Louis Rossetto: differenze tra le versioni

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|Sesso = M
|LuogoNascita = Long Island
|GiornoMeseNascita = 6 giugno
|AnnoNascita = 1949
|LuogoMorte =
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== Carriera ==
Dopo essersi laureato in Scienze politiche (con specializzazione in marketing) alla [[Columbia University]], all'inizio degli [[Anni 1970|anni settanta]] scrisse un romanzo, ''Takeover'', riguardante l'allora presidente degli Stati Uniti [[Richard Nixon]]; in seguito andò a lavorare in Europa e girò un documentario sull'invasione sovietica in Afghanistan<ref name="ideazione">[http://www.ideazione.com/RIVISTA/1998/luglio_agosto_1998/mancia_4_98.htm Andrea Mancia, ''La rivoluzione digitale ha i suoi guru'' - Ideazione, n.4, luglio-agosto 1998] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081202110624/http://www.ideazione.com/rivista/1998/luglio_agosto_1998/mancia_4_98.htm |data=2 dicembre 2008 }}</ref>.
 
Nel 1985 si unì allo staff di INK Taalservice, una compagnia di traduzioni ad [[Amsterdam]]. Nel 1987 INK lanciò una rivista in [[lingua inglese]], la cui direzione fu affidata a Rossetto, intitolata ''Language Technology'' e dedicata alle tecnologie usate per elaborare le informazioni. La rivista fu poi venduta ad una piccola azienda olandese di comunicazioni, che la rinominò ''Electric Word'', ed infine chiusa nel 1990 a causa degli scarsi introiti.
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A causa della rapida espansione della società creata da Rossetto e Metcalfe per la gestione delle attività di Wired, ''Wired Ventures'', i due soci lanciarono un'[[offerta pubblica iniziale]] ma, dopo il fallimento di quest'operazione, agli inizi del 1997 dovettero accettare Providence Equity come partner finanziario. La rivista ''Wired'' assicurava profitti, mentre le attività on-line, riunite in ''Wired Digital'', non lo erano: per questo motivo, Providence assunse il controllo di ''Wired Ventures'' da Rossetto e Metcalfe nell'aprile del 1997<ref name="salon">{{en}} [http://archive.salon.com/21st/feature/1999/02/cov_17feature.html "The War for Wired" by Kevin Kelleher] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20041012205047/http://archive.salon.com/21st/feature/1999/02/cov_17feature.html |data=12 ottobre 2004 }}</ref>. Un anno dopo, nel maggio 1998, Providence vendette la società in più parti, cedendo prima ''Wired'' alla casa editrice [[Condé Nast Publications]] e poi ''Wired Digital'' a [[Lycos]]<ref name="salon"/>.
 
Dopo l'esperienza di ''Wired'', conclusasi nel 2001 con la nomina di [[Chris Anderson (scrittore)|Chris Anderson]] alla direzione della rivista, Rossetto ha quasi sempre cercato di non mostrarsi in pubblico, sebbene abbia collaborato al rinnovamento grafico di ''[[Reason Magazine(periodico)|Reason]]'' ed abbia difeso pubblicamente l'intervento militare statunitense in Iraq<ref>[httphttps://www.reason.com/0112/ed.ng.editors.shtml Reason Magazine - Editor's Note] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060320223209/http://www.reason.com/0112/ed.ng.editors.shtml |data=20 marzo 2006 }}</ref><ref>[http{{Cita web |url=https://www.reason.com/news/show/116276.html |titolo=Reason Magazine - Iraq Progress Report] |accesso=2 maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090810093402/http://www.reason.com/news/show/116276.html |dataarchivio=10 agosto 2009 |urlmorto=sì }}</ref>.
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Fondatori di riviste statunitensi]]
[[Categoria:Studenti della Columbia University]]