Assassinio di Kitty Genovese: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
Correggo link |
||
| (86 versioni intermedie di 52 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Incidente
|titolo = Assassinio di Kitty Genovese
|immagine = KittyGenovese drawing.jpg
|
|evento = attentato
|tipo = accoltellamento
|data = 13 marzo 1964
|ora = 3:15
|fuso orario = UTC-5
|
|divamm1 = [[New York (stato)|New York]]
|
|divamm3 = [[New York]]
|divamm4 = [[Queens]]
|divamm5 = [[Kew Gardens (Queens)|Kew Gardens]]
|arma = coltello
|
|motivazione = delitto a sfondo sessuale
|vittime = Kitty Genovese
}}
L{{'}}'''assassinio di Kitty Genovese''' è avvenuto a [[New York]] nel quartiere di [[Kew Gardens (Queens)|Kew Gardens]], distretto del [[Queens]], negli [[Stati Uniti d'America]] il 13 marzo 1964.
Le circostanze dell'assassinio e la mancata reazione da parte dei vicini alle richieste di aiuto della vittima furono riportate da un articolo del ''[[The New York Times|New York Times]]'' il 27 marzo 1964, seppur con alcune inaccuratezze sulla dinamica degli eventi, dimostrate in seguito<ref name=":1964">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2016/04/06/insider/1964-how-many-witnessed-the-murder-of-kitty-genovese.html|How Many Witnessed the Murder of Kitty Genovese?|titolo=1964|sito=The New York Times|data=6 aprile 2016|lingua=en}}</ref>, e divennero il simbolo di un fenomeno psicologico noto come "[[effetto spettatore]]", "complesso del cattivo samaritano" o anche "sindrome Genovese". Il caso di Kitty Genovese è considerato
==
=== La vittima ===
Catherine Susan Genovese, nota come Kitty, nacque a [[New York]] il 7 luglio 1935<ref name="kew">{{Cita web| url = http://www.oldkewgardens.com/ss-nytimes-3-6.html| titolo = Kitty Genovese| accesso = 12 marzo 2007| sito = A Picture History of Kew Gardens, NY| lingua = en| urlmorto = sì| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070223065725/http://www.oldkewgardens.com/ss-nytimes-3-6.html}}</ref> da una famiglia [[italoamericani|italoamericana]] appartenente al ''[[ceto medio]]'': era la maggiore di cinque fratelli e trascorse l'infanzia nel quartiere di [[Brooklyn]]. Dopo che sua madre fu testimone di un omicidio in città, nel [[1954]] la famiglia scelse di trasferirsi nel [[Connecticut]]. La diciannovenne Kitty, al contrario, decise di restare in città, dove gestiva il locale ''Ev's 11th Hour Sports Bar'' sulla Jamaica Avenue, nel quartiere di [[Hollis (Queens)|Hollis]], nel Queens. All'epoca del suo omicidio viveva in un appartamento del Queens che condivideva con la sua compagna, Mary Ann Zielonko.<ref>{{cita web|url=http://www.soundportraits.org/on-air/remembering_kitty_genovese/|titolo=Remembering Kitty Genovese|sito=SoundPortraits|data=13 marzo 2004|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20040324160420/http://soundportraits.org/on-air/remembering_kitty_genovese/}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=1763547|titolo=Sound Portraits: Remembering Kitty Genovese|sito=NPR|data=13 marzo 2004|lingua=en|accesso=14 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110311063353/http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=1763547|urlmorto=sì}}</ref>
=== L'aggressione ===
Pochi minuti dopo la fine dell'aggressione, un testimone, Karl Ross, chiamò la polizia. Le forze dell'ordine e il personale medico arrivarono entro pochi minuti dalla chiamata di Ross: la Genovese fu portata via in ambulanza e morì durante il tragitto in ospedale per emorragia. Quando emersero maggiori particolari sull'episodio, venne determinato che molto probabilmente Kitty sarebbe sopravvissuta se avesse ricevuto soccorsi nei minuti precedenti. Successivamente le indagini disposte dalla polizia e dal pubblico ministero rivelarono che una dozzina di vicini (quasi certamente non i 38 citati dall'articolo del ''New York Times'') avevano avuto modo di udire o osservare parti dell'attacco, sebbene nessuno avesse potuto essere testimone dell'omicidio o pienamente consapevole di quanto stava avvenendo.<ref>{{cita news|autore=Martin Gansberg|titolo=Yes, Witnesses Report; Neighbors Have Doubts; Murder Street: Would They Aid?|pubblicazione=The New York Times|p=35|data=27 marzo 1964|lingua=en}}</ref> Solo un testimone (Joseph Fink) si era reso conto che la donna era stata pugnalata già nel primo attacco, e soltanto Karl Ross era conscio nel secondo. Molti erano del tutto inconsapevoli di un'aggressione o un omicidio in corso. Al primo attacco alcuni dissero di aver pensato che si trattasse di un litigio amoroso o schiamazzi di ubriachi o un gruppo di amici usciti da un bar. Un altro testimone che aveva assistito alla scena riferì di non essere intervenuto per "non rimanere coinvolto" e un altro dichiarò freddamente di "essere stanco e voler tornare a letto".<ref name=":1" />
=== I funerali ===
Per volere della madre, Kitty Genovese fu seppellita nel cimitero monumentale della città di [[New Canaan (Connecticut)]]. La famiglia chiese di mantenere riservata l'ubicazione della tomba all'interno del camposanto e di non indirizzare i visitatori alla tomba da parte del personale.
===
Winston Moseley, afroamericano, operatore di macchine da stampa, fu catturato più tardi in occasione di un altro crimine. Confessò non solo l'omicidio di Kitty Genovese, ma anche altri tre delitti a sfondo sessuale. Perizie psichiatriche successive supposero che Moseley fosse un [[necrofilia|necrofilo]].<ref>Aggrawal, Anil (2010). ''Necrophilia: Forensic and Medico-Legal Aspects''. New York: CRC Press. pp. 143–147.</ref> Fu dichiarato colpevole di omicidio e condannato a morte.<ref>Gansberg, Martin (March 27, 1964). {{cita testo|url=http://www.37themovie.com/images/about/NYTimes_KittyGenoveseArticle.pdf|titolo="37 Who Saw Murder Didn't Call the Police"|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150807055841/http://www.37themovie.com/images/about/NYTimes_KittyGenoveseArticle.pdf |postscript=nessuno}}(PDF). [[The New York Times]].</ref>
Moseley rilasciò una confessione in cui espose minuziosamente l'aggressione,<ref>Aggrawal, p.144.</ref> circostanziando le prove obiettive raccolte sulla scena del crimine. Il movente per l'attacco era semplicemente ''«per uccidere una donna»''. Fu stabilito che Moseley si alzò circa alle due di notte, lasciando sua moglie addormentata a casa, e andò in giro in macchina alla ricerca di una vittima. Vide Kitty Genovese e la seguì nel parcheggio. Moseley testimoniò anche al proprio processo, descrivendo in modo dettagliato l'aggressione, senza lasciare alcun dubbio che egli fosse l'assassino.
La condanna a morte fu successivamente convertita in carcere a vita.<ref>{{cita testo|url=https://news.google.com/newspapers?id=0zE_AAAAIBAJ&sjid=JlEMAAAAIBAJ&pg=2206,929696&dq=kitty+genovese+death+shapiro&hl=en|titolo="Court Applauds Death Sentence"|postscript=nessuno}}. ''The Windsor Star''. June 16, 1964. p. 8. accesso February 9, 2013.</ref> La Corte d'Appello di New York ritenne che Moseley avrebbe dovuto avere la possibilità di argomentare di essere "incapace di intendere e di volere" nell'ascoltare la sentenza in cui la corte di giustizia ritenne che fosse in pieno possesso delle facoltà mentali.<ref>Maiorana, Ronald (June 2, 1967). "Genovese Slayer Wins Life Sentence in Appeal". New York Times.</ref>
Nel [[1968]], durante lo spostamento nell'ospedale di [[Buffalo]] nello [[New York (stato)|stato di New York]], dove era stato portato d'urgenza per essersi infilato un barattolo di minestra nel retto in cerca di un pretesto per lasciare la prigione, Moseley sopraffece il guardiano e lo malmenò. Quindi si impossessò di una mazza, cercò di sferrare un colpo alla persona più vicina a lui e prese cinque ostaggi, aggredendone sessualmente uno, prima di essere catturato. Successivamente partecipò anche alla [[rivolta della prigione di Attica]] (New York) del 9 settembre [[1971]].<ref>{{cita testo|url=https://news.google.com/newspapers?id=RYBGAAAAIBAJ&sjid=8ysNAAAAIBAJ&pg=6118,485488&dq=winston+moseley+escape+buffalo&hl=en|titolo="Killers' Terror Rampage Retold"|postscript=nessuno}}. ''The Evening News''. December 3, 1969. accesso February 9, 2013.</ref><ref>{{Cita libro|nome=Fiorillo,|cognome=Juré.|titolo=True stories of Law & order : the real crimes behind the best episodes of the hit TV show|url=https://www.worldcat.org/oclc/68373513|data=1º gennaio 2006|editore=Berkley Boulevard|oclc=68373513}}</ref>
Rimase in galera fino al giorno della sua morte, il 5 aprile [[2016]]; la libertà condizionale gli fu sempre negata, per la quindicesima e ultima volta nel [[2011]]. In una precedente udienza per la libertà condizionale non aveva mostrato pentimento e si era difeso dicendo che «per una vittima all'esterno, è questione di una volta, di un'ora o di un minuto, ma per una persona in galera è per sempre».<ref>Joe Mahoney, "{{cita testo|url=http://www.nydailynews.com/front/story/388433p-329502c.html|titolo=Kitty's Killer Denied Parole — Again|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070128105925/http://www.nydailynews.com/front/story/388433p-329502c.html |postscript=nessuno}}," "New York Daily News", 4 febbraio [[2006]].</ref>
== Impatto sull'opinione pubblica ==
La storia dell'assassinio di Kitty Genovese divenne esemplificativo dell'atteggiamento di [[apatia (psicologia)|apatia]] nei confronti degli altri, mostrato dalla gente di New York, dall'[[Stati Uniti d'America|America]] urbana, o in generale dall'[[Homo sapiens|umanità]]. In particolare molto di questo inquadramento dell'evento fu dovuto alla pubblicazione sul ''[[New York Times]]'' del 27 marzo [[1964]] (due settimane dopo l'omicidio) di un articolo investigativo<ref>Martin Gansberg, "{{cita testo|url=http://www.selu.edu/Academics/Faculty/scraig/gansberg.html|titolo=Thirty-Eight Who Saw Murder Didn't Call the Police|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070706041006/http://www2.selu.edu/Academics/Faculty/scraig/gansberg.html |postscript=nessuno}}," New York Times, 27 marzo [[1964]].</ref> firmato da Martin Gansberg, intitolato ''"Trentasette che hanno visto l'omicidio non hanno chiamato la polizia"'' (il numero venne innalzato in seguito a 38)<ref name=":1964" />. La visione pubblica della storia si cristallizzò attorno a una citazione riportata dall'articolo, proveniente da un non identificato personaggio del vicinato, che vide parte dell'attacco ma che, deliberatamente, prima di sollecitare un altro vicino a chiamare la polizia, non volle ''«restare coinvolto»''.
Altri rapporti, citati da [[Harlan Ellison]] nel suo libro, ''Harlan Ellison Watching'', affermarono che un uomo alzò il volume della radio per non sentire le urla di Genovese. Ellison dice che il verbale che ha letto ha attribuito la non volontà di ''«restare coinvolti»'' a quasi tutti i trentotto che presumibilmente assistettero all'omicidio.<ref>Ellison, Harlan (1983). "100: March 26, 71". ''The Other Glass Teat''. Ace. p. 383.</ref>
Mentre i vicini della Genovese erano diffamati dall'articolo, "''38 spettatori che se ne sono stati con le mani in mano''" è un concetto probabilmente fuorviante. L'articolo comincia con:
{{Citazione|Per più di mezz'ora trentotto rispettabili cittadini, rispettosi della legge, hanno osservato un killer inseguire e accoltellare una donna in tre assalti separati a Kew Gardens.}}
L'incipit è evocativo, ma probabilmente inaccurato rispetto ai fatti, in quanto risulta che nessuno dei testimoni ha verosimilmente osservato gli attacchi nella loro interezza. A causa della configurazione del complesso edilizio e del fatto che gli attacchi si sono svolti in diversi luoghi, nessun testimone sembra aver osservato l'intera sequenza. La maggior parte ha soltanto ascoltato o assistito a spezzoni dell'episodio senza comprenderne la gravità, alcuni hanno visto solo piccole parti dell'aggressione iniziale, e nessun testimone ha affermato di aver visto direttamente lo stupro e l'attacco in un vestibolo esterno che si concluse con la morte di Genovese.<ref name=":1" />
Ciò nondimeno, l'attenzione dei media indusse la riforma del sistema di pronto intervento telefonico della polizia di New York, che era spesso inefficiente e indirizzava il chiamante al dipartimento sbagliato. Inoltre, alcune comunità organizzarono programmi di vigilanza di quartiere e iniziative analoghe per gli appartamenti, al fine di aiutare le persone in pericolo.
Secondo un articolo del ''New York Times'' pubblicato il 28 dicembre [[1974]], dieci anni dopo il delitto Genovese, la venticinquenne Sandra Zahler fu percossa a morte nel primo mattino del giorno di [[Natale]], in un appartamento dell'edificio affacciato sul sito dell'uccisione di Kitty Genovese. I vicini dissero ancora di aver sentito grida e «feroci colluttazioni» ma non avevano fatto nulla.<ref>Robert D. McFadden, "{{cita testo|url=http://select.nytimes.com/gst/abstract.html?res=F30614FD355F107A93C5AB1789D95F408785F9|titolo=A Model's Dying Screams Are Ignored At the Site of Kitty Genovese's Murder|postscript=nessuno}}", ''New York Times'' 27 dicembre [[1974]], recuperato il 7 marzo [[2007]].</ref>
=== Gli studi di Latané e Darley ===
Il famoso servizio del giornale dette l'avvio anche a serie indagini di [[psicologia sociale]] sull'effetto ''bystander'' (''[[effetto spettatore]]''). Gli psicologi sociali [[Bibb Latané]] e [[John Darley]] iniziarono una serie di ricerche sui motivi per cui non sempre le persone intervengono di fronte alle emergenze. I risultati dei loro studi, pubblicati nel libro ''The unresponsive bystander: Why doesn't he help?'', portarono all'elaborazione di concetti come l'[[ignoranza pluralistica]] e la [[diffusione di responsabilità]].<ref>Zimbardo, Philip. {{cita testo|url=http://www.bystanderrevolution.org/watch/Bystander+Revolution%3A+Dr.+Philip+Zimbardo+%7C+The+Bystander+Effect/wW2xszD-zBM|titolo="Dr. Philip Zimbardo on the bystander effect and the murder of Kitty Genovese."|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160426165518/http://www.bystanderrevolution.org/watch/Bystander+Revolution:+Dr.+Philip+Zimbardo+%7C+The+Bystander+Effect/wW2xszD-zBM |postscript=nessuno}}. ''www.bystanderrevolution.org''. Bystander Revolution. accesso 18 December 2014.</ref>
== Nella cultura di massa ==
=== Cinema ===
* Una scena del film ''[[Halloween - La notte delle streghe|Halloween]]'' (1978) di [[John Carpenter]], in cui Laurie Strode (interpretata da [[Jamie Lee Curtis]]) chiede aiuto mentre viene inseguita da Michael Myers, ma è ignorata dai vicini, potrebbe essere ispirata all'attacco a Genovese.<ref>{{Cita news|url=http://halloweenmovie.wikia.com/wiki/Laurie_Strode|titolo=Laurie Strode|pubblicazione=Halloween Series Wiki|accesso=9 dicembre 2016}}</ref>
* Nel cortometraggio sperimentale del 1980 ''[[Groping (film)|Groping]]'' del regista [[Alex Proyas]] si rivede l'omicidio dando una diversa spiegazione sul non intervento dei testimoni.
* Il film ''[[The Boondock Saints - Giustizia finale]]'' del 1999 inizia con un predicatore che utilizza la storia dell'assassinio di Kitty Genovese in un sermone per illustrare l'idea che osservare passivamente un delitto è criminale come commettere il delitto stesso, o forse persino di più.
*Nel film del 2015 ''[[The Witness (film 2015)|The Witness]]'' viene riesaminato l'omicidio con interviste ai famigliari di Genovese e del suo assassino.
===
* Nella pubblicazione a fumetti della serie ''[[Watchmen]]'', una donna di nome Kitty Genovese viene uccisa nelle stesse circostanze dell'omonima reale. L'omicidio ispirerà Walter Kovacs a diventare [[Rorschach (personaggio)|Rorschach]] e a combattere il crimine; la donna non aveva mai ritirato un tessuto ordinato alla sartoria dove lavorava Walter che verrà poi utilizzato dallo stesso per creare la sua caratteristica maschera.
=== Letteratura ===
* [[Harlan Ellison]] ha basato sulla morte di Genovese e sui rapporti dell'inattività volontaria dei suoi vicini ''The Whimper of Whipped Dogs'', una storia che vinse il premio [[Edgar Allan Poe]] e fu inclusa nell'antologia ''Deathbird Stories'' pubblicata nel 1975
* Il romanzo ''Victims'' di [[Dorothy Uhnak]] (1985) è ispirato al delitto Genovese.<ref>{{Cita web|url=https://www.goodreads.com/book/show/2755446-victims|titolo=Victims|sito=Goodreads|accesso=9 dicembre 2016}}</ref>
*Il romanzo di [[Didier Decoin]] ''Est-ce ainsi que les femmes meurent?'' (2009) è basato sull'omicidio di Kitty. Nel 2012 ne è stato tratto il film ''[[38 testimoni|38 témoins]]'' diretto da [[Lucas Belvaux]].<ref>{{Cita web|url=http://www.babelio.com/livres/Decoin-Est-ce-ainsi-que-les-femmes-meurent-/115791|titolo=Est-ce ainsi que les femmes meurent ? - Didier Decoin - Babelio|accesso=9 dicembre 2016}}</ref>
=== Musica ===
* Il celebre brano ''[[The Sound of Silence]]'' del 1965 del duo folk [[Simon & Garfunkel]] è stato da molti interpretato come un riferimento all'omicidio di Kitty Genovese<ref>{{Cita libro|autore=Nicholas E. Tawa|titolo=Supremely American: Popular Song in the 20th Century|url=https://archive.org/details/supremelyamerica0000tawa_q7c9|anno=2005|editore=Scarecrow Press|p={{cita testo|url=https://archive.org/details/supremelyamerica0000tawa_q7c9/page/171|titolo=171|postscript=nessuno}}}}</ref>. Seppur la teoria non fu mai confermata dagli autori, il successo del brano potrebbe essere stato favorito anche dall'impatto mediatico che il caso ebbe sull'opinione pubblica<ref>{{Cita libro|autore=James E. Perone|titolo=Smash Hits: The 100 Songs That Defined America|anno=2016|editore=Greenwood|p=189}}</ref>.
* Il cantante folk [[Phil Ochs]] allude al delitto Genovese nella canzone ''Outside a Small Circle of Friends'' inclusa nell'album ''[[Pleasures of the Harbor]]'' (1967). Racconta cinque diverse situazioni che dovrebbero richiamare l'attenzione del narratore e invitarlo ad agire, ma ognuno dei casi si conclude col verso "I'm sure it wouldn't interest anybody outside of a small circle of friends" (''Sono sicuro che non interesserebbe a nessuno al di là di una piccola cerchia di amici'').<ref>{{Cita libro|nome=Unterberger, Richie,|cognome=1962-|titolo=Eight miles high : folk-rock's flight from Haight-Ashbury to Woodstock|url=https://www.worldcat.org/oclc/51445570|data=1º gennaio 2003|editore=Backbeat Books|oclc=51445570}}</ref>
*[[Mimi Fariña]], una popolare cantante folk di quegli anni, ha scritto una canzone intitolata ''In The Quiet Morning'', ispirata alla morte di Kitty, ma che fu successivamente dedicata a [[Janis Joplin]]. La canzone venne eseguita ed inclusa nel disco ''[[Come from the Shadows]]'' del 1972 da sua sorella [[Joan Baez]].
=== Radio ===
* Poco dopo l'omicidio di [[Meredith Hunter]] all'[[Altamont Free Concert]] del 1969, la KSAN, una popolare trasmissione radiofonica dell'area di [[San Francisco]], ne discusse in un programma di quattro ore aperto alle telefonate del pubblico. Una donna chiamò e diede dettagli sul comportamento violento degli [[Hells Angels|Hell's Angels]] assoldati come security al concerto, in cui nessun partecipante reagì per la paura. Raccontò inoltre che tentò di denunciare la violenza del gruppo di bikers ma venne zittita dai presenti per paura di ritorsioni. In risposta alla testimonianza, il conduttore Scoop Nisker menzionò l'effetto spettatore e la vicenda di Kitty Genovese<ref>{{Cita web|url=https://www.youtube.com/watch?v=JUlyVSfhgaM|titolo=KSAN's Post-Altamont Broadcast|sito=Youtube|editore=dal DVD di Gimme Shelter}}</ref>.
=== Teatro ===
*Nel 2005 una pièce teatrale, ''The Witnesses of Kitty Genovese'' di J.R. Teeter, sull'ultima notte della vita della ragazza, è stata distribuita e vista in produzioni off-Broadway.<ref>{{cita testo|url=http://www.breadandwatertheatre.org/now_playing.htm|titolo=Bread and Water Theatre|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070708220727/http://www.breadandwatertheatre.org/now_playing.htm}}</ref>
=== Televisione ===
* Nell'episodio undici della [[Episodi di Perry Mason (nona stagione)|nona stagione]] della serie televisiva ''[[Perry Mason (serie televisiva)|Perry Mason]]'', "The Case of the Silent Six" (andato in onda originariamente il 21 novembre del 1965), viene raccontata la brutale aggressione ad una ragazza le cui urla vengono ignorate dai sei residenti del suo condominio, facendo riferimento alla vicenda.
* Un film per la TV del 1975, ''[[Death Scream]]'', è liberamente ispirato all'omicidio di Kitty Genovese.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Richard T.|cognome=Heffron|nome2=John P.|cognome2=Ryan|nome3=Phillip|cognome3=Clark|data=26 settembre 1975|titolo=Death Scream|accesso=9 dicembre 2016|url=https://www.imdb.com/title/tt0072857/}}</ref>
*Un episodio del 1996 della serie televisiva ''[[Law & Order]]'', intitolato ''Remand'', è genericamente basato sul caso Genovese.
*In un episodio della serie televisiva ''[[Nip/Tuck]]'' una paziente, con tono aspro, fissa un appuntamento sotto il nome di Kitty Genovese; questa paziente fissa altri appuntamenti con il nome di vittime famose di omicidi, sia reali sia inventate.
*Nella serie televisiva prodotta da [[HBO]], ''[[Girls (serie televisiva)|Girls]]'', nell'episodio sette della quinta stagione andata in onda nel [[2016]], uno dei protagonisti, Adam, è impegnato in una commedia teatrale basata sulla narrazione della storia di Kitty Genovese.
== Note ==
Riga 88 ⟶ 103:
== Bibliografia ==
*
*
== Voci correlate ==
* [[911 (numero di emergenza)]]
* [[Effetto spettatore]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita news |autore=Arianna Marchente |url=https://www.ilpost.it/2016/04/06/omicidio-kitty-genovese/ |titolo=La storia di Kitty Genovese |pubblicazione=[[Il Post]] |editore= |data=6 aprile 2016}}
* {{Cita news |autore=Annamena Mastroianni |url=https://www.v-news.it/lassassinio-di-kitty-genovese/ |titolo=L’assassinio di Kitty Genovese |sito=V-News |editore= |data=3 febbraio 2021}}
* {{Cita news |autore=Annalisa Lo Monaco |url=https://www.vanillamagazine.it/l-omicidio-di-strada-di-kitty-genovese-porto-allo-studio-de-l-effetto-spettatore/ |titolo=L’Omicidio di strada di Kitty Genovese portò allo studio de l'”Effetto Spettatore” |sito=Vanilla Magazine}}
* {{Cita web|autore=Alessandro Cuminetti|url=https://www.psicosocial.it/kitty-genovese-effetto-spettatore/|titolo=Kitty Genovese: l’effetto spettatore in psicologia sociale|sito=PsicoSocial.it}}
{{Portale|storia|Stati Uniti d'America}}
[[Categoria:Italoamericani]]
[[Categoria:Morti pugnalati]]
[[Categoria:Psicologia sociale]]
[[Categoria:Casi di omicidio negli Stati Uniti d'America]]
| |||