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{{stubS|geografia della Libia}}
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Bir Hakeim
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|Sito =
}}
'''Bir Hakeim''', talvolta anche anche [['''Bir Hacheim]]''' ([[Lingua araba|arabo]] بئر حكيم, [[Traslitterazione dall'arabo|traslitterato]] Bir Hakim; [[Traduzione letterale|letteralmente]]: "Pozzo del saggio" o anche "Pozzo del Capo") era un'[[oasi]] del [[deserto libico]], a circa 65 chilometri a sud di [[Tobruk]], oggi non più abitata.
 
==Biografia==
L'oasi era al bivio di due carovaniere, segnalato da due modeste protuberanze del terreno, soprannominate « Les Mamelles » (Quota 186) a nord, e per alcune rovine di un fortino senusso a sud. Partendo da una linea tracciata tra questi due punti, il terreno scende leggermente in direzione nord-ovest I due punti suddetti costituiscono i vertici di un triangolo di lato circa 3 [[Chilometro|Km]] grosso modo equilatero con la terza punta volta verso est<ref>{{Cita|Mordal|p.61}}</ref>,<ref>{{Cita|Viglione|Schizzo nr.6 a p.580}}</ref>. Oggi la strada che va da [[Tobruk]] ad [[Agedabia]] passa a pochi chilimetri dall'oasi.
L'oasi era al bivio di due [[carovaniere]], segnalato da due modeste protuberanze del terreno, soprannominate « Les Mamelles » (Quota 186) a nord, e per alcune rovine di un fortino [[Senussi|senusso]] a sud.
 
All’incrocio di carovaniere, il luogo di Bir Hacheim è segnalato da due modeste protuberanze del terreno, soprannominate « Les Mamelles » (Quota 186) a nord, e per alcune rovine di un fortino senusso a sud. Partendo da una linea tracciata tra questi due punti, il terreno scende leggermente in direzione nord-ovest I due punti suddetti costituiscono i vertici di un triangolo di lato circa [[Chilometro{{M|Km]]3|u=km}} grosso modo equilatero con la terza punta volta verso est.<ref>.{{Cita|Viglione|Schizzo nr. 6 a p. 580}}.</ref>. Oggi la strada che va da [[Tobruk]] ad [[Agedabia]] passa a pochi chilometri dall'oasi.
 
== Storia ==
Durante la [[Primaprima Guerraguerra Mondialemondiale]] a Bir Hakeim, una fortezza costruita dagli [[Ottomani]] sui resti di antiche rovine romane, a Bir Hakeim venne usata come prigione dalla ''[[ṭarīqa]]'' ([[confraternita islamica]] [[Sunniti|sunnita]]) dei [[Senussi]], che nonostante la [[Libia]] fosse diventata una [[Colonialismocolonialismo italiano in Libia|colonia italiana]] si erano schierati con gli [[Imperi centrali]], riuscendo ad organizzare combattenti di varie tribù stanziate in [[Cirenaica italiana|Cirenaica]] e [[Tripolitania italiana|Tripolitania]], sostenuti dall'[[Impero Ottomanoottomano]] e dall'[[Impero tedesco]].
 
Il 17 marzo [[1916]], durante la [[campagna dei Senussi]] uno [[squadrone |squadrone]] britannico al comando del [[maggiore]] [[Hugh Grosvenor, II duca di Westminster|Hugh Grosvenor]] dopo una marcia di 120 chilometri da [[Sollum]] attraverso il deserto raggiunse l'oasi liberando 91 prigionieri di guerra britannici che catturati dai teseschitedeschi erano stati consegnati ai [[Senussi]], uccidendo quasi tutti i carcerieri.
 
Durante la [[Libia italiana|colonizzazione italiana]] la fortezza costruita dagli [[Ottomani]] è stata usata come guarnigione dagli [[Zaptié]] e dai [[Meharisti]] del [[Regio corpo truppe coloniali della Libia]].
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Bir Hakeim, che rappresentava l’estremo sud della linea di difesa britannica che, partendo dalla costa tra [[Ain el-Gazala|Gazala]] e [[Tobruk]], si snodava per circa {{M|70 [[Chilometro|u=km]]}} verso il deserto libico, è stato teatro di una [[battaglia di Bir Hakeim|battaglia]] tra le forze italo-tedesche e le truppe della [[Francia libera]] che combattevano a fianco dei britannici. Nel corso dei combattimenti si distinse, tra gli altri, il diciannovenne [[caporale]] [[Giovanni Secchiaroli]], mitragliere di carro medio dell'VIII battaglione del [[132º Reggimento carri|132°º Reggimento fanteria carrista]] della [[132ª Divisione corazzata "Ariete"|Divisione "Ariete"]], che, benché ferito ed unico sopravvissuto del suo equipaggio, continuò a fare fuoco dal proprio carro immobilizzato fino a che non cadde ucciso da un ulteriore colpo anticarro, alla cui memoria è stata conferita la [[Medaglia d'oro al valor militare]]<ref name=qattara>[http://www.qattara.it/ariete_files/STORIA%20DEL%20132.pdf STORIA DEL 132° REGGIMENTO CARRI .]</ref>
 
Il terreno che fu teatro degli scontri è ancora oggi disseminato di mine terrestri e altri residuati bellici.
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== Voci correlate ==
* [[Giovanni Secchiaroli]]
* [[132º Reggimento carri|132º Reggimento fanteria carrista]]
* [[132ª Divisione corazzata "Ariete"]]
* [[Campagna del Nordafrica]]
* [[battaglia di Bir Hacheim]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Nordafrica}}
[[Categoria:Oasi della Libia]]
[[Categoria:Fortificazioni ottomane]]