Scirè (sommergibile): differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il [[sottomarino]] varato nel [[2004]]|
{{Infobox nave
|Categoria = sommergibile
|
|Immagine = Scrè.jpg|
|Didascalia =
|Bandiera = Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg
|Tipo = [[Sommergibile]] di piccola crociera
|Classe = [[Classe Serie 600 - Adua (sommergibile)|Adua]]
|Cantiere = [[Odero-Terni-Orlando|OTO]], [[Cantiere navale del Muggiano|Muggiano]]
|Identificazione =
|Ordine =
|Impostazione = 30 gennaio 1937
|Varo = 6 gennaio 1938
|Completamento =
|Entrata_in_servizio = 25 aprile 1938
|Proprietario = [[Regia Marina]]
|Radiazione =
|Destino_finale = affondato dalla corvetta HMS ''Islay'' e da batterie costiere il 10 agosto 1942
|Dislocamento = {{M|856,397|ul=t}}
|Dislocamento_tipo = in immersione
|Dislocamento2 = {{M|697,254|ul=t}}
|Dislocamento_tipo2 = in emersione
|Stazza_lorda =
|Lunghezza = 60,18
|Lunghezza_tipo = fuori tutto
|Larghezza = 6,45
|Altezza =
|Pescaggio = 4,66
|Profondità_operativa = 80
|Ponte_di_volo =
|Propulsione = 2 motori diesel [[FIAT]] da 1400 [[Cavallo vapore|CV]] totali<br />2 motori elettrici [[Magneti Marelli]] da 800 CV totali
|Velocità = 7,5
|Velocità_tipo = in immersione
|Velocità2 = 14
|Velocità_tipo2 = in emersione
|Autonomia_distanza = 2200
|Autonomia_velocità = 14
|Autonomia_tipo = in emersione
|Autonomia_distanza2 = 3180
|Autonomia_velocità2 = 10
|Autonomia_tipo2 = in emersione
|Autonomia_distanza3 = 7,5
|Autonomia_velocità3 = 7,5
|Autonomia_tipo3 = in immersione
|Autonomia_distanza4 = 74
|Autonomia_velocità4 = 4
|Autonomia_tipo4 = in immersione
|Capacità_di_carico =
|Equipaggio = 4 ufficiali, 32 sottufficiali e marinai
|Passeggeri =
|Sensori =
|Sistemi_difensivi =
|Siluri = * 4 tubi [[lanciasiluri]] da 533 mm a prora
* 2 tubi lanciasiluri da 533 mm a poppa
* 6 siluri
|Artiglieria = * 1 [[cannone]] da [[100/47|100/47 Mod. 1935]] (152 colpi)
* 2 mitragliere singole [[Breda Mod. 31]] da 13,2 mm (3.000 colpi)
|Corazzatura =
|Mezzi_aerei =
|Motto =
|Soprannome =
|Ref = informazioni reperite da [http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/scir%C3%A8.htm] e [https://www.sommergibili.com/scire.htm]
}}
Il [[sommergibile]] prese il nome dalla [[Scirè (Etiopia)|regione dello Scirè]] in [[Etiopia]], teatro di una [[Battaglia dello Scirè|omonima battaglia]] tra le truppe italiane ed [[Etiopia|abissine]] nel corso della [[guerra d'Etiopia]] ([[1936]]).
== Storia ==
=== Prime missioni ===
Varato al Muggiano il 6 gennaio 1938, madrina fu la signora Adelaide Mori Gasparrini, moglie del CC Luigi Gasparrini, in quel momento comandante del sommergibile ''[[Malachite (sommergibile)|Malachite]]'' di base a La Spezia. Il 25 aprile ne assunse il comando il CC [[Alessandro Michelagnoli]], svolgendo anche le mansioni di capo dell'11ª squadriglia sommergibili.
Il battello poi ricevette il 19 giugno seguente la bandiera di combattimento, offerta dal Fascio femminile di Pistoia, madrina la signora Anita Baldi. Trasferitosi a Lero il 16 novembre 1938 partendo da Taranto il 14, dove si era trasferito con il resto della sua squadriglia (sommergibili ''[[Gondar (sommergibile)|Gondar]]'', [[Neghelli (sommergibile)|''Neghelli'']] e [[Ascianghi (sommergibile)|''Ascianghi'']]), ricevette lo Stendardo nell'isola del [[Isole italiane dell'Egeo|Dodecaneso]] il 17 maggio 1939; Per tutto il periodo in Egeo il sommergibile fu agli ordini del tenente di vascello Riccardo Lesca (dal 17 ottobre 1938 al 23 giugno 1940).
Lo ''Sciré'' ritornò in Italia partendo da Lero l'8 gennaio 1940, e via Gallipoli (11-13 gennaio), raggiunse Messina il 14 gennaio 1940. In seguito raggiunse La Spezia, sua base di ascrizione, per eseguirvi piccole manutenzioni di garanzia in arsenale.
Alla data dell'entrata dell'[[Italia]] nel [[secondo conflitto mondiale]] era di [[base navale|base]] a [[La Spezia]], inquadrato nella XV Squadriglia del I Grupsom<ref name="sommergibili.com">{{cita web|url= https://www.sommergibili.com/scire.htm |titolo= Sommergibile Scirè}}</ref>. Nuovo Comandante dell'unità fu il [[tenente di vascello]] di complemento Adriano Pini<ref name="sommergibili.com" /> dal 24 giugno 1940.
In giugno operò al largo di Capo Noli e [[Capo dell'Armi]], senza risultati<ref name="xmasgrupsom.com"/>.
In luglio operò invece a nordovest dell'[[Asinara]] ed 10 luglio, verso le otto di [[sera]], incontrò il [[piroscafo]] francese ''Cheik'' (1057 tsl e ormai neutrale) nei pressi dell'Asinara, colpendolo con un [[siluro]] ed affondandolo alle 20.30; ne soccorse poi l'[[equipaggio]]<ref name="sommergibili.com"/><ref name=xmasgrupsom.com>{{cita web|url= http://www.xmasgrupsom.com/Sommergibili/scir%C3%A8.htm |titolo= Regio Sommergibile Scirè}}</ref><ref>{{cita web|url= https://worldwar2daybyday.blogspot.com/ |titolo= World War II Day-By-Day |lingua=en}}</ref>.
=== Gli attacchi a Gibilterra ===
Si decise poi l'assegnazione del sommergibile alla [[X Flottiglia MAS]] e la sua conversione a mezzo «avvicinatore» di [[Siluro a Lenta Corsa|SLC]]<ref name="sommergibili.com"/>.
[[File:Scire incursori.jpg|thumb|left|upright=1.4|1942: lo ''Scirè'' con i contenitori per tre mezzi d'assalto SLC sul ponte di coperta]]
Nell'agosto-settembre 1940 il sommergibile fu quindi modificato per il nuovo uso: furono rimossi il [[cannone]] da [[100/47|100/47 Mod. 1935]] e le sue [[munizioni]], due siluri ed altro [[materiale]] superfluo; vennero ridotte le dimensioni della torretta; sul [[ponte (nave)|ponte]] di [[coperta (nave)|coperta]] del sommergibile furono collocati tre cilindri a tenuta stagna (uno a proravia della torretta e due a poppavia di essi, affiancati), nei quali potevano essere contenuti altrettanti SLC<ref name="sommergibili.com"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. 112-113">{{cita|Giorgerini|pp. 112-113|Giorgerini 2007|titolo= Attacco dal mare}}.</ref><ref name="Junio Valerio Borghese">{{cita|Junio Valerio Borghese||Borghese}}</ref>. Questi cilindri, di 2,8 tonnellate di peso, potevano reggere fino a 90 metri di profondità<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. 112-113"/>.
Per [[mimetizzazione|mimetizzare]] al meglio il sommergibile, lo ''Scirè'' venne ricolorato con una «pallida [[tinta]] [[verde|verdolina]]», che si era dimostrata la più adatta per confonderlo col cielo notturno<ref name="Junio Valerio Borghese"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182">{{cita|Giorgerini|pp. 179-183|Giorgerini 2007|titolo= Attacco dal mare}}.</ref>. Altro provvedimento per camuffare il sommergibile fu il dipingere, al di sopra di parte della [[pittura]] verde, la sagoma di un [[peschereccio]] con la [[prua]] in direzione opposta a quella che era l'effettiva prua dello ''Scirè''<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Al comando del sommergibile fu destinato il [[capitano di corvetta]] [[Junio Valerio Borghese]]<ref name="Junio Valerio Borghese"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/> dall'11 settembre 1940.
Con lo Scirè la [[Xª Flottiglia MAS (Regno d'Italia)|Xª Flottiglia MAS]] avrebbe impostato una nota serie di operazioni che sarebbe culminata con la celebre incursione nel porto di [[Alessandria d'Egitto]].
Il 24 settembre 1940 il sommergibile lasciò [[La Spezia]] per l'operazione «B.G. 1», un attacco di tre SLC contro la base britannica di [[Gibilterra]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Il 29 settembre, quando lo ''Scirè'' era ad una cinquantina di miglia dal [[porto]] dello [[stretto di Gibilterra|stretto]], gli fu ordinato di interrompere la missione e fare [[rotta navale|rotta]] per [[La Maddalena]]: la [[Force H|Forza H]] – la formazione navale inglese con base a Gibilterra, obiettivo dell'attacco – era partita per un'operazione di supporto a dei [[convoglio navale|convogli]], privando così la missione del suo obiettivo<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Da La Maddalena il sommergibile rientrò poi a La Spezia<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>.
Fu quindi organizzato un nuovo attacco contro Gibilterra, l'operazione «B.G. 2»<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Il sommergibile salpò dalla base [[Liguria|ligure]] alle 5.15 del 21 ottobre, recando a bordo i tre SLC con 6 operatori: il [[capitano]] del [[Genio Navale]] [[Teseo Tesei]] con il [[sergente]] [[palombaro]] [[Alcide Pedretti]], il [[tenente di vascello]] [[Gino Birindelli]] con il [[secondo capo]] palombaro Damos Paccagnini, il tenente di vascello [[Luigi Durand de la Penne]] con il secondo capo palombaro [[Emilio Bianchi (incursore)|Emilio Bianchi]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>.
Alle 20.30 del 26 ottobre, arrivato nell'area prevista, il sommergibile venne a galla a circa 44 miglia da [[Punta Europa]]; due ore dopo, mentre procedeva in emersione a breve distanza da [[Punta Almina]], fu obbligato all'immersione dall'avvistamento di due [[cacciatorpediniere]], dovendo quindi rinviare il passaggio nello [[stretto]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Il sommergibile tentò infruttuosamente per due [[notte|notti]] di passare lo stretto; ci riuscì – in immersione, con molte difficoltà – il 29<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Alle 11.45 di quel giorno si posò su un [[fondale marino|fondale]] di 72 metri, nella [[baia]] di Tolmo, e vi rimase sin verso le cinque del [[pomeriggio]], quando il riflusso della [[marea]] iniziò a spingerlo più in profondità; portatosi quindi a 57 metri, venne in emersione alle 20.35<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Diresse quindi per Gibilterra in affioramento sino a quando, alle 21.05, inquadrato da un [[Proiettore da ricerca|proiettore]] costiero, dovette proseguire in immersione, con alcuni problemi<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Provò due volte a passare lo sbarramento in emersione, ma i tentativi fallirono e le navi inglesi lo cannoneggiarono senza colpirlo. All'1.21 del 30 ottobre si posò su un fondale di dieci metri a 350 metri dalla riva ed alle 2.19 rilasciò gli SLC<ref name="sommergibili.com"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>.
La missione risultò fallimentare per il fatto che nessuna nave assegnata come obiettivo venne affondata, tutti e tre gli SLC mostrarono problemi tecnici. Quello di Tesei, abbandonato dall'equipaggio per gli inconvenienti riscontrati allo stesso oltre che agli [[autorespiratore ad aria|autorespiratori]], una volta avviato verso sud, cambiò da solo direzione e finì per arenarsi con l'[[elica]] ancora in moto sulla [[spiaggia]] di [[La Línea de la Concepción|La Línea]], in territorio [[neutralità|neutrale]] (la cosa però non sfuggì agli inglesi, che – avendo sul posto un informatore dei [[servizio segreto|servizi segreti]] – lo studiarono da lontano il più possibile, prima che gli spagnoli lo portassero in un [[arsenale]])<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. I due operatori rientrarono poi in Italia con l'aiuto del [[Servizio Informazioni Militari]], come anche Durand de la Penne e Bianchi, che avevano raggiunto la [[costa]] a [[nuoto]] dopo che il loro mezzo si era guastato ed era affondato<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Quello di Birindelli arrivò a circa 70 metri dall'obiettivo designato, la [[nave da battaglia|corazzata]] ''[[HMS Barham (04)|Barham]]'', dopodiché il [[motore]] si fermò e l'SLC smise di funzionare<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Dopo aver trascinato da solo sul fondo per 30 minuti il mezzo cercando di avvicinarsi alla corazzata, ormai esausto, Birindelli decise di far esplodere la carica lasciando l'apparecchio dove si trovava: una volta rientrato da tre anni di prigionia, a Birindelli venne concessa la [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 179 a 182"/>. Lo ''Scirè'', nel frattempo, aveva intrapreso la [[navigazione]] di rientro: il sommergibile attraccò a La Spezia la sera del 3 novembre<ref name="Junio Valerio Borghese"/>.
Il comandante Borghese venne insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare per l'audace impresa di avvicinamento alla base nemica di Gibilterra<ref name="sommergibili.com"/>.
La missione fu di prezioso insegnamento per le missioni future: si era dimostrato che i mezzi (SLC e autorespiratori) erano ancora da mettere a punto, che l'avvicinamento del sommergibile al porto era fattibile, che era possibile passare le ostruzioni di Gibilterra, che gli operatori avevano le capacità fisiche per effettuare la missione.
Il comandante Borghese aveva inoltre rilevato che, prima di uno sforzo eccezionale quale era quello della missione, non era raccomandabile trasportare e relegare gli operatori dei mezzi d'assalto in un ambiente chiuso, ristretto e non ben ventilato come poteva essere il sommergibile avvicinatore. Per ovviare a questa necessità decise di utilizzare per le successive missioni a Gibilterra una base di appoggio, costituita dalla [[petroliera|nave cisterna]] ''Fulgor'' che era internata a [[Cadice]] fin dall'inizio della guerra. In futuro gli operatori avrebbero raggiunto la [[Spagna]] in [[aeroplano]], poi si sarebbero trasferiti a bordo della nave usando mezzi indipendenti, predisposti appositamente da agenti della Marina che erano basati in Spagna.
Verso la fine del gennaio 1941, essendo partita da [[Gibilterra]], diretta verso est, la Forza H britannica (lo scopo era [[bombardamento navale|bombardare]] [[Genova]]), lo ''Scirè'' tornò temporaneamente all'originario impiego e fu dislocato in agguato difensivo una ventina di miglia a sudest di [[Capo Mele]]; tuttavia, a causa del maltempo, la squadra navale britannica tornò in [[porto]] dopo aver attaccato con [[aereo|aerei]] la [[diga di Santa Chiara]] del fiume [[Tirso (fiume)|Tirso]] ([[Bombardamento navale di Genova (1941)|il bombardamento]] fu poi comunque svolto il 9 febbraio 1941)<ref>{{cita|Giorgerini|p. 278|Giorgerini 2002|titolo= Uomini sul fondo}}.</ref>.
Il 15 maggio lo ''Scirè'', tornato al ruolo di avvicinatore, salpò da La Spezia per l'operazione «B.G. 3», con a bordo i soli SLC<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 187 a 190">{{cita|Giorgerini|pp. 187-190|Giorgerini 2007|titolo= Attacco dal mare}}.</ref>. Il 22, alle 4.13, imboccò, in emersione, lo [[stretto]] di Gibilterra, emergendo alle 23.30 dell'indomani all'entrata del porto di Cadice e portandosi controbordo alla ''Fulgor''<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 187 a 190"/>. Imbarcò quindi gli operatori degli SLC (3 [[ufficiale militare|ufficiali]] e 3 [[sottufficiale|sottufficiali]]), quelli di riserva (un ufficiale ed un sottufficiale) ed il [[capitano]] [[medico]] Bruno Falcomatà<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 187 a 190"/>. La missione fu però costellata dagli imprevisti: uno degli operatori – il tenente di vascello Amedeo Vesco – si sentì male, uno degli SLC non poté partire obbligando i due operatori a trasferirsi sugli altri due mezzi come “terzi uomini”; una volta nel porto, i due SLC andarono però in [[avaria]], un secondo operatore – il capitano del Genio Navale [[Antonio Marceglia]] – si sentì male e l'operazione fallì con la perdita dei mezzi, mentre gli equipaggio dovettero raggiungere il [[territorio]] spagnolo a nuoto<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 187 a 190"/>.
==== Operazione B.G. 4 ====
Seguì l'operazione «B.G. 4»<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 195 a 202">{{cita|Giorgerini|pp. 195-202|Giorgerini 2007|titolo= Attacco dal mare}}.</ref>. Il 10 settembre 1941 lo ''Scirè'' lasciò La Spezia per la quarta volta, con a bordo gli SLC ''140'', ''210'' e ''220'', ed il 18, a Cadice, fu effettuato il trasbordo degli operatori: al tenente di vascello Decio Catalano ed al [[sottocapo]] palombaro Giuseppe Giannoni fu assegnato l<nowiki>’</nowiki>''SLC 140'', al [[sottotenente di vascello]] Amedeo Vesco ed al sottocapo palombaro Antonio Zorzoli l<nowiki>’</nowiki>''SLC 210'' ed al tenente di vascello [[Licio Visintini]] ed al sottocapo palombaro [[Giovanni Magro]] l<nowiki>’</nowiki>''SLC 220'' (a questi si aggiungevano due uomini di riserva ed il [[tenente]] medico Giorgio Spaccarelli)<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 195 a 202"/>. Alle 23.30 del 19 settembre a Borghese fu comunicata la quantità e la [[posizione]] delle navi in [[rada (nautica)|rada]] a Gibilterra, il sommergibile si posò sul fondo del [[fiume]] Guadarranque ed all'1.07 del 20 furono rilasciati gli SLC<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 195 a 202"/>. A differenza delle missioni precedenti, la «B.G. 4» fu un successo:
* l<nowiki>’</nowiki>''SLC 140'' piazzò una carica esplosiva sotto lo scafo del grande [[incrociatore ausiliario]] ''Durham'' (10.893 tsl<ref name="xmasgrupsom.com"/>) che fu portato all'incaglio e messo fuori combattimento per parecchio tempo<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 195 a 202"/>;
* l<nowiki>’</nowiki>''SLC 210'' minò la motocisterna ''Fiona Shell'' (2444 tsl<ref name="xmasgrupsom.com"/>), che saltò in aria ed affondò spezzata in due<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 195 a 202"/>;
* l<nowiki>’</nowiki>''SLC 220'' danneggiò la cisterna militare HMS ''Denbydale'' (8145 tsl<ref name="xmasgrupsom.com"/>) che rimase a galla ma, spezzata in [[chiglia]], non poté più muoversi e rimase bloccata nel porto come nave caserma e [[Magazzino|deposito]] [[carburante|carburanti]] sino alla [[demolizione]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 195 a 202"/><ref>[https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=31798 L'operazione Bg.4 Di Visintini E Magro A Gibilterra: Come Si Riciclano Pezzi Di Petroliera - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== L'impresa di Alessandria ===
{{vedi anche|Impresa di Alessandria}}
Tuttavia la missione più famosa, per la quale il sommergibile passò alla storia, fu l'operazione «G.A. 3» contro la base di [[Alessandria d'Egitto]], svoltasi nel dicembre 1941. Il sommergibile, dopo aver imbarcato a bordo tre siluri a lenta corsa, salpò il 3 dicembre da La Spezia e raggiunse [[Lero]] il 9 di quel mese<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230">{{cita|Giorgerini|pp. 205-230|Giorgerini 2007|titolo= Attacco dal mare}}.</ref>. Il 12 furono imbarcati gli uomini destinati ad operare con i tre SLC: Durand de La Penne e Bianchi per l<nowiki>’</nowiki>''SLC 221'', il capitano del Genio Navale [[Antonio Marceglia]] ed il sottocapo palombaro [[Spartaco Schergat]] per l<nowiki>’</nowiki>''SLC 230'', il capitano [[Armi Navali]] [[Vincenzo Martellotta]] ed il capo palombaro [[Mario Marino]] per l<nowiki>’</nowiki>''SLC 223''<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230"/>. Il 14 dicembre lo ''Scirè'' lasciò Lero e, portatosi ad Alessandria, stazionò in attesa che i [[ricognitore|ricognitori]] della [[Regia Aeronautica]] dessero la certezza della presenza nel porto degli obiettivi: le corazzate britanniche ''[[HMS Queen Elizabeth (1913)|Queen Elizabeth]]'' e ''[[HMS Valiant (1914)|Valiant]]''<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230"/>. Il 17 questa conferma giunse ed il sommergibile diresse per il porto alessandrino; verso le 2.15 del 18, giunto in zona di [[campo minato|campi minati]], si portò a 60-100 metri di profondità e proseguì così per una dozzina di ore, giungendo (intorno alle 15), dato che il fondale risaliva in vicinanza della riva, a toccare il fondo a circa 50 metri, proseguendo “strisciando” sul fondale e fermandosi infine alle 18.40, a 17 metri di profondità<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230"/>, «a 1,3 miglia nautiche, per 356° dal Fanale del molo di ponente del porto commerciale di Alessandria»<ref name="Junio Valerio Borghese"/>. Tra le 20.47, momento in cui venne in affioramento, e le 21.30 furono rilasciati, nonostante alcuni problemi (il tenente medico Spaccarelli si sentì male e i [[portello|portelli]] dei cilindri non poterono essere richiusi) gli SLC<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230"/>. Lo ''Scirè'', durante il rientro, dovette per due volte venire in [[superficie]] per chiudere i portelli dei contenitori, rischiando l'individuazione, ma infine giunse senza altri problemi a Lero il 21, rientrando poi a La Spezia il 29 dopo aver percorso 3500 miglia<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230"/>. L'impresa di Alessandria fu, per i suoi risultati, la meglio riuscita della X Mas:
* Durand de la Penne e Bianchi danneggiarono gravemente la ''Valiant'', che necessitò di quattro mesi di riparazioni;
* Marceglia e Schergat colsero un successo ancor maggiore ponendo fuori uso la ''Queen Elizabeth'' – [[nave]] di [[bandiera]] dell'[[ammiraglio]] [[Andrew Browne Cunningham]], comandante della [[Mediterranean Fleet]] –, che rimase fuori combattimento per un anno e mezzo;
* Martellotta e Marino ottennero un duplice risultato in quanto, minando la nave cisterna ''Sagona'' (7554 tsl<ref name="xmasgrupsom.com"/>), danneggiarono non solo quella stessa nave, ma anche il cacciatorpediniere HMS ''Jervis'', che le si era affiancato (e rimase ai lavori per un mese)<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230"/>.
Il successo dell'impresa fece notevole scalpore anche oltre [[oceano]], poiché il porto di Alessandria era ritenuto inespugnabile. Tutti gli operatori degli SLC che avevano penetrato il porto vennero catturati e rientrarono in servizio dopo l'[[armistizio di Cassibile|armistizio]] e furono tutti decorati con la Medaglia d'Oro al Valor Militare, così come il comandante Borghese e la bandiera dello ''Scirè'' (una delle tre sole unità navali della Regia Marina ad aver ricevuto tale [[Decorazione onorifica|decorazione]]); l'equipaggio del sommergibile ricevette i complimenti del [[capo di Stato Maggiore]] della Marina, ammiraglio [[Arturo Riccardi]]<ref name="sommergibili.com"/><ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 205 a 230"/>.
L'8 marzo 1942 Borghese, posto anche al comando della sezione subacquea della X MAS, e il 28 maggio seguente, fu sostituito nel comando dello ''Scirè'' dal tenente di vascello [[Bruno Zelik]]<ref>{{cita|Giorgerini|p. 235|Giorgerini 2007|titolo= Attacco dal mare}}.</ref>.
=== L'attacco ad Haifa e l'affondamento ===
[[File:Bruno Zelik in camera manovra.JPG|thumb|Bruno Zelik in camera manovra]]
Il sommergibile rimase in porto sino al luglio 1942, quando fu pianificata l'operazione «S.L. 1»: l'attacco ad [[Haifa]]<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 247 a 249">{{cita|Giorgerini|pp. 247-249|Giorgerini 2007|titolo= Attacco dal mare}}.</ref>. Il sommergibile in questa occasione non avrebbe trasportato SLC, bensì undici «[[Gruppo Gamma|uomini Gamma]]» (subacquei incursori), di cui due ufficiali e nove sottufficiali e marinai<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 247 a 249"/>. Il 27 luglio 1942 lo ''Scirè'', al comando di [[Bruno Zelik]], lasciò La Spezia ed il 2 agosto giunse a Lero<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 247 a 249"/>.
Il 6 agosto partì per l{{'}}''"operazione S.L. 1"''<ref name="www1.lastampa.it">{{cita web |url=http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200708articoli/24648girata.asp |titolo=La notte di San Lorenzo
cade la stella dello Scirè |autore=Vincenzo Tessandori |data=12 agosto 2003 |accesso=29 luglio 2017 |dataarchivio=27 ottobre 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211027121205/http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cultura/200708articoli/24648girata.asp |urlmorto=sì }}</ref> contro il porto britannico di Haifa dove doveva lasciare dei sommozzatori del [[Gruppo Gamma]] che avrebbero forzato il porto per applicare delle cariche esplosive su alcune navi britanniche ormeggiate<ref name="difesaonline.it">{{cita web|url= http://www.difesaonline.it/evidenza/approfondimenti/gli-uomini-di-comsubin-raccontano-il-sommergibile-scir%C3%A8-quando-il-coraggio|titolo= Gli uomini di COMSUBIN raccontano il sommergibile Scirè: quando il coraggio diventa leggenda|autore= Giampaolo Trucco|data= 17 dicembre 2015}}</ref>. L'azione si sarebbe dovuta svolgere la notte del 10 agosto che era di [[novilunio]]<ref name="www1.lastampa.it"/>. Comunicò più volte con la base di [[Rodi]] ove si trovava il capitano di corvetta Max Candiani, comandante a [[terra]] dell'operazione<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 247 a 249"/>. Dopo il 10 agosto lo ''Scirè'' non diede più notizie: invano si continuò a cercare di contattare il sommergibile sino al 18 del mese e, quando si rese evidente la realtà, il 31 agosto l'unità fu dichiarata scomparsa in mare in azione di guerra<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 247 a 249"/>.
Sul suo diario Candiani il 17 agosto annotò:
{{citazione|Ore 22, entro in possesso di una fotografia scattata da 9 mila metri di quota. Nessuna nave avariata né tracce di forzamento del porto. Si desume che lo Scirè, di cui manca qualsiasi notizia, non sia giunto alla fuoriuscita degli operatori|Capitano di corvetta Max Candiani il 17 agosto 1942<ref name="www1.lastampa.it"/>}}
Solo successivamente fu possibile accertare la sorte toccata al sommergibile. Per le [[comunicazione|comunicazioni]] con il comando gli italiani si affidarono ai tedeschi, ignari che il sistema di crittazione [[Enigma (crittografia)|Enigma]] era stato violato<ref name="Pagine di Difesa">{{collegamento interrotto|1=[http://www.paginedidifesa.it/2008/guerrini_080613b.html Il 10 agosto 1942 la fine del sommergibile Scirè fu una esecuzione<!-- Titolo generato automaticamente -->] |data=maggio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>. In questo modo i britannici, individuato il sommergibile durante l'avvicinamento, lo fecero arrivare indisturbato in prossimità dell'imboccatura del [[porto]] per poterlo colpire da più direzioni e chiudendogli la via di fuga<ref name="Pagine di Difesa"/>. Alle 10.30 lo ''Scirè'', individuato da aerei, fu attaccato con [[bomba di profondità|bombe di profondità]] dalla [[corvetta]] HMS ''Islay'':<ref name="iltirreno.gelocal.it">{{cita web|url= http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2013/03/17/news/la-missione-suicida-del-sottomarino-scire-nel-porto-di-haifa-1.6721143 |titolo= La missione suicida del sottomarino Sciré nel porto di Haifa |autore= Luciano Gianfranceschi |data= 17 marzo 2013}}</ref> seriamente danneggiato ed emerso per evitare la morte di tutto l'equipaggio, il sommergibile fu subito bersagliato dalle [[batteria (militare)|batterie]] costiere che, colpendolo nella torretta ed a prua di essa, ne provocarono il rapido affondamento con la chiglia spezzata<ref name="iltirreno.gelocal.it"/> prima che l'equipaggio potesse abbandonarlo<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 247 a 249"/><ref name="Pagine di Difesa"/>. Dopo l'affondamento l<nowiki>’</nowiki>''Islay'' effettuò un ultimo passaggio con il lancio di altre sei cariche di profondità, per completare la distruzione dello ''Scirè''<ref name="Pagine di Difesa"/>.
==== Morti ====
Sullo Scirè affondato furono sganciate altre bombe.<ref name="iltirreno.gelocal.it"/> Sebbene non sia certo, è molto probabile che, dopo l'affondamento, all'interno dello ''Scirè'' fossero rimasti vivi alcuni uomini, intrappolati in compartimenti non allagati, e che fossero rimasti uccisi dallo [[scoppio]] delle ultime bombe dell<nowiki>’</nowiki>''Islay''<ref name="Pagine di Difesa"/>. A supporto di tale ipotesi vi sono i seguenti elementi:
* il ritrovamento sulla [[spiaggia]] di Haifa, il 14 agosto, dei corpi del capitano [[commissario]] Egil Chersi e del secondo capo Eugenio Del Ben, due dei «Gamma» imbarcati sul sommergibile<ref name="Giorgio Giorgerini, ''Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della Marina italiana'', p. da 247 a 249"/>: non sembrando infatti possibile che i due [[cadavere|cadaveri]] siano fuoriusciti casualmente dal [[relitto]] del sommergibile, è probabile che i due incursori fossero riusciti ad uscire dal relitto posato sul fondale (ma non del tutto allagato) subito dopo l'affondamento, venendo uccisi dalla concussione delle ultime bombe gettate dall<nowiki>’</nowiki>''Islay'';
* il ritrovamento, durante i lavori – svoltisi nel 1984 – di recupero dei corpi, dello [[Scheletro (anatomia umana)|scheletro]] di un uomo all'interno di una [[Garitta di vedetta|garitta]] di fuoriuscita d'emergenza (che fa pensare che si trattasse di un sopravvissuto che stava cercando di uscire)<ref name="Pagine di Difesa"/>;
* il dato che, sempre nel 1984, gran parte dei corpi sia stata rinvenuta nella zona [[poppa|poppiera]] del sommergibile: come se lì si fossero radunati perché la zona prodiera si era allagata<ref>[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=26469 Haifa 10 agosto 1942 - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Con lo ''Scirè'' perirono il comandante Zelik, altri 6 ufficiali, 15 sottufficiali, 19 sottocapi, 8 marinai dell'equipaggio e due ufficiali, 4 sottufficiali, 2 sottocapi e 3 marinai incursori della X MAS<ref name="sommergibili.com"/>.
Il sommergibile aveva svolto 14 missioni di guerra, percorrendo 14.375 miglia in superficie e 1590 in immersione<ref>{{cita web|url= http://www.regiamarina.net/sub_ops_info.asp?nid=287&lid=2 |titolo= Attività Operativa }}</ref>.
=== Eventi successivi ===
[[File:Resti del sommergibile Scirè.jpg|thumb|I resti del sommergibile al Vittoriano]]
Dopo la costituzione dello [[stato]] di [[Israele]] il suo relitto – che giace su un fondale di 35 metri<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.sublandia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=578 Il sommergibile Scire' - Quando il coraggio diventa leggenda<!-- Titolo generato automaticamente -->] |data=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, spezzato in chiglia – venne fatto oggetto di incursioni da parte degli uomini dello [[Shayetet 13]].
Dopo un [[patto]] raggiunto dai [[governo|governi]] di Italia e Israele, dal 2 settembre al 28 settembre 1984 si sono svolti, ad opera della [[nave ausiliaria|nave appoggio]] ''[[Anteo (A 5309)|Anteo]]'' della [[Marina Militare Italiana]], le operazioni di recupero di 42 salme<ref>[[Sergio Nesi]], Scirè, storia di un sommergibile e degli uomini che lo resero famoso, Bologna, Lo Scarabeo, 2007</ref><ref>{{cita web | 1 = http://www.hdsitalia.com/articoli/25_ultima.pdf | 2 = Il recupero dello Scirè | 3 = 23-11-2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20060510231129/http://www.hdsitalia.com/articoli/25_ultima.pdf | dataarchivio = 10 maggio 2006 | urlmorto = sì }}</ref>.
In questa occasione sono state anche recuperate varie parti dello [[scafo]], rimosse in un precedente tentativo di recupero. Si tratta di parti della portelleria, vari pezzi del [[fasciame]] e due cilindri contenitori dei siluri a lenta corsa. Le parti del relitto recuperate sono conservate al [[museo]] della base navale di [[Augusta (Italia)|Augusta]], al Museo navale di [[Imperia]], all'[[Arsenale Militare Marittimo della Spezia|Arsenale]] della [[La Spezia|Spezia]] e all'[[Arsenale di Venezia]], mentre il basamento del cannone con parte del fasciame è conservato al [[Sacrario delle bandiere]] al [[Vittoriano]].
Nel 2002 il relitto è rimasto danneggiato in un [[incidente]] dalla dinamica poco chiara: secondo alcune fonti alcune unità della [[US Navy]] (fra cui la USS ''Apache'') avrebbero cercato di recuperare, nel corso di un'[[esercitazione militare|esercitazione]] congiunta con forze israeliane, il relitto, mentre secondo altre si sarebbe trattato semplicemente dell'incaglio – accidentale – delle [[ancora|ancore]] di tali unità nel relitto dello ''Scirè''<ref name="ricerca.repubblica.it">{{cita web|url= https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/02/manovre-militari-israele-usa-profanato-il-relitto-dello.html |titolo= Manovre militari Israele-Usa profanato il relitto dello Scirè |autore= Enrico Franceschini |data= 2 ottobre 2002 |sito= repubblica.it}}</ref>. Successivamente a tale evento [[subacqueo|subacquei]] della Marina Militare hanno provveduto a sigillare il relitto per impedire a subacquei di penetrarvi<ref name="ricerca.repubblica.it"/>.
Il 18 dicembre 2004, nell'[[anniversario]] dell'attacco di Alessandria d'Egitto, alla presenza della MOVM [[Emilio Bianchi (incursore)|Emilio Bianchi]], è stato varato un nuovo [[sottomarino]] con il nome ''[[Scirè (S 527)|Scirè]]''.
Il 25 settembre 1999, nella città di [[Cava de' Tirreni]] è stata intitolata una strada al sommergibile Scirè e scoperta una targa in memoria dei caduti. A bordo dello ''Scirè'' c'era anche un cavese, il '''sottocapo Mario Capuano'''. La strada è una traversa di Via Gen. [[Sabato Martelli Castaldi]], partigiano, insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, trucidato alle '''Fosse Ardeatine'''.
== Comandanti ==
* [[capitano di corvetta]] [[Alessandro Michelagnoli]] dal 25 maggio al 16 ottobre 1938;
* [[tenente di vascello]] Riccardo Lesca dal 17 ottobre 1938 al 23 giugno 1940;
* tenente di vascello complemento Adriano Pini dal 24 giugno al 10 settembre 1940;
* capitano di corvetta [[Junio Valerio Borghese]] dall'11 settembre 1940 al 27 maggio 1942;
* tenente di vascello Antonio Ursano (interinale) dal 29 dicembre 1940 al 15 febbraio 1941 (in porto);
* tenente di vascello Teucle Meneghini (interinale) dal 2 al 5 febbraio 1941 (in mare)];
* capitano di corvetta [[Bruno Zelik]] dal 28 maggio al 10 agosto 1942.
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza=Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza=Valor militare
|motivazione=''Sommergibile operante in Mediterraneo; già reduce da fortunate missioni d’agguato, designato ad operare con reparti d’assalto della Marina nel cuore delle acque nemiche, partecipava a ripetuti forzamenti delle più munite basi mediterranee. Nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, incontrava le più vive difficoltà create dalla violenta reazione nemica e dalle condizioni del mare e delle correnti. Dopo aver superato, col più assoluto sprezzo del pericolo, gli ostacoli posti dall’uomo e dalla natura, riusciva ad assolvere in maniera completa il compito affidatogli, emergendo a brevissima d)stanza dall’ingresso delle munitissime basi navali nemiche prescelte ed a lanciare così le armi speciali che causavano a Gibilterra l’affondamento di tre grossi piroscafi e ad Alessandria gravi danni alle due navi da battaglia “Queen Elisabeth” e “Valiant”, il cui totale affondamento veniva evitato solo a causa dei bassi fondali delle acque in cui le due unità erano ormeggiate. Successivamente nel corso di altra missione particolarmente ardita, veniva spietatamente aggredito e scompariva nelle acque nemiche, chiudendo così gloriosamente il suo fulgido passato di guerra. Mediterraneo, 28 aprile 1943''.<ref>{{Cita web|url=https://www.quirinale.it/onorificenze/insigniti/18418|titolo=Medaglia d'oro al valor militare alla bandiera di guerra del sommergibile Scirè|editore=Quirinale|accesso=11 febbraio 2023}}</ref>
|data=Regio Decreto 10 giugno 1943.
}}
== Note ==
{{note strette}}
== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Sergio Nesi|titolo=Scirè. Storia di un sommergibile e degli uomini che lo resero famoso |anno=2007 |editore=Lo Scarabeo |città=Bologna|isbn= 978-88-8478-093-5|cid=Nesi}}
* {{cita libro|autore=[[Giorgio Giorgerini]]|titolo= Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi |editore= Mondadori |anno= 2002 |ISBN= 978-88-04-50537-2 |cid= Giorgerini 2002}}
* {{cita libro|autore=Junio Valerio Borghese |titolo=Decima Flottiglia MAS |anno=1950 |editore=Garzanti |città=Milano|cid=Borghese}}
* {{cita libro|autore= Giorgio Giorgerini |titolo= Attacco dal mare. Storia dei mezzi d'assalto della marina italiana |editore= Mondadori |anno= 2007 |isbn= 978-88-04-51243-1|cid=Giorgerini 2007}}
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.marina.difesa.it/storia/movm/Parte01/MOVM108.asp|''Motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare al sommergibile Scirè''}}
* {{cita web|url=http://www.regiamarina.net/subs/fallen/search_by_boat_it.asp?boat=Scirè|titolo=''Personale caduto sullo '''Scirè'''''|urlmorto=sì}}
* Michele Rossi, [https://web.archive.org/web/20130911005503/http://www.fiasparma.it/articoli/articoli-lo_scire_ed_i_suoi_maiali.php ''Lo Scirè e i suoi maiali'']
{{Classe Adua}}
{{Portale|Marina|seconda guerra mondiale}}
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[[Categoria:Sommergibili costruiti dalla Odero-Terni-Orlando]]
[[Categoria:Xª Flottiglia MAS]]
[[Categoria:Medaglie d'oro al valor militare]]
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