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{{Carica pubblica
|nome = Giovanni Merloni
|immagine =Giovanni Merloni.jpg
|didascalia =
|carica = [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Deputato del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|legislatura = {{NumLegRegno|D|XXIV|XXV|XXVI}}
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio = [[Grosseto]]
|partito = [[Partito Socialista Italiano|PSI]] (1892-1936)
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione =Giornalista
|firma =
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|incarichi =
|sito = {{Deputati Regno}}
}}
{{Bio
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|Nazionalità = italiano
}}
Esponente di primo piano del socialismo riformista in [[età giolittiana]]<ref name="ReferenceA">Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana - Treccani, 2010</ref><ref>{{Cita web|titolo=Maurizio Degl'Innocenti, Cittadini e rurali nell'Emilia Romagna Rossa tra '800 e '900, Franco Angeli, 1990,|url=https://books.google.it/books?id=z38sAAAAIAAJ&q=giovanni+merloni&dq=giovanni+merloni&hl=it&sa=X&ei=0WxOVbG5LImlsgGjzYGYCw&ved=0CDYQ6AEwBQ|accesso=15 maggio 2015}}</ref>. Il suo pensiero è stato importante per lo sviluppo ideologico del
== Biografia ==
=== Gli inizi ===
Merloni nasce da
Nel [[1898]] a seguito della repressione del governo [[Pelloux]] è arrestato e processato per incitamento all'odio tra le classi e per aver cantato l'[[inno dei lavoratori]] durante un comizio a [[Cervia]].<ref name="N. Capitini Maccabruni 1943, pp. 438-442"/> Condannato a quattro mesi di prigione riesce a riparare a [[Londra]] prima di beneficiare dell'[[amnistia]].<ref name="C. Pompei 1921">V. Bonfigli - C. Pompei, I 535 di Montecitorio, Roma 1921, ad nomen</ref> In questi anni affianca alla militanza politica l'attività di pubblicista scrivendo per [[Critica Sociale]] e per il [[Il Messaggero|Messaggero]].<ref name="
Il [[1900]] segna il trasferimento nella Capitale dove viene assunto all'[[Avanti!]] diretto da [[Leonida Bissolati]]. Resterà al giornale come caporedattore per cinque anni fino al [[1905]].<ref name="
La conoscenza delle lingue gli consentì di curare per un decennio la rubrica “Nel movimento internazionale” su Critica Sociale. In essa venivano affrontati i maggiori temi che attraversavano in quegli anni i partiti socialisti e laburisti europei.<ref name="
Terminata l'esperienza al quotidiano socialista collaborerà con
=== L'esperienza parlamentare ===
Dopo aver ricoperto la carica di consigliere comunale a Cesena e consigliere provinciale a [[Forlì]]<ref name="A.A. Quaglino 1919"/>, nel [[1913]] viene eletto alla [[Camera dei deputati del Regno d'Italia|Camera dei deputati]] nel [[Collegio elettorale di Grosseto (Regno d'Italia)|collegio di
Membro della direzione del partito<ref name="ReferenceA"/> entrò a far parte della Giunta generale del bilancio<ref name="C. Pompei 1921"/> e in seguito ricoprì la carica di segretario del gruppo parlamentare socialista alla Camera<ref name="Maurizio Ridolfi 1992"/>.
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=== Massoneria ===
Merloni fu iniziato nel [[1906]] nella Loggia di rito simbolico “Roma”<ref name="Ivo Biagianti 1990, pp. 327-358"/>, fondata nella capitale dallo svizzero
Con altri esponenti socialisti fu al centro della polemica, che si trascinerà per anni, sulla presunta incompatibilità tra militanza socialista e appartenenza alla massoneria.<ref name="ReferenceC">Aldo A. Mola, Storia della Massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni, Milano, Bompiani, 1992</ref> La questione venne posta al congresso di [[Bologna]] del [[1904]], a seguito del quale il partito organizzò un [[referendum]] per conoscere il parere degli iscritti. La consultazione ebbe scarsa partecipazione e il problema venne riproposto all'XI congresso del 1910. In questa occasione il gruppo dirigente socialista affidò al Merloni una relazione sul rapporto tra massoneria e socialismo che avrà come titolo “Azione e legislazione [[anticlericalismo|anticlericale]]”<ref>Giovanni Merloni, Azione e legislazione anticlericale, Roma, Edizioni Avanti!, 1910</ref> in cui viene ipotizzata un'alleanza con [[liberalismo|liberali]], [[radicalismo in italia|radicali]], [[Partito Repubblicano Italiano|repubblicani]] per la comune battaglia a favore della laicità.<ref name="Ivo Biagianti 1990, pp. 327-358"/> Durante il congresso molti chiedono una votazione per appello nominale in modo da condannare gli esponenti socialisti appartenenti alla massoneria. La votazione non avrà luogo e il tema continuò ad alimentare il dibattito in seno al partito e sui giornali d'opinione vedendo il significativo intervento di [[Alberto Beneduce]] anch'egli massone e socialista.<ref name="Ivo Biagianti 1990, pp. 327-358"/>
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=== Antifascismo e confino politico ===
Con l'avvento del [[fascismo]], di cui Merloni non aveva esitato a denunciare le nefandezze sin dal [[1921]]<ref name="N. Capitini Maccabruni 1943, pp. 438-442"/>, fu costantemente sorvegliato dal regime sia per il suo passato socialista<ref name="N. Capitini Maccabruni 1943, pp. 438-442"/> che per la sua mai rinnegata appartenenza alla massoneria.<ref name="Ivo Biagianti 1990, pp. 327-358"/> Le logge infatti erano state [[massoneria in Italia|soppresse]] nel [[1925]]
In seguito a una delazione<ref name="ReferenceC"/>
La moglie Filomena, pochi mesi dopo, chiese e ottenne di poterlo raggiungere a causa di un peggioramento nelle sue condizioni di salute ma mentre è in viaggio il marito viene colpito da [[emorragia cerebrale]]. Le disposizioni ministeriali si intensificano al fine di evitare un morto scomodo per il regime. Arriva così la liberazione condizionale ma è troppo tardi: la mancanza di adeguate cure, la lentezza della burocrazia e la difficoltà del viaggio di ritorno peggiorano la salute del Merloni che muore poco dopo essere rientrato a Roma.<ref name="Ivo Biagianti 1990, pp. 327-358"/>
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* [[Avanti!]]
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
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