Santa Fiora: differenze tra le versioni

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{{Divisione amministrativa
|Nome = Santa Fiora
|Panorama = Santa fiora, veduta 01.JPG
|Didascalia =
|Voce bandiera =
|Bandiera=Santa Fiora-Gonfalone.png
|Voce bandierastemma =
|Stato = ITA
|Stemma=Santa Fiora-Stemma.png
|Grado amministrativo = 3
|Voce stemma=
|Divisione amm grado 1 = Toscana
|Stato=ITA
|Divisione amm grado 2 = Grosseto
|Grado amministrativo=3
|Amministratore locale = Federico Balocchi
|Divisione amm grado 1=Toscana
|Partito = [[Lista civica|Progetto Santa Fiora]]
|Divisione amm grado 2=Grosseto
|Data elezione = 26-5-2014
|Amministratore locale=Federico Balocchi
|Data rielezione = 27-5-2019; 3º mandato dal 10-06-2024
|Partito=[[Lista civica|Progetto Santa Fiora]]
|Data elezioneistituzione =25-5-2014
|Altitudine =
|Data istituzione=
|Sottodivisioni = [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]], [[Bagnore]], [[Marroneto]], [[Selva (Santa Fiora)|Selva]]<ref name=statuto>{{cita web|url=http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-gr-semproniano.pdf|titolo=Comune di Santa Fiora - Statuto|accesso=19 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171222052843/http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-gr-semproniano.pdf|dataarchivio=22 dicembre 2017|urlmorto=sì}}</ref>
|Altitudine=
|Divisioni confinanti = [[Abbadia San Salvatore]] (SI), [[Arcidosso]], [[Castel del Piano]], [[Castell'Azzara]], [[Piancastagnaio]] (SI), [[Roccalbegna]], [[Semproniano]]
|Superficie=63.45
|Zona sismica = 2
|Note superficie=
|Gradi giorno = 2269
|Abitanti=2640
<!-- |Diffusività=media -->|Nome abitanti = santafiorese, santafioresi<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;510.</ref>; o ''ciacciai''<ref>{{cita web|url= http://www.provincia.grosseto.it/giornali/_46_pdf/_462276p1.pdf |titolo= Il Tirreno |data=aprile 2018 |urlmorto= sì }}</ref>
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2014gen/index.html Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2014].
|Patrono = [[Flora, Lucilla, Eugenio e compagni|santa Flora]] e [[Lucilla di Roma|santa Lucilla]]
|Aggiornamento abitanti=31-12-2014
|Festivo = 29 luglio
|Sottodivisioni=[[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]], [[Bagnore]], [[Marroneto]], [[Selva (Santa Fiora)|Selva]]
|PIL =
|Divisioni confinanti=[[Abbadia San Salvatore]] (SI), [[Arcidosso]], [[Castel del Piano]], [[Castell'Azzara]], [[Piancastagnaio]] (SI), [[Roccalbegna]], [[Semproniano]]
|PIL procapite =
|Zona sismica=2
|Mappa = Map of comune of Santa Fiora (province of Grosseto, region Tuscany, Italy).svg
|Gradi giorno=2269
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Santa Fiora all'interno della provincia di Grosseto
<!-- |Diffusività=media -->
|Nome abitanti=santafiorese, santafioresi<ref>Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, ''Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani'', Bologna, Pàtron Editore, 1981, p.&nbsp;510.</ref>; o ''ciacciai''<ref>[http://www.provincia.grosseto.it/giornali/_46_pdf/_462276p1.pdf Il Tirreno].</ref>
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|Didascalia mappa=Posizione del comune di Santa Fiora all'interno della provincia di Grosseto
}}
'''Santa Fiora''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]], facente parte dei [[i borghi più belli d'Italia|borghi più belli d'Italia]], di {{formatnum:2640Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Grosseto]] in [[Toscana]]. Posto sull'[[Monte Amiata|Amiata]] grossetana, fa parte dei [[I borghi più belli d'Italia|borghi più belli d'Italia]]<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/santafiora_(Enciclopedia-Dantesca)/}}</ref><ref>{{cita web|url=https://borghipiubelliditalia.it/borgo/santa-fiora/}}</ref>.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
Il territorio comunale si estende per quasi {{M|63&nbsp;|u=km²}} nell'area del [[Monte Amiata]], sviluppandosi tra quote collinari e montuose. Confina a nord con il comune di [[Castel del Piano]], a est con i comuni di [[Abbadia San Salvatore]] e [[Piancastagnaio]] in [[provincia di Siena]], a sud-est con il comune di [[Castell'Azzara]], a sud con il comune di [[Semproniano]], a sud-ovest con il comune di [[Roccalbegna]] e a nord-ovest con il comune di [[Arcidosso]].
 
Per le elevate qualità turistiche, ambientali e storico-culturali dal 2015 è stata riconosciuta al Comune di Santa Fiora la Bandiera Arancione del Touring Club italiano.
 
La località è stata l'epicentro di due [[terremoto|terremoti]]: il 17 dicembre 1902 l'evento sismico raggiunse la [[magnitudo (geologia)|magnitudo]] 5,03 della [[Scalascala Richter]] e il VI-VII grado della [[Scalascala Mercalli]], mentre il 12 febbraio 1905 l'evento fu meno forte, facendo segnare la magnitudo 4.83 della Scala Richter e il VI grado della Scala Mercalli.<ref>{{cita web|url= http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/consultazione/terremoto.php?visualizzazione=svg |autore= Stucchi ''et al.'' |anno= (2007). ''|titolo= DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04''. |sito= Quaderni di Geofisica, INGV. }}</ref>
 
* [[Classificazione sismica]]: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
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I 2269 [[gradi giorno]] che si registrano nel centro di Santa Fiora includono il territorio comunale in [[classificazione climatica|zona E]], consentendo l'accensione degli impianti di riscaldamento nel periodo 15 ottobre-15 aprile per un massimo di 14 ore giornaliere.
 
In base ai dati medi disponibili per il trentennio [[1951]]-[[1980]] per l'unica stazione meteorologica situata all'interno del territorio comunale e di seguito riportati nella tabella<ref>Folco Giusti (a cura di)., ''La storia naturale della Toscana meridionale''., Milano, Amilcare Pizzi Editore, 1993, p. Pag 148.</ref>, la [[temperatura]] media annua si aggira sui +12,1&nbsp;°C ai 687 metri s.l.m. di Santa Fiora, mentre le precipitazioni medie annue risultano abbondanti con 1.469&nbsp;mm per la medesima località, valori non dissimili alle zone circostanti per la presenza del massiccio montuoso del Monte Amiata che tende a causare effetto [[stau]], oltre ad incrementare l'attività temporalesca termoconvettiva durante i mesi più caldi.
 
{|class="wikitable"
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* [[Classificazione climatica]]: zona E, 2269 [[gradi giorno|GG]]
* [[Diffusività atmosferica]]: media, Ibimet CNR 2002
 
== Origini del nome ==
{{...|centri abitati}}
 
== Storia ==
{{NN|storia|febbraio 2016}}
{{vedi anche|Contea di Santa Fiora}}
{{NN|storia|ottobre 2022}}
Già nel IX secolo compare il toponimo di Santa Fiora in una pergamena del 27 giugno 833, riportata da P.Presutti nel suo inventario del 1876 dei documenti dell'archivio Sforza-Cesarini... "in cui viene stabilita una enfiteusi pel monastero del Monte Amiata nello Stato di S.Fiora". Un altro documento datato [[890]], di controversa interpretazione - registra lo stesso toponimo " terra Sancte Flore" tra i confini di alcuni possedimenti dell'Abbazia di San Salvatore. Santa Fiora è ricordata come villa con oltre cento poderi nel 1064 e come castello nel 1081, detto di ''Santa Flore''. Nel 1164 l'Imperatore Federico I Barbarossa concesse al conte Ildebrando Settimo Novello il privilegio di battere moneta "il Provisino degli Aldobrandeschi". L'atto fu siglato a Pavia il 10 agosto 1164 e l'imperatore Enrico VI confermò tale privilegio a Ildebrandino VIII suo figlio. Il provisino traeva il suo nome dalla cittadina francese di Provins. In una delle due facce della moneta era scritto abbreviato, comes palatinus aldobrandinus, nel rovescio sancta flora. A partire dal maggio del 1251 il conte Ildebrandino Aldobrandeschi di Santa Fiora comincia ad instaurare rapporti di amicizia e alleanza con la Repubblica di Siena. Nel 1260 Santa Fiora affiancò l'esercito ghibellino senese nella [[battaglia di Montaperti]] contro la guelfa Firenze. La cronaca senese anonima elogia Ildebrandino per il coraggio dimostrato in battaglia. I rapporti con Siena negli anni immediatamente successivi alla battaglia di Montaperti mutarono però radicalmente. Infatti, a seguito della [[battaglia di Tagliacozzo]] del 23 agosto 1268, che vide la sconfitta di Corradino di Svevia e dei suoi alleati i conti Aldobrandeschi di Santa Fiora da parte di Carlo D'Angiò, Siena ritrattò l'alleanza conclusa con Santa Fiora schierandosi dalla parte guelfa. Da quel momento in poi i conti Aldobrandeschi di Santa Fiora e Siena furono spesso in lotta tra di loro.
[[File:Veduta Peschiera.png|thumb|upright=1.6|left|Santa Fiora, - Vedutaveduta della Peschierapeschiera e del Terziereterziere di Montecatino]]
Citata per la prima volta in un documento dell'anno [[890]], Santa Fiora è ricordata come villa con oltre cento poderi nel 1082 e come castello nel 1141, detto di ''Santa Flore''. Dominio storico dei conti [[Aldobrandeschi]], fu sede della [[Contea di Santa Fiora|contea]] assegnata adnel 1274 a [[Ildebrandino X Aldobrandeschi|Ildebrandino]], figlio di [[Bonifacio nel 1274Aldobrandeschi|Bonifacio]], quando il territorio aldobrandesco fu diviso nei due rami di Santa Fiora e [[Contea di Sovana|Sovana]]: l'area della contea di Santa Fiora comprendeva anche i territori di [[Arcidosso]], [[Castel del Piano]], [[Roccastrada]], [[Castiglione d'Orcia]], [[Semproniano]], e [[Selvena]] Magliano e Scansano. Nel corso del XIII secolo, Santa Fiora divenne uno dei centri più importanti della Toscana meridionale, fulcro della resistenza [[Ghibellini|ghibellina]] al governo di [[Repubblica di Siena|Siena]]., "Traarrivando ila 1256mettersi edin ilopposizione 1297ad SantaAbbadia Fiora rinnova con maggiore forza il suo ruolo diSan capitaleSalvatore, comeche residenzaormai dida Ildebrandinosecoli XIdominava e dei suoi figli, capostipitil'area del nuovo ramo comitaleMonte autonomo"Amiata. CelebreLa località è ilcitata versoda «e[[Dante vedrai SantafiorAlighieri|Dante]] com'è oscura» delnel [[Purgatorio - Canto sesto|VI canto]] del ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', doveproprio per la localitàsua èappartenenza citataghibellina («e vedrai Santafior come si cura»). Nel corso del XIV secolo, la città iniziò a cadere sotto l'influsso di Siena, perdendo i castelli di Arcidosso e Castel del Piano, conquistati da [[DanteGuidoriccio Alighieri|Danteda Fogliano]] proprionel per1331, lae suafinendo appartenenzaoccupata ghibellinadai senesi negli anni tra il 1380 e il 1384, anni in cui si assisté alla distruzione dei palazzi comitali ed alla costruzione di una nuova rocca. Alla fine del XIV secolo la contea, fortemente indebolita, rimaneva in possesso solo dei castelli di Santa Fiora, Castell'Azzara e [[Scansano]].
Nel luglio del 1300 l'esercito di Santa Fiora comandato da [[Guido di Santa Fiora]] sconfissero l'esercito senese e orvietano di [[Ghirardello da Todi]], nello scontro morirono 400 uomini e quasi tutti i comandanti senesi e orvietani.
"Nel corso del XIV secolo la contea aveva perso il suo splendore: riuscì comunque a non cadere sotto la dominazione senese perché il conte Aldobrandeschi sposò una Piccolomini, da cui ebbe un figlio Guido, ultimo discendente della stirpe, che proseguì la politica patrimoniale paterna sposando una nobil donna senese appartenente alla famiglia Salimbeni." Nel 1438, a causa di una pestilenza, morirono sia Guido sia suo figlio ed unico erede maschio Federico; rimasero le tre figlie Cecilia, Giovanna e Gabriella. La mancanza di una discendenza maschile alimentò le mire di Siena ad incorporare il territorio della contea.
 
Con la fine degli Aldobrandeschi, nelalla 1439metà del [[XV secolo]] il territorio della Conteacontea passò alla famiglia [[Sforza]], in virtù del matrimonio tra [[Cecilia Aldobrandeschi]], figlia primogenita di Guido dell'ultimo conte della casata, [[Guido I Aldobrandeschi|Guido]], e [[Bosio I Sforza|Bosio Sforza]], figlionato dia [[Montegiovi]] da [[Giacomo Attendolo|Muzio Attendolo Sforza]] e quindi[[Antonia fratello di Francesco Sforza, duca di Milano.Salimbeni]]. Il figlio di Bosio, I e Cecilia fu [[Guido, cheII nacqueSforza adi Santa Fiora|Guido ilSforza]], 20governò febbraiola 1445contea etentando governòdi lariportare ConteaSanta riportandolaFiora agli antichi fasti.: Impreziosìarricchì la città con opere d'arte di grande valore, come le terracotteterrecotte di [[Andrea della Robbia|Andrea e Luca della Robbia]] nelladella [[Pievepieve delle Sante Flora e Lucilla]]; fece costruire eleganti palazzi nobiliari e riadattòopere la Peschiera, un bacino idrico già utilizzato dagli Aldobrandeschipubbliche come vivaio di trote, modificandone e ampliando l'area interna ad uso giardino e parco. Nellala Peschiera; ospitò nelpiù 1462volte papa [[Papa Pio II|Pio II Piccolomini]], rinsaldando i già buonilegando rapporti con il Papato.papato Guido(sposò proseguìanche la saggia politica di alleanze matrimoniali intrapresa dai suoi avi sposando Francesca Farnese, nipote di [[Alessandro Farnese]], futuro Papa Paolo III.); Il Conte Guido Sforza concesse ai suoi sudditi nel 1480 lo "Statuto della terra didifese Santa Fiora e suo stato" e difese la Contea dal tentativo di invasione delle truppe del duca Cesare [[Valentino Borgia|Borgia]],; dettoentrò Il Valentino. Guido Sforza entròinoltre nella leggenda e nel folclore locale per aver ucciso un "drago" che infestava quei territori, il cui teschio è oggi conservato nel [[Convento della Santissima Trinità alla Selva|convento della Selva]].
 
Nel corso degli anni gli Sforza, dal XVII secolo uniti con i [[Cesarini Sforza|Cesarini]], interessati più ai legami con [[Roma]] che all'antica capitale della contea, lasciarono Santa Fiora nelle mani di alcuni vicari, tra i quali sono da ricordare soprattutto i Luciani e i Menichetti, poi nel XIX secolo [[Ricci Menichetti]], infeudati di [[Castell'Azzara]]. Infine, nel 1624, la contea fu annessa al [[Granducato di Toscana]]. Santa Fiora conobbe una certa ripresa economica tra il XIX e il XX secolo, quando si affermò importante centro minerario per l'escavazione del [[cinabro]], venendo raggiunta da numerosi lavoratori da ogni parte della Toscana.<ref>{{cita|Niccolai}}.</ref>
Federico Sforza, il figlio di Guido, sposò Bartolomea Orsini e prima di morire nel 1517, lasciò un atto con cui disponeva il vincolo di primogenitura per la Contea santafiorese, che non poteva essere suddivisa tra i figli, ma doveva essere interamente ereditata dal primogenito Bosio II. Questi, a sua volta, continuando la politica matrimoniale della famiglia, sposò Costanza Farnese, figlia prediletta del Papa Paolo III. Da lei ebbe 10 figli, tra i quali il cardinale Guido Ascanio, che ricevette dal papa Pio IV il feudo di Onano, Alessandro, anch'egli cardinale, che costruì la villa della Sforzesca e Mario I, a cui si deve, insieme alla moglie Fulvia Conti, la costruzione del Palazzo Sforza di Santa Fiora, intorno al 1552, opera che verrà poi portata a termine dal nipote Alessandro nel 1596. Entrambi arricchirono il Palazzo con due cicli di splendidi affreschi, ma soprattutto quello di Alessandro riveste grande importanza, perché attribuito alla scuola del Cavalier d'Arpino. Alessandro, che nel 1585 era diventato anche Duca di Segni, paese eretto a Ducato per volontà del Papa Sisto V, aveva sposato nel 1592 Eleonora Orsini, nipote di Maria de Medici regina di Francia e e di Ferdinando de Medici Granduca di Toscana e aveva stretto rapporti strettissimi con Enrico IV e con la Francia. Nel 1620 acquistò una lussuosa abitazione al Quirinale, di fronte al palazzo del cardinale Scipione Borghese, che aveva commissionato a Guido Reni la pittura l'Aurora, con il carro del dio Apollo-Sole, circondato dalle Ore. Alessandro fece affrescare da autore ignoto una stanza del palazzo di Santa Fiora con lo stesso motivo, facendo però aggiungere nella parete contrapposta la dea Diana- Notte, che traina il carro guidato da uccelli notturni. In un'altra stanza fece affrescare il ciclo delle quattro stagioni, unite da un girotondo di putti nudi e giocosi. Suo figlio Mario II sposò nel 1612 Renata di Lorena. Le nozze furono celebrate dal Papa Paolo V, che aveva elevato a Ducato Onano, pertanto Mario II poté assumere il titolo di Duca e tramandarlo ai suoi discendenti.Nel 1632 Ferdinando II de Medici acquistò la terra di Santa Fiora dal Conte Duca Mario II per 466.000 scudi, trattenendone 218.300 per l'infeudazione. Così da tale data i Conti di Santa Fiora divennero feudatari dei Granduchi di Toscana. Nel 1674 a seguito del matrimonio tra Federico Sforza di Santa Fiora, primo Duca di Segni e Livia Cesarini, ultima erede delle famiglie Cesarini, Savelli, Peretti, la famiglia si trasferì a Roma e cambiò nome in Sforza- [[Cesarini Sforza|Cesarini]], lasciando Santa Fiora nelle mani di alcuni vicari, tra i quali sono da ricordare soprattutto i Luciani. Santa Fiora conobbe una certa ripresa economica tra il XIX e il XX secolo, quando si affermò importante centro minerario per l'escavazione del [[cinabro]], venendo raggiunta da numerosi lavoratori da ogni parte della Toscana. Oggi Santa Fiora, dopo la chiusura delle miniere, è un'importante meta turistica del Monte Amiata, particolarmente ricca di tradizioni che si sono mantenute fino ad oggi a testimonianza di un grandioso passato quale antica capitale di questo versante della montagna.<ref>Lucio Niccolai, ''Santa Fiora. Invito alla scoperta del centro storico e del territorio'', Edizioni Effigi, Arcidosso, 2009.</ref>
 
=== Simboli ===
 
Lo stemma di Santa Fiora è costituito da uno [[scudo sannitico]] di colore verde e rosso su cui sono raffigurate le sante Flora e Lucilla che sostengono insieme un anello dorato. Lo stemma ha la seguente [[blasonatura]] ufficiale: «partito di verde e di rosso alle immagini delle sante Flora e Lucilla poste su una campagna di verde, sostenenti una, con la mano sinistra, l'altra con la destra, un anello gemmato d'oro».
[[File:Santa Fiora-Gonfalone.svg|thumb|100px|Il gonfalone comunale]]
 
Lo stemma di Santa Fiora è stato riconosciuto con decreto del capo del Governo del 19 maggio 1930<ref>{{Cita web|url=http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?2723|titolo=Santa Fiora|accesso=2023-09-14|sito=Archivio Centrale dello Stato}}</ref> ed è costituito da uno [[scudo sannitico]] di colore verde e rosso su cui sono raffigurate le sante Flora e Lucilla che sostengono insieme un anello dorato. Lo stemma ha la seguente [[blasonatura]] ufficiale:
{{citazione|[[Partito (araldica)|Partito]] di verde e di rosso, alle immagini delle sante Flora e Lucilla poste su una [[Campagna (araldica)|campagna]] di verde, sostenenti una, con la mano sinistra, l'altra con la destra, un [[Anello (araldica)|anello]] gemmato d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone, adottato con delibera del consiglio comunale n. 61 del 30 maggio 1986, è un drappo partito di verde e di rosso.<ref>{{Cita web|url=https://www.araldicacivica.it/comune/santa-fiora/|titolo=Comune di Santa Fiora – (GR)|accesso=2023-09-14}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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=== Architetture religiose ===
==== Chiese parrocchiali ====
* [[Pieve delle Sante Flora e Lucilla]], situata in piazza Arcipretura, nel terziere di Castello, risale al [[1142]] (il Pecci e il Battisti datano la prima edificazione addirittura all'860), fu successivamente ampliata nel XV secolo, con l'aggiunta della cappella Sforza, e in quello successivo con la trasformazione della cappella Sforza nel cappellone del Santissimo Sacramento. Sulla facciata al di sotto del rosone è collocato lo scudo araldico con gli stemmi di Mario I Sforza, conte di Santa Fiora (figlio di Costanza Farnese, figlia naturale del Papapapa Paolo III) e di Fulvia Conti dei conti di Segni e di Valdimontone, che avevano contratto matrimonio nel 1548. Nel 1792 furono aggiunte le navate laterali e sulla facciata venne spostato il portale cinquecentesco del cappellone del Santissimo Sacramento. Tra il 1930 e il 1940 sono stati effettuati dei lavori di restauro. La facciata è decorata con un rosone in travertino con raggiera a otto colonnine. All'interno, sono conservate numerose opere d'arte di grande interesse, come le celebri [[robbiane]], terracotteterrecotte rinascimentali dell'artista [[Andrea della Robbia]], eseguite tra il [[1464]] e il [[1490]]: tra le principali si ricordano un ''Battesimo di Cristo'' davanti al fonte battesimale; ''l'Ultima cena, la resurrezione e l'ascensione di Cristo'' sul pulpito; una pala con la ''Madonna della Cintola fra i santi Fiora, Tommaso, Francesco e Giorgio''; il tabernacolo con ''l'Eterno Padre in gloria fra i cherubini e angeli adoranti''; il ''Crocifisso detto di San Biagio'', nella parete di destra e originariamente collocato presso il cimitero; la pala d'altare strutturata a trittico con al centro ''l'Incoronazione della Vergine'' e ai lati ''san Francesco stimmatizzato e san Girolamo penitente''.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 47-53}}.</ref> La parrocchia delle Sante Flora e Lucilla conta circa {{formatnum:1530}} abitanti.<ref>[http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730044&cod_reg=&cod_dioc= La parrocchia delle Sante Flora e Lucilla] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150623134010/http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730044&cod_reg=&cod_dioc= |data=23 giugno 2015 }} sul sito della CEI.</ref>
* Chiesa del Santissimo Nome di Maria, chiesa parrocchiale della frazione del [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]], è stata eretta per volere di [[Pietro Leopoldo I di Toscana|Leopoldo I di Toscana]] nel [[1792]] e ristrutturata negli anni tra il 1963 e il 1964. Nel 1992 è stato aggiunto il portale in bronzo.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 95}}.</ref> La parrocchia del Bagnolo conta circa 780 abitanti.<ref>[http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730042&cod_reg=&cod_dioc= La parrocchia del Bagnolo] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150623132523/http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730042&cod_reg=&cod_dioc= |data=23 giugno 2015 }} sul sito della CEI.</ref>
* Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore, situata nella frazione delle [[Bagnore]], eretta in parrocchia nel 1956, è stata progettata dall'ingegnereda [[Ernesto Ganelli]]. La costruzione fu completata soltanto nel [[1985]]. Si presenta a croce latina, in uno stile [[Architettura neoromanica|neoromanico]], con la facciata decorata da un rosone in pietra e un portico con gradinata.<ref>La scheda della [http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario_css.singolo_ente?p_pagina=4544&id_dioc=214&id_en=103&colore1=&colore2=&layout=0&rifi=&rifp=&vis=1 parrocchia delle Bagnore] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131231002255/http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario_css.singolo_ente?p_pagina=4544&id_dioc=214&id_en=103&colore1=&colore2=&layout=0&rifi=&rifp=&vis=1 |date=31 dicembre 2013 }} sul sito della [[Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello]].</ref> La parrocchia delle Bagnore conta circa 460 abitanti.<ref>[http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730043&cod_reg=&cod_dioc= La parrocchia delle Bagnore] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150623134038/http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730043&cod_reg=&cod_dioc= |data=23 giugno 2015 }} sul sito della CEI.</ref>
* Chiesa di Santo Stefano protomartire e [[Convento della Santissima Trinità alla Selva|Convento della Santissima Trinità]]: sono situati presso la frazione della [[Selva (Santa Fiora)|Selva]] e legati alla leggenda di un drago che terrorizzò questi territori nel XV secolo. All'interno del convento è situata ancora oggi la parte superiore del cranio del mostro, quasi sicuramente identificabile come appartenente ad un [[coccodrillo]]. Il convento è stato costruito nel [[1488]] per volere di Guido Sforza e conserva numerose opere artistiche di pregio: la pala della ''Trinità'' cinquecentesca, di esecuzione robbiana; il dipinto settecentesco del ''Bambino Gesù con i santi Antonio da Padova, Buonaventura da Bagnoregio, Lodovico da Tolosa, Leonardo da Porto Maurizio e Bernardino da Massa Marittima''; la tela con ''san Francesco in gloria con le sante Chiara ed Elisabetta d'Ungheria''; una pala d'altare del 1744 con ''l'Immacolata Concezione e i santi Giuseppe e Antonio abate''; infine la monumentale tavola di [[Girolamo di Benvenuto]] che raffigura ''l'Assunzione della Vergine con i santi Girolamo e Francesco''.<ref>Bruno {{cita|Santi, ''Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto'', Nuova Immagine, Siena, 1995, |pp. 223-224}}.</ref> Affiancata al convento si trova la seicentesca chiesa di Santo Stefano protomartire, ristrutturata nel [[1933]] in stile neoromanico. La parrocchia della Selva conta circa 290 abitanti.<ref>[http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730045&cod_reg=&cod_dioc= La parrocchia della Selva] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140810230050/http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new_v3/cciv4_edit_info.edit_parret?id_p=2730045&cod_reg=&cod_dioc= |data=10 agosto 2014 }} sul sito della CEI.</ref>
 
==== Chiese minori ====
[[File:Santa fiora02.jpg|thumb|Chiesa della Madonna delle Nevi]]
[[File:Wikimangia2008 (219).jpg|thumb|La chiesa di Sant'Agostino]]
* Chiesa di San Giuseppe, situata sul lato nord-orientale di piazza Garibaldi, nel terziere di Castello, è stata edificata nel [[1872]], data posta sulla facciata. Sul fianco si eleva il campanile.<ref>{{cita|Santi, ''op. cit.'', |p. 219}}.</ref>
* [[Chiesa del Suffragio (Santa Fiora)|Chiesa del Suffragio]], chiamata anche della Misericordia, è situata in piazza Carducci, nel terziere di Castello, ed è stata costruita tra il [[1716]] e il [[1726]]. Sul coro ligneo coevo è posta una tela raffigurante la ''Madonna e il Cristo in gloria con i santi Gregorio, Nicola da Tolentino e Girolamo''.<ref>{{cita|Santi, ''op|pp. cit.'', pp, 221-222}}.</ref>
* [[Chiesa di Sant'Agostino (Santa Fiora)|Chiesa di Sant'Agostino]], situata nel terziere di Borgo, ne fu iniziata la costruzione nel [[1309]] e assunse l'aspetto attuale nel [[1681]]. Sul fianco destro è addossato il campanile del XIV secolo, mentre all'interno sono conservati un grande crocifisso ligneo trecentesco ed un trittico in olio su tela del XVI secolo, attribuito a Iacopo Picchiarotti, raffigurante la ''Madonna col Bambino in trono con i santi Paolo e Agostino'' (a destra), ''i santi Pietro e Michele arcangelo'' (a sinistra) e un ''frate agostiniano in adorazione'' (in basso).<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 63-64}}.</ref>
* [[Chiesa di Santa Chiara (Santa Fiora)|Chiesa di Santa Chiara]] e convento delle Clarisse: situati in via delle Monache, nel terziere di Borgo, il convento risale al XVII secolo ed è stato soppresso una prima volta nel 1770, poi definitivamente nel 1992. La chiesa è stata consacrata nel [[1705]] e presenta facciata a capanna con lesene laterali e portale con timpano triangolare. All'interno è conservato un crocifisso ligneo venerato dalle popolazioni locali, tanto che il luogo è stato riconosciuto come santuario l'11 ottobre 2003.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 57}}.</ref>
* Chiesa di Sant'Antonio, situata nel terziere di Borgo nell'omonima piazzetta, risale al XVI secolo e oggi ne rimane soltanto la facciata in pietra con portale architravato sovrastato da [[Timpano (architettura)|timpano]] triangolare, dopo essere stato distrutto nei primi del XIX secolo.<ref name="Santi, op. cit., p. 223">{{cita|Santi, ''op. cit.'', |p. 223}}.</ref>
* [[Chiesa della Madonna della Neve (Santa Fiora)|Chiesa della Madonna delle Nevi]], detta anche della Pescina, è situata nel terziere di Montecatino ed è incassata nel muro di cinta della Peschiera di Santa Fiora. La particolarità di questa chiesa è quella di sorgere nel punto in cui sono situate le sorgenti del fiume [[Fiora]], visibili sotto il pavimento in vetro dell'edificio. Costruita prima del [[1640]] nel luogo dove era posto un tabernacolo con l'immagine della Vergine, conserva all'interno alcuni interessanti affreschi sovrapposti, portati alla luce da recenti restauri, attribuibili al pittore [[Francesco Nasini]]. Sulla facciata è stata collocata sotto l'oculo una robbiana raffigurante le sante Flora e Lucilla.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 70-71}}.</ref>
* [[Chiesa di San Rocco (Santa Fiora)|Chiesa di San Rocco]], piccolo edificio di culto situato fuori dal centro storico del paese, lungo la strada che porta a [[Marroneto]], è stato costruito nel [[1529]] e presenta una facciata a capanna con portale con trabeazione a triglifi, metope e timpano triangolare, sovrastato da un oculo.<ref name="Santi, op. cit., p. 223"/>
* Chiesa della Madonna del Rosario, situata al [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]], è stata costruita nel [[1702]] e ristrutturata nel 1862. Conserva nel campanile la più piccola delle campane dell'antico convento di Sant'Agostino, franato nel 1310 e trasferito quindi a Santa Fiora.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 93}}.</ref>
* Chiesina delle [[Bagnore]], antica chiesetta del nucleo storico, nei cui pressi il 18 agosto 1878 morì [[Davide Lazzaretti]], ferito a morte dai carabinieri di Arcidosso.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 84}}.</ref>
 
==== Cappelle ====
* Cappella di San Bastiano, situata in un castagneto tra il paese e le [[Bagnore]], risale al XVII secolo ed è realizzata in sasso peperino. In quanto attualmente inserita in una proprietà privata, non risulta visitabile.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 80}}.</ref>
* Cappella della Madonna Addolorata, situata nella frazione della [[Selva (Santa Fiora)|Selva]] e comunemente conosciuta come la chiesina, è stata costruita nel [[1828]] e consacrata nel [[1833]]. È spesso utilizzata come chiesa parrocchiale per la sua posizione centrale (sebbene la sede sia alla chiesa di Santo Stefano).<ref>La {{collegamento interrotto|1=[http://www.associazioneselva.it/paese/storia/ storia della Selva] |datedata=October 2017 |bot=InternetArchiveBot }} sul sito dell'Associazione culturale per la Selva.</ref>
 
==== Altri edifici sacri ====
* Cimitero monumentale di Santa Fiora, situato nella parte sopra il paese, lungo la provinciale che porta ad Arcidosso, ospita al suo interno illustre personalità locali: il profeta [[Davide Lazzaretti]], il politico ed ex partigiano [[Fernando Di Giulio]], il cardinale [[Valerio Valeri]], padre [[Ernesto Balducci]]. All'interno sono situati una chiesina, il monumento funebre di Ernesto Balducci ed il gruppo scultoreo che ricorda l'eccidio dei minatori di [[Niccioleta]] del 14 giugno 1944, anch'essi qui sepolti.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 80-81}}.</ref>
* Convento di San Michele arcangelo, situato nel terziere di Borgo adiacente alla [[Chiesa di Sant'Agostino (Santa Fiora)|chiesa di Sant'Agostino]], era un antico convento agostiniano oggi soppresso (1790), qui spostato nel 1311 dal [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]], dove era situato originariamente. Ancora è visibile il portale con decorazioni nell'architrave.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 62-63}}.</ref>
* Sinagoga di Santa Fiora, antico luogo di culto della comunità [[Ebraismo|ebraica]] di Santa Fiora tra il XVI e il XVIII secolo, ne rimangono oggi pochissime tracce. L'area oggi chiamata proprio piazza del Ghetto, nel terziere di Borgo, apparentemente una piazza anonima, era il luogo dove questa comunità viveva e aveva la possibilità di praticare il culto (tramite la concessione di una particolare Carta dei privilegi).<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 60-61}}.</ref>
 
=== Architetture civili ===
==== Palazzi ====
* Palazzo Pretorio, situato in piazza Garibaldi, adiacente al palazzo Sforza, è stato per anni sede dell'amministrazione comunale. Una lapide posta sull'edificio ricorda la visita del cardinale Borromeo. Nel dopoguerra è stata realizzata la fonte dei serpi, in luogo dove era situata una lapide con i risultati del plebiscito per l'annessione al [[Regno d'Italia]], distrutta dai tedeschi in ritirata.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 31}}.</ref>
* [[Palazzo Sforza Cesarini (Santa Fiora)|Palazzo Sforza Cesarini]], situato in piazza Garibaldi, è stato costruito nel [[1575]] sulle preesistenti strutture fortificate della rocca. Ospita la sede dell'amministrazione comunale e il [[museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata]]. Al primo piano è situata una cappellina privata con resti di decorazioni a fresco, mentre durante i lavori per la sistemazione delledella sede municipale sono riemersi due cicli di affreschi di scuola romana della fine del XVI secolo: quelli maggiormente visibili ed interpretabili sono quelli raffiguranti le ''ore del giorno'' e le ''quattro stagioni''. Il palazzo ha inglobato anche un alto torrione in pietra a filarotto, già sede delle carceri, con cinque finestre rettangolari con inferriata sul retro, in via della Roccaccia. Sul fianco sinistro sporge invece la torre dell'Orologio, a pianta quadrata con base a scarpa, addossata su un edificio adiacente al palazzo pretorio.<ref>{{cita|Santi, ''op. cit.'', |pp. 218-219}}.</ref>
* Palazzo Luciani, detto Palazzo degli Affittuari, situato in via del Diacceto nelle adiacenze del Palazzo Sforza Cesarini, era proprietà della famiglia Luciani, vicari degli [[Sforza]]. Presso il palazzo è situato un ampio giardino arricchito da sculture.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 34}}.</ref>
* Palazzo delle Scuole, imponente edificio monumentale, realizzato alla fine del XIX secolo in [[peperino]], dove si apre il parco della Rimembranza.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 79}}.</ref>
 
==== Altri edifici civili ====
* Peschiera, situata nel terziere di Montecatino, sorge attorno alle sorgenti del fiume [[Fiora]]. Cinta da un muro in [[trachite]], fu voluta dagli Sforza nel XVI secolo, che qui realizzarono un suggestivo parco-giardino. Le ultime ristrutturazioni furono effettuate da Lorenzo Sforza Cesarini nel 1851. L'accesso al parco, costituito da pini, cipressi, tigli, castagni, lecci, cedri e magnolie, avviene da un piccolo edificio con loggiato a tre archi.<ref name="Santi, op. cit., p. 223"/> Dalla peschiera le acque del Fiora defluiscono in una vasca posta all'esterno del muro di cinta, sormontata da due delfini con il tridente, utilizzata un tempo come abbeveratoio e poi come lavatoio pubblico.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 68-70}}.</ref>
* Centrale geotermica Bagnore 3, situata in un contesto paesaggistico delicato, tra la [[Riserva naturale Monte Labbro|riserva naturale del Monte Labbro]], il poggio di [[Merigar West]] e la vetta del [[Monte Amiata]], realizzata tra il 1998 e il 2001 su progetto dell'architetto milanesedi [[Stefano Boeri]] e su commissione dell'[[Enel]]. Si presenta come un'imponente opera di architettura contemporanea che si staglia in armonia con il paesaggio circostante, diventando un landmark dell'intera zona.<ref>{{cita libro|autore= Barbara Catalani, |autore2= Marco Del Francia, |autore3= Giovanni Tombari, ''|titolo= Itinerari di architettura contemporanea. Grosseto e provincia'', |editore= ETS, |città= Pisa, |anno= 2011, |p.=146 146.}}</ref>
 
=== Architetture militari ===
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=== Altro ===
* Loggia del liscio, caratteristico loggiato di piazza del Borgo, permette di scendere verso la campagna fino a raggiungere il corso del fiume [[Fiora]].<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 62}}.</ref>
* Monumento ai caduti, obelisco posto nel parco della Rimembranza, fuori dal centro storico, reca alla base l'iscrizione: «Santa Fiora/ai caduti/di tutte le guerre».
* Monumento ai minatori, monumento posto nel parco della Rimembranza il 1º maggio [[1994]], a ricordo di tutti i [[minatori]] caduti sul lavoro, è composto da un sasso posizionato su profili d'acciaio a doppia T. Sul sasso sono raffigurati, in ferro, [[santa Barbara]], patrona dei minatori, ed un lavoratore che porta un carrello da miniera. L'iscrizione recita: «Santa Fiora ai minatori».
* Monumento a [[Mario Pratesi]], busto in bronzo dello scultore [[Tolomeo Faccendi]], è posto su di una colonna a base quadrata di travertino che riporta alcune iscrizioni. Sul lato destro è scritto: «Santa Fiora il 23.8.1960 lo ricordò»; sul lato sinistro: «Santa Fiora, 11 novembre 1842/Firenze, 3 settembre 1921»; mentre sul lato frontale è riportata una citazione del poeta, estratta dall'opera ''In provincia'' del [[1883]]: «Io morirò con la nostalgia di questi luoghi, e se la mia anima resta, prego che ella si avvolga col vento che dai macigni dell'Amiata va lungo la Fiora malinconica fino al mare».
* Monumento ai caduti del mare, anch'esso posizionato nel parco della Rimembranza, si tratta di un grosso sasso con un'ancora ed un libro aperto che ricorda i marinai caduti in servizio. Il monumento è stato inaugurato il 20 luglio [[2007]], come riportato sul sasso.
* Statua di San Michele, situata nell'omonima piazza del terziere di Castello, rappresenta l'arcangelo che schiaccia il demonio. Risalente al [[XVII secolo]], è realizzata in [[peperino]].<ref name=Niccolai40>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |p. 40}}.</ref>
* Fontana di piazza dell'Olmo, situata nel terziere di Castello, è realizzata in [[Trachite|pietra trachitica]].<ref>''Ibidem''< name=Niccolai40 /ref>
* ''Mosè'', scultura in bronzo di [[Tolomeo Faccendi]], realizzata nel 1967 e posta nel piazzale di fronte lealle gallerie dell'[[Acquedottoacquedotto del Fiora]].<ref>{{cita libro|autore= Lucio Niccolai, ''|titolo= L'odore della terra. Biografie di uomini e donne che hanno fatto la Maremma dalla montagna al mare tra XIX e XX secolo'', |anno= 2008, |editore= Edizioni Effigi, |città= Arcidosso, |p.= 126.}}</ref>
* Fonti del Bagnolo: il borgo del [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]] è conosciuto come il paese delle sette fonti, per la presenza di numerose sorgenti oggi trasformate in pregevoli fontanili. Le fonti sono: fonte Spilli, fontanile delle Piazze, fonte Baldina, il fontanino, fonte della Faggia, fonte Perino, fonte delle Monache.<ref>Lucio name="cita-Niccolai, ''Santa Fiora. Invito alla scoperta del centro storico e del territorio'', Edizioni Effigi, Arcidosso, 2009, -pp91-96">{{cita|Niccolai|pp. 91-96}}.</ref>
* Tabernacolo della Madonna del Castagno, posto nei [[Castagno|castagneti]] secolari poco fuori dall'abitato delle [[Bagnore]], è legato alla leggenda secondo la quale un giovane pastore, assalito dal lupi, invocò la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] per chiedere protezione e si salvò quando i rami dei castagni si piegarono miracolosamente offrendo riparo a lui e alle sue pecore.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 85-86}}.</ref>
 
=== Aree naturali ===
* [[Riserva naturale provinciale Bosco della SS. Trinità|Riserva naturale provinciale Bosco della Santissima Trinità]], così chiamata per la presenza del [[Convento della Santissima Trinità alla Selva|convento della Trinità alla Selva]], è un'area naturale protetta istituita nel 2001. Occupa una superficie di 38 ettari e si sviluppa sul versante ovest del [[Monte Calvo (Santa Fiora)|Monte Calvo]] ad una altitudine fra i 600 e 720 m.
 
== Società. ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Santa Fiora}}
=== Distribuzione degli abitanti ===
{| class="wikitable sortable"
! Frazioni<ref>I{{Cita web|url =http://www.regione.toscana.it/-/censimento-popolazione-2011-dati-per-sezione-di-censimento-e-localita|titolo si= riferisconoCensimento alpopolazione solo2011: centrodati abitato.per sezione di censimento e località/Regione Toscana|accesso = 16 marzo 2018}}</ref>!! Abitanti <small>([[2011]])</small> !! Altitudine
|-
| Santa Fiora <small>(capoluogo)</small>|| <div align="center">{{formatnum:1364}} </div>||<div align="center">687</div>
|-
| [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]] || <div align="center">612</div> ||<div align="center">800</div>
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=== Tradizioni e folclore ===
* Canti di questua della [[Befana]]: festa che si svolge ogni 5 gennaio a Bagnore e [[Marroneto]], è un'antica ricorrenza legata al ritorno dei dicioccatori dalla [[Maremma]] subito dopo la [[castagnatura]].<ref>{{cita|Niccolai|pp. 104-105}}.</ref>
Tra i comuni della provincia di Grosseto, Santa Fiora è forse quello che più di tutti ha mantenuto usanze e tradizioni, tanto da vantare una nutrita rassegna di festività nel corso dell'anno.
* Carnevale morto: originale manifestazione carnevalesca in cui gli uomini di Marroneto si divertono a creare una piccola rappresentazione che si tramanda da generazioni, dove si dà il saluto al "[[Carnevale]]" che viene ucciso dalla "[[Quaresima]]".<ref>{{cita|Niccolai|pp. 105-107}}.</ref> Come afferma lo storico Roberto Ferretti, si tratta dell'unica rappresentazione popolare che gioca sul tema della morte e del macabro come auto-liberazione che sia sopravvissuta fino ad oggi in Maremma.<ref>{{Cita web |url=http://tradizioni.chelliana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=238&Itemid=252 |titolo=Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana - Il Carnevale Morto di Marroneto |accesso=29 dicembre 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131230233538/http://tradizioni.chelliana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=238&Itemid=252 |dataarchivio=30 dicembre 2013 |urlmorto=sì }}</ref>
 
* Feste di primavera: la [[primavera]] è una stagione caratterizzata da numerose feste accomunate dal filo conduttore del rito della natura e della rinascita della campagna. Tra le varie festività si ricordano la processione di San Marco del 25 aprile, con il lancio augurale di ghirlande di fiori alla Peschiera, e la festa della Santa Croce del 3 maggio, con la processione che espone il crocifisso miracoloso della chiesa di Santa Chiara e lo scambio dei cedri tra innamorati.<ref>{{cita|Niccolai|pp. 107-108}}.</ref>
* Canti di questua della [[Befana]]: festa che si svolge ogni 5 gennaio a Bagnore e [[Marroneto]], è un'antica ricorrenza legata al ritorno dei dicioccatori dalla [[Maremma]] subito dopo la [[castagnatura]].<ref>Niccolai, ''op. cit.'', pp. 104-105.</ref>
* Festa delle sante Flora e Lucilla: festa patronale di Santa Fiora, si svolge ogni 29 luglio con una processione che porta per le vie del paese le reliquie delle due sante. In questo giorno è stato istituito il palio delle Sante, con corteo storico e torneo di tiro con l'arco in cui si sfidano le rappresentanze di Santa Fiora, Bagnolo, Bagnore e Marroneto.<ref>{{cita|Niccolai|pp. 108-109}}.</ref>
* Carnevale morto: originale manifestazione carnevalesca in cui gli uomini di Marroneto si divertono a creare una piccola rappresentazione che si tramanda da generazioni, dove si dà il saluto al "[[Carnevale]]" che viene ucciso dalla "[[Quaresima]]".<ref>Niccolai, ''op. cit.'', pp. 105-107.</ref> Come afferma lo storico Roberto Ferretti, si tratta dell'unica rappresentazione popolare che gioca sul tema della morte e del macabro come auto-liberazione che sia sopravvissuta fino ad oggi in Maremma.<ref>[http://tradizioni.chelliana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=238&Itemid=252 Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana - Il Carnevale Morto di Marroneto]</ref>
* Fiera di San Rocco: la festa è legata al culto di [[san Rocco]] protettore contro la [[peste]], molto sentito a Santa Fiora, ed è caratterizzata da una grande fiera che si svolge il 16 agosto lungo le vie del paese e sotto i castagni.<ref name="Niccolai, op. cit., p. 109">{{cita|Niccolai|p. 109}}.</ref>
* Feste di primavera: la [[primavera]] è una stagione caratterizzata da numerose feste accomunate dal filo conduttore del rito della natura e della rinascita della campagna. Tra le varie festività si ricordano la processione di San Marco del 25 aprile, con il lancio augurale di ghirlande di fiori alla Peschiera, e la festa della Santa Croce del 3 maggio, con la processione che espone il crocifisso miracoloso della chiesa di Santa Chiara e lo scambio dei cedri tra innamorati.<ref>Niccolai, ''op. cit.'', pp. 107-108.</ref>
* Festa delle sante Flora e Lucilla: festa patronale di Santa Fiora, si svolge ogni 29 luglio con una processione che porta per le vie del paese le reliquie delle due sante. In epoca recente è stato istituito in questo giorno il palio delle Sante, con corteo storico e torneo di tiro con l'arco in cui si sfidano le rappresentanze di Santa Fiora, Bagnolo, Bagnore e Marroneto.<ref>Niccolai, ''op. cit.'', pp. 108-109.</ref>
* Fiera di San Rocco: la festa è legata al culto di San Rocco protettore contro la [[peste]], molto sentito a Santa Fiora, ed è caratterizzata da una grande fiera che si svolge lungo le vie del paese e sotto i castagni.<ref name="Niccolai, op. cit., p. 109">Niccolai, ''op. cit.'', p. 109.</ref>
* Palio dei somari: ogni terza domenica del mese di agosto, presso la frazione del [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]], si tiene il palio dei somari, istituito ufficialmente nel [[1960]] e rinnovato nel 2002, in cui concorrono gli otto rioni in cui è suddiviso il paese: ''Casefioravanti'' (colori giallo e rosso), ''Chiesina'' (colori azzurro e bianco), ''Convento'' (colori azzurro e giallo), ''Faggia'' (colori rosso e bianco), ''Fosso'' (colori rosa e verde), ''Gioco'' (colori bianco e nero), ''Osteria'' (colori blu e rosso), ''Poggetto'' (colori giallo e verde).<ref>[http://www.parcodeglietruschi.it/cda/pte/view/scheda.jsp?ID=14199&OTYPE_ID=1352&Lang=LANGIT&CAT_PARENT=10587&CAT_ID=10588 Parco degli Etruschi - Palio del somaro al Bagnolo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131230234550/http://www.parcodeglietruschi.it/cda/pte/view/scheda.jsp?ID=14199&OTYPE_ID=1352&Lang=LANGIT&CAT_PARENT=10587&CAT_ID=10588 |data=30 december 2013 }}</ref>
* Festa dell'Assunta: la festa si svolge ogni 14 agosto a Marroneto, con danze e canti intorno a cataste di fascine incendiate. Deriva da un antico rito di purificazione della campagna.<ref name="Niccolai, op. cit., p. 109"/>
* Fiaccolata del 30 dicembre: ogni 30 dicembre un corteo di fiaccole ardenti si snoda tra le strade dei terzieri del centro storico fino a raggiungere il [[Palazzo Sforza Cesarini (Santa Fiora)|Palazzo Sforza Cesarini]], dove avviene la distribuzione della [[polenta]] dolce di farina di castagne. Le origini della festività risalgono al medioevo, quando la processione raggiungeva in notturna – e quindi illuminata solo con delle fiaccole – la pieve di San Giovanni, oggi scomparsa, un tempo posta fuori le mura del castello.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 110-111}}.</ref>
 
== Cultura. ==
=== Istruzione ===
==== Musei ====
Il comune di Santa Fiora dispone di una struttura museale che fa parte della rete provinciale ''Musei di Maremma'':<ref>La sezione [http://www.museidimaremma.it/it/il_monte_amiata.asp Monte Amiata] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131109220542/http://www.museidimaremma.it/it/il_monte_amiata.asp |data=9 novembernovembre 2013 }} sul sito di Musei di Maremma.</ref>
 
* [[Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata]]
 
=== Eventi ===
{{C|Eventi generici non rilevanti non ammessi da linee guida. Tabelle deprecate.|cultura|marzo 2014}}
Gli eventi popolari sono molti e in tutto il corso dell'anno:
 
{|class="wikitable" align="center"
|-
! Data/Periodo evento !! Nome evento !! Luogo !! Descrizione
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| ''1º gennaio''||Concerto di Capodanno||Santa Fiora||Concerto della Filarmonica Comunale “G.Pozzi”
|-
| ''5 gennaio''||Befanate||Bagnolo, Bagnore, Marroneto, Selva, Santa Fiora||I vari gruppi di “befane”, con canti e balli bussa alle varie porte del paese chiedendo qualcosa in cambio di dolci e buona fortuna nell'anno che viene
|-
| ''Carnevale''||Carnevale Morto||Marroneto||Gli uomini di Marroneto si divertono a "creare" una piccola scenetta che si tramanda da generazioni, dove si dà il saluto a “Carnevale” che viene ucciso dalla Quaresima
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| ''30 aprile''||Canto del Maggio||Selva||I “Maggiaioli” cantando i tradizionali “Canti del Maggio” danno il buon auspicio al raccolto che avverrà nei mesi successivi
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| ''3 maggio''||Festa delle Croci|| rowspan="5" |Santa Fiora||Tradizionale “Processione dei tronchi” dove nel passato era anche un rito per il passaggio dei giovani nell'età adulta; nel corso della giornata Fiera di Merci e Bestiame
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| ''Maggio-giugno''||Festa della Fiaschetta||Viene riproposta l'usanza dello scambio dei doni tra i fidanzati. Degustazione prodotti tipici locali.
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| ''Luglio-settembre''||Festival Internazionale “Santa Fiora in Musica”||Nei suggestivi ambienti del parco “Peschiera” o delle innumerevoli Chiese del paese, grandi concerti di musica classica, jazz ecc di livello internazionale
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| ''29 luglio''||Fiera delle Sante Flora e Lucilla
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| ''5 agosto''||Festa della Madonna Delle Nevi||Festa rsa e spettacolo pirotecnico in Peschiera
|-
| ''14 agosto''||festa dell'assunta||Marroneto
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| ''15 agosto''||Concerto di Ferragosto|| rowspan="2" |Santa Fiora||Concerto della Filarmonica Comunale “G. Pozzi”
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| ''16 agosto''||Fiera di San Rocco - Tradizionale "Trippata"
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| ''Terza domenica di agosto''||Palio dei Somari||Bagnolo||Tradizionale corsa di somari tra le contade del Bagnolo
|-
| ''Agosto''||Sagra dell'Acquacotta||Bagnore||Stand gastronomici. Degustazione dell'Acquacotta, piatto “povero” della Montagna a base di pane e verdura
|-
| ''Ultima domenica d'agosto''||Festa patronale della Selva||Selva
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| ''9 settembre''||Festa del Bagnolo|| rowspan="2" |Bagnolo||Festa religiosa e fiera
|-
| ''Ottobre''||Sagra del Fungo Amiatino||Mostre e convegni Micologici, concorsi, passeggiate alla ricerca di funghi e degustazione del Fungo Porcino dell'Amiata nella premiata cucina della Sagra
|-
| ''Ultima domenica di ottobre''||Sagra del Marrone Santafiorese|| rowspan="6" |Santa Fiora||La qualità della Castagna più pregiata del Monte Amiata. Degustazione di prodotti tipici a base di castagne, visite guidate nei boschi di Santa Fiora e nei luoghi tradizionali della lavorazione dei marroni, i seccatoi
|-
| ''1/4 dicembre''||Festa di Santa Barbara||Festeggiamenti in onore della patrona dei minatori
|-
| ''Periodo natalizio''||Presepi nelle chiese
|-
| ''Vigilia di Natale''||Canti sotto l'albero
|-
| ''26 dicembre''||Concerto di Natale||Si esibisce la Corale “Padre C. Vestri”
|-
| ''30 dicembre''||La Fiaccolata||Nel borgo, in piazza, per le vie di tutto il paese vecchio, vengono accese imponenti fiaccole con festeggiamenti negli stands per tutta la notte
|}
 
== Persone legate a Santa Fiora ==
* [[Bosio I Sforza]] (1411 – Parma, 1475), nobile, conte di Santa Fiora.
* [[Cecilia Aldobrandeschi]] (1415 – 1451), nobile.
* [[Mario II Sforza di Santa Fiora]] (Firenze, 1594 – Roma, 1658), nobile, conte di Santa Fiora.
* [[Davide Lazzaretti]] (Arcidosso, 1834 – Bagnore, 1878), predicatore, sepolto nel cimitero di Santa Fiora.
* [[Mario Pratesi]] (Santa Fiora, 1842 – Firenze, 1921), scrittore.
* [[Tommaso Valeri]] (Santa Fiora, 1865 – 1950), vescovo.
* [[Clarice Tartufari]] (Roma, 1868 – Bagnore, 1933), scrittrice.
* [[Siro Medici]] (Santa Fiora, 1883 – Fronte italiano, 1917), matematico.
* [[Valerio Valeri]] (Santa Fiora, 1883 – Roma, 1963), cardinale.
* [[Domenico Bulgarini]] (Santa Fiora, 1887 – 1967), editore, scrittore e autore teatrale.
* [[Memo Vagaggini]] (Santa Fiora, 1892 – Firenze, 1955), pittore e illustratore.
* [[Candido Amantini]] (Bagnolo, 1914 – Roma, 1992), presbitero, teologo ed esorcista.
* [[David Grazioso]] (Santa Fiora, 1921 – Santa Fiora, 2003), pittore.
* [[Ernesto Balducci]] (Santa Fiora, 1922 – Cesena, 1992), sacerdote e intellettuale.
* [[Guido Strazza]] (Santa Fiora, 1922), artista.
* [[Fernando Di Giulio]] (Grosseto, 1924 – Grosseto, 1981), politico, sepolto nel cimitero di Santa Fiora.
* [[Andrea Camilleri]] (Porto Empedocle, 1925), scrittore, residente a Santa Fiora.
* [[Flavio Tattarini]] (Santa Fiora, 1943), politico, [[Sindaci di Grosseto|sindaco di Grosseto]] dal 1982 al 1992.
* [[Laura Morante]] (Santa Fiora, 1956), attrice.
* [[Coro dei Minatori di Santa Fiora]] (in attività dal 2006), enseble canoro.
 
== Geografia antropica ==
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=== Frazioni ===
* [[Bagnolo (Santa Fiora)|Bagnolo]], frazione posta lungo la strada che conduce in [[provincia di Siena]], è nata tra il XVII e il XVIII secolo in un luogo caratterizzato da numerose sorgenti, oggi trasformate in caratteristici fontanili. Deve il suo nome dalla presenza di un torrente che dalla montagna scende nel fosso Cadone, prima di confluire nel Fiora. L'abitato è tradizionalmente suddiviso in otto borgate: Case Fioravanti, Faggia, Fosso, Chiesina, Convento, Gioco, Osteria, Poggetto.<ref> name="cita-Niccolai, ''op. cit.'', pp. 91-pp91-96.<"/ref>
* [[Bagnore]], frazione posizionata lungo la provinciale che collega Santa Fiora con [[Arcidosso]], fu una nota stazione termale grazie alla presenza delle terme dell'Acquaforte, la cui acqua ferruginosa sgorgava alla temperatura costante di 12&nbsp;°C, da tempo non più attive. Tra il 1920 e il 1976 era qui in funzione l'impianto per la lavorazione del [[cinabro]].<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 83-86}}.</ref>
* [[Marroneto]], borgata immersa nei castagni ad est di Santa Fiora, oggi quasi unita al paese per l'espandersi dell'area urbana, è composta da un nucleo più antico, il rione Renaiolo, con abitazioni in sasso [[peperino]] qui era in funzione la cava di peperino più grande del comune e altri sette rioni nati via via intorno ad alcune fonti: Case Baciacchi, Case Bigi, Case Raspini, Case Tonini, Gretini, Mormoraio e Soana. Presso la frazione nacquero due celebri [[Brigantaggio|briganti]] della seconda metà del XIX secolo: Settimio Menichetti e Settimio Albertini. Nei pressi del paese si trovano inoltre i resti delle mura della vecchia polveriera utilizzata come deposito di esplosivi per le miniere di mercurio.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 87-89}}.</ref>
* [[Selva (Santa Fiora)|Selva]], frazione situata sul [[Monte Calvo (Santa Fiora)|Monte Calvo]], sorge nei pressi dell'antico [[Convento della Santissima Trinità alla Selva|convento della Santissima Trinità]] edificato nel XV secolo. Il paese si formò in epoca moderna e ancora oggi si presenta come composto da più agglomerati sparsi fra i castagni: le borgate della Selva sono ben trentotto. A partire dal 1840 si verificò un boom demografico che portò la popolazione a oltre mille unità, finché negli anni sessanta del XX secolo non si assisté ad un forte fenomeno di emigrazione.<ref>{{cita|Niccolai, ''op. cit.'', |pp. 97-98}}.</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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== Amministrazione ==
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|1º giugno [[19951988]]
|7 luglio [[20041990]]
|Maurizio Onofri
|[[Partito Comunista Italiano]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|7 luglio [[1990]]
|22 gennaio [[1993]]
|Isabella Cicaloni
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|22 gennaio [[1993]]
|24 aprile [[1995]]
|Ermanno Lenzi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|24 aprile [[1995]]
|14 giugno [[2004]]
|Luigi Vencia
|[[Partito Democratico della Sinistra]]
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno [[2004]]
|26 maggio [[2014]]
|[[Coro dei Minatori di Santa Fiora#Componenti|Renzo Verdi]]
|[[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]]
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio [[2014]]
|in carica
|Federico Balocchi
|[[Centro-sinistra in Italia|centro-sinistra]]
|[[centrosinistra]]
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Gemellaggi{{Cn}} ===
* {{Gemellaggio|Italia|Pedace}}
* {{Gemellaggio|Italia|Pozzuolo del Friuli}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune fa parte dell'[[unione dei comuni montani Amiata Grossetana]].
 
== Sport ==
La squadra di calcio del paese è l'Intercomunale Santa Fiora, compagine che gioca in [[secondaSeconda categoriaCategoria]].
 
==Galleria d'immagini==
<gallery>
Image:Santa fiora03.jpg|<div align="center">Panorama sui terzieri di Borgo e Montecatino</div>
Immagine:Wikimangia2008 (228).jpg|<div align="center">Scorcio del Borgo</div>
Immagine:Wikimangia2008 (230).jpg|<div align="center">La Peschiera</div>
Immagine:Wikimangia2008 (231).jpg|<div align="center">La Peschiera</div>
</gallery>
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== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=Bruno Santi|titolo=Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto|editore=Nuova Immagine|città=Siena|anno=1995|cid=Santi}}
{{vedi anche|Bibliografia sulla provincia di Grosseto}}
* {{cita libro|autore=Lucio Niccolai, ''|titolo=Santa Fiora. Invito alla scoperta del centro storico e del territorio'', |editore=Edizioni Effigi, |città=Arcidosso, |anno=2009.|cid=Niccolai}}
* Bruno Santi, ''Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto'', Nuova Immagine, Siena, 1995.
 
== Voci correlate ==
* [[Fiorite]]
* [[Monte Amiata]]
* [[Contea di Santa Fiora]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Santa Fiora}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.comune.santafiora.gr.it/|Sito del Comune}}
* {{cita web | 1 = https://uflorenceitaly.academia.edu/MicheleNucciotti/Papers/1614414/Santa_Fiora_strutture_materiali_di_una_capitale_rurale_nella_Toscana_meridionale_del_Medioevo | 2 = Santa Fiora: strutture materiali di una capitale rurale nella Toscana del medioevo | accesso = 24 novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20121210204801/http://www.academia.edu/1551295/Santa_Fiora_strutture_materiali_di_una_capitale_rurale_nella_Toscana_meridionale_del_Medioevo | dataarchivio = 10 dicembre 2012 }}
* {{cita web|http://www.webamiata.it/|Il sito geografico-informativo sul territorio del Monte Amiata}}
* {{cita web | 1 = https://uflorenceitaly.academia.edu/MicheleNucciotti/Papers/1074622/LAmiata_nel_medioevo_secoli_VIII-XIV_._Modi_tempi_e_luoghi_della_formazione_di_un_paesaggio_storico | 2 = L'Amiata nel medioevo: modi, tempi e luoghi della formazione di un paesaggio storico | accesso = 24 novembre 2022 | urlarchivio = https://archive.is/20121203215822/http://www.academia.edu/1028678/LAmiata_nel_medioevo_secoli_VIII-XIV_._Modi_tempi_e_luoghi_della_formazione_di_un_paesaggio_storico | dataarchivio = 3 dicembre 2012 }}
* {{cita web|http://www.associazioneselva.it/|Il sito dell'Associazione Culturale per la Selva}}
* {{cita web |http 1 = https://uflorenceitaly.academia.edu/MicheleNucciotti/Papers/16144141663757/Santa_Fiora_strutture_materiali_di_una_capitale_rurale_nella_Toscana_meridionale_del_MedioevoLe_murature_medievali_di_Santa_Fiora_Monte_Amiata_-_Toscana_._Mensiocronologia_delle_murature_in_pietra_un_caso_studio |Santa Fiora:2 strutture= materialiLe murature medievali di unaSanta capitaleFiora rurale| nellaurlmorto Toscana= del medioevo}}
* {{cita web |http 1 = https://uflorenceitaly.academia.edu/MicheleNucciotti/PapersBooks/10746221240103/LAmiata_nel_medioevo_secoli_VIII-XIV_Atlante_dellEdilizia_medievale._Modi_tempi_e_luoghi_della_formazione_di_un_paesaggio_storico_Inventario_vol._I.1._Amiata_grossetano_e_Colline_del_Fiora_LINK_al_volume_ |L'Amiata nel2 medioevo= Atlante dell'edilizia medievale: modi,Amiata tempigrossetana e luoghicolline delladel formazioneFiora | diurlmorto un= paesaggio storico}}
* {{cita web|http://uflorenceitaly.academia.edu/MicheleNucciotti/Papers/1663757/Le_murature_medievali_di_Santa_Fiora_Monte_Amiata_-_Toscana_._Mensiocronologia_delle_murature_in_pietra_un_caso_studio|Le murature medievali di Santa Fiora}}
* {{cita web|http://uflorenceitaly.academia.edu/MicheleNucciotti/Books/1240103/Atlante_dellEdilizia_medievale._Inventario_vol._I.1._Amiata_grossetano_e_Colline_del_Fiora_LINK_al_volume_|Atlante dell'edilizia medievale: Amiata grossetana e colline del Fiora}}
 
{{Comuni della provincia di Grosseto}}
{{Monte Amiata}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Maremma|Provincia di Grosseto|Toscana}}
 
[[Categoria:Santa Fiora| ]]