Tina Modotti: differenze tra le versioni
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{{citazione|Ogni volta che si usano le parole "arte" o "artista" in relazione ai miei lavori fotografici, avverto una sensazione sgradevole dovuta senza dubbio al cattivo impiego che si fa di tali termini. Mi considero una fotografa, e niente altro.|Introduzione di Tina Modotti alla sua mostra del 1929<ref name=":0">{{Cita libro|titolo = Tina|url = https://books.google.it/books?id=tEi_ytjctoIC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso = 14 marzo 2017|editore = Feltrinelli Editore|ISBN = 9788807940408|autore = Pino Cacucci}}</ref><ref>{{cita|Cacucci (1995)|p. 86}}.</ref>}}
{{Bio
|Nome = Assunta Adelaide Luigia
|Cognome =
|PostCognomeVirgola =
|ForzaOrdinamento = Modotti ,Tina
|Sesso = F
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|GiornoMeseNascita = 17 agosto
|AnnoNascita = 1896
|NoteNascita = <ref>L'atto di nascita è presente sul [https://antenati.cultura.gov.it/ark:/12657/an_ua16183796/wXqNGV1 Portale Antenati].</ref>
|LuogoMorte = Città del Messico
|GiornoMeseMorte = 5 gennaio
|AnnoMorte = 1942
|Epoca = 1900
|Attività = fotografa
|Attività2 = attivista
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|Immagine = Edward Weston tinamodottimi1921.jpg
|Didascalia = Tina Modotti in una foto di [[Edward Weston]] nel [[1921]]
}}<ref>{{Cita web|url=http://dl.antenati.san.beniculturali.it/v/Archivio+di+Stato+di+Udine/Stato+civile+italiano/Udine/Nati/1896/20273+Parte+2/101338559_00011.jpg.html|titolo=Immagine 11 {{!}} Antenati|sito=dl.antenati.san.beniculturali.it|accesso=4 gennaio 2020}}</ref>
È considerata una delle più grandi fotografe del [[XX secolo]] e di sempre,<ref>{{Cita libro|nome=Mildred|cognome=Constantine|titolo=Tina Modotti: a fragile life|url=https://books.google.it/books?id=msdTAAAAMAAJ&q=tina+modotti&dq=tina+modotti&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiuw7DS4tXSAhVCPhQKHdo2CmMQ6AEIHzAB|accesso=14 marzo 2017|data=1º agosto 1993|editore=Chronicle Books|lingua=en|ISBN=9780811805025}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Elisa|cognome=Paltrinieri|titolo=Tina Modotti: fotografa irregolare|url=https://books.google.it/books?id=1HtOAAAAYAAJ&q=tina+modotti+femminista&dq=tina+modotti+femminista&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjS1PK55NXSAhVJ1xQKHd6PCDsQ6AEIMjAF|accesso=14 marzo 2017|data=1º gennaio2004|editore=Selene|lingua=it|ISBN=9788886267823}}</ref> nonché una figura importante e controversa del [[comunismo]] e della [[fotografia]] mondiale.<ref>{{Cita libro|nome=Pino|cognome=Bertelli|titolo=Tina Modotti: sulla fotografia sovversiva dalla poetica della rivolta all'etica dell'utopia|url=https://books.google.it/books?id=Mn9LAQAAIAAJ&q=tina+modotti&dq=tina+modotti&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiuw7DS4tXSAhVCPhQKHdo2CmMQ6AEIPzAG|accesso=14 marzo 2017|data=1º gennaio 2008|editore=NdA Press|lingua=it|ISBN=9788889035313}}</ref> Opere della produzione fotografica della Modotti sono conservate nei più importanti istituti e musei del mondo, fra i quali l'[[George Eastman House|International Museum of Photography and Film at George Eastman House]]<ref name="collections.eastman.org">{{cita web|url=http://collections.eastman.org/search/Modotti/objects/list?page=1|titolo=Eastman Museum - Modotti|accesso=1º novembre 2016}}</ref> di [[Rochester (New York)|Rochester]] ([[New York (stato)|New York]]), il più antico museo del mondo dedicato alla fotografia e la [[Biblioteca del Congresso]] (''Library of Congress''), la biblioteca nazionale degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a [[Washington]]<ref name="loc.gov">{{cita web|url=https://www.loc.gov/pictures/related/?fi=name&q=Modotti%2C%20Tina%2C%201896-1942|titolo=Galleria delle foto di Tina Modotti, conservate alla Library of Congress|accesso=1º novembre 2016}}</ref><ref name="https">{{cita web|url=https://www.loc.gov/rr/print/coll/womphotoj/modottiessay.html|titolo=Tina Modotti (1896-1942) - Introduction & Biographical Essay|accesso=1º novembre 2016}}</ref>.
== Biografia ==
=== Infanzia ===
Tina
=== L'emigrazione
Nel giugno del
[[File:TinaModotti.PNG|miniatura|Modotti in una scena del film muto ''[[Pelle di tigre]]''|245x245px]]
Nel gennaio 1920 partirono per gli Stati Uniti anche la madre con i piccoli Benvenuto e Giuseppe. Il 1920 fu anche l'anno di esordio cinematografico di Tina, con il film ''[[Pelle di tigre]]'' (''The Tiger's Coat''), il primo dei tre film hollywoodiani da lei interpretati e anche l'unico giunto fino a noi<ref name="Rovigo" />, per il quale ricevette l'acclamazione del pubblico e della critica, anche in virtù del suo "fascino esotico". Ma il modo in cui il suo corpo e il suo viso erano stati lanciati sul mercato indusse Tina a mettere fine alla breve avventura cinematografica.<ref>{{cita|Cacucci (1995)|p. 23}}.</ref><ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=8t07liF5tgsC&pg=PA46&lpg=PA46&dq=Tina+Modotti+solo+comparse+come+attrice&source=bl&ots=Rea0VTqg_G&sig=lhuzSyZs05tbmTogXgNkov_QOBU&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwj5lPSh-JPQAhWGuRQKHY_AC74Q6AEIGzAA#v=onepage&q=Tina%20Modotti%20solo%20comparse%20come%20attrice&f=false|titolo=Tina Modotti: verità e leggenda
|pagina=46 |accesso=6 novembre 2016}}</ref>
Tramite il marito, la donna conobbe il fotografo [[Edward Weston]] e la sua assistente [[Margrethe Mather]]. Nel giro di un anno, la Modotti divenne la loro [[Modello (moda)|modella]] preferita e, nell'ottobre del [[1921]], anche amante di entrambi. Quello stesso anno, il marito Robo le comunicò la sua intenzione di trasferirsi in [[Messico]] alla fine dell'anno, dedicandole un'ultima poesia: ''«Tina è il rosso del vino, così prezioso da lasciarlo posare con delicatezza perché diventi ancor più prezioso…»''.<ref>{{cita|Cacucci (1995)|p. 26}}.</ref>
Il Messico post-[[Rivoluzione messicana|rivoluzionario]] appariva una destinazione di grande fascino, innovativa dal punto di vista culturale e sociale.<ref name="Rovigo" /> Dopo alcuni mesi, Tina cercò di raggiungerlo assieme a Weston, su invito dello stesso Robo, ma arrivò a [[Città del Messico]] troppo tardi, in quanto egli era morto da ormai due giorni, a causa di un fortissimo attacco febbrile probabile conseguenza del [[vaiolo]] (9 febbraio [[1922]]).<ref>{{cita|Cacucci (1995)|p. 27}}.</ref> Anche suo padre Giuseppe venne a mancare dopo poche settimane e, prima della fine dell'anno, la Modotti pubblicò a Los Angeles ''The book of Robo'', un libro da lei curato in onore del marito.<ref name="Rovigo" />
=== L'esperienza messicana ===
[[File:Modotti HandsOfThePuppeteer MIA 8587.jpg|thumb|Una foto realizzata dalla Modotti nel [[1929]]: "Le mani del burattinaio", [[Città del Messico]], oggi conservata al [[Minneapolis Institute of Art]] negli USA]]
Assieme a Weston e ad uno dei quattro figli dell'uomo, desideroso di partire per rifarsi una vita nel [[America Latina|paese latinoamericano]], Tina Modotti ripartì per Città del Messico il 30 luglio 1923.<ref name="Rovigo" /> Dapprima come assistente in camera oscura, poi come contabile e infine come vera e propria fotografa, strinse amicizia con artisti e intellettuali, entrando rapidamente in contatto con i circoli ''[[Bohème (movimento artistico)|bohémien]]'' della capitale messicana. Questi nuovi legami furono anche utili per creare ed espandere il mercato dei ritratti nel loro studio fotografico. Dopo meno di un anno, alla ''Feria Nacional del Libro y Exposición de Artes Graficas'', Weston e la Modotti si aggiudicarono rispettivamente il primo e secondo premio nel settore fotografia. Benché già introdotta alle nozioni basilari sin da ragazzina, la relazione con Weston le aveva permesso di praticare e migliorare le sue capacità, fino a divenire un'artista di fama internazionale. Le sue idee sono chiaramente espresse nello scritto ''Sulla fotografia'' (1929): liberarsi da arte e artistico, puntare sulla qualità e sulle peculiarità del mezzo, perseguire uno scopo comunicativo.<ref name="Rovigo" />
Il fotografo messicano [[Manuel Alvares Bravo]], in una sua disamina critica dell'opera della Modotti, ne suddivise la carriera in due periodi distinti: quello romantico e quello rivoluzionario. Il primo include appunto il periodo trascorso con Weston, caratterizzato da nature morte, da esperimenti grafici e pittorici; il secondo caratterizzato da una maggiore attenzione alla natura, ai fiori, all'essere umano e all'ambiente che lo circonda, con intento di documentazione sociale e antropologica e talvolta con forte connotazione politica.
Assieme a Weston, Tina Modotti nel 1925 ricevette l'incarico di viaggiare per i luoghi meno conosciuti del Messico e scattare fotografie che vennero poi pubblicate in ''Idols Behind Altars. The Story of the Mexican Spirit'', di Anita Brenner. La Modotti doveva entrare nei luoghi religiosi e interagire con la gente del luogo. Nel libro, uscito nel 1929, furono selezionate 70 immagini su più di un centinaio che documentavano usanze, feste popolari, processioni. In questa, e nelle successive occasioni, i suoi scatti dedicati alle donne rivestono un ruolo di importante testimonianza etnografica: costumi, oggetti e attività sono documentati con grande attenzione, sottolineandone l'importanza e la dignità in una società matriarcale anche nelle immagini più tenere riguardanti la maternità e l'allattamento. Le foto più conosciute furono scattate durante un viaggio solitario nell'[[Istmo di Tehuantepec]], intrapreso nel 1929 dopo l'improvvisa morte del politico comunista [[cuba]]no [[Julio Antonio Mella]], dirigente del [[Partito Comunista di Cuba]] in esilio in Messico ed all'epoca suo compagno. Dietro la fiera bellezza delle donne tehuane,<ref>{{Cita libro|autore=Margaret Hooks|titolo=Tina Modotti (Aperture Master of Photography)|data=17 novembre 1999|url=https://archive.org/details/tinamodotti0000marg|edizione=Könemann|dataoriginale=1999|lingua=EN|ISBN=3-8290-2888-1}}</ref> la documentazione della povertà e del degrado, la disparità fra città e campagna, costituivano un forte messaggio sociale e politico.<ref name="Rovigo" />
[[File:Tina Modotti Women.jpg|miniatura|277x277px|Foto scattata da Tina Modotti nel 1925 a delle donne nella povera campagna del Messico]]
Scelta in quegli anni come "fotografa ufficiale" del movimento muralista messicano, immortalando i lavori di [[José Clemente Orozco]] e di [[Diego Rivera]], Tina Modotti compare anche in alcuni murales di quest'ultimo: nella cappella dell'Università Autonoma del Messico è ''La vergine terra'' (nudo disteso) e ''Vita e terra'' (in piedi) e, sempre per mano di Rivera, venne dipinta nell'atto di distribuire cartucce ai lavoratori nel ''patio'' della ''Secretaría de Educación Publica''. In questo ambito ebbe anche modo di conoscere diversi esponenti del movimento [[comunismo|comunista]], tra cui [[Xavier Guerrero]], funzionario del [[Partito Comunista Messicano]] con cui ebbe una relazione sentimentale dopo che Weston, alla fine del 1926, ripartì per gli Stati Uniti,<ref>I due non si videro più ma rimasero in stretto contatto epistolare fino al 1931</ref> e [[Vittorio Vidali]], esule [[italia]]no (suo [[Friuli|conterraneo]] oltretutto) attivo in quel periodo presso varie organizzazioni comuniste del mondo per conto del [[Internazionale Comunista|Comintern]], che la convinse ad iscriversi al PCM.
[[File:Modotti Frau in Tehuantepec.jpg|sinistra|miniatura|222x222px|''Donna di Tehauntepec'', scattata da Tina Modotti nel 1929]]
Come raffigurato nel documentario del 1984 ''[[Frida Kahlo & Tina Modotti]]'', la fotografa fu amica e poi amante della [[Pittore|pittrice]] [[Frida Kahlo]], grande militante [[Comunismo|comunista]] e [[Femminismo|femminista]] nel Messico degli [[Anni 1920|anni venti]];<ref>{{Cita web|titolo=Vissi d'arte, vissi d'amore: gli amori saffici di Frida Kahlo|url=https://malesoulmakeup.wordpress.com/2012/06/28/fridakahlo/|accesso=27 dicembre 2014|sito=malesoulmakeup.wordpress.com|data=28 giugno 2012}}</ref> nel [[1940]], il terrazzo di casa di Tina ospitò la festa di nozze tra la stessa Frida e [[Diego Rivera]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unclosed.eu/rubriche/amnesia/amnesia-artisti-memorie-cancellazioni/269-colloquio-tra-arte-e-rivoluzione.html|titolo=Colloquio tra arte e rivoluzione|sito=www.unclosed.eu|accesso=24 novembre 2024}}</ref> Il [[1927]] segna l'inizio della fase più intensa del suo attivismo politico, così come della sua attività fotografica. Il suo impegno la portò a partecipare a comitati a favore di [[Sacco e Vanzetti]] e a favore delle classi sociali messicane più svantaggiate, le sue foto a sfondo sociale andarono a corredare numerose riviste dell'epoca. Le notizie che arrivavano dall'Italia le fecero affermare in una manifestazione che «il fascismo ha ridotto l'Italia in un grande carcere e un grande cimitero» e queste parole, segnalate dalla Legazione Italiana, destarono l'attenzione del Ministero dell'Interno.<ref name="Rovigo" />
Nel 1928 la sua relazione con Xavier Guerrero terminò con la partenza del suo compagno per un soggiorno di tre anni in [[Unione Sovietica]]. Il 10 gennaio del [[1929]] Julio Antonio Mella, suo compagno da pochi mesi, mentre passeggiava con lei morì assassinato per mano di un suo oppositore politico.<ref>{{cita|Cacucci (1995)|pp. 7-8}}.</ref><ref name="Dyer1">{{cita web|url=https://www.theguardian.com/artanddesign/2004/apr/29/photography|titolo=Once upon a time in Mexico|titolotradotto=C'era una volta in Messico|lingua=en|accesso=26 gennaio 2023}}</ref> La donna fu subito accusata dalle autorità di essere complice nell'omicidio. Nella perquisizione della sua casa, la polizia trovò alcune foto scattate da Weston che la ritraevano nuda e ne seguì una campagna scandalistica che la ritraeva come donna di facili costumi.<ref name="Rovigo" /> Per questa ragione rifiutò l'incarico di fotografa ufficiale del Museo nazionale messicano,<ref>In un documento scoperto e pubblicato per la prima volta nel 2022, Tina Modotti attribuisce la responsabilità dell'omicidio di Mella al governo dittatoriale cubano di [[Gerardo Machado|Machado]] con la complicità dello Stato messicano. Inoltre si dichiara convinta del ruolo di organizzatore da parte di José Magriñát. {{cita web|titolo=A Newly Discovered Article by Tina Modotti, Published for the First Time in English|titolotradotto=Un articolo recentemente scoperto di Tina Modotti, pubblicato per la prima volta in inglese|url=https://jacobin.com/2022/01/julio-antonio-mella-death-cuba-mexico-communist-party/|sito=jacobin.com|accesso=16 settembre 2023|lingua=inglese}}</ref> e decise di intraprendere un nuovo progetto: il reportage sull'istmo della regione del [[Tehuantepec]] e sulle donne native, straordinariamente forti e belle. Nel dicembre del 1929 una sua mostra personale venne definita dal muralista [[David Alfaro Siqueiros]] come "La prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico": fu l'apice della sua carriera di fotografa. All'incirca un anno dopo, fu costretta a lasciare la macchina fotografica dopo l'espulsione dal [[Messico]] e, a parte poche eccezioni, non scattò più fotografie nei dodici anni che le rimanevano da vivere.
[[File:Tina Modotti - Edward Weston.jpg|miniatura|''Ritratto di Tina Modotti'' di [[Edward Weston]], 1921]]
=== Il lavoro per il Comintern ===
Esiliata dalla sua patria d'adozione con l'accusa (falsa) di aver partecipato all'attentato al presidente [[Pascual Ortiz Rubio]], la Modotti raggiunse [[Berlino]] nella primavera del 1930; qui provò a lavorare ospitata dalla collega [[Lotte Jacobi]] ma, abituata alla forte luce solare del Messico, non riuscì ad integrarsi e ad usare la nuova fotocamera [[Leica]], molto più maneggevole con un rullino da 36 pose (contro il caricamento singolo della [[Graflex]] che aveva sempre usato), ma che non permetteva la pre-visualizzazione dello scatto nel mirino<ref name="Rovigo" />. Per un certo periodo la Modotti viaggiò in giro per l'[[Europa]] per poi stabilirsi, assieme al pittore [[Pablo O'Higgins]]<ref name=art>{{Cita web | url=http://artdaily.com/news/37670/The-Intriguing-Story-of-Muralist-Pablo-O-Higgins-Told-in-New-Book#.XMQftugzaHs | titolo=The Intriguing Story of Muralist Pablo O'Higgins Told in New Book | lingua = en | accesso= 21 aprile 2019}}</ref>, a [[Mosca (Russia)|Mosca]], in [[Unione Sovietica]], dove pare venne cooptata dalla polizia segreta sovietica per varie missioni di spionaggio in [[Francia]] ed alcuni paesi dell'[[Europa centro-orientale]], probabilmente a sostegno della [[Rivoluzione mondiale|Rivoluzione Mondiale]] che i sovietici si prospettavano. In via ufficiale, dal dicembre del [[1930]], operava in qualità d'infermiera volontaria per il [[Soccorso Rosso Internazionale]].
Dall'ottobre del [[1935]] si trovava in [[Spagna]] quando allo scoppio della [[guerra civile spagnola]], nel luglio del [[1936]], lei e il suo amante [[Vittorio Vidali]], dietro i [[Pseudonimo|nomi di battaglia]] di ''Maria'' e ''Comandante Carlos'', si unirono alle [[Brigate Internazionali]], rimanendo nel [[penisola iberica|paese iberico]] almeno fino al [[1939]]. Lavorò con il celebre medico [[Canada|canadese]] [[Norman Bethune]], inventore delle unità mobili per le [[trasfusioni di sangue]], durante la disastrosa ritirata da [[Malaga]] nel [[1937]]. Nel [[1939]], dopo il collasso del fronte repubblicano e l'instaurazione del [[Franchismo|regime franchista]], la Modotti lasciò la [[Spagna]] assieme a Vidali, per far ritorno in [[Messico]] dietro falso nome. Secondo alcuni storici, i due potrebbero essere stati implicati anche nell'assassinio di [[Lev Trockij]]: in una foto scattata dalla Modotti nel 1929, sono ritratti i partecipanti al primo congresso del Soccorso Rosso dei Caraibi. Sul retro della foto sono scritti in ordine i loro nomi e, fra gli altri delegati nazionali, figura anche il "compagno Arturo": in realtà si trattava di un agente di [[Iosif Stalin|Stalin]] sotto copertura, il suo vero nome era Iosif Gregulevich ed era a capo del commando che aveva arruolato [[Ramón Mercader]], il sicario che nel 1940 eliminò Trockij.<ref name="Pignat">Gianni Pignat, ''La mia Tina. Fotografa irregolare, resiliente, matrioska'', in ''Tina Modotti'', a cura di Dario Cimorelli e Riccardo Costantini, Silvana Editoriale, 2014, ISBN 978-88-36628-75-9</ref>
=== La morte ===
Tina Modotti morì a [[Città del Messico]] il 5 gennaio del [[1942]], a 45 anni, secondo alcuni in circostanze sospette. Dopo aver avuto la notizia della sua morte, [[Diego Rivera]] affermò che fosse stata assassinata, e che Vidali stesso fosse stato l'autore dell'[[omicidio]]. Tina poteva "''sapere troppo''" delle attività di Vidali in [[Spagna]] durante la guerra civile, incluse le voci riguardanti le più di 400 esecuzioni di repubblicani non schierati con Mosca. Ciononostante, la versione più probabile è che quella notte Tina, dopo aver cenato con amici in casa dell'architetto [[Svizzera|svizzero]] [[Hannes Meyer]]<ref>Meyer fu direttore della [[Bauhaus]] a [[Dessau]] dal [[1928]] al [[1930]]</ref>, fu semplicemente vittima d'un [[arresto cardiaco]], che la condusse alla morte nel taxi che la stava riportando a casa<ref>Parlò di "incidente automobilistico" Palmiro Togliatti in una lettera a Mariano Rumor dell'11 giugno 1955: [https://patrimonio.archivio.senato.it/inventario/scheda/palmiro-togliatti/IT-AFS-069-000999/1955-1#lg=1&slide=14 ASSR, FONDI FEDERATI/FONDAZIONE GRAMSCI/UNITÀ 12 "1955" (14 gennaio 1955 - 14 dicembre 1955)], SEGNATURA ARCHIVISTICA Palmiro Togliatti, 3.5.12, p. 13.</ref>. La sua tomba è nel grande [[Panteón de Dolores]] a Città del Messico.
Il celebre poeta cileno [[Pablo Neruda]], indignato dalle accuse fatte a Vittorio Vidali per la morte della fotografa, compose il suo [[epitaffio]] in cui è indicato anche lo [[Necrofagia|sciacallaggio]] riferibile a quelle infamie; di questo componimento una parte può essere trovata sulla lapide della Modotti, che include anche un suo ritratto in bassorilievo fatto dall'incisore [[Leopoldo Méndez]]:
{{citazione|Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi:
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Un mondo marcia verso il luogo dove tu andavi, sorella.<br />
Avanzano ogni
nella bocca del popolo glorioso che tu amavi.<br />
Valoroso era il tuo cuore.
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quelli che da tutte le parti, dall'acqua, dalla terra,<br />
col tuo nome altri nomi tacciamo e diciamo.<br />
Perché il fuoco non muore.|Pablo Neruda 5 gennaio 1942, epitaffio dedicato a Tina Modotti<ref
== Fotografa ==
Tina Modotti è una delle poche donne dell'epoca
Fu la Modotti stessa a più riprese a definire il proposito che desiderava raggiungere con la sua fotografia, come fa notare il fotografo Pino Bertelli riportando due suoi giudizi. Nel [[1926]] asserì: «Desidero fotografare ciò che vedo, sinceramente, direttamente, senza trucchi, e penso che possa essere questo il mio contributo a un mondo migliore»<ref name="pinobertelli.it">{{cita web|url=http://pinobertelli.it/tina-modotti-la-fotografia-al-tempo-dellamore-3/|titolo=Tina Modotti. La fotografia al tempo dell'amore|accesso=5 novembre 2011}}</ref>. Definendo precisamente il suo punto di vista, la Modotti nel [[1929]] spiegò:
{{citazione|Sempre, quando le parole "arte" o "artistico" vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo. Questo è dovuto sicuramente al cattivo uso e abuso che viene fatto di questi termini. Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente che io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni. La maggior parte dei fotografi vanno ancora alla ricerca dell'effetto "artistico", imitando altri mezzi di espressione grafica. Il risultato è un prodotto ibrido che non riesce a dare al loro lavoro le caratteristiche più valide che dovrebbe avere: la qualità fotografica<ref name="pinobertelli.it"/>.}}
Secondo lo scrittore britannico [[Geoff Dyer]], la relativamente scarsa produzione fotografica di Modotti può essere vista non come un difetto, bensì come la conseguenza di una sovrabbondanza di vita. Mentre esiste solo una biografia di Weston, scritta da Ben Maddow, ce ne sono almeno sei su Tina Modotti (vedi sezione bibliografica), "per il semplice motivo che ha vissuto una mezza dozzina di vite".<ref name="Dyer1"/>
== Critica ==
La [[Biblioteca del Congresso]] (Library of Congress), la biblioteca nazionale degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a [[Washington]] in una scheda di Beverly W. Brannan della ''Prints & Photographs Division'' definisce Tina Modotti come una "''riconosciuta maestra della
Brannan esalta la "raffinata arte" della Modotti, anche come fotoreporter (alcune sue fotografie apparirono sul giornale del partito comunista messicano ''El Machéte''), tanto da conservare un lotto di sue fotografie ovvero quelle che documentano le attività di quel partito nel 1929,<ref>{{cita web|url=https://www.loc.gov/pictures/search/?q=LOT%2014040&fi=number&op=PHRASE&va=exact&co!=coll&sg=true&st=gallery |titolo=Galleria delle foto messicane di Tina Modotti, appartenente al Lotto 14040 della Library of Congress|accesso=1º novembre 2016}}</ref> oltre che foto su altri temi<ref name="loc.gov"/>. ''El Machéte'' era stato fondato da un gruppo di artisti e giornalisti con lo slogan: "Il machete viene utilizzato per raccogliere la canna, uccidere i serpenti, porre fine alle lotte e umiliare l'orgoglio degli empi ricchi." Secondo Tim Adams, "Modotti aveva preso a cuore quel messaggio, creando composizioni come questa [uomini che leggono ''El Machéte'' del 1927] che trasmettevano, magnificamente, sia l'unità dei campesinos – individualmente senza volto sotto i tradizionali sombreri – sia la loro volontà sovversiva collettiva".<ref name="Foam1">{{Cita news|titolo=The big picture: campesinos unite in Tina Modotti’s Mexico. Photography|url= https://www.theguardian.com/artanddesign/2023/nov/12/the-big-picture-faceless-campesinos-unite-in-tina-modotti-mexico|data=12 novembre 2023|giornale=[[The Guardian]]|autore=Tim Adams|accesso=13 novembre 2023|lingua=en}}</ref> Opere della produzione fotografica della Modotti sono anche custodite presso l'[[International Museum of Photography and Film at George Eastman House]]<ref name="collections.eastman.org"/> di [[Rochester (New York)]] oltre che in altri importanti musei del mondo. D'altronde il britannico [[The Daily Telegraph]] annunciando una mostra della fotografa alla [[Royal Academy of Arts]] di [[Londra]] definì la Modotti come «uno dei più brillanti fotografi del XX secolo» con una storia ed una eredità straordinarie<ref name="telegraph.co.uk"/>
Anche a causa del numero relativamente esiguo delle foto realizzate da Tina Modotti, le sue quotazioni sono oggi giunte ad un livello considerevole: una stampa originale della foto sopracitata è stata venduta nel 2015 da ''[[Sotheby's]]'' al prezzo di 225 000 dollari.<ref name="Foam1"/>
== La casa natale a Udine ==
[[File:Casa Natale Tina Modotti 02.jpg|miniatura|destra|verticale|La casa natale con le parole di Tina Modotti sul fronte dell'abitazione al civico 89 di via Pracchiuso a [[Udine]]. Si noti il bassorilievo («composto da diversi strati d'intonaci»<ref>{{cita web|url=http://www.ioarch.it/le_parole_di_tina_modotti_sul_fronte_della_casa_natale_di_udine-429-0.html|titolo=Le parole di Tina Modotti sul fronte della casa natale di Udine|accesso=31 ottobre 2016}}</ref>) ]]
Nel 2005 la [[Caritas diocesana|Caritas]] dell'[[arcidiocesi di Udine]] interpella l'artista Franco Del Zotto Odorico per lasciare un segno identificativo sulla facciata del nuovo ricovero notturno per senzatetto di via Pracchiuso 89, casa natale di Tina Modotti. L'intervento artistico in nome della celebre fotografa diventava necessario al fine di dare una forma di consapevolezza storica a un luogo che sebbene rifunzionalizzato tratteneva una memoria storica di notevole importanza. L'opera si è totalmente integrata alla struttura: la facciata ha assunto la forma di un grande foglio dattiloscritto su cui si susseguono pezzi della vita della Modotti, incisi sotto forma di bassorilievo. Prende corpo lungo tutta la facciata un racconto didascalico, in cui Tina stessa e le persone coinvolte nella sua stessa vita "battono a macchina" su un supporto murale un flusso continuo di parole. Per sottolineare certi passaggi nel testo ritenuti più rilevanti, è inoltre stata alterata la scrittura stessa, capovolgendo le lettere: operazione che rende più difficile la lettura, meno immediata, ma allo stesso tempo attira l'attenzione dello spettatore, creando “un testo dentro il testo”. Il bassorilievo presenta testi in più lingue (italiano, inglese, spagnolo, friulano) per testimoniare la grande trasversalità culturale della Modotti.
Il [[murale]] sulla facciata della casa natale di Tina Modotti nel 2014, opera realizzata
== Opere dedicate ==
* Nel [[1984]] [[Laura Mulvey]] e Peter Wollen hanno realizzato il [[documentario]] ''[[Frida Kahlo & Tina Modotti]]'', incentrato sul rapporto di amore tra le due artiste.
* A Tina Modotti sono dedicate una canzone di [[Massimo Bubola]] contenuta nell'album ''Diavoli e farfalle'', una composta da [[Cisco (cantautore)|Cisco]] tratta dall'album ''[[La lunga notte (album)|La lunga notte]]'', una di [[Tosca (cantante)|Tosca]] nell'album ''[[Sto bene al mondo]]''.
* [[Pino Cacucci]] ha scritto una [[biografia]], ''Tina'', in cui racconta la vita e l'arte di Tina Modotti.
* Anche il gruppo [[Punk rock|punk]] dei Fugazi nell'album ''End Hits'' del 1997 dedica una canzone a Tina con il titolo di ''Recap Modotti''.
* Il pianista [[Remo Anzovino]] nel suo album d'esordio ''Dispari'' (2006) ha dedicato a Tina Modotti il brano ''¡Que viva Tina!''.
* Negli [[Anni 1990|anni novanta]] il teatro XX secolo di Roma espone una raccolta di disegni di [[Silvio Benedetto]] su Tina Modotti, presentata da Claude Moliterni, ''Sombras''.
* Sempre negli anni '90 il compositore Andrea Centazzo scrive l'opera multimediale ''Tina'' ispirato alla sua biografia, con come protagonista Ottavia Piccolo.
* Nel 1999 e nel 2000 l'autrice ed attrice Luisa Vermiglio porta in scena rispettivamente ''Con la Voce Negli Occhi - Viaggio intimo sulle tracce di Tina Modotti'' e ''Accanto a Tina/Cerca de Tina'', entrambi prodotti dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, con le musiche originali di Alessandro Montello.
* Nel 2002 esce il pluripremiato [[film biografico]] [[Frida (film)|''Frida'']] diretto da [[Julie Taymor]] e incentrato sulla vita di [[Frida Kahlo]] (interpretata da [[Salma Hayek]]): in tale film la figura di Tina Modotti è interpretata da [[Ashley Judd]].
* Nel 2003 il fumettista italiano [[Paolo Cossi]] pubblica un libro a fumetti interamente dedicato alla vita della fotografa friulana: trattasi infatti di ''Tina Modotti'', edito da Biblioteca dell'immagine.
* Il [[sassofono|sassofonista]] [[jazz]] [[Francesco Bearzatti]] ha dedicato alla fotografa un intero album, ''Suite for Tina Modotti'', registrato con un'apposita formazione chiamata Tinissima Quartet.
* Il compositore friulano Jaio Furlanâr le ha dedicato una canzone in friulano.
* Il fumettista spagnolo [[Ángel de la Calle]] ha dedicato a Tina Modotti il [[romanzo a fumetti]] ''Modotti'', edito in due volumi da 001 Edizioni.
* Un film intitolato ''Que viva Tina'' è stato realizzato da Silvano Cattano nel 1997.
* Nel 2012 debutta lo spettacolo ''Della Passione di Tina'', un monologo teatrale ideato e interpretato da Marika Tesser, dal quale Marcello Fausto Dalla Pietà ha liberamente tratto il video ''Tina'' con musiche di Dmitrij Šostakovič<ref>{{cita web|url = https://vimeo.com/mfdp/tina|titolo = Tina|editore = |data = 14 dicembre 2012|accesso = }}</ref>.
* Nel 2013 durante la 26ª edizione di ''Sorrivol dei Burattini!'' il Grupo Saltimbanqui con Pierpaolo Di Giusto hanno presentato ''Corrido per Tina Modotti'', breve storia di Tina Modotti per marionette e fisarmonica.
* Nel 2013 il duo francese Catherine Vincent ha registrato un disco ''Tina'' dedicato a Tina Modotti. Nel disco è presente una canzone in francese, italiano, spagnolo e inglese che ha come testo una poesia scritta dalla stessa Tina. Il duo ha anche realizzato un accompagnamento musicale per l'unico film che rimane del periodo in che Tina faceva l'attrice a Hollywood, ''[[Pelle di tigre]]'' (1920) di Roy Clements, restaurato dalla Cineteca del Friuli.
* Nel 2015, in [[Friuli-Venezia Giulia]], è stato rappresentato il racconto teatrale multimediale plurisensoriale ''Hola Frida Mandi Tina ...la fotógrafa y la pintora'' ispirato alla vita, all'amicizia e agli scritti di Tina Modotti e Frida Kahlo.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfriuli.it/articolo/Spettacoli/Frida_e_Tina,_amiche/7/149268|titolo=Frida e Tina, amiche - Il Friuli|lingua=it|accesso=1º gennaio2019}}</ref>
* Dal 2018 la pièce - ideata, sceneggiata e diretta da Susanna Piticco (voce di Frida) e Vicky Vicario (autrice del testo dedicato e voce di Tina) - viene proposta nella nuova versione ''Hola Frida Mandi Tina la fotógrafa, la pintora ...y el muralista también'' in cui è stata inserita la figura di Diego Rivera, marito di Frida e amico di Tina.<ref>{{cita web|url=https://udine.diariodelweb.it/udine/articolo/?nid=20181122-533304|titolo=Hola Frida mandi Tina' in scena a Udine|data=23 novembre 2018|accesso=31 dicembre 2018}}</ref>
* Nel 2018 è stato annunciato che in Inghilterra sarebbe stata realizzata una [[Fiction televisiva|miniserie TV]] diretta da Paula Alvarez e intitolata ''Radical Eye: The Life and Times of Tina Modotti'', in cui la fotografa è interpretata da [[Monica Bellucci]].<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Monica|cognome=Bellucci|titolo=Radical Eye: The Life and Times of Tina Modotti|editore=AG Studios, Pinball London|accesso=24 novembre 2024|url=https://www.imdb.com/title/tt8834662/}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Antonella Catena|url=https://www.amica.it/2018/08/07/monica-bellucci-tina-modotti/#:~:text=In%20una%20miniserie%20tv,%20dice%20Variety&text=Monica%20Bellucci%20sar%C3%A0%20Tina%20Modotti,attrice%20nei%20panni%20della%20fotografa%E2%80%A6|titolo=Monica Bellucci sarà la fotografa femminista Tina Modotti|sito=Amica|data=7 agosto 2018|accesso=24 novembre 2024}}</ref>
* Nel 2021 è stato pubblicato un fumetto, da [[Nicola Pesce editore]], con i testi di [[Anna Rita Graziano]] e i disegni di [[Ivo Milazzo]], che racconta una parte della sua vita.
== Filmografia ==
* ''[[Pelle di tigre]]'' (''The Tiger's Coat
* ''[[Riding with Death]]'', regia di [[Jacques Jaccard]] (1921)
* ''[[I Can Explain]]'', regia di [[George D. Baker]] (1922)
== Mostre ==
* [[Bologna]], 2024: ''Tina Modotti'' Dal 26 settembre 2024 al 16 febbraio 2025, le sale di [[Palazzo Pallavicini (Bologna)]] ospitano una grande mostra dedicata alla fotografa esponente di spicco della fotografia e dell'attivismo politico della prima metà del Novecento. Organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci della Pallavicini s.r.l., unitamente al Comitato Tina Modotti, l'esposizione ed i testi saranno a cura di Francesca Bogliolo.
* [[
* [[Ravenna]], 2021: ''Tina Modotti – L’umano fervore'' (dal 17 dicembre 2021 al 20 febbraio 2022). Palazzo Rasponi 2<ref>{{Cita web|titolo=Fotografia: dal 17 dicembre al 20 febbraio a palazzo Rasponi 2 la mostra 'Tina Modotti – L'umano fervore'|url=https://www.comune.ra.it/stampa-e-comunicazione/comunicati/archivio-comunicati-dellufficio-stampa/2021-2/fotografia-dal-17-dicembre-al-20-febbraio-a-palazzo-rasponi-2-la-mostra-tina-modotti-lumano-fervore/|sito=www.comune.ra.it|accesso=14 novembre 2023}}</ref>
* [[Trani]], 2019: ''Tina Modotti - Opere della Galerie Bilderwelt'' (dal 7 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020). Palazzo Delle Arti "Beltrani"
* [[Tolmezzo]], 2019: ''TINA - Arte e libertà fra Europa e Americhe'' (dal 18 maggio al 25 agosto 2019). Palazzo Frisacco
* [[Albano Laziale]], 2018: ''Tina Modotti - Fotografa e Rivoluzionaria'' (dal 5 maggio al 3 giugno 2018). Museo Civico Mario Antonacci
* [[
* [[Udine]], 2015-2016: ''Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità'' (dal 18 ottobre 2015 al 28 febbraio 2016). [[Museo di arte moderna e contemporanea (Udine)|Museo di arte moderna e contemporanea]]<ref>{{cita web|url=http://www.udinecultura.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/cultura/it/musei/Cavazzini/eventi/TinaModotti/|titolo=Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità|accesso=31 ottobre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161031152402/http://www.udinecultura.it/opencms/opencms/release/ComuneUdine/cittavicina/cultura/it/musei/Cavazzini/eventi/TinaModotti/|dataarchivio=31 ottobre 2016|urlmorto=sì}}</ref>
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* [[Milano]], 2009: ''Tina Modotti - Sotto il cielo del Messico'' (dal 15 settembre al 13 novembre 2009). Galleria [[Photology]]<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=78488|titolo=Tina Modotti - Sotto il cielo del Messico|accesso=5 novembre 2016}}</ref>
* [[Lubiana]], 2009: ''Sguardi - La Fotografia del Novecento in Friuli e nella Venezia Giulia'' (dal 2 giugno al 30 settembre 2009). Museo Etnografico di Lubiana<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=74135|titolo=Sguardi - La Fotografia del Novecento in Friuli e nella Venezia Giulia|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Verbania]], 2009: ''Flower power'' (dal 24 maggio all'11 ottobre 2009). CRAA - Centro Ricerca Arte Attuale Villa Giulia<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=70281|titolo=Flower power|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Venezia]], 2008: ''Fotografie'' (19 dicembre 2008). San Marco Casa d'Aste<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=64710|titolo=Fotografie|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[San Vito al Tagliamento]], 2008: ''Americana'' (dal 28 giugno al 28 settembre 2008). Chiesa di San Lorenzo<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=55534|titolo=Americana|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Milano]], 2006-2007: ''Tina Modotti - Gli anni 1923-1930'' (dal 9 dicembre 2006 al 28 gennaio 2007). Galleria Carla Sozzani<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=36425|titolo=Tina Modotti - Gli anni 1923-1930|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Roma]], 2006: ''Tina Modotti - Arte Vita Libertà'' (dal 27 aprile al 27 maggio 2006). [[Complesso del Vittoriano]]<ref>{{cita web|url=http://www.exibart.com/profilo/eventiV2.asp?idelemento=29928|titolo=Tina Modotti - Arte Vita Libertà|accesso=6 novembre 2016}}</ref>
* [[Venezia]], 1979: ''[[Venezia 79 la fotografia]]'': ''Tina Modotti'', con introduzione di Vittorio Vidali e ''Edward Weston'' con introduzione di Kathy Kelsey Foley<ref>Daniela Palazzoli (a cura di), ''Venezia 79 - La fotografia'', Electa Editrice, Milano, 1979</ref>
== Luoghi pubblici ed edifici dedicati a Tina Modotti ==
Lista dei luoghi pubblici ed edifici dedicati a Tina Modotti:
* Giardino di Via Boccaccio, angolo Via Cavalcanti in [[Sesto San Giovanni]] (MI);
* Piazza in [[Milano]] vicino alla stazione ferroviaria di Rogoredo;
* Via in [[Roma]], nel quartiere [[Ardeatino]];
* Via in [[Udine]];
* Istituto scolastico comprensivo di [[Premariacco]] (UD);
* Galleria Tina Modotti (ex Mercato del pesce) a Udine;
* Mosaico "Tributo a Tina" realizzato da [https://www.instagram.com/_micropixel/ Micropixel] nel quartiere di Centocelle a Roma;
== Note ==
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== Bibliografia ==
=== Bibliografia in italiano ===
* {{cita libro|autore= Valentina Agostinis
*
*
* {{cita libro|autore= Patricia Albers
* {{cita libro|autore= Christiane
*
* {{cita libro|autore=Pino Cacucci|wkautore=Pino Cacucci|titolo=Tina|editore=TEADUE|città=Milano|anno=1995|isbn=no|cid=Cacucci (1995)}}
* {{cita libro|autore=Pino Cacucci|titolo= Tina|editore= Feltrinelli |città= Milano |anno= 2005 |isbn= 978-88-07-88332-3}}
* {{cita libro|autore= González Froilán |autore2= Cupull Adys |titolo= Julio Antonio Mella e Tina Modotti contro il fascismo |editore= Achab Editrice |anno= 2005 }}
* {{cita libro|autore= Letizia Argenteri |titolo= Tina Modotti. Fra arte e rivoluzione |città= Milano |editore= Franco Angeli |anno= 2006 }}
* {{cita libro|autore= Angel de la Calle |titolo= Modotti. Una donna del Ventesimo Secolo |editore= 001 Edizioni |anno= 2007 }}
* {{cita libro|autore= Pino Bertelli
* {{cita libro|autore= Stefano Strazzabosco
* {{cita libro|autore= Valeria Palumbo
* {{cita libro|curatore1 = Dario Cimorelli |curatore2 = Riccardo Costantini|titolo= Tina Modotti |editore= Silvana Editoriale |anno= 2014 |ISBN= 978-88-36628-75-9 }}
=== Bibliografia in altre lingue ===
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* {{cita libro|lingua= en
* {{
* {{cita libro |nome=Robin| cognome=Lenman|titolo=The Oxford Companion to the Photograph. Tina Modotti |url=https://archive.org/details/oxfordcompaniont0000unse_f1h1|p= [https://archive.org/details/oxfordcompaniont0000unse_f1h1/page/419 419]| anno=2005 | editore= Oxford University Press| città= Oxford |ISBN= 978-0-19-866271-6 |lingua= en }}
== Voci correlate ==
* [[Storia delle donne fotografe]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.modotti.com/ | 2 = Sito ufficiale | accesso = 12 aprile 2014 | dataarchivio = 16 gennaio 2021 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20210116110617/http://www.modotti.com/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.comitatotinamodotti.it/|Comitato Tina Modotti}}
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.margarethooksbooks.com/ | 2 = Tina Modotti Books | accesso = 23 dicembre 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100515195824/http://margarethooksbooks.com/ | dataarchivio = 15 maggio 2010 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.artcyclopedia.com/artists/modotti_tina.html|Le fotografie di Tina Modotti}}
* {{cita web|url=
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|cinema|comunismo|fotografia}}
[[Categoria:Antifascisti italiani]]
[[Categoria:Antifranchisti italiani]]
[[Categoria:Comunisti in Italia]]
[[Categoria:Cinema muto italiano]]
[[Categoria:
[[Categoria:Italiani emigrati negli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Modelli di opere d'arte]]
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