Locomotiva FS 835: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Io ho sempre sostenuto che [le 835] furono rappresentative delle nostre ferrovie quanto le [[Locomotiva FS 640|640]], le [[Locomotiva FS 685|685]] e le [[Locomotiva FS 740|740]] (la [[Locomotiva FS 691|691]] è un caso a sé); e lo credo ancora.|Claudio Pedrazzini<ref name="Pedrazzini2011B/28"/>}}
{{Box treno/Vapore
|Nome = Locomotiva FS 835<br />alcune ex RM 5401-5500
|Immagine = FS 835.040 locomotive.JPG
|Didascalia = Locomotiva FS 835.040 conservata come monumento a [[Pola]] nel maggio [[2007]]. La verniciatura in bianco del biellismo, dei piatti dei respingenti e dei mancorrenti è di fantasia.
}}
{{Box treno/Dati costruzione
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{{Box treno/Dati
|Tipo_elemento =
|Dimensioni=lunghezza: {{M|9 160|m|mul=mm}};<br />larghezza: {{M|2 910|m|mul=mm}};<br />altezza: {{M|4 205|m|mul=mm}}.
|Capacità =
|Scartamento = 1&nbsp;435 mm
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|Passo_tra_carrelli =
|Passo_dei_carrelli =
|Peso_In_Servizio = {{M|45,3||ul=t}}
|Peso_Aderente = 45,3 t
|Peso_Vuoto = 40 t
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|Cilindrata = 160
|Superficie_griglia = 1,48
|Superficie_riscaldamento = 78,22 (vedi il testo)
|Superficie_surriscaldamento =
|Pressione_in_caldaia= {{M|12||ul=bar}}
|Potenza_Massima= 272 [[Chilo (prefisso)|k]][[Watt|W]]
|Potenza_Continuativa =
|Forza_di_trazione_massima= {{M|56|k|Nul=kN}}
|Forza_allo_spunto=
}}
{{Box treno/Chiusura
|Dati_tratti_da = {{cita|Ferrovie dello Stato, ''Album''|vol. II, tav. 153|FSAlbum1915v2}}; {{cita|Ferrovie dello Stato, ''Album''|Appendice II, prospetti|FSAlbum1915app2}}; {{cita|Accomazzi, ''Nozioni''|quadro B|AccomazziGarneri1923}}; {{cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;14-26|Mascherpa1995}}; {{cita|Riccardi, ''835''1995|pp.&nbsp;42-36|tT95}}; {{cita|Cornolò, ''Locomotive''|pp.&nbsp;476-481|Cornolò1998}}; {{cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|pp.&nbsp;46-61|Pedrazzini2011A}}; {{cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|pp.&nbsp;20-33|Pedrazzini2011B}}.
}}
{{Citazione|Io ho sempre sostenuto che [le 835] furono rappresentative delle nostre ferrovie quanto le [[Locomotiva FS 640|640]], le [[Locomotiva FS 685|685]] e le [[Locomotiva FS 740|740]] (la [[Locomotiva FS 691|691]] è un caso a sé); e lo credo ancora.|Claudio Pedrazzini<ref name="Pedrazzini2011B/28"/>}}
 
Le '''locomotive FS 835''' sono state un gruppo di [[Locomotiva-tender|locomotive-tender]] [[Locomotiva a vapore|a vapore]] delle [[Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato|Ferrovie dello Stato italiane]] (FS) adibite al [[Locomotiva da manovra|servizio di manovra]]<ref name="Vicuna1968/350">{{Cita|Vicuna, ''Organizzazione''|p.&nbsp;350|Vicuna1968}}.</ref><ref name="Mascherpa1995/24">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;24|Mascherpa1995}}.</ref>.
 
Progettate dagli [[ingegnere|ingegneri]] della [[Rete Mediterranea]] (RM) alla vigilia della [[Statalizzazione delle ferrovie italiane|nazionalizzazione]] sulla base del progetto delle locomotive RM 6807-6900 (poi [[Locomotiva FS 830|FS 830]]), vennero costruite in 370 unità consegnate tra il 1906 e il 1922 e hanno prestato servizio fino al 1984 negli scali e suinei raccordi di tutta la rete italiana<ref name="DamenNaglieriPirani1971/91">{{Cita|Damen, Naglieri,et Pirani, ''Treni''al.|p.&nbsp;91|DamenNaglieriPirani1971}}.</ref><ref name="Mascherpa1995/14-26">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;14-26|Mascherpa1995}}.</ref><ref name="Pedrazzini2011B/29">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|p.&nbsp;29|Pedrazzini2011B}}.</ref>.
 
All'inizio degli [[anni 1960|anni sessanta]] il carro<ref group=Nota>"La locomotiva è costituita da tre fondamentali gruppi di organi: a) la ''caldaia'', che comprende il forno, la caldaia propriamente detta e il camino; b) l{{'}}''apparato distributore e motore'' ed i relativi meccanismi; c) il ''carro'', che comprende il telaio ed il rodiggio." {{Cita|Vicuna, ''Organizzazione''|pp.&nbsp;341-342|Vicuna1968}}.</ref> ([[Telaio (meccanica)|telaio]], [[rodiggio]] e [[Biella (meccanica)|bielle]]) di alcune di esse, ormai destinate alla demolizione, fu utilizzato per la costruzione delle [[Locomotive FS E.321 ed E.322|locomotive elettriche E.321, dei rimorchi motori E.322]] e delle [[Locomotiva FS 234|locomotive Diesel 234]].
 
== Storia ==
=== Premesse ===
Le locomotive del gruppo 835 FS sono state le prime locomotive a vapore italiane progettate espressamente per il servizio di manovra<ref name="Vicuna1968/350"/><ref name="Mascherpa1995/17">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;17|Mascherpa1995}}.</ref>. Escludendo il precedente del gruppo poi [[Locomotiva FS 898|FS 898]], costituito da cinque unità ancora in servizio all'inizio del [[Novecento]] ma già da tempo relegate a servizi di manovra nelle officine, in precedenza a tale compito erano adibite, in tutte le aziende italiane, macchine da treni ormai inidonee al servizio di linea perché lente e poco potenti<ref name="Mascherpa1995/17"/>. Per esempio, nel [[1902]] la Rete Mediterranea aveva inserite nella propria categoria VI ("Locomotive-tender per servizio di manovra") le locomotive dei gruppi 5001-5002, 5101-5105 (poi [[Locomotiva FS 800 (I)|FS 800]]), 5201-5204 (poi FS 823, infine [[Locomotiva FS 815 (II)|FS 815]]) e 5301-5304 (poi FS 881, infine [[Locomotive SFAI 1106-1115|FS 899]]), alcune delle quali erano state [[Mastodonte dei Giovi|in servizio sulla linea dei Giovi]]<ref name="Cornolò1998/27 e 594-597">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|pp.&nbsp;27 e 594-597|Cornolò1998}}.</ref>. Tale scelta, pur evitando i costi di progetto e di costruzione di [[Veicolo ferroviario|veicoli]] appositi, era tuttavia un ripiego che incideva sulle spese d'esercizio giacché il regime e le condizioni di funzionamento tipici delle [[Manovra (ferrovia)|manovre]] sono differenti da quelli del servizio di linea<ref name="Mascherpa1995/17"/>.
 
Quando, nel [[1905]], [[Riccardo Bianchi]] e i suoi collaboratori dovettero [[Statalizzazione delle ferrovie italiane|unificare nelle FS gli uffici studi preesistenti]] stabilirono che il [[Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato|Servizio Materiale e Trazione]] si concentrasse nella sede di Firenze già dello stesso servizio della Rete Adriatica, e a esso vennero aggregati i progettisti già dell'Ufficio d'Arte della Rete Mediterranea, che dalla sua istituzione aveva sede a [[Torino]]<ref name="Cornolò1998/41">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|p.&nbsp;41|Cornolò1998}}.</ref><ref name="Pedrazzini2013/35">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|p.&nbsp;35|Pedrazzini2013}}.</ref>.
 
Dovendosi impostare i piani e programmi per il rinnovo del parco trazione<ref group=Nota>TraNel periodo delle "[[Storia delle ferrovie in Italia#Convenzioni del 1884: le ferrovie sotto il regime delle convenzioni|seconde Convenzioni]]", tra il 1885 e il 1905, il traffico viaggiatori sulla rete poi confluita nelle FS passò da 1&nbsp;782&nbsp;000 a 4&nbsp;575&nbsp;000 [[Unità di misura dell'esercizio dei trasporti|viaggiatorikm]]. Nello stesso decennioventennio il traffico merci aumentò da 1&nbsp;695&nbsp;000 a 4&nbsp;997&nbsp;000 [[Unità di misura dell'esercizio dei trasporti|tonnellatekm]]. Cf Gennaro Trotta, ''Alcuni elementi statistici di attività ferroviaria italiana'', in ''Ingegneria ferroviaria'', 16 (1961), n. 7-8, p. 775.</ref><ref group=Nota>"Bisogna riconoscere che le tre grandi reti private, dopo 20 anni di gestione, alla cessazione delle Convenzioni restituirono allo Stato una organizzazione in pieno fervore di rinnovamento, ma con mezzi scarsi e, tecnicamente, non più rispondenti alle esigenze del traffico che invece aveva assunto uno sviluppo non previsto." Cf {{Cita|Corbellini, ''Le Ferrovie''|p.&nbsp;341|Corbellini1955}}.</ref><ref group=Nota>Negli ultimi anni delle seconde Convenzioni le preesistenti società, avendo limitato gli acquisti di materiale di nuova costruzione avevano spinto i propri mezzi di trazione molto oltre il limite della propria vita utile, e quindi consegnarono alle FS un parco locomotive dotato per la maggior parte di macchine lente e poco potenti (alcune erano state costruite nel [[1854]]), che fu giocoforza destinare in parte alle manovre a causa degli aumenti della massa e della velocità dei treni. Cf {{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|pp.&nbsp;38-41|Cornolò1998}}.</ref> prevalse la linea progettuale dell'ufficio studi locomotive della ex Rete Adriatica perché esso aveva privilegiato l'economicità complessiva dell'esercizio<ref name="Diegoli1961/676-677">{{Cita|Diegoli, ''La trazione''|pp.&nbsp;676-677|Diegoli1961}}.</ref>. I progettisti della Rete Mediterranea, invece, s'erano concentrati sull'ottimizzazione del [[Ciclo di Rankine|ciclo termodinamico]]<ref group=Nota>Tra i loro meriti vanno citati l'introduzione della doppia espansione e della distribuzione Walschaerts. Cf {{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|p.&nbsp;36|Cornolò1998}}.</ref>. Tra i loro studi vi fu quello delle locomotive poi del gruppo 830 FS, che al momento della statalizzazione prestavano servizio in prevalenza sulle linee irradiantesi da [[Avellino]]<ref name="Mascherpa1995/15">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;15|Mascherpa1995}}.</ref>.
 
Il programma di ammodernamento del parco locomotive impostato da Riccardo Bianchi e collaboratori (tra i quali [[Guglielmo Cappa]] e [[Giuseppe Zara]]), che si sarebbe dovuto completare entro il [[1915]]<ref group=Nota>Nel 1906 il parco comprendeva 409 locomotive-tender, di cui 287 di rodiggio C (gruppi [[Locomotiva FS 812|812]], [[Locomotiva FS 813|813]], [[Locomotive SFAI 1408-1411|815]], [[Locomotiva FS 816|816]], [[Locomotiva FS 825|825]], [[Locomotiva FS 827|827]], 829, 830, [[Locomotiva FS 848|848]], [[Locomotiva FS 849|849]], [[Locomotiva FS 850 (1905)|850]], [[Locomotiva FS 851|851]], [[Locomotiva FS 870|870]], 898 e [[Locomotive SFAI 1106-1115|899]]). Nel 1915 risultavano 836 unità di rodiggio C (gruppi 813, 815, 816, 817, 821, 825, 827, 828, 829, 830, 849, 850, 851, 870 e 899). Cf {{Cita|Briano, ''Storia''1977b|p.&nbsp;138|Briano1977B}}.</ref>, prevedeva la radiazione dei gruppi più antiquati e meno potenti e veloci<ref group=Nota>Nel 1906 esistevano, tra le locomotive con tender separato, 21 unità di rodiggio 1A1 (gruppi [[Locomotiva FS 100|100]], [[locomotiva FS 102|102]] e [[Locomotiva FS 103|103]], costruite fra il 1857 e il 1867), 47 di rodiggio B1 (gruppi [[Locomotive SFM 101-106|110]], [[Locomotiva FS 111|111]], [[Locomotiva FS 112|112]], [[Locomotiva FS 113|113]] e [[Locomotiva FS 116|116]], costruite fra il 1853 e il 1869), 469 di rodiggio 1B (gruppi [[Locomotiva FS 117|117]], [[Locomotiva FS 118|118]], [[Locomotiva FS 119|119]], [[Locomotiva FS 120|120]], [[Locomotiva FS 136|136]], [[Locomotiva FS 139|139]], [[Locomotiva FS 140|140]], [[Locomotiva FS 150|150]], [[Locomotiva FS 155|155]], [[Locomotiva FS 159|159]], [[Locomotiva FS 160|160]], [[Locomotiva FS 161|161]], [[Locomotiva FS 162|162]], [[Locomotiva FS 163|163]], [[Locomotiva FS 164|164]], [[Locomotiva FS 167|167]], [[Locomotiva FS 170|170]], [[Locomotiva FS 180|180]], [[Locomotiva FS 181|181]], [[Locomotiva FS 182|182]] e [[Locomotiva FS 183|183]], costruite fra il 1854 e il 1889) e 1&nbsp;257 di rodiggio C (gruppi [[Locomotiva FS 185|185]], [[Locomotiva FS 190|190]], [[Locomotiva FS 200|200]], [[Locomotiva FS 206|206]], [[Locomotiva FS 215|215]], [[Locomotiva FS 255|255]], [[Locomotiva FS 260|260]], [[Locomotiva FS 265|265]], [[Locomotiva FS 268|268]], [[Locomotiva FS 269|269]], [[Locomotiva FS 270|270]], [[Locomotiva FS 290|290]], [[Locomotiva FS 310|310]], [[Locomotiva FS 320|320]], [[Locomotiva FS 380|380]], [[Locomotiva FS 390|390]], [[Locomotiva FS 391|391]], [[Locomotiva FS 394|394]], [[Locomotiva FS 395|395]], [[Locomotiva FS 396|396]] e [[Locomotiva FS 397|397]], costruite fra il 1857 e il 1913 [consegne in corso completate dopo quella data]); e, tra le locomotive-tender, 11 unità di rodiggio B (gruppi [[Locomotiva FS 800 (I)|800]] e [[Locomotiva FS 801|801]], costruite fra il 1853 e il 1884), 9 unità di rodiggio B1 (gruppi [[Locomotiva FS 802 (I)|802]] e [[Locomotiva FS 803|803]], costruite fra il 1878 e il 1885), 54 unità di rodiggio 1B (gruppi [[Locomotiva FS 804|804]], [[Locomotiva FS 805|805]] e [[Locomotive SFAI 1461-1473|810]], costruite fra il 1883 e il 1888) e 287 di rodiggio C (gruppi 812, [[Locomotiva FS 813|813]], [[Locomotive SFAI 1408-1411|815]], [[Locomotiva FS 816|816]], [[Locomotiva FS 817|817]], [[Locomotiva FS 821|821]], [[Locomotiva FS 825|825]], [[Locomotiva FS 827|827]], [[Locomotiva FS 829|828]], [[Locomotiva FS 829|829]], [[Locomotiva FS 830|830]], [[Locomotiva FS 848|848]], [[Locomotiva FS 849|849]], 850, [[Locomotiva FS 851|851]], [[Locomotiva FS 870|870]], [[Locomotiva FS 885|885]], [[Locomotiva FS 898|898]] e [[Locomotive SFAI 1106-1115|899]], costruite fra il 1853 e il 1922 [consegne in corso completate dopo quella data]). Nel 1915 i gruppi con tender separato di rodiggo 1A1 e B1 erano scomparsi del tutto, mentre di quelli con rodiggio C costruiti prima del 1906 erano rimasti solo i gruppi 120, 140, 155, 164, 170, 185, 190, 200, 206, 215, 255, 260, 265, 268, 269, 270, 290, 310, 320, 380 e 391. Dei gruppi di locomotive-tender erano quasi scomparsi quelli di rodiggio B e B1 (persistevano solo 8 unità del gruppo 801 e 5 del gruppo 803), resistevano i gruppi di rodiggio 1B (ma era scomparso il gruppo 810), ed erano in via di eliminazione le unità di rodiggio C costruite prima del 1885. Cf {{Cita|Briano, ''Storia''1977b|pp.&nbsp;137-138|Briano1977B}}.</ref>, il mantenimento di quelli idonei a un traffico in rapido aumento<ref group=Nota>Tra il 1905 e il 1915 il traffico viaggiatori sulla rete FS passò da 4&nbsp;575&nbsp;000 a 5&nbsp;028&nbsp;000 [[Unità di misura dell'esercizio dei trasporti|viaggiatorikm]]. Nello stesso decennio il traffico merci aumentò da 4&nbsp;997&nbsp;000 a 8&nbsp;874&nbsp;000 [[Unità di misura dell'esercizio dei trasporti|tonnellatekm]]. Cf Gennaro Trotta, ''Alcuni elementi statistici di attività ferroviaria italiana'', in ''Ingegneria ferroviaria'', 16 (1961), n. 7-8, p. 775.</ref><ref group=Nota>Nel primo anno dell'esercizio di Stato, dopo un'analisi delle esigenze dell'esercizio si provvedette anche a massicci spostamenti di macchine da un deposito all'altro. Cf {{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''1905''2005|p.&nbsp;15-16|NascimbeneRiccardi2005}}.</ref> e l'introduzione di gruppi del tutto nuovi (anche se alcuni di questi riprendevano gli ultimi progetti delle ex Reti<ref group=Nota>Venne continuata senza modifiche di rilievo ai progetti la costruzione delle locomotive dei gruppi [[locomotiva FS 290|290]], [[Locomotiva FS 320|320]], [[Locomotiva FS 600|600]], [[Locomotiva FS 630|630]], [[Locomotiva FS 670|670]], [[Locomotiva FS 750|750]], 830, [[Locomotiva FS 851|851]], [[Locomotiva FS 870|870]], [[Locomotiva FS 904|904]] e [[locomotiva FS 910|910]], e si vollero saggiare le tecniche costruttive [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] ordinando le 20 macchine dei gruppi [[Locomotiva FS 666|666]] e [[locomotiva FS 720|720]]. Cf {{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''1905''2005|p.&nbsp;11-13|NascimbeneRiccardi2005}}.</ref>): i gruppi [[Locomotiva FS 470|470]], [[Locomotiva FS 625|625]], [[Locomotiva FS 640|640]], [[Locomotiva FS 680|680]], [[Locomotiva FS 685|685]], [[locomotiva FS 690|690]], [[Locomotiva FS 730|730]], [[Locomotiva FS 740|740]], [[Locomotiva FS 745|745]], 835, [[Locomotiva FS 875|875]], [[Locomotiva FS 895|895]], [[Locomotiva FS 905|905]], e [[Locomotiva FS 980|980]]. Essi, insieme a pochi altri, avrebbero caratterizzato la trazione a vapore italiana fino alla sua scomparsa<ref name="Corbellini1955/434-444">{{Cita|Corbellini, ''Locomotive a vapore''|pp.&nbsp;434-444|Corbellini1955}}.</ref><ref name="NascimbeneRiccardi2005/14-24">{{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''1905''2005|pp.&nbsp;14-24|NascimbeneRiccardi2005}}.</ref>.
 
Si deve sottolineare che tutti gli altri gruppi di locomotive-tender introdotti dopo il 1905 ([[Locomotiva FS 829|828]], [[Locomotiva FS 874|874]], [[Locomotiva FS 875|875]], [[Locomotiva FS 894|894]], [[Locomotiva FS 905|905]], [[Locomotiva FS 906|906]], [[Locomotiva FS 980|980]] e [[Locomotiva FS R.301|R.301]]) erano destinati al servizio di linea<ref name="Briano1977B/134-135">{{Cita|Briano, ''Storia''1977b|pp.&nbsp;134-135|Briano1977B}}.</ref>.
 
=== Progetto ===
==== Il progetto originale della Rete Mediterranea ====
[[File:Locotender FS 835.291, dettaglio cabina (Campo San Martino) 02.JPG|thumb|Interno della cabina della locomotiva FS 835.291 esposta nel [[centro commerciale]] "La locomotiva" di [[Campo San Martino]], il 28 giugno [[2014]]. Si identificano la boccaporta del forno, la leva di comando del regolatore e il volantino di comando del grado di introduzione del vapore nei cilindri e di comando del senso di marcia.]]Macchine per servizi di linea, le 830 avevano un semplice [[motore a vapore]] saturo e a cilindri gemelli. Le ruote di piccolo diametro<ref group=Nota>Le ruote di piccolo diametro, avendo una minore velocità angolare, le rendevano idonee per i servizi a bassa velocità, come quelli per i treni merci, e di conseguenza anche per quelli di manovra. Cf {{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;15|Mascherpa1995}}.</ref>, il rodiggio con tre [[Sala montata|sale tutte motrici]] e la loro lunghezza più contenuta di quelle a tender separato<ref group=Nota>Il Pedrazzini cita l'ingegner [[Bruno Bonazzelli]] che sulla base della propria esperienza professionale annotava che le locomotive del [[Locomotiva FS 215|gruppo FS 215]], impegnate abitualmente nelle manovre nella [[stazione di Milano Centrale]], alla testa delle "tirate" oltrepassavano le [[Traversa limite|traverse limite]] bloccando la circolazione delle altre colonne e generando falsi segnali di via libera avendo superato il limite del [[circuito di binario]], e osservava che "la 835 misura in lunghezza 550 centimetri meno della 215 - ci si riferisce a macchina e tender, ovviamente - e questa differenza in un impianto di siffatto genere è affatto trascurabile [...]." {{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|pp.&nbsp;46-47|Pedrazzini2011A}}, {{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|pp.&nbsp;9 e 35|Pedrazzinietalii2013}}.</ref>, insieme ad altre caratteristiche, le fecero scegliere quali basi del progetto delle locomotive RM poi 835<ref name="Mascherpa1995/15"/>.
 
In aggiunta i progettisti della Rete Mediterranea introdussero alcune caratteristiche che resero le future 835 particolarmente idonee al compito da assolvere: la frenatura, della sola macchina e non del treno, fu affidata ai freni a ceppi, attivi su tutte e sei le ruote e azionati dal vapore spillato dalla [[Generatore di vapore|caldaia]]<ref name="Mascherpa1995/15"/>. In tal modo fu evitata l'installazione del freno [[Westinghouse Electric Corporation|Westinghouse]], col connesso impianto pneumatico, che essendo coperto da [[brevetti]] implicava il pagamento delle licenze<ref name="Mascherpa1995/15"/>. Inoltre fu installato il [[Frenatura a controvapore|dispositivo Le Chatelier]] che, iniettando vapore fresco nei cilindri, permetteva la [[frenatura a controvapore]]<ref name="FS1940/186">{{Cita|Ferrovie dello Stato, ''Nozioni''|p.&nbsp;186|FS1940}}.</ref> e, caratteristica utilissima per le manovre, l'inversione del senso di marcia quando la macchina era ancora in moto<ref name="Mascherpa1995/15"/>.
 
La caldaia fu dotata di un fascio tubiero costituito da tubi lisci<ref group=Nota>Il fascio tubiero delle 830 era costituito da tubi di tipo ''Serve'', dotati di alette interne che aumentavano la superficie di riscaldamento. Lo svantaggio era il maggior onere di manutenzione, con le conseguenti maggiori spese. Cf {{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;15-16|Mascherpa1995}}.</ref>, e ciò causò una diminuzione della superficie di riscaldamento. Per disporre di una maggiore forza di trazione<ref group=Nota>O "sforzo di trazione", come denominato nelle pubblicazioni tecniche e divulgative italiane. Cf {{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;24|Mascherpa1995}}.</ref> alle velocità più basse, tipiche delle manovre, fu aumentato il diametro dei cilindri del motore e ciò, insieme alla mancanza del compressore alimentante il freno pneumatico che avrebbe dovuto alimentare anche i [[Freno|freni]] dei [[Veicolo ferroviario|veicoli]], escluse l'utilizzazione delle 835 dai servizi di linea<ref name="Mascherpa1995/15-16">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;15-16|Mascherpa1995}}.</ref>.
 
==== L'aggiornamento del progetto compiuto dalle Ferrovie dello Stato ====
[[File:Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa railway- museumlocomotiva 68835.001.JPGjpg|thumb|La locomotiva FS 835.001, prevista come RM 5401, nel [[Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa]] il 2 agosto [[2012]]. Si identificano la camera a fumo col camino, motore colil duomo, il motore e parte del rodiggio col biellismo, la cassa dell'acqua, la sabbiera col tubo di adduzione all'eiettore e la cabina del personale di condotta. I mancorrenti sono del tipo d'origine. I fanali sono quelli originali a petrolio poi adattati per l'illuminazione elettrica.]]
 
La validità del progetto è dimostrata dal fatto che nel gennaio 1906, quando le prime venti unità non erano ancora state consegnate, le FS ne ordinarono altre dieci (FS 835.021-030), limitandosi ad apportarvi alcune modifiche di scarso rilievo, come quella delle fodere esterne del duomo (reso così del tutto liscio)<ref name="Mascherpa1995/16">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;16|Mascherpa1995}}.</ref><ref group=Nota>Scrive il Kalla-Bishop che oltre al duomo anche il camino e la cabina assunsero l'aspetto tipico delle macchine progettate a Firenze. Cf {{Cita|Kalla-Bishop, ''Italian''|p.&nbsp;83|KallaBishop1986}}.</ref>.
 
Su tutte le unità costruite venne adottato lo [[Schemi di verniciatura dei veicoli ferroviari|schema di verniciatura normale delle FS]]<ref name="Cornolò1998/600-603">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|pp.&nbsp;600-603|Cornolò1998}}.</ref>.
 
A partire dalle ordinazioni della terza serie (835.031-286) le modifiche, suggerite dalle esperienze dell'esercizio, divennero più vistose. Tra esse vanno citate quelle alla caldaia, che fu potenziata e dotata di accessori di tipo comune a quello di altri gruppi FS<ref name="Mascherpa1995/16"/>. La nuova caldaia fu scelta quale ricambio anche per le 835.001-030 e per tutte le macchine dei gruppi 829 e 830<ref name="Mascherpa1995/16"/>.
 
Inoltre fu aggiunta la [[valvola di rientrata dell'aria]]<ref group=Nota>Che contribuiva a eliminare le sovrappressioni nei cilindri del motore. {{Cita|Ferrovie dello Stato, ''Nozioni''|pp.&nbsp;114-118|FS1940}}.</ref> e fu eliminato il dispositivo Le Chatelier (il [[Macchinista ferroviario|macchinista]] poteva comunque utilizzare la frenatura a controvapore<ref group=Nota>La frenatura a controvapore si otteneva disponendo la leva d'inversione in posizione opposta a quella di marcia. {{Cita|Ferrovie dello Stato, ''Nozioni''|pp.&nbsp;181-186|FS1940}}.</ref>, possibile in quasi tutti i tipi di locomotive a vapore, ma solo in casi d'emergenza)<ref name="Mascherpa1995/16-17">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;16-17|Mascherpa1995}}.</ref><ref group=Nota>L'uso del controvapore per frenare, nel 1940, veniva considerato ormai solo un ricordo di "altri tempi, quando i mezzi frenanti non erano perfezionati ed energici come quelli attuali". {{Cita|Ferrovie dello Stato, ''Nozioni''|p.&nbsp;186|FS1940}}.</ref>.
 
=== Costruzione ===
Tutte le 835 furono consegnate dopo l'inizio dell'esercizio di Stato. Quindi tutte, con l'eccezione dell'835.001 (e forse anche della 002), che fu consegnata con la marcatura RM 5401 sostituita dopo poche settimane con quella definitiva, prestarono servizio come macchine immatricolate FS<ref name="Cornolò1998/476">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|p.&nbsp;476|Cornolò1998}}.</ref>.
 
La tabella riassume la cronologia della costruzione e delle consegne all'esercizio (fonti:<ref name="Mascherpa1995/17"/><ref name="KallaBishop1986/84-85">{{Cita|Kalla-Bishop, ''Italian''|pp.&nbsp;84-85|KallaBishop1986}}.</ref><ref name="Pedrazzini2011A/58-61">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|pp.&nbsp;58-61|Pedrazzini2011A}}.</ref><ref name="Pedrazzini2011B/30-32">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|pp.&nbsp;30-32|Pedrazzini2011B}}.</ref><ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/289-298">{{Cita|Riccardi, Sartori,et Grillo, ''Locomotive''al.|pp.&nbsp;289-298|RiccardiSartoriGrillo2013}}.</ref>):
 
La tabella riassume la cronologia della costruzione e delle consegne all'esercizio (fonti:<ref name="Mascherpa1995/17"/><ref name="KallaBishop1986/84-85">{{Cita|Kalla-Bishop, ''Italian''|pp.&nbsp;84-85|KallaBishop1986}}.</ref><ref name="Pedrazzini2011A/58-61">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''|pp.&nbsp;58-61|Pedrazzini2011A}}.</ref><ref name="Pedrazzini2011B/30-32">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''|pp.&nbsp;30-32|Pedrazzini2011B}}.</ref><ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/289-298">{{Cita|Riccardi, Sartori, Grillo, ''Locomotive''|pp.&nbsp;289-298|RiccardiSartoriGrillo2013}}.</ref>):
{|class="wikitable"
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| 835.021-030 || 10 || 1906 || 1907 || Breda || 910-919 || Secondo<ref name="Pedrazzini2011A/58"/> consegnate nel 1906.
|-
| 835.031-097 || 67 || 1907 || 1908 || Breda || 950-990, 1001-1026 || Secondo<ref>{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|pp.&nbsp;58-59|Pedrazzini2011A}}.</ref> consegnate dal 1906 al 1908.
|-
| 835.098-150 || 53 || 1908 || 1908-1909 || Breda || 1027-1029, 1040-1089 ||
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| 835.255-286 || 32 || 1911 || 1912 || OM (Napoli) || 436-467 ||
|-
| 851.287-316 || 30 || 1914 || 1915-1916 || OM (Napoli) (28): OMI "Reggiane" (12) || 640-649, 652-655, 660-663, 26-37 || 835.303-304: secondo Jukka Nurminen citato in<ref name="Pedrazzini2011B/31">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|p.&nbsp;31|Pedrazzini2011B}}.</ref> consegnate nel 1915. 835.305-310: secondo Jukka Nurminen citato in<ref name="Pedrazzini2011B/31"/> consegnate nel 1914. 835.311-316: secondo Jukka Nurminen citato in<ref name="Pedrazzini2011B/31"/> consegnate nel 1914.
|-
| 851.317-346 || 30 || 1919 || 1920-1921 || OM (12): OMI "Reggiane" (18) || 741-752, 57-74 ||
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La [[Classificazione dei rotabili FS|numerazione]] usata nella tabella e nella voce è quella definitiva, adottata dalle FS a partire dal [[1919]]. In precedenza il gruppo fu numerato secondo i criteri via via in uso. Si ebbero quindi diverse serie:
* prima serie: FS 835.001-020; ordinate dalle RM e da inserire nel suo previsto gruppo 5401-5500; furono costruite le RM 5401-5420, consegnate con le immatricolazioni FS 8351-8370<ref name="Cornolò1998/476"/><ref name="KallaBishop1986/84-85"/><ref name="Mascherpa1995/15, 19 e 24">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;15, 19 e 24|Mascherpa1995}}.</ref>;
* seconda serie: FS 835.021-030, in origine FS 8371-8380<ref name="Cornolò1998/476"/><ref name="Mascherpa1995/15, 19 e 25">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;15, 19 e 25|Mascherpa1995}}.</ref>;
* terza serie: FS 835.031-254 e 255-286, in origine FS 8381-8447 e 83598-83786<ref name="Cornolò1998/476"/><ref name="Mascherpa1995/19 e 24">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;19 e 24|Mascherpa1995}}.</ref>;
* quarta serie: FS 835.287-370, in origine FS 83787-83816<ref name="Cornolò1998/476"/><ref name="Mascherpa1995/19 e 24"/>.
 
La distinzione segue quella proposta dal Mascherpa, mentre il Cornolò distingue la terza serie in due sottoserie considerando alcune varianti incidenti anche sull'aspetto esteriore. I numeri di costruzione sono quelli delle macchine. Per tutte le unità la fonte<ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/289-298"/> riporta anche il numero di costruzione della caldaia, che qui non si trascrive dato che, nel corso delle grandi riparazioni, molte macchine hanno subito sostituzioni di caldaie perché ormai non più riparabili o perché inadatte rispetto alle mutate esigenze dell'esercizio (cf anche<ref name="Mascherpa1995/23-24">{{Cita|Mascherpa|pp.&nbsp;23-24}}.</ref>).
 
I numeri di costruzione sono quelli delle macchine. Per tutte le unità la fonte<ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/289-298"/> riporta anche il numero della caldaia, che qui non si trascrive dato che, nel corso delle grandi riparazioni, molte macchine hanno subito sostituzioni di caldaie perché ormai non più riparabili o perché inadatte rispetto alle mutate esigenze dell'esercizio (cf anche<ref name="Mascherpa1995/23-24">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;23-24|Mascherpa1995}}.</ref>).
 
=== Caratteristiche ===
[[File:Rimessa ferroviaria pistoia 41.jpg|thumb|Insieme della locomotiva FS 835.088 nel [[Deposito locomotive di Pistoia|Deposito rotabili storici di Pistoia]] il 20 marzo [[2010]]. La macchina è priva dei fanali, di parte del biellismo e delle targhe di costruzione e di immatricolazione.]]
 
Le locomotive del gruppo 835 FS erano [[Macchina a vapore|macchine]] a [[vapore saturo]] con una [[Caldaia a tubi di fumo|caldaia]] dotata in origine di un fascio tubiero costituito da 164 tubi e con una superficie di riscaldamento di {{M|74,18||ul=m2}}, sostituito poi da uno di 168 tubi con superficie di 78,22&nbsp;m²<ref name="Mascherpa1995/19 e 24"/>.
 
Sviluppavano una forza di trazione massima (con scorte al minimo) di {{M|56|k|Nul=kN}}, elevata a 62&nbsp;kN per le macchine a cui, dal [[1927]], era stata aggiunta una zavorra di piombo applicata alle testate<ref name="Mascherpa1995/24"/><ref group=Nota>La massa insufficiente, che specialmente allo spunto generava slittamenti e rendeva difficile spostare le colonne, costituì un problema costante del gruppo. Riferisce il Pedrazzini che era pratica diffusa quella di aggiungere altra zavorra, in genere ceppi di freni usurati che venivano posti sui praticabili, e anche ricostituire spesso le scorte dell'acqua, oltre che per fronteggiare il loro rapido esaurirsi causato dal peculiare regime termodinamico, per aumentare la massa aderente. Ciò arricchì anche l'aneddotica professionale con confronti e goliardate. {{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|pp.&nbsp;56-57|Pedrazzini2011A}}.</ref>. Il carico per [[Sala montata|sala]] in origine era di {{M|15,1||ul=t}}<ref name="Mascherpa1995/24"/>.
 
Disponevano di una scorta di {{M|5||ul=m3}} d'acqua e di 1,5&nbsp;m³ di carbone, dal 1929 aumentati a 2,4&nbsp;m³ grazie all'ampliamento della carboniera<ref name="Mascherpa1995/24"/>.
 
Le caratteristiche generali di costruzione erano quelle tipiche del tempo: telaio di [[lamiera]] d'[[acciaio]] unita tramite [[Chiodatura|chiodature]] e [[Sospensione (meccanica)#Sospensioni a balestra|sospensioni a balestra]] con [[Bilanciere (meccanica)|bilancieri]] tra le prime due sale<ref name="Mascherpa1995/24"/>.
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==== Prestazioni ====
Le [[Prestazione delle locomotive|prestazioni]] assegnate dal Servizio Materiale e Trazione FS e pubblicate nelle ''Prefazioni generali all'orario di servizio'' (PGOS) erano le stesse per i gruppi [[Locomotiva FS 816|816]], [[Locomotiva FS 817|817]], [[Locomotiva FS 829|829]], [[Locomotiva FS 830|830]], 835 e [[Locomotiva FS 902|902]] (fonte:&nbsp;<ref name="tT95/32">{{Cita|Riccardi, ''835''1995|p.&nbsp;32|tT95}}.</ref>):
 
<div style="overflow:auto">
{| class="wikitable"
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|-
| colspan="32"| La tabella contiene i carichi massimi ammessi per le diverse categorie di velocità dei treni in funzione dei gradi di prestazione delle linee ferroviarie.<br />I valori sono espressi in tonnellate.
|}</div>
 
== Modifiche ==
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Tra le modifiche più importanti si citano le seguenti.
 
Dal [[1929]] le sponde della carboniera furono elevate di 550&nbsp;mm portando il volume utile da 1,5&nbsp;t a 2,4&nbsp;t, sia per aumentare l'autonomia della macchina, sia perché la situazione politica internazionale dell'epoca spinse ad approvvigionarsi di carbone proveniente dalla [[Slesia]], dotato di minor [[potere calorifico]]<ref name="Mascherpa1995/19-20 e 24">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;19-20 e 24|Mascherpa1995}}.</ref>.
 
Dal 1930 circa i fanali a petrolio furono sostituiti con fanali elettrici, alimentati da [[Pila (elettrotecnica)|batterie di accumulatori]] ubicate sotto la cabina<ref name="Mascherpa1995/19">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;19|Mascherpa1995}}.</ref>.
 
L'aumento del numero dei carri e delle carrozze dotati di freno pneumatico spinse le FS a equipaggiare anche le 835 col freno pneumatico Westinghouse, la cui pompa venne utilizzata anche per alimentare la [[Freno pneumatico#Freno continuo automatico ferroviario|condotta]] dei veicoli trainati<ref name="Mascherpa1995/20, 22, 24">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;20, 22, 24|Mascherpa1995}}.</ref>. Esso fu applicato a tutte le unità a partire dalla 83598, poi 835.098, consegnata nel [[1908]]:<ref name="Pedrazzini2013/36">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|p.&nbsp;36|Pedrazzini2013}}.</ref>. Tale modifica al principio degli [[Anni 1940|anni quaranta]] era stata già applicata a più della metà del gruppo<ref name="Mascherpa1995/22">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;22|Mascherpa1995}}.</ref>, ma secondo il Kalla-Bishop alcune macchine sarebbero arrivate alla demolizione senza essere state equipaggiate col freno pneumatico<ref name="KallaBishop1986/84">{{Cita|Kalla-Bishop, ''Italian''|p.&nbsp;84|KallaBishop1986}}.</ref>.
 
Poiché le frequenti frenature implicavano un rapido scarico del serbatoio, per accelerare la ricarica si provvide dapprima ad aggiungere un secondo compressore (riferisce il Mascherpa che tale modifica fu effettuata nel [[1952]] sulle 835.048, 069, 075, 253 e 345 in servizio a Milano Centrale<ref name="Mascherpa1995/22"/>) e quindi a sostituire i due compressori a semplice stadio con uno a due stadi di compressione (compressore "tandem-compound" Westinghouse), presumibilmente recuperati da altre locomotive demolite<ref name="Mascherpa1995/22"/>.
 
Tra le altre modifiche si cita l'applicazione di vedette con vetri alle aperture della cabina e l'adozione di corrimani antinfortunistici<ref name="Mascherpa1995/23">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;23|Mascherpa1995}}.</ref>.
 
=== Modifiche applicate ad alcune unità ===
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Verso il 1930 il Servizio Materiale e Trazione FS progettò di applicare alle 835 le caldaie utilizzate per il [[Locomotiva FS 805|gruppo 805]], destinato alla radiazione, forse prelevandole dalle unità demolende. Tale modifica fu sperimentata sull'835.058, ancora in servizio nel [[1945]], ma non ebbe seguito<ref name="Mascherpa1995/23-24"/>.
 
Le unità dalla 098 in poi furono dotate dall'origine dell'impianto di alimentazione del riscaldamento a vapore delle [[carrozza ferroviaria|carrozze viaggiatori]], necessario per garantire il servizio nelle stazioni di partenza in attesa della locomotiva titolare del treno. Esso fu eliminato a partire dagli [[anni 1950|anni cinquanta]] a causa dell'estensione del riscaldamento elettrico<ref name="Mascherpa1995/17 e 23">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;17 e 23|Mascherpa1995}}.</ref><ref group=Nota>Il riscaldamento a vapore fu adottato dalle aziende ferroviarie italiane dalla fine dell'Ottocento. Utilizzava una condotta alimentata dal vapore generato dalla locomotiva o da un apposito veicolo (denominato "carro riscaldatore"), che circolava in radiatori disposti nei compartimenti viaggiatori e nei corridoi. Scomparve a partire dagli [[Anni 1930|anni trenta]], sostituito dal riscaldamento elettrico (con energia fornita dalla locomotiva o da un veicolo motogeneratore). Cf Gian Guido Turchi, ''Caldo sui treni'', in ''[[I Treni|I treni]]'' 15 (1994), n. 146, pp. 17-25, con una nota di [[Erminio Mascherpa]], ''I non facili primi passi del REC'', ''ibidem'', p. 23.</ref>.
 
Dal 1935 a diverse unità (le prime furono le 835.006, 017, 055, 147 e 268) furono applicati dei depuratori dell'acqua di alimentazione della caldaia, che spostando l'equilibrio chimico facevano precipitare in forma solida le componenti incrostanti, che periodicamente venivano espulse. Tali dispositivi, entro il 1965 circa<ref group=Nota>La depurazione dell'acqua di alimentazione, che alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] interessava il 17% del fabbisogno idrico delle FS, fino all'introduzione della depurazione a bordo veniva effettuata in appositi impianti fissi presenti nei depositi e nelle rimesse. Angelo Nascimbene, Gianfranco Berto. ''Depositi Locomotive. Dal grande vapore all'alta velocità'', Albignasego, Duegi, 1997, p. 23.</ref>, furono sostituiti dall'immissione a mano nelle casse dell'acqua di sostanze disincrostanti<ref name="Mascherpa1995/24"/>.
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Tra il 1953 e il 1954 il tentativo fu ripetuto con le ligniti del [[Sulcis]], modificando le unità 835.015, 257, 260, 350, 358 e altre. Tali combustibili, oltre al basso potere calorifico, avevano la caratteristica di generare scorie con forte tenore di composti solforosi, corrosivi per il forno e per altre parti del generatore. Anche in questo caso gli svantaggi condussero a una rapida fine dell'esperimento<ref name="Mascherpa1995/24"/>.
 
Nel secondo dopoguerra, sull'esempio delle locomotive a vapore lasciate dall'USATC poi [[Locomotiva FS 736|gruppo 736 FS]], e anche per ovviare a difficoltà di approvvigionamento del carbone<ref group=Nota>Tra l'8 e il 12 dicembre [[1946]], a causa di un lungo sciopero dei minatori [[Stati Uniti d'America|statunitensi]] e della conseguente diminuzione della disponibilità di carbone da locomotiva, le FS dovettero sopprimere 10&nbsp;000 [[Unità di misura dell'esercizio dei trasporti|trenikm]]. Cf {{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''1945: ricostruire'', in Nascimbene, Riccardi1995|p.&nbsp;14|NascimbeneRiccardi1995}}.</ref>, le FS modificarono macchine di vari gruppi per alimentare la combustione con la nafta e il carbone: il secondo veniva usato per l'accensione e lo stazionamento in deposito, mentre la nafta veniva impiegata nel servizio normale. Le 835 così equipaggiate<ref group=Nota>Riferiscono concordemente il Mascherpa ({{citaCita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;24|Mascherpa1995}}) e il Riccardi ({{cita|Riccardi, ''Locomotive''2004|p.&nbsp;21|Riccardi2004}}) che le macchine equipaggiate col sistema a combustione mista furono le 835. 005, 031, 032, 037, 040, 055, 091, 120, 126, 140, 149, 177, 179, 180, 201, 203, 205, 215, 225, 230, 267, 272, 274, 281, 284, 312, 322, 370 "e forse altre".</ref>, riconoscibili per la presenza di due serbatoi cilindrici per la nafta montati fra il duomo e la cabina, furono almeno 28<ref name="Mascherpa1995/24-25">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|pp.&nbsp;24-25|Mascherpa1995}}.</ref><ref name="tT95/28-30">{{Cita|Riccardi, ''835''1995|pp.&nbsp;28-30|tT95}}.</ref>.
 
Nel 1957 il carro e il rodiggio di un'835 furono utilizzati per costruire la locomotiva Diesel FS DI.240.001, poi FS 234.3099, prototipo del gruppo [[Locomotiva FS 234|FS 234]]<ref name="tT95/30-31">{{Cita|Riccardi, ''835''1995|pp.&nbsp;30-31|tT95}}.</ref><ref name="NascimbeneVanni2002/40-41">{{Cita|Nascimbene, e Vanni, ''FS''|pp.&nbsp;40-41|NascimbeneVanni2002}}.</ref>.
 
Tra il 1959 e il 1964 il carro e il [[rodiggio]] di 90 unità del gruppo 835, insieme a quelli di 6 unità del gruppo 830, tutte ormai destinate alla demolizione, vennero utilizzati per costruire altre 33 locomotive del gruppo 234 (FS 234.2001-2018 e 3001-3018) e 57 unità dei gruppi [[Locomotive FS E.321 ed E.322|E.321]] (FS E.321.001-020 e 101-120) ed [[Locomotive FS E.321 ed E.322|E.322]] (FS E.322.101-120)<ref name="Mascherpa1995/23"/><ref name="tT95/30-31"/><ref group=Nota>Secondo un'altra fonte, {{cita|Angelo Nascimbene, Aldoe Riccardi, ''Nei depositi del grande vapore'', in Nascimbene, Riccardi1995|p.&nbsp;23|NascimbeneRiccardi1995}}, nel 1959 sarebbero state costruite 23 E.321/E.322 e nel 1960 altre 3 E.321/E.322.</ref>.
 
Infine, verso il 1975, l'835.222 ormai assegnata alle manovre interne al deposito di [[Mestre]] fu dotata dell'[[Gancio di trazione|aggancio automatico Scharfenberg]] per potere spostare le [[Automotrice|elettromotrici]]<ref name="Mascherpa1995/26">{{Cita|Mascherpa, ''Mille''|p.&nbsp;26|Mascherpa1995}}.</ref>.
 
== Esercizio ==
=== Servizi di manovra presso le Ferrovie dello Stato ===
[[File:Italy Rail 017 Genoa.jpg|thumb|Una locomotiva del gruppo 835 non identificata in manovra nella [[Stazione di Genova Brignole|stazione FS di Genova BrìgnoleBrignole]] il 25 luglio [[1960]]. La macchina traina un treno per il trasporto di materiali per lavori della sede ferroviaria (corpo stradale, [[Binario ferroviario|binario]] ed elementi connessi). In evidenza gli impianti di trazione elettrica a corrente alternata trifase.]] Come previsto dal progetto, le 835 trascorsero tutta la loro esistenza nel servizio di manovra<ref name="Mascherpa1995/23"/>. Per la loro ubiquità (al di là del servizio negli [[Scalo di smistamento|scali]] e nelle [[Stazione ferroviaria|stazioni]] che ricadevano nella giurisdizione territoriale dei [[Deposito locomotive|depositi locomotive]] a cui erano assegnate, la documentazione e le fonti riferiscono che non vi è stato impianto ferroviario o [[Raccordo (ferrovia)|raccordo industriale]], anche modesto per traffico, da cui non siano passate) esse contribuirono a costituire l'immagine del sistema ferroviario italiano del Novecento<ref name="Pedrazzini2011B/28">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|p.&nbsp;28|Pedrazzini2011B}}.</ref><ref name="Pedrazzini2013/9">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|p.&nbsp;9|Pedrazzini2013}}.</ref>.
 
L'introduzione degli [[Automotore|automotori endotermici]], avvenuta a partire dal 1930, avviò la sostituzione anche nel servizio di manovra della trazione a vapore con quella Diesel. Essa sarebbe stata completata nel dopoguerra grazie a macchine di nuova concezione<ref group=Nota>"Nel 1950, in occasione di un convegno, riferendosi al parco dei carrelli automotori [[Antonio Badoni Lecco|Badoni]] presenti nel parco FS, l'ingegner Manlio Diegoli delle stesse FS afferma che la disponibilità media è del 97%, con un'utilizzazione della potenza installata pari al 70% ed un utilizzo medio annuo di 1&nbsp;200 ore; per confronto, il costo di un'ora di manovra di una locomotiva a vapore gruppo 835 è 2,4 volte maggiore di quello di un carrello automotore di [[Automotore FS 210|Tipo V N]] [FS 5001-5005 e 5006-5024, poi FS 210]." Cf Beppe Tronconi, ''Badoni e le sue locomotive'', Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1999, pp. 42 e 118-119.</ref>, che permisero alle FS di auspicare (grazie al [[Storia delle ferrovie in Italia#La ricostruzione|Piano decennale]]) la scomparsa della trazione a vapore entro il [[1972]], mantenendo in servizio durante il periodo transitorio solamente le locomotive da treno dei gruppi [[Locomotiva FS 625|625]], [[Locomotiva FS 640|640]], [[Locomotiva FS 740|740]] e [[Locomotiva FS 940|940]], insieme alle [[Locomotiva FS 981|981]], a cui affidare gli ultimi servizi previsti in orario, i servizi di riserva dei treni soccorso e i treni cantiere per lavori alle linee<ref name="NascimbeneRiccardi2005/63-64">{{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''1905''2005|pp.&nbsp;63-64|NascimbeneRiccardi2005}}.</ref>.
 
Tuttavia, secondo la ''Situazione generale delle locomotive in servizio al 1º gennaio 1956'' redatta dal Servizio Materiale e Trazione delle FS, a quella data quasi tutte le unità del gruppo erano ancora in servizio, "e questo prova quanto fossero utili e funzionali"<ref name="Pedrazzini2011B/27">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|p.&nbsp;27|Pedrazzini2011B}}.</ref> alla vigilia della seconda e decisiva fase della dieselizzazione dei servizi di manovra, propugnata con lungimiranza da [[Paolino Camposano]] e collaboratori<ref group=Nota>Nel 1956 le locomotive-tender di rodiggio C (gruppi [[Locomotiva FS 822|822]], 830, 835, 851, [[Locomotive SFAI 1106-1115|899]], [[Locomotiva FS 980|980]] e [[Locomotiva FS 981|981]]) erano 559 e quelle di rodiggio D ([[Locomotiva FS 895|895]] e [[Locomotiva FS 896|896]]) erano 126. Escludendo le 980 e le 981, destinate alle due linee a dentiera a scartamento ordinario, erano tutte macchine da manovra. Cf {{Cita|Briano, ''Storia''1977b|p.&nbsp;181|Briano1977B}}.</ref><ref group="Nota">La sperimentazione di vere e proprie locomotive da manovra cominciò nel 1954 coi gruppi FS [[Automotore FS R.212|R.212]], [[Automotore FS 215|215]] e [[Locomotiva FS 218|218]], e continuò nei cinque anni successivi coi gruppi [[Locomotiva FS 225|225]], [[Locomotiva FS 234|234]] e [[Locomotiva FS 235|235]]. A questi fecero seguito i gruppi "unificati", tra cui i [[Locomotiva FS 216|216]] e [[Locomotiva FS 245|245]]. Cf {{Cita|Nascimbene, e Vanni, ''FS''|pp.&nbsp;30-31 e 39-41|NascimbeneVanni2002}}.</ref><ref>Paolino Camposano, ''Prospettive della dieselizzazione dei servizi a vapore di linea e di manovra della rete FS e previsioni sui relativi vantaggi tecnico-economici'', in ''Ingegneria ferroviaria'', 11 (1956), n. 7-8, pp. 597-607.</ref>.
 
Le difficoltà di bilancio con cui le FS furono costrette a convivere e l'espansione del traffico comportarono tuttavia un allungamento dei tempi previsti per il cambiamento di [[Trazione ferroviaria|sistema di trazione]]<ref group=Nota>Nella tecnica ferroviaria i diversi sistemi di trazione (esotermici con macchine a vapore alternative o a turbina, endotermici con motori a ciclo Diesel, ed elettrici, oltre ad altri proposti o sperimentati) sono convissuti per quasi tutto il Novecento, ciascuno in ben determinati ambiti di convenienza tecnica ed economica. Cf Guido Weiller, ''La fine della trazione a vapore'', in ''Enciclopedia italiana delle scienze'', vol. ''Meraviglie della tecnica'', Novara, [[Istituto Geografico De Agostini]], 1971, pp. 194-196 e Matteo Maternini, Giampietro Martarelli, ''Trasporti su rotaia'', in ''Nuovo Colombo. Manuale dell'ingegnere'', 83. ed., Milano, [[Hoepli (casa editrice)|Hoepli]], 1997, vol. 2., pp. G-36-G-92.</ref>. Riferisce [[Giuseppe Vicuna]] che alla data del 1º gennaio [[1968]] il parco locomotive a vapore delle FS comprendeva 1&nbsp;098 unità dei gruppi [[Locomotiva FS 471|471]], [[Locomotiva FS 480|480]], [[Locomotiva FS 623|623]], [[Locomotiva FS 625|625]], [[Locomotiva FS 640|640]], [[Locomotiva FS 685|685]], [[Locomotiva FS 735|735]], [[Locomotiva FS 736|736]], [[Locomotiva FS 740|740]], [[Locomotiva FS 741|741]], [[Locomotiva FS 741|741]], [[Locomotiva FS 743|743]], [[Locomotiva FS 744|744]], 835, [[Locomotiva FS 851|851]], [[Locomotiva FS 875|875]], [[Locomotiva FS 880|880]], [[Locomotiva FS 895|895]], [[Locomotiva FS 896|896]], [[Locomotiva FS 905|905]], [[Locomotiva FS 940|940]] e [[Locomotiva FS 981|981]]. Le 207 unità del gruppo 835 atte al servizio in quella data costituivano, con le residue 44 unità del gruppo 851, 30 unità del gruppo 895 e 27 unità del gruppo 896, la parte del parco utilizzata esclusivamente per le manovre. Alla stessa data le locomotive da manovra Diesel-elettriche e Diesel-idrauliche erano 372 e quelle elettriche (compresi i rimorchi motori E.322 ed [[Locomotive FS E.323 ed E.324|E.324]]) erano 80<ref name="Vicuna1968/23">{{Cita|Vicuna, ''Organizzazione''|pp.&nbsp;348, 350, 373 e 402|Vicuna1968}}.</ref>.
 
=== Altri servizi presso le Ferrovie dello Stato ===
[[File:Italy Rail 015 Ventimiglia.jpg|thumb|Una locomotiva del gruppo 835 non identificata in manovra nella [[Stazione di Ventimiglia|stazione FS di Ventimiglia]] il 25 luglio [[1960]]. La macchina traina un treno viaggiatori proveniente dalla [[Francia]]. In evidenza gli impianti di trazione elettrica a corrente alternata trifase (la stazione è il confine tra le reti ferroviarie dell'[[Italia]] e della Francia ed è elettrificata con entrambi i sistemi).]] Fin dagli [[Anni 1920|anni venti]] le FS utilizzarono le 835, in casi speciali, in servizi di linea come quelli tra le stazioni di [[Stazione di Villa San Giovanni|Villa San Giovanni]] e [[Stazione di Reggio di Calabria Centrale|Reggio Calabria]]<ref name="tT95/30">{{Cita|Riccardi, ''835''1995|p.&nbsp;30|tT95}}.</ref>.
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] il grande numero di locomotive danneggiate spinse le FS a impiegare le 835 in servizi viaggiatori sulle linee [[Ferrovia Vercelli-Casale-Valenza|Vercelli-Casale Monferrato]], [[Ferrovia Foggia-Lucera|Foggia-Lucera]] e, negli anni successivi, anche [[Ferrovia Torino-Fossano-Savona|Altare-San Giuseppe di Cairo]]<ref name="tT95/30"/>. Tra i treni viaggiatori regolarmente inseriti negli orari vanno citati i casi dell'inoltro alle stazioni marittime di [[Stazione di Brindisi Marittima|Brindisi]] e di [[Stazione di Napoli Marittima|Napoli]] dei treni rapidi R 52 e R 55 Roma-Brindisi e direttissimi 90 e 903 Roma-Napoli<ref name="tT95/30"/>. Infine si devono citare i treni merci (specialmente sulla [[Ferrovia Margherita di Savoia Ofantino-Margherita di Savoia|linea FS Margherita di Savoia Ofantino-Margherita di Savoia]]) e i treni materiali al servizio dei cantieri di rinnovo dell'[[Ferrovia|infrastruttura ferroviaria]]<ref name="tT95/30"/>.
 
Tra i treni viaggiatori regolarmente inseriti negli orari vanno citati i casi dell'inoltro alle stazioni marittime di [[Stazione di Brindisi Marittima|Brindisi]] e di [[Stazione di Napoli Marittima|Napoli]] dei treni rapidi R 52 e R 55 Roma-Brindisi e direttissimi 90 e 903 Roma-Napoli<ref name="tT95/30"/>.
 
Infine si devono citare i treni merci (specialmente sulla [[Ferrovia Margherita di Savoia Ofantino-Margherita di Savoia|linea FS Margherita di Savoia Ofantino-Margherita di Savoia]]) e i treni materiali al servizio dei cantieri di rinnovo dell'[[Ferrovia|infrastruttura ferroviaria]]<ref name="tT95/30"/>.
 
=== Servizi presso raccordi e altre aziende ferroviarie ===
==== Servizi presso raccordi ====
Specialmente a partire dagli anni venti alcune unità furono noleggiate o cedute a industrie private per il servizio sui loro raccordi e a società incaricate delle manovre all'interno dei porti marittimi<ref name="tT95/26">{{Cita|Riccardi, ''835''1995|p.&nbsp;26|tT95}}.</ref>.
 
Fin dal [[1926]] la ditta Emilio Astengo (EA), che effettuava i servizi di manovra nel [[porto di Savona]], noleggiò dapprima l'835.128 e poi la 127<ref name="tT95/26-28">{{Cita|Riccardi, ''835''1995|pp.&nbsp;26-28|}}.</ref>. Analogamente, a partire dallo stesso anno l'Impresa Lagorara (IL), che gestiva le manovre nel [[porto di Genova]], noleggiò l'835.126 e, tre anni dopo, le unità 121 e 123<ref name="tT95/28">{{Cita|Riccardi 1995|p.&nbsp;28}}.</ref>.
 
Analogamente,Altre aunità partirefurono dalimpegnate 1926dalla l'Impresa[[FIAT]], Lagoraradall'[[ILVA]] (IL), che gestivanel [[1941]] acquistò le manovre835.144 nele 170) e dalla [[portoMontecatini di Genova(azienda)|Montecatini]], noleggiò<ref l'835name="tT95/28"/>.126 e,In tretutta annila dopo,storia del gruppo le unità835 121noleggiate efurono almeno 123115<ref name="tT95/28"/><ref name="Pedrazzini2013/55">{{Cita|Riccardi,Pedrazzini ''835''2013|p.&nbsp;28|tT9555}}.</ref>.
 
Altre unità furono impegnate dalla [[FIAT]], dall'[[ILVA]] (che nel [[1941]] acquistò le 835.144 e 170) e dalla [[Montecatini (azienda)|Montecatini]]<ref name="tT95/28"/>.
 
In tutta la storia del gruppo le 835 noleggiate furono almeno 115<ref name="tT95/28"/><ref name="Pedrazzini2013/55">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''|p.&nbsp;55|Pedrazzini2013}}.</ref>.
 
==== Servizi presso altre aziende ferroviarie ====
[[File:Italy Rail 013 Civitavecchia.jpg|thumb|La locomotiva 835.258 in manovra nella [[Stazione di Civitavecchia Marittima|stazione FS di Civitavecchia Marittima]] il 10 settembre [[1959]].]]L'applicazione del freno pneumatico permise alle 835 di espletare anche servizi di linea, tanto merci quanto viaggiatori<ref name="FS1940/274">{{Cita|Ferrovie dello Stato, ''Nozioni''|p.&nbsp;274|FS1940}}.</ref>.
L'applicazione del freno pneumatico permise alle 835 di espletare anche servizi di linea, tanto merci quanto viaggiatori<ref name="FS1940/274">{{Cita|Ferrovie dello Stato, ''Nozioni''|p.&nbsp;274|FS1940}}.</ref>. Nel [[1943]] la [[Tranvia Novi Ligure-Ovada|Società Ferroviaria della Val d'Orba]] (FVO) acquisì la 835.061<ref name="Cornolò1998/479">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|p.&nbsp;479|Cornolò1998}}.</ref><ref>Alessandro Sasso, Claudio Serra, ''La Ferrovia della Valle d'Orba'' in ''Mondo Ferroviario'', 15 (2000), n. 166, p. 24.</ref><ref name="Pedrazzini2011A/57">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|p.&nbsp;57|Pedrazzini2011A}}.</ref>.
 
Nel [[1943]] la [[Tranvia Novi Ligure-Ovada|Società Ferroviaria della Val d'Orba]] (FVO) acquisì la 835.061<ref name="Cornolò1998/479">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|p.&nbsp;479|Cornolò1998}}.</ref><ref>Alessandro Sasso, Claudio Serra, ''La Ferrovia della Valle d'Orba'' in ''Mondo Ferroviario'', 15 (2000), n. 166, p. 24.</ref><ref name="Pedrazzini2011A/57">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''|p.&nbsp;57|Pedrazzini2011A}}.</ref>.
 
Più complesso fu il caso del noleggio alle [[Ferrovie Nord Milano]], che fra il 1969 e il 1971 utilizzarono due macchine per il servizio di manovra negli scali di piazzale Cadorna e di Bovisa e anche per il traino di treni carichi di legname sulla [[Ferrovia della Valmorea|linea della Valmorea]] (fra le stazioni di [[Castellanza]] e [[Cairate]]-[[Lonate Ceppino]], raccordata a [[Cartiera Vita Mayer|un'importante cartiera]])<ref name="tT95/30"/><ref name="Cornolò1998/479"/><ref name="Pedrazzini2011A/57"/>.
 
Otto macchine furono noleggiate dalla [[SNFT|Società Nazionale Ferrovie e Tranvie]] (SNFT) tra il [[1961]] e il [[1963]]. Esse venivano impiegate per il traino di treni merci fra [[Brescia]] e [[Breno (Italia)|Breno]] e fra Brescia e [[Rovato]], a servizio dell'[[industria siderurgica]] locale<ref name="tT95/30"/><ref name="Cornolò1998/479"/><ref name="Pedrazzini2011A/57"/>. Sulla linea Brescia-Iseo della SNFT furono impiegate anche per il traino di treni viaggiatori<ref name="Pedrazzini2011A/57"/>.
 
Sulla linea Brescia-Iseo della SNFT furono impiegate anche per il traino di treni viaggiatori<ref name="Pedrazzini2011A/57"/>.
 
== Requisizioni durante la seconda guerra mondiale ==
[[File:Locomotiva FS 835 269 B.jpg|thumb|La locomotiva 835.269 in manovra nella [[stazione di Mestre]] (Venezia) nel luglio 1965. A sinistra della macchina si scorge una [[Colonna idraulica|colonna per il rifornimento d'acqua delle locomotive a vapore]]. Tra il marciapiedi e le ruote della locomotiva si nota, verniciato in bianco con righe nere, un [[Marmotta (ferrovia)|segnale basso di comando delle operazioni di manovra (c.d. "''marmotta''")]].]] Il passaggio del fronte sul territorio italiano e la [[Logistica militare|rilevanza strategica dei trasporti ferroviari]] ebbero conseguenze marcate anche sul parco trazione e sul gruppo 835<ref group=Nota>Furono danneggiate o distrutte 1&nbsp;216 locomotive a vapore, equivalenti al 29,4 % del parco. Cf [[Giovanni Di Raimondo]], ''Ferrovia'', in ''[[Enciclopedia Treccani|Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti]]'', Appendice II. 1938-1948, vol. A-H, Roma, [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana|Istituto della Enciclopedia Italiana]], 1949, pp. 924-929.</ref><ref name="Briano1977A/211-225">{{Cita|Briano, ''Storia''1977a|pp.&nbsp;211-225|Briano1977A}}.</ref><ref name="Briano1977B/169-170">{{Cita|Briano, ''Storia''1977b|pp.&nbsp;169-170|Briano1977B}}.</ref>. Inoltre si deve tenere presente che, fino alla stipula del [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di pace del 1947]] e alla definizione dei rapporti postbellici, la rete FS si estendeva oltre i [[Confine|confini di Stato]] [[Confini dell'Italia|attuali]]<ref name="Briano1977A/212-213">{{Cita|Briano, ''Storia''1977a|pp.&nbsp;212-213|Briano1977A}}.</ref>.
 
Le fonti inventariali e storiografiche, per la caoticità della situazione contingente, forniscono dati discordanti quanto al numero di unità deportate o rimaste oltre confine e solo in parte restituite alle FS nel dopoguerra<ref name="Pedrazzini2011A/58-61"/><ref name="Pedrazzini2011B/22-27, 29-32">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|pp.&nbsp;22-27, 29-32|Pedrazzini2011B}}.</ref>.
 
Dopo l'8 settembre 1943 e lo smembramento delle FS che vennero suddivise fra la direzione generale di [[Salerno]], sotto il controllo degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], e la direzione generale di Verona, sotto il controllo dei [[Germania nazista|tedeschi]], questi ultimi, dopo essersi serviti del sistema ferroviario per la continuazione della guerra iniziarono anche a depredarlo trasferendo in [[Germania]] e sulle reti delle nazioni occupate dall'[[Potenze dell'Asse|Asse]] i veicoli che ritenevano utili per i loro scopi<ref name="Briano1977A/214">{{Cita|Briano, ''Storia''1977a|p.&nbsp;214|Briano1977A}}.</ref><ref>Gianfranco Berto, ''65 anni dopo. La memoria della guerra'', in ''Tutto treno'', 21 (2009), n. 230, p. 17.</ref><ref>Angelo Nascimbene, ''Prima del '44. I giorni difficili'', in ''Tutto treno'', 21 (2009), n. 230, pp. 22-35.</ref><ref>Angelo Nascimbene, ''La lunga notte del Quarantaquattro'', in ''Tutto treno'', 21 (2009), n. 230, pp. 36-65.</ref>.
 
Tra il 1944 e il 1945 circa trenta macchine furono trasferite in Germania<ref name="Pedrazzini2011A/58-61"/><ref name="Pedrazzini2011B/22, 29-32">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|pp.&nbsp;22, 29-32|Pedrazzini2011B}}.</ref>. Tra il 1945 e il 1948 le undici unità rimaste nella [[Germania Occidentale]] vennero restituite all'Italia<ref name="Pedrazzini2011B/22, 25">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|pp.&nbsp;22, 25|Pedrazzini2011B}}.</ref><ref name="Pedrazzini2013/51-54">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|pp.&nbsp;51-54|Pedrazzini2013}}.</ref>.
 
Invece quelle rimaste nella [[Zone di occupazione della Germania#Zona sovietica|Zona di occupazione sovietica]], poi diventata la [[GermaniaRepubblica Democratica OrientaleTedesca]], ebbero destini diversificati: sei passarono alle [[Österreichische Bundesbahnen|ŐStBÖStB]], poi alle [[Österreichische Bundesbahnen|ŐBBÖBB]] e infine furono restituite all'Italia; otto (o nove) rimasero nella Germania Orientale, e nel 1958 furono depennate dall'inventario del parco locomotive FS; due (o tre) finirono nell'URSS; e sei passarono, senza altre intermediazioni, nella Germania Orientale<ref name="Pedrazzini2011B/22, 29-32"/><ref name="Pedrazzini2013/51-54"/>.
 
Otto unità rimaste nella zona di occupazione sovietica della Germania vennero cedute dall'amministrazione militare alla [[Deutsche Reichsbahn]] e inserite nel parco di quell'azienda. Alcune (due o tre) vennero poi vendute a industrie dotate di raccordi<ref name="Pedrazzini2013/51-54"/><ref name="Pedrazzini2011B/26-27">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|pp.&nbsp;26-27|Pedrazzini2011B}}.</ref>.
 
Tre (o quattro) unità (non la 835.040) furono catturate dalle truppe jugoslave tra il 1944 e il 1945, non vennero restituite alle FS dopo la fine della guerra e vennero inventariate nel parco trazione jugoslavo ([[Jugoslovenske Železnice|JZ]])<ref name="Pedrazzini2013/51-54"/><ref name="Pedrazzini2011B/22">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|p.&nbsp;22|Pedrazzini2011B}}.</ref>.
 
Infine, dopo gli sbarchi in Sicilia e nel continente settanta unità vennero requisite dagli Alleati e rimesse in servizio dal [[Military Railway Service (Stati Uniti d'America)|Military Railway Service]] (MRS) che le inserì nel proprio gruppo B4 con numerazione non consecutiva da 58 a 169<ref group=Nota>Scrive il Tourret che: "The Americans devised a numbering scheme based on the stock at the beginning of 1943 or perhaps earlier, which was partially carried out although never very popular. It was in use for a year, from November 1943 to November 1944, for locomotives on the mainland but not for engines in Sicily or Sardinia. Several Sicilian locomotives were transferred to the mainland and were renumbered, however." Cf {{Cita|Tourret, ''Allied''|p.&nbsp;292|Tourret1995}}.</ref>. Tali macchine furono usate "quasi esclusivamente" nelle aree di [[Livorno]] e di [[Napoli]] a servizio delle locali basi militari alleate<ref name="Pedrazzini2011B/22"/>. Terminata la guerra furono restituite tutte alle FS<ref name="Pedrazzini2011A/58-61"/><ref name="Pedrazzini2011B/22, 29-32"/><ref name="Pedrazzini2013/51-54"/><ref name="Tourret1995/22">{{Cita|Tourret, ''Allied''|pp.&nbsp;293-299|Tourret1995}}.</ref>.
 
== Depositi e consistenza ==
[[File:835.323 nel DL Livorno.jpg|thumb|La 835.323 in manovra nel [[Deposito locomotive di Livorno Centrale|deposito di Livorno]], il 14 agosto 1980. Sullo sfondo il [[Torre dell'acqua|serbatoio pensile dell'acqua per il rifornimento delle caldaie delle locomotive]]. L'unità venne poi destinata alla conservazione quale monumento.]]
=== Depositi delle Ferrovie dello Stato ===
Assegnazioni nel 1906 (fonti:<ref name="Pedrazzini2013/35"/><ref name="tT95/26"/><ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/288">{{Cita|Riccardi, Sartori, Grillo, ''Locomotive''|p.&nbsp;288|RiccardiSartoriGrillo2013}}.</ref>):
 
=== Depositi delle Ferrovie dello Stato ===
;Assegnazioni nel 1906 (fonti:<ref name="Pedrazzini2013/35"/><ref name="tT95/26"/><ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/288">{{Cita|Riccardi, Sartori,et Grillo, ''Locomotive''al.|p.&nbsp;288|RiccardiSartoriGrillo2013}}.</ref>):
[[Stazione di Alessandria|Alessandria]] (4 unità), [[Stazione di Genova Pontedecimo|Genova Pontedecimo]] (2), [[Stazione di Genova Rivarolo|Genova Rivarolo]] (7), [[Stazione di La Spezia Migliarina|La Spezia]] (2), [[Deposito locomotive di Milano Centrale (Greco)|Milano Centrale]] (2), [[Stazione di Milano Smistamento|Milano Smistamento]] (2), [[Stazione di Novi Ligure|Novi San Bovo]] (1).
 
;Assegnazioni nel [[1916]] (fonte:<ref name="tT95/32"/>):
Alessandria (13), [[Stazione di Arona|Arona]] (2), [[Stazione di Bari Centrale|Bari]] (4), [[Stazione di Barletta|Barletta]] (2), [[Stazione di Bologna Centrale|Bologna Centrale]] (17), [[Stazione di Brescia|Brescia]] (5), [[Stazione di Brindisi|Brindisi]] (2), [[Deposito locomotive di Catania|Catania]] (6), [[Stazione di Catanzaro|Catanzaro]] (1), [[Stazione di Civitavecchia|Civitavecchia]] (3), [[Stazione di Cosenza|Cosenza]] (1), [[Stazione di Firenze Campo di Marte|Firenze Campo di Marte]] (6), [[Stazione di Firenze Santa Maria Novella|Firenze Santa Maria Novella]] (12), [[Stazione di Foggia|Foggia]] (9), [[Stazione di Genova Brignole|Genova Brignole]] (10), Genova Rivarolo (10), La Spezia (11), [[Stazione di Lecco|Lecco]] (3), [[StazioneDeposito locomotive di Livorno Centrale|Livorno]] (9), [[stazione di Messina Centrale|Messina]] (7), [[Stazione di Mestre|Mestre]] (8), Milano Centrale (19), Milano Smistamento (24), [[Stazione di Napoli Centrale|Napoli Centrale]] (22), Novi San Bovo (8), [[Stazione di Palermo Centrale|Palermo]] (4), [[Stazione di Parma|Parma]] (14), [[Stazione di Pisa Centrale|Pisa]] (7), [[Stazione di Reggio Calabria Centrale|Reggio di Calabria]] (5), [[Stazione di Roma Termini|Roma San Lorenzo]] (16), [[Stazione di Savona Letimbro|Savona]] (8), [[Deposito locomotive di Taranto|Taranto]] (8), [[Stazione di Treviso Centrale|Treviso]] (3), [[Stazione di Udine|Udine]] (6), [[Stazione di Venezia Santa Lucia|Venezia]] (6), [[Stazione di Verona Porta Vescovo|Verona]] (12), [[Stazione di Vicenza|Vicenza]] (2), [[Stazione di Voghera|Voghera]] (6).
 
Alessandria (13), [[Stazione di Arona|Arona]] (2), [[Stazione di Bari Centrale|Bari]] (4), [[Stazione di Barletta|Barletta]] (2), [[Stazione di Bologna Centrale|Bologna Centrale]] (17), [[Stazione di Brescia|Brescia]] (5), [[Stazione di Brindisi|Brindisi]] (2), [[Deposito locomotive di Catania|Catania]] (6), [[Stazione di Catanzaro|Catanzaro]] (1), [[Stazione di Civitavecchia|Civitavecchia]] (3), [[Stazione di Cosenza|Cosenza]] (1), [[Stazione di Firenze Campo di Marte|Firenze Campo di Marte]] (6), [[Stazione di Firenze Santa Maria Novella|Firenze Santa Maria Novella]] (12), [[Stazione di Foggia|Foggia]] (9), [[Stazione di Genova Brignole|Genova Brignole]] (10), Genova Rivarolo (10), La Spezia (11), [[Stazione di Lecco|Lecco]] (3), [[Stazione di Livorno|Livorno]] (9), [[stazione di Messina Centrale|Messina]] (7), [[Stazione di Mestre|Mestre]] (8), Milano Centrale (19), Milano Smistamento (24), [[Stazione di Napoli Centrale|Napoli Centrale]] (22), Novi San Bovo (8), [[Stazione di Palermo Centrale|Palermo]] (4), [[Stazione di Parma|Parma]] (14), [[Stazione di Pisa Centrale|Pisa]] (7), [[Stazione di Reggio Calabria Centrale|Reggio di Calabria]] (5), [[Stazione di Roma Termini|Roma San Lorenzo]] (16), [[Stazione di Savona Letimbro|Savona]] (8), [[Deposito locomotive di Taranto|Taranto]] (8), [[Stazione di Treviso Centrale|Treviso]] (3), [[Stazione di Udine|Udine]] (6), [[Stazione di Venezia Santa Lucia|Venezia]] (6), [[Stazione di Verona Porta Vescovo|Verona]] (12), [[Stazione di Vicenza|Vicenza]] (2), [[Stazione di Voghera|Voghera]] (6).
 
Nelle officine: [[Officina Grandi Riparazioni di Torino]] (1), officina del deposito di Taranto (1), [[Stazione di Messina Centrale|officina del deposito di Messina]] (2), [[Stazione di Siena|officina del deposito di Siena]] (1).
 
;Assegnazioni nel [[1922]] (fonti:<ref name="tT95/32"/><ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/288"/><ref name="NascimbeneRiccardi2005/40-41">{{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''1905''2005|pp.&nbsp;40-41|NascimbeneRiccardi2005}}.</ref>):
Alessandria (15), Bologna (26), Brescia (4), Catanzaro (2), Catania (16), [[Stazione di Cervignano|Cervignano]] (1), Civitavecchia (8), Cosenza (2), Firenze Campo di Marte (6), Firenze Santa Maria Novella (11), Genova Brignole (6), Genova Rivarolo (16), [[Stazione di Grosseto|Grosseto]] (2), La Spezia (11), Lecco (6), Livorno (11), Messina (9), Mestre (8), [[Stazione di Milano Centrale (1864)|Milano Centrale (Vecchia)]] (14), [[Stazione di Milano Porta Sempione|Milano Sempione]] (24), Milano Lambrate (poi Smistamento) (8), Napoli (28), Novi San Bovo (10), [[Stazione di Paola|Paola]] (4), Parma (17), Pisa (12), Reggio di Calabria (15), Roma San Lorenzo (18), [[Stazione di Roma Trastevere|Roma Trastevere]] (12), Savona (4), Siena (1), [[Stazione di Sulmona|Sulmona]] (2), [[Stazione di Ventimiglia|Ventimiglia]] (3), Verona (16), [[Stazione di Voghera|Voghera]] (4).
 
Alessandria (15), Bologna (26), Brescia (4), Catanzaro (2), Catania (16), [[Stazione di Cervignano|Cervignano]] (1), Civitavecchia (8), Cosenza (2), Firenze Campo di Marte (6), Firenze Santa Maria Novella (11), Genova Brignole (6), Genova Rivarolo (16), [[Stazione di Grosseto|Grosseto]] (2), La Spezia (11), Lecco (6), Livorno (11), Messina (9), Mestre (8), [[Stazione di Milano Centrale (1864)|Milano Centrale (Vecchia)]] (14), [[Stazione di Milano Porta Sempione|Milano Sempione]] (24), Milano Lambrate (poi Smistamento) (8), Napoli (28), Novi San Bovo (10), [[Stazione di Paola|Paola]] (4), Parma (17), Pisa (12), Reggio di Calabria (15), Roma San Lorenzo (18), [[Stazione di Roma Trastevere|Roma Trastevere]] (12), Savona (4), Siena (1), [[Stazione di Sulmona|Sulmona]] (2), [[Stazione di Ventimiglia|Ventimiglia]] (3), Verona (16), [[Stazione di Voghera|Voghera]] (4).
 
Nelle officine: Officina Grandi Riparazioni di Torino (5), Officina Grandi Riparazioni di Verona (3), Officina Grandi Riparazioni di Firenze (2), officina del deposito di Siena (1), [[Officina Grandi Riparazioni di Rimini]] (2), [[Officine di Pietrarsa|Officina Grandi Riparazioni di Pietrarsa]] (3), [[Officina Meccanica della Stanga]] (4). In attesa dell'ingresso in officina (4).
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All'estero: [[Stazione di Fiume|Deposito locomotive di Fiume]] (1).
 
[[File:Rimessa ferroviaria pistoia 33.jpg|thumb|Vista frontale della locomotiva FS 835.088 nel [[Deposito locomotive di Pistoia|Deposito rotabili storici di Pistoia]] il 20 marzo 2010. Camera a fumo col camino, valvola di rientrata dell'aria, duomo, motore, casse dell'acqua, pompa del freno Westinghouse e sabbiera coi tubi di adduzione agli eiettori. Sullo sfondo la cabina di guida con le vedette per il personale. I mancorrenti sono del tipo antinfortunistico.]];Assegnazioni nel [[1943]] (fonte:<ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/288"/><ref name="Pedrazzini2013/56">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|p.&nbsp;56|Pedrazzini2013}}.</ref>):
 
Alessandria (5), Bologna (26), Cancello (18), Civitavecchia (3), [[Stazione di Cremona|Cremona]] (20), Firenze (16), Fiume (2), Genova Brignole (6), Genova Rivarolo (5), La Spezia (8), Livorno (17), Mestre (1), Milano Centrale (20), Milano Smistamento (35), Napoli (18), Napoli Campi Flegrei (6), Novara (7), Novi San Bovo (2), Padova (3), Pavia (2), Pisa (10), Roma San Lorenzo (34), Roma Smistamento (7), Salerno (10), Savona (2), Taranto (20), Torino (13), Trento (2), [[Stazione di Trieste Campo Marzio|Trieste Campo Marzio]] (6), [[Stazione di Trieste Centrale|Trieste Centrale]] (12), Venezia (3), Verona (11), Voghera (4).
 
In officina: Officina Meccanica della Stanga (5).
 
;Assegnazioni nel [[1951]] (fonte:<ref name="NascimbeneRiccardi1995/97">{{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''FS''1995|p.&nbsp;97|NascimbeneRiccardi1995}}.</ref><ref name="Pedrazzini2013/56-57">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|pp.&nbsp;56-57|Pedrazzini2013}}.</ref><ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/288-289">{{Cita|Riccardi, Sartori,et Grillo, ''Locomotive''al.|pp.&nbsp;288-289|RiccardiSartoriGrillo2013}}.</ref>):
 
Alessandria (9), [[stazione di Benevento|Benevento]] (2), Bologna Centrale (15), [[stazione di Bologna San Donato|Bologna San Donato]] (11), [[Stazione di Bolzano|Bolzano]] (2), Brescia (4), Cervignano (1), Civitavecchia (5), Cremona (4), Firenze (16), Foggia (1), [[Ferrovia della Val Pusteria|Fortezza]] (2), Genova Brignole (8), Genova Rivarolo (10), Grosseto (1), La Spezia (6), Lecco (6), Livorno (15), Milano Centrale (Greco) (23), Milano Smistamento (18), Napoli (24), Novi San Bovo (3), Pisa (8), Rimini (2), Roma Smistamento (4), Roma Trastevere (23), [[Stazione di Salerno|Salerno]] (6), Savona (7), Siena (1), Sulmona (3), Taranto (11), Torino (10), Trento (3), Trieste Campo Marzio (9), Trieste Centrale (5), [[Stazione di Velletri|Velletri]] (1), Venezia (4), Verona (19), Vicenza (4), Voghera (3).
 
[[File:Rimessa ferroviaria pistoia 33.jpg|thumb|Vista frontale della locomotiva FS 835.088 nel [[Deposito locomotive di Pistoia|deposito rotabili storici di Pistoia]] il 20 marzo 2010. Camera a fumo col camino, valvola di rientrata dell'aria, duomo, motore, casse dell'acqua, pompa del freno Westinghouse e sabbiera coi tubi di adduzione agli eiettori. Sullo sfondo la cabina di guida con le vedette per il personale. I mancorrenti sono del tipo antinfortunistico]]
Assegnazioni nel [[1959]] (fonte:<ref name="NascimbeneRiccardi1995/98">{{Cita|Nascimbene, Riccardi, ''FS''|p.&nbsp;98|NascimbeneRiccardi1995}}.</ref>):
 
;Assegnazioni nel [[1959]] (fonte:<ref name="NascimbeneRiccardi1995/98">{{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''FS''1995|p.&nbsp;98|NascimbeneRiccardi1995}}.</ref>):
Alessandria (8), Bari (14), Benevento (1), Bologna Centrale (31), [[Stazione di Cagliari|Cagliari]](4), Civitavecchia (5), Cremona (6), Firenze (21), Foggia (9), Genova Brignole (3), Genova Rivarolo (11), La Spezia (8), Lecco (8), Livorno (8), Mestre (2), Milano Centrale (Greco) (7), Milano Smistamento (26), [[Stazione di Novara|Novara]] (5), Napoli (23), Novi San Bovo (6), Pisa (4), Roma Trastevere (20), Salerno (2), [[Stazione di Sassari|Sassari]] (1), Savona (10), Taranto (5), Torino (15), Trieste Centrale (10), Udine (4), Venezia (6), Verona (9).
 
;Assegnazioni nel [[1971]] (fonte:<ref name="NascimbeneRiccardi1993/55">{{Cita|Riccardi, ''Vapore''1993|p.&nbsp;55|NascimbeneRiccardi1993}}.</ref><ref name="Pedrazzini2013/58">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|p.&nbsp;58|Pedrazzini2013}}.</ref><ref name="RiccardiSartoriGrillo2013/289">{{Cita|Riccardi, Sartori,et Grillo, ''Locomotive''al.|p.&nbsp;289|RiccardiSartoriGrillo2013}}.</ref>):
Alessandria (4), [[Stazione di Ancona|Ancona]] (4) di cui 1 accantonata, Bari (3), Bologna Centrale (8) di cui 2 accantonate, Cagliari (1), Catanzaro (2), Cremona (3), [[Stazione di Fabriano|Fabriano]] (4), Firenze (6) di cui 2 accantonate, Foggia (3), Genova Rivarolo (1), La Spezia (4), Lecco (6) di cui 3 accantonate, Livorno (5) di cui 2 accantonate, Mestre (2) di cui 1 accantonata, Milano Smistamento (11) di cui 4 accantonate, Napoli (12) di cui 2 accantonate, [[Stazione di Novara|Novara]] (2) di cui 1 accantonata, Novi San Bovo (5), [[Stazione di Padova|Padova]] (2) di cui 2 accantonate, Pisa (2), Reggio di Calabria (1), Roma Trastevere (2), Salerno (1), Savona (2), Sulmona (2), Taranto (1), Torino (2), Trieste Centrale (4) di cui 1 accantonata, Venezia (1), Verona (3).
 
Alessandria (4), [[Stazione di Ancona|Ancona]] (4) di cui 1 accantonata, Bari (3), Bologna Centrale (8) di cui 2 accantonate, Cagliari (1), Catanzaro (2), Cremona (3), [[Stazione di Fabriano|Fabriano]] (4), Firenze (6) di cui 2 accantonate, Foggia (3), Genova Rivarolo (1), La Spezia (4), Lecco (6) di cui 3 accantonate, Livorno (5) di cui 2 accantonate, Mestre (2) di cui 1 accantonata, Milano Smistamento (11) di cui 4 accantonate, Napoli (12) di cui 2 accantonate, [[Stazione di Novara|Novara]] (2) di cui 1 accantonata, Novi San Bovo (5), [[Stazione di Padova|Padova]] (2) di cui 2 accantonate, Pisa (2), Reggio di Calabria (1), Roma Trastevere (2), Salerno (1), Savona (2), Sulmona (2), Taranto (1), Torino (2), Trieste Centrale (4) di cui 1 accantonata, Venezia (1), Verona (3).
 
Alla stessa data (31 dicembre 1971) 14 unità in carico a Genova Rivarolo erano noleggiate alla ditta Bucalossi di Genova<ref name="NascimbeneRiccardi1993/55"/>.
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La consistenza del gruppo nel 1951 era di 326 unità, scese a 222 nel 1964<ref name="tT95/30"/><ref name="Pedrazzini2013/58"/>.
 
Al 31 dicembre [[1970]] il gruppo comprendeva 152 unità, di cui 65 atte al servizio (12 di esse erano noleggiate a ditte e aziende esterne)<ref name="Mascherpa1995/23"/><ref group=Nota>Al 31 dicembre 1970 il parco trazione delle FS annoverava 947 locomotive a vapore a scartamento normale, di cui 672 a disposizione dell'esercizio e 157 in turno regolare, e 25 locomotive a vapore a scartamento ridotto di cui solo 8 a disposizione dell'esercizio. {{Cita|Nascimbene, e Riccardi, ''1905''2005|pp.&nbsp;63-64|NascimbeneRiccardi2005}}.</ref>.
 
Alla data del 1º gennaio [[1972]] risultavano in servizio 165 unità, tra cui le 835.001, 040 e 222<ref name="Pedrazzini2011B/28"/>
 
Riferisce Gian Guido Turchi che alla data del 1º gennaio [[1980]] esistevano ancora 35 locomotive in ordine di marcia (sul totale di 251 macchine di vari gruppi che costituiva il residuo parco delle locomotive a vapore delle FS ancora efficienti e disponibili per l'esercizio)<ref name="Turchi1980A/25">{{Cita|Turchi, ''Vapore''|p.&nbsp;25|Turchi1980A}}.</ref>. Il dato è in contrasto con quello fornito da Claudio Pedrazzini, che citando le assegnazioni scrive che nel 1979 le unità "ancora esistenti" sarebbero state solo 26<ref name="Pedrazzini2013/59">{{Cita|Pedrazzini, ''Le locomotive-tender''2013|p.&nbsp;59|Pedrazzini2013}}.</ref>.
 
Secondo Fabio Cherubini nel [[1983]] esistevano ancora 16 locomotive: le 835.009, 015, 034, 040, 062, 073, 166, 178, 203, 231, 323<ref name="Pedrazzini2011B/28"/>.
 
L'835.166 di Fabriano, costruita dall'OM nel 1910, numero di fabbricazione 302, fu l'ultima locomotiva del gruppo a rimanere attiva, sino al 6 gennaio 1984. È conservata al coperto presso l'ex squadra di rialzo di [[Falconara Marittima]]<ref name="Pedrazzini2011B/29"/><ref name="Mascherpa1995/23"/><ref name="Marini2013/5">{{Cita|Marini, ''Locomotive''|p.&nbsp;5|Marini2013}}.</ref>.
 
Nel 1992 erano ancora inventariate nel parco FS, accantonate, le 835.062, 078, 106, 166, 244 e 254<ref>Franco Castiglioni, ''Vapore 1992. Le locomotive conservate in Italia. Musei, monumenti e vapore attivo'', Torino, Gulliver, 1992, p. 43.</ref>.
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== Conservazione ==
=== Unità conservate in musei ===
Nel 2012 risultano conservate in musei le seguenti unità (nel 1998 alcune avevano un'altra sede di conservazione:<ref name="Cornolò1998/582-583">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|pp.&nbsp;582-583|Cornolò1998}}.</ref>):
 
835.001 ([[Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa]])<ref name="Pedrazzini2011A/58">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|p.&nbsp;58|Pedrazzini2011A}}.</ref><ref name="Marini2013/4">{{Cita|Marini, ''Locomotive''|p.&nbsp;4|Marini2013}}.</ref><ref group=Nota>La locomotiva fu restaurata dall'[[Stazione di Bologna Centrale|officina del deposito locomotive di Bologna Centrale]]. Ufficio Relazioni Aziendali FS, ''Museo nazionale Ferroviario di Napoli Pietrarsa. Riuso musealistico delle antiche officine borboniche'', Roma, Ferrovie dello Stato, 1982, p. 76.</ref>, 053 ([[Museo Nazionale dei Trasporti]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/5"/>, 062 ([[Museo della civiltà del lavoro]], [[Venturina]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/59">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''|p.&nbsp;59|Pedrazzini2011A}}.</ref>, 156 ([[Bussoleno]])<ref name="Marini2013/5"/>, 159 ([[Altavilla Monferrato|Museo dei Tramways]], [[Altavilla Monferrato]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/60">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|p.&nbsp;60|Pedrazzini2011A}}.</ref>, 161 (Milano)<ref name="Marini2013/5"/>, 186 ([[Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci|Museo nazionale della scienza e della tecnologia "Leonardo da Vinci"]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/61">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|p.&nbsp;61|Pedrazzini2011A}}.</ref>, 213 ([[Museo Nazionale dei Trasporti]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/61"/>, 222 ([[Museo dei trasporti Ogliari|Museo Europeo dei Trasporti]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/61"/>, 226 (Milano)<ref name="Marini2013/5"/>, 231 ([[Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011b|p.&nbsp;30|Pedrazzini2011B}}.</ref>, 240 ([[Museo ferroviario piemontese]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 244 ([[Stazione di Lecce|Museo Ferroviario della Puglia]]).<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/><ref>Fabio Vergari, ''Museo ferroviario in Puglia'', in ''I treni'', 25 (2003), n. 251, p. 14.</ref>, 327 (taranto)<ref name="Marini2013/5"/>.
 
=== Unità in attesa di restauro o di demolizione ===
Nel 2011 le seguenti unità sono in attesa del restauro (statico o funzionale), al fine della conservazione in musei o in parchi di materiale per treni storici, o della demolizione:
 
068 ([[Falconara Marittima]])<ref name="Pedrazzini2011A/59"/>, in attesa di restauro; 088 ([[Deposito locomotive di Pistoia|Deposito rotabili storici]] di [[Stazione di Pistoia|Pistoia]])<ref name="Pedrazzini2011A/59"/>, in attesa di rimessa in efficienza; 127 ([[Arquata Scrivia]])<ref name="Pedrazzini2011A/60"/>, presso una ditta di demolizioni; 156 ([[Bussoleno]]), in attesa della demolizione<ref name="Pedrazzini2011A/60"/>; 226 ([[Deposito locomotive di Milano Smistamento]]), in attesa di rimessa in efficienza.<ref name="Pedrazzini2011A/58"/>; 323 (Deposito rotabili storici)<ref name="Pedrazzini2011B/32">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''|p.&nbsp;32|Pedrazzini2011B}}.</ref>; 327 ([[Deposito locomotive di Taranto]])<ref name="Pedrazzini2011B/32"/>.
 
=== Unità conservate come monumenti ===
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Per le loro modeste dimensioni e masse fin dagli [[anni 1960|anni sessanta]] le 835 furono acquisite da privati e associazioni quali "monumenti alla locomotiva". Nel 2012 risultano esistenti le seguenti unità:
 
835.009 ([[Botticino Mattina]], già nel Deposito locomotive di Verona)<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/4"/>, 012 ([[Marradi]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/4"/>, 015 ([[Ospedaletto]], già a [[Domegliara]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/4"/>, 029 ([[Cecina (Italia)|Cecina]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/4"/>, 034 ([[Gemona del Friuli]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/> forse demolita<ref name="Marini2013/5"/>, 040 ([[Pola]]), ceduta alle ferrovie jugoslave nel 1984<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/5"/><ref name="tT95/31">{{Cita|Riccardi, ''835''1995|p.&nbsp;31|tT95}}.</ref>, 043 ([[Viadana]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/5"/>, 046 ([[San Zenone al Lambro]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/5"/>, 047 ([[Monza]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/5"/>, 051 ([[Borgo Faiti (Latina)|Piana delle Orme]])<ref name="Pedrazzini2011A/58"/><ref name="Marini2013/5"/>, 062 ([[Venturina Terme]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/59">{{Cita|Pedrazzini 2011a|p.&nbsp;59}}.</ref>, 067 (Falconara Marittima)<ref name="Marini2013/5"/>, 069 (Gemona del Friuli)<ref name="Marini2013/5"/>, 073 ([[Castelletto Ticino]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/59"/>, 084 ([[Livorno]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/59"/>, 092 ([[Sulmona]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/59"/>, 106 ([[Brescello]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/59"/>, 114 ([[Salerno]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/59"/>, {{chiarire|127 (Barbisano TV)|indicata sopra in attesa di restauro o demolizione}}, 136 ([[Treia]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/60"/>, 149 (Savona)<ref name="Marini2013/5"/>, 157 ([[Vallecrosia]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/60"/>, 160 ([[Castel Maggiore]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/60"/>, 163 ([[Vanzaghello]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/60"/>, 166 ([[Falconara Marittima]]<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/60"/>, 168 ([[San Lazzaro di Savena]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/60"/>, 203 ([[Genova]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/61"/>, 205 ([[Polla]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011A/61"/>, 219 (già alla [[Mostra d'Oltremare]]; demolita nel [[2005]])<ref name="Pedrazzini2011A/61"/>, 234 ([[CamposampieroBomporto]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 235 ([[Pieve di Certaldo]], forse demolita)<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 241 ([[Carpignano Sesia]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, dal 2020 a [[Borgosesia]]<ref name="Attualità d 2020 p. 10">''Attualità d'epoca'', in ''I treni'', 41 (2020), n. 442, p. 10</ref>, 255 ([[Bologna]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 257 ([[Landriano]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 260 ([[Ancona]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 262 ([[Viadana]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 271 ([[Affi]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/30"/>, 274 ([[San Donà di Piave]])<ref name="Pedrazzini2011B/31"/><ref name="Marini2013/5"/>, 275 ([[Taino (Italia)|Taino]])<ref name="Pedrazzini2011B/31"/><ref name="Marini2013/5"/>, 276 ([[San Zeno Naviglio]])<ref name="Pedrazzini2011B/31"/><ref name="Marini2013/5"/>, 291 ([[Campo San Martino]])<ref name="Pedrazzini2011B/31"/><ref name="Marini2013/5"/>, 295 ([[Ozzano Emilia]])<ref name="Pedrazzini2011B/31"/><ref name="Marini2013/5"/>, 322 ([[Caldaro sulla Strada del Vino|Caldaro]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/32">{{Cita|Pedrazzini 2011b|p.&nbsp;32}}.</ref>, 323 ([[LivornoTelese Terme]], acquistataproveniente dadal Italvapore[[Deposito nellocomotive 2007,di inLivorno attesaCentrale]])<ref>{{cita diweb|url=https://www.ferrovie.it/portale/articoli/12748|titolo=A trasferimentoTelese alTerme Depositola rotabililocomotiva storicia divapore Pistoia)<ref835.323 namedi Livorno|accesso="Marini2013/5"28 settembre 2023}}</ref>, 327 (dal 2020 a Taranto<ref name="Pedrazzini2011B/32Attualità d 2020 p. 10"/>), 348 ([[Spilimbergo]])<ref name="Marini2013/5"/><ref name="Pedrazzini2011B/32"/>.
 
== Soprannomi ==
I ferrovieri soprannominarono le 835 "Cirilla" con riferimento a diffusi soprannomi delle [[Colf|domestiche]]. Tra gli altri soprannomi si citano quelli di "[[caffettiera]]", comune anche ad altri gruppi non solo delle FS, e "permanente" perché sempre presenti sui piazzali (giacché assegnate in permanenza alle manovre)<ref name="Cornolò1998/480">{{Cita|Cornolò, ''Locomotive''|ppp.&nbsp;480|Cornolò1998}}.</ref><ref name="Pedrazzini2011A/51">{{Cita|Pedrazzini, ''Ricordo''2011a|p.&nbsp;51|Pedrazzini2011A}}.</ref>. Secondo una fonte furono soprannominate anche "Pierina", ma tale soprannome è attestato con sicurezza solo per le due macchine del gruppo [[Locomotiva FS 897|897 FS]]<ref name="Pedrazzini2011A/51"/>.
 
== Riproduzioni fermodellistiche ==
=== Scala H0 ===
Il modello in [[scala H0]] dell'835 fu realizzato nel 1954 dalla [[Rivarossi]] e costituì la prima riproduzione realistica di una locomotiva a vapore italiana<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Riva_Loco_Italiane/Riva_Gr_835.htm ''Locomotiva a Vapore 0-3-0 Gr. 835''].</ref><ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Cataloghi_pubblicati/Catalogo_1954/Catalogo_1954.htm ''Catalogo generale di vendita 1954'', Como, Rivarossi, 1954, p. 10].</ref>. Rimase in catalogo fino al 1964. Nel 1967 fu sostituito da una versione semplificata ed "economica"<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Cataloghi_pubblicati/Catalogo_J_1967/Catalogo_J_1967.htm ''Catalogo Serie Junior 1967'', Como, Rivarossi, 1967, p. 4].</ref>, rimasta in produzione fino al 1987 con diverse migliorie<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Cataloghi_pubblicati/Catalogo_1986/Catalogo_1986.htm ''Catalogo generale di vendita 1986'', Como, Rivarossi, 1986, p. 27].</ref>. Nel 1995 il modello riapparve completamente riprogettato, nella scala 1:87 corrispondente al vero rapporto di riduzione normato per la scala H0, e allineato ai livelli di qualità correnti<ref>''Prove e misure. Locomotiva FS 835. Rivarossi H0'', in ''I treni'', 17 (1995), n. 168, pp. 40-43.</ref><ref>''Mondo modellistico. La regina delle manovre'', in ''I treni'', 32 (2011), n. 334, p. 58.</ref>. Tra i modelli delle ditte artigianali di "fascia alta" si cita quello della [[Fulgurex]] del [[2009]]<ref>Benedetto Sabatini, ''Fiera di Norimberga 2008. A grande richiesta ritornano i '70'', in ''Tutto treno'', 21 (2008), n. 217, pp. 50-51.</ref><ref>Redazione Modellismo, ''Fulgurex H0. 835, locotender di gran classe'', in ''Tutto treno'', 22 (2009), n. 233, pp. 48-49.</ref>.
 
Rimase in catalogo fino al 1964. Nel 1967 fu sostituito da una versione semplificata ed "economica"<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Cataloghi_pubblicati/Catalogo_J_1967/Catalogo_J_1967.htm ''Catalogo Serie Junior 1967'', Como, Rivarossi, 1967, p. 4].</ref>, rimasta in produzione fino al 1986 con diverse migliorie<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Cataloghi_pubblicati/Catalogo_1986/Catalogo_1986.htm ''Catalogo generale di vendita 1986'', Como, Rivarossi, 1986, p. 27].</ref>. Nel 1995 il modello riapparve completamente riprogettato e allineato ai livelli di qualità correnti<ref>''Prove e misure. Locomotiva FS 835. Rivarossi H0'', in ''I treni'', 17 (1995), n. 168, pp. 40-43.</ref><ref>''Mondo modellistico. La regina delle manovre'', in ''I treni'', 32 (2011), n. 334, p. 58.</ref>.
 
Tra il 1955 e il 1959 Rivarossi produsse anche una versione dell'835 "americanizzata", ovviamente di fantasia, che negli Stati Uniti d'America fu venduta da Aristo-Craft, distributore dei prodotti della ditta comasca prima della Lionel<ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Riva_Loco_Americane/Riva_Erie_0-6-0.htm ''Locomotiva a Vapore 0-6-0 ERIE''].</ref><ref>[http://www.rivarossi-memory.it/Riva_Loco_Americane/0-6-0/0-6-0.htm Paolo Giacobbo, ''La L 0-6-0 / R ovvero la “US 835“''] .</ref>.
Tra i modelli delle ditte artigianali di "fascia alta" si cita quello della [[Fulgurex]] del [[2009]]<ref>Benedetto Sabatini, ''Fiera di Norimberga 2008. A grande richiesta ritornano i '70'', in ''Tutto treno'', 21 (2008), n. 217, pp. 50-51.</ref><ref>Redazione Modellismo, ''Fulgurex H0. 835, locotender di gran classe'', in ''Tutto treno'', 22 (2009), n. 233, pp. 48-49.</ref>.
 
=== Scala N ===
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=== Riferimenti ===
{{note strette}}
<references/>
 
== Bibliografia ==
=== Fonti a stampa ===
* {{cita libro|Pietro|Accomazzi|Nozioni elementari sulla locomotiva delle strade ferrate|1923|[[Lattes Editori]]|Torino-Genova|ed=7|cid=Accomazzi}}
* {{bibliografia|FSAlbum1915v2|Ferrovie dello Stato. Direzione generale. Servizio Trazione, ''Album dei tipi delle locomotive ed automotrici'', Firenze, Ferrovie dello Stato, 1915, vol. II, tav. 153. Rist. anast.: Colleferro, Editrice di storia dei trasporti, 1979; Ponte San Nicolò, Duegi, 2005.}}
* {{cita pubblicazione|autore=[[Guido Corbellini]]|titolo=Il cinquantenario delle Ferrovie dello Stato|rivista=[[Ingegneria Ferroviaria (rivista)|Ingegneria Ferroviaria]]|volume=10|numero=5-6|anno=1955|pp=333-528|ISSN=0020-0956|cid=Corbellini}}
* {{bibliografia|FSAlbum1915app2|Ferrovie dello Stato. Direzione generale. Servizio Trazione, ''Album dei tipi delle locomotive ed automotrici'', Firenze, Ferrovie dello Stato, 1923, Appendice II, prospetti. Rist. anast.: Colleferro, Editrice di storia dei trasporti, 1979; Ponte San Nicolò, Duegi, 2005.}}
* {{cita pubblicazione|autore=Manlio Diegoli|titolo=La trazione a vapore|rivista=Ingegneria Ferroviaria|volume=16|numero=7-8|anno=1961|pp=671-680|ISSN=0020-0956|cid=Diegoli}}
* {{bibliografia|AccomazziGarneri1923|Pietro Accomazzi, ''Nozioni elementari sulla locomotiva delle strade ferrate'', 7ª ed. riveduta ed ampliata sulle precedenti dall'ing. Ercole Garneri delle Ferrovie dello Stato, Torino-Genova, [[Lattes Editori]], 1923. Rist. anast.: Parma, Albertelli, 1986.}}
* {{bibliografia|FSAlbum1915v2cita libro|autore=Ferrovie dello Stato. Direzione generale. Servizio Trazione, ''|titolo=Album dei tipi delle locomotive ed automotrici'', |città=Firenze, |editore=Ferrovie dello Stato, |anno=1915, vol. II, tav. 153. Rist. anast.: Colleferro, Editrice di storia dei trasporti, 1979; Ponte San Nicolò, Duegi, 2005.|cid=FSAlbum1915v2}}
* {{bibliografia|FS1940|Ministero delle Comunicazioni. Ferrovie dello Stato. Scuole Aiuto macchinisti, ''Nozioni di cultura professionale'', vol. 2, parte 1, ''La locomotiva a vapore'', Firenze, Soc. an. stab. tipografico già G. Civelli, 1940.}}
* {{bibliografia|FSAlbum1915app2cita libro|autore=Ferrovie dello Stato. Direzione generale. Servizio Trazione, ''|titolo=Album dei tipi delle locomotive ed automotrici'', |città=Firenze, |editore=Ferrovie dello Stato, |anno=1923, Appendice II, prospetti. Rist. anast.: Colleferro, Editrice di storia dei trasporti, 1979; Ponte San Nicolò, Duegi, 2005.|cid=FSAlbum1915app2}}
* {{bibliografia|Corbellini1955|[[Guido Corbellini]], ''Il cinquantenario delle Ferrovie dello Stato'', in ''1905-1955. Il Cinquantenario delle Ferrovie dello Stato'', in ''[[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani|Ingegneria ferroviaria]]'', 10 (1955), n. 5-6, pp. 333-528, ISSN 0020-0956. Ristampe in volume: Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani, 1955; Roma, Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani-Ponte San Nicolò, Duegi, 2005, ISBN 88-900979-0-6.}}
* {{bibliografia|FS1940cita libro|autore=Ministero delle Comunicazioni. Ferrovie dello Stato. Scuole Aiuto macchinisti, ''|opera=Nozioni di cultura professionale'', vol.|volume=volume 2, parte 1, ''|titolo=La locomotiva a vapore'', |città=Firenze, |editore=Soc. an. stab. tipografico già G. Civelli, |anno=1940.|cid=FS1940}}
* {{bibliografia|Diegoli1961|Manlio Diegoli, ''La trazione a vapore'', ''Ingegneria ferroviaria'', 16 (1961), n. 7-8, pp. 671-680.}}[[ISSN]]: 0020-0956 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/0020-0956 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=0020-0956 ACNP])</span>
* {{bibliografia|Vicuna1968cita libro|autore=[[Giuseppe Vicuna]], ''|titolo=Organizzazione e tecnica ferroviaria'', |città=Roma, |editore=[[Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani]], |anno=1968.|cid=Vicuna}}
 
=== Storiografia e complementi ===
* {{cita libro|autore=[[Italo Briano]]|titolo=Storia delle ferrovie in Italia|volume=vol. 1 ''Le vicende''|città=Milano|editore=Cavallotti|anno=1977|cid=Briano 1977a}}
* {{bibliografia|DamenNaglieriPirani1971|Alcide Damen, Valerio Naglieri, Plinio Pirani ''Treni di tutto il mondo. Italia. Locomotive a vapore'', Parma, Ermanno Albertelli, 1971.}}
* {{bibliografia|Briano1977Acita libro|[[autore=Italo Briano]], ''|titolo=Storia delle ferrovie in Italia'', Milano, Cavallotti, 1977, |volume=vol. 12 ''LeLa vicendetecnica 1''.|città=Milano|editore=Cavallotti|anno=1977|cid=Briano 1977b}}
* {{bibliografia|Cornolò1998cita libro|Giovanni |Cornolò, ''|Locomotive a vapore FS'', 2ª ed., Parma, |1998|Ermanno Albertelli, 1998. |Parma|ed=2|ISBN =88-85909-91-4.|cid=Cornolò}}
* {{bibliografia|Briano1977B|[[Italo Briano]], ''Storia delle ferrovie in Italia'', Milano, Cavallotti, 1977, vol. 2 ''La tecnica 1''.}}
* {{bibliografia|DamenNaglieriPirani1971cita libro|autore=Alcide Damen, Valerio Naglieri, Plinio Pirani ''|titolo=Treni di tutto il mondo. Italia. Locomotive a vapore'', |città=Parma, |editore=Ermanno Albertelli, |anno=1971|cid=Damen et al.}}
* {{bibliografia|Turchi1980A|Gian Guido Turchi, ''Vapore oggi'', in ''[[I Treni|I treni oggi]]'', 1 (1980), n. 3, pp. 24-26.}}[[ISSN]]: 0392-4602 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/0392-4602 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=0392-4602 ACNP])</span>
* {{bibliografia|KallaBishop1986cita libro|Peter Michael |Kalla-Bishop, ''|Italian State Railways steam locomotives'', Abingdom, |1986|R. Tourret, 1986, |Abingdon|pp=86-87|ISBN =0-905878-03-5|lingua=en|cid=Kalla-Bishop}}
* {{cita pubblicazione|autore=Paolo Marini|titolo=Locomotive a vapore oggi|rivista=I treni|volume=34|numero=365|anno=2013|pp=1-8|ISSN=0392-4602|cid=Marini}}
* {{bibliografia|NascimbeneRiccardi1993|Aldo Riccardi, ''Vapore: le ultime fumate'', in ''Ferrovie italiane dal 1970 al 1980'', Albignasego, Duegi, 1993.}}[[ISSN]]: 1124-4232 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/1124-4232 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=1124-4232 ACNP])</span>
* {{bibliografia|Mascherpa1995cita pubblicazione|autore=[[Erminio Mascherpa]], ''|titolo=Mille facce dell'835'', in ''|rivista=I treni'', |volume=17 (|anno=1995), n. |numero=168, |pp. =14-26.}}[[|ISSN]]: =0392-4602 <span class|cid="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/0392-4602 WC]</span>{{,Mascherpa}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=0392-4602 ACNP])</span>
* {{cita libro|autore=Angelo Nascimbene, Aldo Riccardi|titolo=FS anni '50|volume=prima parte ''Trazione a vapore e Diesel''|città=Albignasego|editore=Duegi|anno=1995|ISSN=1124-4232|cid=Nascimbene e Riccardi 1995}}
* {{bibliografia|Tourret1995|R. Tourret, ''Allied military locomotives of the Second World War'', Abingdom, R. Tourret, 1995. ISBN 0-905878-06-X.}}
* {{bibliografia|NascimbeneRiccardi2005cita pubblicazione|autore=Angelo Nascimbene, Aldo Riccardi, |altri=con la collaborazione di Federico Rigobello e Pierluigi Scoizzato, ''|titolo=1905-2005. Cento anni di locomotive a vapore delle Ferrovie dello Stato'', in ''|rivista=Tutto treno tema'', (|anno=2005), n. |numero=20, |pp. =53-56, 59.}}[[|ISSN]]: =1124-4232 <span class|cid="noprint">(<spanNascimbene title="Ricercae suRiccardi WorldCat">[http://worldcat.org/issn/1124-4232 WC]</span>{{,2005}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=1124-4232 ACNP])</span>
* {{bibliografia|NascimbeneRiccardi1995|Angelo Nascimbene, Aldo Riccardi, ''FS anni '50'', prima parte ''Trazione a vapore e Diesel'', Albignasego, Duegi, 1995.}}[[ISSN]]: 1124-4232 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/1124-4232 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=1124-4232 ACNP])</span>
* {{cita libro|autore=Angelo Nascimbene, Luca Vanni|titolo=FS Trenitalia. Locomotive Diesel|città=Albignasego|editore=Duegi|anno=2002|ISSN=1124-4232|cid=Nascimbene e Vanni}}
* {{bibliografia|tT95|Aldo Riccardi, ''835, i rimorchiatori della rotaia'', in ''Tutto treno'', 8 (1995), n. 82, pp. 24-36.}}[[ISSN]]: 1124-4232 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/1124-4232 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=1124-4232 ACNP])</span>
* {{cita pubblicazione|autore=Claudio Pedrazzini|titolo=Ricordo delle locomotive-tender Gruppo 835 (prima parte)|rivista=Mondo ferroviario & viaggi|volume=26|numero=293|anno=2011|pp=46-61|ISSN=0394-8854|cid=Pedrazzini 2011a}}
* {{bibliografia|Cornolò1998|Giovanni Cornolò, ''Locomotive a vapore FS'', 2ª ed., Parma, Ermanno Albertelli, 1998. ISBN 88-85909-91-4.}}
* {{cita pubblicazione|autore=Claudio Pedrazzini|titolo=Ricordo delle locomotive-tender Gruppo 835 (seconda parte)|rivista=Mondo ferroviario & viaggi|volume=26|numero=294|anno=2011|pp=20-33|ISSN=0394-8854|cid=Pedrazzini 2011b}}
* {{bibliografia|NascimbeneVanni2002|Angelo Nascimbene, Luca Vanni, ''FS Trenitalia. Locomotive Diesel'', Albignasego, Duegi, 2002.}}[[ISSN]]: 1124-4232 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/1124-4232 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=1124-4232 ACNP])</span>
* {{cita libro|autore=Claudio Pedrazzini|altri=con contributi di Franco Dell'Amico, Silverio Nuti, Umberto Graffitti, Loris Toneguzzo, Paolo Marini|titolo=Le locomotive-tender Gr. 835. Le piccole, grandi locomotive da manovra delle Ferrovie dello Stato|città=Trento|editore=Aldebaran|anno=2013|cid=Pedrazzini 2013}}
* {{bibliografia|Riccardi2004|Aldo Riccardi, ''Locomotive FS a combustione mista'', in ''Tutto treno'', 15 (2004), n. 176, pp. 16-21.}}[[ISSN]]: 1124-4232 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/1124-4232 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=1124-4232 ACNP])</span>
* {{cita libro|autore=Aldo Riccardi|titolo=Vapore: le ultime fumate|rivista=Ferrovie italiane dal 1970 al 1980|città=Albignasego|editore=Duegi|anno=1993|ISSN=1124-4232|cid=Riccardi 1993}}
* {{bibliografia|NascimbeneRiccardi2005|Angelo Nascimbene, Aldo Riccardi, con la collaborazione di Federico Rigobello e Pierluigi Scoizzato, ''1905-2005. Cento anni di locomotive a vapore delle Ferrovie dello Stato'', in ''Tutto treno tema'', (2005), n. 20, pp. 53-56, 59.}}[[ISSN]]: 1124-4232 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/1124-4232 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=1124-4232 ACNP])</span>
* {{cita pubblicazione|autore=Aldo Riccardi|titolo=835, i rimorchiatori della rotaia|rivista=Tutto treno|volume=8|anno=1995|numero=82|pp=24-36|ISSN=1124-4232|cid=Riccardi 1995}}
* {{bibliografia|Pedrazzini2011A|Claudio Pedrazzini, ''Ricordo delle locomotive-tender Gruppo 835 (prima parte)'', in ''Mondo ferroviario & viaggi'', 26 (2011), n. 293, pp. 46-61.}}[[ISSN]]: 0394-8854 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/0394-8854 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=0394-8854 ACNP])</span>
* {{cita pubblicazione|autore=Aldo Riccardi|titolo=Locomotive FS a combustione mista|rivista=Tutto treno|volume=15|anno=2004|numero=176|pp=16-21|ISSN=1124-4232|cid=Riccardi 2004}}
* {{bibliografia|Pedrazzini2011A|Claudio Pedrazzini, ''Ricordo delle locomotive-tender Gruppo 835 (seconda parte)'', in ''Mondo ferroviario & viaggi'', 26 (2011), n. 294, pp. 20-33.}}[[ISSN]]: 0394-8854 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/0394-8854 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=0394-8854 ACNP])</span>
* {{bibliografia|RiccardiSartoriGrillo2013cita libro|autore=Aldo Riccardi, Marco Sartori, Marcello Grillo, ''|titolo=Locomotive a vapore in Italia. Ferrovie dello Stato. 1905-1906'', |città=Firenze, |editore=Pegaso, |anno=2013, |ISBN =978-88-95248-40-0|cid=Riccardi et al.}}
* {{bibliografia|Marini2013|Paolo Marini, ''Locomotive a vapore oggi'', in ''I treni'', 34 (2013), n. 365, inserto centrale, pp. 1-8}}[[ISSN]]: 0392-4602 <span class="noprint">(<span title="Ricerca su WorldCat">[http://worldcat.org/issn/0392-4602 WC]</span>{{,}}<span title="Ricerca su ACNP">[http://acnp.unibo.it/cgi-ser/start/it/cnr/ds-p.tcl?issn=0392-4602 ACNP])</span>
* {{bibliografia|Tourret1995cita libro|R. |Tourret, ''|Allied military locomotives of the Second World War'', Abingdom, |1995|R. Tourret, 1995. |Abingdom|ISBN =0-905878-06-X.|lingua=en|cid=Tourret}}
* {{bibliografia|Pedrazzini2013|Claudio Pedrazzini, ''Le locomotive-tender Gr. 835. Le piccole, grandi locomotive da manovra delle Ferrovie dello Stato'', con contributi di Franco Dell'Amico, Silverio Nuti, Umberto Graffitti, Loris Toneguzzo, Paolo Marini, Trento, Aldebaran, 2013.}}
* {{cita pubblicazione|autore=Gian Guido Turchi|titolo=Vapore oggi|rivista=[[I Treni|I treni oggi]]|volume=1|anno=1980|numero=3|pp=24-26|ISSN=0392-4602|cid=Turchi}}
* {{bibliografia|RiccardiSartoriGrillo2013|Aldo Riccardi, Marco Sartori, Marcello Grillo, ''Locomotive a vapore in Italia. Ferrovie dello Stato. 1905-1906'', Firenze, Pegaso, 2013, ISBN 978-88-95248-40-0.}}
 
== Voci correlate ==
* [[Lista dei rotabiliRotabili italiani]]
* [[Locomotiva Gruppo 830]]
 
== Altri progetti ==
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{{Interprogetto|commons=Category:FS 835}}
{{VoceLibro|Sestopedia - Locomotive Breda}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | url = http://www.photorail.com/phr1-leFS/835.htm | titolo = Raccolta di foto del gruppo 835 | accesso = 8 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090212092138/http://photorail.com/phr1-leFS/835.htm | dataarchivio = 12 febbraio 2009 | urlmorto = sì }}
 
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