Palazzo dei Papi: differenze tra le versioni

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Il '''Palazzo dei Papi''' (in [[lingua francese|francese]]: ''Palais des Papes'') di [[Avignone]], in [[Francia]] è uno dei più grandi e importanti edifici [[architettura gotica|gotici]] [[Medioevo|medievali]] in [[Europa]].
Il '''Palazzo dei Papi''' (in [[lingua francese|francese]]: ''Palais des Papes'') di [[Avignone]], in [[Francia]], è uno dei più grandi e importanti edifici [[architettura gotica|gotici]] [[Medioevo|medievali]] in [[Europa]].
 
Dal [[1840]] è [[Monumento storico (Francia)|monumento storico di Francia]]<ref>{{cita web|url=http://www.culture.gouv.fr/public/mistral/merimee_fr?ACTION=CHERCHER&FIELD_1=REF&VALUE_1=PA00081941<!--|titolo=Palais des papes d'Avignon-->|titolo=PA00081941, base Mérimée|editore=Ministero francese della Cultura}}</ref> e dal [[1995]] [[patrimonio mondiale dell'umanità]]<ref>{{cita web|url=http://whc.unesco.org/fr/list/228 |titolo=Centre historique d’Avignon : Palais des papes, ensemble épiscopal et Pont d’Avignon|accesso=17 luglio 2017|sito=unesco.org |lingua=fr}}</ref>.
 
Il palazzo venne costruito per volontà papale tra il 1335 e il [[1364]] sul naturale affioramento roccioso all'estremità nord-orientale della città, dominante il fiume [[Rodano (fiume)|fiume Rodano]]. Al momento del suo completamento, occupava una superficie di 2,6 acri (11.000&nbsp;m²{{M|11000|u=mq}}). L'edificio fuera destinato a ospitare la corte e l'amministrazione papale, in sostituzione dell'antico [[Palazzo del Laterano]]. Fu incredibilmente costoso, etanto da consumòconsumare gran parte delle entrate del papatoPapato durante la sua costruzione.
 
== Storia della costruzione ==
Nel XIII secolo, prima dell'arrivo dei papi ad Avignone, il [[Rocher des Doms]], lo sperone di roccia sul quale è costruito il palazzo, ospitava mulini a vento ede alcuni edifici abitativi, fra i quali quello del [[Podestà (medioevo)|Podestà]], il primo magistrato della città, e quello del [[vescovo]]. Vi era anche la [[Cattedrale di Notre-Dame-des-Doms|chiesa di Notre-Dame-des-Doms]], non ancora elevata al rango di [[cattedrale]]<ref>{{cita libro|Eugène-Emmanuel|Viollet-le-Duc|Dictionnaire raisonné de l'architecture française du XI au XVI siècle|1864|Banc||url=http://books.google.fr/books?id=S5MGAAAAQAAJ|pp=24-25|lingua=fr}}</ref>.
 
Avignone divenne residenza dei [[papa|papi]] nel [[1309]], mentre questi fuggivano dal caos violento di [[Roma]].
 
Nel 1305, Bertrand de Got, arcivescovo di Bordeaux, diventadiventò papa all'età di quarant'anni. Eletto a Perugia il [[24 luglio]], vienevenne consacrato a Lione il [[15 novembre]] come [[Clemente V]]. L'ex vescovo di Bordeaux, nonNon volendo trasferirsi in una Roma dilaniata dallo scontro fra [[Guelfi]] e [[Ghibellini]], il papa si spostò diverse volte nel [[regno di Francia]] e nella [[Guienna]] inglese prima di arrivare ad Avignone il 9 marzo 1309. La scelta di Avignone era dettata dal fatto che fosse terra pontificia: possedimento del conte di Provenza, [[re di Napoli]] e [[vassallo]] dello [[Stato Pontificio]]<ref name=Renouard>{{cita libro|Yves|Renouard| La Papauté à Avignon|1969|PUF|Parigi|collana= Que sais-je ?|volume= 630|lingua=fr|pp=23-25|cid=Renouard}}</ref>. Clemente V era stato eletto grazie all'appoggio del re di Francia [[Filippo il Bello di Francia|Filippo il Bello]] e, dietro la raccomandazione del re, Avignone divenne la sede ufficiale di parte del [[Collegio cardinalizio]]. Il papa allogiavaalloggiava in città nel convento dei padri [[domenicani]] predicatori fuori dalle mura<ref name="Guillemain16"/>, ma preferiva le residenze di [[Carpentras]], [[Malaucène]] e [[Monteux]].
 
Clemente morì il 20 aprile 1314 a [[Roquemaure (Gard)|Roquemaure]] fra atroci sofferenze, che la tradizione popolare attribuisce alla maledizione di [[Jacques de Molay]], il gran maestro dei Templari alla cui caduta il papa aveva contribuito.
 
[[File:Palais des Papes John XXII audience chamber.JPG|miniatura|Resti della sala delle udienze di Giovanni XXII, uniche vestigia del primo palazzo.|sinistra]]
 
Alla morte di Clemente V e dopo una difficile elezione a [[Lione]] il [[7 agosto]] [[1316]], Jacques Duèze a 72 anni era considerato un papa di transizione<ref name="pav122">{{cita libro|autore = [[Jean |Favier]]|titolo=Les Papes d'Avignon|anno=2008|editore=Fayard ||p=122|cid=Favier}}</ref>. Il nuovo papa espresse il desiderio di spostare il papato nella città della quale era stato vesconovescovo sin dal 18 marzo 1310<ref>{{Cita|Favier|p. 121}}.</ref>, che era anche all'incrocio delle grandi vie di comunicazione del mondo occidentale grazie al suo fiume e al [[Pont Saint-Bénézet|ponte]] che lo attraversava<ref>{{Cita|Renouard|p. 15}}.</ref>.
Una volta incoronato papa col nome di [[Giovanni XXII]] il [[5 settembre]], Duèze raggiunse Avignone con la sua corte per via fluviale. Prese residenza nel convento dei padri predicatori<ref name="Guillemain16">{{cita libro|Bernard| Guillemain|Les Papes d'Avignon (1309-1376)|2000|Ed. cerf|Parigi|ISBN =2-204-05895-5|p= 16|lingua=fr|cid=Guillemain}}</ref>, prima di installarsi nel suo vecchio palazzo episcopale, che occupava il sito dell'attuale palazzo dei Papi<ref name="Viollet-le-duc 26">{{cita libro|Eugène-Emmanuel|Viollet-le-Duc|Dictionnaire raisonné de l'architecture française du XI au XVI siècle|1864|Banc||url=http://books.google.fr/books?id=S5MGAAAAQAAJ&printsec=titlepage&source=gbs_summary_r&cad=0#PPA26,M1|p=26|lingua=fr}}</ref>. Da subito fece adattare l'edificio alla sua nuova carica<ref name="pav123">{{Cita|Favier|p. 123.}}.</ref>: venne incaricato di questa bisogna l'arcivescovo [[Gasbert de Valle]] (o Gasbert de la Val), vicario generale. Armand de Via, suo nipote vescovo di Avignone, venne quindi espulso dall'episcopato e comprò un terreno nelle vicinanze per far costruire la sua nuova residenza vescovile (oggi il [[Musée du Petit Palais]])<ref name="Viollet-le-duc 26" />; nel cambio, de Via ottenne la porpora cardinalizia.
 
I primi lavori vennero affidati a Guillaume Gérault, detto "di [[Cucuron]]"<ref>{{cita|Vingtain|p. 68}}.</ref>. Le stanze papali erano nell'ala ovest, così come lo ''studium'' e gli appartamenti dei suoi collaboratori più prossimi. Il lato nord, sul lato sud di Notre-Dame-des-Doms, era costituito dalla chiesa di santo Stefano, poi trasformata nella cappella pontificia dedicata a Santa Maddalena. AdA est vennero installati gli alloggi dei "cardinali nipoti" ede i servizi della [[Curia romana]]. A sud venne costruito da Guillaume di Cucuron un edificio per le udienze; iniziato nel marzo 1321, venne terminato nel dicembre 1322<ref>{{Cita|Vingtain|p. 71}}.</ref>.
 
Il 4 dicembre 1334, Giovanni XXII morì all'età di 90 anni. Gli succedette [[Jacques Fournier]], il cardinale bianco, col nome di Benedetto XII, e venne incoronato dal cardinale [[Napoleone Orsini (cardinale)|Napoleone_Orsini_Napoleone Orsini]] l'8 gennaio 1335.
 
=== Il Palazzo Vecchio ===
Il nuovo papa decise rapidamente di modificare ede ingrandire l'ex palazzo episcopale nel quale risiedeva<ref>{{Cita|Vingtain|p. 93}}.</ref>. L'austero Benedetto fece radere al suolo il vecchio palazzo episcopale e lo fece rimpiazzare con un edificio molto più grande, incentrato su un chiostro, pesantemente fortificato contro gli attaccanti. Seguendo i piani dell'architetto Pierre Obreri, fece elevare la parte settentrionale del palazzo che terminava sulla torre del Trouillas<ref name="Viollet-le-duc 26" />.
 
Nella primavera del [[1335]] giunse l'architetto [[Pierre Poisson]] di Mirepoix per realizzare il progetto di [[papa Benedetto XII]]<ref>{{cita|Vingtain|p. 94}}.</ref>. Il palazzo venne costruito in due fasi principali, con due distinti segmenti, noti come il ''Palais Vieux'' (Palazzo Vecchio) e il ''Palais Neuf'' (Palazzo Nuovo).
 
Il 6 luglio 1335 arrivarono ad Avignone dei messi da Roma, ai quali Benedetto promise di tornare sulle rive del [[Tevere]]. Non precisò una data per il ritorno<ref name="dictio_théologie_519">{{cita libro|url=http://books.google.fr/books?id=UwEQAAAAIAAJ&printsec=titlepage#PPA519,M1 |titolo=Dictionnaire encyclopédique de la théologie catholique: rédigé par les plus savants professeurs et docteurs en théologie de l'Allemagne catholique moderne|autore= Heinrich Joseph Wetzer|autore2= Benedikt Welte|autore3= Isidore Goschler|autore4= Johann Goschler|traduttore=franc. Isidore Goschler|editore= Gaume frères et J. Duprey|anno= 1864| p=519}}</ref>, tanto più che la rivolta a Bologna contro il cardinale [[Bertrando del Poggetto]]<ref>{{cita web|url=http://rm.univr.it/biblioteca/volumi/ciucciovinoI/Introduzione.pdf|titolo=La cronaca del Trecento italiano - ANNI 1326-1350|accesso=28 ottobre 2014|formato=PDF|sito= rm.univr.it| p= 386|urlmorto=sì}}</ref> e le proteste dei cardinali lo distolsero dal progetto<ref>{{cita|Vingtain|pp. 89-90}}.</ref>; nel luglio 1337 comunicò la decisione di restare ad Avignone. Durante i lavori, il papa trascorreva le estati nel palazzo di [[Sorgues]], dove il 5 settembre 1335 arrivò il leone siciliano ordinato da Benedetto a guardia della residenza.
 
Il palazzo fatto costruire sul vecchio palazzo episcopale era molto più grande, incentrato su un chiostro e pesantemente fortificato contro gli attaccanti. Le sue quattro ali sonoerano fiancheggiate da alte torri. Questo edificio, poi conosciuto come Palazzo Vecchio, venne consacrato il 23 giugno 1336 dal [[Cameriere pontificio|cameriere]] Gasbert de Valle. All'interno della torre del Papa (o ''magna turris'', ''turris thesaurarie'' o anche ''torre degli angeli''<ref>{{cita|Vingtain|p. 101}}.</ref>) venne installata la Biblioteca Pontificia e venne conservato il tesoro papale. La biblioteca, durante il pontificato di Benedetto XII, comprendeva quattro sezioni: [[teologia]], [[diritto canonico]], [[diritto civile]] e [[medicina]]<ref>{{Cita | Labande|pp. 53-54}}.</ref>.
Questo edificio, poi conosciuto come Palazzo Vecchio, venne consacrato il 23 giugno 1336 dal [[Cameriere pontificio|cameriere]] Gasbert de Valle. All'interno della torre del Papa (o ''magna turris'', ''turris thesaurarie'' o anche ''torre degli angeli''<ref>{{cita|Vingtain|p. 101}}.</ref>) venne installata la Biblioteca Pontificia ed il tesoro papale. La Biblioteca, durante il pontificato di Benedetto XII, comprendeva quatro sezioni: [[teologia]], [[diritto canonico]], [[diritto civile]] e [[medicina]]<ref>{{Cita | Labande|pp. 53-54}}.</ref>.
 
Nel marzo [[1337]] si iniziarono i lavori per la costruzione degli appartamenti del pontefice<ref>{{cita|Vingtain|p. 102}}.</ref> e, a novembre, la costruzione della grande ala e dell'ala di mezzogiorno<ref>{{Cita|Vingtain|pp. 152-159}}.</ref>. I conti della Reverenda Camera Apostolica rivelavano nel mese di maggio dello stesso anno che il cantiere impegavaimpiegava 800 operai<ref name="guide14">{{Cita libro|autore=AAVV|titolo=Guide de visite, ''Le Palais des Papes''|editore= Éd. RMG/Éd. Gaud, Moisenay|città= Avignone|edizione=3ª|anno=2004|p=14|cid=Guide de visite|ISBN=2-84080-063-2}}</ref>.
 
A luglio [[1338]] era terminata la torre delle Latrine e la piccola torre Benedetto XII<ref>{{cita|Vingtain|pp. 165-8}}.</ref>; a settembre, gli appartamenti del papa erano pronti<ref>{{Cita|Vingtain|pp. 123-141}}.</ref> e vennero affrescati da Hugo, un pittore che "seguiva la corte romana", e da [[Jean Dalban]]<ref>{{cita|Vingtain|pp. 119-120}}, indica la presenza dei due pittori fra 1337 e 1341.</ref>. A dicembre iniiziavainiziava la costruzione del chiostro, poi terminato nel mese di marzo [[1339]]. Ad agosto 1339 si iniziavano ada edificare la torre della Campana (o ''de la Campane'') e l'ala dei familiari<ref>{{Cita|Vingtain|pp. 170-2}}.</ref>, mentre nell'ultimo semestre dell'anno venivano terminati i lavori della cucina e delle dipendenze<ref>{{Cita|Vingtain|p. 174}}.</ref>.
 
La decorazione del chiostro veniva realizzata all'inizio del [[1340]] e a giugno l'ala dei familiari era anch'essa terminata; vi vennero ospitati imperatori, re, principi e duchi in visita. La torre della Campana, terminata a dicembre, era destinata ai mercanti a seguito della corte, con il piano inferiore adibito a deposito per le mercanzie. Nel mese di agosto [[1341]]<ref name="guide14" />, si cominciò ada edificare la torre del Trouillas ("della pressa")<ref>{{Cita|Vingtain|pp. 168-172}}.</ref>.
 
Il [[Giacomo Stefaneschi|cardinale Stefaneschi]], mecenemecenate illuminato, invitò [[Simone Martini]], considerato come il capofila della [[Scuola senese]], che si trasferì con sua moglie Giovanna e suo fratello Donato. Il cardinale ne approfittò per fargli realizzare gli affreschi del portico di Notre-Dame-des-Doms. Martini iniziò i lavori nel [[1336]] per terminarli sette anni più tardi.
[[File:Plan du palais des Papes d'Avignon par Joseph ROSIER.jpg|thumb|sinistra|upright=1.8|'''Mappa del palazzo dei Papi di Avignone'''<br />A - chiesa Notre-Dame des Doms, nella sua forma originaria, prima dell'aggiunta delle cappelle<br />B e H - torri<br />''b'' - corpo principale abitativo, sovrastante la sala dei festini<br />C - cortile del chiostro<br /> D - cortile d'onore<br /> ''e'' - [[Piombatoia|piombatoie]] di difesa E<br /> G - grande sala a volte adibita a cappella<br /> I - scalinata d'onore che serve la cappella e gli appartamenti del corpo principale ad occidente e a levante<br /> K - scala che serve un corridoio di servizio lungo le stanza dell'ala occidentale e che comunica con le difese superiori attraverso<br />L - sbocca sopra la [[postierla]] P e che collega l'ala occidentale con l'alloggio E<br />F - le grandi cucine (1º piano)]]
 
{{Approfondimento
|titolo =Mappa del palazzo dei Papi di Avignone
|allineamento=sinistra
|contenuto =[[File:Plan du palais des Papes d'Avignon par Joseph ROSIER.jpg|left|border|450px]]
 
{{clr}}
 
'''A''', chiesa Notre-Dame des Doms, rnella sua forma originaria, prima dell'aggiunta delle cappelle.<br />
'''B''' & '''H''', torri<br />
'''''b''''', corpo principale abitativo, sovrastante la sala dei festini.<br />
'''C''', cortile del chiostro.<br />
'''D''', cortile d'onore<br />
'''''e''''', [[Piombatoia|piombatoie]] di difesa '''E'''<br />
'''G''', grande sala a volte adibita a cappella.<br />
'''I''', scalinata d'onore che serve la cappella e gli appartamenti del corpo principale ad occidente e a levante.<br />
'''K''', scala che serve un corridoio di servizio lungo le stanza dell'ala occidentale e che comunica con le difese superiori attraverso '''L''', sbocca sopra la [[postierla]] '''P''' e che collega l'ala occidentale con l'alloggio '''E'''.<br />
'''F''', le grandi cucine (1º piano).
}}
 
=== Il Palazzo Nuovo ===
 
Sotto i papi [[Papa Clemente VI|Clemente VI]], [[Papa Innocenzo VI|Innocenzo VI]] e [[Papa Urbano V|Urbano V]], l'edificio venne ampliato, a formare quello che oggi è noto come Palazzo Nuovo. [[Jean de Louvres]]<ref>Latinizzato in ''Johannes de Luperiis'', {{Cita|Vingtain|p. 188}}.</ref> venne incaricato da Clemente VI di costruire una nuova torre e gli edifici adiacenti, compresa una Cappella Grande, lunga 52 metri, che servisse come luogo per gli atti di adorazione papale. Nell'estate [[1342]], l'architetto aprì un nuovo cantiere, erigendo la torre delle Cucine e la torre del Guardaroba, terminate nel maggio [[1343]]. Ma fu il 4 marzo 1345 che iniziarono i lavori del Palazzo Nuovo (''Opus Novum''), la cui torre Trouillas venne completata nel marzo [[1346]]. Alla fine dei lavori, il 21 ottobre 1351<ref>{{Cita|Girard, 2000|p. 98}}.</ref>, la superficie totale del palazzo dei Papi era di {{formatnum:6400}}&nbsp;mq. La nuova facciata, che dà al palazzo il suo aspetto definitivo, porta lo stemma dei Roger, fatto inserire da Clemente<ref>{{cita libro|R. |Valentin|De la position des roses des armes du pape Clément VI|1891|Académie du Vaucluse|Avignone|collana=Mémoires de l’Académie du Vaucluse|volume= X|lingua=fr}}</ref> . Il papa fece anche sontuosamente decorare l'interno dell'edificio con gli affreschi di [[Matteo Giovannetti]], pittore [[Giotto|giottesco]] di [[Viterbo]], e realizzare arazzi, dipinti, sculture e soffitti in legno. GiovanettiGiovannetti, che era stato allievo del grande Simone Martini ormai anziano, diresse squadre di pittori venuti da tutta Europa per realizzare l'opera<ref name="histoire">{{cita web|url=http://www.palais-des-papes.com/pages/pdphistoire.html |titolo=L'histoire du palais des papes|accesso=21 luglio 2017|sitourlarchivio=https://web.archive.org/web/20101014165957/http://www.palais-des-papes.com/pages/pdphistoire.html|urlmorto=sì}}</ref>.
Iniziò a decorare la cappella dedicata a San Marziale il 13 ottobre 1344, terminandola il 1º settembre 1345. Passò poi, dal 9 gennaio al 24 settembre 1345, all'oratorio di San Michele e, nel novembre dello stesso anno, si dedicò agli afferschiaffreschi del Grande Tinello, poi distrutti da un incendio nell'aprile [[1346]]<ref name="tinel">{{cita web|url=http://www.palais-des-papes.com/grandtinel.html|titolo=Le Grand Tinel|sitoaccesso=21 luglio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130524105034/http://www.palais-des-papes.com/grandtinel.html|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1347]], lavorò nella sala del [[Concistoro]] e poi nella cappella di San Giovanni<ref name="castelnuovo">{{cita|Castelnuovo}}.</ref><ref>{{cita libro| Robert André|Michel|Les fresques de la chapelle Saint-Jean au palais des papes d'Avignon |1913 |Champion|Parigi| lingua=fr|url=http://1886.u-bordeaux-montaigne.fr/items/show/9519 | accesso=16 giugno 2014}}</ref>.
 
LeIl [[9 giugno]] [[1348]], Clemente VI comprò la città di Avignone alla [[Regina Giovanna I|regina Giovanna]] per la somma di {{formatnum:80000}} fiorini; la città divenne allora indipendente dalla Provenza e proprietà pontificia a tutti gli effetti, come il [[Contado Venassino]].
 
Alla morte di Clemente VI nel dicembre [[1352]], le finanze papali erano disastrate. Questo fu uno dei principali motivi per il qualecui i successori di Clemente non intrapresero che lavori minori nel palazzo.<ref name="guide15">{{cita|Guide de visite|p. 15.}}.</ref>.
 
Matteo Giovannetti riprese i lavori nel [[1352]]<ref name="histoire" />. Un documento del 12 novembre di quell'anno menziona gli "affeschiaffreschi dei Profeti" della Grande Sala dell'Udienza, le uniche pitture fatte realizzare sotto il pontificato di [[Innocenzo VI]]<ref name="castelnuovo" />. Un anno dopo, altre due torri vennero costruite: la torre san Lorenzo e la tour de Gache<ref name="guide15" />.
Poco dopo, nel [[1354]], un incendio divampò nella torre Trouillas, ma i lavori continuarono nella torre san Lorenzo, la cui costruzione terminò solo nel [[1356]]<ref name="guide15" />. Innocenzo era afflitto dalla [[gotta]], per cui fece edificare nel [[1357]] un piccolo ponte coperto per rendersi meglio dal Piccolo Tinello alla sacristia nord. Questo ponte venne poi distrutto nel 1811<ref name="guide15" />.
 
Innocenzo morì il 12 settembre [[1362]] e venne sepolto nella chiesa certosina di [[Villeneuve-lès-Avignon]]; il suo successore fu [[papa Urbano V]].
È proprio nella cappella del Palazzo Vecchio che Guillaume de Grimoard venne incoronato papa da Étienne-Audouin Aubert, cardinale di Ostia e nipote del defunto pontefice<ref>{{cita libro|Félix|Buffière|Ce tant rude Gévaudan |1985|Société des Lettres, Sciences et Arts de la Lozère|Mende|p= 773|cid=Buffière|volume=I|lingua=fr}}</ref>. Al suo arrivo al palazzo, Urbano V pare abbia dichiarato di non disporre di un giardino per coltivare un orto a palazzo<ref>{{cita libro|Félix|Buffière|Ce tant rude Gévaudan |1985|Société des Lettres, Sciences et Arts de la Lozère|Mende|p= 774|citazione=Mais je n'ai même pas un bout de jardin pour voir grandir quelques fruitiers, manger ma salade et cueillir un raisin}}</ref>. Di conseguenza, durante il suo pontificato vennero intrapresi costosi lavori di estensione dei giardini<ref>{{cita libro|url=http://theses.enc.sorbonne.fr/document129.html|titolo=Les « vergers » de la papauté d'Avignon : Avignon, Pont-de-Sorgues et Villeneuve (1316-1378)|autore=Élydia Barret|editore=École nationale des chartes|anno=2004|altri=tesi|lingua=fr}}</ref>. Di fatto, il giardino che affianca il lato orientale del palazzo, porta sempre il nome di "Orto Urbano V"<ref>{{cita libro|É.| Baluze|Vitae paparum Avenionensium, sive collectio actorum veterum|1693||Parigi|capitolo= Prima Vita Urbani V|volume=I |lingua=la|citazione=viridarium miræ pulchritudinis}}</ref>.
 
Oltre ai giardini, Urbano V completò anche il cortile principale (noto come ''Court d'Honneur'') con ulteriori edifici a racchiuderlo. Fece edificare dall'architetto [[Bertrand Nogayrol]], la ''Roma'', una lunga galleria ada un piano, perpendicolare alla torre degli Angeli. Fu finita di costruire nel [[1363]], data che segna anche la fine dei lavori nel Palazzo Nuovo. La ''Roma'' venne decorata da GiovanettiGiovannetti con pitture sulla vita di san Benedetto; i lavori dell'artista si svolsero dal 31 dicembre 1365 ad aprile [[1367]]<ref name="castelnuovo" /><ref>{{cita libro|Daniel|Bréhier|Notre-Dame des Doms|2002| Éd. Beaulieu, Art et Tradition|Lione|p=72}}</ref>. Quest'opera è stata poi distrutta dal genio militare nel [[1837]]<ref name="guide15" />.
 
[[File:Couronnement de Benoît XIII.jpg|thumbminiatura|uprightverticale|Benedetto XIII, antipapa, incoronato dai cardinali di San Marziale e Neufchâtel (''Chroniques de Froissart'', FR 2646, f° 190 - [[Bibliothèque nationale]])]]
Con [[Gregorio XI]], i papi lasciarono Avignone nel [[1377]], per tornare a Roma, ma ciò portò ada un nuovo scisma, durante il quale gli [[antipapa|antipapi]] [[Antipapa Clemente VII|Clemente VII]] e [[Antipapa Benedetto XIII|Benedetto XIII]] fecero di Avignone la loro sede (fino al [[1408]]).
L'anno dopo l'arrivo a Roma, Gregorio XI decedette ede il nuovo conclave elesse [[Urbano VI]], ma i cardinali rapidamente lo destituirono per via delle pressioni dell'aristocrazia romana durante l'elezione e i difficili rapporti col neo-pontefice, eleggendo al suo posto [[Clemente VII]]. Clemente tornò ad Avignone, nel Palazzo dei Papi, mentre Urbano rifiutò di rinunciare al trono di San Pietro e rimase a Roma: era nato il [[Grande Scisma d'Occidente]].
 
[[File:Pierre d'Ailly.jpg|miniatura|Il cardinale Pierre d'Ailly, primo legato d'Avignone|uprightverticale]]
 
=== Il Palazzo sotto assedio ===
 
Il successore di Clemente VII fu [[Benedetto XIII]], eletto il 28 settembre 1394 anche a causa della sua promessa di dimettersi, se necessario, per mettere fine al Grande Scisma. Una volta eletto, Benedetto rinnegò la promessa fatta, perdendo parte del sostegno francese del quale godeva nel luglio 1398. Il pontefice si rinchiuse nel palazzo, per resistere all'assedio di Geoffroy le Meingre, detto ''maresciallo di Boucicaut'' Le Meingre, nel mese di settembre. Vennero sparate cannonate sul Palazzo, dove il pontefice resistette per tutto l'inverno, malgrado le morti per le ferite o per malattia fra il suo seguito<ref name=Fleury>{{cita libro||Fleury|Histoire ecclésiastique|1720|Emery|Parigi|volume=tomo 20, Depuis l'an 1339 jusques à l'an 1414|url=http://books.google.fr/books?id=OBxZTcuKKAoC&pg=RA1-PA495&dq=palais+pape+avignon&as_brr=1|accesso=4 agosto 2017|pp=495-498|lingua=fr|cid=Fleury}}</ref>.
La cucina del Gran Tinello fu, durante l'assedio del 1398, testimone di un'instrusioneintrusione degli uomini di Boucicaut e di [[RaymondRaimondo dedi TurenneTurenna]], nipote di Gregorio XI: una volta penetrati nella cinta muraria risalendo la Durançole e gli scarichi delle cucine, i soldati percorsero una scala che li portò nella cucina alta, ma vennero respinti da un gruppo di fedeli a Benedetto XIII, che gettarono loro delle pietre che si erano staccate dalla canna fumaria e delle fascine infiammatetinfiammate<ref>{{cita libro|autore=Martin Alpartils|capitolo=Chronica actitatorum temporibus Benedicti XIII|curatore=Paul Pansier|titolo=Les Sièges du Palais d’Avignon sous le pontificat de Benoît XIII|editore= Annales d’Avignon et du Comtat Venaissin|anno=1923}}</ref><ref>{{Cita|Girard, 2000|p. 116}}.</ref>.
Dopo mesi di intensi combattimenti, nell'aprile 1399, tutte le entrate del Palazzo vennero messe sotto guardiasorveglianza, onde impedire a chiunque di uscire. Nel dicembre 1403, per facilitare la difesa del Palazzo, tutte le case situate fra il grande ede il piccolo palazzo vennero rase al suolo, creando l'ampia spianata davanti al Palazzoantistante, mentre grandi mura vennero edificatiedificate sul Rocher des Doms, affiancodi fianco alla cattedrale<ref>{{cita libro|L. |Bonnement|Mémoires de Bertrand Boysset. Contenant ce qui est arrivé de plus remarquable particulièrement à Arles et en Provence depuis 1372 jusqu’en 1414|1876-77|Le Musée|Arles|collana= Revue arlésienne, historique et littéraire|lingua=fr}}</ref>. Malgrado l'assedio, ilIl papa riuscì a fuggire il 12 marzo 1403<ref>{{cita|Fleury|pp. 514-516.}}.</ref>, dopo 4 anni di assedio che videro anche la città bombardata<ref>{{cita libro|titolo=Nouvelle collection des mémoires pour servir a l'histoire de France: depuis le XIIIe siècle jusqu'à la fin du XVIIIe; précédés de notices pour caractériser chaque auteur des mémoires et son époque; suivis de l'analyse des documents historiques qui s'y rapportent|autore=Jean Joseph François Poujoulat|editore=Éditeur du Commentaire analytique du Code civil|anno= 1836|lingua=fr|accesso= 4 agosto 2017}}</ref>.
 
Benedetto non mise più piede ad Avignone, ma i suoi nipoti [[Antonio de Luna]], -con la carica di rettore del Contado Venassino-, e [[Rodrigo de Luna]] si installarono nel Palazzo con la loro guardia catalana. Martedì 27 gennaio 1405, all'ora dei [[vesperi]], crollò il campanile piramidale di Notre-Dame des Doms, trascinando con sé l'antico battistero dedicato a [[San Giovanni Battista|san Giovanni]]. I catalani vennero accusati della distruzione, ma loro ne approfittarono per creare una piattaforma sulle rovine per installarvi l'artiglieria<ref>{{cita libro|Daniel|Bréhier|La Métropole Notre-Dame des Doms|2002| Beaulieu, Art et tradition||lingua=fr|p=424|url=https://books.google.fr/books?id=qu8JAAAAIAAJ&pg=PA424#v=onepage&q&f=false|accesso= 4 agosto 2017}}</ref>.
 
Confrontato alla deposizione di suo zio da parte del [[concilio di Pisa]], nel [[1409]], Rodrigo de Luna (che era succeduto in quanto rettore al fratello) decise di raggruppare le sue forze all'interno del Palazzo, continuando a fortificare il Rocher des Doms contro eventuali nemici. Il secondo assedio al Palazzo dei Papi, chiamato dalle cronache coeve "guerra dei catalani", durò 17 mesi. Infine, il 2 novembre 1411, i catalani di Rodrigo de Luna, affamati e senza la possibilità di ricevere aiuti dall'esterno, si arresero al cameriere [[François de Conzié]]<ref>{{Cita|Girard, 1924|p. 19}}.</ref>.
 
=== Il Palazzo dopo i papi ===
 
Sotto il comando di François de Conzié, nominato per l'occasione dadall'[[antipapa Giovanni XXIII]] governatore d'Avignone nel [[1411]], il Palazzo venne ristrutturantoristrutturato, anche in vista del trasferimento in città dell'antipapasantipapa<ref name="Faure1908">{{cita libro|url=http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-4874_1908_num_28_1_6977?_Prescripts_Search_isPortletOuvrage=false|autore= C. Faure|titolo=Les Réparations du palais des papes d'Avignon au temps de Jean XXIII|editore= École française de Rome|anno= 1908|lingua=fr}}</ref>.
I lavori accusarono una battuta d'arresto dopo il 7 maggio 1413, quando un incendio distrusse la volta celeste ede altri affreschi che decoravano il grandeGran Tinello, refettorio del Palazzo<ref name="tinel" />.
Grazie a diverse tassazioni autorizzate da Giovanni XXIII, fra cui l'imposta sulla crociata contro [[Ladislao I di Napoli]], il tetto venne rimesso a nuovo da Guillaume Fournier e Guillaume André, artigiani tegolieri di [[Châteauneuf-du-Pape|Châteauneuf-Calcernier]], che fornirono {{formatnum:25000}} tegole per il giorno di San Michele, pagate {{formatnum:6.5}} fiorini ogni mille<ref name="Faure1908" />.
François de Conzié ne approfittò anche per far restaurare gli edifici danneggiati durante la "guerra dei catalani", fra i quali il [[Ponte di Avignone|ponte d'Avignone]], la cattedrale e le mura<ref name="Girard28">{{Cita|Girard, 1924|p. 28}}.</ref>.
 
Il governatore de Conzié ricevette nel dicembre 1415 l'[[imperatore del Sacro Romano Impero]] [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo I]], che ripartì dopo aver trascorso le feste di Natale nella città dei papi il 13 febbraio 1416, portando con sé una riproduzione del palazzoPalazzo dei Papi che aveva richiesto al governatore. Questa scultura era stata realizzata dall'architetto Jean Laurent e dal pittore maestro Bertrand, pagati la somma di 50 fiorini<ref name="Desvergnes">{{cita libro|Louis|Desvergnes|Histoire de Sorgues: Pont-de-Sorgues, Résidence des papes|1978|Société littéraire de Sorgues|Sorgues}}</ref>.
 
Nel [[1418]], l’elezione di [[Martino V]] al [[concilio di Costanza]] mise un termine al Grande Scisma d'Occidente; il nuovo pontefice nominò [[Pierre d'Ailly]] [[legato papale]] ad Avignone<ref>{{cita web|url=http://dev.ulb.ac.be/philo/urhm/pdf/ailly.pdf| titolo=Biografia di Pierre d'Ailly|accesso=|lingua=fr|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303170241/http://dev.ulb.ac.be/philo/urhm/pdf/ailly.pdf|urlmorto=sì}}</ref>, che morì due anni dopo e non venne sostituito, per cui François de Conzié governò solo fino a quando passò a miglioremiglior vita, il 31 dicembre 1431.
 
[[File:Cardinale Giuliano Della Rovere - Melozzo da Forlì.jpg|thumbminiatura|upright=0.8|Il legato Giuliano Della Rovere, futuro Giulio II]]
 
In seguito, Avignone venne governata dai legati pontifici, una carica importante per i poteri ada essa legaticonnessi. Dopo uno scontro fra il [[papa Eugenio IV]] ede il [[concilio di Basilea]] proprio per la nomina del legato, venne nominato [[Pietro di Foix (il Vecchio)|Pietro di Foix]], che dovette arrivare alla testa di un distaccamento militare per sedare la rivolta degli avignonesi ede installarsi nel Palazzo dei Papi<ref name=Girard28 />. I suoi poteri vennero incrementati quando una [[bolla papale]] gli assegnò, il 24 novembre 1433, giurisdizione su tutti i paesi di [[lingua d'oc]]<ref name=Girard29>{{Cita|Girard, 1924|p. 29}}.</ref>. Il cardinale di Foix si dimostrò un buon amministratore, circondato da una ricca corte. Alla sua morte, il re di Francia [[Luigi XI di Francia|Luigi XI]] re di Francia, fece nominare da [[Sisto IV]] [[Carlo II di Borbone|Carlo di Borbone]] [[arcivescovo]] di Lione, sperando di farne legato ad Avignone. Il 21 febbraio 1476, Carlo II venne però revocato nel suo ruolo ede il papa nominò invece legato suo nipote, [[Papa Giulio II|Giuliano Della Rovere]], per il quale aveva elevato Avignone al rango di [[arcivescovato]]<ref name="Girard30">{{Cita|Girard, 1924|p. 30}}.</ref>.
 
Il futuro Giulio II creò nel [[1476]] il ''Collège du Roure'' e rivedette nel [[1481]] gli statuti comunali. Il cardinale si era a opposto al papa [[papa Alessandro VI]] nel [[1494]], ma ricevette [[Cesare Borgia]], il figlio del papa, con grande magnificenza nel Palazzo di Avignone un anno dopo. Nel [[1516]], anni dopo essere stato eletto papa nel novembre 1503,<ref>{{Cita libro|autore = Marco Pellegrini|titolo = Il papato nel Rinascimento|anno = 2010|editore = Il Mulino|città = Bologna|ISBN = 978-88-15-13681-7|cid = Pellegrini|p=116}}</ref>, ordinò un restauro del Palazzo, il primo dalla partenza di papi ede antipapi<ref>{{cita web|url=http://archives.avignon.fr/expo/panneaux.donut?cid=16|titolo=Entre l'Italie et la France|accesso=|editore=Archives municipales d'Avignon|lingua=fr|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120130173828/http://archives.avignon.fr/expo/panneaux.donut?cid=16}}</ref>.
 
I successivi lavori nel Palazzo dei Papi furono eseguiti dal legato François-Guilhem de Clermont-Lodève (1503-1541), su richiesta del [[papa Leone X]]. Vennero restaurate le cappelle di benedettoBenedetto XI e Clemente VI nel [[1516]] e vennerovenne edificatiedificata, due anni dopo, la sala della Miranda<ref>{{Cita|Vingtain|p. 427.}}.</ref>. OspitòIl Palazzo ospitò inoltre numerose volte il re [[Francesco I di Francia|Francesco I]] nel Palazzo e vi si discussero dellele modalità del matrimonio fra [[Caterina de' Medici]] ede il futuro [[Enrico II di Francia|Enrico II]]. Fu dopo le sue prime visite che Francesco I fece pubblicaepubblicare le [[lettere patenti]] che facevanorendevano degligli avignonesi sudditi del re di Francia<ref name="Girard33">{{Cita|Girard, 1924|p. 33}}.</ref>.
 
Anche se il Palazzo rimase sotto controllo papale dal 1433 (assieme alla città e al Contado Venassino) e per oltre 350 anni a seguire, si deteriorò gradualmente, nonostante un restauro nel [[1516]]. Quando nel [[1789]] scoppiò la [[rivoluzione francese]], era già in cattivo stato quando venne preso e saccheggiato dalle forze rivoluzionarie. Nel [[1791]] divenne teatro di un [[Massacri della Glacière|massacro di contro-rivoluzionari]], i cui corpi vennero gettati nella Torre delle Latrine (''Tour des Latrines'') del Palazzo Vecchio.
 
Il Palazzo venne in seguito preso in carico dallo Stato napoleonico, per essere utilizzato come caserma militare e prigione. Anche se fu ulteriormente danneggiato dall'occupazione militare, in particolare durante l'anticlericale [[Terza Repubblica Francese|Terza Repubblica]], quando la restante falegnameria interna venne spazzata via per poter usare la struttura come stalla&nbsp;– gli affreschi vennero coperti e in gran parte distrutti&nbsp;– ciò ironicamente assicurò il nocciolo della sopravvivenza fisica dell'edificio. Venne lasciato libero solo nel [[1906]], quando divenne un museo nazionale. Da allora è praticamente sotto costante restauro.
 
La maggior parte del Palazzo è oggi aperta al pubblico; ospita anche un grande centro congressi e gli archivi del [[Dipartimenti francesidella Francia|dipartimento]] della [[Vaucluse]].
 
== Descrizione ==
Il palazzo dei Papi costituisce il più esteso complesso di architettura gotica al mondo con i suoi 15000&nbsp;m² di superficie. A parte le dimensioni, numerosi sono gli elementi architettonici degni di nota.
{{T|francese|architettura|agosto 2017}}
Il palazzo dei Papi costituisce il più esteso complesso di architettura gotica al mondo con i suoi 15000&nbsp;mq di superficie. A parte le dimensioni, numerosi sono gli elementi architettonici degni di nota.
 
=== Facciata ovest ===
[[File:La Porte Champeaux et les deux tourelles par JM Rosier.jpg|thumbminiatura|upright=0.8|Facciata del palazzo nel 2008]]
[[File:Tournelles.palais.Papes.Avignon.png|miniatura|upright=0.8|sinistra|La porta principale del palazzo all'inizio del XIX secolo, disegno di Viollet-le-Duc]]
 
Il famoso architetto francese [[Eugène Viollet-le-Duc]] dedica numerosi passaggi al palazzo dei Papi nel suo ''Dictionnaire raisonné de l'architecture française du XI au XVI siècle''. La porta principale è descritta nel tomo 9<ref>[[:fr:s:Dictionnaire raisonné de l’architecture française du XIe au XVIe siècle - Tome 9, Tourelle|Tourelle]], ''Dictionnaire raisonné de l'architecture française du XI au XVI siècle'' tomo IX, Viollet-le-Duc</ref> come "affiancata da due autentiche [[Torretta (architettura)|torrette]] la cui posizione meritmerita attenzione. La facciata si compone di una serie di [[Arco (architettura)|archi]] perforati da piombatoie all'altezza di 15&nbsp;m, con un [[cammino di ronda]] [[Merlo (architettura)|merlato]], dietro al quale il muro si eleva fino alla [[soffitta]] con una seconda merlatura. Le due torrette della porta riposano su due [[Pilone (architettura)|pile]] degli archi che formano delle piombatoie e che sfruttano la proiezione del cammino di ronda per elevarsi fino alla merlatura superiore. Le torrette quindi affiancano i due cammini di ronda inferiori ed aggiungono un'ulteriore difesa alla porta. Le piramidi che sovrstano le torrette sono di pietra e decorate con ganci."
 
La parte superiore delle torrette è stata tagliata durante il XX secolo e ridotta la merlatura del cammino di ronda inferiore. La biblioteca di Avignone ospita disegni e quadri che riproducono l'antico aspetto della facciata ovest.
 
=== Galleria d'immagini ===
=== Le torri ===
<center><gallery widths="180" heights="135">
[[File:Les douze tours du Palais des papes sur façades Viollet-le-duc.jpg|miniatura|upright=1.8|'''Le torri del Palazzo dei Papi:'''<br />1 - torre del Trouillas<br /> 2 - torre delle Latrine o della Ghiacciaia<br />3 - torre delle Cucine<br />4 - torre San Giovanni<br />5 - torre dello Studio<br />6 - torre degli Angeli o torre del papa<br />7 - torre du Jardin<br />8- torre del Guardaroba<br />9 - torre San Lorenzo<br />10 - torre de la Gache (''dietro'')<br /> 11 - torre d'angolo o dei Grandi Dignitari (''sotto'')<br />12 - torre della Campana]]
File:Tournelles.palais.Papes.Avignon.png|<small>La porta principale del palazzo all'inizio del XIX secolo, disegno di Viollet-le-Duc</small>
Il Palazzo dei Papi conta dodici torri:
File:Paul Signac Palais des Papes Avignon.jpg|<small>''Il Palazzo dei papi''<br />dipinto da [[Paul Signac]] nel 1900</small>
 
File:Adrian Stokes Palace of the Popes at Avignon.jpg|<small>''Il Palazzo dei papi ad Avignone''<br />di Adrian Stokes (1854-1935)</small>
* La torre del Trouillas ("grande pressa" in [[Dialetto provenzale|provenzale]]). [[Dongione]] del castello, occupa l'angolo nord-est del palazzo e possiede un tetto a terrazza. Misurava in origine {{M|60|ul=metri}}, mentre oggi {{M|52,30|ul=m}} di altezza. La torre conta un pian terreno e cinque piani. La sala bassa comunica con il chiostro e, durante il pontificato di Clemente VI, vi venne incarcerato [[Cola di Rienzo]] per 13 mesi<ref>{{Cita|Girard, 1924|p. 51}}.</ref>. Lo spessore dei muri fino a {{M|4,50|ul=m}} conferma la sua funzione originaria di difesa. Ai piani si trovano le stanze dei sergenti d'armi e di artiglieria<ref name="Girard115">{{Cita|Girard, 2000|p. 115}}.</ref>.
</gallery></center>
* La torre delle Latrine (''tour des Latrines''), o della Ghiacciaia, a sud e contigua alla torre del Trouillas. Vi erano due piani di latrine in corrispondenza delle due gallerie del chiostro. La loro fossa era irrigata dall'acqua piovana recuperata nel chiostro e si univa con la grande cloaca delle cucine prima di gettarsi nella ''Durançole'' e nel Rodano. Questa fossa ha servito come [[ghiacciaia]] all'epoca dei vice-legati e il nome è rimasto dopo il massacro dell'ottobre 1791. In cima alla torre si trovava l'appartamento del Capitano del Palazzo<ref name="Girard115" />.
* La torre delle Cucine (''tour des Cuisines''), a nord-est del palazzo, adiacente alla torre delle Latrine. Il suo nome le deriva dalle antiche cucine.
* La torre San Giovanni (''tour Saint-Jean''). Sita sulla facciata est, è una piccola costruzione merlata a base quadrata. È anche chiamata "torre delle cappelle", poiché ospita la cappella di [[San Marziale]] riservata al papa e accessibile dal Gran Tinello, oltre alla più maestosa cappella di [[San Giovanni Battista]] riservata agli alti dignitari del [[Concistoro]]<ref name="guide26">{{cita|Guide de visite|p. 26}}.</ref>. Le due cappelle furono affrescate con le vite dei santi da [[Matteo Giovannetti]].
* La torre dello Studio (''tour de l'Étude''), sulla facciata est. Ospita appartamenti privati ed era la torre più vicina a quella «di Roma», oggi distrutta.
* La torre degli Angeli (''tour des Anges''), o torre del Papa, è a sud della facciata est. Ricoperta da un terrazzo circondato da un parapetto e con un castelletto in cima, fu inizialmente chiamata «grande torre» o «torre del tesoro». Si tratta di una delle meglio conservate del Palazzo. Ospitò la stanza del papa [[Benedetto XII]], dipinta a tempera con rami fronzuti sui quali poggiano degli uccelli<ref>{{cita|Girard, 1924|p. 48}}.</ref>, ma anche la libreria e le stanze del "tesoro alto" e del "tesoro basso"<ref>{{Cita|Girard, 2000|p. 104}}.</ref>. Siccome era all'estremità sud del palazzo di Benedetto XII, la sua funzione primaria era senz'altro di difesa. L'ultimo piano della torre ospitava i sergenti d'arma della guardia di palazzo<ref>{{Cita|Girard, 2000|p. 105}}.</ref>.
* La torre del Giardino (''tour du Jardin'') è, oggi, separata dal Palazzo, nel giardino ad est, ed era ad est della scomparsa torre di Roma.
* La torre del Guardaroba (''tour de la Garde-Robe'') è parte del palazzo nuovo di Clemente VI, appena a sud della torre degli Angeli. La sala più bella è la "Camera del cervo", affrescata con scene di caccia e di pesca da pittori italo-francesi.
* La torre di San Lorenzo (''tour Saint-Laurent''), all'angolo della piazza della Mirande e di rue Peyrolerie, a sud-est del palazzo. Venne aggiunta da Innocenzo VI, costruita su sei livelli. Dedicata alla difesa del palazzo, ha conservato i ganci per le [[Saracinesca|saracinesche]]<ref>{{Cita|Girard, 1924|p. 47}}.</ref>. In questa torre, i cardinali vestivano i loro abiti sacerdotali. Nei secoli XVII e XVIII, era il seggio del presidente della [[Sacra Rota]]<ref name="guide45">{{cita|Guide de visite|p. 45}}.</ref>.
* La torre de la Gache{{#tag:ref|Il nome viene dal provenzale ''agachoun''<ref>{{Cita libro|nome=Xavier de Fourvières|titolo=Lou Pichot trésor : dictionnaire provençal-français et français-provençal|url=https://www.worldcat.org/oclc/49866665|anno=2000|editore=Aubéron|oclc=49866665|ISBN=2844980074}}</ref>, il che indica che serviva per le vedette<ref>{{Cita|Girard, 1924|p. 45}}.</ref>}}, sita a sud del palazzo. Dalla cima di questa torre veniva dato il segnale con una tromba, per avvisare gli avignonesi in caso di incendio o di allarme<ref>Constituzione di François de Conzié (1426), citata da {{Cita|Girard, 2000|p. 129}}.</ref>. Nella sala del pianterreno avvenivano, ai tempi dei papi, le "piccole audienze", dove venivano giudicate le contraddizioni apparse nei processi sulla validità o l'autenticità delle [[Lettera apostolica|lettere apostoliche]]<ref>{{Cita|Girard, 2000|p. 125}}.</ref>. La sede di questo tribunale, legato alla Cancelleria, venne trasformata all'inizio del XVIII secolo in un arsenale e la volta venne ritinteggiata di grigio<ref>{{cita|Guide de visite|p. 20}}.</ref>.
* La torre d'angolo, o dei Grandi Dignitari, prende questo nome perché sita nel prolungamento dell'ala dei Grandi Dignitari, all'angolo sud-ovest del palazzo nuovo.
* La torre delle Campane. Fa da ''pendant'' alla torre del Trouillas e proteggeva la facciata nord del palazzo. Vi alloggiava il ''Maître d'Hôtel'' del papa. Accedeva ai suoi appartamenti dalla galleria alta del chiostro, la quale era stata decorata [[Pittura a tempera|a tempera]] da [[Matteo Giovannetti]]<ref>{{Cita|Girard, 2000|p. 121}}.</ref>.
{{clr}}
 
=== Sale principali ===
 
{| class="wikitable" style="font-size: 95%; float:right; margin-left: 10px; margin-right: 10px;"
|-align="center" bgcolor="#CCCCCC"
|'''Sale'''<ref>{{Cita web|url=http://www.palais-des-papes.com/pages/cicsalles.html|titolo=Le sale del Centro dei congressi|accesso=19 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090823062319/http://www.palais-des-papes.com/pages/cicsalles.html|urlmorto=sì}}</ref>
| '''superficie ([[Metro quadrato|m<sup>2</sup>]])'''
|-align="center"
| Sala delle Guardie (''Salle des Gardes'')
| 170
|-align="center"
| Camera del tesoriere (''Chambre du Trésorier'')
| 170
|-align="center"
| Cubicolario (''Cubiculaire'')
| 230
|-align="center"
| Gran Tinello (''Grand Tinel'')
| 480
|-align="center"
| Sala del Conclave (''Salle du Conclave'')
| 72
|-align="center"
| Panetteria – Bottiglieria (''Paneterie - Bouteillerie'')
| 350
|-align="center"
| Grande Cantina Benedetto XII (''Grand Cellier Benoit XII'')
| 350
|-align="center"
| Grande Udienza (''Grande audience'')
| 820
|-align="center"
| Galleria del Chiostro (''Galerie du Cloître'')
| 100
|}
 
==== La sala delle Guardie ====
La cosiddetta "sala delle Guardie" è situata nell'"ala dei Gran Dignitari". La stanza misura {{Val|17|x|10|ul=m}} e si compone di due campate diseguali a [[volta a crociera]]<ref>{{Cita web|url=http://www.palais-des-papes.com/pages/cicgardes.html|titolo=La salle des gardes|accesso=19 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091215061619/http://www.palais-des-papes.com/pages/cicgardes.html|urlmorto=sì}}</ref>. Al di sopra di questa sala, si trova la ''camera del Tesoriere'', dal soffitto molto alto, con diverse porte.
 
==== Cubicolario ====
La stanza detta "del Cubicolario" è una delle più belle stanze del Palazzo. Corrisponde agli appartamenti del [[cubicolario]] del papa, Bernard de Saint-Étienne. È situata dietro le due torrette della facciata principale, dove affaccia con una finestra al di sopra della ''porte des Champeaux'', l'entrata principale del palazzo. Il Cubicolario misura {{formatnum:9.80}} metri per {{formatnum:7.40}}<ref>{{Cita web|url=http://www.palais-des-papes.com/pages/ciccubi.html|titolo=Le Cubiculaire|accesso=19 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100106091427/http://www.palais-des-papes.com/pages/ciccubi.html|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== L'ala del Conclave ====
L'ala del Conclave include la "sala del Conclave", che un tempo costituiva l'appartamento degli ospiti del Palazzo. Vi soggiornarono l'imperatore [[Carlo IV di Lussemburgo|Carlo IV]], il re [[Giovanni II di Francia|Giovanni il Buono]], [[Pietro IV di Aragona]], [[Luigi II di Borbone-Condé|Luigi II di Borbone]], i [[Duca d'Orléans|duchi di Orléans]], [[Duchi di Berry|di Berry]], [[Duchi di Borgogna|di Borgogna]]<ref>{{Cita web|url=http://www.palais-des-papes.com/pages/cicconclave.html|titolo=La salle du Conclave|accesso=19 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080317011401/http://www.palais-des-papes.com/pages/cicconclave.html|urlmorto=sì}}</ref>.
 
==== Il Grande Tinello ====
Il Grande Tinello è l'antico refettorio, nonché sala dei festini, del palazzo. Ha dimensioni imponenti, con un soffitto altissimo, lungo {{M|48|u=m}} e largo {{M|10|u=m}}<ref>{{Cita web|url=https://www.leparisien.fr/archives/le-palais-des-papes-une-visite-royale-03-05-2015-4741307.php|titolo=Le palais des Papes, une visite royale|sito=leparisien.fr|data=3 maggio 2015|lingua=fr|accesso=14 agosto 2023}}</ref>. Vi si svolgevano i [[Banchetto|banchetti]], ma anche i [[Conclave|conclavi]]. Nel XVI secolo, la sua pannellatura era rivestita di tessuto blu punteggiato di stelle che rappresentava la volta celeste.
 
==== La Panetteria ====
Nel piano inferiore rispetto alla Sala del Conclave si trova la ''Paneterie'', una grande sala un tempo suddivisa in sei stanze più piccole, utilizzata all'epoca per l'intendenza e la preparazione dei pasti per la corte (bisogna pensare che erano confezionati oltre 300 pasti al giorno) e per l'approvvigionamento dei pasti per i poveri (vi era una distribuzione di pane e vino a 800 poveri ogni giorno, oltre all'acquisto di abiti, lenzuola e grano da parte dell'[[elemosiniere]])<ref>{{Cita libro|nome=Yves|cognome=Renouard|titolo=Les Relations des papes d'Avignon et des compagnies commerciales et bancaires de 1316 à 1378|anno=1941|editore=De Boccard|lingua=fr|p=376}}</ref>.
 
==== Grande Cantina Benedetto XII ====
Ancora sotto rispetto alla Panetteria, al livello più basso, si trovava la Grande Cantina (o ''Grand Cellier Benoît XII)'', un'antica cantina scavata nella roccia nel [[1337]]<ref>{{Cita web|url=https://avignon-congres-expo.com/cellier-benoit-xii/|titolo=Cellier Benoît XII|sito=Avignon Congrès|data=9 settembre 2020|lingua=fr|accesso=14 agosto 2023}}</ref>. Per accedervi, bisognava passare attraverso la Galleria del Chiostro.
 
==== Grande Udienza ====
La sala della "Grande Udienza", nota dal 1336 anche come "Tribunale della Rota", capolavoro di Jean du Louvres detto de Loubières<ref>{{Cita|Vingtain|pp. 188-189}}.</ref>, è lunga 52 metri per 16,80 metri di larghezza e {{M|11|u=m}} di altezza<ref>{{Cita|Aliquot e Harispe|p. 75}}.</ref>. Si colloca sul lato opposto dell'ala del conclave rispetto alla ''Porte des Champeaux''. Alla morte di Clemente VI, [[Matteo Giovannetti|Matteo Giovanetti]] dipinse una serie notevole di affreschi raffiguranti il [[Giudizio universale|Giudizio Universale]] sulla parete nord della campata orientale, su due volte e su metà della parete est: tali opere furono distrutte dai militari nel [[1822]]<ref>{{Cita|Aliquot e Harispe|p. 79}}.</ref>.
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
Palais XV° 0001.jpg|<small>Il Palazzo in una miniatura (inizio XV secolo)</small>
Huile anonyme Avignon XVIIIe s.jpg|<small>Il Palazzo in un dipinto (XVIII secolo)</small>
Paul Signac Palais des Papes Avignon.jpg|<small>''Il Palazzo dei papi'' ([[Paul Signac]], 1900)</small>
Adrian Stokes Palace of the Popes at Avignon.jpg|<small>''Il Palazzo dei papi ad Avignone'' ([[Adrian Scott Stokes|Adrian Stokes]])</small>
</gallery>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|nome=Hervé|cognome=Aliquot|nome2=Cyr|cognome2=Harispe|titolo=Les palais du pape Clément VI en Avignon|anno=2008|editore=École palatine|lingua=fr|cid=Aliquot e Harispe|ISBN=978-2-9522477-2-6}}
* {{cita libro|Léon-Honoré|Labande|Le Palais des papes d’Avignon et les monuments historiques d’Avignon au XIVe siècle|1925|Éd. Detaille| Aix-Marseille|volume= Tomi I e II|cid=Labande|lingua=fr}}
* {{cita libro|Dominique|Vingtain|Avignon, le palais des papes|1998| Éd. Zodiaque||ISBN =2-7369-0240-8|cid=Vingtain|lingua=fr}}
* {{cita libro|Enrico|Castelnuovo|Un pittore italiano alla corte di Avignone. Matteo Giovannetti e la pittura in Provenza nel secolo XIV|1991|Einaudi|Torino|annooriginale=1962|cid=Castelnuovo}}
* {{cita libro|Joseph|Girard|Évocation du vieil Avignon|2000| Éditions de Minuit|Parigi|annooriginale=1958|ISBN=2-7073-1353-X|lingua=fr|cid=Girard, 2000}}
* {{cita libro|Joseph|Girard|Avignon. Histoire et Monuments|1924|Dominique Seguin|Avignone|lingua=fr|cid=Girard, 1924}}
* {{cita libro|Léon-Honoré|Labande|Le Palais des papes d’Avignon et les monuments historiques d’Avignon au XIVe siècle|1925|Éd. Detaille| Aix-Marseille|volume= Tomi I e II|cid=Labande|lingua=fr}}
* {{Cita libro|nome=Dominique|cognome=Vingtain|nome2=Claude|cognome2=Sauvageot|titolo=Avignon: le palais des Papes|collana=Le ciel et la pierre|anno=1998|editore=Zodiaque|cid=Vingtain|lingua=fr|ISBN=978-2-7369-0240-7}}
* {{Cita libro |titolo=Monument de l'histoire: construire, reconstruire le Palais des Papes XIVe - XXe siècle ; 29 juin - 29 septembre 2002, Palais des Papes, Avignon |anno=2002|lingua=fr |editore=RMG - Palais des Papes |ISBN=978-2-906647-51-0}}
 
== Voci correlate ==
* [[Papato di Avignone]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Palais des Papes|preposizione=sul}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | url = http://www.provence-hideaway.com/218.html | titolo = Palazzo dei papi - Avignone | accesso = 30 novembre 2006 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070310174634/http://www.provence-hideaway.com/218.html | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://www.palais-des-papes.com/it|titolo=Sito web del Palazzo dei papi|cid=www.palais-des-papes.com}}
 
{{Patrimoni Unesco|Francia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|architettura|cristianesimo|medioevo|Patrimonipatrimoni dell'umanità}}
 
[[Categoria:ArchitetturePalazzi gotichegotici della Francia]]
[[Categoria:Architetture di Avignone]]
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