Tanzio da Varallo: differenze tra le versioni

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|Nome = Antonio
|Cognome = d'Enrico
|PostCognomeVirgola = [[Lista di pseudonimi|detto]] '''Tanzio da Varallo''', o semplicemente '''il Tanzio'''
|ForzaOrdinamento = Tanzio da Varallo
|Sesso = M
|LuogoNascita = Alagna Valsesia
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = antecedente al [[1582]] circa
|NoteNascita = <ref name="Treccani DBI">Come dal Dizionario Treccani, la nascita di Tanzio da Varallo non può essere posteriore al 1582, mentre nel 1633 risultava già deceduto: {{DBI | nome = Tanzio da Varallo | nomeurl = d-enrico-antonio-detto-tanzio-da-varallo | autore = Giovanni Romano | accesso = 21 agosto 2023}}</ref>
|LuogoMorte = Varallo (?)
|LuogoMorteLink = Varallo
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = antecedente al [[1633]]
|NoteMorte = <ref name="Treccani DBI" />
|Epoca = 1600
|Attività = pittore
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}}
 
Già più volte segnalata da [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]], la sua produzione artistica uscì dal modesto interesse riservatole sino ad allora dagli storici dell'arte, per merito di [[Giovanni Testori]] che, con l'esposizione [[Torino|torinese]] del [[1959]]-[[1960|60]], contribuì in modo decisivo ad affermare la statura artistica del pittore di Alagna.
 
== Vita e profilo artistico ==
=== Il viaggio a Roma e la lezione di Caravaggio ===
[[File:Madonna dell'Incendio- Pescocostanzo.jpg|thumb|''[[Madonna dell'incendio sedato]]'' nella [[Collegiata di Pescocostanzo]] ([[1614]]).]]
Nacque a Casa Giacomolo, frazione di Alagna, in Valsesia, da una famiglia di maestri costruttori e di scultori di origine [[Walser]], i D'Enricis, antica famiglia alagnese (Heinrichs). Dal nome di suo padre Giovanni ("Anz", nel dialetto tedesco parlato ad Alagna) deriverebbe la deformazione [[patronimico|patronimica]] ("d'Anz", ovvero "figlio di Giovanni") che, italializzandosi, porterebbe al soprannome "Tanzio", con il quale egli fu da tutti chiamato dopo il suo trasferimento a Varallo.
 
Giovanni era anche il nome di uno dei fratelli della numerosa famiglia: si tratta di quel [[Giovanni d'Enrico]], architetto e scultore, che nel [[1586]] incominciò a operare nel grande cantiere del [[Sacro Monte di Varallo]] e che fu poi, per circa quarant'anni, artista di fiducia della ''fabbriceria'' del Monte e protagonista assoluto nella realizzazione degli apparati statuari.
 
L'apprendistato di Tanzio avvenne, con ogni probabilità, sotto l'attenzione di Giovanni, fratello più anziano di lui, e si può pensare che essa si sia svolta - com'era tradizione in Valsesia - nel campo della scultura prima che in quello della pittura.
Le fonti documentali nulla ci dicono a proposito dell'apprendistato e dei pittorici esordi valsesiani di Tanzio, lasciando le porte aperte a diverse congetture.
 
Un dato certo è invece relativo al fatto che nel [[1600]] Tanzio, assieme all'altro fratello [[Melchiorre d'Enrico|Melchiorre]], partì alla volta di [[Roma]].<ref>{{cita|Ferro - Dell'Omo|p. 128}}.</ref> Una lettera di patronaggio del prorettore della Valsesia ne attesta il proposito di recarsi pellegrini al [[giubileo del 1600|giubileo]] indetto da [[papa Clemente VIII]] e di vivere con i proventi della loro attività di pittori.
 
A Roma avvenne - esperienza che lo accomuna a un po' tutti i pittori che a quella data giungevano nella città pontificia - la sua "folgorazione" per il nuovo linguaggio adottato dal [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], che era in quegli anni inquieto protagonista della scena artistica romana. Peraltro recenti ricerche hanno ipotizzato un periodo trascorso da Tanzio presso la grande bottega di Giuseppe Cesari, detto Cavalier d'Arpino, dove lo stesso Caravaggio aveva mosso i suoi primi passi come pittore a Roma.<ref>{{cita pubblicazione |nome= Giuseppe|cognome= Porzio|titolo= Un nuovo Tanzio abruzzese|rivista= Arte Lombarda|editore= |città= |volume= 186-187|numero= 2-3|anno= 2019|mese= |pp= 177-179|id= |pmid= |url= |lingua= |accesso= |abstract= }}</ref>
 
Il periodo di sua permanenza lontano dalla [[Valsesia]] durò verosimilmente sino al [[1615]], mentre il fratello Melchiorre vi fece ritorno assai prima.
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[[File:Madonna con Bambino- Colledimezzo.jpg|thumb|''Madonna con Bambino e san Francesco'' nella [[chiesa di San Giovanni (Colledimezzo)|chiesa di San Giovanni]] a [[Colledimezzo]] (1615 ca.).]]
Si possono citare una Pentecoste i cui frammenti sono oggi conservati presso il [[Museo di Capodimonte]] di Napoli, la pala con la ''Circoncisione'' che si trova a [[Fara San Martino]] e quella con la ''[[Madonna dell'incendio sedato]]''<ref>Vedi: {{collegamento interrotto|1=[http://h1.ath.cx/muvi/museonazionaledabruzzo/schede/secondopiano/sala8/41629b.html Museonazionaledabruzzo] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>] a [[Pescocostanzo]] ([[provincia dell'Aquila|AQ]]) e la ''Madonna con Bambino'' nella sacrestia della [[chiesa di San Giovanni (Colledimezzo)|Parrocchiale]] di [[Colledimezzo]]. In esse, per l'attenzione realistica e per gli intensi effetti chiaroscurali che fanno uscire le persone dal buio della scena, è palese il debito artistico verso il [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Merisi]]; ma sono anche presenti, nelle mani scarne ed adunche dei personaggi, nei volti scavati, nei gesti enfatici dell'estasi mistica, quei tratti di tormentato empito religioso che costituiscono una delle più significative cifre dell'opera intera di Tanzio da Varallo.
 
Si tratta - val la pena ricordarlo - di tele legate alla spiritualità francescana, che verosimilmente gli vennero allogate attraverso il "[[mecenatismo|patronaggio]]" di alcuni rappresentanti dell'ordine dei [[Ordine francescano|Minori Osservanti]] al quale Tanzio fu devoto per tutta la vita.
 
===Il ritorno in Valsesia ed il lavoro al Sacro Monte===
[[File:Sacro Monte di (Varallo-CappellaXXXIV- Sesia) Pilato si lava le mani 15.JPGjpg|thumb|Affreschi per le [[Cappelle del Sacro Monte di Varallo]] - Cappella XXXIV, ''[[Ponzio Pilato|Pilato]] si lava le mani'' (1618-1620)]]
 
È ragionevole supporre che il suo ritorno nei luoghi nativi, dopo le credenziali artistiche acquisite nei lunghi anni precedenti, sia legata alla prospettiva di un suo coinvolgimento - forse sollecitato dal fratello Giovanni - negli affreschi delle nuove [[cappelle del Sacro Monte di Varallo]].
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Ciò che spinge d'Enrico a confrontarsi con i protagonisti del Seicento piemontese e lombardo non è la esigenza di compiacere i gusti dei committenti; è un "più di coscienza", che serve a comprendere il senso della pastorale di San Carlo, la sua devozione per il Monte, l'eroismo della sua fede; senza tuttavia mai indulgere alla esteriorità di atteggiamenti devozionali, densi di artificio retorico. Una ricerca che parte dalla pala di Domodossola e che non si risolverà mai in una formula fissa, serialmente ripetuta, ma si riproporrà con un insaziabile desiderio di cogliere, ogni volta, la verità dei temi trattati.
 
In continuità stilistica con la pala di Domodossola si collocano gli affreschi della cappella XXVII (''Cristo condotto per la prima volta al tribunale di [[Ponzio Pilato|Pilato]]'') al Sacro Monte, opera che già sul finire del [[1616]] gli venne allogata. Subito dopo, in immediata successione, il lavoro al Monte proseguì con gli affreschi della cappella XXXIV (''Pilato si lava le mani''), ([[1619]]-[[1620|20]]).<br />
Circa un decennio più tardi, arriverà la commessa relativa ad un'altra scena di tribunale, quella della Cappella XXVIII ('' Gesù davanti ad [[Erode il Grande|Erode]]'')
 
[[File:DEnrico Pilato Varallo.JPG|thumb|[[Giovanni d'Enrico]] e Tanzio da Varallo, ''Gesù al tribunale di Pilato'', statue in terracotta policroma ed affreschi, 1617-18, Cappella XXVII (part.)]]
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Ci sono poi i quadri di soggetto religioso che, con ogni probabilità, erano anch'essi destinati a chiese minori, passati in seguito attraverso alienazioni o attraverso il mercato antiquario, e che ora si ammirano nella cornice più sofisticata di musei o di collezioni private.
 
Tra di esse devono essere citate almeno la tela del tenero incontro di ''Giacobbe e Rachele'' alla [[Galleria Sabauda di Torino|Galleria Sabauda]], il ''San Sebastiano curato da Sant'Irene''<ref>Vedi: [httphttps://wwwsecure2.pbase.com/image/47584943 Pbase.com]</ref> alla [[National Gallery di Washington]] e i due ''[[Davide]] e con la testa di [[Golia]]'' presenti nella [[Pinacoteca Civica di Varallo|pinacoteca di Varallo]].
 
Molto, a proposito di questi due ultimi quadri, è stato detto sulla "ambiguità" del personaggio biblico che vi è raffigurato, quasi che un ancor adolescente pastore valsesiano, con il volto arrossato dal vento che gli scompone i capelli, avesse prestato la sua testa al corpo atletico, scolpito nella sua muscolatura, all'eroico uccisore di Golia.
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===Gli anni della peste===
[[File:San Gaudenzio (Novara) - Angelo custode chapel by Tanzio da Varallo 05.jpg|left|thumb|La cappella della famiglia Nazari dedicata all'angelo custode in San Gaudenzio (Novara)]]
[[File:Battaglia di Sennacherib - Tanzio da Varallo.jpg|left|thumb|Tanzio da Varallo, ''[[La battaglia di Sennacherib]]'', 1629-30, Novara, [[Basilica di San Gaudenzio]]]]
 
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Ma quelli non furono, per Tanzio, anni in cui egli poté compiacersi della notorietà raggiunta. Nel [[1630]] si abbatté infatti sul Nord d'Italia la tragedia della [[peste del 1630|peste]] (quella narrata dal [[Alessandro Manzoni|Manzoni]]): sin dal [[1628]] se ne erano colte le avvisaglie.
 
Il flagello del morbo portava la gente ad interrogarsi sulle ragioni della tragedia, ritenuta un castigo divino, e poneva la urgenza - come ai tempi di san Carlo Borromeo rievocati dalla pala di Domodossola - della intercezioneintercessione salvifica delle sante reliquie e dei santi protettori.
 
Tanzio dovette meditare a lungo sulla spiritualità borromea. È di quegli anni la tela con ''San Carlo che porta in processione il santo Chiodo'', nella [[Chiesa di San Lorenzo (Cellio)|parrocchiale di Cellio]], densa di notturni bagliori di tragedia in mezzo ai quali risalta la spettrale fissità dei volti dei santi.
 
L'incubo e lo sgomento della peste costituiscono visibilmente la cifra del telero con ''Sennacherib sconfitto dall'Angelo'' che egli, come si è detto, dipinse a Novara alla fine del [[1629]], a completamento dei lavori nella basilica di San Gaudenzio. L'irruzione, in un cielo greve di angoscia, dell'Angelo Vendicatore affinché si compiano le parole di [[Isaia (profeta)|Isaia]] sullo sterminio dell'[[esercito assiro]], diventa una scoperta immagine del flagello della peste.
 
Ancora Filippo Maria Ferro:
{{Citazione|Possiamo immaginare il teatro del silenzio dove la grande pittura prende risalto, un'ossessione che diviene fisica e si concreta in cumulo di corpi, ingombranti e scuoiati, lividi, come in un macello o in un lazzaretto. Nel silenzio dove solo si respira e si annusa l'acredine dei miasmi, il cielo è ridotto a caligine, a polvere ammorbante.|}}
 
Testori giudicava il ''Sennacherib'' "capolavoro supremo; certo uno dei più alti raggiungimenti del secolo intero". La grande tela è tuttora collocata nella Cappella dell'Angelo Custode, presso la [[basilica di San Gaudenzio]] a Novara, della quale Tanzio ha realizzato anche gli affreschi. Un bozzetto monocromo del ''Sennacherib'', di estremo interesse per valutarne genesi e realizzazione finale, era fino a pochi anni fa visibile presso il museo posto all'interno del Broletto novarese. Esso fa parte delle raccolte d'arte della Banca Popolare di Novara e non è attualmente esposto al pubblico.
Testori giudicava il ''Sennacherib'' "capolavoro supremo; certo uno dei più alti raggiungimenti del secolo intero".
 
Tanzio ebbe poco tempo, passato il flagello della peste, per assaporare il lento ritorno alla normalità. Il tempo per dipingere qualche nuova tela (ricordiamo il ''San Rocco'' di Camasco ([[1631]]), una sorta di "[[ex voto]]" per il buon esito della implorazione rivolta dalla comunità del paese al santo taumaturgo a protezione della peste), e il tempo per iniziare gli affreschi nella [[collegiata di Borgosesia]] ([[1632]]).
 
{{cn|La tradizione storiografica locale vuole che, negli ultimi anni, Tanzio vivesse a Varallo presso il convento francescano di Santa Maria delle Grazie.}} Lì, nella [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Varallo)|chiesa annessa al convento]], era a quella data presente un suo dipinto, ''Il martirio[[Martirio dei beatisanti francescani a Nagasaki]]''<ref>Vedi: [http://www.brera.beniculturali.it/archivio/foto-g/047274_CE.jpg Brera.beniculturali.it]</ref>; un quadro che esprime una doppia fedeltà che ha connotato tutta la carriera del suo autore: quella all'[[ordine francescano]], che si manifesta nella intensità emotiva con cui tratta la spettacolare scena del martirio, e quella alla mai scordata lezione del Caravaggio, che traspare dal ricordo ancora vivo delle tele viste nelle chiese di Roma.
 
 
== Opere ==
[[File:San Giovanni Battista nel deserto - Tanzio da Varallo.jpg|thumb|San Giovanni Battista nel deserto, 1629 ca., Philbrook Museum of Art, Tulsa]]
* ''Adorazione dei pastori'', 1605-1610 circa, olio su tela, collezione privata
* ''Madonna seduta'', 1605-1610 matita nera su carta grigio-verde, collezione privata
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* ''Martirio di san Lorenzo'', 1605-1610 circa, olio su rame, [[Roma]] collezione privata
* ''Circoncisione di Gesù con i santi Carlo Borromeo e Francesco d'Assisi'', olio su tela, 1610-1611 circa, [[Fara San Martino]] (CH), [[chiesa di San Remigio (Fara San Martino)|chiesa di San Remigio]]
* ''Madonna con il Bambino, san Francesco d'Assisi e donatore'', 1611-1613 circa, olio su tela, [[chiesa di San Giovanni Evangelista (Chieti)]], [[Colledimezzo]] ([[Provincia di Chieti|Chieti]]). In deposito presso l'[[Arcidiocesi di Chieti-Vasto]], Palazzo arcivescovile, [[Chieti]]
* ''San Francesco riceve le stimmate'', 1611-1614 circa, olio su tela, collezione Koelliker
* ''San Francesco in preghiera sulla Verna'', 1611-1614 circa, olio su tela, [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]] già in collezione Remogna
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* ''Madonna con il Bambino tra i santi Francesco d'Assisi e Caterina d'Alessandria e donatrice'', 1615 circa, olio su tela, collezione privata
* ''Davide con la testa di Golia'', 1616 circa, olio su tela, [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]], inv. 690
* ''San Carlo comunica i malati di peste'', 1616, olio su tela, [[Domodossola]] (VB), [[Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio (Domodossola)|collegiata dei Santi Gervasio e Protasio]]
* ''San Sebastiano curato da due angeli'', 1616, olio su tela, [[Washington]], [[National Gallery of Art]]
* ''San Giovanni Evangelista, santa Caterina d'Alessandria, san Teodoro e santa Apollonia'', 1616-1618, olio su tela, [[Verbania]], [[Museo del paesaggio]]
* ''Sant'Antonio da Padova'', 1617-1618, 58x44, olio su tela, [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]]
* ''Gentiluomo'', 1617-1618, olio su tela, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
* ''Gentildonna'', 1617-1618, olio su tela, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
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* ''Due angeli che reggono la corona della Vergine'', 1623-1627 circa, olio su tela, [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]]
* ''Madonna col Bambino adorata dai santi Domenico e Francesco'', 1623-1627 circa, olio su tela, [[Lumellogno]] (NO), [[chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano (Lumellogno)|chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano]]
* ''DavidRitratto di gentiluomo con lapugnale testae di Goliacopricapo'', 1623, olio su tela, [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]],collezione inv.689privata
* ''Ritratto di gentiluomo con pugnale e copricapo'', 1623 , olio su tela, collezione privata
* ''Ritratto di gentiluomo'', 1623 , olio su tela, collezione privata
* ''Giacobbe e Rachele'', 1625 circa, olio su tela, [[Torino]], [[Galleria Sabauda]]
* ''Visitazione'', 1626 circa, olio su tela, [[Vagna]] (frazione di [[Domodossola]]), [[Chiesa di San Brizio (Domodossola)|chiesa di San Brizio]]
* ''Ritratto di gentiluomo'', 1627 circa, olio su tela, [[Cleveland]], [[Cleveland Museum of Art]]
* ''I Santi Pietro e Marco'', 1627-28 circa, olio su tela, [[Torino]], [[Galleria Sabauda]]
Riga 160 ⟶ 163:
* ''San Giovanni Battista nel deserto'', 1627-29 circa, olio su tela, [[Tulsa]], [[Philbrook Museum of Art]]
* ''Gesù davanti ad Erode'', 1628-1629, affresco, [[Varallo]], [[Sacro Monte di Varallo|Sacro Monte]], Cappella XXVII
* ''Santi in adorazione della Trinità'', 1629-30 circa, 310x185, olio su tela, [[Fontaneto d'Agogna]] (NO), [[chiesaChiesa delladi BeataSanta VergineMaria Assunta (Fontaneto d'Agogna)|chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta]]
* ''Decorazione della cappella dell'Angelo Custode'', affresco, 1628-29, [[Novara]], [[basilica di San Gaudenzio]]
* ''Sennacherib sconfitto dall'Angelo'', 1629-30 circa, 153x95, olio su tela, [[Novara]], [[Museo civico (Novara)|Museo civico]]
* ''Sennacherib sconfitto dall'Angelo'', 1629-30, 570x260, olio su tela, [[Novara]], [[basilica di San Gaudenzio]]
* ''Cristo Crocifisso'', 1630 circa, olio su tela, [[Gerenzano]], [[chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Gerenzano)|chiesa dei Santi Pietro e Paolo]]
* ''San Rocco'', 1631, 190x125, olio su tela, chiesa parrocchiale di Camasco, fraz. di [[Varallo]] (VC). In deposito presso la [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca di Varallo]]
* ''Madonna con il Bambino, sanSan Carlo e sanSan Francesco e due angeli'', 1631 circa, olio su tela, [[Parigi]], [[museo del Louvre]]
* ''Madonna con il Bambino e i santiSanti Carlo e Francesco'', 1631 circa, 285x190, olio su tela, già nella parrocchiale di [[Sabbia (Italia)|Sabbia]], ora conservata presso [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]]
* ''Martirio dei beati francescani a Nagasaki'', 1631-32 circa, 115x80, olio su tela, [[Milano]], [[Pinacoteca di Brera]]
* ''Beato Giovanni Tavelli da Tossignano'', 1631-32 circa, olio su tela, [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]]
* ''Sant'Onofrio'', 1631-32 circa, olio su tela, collezione privata
Riga 175 ⟶ 178:
* ''Vergine addolorata'', 1632 circa, olio su tela, collezione privata
* ''Decorazione della cappella Gibellini'', 1633 circa, affresco, [[Borgosesia]] (VC), [[collegiata dei Santi Pietro e Paolo (Borgosesia)|collegiata dei Santi Pietro e Paolo]]
* ''Adorazione dei pastori con San Francesco e San Carlo Borromeo'', 185x149, olio su tela, [[Los Angeles]], [[Los Angeles County Museum of Art]]
* ''Fuga in Egitto'', olio su tela, [[Houston]], [[Museum of Fine Arts (Houston)|Museum of Fine Arts]]
* ''Madonna con il Bambino, sanSan Carlo e sanSan Francesco'', affresco staccato da una casa di Varallo e riportato su tela, [[Varallo]], [[Pinacoteca civica di Varallo|Pinacoteca]]
 
== Riconoscimenti ==
 
Con la delibera n. 385 del 18 novembre 1926 il comune di [[Novara]] gli ha intitolato una via nel quartiere Sacro Cuore<ref name="intitolazione-vie">{{Cita web|url=https://www.comune.novara.it/it/aree-tematiche/servizi-ai-cittadini/toponomastica/intitolazione-vie|titolo=Denominazione Vie - Scheda via D'Enricis|accesso=2023-05-27|sito=Comune di Novara}}</ref>.
 
==Note==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore = Giovanni Testori, ''| titolo = Il manierismo piemontese e lombardo del Seicento'', 1955,- catalogoCatalogo della Mostra, | anno = 1955 | città = Torino-Ivrea;}}
* {{cita libro | autore = Giovanni Testori, ''| titolo = Tanzio da Varallo'', catalogo- Catalogo della mostra, | città = Torino, | anno = 1959 | postscript = nessuno}} (ora in G.{{cita libro | autore = Giovanni Testori, ''| titolo = La realtà della Pittura'', | editore = Longanesi, | città = Milano, | anno = 1995 | postscript = nessuno}});.
* {{cita libro | autore-capitolo = Marco Bona Castellotti, ''| capitolo = Introduzione alla mostra'', in| titolo = "Tanzio da Varallo. Realismo, fervore e contemplazione in un pittore del Seicento", - Milano, Federico Motta Editore, 2000, (Catalogo della mostra su Tanzio tenuta a Milano, Palazzo Reale); | città = Milano | editore = Federico Motta | anno = 2000}}
* Filippo Maria Ferro, ''Tanzio e l'Angelo'', ibidem;.
* Elena De Filippis, ''Tanzio al Sacro Monte'', ibidem;.
* {{cita libro | autore = Achille della Ragione -| titolo = Il secolo d'oro della pittura napoletana, pag.| p = 6 -| città = Napoli 1997| -anno = 1997-2001}}
* {{cita libro | autore = Achille della Ragione -| titolo = Tanzio da Varallo incontra Caravaggio. Dal 24 ottobre a Palazzo Zevallos -| città = Napoli | anno = 2014}}
* {{cita testo| dizionario=Dizionario della pittura e dei pittori |autore=AA. VV.|altri=diretto da Michel Laclotte con la collaborazione di Jean-Pierre Cuzin; edizione italiana diretta da Enrico Castelnuovo e Bruno Toscano, con la collaborazione di Liliana Barroero e Giovanna Sapori|vol=1-6 |editore= Einaudi |città= Torino |anno= 1989-1994 |posizione= ''ad vocem''|sbn= CFI0114992}}
* [[Ernst Gombrich]] - Dizionario della Pittura e dei Pittori - Einaudi Editore (1997)
* {{Cita libro|titolo=La pittura del Sei e Settecento nel Novarese|autore=Filippo M. Ferro|autore2=Marina Dell'Omo|anno=1996|editore=Società Storica Novarese|città=Novara|cid=Ferro - Dell'Omo|url=https://www.calameo.com/read/0072607351b577b5497a9|accesso=2024-01-23|via=Calameo}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Tanzio da Varallo}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|url=http://www.tracce.it/det_Articoli.asp?Sezione=marzo+2000&ID=20000315|titolo=Marco Bona Castellotti, ''Uno sguardo più commosso di Caravaggio''|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928003239/http://www.tracce.it/det_Articoli.asp?Sezione=marzo+2000&ID=20000315|dataarchivio=28 settembre 2007}}
*[http://www.culturagay.it/cg/saggio.php?id=247 Enrico Venturelli, ''Tanzio da Varallo. La commozione davanti alla bellezza maschile''].
 
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{{portale|biografie|pittura}}
 
[[Categoria:Tanzio da Varallo| ]]
[[Categoria:Artisti di scuola piemontese]]