Comunanza: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Comunanza
|Panorama = Cammino Francescano della Marca, Comunanza 01.jpg
|Didascalia =
|Bandiera = Comunanza-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Comunanza-Stemma.png
|Voce stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Marche
|Divisione amm grado 2 = Ascoli Piceno
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]] Comunanza tocca a te!
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Sottodivisioni = vedi [[#Geografia antropica|elenco]]
|Divisioni confinanti = NW [[Amandola]] ([[Provincia di Fermo|FM]]); N [[Montefalcone Appennino]] (FM); NE [[Force]] (AP); E [[Palmiano]] (AP); SE [[Roccafluvione]] (AP); S [[Montegallo]] (AP); SW [[Montemonaco]] (AP); W [[Montefortino]] (FM)
|Zona sismica = 2
|Gradi giorno = 2164
|Nome abitanti = comunanzesi
|Patrono = [[santa Caterina d'Alessandria]]
|Festivo = 25 novembre
|Mappa = Map of comune of Comunanza (province of Ascoli Piceno, region Marche, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del Comune di Comunanza nella [[Provincia di Ascoli Piceno]]
|Incipit =
}}
'''Comunanza''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Ascoli Piceno]] nelle [[Marche]].
Il territorio comunale si colloca nel circondario dei [[monti Sibillini]], a ridosso dell'[[appennino umbro-marchigiano]], ed è attraversato dal fiume [[Aso (fiume)|Aso]].
Il capoluogo è situato a 448 metri di altitudine s.l.m., e sorge lungo la valle dell'[[Aso (fiume)|Aso]], che divide il centro storico (posto sulla sponda destra) dall'area urbana di costruzione più recente (posta sulla sponda sinistra).
Le scoperte archeologiche dei secoli XX e XXI hanno evidenziato come il territorio comunanzese risultasse abitato fin dall'antichità, in particolare dai [[Piceni]] e dai Romani, dopo la vittoria conseguita da questi ultimi nella [[guerra picentina]] ([[267 a.C.]])<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Gabriele Nepi|titolo=Cenni storici di Comunanza|anno=1961|editore=La Rapida|lingua=Italiano}}</ref>. Le campagne di ricerca condotte dall'[[Università di Pisa]] tra il [[2014]] ed il [[2015]] hanno infatti rilevato che, nell'area occupata dall'odierno capoluogo posta sulla sponda sinistra dell'[[Aso (fiume)|Aso]], sorgeva l'antica ed importante città di ''Novana''<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2016|titolo=Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II|rivista=Fasti On Line - Documents and Research|lingua=Inglese}}</ref><ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2017|titolo=I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso|rivista=Picus|volume=XXXVII|pp=221-243|lingua=Italiano}}</ref>.
Dopo l'abbandono di ''Novana'' determinato dalle invasioni barbariche, la popolazione superstite si sarebbe raccolta intorno al castello di Monte Passillo, baluardo politico e militare del Libero Comune di [[Ascoli Piceno]], situato sulla sponda sinistra dell'[[Aso (fiume)|Aso]], nei pressi dell'odierna frazione di Pracchia<ref name=":5">{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano|p=58}}</ref>.
La nascita del nucleo contemporaneo di Comunanza si collocherebbe intorno al [[1294]], cioè dopo la prima distruzione di Monte Passillo ad opera dei soldati del Libero Comune di [[Amandola]], avversario del Libero Comune di [[Ascoli Piceno]]. Onde sfuggire alle incursioni degli Amandolesi, i montepassillesi decisero di stabilirsi sulla sponda destra dell'[[Aso (fiume)|Aso]], in una piccola pianura di forma triangolare situata a ridosso del colle Chiaro, e difesa sui restanti due lati dal corso d'acqua predetto. Nacque così l'insediamento di ''Communanthia Montis Passilli'', detto anche ''Communanthia Ascolanorum'' o più semplicemente ''Communanthia'', nucleo embrionale dell'attuale centro storico<ref name=":3">{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|annooriginale=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano|p=68}}</ref>.
A partire dal XIV secolo la storia di Comunanza ha sostanzialmente seguito le sorti del Libero Comune di [[Ascoli Piceno]] prima, dello [[Stato Pontificio]] poi, ed infine - dopo il plebiscito del 4 Novembre [[1860]]<ref>{{Cita web|url=http://www.francobampi.it/liguria/plebisciti/cronologia.htm|titolo=Cronologia dei plebisciti in Italia|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|dataarchivio=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084502/http://www.francobampi.it/liguria/plebisciti/cronologia.htm|urlmorto=no}}</ref> - dell'[[Italia]] unita.
Dal [[1932]] al [[1945]], dopo l'avvento del [[periodo fascista|fascismo]], ha assunto la denominazione di ''Comunanza del Littorio''<ref name=":6">{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano|p=321}}</ref><ref name=":7">{{Cita web|url=http://dati.san.beniculturali.it/ASI/Tp036480|titolo=Comunanza del Littorio|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|dataarchivio=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084508/http://dati.san.beniculturali.it/ASI/Tp036480|urlmorto=no}}</ref>.
Ha conosciuto un importante sviluppo industriale a partire dagli anni '60 del [[XX secolo]], anche grazie agli investimenti pubblici operati dalla [[Cassa del Mezzogiorno]]<ref name=":8">{{Cita web|url=https://www.picenoconsind.com/it/storia/|titolo=Storia - Piceno ConsInd|accesso=24 maggio 2021|dataarchivio=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084518/https://www.picenoconsind.com/it/storia/|urlmorto=no}}</ref>. Attualmente è il terzo polo industriale della [[provincia di Ascoli Piceno]]<ref name=":9">{{Cita web|url=http://www.ancoraonline.it/2019/10/30/un-paese-si-spopola-mancano-lavoro-servizi-parla-sindaco-cesaroni-pronto-confermare-ruolo-trainante-comunanza-le-zone-montane/|titolo=«Un paese si spopola se mancano lavoro e servizi» Parla il sindaco Cesaroni, pronto a confermare il ruolo trainante di Comunanza per le zone montane|data=30 Ottobre 2019|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210530102326/http://www.ancoraonline.it/2019/10/30/un-paese-si-spopola-mancano-lavoro-servizi-parla-sindaco-cesaroni-pronto-confermare-ruolo-trainante-comunanza-le-zone-montane/|dataarchivio=30 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref>.
== Geografia ==
=== Territorio ===
[[File:Mappa Comune di Comunanza fisica.png|thumb|Mappa fisica del territorio comunale]]
Il territorio comunale si colloca nel circondario dei [[monti Sibillini]], a ridosso dell'[[appennino umbro-marchigiano]], ed è attraversato dal fiume [[Aso (fiume)|Aso]].
Esso ha una superficie di 54,4 km², e confina con il Comune di [[Amandola]] (FM) a NW, con il Comune di [[Montefalcone Appennino]] (FM) a N, con il Comune di [[Force]] (AP) a NE, con il Comune di [[Palmiano]] (AP) a E, con il Comune di [[Roccafluvione]] (AP) a SE, con il Comune di [[Montegallo]] (AP) a S, con il Comune di [[Montemonaco]] (AP) a SW, ed infine con il Comune di [[Montefortino]] (FM) a W.
Il capoluogo è situato a 448 metri di altitudine s.l.m., e sorge lungo la valle dell'[[Aso (fiume)|Aso]], che divide il centro storico (posto sulla sponda destra) dall'area urbana di costruzione più recente (posta sulla sponda sinistra)
Il territorio comunale è prevalentemente collinare nella porzione settentrionale e centro-settentrionale, mentre diviene montuoso nella parte centro-meridionale e meridionale, con l'approssimarsi ai [[monti Sibillini]]. Di conseguenza, la porzione collinare è utilizzata prevalentemente per le coltivazioni agricole, mentre la porzione montuosa risulta coperta da boschi e pascoli.
La valle formata dal fiume [[Aso (fiume)|Aso]] è sostanzialmente pianeggiante e, pur non superando la larghezza massima di 1,5 km, ha permesso l'edificazione del nucleo storico del capoluogo, le coltivazioni agricole e l'impiantamento di numerose imprese industriali. La presenza del fiume ha consentito inoltre la costruzione della diga di Villa Pera ad est del capoluogo (opera che ha formato il lago di Belloca), nonché della diga di Gerosa a sud-ovest del capoluogo: quest'ultima opera ha formato il [[lago di Gerosa]].
Essendo situato a ridosso dell'[[appennino umbro-marchigiano]], il territorio comunanzese è stato frequentemente sconvolto da terremoti, anche molto forti. Tra il [[100 a.C.]] ed il [[99 a.C.]] l'antica città di ''Novana'' (l'attuale Comunanza) venne con ogni probabilità colpita da due eventi sismici che interessarono in successione, rispettivamente, il [[Piceno (territorio)|Piceno]] centrale (5,86 MW)<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=-100 PICENUM|lingua=Italiano}}</ref> e la città di [[Norcia]] (5,57 MW)<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=-99 NORCIA|lingua=Italiano}}</ref>. Tre secoli dopo la fondazione dell'attuale nucleo abitativo di Comunanza ([[1294]]), essa venne sconvolta dal sisma del 7 Ottobre [[1639]], caratterizzato da una [[magnitudo momento]] di 6,26 MW, con epicentro situato tra [[Amatrice]] ed [[Arquata del Tronto]] (evento molto simile al più recente terremoto del 24 Agosto [[2016]])<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=1639 10 07 00:30:-- AMATRICE|lingua=Italiano}}</ref>. Nel XVIII secolo Comunanza e l'intero circondario dei [[monti Sibillini]] dovettero patire le conseguenze del Grande Terremoto del [[1703]], che colpì in sequenza [[Norcia]] e [[Cascia]] il 14 Gennaio (6,81 MW)<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=1703 01 14 18:--:-- APPENNINO REATINO|lingua=Italiano}}</ref> e l'alta valle del fiume abruzzese [[Aterno-Pescara|Aterno]] il 2 Febbraio (6,65 MW)<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=1703 02 02 11:05:-- AQUILANO|lingua=Italiano}}</ref>. Il XVIII secolo si chiuse col sisma del 28 Luglio 1799, caratterizzato da [[magnitudo momento]] di 6,18 MW ed epicentro situato nei pressi di [[Camerino]], nel maceratese<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/CPTI15-DBMI15/query_eq/|titolo=1799 luglio 28 22:05 APPENNINO MARCHIGIANO|lingua=Italiano}}</ref>. Nel XIX secolo un nuovo terremoto colpì il territorio dei [[monti Sibillini]], precisamente il 22 Agosto [[1859]], con una scossa caratterizzata da [[magnitudo momento]] di 5,70 MW ed epicentro nei pressi di [[Norcia]]<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=1859 08 22 --:--:-- NORCIA|lingua=Italiano}}</ref>. Il 12 Marzo [[1873]] si verificò un sisma di [[magnitudo momento]] pari a 5,88 MW, con epicentro nei pressi di [[San Ginesio]], nel maceratese<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=1873 03 12 20:04:-- MARCHE MERIDIONALI|lingua=Italiano}}</ref>: ingenti furono i danni, ma fortunatamente non si registrarono vittime. Nel [[XX secolo]], Comunanza subì gravi danni per effetto del terremoto che colpì le città ascolane di [[Offida]] e [[Castignano]] il 3 Ottobre [[1943]], caratterizzato da una [[magnitudo momento]] di 5,67 ± 0,08 MW<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/19431003_0828_000|titolo=3 ottobre 1943, 08:28:29 ASCOLANO|lingua=Italiano}}</ref>. L'8 Agosto [[1951]] un sisma di [[magnitudo momento]] di 5,28 ± 0,06 MW colpì il circondario dei [[monti della Laga]]<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/|titolo=1951 08 08 19:56:-- MONTI DELLA LAGA|lingua=Italiano}}</ref> e provocò effetti anche nel territorio comunanzese. Il 26 Novembre [[1972]] Comunanza è stata sconvolta dal [[Terremoto di Montefortino|terremoto delle Marche meridionali]]<ref>{{Cita web|url=https://www.picenonews24.it/sciame-sismico-nei-dintorni-di-ascoli-il-geologo-tondi-non-in-grado-di-generare-forti-terremoti/|titolo=Sciame sismico nei dintorni di Ascoli, il geologo Tondi: “Faglia non in grado di generare forti terremoti”|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084514/https://www.picenonews24.it/sciame-sismico-nei-dintorni-di-ascoli-il-geologo-tondi-non-in-grado-di-generare-forti-terremoti/|dataarchivio=24 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref>, caratterizzato da una [[magnitudo momento]] di 5,48 ± 0,11 MW e da un'intensità di VIII grado Mercalli (MCS). L'epicentro è stato individuato al confine tra i Comuni di Comunanza e [[Montefalcone Appennino]], con ipocentro localizzato ad 1 km di profondità<ref>{{Cita web|url=https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/19721126_1603_000|titolo=26 Novembre 1972, 16:03 MARCHE MERIDIONALI|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084502/https://emidius.mi.ingv.it/ASMI/event/19721126_1603_000|dataarchivio=24 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref>. Il sisma ha cagionato danni ad edifici, ma non ha provocato vittime. Nel [[XXI secolo]], Comunanza è stata colpita dal [[terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017]]<ref>{{Cita web|url=http://osservatoriosisma.it/la-liste-dei-140-comuni-inseriti-nel-cratere-del-terremoto/|titolo=La liste dei 140 Comuni inseriti nel “cratere del terremoto”|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084502/http://osservatoriosisma.it/la-liste-dei-140-comuni-inseriti-nel-cratere-del-terremoto/|dataarchivio=24 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref>, il quale, pur avendo provocato danni anche gravi, fortunatamente non ha fatto registrare vittime nel territorio comunale.
=== Clima ===
Il clima locale è di tipo appenninico, caratterizzato da inverni rigidi e freddi, con frequenti nevicate, e da estati calde. Umidità considerevole nella valle del fiume [[Aso (fiume)|Aso]], soprattutto nei mesi autunnali ed invernali.
== Storia ==
=== Età antica ===
Le scoperte archeologiche dei secoli XX e XXI hanno evidenziato come il territorio comunanzese risultasse abitato, fin dall'antichità, dai [[Piceni]] e dai [[Civiltà romana|Romani]], dopo la vittoria conseguita da questi ultimi nella [[guerra picentina]] ([[267 a.C.]])<ref>{{Cita libro|autore=Gabriele Nepi|titolo=Cenni storici di Comunanza|anno=1961|editore=La Rapida|città=Fermo|lingua=Italiano}}</ref>.
Per lungo tempo si è creduto che l'odierna Comunanza potesse essere identificata con l'antico abitato di ''Interamnia Poletina (o Pollentina) Piceni'' (o ''Picena''), di fondazione picena e successivamente conquistato dai Romani. A partire dagli anni '10 del XXI secolo questa ricostruzione è stata messa in discussione da nuove scoperte archeologiche, alla luce delle quali l'antica ''Interamnia Poletina (o Pollentina) Piceni'' (o ''Picena'') sarebbe identificabile con un abitato posto nell'attuale territorio comunale di [[Amandola]]<ref name=":11">{{Cita pubblicazione|autore=Marcello Gaspari|anno=2015|titolo=La lingua picena|p=21}}</ref>.
Le campagne di ricerca condotte dall'[[Università di Pisa]] tra il [[2014]] ed il [[2015]] hanno comunque rilevato che, nell'area oggi occupata da Comunanza posta sulla sponda sinistra del fiume [[Aso (fiume)|Aso]], sorgeva l'antica ed importante città di ''Novana''<ref name=":1" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2016|titolo=Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II|rivista=Fasti On Line - Documents & Research|lingua=Inglese}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=S. Bernetti|anno=1999|titolo=Il Municipio di Novana nel Piceno: un’ipotesi di localizzazione|rivista=Ostraka|volume=18,1|pp=99-118|lingua=Italiano}}</ref>.
Il popolamento del circondario dei [[monti Sibillini]] in età picena è comprovato dal rinvenimento, a Comunanza e in [[Amandola]], di reperti particolarmente significativi (''fibulae'', spilloni, armi), i quali denotano ''«il ruolo fondamentale che le élite locali detenevano nel controllo delle strutture economiche e nella gestione delle attività produttive»''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2017|titolo=I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso|rivista=Picus|volume=XXXVII|p=229|lingua=Italiano}}</ref>.
Le ricerche svolte dall'[[Università di Pisa]] nel [[2014]] e nel [[2015]] hanno inoltre permesso l'individuazione di piccoli insediamenti rurali (capanne o case), grazie a resti di materiali edilizi o di antichi manufatti<ref name="Eleonora Iacopini I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso pag 230">{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2017|titolo=I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso|rivista=Picus|volume=XXXVII|p=230|lingua=Italiano}}</ref>.
Il processo di "romanizzazione" dell'attuale territorio di Comunanza e di [[Amandola]] sarebbe stato molto marcato dopo la fine della [[guerra picentina]] ([[267 a.C.]]). Molti siti piceni, infatti, hanno restituito materiali di fattura tipicamente romana. Inoltre, al termine del conflitto, una parte della popolazione picena autoctona sarebbe stata deportata dai Romani nell'odierna area dell{{'}}''Agro Picentino'', una zona dell'[[Italia]] meridionale posta al confine tra le attuali Regioni della [[Campania]] e della [[Basilicata]].
Nel [[232 a.C.]], per effetto della ''Lex Flaminia de agro Gallico et Piceno viritim dividundo,'' il territorio di ''Novana'' fu sottoposto a [[centuriazione]]. Una parte di esso divenne quindi parte dell'[[ager publicus]], il resto fu assegnato in proprietà individuale ai ''cives'' (cioè ''viritim adsignatus''). In questo modo, i Romani avrebbero innescato un fitto popolamento rurale della zona, mediante la costituzione di piccole fattorie, databili a partire dalla fine del III secolo a.C., ubicate in una griglia centuriale di 20 x 20 ''actus'', póste agli angoli delle ''centuriae'' e presso gli assi principali e i ''limites intercisivi''<ref name="Eleonora Iacopini I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso pag 230" />.
Questo territorio si avvaleva, come polo di aggregazione amministrativa, economica e sociale, di ''Novana'', centro abitato identificabile con l'attuale Comunanza, posizionato lungo i principali assi stradali dell'epoca: da una parte, lungo l'asse nord-sud, la ''Via Salaria Gallica'' (strada romana che collegava [[Ascoli Piceno|Asculum]] ad [[Urbs Salvia]]); dall'altra, lungo l'asse ovest-est, la via della val d'[[Aso (fiume)|Aso]], che collegava i [[monti Sibillini]] (''Tetrica'' o ''Tetricus Mons'') al [[mare Adriatico]]<ref name="Eleonora Iacopini I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso pag 230" /><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2016|titolo=Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II|rivista=Fasti On Line - Documents & Research|pp=2-3|lingua=Inglese}}</ref>.
[[File:Resti di terme romane Comunanza.jpg|miniatura|Resti delle terme romane riferibili all'antica città di ''Novana'', situati a Comunanza]]
[[File:Ponte romano Comunanza-Italy Frazione Gerosa.jpg|miniatura|Ponte di epoca romana situato nella frazione Gerosa di Comunanza]]
Invero, nell'area urbana di Comunanza e nel territorio comunale sono stati rinvenuti significativi resti di età romana, a partire dagli stabilimenti termali, riportati alla luce e muniti di una copertura protettiva nel [[2019]]. Sono stati altresì individuati una fornace romana in frazione Colle Terme, una necropoli romana in frazione Santa Maria, resti di manufatti in ceramica, nonché resti di mura in ''opus caementicium'', una cornice di tempio ed un frammento di edicola in calcare nel centro storico<ref>{{Cita web|url=http://www.avventuramarche.it/dettaglio_scheda.asp?id_scheda=274|titolo=Comunanza - Tutti i ritrovamenti dal 1935 ad oggi|lingua=Italiano|accesso=25 maggio 2021|dataarchivio=25 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210525112809/http://www.avventuramarche.it/dettaglio_scheda.asp?id_scheda=274|urlmorto=no}}</ref>. Nella frazione Gerosa è situato un ponte di epoca romana a schiena d'asino, che unisce le due sponde del fiume Aso lungo il tracciato dell'antica ''Via Salaria Gallica.''
''Novana'' assunse dapprima la dignità di ''forum'', venne quindi elevata a ''praefectura'' ed infine a ''municipium'', vale a dire il principale centro amministrativo dell{{'}}''Ager Novanensis''<ref name=":12">{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2016|titolo=Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II|rivista=Fasti On Line - Documents & Research|p=7|lingua=Inglese}}</ref>, inserito nella [[Regio V Picenum]] dell'[[Regioni dell'Italia augustea|Italia romana]].
L'''Ager Novanensis'' appariva delimitato a nord dal corso del fiume [[Tennacola]], a nord-est dal fiume [[Tenna (fiume)|Tenna]], a sud-est dal fosso dell'Inferno (che attualmente separa i territori di [[Montefalcone Appennino]] e di [[Santa Vittoria in Matenano]]), infine a sud dal fiume [[Aso (fiume)|Aso]] e ad ovest dai [[monti Sibillini]] (''Tetrica'' o ''Tetricus Mons''). Il territorio novanense comprendeva quindi aree oggi appartenenti ai Comuni di Comunanza, [[Amandola]], [[Montefalcone Appennino]], [[Montefortino]], [[Montemonaco]], [[Monte San Martino]], [[Sarnano]] e [[Smerillo]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2016|titolo=Novana, its territory and the Pisa South Picenum Survey Project II|rivista=Fasti On Line - Documents & Research|pp=7-9|lingua=Inglese}}</ref>.
Materiali e manufatti di importazione sono stati rinvenuti soltanto negli insediamenti maggiori dell{{'}}''Ager Novanensis'' (''in primis'' la stessa ''Novana'' e l'abitato di ''Cisiana'', nell'attuale territorio amandolese), e non nelle fattorie situate nelle campagne. Da questo fatto si può dedurre che l'economia locale fosse rivolta soprattutto alla sussistenza, presumibilmente basata su attività agricole di non alta produttività, integrate con quelle silvo-pastorali<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2017|titolo=I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso|rivista=Picus|volume=XXXVII|p=234|lingua=Italiano}}</ref>''.''
[[File:Mappa dell'Ager Novanensis.png|miniatura|Mappa dell'antico ''Ager Novanensis'']]
[[File:Mappa dell'antico Piceno centrale.png|miniatura|Mappa della parte centrale dell'antico [[Piceno (territorio)|Piceno]], con la localizzazione dell{{'}}''Ager Novanensis'']]
[[File:Ritrovamenti archeologici a Comunanza.png|miniatura|Mappa dei ritrovamenti archeologici operati presso Comunanza (''Novana'')]]
Il ''municipium'' di ''Novana'' viene citato dall'autore latino [[Plinio il Vecchio]] nell'opera [[Naturalis historia|''Naturalis Historia'']], XIX, 110-111<ref>{{Cita libro|autore=Gabriele Nepi|titolo=Il Piceno nei classici latini e greci|anno=2008|città=Fermo|lingua=Italiano|p=78}}</ref> (risalente al [[77]]-[[78]] d.C.):
{{citazione|[110] La quinta regione [d'[[Regioni dell'Italia augustea|Italia]]] è il [[Regio V Picenum|Piceno]], un tempo densamente popolata: trecentossesantamila abitanti del [[Regio V Picenum|Piceno]] si arresero ai [[Antichi romani|Romani]]. Essi ebbero origine dai [[Sabini]] con un [[Primavera sacra|voto di primavera sacra]], ed occuparono l'area del fiume [[Aterno-Pescara|Aterno]], dove ora si trovano la colonia di Hadria [<nowiki/>[[Atri]]] ed il territorio adriano, a sei miglia dal mare. Qui sono situati il fiume Vomanum [<nowiki/>[[Vomano]]], il territorio pretuziano ed il palmense, ed inoltre Castrum Novum [<nowiki/>[[Giulianova]]], il fiume Vibatinum [<nowiki/>[[Salinello]]], la città di Truentum [<nowiki/>[[Martinsicuro]]] con l'omonimo fiume [l'attuale [[Tronto]]], la sola che è rimasta in Italia dei [[Liburni]]. Nel [[Regio V Picenum|Piceno]] sono altresì situati i fiumi Albula, Tessuinum [<nowiki/>[[Tesino (fiume)|Tesino]]] ed Elvinum, dove si conclude la regione pretuziana e comincia quella dei [[Regio V Picenum|Piceni]].
[111] Seguono la città di Cupra [<nowiki/>[[Ripatransone]]], il Castellum Firmanorum [<nowiki/>[[Porto San Giorgio]]], e soprattutto la colonia di Asculum [<nowiki/>[[Ascoli Piceno]]], la più famosa del [[Regio V Picenum|Piceno]]. Nell'interno è situata Novana [Comunanza], mentre lungo il litorale si trovano Cluana [<nowiki/>[[Civitanova Marche]]], Potentia [<nowiki/>[[Porto Potenza Picena]]], [[Numana]], fondata dai [[Siculi]]; dai medesimi fu fondata la colonia di [[Ancona]] vicino al promontorio del Cunerus [<nowiki/>[[Monte Conero]]], nel gomito stesso della costa che si flette, a centottantatré miglia dal Gargano. Nell'interno si trovano gli Auximati [ad [[Osimo]]], i Beregrani [a [[Montorio al Vomano]]], i Cingulani [a [[Cingoli]]], i Cuprensi soprannominati Montani [a [[Cupramontana]]], i Faleriensi [a [[Falerone]]], i Pausulani [a [[Corridonia]]], i Planinensi [a San Vittore di [[Cingoli]]], i Ricinensi [a [[Villa Potenza]] di [[Macerata]]], i Septempedani [a [[San Severino Marche]]], i Tolentinati [a [[Tolentino]]], i Treiensi [a [[Treia]]], ad [[Parco archeologico di Urbs Salvia|Urbs Salvia]] [<nowiki/>[[Urbisaglia]]] i Pollentini.
|Plinio il Vecchio, ''Naturalis Historia'', XIX, 110-111|[110] Quinta regio Piceni est quondam uberrimae multitudinis CCCLX millia Picentum in fidem populi Romani venere: orti sunt a Sabinis voto vere sacro. Tenuere ab Aterno amne, ubi nunc ager Hadrianus et Hadria colonia a mari VII mille passuum; flumen Vomanum; ager Praetutianus Palmensisque: item Castrum Novum et flumen Vibatinum; Truentum cum amne quod solum Liburnorum in Italia reliquum est. Flumina Albula, Tessuinum, Elvinum quo finitur Praetutiana regio et Picentum incipit.
[111] Cupra oppidum, Castellum Firmanorum et super id colonia Asculum Piceni nobilissima; intus ''Novana'', in ora Cluana, Potentia, Numana a Siculis condita. Ab iisdem colonia Ancona apposita promontorio Cunero, in ipso flectentis se orae cubitu, a Gargano CLXXXIII m. pass. Intus Asculani, Auximates, Beregrani, Cingulani, Cuprenses cognomine montani, Falerienses, Pausulani, Planinenses, Ricinenses, Septempedani, Tolentinates, Treienses; cum Urbe Salvia Pollentini junguntur.|la}}
Successivamente alla citazione di [[Plinio il Vecchio]], il ''municipium'' di ''Novana'' non risulta ricordato in nessuna ulteriore fonte letteraria od epigrafica. Pertanto ''Novana'' e gli insediamenti rurali situati nell{{'}}''Ager Novanensis'' dovettero subìre una decadenza a partire dal II secolo d.C. Questa sarebbe stata determinata da un mutamento strutturale nell'utilizzo della terra, caratterizzato dalla progressiva riconversione d'uso dei terreni da coltivi a pascoli (soprattutto quelli compresi nell'[[ager publicus]] e non assegnati ai privati), con conseguente crisi nel popolamento rurale e corrispondente perdita di importanza del centro amministrativo di ''Novana''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Simonetta Menchelli|autore2=Eleonora Iacopini|anno=2017|titolo=I territori di Firmum e Novana: analisi comparative sulle ricerche in corso|rivista=Picus|volume=XXXVII|pp=234-235|lingua=Italiano}}</ref>
=== Medioevo ===
Le ultime vestigia di ''Novana'' e dell{{'}}''Ager Novanensis'' dovettero con ogni probabilità subìre una grave decadenza in seguito al crollo dell'[[Impero romano d'Occidente]] ed alle [[Invasioni barbariche del V secolo|invasioni barbariche]].
L'antica ''Novana'', probabilmente quasi del tutto abbandonata, dovette perciò piegarsi all'invasione degli [[Ostrogoti]] ([[489]]), alla riconquista bizantina ([[553]]) ed infine alla nuova occupazione barbarica dell'[[Italia (regione geografica)|Italia]] operata dai [[Longobardi]] (guidati dal re [[Alboino]]) a partire dal [[568]]. L'antico ''Ager Novanensis'' fu incorporato nel [[Ducato di Spoleto]], facente capo al [[Regno longobardo]].
Documenti dei secoli IX, X ed XI testimoniano che i resti di ''Novana'' e dell{{'}}''Ager Novanensis'' dovettero appartenere ai monaci [[benedettini]] farfensi<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano|p=45}}</ref>, i quali, fuggendo da Farfa in [[Sabina]] per sfuggire alle incursioni dei [[Saraceni]], si stabilirono nell'antico [[Piceno (territorio)|Piceno]] fondando l'odierna città di [[Santa Vittoria in Matenano]]. Nell'odierna frazione di Santa Maria sorgevano edifici religiosi facenti capo proprio ai monaci farfensi: in particolare le chiese di ''Santa Maria de Teràmo'' (cioè l'odierna chiesa di Santa Maria a Terme), ''San Biagio de Teràmo'' e ''San Michele de Teràmo'', queste ultime successivamente cadute in rovina o probabilmente distrutte<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano|p=55}}</ref>. La denominazione ''"de Teràmo"'' fa riferimento alle antiche terme romane (''thermae'') presenti nella città di ''Novana''.
La popolazione italica superstite, nonché le genti germaniche - ostrogote e longobarde - che ad essa si aggiunsero a partire dal sec. V d.C., si sarebbero raccolte intorno al castello di Monte Passillo, situato sulla sponda sinistra dell'[[Aso (fiume)|Aso]], nei pressi dell'odierna frazione di Pracchia<ref name=":5" />. Intorno al XII secolo, al dominio farfense sull'odierno territorio comunanzese sarebbe quindi subentrata la signoria di Monte Passillo, governato politicamente dalla famiglia Nobili, di origine germanica<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano|p=46}}</ref>. Negli anni, Monte Passillo avrebbe rappresentato un importante centro politico ed economico lungo le alte valli dell'[[Aso (fiume)|Aso]] e del [[Tenna (fiume)|Tenna]], nonché un baluardo politico e militare del Libero Comune di [[Ascoli Piceno]], impegnato in una perenne lotta contro il Libero Comune di [[Amandola]] per il predominio territoriale nel circondario dei [[monti Sibillini]].
Il dominio dei monaci farfensi e l'ascesa della potenza di Monte Passillo devono essere chiaramente iscritti nel panorama della storia europea, che si dipana dalla caduta del [[Regno longobardo]] nel [[774]] per opera dell'esercito franco guidato da [[Carlo Magno]], passando per la proclamazione dell'[[Impero carolingio]] ([[800]]) e successivamente del [[Sacro Romano Impero]] ([[962]]), entità politiche in cui confluì il [[Ducato di Spoleto]] con l'intero territorio della Marca. Questi ultimi, nel [[1198]], entrarono definitivamente a far parte dello [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]], durante il papato di [[Papa Innocenzo III|Innocenzo III]].
[[File:Comunanza Disegno 1672.jpg|miniatura|Veduta del borgo storico di Comunanza in un disegno del [[1672]]]]
La nascita del nucleo contemporaneo di Comunanza si collocherebbe intorno al [[1294]], cioè dopo la prima distruzione di Monte Passillo proprio ad opera dei soldati del Libero Comune di [[Amandola]]. Onde sfuggire alle incursioni degli Amandolesi, i montepassillesi decisero di stabilirsi sulla sponda destra dell'[[Aso (fiume)|Aso]], in una piccola pianura di forma triangolare situata in posizione strategica, difesa a nord e ad est dal corso del [[Aso (fiume)|fiume Aso]], protetta a sud e ad ovest dalla scoscesa parete del colle Chiaro. Nacque così l'insediamento di ''Communanthia Montis Passilli'', detto anche ''Communanthia Ascolanorum'' o più semplicemente ''Communanthia'', nucelo embrionale dell'attuale centro storico<ref name=":3" /><ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Amandola e il suo territorio|anno=1995|p=28}}</ref>. La pianura ove venne edificato il primo nucleo della Comunanza contemporanea sarebbe appartenuto all{{'}}''Ospedale di San Francesco d'Assisi'' di Monte Passillo. Qui probabilmente sorgeva già quell'edificio oggi identificabile con la chiesa di San Francesco d'Assisi.
Il ''Castrum Communanthiae'' fu edificato in una pianura originariamente non coltivata ed anzi coperta da boschi. Gli ascolani curarono la costruzione di una cinta muraria posizionata a ridosso del colle Chiaro (dunque a sud e ad ovest del borgo), difesa da cinque torri a base quadrata, e munita di due porte di accesso: la prima situata a nord in direzione del [[mare Adriatico]], la seconda posta a sud in direzione di [[Ascoli Piceno]], e proprio per questa ragione denominata ''Porta Ascolana''. Il profondo tracciato del [[Aso (fiume)|fiume Aso]] poteva invece essere superato soltanto mediante un ponte levatoio in legno, manovrato al bisogno dai rudimentali apparecchi meccanici dell'epoca<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano|pp=82-83}}</ref>.
Raccogliendo l'eredità di Monte Passillo (la cui rocca fu più volte ricostruita e distrutta), il ''Castrum Communanthiae'' diventò un "castello" del Libero Comune di [[Ascoli Piceno]], configurandosi come un avamposto strategico lungo l'alta valle dell'[[Aso (fiume)|Aso]] per contrastare le mire espansionistiche del Libero Comune di [[Amandola]].
Nel [[1357]] il [[vicario generale]] dello [[Stato della Chiesa]], il [[cardinale]] [[Egidio Albornoz]], promulgò le [[Costituzioni egidiane]], testo normativo con cui si procedeva ad un'organica suddivisione territoriale dei domini pontifici e si disciplinavano i rapporti con i [[Feudatario|feudatari]] locali e le questioni giurisdizionali. Pertanto le autonomie comunali locali furono progressivamente limitate<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Amandola e il suo territorio|anno=1995|pp=30-31}}</ref>. La Marca meridionale appariva quindi suddivisa nel Ducato di [[Camerino]], nello Stato di [[Fermo (Italia)|Fermo]] e nel Governo di [[Ascoli Piceno]], ai quali - a partire dal [[1586]] - si aggiunse il Presidiato di [[Montalto delle Marche|Montalto]]. Pertanto, a partire dal XIV secolo, la storia di Comunanza ha pedissequamente seguito le sorti del Governo di [[Ascoli Piceno]] e dello [[Stato Pontificio|Stato della Chiesa]].
Sono documentati fino al XVI secolo periodici scontri armati tra soldati ascolani e comunanzesi da una parte, e soldati amandolesi dall'altra; purtroppo queste dispute coinvolsero spesso anche la popolazione civile<ref>{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|pp=69-70}}</ref>. Esse dovettero terminare definitivamente soltanto nel [[1521]], quando il Rettore Pontificio della Marca ordinò la demolizione definitiva del castello di Monte Passillo allo scopo di porre fine alla secolare rivalità tra [[Ascoli Piceno]] ed [[Amandola]]<ref name=":10">{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|p=72}}</ref>.
Nel [[1348]], al pari del territorio della Marca e del resto d'[[Europa]], Comunanza fu colpita dall'epidemia di [[peste nera]], a causa della quale perì una parte della popolazione locale stimabile tra il 25% ed il 75%<ref name=":2">{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|pp=113-115}}</ref>.
La fine dell'epidemia determinò un notevole miglioramento economico per il territorio comunanzese, atteso che i protocolli notarili conservati nell'Archivio di Stato di [[Ascoli Piceno]], nonché altri documenti dell'epoca, attestano la floridezza dell'economia locale tra la fine del XIV secolo e l'intero XV secolo. A Comunanza, come in [[Amandola]], a [[Montefortino]], a [[Montemonaco]] e negli altri paesi limitrofi, le colonne portanti dell'economia erano costituite dall'agricoltura e dalla pastorizia. L'allevamento ovino, oltre che orientato alla produzione di latte, formaggi e derivati, alimentava finanche le due principali industrie locali: la lavorazione della lana e la concia delle pelli all'interno degli opifici paesani. L'accrescimento del benessere economico favorì la sistemazione delle strade locali, la costruzione di ponti e la ristrutturazione di chiese, palazzi e monumenti<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Amandola e il suo territorio|anno=1995|lingua=Italiano|pp=31-32}}</ref>.
Ciononostante, si verificarono periodici conflitti locali e scorrerie di soldati per tutto il XV secolo, a causa dall'espansione delle diverse signorie che avvicendavano il proprio dominio nella Marca o in aree d'[[Italia]] più ampie. Tra gli altri episodi dell'epoca, si ricordi che, nel [[1434]], Comunanza, [[Amandola]], il circondario dei [[monti Sibillini]] e l'intera Marca subirono l'occupazione militare ed il saccheggio da parte delle truppe del [[Ducato di Milano]] guidate dal duca [[Francesco Sforza]], il quale mirava all'espansione dell'egemonia politica milanese sull'[[Italia]] centrale e meridionale.
=== L'età moderna (dal Cinquecento all'Unità d'Italia) ===
Al miglioramento delle condizioni economiche e sociali della popolazione di Comunanza e del circondario dei [[monti Sibillini]] invalso nel XV secolo, si contrappose una lenta e progressiva decadenza nei secoli XVI, XVII e XVIII, determinata da ricorrenti carestie ed epidemie, da gravi terremoti ([[1639]] e [[1703]]), dall'insaprimento della pressione fiscale da parte della Curia romana, dall'immobilismo delle classi nobiliari ed ecclesiastiche dominanti, e dalla terribile piaga sociale del [[brigantaggio]] (che fu finalmente debellato solo in seguito all'[[Unità d'Italia]]).
Nonostante la decadenza economica e sociale dei secoli XVI, XVII e XVIII, Comunanza fu la patria di illustri interpreti dell'[[arte barocca]]: si ricordino il pittore ed architetto [[Sebastiano Ghezzi]] (Comunanza, [[1580]] – [[1645]]), il pittore e copista [[Giuseppe Ghezzi]] (Comunanza, [[1634]] – [[Roma]], [[1721]]), il pittore [[Pier Leone Ghezzi]] ([[Roma]], 28 Giugno [[1674]] – [[Roma]], 6 Marzo [[1755]]) ed il pittore [[Antonio Amorosi]] (Comunanza, [[1660]] – [[Roma]], 5 Ottobre [[1738]]), autori di importanti opere [[Barocco|barocche]] conservate a Comunanza, nelle [[Marche]], a [[Roma]] e nei dintorni della capitale dello [[Stato Pontificio]]. Inoltre, in questo periodo furono edificati e ristrutturati molti edifici di culto situati nel territorio comunale: si ricordino l'edificazione della Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria nel XVI secolo (demolita nel [[1818]] e successivamente ricostruita, per essere consacrata nel [[1833]]) e l'edificazione della Chiesa di Sant'Anna nel XVII secolo.
La situazione economica e sociale di Comunanza e del circondario dei [[monti Sibillini]] migliorò significativamente in seguito alla [[rivoluzione francese]] ed alla diffusione degli ideali rivoluzionari in [[Italia]]. In particolare, nell'[[età napoleonica]] furono aboliti molti privilegi nobiliari ed ecclesiastici e fu data una spinta decisiva allo sviluppo infrastrutturale del territorio, nonché ad innovazioni tecnologiche nell'agricoltura e nell'industria.
Dopo la lunga parentesi della [[Restaurazione]] dello [[Stato Pontificio]] successiva al [[Congresso di Vienna]] ([[1815]]), il [[Risorgimento]] e l'[[Unità d'Italia]] sancirono il definitivo avvio alla modernità per Comunanza e per l'intero circondario dei [[monti Sibillini]]. Comunanza e le [[Marche]] entrarono infatti a far parte del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] in seguito al plebiscito del 4 Novembre [[1860]]<ref>{{Cita web|url=http://www.francobampi.it/liguria/plebisciti/cronologia.htm|titolo=Cronologia dei plebisciti in Italia|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084502/http://www.francobampi.it/liguria/plebisciti/cronologia.htm|dataarchivio=24 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref>, e del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dopo la sua proclamazione avvenuta il 17 Marzo [[1861]].
=== Età contemporanea (dall'Unità d'Italia ad oggi) ===
[[File:Comunanza Primi '900.jpg|miniatura|left|Panorama di Comunanza in una fotografia dei primi anni del [[XX secolo]]]]
[[File:Comunanza Buoi in Piazza S. Caterina.jpg|miniatura|Bovini di razza marchigiana trainanti carri in legno presso Piazza Santa Caterina, immortalati in una fotografia dei primi anni del [[XX secolo]]]]
[[File:Comunanza Borgo Foto anni '30.jpg|miniatura|Parata di epoca fascista in Viale Dante a ''Comunanza del Littorio'', negli anni '30 del [[XX secolo]]]]
Dopo aver pedissequamente seguito le vicende dell'[[Italia]] unita dal [[1861]] alla [[prima guerra mondiale]], dal [[1932]] al [[1945]] - dopo l'instaurazione del [[periodo fascista|regime totalitario fascista]] - il Comune ha assunto la denominazione di ''Comunanza del Littorio<ref name=":6" /><ref name=":7" />''.
Nel corso della [[seconda guerra mondiale]], dopo l'[[Armistizio 8 settembre 1943|armistizio dell'8 Settembre 1943]], Comunanza fu occupata dalle truppe della [[Wehrmacht]] (esercito [[Germania nazista|tedesco]]) e venne inserita nel territorio della neonata [[Repubblica Sociale Italiana]]. Gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] progettarono il bombardamento della cittadina intorno alla primavera del [[1944]], ma in seguito desistettero dal progetto.
Alcune famiglie comunanzesi si distinsero per l'ospitalità ed il sostegno forniti a [[partigiani italiani]] e a prigionieri di guerra [[Regno Unito|britannici]] e [[Stati Uniti d'America|statunitensi]], liberati dal campo di concentramento di [[Servigliano]] proprio dopo l'[[Armistizio 8 settembre 1943|armistizio]].
Durante la permanenza nel territorio comunanzese e piceno, le truppe [[Germania nazista|tedesche]] della [[Wehrmacht]], le [[Schutzstaffel|SS]] e i fiancheggiatori [[Fascismo|fascisti]] della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]] si resero responsabili di [[Crimine di guerra|crimini di guerra]] ai danni della popolazione. Presso il cimitero di Comunanza furono ripetutamente fucilati [[partigiani italiani]] e prigionieri di guerra [[Regno Unito|britannici]] e [[Stati Uniti d'America|statunitensi]]: una targa commemorativa apposta dal Comune di Comunanza ricorda ancora oggi questi [[Crimine di guerra|crimini di guerra]].
Comunanza fu liberata dalle [[Alleati della seconda guerra mondiale|truppe alleate]] il 21 Giugno [[1944]].
Comunanza ha conosciuto un importante sviluppo industriale a partire dagli anni '60 del [[XX secolo]], anche grazie agli investimenti pubblici operati dalla [[Cassa del Mezzogiorno]]<ref name=":8" />. Attualmente è il terzo polo industriale della [[provincia di Ascoli Piceno]]<ref name=":9" />.
=== Simboli ===
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 2 settembre 1938.<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?1486|titolo=Comunanza del Littorio|accesso=2022-12-16|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref>
{{citazione|D'argento, al ponte di rosso turrito alle due estremità e di un solo arco, sulla [[Riviera (araldica)|riviera]] al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.<ref>{{Cita testo|titolo=Regio decreto del 2 settembre 1938|url=https://www.araldicacivica.it/pdf/decreti/ap/comunanza.pdf}}</ref>}}
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
[[File:Chiesa_S.Maria_a_Terme_Comunanza.jpg|miniatura|Chiesa di Santa Maria a Terme, situata nella frazione Santa Maria di Comunanza]]
La Chiesa di Santa Maria a Terme è l'edificio di culto cristiano più antico del territorio di Comunanza. Essa è situata in frazione Santa Maria, nei pressi del capoluogo, ed è stata realizzata intorno al IX o X secolo, sui resti di un antico tempio pagano attribuito a [[Dioniso]], posto nella città di ''Novana'' (l'antica Comunanza). Dell'antico tempio pagano rimangono evidentemente le colonne in blocchi di travertino e tufo. La chiesa è realizzata in pietra di arenaria e segue i canoni stilistici dell'[[architettura preromanica]]: ha pianta rettangolare, presenta un'abside tripartita da lesene, con due bifore, doccioni nelle pareti laterali e archetti ciechi lungo tutto il perimetro della struttura. Nel portale conserva i bassorilievi originali, recanti decorazioni simboliche di animali e vegetali aventi funzione apotropaica. L'interno è a navata unica, suddivisa in tre campate con volta a botte, e presenta affreschi del XIII secolo<ref>{{Cita web|url=http://www.terredelpiceno.it/monumenti/chiesa-santa-maria-terme-comunanza/|titolo=Chiesa di Santa Maria a Terme|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|dataarchivio=30 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210530102309/https://www.facebook.com/plugins/like.php?app_id=&channel=https%3A%2F%2Fstaticxx.facebook.com%2Fx%2Fconnect%2Fxd_arbiter%2F%3Fversion%3D46%23cb%3Df29f7068f10643%26domain%3Dwww.terredelpiceno.it%26origin%3Dhttp%253A%252F%252Fwww.terredelpiceno.it%252Ff141f6fc34d3184%26relation%3Dparent.parent&container_width=0&href=http%3A%2F%2Fwww.terredelpiceno.it%2Fmonumenti%2Fchiesa-santa-maria-terme-comunanza%2F&layout=button_count&locale=en_US&sdk=joey&send=false&show_faces=false&width=450|urlmorto=no}}</ref>.
==== Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria ====
[[File:Chiesa S. Caterina Alessandria Comunanza.jpg|miniatura|left|Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, situata nel centro storico di Comunanza]]
[[File:Interno Chiesa S. Caterina d'Alessandria Comunanza.jpg|miniatura|Interno della Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria]]
La Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria è situata nel centro storico di Comunanza, città di cui rappresenta la chiesa matrice. L'edificio di culto originario risaliva al XVI secolo, tuttavia è stato demolito nel [[1818]] e ricostruito in stile neoclassico, seguendo il progetto dell'architetto svizzero [[Pietro Maggi (architetto)|Pietro Maggi]]. L'edificazione della chiesa odierna è terminata nel [[1832]], ed essa è stata consacrata nel [[1833]].
La torre campanaria - a pianta quadrata - è l'unica testimonianza dell'antica chiesa cinquecentesca; nel corso dei lavori di ricostruzione della chiesa, la torre è stata munita di una nuova cella campanaria e di una nuova guglia, che ne hanno elevato l'altezza originaria.
L'interno della chiesa è a navata unica e presenta decorazioni, stucchi e statue dell’artista ascolano Domenico Paci.
Di grande interesse sono alcune opere pittoriche di età barocca, riferibili ad artisti comunanzesi operanti finanche a [[Roma]] tra i secoli XVII e XVIII: il dipinto ''San Giovanni Battista e Santa Giuliana'' di [[Giuseppe Ghezzi]] ed il dipinto ''La'' ''Madonna di Loreto'', opera di [[Giuseppe Ghezzi]], [[Pier Leone Ghezzi]] e [[Antonio Amorosi]].
Il monumentale organo a due tastiere con più di duemila voci proviene dalla Basilica di Loreto<ref>{{Cita web|url=http://www.terredelpiceno.it/monumenti/la-chiesa-s-caterina-dalessandria-degitto-comunanza/|titolo=Chiesa di S. Caterina d’Alessandria d’Egitto|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|dataarchivio=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524133048/http://www.terredelpiceno.it/monumenti/la-chiesa-s-caterina-dalessandria-degitto-comunanza/|urlmorto=no}}</ref>.
==== Chiesa di San Francesco d'Assisi ====
[[File:Chiesa S. Francesco Comunanza.jpg|miniatura|Chiesa di San Francesco d'Assisi nel centro storico di Comunanza]]
La Chiesa di San Francesco d'Assisi è l'edificio più antico del centro storico di Comunanza. Essa è situata in un luogo già appartenente all{{'}}''Ospedale di San Francesco d'Assisi'' di Monte Passillo fin dal XIII secolo. L'attuale conformazione esterna dell'edificio risale con ogni probabilità al XIII od al XIV secolo. All'interno, conserva un affresco del XVI secolo, dipinti del XVIII secolo ed un altare in stucco del XVIII secolo, opera dell'artista locale [[Sebastiano Ghezzi]]<ref>{{Cita web|url=https://www.habitualtourist.com/san_francesco(comunanza)|titolo=San Francesco|lingua=Italiano}}</ref>.
==== Chiesa di Sant'Anna ====
[[File:Chiesa S.Anna Comunanza.jpg|miniatura|left|Chiesa di Sant'Anna situata a Comunanza]]
La Chiesa di Sant’Anna risale al XVII secolo, ed è situata ai piedi del colle Chiaro, poco distante dal centro storico del capoluogo. Essa è caratterizzata da uno stile tardo-romanico, con portici nel prospetto e nel lato ovest, e campanile a vela. L’interno è a navata unica, con copertura a capriate ed altare in stucco settecentesco. Fu fatta costruire per iniziativa del letterato Antonio Caferri al fine di farne un convento dei [[Ordine dei frati minori conventuali|frati minori conventuali]], tuttavia non fu mai utilizzata per tale scopo<ref>{{Cita web|url=http://www.terredelpiceno.it/monumenti/chiesa-santanna-comunanza/|titolo=Chiesa di Sant’Anna|lingua=Italiano}}</ref>.
=== Architetture civili ===
==== Palazzo Pascali ====
[[File:Palazzo Pascali Comunanza.jpg|miniatura|Veduta del Palazzo Pascali nel centro storico di Comunanza]]
Palazzo Pascali è un antico edificio gentilizio situato nel centro storico di Comunanza, in Piazza Santa Caterina.
Storicamente è stato sede del ''Consorzio idrico intercomunale del Vettore''.
Attualmente ospita il ''Museo di arte sacra'' e la ''Biblioteca civica "Pietro Spinucci" e Centro Studi "Emidio Saladini Conte di Rovetino"'' (istituti che raccolgono l'importante eredità del preesistente ''"Centro di lettura"'' comunale dal [[2008]]). L'edificio ospita finanche mostre d'arte temporanee, periodicamente organizzate ed allestite dall'Amministrazione comunale.
=== Architetture militari ===
==== Resti del castello di Monte Passillo ====
[[File:Pietre Resti Castello Monte Passillo.jpg|miniatura|left|Veduta parziale dei resti del castello medievale di Monte Passillo, situato in cima all'omonimo rilievo a nord-ovest di Comunanza]]
In cima al Monte Passillo (588 metri s.l.m.) sono visibili i resti del castello della famiglia Nobili, più volte distrutto e ricostruito. La demolizione definitiva si colloca nel [[1521]], per ordine del Rettore Pontificio della Marca, allo scopo di porre fine alla secolare rivalità tra le città di [[Amandola]] e di [[Ascoli Piceno]]<ref name=":10" />.
=== Siti archeologici ===
==== Resti di terme romane ====
[[File:Piazza delle terme romane Comunanza.jpg|miniatura|left|La ''Piazza delle Terme Romane'' situata a Comunanza]]
[[File:Resti di terme romane Comunanza.jpg|miniatura|Resti delle terme romane riferibili all'antica città di ''Novana'', situati a Comunanza]]
Nella ''Piazza delle Terme Romane'' del capoluogo sono presenti resti di stabilimenti termali di epoca romana, riferibili all'antica città di ''Novana'', riportati alla luce e muniti di coperture protettive nel [[2019]].
==== Ponte romano di Gerosa ====
[[File:Roman bridge in Comunanza Italy Frazione Gerosa.jpg|miniatura|Ponte di epoca romana situato nella frazione Gerosa di Comunanza]]
Nella frazione Gerosa è situato un ponte di epoca romana a schiena d'asino, che unisce le due sponde del fiume Aso lungo il tracciato dell'antica ''Via Salaria Gallica'' (strada romana che collegava [[Ascoli Piceno|Asculum]] ad [[Urbs Salvia]], attraversando ''[[Novana]]'').
=== Aree naturali ===
==== Lago di Gerosa ====
[[File:Lago di Gerosa Comunanza AP.jpg|miniatura|left|Panorama del [[lago di Gerosa]] con il [[monte Vettore]] ed il monte Torrone sullo sfondo]]
Il [[lago di Gerosa]] è un bacino idrico artificiale situato ad un'altitudine di 649 metri s.l.m. nel territorio comunale di Comunanza. Esso prende il nome dal nucleo abitativo di Gerosa, frazione che sorge in prossimità del lago. L'invaso è compreso fra i Comuni di Comunanza, [[Montemonaco]] (AP) e [[Montefortino]] (FM), ha una lunghezza di 2.500 metri ed una larghezza massima di 370 metri<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche - Istituto Superiore di Sanità|titolo=RAPPORTO FINALE - MONITORAGGIO DELLE ACQUE E DEI SEDIMENTI DEL LAGO ARTIFICIALE DI GEROSA FINALIZZATO ALLO STUDIO CIRCA LA PRESENZA DEL CIANOBATTERIO TOSSICO PLANKTOTHRIX RUBESCENS|p=5|lingua=Italiano|url=http://www3.arpa.marche.it/doc/Pdf/acqua/Gerosa.pdf|accesso=24 maggio 2021|dataarchivio=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084502/http://www3.arpa.marche.it/doc/Pdf/acqua/Gerosa.pdf|urlmorto=no}}</ref>.
Immissario ed emissario è il fiume [[Aso (fiume)|Aso]].
La diga che ha formato il bacino idrico è stata costruita dal ''Consorzio di Bonifica dell'Aso'' tra il [[1977]] ed il [[1983]], ed è attualmente di proprietà del ''Consorzio di Bonifica delle Marche''. Essa sorge nel territorio comunale di Comunanza<ref name="bonificamarche.it">{{Cita web|url=https://www.bonificamarche.it/cosa-gestiamo/gli-invasi-artificiali/|titolo=Consorzio di Bonifica delle Marche - Gli invasi artificiali|lingua=Italiano|accesso=23 maggio 2021|dataarchivio=23 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210523103617/https://www.bonificamarche.it/cosa-gestiamo/gli-invasi-artificiali/|urlmorto=no}}</ref> e presenta una struttura muraria a gravità massiccia con un'altezza massima di 77 metri. Essa ha una sezione quadrata di 3 metri di lato, che diventa rettangolare (3 metri x 2,50 metri) nella zona di installazione degli organi di chiusura; può esitare, nella pratica, 110 metri cubi d'acqua al secondo. Lo scarico di superficie è costituito da un ciglio sfiorante della lunghezza libera di 36 metri che, con un’altezza di lama dell’acqua di 2,50 metri, può esitare 301 metri cubi d'acqua al secondo. L’opera, realizzata per i fini irrigui, risulta strategica lungo l’intera valle dell’[[Aso (fiume)|Aso]], contenendo un volume d'acqua di 15.400.000 metri cubi, con una capacità di irrigazione di 3.483 ettari<ref name="bonificamarche.it" />.
La grande massa d'acqua contenuta nell'invaso ha permesso la costruzione di due centrali idroelettriche nel territorio comunale di Comunanza, di cui una situata in frazione Gerosa, l'altra collocata in frazione Villa Pera. Per la verità, in prossimità del [[Lago di Gerosa|lago]] sorge anche una terza centrale, dipendente dal serbatoio di monte situato a [[Montefortino]], in frazione Arato.
La vegetazione prevalente intorno al [[Lago di Gerosa|lago]] è costituita da roverella, carpino nero, carpino bianco, castagno, frassino, abete rosso e pino d'Aleppo<ref name="Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche Istituto Superiore di Sanità RAPPORTO FINALE - MONITORAGGIO DELLE ACQUE E DEI SEDIMENTI DEL LAGO ARTIFICIALE DI GEROSA FINALIZZATO ALLO STUDIO CIRCA LA PRESENZA DEL CIANOBATTERIO TOSSICO PLANKTOTHRIX RUBESCENS">{{Cita pubblicazione|autore=Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche - Istituto Superiore di Sanità|titolo=RAPPORTO FINALE - MONITORAGGIO DELLE ACQUE E DEI SEDIMENTI DEL LAGO ARTIFICIALE DI GEROSA FINALIZZATO ALLO STUDIO CIRCA LA PRESENZA DEL CIANOBATTERIO TOSSICO PLANKTOTHRIX RUBESCENS|p=6|lingua=Italiano|url=http://www3.arpa.marche.it/doc/Pdf/acqua/Gerosa.pdf|accesso=24 maggio 2021|dataarchivio=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084502/http://www3.arpa.marche.it/doc/Pdf/acqua/Gerosa.pdf|urlmorto=no}}</ref>.
Le specie ittiche presenti nel [[Lago di Gerosa|lago]] sono soprattutto persico reale, persico trota, persico sole, barbo comune, anguilla, triotto, scardola, cavedano, carassio, alborella, carpa, tinca, trota fario e trota iridea<ref name="Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche Istituto Superiore di Sanità RAPPORTO FINALE - MONITORAGGIO DELLE ACQUE E DEI SEDIMENTI DEL LAGO ARTIFICIALE DI GEROSA FINALIZZATO ALLO STUDIO CIRCA LA PRESENZA DEL CIANOBATTERIO TOSSICO PLANKTOTHRIX RUBESCENS" />.
Il [[Lago di Gerosa|lago]] è meta di turismo naturalistico e sportivo, che richiama visitatori dall'Italia e dall'estero, ed è sede di un idroscalo.
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Comunanza}}
=== Religione ===
La confessione religiosa maggiormente professata a Comunanza è la cristiana cattolica romana, con oltre il 90% della popolazione battezzata<ref>{{Cita web|url=http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dsbtr.html|titolo=Diocese of San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto|lingua=Inglese|accesso=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210502125116/https://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dsbtr.html|dataarchivio=2 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dferm.html|titolo=Archdiocese of Fermo|lingua=Inglese|accesso=25 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210503085940/http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dferm.html|dataarchivio=3 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/daspi.html|titolo=Diocese of Ascoli Piceno|lingua=Inglese|accesso=25 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210502130101/https://www.catholic-hierarchy.org/diocese/daspi.html|dataarchivio=2 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref>.
Sono presenti minoranze cristiane ortodosse, cristiane protestanti (perdipiù riferibili alla Congregazione dei [[Testimoni di Geova]]), nonché islamiche ed induiste, oltre ai non credenti.
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Scuole ====
L'istituto scolastico comprensivo interprovinciale dei Sibillini, dipendente dal [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]], incorpora tutti i plessi scolastici situati nei Comuni di Comunanza, [[Force]] (AP), [[Montefalcone Appennino]] (FM), [[Montelparo]] (FM), [[Montemonaco]] (AP) e [[Smerillo]] (FM).
==== Biblioteche ====
[[File:Palazzo Pascali Comunanza.jpg|miniatura|Veduta del Palazzo Pascali nel centro storico di Comunanza, attuale sede del Museo di arte sacra, della Biblioteca civica "Pietro Spinucci" e del ''Centro Studi "Emidio Saladini Conte di Rovetino"'']]
La ''"Biblioteca civica Pietro Spinucci"'' ed il ''"Centro Studi Emidio Saladini Conte di Rovetino"'' raccolgono l'importante eredità del preesistente ''"Centro di lettura comunale"'' dal [[2008]]. Sono allestiti in tre sale del Palazzo Pascali, situato nel centro storico del capoluogo. Questi istituti sono il frutto dell'aggregazione dell'ingente patrimonio librario del preesistente ''"Centro di lettura comunale"'' con due ulteriori e successive donazioni: la prima proveniente dal Prof. Pietro Spinucci, già docente di letteratura inglese ed americana, e poi Rettore dell’Università di Lingue Straniere di Verona, nato a Comunanza e molto legato al proprio paese; la seconda proveniente dal Conte Emidio Saladini, grande conoscitore di arte e cinema, ed attivo a Roma nel magico periodo felliniano. Il patrimonio librario spazia tra la letteratura italiana, europea ed americana, con testi in lingua italiana ed inglese, la poesia del Novecento, il teatro, l'arte e la saggistica. Ad oggi, nella Biblioteca sono complessivamente presenti oltre 10.000 volumi<ref>{{Cita web |url=http://www.comune.comunanza.ap.it/c044015/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/30 |titolo=Copia archiviata |accesso=21 maggio 2021 |dataarchivio=21 maggio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210521131447/http://www.comune.comunanza.ap.it/c044015/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/30 |urlmorto=no }}</ref>.
=== Musei ===
Il "Museo diocesano di arte sacra" è ospitato presso il Palazzo Pascali, situato nel centro storico del capoluogo. Esso conserva significative opere pittoriche e di oreficeria; tra queste ultime spiccano un reliquiario a tempietto del XVI secolo ed una croce astile del XVIII secolo, con un ''Cristo'' del XIV secolo attribuito all’orafo ascolano Pietro Vannini. Di grande fascino il calice in argento del XVIII secolo, con i tre Santi seduti sul piede. Tra le opere pittoriche si segnalano la ''Madonna della cintola'' (XVII secolo) ed il ''San Liborio'' del celebre pittore [[Giuseppe Ghezzi]], artista originario di Comunanza ma attivo soprattutto a Roma. Il museo espone altresì le ''Stazioni della Via Crucis'' del XVIII secolo, dipinte ad olio e di scuola carraccesca, originariamente esposte nella Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, ed ivi sostituite da copie all'inizio del XXI secolo<ref>{{Cita web |url=https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Ricerca-Musei/Id/66/COMUNANZA-Museo-di-arte-sacra-di-Comunanza-Musei-Sistini-del-Piceno |titolo=COMUNANZA - Museo di arte sacra di Comunanza - Musei Sistini del Piceno |accesso=21 maggio 2021 |dataarchivio=21 maggio 2021 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210521131445/https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Ricerca-Musei/Id/66/COMUNANZA-Museo-di-arte-sacra-di-Comunanza-Musei-Sistini-del-Piceno |urlmorto=no }}</ref>.
==== Teatri ====
L'auditorium "Adriano Luzi" è stato inaugurato nel [[1999]], ed è una struttura dedicata a spettacoli, concerti, congressi e proiezioni cinematografiche, situata all'interno del capoluogo. È dedicato al comunanzese Adriano Luzi, grande restauratore di fama internazionale scomparso nel [[2003]].
=== Eventi ===
==== In piazza per loro ====
"In piazza per loro" è una manifestazione filantropica che si svolge nel centro storico del capoluogo, a cadenza annuale, nel mese di Agosto. Consiste in un'esibizione canora di cittadini provenienti da Comunanza e dai Comuni limitrofi, finalizzata alla raccolta di fondi destinati alla [[Lega del filo d'oro]] (associazione ONLUS dedita all'assistenza in favore di giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali).
==== Fiera degli Uccelli (o mostra ornitologica) ====
La "Fiera degli Uccelli" (o "Mostra ornitologica") è una manifestazione fieristica che si svolge nel capoluogo a cadenza annuale, nella prima Domenica del mese di Ottobre, fin dal [[1968]]. Si caratterizza per l'esposizione di volatili di ogni specie, di animali da cortile e da compagnia, nonché per la presenza di bancarelle e l'esposizione di prodotti tipici e di lavorazioni industriali lungo le strade principali del capoluogo, chiuse al traffico veicolare.
==== Fiera di Santa Caterina ====
La "Fiera di Santa Caterina" è un'antichissima manifestazione fieristica, originariamente fissata al 25 Novembre, giorno dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, Santa Patrona di Comunanza. Essa si svolge nel capoluogo a cadenza annuale, attualmente nell'ultima Domenica del mese di Novembre. Si caratterizza per la presenza di bancarelle e l'esposizione di prodotti tipici lungo le strade principali del capoluogo, chiuse al traffico veicolare.
== Geografia antropica ==
Le frazioni di Comunanza sono le seguenti: Calvarese, Capotornano, Casa di Ciotto, Casa di Cola, Casale, Castelfiorito, Cerisciolo, Colle Chiaro, Cossinino da Capo, Cossinino da Piedi, Croce di Casale, Ficocchia, Fosso di Otto, Gabbiano, Gerosa, Gesso, Granaro, Illice, Lago, Lisciano, Montegenco, Nasuto, Palombara, Parapina, Passafiume, Passo, Piane Nuove, Pianerie, Piane Vecchie, Piantabete, Polica Nuova, Polica Vecchia, Polverina, Ponte dell'Aso, Pracchia, Rivolta, San Benedetto, San Claudio, San Giovanni, San Lorenzo, Settecarpini, Tavernelle, Tiburro, Valentina, Vallecupa, Villa Pera, Vindola.
Di seguito vengono descritte le frazioni di maggiore importanza storica, demografica e culturale.
=== Calvarese ===
La frazione di Calvarese è situata a 746 metri s.l.m., a 10 km dal capoluogo in direzione sud. La coltivazione cerealicola a terrazze e il commercio di legname sono le attività principali dei suoi abitanti. Le case che non hanno subito restauri sono a due piani, costruite in pietra locale. Esse rispecchiano la classica tipologia edilizia rurale e montana del Piceno<ref name="frazioni">{{Cita web|url=http://www.comune.comunanza.ap.it/c044015/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/36#|titolo=Le frazioni|editore=Comune di Comunanza|accesso=26 maggio 2021|dataarchivio=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084507/http://www.comune.comunanza.ap.it/c044015/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/36|urlmorto=no}}</ref>.
=== Cossinino da Capo ===
La frazione di Cossinino da Capo è situata a 789 metri s.l.m., a 14 km dal capoluogo in direzione sud-est. È un nucleo abitativo di circa 15 case, ancora parzialmente abitate. Al centro del borgo sorge l'antica Chiesa di Sant'Ilario Vescovo, esistente già dal XIII secolo. Di stile romanico, l’interno è a tre navate con copertura a capriate. All'esterno, sul portale dell'edificio, è incisa la data [[1598]]. L'ultimo restauro risale agli anni '50 del XX secolo. Il campanile a guglia ospita due campane, come in una chiesa matrice. Un edificio del borgo conserva il simbolo della corporazione dei "sartori"<ref name="frazioni"/>.
=== Cossinino da Piedi ===
La frazione di Cossinino da Piedi è situata a 719 metri s.l.m., a 15 km dal capoluogo in direzione sud-est. È attualmente disabitata. Trattasi di uno degli ultimi rifugi dell'Ordine cavalleresco dei Templari, che qui avevano la loro Commenda e che hanno custodito, e fatto giungere fino a noi, una preziosa iscrizione proto-picena, posta su una pietra utilizzata in guisa di architrave, all'interno di un interessante edificio fortificato<ref name="frazioni"/>.
=== Croce di Casale ===
La frazione di Croce di Casale è la più popolosa di Comunanza, è situata a 729 metri s.l.m. e dista 8,5 km dal capoluogo. È sede di attività commerciali ed economiche.
=== Gabbiano ===
La frazione di Gabbiano è situata a 710 metri s.l.m., a 13 km dal capoluogo in direzione sud-est. La Chiesa dei Santi Pietro e Paolo risale al XIII secolo. Il suo ultimo restauro risale agli anni '50 del XX secolo, con il rifacimento dell’altare. Della parte medioevale originaria restano la zona absidale e quella dell’antico ingresso, divenute cappelle laterali nel rifacimento del XVIII secolo, che ne modificò sia l’orientamento, sia l’impianto, che da basilicale divenne centrale. All'interno si notano ancora tracce di decorazioni pittoriche tardo-medioevali e di stucchi settecenteschi<ref name="frazioni"/>.
=== Gerosa ===
[[File:Ponte romano Comunanza-Italy Frazione Gerosa.jpg|miniatura|Ponte di epoca romana situato nella frazione Gerosa di Comunanza]]
La frazione di Gerosa è situata a 640 metri s.l.m., a 7,5 km dal capoluogo in direzione sud. Nella seconda metà del XVI secolo è stata il covo del famoso brigante Masio della Jerosa. Trattasi di un piccolo nucleo abitativo, con basse case in laterizio del XVI secolo. Presente un ponte di epoca romana a schiena d’asino, che univa le due sponde del fiume Aso lungo l'antica ''[[Via Salaria Gallica]]'' (strada romana che collegava [[Ascoli Piceno|Asculum]] ad [[Urbs Salvia]]). A sud si scorge la diga, inaugurata nel [[1983]], che contiene il suggestivo lago omonimo<ref name="frazioni"/>.
=== Gesso ===
[[File:Gesso di Comunanza Chiesa S. Pietro.jpg|miniatura|left|Chiesa di San Pietro Apostolo nella frazione Gesso di Comunanza]]
La frazione di Gesso è situata a 627 metri s.l.m., a 5 km dal capoluogo in direzione est. È così chiamata per il terreno prevalentemente gessoso. Le poche case a due piani sono allineate sul dorso di una collina, alla cui sommità sorge la Chiesa di San Pietro, esistente già nel XIV secolo, più volte ricostruita; la conformazione odierna dell'edificio sacro risale al [[1960]]. La locale Parrocchia di San Pietro fa capo alla [[Diocesi di Ascoli Piceno]]. Storicamente Gesso si è caratterizzato come paesino di "gessare" e “bigattiere” (donne dèdite alla coltura dei bachi da seta), e nel XVI secolo risultava sotto il dominio del Duca Aloysius Attilius di [[Atri]] (TE)<ref name="frazioni"/>.
=== Illice ===
[[File:Chiesa S.Giovanni Illice Comunanza Italy.jpg|miniatura|Chiesa di San Giovanni Battista, situata nella frazione Illice di Comunanza]]
La frazione di Illice è situata a 773 metri s.l.m., a 9 km dal capoluogo in direzione sud. Nel XVIII secolo aveva addirittura la dignità di "Castello", soggetto al Podestà di Comunanza, e munita del potere di governo sulle "ville" di Calvarese, Gerosa e Cerisciolo. Appena fuori dal nucleo abitativo sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, menzionata nella ''Rationes Decimarum'' del [[1290]]. Per via di numerosi restauri subìti nel corso dei secoli, essa conserva la parte originale soltanto nel suo perimetro. La locale Parrocchia di Santa Maria e San Giovanni Battista fa capo all'[[Arcidiocesi di Fermo]]<ref name="frazioni"/>.
=== Nasuto ===
[[File:S. Maria in Spino Church Comunanza Italy Frazione Nasuto.jpg|miniatura|Veduta della nuova Chiesa di Santa Maria in Spino in frazione Nasuto]]
La frazione di Nasuto è situata a 673 metri s.l.m., a 8 km dal capoluogo in direzione sud. È arroccata su una collina sovrastante l'abitato di Piane Vecchie, e si presenta come un piccolo nucleo dislocato attorno alla nuova Chiesa di Santa Maria in Spino, risalente al XX secolo e simbolo della frazione<ref name="frazioni" />.
=== Piane Vecchie ===
La frazione di Piane Vecchie è situata a 549 metri s.l.m., sulla sponda destra del fiume [[Aso (fiume)|Aso]], a 3 km dal capoluogo in direzione sud. Nell'abitato è presente la Chiesa di San Sebastiano, realizzata nel XV secolo in pietra locale e laterizio, a pianta longitudinale e di linea essenziale. Soggetta a varie modifiche nel corso dei secoli, ha l’unica porta alla sinistra dell’altare, dove si possono ammirare affreschi non coperti da intonaco, raffiguranti Madonna con Bambino e S. Sebastiano, di scuola crivellesca<ref name="frazioni"/>.
=== Polverina ===
[[File:Chiesa S. Maria Assunta Polverina di Comunanza.jpg|miniatura|Chiesa di Santa Maria Assunta in frazione Polverina di Comunanza, danneggiata dal [[Terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017|terremoto]] del [[2016]]-[[2017]]]]
La frazione di Polverina è situata a 836 metri s.l.m., a 14 km dal capoluogo in direzione sud. La Chiesa suburbana dedicata a Santa Maria Assunta, esistente già nel sec. XIII ma ristrutturata nel [[1632]], contiene un affresco raffigurante ''L’annunciazione della Vergine'' (XVI secolo), opera dell'artista Giulio Vergari di [[Amandola]]. Il campanile ospita una campana del XVIII secolo. Ogni anno, il 15 Agosto, si tiene una grande festa popolare presso la Chiesa, proprio in onore della Vergine Assunta<ref name="frazioni"/>.
=== Pracchia ===
La frazione di Pracchia è situata a 485 metri s.l.m., a 1 km dal capoluogo in direzione nord-ovest. Nata come borgo del castello di Monte Passillo, il piccolo nucleo abitativo si snoda lungo il tracciato dell'antica ''Via Salaria Gallica'' (strada romana che collegava [[Ascoli Piceno|Asculum]] ad [[Urbs Salvia]])''.'' La frazione aveva una Chiesa dedicata a Sant'Antonio Abate e a San Salvatore, citata nelle ''Rationes Decimarum'' del [[1290]]<ref name="frazioni"/>.
=== Tavernelle ===
La frazione di Tavernelle è situata a 682 metri s.l.m., a 13 km dal capoluogo in direzione sud-est. Nel sec. XVI fu un covo di briganti. Fino alla metà del sec. XX Tavernelle risultava molto popolata e ricca di attività artigianali; oggi ha ormai pochi abitanti, impegnati nell’agricoltura o presso le industrie del capoluogo. Il nucleo abitativo è costituito da case restaurate, le quali testimoniano comunque l’antica tipologia costruttiva montana. Spiccano due edifici a due piani, realizzati in blocchi di arenaria squadrati, recanti piccole finestre con spesse cornici<ref name="frazioni"/>.
=== Villa Pera ===
La frazione di Villa Pera, pósta nella valle dell'[[Aso (fiume)|Aso]], è situata a 425 metri s.l.m., a 3,5 km dal capoluogo in direzione est. L'insediamento di comunità nel luogo risale probabilmente all'età antica. Nel 1315 il Castello della Pera subì un cruento saccheggio da parte del Podestà di [[Amandola]]. Nella frazione sorge la Chiesa di San Giovanni Battista, con copertura a capanna. Una lapide pósta sopra all’ingresso, inserita nel recente restauro, testimonia un ampliamento del [[1782]], promosso dalla locale famiglia Pascali<ref name="frazioni"/>.
=== Vindola ===
La frazione di Vindola è situata a 850 metri s.l.m., a 12 km dal capoluogo in direzione sud-est. È un castello risalente al XII secolo, e conserva ancora la struttura chiusa tipicamente medioevale. È stata più volte sede municipale e notarile. Dominio dei casati nobiliari degli Antonelli e degli Zarli, nel XVI secolo era uno dei centri dell’entroterra sospettati di dare rifugio ai briganti. Per questa ragione, sembra che fosse stata completamente bruciata da mercenari provenienti dalla [[Corsica]], giunti nella Marca al servizio del Papato per la repressione del brigantaggio. All’interno del borgo sorge la Chiesa di Sant'Antonio, risalente al [[1870]]<ref name="frazioni"/>.
== Economia ==
=== Agricoltura ===
L'agricoltura e l'allevamento hanno rappresentato la colonna portante dell'economia comunanzese sino all'industrializzazione, intervenuta negli anni '60 del [[XX secolo]]<ref name="Comunanza ieri e oggi 1996 Gabrielli">{{Cita libro|autore=Pietro Spinucci|titolo=Comunanza ieri e oggi|anno=1996|editore=Gabrielli Editori|lingua=Italiano}}</ref>.
Le attività più diffuse sono:
* la coltivazione di cereali (frumento, orzo, granturco) e patate;
* il taglio del legname nei boschi presenti sul territorio;
* la coltivazione di alberi da frutto, ed in particolare la raccolta di ciliegie, noci, castagne e mandorle;
* la tartuficoltura, sviluppatasi soprattutto a partire dagli anni '90 del XX secolo;
* la pastorizia, attività di fondamentale importanza fino alla metà del XX secolo, e da quel momento progressivamente diminuita di rilevanza economica;
* l'allevamento di animali da cortile (perdipiù volatili e suini).
=== Artigianato ===
L'artigianato - insieme all'agricoltura ed all'allevamento - ha rappresentato un pilastro dell'economia comunanzese sino all'industrializzazione, intervenuta negli anni '60 del [[XX secolo]]<ref name="Comunanza ieri e oggi 1996 Gabrielli" />.
Il settore vede attualmente la presenza di plurime imprese sul territorio: diffuse la lavorazione del [[legno]] (finalizzata alla realizzazione di mobili e suppellettili), del [[ferro]] e del [[rame]] (finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spaziano dal vasellame alle anfore<ref name="Aci">{{cita libro|titolo=Atlante cartografico dell'artigianato|anno=1985|editore=A.C.I.|città=Roma|p=12|volume=2}}</ref>).
=== Industria ===
La nascita del primo opificio industriale con sede a Comunanza risale all'inizio del [[XX secolo]], quando la locale famiglia Pascali fondò lo ''Stabilimento bacologico sperimentale'' per la produzione della seta.
Comunanza ha conosciuto un importante sviluppo industriale a partire dagli anni '60 del [[XX secolo]], anche grazie agli investimenti pubblici operati dalla [[Cassa del Mezzogiorno]]<ref name=":8" />. Attualmente è il terzo polo industriale della [[provincia di Ascoli Piceno]]<ref name=":9" />.
Gli stabilimenti industriali più rilevanti (che impiegano una significativa percentuale della forza lavoro comunanzese e dei Comuni limitrofi) operano nei seguenti settori:
* metalmeccanico: produzione di elettrodomestici e componentistica per elettrodomestici, casse automatiche, lavorazioni meccaniche;
* gomma-plastica: produzione di tubi, attrezzature e componentistica in plastica;
* tessile: produzione di calzature e di capi d'abbigliamento.
=== Servizi pubblici e terziario ===
Nel territorio comunale di Comunanza sono presenti i seguenti presìdi di servizio pubblico:
*Comando stazione [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]], con sede nel capoluogo;
* Comando stazione [[Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari|Carabinieri forestali]], con sede nel capoluogo;
* Poliambulatorio ASUR Area Vasta n. 5, presìdio sanitario locale con sede nel capoluogo, facente capo all'Azienda sanitaria unica regionale Marche (ASUR) - Area Vasta n. 5 (distretti ospedalieri di [[Ascoli Piceno]] e [[San Benedetto del Tronto]]);
* Centro polifunzionale del [[Dipartimento della protezione civile]], in costruzione all'interno del capoluogo, munito di piattaforma per l'atterraggio di elicotteri e di eliambulanze<ref>{{Cita web|url=https://www.cronachepicene.it/2020/10/02/centro-polifunzionale-di-protezione-civile-a-comunanza-la-posa-della-prima-pietra/229972/|titolo=Centro Polifunzionale di Protezione Civile: a Comunanza la posa della prima pietra|lingua=Italiano|accesso=24 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210524084502/https://www.cronachepicene.it/2020/10/02/centro-polifunzionale-di-protezione-civile-a-comunanza-la-posa-della-prima-pietra/229972/|dataarchivio=24 maggio 2021|urlmorto=no}}</ref>;
* ''"Istituto scolastico comprensivo interprovinciale dei Sibillini"'', dipendente dal [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca]], che incorpora tutti i plessi scolastici situati nei Comuni di Comunanza, [[Montemonaco]] (AP), [[Force]] (AP), [[Montefalcone Appennino]] (FM), [[Smerillo]] (FM) e [[Montelparo]] (FM);
* presidio territoriale del ''"CIIP S.p.A."'' (consorzio idrico integrato piceno). In passato, Comunanza ha ospitato la sede del ''"Consorzio idrico intercomunale del Vettore"'', fondato nel [[1957]] e successivamente incorporato proprio nel ''"CIIP S.p.A.''";
* ufficio postale;
* presidio per la viabilità dell'organismo di diritto pubblico [[Anas (azienda)|ANAS (Azienda Nazionale Autonoma delle Strade)]], per finalità di sorveglianza, di manutenzione e di gestione della viabilità lungo la [[Strada statale 433 di Val d'Aso]] e la [[Strada statale 78 Picena]], e presidio per la viabilità della [[Provincia di Ascoli Piceno]] per le strade di competenza provinciale;
* la diga di Villa Pera (di proprietà di [[Enel]]) e la diga di [[Lago di Gerosa|Gerosa]] (di proprietà dell'ente pubblico ''"Consorzio di Bonifica delle Marche''"). Sono altresì presenti tre centrali idroelettriche (tutte di proprietà di [[Enel]]): tra queste, due sono situate nei pressi del [[lago di Gerosa]], mentre la terza è situata in frazione Villa Pera
Per quanto concerne i servizi privati, nel capoluogo sono presenti tre filiali bancarie, riferibili ad altrettanti istituti di credito ([[Intesa Sanpaolo]], [[Cassa di Risparmio di Fermo]] e BCC Banca del Piceno). Sono sviluppati i settori dei trasporti e dei servizi professionali, finanziari ed assicurativi alle numerose imprese presenti sul territorio. In crescita i settori del turismo e della ristorazione.
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec|18 giugno [[1988]]|7 giugno 1993|Arnaldo Amici|[[Democrazia Cristiana]]|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]|<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|7 giugno [[1993]]|8 luglio 1994<ref>Dimissionario</ref>|Arnaldo Amici|[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]||<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|8 luglio [[1994]]|24 aprile 1995|Angelo Sciamanna|Democrazia Cristiana|[[Vicesindaco]]|<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|24 aprile [[1995]]|14 giugno 1999|Avio Fioravanti|[[Lista civica]]||<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno [[1999]]|24 giugno 2003<ref>Dimissione del Consiglio</ref>|Luigi Contisciani|Lista civica||<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|24 giugno [[2003]]|31 luglio 2003|Veniero Antognozzi||[[Commissario prefettizio]]|<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|31 luglio 2003|14 giugno 2004|Salvatore Angieri||[[Commissario straordinario]]|<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|14 giugno [[2004]]|8 giugno 2009|Maria Paola Pizzichini|Lista civica||<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|8 giugno [[2009]]|26 maggio 2014|Domenico Annibali|Lista civica||<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|26 maggio [[2014]]|27 maggio 2019|Alvaro Cesaroni|Lista civica||<ref name="interno" />}}
{{ComuniAmminPrec|27 maggio [[2019]]|10 giugno 2024|Alvaro Cesaroni|Lista civica ''Insieme per Comunanza''||<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrec|10 giugno [[2024]]|''in carica''|Domenico Sacconi|Lista civica ''Comunanza tocca a te!''||<ref name=interno>http://amministratori.interno.it/</ref>}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
== Sport ==
=== Calcio
[[File:Stadio comunale 'Luigi Prosperi' Comunanza.jpg|miniatura|Veduta dello stadio comunale "Luigi Prosperi" di Comunanza]]
La principale squadra cittadina di calcio è l'<nowiki/>''"Unione Sportiva Comunanza 1958"'', che milita nel [[Lega Nazionale Dilettanti|campionato dilettantistico]] marchigiano. I colori sociali sono il giallo ed il rosso. L{{'}}''U.S. Comunanza'' si allena presso lo stadio comunale vecchio ''"Abele Capponi"'' (situato nel capoluogo), e disputa le partite casalinghe presso lo stadio comunale nuovo ''"Luigi Prosperi"'' (situato nel capoluogo).
Più recentemente è stata fondata la squadra locale ''"A.S.D. Croce Casale 1998"'', anch'essa militante nel [[Lega Nazionale Dilettanti|campionato dilettantistico]] marchigiano, e riferibile alla frazione comunale di Croce di Casale. I colori sociali sono il bianco ed il verde. L{{'}}''ASD Croce Casale'' si allena e disputa le partite casalinghe presso stadio comunale vecchio ''"Abele Capponi"'' (situato nel capoluogo).
=== Pallavolo ===
La
===
A partire dal 1993, il Comune di Comunanza ha costruito due campi da tennis nel capoluogo, realizzati in terra rossa sintetica. L'ampio seguito di questo sport ha determinato la nascita del ''Tennis Club Comunanza'', associazione sportiva che ogni anno, nei mesi estivi, organizza un torneo internazionale aperto a squadre provenienti anche da Paesi stranieri.
== Note ==
<references/>
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Comuni della provincia di Ascoli Piceno}}
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