Antonio Ligabue: differenze tra le versioni
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|Nome = Antonio
|Cognome = Ligabue
|
|Sesso = M
|LuogoNascita = Zurigo
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 1899
|NoteNascita = <ref name="AL">{{Treccani|antonio-laccabue_(Dizionario-Biografico)|LACCABUE (Ligabue), Antonio|autore=Paola Pietrini|accesso=16 settembre 2019}}</ref>
|LuogoMorte = Gualtieri
|GiornoMeseMorte = 27 maggio
|AnnoMorte = 1965
|NoteMorte = <ref name="AL"/>
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = pittore
|Attività2 = scultore
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , tra i più importanti del [[XX secolo]]
|Immagine = Antonio Ligabue.jpg
|Didascalia = Antonio Ligabue negli [[Anni 1950|anni cinquanta]]
}}
== Biografia ==
Antonio Ligabue nacque a [[Zurigo]], in [[Svizzera]], il
Tra il gennaio e l'aprile del
Ma fu solo nel 1928 che, grazie all'incontro con [[Renato Marino Mazzacurati]], che ne comprese l'arte genuina e gli insegnò l'uso dei colori a olio, Ligabue giunse alla scelta di dedicarsi completamente alla [[pittura]] e alla [[scultura]]. Nel 1937 fu ricoverato nell'ospedale psichiatrico San Lazzaro di [[Reggio Emilia]], a causa dei suoi stati maniaco-depressivi, che sfociavano talvolta in attacchi violenti [[autolesionismo|autolesionistici]] o contro altri; in quest'ospedale tornerà altre due volte, dal 23 marzo 1940 al 16 maggio 1941 e dal 13 febbraio 1945 al 6 dicembre 1948. Dopo la sua seconda permanenza in ospedale, venne fatto dimettere dallo scultore Andrea Mozzali, che lo ospitò a casa sua a [[Guastalla]]. Durante la [[seconda guerra mondiale]], fece da interprete alle truppe tedesche. Nel 1945, per aver percosso con una bottiglia un militare tedesco, dovette rientrare un'altra e ultima volta all'ospedale di Reggio Emilia. Uscito dall'ospedale, soggiornò alternativamente presso il ricovero di mendicità Carri di Gualtieri o in casa di amici.<ref name="AL" />
Sul finire degli [[Anni 1940|anni quaranta]], andò crescendo l'interesse della critica nei confronti delle sue opere.<ref name="AL" /> Nel 1957, Severo Boschi, firma de ''[[Il Resto del Carlino]]'', e il fotocronista [[Aldo Ferrari (fotografo)|Aldo Ferrari]] gli fecero visita a Gualtieri: ne scaturì un servizio sul quotidiano con immagini tuttora celebri. Negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] ebbe inizio il periodo più prolifico per l'artista e, dopo la sua presenza in mostre collettive, presero avvio anche le prime mostre personali.<ref name="AL" /> Nel 1955, tenne la sua prima mostra personale a [[Gonzaga (Italia)|Gonzaga]], in occasione della [[Fiera Millenaria]]. Nel 1961 si procedette all'allestimento dell'esposizione alla Galleria La Barcaccia di [[Roma]], che ne segna la consacrazione nazionale. Il 18 novembre 1962 l'artista fu colpito da un'[[emiparesi]] e, dopo essere stato curato in diversi ospedali, trovò nuovamente ospitalità presso il ricovero Carri di Gualtieri, dove morì il 27 maggio 1965.<ref name="AL" />{{citazione|Il rimpianto del suo spirito, che tanto seppe creare attraverso la solitudine e il dolore, è rimasto in quelli che compresero come sino all'ultimo giorno della sua vita egli desiderasse soltanto libertà e amore.|Epitaffio sulla tomba di Antonio Ligabue a [[Gualtieri]]}}
Antonio Ligabue è sepolto nel Cimitero di Gualtieri e sulla sua lapide è posta la maschera funebre in bronzo realizzata da Andrea Mozzali.
== Stile ==
=== Pittura ===
Nei suoi quadri trovarono espressione le sensazioni e i sentimenti che l'artista non riusciva a esprimere con le parole. Non aveva bisogno di modelli e dipingeva attingendo le immagini dalla propria notevole memoria visiva: tutto ciò che cadeva sotto i suoi occhi veniva registrato, rielaborato e riutilizzato all'occorrenza per disegnare scenari dal forte potere evocativo. I ricordi dell'infanzia, i paesaggi, gli episodi quotidiani, i film, le cartoline, i libri divenivano parte del suo patrimonio iconografico. A queste fonti di ispirazione, si accosta una conoscenza più "colta", acquisita da stampe o pubblicazioni d'arte, delle opere di [[Vincent van Gogh]], di [[Gustav Klimt]], dei [[fauves]] e degli [[Espressionismo tedesco (pittura)|espressionisti tedeschi]], con cui alcuni suoi quadri presentano indubbie analogie estetiche e stilistiche.<ref name="AL"/>
Tra i vari soggetti, Ligabue predilige ritrarre animali, sia domestici sia esotici, in situazioni di quiete o di tensione (agguati, aggressioni, lotte); ma sono frequenti nei suoi quadri anche le scene di vita quotidiana (i campi e l'aratura), i paesaggi svizzeri, la caccia.<ref name="AL"/>
I dipinti realizzati da Ligabue tra la fine degli [[Anni 1920|anni venti]] e gli [[Anni 1930|anni trenta]] hanno un impianto piuttosto semplice. I colori sono molto diluiti e spenti, i contorni risultano sfumati e i soggetti dominanti sono sempre gli animali, ma rappresentati statici e di profilo.<ref name="AL"/>
A partire dagli [[Anni 1940|anni quaranta]] l'artista si cimentò nella produzione di autoritratti, nei quali si raffigurava principalmente in posizione pressoché frontale, con il volto girato a sinistra e lo sguardo rivolto a destra, quasi sempre a mezzo busto, dedicando cura alla descrizione dell'abbigliamento e all'espressività, soprattutto degli occhi.<ref name="AL"/>
La produzione pittorica degli anni quaranta è caratterizzata inoltre da un arricchirsi della tavolozza di gamme cromatiche sempre più accese: il colore assume connotazioni espressionistiche e la pennellata diviene più corposa. La staticità iniziale lascia così posto alla rappresentazione del movimento. L'attenzione si concentra sempre più nella definizione dell'immagine in primo piano, mentre lo sfondo è reso con macchie di colore.<ref name="AL"/>
Negli [[1950|anni cinquanta]], il periodo più prolifico, l'uso dei colori ancora accesi, violenti, espressionistici, divenne allora più libero e la linea scura di contorno delle figure in primo piano acquisì maggiore evidenza, quasi a volerle staccare dallo sfondo. Inoltre, divennero più frequenti gli autoritratti a figura intera.<ref name="AL"/>
È inoltre da ricordare che Ligabue non datava le proprie opere e per questo, e gli altri elementi, è difficoltosa la catalogazione della sua opera.<ref name="AL"/>
=== Scultura ===
Parallelamente alla produzione pittorica si colloca quella scultorea. I soggetti delle opere scultoree dell'artista erano ancora una volta gli animali, dapprima rappresentati statici, poi sempre maggiormente resi nel movimento e nella descrizione dei particolari.<ref name="AL"/>
A causa della tecnica adottata, tuttavia, molte delle sculture di Ligabue sono andate perdute: l'artista, infatti, modellava i suoi soggetti con la creta del Po, resa più malleabile attraverso una lunga masticazione; mentre il ricorso alla cottura, che le avrebbe rese meno deperibili, fu un'acquisizione solo degli ultimi anni.<ref name="AL"/>
==Mostre==
Nel 1965, all'indomani della sua morte, gli venne dedicata una retrospettiva nell'ambito della [[IX Quadriennale nazionale d'arte di Roma|IX Quadriennale di Roma]].
Con il patrocinio della [[regione Lombardia]], della [[Provincia di Milano|provincia]] e del [[Milano|comune di Milano]], fu allestita una grande mostra antologica al [[Palazzo dell'Arengario]], dal 28 novembre del 1980 all'11 gennaio del 1981. Nella [[Palazzo Reale (Milano)|sala delle Cariatidi]] furono esposte oltre 150 opere tra [[Dipinto|dipinti]], [[Scultura|sculture]], [[Disegno|disegni]] e [[Puntasecca|puntesecche]], poi raccolte in un dettagliato catalogo con testi di vari critici e intellettuali, come [[Cesare Zavattini]], [[Alberto Bevilacqua]], [[Mario De Micheli]] e [[Raffaele De Grada (scrittore)|Raffaele De Grada]].<ref>Floriano de Santi, ''Il mistero Ligabue'', La Stampa, 2 gennaio 1981, pag. 3.</ref> La suddetta mostra antologica, nello stesso anno e in quello successivo, verrà poi replicata a [[Bordighera]], [[Lugano]], [[Parigi]], [[Strasburgo]] e altre località.
Nel 2002 [[Sergio Negri]], tra i maggiori esperti delle opere di Ligabue, pubblicò il ''Catalogo generale dei dipinti'' (casa editrice Electa Mondadori). Al [[Palazzo Reale di Milano]], tra il 20 giugno e il 4 novembre del 2008, si tenne la più grande mostra monografica sul pittore con oltre 250 opere esposte, organizzata dal Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di [[Parma]].
Nel 2009 il Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue ha organizzato una mostra nell'[[Auditorium Parco della Musica]] di [[Roma]] la mostra con 80 dipinti di Ligabue intitolata "Antonio Ligabue: espressionista contemporaneo" e inaugurata dall'ex [[presidente della Repubblica]] [[Oscar Luigi Scalfaro]].<ref name="fondazioneArchivioLigabue">{{cita web|url=https://www.fondazionearchivioligabue.it/chi-siamo|titolo=Chi Siamo — Fondazione archivio antonio ligabue|accesso=7 marzo 2020|urlmorto=no}}</ref>
Nel 2010 si tenne a Firenze presso la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti la mostra "RUGGITO. Antonio Ligabue: la lotta per la vita" (30 ottobre 2010 - 16 gennaio 2011), che mette a confronto una serie di capolavori documentando la visione esistenziale dell'artista. il Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di Parma inaugura una serie di esposizioni, come sempre documentate, discusse e studiate in specifici cataloghi, sul tema affascinante della "follia" dell'artista, a incominciare nel 2011 dall'antologica intitolata ''Antonio Ligabue. La follia del genio'', che lo stesso Centro Studi infatti realizza, dall'11 marzo al 26 giugno del 2011, presso la [[Fondazione Magnani-Rocca]], a [[Mamiano]] di [[Traversetolo]] (in [[provincia di Parma]]).
Nell'ambito degli itinerari culturali patrocinati da Expo Milano 2015, le opere di Antonio Ligabue assieme a quelle dell'artista Pietro Ghizzardi vengono inserite in tre eventi a cura di Vittorio Sgarbi in qualità di ''Ambasciatore Expo alle Belle Arti'':
* ''Museo della Follia. Antonio Ligabue-Pietro Ghizzardi'', a Palazzo della Ragione di Mantova (18 maggio 2015 - 10 gennaio 2016);
* ''Arte e Follia. Antonio Ligabue-Pietro Ghizzardi'' presso il Labirinto di Franco Maria Ricci (28 maggio - 31 ottobre 2015) a Fontanellato di Parma;
* ''Il tesoro d'Italia'' presso lo spazio Eataly all'Expo di Milano: un'opera di Ligabue viene esposta a rappresentare l'Emilia-Romagna.
Nel 2015, a [[Gualtieri]], a 50 anni dalla sua morte, nasce la ''Fondazione Museo Antonio Ligabue'', che realizza un'antologica con 180 opere dell'artista tra dipinti, disegni, incisioni e sculture. La mostra ''Ligabue, Gualtieri. Il ritorno'' è allestita nel Salone dei Giganti di Palazzo Bentivoglio ed è aperta dal 31 maggio all'8 novembre 2015<ref>{{Cita web |url=http://www.fondazionemuseoligabue.it/ |titolo=Fondazione Museo Ligabue |accesso=30 ottobre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151112000619/http://www.fondazionemuseoligabue.it/ |dataarchivio=12 novembre 2015 |urlmorto=sì }}</ref>. A fronte dell'enorme successo ottenuto dalla mostra, al 31 ottobre {{formatnum:24000}} ingressi, l'apertura viene prorogata all'8 dicembre 2015.
Il tema della follia è stato ripreso e approfondito nel 2016 con la mostra ''Museo della Follia. Antonio Ligabue- Pietro Ghizzardi'', tenutasi a Catania presso Castello Ursino dal 22 aprile 2016 al 12 febbraio 2017.
Nel 2017, a [[Napoli]], la ''Fondazione'' allestisce la mostra «Antonio Ligabue»<ref>{{Cita web|url=http://multimediale.comune.napoli.it/index.php?n=7066|titolo=Ligabue, l'arte e la follia in mostra a Napoli|autore=Comune di Napoli|sito=|lingua=it|accesso=2017-10-17}}</ref> nella [[Cappella Palatina (Napoli)|Cappella Palatina]] del [[Maschio Angioino]], con oltre ottanta lavori dell'artista.
Nel 2017 a Pavia, mostra nelle scuderie del castello.
Nel 2017 nasce a Parma la [[Fondazione Archivio Antonio Ligabue]],<ref>{{Cita web |url=https://www.fondazionearchivioligabue.it/ |titolo=Fondazione archivio antonio ligabue |sito=Fondazione archivio antonio ligabue |lingua=it-IT |accesso=2020-01-23}}</ref> accogliendo interamente l'eredità culturale, promozionale, organizzativa, operativa e scientifica espletata in toto dal Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue a partire dal 1983, anno di fondazione del centro di cui si considera, a tutti gli effetti e per qualsiasi scopo, sia erede sia continuatrice.
Nel 2018, dal 19 gennaio al 17 febbraio, al Museo del Presente di [[Rende]] (in [[provincia di Cosenza]]) si tiene, per la prima volta in [[Calabria]], una mostra monografica sull'artista dal titolo "Antonio Ligabue. Vita, opere e oggetti di un geniale artista"<ref>{{Cita web|url=http://www.mostraligabue.it|titolo=ANTONIO LIGABUE. Vita, opere e oggetti di un geniale artista - Mostra su Antonio Ligabue a Rende|autore=Associazione N.9|accesso=2018-02-09}}</ref>, curata da Alessandro Mario Toscano e Marco Toscano, con più di 40 opere di Ligabue e oltre 30 oggetti personali appartenuti all'artista, organizzata dall{{'}}''Associazione N. 9'' in collaborazione con la Casa Museo Ligabue di [[Gualtieri]].
Nel 2018 si svolge a Mosca, dal 25 gennaio al 20 maggio 2018, la mostra ''Antonio Ligabue – Lo specchio dell'anima'' presso il Museo Statale Centrale della Storia Contemporanea della Russia. L'antologica, a cura di [[Vittorio Sgarbi]] e [[Marzio Dall'Acqua]], è prodotta e organizzata dalla [[Fondazione Archivio Antonio Ligabue]] di Parma. In catalogo testi dei curatori e interventi critici di Alexander Yakimovich e Irina Yazikova.
Nel 2021 al [[Forte di Bard]] viene ospitata una mostra dedicata al pittore, dal titolo ''<nowiki/>'Antonio Ligabue e il suo mondo''', che ripercorre i temi principali cui si è dedicato l'artista: gli animali esotici e feroci e gli autoritratti. Accanto ai dipinti, la mostra dedica uno spazio anche alla scultura, con oltre venti opere bronzee<ref>{{Cita web|url=https://www.fortedibard.it/mostre/antonio-ligabue/|titolo=Antonio Ligabue e il suo mondo - Forte di Bard|lingua=it-IT|accesso=2021-12-13}}</ref>.
Al museo Revoltella di [[Trieste]] dall'8 novembre 2023 fino al 30 giugno 2024 si è tenuta una mostra interamente dedicata all'artista con alcune sue opere.
Dal 3 ottobre 2024 al 16 marzo 2025, le sale di [[Palazzo Pallavicini (Bologna)|Palazzo Pallavicini]] hanno ospitato una grande mostra dedicata ad Antonio Ligabue, oltre 120 opere (di cui 81 dipinti, 14 sculture, 17 disegni e 15 incisioni).<ref>{{Cita web|url=https://www.palazzopallavicini.com/events/mostra-antonio-ligabue/|titolo=Antonio Ligabue mostra|sito=Palazzo Pallavicini|accesso=2025-02-18}}</ref>
Dal 13 giugno al 2 novembre 2025, le sale del [[Palazzo delle Paure]] di [[Lecco]] hanno ospitato la mostra "Antonio Ligabue e l'arte degli Outsider" con 14 opere originali dell'artista.<ref>{{Cita web|url= https://www.clp1968.it/mostra/antonio-ligabue-e-larte-degli-outsider/|titolo= ANTONIO LIGABUE E L’ARTE DEGLI OUTSIDER|sito= clp1968.it|data= 13 giugno 2025|accesso=9 settembre 2025|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20250909085324/https://www.clp1968.it/mostra/antonio-ligabue-e-larte-degli-outsider/|dataarchivio= 9 settembre 2025|urlmorto=no}}</ref>
== Antonio Ligabue nei musei ==
* [[MAGI '900]] di [[Pieve di Cento]] ([[Provincia di Bologna|BO]])
* [[Palazzo della cultura "Pasquino Crupi"]] - Reggio Calabria
* [[Palazzo Pallavicini (Bologna)]]
== Antonio Ligabue nella cultura di massa ==
=== Filmografia, musica e
* Un primo filmato su Ligabue viene realizzato nel 1960 dal regista Rai Pier Paolo Ruggerini col titolo:
* Un secondo documentario su Ligabue (''[[Antonio Ligabue, pittore]]'') fu
* Nel
* [[Augusto Daolio]], dei [[Nomadi (gruppo musicale)|Nomadi]], gli dedicò una canzone intitolata ''Dammi un bacio'', presente nell'album ''[[Gente come noi (Nomadi)|Gente come noi]]'' del
* [[Marco Ongaro]], all'interno dell'album ''[[Dio è altrove]]'' (
* Nel 2009, il Centro Studi & Archivio Antonio Ligabue di [[Parma]] ha coprodotto con [[Rai Trade]] e Officina della Comunicazione un [[film documentario]] del regista [[Salvatore Nocita]] dal titolo ''Antonio Ligabue: fiction e realtà'', con la presenza di [[Flavio Bucci]] in qualità di narratore. Il film è stato presentato in anteprima mondiale al [[Festival Internazionale del Film di Roma]] (15-23 ottobre 2009) e ha partecipato al ''Film, Fashion and Art Fest'' di [[Los Angeles]] (28 febbraio - 6 marzo 2010).<ref name="fondazioneArchivioLigabue" />
* La canzone ''
* Nel 2015 viene realizzato il
*Il 9 maggio 2019, il giornalista [[Carlo Vulpio]] pubblica con la casa editrice [[Chiarelettere]], ''Il genio infelice'', il romanzo della vita di Antonio Ligabue.
* Il 4 marzo 2020 nelle sale cinematografiche italiane esce ''[[Volevo nascondermi]]'', un film sulla vita di Antonio Ligabue interpretato da [[Elio Germano]] con la regia di [[Giorgio Diritti]].
*Nel 2020 [[Renato Martinoni]] pubblica per [[Guanda]] il romanzo biografico ''La campana di Marbach. Antonio Ligabue. Romanzo dell’artista da giovane''.
*L'11 marzo 2022 [[Carlo Corallo]] e [[Murubutu]] pubblicano il brano "Storia di Antonio", in cui viene narrata la vita di Antonio Ligabue.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.lacasadelrap.com/2022/03/11/storia-di-antonio-carlo-corallo/|titolo=La Storia di Antonio narrata da Carlo Corallo e Murubutu|sito=www.lacasadelrap.com|data=2022-03-11|accesso=2025-09-19}}</ref>
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* Mario De Micheli (a cura di), ''Il bestiario di Ligabue scultore'', Edizioni Galleria della Steccata, Parma, 1972.
* ''Dizionario Biografico degli Italiani'', LXIII, Istituto dell'Enciclopedia italiana, Roma, 2004.
* Matteo Smolizza (con il coordinamento di), ''Tutto Ligabue. Catalogo ragionato dei dipinti'', II vol., pp. 560, Augusto Agosta Tota Editore, Parma, 2005.
* Matteo Smolizza (con il coordinamento di), ''Antonio Ligabue, La follia del genio'', pp. 476, Augusto Agosta Tota Editore, Parma, 2011
*
* [[Cesare Zavattini]], ''[https://books.google.it/books?id=_WzhAAAAQBAJ&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false Ligabue]'', introduzione di [[Giovanni Raboni]], saggio introduttivo di [[Marco Vallora]], Bompiani, Milano, 1984/2014.
* Elena Villani, ''Antonio Ligabue: incisioni'', in Catalogo della grafica in Italia n. 17, Giorgio Mondadori, Milano, 1987, pp. 23–37 (catalogo dell'opera incisa).
== Voci correlate ==
* [[Gualtieri]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.fondazionearchivioligabue.it|Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma}}
* {{cita web|http://www.archimagazine.com/bligabu.htm|Antonio Ligabue su Archimagazine}}
* {{cita web|http://www.fondazioneitalia.it/2004/NOTIZIARIO/Sezione_ARTE/Ligabue_nel_quarantesimo_anniversario_della_sua_scomparsa.htm|Scheda della mostra del 2005 a Reggio Emilia e Gualtieri}}
* Recensione della mostra [http://mostreemusei.sns.it/index.php?page=_layout_mostra&id=863&lang=it Antonio Ligabue. La follia del genio] (Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (PR), 12 marzo - 26 giugno 2011)
* {{cita web |1=http://www.marcomarcucci.com/LIGABUE/Ligabue-Biografia/Ligabue-Biografia.html |2=Biografia |accesso=11 febbraio 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150607020406/http://www.marcomarcucci.com/LIGABUE/Ligabue-Biografia/Ligabue-Biografia.html |dataarchivio=7 giugno 2015 |urlmorto=sì }}
* {{cita web|https://it.findagrave.com/memorial/6776100/antonio-ligabue|Cimitero di Gualtieri (RE), tomba di Antonio Ligabue}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|pittura}}
[[Categoria:Pittori naïf|Ligabue]]
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