comodità all'interno, ogni sfarzo possibile. Questo valeva anche per la terza classe, che era molto più abitabile di qualsiasi pari classe delle altre compagnie navali. Ma soprattutto era stazzante all'incirca 46.000 tonnellate (contro le ''31.000'' circa del ''Mauretania'', in quel momento la più grande del mondo). Aveva una [[stazza]] di {{formatnum:46328}} [[Tonnellata|tonnellate]] e l'altezza del ponte sulla linea di galleggiamento era di 18 metri. Sebbene avesse la stessa lunghezza del gemello ''Olympic'', aveva un tonnellaggio lordo maggiore per via del maggiore spazio interno, dovuto principalmente alla chiusura di parte della passeggiata sul ponte "A" con finestre parzialmente apribili.
 
Il lavoro di costruzione delle navi negli [[anni 1910]] era difficile e pericoloso. Per i {{formatnum:15000}} uomini che all'epoca lavoravano presso la [[Harland and Wolff]], le precauzioni di [[Sicurezza sul lavoro|sicurezza]]<ref>{{cita|Gill 2010|p. 105}}.</ref> erano molto rudimentali; gran parte del lavoro venne svolto senza [[Attrezzatura antinfortunistica|attrezzature antinfortunistiche]], come caschi o guanti. Di conseguenza, durante la costruzione del ''Titanic'', vennero registrati 246 feriti, 28 dei quali "gravi" (braccia amputate da macchine o gambe schiacciate sotto la caduta di pezzi di acciaio); sei persone morirono sulla nave stessa mentre veniva costruita e allestita e altre due persero la vita nelle officine e nei capannoni del cantiere navale.<ref>{{cita|Gill 2010|p. 109}}.</ref> Poco prima del [[Varo (nautica)|varo]] un operaio venne ucciso da un pezzo di legno cadutogli addosso.<ref>{{Cita|Bartlett 2011|p. 33}}.</ref>[[File:RMS Titanic sea trials April 2, 1912.jpg|thumb|Il ''Titanic'' mentre lascia [[Belfast]] il 2 aprile 1912]]
La propulsione era a [[Motore a vapore|vapore]]<ref>[http://www.titanicinbelfast.com/template.aspx?parent=3551&pid=3716&area=1&aNAme=&textsize= Scheda motori Titanic] dal sito TitanicBelfast.com</ref> (era un [[piroscafo]], a differenza delle successive imbarcazioni – definite [[Motonave|motonavi]] – dotate di [[motore diesel|motori diesel]]). Il vapore azionava due motori alternativi invertibili a triplice espansione, ciascuno costituito da quattro cilindri in linea (un cilindro ad alta pressione, un cilindro a pressione intermedia e due cilindri a bassa pressione). Ciascun motore imprimeva la rotazione alle due eliche esterne mediante un albero di trasmissione. L'elica centrale era invece direttamente azionata da una [[Turbina a vapore|turbina]] Parson a bassa pressione non invertibile. In merito all'impossibilità di invertire il senso di rotazione dell'elica sull'albero centrale a causa della non invertibilità del motore a turbina, da più parti si è sostenuto che questa fu una probabile causa dell'inerzia con cui il Titanic rispose alla drastica manovra di scampo per evitare la collisione di prua con l'Iceberg.
[[File:Olympic and Titanic Side Plan 1911.png|thumb|upright=2|Sezione del ''Titanic'']]
Le prove in mare si svolsero il 2 aprile 1912.<ref name="S22">{{cita|Spignesi 1998|p. 22}}.</ref> Per seguire tali prove, a bordo vennero imbarcati 78 tra piloti e fuochisti e 41 membri dell'equipaggio, mentre nessun membro del personale domestico pare fosse a bordo.<ref>{{cita|Eaton, Haas 1995|p. 44}}.</ref> Per tutta la giornata la nave venne sottoposta a test di velocità e manovrabilità (come arresti di emergenza, misurazioni delle qualità di manovra a velocità diverse). Le prove andarono a buon fine, quindi la nave poté entrare in servizio; tra le altre cose, essa mostrò di potersi fermare solo in una distanza di tre volte la sua lunghezza. Francis Carruthers, ispettore del [[Board of Trade]], avendo il nuovo transatlantico soddisfatto di tutti i requisiti imposti dal governo britannico, firmò il [[certificato di navigabilità]] n. 131428, valido per un periodo di un anno. Fu inserito nel registro navale del [[porto di Liverpool]] col numero ufficiale di vascello 131428 e [[sigla telegrafica]] "MGY".
 
== Caratteristiche ==
Le macchine alternative del ''Titanic'' e dell<nowiki>'</nowiki>''Olympic'' restano le più grandi mai costruite<ref name="Ballard">{{Cita|Ballard 1987||Ballard}}</ref>, occupavano quattro ponti in altezza sviluppando quasi {{M|38|M|W}} ({{formatnum:51000}} [[cavallo vapore|CV]]) di potenza<ref name="IL GRAN CIRCO ' TITANIC'" /> e muovevano le due eliche laterali. La turbina muoveva la sola elica centrale.
=== Scafo ===
[[File:RMS Titanic 2.jpg|thumb|Il ''Titanic'' lascia [[Belfast]] il 2 aprile [[1912]]]]
Il ''Titanic'' ed i suoi gemelli erano stati concepiti per essere transatlantici lussuosissimi, con all'interno ogni comodità e ogni sfarzo possibile; ciò valeva anche per la terza classe, che era molto più abitabile delle classi dello stesso livello di qualsiasi altra nave contemporanea. Contava {{formatnum:46328}} [[tonnellate di stazza lorda]] (contro le {{formatnum:45324}} del gemello ''Olympic'', a cui strappò il titolo di nave più grande del mondo<ref name=C37>{{cita|Chirnside 2015|p. 37}}.</ref>). Tutte e tre le navi della classe Olympic avevano dieci ponti (escludendo la parte superiore degli alloggi degli ufficiali), otto dei quali erano destinati ai passeggeri. Sebbene avesse le stesse dimensioni esterne del gemello ''Olympic'', aveva un tonnellaggio lordo maggiore per via del maggiore spazio interno, dovuto principalmente alla chiusura di parte della passeggiata sul ponte "A" con finestre parzialmente apribili.<ref name=B27-33>{{cita|Bossi 2012|pp. 27-33}}.</ref>
 
La nave aveva una capacità utile di {{M|3547}} persone tra passeggeri ed equipaggio. L'allestimento di bordo comprendeva una piscina coperta di {{Val|9|×|4|ul=m}} sul ponte F su modello dell{{'}}''Olympic'', una palestra, un bagno turco e un campo di [[squash]].<ref name=B78-81/> Le cabine di prima classe erano rifinite con la massima sfarzosità. Vi erano 34 suite, ognuna delle quali dotata di soggiorno, sala di lettura e sala da fumo; ognuna era arredata in stile diverso. Erano disponibili tre ascensori per la prima classe e, novità assoluta, un ascensore anche per la seconda classe. La [[chiglia]] della nave aveva un [[doppio fondo cellulare]]<ref name=C21>{{cita|Chirnside 2015|p. 21}}.</ref> e lo scafo era suddiviso in 16 compartimenti stagni, le cui [[Porta a ghigliottina|porte a ghigliottina]] si potevano chiudere automaticamente dal ponte di comando; in mancanza di energia elettrica si potevano chiudere comunque, sfruttando la forza di gravità. I compartimenti stagni e le porte, però, non ricoprivano tutta l'altezza dello scafo, ma si fermavano al ponte "E". Il ''Titanic'' avrebbe potuto galleggiare anche con due dei compartimenti intermedi allagati oppure con tutti i primi quattro compartimenti di prua allagati. La collisione con l'iceberg causò però l'allagamento dei primi cinque compartimenti stagni, con l'acqua che tracimò dalle porte, e il conseguente inabissamento avvenne nella notte del 15 aprile 1912.<ref name=B7-9>{{cita|Bossi 2012|pp. 7-9}}.</ref>
Le 29 caldaie, aventi un diametro di 5 metri ciascuna, erano in grado di bruciare circa 728 tonnellate di carbone al giorno. La velocità di crociera era di 23 [[Nodo (unità di misura)|nodi]] {{M|(43||kmh}}), e la velocità massima era di 26 nodi circa. Solamente tre dei quattro fumaioli erano funzionanti, il quarto aveva solo la funzione di presa d'aria e fu aggiunto per rendere la figura della nave più imponente; erano dipinti in ocra e nero, come voleva la tradizione della White Star, mentre il rosso era il colore della Cunard Line.
[[File:Titanic.jpg|thumb|left|Il ''Titanic'' attraccato al molo nel porto di [[Southampton]] prima della partenza]]
La nave aveva una capacità utile di 3.547 persone tra passeggeri ed equipaggio. L'allestimento di bordo comprendeva tra l'altro una piscina coperta di {{M|9 m × 4||m}} nel ponte F su modello dell'''Olympic'' (per la prima volta su una nave), una palestra, un bagno turco e un campo di [[squash]]. Le cabine di prima classe erano rifinite con la massima sfarzosità. Vi erano 34 suite, ognuna delle quali dotata di soggiorno, sala di lettura e sala da fumo; ogni suite era arredata in stile diverso. Erano disponibili tre ascensori per la prima classe e, come novità, un ascensore anche per la seconda classe.
 
=== Le macchine ===
La terza classe valeva la seconda sulle altre navi, ed era decorata con legno di pino verniciato di bianco, pareti smaltate e sedie di teak. Nel ristorante di terza classe era collocato un pianoforte. Il ''Titanic'' era un gioiello di tecnologia ed era ritenuto «praticamente inaffondabile»<ref>[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/04/09/4661-titanic_anni_tragedia.shtml Titanic, 100 anni fa la tragedia] Quotidiano.net – 11 aprile [[2007]]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/08/ecco-inaffondabile-titanic-fotografato-quattromila-metri.html Ecco l<nowiki>'</nowiki>'inaffondabile' ''Titanic'' fotografato a quattromila metri] ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' – 8 settembre 1985</ref>. La sua stazione radio era considerata (con l<nowiki>'</nowiki>''Olympic'') la più moderna e potente mai installata su un bastimento<ref name="Marcus" />: la portata raggiungeva una distanza di 400 miglia (650&nbsp;km) e le antenne erano collocate sui due alberi maestri ad un'altezza di 60 metri e distanti tra loro 180 metri (in caso di emergenza, il generatore elettrico poteva essere sostituito da un generatore diesel).
Il compartimento macchina del Titanic era situato al livello inferiore dello scafo. La propulsione era a [[Motore a vapore|vapore]];<ref name=B33/> era quindi un [[piroscafo]], a differenza delle tipologie successive, definite [[Motonave|motonavi]], dotate di [[Motore a combustione interna|motori a combustione interna]].
 
Procedendo dalla prua verso poppa, si susseguivano sei compartimenti destinati alle caldaie, alimentate a [[carbone]], ognuno dotato di carboniere adiacenti, per un’estensione longitudinale complessiva di 97,5 metri; seguivano la sala macchine delle motrici alternative (21 m) e, più a poppa, la sala della turbina (17 m).
Il ponte della nave era dotato delle nuovissime gru "Welin", in grado di sostenere complessivamente 32 lance di salvataggio e ammainarne 64<ref name="Ballard" /> (alla fine furono montate soltanto 16 lance, poiché pensavano avrebbe avuto uno stile disordinato). La [[chiglia]] della nave aveva un doppio fondo cellulare e lo scafo era suddiviso in 16 compartimenti stagni, le cui porte a ghigliottina si potevano chiudere automaticamente dal ponte di comando (in mancanza di energia elettrica si potevano chiudere sfruttando la forza di gravità). Questi comparti, però, non attraversavano tutta l'altezza dello scafo ma si fermavano al ponte E (più o meno a metà dello scafo, per dare più spazio alla disposizione delle sale). Il ''Titanic'' avrebbe potuto galleggiare anche con due dei compartimenti intermedi allagati oppure con tutti i primi quattro compartimenti di prora allagati. La collisione con l'iceberg causò però l'allagamento dei primi ''cinque'' compartimenti stagni, il conseguente inabissamento avvenne nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Si salvarono 706 passeggeri, gli altri 1500 morirono.
 
'''Le caldaie'''
== Gli interni ==
Il ''Titanic'' rappresentava un'innovazione anche nello sfarzo con il quale erano decorate le sale e le cabine. Le sale adibite ai passeggeri di prima classe erano disposte dal ponte aperto al ponte E. Gli interni principali erano i seguenti:
[[File:Grand staircase.jpg|thumb|Lo scalone di prima classe]]
 
Le caldaie erano allocate in sei compartimenti numerati da 1 a 6 (dal più a poppavia al più a prua) ed erano progettate per la generazione del vapore ad alta pressione necessario alla propulsione e agli impianti ausiliari di bordo. Ogni unità caldaia aveva un peso di circa 100 tonnellate e un diametro di 480 cm, il totale ammontava a 29 caldaie. 24 caldaie erano a doppio flusso da 610 cm di lunghezza, dotate di 6 forni ciascuna (3 per estremità), 4 delle quali alloggiate nel locale caldaia n°6, che era il più stretto, mentre i locali caldaie dal n°2 al n°5 ospitavano 5 caldaie a doppio flusso ciascuno. 5 caldaie erano a flusso singolo da 360 cm di lunghezza, dotate di 3 forni cialcuna ed erano utilizzate prevalentemente per alimentare i servizi ausiliari durante la sosta in porto. Queste ultime erano alloggiate nel locale caldaia n°1
[[File:RMS Titanic's reading and writing room.jpg|left|thumb|La sala di lettura e di scrittura]]
 
La superficie totale di riscaldamento era di circa 13.400 m², mentre quella di combustione era di 322 m². Ogni caldaia era servita da un indicatore elettromeccanico con temporizzatore, che emetteva un segnale acustico ogni 7 minuti per notificare la necessità di carico di nuovo carbone e quale caldaia nello specifico era di rifornire.
* Il grande scalone di prima classe, una scala che collegava tutti i ponti riservati alla prima classe, dal ponte aperto al ponte E, ma la doppia rampa iniziava sul ponte di coperta e finiva al ponte D. Lo scalone doveva essere arredato in stile Guglielmo e Maria, ma francesizzato alla [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]], con balaustre in ferro battuto, alleggerite da fiori e foglie in bronzo; era sormontato al ponte di coperta da una grande cupola in vetro e ferro battuto che illuminava l'intero ambiente.
Il corrimano del pianerottolo del ponte A era decorato da una grande lampada bronzea raffigurante un [[cherubino]]. Sul pianerottolo superiore era incassato un orologio fra due bronzi femminili, personificazione di Onore e Gloria che incoronano il Tempo. Sui pannelli dei pianerottoli di mezzo ponte erano situati grandi quadri. La grande scala sfociava al ponte D nella sala di reception, con un grande candeliere di 21 lampade. Sul retro della scala erano situati tre ascensori, decorati nello stesso stile. Un ambiente identico ma rivestito di pannelli di legno chiaro collegava i ponti A, B, e C, ed era utilizzato come sala di reception per i ristoranti del ponte B.
* Il salone di prua era situato fra il primo e il secondo fumaiolo e il salone di poppa fra il terzo e il quarto. Sebbene lo scalone a poppavia fosse praticamente identico a quello di proravia, gli mancavano alcuni particolari, quali l'orologio, e la cupola era situata più in basso rispetto a quella a proravia, infatti stava sul ponte A. L'ambiente era stato ideato per i passeggeri che desiderassero trascorrere il tempo leggendo, giocando a carte, bevendo il tè o ascoltando la musica dell'[[Orchestra del Titanic|orchestra]]. La sala era decorata da grandi pannelli in [[quercia]] in stile [[Luigi XV]], i cui motivi ornamentali erano stati tratti dal [[Reggia di Versailles|palazzo di Versailles]]. Su un lato della sala era situato un piccolo camino in [[marmo]], sul quale poggiava una statuetta di [[Artemide]]. Al centro della sala un grande lampadario illuminava l'ambiente.
* La sala di scrittura e di lettura, ideata per le signore, che qui si potevano riunire ad ogni ora del giorno. La sala era arredata in [[Architettura georgiana|stile georgiano]] ed era disposta in due ambienti separati da un grande arco sostenuto da colonne con [[Ordine corinzio|capitelli corinzi]].
* La sala-fumatori situata tra il terzo e il quarto fumaiolo. Gli uomini potevano raggiungere la sala durante tutta la giornata, ma soprattutto dopo cena. Era arredata in stile Georgiano (Settecento inglese), con grandi pannelli in mogano scuro e intarsi di madreperla. A decorare la sala vi erano anche grandi vetrate colorate illuminate artificialmente. Le finestre che davano sul ponte di passeggiata erano decorate con scene di porti di tutto il mondo.
[[File:Titanic cafe parisien.jpg|thumb|Il ''Café Parisien'']]
 
L’aria comburente veniva forzata nei focolari mediante 12 ventilatori alloggiati al ponti F, distribuiti in modo da servire ciascuno dei compartimenti caldaie. 8 ventilatori avevano un diametro di 140 cm, 2 di 127 cm e 2 di 100 cm. Ulteriori tre ventilatori servivano la sala macchine, e uno la sala turbina. L’aria veniva aspirata tramite condotti dai ponti superiori e convogliata fino ai forni.
* Le due piccole salette dei rampicanti, due ristoranti ai quali si poteva accedere dal ponte di passeggiata o da una porta girevole dalla sala-fumatori. Le grandi finestre davano l'impressione di stare all'aria aperta.
* Il ristorante ''A la carte'', un ambiente esclusivo situato sul ponte B, decorato in stile Georgiano. Qui i passeggeri potevano recarsi ad ogni ora, ed ordinare qualsiasi tipo di piatto. Il dirigente di questo ristorante era l'italiano Gaspare Pietro Antonio Luigi Gatti<ref name="Quella notte di 77 anni fa">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/21/quella-notte-di-77-anni-fa.html Quella notte di 77 anni fa] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 21 giugno [[1989]]</ref>.
* Il Cafè Parisien, dove si poteva gustare lo stesso menù del ristorante adiacente. L'ambiente era ideato per assomigliare a una tipica passeggiata parigina, completa di piante rampicanti e mobili in [[vimini]].<ref>[http://www.titanicinbelfast.com/template.aspx?parent=3751&pid=3756&area=1&aNAme=&textsize= Immagini del Titanic: Prima Classe – Il Café Parisien] dal sito TitanicBefast.com</ref>
* La sala di ''reception'', situata sul ponte D, decorata in stile Seicento inglese, con grandi pannelli laccati bianchi e finestre impreziosite da decorazioni in ferro battuto. Poltrone, sedie, divani e tavolini erano in vimini con rivestimenti bordeaux. In un angolo della sala era collocato un grande piano a coda. Prima di cenare i passeggeri potevano prendere un aperitivo e ascoltare la musica dell'[[Orchestra del Titanic|orchestra]].
* La grande sala da pranzo, dove i passeggeri si recavano per cena. Era l'area più spaziosa riservata alla prima classe, lunga 35 metri e larga 28 poteva ospitare 532 persone. Era arredata come la sala di ''reception'', con stile Giacobiano, ma, al posto dei pannelli scuri in quercia delle residenze inglesi le pareti e il soffitto erano stuccati di bianco. L'ambiente era illuminato grazie a moltissime plafoniere. Le sedie del salone erano rivestite in pelle verde, insieme ai mobili in rovere, dovevano contribuire a sostenere il tono complessivo della sala: l'effetto era rovinato dal pavimento di piastrelle in linoleum fantasia.
* L'ufficio postale che era situato a [[dritta]] dalle nave e da cui deriva il nome RMS che sarebbe "Royal Mail Ship" che significa "regia nave postale".
* Il bagno turco del Titanic, arredato in perfetto stile arabeggiante, era uno degli indicatori dell'esotismo che permeavano il periodo. Venne progettato in stile moresco secentesco, con piastrelle verdi e azzurre.<ref>[http://www.nationalgeographic.it/images/2012/03/23/130759768-949e823e-2d8f-4b4d-9018-46db3fa64904.jpg Foto sul sito del ''National Geographic'']</ref>
 
Ogni compartimento caldaie era dotato di due espulsori per la rimozione delle ceneri: camere stagne a doppio portello nelle quali le scorie venivano miscelate con acqua marina e successivamente espulse all’esterno. Nei porti, invece, le ceneri erano raccolte in contenitori e movimentate tramite quattro elevatori per essere smaltite a terra.
Le cabine di prima classe erano le più eleganti di qualsiasi altro transatlantico. Erano arredate in vari stili<ref name="IL GRAN CIRCO ' TITANIC'" /> (''Reggenza'', ''Olandese moderno'', ''Olandese Antico'', [[Stile Impero|Impero]], ''Luigi XV'', ''Luigi XVI'', ''Regina Anna'', ''Georgiano'' e [[Rinascimento]] Italiano). Per i passeggeri più abbienti erano disponibili le ''suite''<ref>[http://www.titanicinbelfast.com/template.aspx?pid=3771&area=1&parent=3751 Immagini del Titanic: Prima Classe – La Suite B60 con Salotto] dal sito TitanicBefast.com</ref>: 2 ''presidential suites'' e 2 ''royal suites''. Le ''royal suites'' (b56-b54) erano decorate in stile Luigi XVI e comprendevano un soggiorno, tre camere da letto (due singole e una matrimoniale), due bagni privati, due guardaroba e un ponte di passeggiata privata.
 
I prodotti della combustione venivano evacuati tramite un sistema di scarico che immetteva i fumi nei tre camini funzionanti (il quarto aveva solo la funzione di presa d'aria e fu aggiunto per rendere la figura della nave più imponente;<ref name="B30">{{cita|Bossi 2012|p. 30}}.</ref>) ad un’altezza di circa 49 m sopra le caldaie. I fumaioli erano dipinti in ocra e nero, come voleva la tradizione della White Star, mentre il rosso era il colore della [[Cunard Line]].<ref name="B27-33" />
=== I costi ===
[[File:Ultimo menu titanic.jpg|miniatura|destra|L'ultimo menù del pranzo a bordo]]
Alla consegna il transatlantico ''Titanic'' costò circa 7,5 milioni di dollari (167 milioni di dollari del [[2010]]), il biglietto di sola andata per [[New York]], in suite di prima classe, costava {{formatnum:3100}} [[dollaro statunitense|dollari]] dell'epoca, circa {{formatnum:40000}} euro del [[2012]]<ref>[http://www.history.com/interactives/titanic-by-the-numbers Titanic By the Numbers — History.com Interactive Games, Maps and Timelines<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, mentre in appartamento di prima classe costava {{formatnum:4350}} dollari (o 870 sterline del 1912 pari a {{formatnum:83200}} dollari del [[2007]], circa {{formatnum:64100}} euro), in cabina di prima classe 150 dollari (o 30 sterline dell'epoca, pari a {{formatnum:2975}} dollari del 2007 o 2300 euro), in cabina di seconda classe 60 dollari (o 12 sterline dell'epoca pari a 1200 dollari del 2007, ovvero circa 930 euro), mentre un biglietto di terza classe ''solo'' 32-40 dollari (6-8 sterline dell'epoca, circa 595-793 dollari del 2007, fra i 458 e i 610 euro); inviare un telegramma privato di 10 parole dal servizio telegrafico di bordo costava 3,12 dollari (12 scellini e 6 pence di allora, l'equivalente di 62 dollari del 2007, 48 euro) e 9 pence per ogni parola aggiuntiva.<ref name=autogenerato6>[http://www.keyflux.com/titanic/facts.htm R.M.S. Titanic Facts & Figures Page<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Una partita a [[squash]] 50 cent. ed una seduta al [[bagno turco]] 1 dollaro (rispettivamente 9 e 18 dollari odierni)<ref name=autogenerato6 />.
 
'''Il carbone e i carbonili'''
Ed ora il calcolo degli stipendi del personale nel 1912 rapportati al controvalore di un secolo dopo (del 2012). Lo stipendio mensile del [[comandante (nautica)|comandante]] Smith ammontava a 105 sterline (circa {{formatnum:6050}} dollari attuali), mentre quello di un marinaio era di 5 sterline al mese (290 dollari attuali), quello di una vedetta era di 5 sterline e 5 scellini (320 dollari attuali) e quello di una cameriera era di 3 sterline e 10 scellini (attuali 190 dollari), mentre il salario medio di ciascun operaio addetto alla costruzione della nave era mensilmente pari a poco più d'una sterlina (corrispondente a circa 60 dollari odierni). I telegrafisti avevano stipendi diversi: a Philips spettavano 4 sterline e 5 scellini per il viaggio, mentre a Bride solo 2 sterline, 2 scellini e 6 penny.<ref>[http://www.titanicdiclaudiobossi.com/Html/Stipendi%20dell%27equipaggio_68.htm Gli stipendi dell'equipaggio<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il carico massimo di combustibile era di circa 8000 tonnellate. Il consumo giornaliero variava tra 600 e 850 tonnellate, con una media di 710 t/giorno a {{Converti|21|nodi|kmh|lk=on}} <ref name="C27">{{cita|Chirnside 2015|p. 27}}.</ref> di velocità di crociera. Il carbone era stoccato in 12 bunker distribuiti lungo i compartimenti caldaie. Il personale addetto al mantenimento del fuoco era composto da 289 fuochisti suddivisi in turni e coadiuvati da 28 ingegneri meccanici. Il trasporto del carbone ai forni avveniva mediante carriole.
== Il viaggio ==
La durata del viaggio inaugurale del grande transatlantico era prevista di otto giorni. Dopo la sua ultimazione, il 31 marzo [[1912]], la nave partì da [[Belfast]] il 2 aprile per giungere a Southampton due giorni dopo. La nave salpò per il suo primo (e unico) viaggio il 10 aprile [[1912]] da [[Southampton]] ([[Regno Unito]]) alle 12:00 verso [[New York]], agli ordini del [[Edward John Smith|comandante Edward John Smith]], al suo ultimo comando dopo una carriera durata oltre 40 anni.<ref name="archivio.lastampa.it" />
 
'''Le macchine alternative e la turbina'''
In una sua celebre dichiarazione aveva affermato di non riuscire a immaginare alcun tipo d'infortunio che potesse accadere a questi nuovi transatlantici, poiché la tecnica di costruzione era andata ben oltre gli incidenti che si potessero allora immaginare.<ref name="Marcus">{{Cita|Marcus 1990||Marcus}}</ref> Egli volle al suo fianco un [[comandante in seconda]] più esperto di quello che gli era stato assegnato e all'ultimo momento chiese alla Compagnia di trasferire Henry Wilde al ''Titanic'' almeno per il viaggio inaugurale<ref name="Marcus" />. Wilde, che prima si trovava sull<nowiki>'</nowiki>''Olympic'', subentrò così a William Murdoch, il quale retrocesse al rango di [[primo ufficiale di coperta|1° ufficiale]]; il 1° ufficiale [[Charles Lightoller]] diventò il 2° mentre il 2°, di nome Blair, fu trasferito (andandosene, egli portò via i binocoli, che erano suoi personali, senza sapere che sulla nave non ce n'erano altri poiché erano stati dimenticati). Sembra che Wilde non fosse entusiasta dell'improvviso cambiamento e prima dello scalo a Queenstown scrisse alla sorella: «Questa nave continua a non piacermi, mi dà una strana sensazione».<ref name="Marcus" />
[[File:pontelancetitanic.jpg|thumb|Il ponte lance]]
[[File:Partenzatitanic.jpg|thumb|Il ''Titanic'' al momento della partenza]]
[[File:EJ Smith.jpg|thumb|left|Il comandante [[Edward John Smith]]]]
 
Il vapore prodotto nelle caldaie a [[carbone]] azionava due [[Motore a vapore|motrici alternative]] invertibili a triplice espansione e veniva trasportato tramite due condotte principali in acciaio saldato, da cui si diramavano tubazioni secondarie a diametro crescente verso la sala motori. Il passaggio del vapore poteva essere controllato mediante valvole situate presso le paratie stagne, azionabili tramite volani centrali. La regolazione del flusso di vapore consentiva la variazione della velocità dell’apparato propulsivo.
Molti passeggeri della seconda classe, precedentemente prenotati su altre navi, vennero dirottati sul ''Titanic'' a causa di uno sciopero nelle forniture di carbone. Tra loro viaggiava il ceto medio della popolazione, come impiegati, insegnanti e commercianti. La terza classe era affollata di emigranti provenienti da tutte le parti del mondo ed erano coadiuvati dall'interprete di bordo. In prima classe erano imbarcati alcuni degli uomini più in vista dell'epoca. Tra questi vi era il milionario [[John Jacob Astor IV]], possessore di 150 milioni di dollari<ref name="Marcus" /> e proprietario di alcuni preziosi immobili tra cui il noto ''Waldorf-Astoria Hotel'' di [[New York]]<ref>[http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/persone/miliardaria-barbona/miliardaria-barbona/miliardaria-barbona.html New York, Brooke Astor l'ereditiera che vive da barbona] Repubblica.it – luglio [[2006]]</ref>.
 
Le due macchine alternative a triplice espansione servivano le eliche laterali. Questi impianti, tra i più imponenti dell’epoca, erano alti 10,7 m, lunghi 19,2 m e ciascuno pesava circa 600 t. Montate su basamenti in acciaio da 195 t, ciascuna sviluppava una potenza nominale di {{formatnum:15000}} HP, con un regime operativo di 75 [[Giri al minuto|rpm]] (77 rpm a pieno carico).
Vi erano inoltre l'industriale [[Benjamin Guggenheim]] (il cui fratello era titolare dell'omonima [[Museo Guggenheim (New York)|fondazione d'arte]])<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/30/Titanic_storia_del_vero_Jack_co_0_98033012467.shtml Titanic, la storia del vero Jack Dawson<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, Isidor Straus<ref name="IL GRAN CIRCO ' TITANIC'" /> (proprietario del centro commerciale ''Macy'') e la moglie Ida, Washington Roebling (figlio del costruttore del [[ponte di Brooklyn]]), il Consigliere presidenziale statunitense Archibald Butt (che tornava in America dopo una missione diplomatica in [[Vaticano]] insieme al compagno, il pittore Francis Millet), Arthur Ryerson (il magnate americano dell'acciaio), George Widener (figlio del magnate dell'industria tranviaria statunitense), il giornalista William Thomas Stead, la contessa di Rothes, lo scrittore Helen Churchill Candee, lo scrittore [[Jacques Futrelle]]<ref name="IL GRAN CIRCO ' TITANIC'" />, i produttori di [[Broadway]] Henry e Irene Harris, l'attrice cinematografica [[Dorothy Gibson]], la milionaria [[Margaret Brown|Margaret "Molly" Brown]], Sir [[Cosmo Duff-Gordon]] e sua moglie, la contessa [[Lady Duff Gordon]], George Elkins Widener e la moglie Eleonora, John Borland Thayer e molti altri<ref name="Quella notte di 77 anni fa"/>.
 
Si trattava di motrici a quadrupla espansione con configurazione a quattro cilindri (uno ad alta pressione Ø 137 cm, uno a media pressione Ø 213 cm, due a bassa pressione Ø 246 cm e Ø 190 cm), tutti con corsa di circa 190 cm. I cilindri erano a doppio effetto, con inversione di ciclo vapore tramite valvole a pistone (alta e media pressione) e valvole a scorrimento (bassa pressione). L’inversione del moto era possibile mediante un sistema idraulico diretto. Era inoltre presente una seconda pompa ausiliaria a vapore ad alta pressione, utilizzabile in caso di guasto ai condotti principali per garantire continuità operativa. Le macchine alternative del ''Titanic'' e dei suoi due gemelli restano le più grandi mai costruite,<ref name="B28-33">{{Cita|Bossi 2012|pp. 28-33}}.</ref> occupando quattro ponti in altezza e sviluppando quasi {{Converti|22|MW|CV|lk=on}} di potenza.<ref name="B28-33" />
Avevano invece rinunciato al viaggio Lord Pirrie e l'ambasciatore americano a [[Parigi]]. In prima classe viaggiava anche l'amministratore delegato della White Star, [[Joseph Bruce Ismay]], che ebbe l'idea di costruire la nave e ne scelse il nome. Era pure presente il principale progettista, [[Thomas Andrews (ingegnere)|Thomas Andrews]], che voleva constatare di persona gli eventuali problemi del primo viaggio. Andrews perse la vita nel naufragio, mentre Ismay s'imbarcò sull'ultima lancia disponibile, un battello pieghevole del tipo "Engelhardt".<ref name="Marcus" />
 
Il vapore esausto proveniente dai cilindri a bassa pressione delle due macchine alternative veniva recuperato tramite apposite condotte e indirizzato verso una [[Turbina a vapore|turbina]] a bassa pressione di tipo Parsons, accoppiata direttamente all’albero dell’elica centrale, che veniva azionata esclusivamente in marcia avanti, non essendo progettata per l’inversione del moto. Si è più volte sostenuto che essa fu una probabile causa dell'inerzia con cui il Titanic rispose alla manovra per evitare la collisione con l'iceberg.<ref name="B28-33" /> L’unità aveva una massa complessiva di circa 427 tonnellate, con una potenza nominale di 16.000 cavalli vapore e una velocità operativa di 165 rotazioni per minuto (raggiungendo i 167 rpm al massimo regime).
A causa del risucchio causato dalla partenza del ''Titanic'', la piccola nave ''New York'', ormeggiata nelle vicinanze, ruppe gli ormeggi e si avvicinò pericolosamente al gigante<ref name="Titanic in cifre">[http://www.repubblica.it/online/cinema/titanic/fusco/fusco.html Titanic in cifre] Repubblica.it – 14 gennaio [[1998]]</ref>. Il mancato incidente causò il ritardo di un'ora. Dopo avere attraversato [[La Manica]], il ''Titanic'' arrivò in serata a [[Cherbourg]], in [[Francia]], dove sostò con tutte le luci accese, per poi partire qualche ora dopo alla volta di Queenstown (oggi [[Cobh]]) in [[Irlanda]]<ref name="Titanic in cifre" />, dove scesero 7 passeggeri e si imbarcarono numerosi emigranti irlandesi. Ripartì da Queenstown alle 13:30 dell'11 aprile. L'ultima fotografia del ''Titanic'' in navigazione verso [[New York]] venne scattata poco prima che doppiasse lo scoglio di [[Fastnet rock]].
Già la sera dell'11 aprile, quando il Titanic si trovava già al largo dalle coste irlandesi, arrivò un marconigramma con segnalazioni di iceberg nei pressi di Terranova ma il messaggio non fu mai recapitato al capitano.
Tra il 12 e il 13 aprile arrivarono molti altri messaggi ma nessuno di questi fu mai recapitato a Smith.
 
Durante le manovre (ad esempio inversione di marcia o operazioni portuali), in cui la turbina risultava inattiva, il vapore non utilizzato veniva condensato e l’acqua di condensa reimmessa nel circuito delle caldaie. La turbina era anche impiegata per la produzione di energia elettrica, tramite 4 generatori principali (dinamo) da 400 kW ciascuno, per una potenza complessiva di circa 1600 kW.
=== Le ultime ore ===
[[File:Titanic Eisberg.jpg|thumb|L'unica fotografia disponibile dell'[[iceberg]] colpito dal ''Titanic'', immortalato pochi giorni dopo il disastro dal marinaio [[Cecoslovacchia|cecoslovacco]] [[Stephan Rehorek]].<ref>{{Cita news|autore =Alessio Altichieri|url=http://archiviostorico.corriere.it/2002/luglio/30/Titanic_ecco_iceberg_del_naufragio_co_0_0207302171.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2002/luglio/30/Titanic_ecco_iceberg_del_naufragio_co_0_0207302171.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo =Titanic, ecco l'iceberg del naufragio|pubblicazione =[[Corriere della Sera]]|data =30 luglio 2002|pagina =16|accesso =3 marzo 2011}}</ref>]]
{{citazione|Anche il giovane Jack Thayer fu colpito dalla bellezza del mare e del cielo, quella notte, giacché, indossato un caldo soprabito sull'abito da sera, passeggiò per qualche minuto su e giù per il ponte lance, deserto e solitario, dove il vento fischiava tra gli stralli e dai fumaioli uscivano torrenti di fumo nerastro. «Era una notte stellata», ricordò poi. «Non c'era luna e non avevo mai visto le stelle brillare più fulgide; sembrava che volessero staccarsi dal cielo. Era una di quelle notti in cui ci si sente felici di essere al mondo»|<ref name=Marcus />}}
 
Il ''Titanic'' era un gioiello di tecnologia e, per ironia della sorte, era ritenuto, e da alcuni soprannominato, «inaffondabile».<ref name="B7-9" />
Il 14 aprile, dopo quattro giorni di navigazione, verso le 13:30, il comandante consegnò a Bruce Ismay un messaggio appena ricevuto dal vapore ''Baltic'', che segnalava la presenza di ghiaccio a 400&nbsp;km sulla rotta del Titanic: tuttavia, il comandante non diminuì la velocità. Il direttore della White Star non diede eccessivo peso alla cosa e giudicò sufficiente spostare la rotta del transatlantico sulla ''Outward Southern Track'', un corridoio di navigazione concordato per le navi di linea<ref name="Titanic, 95 anni fa la tragedia">[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2007/04/09/4661-titanic_anni_tragedia.shtml Titanic, 95 anni fa la tragedia]</ref>. I due uomini discussero anche della velocità decidendo di portarla al massimo possibile<ref name="Ballard" />. Nelle ultime 24 ore, infatti, erano state percorse ben 546 miglia e c'era la possibilità di arrivare a New York con un giorno di anticipo<ref name="Marcus" />. Non fu mai chiarito di chi fu la responsabilità finale della decisione.
 
'''Le eliche e il timone'''[[File:Olympic rudder before launch.jpg|thumb|Scorcio delle eliche della nave gemella [[RMS Olympic|''Olympic'']]; non esistono foto di quelle del ''Titanic''. In un documento rinvenuto nei cantieri Harland and Wolff è riportato che l'elica centrale del ''Titanic'' era provvista di tre pale, invece che quattro, mentre le due laterali erano identiche alla gemella.<ref name="encyclopedia-titanica">{{en}} [https://www.encyclopedia-titanica.org Encyclopedia Titanica ]</ref>]]Il sistema propulsivo era costituito da tre [[Elica|eliche]] in bronzo, montate su alberi d’acciaio mediante connessioni bullonate. L’intero gruppo eliche-alberi aveva un peso complessivo di circa 98 t e consentiva alla nave di raggiungere una velocità massima di 24 nodi.
In ogni caso, l'eventualità di incontrare ghiacci era un fatto assolutamente normale e le navi di linea erano solite mantenere alta la velocità per assicurare l'orario. Questa verità fu confermata durante l'inchiesta britannica successiva al disastro, quando parecchi comandanti (John Pritchard, William Stewart, Alexander Fairfull, Andrew Braes e molti altri) furono interrogati al riguardo. La velocità veniva ridotta solo in caso di effettivo avvistamento, ma finché la visibilità era buona e le vedette allertate si poteva procedere normalmente. Durante il processo sulle cause del naufragio, vi fu chi ipotizzò che la compagnia di navigazione avesse espressamente richiesto di rimanere al di sopra dei 20 nodi di velocità al fine di assicurarsi il prestigioso "[[Nastro Azzurro]]" (''Blue Riband').<ref name="Marcus" />
 
Le eliche laterali erano a tre pale, ciascuna con un diametro di 716 cm e un peso di 38 tonnellate. Erano azionate direttamente dai due motori alternativi, al momento della costruzione, erano le eliche più grandi mai installate su un transatlantico. L’elica centrale era a quattro pale, con un diametro di 518 cm e un peso di 22 tonnellate. Era azionata dalla turbina a bassa pressione Parsons e funzionava esclusivamente in marcia avanti.
Alle 13:45 arrivò un messaggio di "segnalazione iceberg" dal piroscafo ''Amerika'', che inspiegabilmente non giunse al ponte di comando, mentre nel pomeriggio un altro avviso, questa volta dal ''Mesaba'', non fu consegnato. I marconisti erano impegnati nell'invio dei numerosi messaggi privati dei passeggeri, che fin dal giorno prima si erano accumulati a causa di un guasto momentaneo all'apparecchiatura radio (i cavi del trasformatore secondario si erano bruciati)<ref name="Marcus" />.
 
Le eliche erano collegate ai rispettivi propulsori (due motori alternativi a vapore e una turbina a bassa pressione Parsons) tramite tre alberi di trasmissione principali che ruotavano su cuscinetto. Ciascun albero era composto da segmenti in acciaio della lunghezza di circa 9 m, uniti mediante giunzioni bullonate.
Verso le 21:00 la temperatura era scesa a un grado sopra zero e l'ufficiale di turno – Lightoller – aveva avvertito il maestro d'ascia che la scorta d'acqua sarebbe probabilmente gelata<ref name="Marcus" />. Circa a quell'ora, il comandante salì in plancia e discusse con Lightoller delle condizioni eccezionalmente calme del mare. Prima di ritirarsi in cabina, Smith ordinò di chiamarlo se fosse accaduto qualcosa di strano<ref name="Titanic, 95 anni fa la tragedia" /> e di diminuire la velocità in caso di foschia<ref name="Marcus" />. L'abbassamento della temperatura indicava probabilmente che si stavano avvicinando a un banco di iceberg<ref name="Ballard" /> e Lightoller disse alle vedette di prestare attenzione ai ghiacci galleggianti, soprattutto a quelli di ridotte dimensioni detti ''[[Iceberg|growlers]]''<ref name="Marcus" />.
 
Gli alberi laterali, che trasmettevano il moto dai motori alternativi, avevano un diametro di 670 mm e un peso complessivo di circa 118 tonnellate ciascuno. L’albero centrale, collegato alla turbina a bassa pressione, presentava un diametro di 520 mm.
Alle 22:00 il 1° ufficiale Murdoch subentrò a Lightoller, dal quale ricevette gli ordini del comandante. Mezz'ora più tardi Murdoch rispose a un messaggio per mezzo di una lampada Morse proveniente dal piroscafo ''Rappahannock'', che incrociò il ''Titanic'' alle 22:30: lo informava di essere appena uscito da una banchisa circondata da iceberg.<ref name="Marcus" /> Lo stesso Murdoch ordinò al lampista di chiudere i boccaporti sul castello di prua, in modo che la luce non ostacolasse la visuale delle vedette,<ref name="Ballard" /> senza però risolversi a ridurre la velocità della nave. L'esperienza aveva infatti dimostrato che in condizioni normali una massa di ghiaccio era visibile grazie alle onde che si increspavano alla sua base. Tuttavia, con un mare assolutamente piatto come in quel momento, il margine di sicurezza era molto ridotto<ref name="Marcus" />. Durante l'inchiesta britannica, Lightoller specificò che «…l'oceano era liscio come la superficie di un tavolo o di un pavimento; era un fatto veramente eccezionale»<ref name="Marcus" />.
 
Il sistema di direzione era composto da un [[timone]] monoblocco articolato in sei elementi strutturali, alto in tutto 24 m e 465 cm in larghezza, con un peso totale di 101 tonnellate, il cui movimento era controllato dalla ruota di navigazione tramite un telemotore che trasmetteva gli ordini al meccanismo di attuazione.
Alle 23:00 un importantissimo marconigramma giunse infine dal mercantile ''Californian'', che sostava bloccato nella banchisa a poche decine di miglia a nord-ovest dal ''Titanic'': nel messaggio veniva segnalata la presenza di un enorme campo di [[iceberg]] proprio sulla rotta del transatlantico, ma anche questo messaggio non venne recapitato in plancia. Anzi, il marconista Phillips rimproverò l'operatore del ''Californian'' per aver interrotto il suo lavoro con la stazione telegrafica di [[Capo Race]], a [[Terranova]]. In generale, il risultato fu un atteggiamento di leggerezza e di eccessiva sicurezza che si impadronì di tutto l'equipaggio.<ref>Parole di Walter Lord, citate nel libro: ''Il ritrovamento del Titanic'', di Robert Ballard.</ref>
 
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==== Collisione ====
Alle 23:40 (ora locale della nave, [[UTC-3]]), le vedette [[Frederick Fleet]] e [[Reginald Lee]]<ref name="Quella notte di 77 anni fa"/> videro un [[iceberg]] di fronte alla nave. Gli iceberg che affollano le rotte atlantiche settentrionali provengono sempre dalla costa occidentale della [[Groenlandia]] o dal [[Labrador (regione)|Labrador]] e impiegano 2-3 anni per giungere al 41° di latitudine nord, sospinti prima dalla fredda [[Corrente del Labrador]] che li preserva, poi dalla calda [[Corrente del Golfo]] che li scioglie lentamente. L'iceberg che colpì il Titanic era praticamente coevo alla nave che ne rimase vittima e al momento dell'urto – in base a recenti calcoli – dovrebbe aver sviluppato una pressione di almeno {{M|985|k|g}}/[[centimetro quadrato|cm²]] sull'acciaio della murata del transatlantico, quando l'acciaio stesso resiste fino a una pressione di circa {{TA|690-750 kg/cm²}}, in base al grado di purezza dalle scorie di fusione<ref name="natgeog">National Geographic; Vol. 29; N°. 4; aprile 2012; pp. 2-41.</ref>.
 
=== La sala radio ===
L'avvistamento avvenne "a occhio nudo" a causa della mancanza dei binocoli, e quindi in ritardo: si disse che la portata visiva della vedetta fosse di almeno 1 miglio in distanza, quando recenti simulazioni computerizzate, tenendo conto che quella notte non era presente il chiarore della luna e il mare era "di calma piatta", attestano che la portata visiva non poteva superare i 450–550&nbsp;m in distanza, troppo pochi per evitare la collisione alla velocità di 21 nodi a cui filava il bastimento. Per evitare l'urto fatale, la velocità della nave non avrebbe dovuto superare i 9 nodi, il che avrebbe ritardato di tre giorni l'arrivo a [[New York]]: la zona in cui avvenne il disastro è nota per essere un'area interessata dagli iceberg durante la primavera e dagli uragani in estate – autunno ed è considerato un fatto eccezionale la contemporanea assenza di luna e di calma piatta del mare, ragion per cui, con la sola illuminazione stellare e senza il frangersi delle onde sulle pareti dell'iceberg, l'iceberg stesso non poteva che esser avvistato a meno di 500 metri dalla prua della nave<ref name="natgeog" />.
{{Doppia immagine|sinistra|Titanic's Marconi appartus.jpg|188|Titanic Marconi Wireless Radio Room.jpg|168|Ricostruzione della sala radio del ''Titanic''|L'unica fotografia della sala radio del ''Titanic'': al banco, ripreso di spalle, siede il marconista [[Harold Bride]]}}
La sala radio del ''Titanic'' era analoga a quella dell{{'}}''Olympic''. Le apparecchiature erano le più moderne e potenti mai installate su qualsiasi bastimento: la portata raggiungeva una distanza di circa {{Converti|400|miglia|km}}.<ref name=B47-49>{{cita|Bossi 2012|pp. 47-49}}.</ref> Le antenne erano collocate sui due alberi maestri a un'altezza di 60 metri e ad una distanza tra loro di 180 metri. In caso di emergenza, il [[generatore elettrico]] che alimentava gli apparecchi radio poteva essere sostituito da un generatore diesel.<ref name=B28-33/>
 
I radiotelegrafisti [[Jack Phillips]] e [[Harold Bride]] non erano dipendenti della White Star Line, bensì della [[Marconi Company|Marconi International Marine Communication Company]]. Prima del naufragio Il servizio non era attivo 24 ore su 24; principalmente venivano inviati e ricevuti messaggi privati dei passeggeri, ma venivano gestiti anche messaggi di navigazione, inclusi bollettini meteorologici e avvisi di ghiaccio.<ref name=B47-49/>
La mancanza dei binocoli – si appurò al processo – era imputabile alla fretta di dover salpare da Southampton nei tempi previsti, ragione per cui non furono distribuiti a bordo già alla partenza<ref name="TITANIC LA NAVE DEI SOGNI" />. Il motivo è anche spiegabile con il rimpasto dell'equipaggio voluto dal comandante, in quanto il 2º ufficiale Blair (sostituito da Lightoller) prima del trasferimento diede istruzione di togliere dalla coffa i binocoli che lui stesso aveva portato<ref name="Marcus" />. In pratica, l'iceberg che le vedette si trovarono di fronte era pressoché invisibile: venne "avvistato" non direttamente, ma indirettamente in quanto la sua sagoma nera interrompeva la linea dell'orizzonte e lasciava una piccola porzione della [[volta celeste]] priva apparentemente di stelle<ref>Ibidem</ref>.
 
=== Le lance di salvataggio ===
Dopo l'avvistamento, [[Frederick Fleet|Fleet]] suonò tre volte la campana e telefonò alla plancia di comando dicendo «''Iceberg dritto a prua! Iceberg dritto a prua!''». Il comandante Edward John Smith era sceso nella sua cabina da mezz'ora e al comando della nave era in quel momento il primo ufficiale, Murdoch, che comandò di virare immediatamente a sinistra, ordinando anche di mettere le macchine "indietro tutta", ma la nave viaggiava alla velocità di circa 22,5 nodi (velocità calcolata subito dopo dal 4º ufficiale Boxhall) e non riuscì a rallentare nel tempo necessario a evitare l'impatto, in virtù dell'[[abbrivo]] del transatlantico. Inoltre, solo le due eliche esterne furono tempestivamente poste in rotazione opposta per rallentare la nave. L'elica centrale, collegata alla turbina a bassa pressione, non poté essere invertita e fu necessariamente fermata.
{{vedi anche|Lance di salvataggio del RMS Titanic}}
[[File:Scialuppe del Titanic tradotte it.svg|thumb|Schema delle lance di salvataggio, con orario di calo in mare e numero di passeggeri a bordo di ognuna]]
Il ''Titanic'' aveva 16 gru del tipo "Welin", ciascuna in grado di sostenere e calare in mare quattro scialuppe di salvataggio, come aveva originariamente pianificato l'architetto Carlisle. Ciò conferiva al transatlantico la capacità di trasportare fino a 64 lance in legno, che sarebbero state sufficienti per {{formatnum:4000}} persone, molto più della capacità effettiva della nave. La White Star Line tuttavia decise che sarebbero state trasportate solo 16 scialuppe e quattro lance in legno e tela pieghevoli, che potevano ospitare appena {{formatnum:1178}} persone, solo un terzo della capacità totale della nave. È da notare che, a quel tempo, installare un numero così esiguo di lance su un piroscafo così grande non violava nessuna legge in vigore: i regolamenti del Board of Trade richiedevano solamente che le navi britanniche di oltre {{formatnum:10000}} tonnellate trasportassero un minimo di 16 scialuppe, con una capacità minima di 962 occupanti, numeri che però non variavano al variare delle dimensioni della nave in questione.<ref name=C30>{{cita|Chirnside 2015|p. 30}}.</ref>
 
== Gli interni ==
Dopo il ritrovamento del relitto, in base alla posizione geografica, si scoprì che la velocità effettiva al momento della collisione era di circa 20,5 nodi. Inoltre, a posteriori, è stato ipotizzato che se Murdoch avesse mantenuto la direzione, la nave avrebbe subìto un violento impatto frontale contro l'iceberg, danneggiando i primi due compartimenti stagni e potendo probabilmente continuare la traversata verso [[New York]]. Il ghiaccio strisciò sulla [[dritta]] piegando le lamiere e provocando sei diverse falle sotto la [[linea di galleggiamento]]. L'iceberg fotografato giorni dopo sul luogo del disastro pare esser proprio quello incriminato in quanto appariva colorato da due strisce, una nera e una sottostante rossa, i colori della vernice impiegata sul ''Titanic''. La collisione non fu avvertita in maniera significativa dai passeggeri delle classi prima e seconda in virtù del fatto che le loro cabine erano posizionate al di sopra della [[linea di galleggiamento]] e solo chi si trovava sul ponte si accorse della presenza dell'[[iceberg]], pur senza rendersi conto della gravità dell'evento, in quanto piovvero frammenti di ghiaccio distaccatisi dalla massa dell'iceberg in seguito all'avvenuto impatto.
=== Prima classe ===
[[File:Grand Staircase aboard the RMS Olympic (William H. Rau 1911).jpg|thumb|left|Lo [[Grande Scalinata del Titanic|scalone di prima classe]]. Questo rappresentato in foto, in realtà, appartiene all{{'}}''[[RMS Olympic|Olympic]]'': non esistono foto di quello del ''Titanic'', ma erano pressoché identici. La maggior parte delle foto credute del ''Titanic'' in realtà appartengono alla nave gemella; nel ''Titanic'' vennero fotografati (in modo professionale e di qualità) solo gli elementi differenti da quelli analoghi dell{{'}}''Olympic.'']]
Il ''Titanic'' ed i suoi gemelli vennero costruiti seguendo uno stile molto simile a quello degli hotel di alta classe dell'epoca: fu preso come punto di riferimento il [[Hotel Ritz (Londra)|Ritz Hotel di Londra]]. L'obiettivo era quello di trasmettere l'impressione che i passeggeri fossero in un hotel galleggiante piuttosto che su una nave. Le cabine di prima classe del ''Titanic'' erano più eleganti di quelle di qualsiasi altro transatlantico. Erano arredate in vari stili<ref name=B54-56>{{cita|Bossi 2012|pp. 54-56}}.</ref> ([[Regency (stile)|Regency]], Olandese moderno, Olandese Antico, [[Stile Impero|Impero]], [[Stile Luigi XV|Luigi XV]], [[Stile Luigi XVI|Luigi XVI]], [[Stile Regina Anna|Regina Anna]], [[Architettura georgiana|Georgiano]] e [[Arte del Rinascimento|Rinascimento italiano]]). Per i passeggeri più abbienti erano disponibili le ''suite''; tra queste erano presenti 2 ''presidential suite'' e 2 ''royal suite'', ancora più sfarzose e capienti. Le ''royal suite'' (B54 e B56) erano decorate in stile Luigi XVI e comprendevano un soggiorno, tre camere da letto (due singole e una matrimoniale), due bagni privati, due guardaroba e un ponte privato per consentire agli occupanti di passeggiare in completa riservatezza.<ref name=B57>{{cita|Bossi 2012|p. 57}}.</ref>
 
==== I lussi della prima classe ====
Dalle testimonianze dei superstiti, l'impatto non fu avvertito in prima classe, mentre venne descritto dai passeggeri di seconda classe come "una vibrazione ovattata", come "un botto sordo" dai passeggeri di terza classe, come un rumore "assordante di ferraglia" dai fuochisti, i primi che si resero conto dello sventramento della murata (testimonianza dell'unico sopravvissuto del locale caldaie N. 6, il compartimento che risultò essere il più danneggiato in seguito all'impatto). Lightoller, che in quel momento si trovava lecitamente a letto nella sua cabina, testimoniò di aver avvertito soltanto «''…un'interruzione nella monotonia del movimento''». In seguito i superstiti descrissero l'impatto come «''…il rotolare di migliaia di biglie''», come «''…se qualcuno avesse strusciato un enorme dito contro la murata della nave''», o come se «''…un pezzo di stoffa si fosse lacerato''».<ref name="Ballard" /> Ben diversa fu la reazione in sala macchine, dove i fuochisti erano intenti ad alimentare le caldaie. Uno di essi diede la seguente testimonianza: «''All'improvviso la murata di dritta parve rovinarci addosso. Si sentì come uno scoppio di arma da fuoco e l'acqua cominciò a scorrere intorno; ci gorgogliò tra le gambe e noi ci precipitammo con un balzo nel compartimento successivo chiudendoci alle spalle la porta stagna. Non pensai, e nessuno lo pensò in quel momento, che il "Titanic" sarebbe potuto affondare''»<ref>''Morning Post'', 29 aprile 1912. Citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}}</ref>.
* Il salone era stato ideato per i passeggeri che desiderassero trascorrere il tempo leggendo, giocando a carte, bevendo tè o ascoltando la musica dell'[[Orchestra del RMS Titanic|orchestra]]. L'ambiente era decorato con grandi pannelli in [[Quercus|quercia]] in stile Luigi XV, i cui motivi ornamentali erano stati tratti dal [[Reggia di Versailles|palazzo di Versailles]]. Su un lato della sala era situato un piccolo camino in [[marmo]], sul quale poggiava una statuetta di [[Artemide]]. Al centro della sala un grande lampadario illuminava l'ambiente.<ref name=B61-63>{{cita|Bossi 2012|pp. 61-63}}.</ref>
* La biblioteca riservata ai passeggeri di prima classe e la sala di scrittura e di lettura erano frequentate perlopiù da signore, che si potevano riunire a ogni ora del giorno.<ref name=L30>{{cita|Lord 1998|p. 30}}.</ref> La sala di lettura e scrittura era arredata in [[Architettura georgiana|stile georgiano]] ed era divisa in due ambienti, separati da un grande arco sostenuto da colonne con [[Ordine corinzio|capitelli corinzi]].<ref name=B61-63/>
* La sala fumatori era situata tra il terzo e il quarto fumaiolo. Era frequentata soprattutto dagli uomini, che potevano accedervi durante tutta la giornata, ma vi si recavano soprattutto dopo cena. Era arredata in stile georgiano (Settecento inglese), con grandi pannelli in mogano scuro e intarsi di madreperla. A decorare il locale vi erano anche grandi vetrate colorate illuminate artificialmente. Le finestre che davano sul ponte di passeggiata erano decorate con scene di porti di tutto il mondo.<ref name=B61-63/>
[[File:B-58.jpg|thumb|left|La cabina di prima classe B-58]]
* Le due piccole salette del ''Verandah Café'', due ristoranti ai quali si poteva accedere dal ponte di passeggiata o da una porta girevole dalla sala-fumatori, dove erano presenti grandi finestre affacciate sull'oceano.<ref name=B65-67>{{cita|Bossi 2012|pp. 65-67}}.</ref>
* Il ''Café Parisien'', dove si poteva gustare lo stesso menù del [[#Il ristorante À la Carte|ristorante ''À la Carte'']] adiacente. L'ambiente era ideato per assomigliare a una tipica passeggiata parigina, completa di piante rampicanti e mobili in [[Vimine|vimini]].<ref name=B67-73>{{cita|Bossi 2012|pp. 67-73}}.</ref>
* La sala di ''reception'', situata sul ponte D, decorata in [[Architettura giacobiana|stile giacobiano]], con grandi pannelli laccati bianchi e finestre impreziosite da decorazioni in ferro battuto. Poltrone, sedie, divani e tavolini erano in vimini con rivestimenti bordeaux e verdi. In un angolo della sala era collocato un grande [[pianoforte a coda]]. Prima di cenare i passeggeri potevano prendere un aperitivo e ascoltare la musica dell'[[Orchestra del RMS Titanic|orchestra]].<ref name=B61-63/>
* La grande ''sala da pranzo'', dove i passeggeri si recavano per cena. Era l'area più spaziosa riservata alla prima classe: lunga 35 metri e larga 28, poteva ospitare 532 persone. Era arredata come la sala di ''reception'', in stile giacobiano, ma, al posto dei pannelli scuri in quercia tipici delle residenze inglesi, le pareti e il soffitto erano laccati di bianco. L'ambiente era illuminato grazie a moltissime [[Plafoniera|plafoniere]]. Le sedie del salone erano rivestite in pelle verde e, insieme ai mobili in rovere, contribuivano a sostenere il tono complessivo della sala: il pavimento era decorato con piastrelle in linoleum blu scuro con fantasia rossa e gialla.<ref name=B65-67/>
[[File:Gym.jpg|thumb|La palestra]]
[[File:1st Class Cafe Parisien Completed.jpg|thumb|Il ''Café Parisien'']]
* L'allestimento di bordo comprendeva tra l'altro una piscina coperta di 9 × 4 m sul ponte F sul modello dell{{'}}''Olympic'', una palestra, un bagno turco e un campo da squash.<ref name=B78-81/> Il bagno turco del ''Titanic'' era indicativo dell'esotismo che permeava il periodo: venne progettato in stile moresco seicentesco, con piastrelle verdi e azzurre.<ref name="B80">{{cita|Bossi 2012|p. 80}}.</ref>
* L'ufficio postale, situato sul lato di [[Glossario dei termini marinareschi (C-I)#D|dritta]], che portò la nave ad essere denominata con il prefisso RMS, sigla di ''Royal Mail Ship''.<ref name=B73-74>{{cita|Bossi 2012|pp. 73-74}}.</ref>
 
==== PrimeIl fasiristorante dopo''À lla Carte''impatto ====
Gestito da uno staff interamente [[italia]]no, composto dal direttore [[Luigi Gatti (imprenditore)|Luigi Gatti]] e da ventisei dipendenti, il ristorante ''À la Carte'' era accessibile ai passeggeri di prima classe. A differenza del salone per le cene, questo ristorante permetteva di consumare pasti tra le 20 e le 23 e, come suggerisce il nome, non proponeva un menu fisso: i clienti potevano ordinare ciò che più gradivano. Il personale che gestiva questo ristorante, inoltre, non faceva ufficialmente parte dei membri dell'equipaggio della White Star Line.
Mentre l'acqua cominciava ad invadere i compartimenti, furono immediatamente chiuse le porte stagne e il comandante [[Edward Smith|Smith]] ordinò di scandagliare la nave. Secondo gli studi compiuti durante la progettazione, la nave sarebbe potuta rimanere a galla anche con quattro compartimenti allagati in successione, ma non con cinque (le sei fessure aperte dall'iceberg interessarono infatti i primi cinque compartimenti prodieri). Inoltre, le paratie stagne non superavano il ponte "E", che si trovava all'incirca a metà dell'altezza della nave. A causa di questo l'inabissamento della prua avrebbe fatto tracimare l'acqua verso gli altri comparti rendendo pressoché inutile il lavoro delle pompe idrauliche.
La situazione apparve immediatamente drammatica; i 4 compartimenti di carico situati alla prua della nave in 10 minuti imbarcarono più di 4 metri d'acqua causando un conseguente primo abbassamento della carena viva di 2° che facilitò l'ingresso dell'acqua all'interno degli altri compartimenti e del primo dei compartimenti caldaie già colpito dall'iceberg (quinto compartimento da prua). La chiusura istantanea delle paratie non permise, almeno in un primo tempo, di rallentare il flusso d'acqua nei compartimenti stagni di prua ormai destinati ad essere allagati completamente.
 
Il locale era arredato in stile Luigi XVI ed era illuminato da ampie vetrate. Il pavimento era decorato con tappeti Axminster ed erano presenti tavoli che offrivano dai due agli otto posti, sebbene quelli da due fossero la maggioranza. Ogni tavolo era dotato di una lampada in porcellana e cristallo.
Sebbene le paratie fossero state chiuse prontamente, l'intervento delle pompe non facilitò l'evacuazione dei compartimenti caldaie in cui si registrarono le prime vittime: infatti la mancata chiusura di alcuni regolatori di pressione delle caldaie dei primi compartimenti durante le manovre d'inversione permise la fuoriuscita di vapori che compromisero l'evacuazione. Dopo i primi 15 minuti tutti i locali caldaie furono evacuati; allo stesso tempo alle sale macchine e alle zone turbine fu ordinato di arrestare completamente la propulsione ma non fu detto loro di abbandonare i posti e di conseguenza tutti i banchi elettrici degli alternatori rimasero in funzione sino alle ultime fasi del naufragio; tutti i macchinisti morirono nell'atto di ritardare il più possibile il triste destino della nave con l'ausilio delle pompe, azione che sarebbe poi stata ostacolata dall'allagamento dei ponti superiori dove si trovavano le stesse. Per tutto il tempo, dopo il contatto con l'iceberg fino alla completa sommersione, dai fumaioli uscì un forte sibilo dovuto ad una contromisura adottata per evitare lo scoppio delle caldaie ancora attive facendo fuoriuscire vapore in eccesso per ridurre la pressione.
 
==== I grandi scaloni ====
L'allagamento delle sale macchine, e in particolare la sala delle turbine elettriche, procedette per gradi e fu notevolmente ritardata dalle chiusure stagne e dalle pompe: questo fornì energia elettrica per il funzionamento delle apparecchiature e per l'illuminazione necessarie per le operazioni di evacuazione della nave. Dopo la completa chiusura del reparto caldaie e di tutte le 16 paratie stagne, la situazione risultava essere la seguente: 5 dei 6 compartimenti interessati al contatto con l'iceberg imbarcavano acqua molto rapidamente; 21 delle 29 caldaie erano ancora accese (si vide necessario dunque aprire gli sbocchi per il vapore per evitare l'esplosione); macchine completamente ferme; alternatori e impianti elettrici funzionanti; inizio inabissamento della prua e della carena frontale con progressivo innalzamento della poppa (ancora poco evidente) e con conseguente inclinazione dello scafo a sinistra; progressivo allagamento dei compartimenti stagni (l'ingresso di tale quantità d'acqua avrebbe, infatti, determinato un "effetto domino" con tutti gli altri compartimenti proprio perché le chiuse stagne erano state progettate per raggiungere soltanto metà dell'altezza della nave); inizio procedure d'evacuazione dei passeggeri dalla nave.
{{vedi anche|Grande Scalinata del Titanic}}
I due grandi scaloni di prima classe a due rampe collegavano tutti i ponti riservati alla prima classe, dal ponte di coperta al ponte D. La grande scalinata era arredata in stile William and Mary<ref>{{sapere|William+and+Mary|Stile William and Mary}}</ref> ma francesizzato in [[stile Luigi XIV]], con balaustre in ferro battuto, alleggerite da fiori e foglie in bronzo; era sormontato al ponte di coperta da una grande cupola in vetro e ferro battuto che illuminava l'intero ambiente.<ref name=B61-63/>
 
Il corrimano del pianerottolo del ponte A era decorato da una grande lampada bronzea raffigurante un [[cherubino]]. Sul pianerottolo superiore era incassato un orologio fra due bronzi femminili, personificazione di ''Onore e Gloria che incoronano il Tempo''. Sui pannelli dei pianerottoli di mezzo ponte erano situati grandi quadri. La grande scala sfociava al ponte D nella sala di reception, con un grande lampadario dotato di 21 lampade. Sul retro della scala erano situati tre ascensori. Un ambiente identico, ma rivestito di pannelli di legno chiaro collegava i ponti A, B e C, ed era utilizzato come sala di reception per i ristoranti del ponte B.<ref name=B61-63/>
I calcoli effettuati da Thomas Andrews rivelarono che il transatlantico si sarebbe inabissato entro un'ora e mezza o due ore al massimo<ref name="Ballard" /><ref name="Marcus" />. Fu dato quindi l'ordine di abbandonare la nave secondo le regole: Wilde si occupò delle lance, Murdoch chiamò i passeggeri a raccolta, il 6º ufficiale Moody preparò la lista delle assegnazioni di ogni barca, il 4º ufficiale fu mandato a svegliare gli altri<ref name="Ballard" />. Bisognava assolutamente evitare di diffondere il panico, per quanto la situazione sembrasse ancora relativamente sicura. In effetti, l'unica anomalia era costituita dal terribile sibilo del vapore che fuoriusciva dalle valvole dei fumaioli, onde impedire lo scoppio delle caldaie. Lightoller raccontò che il vapore faceva un tale frastuono che mille locomotive rombanti in un tunnel non sarebbero riuscite a eguagliarlo. Perfino i marconisti, il cui alloggio si trovava dietro la base del fumaiolo n. 1, avevano difficoltà a sentire le trasmissioni radio. «Non sentiamo nulla per il rumore del vapore», fu il messaggio ricevuto una ventina di volte dal piroscafo giapponese ''Ypiranga''. In seguito, il comandante riuscì a farlo diminuire.<ref name="Marcus" />
 
La scalinata di prua era situata fra il primo e il secondo fumaiolo, la scalinata di poppa fra il terzo e il quarto. Sebbene lo scalone a poppavia fosse praticamente identico a quello di proravia, alcuni particolari erano diversi, quali l'orologio e la cupola, che era situata più in basso rispetto a quella di proravia, in quanto si trovava sul ponte A.<ref name=B61-63/>
Il ''Titanic'' era dotato di {{formatnum:3560}} salvagenti individuali, ma di sole 16 [[lancia di salvataggio|lance]] (più 4 pieghevoli) per una capacità totale di 1178 posti, insufficienti per i passeggeri e l'equipaggio. Le operazioni di carico si svolsero rispettando l'ordine del comandante, che indicava di far salire "prima le donne e i bambini".<ref>{{Cita news|autore =Dario Cresto|url =http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/03/04/prima-le-donne-bambini.html|titolo =Prima le donne e i bambini|pubblicazione =[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data =4 marzo 2010|pagina =39|accesso =3 marzo 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url =http://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2008/10/31/news/e-morta-l-ultima-superstite-del-titanic-1537519|titolo =È morta l'ultima superstite del Titanic|pubblicazione =[[Il Tirreno]]|data =31 ottobre 2008|accesso =3 marzo 2011}}</ref> L'equipaggio equivocò questo ordine impedendo agli uomini di salire sulle lance, ma in realtà il comandante intendeva dire che gli uomini sarebbero potuti salire in seguito se fosse rimasto spazio libero.<ref>{{en}} Lord Walter, ''A Night to Remember'', New York, NY: Bantam, 1997, p. 63 ISBN 978-0-553-27827-9</ref> La prima lancia fu calata alle 00:40 dal lato destro con sole 28 persone a bordo; poco dopo ne fu calata una con solo 12 persone, sebbene le loro capacità fossero di 65 passeggeri. Sprecando tre quinti dei posti disponibili, molte delle lance vennero calate in mare mezze vuote.
[[File:Ca. 1911 Period Illustration of Titanic 1st Class Restaurant.jpg|thumb|left|Ristorante ''À la carte'']]
 
==== L'orchestra di bordo ====
Da parte loro i passeggeri tendevano a considerare la faccenda uno scherzo: se qualcuno aveva il salvagente veniva preso in giro, mentre altri esibivano blocchetti di ghiaccio come souvenir<ref name="Marcus" />. L'[[Orchestra del Titanic|orchestra]] si posizionò addirittura nel salone di prima classe e cominciò a suonare musica sincopata; si spostò poi all'ingresso dello scalone sul ponte lance.
{{vedi anche|Orchestra del RMS Titanic}}
Per oltre un'ora dopo la collisione quasi nessuno era consapevole della gravissima situazione sia perché gli ufficiali e gli altri membri dell'equipaggio furono estremamente cauti nel diffondere informazione sia perché i passeggeri furono chiamati nel ponte superiore esterno molto tempo dopo la collisione.
Il ''Titanic'' aveva un'orchestra di bordo composta da otto musicisti, diretti dal [[Violino|violinista]] [[Wallace Hartley]], che ne aveva supervisionato la formazione. Oltre ad Hartley, gli altri membri erano Theodore Brailey, John Hume, Percy Taylor, Frederick Clarke, John Woodward, Roger Bricoux e George Krins. Tutti i musicisti erano britannici tranne gli ultimi due, rispettivamente francese e belga, e avevano suonato su altre navi e per orchestre prestigiose. Erano stati ingaggiati dalla Black Talent Agency, che deteneva, nonostante le critiche al riguardo, il monopolio sulle orchestre dei transatlantici.<ref name=B76-78>{{cita|Bossi 2012|pp. 76-78}}.</ref>
[[File:Titanic orchetra.jpg|thumb|I componenti dell'orchestra suonarono durante il naufragio.]]
{{citazione|Tutto avveniva in termini così formali che era difficile rendersi conto della situazione. Uomini e donne, in piedi, a gruppetti, conversavano. Era uno spettacolo irreale, sembrava un dramma recitato per divertimento. Gli uomini, dopo aver fatto accomodare una signora sulla lancia, dicevano "dopo di lei" e facevano un passo indietro. Molti fumavano, altri passeggiavano.<ref>Racconto della signora Brown, riportato sul ''New York Times'' il 20 aprile 1912.</ref>}}
 
Durante la traversata del ''Titanic'', l'orchestra era formata da un [[quintetto]] e da un [[trio]], nonostante non siano conosciute con precisione la composizione, né i luoghi delle esibizioni, né il repertorio. La loro presenza era particolarmente apprezzata dai passeggeri. I musicisti non facevano parte dell'equipaggio della nave e viaggiavano come passeggeri di seconda classe. L'orchestra meritò le sue ''lettres de noblesse'' nella notte tra il 14 e il 15 aprile, che fu l'unico momento in cui gli otto musicisti si riunirono, suonando fino all'ultimo momento per contenere il panico. L'eroismo dell'orchestra è entrato nella leggenda, così come l'ultimo brano suonato, riguardo al quale le testimonianze non corrispondono, ma che si ritiene sia stato un inno cristiano, probabilmente ''[[Più presso a te, Signor]]''. Alcuni storici sostengono che il fatto che l'orchestra non abbia smesso di suonare abbia creato una sensazione di sicurezza che ha impedito alle persone di abbandonare la nave rapidamente.<ref name=B76-78/>
Un'altra testimonianza riporta:
 
=== Seconda e terza classe ===
{{citazione|Un po' di tempo dopo, non ricordo con precisione ma comunque parecchio tempo dopo, fu dato l'ordine a tutte le lance di raggrupparsi e uno degli ufficiali disse che non erano state caricate al massimo. In effetti i passeggeri non erano ben distribuiti: ad esempio sulla mia lancia non c'era nessuno in grado di remare. L'ufficiale disse allora che, siccome non era stata caricata correttamente, l'avrebbe vuotata, trasferendo due persone su una, quattro sull'altra, tre in un'altra ancora e sei in un'ultima. Nel corso di tutti questi spostamenti, particolarmente angoscianti nel mezzo di un oceano nero per l'oscurità della notte, io mi trovai separato da mia madre.<ref>Racconto di Antonio Bardetta, un superstite del ''Titanic''.</ref>}}
Gli ambienti della seconda classe offrivano ai loro passeggeri un comfort superiore a quelli analoghi delle altre navi. Le cabine si trovavano sui ponti D, E, F e G, alle estremità del transatlantico, e avevano da 2 a 4 letti o cuccette. Avevano anche divani letto e stufe elettriche, che si rivelarono in parte difettose. I passeggeri di seconda classe avevano a disposizione una propria biblioteca ed una propria sala fumatori. Un biglietto di seconda classe costava circa £ 12 (circa $ 60).
 
Gli ambienti di terza classe occupavano le porzioni di prua e di poppa della nave e la loro sala da pranzo si trovava al centro del ponte F. La legge statunitense imponeva che i passeggeri di terza classe fossero separati dagli altri attraverso ringhiere e cancelli e non avessero libero accesso a tutti gli ambienti di bordo, in modo da evitare il diffondersi di eventuali malattie. A differenza degli ambienti di terza classe di altre navi dell'epoca, quelli del ''Titanic'' non avevano enormi dormitori (ne era presente solo uno, situato sul ponte G). I passeggeri celibi erano separati in base al sesso: le donne occupavano le cabine a poppa mentre gli uomini quelle a prua. Le cabine potevano ospitare da due a dieci persone e si trovavano tra i ponti D e G; alcune cabine doppie erano dotate anche di [[Lavabo|lavabi]] e [[Ventilatore a soffitto|ventilatori a soffitto.]] Il ''Titanic'' e l{{'}}''Olympic'' furono le prime navi in cui anche la terza classe disponeva di un servizio di ristorazione a bordo, con cibo preparato nelle cucine e servito in una sala dedicata; sulle altre navi, i viaggiatori di terza classe dovevano portare a bordo i propri pasti.
I passeggeri di prima e seconda classe ebbero facile accesso al ponte lance tramite le scale che conducevano al ponte, mentre i passeggeri di terza ebbero notevoli difficoltà a trovare il percorso. Del totale dei passeggeri di terza classe se ne salvò solo un terzo, dando origine alla "leggenda" – supportata da alcune testimonianze – secondo cui vennero intenzionalmente trascurati.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/08/Titanic_una_lapide_scuote_Belfast_co_0_9802088795.shtml Titanic, una lapide scuote Belfast] [[Corriere della Sera]] – 8 febbraio [[1998]]</ref>
[[File:TitanicRoute.svg|thumb|upright=2|La posizione registrata del ''Titanic'' al momento dell'impatto fu 41° 46<nowiki>'</nowiki> N 50° 14<nowiki>'</nowiki> O. Il relitto fu trovato al 41° 43<nowiki>'</nowiki> N 49° 56<nowiki>'</nowiki> O.]]L'ordine di far salire donne e bambini di terza classe sul ponte lance pare che fosse arrivato alle 00:30, quando un cameriere guidò piccoli gruppi di persone attraverso il dedalo di passaggi e il largo corridoio detto ''Scotland Road'' sul ponte E<ref name="Marcus" />.
 
Le famiglie potevano soggiornare nelle stesse cabine, situate al centro della nave. Alcune delle cabine erano dotate anche di un lavandino. Erano presenti solo due vasche da bagno per tutti i passeggeri di terza classe a bordo della nave. Il prezzo di un biglietto di terza classe variava da $ 15 a $ 40.
Intanto, poco dopo mezzanotte, il 4º ufficiale Boxhall scorse le luci di una nave a circa 10 miglia di distanza (si trattava del ''Californian'') e fu autorizzato da Smith a sparare gli otto razzi di segnalazione, uno ogni cinque minuti, senza alcun risultato.<ref name="Ballard" /><ref name="Marcus" />. Più o meno allo stesso momento, il comandante si recò personalmente in sala radio a consegnare una richiesta di aiuto ai due marconisti<ref name="Marcus" /> i quali, dopo aver usato il [[CQD]], a partire dalle 00:45 cominciarono ad inviare l'[[SOS]], il nuovo segnale di soccorso che aveva sostituito ufficialmente dal [[1908]] il precedente [[CQD]]. I marconisti si servivano raramente del nuovo segnale, che cominciò a essere utilizzato universalmente dopo che Harold Bride lo usò a bordo del ''Titanic''. A quell'epoca, inoltre, non tutte le navi avevano un servizio radio.
[[File:Ultimo menu titanic.jpg|thumb|Il menù dell'ultimo pranzo a bordo]]
Diversi bastimenti risposero, tra cui l'''Olympic''<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/02/06/il-business-del-titanic-all-asta-gli.html Il business del Titanic all'asta gli ultimi messaggi] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 6 febbraio [[1998]]</ref>, ma erano tutti troppo lontani per intervenire in tempo.
 
=== I costi ===
Il primo uomo ad aver ricevuto una richiesta di soccorso è stato Arthur Moore<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/il-primo-uomo-che-sent%C3%AC-l-urlo-del-titanic.html?nc|titolo=Il primo uomo che sentì l'urlo del Titanic|accesso=15 aprile 2012}}</ref>. La nave più vicina era il ''[[RMS Carpathia|Carpathia]],'' distante 58 miglia; il marconista Cottam restò allibito quando ricevette un messaggio di soccorso dal celebre transatlantico al viaggio inaugurale e svegliò di corsa il comandante Arthur Rostron per comunicare la notizia<ref name="Marcus" />. Subito fu dato ordine di invertire la rotta e dare tutto vapore, ma il ''Carpathia'' sarebbe giunto sul posto in non meno di quattro ore. Nell'ultimo messaggio ricevuto dal ''Carpathia'', alla 1:45, il marconista inviò: «Vieni il più presto possibile, amico. La nostra sala macchine si sta riempiendo fino alle caldaie.»<ref name="autogenerato2">Dal sito internet: ''Titanic'', di Claudio Bossi</ref>
Il transatlantico ''Titanic'' costò circa 7,3 milioni di dollari (174 milioni di dollari del 2010).<ref name=B15>{{cita|Bossi 2012|p. 15}}.</ref> Un biglietto di sola andata per [[New York]], in suite di prima classe, costava {{M|3100|ul=dollari}}, circa {{M|40000|ul=euro}} del 2012;<ref name=B58>{{cita|Bossi 2012|p. 58}}.</ref> in appartamento di prima classe costava {{M|4350|u=dollari}} (o 870 sterline del 1912 pari a {{M|83200}} dollari del 2007, circa {{M|64100|u=euro}}); in cabina di prima classe {{M|150|u=dollari}} (o 30 sterline dell'epoca, pari a {{M|2975|u=dollari}} del 2007 o {{M|2300|u=euro}}<ref name=B16>{{cita|Bossi 2012|p. 16}}.</ref>). In cabina di seconda classe il viaggio costava circa {{M|60|u=dollari}} (o 12 sterline dell'epoca pari a 1200 dollari del 2007, ovvero circa {{M|930|u=euro}}), mentre un biglietto di terza classe veniva 32-{{M|40|u=dollari}} (6-8 sterline dell'epoca, circa 595-793 dollari del 2007, fra i 458 e i {{M|610|u=euro}}).<ref name = B116-117/> Tuttavia il prezzo variava in base alla stagione e al luogo di partenza.<ref name=H18/>
 
L'invio di un telegramma privato di 10 parole dal servizio telegrafico di bordo costava 3,12 dollari (12 scellini e 6 pence di allora, l'equivalente di 62 dollari del 2007, 48 euro), con 9 pence in più per ogni parola aggiuntiva.<ref name="B49">{{cita|Bossi 2012|p. 49}}.</ref>
Due ore dopo l'impatto con l'iceberg, il ''Titanic'' aveva imbarcato almeno 25 milioni di litri d'acqua<ref name="autogenerato1">Dal documentario VHS ''Titanic anatomia di un disastro'', Discovery Channel</ref> (pari a circa 25.000 tonnellate) e la situazione cominciò ad assumere aspetti drammatici; il ponte di prua si stava inondando e tutte le lance tranne due si erano già allontanate. A bordo rimanevano ancora più di {{formatnum:1500}} persone. Alcuni passeggeri tentarono di assaltare le ultime lance ed il 5º ufficiale Lowe si vide costretto a sparare alcuni colpi di pistola in aria per allontanare la folla<ref name="Ballard" />. Anche il Commissario di bordo sparò due colpi di pistola in aria, mentre Murdoch sventava un assalto alla barca n.15<ref name="Marcus" />.
 
Una partita a [[squash]] costava 50 centesimi ed una seduta al [[Hammam|bagno turco]] 1 dollaro (rispettivamente 9 e 18 dollari odierni).<ref name="B78-81">{{cita|Bossi 2012|pp. 78-81}}.</ref>
Archibald Gracie ricorderà in seguito che l'[[Orchestra del Titanic|orchestra]] di bordo continuò a suonare almeno fino all'1:40 circa<ref name="autogenerato4">Dal sito: ''[http://www.titanicdiclaudiobossi.com/ Titanic]'', di Claudio Bossi</ref>. Riferì anche che alcuni suoi conoscenti (i signori Millet, Moore, Butt e Ryerson), una volta accortisi che non c'erano più lance, si misero a giocare a carte indifferenti a quel che accadeva<ref>''Inchiesta americana''. Citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}}</ref>. La signorina Katherine Gold (una cameriera che si trovava a bordo di una delle lance) vide da lontano tanti uomini seduti sul ponte A al suono di un ''[[ragtime]]''. Udì anche un valzer, ma non ricordò quale<ref name="autogenerato4" />.
 
== Il viaggio ==
L'ultimo brano suonato dall[[Orchestra del Titanic|'orchestra]] fu un inno cristiano, forse ''Autunno'' o più probabilmente ''Nearer, My God, to Thee'' (''Più vicino a te, mio Dio''). Particolarmente preziosa è la recente testimonianza di Eva Hart, che all'epoca del disastro aveva 7 anni:
[[File:Titanic.jpg|thumb|Il ''Titanic'' molla gli ormeggi da [[Southampton]]]]
{{Citazione|Non c'è dubbio su quello che suonarono. Quando eravamo in acqua si misero a suonare una delle tre versioni di ''Nearer, My God, to Thee''. Ne esistevano tre diverse versioni e quella che eseguirono la ascoltavo sempre in chiesa. In America quella versione non c'era ed è per questo che gli americani sostengono che non era quello il motivo suonato.<ref>Intervista riportata nel documentario VHS ''La tragedia del Titanic'', dalla collezione DeAgostini ''Le grandi avventure sui mari''.</ref>}}
=== L'equipaggio ===
[[File:Titanic Disaster - Genuine Footage (1911-1912).webm|thumb|Filmato con immagini originali (1912)]]
Il ''Titanic'' era provvisto di un equipaggio di 892 membri per il suo viaggio inaugurale.<ref>{{cita|Mersey 1912|pp. 110-111}}.</ref> Come altre navi analoghe del suo tempo, non aveva personale permanente: i lavoratori che vi prestarono servizio vennero per la maggior parte ingaggiati poche ore prima della partenza da Southampton. Il processo di assunzione e reclutamento era iniziato il 23 marzo e alcuni membri erano stati inviati a Belfast, dove servirono da equipaggio ridotto durante le prove in mare del ''Titanic'' e il viaggio verso l'Inghilterra all'inizio di aprile.<ref>{{cita|Barratt 2009|p. 83}}.</ref>
 
Il [[Comandante (nautica)|comandante]] del ''Titanic'' era [[Edward Smith|Edward John Smith]], 62 anni, in forza alla [[White Star Line]] dal [[1880]] e comandante dal [[1887]]. Smith, noto per essere uno dei più esperti capitani al mondo, aveva comandato anche il viaggio inaugurale della nave gemella ''Olympic'' nel giugno [[1911]] e, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, pare che avesse pianificato che quello del ''Titanic'' sarebbe stato il suo ultimo viaggio prima del pensionamento; in una celebre dichiarazione aveva affermato di non riuscire ad immaginare alcun tipo di inconveniente che potesse accadere ai nuovi transatlantici e che la tecnica di costruzione fosse andata ben oltre gli incidenti che si potessero allora immaginare. Egli volle al suo fianco un [[comandante in seconda]] più esperto di quello che gli era stato assegnato: all'ultimo momento chiese quindi alla compagnia di trasbordare [[Henry Tingle Wilde]] sul ''Titanic'' per il viaggio inaugurale. Wilde, che prima si trovava sull{{'}}''Olympic'', subentrò così a [[William McMaster Murdoch]], che era stato da poco nominato comandante in seconda e venne degradato alla funzione di [[primo ufficiale di coperta|1º ufficiale]]; il 1º ufficiale [[Charles Lightoller]] diventò il 2°, mentre il 2º ufficiale previsto in origine, David Blair, fu trasferito su un'altra nave. Il 3º ufficiale fu [[Herbert Pitman]], il 4° [[Joseph Boxhall]], il 5° [[Harold Lowe]] ed il 6° [[James Paul Moody|James Moody]]. Il direttore della [[sala macchine]] fu l'ingegnere [[Joseph Bell (marittimo)|Joseph Bell]], mentre nei locali caldaie [[Frederick Barrett]] fu il capo fuochista. Il [[commissario di bordo]] fu [[Hugh McElroy]].
Tutti i musicisti morirono nel naufragio.
 
Blair, l'ufficiale trasferito, portò via con sé i suoi binocoli, che erano gli unici presenti a bordo: per una fatale dimenticanza, non erano stati imbarcati quelli in dotazione esplicita al ''Titanic''. Sembra che il comandante in seconda Wilde non fosse entusiasta di dover partire sul nuovo transatlantico e prima dello scalo a Queenstown scrisse alla sorella: «Questa nave continua a non piacermi, mi dà una strana sensazione».<ref name="B38-43">{{cita|Bossi 2012|pp. 38-43}}.</ref>
==== Fasi finali dell'inabissamento ====
[[File:Edward J. Smith.jpg|thumb|left|Il comandante Edward J. Smith]]
Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, e tramite le ricostruzioni effettuate grazie al relitto, si è stabilito che verso l'1:30 la prua della nave era completamente sommersa, con la poppa fuori dall'acqua. Prima di ritirarsi in plancia, sembra che il comandante avesse invitato i passeggeri ad esser galantuomini («''Be British!''», siate britannici), diramando poi l'ordine «''Save yourselves, if you can!''» (si salvi chi può) liberando l'equipaggio dal suo lavoro. Thomas Andrews, il progettista, aveva trascorso le ultime ore cercando di rassicurare passeggeri e camerieri incitandoli ad indossare i salvagente («Dabbasso è in pezzi ma non affonderà se reggono le paratie poppiere»<ref>''New York Herald'', 20 aprile 1912. Citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}}</ref>). Alla fine fu visto dal cameriere John Stewart, in piedi, nel salone fumatori, con lo sguardo fisso su un quadro: ''Il porto di Plymouth'', del pittore Norman Wilkinson<ref name="autogenerato5">dal sito internet ''Titanic'', di Claudio Bossi</ref>.
Data la sua natura non permanente, la maggioranza dell'equipaggio secondario (specie i macchinisti e i fuochisti responsabili del funzionamento dei motori e delle caldaie, nonché il personale di camera, responsabile delle cambuse e dei passeggeri) non aveva formazione prettamente marinaresca;<ref>{{cita|Butler 1998|p. 238}}.</ref> esso era costituito per oltre il 97% da uomini, con sole 23 donne, principalmente assistenti di bordo.<ref name=G242>{{cita|Gill 2010|p. 242}}.</ref> Il resto del personale era adibito ad una grande varietà di mansioni: panettieri, cuochi, macellai, pesciaioli, lavapiatti, camerieri, istruttori ginnici, lavandai, addetti alle pulizie e persino un tipografo, che stampava il quotidiano di bordo destinato ai passeggeri, chiamato ''Atlantic Daily Bulletin'', contenente le ultime notizie ricevute dagli operatori telegrafici della nave.<ref>{{cita|Gill 2010|p. 162}}.</ref>
 
La maggior parte dell'equipaggio si imbarcò a Southampton il 6 aprile;<ref>{{cita|Eaton, Haas 1995|p. 56}}.</ref> in tutto, 699 membri provenivano da tale città.<ref name=G242/> Alcuni specialisti erano lavoratori autonomi o erano subappaltatori: tra di essi vi erano cinque impiegati postali, che lavoravano per la [[Royal Mail]] del Regno Unito e il Dipartimento delle Poste degli Stati Uniti d'America, il personale del ristorante della prima classe ''À la carte'' e del Café Parisien, gli operatori telegrafici [[Jack Phillips]] e [[Harold Bride]], dipendenti della [[Marconi Company|Marconi's Wireless Telegraph Company]], e gli otto musicisti, imbarcati in seconda classe con un titolo di viaggio di gruppo.
Il cameriere (che riuscì a salvarsi) gli chiese se non voleva fare nemmeno un tentativo, ma Andrews «…restò lì come inebetito»<ref name="Marcus" /> Ida Straus rifiutò di salire sull'ultimo posto dell'ultima lancia per restare accanto al marito, Isidor Straus. Anche di Benjamin Guggenheim si ha una testimonianza curiosa, secondo la quale egli rifiutò il salvagente indossando l'abito da sera insieme al suo segretario. «Ci siamo messi gli abiti migliori e affonderemo come gentiluomini.»<ref name="Ballard" /><ref name="Marcus" /><ref name="autogenerato5" /> La frase passò alla storia ma non è chiaro a chi fosse rivolta. Il direttore del ristorante, ''monsieur'' Gatti, se ne stava in disparte in mantello e tuba, mentre il milionario J.J. Astor – che si era visto rifiutare da Lightoller un posto nella lancia n. 4 accanto alla moglie<ref name="Ballard" /> – rimase sul ponte lance fino alla morte. Si disse che avesse messo in testa ad un ragazzino un cappello da bambina dicendo «Ecco, adesso puoi andare»<ref name="Marcus" />.
 
==== Lo stipendio dell'equipaggio ====
Poco dopo le 2:00 Lightoller tentò di calare in mare il battello pieghevole B arrampicandosi sul tetto degli alloggi ufficiali, ma non ci riuscì. Il pieghevole A venne portato via dal risucchio galleggiando capovolto. Il D venne calato in mare con 44 persone a bordo (la capacità era di 47) dopo che Lightoller e i suoi marinai lo difesero dall'assalto dei passeggeri tenendosi per le mani formando una catena umana<ref name="Ballard" />. Queste lance erano le ultime lance rimaste a disposizione. Il colonnello Gracie riferì che in quel momento una folla immensa proveniente dai ponti inferiori emerse coprendo tutto il ponte lance: si trattava dei passeggeri di terza classe rimasti fino ad allora sottocoperta<ref name="Ballard" />. Circa un centinaio di persone si radunarono intorno a due sacerdoti e cominciarono a recitare il rosario<ref>''New York Sun'', 22 aprile 1912. Citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}}</ref>. Con loro arrivarono anche tutti i macchinisti, che avevano lavorato alle pompe ritardando il più possibile l'inabissamento e assicurando la luce elettrica fino quasi alla fine. I macchinisti morirono tutti<ref>, così come tutto il personale non marittimo,che secondo il regolamento della compagnia non aveva diritto a salire sulle lance in quanto inutile per il loro governo (Charles Lightoller, ''Titanic and other ships'', citato in {{Cita|Marcus 1990||Marcus}})</ref>.[[File:Titanic sinking, painting by Willy Stöwer.jpg|thumb|upright=1.8|Il naufragio in un dipinto d'epoca di [[Willy Stöwer]]]]
La paga dell'equipaggio variava considerevolmente, dalle 105 £ al mese del capitano Smith ({{M|10200|u=£}}) alle 3,10 £ ({{M|340|u=£}}) destinate alle hostess (le due citate sono equivalenze relative al secolo successivo). Il personale addetto alle consegne meno retribuite poteva tuttavia integrare lo stipendio in modo sostanziale grazie alle mance dei passeggeri.<ref>{{cita|Gill 2010|p. 246}}.</ref>
 
=== I passeggeri ===
Verso le ore 2:10 la poppa si era sollevata al punto da formare un angolo di 30° con la superficie del mare, stagliandosi contro il cielo stellato. La forza terrificante generata dall'emergere dello scafo provocò il lento schiacciamento della chiglia e la dilatazione delle sovrastrutture, che portarono lo scafo quasi al punto di rottura<ref name="autogenerato1" />. Secondo i calcoli effettuati dagli scienziati della spedizione del [[1997]]<ref name="autogenerato1" />, sul ''Titanic'' agì in quel momento una [[pressione]] di tre tonnellate per centimetro quadrato. Il fumaiolo di proravia si staccò, mentre l'acqua ruppe i vetri della cupola e inondò lo scalone riversandosi nella nave.
{{vedi anche|Passeggeri del RMS Titanic}}
[[File:John Jacob Astor 1909.jpg|thumb|Il colonnello John Jacob Astor IV, il passeggero più facoltoso del ''Titanic'']]
I passeggeri del ''Titanic'' erano teoricamente {{formatnum:1317}}: 324 in prima classe, 284 in seconda e 709 in terza; 869 (66%) erano maschi e 447 (34%) femmine. C'erano 107 bambini a bordo, il maggior numero dei quali erano in terza classe.<ref>{{cita|Barratt 2009|p. 93}}.</ref> Durante il suo viaggio inaugurale la nave era notevolmente sotto-utilizzata, poiché poteva ospitare {{formatnum:2453}} passeggeri: 833 di prima classe, 614 di seconda e {{formatnum:1006}} di terza.<ref name=H18>{{cita|Howells 1999|p. 18}}.</ref>
 
Molti passeggeri della seconda classe, precedentemente prenotati su altre navi, vennero dirottati sul ''Titanic'' a causa di uno sciopero nelle forniture di carbone. Tra loro viaggiava il ceto medio della popolazione, come impiegati, insegnanti e commercianti. La terza classe era affollata di emigranti provenienti da tutte le parti del mondo, che erano coadiuvati dall'interprete di bordo. In prima classe erano imbarcati alcuni dei personaggi più facoltosi e conosciuti dell'epoca, quasi tutti [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]. Il più ricco di loro era il milionario [[John Jacob Astor IV]], il cui patrimonio personale ammontava a circa 150 milioni di dollari<ref name=B38-43/> e che era proprietario di alcuni prestigiosi immobili, tra cui il noto [[Waldorf-Astoria Hotel]] di [[New York]], in viaggio insieme alla giovanissima moglie [[Madeleine Astor|Madeleine]].<ref name=B127-128>{{cita|Bossi 2012|pp. 127-128}}.</ref>
Il testimone oculare Jack Thayer, da bordo di una lancia, rese questa testimonianza:
{{Citazione|Il ponte era leggermente girato verso di noi. Si vedevano mucchi dei quasi 1500 passeggeri rimasti a bordo che si affastellavano come sciami d'api, ma solo per ricadere a gruppi, a coppie, da soli, mentre circa 80 metri di scafo si alzavano formando con la superficie un angolo di circa 70°. Poi la nave, e con essa il tempo stesso, sembrarono fermarsi. Infine, gradualmente, il ponte si girò, come a voler nascondere l'orrendo spettacolo alla nostra vista.|Testimonianza di Jack Thayer<ref name=Ballard />}}
 
Vi erano inoltre l'industriale [[Benjamin Guggenheim]] (il cui fratello [[Solomon R. Guggenheim|Solomon]] era titolare dell'[[Solomon R. Guggenheim Foundation|omonima fondazione d'arte]]),<ref name=B120-121>{{cita|Bossi 2012|pp. 120-121}}.</ref> [[Isidor Straus]] (fondatore del celebre centro commerciale [[Macy's]]) e la moglie Ida,<ref name=B122>{{cita|Bossi 2012|p. 122}}.</ref> Washington E. Roebling (nipote del costruttore del [[ponte di Brooklyn]], [[John Augustus Roebling]]), il consigliere presidenziale statunitense [[Archibald Butt]] (che tornava in America dopo una missione diplomatica a [[Città del Vaticano]] insieme al compagno, il pittore Francis Davis Millet), Arthur Ryerson (magnate americano dell'acciaio), il giornalista inglese [[William Thomas Stead]], Noël Leslie, contessa di Rothes, la scrittrice Helen Churchill Candee, lo scrittore [[Jacques Futrelle]],<ref name=B135>{{cita|Bossi 2012|p. 135}}.</ref> i produttori di [[Broadway]] Henry e Irene Harris, l'attrice cinematografica [[Dorothy Gibson]], la milionaria [[Margaret Brown|Margaret "Molly" Brown]],<ref name=B136-138>{{cita|Bossi 2012|pp. 136-138}}.</ref> lo [[Scherma|schermidore]] Sir [[Cosmo Duff-Gordon]] e sua moglie, la stilista [[Lady Duff Gordon]], [[George Dunton Widener]] (figlio del [[Peter Arrell Brown Widener|magnate]] dell'industria tranviaria statunitense) con la moglie [[Eleanor Elkins Widener|Eleanor]] e il figlio [[Harry Elkins Widener|Harry Elkins]], l'imprenditore del settore ferroviario [[John Borland Thayer]] con la moglie [[Marian Thayer|Marian]] ed il figlio primogenito [[Jack Thayer|Jack]] e molti altri.<ref name=B109-113>{{cita|Bossi 2012|pp. 109-113}}.</ref>
Alle ore 2:15 il circuito elettrico dell'intero scafo s'interruppe all'improvviso e si udirono rumori cupi di "strappi e fratture"<ref name="autogenerato3">Robert Ballard, ''Il ritrovamento del Titanic''</ref>, come se le caldaie e le macchine si fossero staccate dalle loro sedi precipitando in avanti; la poppa sembrò improvvisamente arretrarsi e abbassarsi, evidente segno che lo scafo si era spezzato in due tronconi. Le testimonianze contraddittorie dei superstiti fanno pensare che la rottura non si sia verificata fuori dalla superficie dell'acqua, e ciò che sicuramente si vide fu la repentina minore inclinazione della parte poppiera<ref>Disegni schematici tratti da: Robert Ballard, ''Il ritrovamento del Titanic''</ref>.
 
Avevano invece rinunciato al viaggio Lord Pirrie, presidente dei cantieri Harland and Wolff, e l'ambasciatore americano a [[Parigi]], nonché lo scienziato italiano [[Guglielmo Marconi]], il quale, seppur invitato, preferì imbarcarsi su un altro transatlantico, il ''[[RMS Lusitania|Lusitania]]''. In prima classe viaggiava anche l'amministratore delegato della White Star [[Joseph Bruce Ismay]], che aveva avuto l'idea di costruire la nave e ne aveva scelto il nome e che era solito partecipare ai viaggi inaugurali di tutte le imbarcazioni della sua flotta. Era pure presente il principale progettista, [[Thomas Andrews (ingegnere)|Thomas Andrews]], che voleva constatare di persona gli eventuali problemi del primo viaggio.<ref>{{cita|Brewster, Coulter 1998|p. 18}}.</ref> Andrews perse la vita nel naufragio, mentre Ismay s'imbarcò sull'ultima lancia disponibile, un battello pieghevole del tipo "Engelhardt".<ref name=B102>{{cita|Bossi 2012|p. 102}}.</ref>
Jack Thayer riferì ancora:
{{Citazione|Improvvisamente, tutta la struttura del ''Titanic'' sembrò rompersi in due, abbastanza chiaramente sulla parte anteriore, una parte s'inclinava e l'altra si ergeva verso il cielo.<ref>testimonianza di Jack Tayer. Dal sito internet: ''Titanic'', di Claudio Bossi.</ref>}}
 
Il numero esatto di persone a bordo non è noto, in quanto non tutti coloro che avevano acquistato i biglietti si imbarcarono effettivamente sulla nave: circa 50 persone annullarono il viaggio per vari motivi<ref>{{cita|Eaton, Haas 1995|p. 73}}.</ref> e non tutti quelli che si erano imbarcati rimasero a bordo per l'intero viaggio.<ref name=B116-117>{{cita|Bossi 2012|pp. 116-117}}.</ref>
Lawrence Beesley aggiunse:
{{Citazione|Prima che il ponte fosse completamente sommerso, il ''Titanic'' s'innalzò verticalmente per tutta la sua lunghezza e, forse per 5 minuti, vedemmo almeno 150 piedi della nave alzarsi sopra il livello del mare, diretta contro il cielo; poi precipitando obliquamente disparve sott'acqua.<ref>Testimonianza di Lawrence Beesley raccolta all'arrivo del ''Carpathia'' a New York e successivamente ripresa da tutti i principali quotidiani. Dal sito internet: ''Titanic'', di Claudio Bossi.</ref>}}
 
=== La traversata ===
L'acqua penetrò all'interno della crepa di spezzamento e velocizzò l'inabissamento del troncone di prua (nonostante ancora non si fosse completamente staccato dal troncone di poppa), consentendo alla poppa di rialzarsi perpendicolarmente; nel frattempo la prua si staccò e si inabissò, lasciando galleggiare la poppa per qualche minuto<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/30/Titanic_storia_del_vero_Jack_co_0_98033012467.shtml ''Titanic, la storia del vero Jack Dawson'']</ref>.
[[File:pontelancetitanic.jpg|thumb|left|Il ponte lance]]
Dopo la sua ultimazione, il 31 marzo 1912, la nave partì da [[Belfast]] il 2 aprile per giungere a Southampton due giorni dopo.<ref name=S22/>
 
La nave salpò il 10 aprile 1912 dall'Ormeggio 44 di [[Southampton]] ([[Regno Unito]]) alle ore 12:06.<ref name=B37>{{cita|Bossi 2012|p. 37}}.</ref> La durata del viaggio inaugurale del grande transatlantico era prevista di sette giorni, con arrivo previsto al molo 59<ref name=B88>{{cita|Bossi 2012|p. 88}}.</ref> di [[New York]] la mattina del 17 aprile.<ref>{{cita|Lang|p. 124}}.</ref>
Il colonnello Gracie, che era stato risucchiato in acqua da un vortice poco prima della fine<ref name="autogenerato2" />, scrisse nel suo libro ''La verità sul Titanic'':
{{Citazione|Nella zona di cui parlo, fin dove riuscivo a vedere, salivano al cielo le grida più atroci mai udite da uomo mortale, se non da chi sopravvisse a quella terribile tragedia. I gemiti e i lamenti dei feriti, le urla di chi era in preda al terrore e lo spaventoso boccheggiare di chi annegava, nessuno di noi lo dimenticherà più fino al giorno della sua morte.<ref name=Marcus />}}
 
Solo pochi minuti dopo si rischiò un incidente a causa del risucchio d'acqua causato dal movimento del ''Titanic'' e delle sue grandi eliche durante la partenza: la piccola nave ''New York'', ormeggiata nelle vicinanze, ruppe gli ormeggi e si avvicinò pericolosamente al gigante.<ref name=B84-85>{{cita|Bossi 2012|pp. 84-85}}.</ref> Il mancato incidente causò un ritardo di un'ora e non ebbe conseguenze peggiori grazie all'ordine del comandante Smith di fermare le macchine. Dopo avere attraversato [[la Manica]], il ''Titanic'' arrivò in serata a [[Cherbourg]], in [[Francia]], dove sostò completamente illuminato ed imbarcò alcuni passeggeri, per poi partire qualche ora dopo alla volta di Queenstown (oggi [[Cobh]]), in [[Irlanda]],<ref name=B88/> dove scesero 7 passeggeri e si imbarcarono numerosi emigranti irlandesi.
Alle 2:20 anche la parte poppiera si inabissò, portando a termine la breve vita del ''Titanic''.
 
Ripartì da Queenstown alle 13:30 dell'11 aprile, seguendo la costa irlandese fino a [[Fastnet rock]].<ref>{{cita|Halpern 2011|p. 71}}.</ref> L'ultima fotografia del ''Titanic'' in navigazione verso New York venne scattata poco prima che doppiasse tale scoglio. Da quel momento la nave percorse {{Converti|1620|nmi}} attraverso il Nord Atlantico e raggiunse un punto nell'oceano noto come "l'angolo", a sud-est di Terranova, dove eseguì un cambio di rotta, come in quel punto facevano tutte le navi dirette verso gli Stati Uniti. Il ''Titanic'' navigò ancora per poche ore dopo l'angolo, su una linea [[Lossodromia|lossodromica]], percorrendo {{converti|1023|nmi}}, per poi avere il fatale contatto con l'iceberg. Per ultimare il viaggio avrebbe dovuto percorrere ancora {{Converti|193|nmi}}, fino al [[faro di Ambrose]] e infine al [[porto di New York]].<ref>{{cita|Halpern 2011|p. 73}}.</ref>
== Ricostruzione a posteriori della dinamica del naufragio ==
[[File:1912 Titanic Departure.jpg|thumb|Il ''Titanic'' a [[Southampton]], poco dopo la mancata collisione con il ''New York'']]
La dinamica del naufragio venne ricostruita a posteriori dalle inchieste parallelamente aperte dal [[Congresso]] statunitense (gran parte dei naufraghi della prima e della seconda classe erano cittadini statunitensi e praticamente tutti i passeggeri della terza classe erano in procinto di diventarlo) e dal [[Ministero del Commercio]] britannico (tenutasi presso la [[Scottish Drill House]]) che seguirono la vicenda, tra l'aprile ed il luglio del 1912.<ref>''National Geographic''; Vol. 29; N°. 4; aprile 2012; pp. 2-41.</ref> Nel corso di queste inchieste alcuni testimoni indicarono che – come effettivamente appurato al momento del ritrovamento del relitto settant'anni più tardi – lo scafo si squarciò rompendosi in due tronconi (un testimone addirittura eseguì un bozzetto delle fasi del naufragio), mentre altri non furono in grado di confermare l'accaduto. Gli ingegneri navali smentirono categoricamente la possibilità che la pressione idrostatica avesse potuto prevalere sulla tenuta dell'acciaio e che – quindi – il transatlantico si fosse spezzato, ma le testimonianze dei pescatori dell'isola di [[Terranova]] confermarono l'accaduto in quanto avevano recuperato, tanto al largo, quanto a riva, per alcuni mesi dopo il naufragio diverse tavole di [[mogano (legno)|mogano]] e di [[ebano]] (presenti nei rivestimenti delle cabine di prima classe) e di [[tectona|tek]] (di provenienza dal ponte della nave). La compagnia di navigazione – dal canto suo – appoggiò la versione dell'inabissamento del transatlantico integro per evidenti motivi d'immagine. Dalle innumerevoli fotografie scattate negli abissi ove il relitto giace, a partire dal [[1985]], appare ora possibile ricostruire il drammatico naufragio della nave, che non avvenne, come descritto nella relazione finale delle inchieste «…scivolando lo scafo integro sotto le onde dell'oceano, andando, quindi, ad adagiarsi dolcemente sul fondo.» Gli istanti finali della vita del Titanic furono spaventosamente violenti e dipingono un drammatico e raccapricciante quadro di distruzione a carico della nave:
Dall'11 aprile a mezzogiorno del giorno successivo, il ''Titanic'' coprì {{Converti|484|nmi}}, il giorno seguente {{Converti|519|nmi}} e dal 12 aprile al mezzogiorno dell'ultimo giorno del suo viaggio {{Converti|546|nmi}}. Da allora fino al momento dell'affondamento viaggiò per altre {{Converti|258|nmi}}, con una velocità media di circa {{Converti|21|nodi}}.<ref>{{cita|Halpern 2011|pp. 74-75}}.</ref> Presso le coste dell'Irlanda il cielo era nuvoloso ed era presente vento contrario, ma entrando nell'Atlantico le nuvole si diradarono. Le temperature rimasero piuttosto miti sabato 13 aprile, mentre domenica 14 aprile il bastimento attraversò un fronte freddo con venti forti e onde fino a 2,4 metri. Le onde diminuirono di intensità nel corso della giornata, fino a quando, in serata, il tempo divenne sereno, con il cielo in condizione di [[Novilunio|luna nuova]] (quindi assenza della [[Luna]] visibile) mare molto calmo e temperatura poco superiore agli zero gradi [[Grado Celsius|centigradi]].<ref>{{cita|Halpern 2011|p. 80}}.</ref>
 
Già la sera dell'11 aprile, quando la nave si trovava ancora al largo delle coste irlandesi, le arrivò un [[marconigramma]] con segnalazioni di iceberg nei pressi di [[Terranova]], ma il messaggio non fu recapitato al capitano. Tra il 12 e il 13 aprile arrivarono molti altri avvertimenti di presenza di ghiaccio galleggiante, ma nessuno di questi fu mai recapitato a Smith.<ref name=B93-95/>
* la nave, strisciando la murata di dritta, urta lateralmente l<nowiki>'</nowiki>iceberg alle ore 23:40 di domenica 14 aprile 1912. L'impatto, avvenuto ad una velocità di crociera di 21 nodi, deforma in modo permanente una sezione del lato di dritta lunga almeno 90 metri. Ciò si traduce nello squarcio di ben sei compartimenti stagni in quanto i rivetti, per l'immane pressione, saltano uno dopo l'altro creando almeno sei fenditure tra le piastre d'acciaio che – a mo' di mosaico – erano imbullonate sull'intelaiatura dello scafo. Da quel momento in poi il naufragio divenne inevitabile, sebbene alcuni altri fattori possano aver contribuito ad accelerare il processo in atto, siano essi fattori umani (alcuni membri dell'equipaggio aprirono il portello di murata di sinistra nel fallimentare tentativo di calar in mare delle lance da un'altezza inferiore; poiché lo scafo aveva iniziato ad inclinarsi a sinistra, il portello non poté più essere richiuso, e quando – verso l'1:50 di lunedì 15 aprile 1912 – la prua s'era abbastanza abbassata, l'acqua entrò copiosamente anche da quell'apertura), o progettuali (la cupola in cristallo che sovrastava il salone della scalinata di poppa non resse alla pressione dell'acqua che pochi secondi; la sua disintegrazione permise all'acqua di inondare assai rapidamente i compartimenti interni della nave). La manovra d'allontanamento della nave dall'[[iceberg]] risparmiò i danni al timone ed alle eliche, come era negli intenti dell'ufficiale al comando, il quale – tuttavia – sottovalutò alcuni importanti fattori quali il fatto che l'iceberg era alto circa 30&nbsp;m nella parte emersa (il che significa che era profondo circa 270&nbsp;m nella parte sommersa che, approssimativamente rappresenta circa i 9/10 delle dimensioni totali), che l'[[inerzia]] della nave lanciata a circa 21-22 nodi non poteva evitare la collisione con un iceberg intravisto in condizioni d'emergenza (ad occhio nudo, di notte, all'ultimo istante) nemmeno con l'inversione della propulsione (che, in ogni caso interessava unicamente le due eliche laterali in quanto l'elica centrale non era invertibile, ma – al massimo – arrestabile), che l'urto frontale non avrebbe fatto inabissare la nave (in quanto la deformazione della prua avrebbe allagato al massimo quattro compartimenti stagni);
* dopo aver imbarcato acqua per due ore, inutilmente contrastata dal pieno regime delle pompe che lavoravano per espellerla, la prua inizia ad inabissarsi all'1:50 di lunedì 15 aprile 1912. La prua, nel contempo, inizia ad inclinarsi a sinistra. A questo punto iniziano ad esser calate le lance, che erano in numero di venti perché la compagnia armatrice ne aveva radiate 28 su 48, in quanto «toglievano spazio e visuale sul ponte della camminata»;
* alle 2:15 la prua è pienamente sommersa e la pressione dell'acqua piega in avanti il fumaiolo della prima sala-macchine staccandolo. L'acqua penetra anche da questa nuova falla accelerando l'inabissamento della nave;
* verso le ore 2:20 la prua è interamente sommersa e – di conseguenza – la poppa s'innalza con un angolo di 30° sulla superficie dell'oceano, mettendo in mostra eliche e timone. Il tutto si traduce in una catastrofica sollecitazione sul fulcro della leva, sito tra il secondo ed il terzo vano-macchine. A questo punto la pressione dell'acqua stacca il secondo fumaiolo espellendolo verso dritta. Il Titanic si spezza in quel punto quando, circa cinque minuti dopo, la sommersione continuata della sezione prodiera aveva innalzato a 90° l'intera sezione poppiera;
* la rottura dello scafo avviene quando la nave è già sommersa (per il troncone di prua) ed emersa (per il troncone di poppa). Esso inizia procedendo dall'alto (quindi nella parte ancora emersa) e diffondendosi a tutto spessore fino al doppiofondo della nave che resiste per qualche istante tenendo per poco uniti i due tronconi in cui s'era diviso lo scafo. Ciò smentisce gli ingegneri navali e le loro dissertazioni durante i processi tenutisi a [[Londra]] ed a [[New York]]: non è la pressione idrostatica a frantumare l'acciaio dello scafo, bensì la [[forza di gravità]] agente sulla parte prodiera appesantita dall'acqua che tende inevitabilmente a sprofondare e sulla sezione poppiera innalzatasi quasi ad angolo retto sulla superficie dell'oceano (in sostanza, la causa ultima fu il peso eccessivo della poppa, innalzato di 70-90 metri sulla superficie dell'oceano). La rottura dello scafo avvenne con un modo non dissimile dalla tipica [[frattura (medicina)|frattura]] "a legno verde" dell'[[osso]], ben nota in [[ortopedia]];
* questo evento fa espellere con violenza il terzo fumaiolo, che per poco non piomba su una lancia e sui suoi occupanti. La rottura dello scafo non avviene in modo improvviso: le lamiere iniziano prima a contorcersi, poi a fendersi, quindi a fratturarsi e, nel giro di pochi secondi, la sollecitazione di flessione raggiunge il livello massimo tale da vincere la resistenza opposta dall'acciaio. Lo scafo si spezza in due tronconi lasciando cadere verticalmente verso il fondo gli oggetti pesanti (la terza caldaia ''in primis''), mentre la poppa beccheggia a sinistra, scaraventando le persone ancora a bordo contro il parapetto di sinistra;
* alle 2:25 la sezione prodiera, ancora intatta nella struttura, si inabissa per prima ed inizia la discesa mentre le sezione poppiera – liberatasi dalla zavorra della prua allagata – rimane sollevata a 90° per un istante, ripiombando sulla superficie dell'oceano in un attimo, iniziando ad imbarcare acqua e si trovava ancora emersa. Separata e liberata dalla poppa, la prua inizia la sua discesa nel baratro mantenendo una forte inclinazione, circa 75°;
* la poppa rimane a galla, in posizione orizzontale solo pochi istanti, giacché l'acqua irrompe copiosa dallo squarcio anteriore, facendola inabissare. L'ultima sezione della poppa si riposiziona in verticale. Prima di scomparire definitivamente dalla vista fa rotolare fuori dallo squarcio tutti gli oggetti pesanti, che s'avvitano velocemente verso il fondo. Da questo momento, i due tronconi della nave cessano di comportarsi come unica sezione e si inabissano seguendo traiettorie differenti;
* la sezione prodiera, pertanto, plana mantenendo un'accentuata angolazione per {{formatnum:3800}} metri verso il fondo, ad una velocità di circa 30 nodi: la conformazione idrodinamica della prua si accentua, avendo essa perso i due restanti fumaioli quasi in linea retta, inclinandosi molto per i primi {{formatnum:1200}} metri di discesa. L'albero di trinchetto si stacca piombando sulla plancia di comando, devastandola, quando la pressione dell'acqua riesce a vincere la tenuta delle saldature (vale a dire verso i 300 metri di profondità). Poco dopo si frantuma la timoniera. La veloce discesa della prua trascina dietro al troncone una colonna d'acqua del peso di 50 tonnellate;
* il troncone di poppa discende verticalmente, ribaltandosi e roteando a spirale in senso orario su se stesso. Per prima viene persa la sezione corrispondente al punto di frattura dello scafo, già lesionata, ovvero l'intera sezione compresa tra il secondo ed il quarto fumaiolo, che precipita sul fondo dritta, aprendo un cratere da impatto e scomponendosi in quattro sottosezioni, tutte presenti ad est di dove precipiterà la sezione poppiera rimanente. La repentina pressione dell'acqua e dell'aria fa letteralmente "esplodere" a circa 150 metri di profondità sia la sezione centrale, che la sezione poppiera (le sacche d'aria rimaste intrappolate al loro interno implodono e disintegrano i compartimenti-stagni). A questo punto, l'intera sezione poppiera si rigira e precipita nell'abisso con la zona puntata (il timone) verso il basso, perdendo nella discesa intere sezioni di ponti, distaccate al momento dell'esplosione. Il crollo dei ponti l'uno sull'altro provoca la lacerazione delle lastre dello scafo, il distacco del doppio fondo, la parziale rottura dell'intera struttura, il suo piegamento, la sua deformazione, il suo schiacciamento e la sua parziale disintegrazione; nell'esplosione si staccano cinque caldaie, del peso di 50 tonnellate cadauna, che precipitano poco lontano dalla poppa e molti altri oggetti e zolle di carbone, che, invece, la corrente farà posare dolcemente sul fondo a debita distanza dopo parecchie ore, visto il loro peso contenuto;
* a causa della forma allargata, entrambe le sezioni, di prua e di poppa, alternano momenti di caduta (con angolo compreso tra i 75° ed i 90°), in cui acquistano velocità, a momenti di stallo (con angoli di 15°-20°), in cui la riducono. In cinque minuti di discesa inarrestabile entrambe le sezioni del relitto raggiungono ed impattano il fondale marino distruggendosi nel contraccolpo;
* dopo 30 minuti dalla separazione dal troncone di coda, la prua penetra nel fango del fondale marino con un angolo di 20° ed una velocità di circa 30 nodi, cosicché la punta si conficca per 18 metri nel fango, arandolo, mentre il contraccolpo violento piega l'intera sezione incurvandola con la concavità rivolta verso il basso e rompe lo scafo. A questo punto, dopo qualche istante, s'abbatte sul relitto anche la colonna d'acqua che la prua si trascinava dietro. La colonna d'acqua completa la devastazione in quanto piomba sulla prua con un peso di 50 tonnellate alla velocità di 30-40 nodi, comportandosi a mo' di rullo compressore, schiacciando i ponti, facendo saltare le giunzioni delle finestre (che – da chiuse – si aprirono) e facendo espellere il portellone del boccaporto di prua, che viene eiettato ad 80 metri avanti alla prua. La parte posteriore della prua si accascia facendo accartocciare le lamiere di entrambe le fiancate e facendo crollare i ponti;
* il troncone di poppa s'incunea nel fango del fondale col timone seguendo un angolo di circa 25° e viene completamente devastato dallo schianto, con la distruzione totale dei ponti e delle fiancate, che si piegano con un angolo di 90°. La carena dello scafo, nella sezione poppiera, pesantissima a causa delle motrici alternative (che erano rimaste al loro posto), si schianta sul fondo con una tale violenza che i ponti crollano l'uno sull'altro. Il collasso dei ponti ricopre di lamiere entrambe le fiancate ed il contraccolpo dovuto all'impatto sul fondale limaccioso sradica l'albero di poppa facendolo abbattere su ciò che rimane dei ponti;
* i due tronconi si dispongono a circa 600 metri di distanza l'uno dall'altro, la prua (la porzione più consistente del relitto) in direzione nord-est, separata dalla maggior parte dei reperti, e la poppa – rivolta col timone verso la prua – a sud-ovest, circondata da suppellettili e porzioni d'infrastrutture d'ogni genere. La sezione centrale giace, invece, ad est delle altre due sezioni, irriconoscibile per le devastazioni subìte. Dietro la prua, il fango del fondale è tuttora disposto a ventaglio per effetto dell'[[onda d'urto (fluidodinamica)|onda d'urto]] dell'impatto della sezione col fondale oceanico. Essi giacciono sull'ultimo tratto della [[scarpata continentale]] in un'area di lieve pendio;
* nelle ore successive, i detriti raggiungono il fondale e si posizionano intorno al relitto. Il campo in cui giacciono i rottami si trova al confine tra la [[scarpata continentale]] nordamericana e la [[piana abissale]] atlantica, in un lieve e dolce declive. Il campo dei rottami copre un'estensione di fondale di circa {{M|400|h|m2}}. Le vorticose correnti sottomarine modificano continuamente il fondo oceanico, spostando sedimenti e dune che ora ricoprono ed ora scoprono i reperti, molti dei quali tuttora giacciono sotto il fango. Alcune dune, in molti casi, sono – addirittura – più larghe, lunghe ed elevate delle sezioni di prua e di poppa della nave. Con ogni probabilità, se non viene corroso prima dai batteri che si nutrono di ferro, l'intero relitto potrebbe venir sepolto sotto il fango nell'arco del prossimo mezzo secolo.
 
=== Le operazioniultime di salvataggioore ===
{{Vedivedi anche|Passeggerinaufragio del RMS Titanic}}
{{Doppia immagine verticale|sinistra|Titanic iceberg.jpg|Titanic Eisberg.jpg|190|Questo è l'[[iceberg]] che per quasi un secolo è stato creduto responsabile dell'affondamento. È stato fotografato da un passeggero del piroscafo ''Prinz Adalbert'', la mattina del 15 aprile sul luogo del naufragio.|L'iceberg che affondò il ''Titanic'', in realtà, probabilmente fu questo, perché meglio corrisponde alla sagoma descritta da alcuni testimoni sopravvissuti e su di esso furono rinvenute tracce di vernice analoga a quella presente sulla nave.
[[File:Titanic-lifeboat.gif|thumb|Sopravvissuti a bordo di una zattera smontabile, visti da bordo del ''Carpathia'']]
Scoperta nell'aprile del 2000, questa foto è stata scattata il 20 aprile dal marinaio [[Boemia|boemo]] Štěpán Řehořek, del piroscafo ''Bremen''.<ref>
[http://www.encyclopedia-titanica.org Encyclopedia Titanica]</ref>}}
Il 14 aprile, dopo quattro giorni di navigazione, verso le 13:30, il comandante discusse con Bruce Ismay di un messaggio appena ricevuto dal piroscafo [[RMS Baltic|''Baltic'']], anch'esso della White Star Line, che segnalava la presenza di ghiaccio a {{M|400|u=km}} sulla rotta del ''Titanic''. Il direttore della compagnia non diede eccessivo peso alla cosa, quindi venne ritenuto sufficiente spostare la rotta del transatlantico sulla traccia esterna meridionale (''Outward Southern Track''), un corridoio di navigazione concordato per le navi di linea. I due uomini discussero anche della velocità, decidendo di portarla al massimo possibile.<ref name=B28-33/> Nelle precedenti 24 ore, infatti, erano state percorse ben 546 miglia nautiche e c'era la possibilità di arrivare a New York con un giorno di anticipo, evento che avrebbe potuto essere ampiamente sfruttato a fini promozionali (similarmente a quanto accaduto alla nave gemella ''Olympic'', che circa un anno prima aveva riscosso grande successo compiendo lo stesso percorso in poco meno di sei giorni e senza nemmeno accendere tutte le caldaie). Non è mai stato chiarito chi si prese la responsabilità finale della decisione.<ref name=B38-43/>
 
In giornata continuarono ad arrivare via radio svariate segnalazioni di iceberg, ma nessuna di queste arrivò mai in plancia di comando: alle 13:45 giunse un messaggio di segnalazione dal piroscafo ''Amerika'' e nel pomeriggio fu ricevuto un altro avviso dal ''Mesaba''. I marconisti del ''Titanic'', oltretutto, non prestarono attenzione a questi dispacci, poiché impegnati nell'invio dei numerosi messaggi privati dei passeggeri, che si erano accumulati fin dal giorno prima a causa di un guasto all'apparecchiatura radio (i cavi del trasformatore secondario si erano bruciati).<ref name=B38-43/>
La quasi totalità dei 706 superstiti risultò consistere nelle persone che avevano preso posto sulle lance, mentre pochissimi furono i superstiti tra quanti si trovavano a bordo del ''Titanic'' nella fase finale del naufragio. La temperatura era di circa 0 gradi e tutti coloro che erano in mare avrebbero potuto resistere al massimo 10 minuti prima di assiderarsi. Infatti, gran parte dei naufraghi morì appunto per [[ipotermia]] e non per annegamento, dato che quasi tutti indossavano il [[giubbotto salvagente]]. Nessuno fu vittima degli squali (peraltro presenti anche a quelle latitudini). Delle circa 1550 persone che erano a bordo del ''Titanic'' nella fase conclusiva dell'inabissamento, quando 18 delle 20 lance erano state calate (le rimanenti due, le pieghevoli «A» e «B», non poterono essere correttamente calate e furono trascinate in mare quando la nave si inabissò), i sopravvissuti furono circa 50-60.
 
Verso le 21:00 la temperatura era scesa a un grado sopra lo zero. In tale frangente Smith, dopo aver cenato nel ristorante su invito di alcuni passeggeri, si recò in plancia e parlò con Lightoller delle condizioni eccezionalmente calme del mare, poi si ritirò in cabina ordinando di chiamarlo se fosse accaduto qualcosa di strano e di diminuire la velocità in caso di foschia. L'abbassamento della temperatura poteva far supporre che la nave si stesse avvicinando a un banco di iceberg,<ref name=B97-100>{{cita|Bossi 2012|pp. 97-100}}.</ref> sicché Lightoller disse alle vedette di prestare particolare attenzione ai ghiacci galleggianti, soprattutto a quelli di ridotte dimensioni, detti ''[[Iceberg|growlers]].'' Alle 22:00 Lightoller si ritirò a sua volta in cabina e venne sostituito al comando da Murdoch.<ref name=B93-95>{{cita|Bossi 2012|pp. 93-95}}.</ref>
Otto membri dell'equipaggio, due dei quali morirono per [[ipotermia]] dopo il salvataggio, furono recuperati dalla lancia numero 4, la penultima a lasciare la nave, che, al comando del timoniere Walter Perkis, si era trattenuta nei pressi del transatlantico allo scopo di imbarcare altri passeggeri dai portelloni laterali (che però furono trovati chiusi) e che si avvicinò agli uomini in mare, recuperando quelli che riuscirono a raggiungerla a nuoto<ref name="tllt">[http://www.titanic-titanic.com/lifeboat_lowering_times.shtml Titanic Lifeboat Launching Times]</ref><ref>gli otto uomini recuperati dalla lancia n. 4 furono l'aiuto cambusiere Frank Winnold Prentice (sopravvissuto), i camerieri Andrew Cunningham (sopravvissuto) e Sidney Conrad Siebert (deceduto a bordo della lancia poco dopo il recupero), lo spalatore di carbone Thomas Patrick Dillon (sopravvissuto), il marinaio William Henry Lions (deceduto a bordo del ''Carpathia'' intorno alla mezzanotte del 16 aprile 1912), l'ingrassatore Alfred White (sopravvissuto), l'addetto alle lampade ad olio Samuel Ernest Hemming (sopravvissuto) ed il fuochista F. Smith, ma di quest'ultimo, del quale non è precisato il nome completo, non vi è traccia nelle liste dei superstiti e dell'equipaggio (un F. Smith, cameriere, figura come disperso): alcuni superstiti affermarono che l'ottavo uomo fosse un passeggero di terza classe.
 
Alle 23:00 il mercantile ''[[Californian]]'', che sostava bloccato nella banchisa a 17 miglia a nord-ovest dal ''Titanic'', inviò un marconigramma urgente per segnalare di essersi fermato a causa della presenza di un vasto campo di [[iceberg]] in zona; anche questo messaggio non venne recapitato in plancia e anzi il marconista Phillips, dopo aver sentito il messaggio dell'operatore del ''Californian'' ad altissimo volume a causa della vicinanza delle due navi, gli rispose seccato dicendogli di tacere, visto che gli aveva interrotto una conversazione con la stazione telegrafica di [[Capo Race]], a [[Terranova]]. Analizzando nel complesso l'atteggiamento di tutto l'equipaggio del ''Titanic'', si nota un diffuso eccesso di leggerezza e sicurezza.<ref name=B93-95/>
Altre fonti aggiungono anche il fuochista James Crimmins e gli ingrassatori Frederick William Scott e Thomas Patrick Granger, ma in realtà Crimmins e Granger saltarono a bordo della lancia quando essa tornò indietro a causa della carenza di membri dell'equipaggio per governarla, mentre Scott, caduto in acqua nello stesso frangente, fu subito recuperato dalla lancia.</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/samuel-emest-hemming.html Samuel Ernest Hemming – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/frank-winnold-prentice.html Frank Winnold Prentice – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/andrew-cunningham.html Andrew Cunningham – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-victim/sidney-conrad-siebert.html Sidney Conrad Siebert – Titanic Victim]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/thomas-patrick-dillon.html Thomas Patrick Dillon – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-victim/william-henry-lyons.html William Henry Lions – Titanic Victim]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/alfred-white.html Alfred White – Titanic Survivor]</ref><ref name="ttat">[http://books.google.it/books?id=z9zNpZLYDG0C&pg=PA188&lpg=PA188&dq=titanic+engineers+archibald+gracie&source=bl&ots=6mPxLmyqnc&sig=DcmTWLipcASn7mCw698Inhq2U8M&hl=it&sa=X&ei=aEScT4COLoLrOY3IgPsB&ved=0CC0Q6AEwAQ#v=onepage&q&f=false The Thruth About Titanic]</ref><ref name="rmr">[http://www.rmstitanicremembered.com/?page_id=378 RMS Titanic Remembered – Lifeboat No 4]</ref><ref>[http://www.rshg.org.uk/featuredgravesarticle.asp?featuredgravesid=89 Walter Perkis of Ryde, Titanic survivor]</ref>.
 
==== La collisione ====
[[File:TITANIC life boats on way to CARPATHIA.png|thumb|left|Due lance di salvataggio del ''Titanic'' fotografate da bordo del ''Carpathia''; la lancia sulla dritta è la n. 14, sulla quale si trovava il 5º ufficiale [[Harold Lowe]]]]
[[File:Every life a delight (1914) (14595288168).jpg|thumb|Un disegno immaginario della collisione, di Sir James Henry Potts (1914)]]
La dinamica precisa della collisione non è mai stata chiarita appieno. La manovra stessa eseguita per evitare l'[[iceberg]] è stata messa in discussione negli anni e interpretata in diversi modi, sia dai testimoni alle inchieste, sia dagli esperti di navigazione dell'epoca e posteriori.
 
Quello che è certo è che alle 23:40 (ora locale della nave, [[UTC-3]]) le vedette [[Frederick Fleet]] e [[Reginald Lee]]<ref name="L9-11">{{cita|Lord 1998|pp. 9-11}}.</ref> videro una massa scura di fronte alla nave, che riconobbero essere un iceberg; già qualche minuto prima avevano scorto in lontananza uno strano luccichio, ma trovandosi a operare "a [[occhio nudo]]", a causa della mancanza dei binocoli, l'avvistamento effettivo avvenne diversi minuti dopo, quando ormai la distanza tra il blocco di ghiaccio e la nave era di poche centinaia di metri. Alcuni uomini di mare, chiamati a dare un parere durante le inchieste, furono però dell'idea che, in una notte senza luna, un ostacolo al buio si sarebbe individuato più facilmente a visuale aperta, anziché ingrandita e concentrata su un punto. Lo stesso [[Ernest Shackleton|Sir Ernest Shackleton]], esperto dei mari glaciali, sostenne questa teoria all'inchiesta del Regno Unito del [[Board of Trade]].
Altri quattro naufraghi, uno dei quali deceduto dopo il recupero, vennero tratti in salvo dalla lancia n. 14, che, al comando del quinto ufficiale [[Harold Lowe|Harold Godfrey Lowe]], fu l'unica imbarcazione a tornare verso il gruppo dei naufraghi in cerca di superstiti<ref name="tllt" /><ref>i quattro uomini in questione furono verosimilmente il passeggero di prima classe William Fisher Hoyt (deceduto a bordo della lancia dopo il salvataggio, probabilmente in seguito a gravi ferite riportate saltando in mare), il passeggero di seconda classe Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi (sopravvissuto), il passeggero di terza classe Fang Lang (sopravvissuto) e lo cameriere Harold Charles William Phillmore (sopravvissuto). Non vi è in realtà certezza circa l'identità del quarto uomo, che per altre fonti avrebbe potuto essere, invece di Portaluppi, il passeggero di terza classe David Livshin, deceduto a bordo di una delle imbarcazioni, ma appare più probabile che quest'ultimo, spesso citato con il nome col quale aveva acquistato il biglietto – Abraham Harmer – sia in realtà il passeggero riportato come deceduto a bordo della lancia pieghevole «B» e poi trasferito sulla lancia numero 12. Altre fonti indicano il cameriere John "Jack" Stewart in uno dei quattro uomini salvati, ma Stewart risulterebbe in realtà imbarcato sulla lancia numero 15. Esistono comunque altri superstiti presi in considerazione al riguardo.</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-victim/william-fisher-hoyt.html William Fisher Hoyt – Titanic Victim]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/emilio-portaluppi.html Emilio Portaluppi – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/harold-charles-william-phillimore.html Harold Charles William Phillmore – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/fang-lang.html Fang Lang – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-victim/david-abraham-harmer-livshin.html David Livshin (Abraham Harmer) – Titanic Victim]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/john-stewart.html John Stewart – Titanic Survivor]</ref>. Ad eccezione delle persone recuperate dalle lance 4 e 14, gli unici altri superstiti tra quanti erano a bordo del ''Titanic'' nei suoi minuti finali furono 40-50 persone che riuscirono a raggiungere i relitti delle lance pieghevoli «A» e «B»<ref name="tllt" />.
 
Istintivamente [[Frederick Fleet|Fleet]] diede l'allarme suonando tre volte la campana e telefonò alla plancia di comando, dove gli rispose il sesto ufficiale [[James Paul Moody|James Moody]], che gli chiese cosa avesse visto, domanda alla quale la vedetta rispose «''Iceberg, right ahead!''» («''Iceberg, proprio davanti!''»).<ref name="L10">{{cita|Lord 1998|p. 10}}.</ref> Al comando della nave, in quel momento, come già accennato, si trovava il primo ufficiale Murdoch, il quale innanzitutto si preoccupò di allontanare la prua dall'iceberg, ordinando pertanto al timoniere [[Robert Hichens]] di virare tutto a sinistra. La manovra avrebbe però avvicinato la poppa all'ostacolo ed è per questo che poco dopo Murdoch ordinò anche una contro-virata a dritta. Non è chiaro se il secondo ordine venne dato prima o dopo la collisione, ma il marinaio [[Alfred Olliver]], che in quel momento si trovava nei pressi della plancia, dichiarò di averlo sentito dare chiaramente. Prima della collisione fu anche dato l'ordine di chiudere tutte le [[Porta stagna|porte stagne]].
Venti o trenta naufraghi riuscirono a raggiungere la pieghevole «A», rimasta alla deriva semiallagata (all'interno vi erano 30-35 centimetri d'acqua) e con i fianchi di tela abbassati (tanto che i superstiti dovettero trascorrere ore con l'acqua alle ginocchia), ma molti di essi (alcuni dei quali non erano riusciti a salire sull'imbarcazione, ma solo ad aggrapparsi al suo bordo, in particolare gli ultimi arrivati, già troppo sfiniti ed assiderati per riuscire a salire) morirono di ipotermia nel corso della notte<ref>la maggior parte di tali vittime, i cui corpi furono gettati in mare per fare spazio, mentre altri tre furono abbandonati a bordo della lancia dopo il recupero, non fu mai identificata; le uniche identità note sono quelle del passeggero di prima classe Thomson Beattie, del passeggero di terza classe Arthur Keefe e di due passeggeri di terza classe, Edvard Bengtsson Lindell e la moglie Elin Gerda Lindell. A bordo dell'imbarcazione morì almeno anche un membro dell'equipaggio, un fuochista od un marinaio. Uno dei superstiti, il passeggero di prima classe George Alexander Lucien Rheims, quantificò in sette le persone decedute nel corso della notte, ma le testimonianze divergono.</ref>, mentre i sopravvissuti, il cui numero non è mai stato del tutto accertato ma risulterebbe verosimilmente ammontare ad una cifra compresa tra le 14-15 (nove o dieci passeggeri – tre di prima classe e sei o sette di terza classe – e cinque membri dell'equipaggio) e le 18-20 persone, vennero recuperati, la mattina seguente, dalla lancia numero 14<ref name="tllt" /><ref>[http://www.rmstitanicremembered.com/?page_id=416 RMS Titanic Remembered]</ref><ref>[http://www.titanic-titanic.com/titanic_lifeboat_collapsible_A.shtml RMS Titanic Remembered – Collapsible A.] All'elenco di 14 persone indicato nella fonte potrebbe secondo alcuni essere aggiunto il nome del passeggero di terza classe David Vartanian, che affermò di essersi salvato raggiungendo la pieghevole «A» ma che le fonti ritengono invece avere abbandonato la nave sulla lancia n. 13 ([http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/david-vartanian.html]): in realtà, a possibile sostegno dell'ipotesi della presenza di Vartanian sulla pieghevole «A», si potrebbe citare la testimonianza di un altro superstite di tale lancia, Olaus Abelseth, che riferì della presenza, tra gli occupanti sopravvissuti della pieghevole «A», di un ragazzo (Vartanian aveva 22 anni) il cui cognome appariva simile a "Volunteer" ([http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/david-vartanian.html]): David Vartanian risulta l'unico passeggero superstite il cui nome iniziasse per "V" (e che quindi potesse assomigliare a "Volunteer"). Un altro superstite controverso è Robert Williams Daniel, passeggero di prima classe, che fu visto da Thomas Patrick Dillon saltare in mare dall'estrema poppa subito prima dell'inabissamento, e che affermò di aver raggiunto a nuoto una lancia, ma che un'altra testimonianza collocherebbe a bordo della lancia n. 3. Anche di altri sopravvissuti risulta difficile od impossibile ricostruire l'esatta dinamnica del salvataggio, che rende così impossibile determinare con precisione il numero delle persone salvate sulla pieghevole A, che spazia, nelle testimonianze dei superstiti, da 12-13 ad oltre20.</ref>.
 
Per quanto riguarda i motori, molti sostennero che furono messi "indietro tutta", ma questo potrebbe non essere vero. La diminuzione della velocità di una nave rende infatti meno efficiente l'effetto evolutivo del timone, per cui una virata di emergenza con la nave "frenata" sarebbe stata più lenta e meno efficace, e Murdoch, uno degli ufficiali più anziani ed esperti in forza alla White Star, doveva ben essere a conoscenza di ciò; inoltre l'inversione istantanea delle macchine alla velocità di crociera (una manovra chiamata ''[[crash stop]]'') avrebbe provocato una forte scossa per tutta la nave, che nessuno ha dichiarato di aver sentito, e avrebbe addirittura potuto far saltare gli assi e danneggiare i motori. Sicuramente Murdoch fece fermare le macchine, dal momento che i fuochisti ricevettero come primo ordine quello di chiudere gli ammortizzatori delle caldaie e quindi di diminuire la pressione del vapore, necessario al pieno funzionamento dei propulsori, ma non è chiaro se poi le fece invertire, in quanto un ordine di "indietro tutta" avrebbe comportato la necessità di alimentare ancor di più le caldaie e quindi continuare a produrre vapore. Oltretutto, come già accennato, soltanto le due eliche laterali della nave, azionate dalle motrici alternative, potevano ruotare in entrambi i sensi, mentre quella centrale, azionata dalla turbina a bassa pressione, non poteva essere invertita e, in caso di ordine di "indietro tutta", poteva solo essere fermata.
Tra i superstiti della pieghevole «A» vi fu anche Rhoda Mary Abbott, l'unica donna sopravvissuta a non essere salita su una lancia prima del definitivo inabissamento<ref name="tllt" />. Alcune decine di superstiti si arrampicarono invece sul relitto della pieghevole «B», che si era capovolta, ma alcuni dei naufraghi (tre o quattro, secondo quanto riferito dai superstiti), tra cui il primo radiotelegrafista John George Phillips (e probabilmente anche il passeggero di terza classe David Livshin), morirono anch'essi d'ipotermia nel corso della notte, mentre 30 superstiti (11 passeggeri – tre di prima classe, uno di seconda classe e sette di terza classe&nbsp;– e 19 membri dell'equipaggio) vennero presi a bordo, la mattina successiva, dalle lance 4 e 12<ref name="tllt" /><ref>[http://mredtaser.blogspot.it/ Titanic Lifeboats]</ref>. Tra i superstiti della pieghevole «B» vi furono il secondo ufficiale [[Charles Lightoller|Charles Herbert Lightoller]], il secondo radiotelegrafista Harold Sidney Bride ed i passeggeri di prima classe Jack Thayer ed Archibald Gracie, che furono tra i principali testimoni oculari delle fasi finali dell'inabissamento del ''Titanic''<ref name="tllt" /><ref>alcune testimonianze porterebbero a pensare che lo stesso comandante Edward John Smith sarebbe giunto a nuoto in prossimità della pieghevole B, per poi morire d'ipotermia senza salire a bordo dell'imbarcazione, dopo aver augurato buona fortuna agli occupanti. Le circostanze della morte di Smith rimangono comunque molto controverse.</ref>. Il capo panettiere Charles John Joughin affermò di essere sopravvissuto in acqua per circa due ore, prima di riuscire a raggiungere dapprima la pieghevole «B» ed in seguito la lancia numero 12, sopravvivendo senza quasi riportare sintomi di congelamento, ma il suo racconto è discusso<ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/charles-john-joughin.html Charles John Joughin – Titanic Survivor]</ref><ref>[http://www.titanicinquiry.org/BOTInq/BOTInq06Joughin02.php Testimony of Charles Joughin]</ref><ref>Joughin attribuì ciò al fatto di essersi ubriacato prima di finire in mare, ma è da rilevare come in realtà l'alcool, pur dando una sensazione di caldo, abbassi la temperatura corporea. Potrebbe essere tuttavia possibile che ciò abbia protetto Joughin dall'iniziale shock provocato dalla caduta nell'acqua gelida, che fu, prima ancora del sopravvenire dell'ipotermia, la causa del decesso di molti dei naufraghi. Va però considerato che l'alcol accelera in realtà il processo di ipotermia, che avrebbe peraltro ucciso piuttosto rapidamente una persona di ridotta corporatura, quale era Joughin.</ref>.
 
Dalle testimonianze dei superstiti l'impatto non fu quasi avvertito in prima classe, se non per un tintinnio dei lampadari di cristallo e per alcuni oggetti che caddero dai comodini;<ref name="L11-12">{{cita|Lord 1998|pp. 11-12}}.</ref> i passeggeri di seconda classe lo descrissero come "una vibrazione ovattata, strana e breve", quelli di terza parlarono di "un botto sordo".<ref name="L25">{{cita|Lord 1998|p. 25}}.</ref>
L'unica altra lancia a recuperare dei superstiti dall'acqua fu la lancia pieghevole «D», i cui occupanti trassero in salvo il passeggero di prima classe Frederick Maxfield Hoyt, che era riuscito a raggiungere a nuoto la lancia, una delle più vicine al ''Titanic'', saltando in mare dopo avervi fatto imbarcare la moglie<ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/frederick-maxfield-hoyt.html Frederick Maxfield Hoyt – Titanic Survior]</ref><ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/jumped-from-sinking-ship.html Jumped from sinking ship]</ref>. Verso le 8 della mattina, giunse sul posto il ''[[RMS Carpathia|Carpathia]]'' che recuperò i naufraghi sopravvissuti sulle lance. Le salme di quattro vittime decedute a bordo delle lance furono sepolte in mare dal piroscafo<ref>probabilmente David Livshin/Abraham Harmer dalla pieghevole B, William Fisher Hoyt dalla lancia 14 e Sidney Conrad Siebert e Willam Henry Lyons dalla lancia 4, tutte persone recuperate dal mare.</ref>. A bordo fu poi tenuta una cerimonia religiosa per i dispersi ed alle 8:50 la nave partì per [[New York]], dove arrivò il 18 aprile con 706 superstiti<ref name="Quella notte di 77 anni fa"/>.
 
I primi ad assistere al cedimento dello scafo furono i fuochisti, i quali però non capirono subito la reale entità del danno.<ref name="L24">{{cita|Lord 1998|p. 24}}.</ref> Uno di loro rese la seguente testimonianza:
=== Luogo di sepoltura delle vittime ===
Una volta stabilito il numero di vittime, la White Star Line inviò la nave posacavi ''Mackay-Bennett'' a recuperare i resti. Il piroscafo, partito il 17 aprile 1912, recuperò 306 salme, 201 delle quali furono portate ad [[Halifax (Canada)|Halifax]] in [[Nuova Scozia]]<ref name="wormstedt" /><ref name="titanicbossi" />. Le altre tre navi inviate alla ricerca dei corpi, i piroscafi ''Minia'', ''Montmagny'' ed ''Algerine'', partiti rispettivamente il 25 aprile (protraendo le ricerche per una settimana), il 6 maggio ed il 15 maggio, recuperarono rispettivamente 17, 4 ed 1 corpo<ref name="wormstedt">[http://wormstedt.com/Titanic/analysis.html An Analysis of the Bodies Recovered from the Titanic]</ref><ref name="titanicbossi">[http://www.titanicdiclaudiobossi.com/Html/Cadaveri_183.htm Titanic di Claudio Bossi]</ref>. I corpi non reclamati furono sepolti nel cimitero di Halifax. La White Star Line s'incaricò di mantenere il decoro di queste tombe fino al [[1927]], anno in cui si fuse con la Cunard, la quale tuttora espleta tale servizio. Nei mesi successivi al disastro anche i piroscafi ''Oceanic'', ''Ottawa'' ed ''Ilford'' trovarono casualmente altre salme: l<nowiki>'</nowiki>''Oceanic'' s'imbatté nel relitto della pieghevole A, con tre corpi a bordo, il 16 maggio, mentre l<nowiki>'</nowiki>''Ottawa'' e l<nowiki>'</nowiki>''Ilford'' recuperarono ciascuno una salma dal mare rispettivamente il 6 e l'8 giugno 1912<ref name="wormstedt" /><ref name="titanicbossi" />. In tutto furono recuperate 333 salme<ref>oltre alle quattro sepolte in mare dal ''Carpathia''.</ref> (39 di passeggeri di prima classe, 32 di seconda classe, 75 di terza classe e 213 di membri dell'equipaggio, oltre a 14 non identificate), 119 delle quali furono sepolte in mare, mentre 150 vennero tumulate ad Halifax e 59 restituite alle famiglie<ref name="wormstedt" /><ref name="titanicbossi" />.
 
{{Citazione|All'improvviso la murata di dritta parve rovinarci addosso. Si sentì come uno scoppio di arma da fuoco e l'acqua cominciò a scorrere intorno; ci gorgogliò tra le gambe e noi ci precipitammo con un balzo nel compartimento successivo chiudendoci alle spalle la porta stagna. Non pensai, e nessuno lo pensò in quel momento, che il "Titanic" sarebbe potuto affondare.}}
Su un totale stimato di {{formatnum:2228}} persone a bordo, solo 705 sopravvissero<ref name="IL GRAN CIRCO ' TITANIC'" /> e circa 1523 (il 68%) morirono. In realtà, il numero preciso non è certo, poiché la lista esatta dei passeggeri e dell'equipaggio andò perduta. I dati citati sono quelli forniti dall'inchiesta ufficiale americana<ref>[http://www.titanicinquiry.org Titanic inquiry project]</ref>. Secondo la commissione d'inchiesta americana morirono {{formatnum:1517}} persone e solo 706 sopravvissero così suddivisi<ref>Francesco Ambrosini, ''Tutta la storia del Titanic – Fatti, personaggi, misteri'', Edizioni del Capricorno, [[Torino]], 2012, pag. 110, ISBN 978-88-7707-148-4</ref>:
{| class="wikitable sortable" style="text-align:center;float:right;margin-top:0"
|-
! Passeggeri || Perdite || Salvati || Totale
|-
|Prima classe || 119 uomini, 11 donne e bambini || 54 uomini, 145 donne e bambini || '''329'''
|-
|Seconda classe || 142 uomini, 24 donne e bambini || 15 uomini, 104 donne e bambini || '''285'''
|-
|Terza classe || 417 uomini, 119 donne e bambini || 69 uomini, 105 donne e bambini || '''710'''
|-
|Equipaggio || 682 uomini, 3 donne || 194 uomini, 20 donne || '''899'''
|-
|'''Totale'''|| '''{{formatnum:1517}}''' || '''706''' || '''{{formatnum:2223}}'''
|}
 
Lightoller, che in quel momento si trovava lecitamente a letto nella sua cabina, testimoniò di aver avvertito soltanto « [...] un'interruzione nella monotonia del movimento».<ref name="B95-97">{{cita|Bossi 2012|pp. 95-97}}.</ref>
=== Il caso del ''Californian'' ===
Un evento che per molti anni restò avvolto nel mistero fu la presenza di una nave all'orizzonte, le cui luci furono viste in lontananza da molti testimoni. Gli ufficiali Boxhall e Rowe tentarono di inviare segnali dapprima col faro, quindi coi razzi bianchi di segnalazione, senza però ottenere alcuna risposta, anche in quanto tali razzi non furono – per la concitazione – sparati nella corretta sequenza, il che rese "incomprensibile" la richiesta d'aiuto; tale nave era distante solo 19&nbsp;km circa, quindi era perfettamente in grado d'intervenire a salvare tutti i passeggeri del Titanic, quando invece il Carpathia, che effettivamente intervenne con quattro ore di ritardo, si trovava a 93&nbsp;km di distanza. Si trattava, pertanto, del ''[[SS Californian|Californian]]'', che in quel momento sostava a macchine ferme per timore dei ghiacci<ref name="californian">[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=908442 Ottant'anni fa la tragedia che costo' la vita a 1490 passeggeri TITANIC il mostro era innocente Solo adesso scagionato il comandante della nave che non accorse in aiuto Non vide il transatlantico, ingannato dalle luci di un'altra imbarcazione. Ora si cerca quel <piroscafo fantasma>] La Stampa – 2 marzo 1992</ref>.
 
==== Prime fasi dopo l'impatto ====
Particolarmente suggestiva fu la descrizione che il 2º ufficiale Stone del ''Californian'' diede dell'accaduto, quando affermò di aver visto un razzo bianco levarsi dalle luci di un piroscafo. Anche uno dei fuochisti ebbe la stessa visione:
[[File:TitanicRoute.svg|thumb|left|La posizione registrata del ''Titanic'' al momento dell'impatto fu {{coord|41|46|N|50|14|W}}. Il relitto fu trovato al {{coord|41|43|N|49|56|W}}, a circa 25 km di distanza.]]
Mentre l'acqua cominciava a invadere i compartimenti, il comandante [[Edward Smith|Smith]] rientrò in servizio ed ordinò di scandagliare la nave.<ref name=L28-29>{{cita|Lord 1998|pp. 28-29}}.</ref> Secondo gli studi compiuti durante la progettazione, la nave sarebbe potuta rimanere a galla anche con quattro compartimenti allagati in successione, ma non con cinque, e le sei falle aperte dall'iceberg interessavano i primi cinque compartimenti prodieri. La situazione pertanto apparve subito drammatica.<ref name=B95-97/>
 
Sebbene le paratie fossero state chiuse prontamente, l'attivazione delle pompe idrauliche non facilitò l'evacuazione dei compartimenti caldaie, in cui si registrarono le prime vittime. Dopo 15 minuti tutti i locali caldaie furono evacuati. Nello stesso tempo alle sale macchine e alle zone turbine fu ordinato di arrestare completamente la propulsione, ma al personale non fu detto di abbandonare i posti; di conseguenza tutti i banchi elettrici degli [[Alternatore|alternatori]] rimasero in funzione sino alle ultime fasi del naufragio.<ref name=B97-100/>
{{Citazione|Salii in coperta alle 23:56 e vidi le luci di un grosso piroscafo. Era ormai mezzanotte e andai nella mia cabina. Non riuscendo a dormire, dopo mezz'ora mi alzai pensando di fumare una sigaretta e tornai in coperta. Ero lì da dieci minuti quando a una decina di miglia di distanza vidi un razzo bianco. Pensai che fosse una stella cadente. Dopo sei o otto minuti vidi un secondo razzo nello stesso posto e dissi tra me: 'dev'essere un bastimento in pericolo'.<ref>''I grandi fatti'', volume 1º. Editoriale nuova, 1978</ref>}}
 
L'allagamento delle sale macchine procedette per gradi e fu notevolmente ritardato dalla chiusura delle porte stagne e dalle pompe: ciò permise di continuare a fornire energia elettrica per il funzionamento delle apparecchiature e per l'illuminazione necessarie alle operazioni di evacuazione della nave.<ref name=L33>{{cita|Lord 1998|p. 33}}.</ref>
Il comandante Stanley Lord fu informato dello sparo dei razzi ma si limitò a ordinare le segnalazioni con la lampada morse, senza riuscire a stabilire alcun contatto. Il suo comportamento venne criticato aspramente durante le inchieste relative al naufragio ma se la cavò soltanto con durissime condanne morali<ref name="Ballard" /><ref name="Marcus" /><ref name="californian" />.
 
I calcoli effettuati da Thomas Andrews rivelarono che il transatlantico si sarebbe inabissato entro un'ora e mezza o due ore al massimo. Fu dato quindi l'ordine di abbandonare la nave.<ref name=B98>{{cita|Bossi 2012|p. 98}}.</ref>
=== La lancia di salvataggio alla deriva ===
Un mese dopo il naufragio del Titanic, il transatlantico Oceanic recuperò a centinaia di chilometri dal luogo del disastro una lancia alla deriva semisommersa: a bordo della stessa vennero rinvenuti tre corpi, uno dei quali in tight. Quando il [[medico di bordo]] analizzò i cadaveri trovò, fra i loro denti, tracce di sughero delle cinghie di sicurezza, e ritenne fossero morti di fame, a significare che alcune persone si erano salvate dalle acque gelide salendo su una lancia alla deriva, trovando poi la morte per fame e stenti.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/the-finding-titanic-life-raft.html|titolo=THE FINDING OF A TITANIC LIFE RAFT|pubblicazione=Encyclopedia Titanica|accesso=2017-04-18}}</ref> In realtà è verosimile che i tre corpi fossero quelli abbandonati a bordo della lancia pieghevole "A" quando questa venne raggiunta dalla lancia numero 14, e quindi di persone morte assiderate nella notte del naufragio. L'unico dei tre ad essere identificato fu il canadese Thomson Beattie.<ref>{{Cita web|url=http://www.titanic-titanic.com/thomson_beattie.shtml|titolo=BEATTIE, Mr Thomson - Titanic First Class Passenger Biography|sito=www.titanic-titanic.com|accesso=2017-04-17}}</ref>
 
Il ''Titanic'' era dotato di {{M|3560}} [[Salvagente anulare|salvagenti]] individuali, ma di sole 16 [[lancia di salvataggio|lance di salvataggio]] (più 4 pieghevoli), per una capacità totale di 1178 posti, insufficienti per tutti i passeggeri e l'equipaggio. Per le operazioni d'imbarco sulle scialuppe il comandante prescrisse di far salire "[[Prima donne e bambini|prima le donne e i bambini]]",<ref name=B100-105>{{cita|Bossi 2012|pp. 100-105}}.</ref> ma alcuni degli ufficiali equivocarono tale ordine, impedendo agli uomini di salire sulle lance; in realtà il comandante intendeva dire che gli uomini sarebbero potuti salire dopo le donne e i bambini se fosse rimasto spazio libero.<ref>{{cita|Lord|p. 63}}.</ref> La prima lancia fu calata in mare alle 00:40 dal lato di dritta con sole 28 persone a bordo; poco dopo ne fu calata una con solo 12 persone, sebbene la capacità delle lance fosse di 65 passeggeri l'una. Molte altre lance vennero calate in mare con parecchi posti vuoti.<ref name=B100-105/>
=== Le lance insufficienti ===
[[File:Titanic Band.jpg|thumb|I componenti dell'[[Orchestra del Titanic|orchestra]] continuarono a suonare durante il naufragio]]
La legge emessa nel 1894 obbligava a installare un minimo di sedici [[Lancia di salvataggio|lance]] sulle navi eccedenti le {{formatnum:10000}} [[Tonnellata|tonnellate]], all'epoca in cui la nave più grande del mondo (il ''Lucania'') pesava {{formatnum:13000}} tonnellate. Tuttavia, col passare del tempo, la legge non venne mai adeguata in proporzione all'aumento del tonnellaggio e nessuno si preoccupò di correggere la differenza. Il numero di lance a bordo del ''Titanic'' era quindi perfettamente in regola nonostante la nave pesasse {{formatnum:46000}} tonnellate. L'errore era ormai nettamente evidente nell'ambiente navale, tant'è vero che uno dei progettisti della White Star – Alexander Carlisle<ref>collezione ''Navi e velieri'', De Agostini</ref> – fece installare sul ''Titanic'' le nuove gru di tipo "Welin", che potevano sostenere complessivamente 32 lance e ammainarne 64 (i bracci delle gru erano rotanti)<ref name="Ballard" />. Tuttavia, le lance aggiuntive non furono mai installate e la White Star si accontentò di aggiungerne soltanto quattro smontabili, più piccole, del tipo "Engelhardt". Pare che le decisioni finali siano state del progettista William Pirrie e di Bruce Ismay, secondo i quali il ponte lance con 16 lance avrebbe avuto un aspetto più dignitoso<ref name="autogenerato5" />. Alla fine, Carlisle accettò la situazione dicendo: "A meno che il Board of Trade e i governi non costringano a installare un numero sufficiente di lance, nessun costruttore può permettersi tanto peso inutile"<ref>{{en}} W.C. Wade, ''The Titanic: End of a Dream'', Penguin Books, 1986. p. 41</ref>.
{{citazione|Ci era stato detto che non vi era alcun pericolo e, credendo che ciò fosse vero dal comportamento generale dei passeggeri e degli ufficiali che ho visto, ho insistito sul fatto che la mia famiglia rimanesse a letto e aspettasse sviluppi. Dopo essere andato ancora una volta da un amico chiesi al nostro steward che stava lì cosa avesse sentito. Rispose che era appena stato ordinato a tutti i passeggeri di indossare i salvagenti.|Testimonianza di Washington Dodge|Having been told that there was no danger, and believing such to be the fact from the general conduct of the passengers & such officers as I saw I insisted that my family remain in bed and await developments. Once more returning to the companion way I asked our steward who was standing in there was he had heard. He replied the order has just come down for all passengers to put on life preservers.<ref>{{cita pubblicazione|url=https://www.gilderlehrman.org/sites/default/files/inline-pdfs/07640_FPS.pdf|titolo=Eyewitness account of the sinking of the Titanic, 1912|autore=Washington Dodge|curatore=The Gilder Lehrman Institute of American History|anno=1912 e 2012|lingua=en|p=1}}</ref>|lingua=en}}
 
I passeggeri di prima e seconda classe ebbero facile accesso al ponte lance tramite le scale che conducevano al ponte d'imbarco, mentre i passeggeri di terza ebbero notevoli difficoltà a trovare il percorso. Di tutti i passeggeri di terza classe se ne salvò soltanto un terzo; ciò diede origine alla “leggenda”, supportata anche da alcune testimonianze, secondo la quale vennero intenzionalmente trascurati.<ref name=L70-71>{{cita|Lord 1998|pp. 70-71}}.</ref>
Una forte critica venne dal senatore William Alden Smith, ''prosecutor'' nell'inchiesta del [[1912]], che scrisse:
{{citazione|Le lance del ''Titanic''<nowiki> erano solo parzialmente riempite; tutte erano prive di bussole; solamente tre dotate di lampade. L'equipaggio era talmente inetto che, in assenza di un pronto recupero, le avrebbe distrutte contro i frammenti di ghiaccio [presenti in mare]. Un testimone giura di aver udito da due o tre assistenti che era la prima volta che prendevano in mano un remo e che ignoravano a cosa servissero gli </nowiki>[[scalmo|scalmi]]. Le lance furono riempite con tanta indifferenza, e abbassate con tanta velocità, da sacrificare inutilmente 500 persone in nome dell'ordinata disciplina del caricamento, secondo ogni prova non contraddittoria. 1324 persone rimasero a bordo. C'erano 1176 posti disponibili nelle lance, ma esse contenevano solo 705 persone, 12 delle quali furono ripescate dal mare, in condizioni climatiche favorevoli e acqua perfettamente calma. Eppure qualche bel soggetto ancora afferma che prevalse la migliore disciplina. Se questa è la disciplina, cosa sarebbe stato il disordine?<ref>[http://www.infinite-energy.com/iemagazine/issue36/titanic.html The Titanic Disaster Aftermath, and the Internet<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
 
Poco dopo la mezzanotte, il 4º ufficiale Boxhall scorse le luci di una nave a circa 10 miglia di distanza: si trattava del ''Californian''. Smith autorizzò quindi il suo sottoposto a sparare otto [[Razzo di segnalazione|razzi di segnalazione]], uno ogni cinque minuti, ma non ottenne alcun risultato.<ref name=B99>{{cita|Bossi 2012|p. 99}}.</ref> Più o meno allo stesso momento, il comandante si recò personalmente in sala radio a consegnare una richiesta di aiuto ai due marconisti, i quali a partire dalle 00:15 inviarono i primi messaggi di emergenza col codice [[CQD]]; dalle 00:45 venne adottato anche il nuovo segnale [[SOS]].<ref name=L35-36>{{cita|Lord 1998|pp. 35-36}}.</ref> Il primo uomo in Europa a captare la richiesta di soccorso fu il radioamatore [[Arthur Moore]].<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/il-primo-uomo-che-sent%C3%AC-l-urlo-del-titanic.html?nc|titolo=Il primo uomo che sentì l'urlo del Titanic|accesso=15 aprile 2012}}</ref> Il primo bastimento a rispondere fu il tedesco ''[[SS Frankfurt]]'', seguito da molte altre imbarcazioni, le quali erano però tutte troppo distanti per intervenire in tempi brevi.<ref name=L59>{{cita|Lord 1998|p. 59}}.</ref> Dalla terraferma, anche la stazione di Cape Race provvide a diffondere la richiesta di aiuto.
=== Il timone e la "capacità evolutiva" ===
[[File:En mary titanic it.svg|thumb|upright=1.8|Il ''Titanic'' paragonato alla ''[[Queen Mary 2]]'' e ad altri tipi di mezzi di trasporto.]]
Nonostante le dimensioni del [[timone]] non fossero inferiori a quelle prescritte dalle norme, per una nave di quelle dimensioni non erano comunque ottimali. Secondo i ricercatori della ''Titanic Historical Society'', «…il timone lungo e stretto del ''Titanic'' era una copia di quello di una nave del [[XVIII secolo]]. Confrontato con il timone del ''Mauretania'' o del ''Lusitania'', il timone del ''Titanic'' era più piccolo. Apparentemente nessuna miglioria progettuale fu intrapresa per dare ad una nave lunga 270 metri la possibilità di virare rapidamente ed evitare la collisione con un iceberg. Questo era il suo [[tallone d'Achille]].»<ref>[http://www.titanichistoricalsociety.org/articles/titanicmyths.asp ''Titanic Myths''], Titanic Historical Society</ref>.
 
I segnali di allarme giunsero anche all{{'}}''Olympic'', che era anch'esso in navigazione, sulla tratta opposta New York-Southampton, ma si trovava lontanissimo, a circa 930&nbsp;km dal luogo della collisione. La nave gemella del ''Titanic'' comunque si adoperò a sua volta per fare da "ponte radio", essendo dotata di un [[telegrafo]] estremamente potente.
Un altro elemento fatale del ''Titanic'' era il sistema di propulsione a tripla elica (contro le quattro del ''Mauretania'' e del ''Lusitania''), in cui i due [[Motore a vapore|motori a vapore]] alternativi – a direzione invertibile – mettevano in funzione le due eliche laterali, mentre l'elica centrale era azionata da una [[turbina a vapore]] non invertibile. Di conseguenza, quando l'ufficiale [[William McMaster Murdoch|Murdoch]] ordinò di invertire le macchine per cercare di evitare l'iceberg, egli involontariamente limitò anche la capacità di accostata della nave. Infatti, durante il funzionamento a "indietro tutta", la turbina a vapore (che non era invertibile) semplicemente si fermò facendo generare all'elica ferma una scia turbolenta che diminuì drasticamente l'efficacia del timone, poiché l'elica centrale era proprio davanti a quest'ultimo.
 
La nave più vicina ad aver risposto era il {{nave|RMS|Carpathia||6}}, distante 58 [[Miglio nautico|miglia nautiche]] (circa 93&nbsp;km). Il marconista del ''Carpathia'' [[Harold Cottam]] aveva infatti ricevuto un messaggio da Capo Race in cui si segnalava la presenza di alcuni messaggi privati destinati al ''Titanic'' e, pensando di rendersi utile, aveva notificato ciò al celebre transatlantico, ricevendo in risposta il segnale di soccorso. Allibito, Cottam svegliò velocemente il comandante [[Arthur Rostron]],<ref name=L58-59/> il quale tracciò subito un percorso verso l'ultima posizione nota del piroscafo della White Star Line e diede l'ordine di invertire la rotta e mettere le macchine avanti tutta; venne però calcolato che sarebbero occorse quattro ore per arrivare sul posto.<ref name=L58-59>{{cita|Lord 1998|pp. 58-59}}.</ref> La nave in assoluto più vicina era in realtà il già citato ''[[Californian]]'', distante circa 15&nbsp;km, che sarebbe quindi stato perfettamente in grado di intervenire ben più tempestivamente del ''Carpathia''. Il bastimento della Leyland Line in quel momento sostava a macchine ferme per via dei ghiacci e non reagì al segnale di soccorso del ''Titanic'' in quanto il suo telegrafista Cyril Evans, dopo che era stato zittito, aveva disattivato l'apparecchio radio e si era ritirato nella sua cabina; i membri del suo equipaggio videro gli spari pirotecnici provenienti dalla nave che stava affondando, ma non ne capirono il significato, quindi il comandante Stanley Lord ordinò semplicemente di tentare un contatto con la lampada Morse, che però fallì.
=== Il problema delle paratie stagne ===
Inoltre, il presidente della White Star Line Bruce Ismay, si rese responsabile sia della sciagurata decisione di eliminare ben 28 lance dal novero delle 48 previste (ne rimasero 16 in legno e 4 pieghevoli tipo Engelhardt), sia di quella di abbassare le paratie stagne per far posto ad un salone che avrebbe dovuto essere «…il più maestoso a memoria d'uomo». Prima della partenza, gli ispettori del Ministero del Commercio britannico fecero rilevare che era avventato aver abbassato le paratie stagne, ma concessero ugualmente il [[nulla osta]] alla partenza della nave. Le paratie vennero abbassate dai 4,5&nbsp;m previsti dal progetto originale a 3&nbsp;m, e questo risulterà fatale alla nave in quanto i compartimenti non risultarono stagni: infatti, la riduzione dell'altezza delle singole paratie fece sì che esse non raggiungessero il tetto del compartimento. Il mancato isolamento dei compartimenti danneggiati durante l'appruamento (la sommersione della prua) originò un sistema a "vasi comunicanti" tale per cui, quando un compartimento si riempiva d'acqua, questa tracimava a cascata poiché la paratia non raggiungeva il tetto del compartimento stesso: si riempiva quindi il successivo e così via fino a che tutto lo scafo della nave si trovò invaso dall'acqua. Questa risultò – {{cn|con ogni probabilità}} – esser stata la reale causa del repentino inabissamento della nave.
 
Due ore dopo l'impatto con l'iceberg, il ''Titanic'' aveva imbarcato almeno 25 milioni di litri d'acqua<ref name=B97-100/> (pari a circa {{M|25000}} tonnellate) e la situazione cominciava ad assumere aspetti drammatici. L'orchestra di bordo continuò a suonare fino all'1:40 circa. L'ultimo brano suonato fu un inno cristiano, forse ''Autunno'' o più probabilmente ''Nearer, My God, to Thee'' (''[[Più presso a te, Signor]]''). Tutti i musicisti morirono nel naufragio.<ref name=B76-78/>
=== Il tipo di acciaio e la chiodatura ===
[[File:Iceberg2 and titanic clean.PNG|thumb|L'iceberg deformò le lamiere consentendo l'ingresso dell'acqua tra le chiodature.]]
Per 85 anni l'opinione pubblica ha sempre creduto che l'iceberg avesse praticato una lunga falla nella murata. In base ai calcoli, essa avrebbe dovuto esser lunga non meno di 90 metri, come erroneamente descritto in tutti i libri e in tutta la filmografia inerente al disastro. Tuttavia gli studi del relitto effettuati a partire dalla spedizione del [[1997]] hanno permesso di determinare la dinamica del naufragio. Poiché la parte danneggiata è sepolta, gli scienziati hanno utilizzato un [[sonar]] per esaminarla. Ciò che è stato scoperto è che le lamiere della murata non si sono piegate ma piuttosto "crepate", creando delle spaccature in corrispondenza delle loro giunture chiodate e lasciando entrare l'acqua attraverso 6 diverse piccole falle<ref name="Titanic, l'ultima verità" />.
 
==== Fasi finali dell'inabissamento ====
Infatti le lastre d'acciaio di prua e di poppa erano tenute da rivetti di ferro (l'intero scafo della nave ne contiene poco più di 3 milioni) ma l'urto con l'iceberg, come risulta dalla testimonianza di uno dei pochi fuochisti superstiti, determinò la loro "decapitazione" con conseguente loro espulsione dalle lastre di rivestimento, quasi fossero dei "tappi di [[spumante]]". Nel contempo, la cattiva qualità dell'acciaio delle lastre medesime fece sì che esse non solo si deformassero all'impatto con l'iceberg, ma anche si fendessero e si crepassero. Dalle indagini eseguite un secolo dopo infatti, risulta che qualche rivetto avrebbe potuto saltare, alla pressione di collisione calcolata, ma non tutti i rivetti della linea di chiodatura della piastra di rivestimento. Quindi, è assai più probabile che l'impatto con l'iceberg abbia deformato le piastre stesse, rendendole non più in grado di garantire la tenuta stagna dello scafo.
[[File:Titanic sinking gif.gif|thumb|left|Una [[Graphics Interchange Format|GIF]] animata del naufragio, a colori e con l'orario indicato per ogni fase dell'affondamento]]
Grazie alle testimonianze dei sopravvissuti ed alle ricostruzioni effettuate dopo il ritrovamento del relitto, si è stabilito che verso l'1:30 la prua della nave era completamente sommersa, con la poppa fuori dall'acqua.<ref name=B7-9/>
 
La scialuppa pieghevole D venne calata in mare con 44 persone a bordo (la capacità era di 47) dopo che Lightoller e i suoi marinai l'avevano difesa dall'assalto degli altri passeggeri. Queste erano le ultime lance rimaste a disposizione.<ref name=B102/> Circa un centinaio di persone si radunarono intorno a due sacerdoti e cominciarono a recitare il rosario.<ref name=B99/> Con loro arrivarono anche tutti i macchinisti, che avevano lavorato alle pompe, ritardando il più possibile l'inabissamento e assicurando energia elettrica fino quasi alla fine: i macchinisti morirono tutti, così come tutto il personale non marittimo.<ref name=B102/>
L'ipotesi è supportata dal fatto che la nave colò a picco ben oltre il tempo stimato dal suo stesso progettista (due ore e quaranta minuti anziché un'ora e trenta minuti). Vennero ripescati anche alcuni campioni dello scafo. L'acciaio recuperato mostra un alto contenuto di [[fosforo]] e [[zolfo]] (rispettivamente quattro volte e due volte maggiore degli acciai moderni). Il rapporto [[manganese]]/zolfo era 6,8:1 (attualmente è più di 20,0 a 1). Il fosforo in alte quantità rende l'acciaio prono a fratture mentre lo zolfo crea grani di solfuro di ferro, che agevolano la propagazione delle fratture stesse. Il ridotto contenuto di manganese rende l'acciaio meno duttile. Tutto questo, unito alle temperature gelide dell'Atlantico, rese lo scafo fragile in condizioni estreme e contribuì in maniera decisiva al rapido inabissamento<ref name="ricerca.repubblica.it">[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/09/17/il-titanic-affondato-perche-costruito-male.047il.html Il Titanic è affondato perché costruito male] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 17 settembre [[2006]]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/09/17/era-acciaio-scadente-cosi-affondo.html "Era d'acciaio scadente, così affondò il Titanic"] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 17 settembre [[1993]]</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/settembre/17/ultima_verita_sulla_fine_del_co_0_93091713161.shtml l'ultima verità sulla fine del Titanic " si spezzò per l'acciaio scadente "] [[Corriere della Sera]] – 17 settembre [[1993]]</ref>.
[[File:Stöwer Titanic.jpg|thumb|Il naufragio in un dipinto d'epoca di [[Willy Stöwer]]]]
Verso le ore 2:10 la poppa si era sollevata al punto da formare un angolo di 30° con la superficie del mare, stagliandosi contro il cielo stellato. La forza terrificante generata dall'emergere dello scafo provocò il lento schiacciamento della chiglia e la dilatazione delle sovrastrutture, che portarono lo scafo al punto di rottura. Secondo i calcoli effettuati dagli scienziati della spedizione del 1997, sul ''Titanic'' agì in quel momento una [[pressione]] di tre tonnellate per centimetro quadrato. I fumaioli si staccarono uno dopo l'altro, a cominciare da quello più a prua, mentre l'acqua ruppe i vetri della cupola e inondò lo scalone, riversandosi nella nave.<ref name=B97-100/>
 
Il testimone oculare Jack Thayer rese questa testimonianza:<ref name=B109-115>{{cita|Bossi 2012|pp. 109-115}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-survivor/john-borland-thayer-jr.html|titolo=La testimonianza di Jack Thayer|lingua=en|accesso = 31 maggio 2020}}</ref>
Tuttavia, gli scienziati della spedizione del 1997 hanno anche detto che l'acciaio impuro rinvenuto nel ''Titanic'' era tipico della produzione corrente all'inizio del Novecento e probabilmente non si poteva fare di meglio. A quell'epoca l'acciaio veniva prodotto in piccole partite da 70 tonnellate ciascuna<ref name="autogenerato1" />. Questo mette in dubbio la recente ipotesi che la White Star Line abbia voluto risparmiare sui costi di costruzione adottando deliberatamente materiale scadente. Gli stessi scienziati hanno calcolato che, poco prima della rottura, lo scafo della nave subì una pressione di 3 tonnellate per centimetro quadrato<ref name="autogenerato1" /> a causa dell'eccezionale inclinazione. In pratica, la nave non era malcostruita per gli standard dell'epoca, almeno per quanto concerne lo scafo, tanto che nel febbraio 1912 (due mesi prima del disastro) venne aggiunta una fascia d'acciaio di rinforzo al di sotto della linea di galleggiamento, in seguito alla falla che si aprì nel gennaio di quell'anno nell'Olympic, il gemello del Titanic quando – durante una tempesta – erano saltati dei rivetti. [[Edward Wilding]] fece apportare la modifica ed il suo progetto è tuttora presente negli archivi della marina britannica.
{{Citazione|Il ponte era leggermente girato verso di noi. Si vedevano mucchi dei quasi {{M|1500}} passeggeri rimasti a bordo che si affastellavano come sciami d'api, ma solo per ricadere a gruppi, a coppie, da soli, mentre circa 80 metri di scafo si alzavano formando con la superficie un angolo di circa 70°. Poi la nave, e con essa il tempo stesso, sembrarono fermarsi. Infine, gradualmente, il ponte si girò, come a voler nascondere l'orrendo spettacolo alla nostra vista.|Testimonianza di Jack Thayer|Her deck was turned slightly toward us. We could see groups of the almost fifteen hundred people aboard, clinging in clusters or bunches, like swarming bees; only to fall in masses, pairs or singly, as the great part of the ship, two hundred and fifty feet of it, rose into the sky, till it reached a sixty-five or seventy degree angle. Here it seemed to pause, and just hung, for what felt like minutes. Gradually she turned her deck away from us, as though to hide from our sight the awful spectacle.|lingua=en}}
L'acqua penetrò all'interno della crepa prodotta dalla frattura della nave in due tronconi, velocizzando l'inabissamento del troncone di prua (nonostante non si fosse ancora completamente staccato dal troncone di poppa) e consentendo alla poppa di rialzarsi perpendicolarmente. In quel momento la prua si staccò completamente e si inabissò, lasciando galleggiare la poppa per qualche minuto.<ref name=B97-100/>
 
Alle 2:20 anche la parte poppiera, ormai invasa dall'acqua, colò a picco verticalmente, portando a termine la breve vita del ''Titanic''.<ref name=B7-9/>
[[Robert Ballard]], il geologo marino che nel [[1985]] ritrovò il relitto, nel suo libro ''Il ritrovamento del Titanic'' cita il professor H.P.Leighly dell'università del Missouri, secondo il quale un certo tipo di acciaio in produzione all'inizio del Novecento poteva diventare più fragile perdendo elasticità al di sotto di una certa temperatura. D'altra parte, secondo Ballard, resta il mistero per cui naufragò una nave «…costruita con criteri di sicurezza avanzati, non soltanto per gli standard del tempo ma anche per i nostri». Sempre secondo Ballard, l'architetto navale K.G. Barnaby scrive nel suo libro ''Alcuni disastri navali e le loro cause'' che le moderne norme di costruzione non rendono le navi più sicure del ''Titanic''. Per esempio, i danni subìti dall<nowiki>'</nowiki>''[[Andrea Doria (transatlantico)|Andrea Doria]]'' nel [[1956]] non avrebbero costituito un serio problema per il ''Titanic''. La tragedia fu provocata dalla collisione ad alta velocità e non da gravi carenze strutturali. Non bisogna dimenticare – scrive ancora Ballard – che furono ben cinque i compartimenti stagni colpiti e che le probabilità di una collisione di quel tipo sono estremamente basse. Sicuramente, prima del 1912, non si era mai avuta notizia di una nave che avesse sofferto un simile danno<ref name="Ballard" />.
 
=== Le operazioni di salvataggio ===
Rimane, poi, il problema dei rivetti posti ad imbullonare le lamiere lungo la sezione di prua e di poppa. Mentre i rivetti della parte centrale dello scafo erano in [[acciaio]] di elevate caratteristiche, ed erano "sparati ad alta pressione" all'interno grazie ad una [[rivettatrice pneumatica]], questo procedimento non era possibile nelle sezioni curve di [[prua]] e di [[poppa]], dove i rivetti dovevano esser materialmente martellati a mano. Il problema è che, manualmente, un uomo non dispone della forza necessaria ad incastrare un rivetto in acciaio di elevate caratteristiche, per cui a prua ed a poppa i rivetti erano in acciaio più malleabile e meno resistente, come del resto su tutte le navi dell'epoca. Purtroppo, l'area dello scafo che impattò contro la mole dell'iceberg si trovava a prua, in una sezione in cui i rivetti impiegati erano per lo più in acciaio meno resistente. Studi successivi nel [[1998]] e nel [[2006]] hanno comunque avanzato una nuova teoria circa la presenza di bulloni difettosi sulla murata del ''Titanic'', che avrebbero favorito l'apertura delle falle sullo scafo<ref name="ricerca.repubblica.it" /><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/gennaio/28/Nuove_ipotesi_sul_Titanic_sotto_co_0_9801281148.shtml Nuove ipotesi sul Titanic: sotto l'urto dei ghiacci cedettero bulloni difettosi] [[Corriere della Sera]] – 28 gennaio [[1998]]</ref>.
{{vedi anche|passeggeri del RMS Titanic|lance di salvataggio del RMS Titanic}}
[[File:Ships around Titanic it.jpg|thumb|Le navi più vicine al ''Titanic'' la notte del naufragio]]
La quasi totalità dei superstiti risultò consistere nelle persone che avevano preso posto sulle lance, mentre pochissimi furono i sopravvissuti tra quanti erano ancora a bordo del ''Titanic'' nella fase finale del naufragio. La temperatura era di circa 0&nbsp;°C, condizione in cui l'essere umano, senza protezioni, è in grado di resistere al massimo per 10 minuti prima di assiderarsi. Gran parte dei naufraghi morì appunto per [[ipotermia]] e non per [[annegamento]], dato che quasi tutti indossavano il [[giubbotto salvagente]]; un caso particolare in questo senso fu il panettiere [[Charles Joughin]], il quale rimase a mollo nelle gelide acque oceaniche per quasi un'ora e mezza, probabilmente perché aveva bevuto alcuni bicchieri di [[whisky]] durante il naufragio.<ref name=B104-105>{{cita|Bossi 2012|pp. 104-105}}.</ref>
 
Otto membri dell'equipaggio, due dei quali morirono per ipotermia dopo il salvataggio, furono recuperati dalla lancia numero 4, la penultima a lasciare la nave che, al comando del timoniere Walter Perkis, si era trattenuta nei pressi del transatlantico allo scopo di imbarcare altri passeggeri dai portelloni laterali (che però furono trovati chiusi) e di recuperare quelli che potevano raggiungerla a nuoto.<ref name=boats>{{cita pubblicazione|autore=Bill Wormstedt|autore2=Tad Fitch|titolo=Titanic Lifeboat Occupancy Totals|anno=2011|url=https://wormstedt.com/titanic/lifeboats/occupancy.pdf|pp=3-16}}</ref>
Nel 2010, una nuova spedizione partita da [[Saint John's (Terranova e Labrador)|Saint John's]] (Terranova), diretta da David Gallo, patrocinata dalla ''RMS Titanic, Inc.'' e dalla ''Wood Hole Oceanographic Institution of Massachussetts'', si è dotata dei più moderni ritrovati tecnologici per mappare totalmente l'area dei detriti e studiare ancora una volta il relitto <ref>(video youtube: ''Titanic: mistero risolto'', History Channel)</ref>. Dalla posizione dei detriti sul fondo (che occupano un'area relativamente ristretta), i tecnici hanno potuto stabilire che, probabilmente, lo scafo si ruppe a metà quando la nave si trovava molto al di sotto della superficie dell'acqua, ormai in prossimità del fondale. Si è poi proceduto alla ricostruzione di una piccola parte dello scafo usando l'acciaio e le tecniche costruttive originali, sottoponendo il materiale ad una prova di forza: i rivetti non si sono rotti. Se ne è dedotto che la collisione con l'iceberg riuscì a fare breccia nello scafo per la tremenda forza dell'impatto, non per la debolezza dell'acciaio. Gli scienziati di questa spedizione hanno concluso le loro ricerche affermando che il ''Titanic'' è stato sottovalutato, e fu proprio la sua eccezionale resistenza che permise di salvare almeno 705 persone.
{{doppia immagine|sinistra|TITANIC life boats on way to CARPATHIA.png|200|Titanicboat 12.jpg|106|Due lance di salvataggio del ''Titanic'' fotografate da bordo del ''Carpathia''; la lancia sulla dritta è la n. 14, sulla quale si trovava il 5º ufficiale [[Harold Lowe]]|La lancia numero 12 in prossimità del ''Carpathia''}}
Altri quattro naufraghi, uno dei quali deceduto dopo il recupero, vennero tratti in salvo dalla lancia n. 14 che, al comando del quinto ufficiale [[Harold Lowe|Harold Godfrey Lowe]], fu l'unica imbarcazione a tornare verso il gruppo dei naufraghi in cerca di superstiti.<ref name=boats/>
 
Venti o trenta naufraghi riuscirono a raggiungere la pieghevole «A», rimasta alla deriva semiallagata (all'interno vi erano 30-35 centimetri d'acqua, tanto che i superstiti dovettero trascorrere ore con l'acqua alle ginocchia) e con i fianchi di tela abbassati. Molti di essi morirono di ipotermia nel corso della notte, mentre i sopravvissuti, il cui numero non è mai stato del tutto accertato (si pensa tra le 14 e le 20 persone), vennero recuperati, la mattina seguente, dalla lancia numero 14.<ref name=B102/>
=== Eventi successivi e conseguenze ===
[[File:Il secolo - 17 aprile 1912.jpg|thumb|La prima pagina de ''[[Il Secolo (quotidiano)|Il secolo]]'' del 17 aprile [[1912]], dedicata al naufragio]]
[[File:Titanic-New York Herald front page.jpeg|thumb|La notizia del disastro sul ''[[New York Herald]]'']]
[[File:Womens Titanic Memorial.jpg|thumb|[[Memoriale del Titanic (Washington, D.C.)|Monumento alle vittime del Titanic, a Washington D.C.]]]]
La mattina successiva alla sciagura, il vicepresidente della White Star diede alla stampa la notizia dell'incidente, dichiarando però che il ''Titanic'' non correva alcun pericolo di naufragio. Solo alle 19:00 comunicò la verità della tragedia, non precisando però il numero delle vittime<ref>[[Henry Lang]], ''Il management del Titanic. Lezioni da un naufragio''</ref>. Ancora prima che la nave con i superstiti giungesse in porto, iniziarono le indagini per capire cosa fosse accaduto e per prevenire una seconda probabile tragedia.
 
Tra i superstiti della pieghevole «A» vi fu anche Rhoda Mary Abbott, l'unica donna sopravvissuta a non essere salita su una lancia prima del definitivo inabissamento. Alcune decine di superstiti si arrampicarono invece sui resti della pieghevole «B», che si era capovolta, ma alcuni di essi morirono d'ipotermia nel corso della notte; tra di essi vi fu primo radiotelegrafista Jack Phillips, che spirò appena dopo essersi salvato, facendo appena in tempo a comunicare i nomi di tutte le navi con cui aveva dialogato lanciando i segnali d'emergenza. I naufraghi sopravvissuti invece vennero presi a bordo, la mattina successiva, dalle lance 4 e 12.<ref name=B102/> Tra i superstiti della pieghevole «B» vi furono il secondo ufficiale [[Charles Lightoller]] (il quale fece disporre gli altri su due file, in modo da non far ribaltare la lancia) il secondo radiotelegrafista Harold Sidney Bride e i passeggeri di prima classe Jack Thayer e Archibald Gracie, che furono tra i principali testimoni oculari delle fasi finali dell'inabissamento del ''Titanic''.<ref name=B109-115/>
In considerazione dell'elevato numero di vittime, vennero aperte due inchieste, americana (la prima in ordine temporale) e britannica, volte a stabilire l'eventuale negligenza dell'equipaggio e della società proprietaria del transatlantico e l'eventuale diritto al risarcimento dei superstiti e delle famiglie dei deceduti.
 
L'unica altra lancia a recuperare dei superstiti dall'acqua fu la pieghevole «D», i cui occupanti trassero in salvo il passeggero di prima classe Frederick Maxfield Hoyt, che era riuscito a raggiungere a nuoto l'imbarcazione, una delle più vicine al ''Titanic'', saltando in mare dopo avervi fatto salire la moglie.<ref name=boats/> Verso le 4:00 giunse sul posto il ''[[RMS Carpathia|Carpathia]]'', che nell'arco delle successive quattro ore recuperò i naufraghi sopravvissuti sulle lance. Le salme di quattro vittime decedute a bordo delle lance furono sepolte in mare dal piroscafo: si trattava, probabilmente di David Livshin/Abraham Harmer (pieghevole B), William Fisher Hoyt (lancia 14), Sidney Conrad Siebert e Willam Henry Lyons (lancia 4), tutte persone recuperate dal mare. A bordo fu poi tenuta una cerimonia religiosa per i dispersi e alle 8:50 la nave partì per [[New York]], dove arrivò il 18 aprile con 706 superstiti.<ref name=B100-105/>
* Il Titanic naufragò in [[acque internazionali]], era condotto da equipaggio britannico, navigava sotto bandiera britannica, ma apparteneva ad una società armatoriale statunitense. In base al diritto di proprietà, il congresso americano avviò un'indagine (risoluzione n. 283 del 17 aprile 1912) con il diritto di citare ad apparire testimoni anche di nazionalità non statunitense, ed – infatti – a nessun superstite fu permesso di lasciare [[New York]] fino a conclusione dell'inchiesta. In ottemperanza alla [[legge Harter]] del [[1898]], ai sensi della quale una società marittima doveva essere obbligata, in caso d'incidente o di naufragio, a versare danni ed interessi ai suoi passeggeri od a coloro aventi diritto se si stabilì che questa società si rese colpevole di difetto o di negligenza, la White Star Line venne chiamata a discolparsi dell'accaduto. Il Senato statunitense aprì ufficialmente l'inchiesta venerdì 19 aprile, il giorno dopo l'arrivo del ''Carpathia'' a [[New York]]. Il senatore repubblicano cinquantatreenne del [[Michigan]], [[William Alden Smith]], presidente della commissione, volle avere le testimonianze di passeggeri ed equipaggio "a mente fresca", prima che il tempo facesse perdere la memoria dei particolari. Volle anche interrogare i cittadini inglesi mentre si trovavano ancora sul suolo americano. L'inchiesta americana durò fino a sabato 25 maggio. L'intera commissione composta di sette senatori era però priva di competenza tecnica circa i fatti in discussione, costruzioni navali, diritto della navigazione, doveri degli ufficiali e dell'equipaggio, per cui il sospetto che l'intera inchiesta avesse il proposito di condannare ad ogni costo la proprietà del transatlantico non venne mai esclusa. Le udienze si svolsero inizialmente nell'[[East Room]], quindi, a partire dal 20 aprile, nella [[Myrtle Room]] del lussuosissimo [[Hotel Waldorf-Astoria]], a New York, a causa del gran numero degli spettatori e dei giornalisti ivi convenuti. Ironia della sorte, l'Hotel in cui si tenne il dibattimento apparteneva a John Jacob Astor, perito proprio nel naufragio del Titanic. La domenica 21 aprile, la commissione fu trasferita nei locali del senato americano, a [[Washington]], dove continuarono le udienze. In totale vennero ascoltati 82 testimoni (53 britannici e 29 statunitensi) con un costo stimato in {{formatnum:6600}} dollari del 1912. Venne censurato il comportamento del comandante Smith per non aver prestato ascolto ai messaggi d'avvertimento sul pericolo degl'iceberg, per non aver ridotto la velocità di crociera della nave, per non aver modificato la rotta, per aver tardato oltre 20 minuti nell'ordinare l'abbandono della nave, per non aver coordinato le fasi di abbandono della nave. La White Star Line venne a sua volta condannata al risarcimento dei superstiti e delle famiglie dei deceduti per aver oltremodo rimandato la notizia della perdita della nave. Venne imposto per il futuro che ogni nave che partisse od arrivasse in porti statunitensi dovesse possedere lance sufficienti per tutte le persone imbarcate e che sia l'equipaggio, che i passeggeri venissero addestrati alle procedure per un eventuale abbandono della nave.
* In base al fatto che, pur appartenendo ad una società armatoriale statunitense, il Titanic era una nave immatricolata in Gran Bretagna, costruita secondo le norme britanniche, e navigante secondo le regolamentazioni britanniche con un equipaggio britannico, la [[Wreck Commissioner's Court]] britannica aprì a sua volta un'inchiesta, martedì 30 aprile 1912, su formale richiesta del ministro della giustizia, [[Robert Threshire]] martedì 23 aprile 1912. L'inchiesta del ''British Board of Trade'' in [[Inghilterra]], che si svolse tra giovedì 2 maggio e mercoledì 3 luglio, fu invece presieduta e condotta (assieme ad altri cinque pari grado) dal settantunenne [[John Charles Bigham]], barone Mersey of Tixteh, (Lord Mersey), che nel [[1915]] avrebbe presieduto anche l'inchiesta relativa all'[[affondamento]] del ''[[RMS Lusitania|Lusitania]]''. Le sedute si tennero inizialmente nella [[Drill Hall]], sala di ripetizioni del [[London Scottish Regiment]] a [[Buckingham Gâté]], a [[Londra]], non lontano da [[Buckingham Palace]], per poi esser trasferite alla [[Caxton Hall]] per gli ultimi due giorni. La commissione britannica era tecnicamente competente e si avvaleva anche della consultazione dei progetti di costruzione della nave, delle mappe con le rotte nell'Atlantico Settentrionale e di un modellino della medesima in scala 1:72, lungo 6 metri e fornito dai [[Cantieri Harland & Wolff]] ove venne costruito il Titanic. Vennero interrogate 97 persone, tutte britanniche al loro rientro da New York, le quali vennero obbligate a rimanere a Londra per gl'interrogatori. L'inchiesta britannica biasimò il mancato soccorso da parte del Californian e criticò il comandante Smith per gl'identici motivi espressi dalla commissione statunitense. L'equipaggio venne soltanto criticato per aver calato in mare la prima lancia con poche persone a bordo.
 
== Le inchieste sul naufragio ==
Entrambe le inchieste raccolsero le testimonianze dei passeggeri e degli equipaggi, sia di quelli del ''Titanic'' che di quelli del ''Californian'', oltre che quelli di vari esperti. Come conseguenza del mancato funzionamento della radio sul ''Californian'' durante la notte, 29 nazioni ratificarono nel [[1912]] il ''[[Radio Act]]'', che regolamentava l'uso delle comunicazioni radio. Il disastro portò alla riunione della ''Prima convenzione internazionale sulla sicurezza della vita in mare'', a [[Londra]], il 12 novembre [[1913]]. Il 20 gennaio [[1915]] la conferenza siglò un trattato che stabilì il finanziamento internazionale dell'''International Ice Patrol'', un'agenzia della guardia costiera americana che ancora oggi controlla e segnala la presenza di [[iceberg]] pericolosi per la navigazione nel nord Atlantico.
{{vedi anche|Inchieste sul naufragio del RMS Titanic}}
[[File:Titanic-sinking-plan-it.svg|thumb|upright=1.4|Una scheda dei danni subiti dal Titanic durante il naufragio]]
Subito dopo il [[Naufragio del RMS Titanic|naufragio]] furono aperte due inchieste, una da parte del governo statunitense e una dal [[governo del Regno Unito]].
 
L'inchiesta statunitense fu avviata il 19 aprile 1912; la commissione era composta da 6 senatori di varie appartenenze politiche, presieduti da William Alden Smith.<ref name=B191>{{cita|Bossi 2012|p. 191}}.</ref> Questa decisione fu assunta dal [[Congresso degli Stati Uniti|Congresso]].<ref name=B191/>
Si stabilì inoltre che le lance di salvataggio dovessero essere sufficienti per tutte le persone a bordo, che venissero svolte le opportune esercitazioni di addestramento per le emergenze, che le comunicazioni radio dovessero essere operative 24 ore su 24 e dovessero avere un generatore di emergenza con autonomia di un giorno. Ci si accordò sul fatto che lo sparo di un razzo di segnalazione rosso da una nave dovesse essere interpretato come richiesta di soccorso.
 
L'inchiesta del Regno Unito ebbe invece luogo dal 2 maggio al 3 luglio 1912, principalmente presso il ''London Scottish Drill Hall''. Il luogo era stato scelto per le sue grandi dimensioni, poiché era previsto un pubblico considerevole.<ref>{{cita|Eaton Haas 1994|p. 260}}.</ref>
== Il ritrovamento ==
=== Il relitto ===
L'ipotesi di trovare il [[relitto]] del ''Titanic'' nacque poco dopo il naufragio. I rilievi batimetrici, già nel [[1912]], indicavano una profondità oceanica di {{M|3800||m}} nella zona della sommersione, troppo grande per la tecnologia dell'epoca, tenendo conto che la pressione che l'acqua genera a quella profondità è pari a circa {{M|380|k|g}}/[[centimetro quadrato|cm]]². Oggi è noto che il relitto giace a circa {{M|1600|k|m}} di distanza da New York e a circa 650&nbsp;km da [[Capo Race]] a Terranova (al momento del ritrovamento, Ballard indicò la distanza di 375 miglia da [[Saint John's (Canada)|St. John's]] e {{formatnum:1000}} [[Miglio nautico|miglia]] da [[Boston]]). Al tempo si calcolava che il relitto fosse al largo dei [[Grandi Banchi di Terranova|Banchi di Terranova]], a circa 900&nbsp;km da Capo Race, alle coordinate – poi dimostratesi errate – di 41°46' N di [[latitudine]], 50° 14' W di [[longitudine]].
 
Le inchieste giunsero alle conclusioni che la mancanza di preparativi per le emergenze aveva fatto sì che i passeggeri e l'equipaggio del ''Titanic'' fossero stati colti alla sprovvista; l'equipaggio non era stato adeguatamente addestrato; l'unico dei tanti avvisi di iceberg ricevuti che era giunto al capitano Smith era stato da lui sottovalutato; il [[Board of Trade]] si sarebbe dovuto occupare con maggiore attenzione del numero delle scialuppe; il capitano del ''[[Californian]]'' Stanley Lord aveva trascurato le richieste di aiuto della nave in difficoltà.<ref>{{cita|Ward 2012|pp. 153-154}}.</ref>
Nessun tentativo fu compiuto fino al 1º settembre [[1985]], quando una spedizione congiunta franco-americana condotta da Jean-Louis Michel e [[Robert Ballard]] del [[Woods Hole Oceanographic Institution]] localizzò il relitto, grazie alla strumentazione di robot quali l'''Argo ''e l'ANGUS. L'anno successivo Ballard si recò nuovamente sul posto'' ''e fotografò l'intero relitto con l'ausilio del sommergibile ''[[DSV Alvin|Alvin]]'', a 22&nbsp;km di distanza dal luogo dove si supponeva si trovasse<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/08/ecco-inaffondabile-titanic-fotografato-quattromila-metri.html Ecco l'"inaffondabile" Titanic fotografato a quattromila metri'']'' La Repubblica – 8 settembre [[1985]]''</ref>. Esso giace a circa 486 miglia dall'isola di [[Terranova]], ad una profondità di {{M|3787||m}}, su un fondale fangoso, ai piedi della scarpata continentale nordamericana, pertanto proprio sulla piana abissale. Le coordinate esatte sono: {{coord|41|43|55|N|49|56|45|W}}.
 
Le raccomandazioni dei rapporti delle due inchieste portarono a molti cambiamenti delle leggi sulla [[sicurezza navale]].
La scoperta più interessante fu che la nave si era spaccata in due tronconi, con la sezione di [[poppa]] situata a 600 metri di distanza dalla [[prua]] e rivolta in direzione opposta. C'erano testimonianze discordanti sul fatto che la nave si fosse spezzata e le inchieste successive conclusero che la nave si era inabissata intatta<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/marzo/30/nave_scivolo_silenziosa_lontano_noi_co_0_98033012439.shtml ''La nave scivolò silenziosa, lontano da noi, nell'abisso''] [[Corriere della Sera]] – 30 marzo [[1998]]</ref>. Per esempio, il 2° ufficiale Lightoller e il colonnello Gracie affermarono sempre che lo scafo naufragò intatto<ref name="autogenerato1" />, e così pure Lawrence Beesley nel suo libro ''The Loss of the Titanic''. Secondo i disegni riportati nel libro di Ballard<ref name="Ballard" />, è probabile che la rottura si sia verificata poco sotto il livello dell'acqua, facendo così intuire (non vedere) l'avvenuta rottura. Ciò che i testimoni videro fu infatti l'improvvisa discesa del ponte di poppa sulla superficie per poi rialzarsi in posizione verticale<ref name="Ballard" />.
 
== Il relitto ==
Si stabilì che la prua si inabissò con un angolo di discesa accentuato, arando il fondale marino dopo il distacco dalla [[poppa]] e sotterrandosi per circa 18 metri. La poppa, invece, si devastò completamente a causa dell'aria contenuta al momento della somersione, che ebbe l'effetto di scardinare scafo e ponti. Alla devastazione contribuì anche l'elevata velocità di impatto col fondale, dato che la poppa era appesantita dalle mastodontiche motrici alternative che ancora oggi si trovano imbullonate nella posizione originale. I tronconi della nave si inabissarono a gran velocità, tanto che si stima abbiano raggiunto il fondale solo dopo 5 minuti e non circa 2 ore dopo, come si calcolò in passato tenendo presente la più lenta discesa di un relitto integro.
{{vedi anche|Relitto del RMS Titanic}}
[[File:Detached rusticles hires.jpg|thumb|[[Rusticles]] sul relitto del Titanic. Sono delle formazioni sedimentarie di ossidi di ferro e batteri, causati principalmente dall{{'}}''[[Halomonas titanicae]]'', batterio scoperto nel 2010 e battezzato con tale nome proprio in onore del transatlantico]]
Il relitto del ''Titanic'' venne scoperto il 1º settembre 1985, a 73 anni di distanza dall'affondamento, dal ricercatore [[Robert Ballard]]. Ballard e il suo team calcolarono la posizione del relitto grazie ad alcuni rilievi effettuati in spedizioni fallimentari precedenti e, con un sommergibile chiamato ''Argo'', cominciarono ad esplorare il fondale marino cercando di individuare la nave. Dopo una settimana di ricerche, comparve sui loro monitor l'immagine di una caldaia, che sembrava essere proprio del tipo installato sul transatlantico. Il giorno seguente individuarono la sezione di prua della nave.
[[File:Captain Smith's bathroom.jpg|thumb|left|Bagno del capitano Smith]]
I resti del ''Titanic'', dal loro ritrovamento, si sono sempre presentati in condizioni di conservazione pessime. La scoperta più interessante fu che la nave si era spaccata in due tronconi, con la sezione di poppa situata a 600 metri di distanza dalla prua e rivolta in direzione opposta.<ref name=B204-206>{{cita|Bossi 2012|pp. 204-206}}.</ref> C'erano testimonianze discordanti sul fatto che la nave si fosse spezzata e le inchieste del 1912 avevano concluso che si fosse inabissata intatta. Per esempio, il 2º ufficiale Lightoller e il colonnello Gracie affermarono sempre che lo scafo naufragò intatto e così pure Lawrence Beesley nel suo libro ''The Loss of the Titanic''. Secondo i disegni riportati nel libro di Ballard, è probabile che la rottura si sia verificata poco sotto il livello dell'acqua, non risultando quindi visibile direttamente. Ciò che i testimoni videro fu infatti l'improvvisa discesa del troncone di poppa sulla superficie, che poi si rialzò in posizione verticale.<ref name=B204-206/>
[[File:Titanic wreck bow.jpg|thumb|left|La prua fotografata nel giugno 2004]]
Diversi scienziati, tra cui Robert Ballard, ritengono che le visite turistiche al relitto stiano accelerando il processo di degrado.<ref name=B218-219>{{cita|Bossi 2012|pp. 218-219}}.</ref> Il batterio ''[[Halomonas titanicae]]'', così chiamato proprio perché scoperto nel relitto del ''Titanic'', sta progressivamente consumando il ferro fin dal momento del naufragio, ma, a causa del danno aggiunto dai visitatori, la [[National Oceanic and Atmospheric Administration]] americana stima che « [...] lo scafo e la struttura della nave potrebbe collassare sul fondale oceanico entro i prossimi 50 anni»<ref name=B222-224>{{cita|Bossi 2012|pp. 222-224}}.</ref> (entro 80-100 anni secondo altre stime).<ref name=B222-224/>
Alternativamente, vi è la concreta possibilità che la fine del relitto non sia quella di esser ridotto in ruggine, bensì di esser sepolto. Nel 2012 una spedizione organizzata dalla [[National Geographic Society]] ha rilevato un imponente sistema di dune sabbiose, più elevate del relitto stesso, che stanno muovendosi lungo il fondale in direzione nord-ovest verso sud-ovest e che nel giro di un trentennio potrebbero ricoprire totalmente il relitto, creando un ambiente anaerobico, che preserverebbe lo scafo dalla corrosione batterica, ma che impedirebbe qualsiasi altra missione scientifica.<ref name=B224>{{cita|Bossi 2012|p. 224}}.</ref>
[[File:Titanic's cherub.jpg|thumb|Una ricostruzione del cherubino nella [[Grande Scalinata del Titanic|scalinata di prima classe]], più prossima al film del 1997 ''Titanic'']]
Furono recuperati circa 5000 manufatti, una parte dei quali vennero portati in Francia, dove un'associazione di artigiani, ognuno specializzato in un campo diverso, li restaurò pazientemente. Per esempio, furono rimessi a nuovo alcuni trombini (ossia le sirene a vapore dei fumaioli), la base in legno di una bussola, una statuetta di ceramica, la griglia metallica di una panchina, una valigia da uomo contenente indumenti, perfino materiale cartaceo come spartiti musicali, lettere, ricevute bancarie, ecc. Alcuni restauratori sono però contrari al completo restauro dei reperti, pensando che essi siano più significativi se mantengono traccia del trauma che hanno subìto.<ref name=B211>{{cita|Bossi 2012|p. 211}}.</ref>
[[File:Titanic Exhibition Store, Luxor (6962816256).jpg|thumb|Alcuni piatti esposti in una mostra a [[Las Vegas]]]]
Il 7 giugno 1994 furono assegnati alla RMS Titanic Inc. i diritti di proprietà e di recupero sul relitto da parte della Corte Distrettuale statunitense per il Distretto orientale della [[Virginia]] (''U.S. District Court for the Eastern District of Virginia'') di [[Richmond (Virginia)|Richmond]]. RMS Titanic Inc., società affiliata della Premier Exhibitions Inc., e i suoi predecessori avevano condotto sette spedizioni al relitto tra il 1987 e il 2004 ed erano stati recuperati circa {{M|5500}} oggetti. L'artefatto più grande, recuperato nel 1998, fu una sezione dello scafo di 17 tonnellate.<ref name=B218-219/><ref name=B210>{{cita|Bossi 2012|p. 210}}.</ref>
 
Molti di questi manufatti sono parte di esposizioni itineranti, organizzate dalla RMS Titanic Inc. in musei di tutto il mondo.<ref name=B210/>
Per quanto riguarda i fumaioli, di essi non è stata trovata quasi alcuna traccia. Il n. 1 si staccò quando la nave era ancora in superficie, mentre gli altri si ritiene possano essersi staccati dopo 300&nbsp;m di profondità, a causa della pressione dell'acqua. Tutti, comunque, si sono spostati di diversi chilometri dal luogo del naufragio per effetto delle correnti marine. Attorno al relitto si trova una gran quantità di rottami, arredi, stoviglie e oggetti personali dispersi nel raggio di circa un miglio quadrato. I corpi umani e i materiali deperibili come il legno sono stati divorati in brevissimo tempo dagli organismi marini.
 
== Nella cultura di massa ==
Nei primi anni dopo il ritrovamento si fece sempre più forte l'ipotesi di riuscire a riportare a galla i tronconi dello scafo<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/03/titanic-un-tesoro-ritrovato.html Titanic, un tesoro ritrovato] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 3 settembre [[1985]]</ref>, ipotesi avanzata anche da [[Jacques Piccard]], il quale però non ne vedeva la reale necessità<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/09/04/recuperare-il-titanic-ecco-come-si-puo.html 'Recuperare il Titanic?] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 4 settembre [[1985]]</ref>. Nel [[1987]] iniziarono ad essere recuperati oggetti di valore tra cui una borsa di pelle piena di gioielli, alcune casseforti ed altri manufatti del relitto che successivamente furono esposti in alcune mostre<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/09/speculate_sui_morti_del_Titanic_co_0_9307094237.shtml " speculate sui morti del Titanic "] [[Corriere della Sera]] – 9 luglio [[1993]]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/08/21/recuperata-dal-titanic-una-borsa-di-gioielli.html Recuperata dal Titanic una borsa di gioielli] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 21 agosto [[1987]]</ref>, ed aperti in diretta televisiva mondiale<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/30/deludente-epilogo-per-il-leggendario-forziere-del.html Deludente epilogo per il leggegndario forziere del Titanic] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 30 ottobre [[1987]]</ref>.
È opinione largamente condivisa che la tragedia del ''Titanic'' non fu soltanto un incidente marittimo molto grave, ma ebbe profonde ripercussioni anche a livello etico-sociale:
{{citazione|L'affondamento del ''Titanic'' rappresentò la fine di un'epoca, il sogno infranto della ''[[Belle Époque]]''. Come per la caduta dell'[[Impero babilonese]], l'affondamento del ''Titanic'' ha rappresentato il simbolo dello sgretolamento di orgogliosi imperi, con una simile mescolanza di ricchi, borghesi e poveri tutti destinati insieme all'abisso. Era la fine di una leggenda che sposava la tecnologia alla ricchezza, il materialismo al romanticismo, l'illusione alla fantasia.<ref name=P2002>{{cita web|url=http://www.massimopolidoro.com/i-libri/gli-altri-libri/la-maledizione-del-titanic|titolo=La maledizione del Titanic|accesso=3 luglio 2020|dataarchivio=30 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200630002721/https://www.massimopolidoro.com/i-libri/gli-altri-libri/la-maledizione-del-titanic|urlmorto=sì}}</ref>}}
 
Secondo lo scrittore documentarista Walter Lord, il richiamo del ''Titanic'' deve avere componenti più universali. «È un perfetto esempio di crescendo tragico, si passa da un iniziale 'non crederci' al disagio che via via aumenta fino alla completa consapevolezza. Nella storia della nave è facile seguire tale sequenza, quasi come in un film proiettato al rallentatore. Emotivamente coinvolti, ci chiediamo che cosa avremmo fatto noi.»<ref name=B166>{{cita|Bossi 2012|p. 166}}.</ref><br />Questa sensazione è ben descritta dal testimone Lawrence Beesley:<ref name=B105-108>{{cita|Bossi 2012|pp. 105-108}}.</ref>
Furono recuperati circa {{formatnum:5000}} manufatti, una parte dei quali vennero portati in Francia, dove un'associazione di artigiani ognuno specializzato in un campo diverso li restaurarono pazientemente. Per esempio, furono rimessi a nuovo alcuni trombini (ossia le sirene a vapore dei fumaioli), la base in legno di una bussola, una statuetta di ceramica, la griglia metallica di una panchina, una valigia da uomo contenente indumenti, perfino materiale cartaceo come spartiti musicali, lettere, ricevute bancarie, ecc. Alcuni restauratori sono però contrari al completo restauro dei reperti, in quanto essi sono più significativi se mantengono traccia del trauma che hanno subìto<ref name="autogenerato1" />. Nell'agosto [[1996]] fu tentato un recupero dello scafo alla presenza di due navi da crociera, ma il recupero fallì a causa di un guasto meccanico<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/08/29/titanic-fallisce-il-recupero.html Titanic, fallisce il recupero] [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] – 29 agosto [[1996]]</ref> risolto pochi giorni dopo, quando venne riportata a galla una porzione del ponte di prima classe comprendente due cabine per un totale di 10 tonnellate. L'operazione si svolse grazie all'utilizzo di palloni riempiti di [[gasolio]], che è un liquido più leggero dell'acqua.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/agosto/30/Titanic_arrende_recuperata_una_parte_co_0_96083010588.shtml Il " Titanic " si arrende: recuperata una parte del relitto] [[Corriere della Sera]] – 30 agosto [[1996]]</ref>
{{Citazione|D'improvviso un fiotto di luce dal castello di prua e un razzo s'innalzò sibilando verso il cielo [...]. Salì sempre più in alto, mentre un mare di volti lo seguiva con lo sguardo [...]. E con un sospiro affannoso una parola sfuggì dalle labbra della folla: «Razzi!». Tutti sanno cosa significa un razzo in mare. [...] È inutile negare l'intensità drammatica della scena; separatela da tutti i terribili eventi che seguirono e immaginatevi la calma della notte [...]. Ognuno seppe senza il bisogno di parole che chiedevamo aiuto a chiunque fosse abbastanza vicino da vederci.|Lawrence Beesley, ''The Loss of the S.S. Titanic''|Sunndenly a rush of light from the forward deck [...] and a rocket leapt upwards [...]. Up it went, higher and higher, with a sea of faces upturned to watch it [...]. And with a gasping sigh one word escaped the lips of the crowd: "Rockets!" Anybody knows what a rockets at sea means. [...] It is no use denying the dramatic intensity of the scene: saparate if you can from all the terrible events that followed, and picture the calmness of the night [...]. Every one knew without being told that we were calling for help from any one who was near enough to see.<ref>{{cita|Beesley 1912|cap. 2}}.</ref>|lingua=en}}
 
=== Cinema e televisione ===
Lo scafo del Titanic non si presenta in buone condizioni, tutt'altro. Mentre si riteneva, prima della scoperta del relitto, che il freddo (l'acqua a quella profondità ha una temperatura di {{M|4||°C}}), il buio, le correnti di fondo e la scarsità d'[[ossigeno]] disciolto nell'acqua avessero pressoché preservato lo scafo del Titanic integro dalla ruggine, la realtà si presentò ben differente. Vennero smentite le speculazioni degli esperti che – ad esempio – dichiararono che il relitto del Titanic sarebbe stato in condizioni migliori di quello dell'[[Andrea Doria (transatlantico)|Andrea Doria]], in quanto la differenza temporale di permanenza sul fondo oceanico (il Titanic naufragò ben 44 anni prima dell'Andrea Doria) sarebbe stata compensata dall'assenza di micro-organismi decompositori alle elevate profondità (la tomba del Titanic è a {{M|3787||m}} di profondità, mentre l'Andrea Doria giace a soli 80&nbsp;m di profondità)<ref>Corriere della Sera del 28 luglio 1976</ref>.
[[File:Saved from the Titanic advert 1912 simulated color.jpg|thumb|Poster pubblicitario del film ''[[Salvata dal Titanic]]'' (1912)]]
La storia del ''Titanic'' è stata oggetto di numerosi film e fiction. Il primo fu ''[[Salvata dal Titanic]]'' (''Saved from the Titanic''), un cortometraggio americano muto di [[Étienne Arnaud]] con [[Dorothy Gibson]], sopravvissuta al naufragio. Realizzato pochi mesi dopo l'evento, non ne rimane traccia a seguito dell'incendio negli studi in cui era conservato. Nello stesso anno uscì ''[[In Nacht und Eis]]'', un [[Cinema muto|film muto]] tedesco.<ref name=film>{{cita web|url=http://www.titanicdiclaudiobossi.com/Html/Film_300.htm|titolo=Film sul Titanic|accesso=15 maggio 2020}}</ref>
 
Nel 1943, nel pieno della [[seconda guerra mondiale]], il gerarca [[Nazionalsocialismo|nazista]] [[Joseph Goebbels]] desiderava far realizzare un film destinato alla propaganda di regime. Nacque così ''[[La tragedia del Titanic]]'', diretto da [[Werner Klingler]] e [[Herbert Selpin]], con [[Sybille Schmitz]] e [[Hans Nielsen]]. Non venne distribuito nelle sale cinematografiche tedesche per non impressionare ulteriormente la popolazione, già provata dai bombardamenti aerei. Dopo la guerra ebbe un notevole successo nell'[[Unione Sovietica]] grazie alla sua connotazione anti-capitalistica.<ref name=film/>
Diversi scienziati, tra cui Robert Ballard, ritengono che le visite turistiche al relitto stiano accelerando il processo di degrado<ref>[http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/storia/2010/08/20/news/il_titanic_affonda_di_nuovo-92289/ ''Il Titanic affonda di nuovo'', National Geographic]</ref>. Microrganismi marini stanno progressivamente consumando il ferro del ''Titanic'' fin dal momento del naufragio, ma a causa del danno aggiunto dai visitatori la [[National Oceanic and Atmospheric Administration]] americana stima che «…lo scafo e la struttura della nave potrebbe collassare sul fondale oceanico entro i prossimi 50 anni»<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/08/10/la-seconda-morte-del-titanic-devastato-da.html La seconda morte del Titanic devastato da ruggine e subacquei] [[Corriere della Sera]] – 10 agosto [[2003]]</ref> (entro 80-100 anni secondo altre stime)<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2005/10_Ottobre/19/titanic.shtml Il mare si sta mangiando il Titanic] [[Corriere della Sera]] – 23 ottobre [[1995]]</ref>. Il libro di Ballard ''Return to Titanic'', pubblicato dalla [[National Geographic Society]], include fotografie che evidenziano il degrado del ponte superiore causato dal posarsi dei batiscafi.
 
Nel 1953 venne girato a [[Hollywood]] il film ''[[Titanic (film 1953)|Titanic]]'', diretto da [[Jean Negulesco]], con [[Barbara Stanwyck]] e [[Clifton Webb]]. L'anno 1958 vide l'arrivo sugli schermi del film ''[[Titanic, latitudine 41 nord]]'' (''A Night to Remember''), un film britannico di [[Roy Ward Baker]], con [[Kenneth More]] nel ruolo del secondo ufficiale [[Charles Lightoller]], e [[Laurence Naismith]] in quello del comandante [[Edward Smith]]. Adattato dal libro ''[[Titanic: la vera storia]]'' dello storico [[Walter Lord]], venne prodotto con l'aiuto di alcuni sopravvissuti. Fu uno dei film più vicini alla realtà.<ref name=film/>
Gli scienziati della spedizione sottomarina del 1997 hanno collocato sulla parte più corrosa del relitto, a prua, una specie di esca con negativi fotografici. Dopo qualche giorno si sono accorti che la gelatina della pellicola era stata intaccata dai batteri che si nutrono di ferro, calcolando che in cento anni circa il 20% della prua è già stato consumato. Secondo gli studiosi, il ''Titanic'' è letteralmente "divorato" dai batteri e col passare dei secoli si trasformerà in polvere e minerale ferroso<ref name="autogenerato1" />. Nel dicembre [[2010]] gli scienziati della [[Dalhousie University]] di [[Halifax (Canada)|Halifax]] ([[Canada]]) e dell'[[Università di Siviglia]] ([[Spagna]]) hanno reso pubblici i risultati di nuove analisi su reperti prelevati dalla nave (responsabili delle formazioni rugginose chiamate ''[[rusticle]]s'') causa del degrado dello scafo e hanno isolato una nuova specie di batteri, mai trovata a quella profondità e chiamata ''[[Halomonas titanicae]]''<ref>Francesco Ambrosini, ''Tutta la storia del Titanic – Fatti, personaggi, misteri'', Edizioni del Capricorno, [[Torino]], 2012, p. 153, ISBN 978-88-7707-148-4</ref>.
 
Nel 1964 uscì la commedia musicale ''[[Voglio essere amata in un letto d'ottone]]'' (''The Unsinkable Molly Brown''), tratto dal musical omonimo. Il film narra la storia romanzata di [[Margaret Brown|Molly Brown]], detta appunto "l'inaffondabile".
Alternativamente, vi è la concreta possibilità che la fine del relitto non sia quello di esser ridotto in ruggine, bensì di esser sepolto. Nel 2012, una spedizione organizzata da [[National Geographics]] ha rilevato un imponente sistema di dune sabbiose, più elevate del relitto stesso, che stanno muovendosi lungo il fondale in direzione nord-ovest verso sud-ovest e che nel giro di un trentennio potrebbero ricoprire totalmente il relitto creando un ambiente anaerobico, che preserverebbe lo scafo dalla corrosione batterica, ma che impedirebbe qualsiasi altra missione scientifica.
[[File:Detached rusticles hires.jpg|thumb|Rusticles sul relitto del Titanic causati dall'''[[Halomonas titanicae]]'', scoperto nel [[2010]].]]
 
Nel 1979 uscì ''[[S.O.S. Titanic]]'', telefilm anglo-statunitense diretto da [[William Hale (regista)|William Hale]]. L'anno seguente fu la volta di ''[[Blitz nell'oceano]]'' (''Raise the Titanic''), un film statunitense di [[Jerry Jameson]] adattato dal romanzo di [[Clive Cussler]].<ref name=altrifilm>{{cita web|url=https://www.ilpost.it/2013/02/05/dieci-film-sul-titanic/3/|titolo=SOS Titanic|accesso=15 maggio 2020|dataarchivio=15 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200615203959/https://www.ilpost.it/2013/02/05/dieci-film-sul-titanic/3/|urlmorto=sì}}</ref>
=== Oggetti ===
Nel corso di marzo 2013 è stata resa nota la notizia del ritrovamento del violino appartenuto a Wallace Hartley<ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2013/03/15/Titanic-sopravvissuto-naufragio-prezioso-violino_8406026.html Titanic: 'sopravvissuto' a naufragio prezioso violino]</ref><ref>[http://www.corriere.it/esteri/13_marzo_15/titanic-violino-sopravvissuto_672fbba6-8d86-11e2-b59a-581964267a93.shtml «For Wallace», trovato in soffitta il violino naufragato un secolo fa con il Titanic]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/esteri/2013/03/15/foto/ritrovato_il_violino_sopravvissuto_al_titanic-54625588/1/#1 Ritrovato il violino "sopravvissuto" al Titanic]</ref><ref>[http://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/titanic_wallace_hartley_violino_memorabilia_asta/notizie/258741.shtml Ecco il violino del Titanic: suona come 100 anni fa]</ref><ref>[http://www.ilmessaggero.it/societa/nolimits/titanic_wallace_hartley_violino_memorabilia_asta/notizie/258741.shtml Ecco il violino del Titanic: suona come 100 anni fa]</ref><ref>[http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-c0c2ed93-c55e-4a99-b478-ad2b05bc7219.html?refresh_ce Il violino del Titanic]</ref>.
 
Nel 1996 venne realizzata la miniserie ''[[Titanic (miniserie televisiva 1996)|Il Titanic]]'', che riproduce la storia della nave in due parti, ciascuna della durata di un'ora e venti minuti circa. Nonostante ci siano delle reinterpretazioni inventate, la trama racconta alcuni aneddoti reali, come la storia della famiglia Allison.<ref name=film/>
Il violino è stato venduto il 18 ottobre successivo alla cifra di {{formatnum:900000}} sterline.
 
La più famosa opera audiovisiva riguardante lo sfortunato piroscafo è il film ''[[colossal]]'' del 1997 ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'', scritto e diretto da [[James Cameron]]. Caratterizzata da alcune riprese eseguite nel vero relitto e da una ricostruzione molto accurata della nave e degli avvenimenti ad essa legati, nonché del clima sociale degli [[anni 1910]], la pellicola detiene il record di vittorie (11) e di candidature (14) ai [[Premio Oscar|premi Oscar]] e ha incassato 2,2 miliardi di dollari in tutto il mondo. Questo film ha fatto rinascere l'interesse per il ''Titanic'', con conseguente pubblicazione (e talvolta riedizione) di numerosi libri ed organizzazione di varie mostre. Cameron, regista caratterizzato da un forte legame con l'ambiente marino, nel 2003 ha diretto anche il documentario ''[[Ghosts of the Abyss]]'', riguardante il relitto della nave.<ref name=film/>
=== Proprietà e contenziosi ===
In data 7 giugno 1994 furono assegnati alla RMS Titanic Inc. i diritti di proprietà e di recupero sul relitto<ref>[http://www.premier-exhibitions-investors.org/titanic_ownership.htm Riassunto dettagliato delle questioni di proprietà]</ref> da parte della Corte Distrettuale Americana per il Distretto Orientale della [[Virginia]] (''U.S. District Court for the Eastern District of Virginia'') di [[Richmond (Virginia)|Richmond]]. RMS Titanic Inc., società affiliata della Premier Exhibitions Inc., e i suoi predecessori avevano condotto sette spedizioni al relitto tra il 1987 e il 2004 e hanno salvato circa {{formatnum:5500}} oggetti. L'artefatto più grande, recuperato nel 1998, fu una sezione dello scafo di 17 tonnellate<ref>[http://www.rmstitanic.net/index.php4?page=471 Ricupero di porzione dello scafo]</ref>.
 
Nel 2000 esce ''[[Titanic - La leggenda continua]]'', film di animazione scritto e diretto da [[Camillo Teti]], ispiratosi al film del 1997 di Cameron.<ref name=film/>
Molti di questi artefatti sono parte di esposizioni itineranti, esposte dalla RMS Titanic Inc. in musei in tutto il mondo<ref>[http://www.premier-exhibitions-investors.org/titanic.htm#Exhibitions Esposizioni ''Titanic – Gli Artefatti'']</ref>. Nel 1987 durante 32 immersioni, una spedizione mista franco-americana che includeva il predecessore della società RMS Titanic Inc., recuperò approssimativamente {{formatnum:1800}} artefatti, che furono portati in Francia per il loro restauro e la conservazione. Nel 1993 un amministratore francese dell'Ufficio per gli Affari Marittimi del Ministero per Equipaggiamento, Trasporto e Turismo assegnò al predecessore della RMS Titanic Inc. il titolo per gli artefatti recuperati nel 1987. In una mozione del 12 febbraio 2004, RMS Titanic Inc. chiese che la Corte distrettuale le assegnasse «…titolo per tutti gli artefatti (inclusi porzioni dello scafo) soggetti della presente azione, sulla base della normativa marittima sulle cose ritrovate» oppure, in alternativa, un compenso per il loro recupero nell'ammontare di 225 milioni di dollari. RMS Titanic Inc. escludeva dalla mozione la richiesta di un compenso per gli artefatti del 1987, però richiedeva che la Corte distrettuale dichiarasse che, basato sull'azione amministrativa francese «…gli artefatti recuperati durante la spedizione del 1987 fossero indipendentemente di proprietà di RMST.»
 
Nel 2010 esce ''[[Titanic II (film)|Titanic II]]'', un [[film di serie B]] prodotto dallo studio [[The Asylum]], che si svolge su una nave vittima di un destino pressoché analogo nel 2012.<ref name=film/>
A seguito di un'udienza, la Corte Distrettuale rifiutò in data 2 luglio 2004 di riconoscere la decisione del 1993 dell'amministratore francese e rigettò la richiesta di RMS Titanic Inc. dell'assegnamento di titolo per gli artefatti recuperati a partire dal 1993 e di applicare la norma marittima sul ritrovamento di cose perdute.
La RMS Titanic Incorporated ricorse alla Corte d'appello degli Stati Uniti dell'America; nella sua decisione del 31 gennaio 2006<ref>{{en}} [http://pacer.ca4.uscourts.gov/opinion.pdf/041933.P.pdf United States court of appeals for the fourth circuit, R.M.S. Titanic, incorporated vs. the wrecked and abbandoned vessel – January 31, 2006]</ref>, la corte ha riconosciuto espressamente «…che sia appropriato di applicare la normativa sul salvataggio marittimo su relitti come quello della Titanic» e ha negato l'applicazione della normativa marittima sul ritrovamento di cose perdute. La Corte ha però deciso anche che la Corte Distrettuale «…non aveva giurisdizione sugli “artefatti del 1987” e ha quindi annullato questa parte della decisione» della Corte del 2 luglio 2004. In altre parole, secondo questa decisione, RMS Titanic Inc. ha titolo per gli artefatti assegnatigli nella decisione francese (precedentemente valutati a 16,5 milioni di dollari) e continua ad essere in possesso del relitto del Titanic. La Corte d'appello ha rinviato alla Corte distrettuale il compito di determinare il compenso di salvataggio (225 milioni di dollari richiesti da RMS Titanic Inc.)<ref>{{en}} [http://www.premier-exhibitions-investors.org/titanic_ownership.htm#excerpts Estratti commentati della decisione 31 gennaio 2006 della Corte d'appello]</ref>.
 
Nel 2012 usciranno due [[Miniserie televisiva|miniserie televisive]]: [[Titanic - Nascita di una leggenda]] e [[Titanic (miniserie televisiva 2012)]].
== Il ''Titanic'' nell'immaginario collettivo ==
È opinione largamente condivisa che questa tragedia non fu soltanto un grave incidente marittimo.
 
Nel 2022 sempre lo studio The Asylum produce ''[[Titanic 666]]'' dove, in prossimità del luogo dell'affondamento del primo Titanic, viene compiuto un rito satanico che scatena fenomeni paranormali.
{{citazione|L’affondamento del ''Titanic'' rappresentò la fine di un’epoca, il sogno infranto della ''[[Belle époque]]''. Come per la caduta dell’[[Impero babilonese]], l’affondamento del ''Titanic'' ha rappresentato il simbolo dello sgretolamento di orgogliosi imperi, con una simile mescolanza di ricchi, borghesi e poveri tutti destinati insieme all'abisso. Era la fine di una leggenda che sposava la tecnologia alla ricchezza, il materialismo al romanticismo, l’illusione alla fantasia.<ref>dal libro: "Grandi misteri della storia", di Massimo Polidoro.</ref>}}
 
{{citazione|Nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 furono – forse per l’ultima volta – rigorosamente applicate le regole di una cavalleria un po’ romantica che costituiva, in senso esteriore, il punto d’arrivo della civiltà occidentale. Furono salvate per primi le donne e i bambini mentre gli uomini (e fra essi miliardari famosi) si rassegnarono a perire con dignità di ''gentlemen''. Tramontò il mito dell’indistruttibilità di un prodotto della tecnologia moderna. Un mondo che sembrava sicuro e inviolabile, soprattutto per i ricchi, affondò insieme col transatlantico.<ref>dal sito internet: "docstoc" (Titanic fine di un'epoca)</ref>}}
 
{{citazione|La tragedia che coinvolse la famosa nave non è solo da considerare come uno spiacevole e mortale incidente. Esso ha influito in maniera molto più incisiva nella coscienza dell’intero globo. A partire dagli anni ’30 del XIX secolo si erano diffuse idee di grande fiducia nei confronti della scienza e si credeva che la tecnologia potesse risolvere le problematiche della vita degli uomini. Inoltre, tutto ciò si inseriva in un quadro geo-politico di sostanziale stabilità: era la ''Belle époque''. Si può ben capire come in un siffatto contesto il naufragio di una nave ritenuta inaffondabile potesse colpire la coscienza generale. Il discorso diviene più chiaro se si tiene presente che solo due anni dopo l’Europa sarà coinvolta nella [[Grande Guerra]] che spazzerà via ogni speranza provocando la fine di buona parte delle classi dirigenti.<ref>Dal sito internet: ''cronologia.leonardo'' (''Titanic: fine di un'epoca'')</ref>}}
 
{{citazione|Il ''Titanic'' non rappresentò la fine di un'era ma un momento di pausa e riflessione sul fatto che forse non siamo così potenti come crediamo, con l'augurio che non ci sia più una "signora grigia", una "signora elegante" che abbia una così tragica fine.<ref>Gli scienziati della spedizione sottomarina del 1997. Dal documentario VHS ''Titanic anatomia di un disastro'', Discovery Channel</ref>}}
 
Secondo lo scrittore documentarista Walter Lord, il richiamo del ''Titanic'' deve avere componenti più universali. «È un perfetto esempio di crescendo tragico, si passa da un iniziale 'non crederci' al disagio che via via aumenta fino alla completa consapevolezza. Nella storia della nave è facile seguire tale sequenza, quasi come in un film proiettato al rallentatore. Emotivamente coinvolti, ci chiediamo che cosa avremmo fatto noi.»<ref name="autogenerato3" /><br />Questa sensazione è ben descritta dal testimone Lawrence Beesley:
{{Citazione|D'improvviso un fiotto di luce dal castello di prua e un razzo s'innalzò sibilando verso il cielo, là dove le stelle ammiccavano sfavillanti sopra di noi. Salì sempre più in alto, mentre un mare di volti lo seguiva con lo sguardo e una pioggia di scintille ridiscesero lentamente scomparendo ad una ad una. E con un sospiro affannoso una parola sfuggì dalle labbra della folla: «Razzi!». È inutile negare l'intensità drammatica della scena; separatela da tutti i terribili eventi che seguirono e immaginatevi la calma della notte, la luce improvvisa sui punti affollati di gente vestita o svestita nelle fogge più svariate, lo sfondo degli enormi fumaioli e degli alberi affusolati rivelati dal razzo che s'innalzava, il cui lampo illuminava allo stesso tempo i volti (e i riposti pensieri) della folla obbediente, gli uni semplicemente col bagliore fisico della luce, gli altri con l'improvvisa rivelazione del significato di quel messaggio. Ognuno seppe senza il bisogno di parole che chiedevamo aiuto a chiunque fosse abbastanza vicino da vederci.<ref>Lawrence Beesley, ''The Loss of the Titanic'', riportato nel libro: ''Il viaggio inaugurale del Titanic'', di Geoffrey Marcus</ref>}}
 
=== Trasposizioni cinematografiche ===
* ''[[Salvata dal Titanic]]'' (''Saved from the Titanic'') ([[1912]])
* ''[[In Nacht und Eis]]'' (1912)
* ''[[Atlantis (film 1913)|Atlantis]]'' ([[1913]])
* ''[[Atlantic (film)|Atlantic]]'' ([[1929]])
* ''[[La tragedia del Titanic]]'' (''Titanic'') ([[1943]])
* ''[[Titanic (film 1953)|Titanic]]'' ([[1953]])
* ''[[Titanic, latitudine 41 nord]]'' (''A Night To Remember'') ([[1958]])
* ''[[S.O.S. Titanic]]'' ([[1979]]) - film TV
* ''[[Blitz nell'oceano]]'' (''Raise the Titanic'') ([[1980]])
* ''[[Titanic - Una storia d'amore]]'' (''No Greater Love'') ([[1995]]) - film TV
* ''[[Titanic (miniserie televisiva 1996)|Titanic]]'' ([[1996]]) – miniserie TV
* ''[[Titanic (film 1997)|Titanic]]'' ([[1997]]) con [[Leonardo DiCaprio]] e [[Kate Winslet]] (rielaborato in versione [[Cinema tridimensionale|3D]] e redistribuito nel [[2012]] in occasione del [[centenario]] dal naufragio) è questa la trasposizione più famosa
* ''[[L'immagine del desiderio]]'' (''La Camarera del Titanic'') (1997)
* ''[[La leggenda del Titanic]]'' (''The Legend of Titanic'') ([[1999]])
* ''[[Titanic - La leggenda continua]]'' ([[2000]])
* ''[[Ghosts of the Abyss]]'' ([[2003]])
* ''[[Titanic (miniserie televisiva 2012)|Titanic]]'' ([[2012]]) – miniserie TV
* ''[[Titanic - Nascita di una leggenda]]'' (''Titanic - Blood & Steel'') (2012) – miniserie TV
 
=== Il romanzo-profezia del 1898 ===
{{vedi anche|Il naufragio del Titan}}
Nel [[1898]], quattordici anni prima della tragedia, uscì un romanzo dal titolo ''Futility, or the Wreck of the Titan''<ref>{{en}}[http://www.lux-aeterna.co.nz/Titan.htm Futility, or the Wreck of the Titan]</ref>. L'autore [[Morgan Robertson]] scrisse nel libro la storia di un transatlantico chiamato ''Titan'', il più grande mai costruito e considerato inaffondabile, che nel mese di aprile finisce in rotta di collisione con un iceberg nel Nord Atlantico naufragando in poche ore.
 
Molti dettagli appaiono incredibilmente simili alla tragedia del ''Titanic''<ref>dal libro: "Grandi misteri della storia", di Massimo Polidoro"</ref><ref>[http://www.ilreporter.com/storie/2008/04/14/titanic-un-mistero-inaffondabile Titanic, un mistero inaffondabile]</ref><ref>[http://www.webalice.it/cipidoc/news13.htm Lo scrittore profetico. Differenze ed analogia tra il Titan e il Titanic]</ref>, come per esempio la stazza ({{formatnum:46000}} tonnellate), la lunghezza (243 metri), la velocità di collisione (25 nodi), l'ora (intorno a mezzanotte), il numero dei compartimenti stagni (19), lo scarso numero di lance di salvataggio, ecc.
 
=== Letteratura ===
;Italiano
Il romanzo sentimentale ''[[La ricamatrice di segreti]]'' (2012) di [[Kate Alcott]] è incentrato sulla tragedia del ''Titanic''.
* Donatello Bellomo, ''Titanic. L'altra storia'', Mursia, Milano, 2012, EAN 9788842549789.
 
* {{cita libro|autore= Massimo Gagliardini |titolo= Gelidi abissi |editore= Bonfirraro Editore |anno= 2020 |ISBN= 978-88-62722-45-2 }}
Il romanzo fantasy ''Fateful'' di Claudia Gray è ambientato sul ''Titanic''.
* {{cita libro|autore=[[Clive Cussler]]|titolo=[[Recuperate il Titanic!]]|anno=1976|editore=Longanesi|ISBN=978-88-304-2678-8}}
 
* {{cita libro|autore=Claudia Gray|titolo=Fateful|editore=Mondadori|anno=1912|ISBN=978-88-04-61996-3}}
=== Cinema e televisione ===
* {{cita libro|autore=Kate Alcott|titolo=[[La ricamatrice di segreti]]|anno=2012|editore=Mondadori|ISBN=978-88-04-61996-3}}
* Durante la [[seconda guerra mondiale]], a guerra già inoltrata, il [[Germania nazista|Regime nazista]] decise di realizzare un film di propaganda sul disastro del ''Titanic'' in funzione anti-britannica. Si tratta del film ''Titanic'' (1943), che però non venne distribuito nelle sale cinematografiche tedesche per non impressionare ulteriormente la popolazione già provata dai bombardamenti aerei. Dopo la guerra ebbe un notevole successo in [[Unione Sovietica]] grazie alla sua connotazione anti-capitalistica.<ref>Dal sito internet ''Titanic Forum Italia''</ref>
* {{cita libro|autore=Massimo Polidoro|wkautore=Massimo Polidoro|titolo=La maledizione del Titanic|editore=Avverbi|città=Roma|anno=1998|ISBN=88-900206-3-6|cid=Polidoro 1998}}
* Nel film [[Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II|Ghosbuster 2]], la tempesta psicocinetica provocata da Vigo il Carpatico provoca l'invasione di [[Manhattan]] da parte di innumerevoli fantasmi, e tra questi vi è anche il Titanic, che visibilmente provato dai decenni in fondo al mare (con tanto di falla sulla murata), entra nel porto di [[New York]], sbarcando gli spettri di tutte le persone morte nel naufragio. La scena è seguita con stupore da due addetti alla banchina, con uno dei due che, ironico, commenta: «''Beh, meglio tardi che mai!''»
* {{cita libro|autore=Massimo Polidoro|titolo=Titanic. Un viaggio che non dimenticherete|editore=Edizioni Piemme|città=Milano|anno=2012|ISBN=978-88-566-2460-1|cid=Polidoro 2012}}
* Nel film di [[Shane van Dyke]] ''[[Titanic II]]'' ([[2010]]) si fa spesso riferimento al ''Titanic''. Il film inoltre si svolge in gran parte a bordo di una nave chiamata SS ''Titanic II'', che affronterà una sorte molto simile a quella del ''Titanic''.
* {{cita libro|autore=Luigi Ballerini|titolo=Un sogno sull'oceano|editore= Edizioni San Paolo|città=Milano|anno=2019|ISBN=978-88-922-1899-4|cid=Ballerini 2019}}
* Nello speciale di Natale del [[2007]] della serie televisiva ''[[Doctor Who]]'', il Dottore atterra con il ''TARDIS'' su una replica in versione astronave del ''Titanic'', che nella notte del suo viaggio inaugurale, precipita verso la Terra la quale viene salvata dal Dottore che riporta il ''Titanic'' in orbita.
;Inglese
* Il ''Titanic'' è il luogo in cui è ambientato il primo episodio della serie televisiva ''[[Kronos - Sfida al passato]]''. Nell'episodio, i viaggiatori temporali ammoniscono il comandante Smith della tragedia imminente mostrando persino una copia di un quotidiano non ancora pubblicato. Ritenendolo una burla, Smith getta la copia in mare.
* {{cita libro|autore=David Dyer|titolo=The Midnight Watch|url=https://archive.org/details/midnightwatch0000dyer|editore=Atlantic Books|anno=2016|ISBN=978-1-78239-780-9}}<ref>Erica Wagner, ''Passing like ships'' Rezension, in: ''[[Financial Times]]'', 16 aprile 2016, S. 10.</ref>
* La Disney, per la Home video, pubblicò un VHS dal titolo ''Storie quasi titaniche'' con alcuni episodi che parlano di naufragi e navi che affondano. In uno, per via radio, viene nominata una nave, il ''Gigantic'', che sta inabissandosi. La copertina, inoltre, rappresenta Topolino e Minnie, sul ''Titanic'', che imitano la scena di Jack e Rose.
* {{cita libro|autore=Tom McCluskie|autore2=Michael Sharpe|titolo=Titanic and her Sisters Olympic & Britannic|url=https://archive.org/details/titanichersister0000mccl|editore=PRC Publishing|città=London|anno=1998|ISBN=0-681-07612-7}}
* In un episodio della serie ''[[Supernatural (serie televisiva)|Supernatural]]'' l'angelo Balthazar andando indietro nel tempo riesce a evitare il disastro del Titanic, dicendo che l'ha fatto solo perché odia il [[Titanic (film 1997)|film]] e la relativa colonna sonora. Ma alla fine è costretto a cambiare di nuovo il passato e riportare tutto come prima.
* {{cita libro|autore=David F. Hutchings|titolo=RMS Titanic: A Modern Legend|editore=Waterfront Publications|città=Dorset|anno=1995|ISBN=0-946184-29-1}}
* Il disastro del Titanic riveste una grande importanza nella [[Episodi di Downton Abbey (prima stagione)|prima stagione]] della [[serie televisiva]] ''[[Downton Abbey]]'', in quanto James e Patrick Crawley, eredi del titolo di [[conte]] di [[Grantham]], muoiono nel [[naufragio]], facendo del giovane Matthew, cugino di terzo grado della famiglia e [[avvocato]] a [[Manchester]], il nuovo erede della famiglia Crawley;
* {{cita libro|autore=[[Robert Ballard]]|autore2=Michael S. Sweeney|titolo=Return to Titanic|editore=[[National Geographic Society]]|città=Washington DC|anno=2004|ISBN=0-7922-7288-9}}
* {{cita libro|autore=Leslie Reade|titolo=The ship that stood still – The Californian and her mysterious role in the Titanic disaster|url=https://archive.org/details/isbn_9780393035377|editore=W. W. Norton & Company|città=New York|anno=1993|ISBN=0-393-03537-9}}
 
=== Fumetti ===
* ''Titanic'' è anche il titolo di una storia a fumetti di [[Attilio Micheluzzi]], pubblicata per la prima volta a puntate nel 1988 sulla rivista ''[[Comic art]]''.<ref>{{cita Accanto alla fedele e ben documentata ricostruzione della vicenda del ''web|url=http://www.raiscuola.rai.it/articoli/titanic-ripubblicato-il-gioiello-di-attilio-micheluzzi/41458/default.aspx|titolo=Titanic'', vienedi messaMicheluzzi|accesso=11 inmaggio scena una storia in cui i personaggi si lasciano travolgere da passioni, intrighi e falsità, in un crescendo che culminerà con l'arrivo della tragedia2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191106152716/http://www.raiscuola.rai.it/articoli/titanic-ripubblicato-il-gioiello-di-attilio-micheluzzi/41458/default.aspx|urlmorto=sì}}</ref>
* Il ''Titanic'' è presente nel racconto a fumetti ''Titanic 2000'' di ''[[Rat-Man]]'', tutto incentrato su una copia del ''Titanic'' (il sesto tentativo) che farà la sua stessa fine.<ref>{{cita web|url=https://www.rat-man.org/2002/06/05/titanic-2000-a-colori/|titolo=Rat-Man|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
* Nel capitolo 11 della ''[[Saga di Paperon de' Paperoni]]'' del fumettista [[Don Rosa]], [[Paperon de' Paperoni]] viaggia dall'[[Europa]] all'[[America]] proprio sul ''Titanic'' e discute animatamente di affari con il magnate John Jacob Astor: secondo Don Rosa, quest'ultimo viene catapultato in mare durante la collisione con l'iceberg. Paperone si salverà su una lancia. Paradossalmente proprio Paperone è responsabile dell'incidente perché sull'iceberg viaggiava lo Zombie (Gongoro nella versione italiana) che lo stava inseguendo da anni per una maledizione lanciatagli da uno stregone africano.
* ''[[Dylan Dog (fumetto)|Dylan Dog]]'' numero 90 (''Titanic'') e numero 120 (''Abyss'') ruotano entrambi intorno alla storia del ''Titanic''.<ref>{{cita web|url=https://www.comicsbox.it/albo/DYLANDOG_090B|titolo=Dylan Dog 90|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
* Nella storia di Paperone disegnata da [[Romano Scarpa]] vediamo i paperi impegnati in una missione di recupero del ''Titanic'' (chiamato "Paperic" nella storia), in competizione col rivale Rockerduck. Nella storia, il relitto è integro e non spezzato in due.
* Nel fumetto britannico di fantascienza ''[[Jeff Hawke]]'', nell'episodio ''Una notte memorabile'', l'iceberg con cui collide il ''Titanic'' è in realtà uno scudo di ghiaccio generato da una gigantesca astronave aliena immersa nell'Atlantico.
* Il ''Titanic'' è presente nel racconto a fumetti ''Titanic 2000'' di ''[[Rat-Man]]'', tutto incentrato su una copia del ''Titanic'' (il sesto tentativo) che farà la sua stessa fine.
* Dylan Dog numero 90 (Titanic) e numero 120 (Abyss) ruotano entrambi intorno alla storia del Titanic.
 
=== Musica ===
* Il compositore svizzero [[Stephan Jaeggi]] (1903-1957) compose un brano per orchestra sinfonica di fiati all'età di 18 anni. Nella sua fantasia titanica, descrive il fatidico viaggio inaugurale del ''Titanic'' e la tragedia ad esso associata;
* ''Terra Titanic'' è il titolo di una canzone di [[Peter Schilling]], da lui incisa nel 1984, in doppia versione inglese e tedesca.
* Il compositore britannico [[Gavin Bryars]] compose ''The Sinking of the Titanic'' nel 1969, un lavoro orchestrale sul disastro navale che fu presentato nel 1972 alla [[Queen Elizabeth Hall]] di Londra. L'opera è basata su alcuni brani che, secondo i resoconti dei testimoni, erano stati eseguiti dall'orchestra di bordo nella notte dell'affondamento;
* ''Titanic'' è il titolo di una canzone di [[Francesco De Gregori]] (contenuta nell'omonimo album ''[[Titanic (album)|Titanic]]''), il quale ne ha composte altre tre sempre in relazione al tragico evento: ''L'abbigliamento di un fuochista'', ''I muscoli del Capitano'' e ''Tutti salvi'' (quest'ultima in chiave ironica).
* L'opera ''Der Untergang der Titanic'' di [[Wilhelm Dieter Siebert]] è stata presentata per la prima volta il 6 settembre 1979 alla [[Deutsche Oper]] di [[Berlino]];
* La storia del naufragio del Titanic è inoltre narrata nella ballata di 15 minuti del 2012 di [[Bob Dylan]], intitolata ''Tempest'' ([[Tempest (Bob Dylan)|omonimo titolo]] dell'album), in cui, fra l'altro, viene citato il protagonista [[L|Leonardo DiCaprio]] del film ''Titanic'' di James Cameron.
* Nel 1984 [[Peter Schilling]] ebbe successo con la sua canzone ''Terra Titanic'';<ref>{{cita web|url=https://www.discogs.com/it/Peter-Schilling-Terra-Titanic/release/393167|titolo=Terra Titanic|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
* Nel 1991, il cantante [[Howard Carpendale]] pubblicò la canzone ''Willkommen auf der Titanic'';
* Il musicista jazz [[Steve Cameron]] scrisse un [[concept album]] sul ''Titanic'' negli anni '90 intitolato ''The Titanic Suite'';
* Nel 1992 il cantante austriaco [[Falco (cantante)|Falco]] pubblicò la sua canzone ''Titanic'' sull'album ''Nachtflug'';
* Nel 2002 la band rock'n'roll Candyman pubblicò la canzone ''Titanic'', che tratta dell'affondamento del transatlantico;
* Nel 2011 la band svedese power metal [[Tommy Johansson|ReinXeed]] pubblicò il concept album ''1912'', che tratta del naufragio della nave;
* Nel 2012 la [[Royal Philharmonic Orchestra]] ha presentato in [[anteprima]] il requiem di un'ora ''The Titanic Requiem'', che è stato scritto da [[Robin Gibb]] e suo figlio Robin-John, a [[Londra]], in occasione del centenario;
* ''Titanic'' è il titolo di una famosa canzone del cantautore italiano [[Francesco De Gregori]], contenuta nell'omonimo album ''[[Titanic (album Francesco De Gregori)|Titanic]]'', uscito nel [[1982]]. De Gregori, immaginando la nave, la divisione dei suoi passeggeri in classi, l'eccessiva fiducia nutrita nei suoi confronti ed il suo tragico affondamento come elementi metaforici della condizione umana dell'inizio del [[XX secolo]], ha composto altre tre canzoni in relazione al naufragio: ''L'abbigliamento di un fuochista'', ''I muscoli del Capitano'' e ''Tutti salvi'' (quest'ultima in chiave ironica);
* La storia del naufragio del ''Titanic'' è inoltre narrata nella ballata di 15 minuti del 2012 di [[Bob Dylan]], intitolata ''Tempest'' ([[Tempest (Bob Dylan)|omonimo titolo]] dell'album), in cui, fra l'altro, vengono citati il personaggio di [[Leonardo DiCaprio]] del film ''Titanic'' di James Cameron ed i suoi disegni;<ref>{{cita web|url=https://www.ondarock.it/recensioni/2012_bobdylan_tempest.htm|titolo=Bob Dylan Tempest|accesso=11 maggio 2020}}</ref>
* Gli eventi nel music video ''We’re Good'' di [[Dua Lipa]] si svolgono durante la collisione del ''Titanic'';<ref>{{Cita web|url=https://hotcorn.com/it/film/news/dua-lipa-were-good-titanic-video-vania-heymann-gal-muggia-future-nostalgia/|titolo=Dua Lipa, il Titanic e la fuga per la libertà di un'aragosta in We're Good|sito=The HotCorn|data= 17 febbraio 2021 |accesso= 9 marzo 2021}}</ref>
* ''Titanic'' è il titolo di uno dei brani dell'album d'esordio del cantautore italiano Sangiovanni, che più volte cita riferimenti alla tragedia nel brano.
 
=== AltroVideogiochi ===
I più rilevanti videogiochi incentrati sul Titanic sono:<ref>{{mobygames|gruppo|theme-rms-titanic|Theme: RMS Titanic}}</ref>
* Circola nell'[[Irlanda del Nord]] una battuta secondo cui il ''Titanic'' «…fu costruito dagli [[irlandesi]], ma affondato da un inglese».{{cn}}
* ''[[Titanic (videogioco 1984)|Titanic]]'' (1984) per [[Commodore 64]] e ZX Spectrum
* ''[[RMS Titanic (videogioco)|RMS Titanic]]'' (1986) per C64
* ''[[Beyond the Titanic]]'' (1986) per DOS
* ''[[Titanic (videogioco 1988)|Titanic]]'' (1988) per [[Amstrad CPC]], DOS, MSX, Spectrum
* ''[[Search for the Titanic]]'' (1989) per [[Apple II]], C64, DOS
* ''[[Titanic Blinky]]'' (1991) per Amiga, Amstrad CPC, [[Atari ST]], C64, Spectrum
* ''[[Titanic: Adventure Out of Time]]'' (1996) per Windows e Mac
* ''[[Titanic: Una fantastica avventura alla scoperta del mistero del Titanic]]'' (1998) per Windows, della ARI Data
* ''[[Titanic: Challenge of Discovery]]'' (1998) per Windows, della Panasonic
* ''[[Hidden Expedition: Titanic]]'' (2006) per iPhone, [[Nintendo 3DS]], Windows
* ''[[Ship Simulator 2008]]'' (2007; come nave parzialmente esplorabile) per Windows
* ''[[1912: Titanic Mystery]]'' (2009) per Macintosh, Nintendo 3DS, [[Nintendo DS]], Nintendo DSi, Wii, Windows
* ''[[Hidden Mysteries: Titanic - Secrets of the Fateful Voyage]]'' (2010) per Macintosh, Nintendo DS, Wii, Windows
* ''[[Murder on the Titanic]]'' (2012) per Nintendo 3DS, Nintendo DS
* ''[[Titanic Storyscape]]'' (2019) per iOS e Android
* ''[[Titanic: Honor and Glory]]'' (in sviluppo; demo uscita a dicembre 2021<ref>{{Cita web|url=https://titanichg.com/demo-401.html|titolo=Titanic: Honor and Glory - Demo 401|sito=titanichg.com|lingua=en|accesso=9 settembre 2022}}</ref>)
 
== StoriaLeggende die alcuni superstitimisteri ==
=== MasabumiIl Hosonoromanzo-profezia del 1898 ===
{{vedi anche|Il naufragio del Titan}}
Masabumi Hosono 細野 正文 ([[Tokyo]], 15 ottobre [[1870]]-14 marzo [[1939]]), era l'unico passeggero giapponese a bordo del ''Titanic'' e riuscì a salvarsi lanciandosi in mare su una lancia ancora libera, nonostante l'indicazione del comandante di dare la precedenza a donne e bambini. Il fatto non costituì nulla di particolare negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], ma segnò profondamente la vita di Hosono in [[Giappone]], dove l'opinione pubblica lo additò come un traditore dell'onore nipponico, e pregiudicò la sua carriera lavorativa sino alla sua morte, avvenuta nel [[1939]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/14/giapponese_che_salvo_dal_Titanic_co_0_97121414276.shtml Il giapponese che si salvo' dal Titanic e in patria fu trattato da vigliacco] [[Corriere della Sera]] – 14 dicembre [[1997]]</ref>
Quattordici anni prima della tragedia, nel 1898, venne pubblicato un romanzo dal titolo ''[[Il naufragio del Titan|Futility, or the Wreck of the Titan]]''. L'autore, [[Morgan Robertson]], narrò le vicende di un transatlantico chiamato ''Titan'', nel romanzo il più grande mai costruito e considerato inaffondabile, che nel mese di aprile ebbe una collisione con un iceberg nel Nord Atlantico naufragando in poche ore.<ref name=B234/>
 
Molti dettagli appaiono incredibilmente simili alla tragedia del ''Titanic'', come per esempio il nome, la stazza di {{M|46000}} tonnellate, la lunghezza di 243 metri, la velocità di collisione specificata in 25 nodi (ossia 47,5&nbsp;km/h) e l'ora (intorno a mezzanotte), il numero dei compartimenti stagni (19) e lo scarso numero di lance di salvataggio.<ref name=B234>{{cita|Bossi 2012|pp. 234-235}}.</ref>
=== Emilio Portaluppi ===
Emilio Ilario Giuseppe Portaluppi, ([[Arcisate]], 15 ottobre [[1881]]-[[Arcisate]], 18 giugno [[1974]]), passeggero italiano di seconda classe. Il quotidiano ''[[La Stampa]]'' gli dedicò un articolo:
{{Citazione|Fra le narrazioni dei superstiti del ''Titanic'' si annovera quella dell'italiano Emilio Portaluppi di Arcisate, passeggero di seconda classe, il quale dice di essere stato svegliato dall'esplosione di una caldaia della nave. Corse allora sul ponte, si mise la cintura di salvataggio e, seguendo l'esempio degli altri, si gettò in mare, dove, aggrappatosi ad un pezzo di ghiaccio, riuscì a rimanere a fior d'acqua finché fu scorto e raccolto dai passeggeri delle zattere.| ''Come si salvò un italiano a New York'', ''La Stampa'', 20 aprile 1912}}
 
=== Ipotesi di un complotto ===
{{Citazione necessaria|Voci di paese, non confermate da prove, raccontarono che egli abbia mentito sulle modalità del proprio salvataggio per rendere la sua storia più avventurosa. Infatti egli raccontò di essere caduto in mare e di esservi rimasto circa due ore fino all'arrivo di una lancia. In realtà egli ebbe solo la fortuna di riuscire a saltare sulla lancia n. 14.}}
Nel libro ''[[I due Titanic]]'', scritto da Van der Vat e Gardiner, costoro ipotizzano che non fu il ''Titanic'' a fare naufragio, ma il transatlantico gemello ''[[RMS Olympic]]'', salpato in sua vece, pur necessitando di manutenzione, per motivi assicurativi.<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/scienze/cards/titanic-tutte-ipotesi-dell-affondamento-anche-quelle-piu-fantasiose/iceberg_principale.shtml|titolo=Titanic: tutte le ipotesi dell'affondamento (anche quelle più fantasiose)|autore=Paolo Virtuani|sito=Corriere della Sera|data=1º aprile 2017|accesso=16 ottobre 2021}}</ref>
 
== Commemorazioni e centenario dell'affondamento ==
Dopo il naufragio visse negli Stati Uniti (New York e New Jersey) per poi fare ritorno definitivamente in Italia nel 1965, dove trascorse gli ultimi anni di vita in Arcisate fino alla sua morte nel 1974. Alternava qualche vacanza ad [[Alassio]] dove la fama di sopravvissuto del ''Titanic'' lo aveva preceduto e accompagnato nelle sue passeggiate sul lungomare. Alloggiava nella pensione-ristorante Palma, il cui proprietario, Silvio Viglietti, raccontò in un articolo:
[[File:IIP 1920.jpg|thumb|left|Cerimonia del lancio della corona sul luogo dell'affondamento nel 1920, con un iceberg sullo sfondo]]
{{Citazione|Forse qualcuno tra i non più giovani si ricorderà di quel vecchio ometto distinto che con il suo bastone che lui chiamava “la mi mié” (mia moglie), per oltre venti anni dal 60 all’80 del secolo scorso ha vissuto in pensione ad Alassio proprio da me all’albergo [...] e che parlava amichevolmente con tutti e tutti riconoscevano perché era l’ultimo italiano tra i superstiti del naufragio del ''Titanic'', la nave affondata a causa dell’urto con l’iceberg nell’aprile del 1912! Era il prof. Emilio Portaluppi di Arcisate (Varese): ogni anno il giorno dell’anniversario del naufragio nel mio ristorante celebravamo il suo compleanno con trent’anni in meno, perché lui diceva giustamente che essendo scampato alla morte si riteneva rinato in quel giorno e siccome allora aveva trent’anni li contava in meno; ragionamento logico! Organizzavo per l’occasione un grande pranzo cui erano invitati autorità e giornalisti, cosa che procurava notevole risonanza perché abbondavano gli articoli e le foto su giornali e riviste che pubblicavano la vera storia del naufragio con particolari inediti arricchiti dal vecchio professore con molti particolari, così come quello di essere stato salvato dalla proprietaria di “Times” che si trovava sulla lancia a cui il Portaluppi si avvicinò e che intercesse per lui tirandolo a bordo mentre i marinai lo allontanavano con i remi; e lui aveva una pistola di madreperla in bocca, raccolta prima di buttarsi dalla tolda del ''Titanic'' tra i flutti gelati per il ghiaccio, pistola che dovettero strappargli di bocca poco a poco; la signora era Lady Astor.| Silvio Viglietti, ''L'Alassino'' n. 11, 17 novembre 2005}}
Dopo il disastro, il celebre tenore [[Enrico Caruso]], che in quel periodo si trovava negli Stati Uniti per la stagione al ''Metropolitan'' di New York dall'autunno 1911, offrì un concerto di beneficenza.<ref>{{Cita libro|autore=Alessandra Bergagnini|titolo=Enrico Caruso: la biografia di un divo alle origini dell’industria culturale|editore=Università Ca’Foscari|città=Venezia|anno= 2013|p=99|url=http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/4385/805082-9167.pdf|accesso=2 gennaio 2024}}; {{Cita web|url=https://eccolatoscana.myblog.it/2012/04/27/lastra-a-signa-fi-quando-caruso-canto-per-le-vittime-del-tit/|titolo=Lastra a Signa (FI): Quando Caruso cantò per le vittime del Titanic|accesso=2 gennaio 2024}}</ref>
 
Dal 1914, il 15 aprile di ogni anno, la [[United States Coast Guard|Guardia costiera degli Stati Uniti]] e la Pattuglia internazionale del ghiaccio (''International Ice Patrol''), che monitora lo spostamento degli iceberg nel Nord Atlantico e nel [[Mar Glaciale Artico]], depongono una corona di fiori da una nave o da un aereo nel luogo del disastro del ''Titanic''. Alla cerimonia solenne partecipa l'equipaggio dell'imbarcazione o del velivolo e viene letta una dichiarazione di dedica alla nave e a coloro che sono deceduti nel naufragio.<ref>{{cita news|url=http://www.boston.com/news/local/connecticut/articles/2011/04/15/uscg_marks_99th_anniversary_of_titanic_sinking/|titolo=USCG Marks 99th Anniversary of Titanic Sinking|pubblicazione=[[The Associated Press]]|città=New London, Connecticut|data=15 aprile 2011}}</ref><ref>{{cita web|titolo=Coast Guard Polar, Arctic & Other Ice Operations. Image: ''A memorial service for the RMS Titanic, held on board a Coast Guard cutter, sometime during the 1920s.''|editore=U.S. Coast Guard Historian's Office|url=https://www.uscg.mil/history/iceindex.asp|accesso=14 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517084255/https://www.uscg.mil/history/iceindex.asp|urlmorto=sì}}</ref>
La notte del naufragio Portaluppi perse tutto quello che aveva, ma riuscì a salvare il menù della cena.
[[File:Menu titanic.jpg|thumb|Menù della cena per i passeggeri di seconda classe]]
 
In occasione invece del centenario del naufragio, la nave da crociera ''[[Balmoral (nave)|Balmoral]]'', della [[Fred. Olsen Cruise Lines]], è stata noleggiata dalla Miles Morgan Travel per seguire la rotta del ''Titanic'' e fermarsi il 15 aprile 2012 nel punto dell'affondamento, allo scopo di rendere onore a coloro che sono morti in tale occasione: la ''Balmoral'' coprì esattamente lo stesso percorso del ''Titanic'' e raggiunse il luogo stabilito in tempo intorno alle 23:00 del 14 aprile 2012, quaranta minuti prima dell'orario in cui, un secolo prima, il ''Titanic'' si era schiantato contro l'iceberg. A bordo fu celebrato un servizio funebre alla memoria, terminato con il lancio in mare di tre corone di fiori. La nave rimase tutta la notte ''in loco'' e partì la mattina seguente ricalcando l'ultima, prevista tratta del viaggio del ''Titanic'' verso New York.<ref>{{cita web|url=https://www.lesploratore.net/centenario-del-titanic-partito-un-viaggio-commemorativo/|titolo=Centenario del Titanic: partito un viaggio commemorativo|accesso=19 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210311041648/https://www.lesploratore.net/centenario-del-titanic-partito-un-viaggio-commemorativo/|urlmorto=sì}}</ref>
=== La famiglia Laroche ===
Joseph Philippe Lemercier Laroche ([[Cap-Haïtien]], 26 maggio [[1886]]-Oceano Atlantico, 15 aprile [[1912]]) era l'unico passeggero di colore a bordo del ''Titanic''. Egli era originario di [[Haiti]], e si imbarcò, insieme alla moglie Juliette Marie Louise Lafargue e le due figlie (Simonne Marie Anne Andrée Laroche e Louise Laroche), sul transatlantico a [[Cherbourg]] nel tardo pomeriggio del 10 aprile, prenotando una cabina di seconda classe. Dopo l'impatto con l'iceberg, Joseph perì nel naufragio, mentre la moglie e le figlie, imbarcate sulla lancia n. 14, furono recuperate dalla ''[[RMS Carpathia|Carpathia]]'' nelle ore successive. Il corpo di Laroche non fu mai ritrovato<ref>[http://www.encyclopedia-titanica.org/titanic-biography/joseph-laroche.html Mr Joseph Philippe Lemercier Laroche – Titanic Victim<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il relitto è stato inserito nella [[Convenzione UNESCO 2001 sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo]], pertanto gli Stati firmatari si sono impegnati a proibire il saccheggio, lo sfruttamento commerciale, la vendita e la dispersione di qualsiasi parte del ''Titanic'' e/o dei suoi artefatti. A causa della sua posizione in [[acque internazionali]] e della mancanza di una giurisdizione esclusiva sull'area, la convenzione prevede un sistema di cooperazione statale, volta a prevenire azioni non scientifiche o immorali, e il reciproco scambio di informazioni circa le attività sul sito.<ref>{{cita web|url=http://www.unesco.org/new/en/culture/themes/underwater-cultural-heritage/the-heritage/did-you-know/titanic/|titolo=Titanic &#124; United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization|lingua=en|accesso=2 ottobre 2013}}</ref><ref>{{cita news|url=http://timesofindia.indiatimes.com/world/rest-of-world/Titanics-remains-to-come-under-Unescos-protection/articleshow/12551324.cms|titolo=Titanic's remains to come under Unesco's protection|lingua=en|data=6 aprile 2012|pubblicazione=The Times of India}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Titanic wreck to be protected by UN maritime convention|cognome=Booth|nome=Robert|data=6 aprile 2012|opera=[[The Guardian]]|p=6}}</ref>
=== David Sarnoff ===
Una storia spesso data per vera è che la prima persona ad avere ricevuto la notizia del naufragio fu [[David Sarnoff]], che più tardi fondò la [[Radio Corporation of America|RCA]]. Sarnoff non fu la prima persona a ricevere la notizia (anche se egli lo sostenne) ma assieme ad altre persone a New York si occupò nei tre giorni successivi al disastro di ricevere le notizie e i nomi dei dispersi e comunicarli al pubblico.<ref>[http://www.pbs.org/wgbh/amex/technology/bigdream/masarnoff.html ''More About Sarnoff, Part One'']</ref>.
 
=== VioletMusei Costancee Jessopmostre ===
{{doppia immagine|destra|Titanic-Museum in Branson Missouri USA.jpg|200|Titanic Museum Belfast.jpg|200|''Branson Titanic Museum''|''Titanic Belfast Museum''}}
[[Violet Jessop|Violet Constance Jessop]], cameriera della White Star Line, si salvò dal naufragio del ''Titanic'' sulla lancia n. 16, salvando un bambino e venendo recuperata dalla ''Carpathia''. Nel [[1911]] Violet era a bordo dell'[[RMS Olympic|RMS ''Olympic'']], nave gemella del ''Titanic'', quando questa, al comando dello stesso comandante Smith del ''Titanic'', speronò un incrociatore nel [[canale della Manica]]. Quattro anni dopo, nel [[1916]], Violet prestava servizio come infermiera sulla [[HMHS Britannic|HMHS ''Britannic'']], la terza nave di classe Olympic dopo il ''Titanic'' e l<nowiki>'</nowiki>''Olympic'', quando questa venne affondata da una mina.
Il ''Titanic Belfast Museum'' è uno dei musei più grandi dedicati al ''Titanic''. Si trova a [[Belfast]] su un vecchio terreno appartenuto ai cantieri Harland and Wolff ed è stato inaugurato nel 2012.<ref>{{cita news|url=https://www.bbc.com/news/uk-northern-ireland-43780403|titolo=Titanic Belfast|lingua=en|accesso=15 giugno 2020|pubblicazione=[[BBC]]|data=16 aprile 2018}}</ref>
 
Il ''SeaCity Museum'' di [[Southampton]] ha una parte dedicata esclusivamente al ''Titanic''. In particolare, mostra anche l'impatto sulla città della morte di oltre 500 membri dell'equipaggio che provenivano da Southampton.<ref>{{cita news|url=https://www.bbc.com/news/uk-england-hampshire-33059279|titolo=Titanic SeaCity Museum|accesso=15 giugno 2020|lingua=en|data=9 giugno 2015|pubblicazione=[[BBC]]}}</ref>
=== Gli ultimi sopravvissuti del Titanic ===
[[File:Millvina dean-april 1999.jpg|thumb|[[Millvina Dean]] alla "Titanic Convention" tenutasi a [[Southampton]] nell'aprile del [[1999]].]]
Il 6 maggio [[2006]], a 99 anni, è morta negli [[Stati Uniti d'America]] l'ultima superstite ancora in vita che avesse un ricordo inerente al naufragio del Titanic, [[Lillian Asplund|Lillian Gertrud Asplund]]; aveva cinque anni al momento del disastro<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/05/08/addio-alla-bimba-del-titanic.html Addio alla bimba del Titanic] [[Corriere della Sera]] – 8 maggio [[2006]]</ref>. Gli altri due superstiti che avevano vissuto il naufragio erano troppo piccoli per poter avere memoria dell'accaduto: la prima era [[Barbara West|Barbara West Dainton]] che è morta il 16 ottobre [[2007]] a 96 anni e all'epoca aveva solo 10 mesi, mentre la seconda era [[Millvina Dean|Elizabeth Gladys "Millvina" Dean]] (nata il 2 febbraio [[1912]]) che aveva invece solo 71 giorni all'epoca del disastro ed è deceduta il 31 maggio [[2009]]<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200906articoli/44229girata.asp È deceduta Millvina, l'ultima superstite del naufragio del Titanic] [[La Stampa]] – 1º giugno [[2009]]</ref>.
 
Il ''Branson Titanic Museum'' si trova a [[Branson (Missouri)|Branson]], in [[Missouri]]. È in parte ospitato in una replica in scala 1:2 della sezione anteriore del ''Titanic''. Contiene 400 manufatti in 20 gallerie e una replica a grandezza naturale del famoso scalone.<ref>{{cita web|url=https://www.explorebranson.com/article/titanic-museum-attraction-branson|titolo=Branson Titanic Museum|lingua=en|accesso=15 giugno 2020}}</ref>
Winnifred Vera Quick Van Tongerloo (Plymouth, 23 gennaio [[1904]]&nbsp;– East Lansing, 4 luglio [[2002]]) sopravvissuta al naufragio non partecipò mai a nessun evento organizzato al riguardo<ref>Su di lei vedi in [http://www.titanichistoricalsociety.org/people/winnifred-van-tongerloo.asp titanichistoricalsociety.org], e nel [http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E01EEDF1030F931A25754C0A9649C8B63 nytimes.com].</ref>. Alcuni casi singolari sono rappresentati da persone, fra cui una donna italiana, che al momento del disastro non erano ancora nate ma le cui madri erano incinte al momento del naufragio in cui tutti i padri morirono. Ellen Mary (Betty) Phillips nacque l'11 gennaio [[1913]] (271 giorni dopo il naufragio quindi potrebbe essere stata concepita sul Titanic) e morì nel novembre [[2005]], i genitori erano [[Henry Samuel Morley]] (deceduto) e [[Kate Florence Phillips]] che viaggiavano col falso nome di Marshall, in quanto erano una coppia clandestina avendo lui lasciata la vera moglie.
 
La [[RMS Titanic Inc.]] organizza mostre di numerosi reperti in varie località, che sono stati recuperati nel corso degli anni e in gran parte restaurati. La più grande mostra sul ''Titanic'' al mondo ha avuto luogo nella [[Speicherstadt (Amburgo)|Speicherstadt]] di [[Amburgo]] dal 1997 al 1999. Ci fu un'altra mostra in Germania dal 16 giugno al 12 agosto 2007 a [[Kiel]] nella [[Ostseehalle]].
L'italiana [[Maria Del Carlo Salvata]] nacque il 14 novembre 1912 e trascorse la sua vita ad [[Altopascio]], vicino a [[Lucca]]. Dopo la tragedia, la madre ormai vedova (il padre fu tra le vittime del naufragio) ma incinta di 2 mesi ritornò in Italia per darla alla luce. È morta nella sua casa di riposo il 31 ottobre [[2008]]. [[Lucian Philip Smith]] nacque il 29 novembre 1912 ed ebbe lo stesso nome del padre deceduto, la madre era Mary Eloise Hughes. [[Margareth Marvin]] nacque il 21 ottobre 1912 da Mary Graham Carmichael, vedova di Daniel Warner Marvin. Il 14 agosto 1912 nacque il figlio di John Jacob Astor e Madeleine Talmage, ebbe lo stesso nome del padre e morì in Florida nel 1992.
 
== Commemorazione nel centenario ==
Nel centenario della disgrazia la nave da crociera ''[[Balmoral (nave)|Balmoral]]'', della [[Fred. Olsen Cruise Lines]], è stata noleggiata dalla Miles Morgan Travel per seguire la rotta del ''Titanic'' e fermarsi il 15 aprile [[2012]] nel punto sopra il fondo marino ove giacciono i resti del famoso transatlantico, allo scopo di rendere onore ai naufraghi ivi deceduti nel naufragio della nave. Dopo aver ripercorso esattamente la stessa rotta del ''Titanic'', la ''Balmoral'' raggiunse il luogo del naufragio in tempo per celebrarne l'anniversario alle 23 del 14 aprile 2012. A bordo venne celebrato un servizio funebre alla memoria, terminato con il lancio in mare di tre corone di fiori. La nave rimase tutta la notte ''in loco'' e partì la mattina seguente per seguire la rotta prevista per il viaggio del ''Titanic'' verso [[New York]].
 
== Replica ==
{{Vedivedi anche|Titanic II}}
Ci sono state diverse proposte e studi riguardo a un progetto per costruire una nave [[Replica (oggetto)|replica]] del celebre translatlantico, da chiamarsi ''Titanic II'', che dovrebbe essere esteticamente il più simile possibile al ''Titanic'' originale ed allo stesso tempo dotata di tutte le tecnologie moderne. Nel 1998 la rivista americana ''[[Popular Mechanics]]'' presentò uno studio ingegneristico di fattibilità di una riproduzione della nave, elencando i cambiamenti rispetto al ''Titanic'' originale ritenuti necessari (ad esempio l'utilizzo di uno scafo [[Saldatura|saldato]] anziché [[Rivettatura|rivettato]] e di un sistema di propulsione [[Motore Diesel|elettro-diesel]] anziché a vapore). Un primo progetto fu abbandonato nel 2006, mentre un secondo è stato annunciato nel 2012 ed è tuttora attivo. La prima proposta nacque nel 2000 dall'uomo d'affari e magnate [[sudafrica]]no Sarel Gous, che affermò di essere entrato in possesso dei disegni originali della famosa nave. Se la nave fosse stata completata sarebbe stata più grande di quella originale, in quanto avrebbe avuto una lunghezza di 290 metri e una larghezza di 33 metri.<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/northern_ireland/783531.stm|titolo=BBC News Northen Ireland, "Tycoon presents Titanic II proposal"|lingua=en|accesso=2 maggio 2012|pubblicazione=[[BBC]]|data=9 giugno 2000}}</ref>
[[File:Titanic II.jpg|sinistra|miniatura|287x287px|Modello tridimensionale della replica del famoso transatlantico, chiamato ''[[Titanic II]]'']]
Ci sono state diverse proposte e studi riguardo ad un progetto per costruire una nave [[replica (oggetto)|replica]] del celebre translatlantico. Un primo progetto fu abbandonato nel [[2006]], mentre un secondo è stata annunciato nel [[2012]] ed è tuttora attivo. La prima proposta nacque nel [[2000]] dall'uomo d'affari e magnate [[sudafrica]]no Sarel Gous. Egli affermò di essere entrato in possesso dei disegni originali della famosa nave e di volere quindi realizzare il suo sogno. Se la nave fosse stata completata avrebbe avuto una lunghezza di 290 metri e una larghezza di 33 metri<ref>{{cita web|url=http://www.titanicnorden.com/fakta/titanic2.html|titolo=Titanic Norden, 12 dicembre 2004, "Titanic2"|accesso=2 maggio 2012}}</ref>.
 
Nel 2012 la costruzione di un ''[[Titanic II]]'' è stata commissionata dal magnate minerario australiano [[Clive Palmer]] a un'azienda di proprietà della [[Cina]]. Il miliardario aveva confermato che l'inizio dei lavori per la costruzione dell'imbarcazione era previsto per la fine del 2013 e che la nave sarebbe stata pronta a salpare entro il 2016. Il ''Titanic II'', ha dichiarato Palmer, sarebbe stato progettato cercando di mantenere il più possibile la verosimiglianza con l'originale sotto il profilo delle specifiche e del design, ma sarebbe stato dotato della tecnologia più avanzata per quanto riguarda sicurezza e affidabilità.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/economia/2013/02/27/news/un_miliardario_vuole_rifarsi_il_titanic_prender_il_mare_nel_2016-53529335/|titolo=New York, ecco la replica del Titanic. Viaggerà dal 2016|autore=Enrico Franceschini|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=27 febbraio 2013|accesso=19 marzo 2020}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.focus.it/temi/il-titanic-torna-a-navigare-a-oltre-un-secolo-dall-affondamento|titolo=Titanic, la sua replica tornerà a navigare a oltre 100 anni dal naufragio|accesso=16 dicembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141216221244/http://www.focus.it/temi/il-titanic-torna-a-navigare-a-oltre-un-secolo-dall-affondamento|urlmorto=sì}}</ref> Palmer ha affermato poi che la nave poteva essere pronta entro il 2018, data poi spostata al 2022.<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/crociereetraghetti/2018/10/23/titanic-torna-in-mare-crociera-inaugurale-nel-2022-_c90ef84a-2953-453e-a810-0a365c4d1687.html|titolo=Titanic torna in mare, crociera inaugurale nel 2022 - Crociere e Traghetti - Mare|data=23 ottobre 2018|accesso=27 ottobre 2018|pubblicazione=[[ANSA]]}}</ref>
Avendo tenuto colloqui con il dipartimento tecnico dell'industria cantieristica navale [[Harland and Wolff]] a [[Belfast]], in Irlanda del Nord, il magnate presentò la proposta al Consiglio della città di Belfast. Il progetto era valutato circa 500 milioni di sterline<ref>{{cita web|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/northern_ireland/783531.stm|titolo=BBC News Northen Ireland, "Tycoon presents Titanic II proposal"|accesso=2 maggio 2012}}</ref>. Gous ha precedentemente considerato di costruire la nave a [[Durban]], in Sudafrica, ma incaricò per lo studio di fattibilità la Harland and Wolff<ref>{{cita web|url=http://www.independent.co.uk/news/uk/this-britain/tycoon-plans-to-build-titanic-mk-ii-in-belfast-with-enough-lifeboats-for-all-714490.html|titolo=The Independent, "Tycoon plans to build Titanic Mk II in Belfast (with enough lifeboats for all)"|accesso=2 maggio 2012}}</ref> Nel 2006 il progetto del Titanic II fu demolito a causa degli alti costi e di una bassa quantità di supporto per il progetto. L'ultima sopravvissuta del Titanic (ormai deceduta dal 2009), [[Millvina Dean]]<ref>{{cita web|url=http://archief.nrc.nl/index.php/2001/Januari/12/Overig/28/Geredde+baby+tegen+herbouw+Titanic/check=Y|titolo=Archief.nrc.nl., "Geredde baby tegen herbouw Titanic"|accesso=2 maggio 2012}}</ref>, espresse pubblicamente l'opinione di essere contro la costruzione della nave.<ref>{{cita web|url=http://titanic.pagesperso-orange.fr/page36.htm|titolo=Titanic.pagesperso-orange.fr., "Le Titanic reconstruit"|accesso=2 maggio 2012}}</ref>
 
Nel [[2012]] la costruzione del transatlantico ''Titanic II'' è stata commissionata dal magnate minerario australiano [[Clive Palmer]], ad una azienda di proprietà della [[Cina]]. Il miliardario ha confermato che l'inizio dei lavori per la costruzione dell'imbarcazione è previsto per la fine del 2013, e che la nave dovrebbe essere pronta a salpare entro l'anno [[2016]]. Il ''Titanic II'', ha dichiarato Palmer, sarà progettato cercando di mantenere il più possibile la verosimiglianza con l'originale sotto il profilo delle specifiche e del design, sarà però fornito della tecnologia più avanzata per quanto riguarda sicurezza e affidabilità.<ref>[http://www.repubblica.it/viaggi/2013/02/27/foto/ecco_il_titanic_ii-53504888/1/ New York, ecco la replica del Titanic. Viaggerà dal 2016 - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.focus.it/temi/il-titanic-torna-a-navigare-a-oltre-un-secolo-dall-affondamento Titanic, la sua replica tornerà a navigare a oltre 100 anni dal naufragio - Focus.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Palmer ha affermato che la nave potrebbe essere pronta entro il [[2018]].<ref>[http://www.asiacruisenews.com/News/Palmer-pushes-Titanic-II-launch-back-by-two-years/3w3c220.html Asia Cruise News - Palmer pushes Titanic II launch back by two years<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Note ==
{{note strette}}
<references/>
 
== Bibliografia ==
'''In italiano'''
* {{Cita libro|autore=Robert D. Ballard|titolo=Il ritrovamento del Titanic|editore=Mondadori|anno=1987|città=Milano|isbn=88-374-0988-5|cid=Ballard}}
* {{cita libro|autore=Donatello Bellomo|titolo=Titanic. L'altra storia|editore=Mursia|città=Milano|anno=2012|ISBN=9788842549789}}
* Gaetano Anania, ''Royal Mail Steamer Titanic. Dal cantiere all'oceano'', Luglio Editore, Trieste, 2012, ISBN 978-88-96940-72-3
* {{cita libro|autore=Walter Lord|titolo=Titanic: la vera storia|editore=Garzanti|città=Milano|anno=1998|ISBN=88-11-66858-1|cid=Lord 1998}}
* {{en}} Roy Brander, [http://www.cuug.ab.ca/~branderr/risk_essay/Kline_lecture.html ''The RMS Titanic and its Times: When Accountants Ruled the Waves''], lettura memoriale di Elias P. Kline, ottobre 1998
* {{Cita libro|autore=Claudio Bossi|titolo=Titanic|città=Firenze|editore=De Vecchi|anno=2012|isbn=978-88-412-0769-7|cid=Bossi 2012}}
* {{en}} John P. Eaton, Charles A. Haas, ''Titanic: Triumph and Tragedy'' (2ª ed.), W.W. Norton &, 1995, ISBN 0-393-03697-9
* {{cita libro|autore=Francesco Ambrosini|titolo=Tutta la storia del Titanic: fatti, personaggi, misteri|editore=Il Capricorno|città=Torino|anno=2012|ISBN=978-88-7707-148-4|cid=Ambrosini}}
* Jean Pierre Keller, ''Sul ponte del Titanic'', Elèuthera, Milano 1997 ISBN 88-85861-85-7
 
* {{en}} Donald Lynch, Ken Marschall, ''Titanic: An Illustrated History'', Hyperion, 1995, ISBN 1-56282-918-1
'''In inglese'''
* Walter Lord, ''Titanic: la vera storia'', [[Garzanti Libri|Garzanti]], Milano 1998 ISBN 88-11-66858-1
* {{cita libro|cognome=Lord|nome=Walter|anno=1997|titolo=A Night to Remember|url=https://archive.org/details/nighttoremember00lord|editore=Bantam|città=New York|ISBN=978-0-553-27827-9|cid=Lord}}
* Don Lynch, Ken Marschall, ''Titanic: la storia illustrata'', Alberto Maioli editore, Milano 1992 ISBN 88-900088-0-6
* {{Citacita libro|autore=GeoffreyNick Jules MarcusBarratt|anno=2009|titolo=IlLost viaggioVoices inauguraleFrom delthe Titanic: The Definitive Oral History|url=https://archive.org/details/lostvoicesfromti0000barr_o3c5|città=MilanoLondon|editore=MursiaRandom House|annoISBN=1990|cid=Marcus|isbn=88978-4251-009384809-3151-1|cid=Barratt 2009}}
* {{cita libro|autore=Daniel Allen Butler|anno=1998|titolo=Unsinkable: the full story of the RMS Titanic|editore=Stackpole Books|città=Mechanicsburg, PA|ISBN=978-0-8117-1814-1|url=https://archive.org/details/unsinkablefullst00butl|cid=Butler 1998}}
* {{en}} E. E. O'Donnell, ''Father Browne's Titanic Album'', Wolfhound Press, 1997, ISBN 0-86327-758-6
* {{cita libro|autore=John P. Eaton|autore2=Charles A. Haas|titolo=Titanic: Triumph and Tragedy|url=https://archive.org/details/titanictriumphtr0000eato|edizione=2|editore=W.W. Norton & Company|anno=1995|ISBN=0-393-03697-9|cid=Eaton, Haas 1995}}
* [[Massimo Polidoro]], ''La maledizione del Titanic'', [[Avverbi]], Roma 1998, ISBN 88-900206-3-6
* {{cita libro|autore=Anton Gill|anno=2010|titolo=Titanic: the real story of the construction of the world's most famous ship|url=https://archive.org/details/titanicrealstory0000gill|editore=Channel 4 Books|ISBN=978-1-905026-71-5|cid=Gill 2010}}
* {{en}} Paul J. Quinn, ''Titanic at Two A.M.: An Illustrated Narrative with Survivor Accounts'', Fantail, 1997, ISBN 0-9655209-3-5
* {{cita libro|autore=Samuel Halpern|anno=2011|capitolo=Account of the Ship's Journey Across the Atlantic|titolo=Report into the Loss of the SS Titanic: A Centennial Reappraisal|url=https://archive.org/details/lossofsstitanicc0000unse|città=Stroud, UK|editore=The History Press|ISBN=978-0-7524-6210-3|cid=Halpern 2011}}
* {{Cita libro|autore=Claudio Bossi|titolo=Titanic|città=Firenze|editore=De Vecchi|anno=2012|isbn=978-88-412-0769-7}}
* {{Citacita libro|autore=DonatelloRichard BellomoHowells|anno=1999|titolo=Titanic,l'altraThe storia|città=MilanoMyth of the Titanic|editore=MursiaMacMillan Press|anno=2012|isbnISBN=978-880-425333-497872597-9|cid=Howells 1999}}
* {{cita libro|autore=Lord Mersey|titolo=The Loss of the Titanic, 1912|url=https://archive.org/details/lossoftitanic1910000unse|editore=The Stationery Office|anno=1999|annooriginale=1912|ISBN=978-0-11-702403-8|cid=Mersey 1912}}
* [[Massimo Polidoro]], ''Titanic. Un viaggio che non dimenticherete'', [[Edizioni Piemme|Piemme]], Milano, 2012, ISBN 978-88-566-2460-1
* {{cita libro|autore=Stephen J. Spignesi|titolo=The Complete Titanic: From the Ship's Earliest Blueprints to the Epic Film|url=https://archive.org/details/completetitanicf0000spig|editore=Birch Lane Press|città=Secaucus, New Jersey|anno=1998|ISBN=978-1-55972-483-8|cid=Spignesi 1998}}
* Francesco Ambrosini, ''Tutta la storia del Titanic: fatti, personaggi, misteri'', Il Capricorno, Torino, 2012, ISBN 978-88-7707-148-4
* {{Cita libro|autore=John Lang|titolo=Titanic: A Fresh Look at the Evidence by a Former Chief Inspector of Marine Accidents|url=https://archive.org/details/titanicfreshlook0000lang|editore=Rowman & Littlefield Publishers|anno=2012|ISBN=978-1-4422-1892-5|cid=Lang}}
* {{cita libro|autore=Mark Chirnside|titolo=RMS Olympic, Titanic's sister|editore=The History Press|anno=2015|ISBN=978-0-7524-9151-6|cid=Chirnside 2015}}
* {{cita libro|autore=Lawrence Beesley|titolo=The Loss of the S.S. Titanic. Its Story and its Lessons|editore=Houghton Mifflin Company|anno=1912|cid=Beesley 1912}}
* {{cita libro|autore=Ward Greg|anno=2012|titolo=The Rough Guide to the Titanic|url=https://archive.org/details/roughguidetotita0000ward|editore=Rough Guides|città=Londra|ISBN=978-1-40538-699-9|cid=Ward 2012}}
* {{Cita libro|titolo=Titanic 9 Hours to Hell - The Survivors' Story|autore=W. B. Bartlett|url= https://www.lehmanns.de/shop/geisteswissenschaften/19999976-9781445604824-titanic-9-hours-to-hell|editore=Amberley Publishing|anno=2011|lingua=EN|ISBN=978-1-4456-0482-4|cid=Bartlett 2011|accesso=1º novembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250831232611/https://www.lehmanns.de/shop/geisteswissenschaften/19999976-9781445604824-titanic-9-hours-to-hell|dataarchivio=31 agosto 2025|urlmorto=no}}
* {{Cita libro|titolo=882 1/2 Amazing Answers to Your Questions About the Titanic|autore1=Hugh Brewster |autore2=Laurie Coulter|editore=Madison Press Books|anno=1998|lingua=EN|ISBN= 978-0-590-18730-5|cid= Brewster, Coulter 1998}}
* {{Cita libro|titolo= Titanic: Triumph and Tragedy|autore1=John P. Eaton |autore2=Charles A. Haas|editore= Patrick Stephens|città=[[Wellingborough]]|anno=1994|lingua=EN|ISBN=978-1-85260-493-6|cid=Eaton Haas 1994}}
 
== Voci correlate ==
* [[Naufragio del Titanic]]
* [[Passeggeri del Titanic]]
* [[Lance di salvataggio del Titanic]]
* [[Orchestra del Titanic]]
* [[Inchieste sul naufragio del Titanic]]
* [[Classe Olympic]]
* [[PrimaRMS donneOlympic|RMS e bambini''Olympic'']]
* [[HMHS Britannic|HMHS ''Britannic'']]
* [[RMS Olympic]]
* [[HMHSWhite BritannicStar Line]]
* [[Halomonas titanicae]]
* [[Passeggeri del RMS Titanic]]
* [[Lance di salvataggio del RMS Titanic]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://titanic.altervista.org/|Sito dedicato alla storia del Titanic}}
* {{cita web|url=http://www.titanicdiclaudiobossititanichistoricalsociety.com/org|TITANICtitolo=Titanic diHistorical Claudio BossiSociety|lingua=en}}
* {{cita web|httpurl=https://www.titanicacenturyencyclopedia-titanica.com/org|Sitotitolo=Encyclopedia dedicatoTitanica, alricerche centenariosui dell'naufragiopasseggeri dele Titanicsui membri dell'equipaggio|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.titanichistoricalsocietyarchives.orggov/exhibits/american_originals/titanic.html|titolo=La pagina «Titanic» della National Archives and Records Administration, con Historicaldocumenti Societyoriginali|lingua=en}}
* {{cita web|url=https://titanic.pagesperso-orange.fr/|titolo=Le Site du Titanic|lingua=fr|accesso=22 marzo 2025|dataarchivio=24 marzo 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200324155504/https://titanic.pagesperso-orange.fr/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.encyclopedia-titanica.org|Encyclopedia Titanica, ricerche sui passeggeri e sui membri dell'equipaggio|lingua=en}}
* {{cita web|url=http://www.titanicdiclaudiobossi.com/|titolo=Titanic di Claudio Bossi}}
* {{cita web|http://www.archives.gov/exhibits/american_originals/titanic.html|La pagina ''Titanic'' della National Archives and Records Administration, con documenti originali|lingua=en}}
 
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{{Navi della White Star Line}}
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