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Il Seminario di Castello, che sorge in località Castello di [[Lecco]] ed è comunemente definito Il Seminario, è attualmente un grande fabbricato totalmente ristrutturato nel [[1972]], ma che si configurò originariamente come [[monastero]] di suore benedettine di Santa Maria Maddalena, aperto nel [[1530]], fu poi aperto come Seminario diocesano a partire dal [[1795]] e successivamente adibito a [[filanda]], a partire dal [[1845]]. <ref>{{cita libro|autore=Angelo Borghi|titolo=Il lago di Lecco e le valli|editore=Cattaneo Editore|p=137}}</ref>
 
== Storia ==
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Nel [[1839]] fu chiuso dato che vi rimase fino al [[1842]] un collegio privato di Vito Pellizzari. Fu nel frattempo venduto all'asta nel [[1841]] a Giovanni Battista Sala, interessato alle attrezzature lignee per filatoi.
 
Il territorio lecchese divenne per l'appunto in questo periodo il maggiore polo della regione specializzato nella produzione di [[seta]]. Le ragioni della notevole evoluzione dell'industria della serica nel Lecchese sono da ricercarsi nel precoce sviluppo conosciuto dal nostro territorio nel passaggio da lavoro domestico a industriale rispetto al resto della regione, cosa che determinò la necessità di una produzione sempre più alta rispetto a quella degli altri distretti serici lombardi. <ref>{{Cita libro|autore=Barbara Cattaneo|titolo=Archeologia industriale nel Lecchese|anno=1982|città=Lecco}}</ref>
 
Nel [[1845]] divenne per l'appunto un filatoio e fu successivamente adibito a [[filanda]] con diversi rialzi, in particolar modo sui lati lunghi. Al nucleo in questione furono in seguito aggiunti l'antico molino, una bottega ed una trafileria, mentre si ricavò una [[segheria]] per il legname negli edifici adiacenti al Seminario. Nel frattempo la Ditta Sala si avviava a diventare uno dei maggiori complessi industriali di Lecco, ed il Seminario rimase il luogo della seta, al cui interno erano impiegate ben 186 operaie per la trattura e la torcitura, dal [[1893]] al [[1933]] circa. Ma se nel [[1965]] le fonti ce lo presentano come il "più importante complesso architettonico del territorio", al giorno d'oggi non ci appare alla vista altro che il vasto cortile erboso porticato.
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== Descrizione ==
 
Il fabbricato subí adattamenti a disegno da parte dell'architetto Leopoldo Pollach, che ne modificó il prospetto nel seguente modo: tre piani con [[bugnato]] e arconi al terreno, una serie di finestre centinate al terzo, quest'ultimo rialzato dai Sala per installarvi una [[filanda]]. <ref>{{cita libro|autore=Angelo Borghi|titolo=Il lago di Lecco e le valli|editore=Cattaneo Editore|p=138}}</ref>
 
Dal lato che dava sulla valle la facciata presentava fenestrature più o meno regolari, più fitte nel settore sud per la presenza del filatoio Sala, mentre al centro permaneva il portale precedente datato al 1768.
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Sopra i porticati un tempo correvano delle gallerie su cui si aprivano cameroni e celle.
 
La chiesetta di Santa Maria Maddalena presenta una luminosa navatella suddivisa in tre [[campate]] con [[volte a botte]] e vele, risalente probabilmente alla seconda metà del [[1600]] da come si evince dallo stile. La [[facciata]], sobria e dalle partiture classicheggianti, è forse del [[1713]], ed esibisce un [[frontone]] con [[lesene]] e [[capitelli]] compositi in [[arenaria]], allo stesso modo della decorazione del [[portale]] e della grande finestra mistilinea sovrastante. La [[cappella]] laterale collocata ad ovest appartiene al primo 1700[[Settecento]]: a questo periodo sembra risalire anche la tela dell'[[Annunciazione]], mente pare del tardo [[1600Seicento]] la pala dell'altare maggiore sulla quale è raffigurato [[Carlo Borromeo|san Carlo Borromeo]] orante il [[Crocifisso]], proveniente per certo dalla cappella dedicata ai seminaristi e dedicata all'Addolorata e a [[Carlo Borromeo|san Carlo Borromeo]].
 
Il [[presbiterio]] ospita poi due piccole tele settecentesche, tondi di vescovi e affreschi riportati dal [[convento]] di San Giacomo. In una nicchia della parete della [[navata]] è infine posto un [[Crocifisso]] scolpito sempre risalente al [[1700]], originariamente collocato nella [[cappella]] laterale.<ref>{{cita libro|autore=Angelo Borghi|titolo=Il lago di Lecco e le valli|editore=Cattaneo Editore|p=139}}</ref>
 
Il [[presbiterio]] ospita poi due piccole tele settecentesche, tondi di vescovi e affreschi riportati dal [[convento]] di San Giacomo. In una nicchia della parete della [[navata]] è infine posto un [[Crocifisso]] scolpito sempre risalente al [[1700]], originariamente collocato nella [[cappella]] laterale.
 
== Note ==