Vittorio Gasparini: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 10 agosto
|AnnoMorte = 1944
|Attività = partigiano▼
|Epoca = 1900
▲|Attività = partigiano
|Nazionalità = italiano
|Categorie = no
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==La formazione==
Crebbe ad [[Albino (Italia)|Albino]], in provincia di [[Bergamo]], dall'età di sei anni<ref name=calvi>{{cita libro | cognome=Calvi| nome=Angelo | titolo=Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere | editore=TERA MATA | città=Bergamo | anno=2012 |capitolo=Dati biografici }}</ref>. Diplomatosi all'Istituto Tecnico Commerciale a [[Bergamo]], vi si trasferì nel 1932. Iscritto alla
La posizione di questa parte del mondo cattolico è stata definita di “afascismo”, categoria introdotta nella storiografia da [[Renato Moro]], «di presa di distanza dal fascismo stesso senza che ciò si traducesse necessariamente in una opposizione esplicita»<ref name=Giuntella>{{cita libro | cognome=Giuntella| nome=Maria Cristina | titolo=La Fuci tra modernismo, Partito Popolare e fascismo | editore=Studium | città=Roma |anno=2000 }}</ref>, come era stata quella di [[Luigi Sturzo]] ed [[Alcide De Gasperi]], non sostenuta da [[papa Pio XI]].
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Vittorio Gasparini, capitano di complemento degli [[Alpini]] e dirigente industriale, coniugato con Ernestina Marconi nel 1940, padre di Angiola nel 1941, il secondogenito Pietro nascerà due anni dopo, entrò nel 1941 nella direzione amministrativa dello stabilimento di [[Colleferro]] (Roma) del complesso industriale chimico [[Bombrini Parodi Delfino]] (B.P.D.) e per questo fu esonerato dalla chiamata alle armi.
A Roma rimase in contatto con i laureati cattolici e conobbe [[Paolo Bonomi]], altro dirigente amministrativo della B.P.D. e comandante del raggruppamento [[Resistenza romana|bande partigiane]] di Colleferro Carpineto, poi [[Ricompense al valor militare|medaglia di bronzo al valor militare]], partecipe delle riunioni clandestine che, con [[Alcide De Gasperi]], alla fine del 1942 e all'inizio del 1943, portarono alla stesura delle [[Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana]]. Vittorio Gasparini così «fu partecipe» (“Il popolo”, 10 agosto 1945) dell'attività della [[Democrazia Cristiana]] romana.
Dopo l'armistizio dell'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] «si prestava volontariamente a cooperare con il fronte clandestino di resistenza nella [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] (dalla motivazione della [[Medaglia d'oro al valor militare]]), collaborando con il [[Servizio informazioni clandestino]] e con il Servizio Strategico ([[Office of Strategic Services|OSS]]) della [[United States Army North|5ª Armata Americana]]. Nel gennaio 1944 si trasferì in Alta Italia, da aprile in veste di dirigente dello stabilimento B.P.D. di [[Montichiari]] ([[Brescia]]), «come copertura della sua attività clandestina a Milano in «Piazza Fiume»<ref name=Belotti>{{cita libro |cognome=Belotti | nome=Giuseppe |titolo=I cattolici di Bergamo nella resistenza |volume=2 |editore=Minerva Italica |città=Bergamo |anno=1977 }}</ref>. Qui era posto un centro radio, con un apparecchio trasportatovi da Roma, per segnalazioni sull'attività tedesca e sulla produzione industriale bellica a favore degli occupanti e per collegare cellule partigiane del Nord Italia. In questa zona Gasparini compì numerosi viaggi, soprattutto per raccogliere fondi per la resistenza, avendo a disposizione una Fiat e documenti procurati, per lui e per un collaboratore, dottor Beltrami, da un altro dirigente della B.P.D., l'ing. Giovanni “Nino” Cecchini, appartenente alle [[Brigate Fiamme Verdi|Fiamme Verdi]].
Nella terza decade di maggio, il centro radio clandestino di Gasparini fu localizzato, lui arrestato a [[Montichiari]], il collaboratore ing. Bellini a [[Brescia]]; Cecchini il 30 maggio a Milano.
==La passione==
[[File:Ultimi bigliettini di saluto alla famiglia.jpg|miniatura|I bigliettini di saluto, alla figlia, al figlio e alla moglie, da parte di Vittorio Gasparini all'alba del giorno in cui è stato fucilato]]
Nel carcere milanese di [[Carcere di San Vittore|San Vittore]], per una settimana, Gasparini fu sottoposto al digiuno totale. Quindi, forse a seguito di minacce di ritorsioni sui familiari, si assunse ogni responsabilità per il centro radio, scagionando Nino Cecchini. Questi, per altro, dopo violenti interrogatori che ne minarono il fisico, fu scarcerato alla fine di luglio.
Gasparini, affetto da febbri, fu trasferito nell'infermeria del carcere, a fianco del giornalista [[Indro Montanelli]]. La moglie Ernestina, corrompendo una guardia, riuscì a comunicare con lui e a parlargli. Gasparini si fece portare la [[Bibbia]] e l'[[Imitazione di Cristo]]. Forze esterne si preparavano a farlo uscire dal carcere. Per sollecitazioni del generale [[Rodolfo Graziani|Graziani]] e del card. [[Alfredo Ildefonso Schuster|Schuster]], con l'intervento dell'ambiguo doppiogiochista “dottor Ugo”, [[Luca Osteria]], il 1º agosto [[Indro Montanelli|Montanelli]] uscì dal carcere<ref name=Broggini>{{cita libro | cognome=Broggini |nome=Renata |titolo=Passaggio in Svizzera. L’anno nascosto di Indro Montanelli |editore=Feltrinelli |città=Milano |anno=2007}}</ref>.
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La morte dei Quindici a [[Strage di Piazzale Loreto|Piazzale Loreto]] fu celebrata da poeti come [[Alfonso Gatto]], nel dicembre 1944, [[Salvatore Quasimodo]] nell'agosto 1952, [[Franco Loi]], che, adolescente, era stato testimone della strage, nel 1970-1971<ref name=castoldi>{{cita libro | cognome=Castoldi| nome=Massimo | titolo=I martiri di Piazzale Loreto nella memoria di tre poeti: Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo, Franco Loi |editore=«Poetiche», rivista di letteratura | anno= vol.9 n.1 2007}}</ref>.
A Vittorio Gasparini hanno dedicato una via i comuni di [[Albino (Italia)|Albino]], [[Ambivere]], [[Bergamo]] e [[Dalmine]], che ne ricordano periodicamente la figura. Nel 2011 la ricostituita Sezione ANPI di Albino è stata a lui intitolata, insieme con Ercole Piacentini, esponente dell'altro grande movimento culturale e politico, i cui rappresentanti caddero a Piazzale Loreto e che fondò la [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione Italiana]], quello comunista. Nell'ottobre 2012 la Sezione ANPI di Albino ha pubblicato un primo libro di Memorie partigiane, Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere, edizioni Tera Mata<ref name="calvi"/>.
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare alla memoria
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione= Si prestava volontariamente a cooperare con il fronte clandestino di resistenza della Marina Militare raccogliendo ed inviando preziose informazioni militari, politiche ed economiche risultate sempre delle più utili allo sviluppo vittoriose della guerra di liberazione. Arrestato dai tedeschi e torturato per più giorni consecutivi resisteva magnificamente senza mai tradirsi né rivelare segreti a lui noti, addossandosi le altrui colpe e riuscendo con ciò a scagionare un compagno che veniva liberato. Condannato a morte veniva barbaramente fucilato in una piazza di Milano, poco discosta dalla propria abitazione e dai propri familiari.
Elevato esempio di indomito coraggio e di incrollabile forza morale, ammirevole figura di ufficiale e di martire che ha coronato la propria esistenza invocando la Patria. Milano, 1 gennaio - 12 agosto 1944.
|data = <ref>{{cita web|titolo= Vittorio GASPARINI, Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria |url= https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/Gasparinivittorio.aspx |accesso= 30 giugno 2025 }}</ref>
}}
==Note==
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==Bibliografia==
*{{cita libro
*{{cita libro
*{{cita libro
*{{cita libro
*{{cita libro
*{{cita libro|autore=Mario Galati|
*{{cita libro
*Mario Pelliccioli|, ''Resistere nella tormenta. Cattolici e antifascismo|,'' ACLI Bergamo, Bergamo, 2022
*{{cita pubblicazione|autore=Massimo Castoldi|anno=2007| titolo=I martiri di Piazzale Loreto nella memoria di tre poeti: Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo, Franco Loi|editore=«Poetiche», rivista di letteratura|numero=1|volume=9|cid=Castoldi 2007 }}
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Portale|biografie|guerra|seconda guerra mondiale}}
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare]]
[[Categoria:Persone legate agli alpini]]
[[Categoria:Studenti dell'Università Ca' Foscari Venezia]]
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