Utente:Roberto Bertini/Sandbox/Osvaldo Pesce: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
|||
(199 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate) | |||
Riga 8:
| Attività = politico
| Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , Segretario generale del [[Partito Comunista Unificato d'Italia]] e direttore del periodico [[Linea proletaria]]
}}
Nato da padre, tecnico delle ferrovie, di cultura [[Laico|laica]], e da madre cattolica, coniugato nel 1964 con tre figli. fino da giovanissimo percepisce come ingiusti diversi aspetti della [[società]] e per questo entra, nel [[1956]], nella [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI,]] e pochi mesi dopo nel [[Partito Comunista Italiano|PCI]]
A questo punto
▲Nato da padre, tecnico delle ferrovie, di cultura [[Laico|laica]], e da madre cattolica, fino da giovanissimo percepisce come ingiusti diversi aspetti della [[società]] e per questo entra, nel 1956, nella [[Federazione Giovanile Comunista Italiana|FGCI,]] e pochi mesi dopo nel [[Partito Comunista Italiano|PCI]]; in quell'anno fatti di grande rilievo, quali il [[XX Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica|XX Congresso del PCUS,]] con la denuncia da parte di Krusciov, dei "cosiddetti crimini di Stalin" e i [[Rivoluzione ungherese del 1956|Fatti d'Ungheria]], crearono una crisi all'intero del Campo socialista e nel Partiti comunisti di tutto il mondo.
Per contrastare l'opposizione interna in quegli anni (1962-1964) si verificò il fenomeno delle "lettere anonime": lettere inviate da dirigenti del PCI a militanti che erano su posizioni critiche verso la politica revisionista del PCI, ed in cui venivano ventilata l'illusione che la linea politica sarebbe stata mantenuta grazie a [[Pietro Secchia]] ed altri nell'ambito del marxismo-leninismo<ref>{{Cita libro|autore=Walter Tobagi|titolo=storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia|editore=Sugar Editore|anno=1970|città=milano|p=30}}</ref>.
▲Nel mesi successivi al [[XX Congresso del Partito Comunista dell'Unione Sovietica|XX del congresso PCUS]] del 1956, matura nel PCI l'opposizione alla [[Destalinizzazione|destalinizzazone]] ed alla teoria della via pacifica al socialismo, cui anche lui aderì; nel 1962 favorì la presa di posizione critica della FGCI di Milano contro le posizioni togliattiane di riavvicinamento verso Tito. Nel dicembre1962 quando la relazione del delegato cinese al X congresso del PCI, che contestava le dichiarazioni ufficiali del PCI sulla coesistenza pacifica e sulla destalizzazione, non fu pubblicata sull'Unità, Pesce, insieme ad altri, ne fece una pubblicazione che distribuì tra gli iscritti al partito. Fu poi invitato, nel 1963, dal Partito comunista cinese, per i festeggiamenti del 1° ottobre, in quanto espressione del dissenso nascente nel PCI<ref>{{Cita libro|titolo=Roberto Niccolai, Parlando di rivoluzioni. Citato pag. 99}}</ref>. Queste sue posizioni ebbero delle reazioni all'interno della federazione comunista di [[Milano]] e "gli fu imposto un aut-aut<ref>Pesce scrive: "il centralismo democratico si basa su una linea corretta e non su una linea errata, con varie promesse anche di carriera"{{Cita libro|titolo=|p=99|cid=Roberto Niccolai Parlando}}</ref>" in nome del [[centralismo democratico]]<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Niccolai|titolo=Parlando di rivoluzioni|anno=1998|editore=Centro di Documentazione Pistoia Editrice|città=pistoia|p=99|pp=|cid=Roberto Niccolai, Parlando|ISBN=8885641709}}</ref>, ed al suo rifiuto di cambiare posizioni fu radiato dal PCI poche settimane dopo il suo ritorno dalla Cina.
▲A questo punto O. Pesce cercò di stabilire relazioni con i vari gruppi o singoli che, critici verso le posizione del partito comunista italiano, volevano affermare la persistente legittimità storica di un percorso di Rivoluzione Socialista per l'Italia e denunciavano la natura borghese del revisionismo dei vari Togliatti, [[Luigi Longo]], [[Berlinguer Enrico|Enrico Berlinguer]], [[Giorgio Amendola]], [[Giorgio Napolitano]], [[Pietro Ingrao]], [[Giancarlo Pajetta]], ecc.
== il nuovo partito ==
Successivamente egli ritiene necessario puntare alla ricostruzione di un Partito dato che a suo parere "la classe operaia non può rimanere senza il suo partito e i comunisti non possono rimanere come cani sciolti; si devono mettere insieme cercando di costruire una linea e fissare bene gli elementi di principio".<ref>{{Cita libro|titolo=Roberto Niccolai, Parlando di rivoluzioni, citato pag. 99}}</ref> Nel 14 e 16 ottobre 1966, a Livorno venne quindi costituto il [[Partito Comunista d'Italia (marxista-leninista)|Partito Comunista (marxista-leninista) d'Italia]], con [[Nuova Unità]] come suo organo di stampa. La segreteria fu composta da [[Fosco Dinucci]], Osvaldo Pesce, Livio Risaliti, con Fosco Dinucci segretario<ref>La stampa da notizia dell'evento con cronache stringate e poco significative. Dura fu invece la reazione dell'[[Unità]] - organo del PCI - che titolò "Sconcia provocazione anticomunista a Livorno" {{cita libro!titolo0Storia del movimento studentesco e dei marxisti - leninisti in Italia|Tobagi||editore_Sugar Editore|nome=Walter|citt=Milano|anno=1970|pp=48-49}}.</ref>. Il nuovo partito intercetta i nuovi movimenti delle lotte operaie, contedine e studentesche di quegli anni<ref>{{Cita libro|autore=Renzo del Carria|nome=Renzo del Carria|titolo=Proletari senza rivoluzione. vol. V (1950-1975)|ed=Savelli|collana=cultura politica|annooriginale=1977|anno=1977|città=roma}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Comitato politico nazionale per la convocazione del 2° congresso del PC(ml) d'I|titolo=La lotta dei marxisti-leninisti per il partito|accesso=dicembre 1976|edizione=Supplemento a Linea Proletaria, anno 1°, n. 3|p=pag. 33}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia|edizione=Sugar|collana=Problemi e Documenti|dataoriginale=|annooriginale=1970|città=milano|p=|pp=48}}</ref>; a Milano aveva una presenza alla [[Magneti Marelli]] e riuscì a riorientare i contenuti e le forme delle lotte organizzate dal PCI e dalle [[CGIL]] ottenendo che i lavoratori facessero propri i suoi slogan e le sue parole d'ordine; fu anche il primo partito capace di mobilitare il [[movimento studentesco]] alla [[Statale di Milano.]]<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Niccolai|titolo=Parlando di Rivoluzioni|edizione=Centro di documentazione di Pistoia - Editrice|collana=per il "68|dataoriginale=dicembre 1998|città=Pistoia|p=101}}</ref>; nel sud seppe mettersi alla testa dei contadini di [[Cutro]], di [[Fondi]], di [[Battipaglia]], di [[Crotone]] e di altre realtà esprimeva il malcontento per una riforma agraria fallita<ref>{{Cita libro|autore=Renzo del Carria|titolo=Proletari senza Rivoluzione, vol. V|edizione=Savelli|dataoriginale=dicembre 1977|città=Roma|p=126}}</ref>.<ref>{{Cita libro|autore=roberto niccolai|titolo=parlando di rivoluzioni|p=cit. pag. 101}}</ref>
In importante riconoscimento internazionale al nuovo partito viene dato Il 13 agosto del 1968 quando una delegazione del PC(m-l)d'I composta da lui, Dino Dini, in membri dell'Ufficio Politico e del CC incontra [[Mao tse tung]], [[Chou En-lai]], [[Chen Po-ta]], [[Kang Sheng]], [[Chiang Ching]] (moglie di Mao) e [[Yao Wen-yuan]]<ref>Il 13 agosto 1968, il [[Quotidiano del Popolo]], organo del [[Partito Comunista Cinese]], da notizia che "Il compagno Mao tse tung ha ricevuto la delegazione italiana </ref><ref>O. Pesce ricorda che in quell'incontro parlò prevalentemente il presidente Mao ed una delle cose che più gli erano rimaste impresse è che questi sostenne, contrariamente a quanto si pensava in [[Occidente]], che in Cina era esistita la socialdemocrazia; ma che questa era una corrente del Partito Comunista Cinese. cita libro|titolo=Parlando di rivoluzioni|nome=Roberto |cognome=Niccolai|editore=Centro di documentazione Pistoia Editrice |città=Pistoia |anno=1998 |p=100</ref>. Pochi giorni dopo il 21 agosto le truppe del Patto di Varsavia invasero la Cecoslovacchia; la reazione del Partito fu durissima accusando l'URSS di socialimperialismo e criticando di Dubcek<ref>{{Cita libro|titolo=storia del movimento studentesco e dei marxisti-leninisti in Italia.}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Gianni Cervetti|altri=|titolo=L'oro di Mosca|edizione=Baldini&Castoldi|dataoriginale=1999|editore=Baldini&Castoldi|città=Milano}}</ref>.
.<ref>{{Cita libro|autore=Ugo Finetti|titolo=Botteghe Oscure|edizione=ARES|collana=Faretra|data=2016|pp=75-77}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Ugo Finetti, idem, pag. 82, n.|titolo=Botteghe Oscure}}</ref>
Alcune settimane dopo quell'incontro in Cina, si scateno nel Partito la scissione di quella che si autodefinì "[[Linea rossa (disambigua)|Linea Rossa]]", la cui posizione era di considerare come forze antipopolari solo quelle legate alla destra [[DC]], alla destra socialdemocratica e al [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]] e ammetteva alleanza con il PCI in situazioni specifiche quali le elezioni politiche. La suo linea politica si sostanziava nello slogan "uniti si, ma contro la DC". e negava la posizione di Pesce che riteneva funzionali al capitale le posioni del PCI e della triplice sindacale<ref>{{Cita libro|autore=Renzo del Carrio. Op. cit. pag. 32|titolo=Proletari senza rivoluzione}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Proletari senza rivoluzione}}</ref><ref>{{ Sono estremamente significative, per una comprensione non superficiale, della realtà politica italiana a cavallo tra gli anni "60 e "70 le affermazioni di di Federico Umberto D'Amato, capo indiscusso dell'Ufficio Affari Riservati del Viminale (ministero degl interni), che auspica il "Compromesso Storico" promosso da BerlinguerCita libro|autore=Giacomo Pacini|titolo=il cuore occulto del Potere|edizione=Nutrimenti|collana=igloo/inchiesta|dataoriginale=maggio 2010|p=96}}</ref>
<ref>{{Cita libro|autore=Roberto Niccolai, op. cit. pag. 103|titolo=Parlando di Rivoluzioni}}</ref>
In quello stesso periodo [[Giovanni Ventura]] si consulta con Alberto Sartori, promotore della scissione della "linea rossa", e con Antonio Massari circa l'opportunità di far uccidere O. Pesce o di eliminarlo politicamente facendo trovare a casa sua dei documenti segreti della [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]] e così farlo arrestare.<ref>{{Cita libro|autore=Odoardo Ascari|titolo=ACCUSA: Reato di strage. "la storia di Piazza Fontana"|edizione=Editoriale Nuova|dataoriginale=1979|p=285}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Paolo Cucchiarelli|titolo=Il segreto di Piazza Fontana|edizione=Ponte alle Grazie|collana=inchieste|annooriginale=2009|p=344}}</ref>.<ref>{{Cita libro|autore=Comitato Politico Nazionale per la convocazione del 2° congresso del PC(m-l)dI|curatore=Supplemento a Linea Proletaria, anno 1 n. 3|titolo=La lotta dei Marxisti-Leninisti per il Partito|accesso=dicembre 1976}}</ref>
==Note==
<references
domande:[http://lavoropolitico.it/nu.htm]
|