Arminio: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'[[antroponimo]]|[[Arminio (nome)]]}}
{{Monarca
[[Immagine:Herrmann-von-Vorne.JPG|200px|thumb|L'Hermannsdenkmal, [[Nord Reno-Westfalia]]]]
|nome = Arminio
|titolo = [[Cherusci|Principe dei Cherusci]]
|immagine = Arminius pushkin.jpg
|legenda = Busto detto di ''Arminius'', al [[Museo Puškin]] di Mosca.
|regno = [[9]] - [[19]]
|altrititoli =
|nome completo = ''Irmin''
|predecessore = ''[[Germania (provincia romana)|Occupazione romana]]''
|successore = [[Segeste]]
|consorte = [[Thusnelda]]
|figli = [[Tumelico]]
|casa reale = [[Cherusci]]
|padre = [[Segimero]]
|madre =
|data di nascita = [[18 a.C.]] o [[17 a.C.]]
|luogo di nascita = [[Weser|Visurgis]]
|data di morte = [[19]] o [[21 d.C.]]
|luogo di morte = [[Germania Magna]]
}}
{{militare
|Nome = Arminio
|Immagine = Hermann und Thusnelda (Tischbein).jpg
|Didascalia = ''Arminio e [[Thusnelda]]'', di [[Johann Heinrich Wilhelm Tischbein|Tischbein]].
|Data_di_nascita = [[18 a.C.]] o [[17 a.C.]]
|Nato_a = [[Weser|Visurgis]]
|Data_di_morte = [[19]] o [[21 d.C.]]
|Morto_a = [[Germania Magna]]
|Etnia = [[Germani]]co
|Nazione_servita = [[Impero romano]]<br/>[[Cherusci]]
|Forza_armata = [[Esercito romano]]<br/>Milizie cherusche
|Arma = [[Cavalleria]]
|Corpo = [[Ausiliari]]
|Grado = [[Prefetto di coorte]]<br/>[[Comandante in capo]] delle forze cherusce
|Guerre = [[Occupazione romana della Germania sotto Augusto]]
|Campagne =
|Battaglie = [[Battaglia di Teutoburgo]]
|Altro_lavoro = [[Principe dei Cherusci]]
}}
 
{{Bio
'''Arminio''' (anche '''Hermann''' ed '''Armin''', [[17 a.C.|17]]/[[16 a.C.]] - [[21|21 d.C.]]) fu un [[Re germanico|capo]] della [[tribù]] [[germani]]ca dei [[cherusci]] che sconfisse le [[legione romana|legioni romane]] di [[Varo]] nella [[battaglia di Teutoburgo]]. In seguito venne sconfitto da [[Giulio Cesario Claudiano Germanico]]<ref>[[Tacito]], ''[[Annali (Tacito)|Annali]]'' II, 22; [[Svetonio]], ''[[Vite dei dodici Cesari]]'', ''Vita di Caligola'' 1,4</ref>. Il [[nome]] di Arminio è una variante [[lingua latina|latinizzata]] di quello [[lingue germaniche|germanico]] ''[[Irmin]]'', che significa "''Grande''" (confronta [[Herminones]]). Il nome Hermann (cioè "''uomo dell'[[esercito]]''" o "''guerriero''") fu utilizzato nel mondo germanico come equivalente di Arminio al tempo della [[Riforma]] di [[Martin Lutero]], che voleva farne un simbolo della lotta dei popoli germanici contro [[Roma antica|Roma]].
|Nome = Arminio
|Cognome =
|PostCognome = ({{Latino|Gaius Iulius Arminius}};<ref>{{Cita libro |lingua=en |autore=Colin Michael Wells |titolo=The Roman Empire |url=https://archive.org/details/romanempire00well |editore=[[Harvard University Press]] |anno=1995 |pagina=[https://archive.org/details/romanempire00well/page/n90 75] |isbn=9780674777705}}</ref> {{Tedesco|Hermann}} o ''Armin'')
|Sesso = M
|LuogoNascita = Visurgis
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[18 a.C.]] o [[17 a.C.]]
|LuogoMorte = Germania Magna
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = [[19]] o [[21]]
|Epoca = 0
|Attività = condottiero
|Nazionalità = germanico
|Categorie =
|PostNazionalità = della popolazione dei [[Cherusci]], ex [[Praefectus cohortis|prefetto di una coorte]] cherusca dell'[[esercito romano]]
}}
 
Arminio è noto per aver tradito e in seguito sconfitto l'[[esercito romano]] nella [[battaglia della foresta di Teutoburgo]], nel 9 d.C., quando, a capo di una coalizione di [[tribù germaniche]], annientò tre [[legione romana|legioni]] romane comandate da [[Publio Quintilio Varo]], difendendo così l'indipendenza dei Germani, minacciata da Roma nei primi decenni del suo impero<ref name="Tacito, Annales, 88">[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], ''[[Annales (Tacito)|Annales]]'', II, 88.</ref>.
==Biografia==
 
Il [[Nome proprio|nome]] di Arminio è una variante [[lingua latina|latinizzata]] di quello [[lingue germaniche|germanico]] ''Irmin'', "grande" (confronta [[Herminones]]). Il nome Hermann (cioè "uomo dell'esercito" o "guerriero") fu utilizzato nel mondo germanico come equivalente di Arminio al tempo della [[Riforma protestante]] di [[Martin Lutero]], che voleva farne un simbolo della lotta dei popoli germanici contro [[Roma (città antica)|Roma]].
Arminio, nato nel 17 o nel 16 a.C., era figlio del capo cherusco [[Segimero]]. Servì nell'[[esercito romano]]: nelle [[fonte testuale|fonti]] [[storiografia latina|storiografiche]] [[lingua latina|latine]] è presentato come un luogotentente che collaborò alle operazioni militari dei romani in [[Pannonia]], guidando un distaccamento di [[truppe ausiliarie]] cherusche. Ottenuta anche la [[cittadinanza romana]], attorno al [[7]]/[[8]] d.C., Arminio tornò nella [[Germania]] settentrionale, dove i romani avevano conquistato i territori a [[ovest]] del [[fiume]] [[Reno]] e ora miravano a espandere il loro dominio a [[est]] dell'[[Fiume Elba|Elba]] sotto la guida del [[proconsole|governatore]] [[Publio Quintilio Varo]]. Arminio iniziò subito a complottare e a unire sotto la sua guida diverse [[tribù]] di [[germani]] per impedire ai romani di realizzare i loro progetti.
 
== Biografia ==
Nel [[9]], a capo di una coalizione formata da cherusci, [[marsi]], [[catti]] e [[brutteri]], il 25enne Arminio annientò l'[[esercito]] di Varo (circa 20.000 uomini) nella [[battaglia di Teutoburgo]] (forse nei pressi della [[collina]] di [[Kalkriese]], circa 20 [[chilometro|chilometri]] a [[nord]]-[[est]] di [[Osnabrück]]. Varo si suicidò e i romani non tentarono più di conquistare le terre al di là del Reno, che segnò per [[secolo|secoli]] il [[limes romano|confine]] tra l'[[Impero romano|Impero]] e i [[barbari]]. Dopo questa [[vittoria]], Arminio tentò inutilmente di creare un'alleanza permanente dei popoli germanici con cui far fronte all'inevitabile vendetta romana.
=== Negli eserciti imperiali (5-7) ===
Arminio, nato nel 18 a.C. o nel 17 a.C.,<ref name="Tacito, Annales, 88"/> era figlio del capo [[Cherusci|cherusco]] [[Segimero]]: viene descritto come un combattente valoroso, rapido nel decidere ed ingegnoso,<ref>{{cita|Velleio Patercolo|II, 118}}.</ref> ma anche perfido e profondamente anti-romano.<ref>Tacito, ''Annales'', I, 55.</ref> Sposò [[Thusnelda]], principessa germanica figlia di [[Segeste]], con cui ebbe un figlio, [[Tumelico]]. Ebbe come fratello [[Flavus]], che militò fedelmente sotto le insegne romane.<ref>Tacito, ''Annales'', II, 9.</ref>
 
Servì nell'[[esercito romano]], prima probabilmente sotto [[Tiberio]] in [[Germania (provincia romana)|Germania]] durante la campagna del [[5]], più tardi, secondo le [[Fonte (storiografia)|fonti]] [[storiografia romana|storiografiche]] [[lingua latina|latine]], trasferito in [[Pannonia]], come luogotenente di reparti di [[Cavalleria (storia romana)|cavalleria]], collaborò alle operazioni militari dei [[Roma (città antica)|Romani]], durante i primi due anni della [[rivolta dalmato-pannonica del 6-9|rivolta dalmato pannonica]], guidando un contingente di [[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|truppe ausiliarie]] [[Cherusci|cherusce]].
Nel [[13]] e nel [[15]], le forze romane romane, guidate da Germanico, fecero raid e devastarono i territori germanici, infliggendo sconfitte e umiliazioni ad Arminio e alle tribù.
Nel [[16]], Germanico sconfisse pesantemente Arminio nella [[battaglia del fiume Weser]] (combattuta a Idistaviso). Il capo cherusco venne battuto anche in seguito, nel corso di altre spedizioni punitive organizzate da Germanico. Durante queste operazioni, i romani recuperarono le insegne militari di due delle tre legioni che erano state massacrate a Teutoburgo. Quelle della terza furono recuperate in seguito, al tempo dell'[[imperatori romani|imperatore]] [[Claudio (imperatore romano)|Claudio]]<ref>[[Dione Cassio]], ''[[Storia romana (Dione Cassio)|Storia romana]]'', LX, 8.</ref>.
 
=== Arminio e Publio Quintilio Varo (7-9) ===
Una volta che i romani si furono ritirati da vincitori, scoppiò la [[guerra]] tra Arminio e [[Marbod]], l'altro potente capo germanico dell'epoca, [[monarchia|re]] dei [[marcomanni]] (che erano stanziati nell'odierna [[Boemia]]). Nel [[19]] Arminio fu assassinato dai suoi capitani, che temevano il suo crescente potere: {{Quote|Ricavo presso gli [[storiografia|storici]] e i [[Senato romano|senatori]] contemporanei agli eventi che in Senato fu letta una lettera di Adgandestrio, capo dei catti, con la quale prometteva la morte di Arminio se gli fosse stato inviato un [[veleno]] atto all'assassinio. Gli fu risposto che il popolo romano si vendicava dei suoi nemici non con la frode o con trame occulte, ma apertamente e con le armi... del resto Arminio, aspirando al regno mentre i romani si stavano ritirando a seguito della cacciata di Maroboduo, ebbe a suo sfavore l'amore per la libertà del suo popolo, e assalito con le armi mentre combatteva con esito incerto, cadde tradito dai suoi collaboratori. Indubbiamente fu il liberatore della Germania, uno che ingaggiò [[guerra]] non a un popolo romano ai suoi inizi, come altri re e comandanti, ma a un [[Impero]] nel suo massimo splendore. Ebbe fortuna alterna in [[battaglia]], ma non fu vinto in [[guerra]]. Visse trentasette anni e per dodici fu potente. Anche ora è cantato nelle [[saga|saghe]] dei [[barbari]], ignorato nelle storie dei [[Grecia antica|greci]] che ammirano solo le proprie imprese, da noi romani non è celebrato ancora come si dovrebbe, noi che mentre esaltiamo l'antichità non badiamo ai fatti recenti}} (Tacito, ''Annali'' II, 88)
{{vedi anche|Occupazione romana della Germania sotto Augusto|Battaglia della foresta di Teutoburgo}}
[[File:Teutoburgo.jpg|upright=1.4|left|thumb|La mappa della disfatta di [[Publio Quintilio Varo|Varo]], nella [[battaglia della foresta di Teutoburgo|Selva di Teutoburgo]].]]
 
Ottenuta anche la [[cittadinanza romana]], {{Senza fonte|attorno al [[7]]/[[8]]}}, con il nome di Gaio Giulio Arminio, tornò nella [[Germania (provincia romana)|Germania]] settentrionale, dove i Romani avevano conquistato i territori compresi tra il fiume [[Reno]] ed [[Elba (fiume)|Elba]], posti sotto l'allora [[governatore provinciale romano]], [[Publio Quintilio Varo]].
==Curiosità==
*Il femminile di Arminio, ''Arminia'', ha dato il nome alla squadra [[Germania|tedesca]] dell'[[Arminia Bielefeld]].
 
Arminio iniziò a complottare per unire sotto la sua guida diverse [[tribù]] di [[Germani]] e impedire ai romani di realizzare i loro progetti. Tuttavia mentre di nascosto creava una coalizione anti romana, Arminio mantenne il suo incarico di ufficiale della Legione e da cittadino romano ottenne la fiducia di Varo, che si fidò pienamente di Arminio per la campagna militare che stava seguendo, ignorando le accuse di tradimento formulate nei suoi confronti dai romani e promuovendolo a suo consigliere militare.
*Il fratello di Arminio, Ezio, militava nell'esercito romano e rimase anche successivamente la battaglia di Teutoburgo un leale e fedele ufficiale delle legioni.
 
Nel [[9]], a capo di una coalizione formata da Cherusci, [[Marsi (Germani)|Marsi]], [[Catti]] e [[Bructeri]], il venticinquenne Arminio comandava la cavalleria ausiliaria germanica delle legioni, ma poi a tradimento attaccò e massacrò l'[[esercito]] di Varo (circa 15.000 uomini) nella foresta di Teutoburgo nei pressi della [[collina]] di [[Kalkriese]], circa 20 [[chilometro|chilometri]] a [[nord]]-[[est]] di [[Osnabrück]]. Praticamente Arminio attirò le tre legioni romane, mediante falsi informatori, nella trappola che egli stesso aveva preparato.
*La storia di Arminio e delle sue vittorie potrebbero aver fornito la base per la figura [[mitologia|mitologica]] di [[Sigfrido]] dei [[Nibelunghi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.harbornet.com/folks/theedrich/hive/Medieval/Siegfried.htm | titolo=Arminius: The Original Siegfried | accesso=2006-09-06}}</ref>
 
Ed infatti nell'agguato di Teutoburgo i legionari romani non furono neppure schierati in assetto di combattimento ma, contro tutte le regole romane, furono fatti proseguire, dentro un territorio ostile, in semplice assetto di marcia ed affardellati. La maggior parte dei legionari fu uccisa senza potersi schierare né difendere, con lo stesso Varo che si tolse da solo la vita, mentre i germani si lasciarono andare ad orribili atrocità, tanto che le testimonianze dei pochi sopravvissuti parlarono di torture e mutilazioni perpetrate sui legionari catturati.
==Note==
 
=== Arminio e Germanico (14-16) ===
{{Vedi anche|Spedizione germanica di Germanico}}
[[File:Battaglia Idistaviso.jpg|thumb|upright=1.4|La piana di Idistaviso e la battaglia che si svolse tra le legioni di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]] e le tribù di [[Germani]] guidate da Arminio nel 16.]]
 
Negli anni [[14]]-[[16]] le forze romane, guidate da [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]], penetrarono profondamente in [[Germania (provincia romana)|Germania]], devastandone i territori ed infliggendo una doppia pesante sconfitta ad Arminio e alle sue tribù alleate. Nel [[16]] Germanico, infatti, nel corso del suo ultimo anno di campagne, riuscì a battere pesantemente Arminio nel corso di due battaglie presso il fiume [[Weser]]: prima nella piana di [[battaglia di Idistaviso|Idistaviso]] e poco dopo, quasi fosse la continuazione naturale della prima, poco lontano di fronte al ''Vallo degli [[Angrivari]]''.
 
Il capo [[Cherusci|cherusco]], ormai battuto pesantemente, probabilmente disperò sul futuro della sua Germania libera, ma Germanico venne richiamato al termine di quest'anno dal padre adottivo, l'imperatore [[Tiberio]], che ritenne opportuno rinunciare a nuovi ma dispendiosi piani di conquista nei territori dei Germani, fissando sul Reno il [[limes romano|confine]] tra l'[[Impero romano|Impero]] e i [[barbaro|barbari]], così come già stabilito da Augusto.
 
Durante le operazioni di questi due anni di guerra, i romani recuperarono le insegne militari di due delle tre legioni che erano state massacrate a [[battaglia della foresta di Teutoburgo|Teutoburgo]].<ref name="Scarre31">{{Cita libro |lingua=en |autore=Chris Scarre |titolo=Chronicle of the Roman Emperors: The Reign-by-Reign Record of the Rulers of Imperial Rome |url=https://archive.org/details/chronicleofroman0000chri |città=London |editore=Thames & Hudson |anno=2012 |pagina=[https://archive.org/details/chronicleofroman0000chri/page/n32 31] |isbn=978-0500289891}}</ref> La terza insegna fu recuperata in seguito, al tempo dell'[[imperatori romani|imperatore]] [[Claudio]], fratello di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]].<ref>{{cita|Cassio Dione|LX, 8}}.</ref>
 
Fu forse la gelosia<ref name="Caligola_6">{{cita|Svetonio, ''Vite dei Cesari''|''Caligola'', 6}}.</ref> che spinse [[Tiberio]] ad affidare al figlio adottivo, Germanico, uno speciale compito in Oriente, in modo da allontanarlo ulteriormente da Roma. E così, dopo aver concesso allo stesso il [[trionfo]], il 26 maggio del [[17]],<ref name="Trionfo">{{cita|Strabone|VII (Germania), 1.4}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|II, 41}}.</ref> gli affidò il nuovo comando speciale in Oriente. Si racconta che nel trionfo sfilarono come prigionieri di guerra anche la moglie e il figlio di Arminio, [[Thusnelda]] e [[Tumelico]], e [[Segimundo]], il fratello di lei,<ref name="Trionfo"/> davanti allo stesso imperatore Tiberio ed al padre della donna, [[Segeste]].
 
=== Arminio e Maroboduo (17-18) ===
Una volta che i Romani si ritirarono, scoppiò la guerra tra Arminio e [[Maroboduo]], l'altro potente capo germanico dell'epoca, re dei [[Marcomanni]] federati di Roma (che erano stanziati nell'odierna [[Boemia]]). I due eserciti si scontrarono in una battaglia campale in cui Arminio riuscì a battere le truppe alleate del re rivale marcomanno, il quale fu costretto a rifugiarsi a [[Ravenna]], chiedendo asilo politico allo stesso [[imperatori romani|imperatore romano]] [[Tiberio]].
 
=== Morte (19-21) ===
Nel 19 oppure nel 21, Arminio fu assassinato dai suoi sudditi, che temevano il suo crescente potere:
{{Citazione|Apprendo dagli storici e dai senatori contemporanei agli eventi che in Senato fu letta una lettera di [[Adgandestrio]], capo dei [[Catti]], con la quale prometteva la morte di Arminio se gli fosse stato inviato un veleno adatto all'assassinio. Gli fu risposto che il popolo romano si vendicava dei suoi nemici non con la frode o con trame occulte, ma apertamente e con le armi […] del resto Arminio, aspirando al regno mentre i Romani si stavano ritirando a seguito della cacciata di Maroboduo, ebbe a suo sfavore l'amore per la libertà del suo popolo, e assalito con le armi mentre combatteva con esito incerto, cadde tradito dai suoi collaboratori. Indubbiamente fu il liberatore della Germania, uno che ingaggiò guerra non al popolo romano ai suoi inizi, come altri re e comandanti, ma ad un [[Impero romano|Impero]] nel suo massimo splendore. Ebbe fortuna alterna in battaglia, ma non fu vinto in guerra. Visse trentasette anni e per dodici fu potente. Anche ora è cantato nelle saghe dei barbari, ignorato nelle storie dei Greci che ammirano solo le proprie imprese, da noi Romani non è celebrato ancora come si dovrebbe, noi che mentre esaltiamo l'antichità non badiamo ai fatti recenti.|[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], ''[[Annales (Tacito)|Annales]]'' II, 88}}
 
== Arminio nella cultura di massa ==
* Secondo alcune leggende, Arminio era figlio di [[Marte (divinità)|Marte]], dio della Guerra.
* Il femminile di Arminio, ''Arminia'', ha dato il nome alla squadra [[Germania|tedesca]] dell'[[Deutscher Sportclub Arminia Bielefeld|Arminia Bielefeld]].
* Il fratello di Arminio, [[Flavo|Flavus]], militava nell'esercito romano e rimase, anche successivamente alla [[battaglia di Teutoburgo]], un leale e fedele ufficiale delle legioni.
* La storia di Arminio e delle sue vittorie potrebbero aver fornito la base per la figura [[mitologia|mitologica]] di [[Sigfrido]] dei [[Nibelunghi]].<ref>{{Cita web |lingua=en |url=http://www.harbornet.com/folks/theedrich/hive/Medieval/Siegfried.htm |titolo=Arminius: The Original Siegfried |accesso=6 settembre 2006}}</ref>
* La figura di Arminio e le sue gesta furono riprese e celebrate dai movimenti [[Nazionalismo tedesco|nazionalisti tedeschi]], [[Nazionalsocialismo]] compreso.<ref>{{Cita web |autore=Taino Danilo |url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/09/Arminio_eroe_germanico_che_imbarazza_co_9_090909082.shtml |titolo=Arminio: eroe germanico che "imbarazza" i tedeschi |sito=[[Corriere della Sera]] |data=9 settembre 2009 |pagina=40 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131001013921/http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/09/Arminio_eroe_germanico_che_imbarazza_co_9_090909082.shtml}}</ref>
* Nella zona dove si svolse la [[battaglia della foresta di Teutoburgo]] sorge oggi un monumento ad Arminio chiamato [[Hermannsdenkmal]]; questo monumento sorge puntato verso la [[Francia]], avversaria in quegli anni dell'[[Impero tedesco]].
* Il nome maschile Hermann (equivalente di Arminio, appunto) risulta oggi molto diffuso in Germania.
*Arminio è il protagonista del dramma teatrale ''La battaglia di Arminio'' (''Die Hermannsschlacht''), di [[Heinrich von Kleist|Heinrich Von Kleist]] del 1808.
* ''[[Arminio (Scarlatti)|Arminio]]'' è anche un [[libretto]] in tre atti di [[Antonio Salvi]] (1703). Fu musicato da [[Alessandro Scarlatti]] nel 1720<ref>{{Cita web |url=http://operabaroque.fr/HAENDEL_ARMINIO.htm |titolo=Arminio |accesso=2015-07-20}}</ref> e da [[Georg Friedrich Händel]] nel 1736.
* Arminio compare nel videogioco ''[[Imperivm: Le grandi battaglie di Roma]]'' come personaggio giocabile nel livello ambientato durante la battaglia di Teutoburgo.
* Arminius è il protagonista del romanzo storico ''[[Teutoburgo (romanzo)|Teutoburgo]]'' di [[Valerio Massimo Manfredi]].
* Arminio è il protagonista del film italo-tedesco ''[[Il massacro della foresta nera]]'' (1966), diretto da [[Ferdinando Baldi]].
* Arminio è il protagonista della serie [[Netflix]] [[Barbari (serie televisiva)|''Barbari'']], interpretato da [[Laurence Rupp]].
* Arminio è il protagonista della saga ''[[Teutoburg]]'' dello scrittore spagnolo [[Artur Balder]].
 
== Note ==
<references/>
 
== FontiBibliografia antiche==
<div class="references-medium" style="-moz-column-count: 2; column-count: 2;">
* [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], ''[[Annali (Tacito)|Annali]]''
;Fonti antiche
* [[Dione Cassio Cocceiano|Dione Cassio]], ''[[Storia romana (Dione Cassio)|Storia romana]]''
* {{cita libro |autore=[[Sesto Aurelio Vittore]] |titolo=De Caesaribus |url=http://www.thelatinlibrary.com/victor.caes.html |cid=Aurelio Vittore, ''De Caesaribus'' |via=[[The Latin Library]]}}
* [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], ''[[Storia Naturale|Historia naturalis]]''
* {{cita libro |autore=[[Sesto Aurelio Vittore]] |titolo=De viris illustribus Urbis Romae |url=http://www.thelatinlibrary.com/victor.ill.html |cid=Aurelio Vittore, ''De viris illustribus''}}
* [[Gaio Svetonio Tranquillo]], ''[[Vite dei dodici Cesari]]''
* {{cita libro |autore=[[Cassio Dione|Cassio Dione Cocceiano]] |titolo=Historia Romana |volume=libri XLV-LVI |url=http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html |cid=Cassio Dione}} Versione in inglese.
* Gaio [[Velleio Patercolo]], ''[[Storia Romana (Velleio Patercolo)|Storia romana]]''
* {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} {{cita libro |autore=[[Eutropio]] |titolo=[[s:la:Breviarium_historiae_romanae|Breviarium ab Urbe condita]] |cid=Eutropio}}
* {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} {{cita libro |autore=[[Floro]] |titolo=[[s:la:Flori_Epitomae_Liber_primus|Epitomae de Tito Livio]] |volume=libro II |cid=Floro}} Versione in inglese [[s:en:Epitome_of_Roman_History/Book_2|qui]].
* {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} {{cita libro |autore=[[Plinio il Vecchio]] |titolo=[[s:la:Naturalis_Historia|Naturalis historia]] |cid=Plinio il Vecchio}}
* {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} {{cita libro |autore=[[Strabone]] |titolo=Geografia |titolooriginale=[[s:el:Γεωγραφικά|Γεωγραφικά]] |cid=Strabone}} Versione in inglese [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/home.html qui].
* {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} {{cita libro |autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo]] |titolo=[[la:s:De_vita_Caesarum_libri_VIII|Vite dei Cesari]] |volume=libri I-II-III |cid=Svetonio}}
* {{cita libro |autore=[[Publio Cornelio Tacito]] |titolo=[[Annales (Tacito)|Annales]]}}
* {{cita libro |autore=[[Velleio Patercolo]] |titolo=[[Historiae Romanae ad M. Vinicium consulem libri duo]] |cid=Velleio Patercolo}}
 
;Fonti storiografiche moderne
* {{de}} Klaus Bemmann: ''Arminius und die Deutschen'', Essen: Magnus Verlag 2002, 228 ssg., ISBN 3-88400-011-X.
* {{en}} Herbert W. Benario, ''Arminius into Hermann: History into Legend'', in ''Greece & Rome'', Vol. 51, 1, pagg. 83-94, 2004.
* {{de}} J. Bühler, ''Deutsche Geschichte'', [[Lipsia]], 1934.
* Hubert Cancik e Helmuth Schneider (a cura di), ''Der neue Pauly: Enzyklopädie der Antike'', Stuttgart/Weimar, 1996-2003.
* {{de}} [[Alexander Demandt]], Rainer Wiegels und Winfried Woesler (a cura di), ''Arminius und die frühgermanische Staatenbildung'', in ''Arminius und die Varusschlacht'', Paderborn/München/Wien/Zürich, 1995, pp.&nbsp;185-196.
* {{de}} Duenzelmann, ''Der Schauplatz der Varusschlacht'', Gotha, 1889.
* {{cita libro|autore= Thomas Greenwood |titolo= The First Book of the History of the Germans: Barbaric Period |url= https://archive.org/details/firstbookofhisto00gree/page/n3/mode/2up?q=pavia |editore= Longman, Rees, Orne, and Co. |città= Londra |anno= 1836 |lingua=en |pp= 109-144}}
* {{en}} Goldsworthy, ''Roman Warfare'', p.&nbsp;122.
* J. Hoops, ''Generallexikon der Germanische Altertumskunde'', Berlino, 1984.
* {{de}} Ralf G. Jahn, ''Der Römisch - Germanische Krieg (9-16 n. Chr.)''. Inaugural-Dissertation zur Erlangung der Doktorwürde der Philosophischen Fakultät der Rheinischen Friedrich-Wilhelms-Universität zu Bonn, [[Bonn]] 2001.
* {{de}} Meyers Lexicon, ''Arminius'', [[Vienna]], 1893.
* {{de}} Manfred Millhoff: ''Die Varusschlacht - Anatomie eines Mythos: eine historische Untersuchung der Schlacht im Teutoburger Wald'', Berlino, 1995.
* {{de}} [[Theodor Mommsen]], ''Die Varusschlacht'', Berlino, 1885.
* {{de}} F. Stieve, ''Geschichte des Deutschen Volkes'', Monaco di Baviera, 1943.
* {{de}} Dieter Timpe, ''Arminius-Studien'', Heidelberg, 1970.
* {{de}} G. J. Wais, ''Die Alamannen'', Berlino, 1943.
* {{de}} Georg Wissowa (a cura di), ''Paulys Realenzyklopädie der klassischen Altertumswissenschaft'', Stuttgart, 1893-1979 ([[Pauly-Wissowa]]).
</div>
 
== Voci correlate ==
==Riferimenti bibliografici==
* [[Nazionalismo tedesco]]
* Hubert Cancik und Helmuth Schneider (a cura di), ''Der neue Pauly: Enzyklopädie der Antike'', Stuttgart/Weimar, [[1996]]-[[2003]]
* Georg Wissowa (a cura di), ''Paulys Realenzyklopädie der klassischen Altertumswissenschaft'', Stuttgart, [[1893]]-[[1979]] ([[Pauly-Wissowa]])
* J. Hoops, ''Generallexikon der Germanische Altertumskunde'', Berlino, [[1984]]
* Meyers Lexicon, ''Arminius'', [[Vienna]], [[1893]]
*Klaus Bemmann: ''Arminius und die Deutschen'', Essen: Magnus Verlag [[2002]], 228 ssg., ISBN 3-88400-011-X
* J. Bühler, ''Deutsche Geschichte'', [[Lipsia]], [[1934]]
* Alexander Demandt, Rainer Wiegels und Winfried Woesler (a cura di), ''Arminius und die frühgermanische Staatenbildung'', in ''Arminius und die Varusschlacht'', Paderborn/München/Wien/Zürich, [[1995]], pagg. 185-196
* Duenzelmann, ''Der Schauplatz der Varusschlacht'', Gotha, [[1889]]
* Ralf G. Jahn, ''Der Römisch - Germanische Krieg (9-16 n. Chr.)''. Inaugural-Dissertation zur Erlangung der Doktorwürde der Philosophischen Fakultät der Rheinischen Friedrich-Wilhelms-Universität zu Bonn, [[Bonn]] [[2001]]
* Manfred Millhoff: ''Die Varusschlacht – Anatomie eines Mythos: eine historische Untersuchung der Schlacht im Teutoburger Wald'', Berlino, [[1995]]
* [[Theodor Mommsen]], ''Die Varusschlacht'', Berlino, [[1885]]
* F. Stieve, ''Geschichte des Deutschen Volkes'', Monaco di Baviera, [[1943]]
* Dieter Timpe, ''Arminius-Studien'', Heidelberg, [[1970]]
* G. J. Wais, ''Die Alamannen'', Berlino, [[1943]]
* Herbert W. Benario, ''Arminius into Hermann: History into Legend'', in ''Greece & Rome'', Vol. 51, 1, pagg. 83–94, [[2004]]
*Goldsworthy, ''Roman Warfare'', pag. 122
 
==Voci correlateAltri progetti ==
{{Interprogetto}}
*[[Germani]]
*[[Battaglia di Teutoburgo]]
*[[Varo]]
*[[Giulio Cesario Claudiano Germanico]]
 
== Collegamenti esterni ==
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