Bambini di Selvino: differenze tra le versioni

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{{Torna a|Bambini dell'Olocausto}}
I '''bambini di Selvino''' sono stati un gruppo di circa 800 [[bambini dell'Olocausto]], ebrei, sopravvissuti ai campi di sterminio e rimasti orfani, raccolti nel dopoguerra in Italia, tra il 1945 e il 1948, nell'ex-colonia fascista di Sciesopoli, a [[Selvino]] sulle Prealpi bergamasche della Val Seriana. La maggior parte di loro emigrera' in Palestina.
I '''bambini di Selvino''' sono stati un gruppo di «circa 800 bambini e adolescenti ebrei», molti dei quali rimasti orfani e sopravvissuti alla [[seconda guerra mondiale]] e ai [[campi di sterminio]] nazisti, che tra il 1945 e il 1948 furono ospitati a [[Selvino]] sulle [[prealpi bergamasche]] della [[Val Seriana]].
 
Provenienti «da tutta Europa: dai campi, dalle foreste, dai monasteri e da altri luoghi in cui si erano nascosti», furono ospitati in un «edificio, noto come "Sciesopoli" (dall'unione di Sciesa e tendopoli) che durante la guerra era stato una struttura ricreativa per giovani fascisti italiani»<ref name="yadvashem.org">{{cita web|url=https://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/dp_camps_italy/index.asp|titolo=Dp camps and hachsharot in Italy after the war|accesso=29 gennaio 2019|dataarchivio=29 gennaio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190129010419/https://www.yadvashem.org/yv/en/exhibitions/dp_camps_italy/index.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
[[File:גלוית ראש השנה.jpg|thumb|Sciesopoli la casa dei Bambini di Selvino, il nuovo anno 1948]]
 
== Storia ==
===Lo scopo===
[[File:יוכבד ויינטראוב.jpg|thumb|Alcuni dei bambini ospiti, tranquilli e sorridenti]]
{{citazione|Dopo due settimane ho anche iniziato a giocare gettando i cuscini, a ballare con le ragazze e anche a giocare a football [...] Ci sono volute due settimane, non di più, e siamo stati riportati alla nostra età originale. Penso che una delle cose principali di Selvino [...] fosse che questa casa - per il periodo in cui eravamo lì, poco più di un anno - ci ha restituito la nostra giovinezza [...] Selvino era una colonia di Eretz Israel. È vero, parlavamo polacco, o yiddish o ungherese, ma la vita culturale era condotta in ebraico|Il racconto di Shmuel Shilo, un sedicenne ospite nella colonia di Sciesopoli di Selvino, raccolto da [[Yad Vashem]]<ref name="yadvashem.org" />.}}
 
Lo scopo prestabilito per lo spostamento a Selvino di bambini e adolescenti ebrei provenienti da diversi paesi europei, soprattutto da quelli dell'[[Europa orientale]], fu quello di "ricostruire" la loro [[Identità (scienze sociali)|identità]] ebraica persa, se non compromessa, dalle sofferenze della guerra ma soprattutto, dalla crudele e traumatica persecuzione razziale perpetuata nei loro confronti dai nazisti. Un luogo dove potevano ritrovare l'infanzia e la giovinezza perduta in modo da recuperare fisicamente, mentalmente e spiritualmente prima di affrontare il viaggio verso [[Israele]].
Al termine della [[seconda guerra mondiale]], si cercò in Italia un luogo dove ospitare le centinaia di bambini orfani sopravvissuti all'Olocausto proveniente dai paesi dell'Est perche' potessero recuperare fisicamente, mentalmente e spiritualmente dalla loro esperienza traumatica, ed affrontare quindi il viaggio in Israele.
 
=== Identificazione del luogo ===
Furono [[Luigi Gorini]] e [[Raffaele Cantoni]] a suggerire una ex-colonia fascista che sorgeva ora inutilizzata a [[Selvino]] nel bergamasco, la Casa Alpina "Sciesopoli". La colonia era stata inaugurata l'11 giugno 1933, su progetto dell'architetto [[Paolo Vietti-Violi]] come un "palazzo dello sport" o scuola e centro di formazione per atleti. Il complesso era stato intitolato all'eroe risorgimentale [[Amatore Sciesa]] ed era servita come colonia "modello" per le vacanze estive dei figli della borghesia fascista milanese. Era "la colonia più bella d'Europa", secondo la propaganda fascista: piscina riscaldata, diciassettemila metri quadri di parco, sala cinema, dormitori ampi e confortevoli. Per un'ironia del destino il gioiello del regime diventava ora il rifugio delle sue vittime.<ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/26/news/sciesopoli_bergamo_bambini_ebrei_nazismo-156914357/ La Repubblica (26 gennaio 2017)].</ref>
{{Edificio civile
|nome edificio = Sciesopoli
|immagine =
|didascalia =
|paese = ITA
|divamm1 = [[Lombardia]]
|città = Selvino
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è ambigua -->
|indirizzo = Via Cardo, 64
|latitudine = 45.790779
|longitudine = 9.757542
|stato = Dismesso
|periodo costruzione = 1932-1934
|demolito =
|distrutto =
|ricostruito =
|stile =
|uso = Colonia alpina
|altezza =
|altezza antenna/guglia =
|altezza tetto =
|altezza ultimo piano =
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|area calpestabile =
|ascensori =
|costo =
|architetto = Paolo Vietti Violi
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
|committente = Comune di Milano
|Zoom mappa =
}}
Da luglio a settembre 1945 alcuni dei bambini orfani furono portati a Piazzatorre nel bergamasco, nella colonia dell'Opera Bergamasca. Poi [[Luigi Gorini]] e la moglie [[Annamaria Torriani]] suggerirono al presidente della rinata comunità ebraica milanese [[Raffaele Cantoni]] e alla sua collaboratrice Matilde Cassin una ex-colonia fascista, la Casa Alpina "Sciesopoli", che sorgeva a [[Selvino]] nel bergamasco, a circa {{M|80|u=km}} da Milano, e che da tre anni era gestita dalle [[suore zelatrici del Sacro Cuore]] di Milano come colonia "Bambini gracili".<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://news.mit.edu/2013/obit-torriani-gorini-biology|titolo=Longtime biology professor Annamaria Torriani-Gorini dies at 94|sito=MIT News {{!}} Massachusetts Institute of Technology|data=6 giugno 2013|accesso=1 febbraio 2025}}</ref> La colonia era stata inaugurata l'11 giugno 1933, su progetto dell'architetto [[Paolo Vietti-Violi]] e del suo collaboratore ungherese András Benkő, come un "palazzo dello sport", una colonia per i [[Opera nazionale balilla|balilla]] e le [[Piccole italiane]]<ref>{{Cita news|url=https://www.sciesopoli.com/news/la-nascita-di-sciesopoli-fascista/|titolo=La nascita di Sciesopoli fascista|pubblicazione=Sciesopoli la casa dei bambini di Selvino|data=23 settembre 2015|accesso=10 settembre 2018}}</ref>. Il complesso era stato intitolato all'eroe risorgimentale [[Amatore Sciesa]] e dedicato agli squadristi Cesare Melloni ed Emilio Tonoli (uccisi il 4 agosto 1922 in un assalto al giornale socialista ''[[Avanti!!]]''), per essere la colonia "modello" delle vacanze estive dei figli della borghesia fascista milanese. Era "la colonia più bella d'Europa", secondo la propaganda fascista: piscina riscaldata, diciassettemila metri quadri di parco, sala cinema, dormitori ampi e confortevoli.<ref name="milano.repubblica.it">{{Cita web|lingua=it|url=https://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/26/news/sciesopoli_bergamo_bambini_ebrei_nazismo-156914357/|titolo=Sciesopoli, l'ex colonia fascista che diventò casa per 800 orfani ebrei. L'appello: "Salvatela dall'oblio"|sito=la Repubblica|data=26 gennaio 2017|accesso=1 febbraio 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sciesopoli|url=https://www.sciesopoli.com/news/la-nascita-di-sciesopoli-fascista/|titolo=La nascita di Sciesopoli fascista – SCIESOPOLI LA CASA DEI BAMBINI DI SELVINO (BG)|data=24 settembre 2015|accesso=01 febbraio 2025}}</ref>
 
LaIl 21 settembre del 1945, la colonia di Sciesopoli venne ufficialmente affidata dadal Governo Alleato, su interessamento di [[Ferruccio Parri]] e daldel sindaco di Milano [[Antonio Greppi]], alla comunità ebraica milanese e da essa alla [[Brigata ebraica]]. La casa, che sottoi labambini direzionechiamavano "il castello di Mussolini", fu diretta da Moshe ZeZeiri, nato il 15 giugno 1914 a [[Kopyčynci|Kopyczynce]] in [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]], allora in [[Polonia]], e morto il 26 dicembre 1987 a [[Giv'iriatayim]] in [[Israele]]. Moshe era un soldato della Brigata ebraica, che applicò un originale metodo pedagogico mutuato da quello di [[Janusz Korczak]]. Insieme a sua moglie Yehudit e con l'aiuto dei suoi collaboratori (Reuven Donat, Eugenia Cohen, Reuven Cohen-Raz, la trasformòdottoressa Pessia Kissin, il dottor Aharon Peretz, il dentista Jitzschak Krol, l'ingegnere elettrotecnico Teddy Beeri che aveva collaborato con i partigiani delle [[Fiamme Verdi]]), Moshe seppe trasformare la colonia in una struttura accogliente e funzionale per le centinaia di bambini ebrei, tuttimoltissimi orfani, sopravvissuti ai ghetti e ai campi di concentramento o vissuti per strada oe nascosti nelle foreste.<ref>Aharon DaiMegged, primi''Il diviaggio maggioverso 1947la alterra 1948,promessa. daLa quandostoria Israeledei divennebambini unodi statoSelvino'', AmaliaMilano, (Mania)Mazzotta, Schoeps1997; fu lasul direttricemodello di Sciesopoli.<ref>AharonJanusz Korczak vedi MeggedSergio Luzzatto, "''IlI viaggiobambini versodi laMoshe. terraGli promessa.orfani Ladella storiaShoah deie bambinila nascita di SelvinoIsraele''", MilanoEinaudi Storia, Mazzotta2018, 1997p. 164.</ref>
=== L'organizzazione da kibbutz ===
[[File:ערב פסח בבית.jpg|thumb|Vigilia di Pasqua ([[Pesach]]) nella casa dei Bambini di Selvino]]
La colonia funzionò come un [[kibbutz]] formativo e organizzò per quei giovani il ritorno in Palestina.<ref name="sciesopoli.com">{{Cita web|lingua=it|autore=Sciesopoli|url=https://www.sciesopoli.com/news/alla-scoperta-di-sciesopoli-luglio-agosto-2017/|titolo=Alla scoperta di Sciesopoli, Luglio-Agosto 2017 – SCIESOPOLI LA CASA DEI BAMBINI DI SELVINO (BG)|data=9 luglio 2017|accesso=01 febbraio 2025}}</ref> La mattina si apprendeva un mestiere: calzolaio, falegname, sarto. Il pomeriggio c'era spazio per la scuola e per il gioco. Oltre ad imparare l'[[lingua ebraica|ebraico]] come lingua comune, i ragazzi dovevano essere (ri)educati alla tradizione e alla [[Cultura ebraica|cultura ebraiche]], in preparazione per il loro successivo trasferimento in Israele.
 
Queste erano le sette regole della vita dei bambini ebrei che vivevano nella casa di Selvino<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sciesopoli|url=https://www.sciesopoli.com/documenti/documenti-dellarchivio-storico-comunale-di-selvino/|titolo=Documenti dell’archivio storico comunale di Selvino – SCIESOPOLI LA CASA DEI BAMBINI DI SELVINO (BG)|data=2014-04-20|accesso=1 febbraio 2025}}</ref>:
La colonia funzionò come un kibbutz formativo e organizzò per quei giovani il ritorno in Palestina.<ref>[http://www.sciesopoli.com/news/alla-scoperta-di-sciesopoli-luglio-agosto-2017/ Selvino-Sciesopoli].</ref> La mattina si apprendeva un mestiere: calzolaio, falegname, sarto. Il pomeriggio c'era spazio per la scuola e per il gioco. Oltre ad imparare l'ebraico come lingua comune, i ragazzi dovevano essere (ri)educati alla tradizione e alla cultura ebraiche in preparazione per il loro successivo trasferimento in Israele.
# Autosufficienza, tutto il lavoro della casa deve essere svolto in collaborazione tra bambini e insegnanti
# Responsabilità condivisa
# Proprietà comune
# Tutti gli adulti devono condividere il lavoro con i bambini
# Ebraico come lingua della casa
# Nessuna memoria del passato
# Importanza degli studi
 
=== La formazione professionale ===
Per quanto la colonia vivesse un'esistenza autosufficiente, i rapporti con la popolazione locale furono sempre improntati a grande rispetto e cordialità. Di tanto in tanto si organizzavano delle partite di calcio tra i ragazzi ebrei e quelli italiani, e talora i cancelli si aprivano agli abitanti del villaggio per un invito a pranzo, molto gradito in quegli anni per tutti difficili.<ref>[http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/26/news/sciesopoli_bergamo_bambini_ebrei_nazismo-156914357/ La Repubblica (26 gennaio 2017)].</ref>
La formazione professionale fu gestita dall'ORT ("Organization for Rehabilitation through Training", organizzazione ebraica internazionale specializzata nella formazione professionale<ref>vedi Sergio Luzzatto ''I bambini di Moshe'', Einaudi, 2018</ref>) che istituì corsi di formazione per fabbri e per falegnami e una unità di sartoria per le ragazze, con un totale di cinquantotto tirocinanti a metà 1947.
 
Per quanto la colonia vivesse un'esistenza autosufficiente, i rapporti con la popolazione locale furono sempre improntati a grande rispetto e cordialità. Di tanto in tanto si organizzavano delle partite di calcio tra i ragazzi ebrei e quelli italiani, e talora i cancelli si aprivano agli abitanti del villaggio per un invito a pranzo, molto gradito in quegli anni per tutti difficili<ref name="milano.repubblica.it"/>.
 
Alla colonia passarono il poeta yiddish Mordechai Lifschitz e il pittore Abba Fenichel. Per due anni soggiornò anche il noto direttore d'orchestra [[Gary Bertini]], allora giovane studente di musica, già residente con i genitori in Palestina e inviato in Italia per l{{'}}''alyat hano'ar'' (l'immigrazione illegale in Palestina dei sopravvissuti) che poté studiare al conservatorio di Milano. Così egli ricorda la sua esperienza:
 
{{citazione|Nell'inverno 1946, dalla Palestina venni inviato in Italia... A Selvino, nelle montagne sopra Bergamo, una villa che nel periodo fascista era stata una colonia estiva, grazie all’interessamento del biologo milanese [[Luigi Gorini]], un combattente antifascista, divenne luogo di ricovero per circa due o trecento bambini tra i dodici e i diciotto anni, profughi dall’Europa dell’Est. Sono stati mesi, anni straordinari. Gorini mi presentò al compositore [[Bruno Bettinelli]], che mi fece studiare armonia e contrappunto. Due mattine alla settimana scendevo a Milano, dove ero iscritto al Conservatorio. Il resto del tempo lo trascorrevo con i ragazzi, che avevano quasi la mia età... Dopo circa due anni tornai in Palestina con l’ultimo gruppo di profughi... Quello che mi è rimasto è il ricordo del contrasto e dell’unità tra le mie due vite: essere diviso tra la musica, il Teatro alla Scala con [[Vittore Veneziani]], [[Victor de Sabata|De Sabata]], il ritorno di [[Arturo Toscanini|Toscanini]], la prima dell’Elisir con [[Tito Schipa]], Milano che dopo la guerra rinasceva, e questi ragazzi, traumatizzati da esperienze brutali, è stato per me fondamentale. Con molti di loro sono rimasto in contatto per tanti e tanti anni».<ref>[https://web.archive.org/web/20031209155344/http://www.diario.it/index.php?page=spe.memoria.vite Francesco Spagnolo, ''Vite parallele: Le storie con musica di Israel Adler, Simha Arom e Gary Bertini. Dal cuore dell’Europa a Tel Aviv'']. Cfr. https://www.sciesopoli.com/news/gary-bertini-il-musicista-di-selvino/</ref>.}}
 
La maggior parte dei ragazzi della colonia raggiunsero a gruppi la Palestina, spesso al termine di lunghi e avventurosi viaggi per nave.<ref>''<nowiki/>'Am Israel'', documentario di [[Vera Paggi]] (2011).</ref> Molti furono accolti nei kibbutz di Avuka, Chanita, Kfar Hamaccabi, Kfar Ruppin, Kvutzat Schiller, Mishmar Hasharon, Mizra, Ramat David. Alcuni di loro poi fondarono i kibbutz di [[Rosh Hanikrà]] a nord in Galilea e di [[Tze'elim]] nel deserto del Negev. L'esperienza della "Casa dei Bambini di Selvino" si concluse nel 1948 con la liberalizzazione dell'emigrazione ebraica nel nuovo stato di Israele e l'esaurirsi del flusso dei profughi.
 
==La memoria==
[[File:Jewish Sciesopoli of Selvino(Bergamo - Italy).jpg|thumb|L'edificio della colonia, oggi in disuso]]
Dopo il 1948, la colonia continuò ad essere usata dal Comune di Milano come sanatorio per bambini bisognosi e malati, ed una scuola fu aperta per loro, ma gradualmente l'istituto ebbe un declino, cambiò modalità educative, e infine l'edificio fu messo in vendita.
 
Nel 1983 un gruppo di 66 ebrei residenti in Israele, alcuni nel kibbutz [[Tze'elim]], altri dagli Usa, fecero ritorno a Selvino per una visita alla Casa che li aveva ospitati, accolti calorosamente dal sindaco Vinicio Grigis e dalla popolazione locale.<ref name="sciesopoli.com" /> Una targa di metallo fu apposta ai muri di “Sciesopoli”:
Dopo il 1948, la colonia continuo' ad essere usata dal Comune di Milano come sanatorio per bambini bisognosi e malati, ed una scuola fu aperta per loro, ma gradualmente nei decenni successivi l'edificio cadde in disuso.
 
{{citazione|In questa Casa a Selvino sono stati accolti nel periodo 1945-1948 circa 800 bambini e ragazzi scampati allo sterminio, reduci dai ghetti e dai campi della morte. Qui hanno ritrovato la gioia di vivere e la fiducia nell’uomo di cui erano stati privati. Qui hanno appreso la lingua dei loro antenati, la lingua della Bibbia. Qui sono stati preparati a una nuova vita nella loro patria, Israele. Qui hanno imparato a conoscere e amare il cuore generoso del popolo italiano. Questa targa è dedicata a tutti coloro che hanno contribuito al successo di tale opera umana ed educativa.}}
Nel 1983 un gruppo di 66 ebrei residenti nel kibbutz Tzeelim fecero ritorno a Selvino per una visita alla colonia che li aveva ospitati, accolti calorosamente dal sindaco Vinicio Grigis e dalla popolazione locale.<ref>[http://www.sciesopoli.com/news/alla-scoperta-di-sciesopoli-luglio-agosto-2017/ Selvino-Sciesopoli].</ref> Una targa di metallo dorato fu apposta ai muri di “Sciesopoli”:
 
Si posero allora le basi per il gemellaggio tra la città di Selvino e il kibbutz [[Tze'elim]] che fu ufficializzato nel 1996 e confermato nel 2016 con un incontro tra la comunità di Eskol in Israele e il comune di Selvino. Nel settembre 2015 alcuni dei bambini di Selvino (con figli e nipoti) sono ancora una volta tornati a Sciesopoli, in occasione di un convegno a loro dedicato<ref>{{Cita news|autore=|url=https://www.sciesopoli.com/rassegna-stampa/rassegna-stampa-incontro-dei-bambini-di-selvino-15-29-settembre-2015/?preview=true|titolo=Rassegna Stampa Incontro dei Bambini di Selvino 15-29 settembre 2015|pubblicazione=Sciesopoli la casa dei bambini di Selvino|data=29 settembre 2015|accesso=6 settembre 2018}}</ref>.
:“In questa casa a Selvino sono stati accolti nel periodo 1945-1948 circa 800 bambini e ragazzi scampati allo sterminio, reduci dai ghetti e dai campi della morte. Qui hanno ritrovato la gioia di vivere e la fiducia nell’uomo di cui erano stati privati. Qui hanno appreso la lingua dei loro antenati, la lingua della Bibbia. Qui sono stati preparati a una nuova vita nella loro patria, Israele. Qui hanno imparato a conoscere e amare il cuore generoso del popolo italiano. Questa targa è dedicata a tutti coloro che hanno contribuito al successo di tale opera umana ed educativa”.
 
L'edificio della colonia è oggi in stato di completo abbandono. Negli anni Novanta del sec. XX, Sciesopoli fu ceduto all'asta a un'immobiliare che voleva farne un albergo, ma il progetto è fallito. Il 19 novembre 2015, su proposta della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Lombardia, il Segretariato Regionale per il Patrimonio Culturale del Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali) ha dichiarato l'edificio di notevole interesse storico e architettonico. Nel 2016 si è costituita un'associazione israeliana no profit di ex Bambini di Selvino e dei loro famigliari: "Children of Selvino", con legami internazionali, per opporsi ad ogni progetto di demolizione di Sciesopoli e per preservare il sito come luogo di memoria della Shoah, luogo di accoglienza, di speranza e di ritorno alla vita, dopo la tragedia e l'orrore dei campi di sterminio.
Si posero allora le basi per il gemellaggio tra la città di Selvino e il kibbutz Tzeelim che fu ufficializzato nel 1996. Nel settembre 2015 alcuni dei bambini di Selvino (con figli e nipoti) sono ancora una volta tornati a Sciesopoli, in occasione di un convegno a loro dedicato.
 
Il 27 ottobre 2019 il Comune di Selvino ha inaugurato il museo della Casa dei Bambini di Selvino, a memoria dei bambini che sopravvissero alla guerra e alla Shoah. Nei giorni felici, ma non facili, trascorsi a Selvino, essi ritrovarono il sorriso e la speranza di una nuova vita, nonostante le inguaribili ferite dei ghetti rasi al suolo, delle fughe, delle fucilazioni di massa, delle deportazioni e delle camere a gas, che hanno contrassegnato la loro vita e la storia del Novecento nella pianificazione scientifica di un genocidio terribile.
L'edificio della colonia e' oggi in stato di completo abbandono. Negli anni Novanta Sciesopoli fu ceduta all'asta a un'immobiliare che voleva farne un albergo, ma il progetto è fallito. Un'associazione italo-israeliana si e' costituita nel 2014-15 per opporsi ad ogni progetto di demolizione e preservare il sito come luogo di memoria dell'Olocausto.
 
== Videografia e audiografia ==
==Bibliografia==
* {{Cita video
|data = giugno 1933
|titolo = Inaugurazione del primo padiglione Sciesopoli, colonia alpina per i bimbi del popolo a Selvino.
|autore = Cinegiornale Luce
|url = http://senato.archivioluce.it/senato-luce/scheda/video/IL5000009965/2/Il-regime-per-il-Popolo-Nella-conca-di-Selvino-il-gruppo-milanese-Sciesa-ha-dedicato-ai-caduti-fascisti-Tonoli-e-Melloni-il-primo-padiglione-della-Sciesopoli-colonia-alpina-.html
|editore = R.C.A. Photophone
|accesso =
|tempo =
}} <small>Durata 1:35 minuti, b/n con sonoro.</small>
 
* {{Cita web
* Aharon Megged, ''Il viaggio verso la Terra Promessa. La storia dei bambini di Selvino'', Milano: Mazzotta, 1997
|data = 18 novembre 1989
* Anna Scandella, ''Aliyah Bet – Sciesopoli: il ritorno alla vita di 800 Bambini sopravvissuti alla Shoah“, Unicopli, 2017.
|titolo = Registrazione audio
|autore = Riccardo Schwamenthal
|url = https://www.sciesopoli.com/wp-content/uploads/2014/03/Selvino-1989.mp3
}} <small>Testimonianza di alcuni abitanti di Selvino: Teresa Bertocchi (custode dagli anni Sessanta per 22 anni della colonia), Battista Ghilardi e Andrea Cortinovis (il parrucchiere). Durata 9:06 minuti.</small>
 
* {{Cita video
== Filmografia ==
|data = 24 marzo 1992
|autore = Leah Ben-Dov – Spivak
|titolo = La storia di una casa: i bambini di Selvino
|url = https://www.sciesopoli.com/news/1983-leah-ben-dov-spivak-racconta-la-visita-selvino
|editore =
|accesso =
|tempo =
}}<small> Incontro al kibbutz Tel Yitzhak di ex «bambini di Selvino».</small>
 
* {{Cita video
Un film sui ''Bambini di Selvino'' e' in produzione alla RAI, per la regia di [[Francesca Mucci]]. Il film sarà trasmesso per la Giornata della Memoria del 2018.<ref>[http://www.sciesopoli.com/news/i-figli-dei-bambini-di-selvino/ I figli dei “Bambini di Selvino”].</ref>
|data = 2007
|autore = Ya’akov Hollander
|titolo = Ballata per Moshe Zeiri
|url = https://www.sciesopoli.com/news/ballata-di-sciesopoli-per-moshe-zeiri
|editore =
|accesso =
|tempo =
}}<small> Cantata dagli allievi della Scuola di Recitazione Beit Zvi di Ramat Gan.</small>
 
* {{Cita video
|data = 2011
|autore = [[Vera Paggi]]
|titolo = Naftali Burstein a Sciesopoli
|url = https://www.sciesopoli.com/news/selvino-giornata-della-memoria-di-vera-paggi
|editore =
|accesso =
|tempo =
}}<small> Documentario che narra la storia di Naftali Burstein, un Bambino di Selvino.</small>
*{{Cita video
|data = 2012
|autore = Miriam Bisk
|titolo = Il diario di Lola. La fuga dei miei genitori dalla Polonia alla Palestina
|url = https://www.sciesopoli.com/visite_sciesopoli/miriam-bisk-a-selvino/
|editore =
|accesso =
|tempo =
}}<small> Viaggio di Miriam Bisk sulle orme dei suoi genitori, '''Lola e Salek Najman''', profughi polacchi ebrei e poi «bambini di Selvino».</small>
 
* {{Cita video
|data = 2013
|autore = Zvika Nevo
|titolo = La storia di Shmulik Shilo, un Bambino di Selvino
|url = https://www.sciesopoli.com/news/la-storia-di-shmulik-shilo-un-ragazzo-di-selvino
|editore = Università ebraica di Gerusalemme
|accesso =
|tempo =
}}<small> (registrato nel 2011).</small>
 
* {{Cita video
|data = 2014
|autore = Erico Grisanti
|titolo = Sciesopoli, il ritorno alla vita
|url =
|editore = XTV Productions
|accesso =
|tempo =
}} <small>Documentario</small><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=xtvproductions|data=14 gennaio 2014|titolo=Sciesopoli trailer|accesso=1 febbraio 2025|url=https://vimeo.com/84113193}}</ref>
 
* {{Cita video
|data = 2018
|autore =
|titolo = La testimonianza video di Yehudith Kleinman
|url = https://www.sciesopoli.com/news/yehudith-kleinman-in-visita-a-selvino-e-piazzatorre
|editore = Sciesopoli Selvino, Istoreco, Viaggiodellamemoria
|accesso =
|tempo =
}}
 
* {{Cita video
|data = 2017
|autore = [[Francesca Muci]]
|titolo = La casa dei bambini
|url = http://www.filmitalia.org/p.aspx?t=film&l=en&did=115941
|editore = Camelot 2014 in associazione con Istituto Luce Cinecittà
|accesso =
|tempo =
}} <small>Film documentario</small><ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sciesopoli|url=https://www.sciesopoli.com/news/i-figli-dei-bambini-di-selvino/|titolo=I figli dei “Bambini di Selvino” – SCIESOPOLI LA CASA DEI BAMBINI DI SELVINO (BG)|data=26 settembre 2017|accesso=1 febbraio 2025}}</ref>
 
== Note ==
<references />
 
==Voci correlateBibliografia==
* {{cita libro | nome=Aharon | cognome=Megged | wkautore= Aharon Megged | titolo=Il viaggio verso la Terra Promessa. La storia dei bambini di Selvino | anno=1997 | editore=Milano | città=Mazzotta }}
* {{cita web|url=https://www.sciesopoli.com/news/mostra-sceisopoli-1945-1948-1 |autore = Bernardino Pasinelli |titolo= mostra documentaria ''Sciesopoli colonia dei bambini ebrei di Selvino'', 1945-1948 |data = 2014 |accesso=}}
* {{cita pubblicazione |nome=Bernardino |cognome=Pasinelli |titolo=Sciesopoli, 1945-1948. La colonia dei bambini ebrei di Selvino |rivista=Quaderni di Archivio Bergamasco |volume=8-9 |anno=2014-2015 |url=https://www.sciesopoli.com/news/sciesopoli-1945-1948-la-casa-dei-bambini-ebrei-di-selvino}}
*{{cita libro |autore = Moshe Zeiri | titolo=Aspettatemi e io ritornerò | anno=2016 | editore=Yad Vashem | città= }} <small>Lettere di Moshe Zeiri in ebraico.</small>
*{{cita libro |autore = Moshe Zeiri | titolo=Per restituire la vita ai Bambini di Selvino | anno=2016 | editore= | città= }} <small>Lettere di Moshe Zeiri in ebraico in versione ridotta.</small>
* {{cita pubblicazione |autore =Serena Furloni, Federico Mondini, Bernardino Pasinelli |titolo=Cosa avrei potuto fare? Storie di ebrei in Valle Camonica tra fuga e Resistenza |rivista=|editore=La Compagnia della Stampa |volume=|anno=2017 |numero=|pp=139-192 |url= https://www.lacompagniamassetti.it/index.php?option=com_library&task=bookdetail&Itemid=27&bid=792}} (216 pagine, illustrato).
* {{cita libro | nome= Anna | cognome=Scandella | titolo=Aliyah Bet – Sciesopoli: il ritorno alla vita di 800 Bambini sopravvissuti alla Shoah | anno=2017 | editore=Unicopli | città= }}
* {{cita libro | nome= Sergio| cognome=Luzzatto | wkautore=Sergio Luzzatto | titolo=I bambini di Moshe. Gli orfani della Shoah e la nascita di Israele |url =http://www.einaudi.it/libri/libro/sergio-luzzatto/i-bambini-di-moshe/978880622606 | anno=2018 | editore=Einaudi Storia | città= }} (XIV – 394 pagine).
* {{cita libro |autore = Yehudit Kleinman | titolo=La bambina dietro gli occhi | anno=2018 | editore=Panozzo | città= }} (165 pagine).
*{{cita web|url=https://www.sciesopoli.com/documenti/bibliografia-su-sciesopoli|autore=|titolo=Bibliografia su Sciesopoli, la casa dei Bambini di Selvino|data=|accesso=}}
 
==Voci correlate==
* [[Bambini dell'Olocausto]]
* [[Olocausto in Italia]]
* [[Selvino]]
* [[Storia degli ebrei in Italia]]
* [[La guerra è finita (miniserie televisiva 2020)]]
 
==Altri progetti==
==Collegamenti esterni==
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.sciesopoli.com/ Sciesopoli e i bambini ebrei di Selvino] (sito ufficiale)
*[https://www.sciesopoli.com/ Sciesopoli la Casa dei Bambini di Selvino] (sito ufficiale)
* [http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/01/26/news/sciesopoli_bergamo_bambini_ebrei_nazismo-156914357/ La Repubblica (26 gennaio 2017)].
* [https://web.archive.org/web/20140819084930/http://unacitta.it/newsite/articolo.asp?id=964 Daniel Gorini, ''L'eredità di Sciesopoli'']
*[https://www.sciesopoli.com/news/ritrovata-la-targa-dei-bambini-di-selvino/ Ritrovata la targa che era stata trafugata a fine anno 2018]
* {{en}} [https://www.ushmm.org/search/results.php?q=selvino&q__src=&q__grp=&q__typ=&q__mty=Image&q__sty=&q__lng= I bambini di Selvino nel sito dell'United States Holocaust Memorial Museum]
 
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