Combustibile fossile: differenze tra le versioni
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{{NN|geologia|dicembre 2021}}
[[File:Combustibili fossili.png|thumb|
I '''combustibili fossili''' sono [[combustibile|combustibili]] derivanti dalla trasformazione naturale, sviluppatasi in milioni di anni, di [[sostanza organica del terreno|sostanza organica]] seppellitasi sottoterra nel corso delle [[ere geologiche]], in forme molecolari via via più stabili e ricche di [[carbonio]]. Si può affermare che i combustibili fossili costituiscono l'accumulo
== Classificazione ==
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=== Distribuzione riserve di carbone ===
Le principali riserve si trovano negli [[USA|Stati Uniti]], Europa occidentale ([[Regno Unito]], [[Belgio]], [[Francia]] e [[Germania]]), paesi dell'ex Unione Sovietica, [[Polonia]], [[Cina]], [[Australia]], [[Giappone]] e [[India]]. Le riserve di carbone nella loro globalità costituiscono il maggior accumulo di combustibili fossili ancora disponibili per lo sfruttamento. Nei depositi di carbone è possibile, in alcuni casi, il recupero di gas naturale associato ai livelli carboniferi ([[Metano da carbone|CBM]]) e oggi si valuta la possibilità del recupero di questo gas anche in giacimenti carboniferi non economicamente sfruttabili per l'estrazione del carbone e la combinazione dello sfruttamento di questo gas con lo stoccaggio sotterraneo di [[anidride carbonica]]
=== Distribuzione riserve di petrolio ===
[[File:Oil producing countries map-it.svg|thumb|upright=1.4|Mappa dei principali produttori di petrolio a livello mondiale.]]
La geografia delle riserve attuali di petrolio è in evoluzione a causa dello sfruttamento e quindi esaurimento di molti giacimenti situati in aree da tempo sfruttate. Nel 2005 si è calcolato che circa il 27% del petrolio nel mercato provenisse da aree le cui riserve petrolifere erano in diminuzione, tra queste i giacimenti statunitensi e quelli nell
Si stima che fino ad oggi siano stati estratti complessivamente circa 900-1000 miliardi di [[Barile (unità di misura)|barili]], mentre le riserve ancora estraibili si aggirino sui 1000-1500 miliardi di barili.
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Il maggior giacimento di gas si trova a [[Groninga|Groningen]] nei [[Paesi Bassi]], grandi riserve di gas si trovano in [[Siberia]] e in [[Algeria]]. Altre riserve di gas sono associate al petrolio nei giacimenti petroliferi diffusi nel mondo. All'inizio del XIX secolo lo scenario delle riserve mondiali di gas è mutato causa l'inizio dello sfruttamento massiccio dello [[shale gas]]. Tuttavia per il gas vi è il grosso problema del trasporto dello stesso dal luogo di estrazione a quello di utilizzo, e questo oggi rende problematica la commerciabilità, e quindi lo sfruttamento, di grandi volumi di gas che sarebbero estraibili e disponibili in aree logisticamente lontane dai potenziali centri di utilizzo del gas. Per ovviare a queste limitazioni sono in corso di sviluppo progetti di [[Gas naturale liquefatto|liquefazione del gas]].
Sono in fase di esplorazione preliminare le ricerche sul possibile sfruttamento degli "[[Clatrati idrati#Idrati sulla Terra|idrati di metano]]" presenti lungo i margini della [[piattaforma continentale]] oceanica. Nel marzo 2013, al largo del [[Giappone]], nella fossa di Nankai è stato effettuato, con una apposita nave per perforazione offshore, il primo test di produzione di gas da depositi di idrati di metano presenti entro i sedimenti marini. Il test, durato sei giorni, ha prodotto circa 120000 m³ di gas metano, liberato dall'idrato per riduzione di pressione ottenuta con pompa a fondo pozzo, attraverso un [[pozzo]] che è penetrato per circa 300 metri nei sedimenti sul fondo marino, con un sovrastante battente libero d'acqua di circa 1000 metri<ref>[http://energy.gov/sites/prod/files/2013/06/f1/Takami%20Kawamoto%20-%20The%20First%20Offshore%20Production%20Test.pdf Takami Kawamoto ''The First Offshore MH Production Test'' JOGMEC June 7, 2013]</ref><ref>
== Utilizzi ==
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L'utilizzo sistematico dei combustibili fossili risale alla fine del [[XVIII secolo]] con l'inizio della [[rivoluzione industriale]] in [[Europa]] e [[America del Nord]], con il forte incremento di richiesta energetica da parte delle industrie; fino agli [[anni 1950|anni cinquanta]] il fabbisogno energetico era principalmente soddisfatto dall'utilizzo del carbone. La nascita stessa della rivoluzione industriale inglese venne favorita dalla presenza di numerosi giacimenti carboniferi, minerariamente sfruttabili, nel territorio nazionale e l'uso del carbone per il trattamento dei minerali ferrosi iniziò [[Rivoluzione industriale in Inghilterra#Settore metallurgico ed estrattivo|all'inizio del XVIII secolo]].
L'utilizzo dei combustibili fossili come principale risorsa di energia è incrementata notevolmente nel [[XX secolo]], nella seconda metà del quale si è
Oggi i combustibili fossili provvedono a poco più dell'85% del fabbisogno energetico mondiale: di questo il petrolio contribuisce per il 40%,
il carbone per il 26% e il gas naturale (in forte crescita di consumo) per il 23%.<ref>{{Cita|APAT}}.</ref><ref>Altre stime danno percentuali leggermente differenti: 35% petrolio, 24% carbone e 21% gas, che non modificano l'ordine di grandezza dei valori in discussione</ref> Un ulteriore 7% viene ricavato dall'energia nucleare; a questo proposito si osserva che per quanto l'[[uranio]] non possa essere considerato un combustibile fossile, come fornitore di energia faccia parte delle risorse naturali limitate e non rinnovabili.
== Vantaggi e svantaggi ==
I combustibili fossili sono oggi giorno la principale fonte energetica sfruttata dall'umanità, grazie ad alcune importanti caratteristiche che li contraddistinguono:
* sono "compatti", ovvero hanno un alto rapporto energia/volume;
* sono facilmente trasportabili (la trasportabilità del gas naturale è funzione della distanza da compiere e della topografia delle zone attraversate con il [[gasdotto]]);
* sono facilmente immagazzinabili;
* sono utilizzabili con macchinari relativamente semplici;<ref>La complessità dei macchinari cresce se si intendono utilizzare questi combustibili con tecnologie "pulite".</ref>
* costano relativamente poco.<ref>Il loro costo è tuttavia funzione della disponibilità del combustibile sul mercato ed il costo dell'utilizzo aumenta se si devono adeguare le modalità di utilizzo con tecnologie a basso impatto ambientale; da considerare anche eventuali [[sussidi energetici]])</ref>
Hanno per contro importanti svantaggi:
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[[File:Global Carbon Emissions.svg|thumb|upright=1.4|Emissione globale di carbonio emesso sotto forma di [[anidride carbonica]] (CO<sub>2</sub>) come conseguenza dell'uso dei combustibili fossili nel periodo 1800-2007.]]
L'utilizzo dei combustibili fossili contribuisce all'aumento della CO<sub>2</sub> ed al [[riscaldamento globale]].
Gli Stati Uniti contengono meno del 5% della popolazione mondiale, ma a causa delle grandi case e delle automobili private, utilizzano più di un quarto della produzione mondiale di combustibili fossili<ref>{{Cita web|titolo=The State of Consumption Today|url=http://www.worldwatch.org/node/810|editore=Worldwatch Institute|accesso=30 marzo 2012}}</ref>. Negli Stati Uniti, più del 90 % delle [[emissioni di gas a effetto serra]] proviene dalla combustione di combustibili fossili.<ref>[http://www.epa.gov/climatechange/index.html Inventory of U.S. Greenhouse Gas Emissions and Sinks: 1990–1998], Rep. EPA 236-R-00-01. US EPA, Washington, DC</ref> La combustione di combustibili fossili produce anche altri inquinanti atmosferici, come [[ossidi di azoto]], [[biossido di zolfo]], [[composti organici volatili]] e [[metalli pesanti]].▼
Analizzando i dati globali sulle emissioni di CO2, risulta evidente che alcuni Paesi hanno un impatto maggiore rispetto ad altri<ref>{{Cita web|url=https://www.marcodemitri.it/cambiamento-climatico-soluzioni-mobilita-e-trasporti/|titolo=Cambiamento climatico: impegni globali e tecnologie per decarbonizzare mobilità e trasporti. – Marco De Mitri|data=2023-12-06|lingua=it-IT|accesso=2024-01-22}}</ref>. Attualmente, i Paesi che emettono la maggiore quantità di CO2 sono la Cina, gli Stati Uniti e l'India, in quest'ordine. Se si considera invece la quantità complessiva di CO2 emessa in atmosfera nel corso della storia, il quadro cambia. Gli Stati Uniti sono in testa alla lista, seguiti dalla Cina e dalla Russia. Infine, se si esamina l'impatto delle emissioni di CO2 in rapporto alla popolazione, ossia si valuta la quantità di CO2 prodotta per abitante, le nazioni che risaltano sono il Qatar, il Bahrein e il Kuwait.
▲Gli Stati Uniti contengono meno del 5% della popolazione mondiale, ma a causa delle grandi case e delle automobili private, utilizzano più di un quarto della produzione mondiale di combustibili fossili<ref>{{Cita web|titolo=The State of Consumption Today|url=http://www.worldwatch.org/node/810|editore=Worldwatch Institute|accesso=30 marzo 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120424060023/http://www.worldwatch.org/node/810|dataarchivio=24 aprile 2012|urlmorto=sì}}</ref>. Negli Stati Uniti, più del 90
Secondo Environment Canada:
{{Citazione|"Il settore elettrico è unico tra i settori industriali nel suo grande contributo alle emissioni associate con quasi tutti i problemi di aria. La produzione di energia elettrica produce una grande quota di ossidi di azoto canadesi e le emissioni di biossido di zolfo, che contribuiscono allo smog, alle piogge acide e alla formazione delle polveri sottili. Essa è la più grande fonte industriale incontrollata delle emissioni di mercurio in Canada. Inoltre i generatori di energia elettrica che utilizzano combustibili fossili rilasciano anidride carbonica, che può contribuire al cambiamento climatico. Inoltre , il settore ha un impatto significativo sulle acque e l'habitat e delle specie. In particolare, le dighe idroelettriche e i cavi di trasmissione hanno effetti significativi sulle acque e sulla biodiversità".<ref>{{Cita web|url=http://www.ec.gc.ca/energie-energy/default.asp?lang=En&n=C00AD28F-1|titolo=Electricity Generation|accesso=23 marzo 2007|sito=Environment Canada}}</ref>}}
[[File:Carbon Dioxide 400kyr.png|thumb|upright=1.6|Variazioni di anidride carbonica negli ultimi 400
Secondo la scienziata degli Stati Uniti Jerry Mahlman e USA Today: Mahlman, che ha realizzato il linguaggio IPCC usato per definire i livelli di certezza scientifica, afferma che un nuovo studio
La combustione dei combustibili fossili genera [[acido solforico|acidi solforici]], [[acido carbonico|carbonici]], e [[acido nitrico|nitrici]], che cadono sulla Terra come pioggia acida, che incidono negativamente sia sulle aree naturali che sull'ambiente costruito. I monumenti e le sculture in marmo e in pietra calcarea sono particolarmente vulnerabili, poiché gli acidi sciolgono il carbonato di calcio.
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I combustibili fossili contengono anche materiali radioattivi, principalmente l'uranio e il torio, che vengono rilasciati in atmosfera. Nel 2000, circa 12.000 tonnellate di torio e 5.000 tonnellate di uranio sono state rilasciate in tutto il mondo dalla combustione del carbone.<ref>[http://www.ornl.gov/info/ornlreview/rev26-34/text/colmain.html Coal Combustion: Nuclear Resource or Danger] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070205103749/http://www.ornl.gov/info/ornlreview/rev26-34/text/colmain.html |data=5 febbraio 2007 }} – Alex Gabbard</ref> Si stima che nel corso del 1982, la combustione del carbone statunitense abbia rilasciato nell'atmosfera 155 volte la radioattività rilasciata nell'atmosfera dall'[[incidente di Three Mile Island]].<ref>[http://www.physics.ohio-state.edu/~aubrecht/coalvsnucMarcon.pdf#page=8 Nuclear proliferation through coal burning] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090327101806/http://www.physics.ohio-state.edu/~aubrecht/coalvsnucMarcon.pdf |data=27 marzo 2009 }} – Gordon J. Aubrecht, II, Ohio State University</ref>
La combustione del carbone produce anche grandi quantità di [[ceneri pesanti]] e [[ceneri volanti]]. Questi materiali sono utilizzati in un'ampia varietà di applicazioni per circa il 40% della popolazione statunitense.<ref>{{Cita web|autore= American Coal Ash Association
La raccolta, la lavorazione e la distribuzione dei combustibili fossili possono anche creare problemi ambientali. I metodi di [[estrazione del carbone]], in particolare l'estrarlo dalle vette delle montagne e dalle miniere a cielo aperto, hanno impatti ambientali negativi, e l'estrazione petrolifera offshore pone un rischio per gli organismi acquatici. Le [[raffineria di petrolio|raffinerie di petrolio]] hanno anche impatti ambientali negativi, tra cui l'inquinamento dell'aria e dell'acqua. Per il trasporto del carbone è necessario l'utilizzo di locomotive diesel, mentre il petrolio grezzo è tipicamente trasportato dalle navi cisterna, ognuno delle quali richiede la combustione di combustibili fossili aggiuntivi.
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La [[normativa ambientale]] utilizza vari approcci per limitare queste emissioni, come - comando e controllo (che regola la quantità di inquinamento o della tecnologia utilizzata), incentivi economici o programmi volontari.
Un esempio di tale regolamentazione negli Stati Uniti è {{Citazione| "L'
{{cn|In termini economici, l'inquinamento da combustibili fossili è considerata come una [[esternalità]] negativa.
Secondo Rodman D. Griffin
* morte prematura,
*malattie respiratorie acute,
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*bronchite cronica,
*ridotta funzione polmonare.
A causa dei combustibili fossili quindi
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | cognome= Angela | nome= Piero |wkautore= Piero Angela | coautori= Lorenzo Pinna | titolo= La sfida del secolo | editore= Mondadori | città= | anno= 2006 | cid= Angela | url= http://books.google.it/books?id=jgS0AAAAIAAJ| isbn= 88-04-56071-1 }}
* {{cita libro | autore= Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT) | titolo= Energia e radiazioni | editore= | città= | anno= 2006 | cid= APAT | url= http://www.anev.org/wp-content/uploads/2012/05/BSE_ENERGIA1.pdf | isbn= 88-448-0200-7 | accesso= 25 agosto 2013 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20121102003710/http://www.anev.org/wp-content/uploads/2012/05/BSE_ENERGIA1.pdf | dataarchivio= 2 novembre 2012 | urlmorto= sì }}
* {{cita libro | autore= AAVV | titolo= Dizionario Collins dell'ambiente | editore= Gremese Editore | città= | anno= 1998 | cid= Dizionario Collins dell'ambiente | isbn= 88-7742-188-6 }}
* {{cita libro | cognome= Lorenzini | nome= Giacomo | coautori= Cristina Nali | titolo= Le piante e l'inquinamento dell'aria | editore= Springer | città= | anno= 2005 | cid= Lorenzini | isbn= 88-470-0321-0 }}
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== Collegamenti esterni ==
* {{
* {{cita web|https://www.treccani.it/enciclopedia/i-combustibili-fossili-e-il-loro-ruolo-nel-futuro-energetico_(XXI-Secolo)/|Combustibili fossili e il loro ruolo nel futuro energetico -
XXI Secolo (2010)}}
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