Papa Leone IX: differenze tra le versioni

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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome=Papa Leone IX
|immagine=[[File:Papa LeoneLeon IX.jpg|250px]]
|dimensione immagine=250px
|didascalia=Miniatura di Leone IX contenuta in un manoscritto dell'XI secolo
|titolo = 152º papa della Chiesa cattolica
|elezione=dicembre [[1048]]
|insediamento=12 febbraio [[1049]]
|fine pontificato=19 aprile [[1054]]<br /><small>({{Età e giorni|1049|2|12|1054|4|19}} circa)</small>
|predecessore=[[papa Damaso II]]
|successore=[[papa Vittore II]]
|nome nascita=BrunoneBruno divon Egisheim-Dagsburg
|cardinali=[[:Categoria:Cardinali nominati da Leone IX|vedi categoria]]
|nome nascita=Brunone di Egisheim-Dagsburg
|data di nascita = 21 giugno [[1002]]
|luogo di nascita = [[Eguisheim]]
|nomvescovo = 27 maggio [[1026]] da [[papa Giovanni XIX]]
|consacrato = [[1026]] dall'[[arcivescovo]] [[Poppo di Treviri]]
|data di morte = 19{{Calcola aprile [[età3|1054]]|4|19|1002|6|21}}
|luogo di morte = [[Roma]]
|sepoltura = [[Basilica di San Pietro in Vaticano]]
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{{Santo
|nome = San Leone IX
|immagine = PopeleoIX152-St.Leo IX.jpg
|dimensione immagine =
|note = Papa
|nato = [[Eguisheim]], 21 giugno [[1002]]
|morto = [[Roma]], 19{{Calcola aprile [[età3|1054]]|4|19|1002|6|21}}
|venerato da = Chiesa cattolica
|beatificazione =
|canonizzazione = 1087 da [[papa Vittore III]]<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/leone-ix-papa-santo_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo=LEONE IX, papa, santo
|canonizzazione =
di Michel Parisse - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 64 (2005)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.famigliacristiana.it/liturgia/san-leone-ix-.aspx|titolo=SAN LEONE IX}}</ref>
|santuario principale = [[Chiesa di San Lio]]
|ricorrenzasantuario principale = [[19Chiesa apriledi San Lio]], [[8 maggioVenezia]]
|ricorrenza = [[19 aprile]] e [[8 maggio]]
|attributi =
|patrono di = [[Benevento]], [[Colliano]], [[Guardia Lombardi]], e [[Sessa Aurunca]]
}}
 
{{Bio
|Nome = Leone IX
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = nato '''Brunone dei conti di Egisheim-Dagsburg''' (in [[Lingua tedesca|tedesco]] ''Bruno von Egisheim-Dagsburg'')
|ForzaOrdinamento = Leone 09
|Sesso = M
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|AnnoMorte = 1054
|Attività = papa
|Attività2 = vescovo cattolico
|Attività3 = santo
|Nazionalità = tedesco
|FineIncipit = è stato il 152º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]], dal [[1049]]1048 alla sua morte,. Fu il quarto papa tedesco della Chiesa cattolica. Egli è ricordato in quanto fu primo grande papa fautore della [[riforma della Chiesa dell'XI secolo]] e perché verso la fine del suo pontificato iniziò il processo che avrebbe portato allo [[Scisma d'Oriente]] con la [[chiesa ortodossa]]. È venerato come [[santo]]; la sua [[Memoria (liturgia)|memoria liturgica]] è il [[19 aprile]] e l'[[8 maggio]]
}}
 
== Biografia ==
=== Formazione e carriera ecclesiastica ===
[[tedeschi|Tedesco]] di lingua ed etnia, proveniva da una nobile famiglia dell'[[Alsazia]], gli [[Eticonidi]]: il padre era [[Ugo IV di Nordgau,]] (conte di [[Nordgau (Alsazia)|Nordgau]] (Bassae Alsaziaconte di [[Eguisheim]]), imparentato con l'imperatore [[Corrado II il Salico|Corrado II]], e la madre [[Edvige di Dabo]], era(contessa di [[Dabo (Francia)|Dabo]]), figlia del conte Luigi di Dabo. Un suo fratello, Gerardo III, fu padre di [[Ildegarda di Egisheim]], la quale sposò [[Federico I di SveviaBüren]].
 
Ricevette una completa istruzione a [[Toul|Tull]] (in [[Ducato di Lorena|Lorena]], all'epoca un ducato tedesco), dove successivamente divenne canonico e, nel [[1026]], [[diocesi di Toul|vescovo]]. Nel periodo in cui rivestì questa carica rese un importante servizio politico a Corrado II e in seguito ada [[Enrico III il Nero|Enrico III]], divenendo, al tempo stesso, molto conosciuto come ecclesiastico serio e riformatore, per lo zelo che mostrò nel diffondere la regola dell'[[ordine di Cluny]].
 
Alla morte di [[papa Damaso II]], Brunone venne scelto come suo successore da un'assemblea tenuta a [[Worms]] nel dicembre [[1048]]. Sia l'imperatore chesia i delegati romani vi concorsero, ma Brunone richiese, come condizione per la sua accettazione, di poter andare a Roma per essere eletto canonicamente per voce del clero e del popolo. Partendo poco dopo [[Natale]], si incontrò con l'abate [[Ugo di Cluny]] a [[Besançon]],<ref>secondo il Baronio, [https://dn790006.ca.archive.org/0/items/annalesecclesias17barouoft/annalesecclesias17barouoft_bw.pdf Annales ecclesiastici] il famoso incontro avvenne proprio nel monastero di Cluny.</ref> dove venne raggiunto dal giovane monaco Ildebrando, priore dello stesso monastero di Cluny,<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=LEONIS IX ANNUS 1. — CHRISTl 1049|url=https://dn790006.ca.archive.org/0/items/annalesecclesias17barouoft/annalesecclesias17barouoft_bw.pdf|accesso=30 settembre 2025|collana=Annales Ecclesiastici Caesaris Baronii|p=38, comma 5}}</ref> già assistente di [[papa Gregorio VI]] e futuro [[papa Gregorio VII]], il quale lo ammonì, consigliandolo di recarsi a Roma vestito da pellegrino e non con la porpora pontifica che indossava, per poi farsi eleggere da popolo e dal clero di Roma, com'era consuetudine. Arrivando<ref name=":0" /> Arrivato a [[Roma]] in abiti da pellegrino nel febbraio seguente, venne accolto consolennemente moltadal cordialitàclero riunito<ref>Ambrogio M. Piazzoni, ''Storia delle elezioni pontificie'', Piemme, Casale Monferrato, 2003, pag. 111.</ref> e, alla sua [[consacrazione]], assunse il nome di Leone IX.
 
=== Pontificato ===
==== Governo della Chiesa ====
Uno dei suoi primi atti pubblici fu quello di tenere il notoconsueto Sinodosinodo di Pasqua del [[1049]](1048), nel quale fu confermatoconfermò il [[celibato ecclesiastico]] per chiunque fosse almeno [[suddiacono]] e nel quale riuscì a rendere chiare le sue convinzioni contro ogni tipo di [[simonia]]: per ogni vescovo che avesse comprato la nomina la pena era la decadenza dalla carica. Il resto dell'anno fu occupato da uno di quei viaggi attraverso l'[[Italia]], la [[Germania]] e la [[Francia]] che sarebbero diventati una caratteristica del suo pontificato. Erano duecentocinquant'anni che un pontefice romano non viaggiava al di là delle [[Alpi]]. In uno di questi viaggi si fermò all'[[Abbazia di Reichenau]] instaurandodove rapportiebbe modo di stimaconoscere conil monaco [[Ermanno ildi contrattoReichenau|Ermanno]], con il quale instaurò un rapporto di stima. Dopo aver presieduto un sinodo a [[Pavia]], si unì al all'[[Imperatore del Sacro romanoRomano Impero|imperatore]] [[Enrico III il Nero|Enrico III]] in [[Sassonia]], e lo accompagnò a [[Colonia (Germania)|Colonia]] e ad [[Aquisgrana]]. A [[Reims]] indisse un incontro dell'alto clero, tramite il quale vennero fatti passareapprovati diversi eed importanti decreti di riforma. Tenne un concilio anche a [[Magonza]], al quale presero parte rappresentanti del clero italiano e francese così come di quello tedesco, ede ambasciatori dell'[[imperatore bizantino]]; anche qui simonia e matrimonio del clero furono le questioni principali.
 
Dopo il suo ritorno a Roma, tenne un nuovo Sinodo di Pasqua (29 aprile [[1050]]), che venne occupato principalmente dalla controversia sugli insegnamenti di [[Berengario di Tours]]; nello stesso anno, presiedette i sinodi provinciali di [[Salerno]], [[Siponto]] e [[Vercelli]], mentre in settembre rivisitò la Germania, ritornando a Roma in tempo per il terzo Sinodo di Pasqua, nel quale fu considerata la riordinazione di coloro i quali erano stati ordinati daida vescovi simoniaci. Tra 1048 e 1050 confermò anche facoltà e proprietà del [[Duomo di Sansepolcro|monastero di Sansepolcro]], proseguendo l'attenzione dei suoi predecessori verso questo monastero, sostenuto anche dagli imperatori<ref>A. Czortek, ''Un'abbazia, un comune: Sansepolcro nei secoli XI-XIII'', Città di Castello 1997, p. 58.</ref>.
 
Convocò un conciliosinodo a [[Roma]] nel [[1051]] in cui decretòriaffermò cheil ledivieto donnedei cherapporti siconiugali fosseroai [[prostituta|prostituite]]presbiteri cone degliai ecclesiasticidiaconi, entroe leordinò murache di Roma dovessero diventare eternamentele [[schiavoconcubina|schiaveconcubine]] aldel servizioclero deldi Roma fossero confinate al [[Palazzo del Laterano|palazzo Lateranense]] come servitrici<ref>{{cita libro|autore= [[Gaetano Moroni]]|titolo= Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni volume XI pagina 60|editore= Editore Tip. Emiliana, 1841|citazione= [...] fece un altro decreto sulla continenza de' chierici. In questo decreto, cui denominò costituto, ordinò, che le donne ree di prostituzione coi preti entro le mura di Roma, incorressero pena di essere per l'avvenire schiave per servizio del palazzo lateranense}}</ref><ref>{{cita libro|nome= Atanazije|cognome= Matanic|titolo= Vita religiosa morale e sociale ed i concili di Split-Spalato dei secc. X-XI volume IL pagina 63 di Medioevo e umanesimo|editore= Editore Antenore, 1982|citazione= «le donne di malavita che si prostituiscono ai preti e che venissero rastrellate per Roma dovevano essere destinate quali schiave al palazzo lateranense» (cap. II, VII)}}</ref>.
 
Nel [[1052]] raggiunse l'imperatore a [[Bratislava|PresburgoWorms]] e cercò invano di assicurare l'unione degli ungheresi alla Sede Apostolica. In quella stessa occasione, ragguagliò Enrico III sulla complicata situazione in corso nell'Italia meridionale e sui movimenti normanni. A [[Ratisbona]], [[Bamberga]] e [[Worms]] la presenza papale venne contrassegnata da diverse solennità ecclesiastiche.
Nel 1053 eresse la [[diocesi di Aversa]] in Campania; tra 10491048 e 1054 riconoscericonobbe i diritti dell'abate benedettino di [[Duomo di Sansepolcro|Sansepolcro]].
 
==== Relazioni con l'imperatoreil bizantinoPatriarca di Costantinopoli ====
[[File:Codex Bodmer 127 191r Detail.jpg|thumb|left|Leone IIIIX raffiguratorespinge nelil demonio. ''Passionario di Weissenau'' ([[XII secolo]] ca.)]]
Dopo un quarto Sinodo di Pasqua nel [[1053]] Leone, non fidandosi pienamente dell'imperatore [[Enrico III il Nero|Enrico III]], cercò un ciao ciao bella ciao avvicinamento con i bizantini.<ref name=Cardini>Franco Cardini e Marina Montesano, ''Storia Medievale'', Firenze, Le Monnier Università/Storia, 2006, pag. 193</ref>
Pertanto, alleatosi coi bizantini, si mosse contro i [[Normanni]] nel sud Italia con un esercito di volontari italiani e tedeschi, ma le sue forze subirono una sconfitta totale nella [[battaglia di Civitate]] del 15 giugno [[1053]].<ref name=Cardini/>
 
Comunque, nell'uscire dalla città per incontrare il nemico, venne ricevuto con ogni segno di sottomissione. Inoltre, gli vennefurono imploratorivolte implorazioni per lo sgravio dalla pressione del suo bandointerdetto e giuramenti e gli venne giurata fedeltà e omaggio. Dal giugno [[1053]] al marzo [[1054]] venne cionondimeno detenuto a [[Benevento]] in onorevole cattività. finchéLa liberazione di papa Leone IX avvenne dopo il raggiungimento di un accordo con [[Umfredo d'Altavilla|Umfredo]] e [[Roberto il Guiscardo|Roberto d'Altavilla]]. La pace coi Normanni comportò il ritorno dei territori del Sud Italia alla giurisdizione della Chiesa di Roma<ref>{{Cita web|url=https://arteearchitetturaincalabria.blogspot.com/|titolo=Arte e Architettura in Calabria|sito=arteearchitetturaincalabria.blogspot.com|accesso=2019-05-18}}</ref>, alla quale erano stati sottratti nel 731, quindi oltre tre secoli prima, causa la lotta iconoclasta, dall'imperatore [[Leone III Isaurico|Leone III]], per passarli al Patriarcato di Costantinopoli, e che non fuerano stati poi restituiti come ripetutamente richiesto dal successivo concilio; avvenne così la latinizzazione del clero del sud liberatoItalia. In questo periodo Leone IX capì come i normanniNormanni fossero destinati a diventare la nuova potenza territoriale e prese in considerazione un ribaltamento di alleanze.<ref name=Cardini/>
 
Il desiderio di Leone IX di riottenere la Chiesa del Sud d'Italia, allora sotto la giurisdizione del [[Patriarcato di Costantinopoli]], come di ricevere assistenza militare nella lotta contro i [[Normanni]], sia da Costantinopoli, sia dalla [[Rus' di Kiev]] che era in guerra con l'[[Impero bizantino]], scatenò un ennesimo conflitto con il patriarca [[Michele I Cerulario]], duramente antilatino.
=== La morte ===
Poco dopo il suo ritorno a Roma, Leone IX morì il 19 aprile [[1054]]. Sul letto di morte, le sue ultime parole furono rivolte a Dio affinché "''i fedeli Beneventani che in tuo nome si addossarono la mia cura così onestamente e mi servirono così abbondantemente, e tutti gli altri fedeli, Egli si degnasse di benedire e di preservare''"<ref>Stefano Borgia, Memorie istoriche, parte seconda, p. 39; citato in italiano in Giacomo de Antonellis, ''Per una storia religiosa del Sannio'', Solfanelli, Benevento 2009, p. 66.</ref>. Da parte loro, i [[Benevento|beneventani]] dedicarono a Leone IX una chiesa, abbattuta in seguito, di cui è rimasta intatta soltanto una epigrafe che recita: "''Devotamente il Presule Ulderico assai soddisfatto, si dimostrò presente e consacrò il Tempio, in onore del glorioso papa Leone IX''".
 
Il primo atto di Leone fu quello di nominare [[Umberto di Silva Candida]] [[Arcidiocesi di Palermo|arcivescovo di Palermo]] (1050), ma questi non potendo prendere possesso della sede vescovile, rimase a Roma come consigliere. Ma a Costantinopoli giunse la notizia che Umberto stava favorendo il passaggio dal rito bizantino al rito latino nelle Chiese del Mezzogiorno e il patriarca Michele Cerulario, che pure in patria osteggiava il rito latino, reagì chiudendo tutte le chiese latine della capitale bizantina (1053). In settembre il papa inviò una lettera al patriarca, condannando le azioni contro la Chiesa latina e giustificando l'adozione del rito latino nel Sud d'Italia. In seguito al fallimento dei colloqui diplomatici, nel gennaio 1054 il papa, non potendosi muovere da Benevento, dov'era tenuto in ostaggio dai Normanni in attesa della pace, inviò una delegazione a Costantinopoli guidata dal cardinale Umberto (come plenipotenziario), di cui facevano parte l'[[apocrisario]] [[Federico di Lorena]] (il futuro [[papa Stefano IX]]) ed il [[Diocesi di Amalfi|vescovo di Amalfi]] Pietro. I legati arrivarono a Costantinopoli in aprile, negli stessi giorni del decesso del pontefice.
=== Lo Scisma d'Oriente ===
[[File:Codex Bodmer 127 191r Detail.jpg|thumb|left|Leone III raffigurato nel ''Passionario di Weissenau'' ([[XII secolo]] ca.)]]
La figura di papa Leone IX resta legata al '''[[grande scisma]]''' che si consumò in quegli anni tra la [[Chiesa di Roma]] e quella di [[Chiesa ortodossa|Costantinopoli]].
 
=== La morte ===
Nel [[Concilio di Costantinopoli I|Concilio ecumenico di Costantinopoli]] dell'anno [[381]], sotto [[papa Damaso I]], era stato accettato il [[dogma]] che lo [[Spirito Santo]] procede dal Padre attraverso il Figlio (in latino: ''ex Patre procedit''). Successivamente, la sola Chiesa di Roma aveva celebrato un suo Concilio a [[Toledo]], nell'anno [[589]] (sotto [[Papa Pelagio II]]), nel quale era stato modificato questo dogma ed era stato stabilito che lo Spirito Santo ''promana'' dal Padre ''e'' dal Figlio (in latino: ''ex Patre [[Filioque]] procedit''). Questa variazione non era stata accettata dagli altri [[patriarca (cristianesimo)|patriarcati]], soprattutto da quello di Costantinopoli, che intravvedeva in questo cambiamento una sorta di negazione del [[monoteismo]], mettendo sullo stesso piano il Padre e il Figlio. Era iniziata, così, una disputa dottrinale all'interno del mondo cristiano destinata a durare per molti secoli. Nel tempo, sorsero diverse interpretazioni sul ''filioque'' deciso da Roma, volte ad aumentarne l'autorevolezza, come quella che [[Papa Leone V]] o l'[[Antipapa Cristoforo]] (già un secolo e mezzo prima di Leone IX) avessero detto esplicitamente a un "patriarca Sergio" (in quell'epoca mai esistito) che lo Spirito procede sia dal Padre sia dal Figlio.
Poco dopo il suo ritorno a Roma, Leone IX morì il 19 aprile [[1054]]. Sul letto di morte, le sue ultime parole furono rivolte a Dio affinché "''i fedeli Beneventani che in tuo nome si addossarono la mia cura così onestamente e mi servirono così abbondantemente, e tutti gli altri fedeli, Egli si degnasse di benedire e di preservare''"<ref>Stefano Borgia, Memorie istoriche, parte seconda, p. 39; citato in italiano in Giacomo de Antonellis, ''Per una storia religiosa del Sannio'', Solfanelli, Benevento 2009, p. 66.</ref>. Da parte loro, i [[Benevento|beneventani]] dedicarono a Leone IX una chiesa, abbattuta in seguito, di cui è rimasta intatta soltanto una un'epigrafe che recita: "''Devotamente il Presule Ulderico assai soddisfatto, si dimostrò presente e consacrò il Tempio, in onore del glorioso papa Leone IX''".
 
Alla metà del [[secolo XI]], mentre a Roma regnava Leone IX, a Costantinopoli era stato nominato [[patriarca (cristianesimo)|Patriarca]] [[Michele I di Costantinopoli|Michele Cerulario]].
Va ricordato che, mentre il Papa di Roma veniva eletto con il concorso di tante componenti (anche laiche, ma con la preminenza di quelle ecclesiastiche), il Patriarca di Costantinopoli veniva nominato direttamente dall'imperatore a cui doveva rendere conto, la qual cosa poneva il capo della Chiesa d'Oriente in subordine rispetto all'imperatore. Michele Cerulario, sulla scorta della mai accolta variazione del dogma sullo Spirito Santo, cominciò a contestare tutte le innovazioni che Leone IX stava introducendo nelle regole della Chiesa. Per contrastare la Chiesa di Roma in ogni modo, Michele cominciò prima a contestare il celibato ecclesiastico, poi la tonsura della barba, quindi la celebrazione dell'[[eucaristia]] con [[pane azzimo]].
 
===Dopo la morte===
Leone IX inviò, allora, a Costantinopoli alcuni legati con l'incarico di convincere i cristiani d'oriente a rimuovere le contestazioni e ad accettare le nuove direttive che egli, in qualità di Primate dei cinque patriarcati cristiani, riteneva suo diritto impartire a tutti i cristiani, pena la [[scomunica]] del Patriarca contenuta in una [[Bolla pontificia|bolla]] già in possesso dei legati. Michele Cerulario rifiutò l'invito del Papa e subì la scomunica, a seguito della quale emanò, a sua volta, una scomunica verso i cristiani d'occidente. Nel frattempo, Leone IX morì. Queste scomuniche incrociate determinarono, dopo la sua morte, lo [[scisma]] tra le due Chiese, tuttora in essere. Da allora in poi, la Chiesa cristiana di Roma si definì "[[Chiesa cattolica|cattolica]]", cioè universale; quella di Costantinopoli si definì "[[Chiesa ortodossa|ortodossa]]", cioè fedele al dogma (quello di Nicea del 325).
[[File:Alsace Mont Sainte-Odile 12.JPG|thumb|Papa Leone IX e [[Eugenia d'Alsazia|santa Eugenia]] nel mosaico ottocentesco dell'abbazia di [[Mont Sainte -Odile]], in [[Alsazia]].]]
Nell'aprile 1054 i legati di Leone IX si trovavano a [[Costantinopoli]]. La delegazione venne ricevuta con tutti gli onori alla corte dell'imperatore [[Costantino IX]], che tentò una mediazione. Tuttavia il patriarca Michele fu irremovibile. Finché, stanchi di attendere, il 16 luglio 1054 (tre mesi dopo la morte di Leone IX) i legati papali entrarono nella Basilica di Santa Sofia, ove pronunciarono l'[[anatema]] contro il Patriarca e tutti i suoi sostenitori (non l'intera Chiesa bizantina). Il 18 luglio la delegazione romana ripartì coi doni ricevuti dall'imperatore. Appena due giorni dopo (20 luglio) il Patriarca contraccambiò l'anatema sui legati papali e sul loro messaggio, scritto da Umberto. Queste [[scomunica|scomuniche]] incrociate, benché personali, determinarono lo [[Scisma d'Oriente-Occidente|scisma tra le due Chiese]]<ref>Le rispettive scomuniche verranno cancellate solo il 7 dicembre 1965 da papa Paolo VI e dal patriarca Atenagora.</ref>, nonostante il successore [[Vittore II]] tentasse subito una ricomposizione con l'imperatrice Teodora. Da allora in poi solo la Chiesa di Roma si definì [[Chiesa cattolica|cattolica]], mentre quella di Costantinopoli si definì [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] (letteralmente della “retta dottrina”).
 
== Culto ==
[[File:Statua della Madonna sopravvissuta al bombardamento del Ponte aurunco del 1943 · Sessa Aurunca.jpg|thumb|Statua della Madonna del Popolo con San Leone IX a [[Sessa Aurunca]], sopravvissuta al [[Bombardamenti strategici durante la seconda guerra mondiale#Bombardamenti sull'Italia|bombardamento]] del [[1943]]]]
[[File:Alsace Mont Sainte-Odile 12.JPG|thumb|Papa Leone IX e santa Eugenia nel mosaico ottocentesco dell'abbazia di Mont Sainte Odile, in [[Alsazia]].]]
La Chiesa cattolica consideravenera Leone IX come santo e ne ricorda la memoria il [[19 aprile]] e l'[[8 maggio]].
 
Dal [[Martirologio Romano]]: "A Roma presso San Pietro, san Leone IX, papa, che dapprima come vescovo di Toul difese strenuamente per venticinque anni la sua Chiesa; eletto poi alla sede di Roma, in cinque anni di pontificato convocò molti sinodi per la riforma della vita del clero e l'estirpazione della simonia".<ref>[[Conferenza Episcopale Italiana|CEI]], ''[https://books.google.it/books?id=Mf4lAQAAIAAJ&q=a+roma+presso+san+pietro,+san+leone+ix,+papa,+che+dapprima+come+vescovo+di+toul+difese+strenuamente+per+venticinque+anni+la+sua+chiesa;+eletto+poi+alla+sede+di+roma,+in+cinque+anni+di+pontificato+convocò+molti+sinodi+per+la+riforma+della+vita+del+clero+e+l%27estirpazione+della+simonia&dq=a+roma+presso+san+pietro,+san+leone+ix,+papa,+che+dapprima+come+vescovo+di+toul+difese+strenuamente+per+venticinque+anni+la+sua+chiesa;+eletto+poi+alla+sede+di+roma,+in+cinque+anni+di+pontificato+convocò+molti+sinodi+per+la+riforma+della+vita+del+clero+e+l%27estirpazione+della+simonia&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiy5e67tcvlAhWmPOwKHTLvB1gQ6AEIJzAA%7C Martirologio romano]'', Libreria editrice vaticana, 2004, ISBN 978-88-20-97925-6, p. 339.</ref>
 
San Leone è patrono di [[Colliano]] ([[Provincia di Salerno|SA]]), [[Guardia Lombardi]] ([[Provincia di Avellino|AV]]) e [[Sessa Aurunca]] ([[Provincia di Caserta|CE]]). La città di [[Benevento]] lo elesse nel 1762 suo speciale patrono. È venerato anche in molte diocesi di Francia.
 
== Genealogia episcopale e successione apostolica ==
La [[genealogia episcopale]] è:
* Arcivescovo [[Villigiso di Magonza]]
* Vescovo [[Bernoardo di Hildesheim]]
* Arcivescovo [[Erchanbald di Magonza]]
* Arcivescovo [[Poppo di Treviri]]
* Papa Leone IX
 
La [[successione apostolica]] è:
* Arcivescovo [[Hugues de Salins]] (1031)
* Vescovo [[Trotmont (Fromond II) di Troyes]] (1049)
 
== Note ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Leo IX}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1049-1054-_Leo_IX,_Sanctus.html|Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici}}
* {{Treccani|santo-leone-ix_(Enciclopedia-dei-Papi)}}
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/santo-leone-ix_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/ Biografia di papa Leone IX] nell'[[Enciclopedia dei Papi]] [[Enciclopedia Treccani|Treccani]]
* {{cita web|httphttps://www.documentacatholicaomnia.eu/01_01_1049-1054-_Leo_IX,_Sanctus.html|Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici}}
* {{santiebeati|50075|san Leone IX}}
 
{{Box successione
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{{Portale|biografie|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:BioBotPapa Leone IX| ]]
[[Categoria:Papi canonizzati|Leone 09]]
 
[[Categoria:PapaPapi della Chiesa cattolica|Leone IX09]]
[[Categoria:Santi per nome|Leone 09]]
[[Categoria:Vescovi di Toul]]