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I '''Culdei''' ([[Lingua
==Nome==
Il nome
==Storia==
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Nel corso del IX secolo, sono menzionati nove luoghi in Irlanda (inclusi [[Armagh]], [[Monastero di Clonmacnoise|Clonmacnoise]], [[Clones]], [[Devenish]] e [[Sligo]]) dove furono stabilite comunità di Culdei.<ref name="ReferenceA">{{cita libro|titolo=Culdees|enciclopedia=[[Encyclopædia Britannica Eleventh Edition|Encyclopedia Britannica]]|data=1910|p=615|edizione=11th ed.|url=https://books.google.com/books?id=WU40AQAAMAAJ&pg=PA615&lpg=PA615&dq=nine+culdee+communities+9th+century&source=bl&ots=JG92DiIlJy&sig=pW50X0znxgKpKOilQFAUbpq8_kM&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwiXioPZlYnQAhUM7YMKHQu9CFoQ6AEIKDAC#v=onepage&q&f=false|accesso=1º novembre 2016}}</ref>
Il più famoso culdeo fu [[Óengus di Tallaght]], che visse nell'ultimo quarto dell'VIII secolo ed è più noto come l'autore del ''Félire Óengusso'' , "Il [[martirologio]] of Óengus". [[Máel Ruain|Maelruan]], sotto cui visse Óengus, redasse una regola per i Culdei di Tallaght che prescriveva le loro preghiere, digiuni, devozioni e penitenze, ma non abbiamo testimonianze che questa regola fosse ampiamente accettata anche negli altri stabilimenti culdei. Si dice che [[Fedelmid mac Crimthainn]], re di Munster (820-846) fosse stato un eminente culdeo.<ref>[
Secondo [[William Reeves (vescovo)|William Reeves]], i Culdei erano analoghi ai canonici secolari e occupavano una posizione intermedia tra il clero monastico e parrocchiale. Ad Armagh se ne contavano circa dodici, guidati da un priore. Erano il clero officiante delle chiese and e divennero i ministri
Tuttavia, dopo la morte di Maelruan nel 792, Tallaght è dimenticata, e il nome Ceile-De scompare dagli annali irlandesi fino al 919, quando i [[Annali dei Quattro Maestri|Quattro Maestri]] registrano che Armagh fu depredata dai Danesi ma che le case di preghiera, "con il popolo di Dio, cioè i Ceile-De", furono risparmiate. Successive annotazioni negli annali mostrano che c'erano Culdei a Clondalken, a Monahincha nel Tipperar e a Scattery Island.<ref name=Dalton/>
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Le guerre danesi influenzarono le case culdee. Clondalken e Clones scomparvero completamente. A Clonmacnoise, fin dall'undicesimo secolo, i Culdei erano laici e sposati, mentre quelli a Monahincha e Scattery Island, essendo totalmente corrotti e incapaci, o indisponibili, a riformarsi lasciarono spazio ai canonici regolari. Ad Armagh i canonici regolari furono introdotti nella chiesa cattedrale nel dodicesimo secolo ed ebbero precedenza sui Culdei, sei di numero, un priore e cinque vicari. Questi continuarono ancora a condurre un'esistenza comunitaria, incaricati della celebrazione degli uffizi divini e della cura dell'edificio ecclesiastico: avevano terre separate e a volte la guida di parrocchie. Quando si formava un capitolo, nel 1160 circa, il priore di solito ricopriva l'ufficio di [[precentore]], i suoi fratelli essendo vicari del coro, ed egli stesso venendo nel capitolo subito dopo il cancelliere. Era eletto dai suoi fratelli Culdei e confermato dal primate, e aveva voce nell'elezione dell'arcivescovo in virtù della sua posizione nel capitolo.<ref name=Dalton/>
Poiché l'Ulster fu l'ultima delle province irlandesi ad essere effettivamente portata sotto il dominio inglese, i Culdei di Armagh durarono più a lungo dei loro confratelli nel resto dell'Irlanda, formando una corporazione o collegio.<ref name="Treccani"/> I Culdei di [[Armagh]] resistettero alla [[Dissoluzione dei monasteri in Inghilterra|dissoluzione]] nel 1541 e godettero una fugace resurrezione nel 1627, subito dopo la quale la loro antica proprietà passò ai vicari del coro della cattedrale.<ref name=Reeves>[http://www.mocavo.co.uk/Ulster-Journal-of-Archaeology-October-1897-Volume-4/369850/232#225 William Reeves, "The Ancient Churches of Armagh", in ''Ulster Journal of Archaeology'', vol. IV, n. 4, p. 213, luglio 1898] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160319164757/http://www.mocavo.co.uk/Ulster-Journal-of-Archaeology-October-1897-Volume-4/369850/232#225 |data=19 marzo 2016 }}.</ref>
===Scozia===
In Scozia i Culdei erano più numerosi che in Irlanda: tredici istituzioni monastiche erano popolate da loro, otto delle quali in collegamento con le cattedrali. I monaci ionani erano stati espulsi dal re [[
La cappella culdea di [[St. Andrews]] a Fife si può vedere a nord-est delle rovine della cattedrale e del muro della città. È dedicata a "Santa Maria sulla Rocca" (''St. Mary on the Rock'') ed è [[Pianta cruciforme|cruciforme]]. È usata dalle chiese locali di St. Andrews per la messa della mattina di Pasqua. Nei tempi antichi vi erano parecchie istituzioni culdee a Fife, probabilmente piccole e rozze strutture che alloggiavano 30 o 40 fedeli, ed è possibile che una struttura simile sorgesse sulla o vicino alla chiesa attuale. Nel 1075 d.C. fu concesso il decreto di fondazione della Chiesa di Dunfermline da re Malcolm III, e tra i possedimenti che egli conferì alla chiesa vi fu la contea di Kirkcaladinit, come era chiamata allora Kirkcaldy.<ref>[http://www.stbrycekirk.org/history/oldhistory.php Estratto da "St Bryce Kirk" (Kirkcaldy Old Kirk Building)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071008144531/http://www.stbrycekirk.org/history/oldhistory.php |data=8 ottobre 2007 }}</ref> [[Crínán di Dunkeld]], il nonno di [[Malcolm III di Scozia|Máel Coluim III]], era un abate laico, e la tradizione vuole che anche i membri del clero fossero sposati, benché diversamente dai preti della [[Chiesa ortodossa|Chiesa ortodossa orientale]], vivessero separati dalle mogli durante il periodo del servizio sacerdotale.<ref name="ReferenceA"/>
Le immagini che abbiamo della vita dei Culdei nel XII secolo variano considerevolmente. Le case principali in Scozia erano a [[St. Andrews]], [[Scone (Scozia)|Scone]], [[Dunkeld]], [[Loch Leven (Kinross)|Lochleven]], [[Monymusk]] nell'[[Aberdeenshire (tradizionale)|Aberdeenshire]], [[Abernethy]] e [[Brechin]]. Ciascuna era un'istituzione indipendente interamente controllata dal proprio [[abate]] e apparentemente divisa in due sezioni, una sacerdotale e l'altra laica e perfino sposata. A St. Andrews fino all'anno 1100 c'erano tredici Culdei che rivestivano la carica per possesso ereditario e che prestavano più attenzione alla propria prosperità e alla propria esaltazione che ai servizi della chiesa o ai bisogni della popolazione. A Loch Leven non c'è traccia di questa parziale indipendenza.<ref name="ReferenceA"/>
Una controversa riforma fu inaugurata dalla regina [[Margherita di Scozia (santa)|Margherita]] e portata a termine dai suoi figli [[Alessandro I di Scozia|Alessandro I]] e [[Davide I di Scozia|Davide I]]. Gradualmente l'intera posizione passò nelle mani di [[Thurgot]] e dei suoi successori nel vescovato. Furono istituiti i [[canonici regolari]] e alcuni dei Culdei si unirono al nuovo ordine. A coloro che rifiutarono fu concessa una rendita vitalizia sulle loro entrate e permasero come corpo separato ma sempre più ridotto fino al principio del XIV secolo, quando, esclusi dalla possibilità di votare nell'elezione del vescovo, scompaiono dalla storia. Allo stesso modo i Culdei di Monymusk, originariamente forse una colonia di St. Andrews, divennero i Canonici regolari dell'[[Ordine di Sant'Agostino|ordine agostiniano]] all'inizio del XIII secolo, e quellii di Abernethy nel 1273. A Brechin, famosa come Abernethy per la sua torre rotonda, il priore culdeo e i suoi monaci contribuirono a formare il capitolo della diocesi fondata da Davide I nel 1145, sebbene il nome abbia persistito per una generazione o due.<ref name="ReferenceA"/>
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===Inghilterra e Galles===
Processi simili di assorbimento nelle file dei canonici regolari spiegano senza dubbio la scomparsa dei Culdei di [[York]], l'unica istituzione inglese che usasse questo nome, portato dai canonici di San Pietro intorno al 925 quando svolgevano nel decimo secolo la duplice funzione di officiare nella chiesa cattedrale e di soccorrere i malati e ai poveri. Quando sorse una nuova cattedrale sotto un nuovo arcivescovato normanno, essi interruppero il loro collegamento con la cattedrale ma, aiutati dalle donazioni, continuarono a soccorrere i bisognosi. La data nella quale infine scomparvero è sconosciuta. Né conosciamo il fato della casa culdea del Galles che esisteva a [[Snowdon (Galles)|Snowdon]] e a [[Bardsey Island]] nel [[Galles]] settentrionale ai tempi di [[Giraldus Cambrensis]], menzionato (c. 1190) rispettivamente in ''Speculum Ecclesiae'' e in ''Itinerarium''. La precedente comunità era, egli dice, gravemente oppressa dagli avidi [[Cistercensi]]. Questi sembrano essere gli unici casi in cui il termine "culdeo" si trova in Inghilterra e Galles.<ref name="ReferenceA"/>
===Diffusione sul continente europeo===
Numerose missioni dei Culdei furono fondate in Europa continentale. Le compagnie culdee di Columbano, Fridolt, Germano e Clodoveo II insediarono saldamente i loro monasteri in tutti i territori francesi e tedeschi. Molti di essi resistono ancora oggi, come a Luxeuil. Gli stessi Benedettini si basarono sulle conquiste missionarie dei Culdei. Per maggiori particolari su questi aspetti si veda il capitolo ''Spread of the Culdean Church'' (''Diffusione della Chiesa culdea'') della ''History of the Scottish Nation'' (''Storia della nazione scozzese'') o ''The History of The Celtic Church (All Three Volumes): History of Civilization From Pre-historic Times To Medieval Times'' (''La storia della Chiesa celtica (tutti e tre i volumi): storia della civiltà dai tempi preistorici ai tempi medievali'').<ref name=Wylie>
==Origine==
[[Hector Boece]] nella sua ''Latin history of Scotland'' (''Storia latina della Scozia'', 1516), rende i Culdei dal IX al XII secolo i successori diretti del [[monachesimo]] irlandese e [[iona]]no dal VI all'VIII secolo. Alcuni hanno suggerito che queste opinioni erano disapprovate da [[William Reeves (vescovo)|William Reeves]] (1815–1892), vescovo di Down, Connor e Dromore
Reeves suggerisce che Maelruan potrebbe essere stato consapevole dell'insediamento di canonici a Metz dall'arcivescovo [[Crodegango di Metz|Chrodegang]], (m. 766), come classe intermedia tra i monaci e i preti secolari, adottando la disciplina del sistema monastico, senza i voti ed espletando gli uffici di ministri in varie chiese.<ref>[https://books.google.com/books?id=FZJRAAAAYAAJ&pg=RA2-PA76&dq=Culdees&hl=en&sa=X&ei=EaQsVfThJsqcyAT8lYGwBg&ved=0CCcQ6AEwAjgK#v=onepage&q=Culdees&f=false Reeves, William. "A Memoir on the Culdees of Ireland and Great Britain", ''The Transactions of the Royal Irish Academy'', vol. XXIV, Dublino, 1867].</ref>
==Un'interpretazione contrastante==
Il termine culdeo è stato applicato impropriamente all'intera Chiesa celtica, rivendicando per esso una superiore purezza. Si è anche asserito che i ''Kelts'' o Culdei fossero i precursori del
. Gli scrittori [[Protestantesimo|protestanti]] sostenevano che i Culdei avessero preservato il [[cristianesimo celtico]], liberi dalle presunte corruzioni [[Chiesa cattolica|romane]], in un angolo remoto dell'Europa occidentale. Questa visione fu custodita gelosamente nella poesia ''Reullura'' di [[Thomas Campbell]]: {{citazione
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|[[Thomas Campbell]], ''Reullura''
|Peace to their shades. The pure Culdees<br>Were Albyn's earliest priests of God,<br>Ere yet an island of her seas<br>By foot of Saxon monk was trod.<ref name="ReferenceA"/>
|lingua=
|lingua2=
}}
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=="Culdeo" nella narrativa==
* In ''[[The Railway Series]]'' del [[W.V. Awdry|rev. W. Awdry]] c'è una [[ferrovia a cremagliera]] chiamata ''Culdee Fell Railway'' ("Ferrovia della
* In ''Sun Dancing'' di [[Geoffrey Moorhouse]], le sezioni immaginarie contengono un racconto di particolare asceta culdeo.
* I romanzi ''Byzantium'', ''Patrick'' e la trilogia ''Celtic Crusades'' di [[Stephen Lawhead]] si concentrano sui Cele De.
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Questa voce incorpora testo da una pubblicazione ora nel [[dominio pubblico]]: Chisholm, Hugh, ed. (1911). [https://en.wikisource.org/w/index.php?title=1911_Encyclopædia_Britannica/Culdees&mobileaction=toggle_view_desktop "Culdees"]. ''[[Encyclopædia Britannica Eleventh Edition|Encyclopædia Britannica]]'' (11th ed.). Cambridge University Press.
=== Ulteriori letture ===
*''Rule of the Céli Dé'', in [[E.J. Gwynn]] (a cura di), ''The Rule of Tallaght'', Hermathena 44, Secondo Suppelemento. 1927.
*Westley Follett, ''Céli Dé in Ireland. Monastic Writing and Identity in the Early Middle Ages'', Londra, 2006, ISBN 978-1-84383-276-8.
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==Collegamenti esterni==
* {{
* {{cita pubblicazione|cognome1=Gwynn|nome1=E. J.|cognome2=Purton|nome2=W. J.|data=dicembre 1911|titolo=The Monastery of Tallaght|rivista=Proceedings of the Royal Irish Academy|editore=Thesaurus Linguae Hibernicae|città=University College Dublin|volume=29C|pp=
* [http://www.ceilede.co.uk/ The Path of Culdee – The Living Celtic Spiritual Tradition]
{{
[[Categoria:Monachesimo cristiano]]
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