Sacra di San Michele: differenze tra le versioni

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{{Edificio religioso
|NomeEdificioNome = Sacra di San Michele<br><small>''Abbazia di San Michele della Chiusa''</small>
|Immagine = Sacra di San Michele07Michele luminosa all'alba.jpg
|Didascalia = La Sacra di [[Arcangelo Michele|San Michele]] all'alba, sulla vetta del [[monte Pirchiriano]]
|Didascalia= <small>La Sacra svettante tra le [[Strato (nube)|nubi]] che avvolgono il monte Pirchiriano</small><ref>Immagine finalista al concorso fotografico [[Wiki Loves Monuments]] 2015</ref>
|Larghezza = 300
|SiglaStato = ITA
|Città= [[Sant'Ambrogio di Torino]]
|Regione = [[Piemonte]]
|SiglaStato = ITA
|NomeComune = [[Chiusa di San Michele]]
|Regione= [[Piemonte]]
|Religione =
|Latitudine = 45.098056
|RitoCattolico =
|Longitudine = 7.343611
|DedicatoA = [[Arcangelo Michele]]
|Religione= [[Chiesa cattolica|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|DiocesiOrdine = [[Diocesi di Susa|SusaRosminiani]]
|StileArchitett = [[arte romanica|architettura romanica]] e [[architettura gotica|gotica]]
|Curatori= padri [[rosminiani]]
|InizioCostr = [[X secolo|X]]-[[XI secolo]]
|AnnoConsacr=
|FineCostr = [[XIII secolo]]
|StileArchitett= [[arte romanica|architettura romanica]] e [[architettura gotica|gotica]]
|AnnoConsacr = [[1255]]
|InizioCostr= [[X secolo|X]]-[[XI secolo]]
|FineCostrFondatore = [[XIIIHugon di secoloMontboissier]]
}}
La '''Sacra di San Michele''', o più propriamente '''abbazia di San Michele della Chiusa''', localmente chiamata anche '''Sagra di San Michele'''<ref>{{Treccani|sagra-di-san-michele/}}</ref>, è un complesso [[architettura|architettonico]] arroccato sulla vetta del [[monte Pirchiriano]], all'imbocco della [[val di Susa]], nella [[Città metropolitana di Torino]], in [[Piemonte]], nel territorio del comune di [[Chiusa di San Michele]], poco sopra la [[borgata San Pietro]].
 
Collocata su un imponente basamento di 26 metri a 960 metri di [[altitudine|altitudine s.l.m]]<ref>{{cita web|url= http://www.lastampa.it/2015/11/15/societa/val-di-susa-la-bellezza-sacra-di-san-michele-hdahqFeCEeVWcP17jLQHZL/pagina.html|data= 15 Novembre 2015|sito= [[La Stampa]]|titolo= Val di Susa, la bellezza sacra di San Michele|urlarchivio= |dataarchivio= 30 Maggio 2018|urlmorto= }}</ref>, affacciandosi dalla cima del [[monte Pirchiriano]] sul confine fra le [[Alpi Cozie]] e la [[Pianura Padana]], è il monumento simbolo del [[Piemonte]]<ref>Legge regionale n. 68 del 21 dicembre 1994</ref><ref>Recentemente il complesso monumentale è stato individuato «quale monumento simbolo del Piemonte, per la sua storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, di ardimento, d'arte, di cultura e l'ammirevole sintesi delle più peculiari caratteristiche che può offrire il Piemonte, nonché per la sua eccezionale collocazione e visibilità», da [http://www.agriturbook.com/Scopri_l_Italia/Piemonte/Itinerari_della_Regione_Piemonte/Itinerari_Religiosi_della_Regione_Piemonte.aspx Itinerari religiosi della Regione Piemonte] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131012201129/http://www.agriturbook.com/Scopri_l_Italia/Piemonte/Itinerari_della_Regione_Piemonte/Itinerari_Religiosi_della_Regione_Piemonte.aspx |data=12 ottobre 2013 }}</ref> e una delle più eminenti [[architetture religiose della val di Susa|architetture religiose di questo territorio alpino]], appartenente alla [[diocesi di Susa]], prima tappa in territorio italiano della [[via Francigena]]<ref>{{cita web|url= http://www.museionline.info/tipologie-museo/santuario-di-san-michele-arcangelo|titolo= Itinerario lungo la via Sacra Langobardorum e la Via Francigena|urlarchivio= |dataarchivio= 30 Maggio 2018|urlmorto= }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.garganoverde.it/via-francigena-e-transumanza/la-via-sacra-langobardorum.html|titolo=La Via Sacra Langobardorum}}</ref>.
La '''Sacra di San Michele''', come è comunemente chiamata l''''Abbazia di San Michele della Chiusa''', è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del [[monte Pirchiriano]], all'imbocco della [[val di Susa]], nella [[Città metropolitana di Torino]], in [[Piemonte]]. Situato nel territorio del comune di [[Sant'Ambrogio di Torino]], poco sopra la [[borgata San Pietro]], appartiene alla [[diocesi di Susa]].
 
Dal [[XII secolo|XII]] al [[XV secolo]] visse il periodo del suo massimo splendore storico, divenendo uno dei principali centri della spiritualità [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] in Italia. Nel [[XIX secolo]] vi fu insediata la congregazione dei [[Istituto della carità|padri rosminiani]]<ref name="sacra">{{Cita web|url=http://sacradisanmichele.com/it/info/punti-di-interesse/chiesa-e-opere-pittoriche/|titolo=Chiesa e opere pittoriche|accesso=2021-07-29|dataarchivio=29 luglio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210729064635/https://sacradisanmichele.com/it/info/punti-di-interesse/chiesa-e-opere-pittoriche/|urlmorto=sì}}</ref>. Nel 2015, il sito è stato uno dei vincitori del concorso fotografico mondiale [[Wiki Loves Monuments]]<ref>{{cita news|autore=C. Nocera|url=http://www.valsusaoggi.it/la-sacra-di-san-michele-conquista-wikipedia-e-va-sul-podio-del-concorso-fotografico-wiki-loves-monuments/|titolo=La Sacra di San Michele va sul podio di Wiki Loves Monuments|pubblicazione=Val Susa Oggi|data=5 novembre 2015}}</ref>. Nel 2016 il museo del complesso monumentale abbaziale è stato visitato da oltre {{formatnum:100000}} persone<ref>{{Cita news|url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/01/07/news/sacra_di_san_michele_i_padri_rosminiani_criticano_la_regione_neanche_un_euro_per_i_restauri_-155573564/|titolo=Sacra di San Michele, i padri rosminiani criticano la Regione: "Neanche un euro per i restauri"|pubblicazione=Repubblica.it|data=7 gennaio 2017|accesso=16 gennaio 2017}}</ref>.
È il monumento simbolo del [[Piemonte]]<ref>Legge regionale n. 68 del 21 dicembre 1994</ref><ref>Recentemente il complesso monumentale è stato individuato «quale monumento simbolo del Piemonte, per la sua storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, di ardimento, d'arte, di cultura e l'ammirevole sintesi delle più peculiari caratteristiche che può offrire il Piemonte, nonché per la sua eccezionale collocazione e visibilità», da [http://www.agriturbook.com/Scopri_l_Italia/Piemonte/Itinerari_della_Regione_Piemonte/Itinerari_Religiosi_della_Regione_Piemonte.aspx Itinerari religiosi della Regione Piemonte]</ref> e una delle più eminenti [[architetture religiose della val di Susa|architetture religiose di questo territorio alpino]], transito per i pellegrini tra [[Italia]] e [[Francia]]. Ristrutturato, è stato affidato alla cura dei [[Istituto della carità|padri rosminiani]]<ref name = sacra>[http://www.sacradisanmichele.com/ita/test_display/index/id/26/cat/8 ''Chiesa e principali opere pittoriche''], sacradisanmichele.com</ref>.
 
Nella notte del 24 gennaio 2018, il Monastero Vecchio della Sacra ha subito danni a seguito di un incendio divampato sul tetto<ref>{{cita news|autore=Marco Gritti|url=https://www.agi.it/cronaca/san_michele_incendio_danni-3412304/news/2018-01-25/|titolo=Ecco cosa non vedremo più nella Sacra di San Michele|pubblicazione=AGI|data=25 gennaio 2018}}</ref>, senza danneggiare la parte architettonicamente più rilevante, che ha necessitato di importanti restauri<ref name=":0">{{cita web|url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/07/09/news/sacra_di_san_michele_partono_i_restauri_ma_mancano_i_soldi_appello_per_trovare_finanziatori-143728699/|titolo=Sacra di San Michele: partono i restauri, ma scarseggiano i soldi. Appello per trovare finanziatori|autore=Fabio Tanzilli|sito=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=9 luglio 2016}}</ref>. Lo scenario monastico ha ispirato il [[romanzo storico]] di [[Umberto Eco]] ''[[Il nome della rosa]]''.<ref>{{cita libro|autore=Massimo Polidoro|wkautore=Massimo Polidoro|titolo=Atlante dei luoghi misteriosi d'Italia|anno=2018|editore=Giunti|ISBN=9788858781142}}</ref><ref>{{cita news|titolo=Sacra di S. Michele - Elogi in tre lingue|pubblicazione=La Stampa|anno=1996|numero=50|p=43}}</ref>
Nel 2016 il museo del complesso monumentale abbaziale è stato visitato da oltre 100.000 persone.<ref>{{Cita news|url=http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/01/07/news/sacra_di_san_michele_i_padri_rosminiani_criticano_la_regione_neanche_un_euro_per_i_restauri_-155573564/|titolo=Sacra di San Michele, i padri rosminiani criticano la Regione: "Neanche un euro per i restauri"|pubblicazione=Repubblica.it|data=2017-01-07|accesso=2017-01-16}}</ref>
[[File:Sacra di San Michele e monti Valle di Susa.jpg|thumb|La Sacra di San Michele (TO) sul monte Pirchiriano; sullo sfondo le montagne della [[Val di Susa]]|300px|right]]
 
== Storia ==
=== Le origini (983-1050 d.C.) ===
[[File:LapideSurioClemente.jpg|miniatura|100pxupright=0.5|leftsinistra|Lapide della tomba di Surio Clemente, figlio di Mogezio Surio e Orbia Vibia, e di sua moglie, AreliaAurelia Quarta.]]
[[File:Rovine-VecchioMonastero.jpg|thumbminiatura|Rovine del cosiddetto Monastero Nuovo lato nord-ovest.]]
[[File:Sacra di san michele 11 torre della bell'alda.JPG|thumbminiatura|Torre della Bell'Alda e rovine del Monastero Nuovo.]]
Già in epoca romana fu qui presente un presidio militare, di vedetta presso la [[via Cozia]] verso le [[Gallia|Gallie]]. A ricordo di questo passaggio, rimane una lapide, in memoria di una delle famiglie romane che vi abitarono nel [[I secolo]], quella di ''Surio Clemente''. <br/>
 
Il [[castrum]] romano fu poi utilizzato dai [[Longobardi]], a guardia delle invasioni dei [[Franchi]], nel contesto delle cosiddette [[chiuse longobarde]], delle quali rimangono alcune vestigia nel sottostante paese di [[Chiusa di San Michele]]. Il [[culto micaelico presso i Longobardi]] era già diffuso all'epoca, e questo porta a supporre che la venerazione di [[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]] fosse già presente in [[Val di Susa]], a partire dal [[VI secolo]] circa<ref>http://www.sacradisanmichele.com/it/la-storia-della-sacra/il-culto-di-san-michele/</ref><ref>http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV933_Bongi_Sacra_San_Michele.html</ref>, periodo in cui fu presumibilmente eretta proprio qui una chiesetta-cappella dedicata all'[[Arcangelo Michele|Arcangelo]]. L'[[Alto Medioevo]] infatti, vide la costruzione di numerosi edifici religiosi in [[Europa]] dedicati al [[Arcangelo Michele|Santo Arcangelo]]. La data di costruzione del complesso vero e proprio viene identificata tra il [[983]]-[[987]], anche se altri la identificano tra il [[999]] e [[1002]]. Le fonti più certe parlano del tempo di san [[Giovanni Vincenzo]], l'arcivescovo di [[Ravenna]] ritiratosi ad una vita eremitica presso queste zone, quindi tra la fine del [[X secolo|X]] e l'inizio dell'[[XI secolo]]. Secondo una leggenda, l’ex arcivescovo ebbe la visione dello stesso [[Arcangelo Michele]], che gli ordinò di erigere un santuario. Gli stessi angeli avrebbero infine consacrato la cappella, che di notte fu vista dalla popolazione come se fosse stata "avvolta" da un grande fuoco.<br/>
Il [[castrum]] romano fu poi utilizzato dai [[Longobardi]], a guardia delle invasioni dei [[Franchi]], nel contesto delle cosiddette [[chiuse longobarde]], delle quali rimangono alcune vestigia nel sottostante paese di [[Chiusa di San Michele]]. Il culto micaelico, praticato dai [[Longobardi]], fu ereditato dall'Imperatore [[Federico Barbarossa|Federico I Barbarossa]], che lo trasmise al nipote [[Federico II di Svevia|Federico II]], che lo estese a sua volta nel Regno e nell'Impero. Diffusosi ampiamente, si ipotizza che il culto di [[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]] fosse già presente in [[Val di Susa]], a partire dal [[VI secolo]] circa<ref>{{cita web|url=http://www.sacradisanmichele.com/it/la-storia-della-sacra/il-culto-di-san-michele/|titolo=Il culto di San Michele|accesso=5 settembre 2017|dataarchivio=5 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170905144106/http://www.sacradisanmichele.com/it/la-storia-della-sacra/il-culto-di-san-michele/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV933_Bongi_Sacra_San_Michele.html|titolo=La Sacra di San Michele|autore=Marco Bongi|accesso=2021-07-29}}</ref>, periodo in cui fu presumibilmente eretta, proprio qui, una chiesetta-cappella dedicata all'[[Arcangelo Michele|Arcangelo]].
Le fasi iniziali della costruzione sono scarsamente descritte. I documenti più antichi risalgono ad un certo monaco ''Guglielmo'', che visse proprio in quel cenobio e, intorno alla fine dell'[[XI secolo]], scrisse il ''Chronicon Coenobii Sancti Michaelis de Clusa''. Egli citò la data di fondazione addirittura nel [[966]]; tuttavia, lo stesso monaco, in un altro passo della sua opera, affermò che la costruzione iniziò sotto il pontificato di [[papa Silvestro II]] ([[999]]-[[1003]]).
 
====Il Romanico====
L'[[Alto Medioevo]] infatti, vide la costruzione di numerosi edifici religiosi in [[Europa]] dedicati al [[Arcangelo Michele|Santo Arcangelo]]. La data di costruzione del complesso vero e proprio viene identificata tra il [[983]]-[[987]], anche se altri la identificano tra il [[999]] e [[1002]]. Le fonti più certe parlano del tempo di san [[Giovanni Vincenzo]], l'arcivescovo di [[Arcidiocesi di Ravenna-Cervia|Ravenna]] ritiratosi a una vita eremitica presso queste zone, quindi tra la fine del [[X secolo|X]] e l'inizio dell'[[XI secolo]]. Secondo una leggenda, l’ex arcivescovo ebbe la visione dello stesso [[Arcangelo Michele]], che gli ordinò di erigere un santuario. Gli stessi angeli avrebbero infine consacrato la cappella, che di notte fu vista dalla popolazione come "avvolta" da un grande fuoco.
Accanto al [[sacello]] più antico, [[Giovanni Vincenzo]] ne fece realizzare un altro, oggi ambiente centrale dell'attuale [[cripta]] della Chiesa. Gli studiosi tendono ad attribuire questa parte a [[Giovanni Vincenzo]] in quanto le nicchie, gli archetti e le colonnine richiamano motivi analoghi all'architettura [[Impero bizantino|bizantina]], all'epoca diffusasi nel [[Ravenna]]te.<br/>
 
Proprio sul finire del [[X secolo]], fondamentale fu l'intervento del nobile francese conte [[Hugon di Montboissier]], detto "''Ugone''", allora governatore di [[Aurec-sur-Loire]], nell'[[Alvernia]] e responsabile dell'Abbazia di Saint-Michael de ''Cuxa'', a [[Codalet]] ([[Pirenei]]). In tal modo, il conte poté quindi riscattare i suoi peccati a fronte dell'indulgenza richiesta al nuovo [[Papa Silvestro II]]. Grazie ai suoi interventi, fu aggiunto un piccolo [[cenobio]] per pochi monaci e qualche pellegrino. <br/>
Le fasi iniziali della costruzione sono scarsamente descritte. I documenti più antichi risalgono a un certo monaco ''Guglielmo'', che visse proprio in quel cenobio e, intorno alla fine dell'[[XI secolo]], scrisse il ''Chronicon Coenobii Sancti Michaelis de Clusa''. Egli citò la data di fondazione addirittura nel [[966]]; tuttavia, lo stesso monaco, in un altro passo della sua opera, affermò che la costruzione ebbe inizio sotto il pontificato di [[papa Silvestro II]] ([[999]]-[[1003]]).
L'amministrazione fu data all'abate ''Adverto di Lezat'' ([[arcidiocesi di Tolosa|diocesi di Tolosa]]). Fu in questo periodo, tra il [[1015]] e il [[1030]], che, molto probabilmente, l'architetto [[Guglielmo da Volpiano]] disegnò il progetto della "nuova Chiesa", che verrà successivamente costruita sopra alla primitiva chiesetta.
 
[[File:Sacra di san michele, chiesa abbaziale, interno 00.JPG|thumb|200px|Interno della Chiesa]]
==== Il Romanico ====
[[File:Sacra di san michele 05 scalinata.JPG|thumb|200px|Il ripido e severo ''Scalone dei Morti'', costruito in pietra verde in mezzo alle rocce affioranti, conduce in alto all'ingresso della Chiesa]]
Accanto al [[sacello]] più antico, [[Giovanni Vincenzo]] ne fece realizzare un altro, oggi ambiente centrale dell'attuale [[cripta]] della Chiesa. Gli studiosi tendono ad attribuire questa parte a [[Giovanni Vincenzo]] in quanto le nicchie, gli archetti e le colonnine richiamano motivi analoghi all'architettura [[Impero bizantino|bizantina]], all'epoca diffusa proprio nel [[Ravenna]]te.
A metà del [[XI secolo]], la struttura dell'abbazia fu quindi affidata ai [[Benedettini]], che ne seppero sviluppare progressivamente il significato spirituale, dando asilo ai pellegrini e protezione alle popolazioni della zona. In [[XI secolo|questo periodo]] fu infatti costruito l'edificio della [[foresteria]], staccato dal monastero, e in grado di accogliere i numerosi pellegrini che, percorrendo la [[via Francigena]] passante per il [[Colle del Moncenisio|Moncenisio]], vi salivano per trovare ristoro fisico e spirituale.
 
[[File:Sacra di San Michele 2.jpg|thumb|200px|right|In basso a sinistra la foresteria, al centro il monastero e in alto la chiesa]]
Sul finire del [[X secolo]], fondamentale fu l'intervento del nobile francese conte [[Hugon di Montboissier]], detto "Ugone", allora governatore di [[Aurec-sur-Loire]], nell'[[Alvernia]] e responsabile dell'abbazia di Saint-Michael de ''Cuxa'', a [[Codalet]] ([[Pirenei]]). In tal modo, il conte poté quindi riscattare i suoi peccati a fronte dell'indulgenza richiesta al nuovo [[papa Silvestro II]]. Grazie ai suoi interventi, fu aggiunto un piccolo [[cenobio]] per pochi monaci e qualche pellegrino.
 
L'amministrazione fu data all'abate Adverto di Lezat ([[arcidiocesi di Tolosa|diocesi di Tolosa]]). Fu in questo periodo, tra il [[1015]] e il [[1030]], che, molto probabilmente, l'architetto [[Guglielmo da Volpiano]] disegnò il progetto della "nuova Chiesa", che verrà successivamente costruita sopra alla primitiva chiesetta.
[[File:Sacra di san michele, chiesa abbaziale, interno 00.JPG|miniatura|Interno della Chiesa.]]
[[File:Sacra di san michele 05 scalinata.JPG|miniatura|Il ripido e severo ''Scalone dei Morti'', costruito in pietra verde in mezzo alle rocce affioranti, conduce in alto all'ingresso della Chiesa.]]
 
A metà dell'[[XI secolo]], la struttura dell'abbazia fu quindi affidata ai [[Benedettini]], che ne seppero sviluppare progressivamente il significato spirituale, dando asilo ai pellegrini e protezione alle popolazioni della zona. In [[XI secolo|questo periodo]] fu infatti costruito l'edificio della [[foresteria]], staccato dal monastero, e in grado di accogliere i numerosi pellegrini che, percorrendo la [[via Francigena]] passante per il [[Colle del Moncenisio|Moncenisio]], vi salivano per trovare ristoro fisico e spirituale.
[[File:Sacra di San Michele - Overview.jpg|miniatura|In basso a sinistra la foresteria, al centro il monastero e in alto la chiesa.]]
 
=== L'ampliamento settentrionale (1099-1390) ===
La parte settentrionale del complesso, oggi in rovina, fu costruita nel [[XII secolo]] come "Nuovo monastero", per il quale furono aggiunte tutte le strutture per la vita di molte decine di monaci: celle, biblioteca, cucine, refettorio, officine.
 
Dalle basi di quello che probabilmente era l'antico ''[[castrum]]'' di epoca romana, l'abate Ermengardo, che resse il monastero dal [[1099]] al [[1131]], fece realizzare questa opera ardita, partendo dall'impressionante basamento di 6 metri che dalla base a picco raggiunge la vetta. Il basamento quindi, è sovrastato dalle [[Abside|absidi]], che portano la cima della costruzione a sfiorare i 1.000 metri di altitudine rispetto ai 962 del [[monte Pirchiriano]], la cui vetta costituisce una delle colonne portanti della chiesa, tuttora visibile grazie alla presenza di una targa: "''culmine vertiginosamente santo''", citazione del poeta rosminiano [[Clemente Rebora]] ([[XX secolo]]).
 
Il monastero subì un parziale decadimento nel [[1629]], a causa del passaggio delle truppe francesi del generale [[Nicolas de Catinat de La Fauconnerie|Nicolas de Catinat]]. Un successivo degrado avvenne durante l'[[Assedio di Torino]] del [[1706]]. Di questa parte, infatti, rimangono oggi solo dei ruderi, affacciati verso la [[Val di Susa]]: si doveva trattare di un edificio di ben cinque piani, la cui imponenza è manifestata dai muraglioni, archi e pilastri, a oggi ancora parzialmente visibili.
 
=== L'ampliamento settentrionale ([[1099]]-[[1390]]) ===
La parte settentrionale del complesso, oggi in rovina, fu costruita nel [[XII secolo]] come "Nuovo monastero", per il quale furono aggiunte tutte le strutture per la vita di molte decine di monaci: celle, biblioteca, cucine, refettorio, officine.<br/>
Dalle basi di quello che, probabilmente era l'antico ''[[castrum]]'' di epoca romana, l'abate ''Ermengardo'', che resse il monastero dal [[1099]] al [[1131]], fece realizzare questa opera ardita, partendo dall'impressionante di 6 metri basamento che, partendo dalla base a picco, raggiunge la vetta. Il basamento quindi, è sovrastato dalle [[Abside|absidi]], che portano la cima della costruzione a sfiorare i 1.000 metri di altitudine rispetto ai 962 del [[monte Pirchiriano]], la cui vetta costituisce una delle colonne portanti della chiesa, tuttora visibile grazie alla presenza di una targa: "''culmine vertiginosamente santo''", citazione del poeta rosminiano [[Clemente Rebora]] ([[XX secolo]]).<br/>
Il monastero subì un parziale decadimento nel [[1629]], a causa del passaggio delle truppe francesi del generale Nicolas de [[Catinat de La Fauconnerie|Catinat]]. Un successivo degrado avvenne durante l'[[Assedio di Torino]] del [[1706]].<br/>
Di questa parte infatti, rimangono oggi solo dei ruderi, affacciati verso la [[Val di Susa]]: si doveva trattare di un edificio di ben cinque piani, la cui imponenza è manifestata dai muraglioni, archi e pilastri, ad oggi ancora parzialmente visibili.
==== La torre della Bell'Alda ====
Sempre sul lato settentrionale, isolata dal resto del complesso, svetta la torre della "''Bell'Alda''", oggetto di una suggestiva leggenda: una fanciulla (probabilmente vissuta nel [[XIII secolo|XIII]] - [[XIV secolo]]), la bell'Alda appunto, volendo sfuggire dalla cattura di alcuni soldati di ventura, si ritrovò sulla sommità della torre. Dopo aver pregato, disperata, preferì saltare nel precipizio sottostante, piuttosto che farsi prendere; le vennero in soccorso gli angeli e, miracolosamente, atterrò illesa. La leggenda vuole che, per dimostrare ai suoi compaesani quanto era successo, tentasse nuovamente il volo dalla torre, ma che per la vanità del gesto ne rimase invece uccisa.
{{vedi anche|Leggenda della Bell'Alda|Torre della Bell'Alda}}
Sempre sul lato settentrionale, isolata dal resto del complesso, svetta la torre della "''Bell'Alda''", oggetto di una suggestiva leggenda: una fanciulla (probabilmente vissuta nel [[XIII secolo|XIII]] - [[XIV secolo]]), la bell'Alda appunto, volendo sfuggire dalla cattura di alcuni soldati di ventura, si ritrovò sulla sommità della torre. Dopo aver pregato, disperata, preferì saltare nel precipizio sottostante, piuttosto che farsi prendere; le vennero in soccorso gli angeli e, miracolosamente, atterrò illesa. La leggenda vuole che, per dimostrare ai suoi compaesani quanto era successo, tentasse nuovamente il volo dalla torre, ma che per la vanità del gesto ne rimase invece uccisa.
[[File:La Sacra ammantata dalla neve.jpg|thumb|200px|La Sacra di San Michele ammantata di neve.]]
 
=== La "nuova" chiesa (1110-1255) ===
La chiesa attuale, detta anche "Nuova", è il risultato di più di un secolo di interventi. Partendo dai primitivi progetti di [[Guglielmo da Volpiano]], l’effettivo inizio dei lavori è di difficile datazione, ma si suppone che il primitivo impianto, quello absidale, sia stato commissionato dall’abate ''Stefano'' all'inizio del [[XII secolo]], con l'imponente basamento del [[1110]]-[[1120]]. Si impone qui lo stile [[architettura romanica|romanico]] di stampo [[Architettura normanna|normanno]], senza alcuna finestra e sormontato da volte a crociera analoghe alle attuali.
 
===La "nuova" chiesa ([[1110]]-[[1255]])===
La chiesa attuale, detta anche "Nuova", è il risultato di più di un secolo di interventi. Partendo dai primitivi progetti di [[Guglielmo da Volpiano]], l’effettivo inizio dei lavori è di difficile datazione, ma si suppone che il primitivo impianto, quello absidale, sia stato commissionato dall’abate ''Stefano'' all'inizio del [[XII secolo]], con l'imponente basamento del [[1110]]-[[1120]]. Si impone qui lo stile [[architettura romanica|romanico]] di stampo [[Architettura normanna|normanno]], senza alcuna finestra e sormontato da volte a crociera analoghe alle attuali.<br/>
Tra il [[1120]] e il [[1130]], vi lavorò lo scultore [[Niccolò (scultore)|Niccolò]], ma anche Pietro da Lione. Dal [[protiro]], altissimo a più piani, si accede allo scalone dei Morti, così chiamato perché anticamente era fiancheggiato da tombe. Qui si trova la porta dello Zodiaco, con gli stipiti decorati da rilievi dei [[segni zodiacali]], che all'epoca erano un modo per rappresentare lo scorrere del tempo (quindi una sorta di ''[[memento mori]]''). In questi rilievi, simili a quelli dei popoli fantastici nella porta dei Principi di [[Modena]], si riscontrano influenze del linearismo della [[Scultura romanica#Tolosa, Saint-Sernin|scuola scultorea di Tolosa]].
[[File:Porta dello zodiaco 01.JPG|thumbminiatura|leftsinistra|150pxupright=0.7|La ''Porta dello Zodiaco'', opera di maggior pregio artistico della Sacra ([[Niccolò (scultore)|Niccolò]], [[XII secolo]]). Situata al culmine dello ''Scalone dei Morti'', dà l'accesso al piano di base della Chiesa.]]
Sul finire del [[XII secolo]] poi, vi furono degli interventi in cosiddetto stile "[[architettura romanica|romanico]] di transizione", di scuola lombardo-emiliana, caratterizzato dalla comparsa di finestre [[bifora|bifore]], ede i cui lavori dovettero richiedere molto tempo, documentato nel passaggio che si trova all'interno delle campate tra il pilastro cilindrico e quello polistilo e nelle due successive arcate con pilastri a fascio ede archi acuti. Le volte originali crollarono nel [[XVI secolo]], sostituite nella navata centrale da una pesante volta a botte, che esercitava una notevole spinta sui muri laterali, minacciandone la stabilità e creando pericolo di ribaltamento. Per far fronte a questa minaccia, durante i restauri di fine Ottocento, fu demolita la volta a botte, e sostituita con una triplice volta a crociera, completata nel [[1937]].
==== Il Gotico ====
L'ultimo intervento in periodo medioevale avvenne all'inizio fino a circa metà del [[XIII secolo]] (con la solenne consacrazione nel [[1255]]), nel quale comparvero elementi in stile [[gotico francese]], opera di artisti sconosciuti ma di chiara scuola piacentina, come, ad esempio, la decorazione del finestrone dell’abside centrale e le due finestre delle navate minori.

Gli interventi eseguiti per adattare lo sviluppo architettonico al particolare ambiente costituito dalla vetta del [[monte Pirchiriano]], portarono al rovesciamento degli elementi costitutivi fondamentali. In tutte le chiese la facciata è sempre localizzata frontalmente rispetto alle absidi poste dietro l'altare maggiore e contiene il portale d'ingresso; al contrario, la facciata della sacra si trova nel piano posto sotto il pavimento che costituisce la volta dello scalone dei Morti. La facciata è sotto l'altare maggiore, ed è sovrastata dalle absidi con la loggia dei Viretti, visibile dalla parte del monte rivolta verso la [[pianuraPianura padanaPadana]].<br/>
 
Nel [[1315]], fu composto il [[Breviario di San Michele della Chiusa]], per scandire le preghiere quotidiane e celebrare le festività della Chiesa Cattolica; all'interno del breviario fu posto inoltre il ciclo delle preghiere particolari, per celebrare e onorare il fondatore della Sacra, [[San Giovanni Vincenzo]].
 
[[File:Porta d'ingresso della chiesa della Sacra di San Michele.jpg|miniatura|Porta d'ingresso della chiesa della Sacra di San Michele. Sulla trave si nota una pianta germogliare trasformandosi in una vite, da destra a sinistra dell'immagine. A queste decorazioni è possibile associare l'allegoria del ruolo del monaco, ovvero di istruire e far "maturare" lo studente "acerbo".]]
===Il declino ([[1381]]-[[1836]])===
 
Il declino della Sacra fu causato da antefatti politici risalenti al [[1362]]: il principe [[Giacomo di Savoia-Acaia]], a causa della sua insubordinazione a [[Casa Savoia]], fu esautorato da poteri e possedimenti. Il figlio, [[Filippo II di Savoia-Acaia]], si volle quandi vendicare, saccheggiando il borgo di [[Sant'Ambrogio di Susa]] e distruggendo il [[Palazzo abbaziale di Sant'Ambrogio|Palazzo Abbaziale]]. In tali tumulti, fu supportato dall'allora abate ''Pietro III di Fongeret''<ref>http://www.artcurel.it/ARTCUREL/RELIGIONE/OPERE%20SACRE/sacradisanmichele.htm</ref>. Nel [[1381]] quindi, [[Amedeo VI di Savoia]] (detto il ''Conte Verde''), prese la drastica decisione di chiedere direttamente a [[Papa Urbano VI]] la soppressione dell'autorità dell'[[abate]] presso la Sacra. Da quel momento, il complesso verrà amministrato soltanto da un [[Abate commendatario|commendatario]]. In "''commendam''", il monastero perse di interesse già nel [[XV secolo]]. Fu gestito dai soli Padri [[Priore|Priori]] che, non solo furono scarsamente sostenuti, ma semplicemente utilizzati dai commendatari per la fruizione delle rendite.
=== Il declino (1381-1836) ===
Il declino della Sacra fu causato da antefatti politici risalenti al [[1362]]: il principe [[Giacomo di Savoia-Acaia]], a causa della sua insubordinazione a [[Casa Savoia]], fu esautorato da poteri e possedimenti. Suo figlio, [[Filippo II di Savoia-Acaia]], si volle quindi vendicare, saccheggiando il borgo di [[Sant'Ambrogio di Torino|Sant'Ambrogio di Susa]] e distruggendo il [[Palazzo abbaziale di Sant'Ambrogio|palazzo abbaziale]]. In tali tumulti, fu supportato dall'allora abate Pietro III di Fongeret<ref>{{Cita web|url=http://www.artcurel.it/ARTCUREL/RELIGIONE/OPERE%20SACRE/sacradisanmichele.htm|titolo=Sacra di San Michele - Monumento simbolo del Piemonte|accesso=7 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170907213410/http://www.artcurel.it/ARTCUREL/RELIGIONE/OPERE%20SACRE/sacradisanmichele.htm|dataarchivio=7 settembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[1381]] quindi, [[Amedeo VI di Savoia]] (detto il Conte Verde), prese la drastica decisione di chiedere direttamente a [[papa Urbano VI]] la soppressione dell'autorità dell'[[abate]] presso la Sacra. Da quel momento, il complesso perderà definitivamente la propria grande autonomia e verrà amministrato soltanto da un [[Abate commendatario|commendatario]]. In "''commendam''", il monastero perse di interesse già nel [[XV secolo]]. Fu gestito dai soli padri [[Priore|Priori]] che, non solo furono scarsamente sostenuti, ma semplicemente utilizzati dai commendatari per la riscossione delle rendite.
 
Nel [[1622]], il cardinale [[Maurizio di Savoia]] convinse [[papa Gregorio XV]] a sopprimere, di fatto, tutto il complesso, abitato ormai soltanto da tre monaci, facendo terminare così la secolare gestione [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] del sito. Le ultime rendite economiche furono destinate alla costruzione della collegiata dei canonici della [[chiesa di San Lorenzo Martire (Giaveno)|chiesa di San Lorenzo]], presso [[Giaveno]], pochi chilometri più a sud, i quali successero agli scomparsi monaci negli obblighi verso il monastero. Tuttavia, già dopo qualche anno, la collegiata non riuscì a far fronte alle ingenti spese di gestione della Sacra, che fu lasciata in stato di abbandono per quasi due secoli.
 
Nel [[1803]], [[Papa Pio VII|Pio VII]] sciolse il Collegio dei Canonici della Sacra, con la bolla papale ''[[Gravissimis causis]]'' e su pressione di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]], che cominciava a premere ai confini della penisola, ma lo stesso pontefice ristabilì il Collegio dopo il suo ritorno dalla prigionia francese, nel 1817, con la bolla papale ''[[Beati Petri]]'' del 17 luglio.
[[File:SacraSM.JPG|miniatura|sinistra|Pianta del complesso della sacra di San Michele (da un disegno di [[Alfredo d'Andrade]]).]]
 
=== L'insediamento Rosminiani (1836) ===
Nel [[1622]], il cardinale [[Maurizio di Savoia]] convinse [[Papa Gregorio XV]] a sopprimere, di fatto, tutto il complesso, abitato ormai soltanto da tre monaci, facendo terminare così la secolare gestione [[Ordine di San Benedetto|benedettina]] del sito. Le ultime rendite economiche furono destinate alla costruzione della Collegiata dei Canonici della Chiesa di San Lorenzo, presso [[Giaveno]], pochi chilometri più a sud, i quali successero agli scomparsi monaci negli obblighi verso il monastero. Tuttavia, già dopo qualche anno, la Collegiata non riuscì a far fronte alle ingenti spese di gestione della Sacra, che fu lasciata in stato di abbandono per quasi due secoli.
Nel [[1836]], [[Carlo Alberto di Savoia]], desideroso di far risorgere il prestigio della Chiesa piemontese e del suo casato, pensò di collocare stabilmente una congregazione religiosa. Offrì l'opera ad [[Antonio Rosmini]], giovane fondatore dell'[[Istituto della carità]], che accettò di stabilirvi.
[[File:SacraSM.JPG|thumb|200px|left|Pianta del complesso della sacra di San Michele (da un disegno di [[Alfredo d'Andrade]])]]
 
[[Papa Gregorio XVI]], con un [[breve apostolico|breve]] dell'agosto [[1836]], nominò i [[rosminiani|padri Rosminiani]] amministratori della sacra e delle superstiti rendite abbaziali. Contemporaneamente, il re affidò loro in custodia le salme di ventiquattro reali di casa Savoia, traslate dal [[duomo di Torino]], ora tumulate in Chiesa entro pesanti sarcofagi di pietra. Per la traslazione delle salme venne realizzato il [[Sentiero dei Principi]]. Solo in seguito vennero portati al monastero i 16 pesantissimi sarcofagi di pietra dove furono seppelliti principi, principesse e principini. Tra i più noti: [[Margherita di Valois (1523-1574)|Margherita di Valois]], figlia di [[Francesco I di Francia|Francesco I]] e moglie di [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]] (il "Testa di ferro") ; il duca bambino [[Francesco Giacinto di Savoia]], l'intrigante madre di [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] (detto la ''Volpe Savoiarda''), primo [[re di Sardegna]], [[Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours]], e il cardinale [[Maurizio di Savoia]].
===La rinascita coi Rosminiani ([[1836]])===
[[File:Sacra di San Michele - Corpo centrale.jpg|miniatura|upright=0.5|Corpo centrale dell'abbazia: in basso a sinistra, su uno spuntone di roccia tra Monastero e Chiesa, la statua in bronzo di San Michele Arcangelo creata nel [[2005]] dallo scultore altoatesino [[Paul Moroder]].]]
Nel [[1836]] [[Carlo Alberto di Savoia]], desideroso di far risorgere il prestigio della Chiesa piemontese e del suo casato, pensò di collocare stabilmente una congregazione religiosa. Offrì l'opera ad [[Antonio Rosmini]], giovane fondatore dell'[[Istituto della carità]], che accettò, trovandola conforme allo spirito della sua congregazione.<br/>
La scelta di questa antica abbazia evidenzia la prospettiva della spiritualità di [[Antonio Rosmini|Rosmini]] che, negli scritti ascetici, richiama costantemente ai suoi religiosi la priorità della vita contemplativa, quale fonte e alimento che dà senso e sapore a ogni attività esterna: nella vita attiva il consacrato entra solo dietro chiamata della provvidenza e tutte le opere, in qualsiasi luogo o tempo, sono per lui buone se lo perfezionano nella carità di Dio. I padri rosminiani restano alla Sacra anche dopo la [[Eversione dell'asse ecclesiastico|legge dell'incameramento dei beni ecclesiastici]] del [[1867]] che spogliava la comunità religiosa dei pochi averi necessari per un dignitoso sostentamento e un minimo di manutenzione all'edificio che conserva numerose opere d'arte<ref>L'interno della chiesa ha forme gotiche nelle tre navate su pilastri (secolo XIII) e romaniche nelle absidi (secolo XII). Sull'altare maggiore, trittico di [[Defendente Ferrari]]. Sparsi per le navate e nel coro vecchio dipinti e affreschi dei secoli XV-XVI e moderni sarcofagi di principi di Casa Savoia. Dalla navata mediana si scende nella cripta, formata da tre sacelli (secoli X, XI, XII). Dal fianco sinistro della chiesa si accede al belvedere.</ref>.
[[Papa Gregorio XVI]], con un [[breve apostolico|breve]] dell'agosto [[1836]], nominò i [[rosminiani|padri Rosminiani]] amministratori della sacra e delle superstiti rendite abbaziali. Contemporaneamente, il re affidò loro in custodia le salme di ventiquattro reali di casa Savoia, traslate dal [[duomo di Torino]], ora tumulate in Chiesa entro pesanti sarcofagi di pietra. Per la traslazione delle salme venne realizzato il [[Sentiero dei Principi]]. Solo in seguito vennero portati al monastero i 16 pesantissimi sarcofagi di pietra dove furono seppelliti principi, principesse e principini. Tra i più noti: [[Margherita di Valois (1523-1574)|Margherita di Valois]],figlia di [[Francesco I di Francia|Francesco I]] e moglie di [[Emanuele Filiberto di Savoia|Emanuele Filiberto]] (il "Testa di ferro") ; il duca bambino [[Francesco Giacinto di Savoia]], l'intrigante madre di [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]] (detto la ''Volpe Savoiarda''), primo Re di Sardegna, [[Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours]], e il cardinale [[Maurizio di Savoia]].
[[File:Sacra di San Michele - Corpo centrale.jpg|right|thumb|120px|Corpo centrale dell'abbazia: in basso a sinistra, su uno spuntone di roccia tra Monastero e Chiesa, la statua in bronzo di San Michele Arcangelo creata nel [[2005]] dallo scultore altoatesino [[Paul Moroder]]]]
La scelta di questa antica abbazia evidenzia la prospettiva della spiritualità di [[Antonio Rosmini|Rosmini]] che, negli scritti ascetici, richiama costantemente ai suoi religiosi la priorità della vita contemplativa, quale fonte ed alimento che dà senso e sapore ad ogni attività esterna: nella vita attiva il consacrato entra solo dietro chiamata della provvidenza e tutte le opere, in qualsiasi luogo o tempo, sono per lui buone se lo perfezionano nella carità di Dio. I padri rosminiani restano alla Sacra anche dopo la [[Eversione dell'asse ecclesiastico|legge dell'incameramento dei beni ecclesiastici]] del [[1867]] che spogliava la comunità religiosa dei pochi averi necessari per un dignitoso sostentamento e un minimo di manutenzione all'edificio che conserva numerose opere d'arte<ref>L'interno della chiesa ha forme gotiche nelle tre navate su pilastri (secolo XIII) e romaniche nelle absidi (secolo XII). Sull'altare maggiore, trittico di [[Defendente Ferrari]]. Sparsi per le navate e nel coro vecchio dipinti e affreschi dei secoli XV-XVI e moderni sarcofagi di principi di Casa Savoia. Dalla navata mediana si scende nella cripta, formata da tre sacelli (secoli X, XI, XII). Dal fianco sinistro della chiesa si accede al belvedere.</ref>.
 
==== Abbazia ''nullius'' ====
La sacraSacra di San Michele godeva del privilegio di ''[[Abbazia territoriale|abbatia nullius]]'', ovvero dell'esenzione dalla giurisdizione di un vescovo, da molti secoli, quando fu soppressa nel [[1803]] durante il [[periodo napoleonico]]. Nel [[1817]] l'abbazia fu ristabilita, ma perdette il secolare privilegio per volere di [[Papa Pio VII|Pio VII]] e fu compresa nella [[diocesi di Susa]].
 
=== Epoca recente= ==
[[File:Mondi paralleli.jpg|thumb|La Sacra di San Michele e la Cometa Neowise nell'estate 2020.|300px|destra]]
Fondamentali furono qui gli interventi architettonici di recupero ed i supplementi di elementi [[architettura neoromanica|neoromanici]] voluti da [[Alfredo d'Andrade]], eseguiti a cavallo tra il [[XIX secolo|XIX]] e il [[XX secolo]], come la scalinata e gli archi rampanti sulla parte meridionale. <br/>
Fondamentali furono qui gli interventi architettonici di recupero e i supplementi di elementi [[architettura neoromanica|neoromanici]] voluti da [[Alfredo d'Andrade]], eseguiti a cavallo tra il [[XIX secolo|XIX]] e il [[XX secolo]], come la scalinata e gli archi rampanti sulla parte meridionale. Da allora, la Sacra rimase un luogo quieto, di preghiera e meditazione, adcon l'eccezione di una parentesi nel maggio [[1944]], dove fu teatro di una minacciosa perquisizione da parte degli occupanti tedeschi nella [[seconda guerra mondiale]].<br/>
Nel [[1980]], lo scrittore [[Umberto Eco]] si ispirò parzialmente a questa suggestiva abbazia benedettina, per ambientare il suo più celebre romanzo ''[[Il nome della rosa]]''<ref>All'inizio del romanzo Eco scrive: "Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l'abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l'Edificio. Le sue mura sembravano crescere dalle falde stesse del monte, su cui s'innervavano a strapiombo. Dico che in certi punti, dal basso, sembrava che la roccia si prolungasse verso il cielo, senza soluzione di tinte e di materia, e diventasse a un certo punto [[mastio]] e torrione (opera di giganti che avessero gran familiarità e con la terra e col cielo)"</ref>. Inizialmente, fu anche proposto di girarvi le scene dell'[[Il nome della rosa (film)|omonimo film]] di [[Jean-Jacques Annaud]] del [[1985]], scelta poi scartata dai produttori cinematografici a causa degli elevati costi da sostenere.<ref>{{Cita web|url=http://santambrogio.valsusainfo.it/index.asp?IDCAT=8092 |titolo=valsusainfo.it, Dario Reteuna}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.avosacra.it/sito/curiosita_sulla_sacra.html |titolo=Lettera di U.Eco al Rettore A. Salvatori, 20 febbraio 1995}}</ref>
Da ricordare anche il romanzo di [[Marcello Simoni]] del [[2011]], ''[[Il mercante di libri maledetti]]'', qui parzialmente ambientato.<br/>
Altri restauri del complesso furono eseguiti nel corso degli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]]; una particolare importanza rivestì la visita di [[papa Giovanni Paolo II]] il [[14 luglio]] [[1991]], nel corso della sua visita alla [[diocesi di Susa]] per la beatificazione del vescovo [[Edoardo Giuseppe Rosaz]].<br/>
In anni recenti, l'incipiente afflusso di turisti ha reso obbigatorio il senso unico sulla provinciale 188 da Fraz. ''Mortera'' di Avigliana verso il [[Colle Braida]] per i soli non residenti e durante i giorni festivi.<br/>
 
Nel [[1980]], lo scrittore [[Umberto Eco]] si ispirò parzialmente a questa suggestiva abbazia benedettina, per ambientare il suo più celebre romanzo, ''[[Il nome della rosa]]''<ref>All'inizio del romanzo Eco scrive: "Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l'abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l'Edificio. Le sue mura sembravano crescere dalle falde stesse del monte, su cui s'innervavano a strapiombo. Dico che in certi punti, dal basso, sembrava che la roccia si prolungasse verso il cielo, senza soluzione di tinte e di materia, e diventasse a un certo punto [[mastio]] e torrione (opera di giganti che avessero gran familiarità e con la terra e col cielo)"</ref>. Inizialmente, fu anche proposto di girarvi le scene dell'[[Il nome della rosa (film)|omonimo film]] di [[Jean-Jacques Annaud]] del [[1985]], scelta poi scartata dai produttori cinematografici a causa degli elevati costi da sostenere.<ref>{{Cita web|url=http://santambrogio.valsusainfo.it/index.asp?IDCAT=8092|titolo=Beni artistico-ambientali|autore=Dario Reteuna|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131012222402/http://santambrogio.valsusainfo.it/index.asp?IDCAT=8092|dataarchivio=12 ottobre 2013|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.avosacra.it/sito/curiosita_sulla_sacra.html |titolo=Lettera di U.Eco al Rettore A. Salvatori, 20 febbraio 1995}}</ref>
Nel [[2016]] viene varato un progetto di ulteriore ristrutturazione ed ampliamento di tutto il sito, con miglioramento dei relativi servizi turistici<ref>http://torino.repubblica.it/cronaca/2016/07/09/news/sacra_di_san_michele_partono_i_restauri_ma_mancano_i_soldi_appello_per_trovare_finanziatori-143728699/</ref>.
 
Da ricordare, anche il romanzo di [[Marcello Simoni]] del [[2011]], ''[[Il mercante di libri maledetti]]'', qui parzialmente ambientato. Altri restauri del complesso furono eseguiti nel corso degli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]]; una particolare importanza rivestì la visita di [[papa Giovanni Paolo II]] il 14 luglio [[1991]], nel corso della sua visita alla [[diocesi di Susa]] per la beatificazione del vescovo [[Edoardo Giuseppe Rosaz]].<br /> In anni recenti, l'incipiente afflusso di turisti ha reso obbligatorio il senso unico sulla provinciale 188 da Fraz. ''Mortera'' di [[Avigliana]] verso il [[Colle Braida]] per i soli non residenti e durante i giorni festivi.
Il 15 marzo [[2017]], presso il Circolo dei Lettori di [[Torino]], è stata presentata al pubblico la candidatura dell'abbazia a [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]], nel quadro del sito seriale ''Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale''.<ref>[http://www.torinoggi.it/2017/03/15/leggi-notizia/argomenti/cultura-4/articolo/il-piemonte-candida-la-sacra-di-san-michele-a-patrimonio-unesco.html Il Piemonte candida la Sacra di San Michele a patrimonio UNESCO]</ref>
 
Nel [[2016]] viene varato un progetto di ulteriore ristrutturazione e ampliamento di tutto il sito, con miglioramento dei relativi servizi turistici<ref name=":0" />. Il 15 marzo [[2017]], presso il [[Circolo dei Lettori di Torino]], è stata presentata al pubblico la candidatura dell'abbazia a [[patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]], nel quadro del sito seriale ''Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale''<ref>{{Cita web|url=https://www.torinoggi.it/2017/03/15/leggi-notizia/argomenti/cultura-4/articolo/il-piemonte-candida-la-sacra-di-san-michele-a-patrimonio-unesco.html|titolo=Il Piemonte candida la Sacra di San Michele a patrimonio UNESCO}}</ref>. La sera del 24 gennaio [[2018]], a causa di un probabile cortocircuito, una parte del tetto del monastero si è incendiata<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2018/01/24/fiamme-alla-sacra-di-san-michele-brucia-il-tetto-del-convento_51bbc36e-1556-4802-96df-fafe4884c9ea.html|titolo=Fiamme alla Sacra di San Michele, brucia il tetto del convento|data=2018-01-24|accesso=2021-07-29}}</ref>; l'intervento dei vigili del fuoco, durato alcune ore, è riuscito a contenere le fiamme e limitare i danni. Nessuna persona è stata coinvolta o ferita.
== Elenco degli Abati ==
 
=== Abati Monaci ===
== Cronotassi degli abati ==
Dalle origini fino al 1380 furono 27 gli abati monaci, qui di seguito l'elenco di alcuni con il periodo di reggenza dell'abbazia<ref>Giovanni Gaddo "La Sacra di San Michele in Val di Susa" S.A.L.E. Domodossola 1936</ref>:
=== Abati monaci ===
Dalle origini fino al 1380 furono 27 gli abati monaci, qui di seguito l'elenco di alcuni con il periodo di reggenza dell'abbazia<ref>Giovanni Gaddo, ''La Sacra di San Michele in Val di Susa'', Domodossola, S.A.L.E., 1936</ref>:
* Adverto (999-1002)
* Benedetto I (1002-1045)
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* Pietro II (1200-1227)
* Elia (1227-1239)
* Matteo (1239-1244)
* Guglielmo II Dede Lala Chambre (1244-1261)
* Decano (1261-1283)
* Raimondo (1283-1292)
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* Pietro di Fongeret (1362-1379)
 
=== Abati Commendataricommendatari ===
Dal 1381 al 1826 ressero l'abbazia 26 abati commendatari:
* Guido di Saorgio (1381-1391)
* [[Guillaume di Challant|Guglielmo di Challant]] - vescovo (1391-1408)
* [[Amedeo di MontmajeurMontmayeur]] - vescovo (1408-1411)
* [[Antonio di Challant]] - cardinale (1411-1421)
* Giovanni Seyturier - consigliere di [[Amedeo VIII di Savoia|Amedeo VIII]] (1421-1446)
* [[Guglielmo di Varax]] - vescovo (1446-1461)
* [[Giovanni di Varax]] - vescovo (1461-1503)
* [[Urbano di Miolans]] - vescovo (1503-1522)
* [[Giovanni Battista Pallavicini|G.B. Pallavicini]] - cardinale (1522-1535)
* [[Bonifacio Ferrero]] - cardinale (1535-1535)
* [[Filiberto Ferrero]] - cardinale (1535-1538)
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* [[Giovanni Botero]] - presbitero (1604-1611)
* [[Maurizio di Savoia]] - cardinale (1611-1642)
* [[Carlo Emanuele I di Savoia#Biografia|Antonio di Savoia]] - generale (1642-1698)
* [[Eugenio di Savoia-Soissons|Eugenio di Savoia Soissons]] - generale (1698-17421736)
** ''Vacante (1736-1742)''
* [[Giovanni Giacomo Millo|Giovanni Millo]] - cardinale (1742-17591757)
** ''Vacante (1757-1759)''
* [[Carlo Alberto Guidobono Cavalchini|Guidobono Cavalchini]] - cardinale (1759-1777)
* [[GiacintoCarlo SigismondoAlberto GerdilGuidobono Cavalchini|SigismondoGuidobono GerdilCavalchini]] - cardinale (17771759-1818*1774)
** ''Vacante (1774-1777)''
* Cesare Garretti dei Conti di Ferrere (1818-1826)
* [[Giacinto Sigismondo Gerdil|Sigismondo Gerdil]] - cardinale (1777-1818<ref>Il Collegio è stato soppresso nel periodo compreso tra il 1803 e il 1817.</ref>)
* Giuseppe Cacherano dei [[Cacherano di Bricherasio|Conti di Bricherasio]] (1826)
* Cesare Garretti dei Conti di Ferrere - nobile (1818-1826)
* Giuseppe Cacherano dei [[Cacherano di Bricherasio|Conti di Bricherasio]] - nobile (1826)
 
=== Padri rettori rosminiani ===
[[File:Mulattiera da sant'amborgio si torino alla sacra di san michele 02.JPG|thumb|La mulattiera che da [[Sant'Ambrogio di Torino|Sant'Ambrogio]] conduce all'abbazia]]
* Andrea Alotto (1943-1946)
 
* Andrea Alotto (1951-1984) (per la seconda volta)
=== Rettori ===
* Angelo Giupponi (1984-1990)
Nel 1836, Re [[Carlo Alberto di Savoia]], desideroso di far risorgere lo splendore della Sacra e volendovi portare le salme di 24 reali di Casa Savoia, ne affidò la cura ad [[Antonio Rosmini]] e ai suoi religiosi, che vi sono ancora oggi. Qui di seguito l'elenco di alcuni Padri Rosminiani con il periodo di rettorato dell'abbazia:
* Antonio Salvatori (1990-2003)
* Andrea Alotto (1943-1946) (1951-1984)
* Giuseppe Bagattini (2003-2018)
* Angelo Giupponi (dal 1984 al 1990)
* AntonioClaudio SalvatoriMassimiliano Papa (dal 1990 al 20032018)
* Giuseppe Bagattini (dal 2003)
 
== Escursionismo ==
[[File:Mulattiera da sant'amborgio si torino alla sacra di san michele 02.JPG|miniatura|La mulattiera che da [[Sant'Ambrogio di Torino|Sant'Ambrogio]] conduce all'abbazia.]][[File:Sentiero Sacra da Chiusa.jpg|thumbminiatura|Il sentiero da [[Chiusa di San Michele]] alla sacra di San Michele.|200px|leftsinistra]]
 
La Sacra di San Michele è raggiungibile a piedi tramite due percorsi principali: il primo la collega all'abitato di [[Chiusa di San Michele]], l'altro la collega all'abitato di [[Sant'Ambrogio di Torino|Sant'Ambrogio]] tramite un'ampia [[mulattiera]] con delle stazioni della Via Crucis: in entrambi i casi, il dislivello è di circa 600 mt.m, con partenza delle mulattiere dalle chiese parrocchiali dei due rispettivi paesi.
 
Esiste, poi, una terza alternativa, sempre escursionistica, ma con dislivello inferiore: il [[Sentiero dei Principi]] con partenza dalla borgata [[Mortera]] di [[Avigliana]] (630 m). Questo itinerario passa in cima alla [[Punta dell'Ancoccia]] (896 m), suggestivo balcone sulla Sacra e la Bassa Valle, e poi ridiscende al Colle della Croce Nera (872 m).
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Per gli appassionati di ascensioni alpinistiche, il complesso è anche raggiungibile tramite la [[via ferrata Carlo Giorda]] che parte da [[Sant'Ambrogio di Torino]] ai piedi del monte Pirchiriano.
 
Dalla Sacra di San Michele iniziaincomincia il cosiddetto [[sentiero dei Franchi]], percorso [[escursionismo|escursionistico]] che la collega con l'Alta Valle di Susa.<br /> Sempre per la Sacra passava, in epoca medievale, un'importante via di pellegrinaggio: la [[via Francigena]], nella sua variante alpina della [[val di Susa]], il cosiddetto [[Cammino di San Michele]], che univa [[Abbazia di Mont-Saint-Michel|Mont-Saint-Michel]], in [[Francia]], al [[santuario di San Michele Arcangelo]] a [[Monte Sant'Angelo]], vicino a [[Foggia]].
{{clear}}
 
== Galleria d'immagini ==
<gallery>
ImmagineFile:Aerial view of the Sacra di San Michele 1.jpg|Vista aerea frontale
ImmagineFile:Aerial view of the Sacra di San Michele 2.jpg|Vista aerea laterale
File:Sacra di san Michele da Sant'Ambrogio di Torino 02.JPG|Vista dalla valle
ImmagineFile:Valle di Susa.JPG|Veduta della [[val di Susa]] dalla sacra
File:Sacra di san michele 01.JPG|Veduta d'insieme
File:Sacra San Michele Torino.jpg|Veduta in lontananza dell'abbazia e di [[Borgata San Pietro|San Pietro]]
Immagine:Antichi ruderi.jpg|Sepolcro dei Monaci, oggi un rudere
File:Sepulchre of the Monks (Sacra di San Michele).jpg|Sepolcro dei Monaci, oggi un rudere
File:Sacra di san michele 12 torre della bell'alda.JPG|La torre della Bell'Alda
ImmagineFile:Sacra di San Michele - Particolare porta dello zodiaco 02.jpg|Particolare del colonnato interno della Porta dello zodiaco
File:Sacra di san michele, chiesa abbaziale, interno 04.JPG|Il Coro Vecchio contornato da preziosi dipinti, tra cui il ''Trittico'' di [[Defendente Ferrari]] (1520 circa), e tombe di alcuni principi di casa Savoia
File:Sacra di san michele, chiesa abbaziale, interno 11.JPG|''Grande affresco dell'Assunzione'' (1505) di Secondo Delbosco di Poirino<ref name ="sacra" sacra/>
File:Sacra di san michele, chiesa abbaziale, interno 14.JPG|''La Madonna della Pera'' (fine Quattrocento - inizio Cinquecento) di Secondo Delbosco di Poirino e suo allievo<ref>[http://www.mdfoto.altervista.org/Sacra/VisitaAbbazia/VisitaAbbazia.html Visita virtuale abbazia, Coro Vecchio], sacradisanmichele.com</ref>
ImmagineFile:Sacra di San Michele - Chiesa vetrata altare.jpg|Vetrata dell'altare
File:Sacra di San Michele vista dal cosiddetto "Sepolcro dei Monaci".jpg|La Sacra di San Michele vista dal cosiddetto "Sepolcro dei Monaci"
File:D-Azeglio-P121-874.jpg|Lo scalone dei morti alla Sacra di San Michele, Massimo d'Azeglio, olio su carta, 1828-1829
File:Tapparelli-D-Azeglio-P155-908.jpg|Studio per la Sacra verso settentrione, Massimo d'Azeglio, olio su tela, 1828-1829
File:Sacra di San Michele e monti Valle di Susa.jpg|La Sacra di San Michele (TO) sul monte Pirchiriano; sullo sfondo le montagne della [[Val di Susa]].
File:Via Crucis Sacra S. Michele.jpg|Sacra di San Michele dal Sepolcro dei Monaci
File:Sacra San Michele vista da Via Ferrata Carlo GIORDA.jpg|Sacra San Michele vista da Via Ferrata Carlo GIORDA
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== Bibliografia ==
Bibliografia riguardante la Sacra di San Michele, in ordine cronologico.
 
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* A. MALLADRA, G. RANIERI ENRICO, ''La Sacra di San Michele natura, arte e storia, riedizione anastatica'', Ed. Rosminiane, Stresa, 1998
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* A.PREARO, ''La Sacra di San Michele. Storia, Arte, Leggende.'' Ristampa, Formagrafica edizioni Torino, 2002
* AA.VV (a cura di Meridiani), ''La Sacra di San Michele Natura dentro e fuori le mura.'' C.D.A. Vivalda Editori, Torino, 2004
* A. SALVATORI, ''Visitando la Sacra'', Ristampa rivista e corretta, edizioni B.N. Marconi s.r.l., Genova, 2004
* Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, ''Itinerari di arte religiosa alpina, Valle di Susa'', [[Borgone Susa]] 2009
* Progetto Tesori d'Arte e Cultura alpina, ''Itinerari di Cultura e Natura alpina Valle di Susa'', [[Borgone Susa]] 2010
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== Voci correlate ==
* [[Alfredo d'Andrade]]
* [[Arcangelo Michele]]
* [[Architetture religiose della val di Susa]]
* [[ArcangeloChiesa di San Pietro Apostolo (Chiusa di San Michele)]]
* [[ViaChiuse Francigenalongobarde]]
* [[Culto micaelico presso i Longobardi]]
* [[Chiuse longobarde]]
* [[Alfredo d'Andrade]]
* [[Arcangelo Michele]]
* [[Monumenti nazionali (Italia)|Monumenti nazionali italiani]]
* [[Simboli del Piemonte]]
* [[Via Francigena]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.sacradisanmichele.com|Sito ufficiale}}
* {{cita web|http://www.cr.piemonte.it/dwd/pubblicazioni/tascabili/tascabile_n_88.pdf|La Sacra di San Michele simbolo del Piemonte}}
* {{cita web|http://www.archivoltogallery.com/photogallery/susavalley/Opere/SacraSanMichele/index.asp|Tutte le immagini della Sacra di San Michele}}
* {{cita web | 1 = http://www.avosacra.it/sito/index.html | 2 = Associazione Volontari Sacra di San Michele | accesso = 13 ottobre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091017063054/http://www.avosacra.it/sito/index.html | dataarchivio = 17 ottobre 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1991/july/documents/hf_jp-ii_spe_19910714_sacra-san-michele_it.html|Discorso di Giovanni Paolo II durante la visita alla storica abbazia benedettina ''Sacra di San Michele''}}
* {{cita web|url=http://www.sacradisanmichele.com/page5.asp?page=15&titolo=2|titolo=Sacra di San Michele, Bibliografia|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081201171231/http://www.sacradisanmichele.com/page5.asp?page=15&titolo=2|dataarchivio=1º dicembre 2008}}
* [http://www.centroculturalediocesano.it/#!timeline/cfd8 Centro Culturale Diocesano Susa] Video sulla storia della Valle di Susa, in particolare ''Medioevo''
* [http://www.raistoria.rai.it/articoli/italia-viaggio-nella-bellezza-la-sacra-di-san-michele-mille-anni-di-storia/31111/default.aspx?fb_comment_id=1032879086756544_1035197433191376 Documentario RAI "La Sacra di San Michele. Mille anni di storia."], puntata di "[[Viaggio nella bellezza]]" (2015)
 
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