Adam Mickiewicz: differenze tra le versioni
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|Nome = Adam Bernard
|Cognome = Mickiewicz
|PreData = [[
|Sesso = M
|LuogoNascita = Zaosie
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|GiornoMeseMorte = 26 novembre
|AnnoMorte = 1855
|Epoca = 1800
|Attività = poeta
|Attività2 = scrittore
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Adam Mickiewicz nacque il 24 dicembre 1798, a [[Zavosse|Zaosie]] (oggi Zavossie) presso la magione paterna, oppure nel vicino villaggio di [[Navahrudak|Nowogródek]], in quella che all'epoca era parte dell'[[Impero russo]] e oggi è la [[Bielorussia]]. Il padre del poeta, Mikołaj Mickiewicz, era un avvocato di provincia, appartenente alla piccola [[Szlachta|nobiltà]] (''Szlachta'')<ref name="cze208">{{cita|Miłosz|p. 208|Miłosz}}.</ref> polacca; la madre, invece, era Barbara Mickiewicz, nata Majewska.
Mickiewicz trascorse la sua giovinezza a Nowogródek, in un ambiente di quiete idilliaca;<ref name="psb694">{{cita|Wyka|p. 694|Wyka}}.</ref> la sua formazione avvenne sotto la guida della madre e di precettori privati. Dal 1807 al 1815 frequentò una scuola [[Ordine dei frati predicatori|
[[File:Dom A.Mickiewicza w Nowogródku.jpg|thumb|La casa di Mickiewicz a Nowogródek|left]]
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Nonostante la distanza, Mickiewicz non mitigò i propri rapporti con i Filomati. Al contrario, costituì nel 1820 addirittura un secondo circolo, quello detto dei Filareti, dalle finalità più radicali e patriottiche. Tuttavia, nel 1823, la polizia di Vilnius (capeggiata da [[Nikolay Nikolayevich Novosiltsev]]) scoprì l'attività di questi gruppi segreti e ne arrestò i membri più autorevoli: fra questi vi era naturalmente anche Mickiewicz, che fu scortato e recluso al monastero basiliano di Vilnius alla fine dello stesso anno, o all'inizio del 1824 (le fonti sono discordi sulla datazione precisa). Dopo sei mesi di prigionia, nei quali vennero esaminate le sue attività politiche, e in particolar modo la sua adesione ai Filomati, Mickiewicz fu espulso dalla Lituania ed esiliato in [[Russia]]. Il decreto fu emesso il 22 ottobre 1824; Mickiewicz attraversò il confine russo l'11 novembre 1824, per poi decidere di recarsi a [[San Pietroburgo]], dove arrivò alla fine del mese. In Russia vi restò per cinque anni, durante i quali l'esule Mickiewicz si stabilì a [[Mosca (Russia)|Mosca]], [[San Pietroburgo]] e [[Odessa]] ([[Crimea]]).<ref name=n695/><ref name="cze218">{{cita|Miłosz|p. 218|Miłosz}}.</ref>
Nella Russia di inizio Ottocento ebbe inizio un'intensissima fase di maturazione poetica: a Mickiewicz vennero infatti aperte le porte dei circoli letterari più prestigiosi, dove si distinse per le sue abilità poetiche. Qui strinse amicizia con le più eminenti personalità del tempo: il giornalista [[Henryk Rzewuski]], la pianista [[Maria Szymanowska]], i poeti [[Alexander Pushkin]] e [[Zinaida Aleksandrovna Belosel'skaja]], ma anche il decabrista [[Kondratij Fëdorovič Ryleev]]. I frutti poetici di queste amicizie furono molteplici: in questo quinquennio furono infatti prodotti i ''Sonetti di Crimea'', il poema patriottico ''Konrad Wallenrod'', e la «[[
Fu proprio grazie a questi sodalizi che Mickiewicz riuscì ad abbandonare la Russia, il 15 maggio 1829.<ref name="psb696"/>
=== Viaggi in Europa ===
[[File:Viale Adamo Mickievicz.jpg|left|Viale Adamo Mickievicz a [[Roma]], ai piedi del [[Pincio]]. Il «poeta e patriota polacco» (come riferisce la targa) visitò l'Urbe nel novembre del 1829 e nell'aprile del 1848 soggiornando in via del Pozzetto (dove esiste una targa che lo ricorda)|thumb]]
Una volta salutati gli amici slavi, Mickiewicz si recò a [[Weimar]], in [[Germania]], il 1º giugno 1829; già una settimana dopo era a [[Berlino]], dove partecipò ad un corso di conferenze tenuto da [[Hegel]]. Nel febbraio 1830 fece affrettatamente sosta a [[Praga]], per poi fare nuovamente ritorno a Weimar, invitato da un [[Goethe]] ormai ottantenne.<ref name="psb696"/>
Lasciata Weimar, il poeta decise di recarsi in [[Italia]]: superò quindi le [[Alpi]], attraverso il [[passo dello Spluga]], e - con la compagnia di un amico di vecchia data, [[Antoni Edward Odyniec]] - visitò [[Milano]], [[Venezia]], [[Firenze]]; si spinse fino a [[Roma]], dove arrivò a novembre.<ref name="psb697">{{cita|Wyka|p. 697|Wyka}}.</ref> Mickiewicz rimase incantato dall'Urbe, che non esitò a definire «la più amabile delle città estere»; in effetti, l'influsso capitolino fu fondamentale nella sua poetica, che si tinse di umori cattolici e religiosi. Nel giugno dell'anno seguente visitò [[Napoli]], subitamente seguita dall'[[Umbria]], la [[Toscana]], [[Genova]] e infine [[Ginevra]], dove incontrò il [[Tre Bardi|Bardo]] [[Zygmunt Krasiński]]. In Svizzera il poeta si infatuò dell'inaccessibile [[Henrietta Ewa Ankwiczówna]], che non
Sempre a Ginevra Mickiewicz venne a sapere della [[rivolta di Novembre]]. La ribellione armata contro il dominio russo lo colse nel profondo, ma per la mancanza di denaro non partì subito per la Polonia, bensì intraprese un lungo giro che lo portò a [[Parigi]], [[Dresda]], [[Lipsia]], e infine a [[Poznań]], dove arrivò nel 1831. Quando giunse a destinazione, tuttavia, l'insurrezione era già stata sedata dalle milizie russe, ed era ormai troppo tardi per prendere parte ai combattimenti. Scosso dall'infelice esito della rivolta, il poeta nel marzo 1832 si recò a [[Dresda]] dove scrisse, vinto dai sussulti d'indignazione, la terza parte degli ''Dziady''.<ref name="psb698">{{cita|Wyka|p. 698|Wyka}}.</ref>
=== Soggiorno a Parigi ===
Il 31 luglio 1832 Mickiewicz si trasferì a [[Parigi]], accompagnato da un ex Filomata, il futuro geologo [[Ignacy Domeyko]]. Nella ''Ville Lumière'' il poeta venne a contatto con l'[[Grande Emigrazione|élite polacca emigrata]]; sotto questi influssi, scrisse articoli per il ''Pielgrzym Polski'' (Il Pellegrino Polacco). Diede inoltre alle stampe la terza parte degli ''Dziady'', scritta (come già accennato) a Dresda, e il [[poema epico]] ''[[Pan Tadeusz]]'' (Signor Taddeo), vero e proprio manifesto della [[letteratura polacca]].<ref name="psb699">{{cita|Wyka|p. 699|Wyka}}.</ref>
[[File:Adam Mickiewicz by Joachim Lelewel.jpg|thumb|Mickiewicz ritratto da [[Joachim Lelewel]]]]
Con ''Pan Tadeusz'' si chiuse l'opera poetica di Mickiewicz.<ref name="cze227">{{cita|Miłosz|p. 227|Miłosz}}.</ref> Il poeta infatti avrebbe scritto altre opere, come ''Zdania i uwagi'' (Sentenze e osservazioni; 1834-40) e la ''Storia polacca'', ma nessuna di queste raggiunse la fama delle precedenti. Questo «silenzio letterario» è stato interpretato in vari modi: potrebbe aver perso il talento, ma più probabilmente incentrò le sue occupazioni sull'insegnamento e sul perfezionamento morale di sé e degli altri polacchi emigrati.<ref name="cze229">{{cita|Miłosz|p. 229|Miłosz}}.</ref>
Il 22 luglio 1834 Mickiewicz si sposò con [[Celina Szymanowska]], figlia di Maria, che il poeta già incontrò in Russia. I due ebbero sei figli: due femmine, Maria e Helena, e quattro maschi, Władysław, Aleksander, Jan e Józef.<ref name="psb699"/> Il matrimonio fu funesto per Mickiewicz: in Celina, infatti, iniziarono a manifestarsi ben presto i segni di uno squilibrio psichico,<ref>{{cita|Twórczość|p. 80|Twórczość}}.</ref> e i vari dissidi coniugali spinsero il poeta a tentare il [[suicidio]], che fortunatamente fallì. Celina sarebbe poi morta il 5 marzo 1855. Questo, in effetti, fu per Mickiewicz un periodo di grande povertà non solo morale ma anche materiale, essendo i suoi guadagni vincolati esclusivamente alla pubblicazione delle sue opere - impresa certamente non redditizia. Ricevette sì supporto monetario dai vari amici e ammiratori, ma questo fu comunque insufficiente per migliorare la sua condizione. A peggiorare la situazione, nonostante i saldi vincoli che ormai legavano il poeta con la [[Francia]], egli non ricevette mai la [[cittadinanza francese]].
Le circostanze si fecero migliori quando il poeta ottenne la cattedra di [[letteratura latina]] all'[[università di Losanna]], in [[Svizzera]].<ref name="psb700">{{cita|Wyka|p. 700|Wyka}}.</ref> Le conferenze ivi tenute ebbero un successo furioso, tanto che nel 1840 gli fu offerta dal ministro [[Victor Cousin|Cousin]] la neo-costituita cattedra di letterature e lingue slave al [[Collège de France]].<ref name="cze230">{{cita|Miłosz|p. 230|Miłosz}}.</ref> Proprio qui il poeta conobbe nel 1841 [[Andrzej Towiański]],<ref name="psb701">{{cita|Wyka|p. 701|Wyka}}.</ref> e stimolato ciascuno dal patriottismo dell'altro, ambedue i conterranei svilupparono una dottrina che professava la fine della [[Grande Emigrazione]] e l'inizio di una nuova era. Insospettito da questo misticismo anti-cattolico, nel 1844 il governo (focalizzato sulla glorificazione di [[Napoleone]]) lo allontanò dal mondo accademico.
=== La Legione polacca ===
La passività di Towiański, che preferiva non affrettarsi nella diffusione del verbo, fu causa di una rottura fra i due amici: ne sorse infatti un'aspra disputa, terminata la quale Mickiewicz abbracciò nuovamente la religione cattolica. Prova di questo riconciliamento fu la fiducia che il poeta pose in [[Papa Pio IX]], cui chiese di supportare la [[Rivoluzione francese del 1848|terza rivoluzione francese]] in nome di tutti gli oppressi.
[[File:Adam
=== Ultimi anni ===
Ritornato a Parigi, Mickiewicz fondò un giornale intitolato ''La Tribune des Peuples'', supportato da un benestante espatriato polacco, [[Ksawery Branicki]].<ref name="psb703"/> Mickiewicz scrisse più di settanta articoli per il ''Tribune'', tutti datati tra il 15 marzo ed il 10 novembre 1849, quando il governo ne vietò la diffusione.<ref name="cze231">{{cita|Miłosz|p. 231|Miłosz}}.</ref> I suoi articoli promuovevano gli ideali [[democrazia|democratici]]; fra le cause perorate, vi era in particolar modo quella italiana di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]], che il poeta conobbe a Milano. Nell'aprile 1852 il Collège de France lo sospese dalle lezioni; lo stesso anno, tuttavia, ottenne un posto presso la [[Bibliothèque de l'Arsenal]].<ref name="psb703"/>
Mickiewicz simpatizzava caldamente per la [[guerra di Crimea]], che aveva dato nutrimento alle sue speranze di una Polonia indipendente, libera dal giogo nemico. Allo scoppio del conflitto, si recò personalmente a [[Istanbul]], con l'amico [[Armand Lévy (giornalista)|Armand Lévy]]. In Turchia Mickiewicz tentò di formare un nucleo
La sua salma fu trasportata a [[Montmorency (Val-d'Oise)|Montmorency]], in [[Francia]], il 21 gennaio 1861 e da lì trasferita nella cripta della [[cattedrale di Wawel]], a [[Cracovia]], il 4 luglio dello stesso anno.<ref name="psb704">{{cita|Wyka|p. 704|Wyka}}.</ref>
== Influenza culturale ==
{{Doppia immagine|destra|Adam Mickiewicz Monument, Kraków.jpg|172|
Figura di spicco del [[Romanticismo in Polonia]], Mickiewicz è rinomato per essere il più illustre dei [[tre Bardi]] (gli altri due erano [[Juliusz Słowacki]] e [[Zygmunt Krasiński]]), ed è considerato unanimemente uno dei maggiori romanzieri polacchi<ref>{{cita|Krzyżanowski|pp.
L'importanza di Mickiewicz va ben oltre la letteratura, tanto che è ricordato anche come eminente politico, patriota e filosofo. Wyka sottolinea che «era un cantore ed un poeta epico per il popolo polacco, ed un pellegrino per la libertà delle nazioni»; gli studiosi, in tal senso, sovente utilizzano l'espressione «culto di Mickiewicz» per riferirsi alla sua fama postuma di «profeta nazionale». Una volta saputo della morte di Mickiewicz, il compagno Krasiński lo pianse sinceramente, tanto che scrisse: «per gli uomini della mia generazione, lui era come il latte, il miele, [...] la ninfa vitale: tutti noi discendiamo da lui». [[Edward Henry Lewinski Corwin]] non esitò nel dire che le sue opere «toccano i cuori polacchi» in modo maggiore rispetto agli altri Bardi, mentre il critico letterario danese [[Georg Brandes]] riteneva le composizioni di Mickiewicz più «salutari» rispetto a quelle di [[Lord Byron]], [[Shakespeare]], [[Omero]] e [[Goethe]].<ref>{{cita|Corwin||Corwin}}.</ref>
Mickiewicz fu celebrato quale grande poeta e filosofo all'unanimità, da letterati polacchi ([[Adam Asnyk|Asnyk]], [[Konstanty Ildefons Gałczyński|Gałczyński]], [[Jarosław Iwaszkiewicz|Iwaszkiewicz]], [[Mieczysław Jastrun|Jastrun]], [[Jan Kasprowicz|Kasprowicz]], [[Jan Lechoń|Lechoń]], [[Maria Konopnicka|Konopnicka]], [[Teofil Lenartowicz]], Norwid, [[Julian Przyboś|Przyboś]], [[Tadeusz Różewicz|Różewicz]], [[Antoni Słonimski|Słonimski]], Słowacki, [[Leopold Staff|Staff]], [[Kazimierz Przerwa-Tetmajer|Tetmajer]], [[Julian Tuwim|Tuwim]], [[Kornel Ujejski|Ujejski]], [[Kazimierz Wierzyński|Wierzyński]], [[Józef Bohdan Zaleski|Zaleski]]) e non ([[Valery Bryusov|Bryusov]], Goethe, Pushkin, [[Ludwig Uhland|Uhland]], [[Jaroslav Vrchlický|Vrchlický]] ed altri).<ref name="psb704"/> A rappresentare la figura del poeta in chiave pittorica, invece, vi furono [[Eugène Delacroix]], [[Józef Oleszkiewicz]], [[Aleksander Orłowski]], [[Wojciech Stattler]] e [[Walenty Wańkowicz]]. A testimonianza del riconoscimento poetico del poeta, in Polonia e Lituania ci sono varie statue a lui dedicate, frutto dello scalpello di eminenti scultori, quali [[Antoine Bourdelle]], [[David d'Angers]], [[Antoni Kurzawa]], [[Władysław Oleszczyński]], [[Zbigniew Pronaszko]], [[Teodor Rygier]], [[Wacław Szymanowski]] e [[Jakub Tatarkiewicz]].<ref name="psb705">{{cita|Wyka|p. 705|Wyka}}.</ref>
[[File:Lviv - Mickewicza - 01.jpg|thumb|[[Piazza Mickiewicz]] a [[Leopoli]]]]
Il culto di Mickiewicz è mantenuto vivo attraverso l'istituzione di vari enti museali e turistici, ubicati in quelle città a lui profondamente legate: a [[Varsavia]],<ref name="psb704"/> [[Vilnius]] e [[Parigi]]<ref>{{cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130508080558/http://en.parisinfo.com/museum-monuments/112/musee-adam-mickiewicz
Le lettere del saggio di [[Zygmunt Bauman]] ''[[Cose che abbiamo in comune]]'' sono 44, in onore a un personaggio creato appunto dal poeta, ''Quarantaquattro'', numero a cui Bauman assocerà «''lo stupore e la speranza che accompagnano l'arrivo della Libertà''»<ref>''[[Cose che abbiamo in comune]]'', Prefazione</ref>.
▲Il culto di Mickiewicz è mantenuto vivo attraverso l'istituzione di vari enti museali e turistici, ubicati in quelle città a lui profondamente legate: a [[Varsavia]],<ref name="psb704"/> [[Vilnius]] e [[Parigi]]<ref>{{cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130508080558/http://en.parisinfo.com/museum-monuments/112/musee-adam-mickiewicz|dataarchivio=8 maggio 2013|url=http://en.parisinfo.com/museum-monuments/112/musee-adam-mickiewicz|titolo=MUSEE ADAM MICKIEWICZ|lingua=en|data=24 marzo 2000|editore=en.parisinfo.com}}</ref> esistono dei musei dedicati ad Adam Mickiewicz. La casa ove nacque, a Nowogródek, pure è stata destinata a sede museale; anche [[Istanbul]], nonostante sia stata visitata fugacemente dal Mickiewicz, ha voluto identificare in un edificio la residenza turca del poeta polacco.<ref name="psb704"/>
== Etnia ==
[[File:LT-1998-50litų-Mickevičius-b.png|thumb|Moneta di cinquanta [[Litas lituano|litas lituani]], recante il volto di Mickiewicz]]
Adam Mickiewicz (che, ricordiamo, scriveva in [[lingua polacca]]), è unanimemente considerato un poeta polacco.<ref>{{cita|Murray|p. 739|Murray}}.</ref> Alcuni autori lo descrivono come «polacco-lituano», o addirittura «bielorusso-polacco».<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://un.by/en/aboutbelarus/culture/|editore=Nazioni Unite|titolo=United Nations in Belarus – Culture|accesso=12 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110706163141/http://un.by/en/aboutbelarus/culture/|urlmorto=sì}}</ref> ''The Cambridge History of Russia'', invece, riconosce che il poeta era polacco, ma individua le sue origini nel ramo «lituano-bielorusso (e forse ebreo)». Secondo lo storico bielorusso [[Rybczonek]], la madre di Mickiewicz aveva origini [[Tatari|tatare]].
Alcune fonti riportano che la madre del poeta, invero, discendeva da una famiglia ebrea convertita al cattolicesimo, mentre altri ritengono questo improbabile. Lo storico polacco [[Kazimierz Wyka]], nel suo dizionario biografico ''Polski Słownik Biograficzny'', ritiene che questa ipotesi, basata sulla diffusione che il cognome della genitrice - Majewska - godeva fra gli ebrei del tempo, non è mai stata provata. Wyka, al contrario, ritiene che la Majewska apparteneva ad una famiglia della nobiltà polacca (''szlachta''), con la quale avrebbe vissuto a [[Navahrudak|Nowogródek]] nella sua fanciullezza.<ref name="psb694"/>
Lo studioso [[Juozapas Girdzijauskas]], invece, ha opinioni ben diverse in merito. Secondo la sua tesi, Mickiewicz discendeva da una famiglia illustre di origini lituane (''[[Rimvydas]]''), poi [[Polonizzazione|polonizzata]].<ref>{{cita web|url=http://www.antologija.lt/texts/11/autor.html|titolo=Autorius: Adomas Mickevičius|editore=Antologia di letteratura classica lituana|lingua=lt}}</ref> Le origini della famiglia del Mickiewicz, in ogni caso, sono state e continueranno ad essere una tematica molto discussa dai critici: il poeta, infatti, è cresciuto nella realtà della [[confederazione polacco-lituana]], che insisteva su un'area che oggi è suddivisa tra Polonia, Lituania, Bielorussia ed Ucraina. Per Mickiewicz, una realtà diversa da quella in cui ha sempre vissuto era sgradita, se non impensabile. Romanucci-Ross ammette che il poeta si definiva «lituano», ma asserisce però che all'epoca una scissione tra l'identità lituana e quella polacca era inesistente. Questo [[multiculturalismo]] emerge nei suoi lavori: ''Pan Tadeusz'', scritto in polacco, inizia con un'invocazione alla Lituania:
{{citazione|Lituania! Patria mia! tu sei come la salute.<br />Quanto ti si deve apprezzare, può solo testimoniarlo<br />Chi ti ha persa. Oggi la bellezza tua nei suoi ornamenti tutti<br />Vedo e descrivo, poiché a te anelo.|[[Incipit]] del ''Pan Tadeusz''|lingua=pl|Litwo! Ojczyzno moja! ty jesteś jak zdrowie;<br />Ile cię trzeba cenić, ten tylko się dowie,<br />Kto cię stracił. Dziś piękność twą w całej ozdobie<br />Widzę i opisuję, bo tęsknię po tobie.}}
È oggi opinione diffusa, tuttavia, che Mickiewicz si riferiva alla Lituania non come una distinta entità culturale e linguistica, ma come una regione storica, utilizzando quindi il termine «Lituano» per indicare le popolazioni slave residenti in quello che una volta era del [[Granducato di Lituania]].
== Opere ==
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*{{cita libro|autore=Kenneth R. Wulff|titolo=Education in Poland: Past, Present, and Future|url=http://books.google.com/books?id=FPpYBzGdegQC&pg=PA7|accesso=17 marzo 2013|anno=1992|editore=University Press of America|isbn=978-0-8191-8615-7|cid=Wulff}}
*{{cita libro|autore=Kazimierz Wyka|titolo=Mickiewicz, Adam Bernard|opera=Polski Słownik Biograficzny|volume=volume XX|anno=1975|cid=Wyka}}
*{{cita libro|autore=Twórczość|editore=RSW|titolo=Prasa-Książa-Ruch|anno=1998
*{{cita libro|titolo=Encyclopedia of the romantic era, 1760–1850|volume=2|url=http://books.google.com/books?id=wgS2nYRIuUEC&pg=PA742&lpg=PA742&dq=Adam+Mickiewicz+cholera&source=bl&ots=bA-oyi1-CA&sig=hUTC4pM5SPDkfp02typrgd21vMU&hl=en&ei=rkdOTN7FFcTSnAfJ2_XTAg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBAQ6AEwADgK#v=onepage&q=Adam%20Mickiewicz%20cholera&f=false|autore=Christopher John Murray|cid=Murray|editore=Taylor & Francis|anno=2004|isbn=978-1-57958-422-1}}
*{{cita libro |titolo=Adam Mickiewicz: the national poet of Poland |autore=Monica Mary Gardner|cid=Gardner
*{{cita libro |cid=Krzyżanowski|autore=Julian Krzyżanowski|titolo=Literatura polska: przewodnik encyklopedyczny|volume=1: A–M |anno=1986 |editore=Państwowe Wydawnictwo Naukowe |città=Varsavia|isbn=83-01-05368-2}}
*{{cita libro|autore=Andrew Wachtel|cid=Wachtel|titolo=Remaining Relevant After Communism: The Role of the Writer in Eastern Europe|url=http://books.google.com/books?id=Q5l3ywHWZV4C&pg=PA23|accesso=10 aprile 2013|data=1º febbraio 2006|editore=University of Chicago Press|isbn=978-0-226-86766-3}}
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== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.elapsus.it/2015/01/mickiewicz-incertezza.html|titolo=Audiolettura in polacco del sonetto ''Incertezza''}}
{{Romanticismo}}
{{Romanticismo in Polonia}}
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