François-René de Chateaubriand: differenze tra le versioni
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{{Carica pubblica
|nome = François-René de Chateaubriand
|immagine = François-René de Chateaubriand.PNG
|didascalia = Chateaubriand ritratto da [[Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson]] (particolare)
|carica = [[Ministro degli esteri]] del [[Regno di Francia]]
|mandatoinizio = 14 dicembre 1821
|mandatofine = 6 giugno 1824
|mandato =
|vice di =
|capo di stato = [[Luigi XVIII di Francia]]<br />[[Carlo X di Francia]]
|presidente =
|vicepresidente =
|primoministro = [[Jean-Baptiste Guillaume Joseph, conte di Villèle|Joseph de Villèle]]
|viceprimoministro =
|vice =
|predecessore =
|successore =
|legislatura =
|gruppo parlamentare =
|coalizione =
|circoscrizione =
|collegio =
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
|partito = [[Legittimismo|Legittimista]]
|titolo di studio =
|alma mater =
|professione = diplomatico, scrittore
|firma =
}}
{{Citazione|Noi siamo tuoi figli! Le tue idee, le tue passioni, i tuoi sogni non sono più solo i nostri, ma tu ci hai indicato la strada e seguiamo le tue tracce.|[[Charles Augustin de Sainte-Beuve]] riferendosi a Chateaubriand}}
{{Bio
|Titolo = Il [[visconte]]
|Nome = François-René de
|Cognome = Chateaubriand
|ForzaOrdinamento = Chateaubriand, Francois-Rene de
|PreData = {{IPA|[fʁɑ̃swa ʁəne də ʃatobʁijɑ̃]}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Saint-Malo
|GiornoMeseNascita = 4 settembre
|AnnoNascita = 1768
|LuogoMorte = Parigi
|GiornoMeseMorte = 4 luglio
|AnnoMorte = 1848
|Epoca = 1800
|Attività = scrittore
|Attività2 = politico
|Attività3 = diplomatico
|Nazionalità = francese
}}
È considerato il fondatore del [[Romanticismo#Il Romanticismo letterario francese|Romanticismo letterario francese]].
== Biografia ==
=== Infanzia e prima giovinezza di Chateaubriand ===
Il visconte<ref>Il titolo di visconte sarà concesso a Chateaubriand da [[Luigi XVIII]] nel giugno [[1814]]. Alla morte del padre René Auguste il titolo di cortesia di conte di Chambord, come anche la maggior parte delle proprietà di famiglia, andarono al fratello maggiore Jean-Baptiste. A François René de Chateaubriand, spettava solo il titolo di ''chevalier''. Alla morte del fratello, decapitato come anche la moglie, il suocero e lo stesso Malesherbes sotto il [[Regime del Terrore|Terrore]], la continuazione del casato fu assicurata dai due figli di Jean-Baptiste. Fu così che nel 1814 Luigi XVIII volle attribuire al maggiore di questi ultimi il titolo di conte di Chateaubriand, mentre allo scrittore toccò quello di visconte.</ref> François René<ref>Nell'atto di battesimo il nome ''François René'' non ha il trattino (Jean-Claude Berchet, ''Chateaubriand'', Gallimard [[2012]], pagina 919, nota 1). Nel corso della sua vita lo scrittore confonderà un po' le piste firmandosi ''François Auguste'' e sostenendo di essere nato il 4 ottobre, festa di [[San Francesco]]. In ogni modo, per gli intimi sarà sempre ''François''.</ref> de Chateaubriand nacque da un'antichissima famiglia aristocratica di [[Saint-Malo]], che ritrovò la dignità di una volta grazie all'abilità imprenditoriale del padre René Auguste, armatore e commerciante. Il piccolo François René dovette vivere fino ai tre anni con un precettore, lontano dai suoi genitori. La riuscita economica di suo padre permise a quest'ultimo di acquistare il 3 maggio [[1761]] il [[Castello di Combourg|castello]] e la Contea di [[Combourg]] in [[Bretagna]],<ref>Jean-Claude Berchet, ''Chateaubriand'', Gallimard 2012, da pag. 22 a pag. 36.</ref> nel quale il giovanissimo Chateaubriand si stabilì e trascorse un'infanzia e un'adolescenza spesso malinconiche, rotte soltanto dalle camminate nella campagna bretone e dall'intenso rapporto con la sorella Lucile ([[1764]]-[[1804]]).<ref name=bio>[http://www.histoire-pour-tous.fr/biographies/4974-francois-rene-de-chateaubriand-1768-1848-biographie.html Biographie]</ref>
Compì gli studi medi e liceali in alcuni istituti retti da religiosi a [[Dol-de-Bretagne]] e a [[Rennes]]. Il padre sognava di fare di lui un ufficiale di marina, in seguito Chateaubriand meditò di prendere la carriera ecclesiastica, infine si lasciò convincere dal fratello Jean-Baptiste a intraprendere la vita militare. Arruolatosi, ottenne il brevetto di [[sottotenente]] di complemento nel reggimento di [[Navarra]] a diciassette anni, e poi di ''cadetto-gentiluomo'' a diciannove. Una volta congedato,<ref>Lascerà definitivamente l'esercito a seguito di una legge che per motivi di economia sanciva lo sfoltimento dei ranghi militari</ref> si trasferì a [[Parigi]] nel [[1788]], dove si legò a [[Jean-François de La Harpe]], [[André Chénier]], [[Jean-Pierre Louis de Fontanes]] e altri letterati dell'epoca, ed ebbe il suo debutto letterario scrivendo dei versi per l'''Almanacco delle Muse''. Subì l'influsso dell'opera di [[Pierre Corneille|Corneille]] e di [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]].<ref name=bio/>
Godette della protezione dell'influente giurista [[Guillaume-Chrétien de Lamoignon de Malesherbes]], che era il nonno della moglie del fratello Jean-Baptiste. Era imparentato indirettamente anche con la famiglia del pensatore [[liberalismo|liberale]] [[Alexis de Tocqueville]] (nato nel [[1805]]), nipote della cognata e di cui Jean-Baptiste de Chateaubriand era quindi zio acquisito, anche se postumo.<ref>F. Furet, «Chronologie», in A. Tocqueville, ''De la démocratie en Amérique'', Flammarion, Paris, 2008, p. 1189</ref>
=== L'esilio ===
{{citazione|Quelle due teste, ed altre che incontrai poco dopo, cambiarono le mie tendenze politiche: ebbi in orrore tali orge di cannibali, e l'idea di abbandonare la Francia, per recarmi in qualche paese lontano, cominciò a germogliare dentro di me.|''Memorie d'oltretomba''<ref name=kristeva/>}}
[[File:Viscount de Chateaubriand.jpg|thumb|left|Chateaubriand in un pastello di anonimo di fine [[XVIII secolo]].]]
Nella primavera del [[1791]], in piena [[Rivoluzione francese]] dalla quale all'inizio si era sentito attratto, si allontanò dalla [[Francia]] sfavorevolmente impressionato dagli eccessi popolari, e s'imbarcò per il [[Nuovo Mondo]].<ref name=kristeva>Chateubriand, ''Memorie d'oltretomba'', citato in: [[Julia Kristeva]], ''La testa senza il corpo. Il viso e l'invisibile nell'immaginario dell'Occidente'', p. 127</ref>
Percorse per un anno le foreste dell'[[America del Nord]], vivendo con gli [[nativi americani|autoctoni]] tra [[Canada]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], e abbozzando nei vari luoghi il suo poema dedicato ai ''[[Natchez (popolo)|Natchez]]''. Trovava in questi paesaggi il riflesso del suo sentimento d'esilio e di solitudine. Grazie a una lettera di presentazione, poté incontrare [[George Washington]] a [[Filadelfia]], benché il colloquio si fosse limitato a poco più di uno scambio di convenevoli.<ref>[https://www.youtube.com/watch?v=OcXIz9c3X8E In passato alcuni studiosi come Henri Guillemin hanno ritenuto che l'incontro con Washington non fosse nient'altro che il parto dell'immaginazione fertile di Chateaubriand. I biografi più recenti come Jean-Claude Berchet opinano diversamente.]</ref>
Rientrò dall'[[America]] agli inizi del [[1792]] e, dopo una breve permanenza in una Francia sempre più scossa dagli eventi rivoluzionari, raggiunse a [[Coblenza]] l'[[Esercito degli emigrati]]. Nel settembre [[1792]], ferito a una gamba durante l'assedio di [[Thionville]], fu trasportato in cattive condizioni a [[Isola di Jersey|Jersey]]. Questo episodio porrà fine alla sua breve esperienza nell'esercito degli emigrati. Al suo ritorno sposò Céleste Buisson de Lavigne, un'ereditiera bretone. Si trattò di un matrimonio combinato da una delle sorelle, e i rapporti fra i due coniugi furono sempre conflittuali, soprattutto a causa dei ripetuti tradimenti di Chateaubriand.<ref name=bio/>
Ormai installatosi in Inghilterra per sfuggire alle leggi del [[regime del Terrore|Terrore]] che sanzionavano duramente gli emigrati, Chateaubriand visse a [[Londra]] in uno stato di perenne precarietà economica che lo costrinse a vivere di traduzioni e, in un secondo tempo, a insegnare in una scuola privata in un borgo del [[Suffolk]], dove apprese la morte sul patibolo del fratello e della cognata. I suoceri del fratello furono ugualmente decapitati, e così l'ormai vecchio Malesherbes. Due delle sorelle e l'anziana madre furono addirittura messe agli arresti in quanto parenti stretti di un emigrato. Solo due nipoti di Malesherbes, tra cui Louise Madeleine Le Peletier de Rosanbo (futura madre di Tocqueville) si salvarono in seguito alla [[caduta di Robespierre]].<ref name=bio/>
A Londra pubblicò nel [[1797]] la sua prima opera, ''Il Saggio sulle antiche e moderne rivoluzioni in rapporto alla Rivoluzione francese'', in cui esprimeva delle idee politiche e religiose poco in armonia con quelle che professerà più tardi, ma in cui già rivelava il suo talento di [[scrittore]].<ref name=bio/>
=== Ritorno in Francia e primi successi letterari ===
[[File:Chateaubriand Condé.jpg|thumb|Chateaubriand a Coblenza presso l'accampamento dell'armata del [[Luigi-Antonio Enrico di Borbone-Condé|duca d'Enghien]], al tempo dell'[[esercito degli emigrati]].]]
{{citazione|Sono diventato cristiano. Non ho per nulla ceduto, lo ammetto, a delle grandi forze soprannaturali; la mia convinzione è uscita dal mio cuore: ho pianto e ho creduto.|''Genio del Cristianesimo''}}
Fu una lettera di sua madre in fin di vita a riavvicinarlo alla religione. Di ritorno dalla Francia nel maggio del [[1800]], redasse per qualche anno il [[Mercure de France]] insieme a [[Jean-Pierre Louis de Fontanes]], e fece apparire in questa rivista, nel [[1801]], ''[[Atala (romanzo)|Atala]]'', originale creazione letteraria che conserva echi della concezione rousseuiana del [[buon selvaggio]], e che venne accolta nella generale ammirazione.<ref name=bio/>
Compose nello stesso periodo ''[[René (romanzo)|René]]'', opera semi-autobiografica impregnata di una malinconia sognante, che diventerà un modello per gli scrittori [[romanticismo|romantici]]. In quest'opera, Chateaubriand evoca in modo appena velato il sentimento casto, ma violento e appassionato che ha provato per la sorella Lucile, che lo soprannominava «L'incantatore».
Il 14 aprile [[1802]], pubblicò il ''[[Genio del Cristianesimo]]'', che aveva in parte scritto in [[Inghilterra]], e di cui ''Atala'' e ''René'' erano all'origine degli episodi. Con quest'opera, ispirata dal pensiero di [[Blaise Pascal]], orientò le ispirazioni religiose di molti suoi contemporanei non più verso un vago cristianesimo o [[deismo]] (come quello proposto da [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]]), ma verso la [[Chiesa cattolica]], con i suoi dogmi, i suoi sacramenti e i suoi riti; si batteva contro l'idea illuminista che vedeva nel [[cristianesimo]] una forma di barbarie: secondo Chateaubriand il [[Cristianesimo]] era favorevole all'arte e alla poesia molto più del [[paganesimo]]. Lo scritto ebbe un grandissimo successo.<ref name=bio/>
Il 4 maggio [[1803]] Chateaubriand, che si era fatto apprezzare dall'entourage del Primo Console [[Napoleone Bonaparte]] (in particolare dalla sorella [[Elisa Bonaparte Baciocchi]]), fu designato perché affiancasse il ministro plenipotenziario [[Joseph Fesch|cardinale Fesch]] a [[Roma]] in qualità di segretario di legazione. Nel gennaio del [[1804]] fu promosso plenipotenziario, ed ebbe l'incarico di rappresentare la [[Francia]] presso la [[Repubblica del Vallese]]. Lasciò quindi Roma per trasferirsi a Parigi in attesa di raggiungere la nuova destinazione, ma il 22 marzo [[1804]], venuto a conoscenza del rapimento seguito dall'esecuzione, per ordine di [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]], del [[Luigi-Antonio Enrico di Borbone-Condé|Duca d'Enghien]] (figlio di [[Luigi VI Enrico di Borbone-Condé|Luigi Enrico di Borbone-Condé]] e nipote del [[Luigi Giuseppe di Borbone-Condé|principe di Condé]], ex comandante dell'esercito degli emigrati), presentò le sue dimissioni. Con una lettera al ministro delle Relazioni estere [[Talleyrand]], Chateaubriand declinò l'incarico con il pretesto delle cattive condizioni di salute della moglie. Ma i reali motivi della rinuncia erano evidenti, e nella risposta il ministro fece sapere all'interessato dell'irritazione del Primo Console. Passò quindi tra gli oppositori dell'Impero.<ref name=bio/>
=== Il viaggio in Oriente ===
Chateaubriand immaginò il progetto di una [[epopea]] cristiana, in cui sarebbero stati presenti il paganesimo ormai agonizzante e la religione nascente; a questo proposito, egli stesso volle visitare i luoghi in cui avrebbe dovuto svolgersi l'azione, e nel corso del [[1806]] viaggiò attraverso la [[Grecia]], l'[[Asia minore]], la [[Palestina]] e l'[[Egitto]]. Nei primi mesi del [[1807]] attraversò la Spagna. Al suo ritorno in Francia acquistò, indebitandosi fino al collo, la ''Vallée-aux-loups'' (oggi sede del museo Chateaubriand), una piccola tenuta di campagna a Aulnay nel comune di [[Châtenay-Malabry]], a venti chilometri da Parigi, dove redasse ''[[Les Martyrs]]'', una sorta di epopea in prosa che fu pubblicata soltanto nel [[1809]].
[[File:Itinéraire de Paris a Jérusalem et de Jérusalem a Paris.tif|thumb|upright=0.8|''Itinéraire de Paris a Jérusalem et de Jérusalem a Paris'', 1821. Da [[Biblioteca europea di informazione e cultura|BEIC]], biblioteca digitale]]
Gli appunti che l'autore aveva raccolto durante il suo viaggio formarono la materia de ''[[L'Itinéraire de Paris à Jérusalem]]'' (L'Itinerario da Parigi a Gerusalemme) ([[1811]]). Lo stesso anno, Chateaubriand fu eletto membro dell'[[Académie française]], al posto di [[Marie-Joseph Chénier]]; ma avendo severamente criticato, nel suo progetto per il discorso di ringraziamento, alcuni atti della Rivoluzione, non gli fu permesso di prendere possesso del suo posto; la carica gli fu effettivamente consegnata solo dopo la [[Restaurazione]].<ref name=bio/>
=== Favori e disgrazia ===
[[File:Chateaubriand.jpg|thumb|left|upright=0.8|Acquaforte di Chateaubriand]]
Chateaubriand accolse con entusiasmo il ritorno dei [[Borbone|Borboni]]: il 14 aprile [[1814]], aveva pubblicato contro l'ormai ex Imperatore un virulento ''[[pamphlet]]'', ''I Buonaparte e i Borboni'' (''De Buonaparte et des Bourbons''), di cui furono diffuse migliaia di copie, e che, a detta di [[Luigi XVIII]], valse a quest'ultimo «più d'una battaglia vinta». Nominato ambasciatore in [[Svezia]], non aveva ancora lasciato [[Parigi]], quando Napoleone fece ritorno in [[Francia]] nel [[1815]]. Durante i [[Cento giorni]], Chateaubriand seguì [[Luigi XVIII]] a [[Gand]], divenendo uno dei membri del suo gabinetto. In quell'occasione gli trasmise il celebre ''Rapport sur l'état de la France'' (Relazione sulle condizioni della Francia).<ref name=bio/>
Il 9 luglio [[1815]], dopo la sconfitta del [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]] a Waterloo, Chateaubriand fu nominato [[Ministro|ministro di Stato]]. A gennaio dello stesso anno assistette alla riesumazione dei resti di [[Maria Antonietta]] (che aveva incontrato personalmente), cosa da cui rimase fortemente impressionato:{{citazione|Non dimenticherò mai quello sguardo che doveva estinguersi [di lì a] poco. Maria Antonietta, sorridendo, disegnò così bene la forma della sua bocca, che il ricordo di quel sorriso (cosa orrenda) mi fece riconoscere la mascella della figlia del re, quando si scoprì la testa della infelice nelle esumazioni del 1815.|''Memorie d'oltretomba''<ref name=kristeva/>}}
[[File:François-René de Chateaubriand by Anne-Louis Girodet de Roucy Trioson.jpg|thumb|left|180px|Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson, ''Ritratto di Chateaubriand'', uno dei due realizzati dal pittore.]]
L'attentato e la morte del [[Carlo di Borbone-Francia (1778-1820)|Duca di Berry]], il 14 febbraio [[1820]] ebbero l'effetto di riavvicinarlo alla corte. Nel settembre di quell'anno redasse le ''Mémoires, lettres et pièces authentiques touchant la vie et la mort de S. A. R. (le) duc de Berry'' e, il 30 novembre, fu nominato ministro [[plenipotenziario]] di [[Francia]] presso il regno di [[Prussia]]. Il 1º maggio [[1821]] Luigi XVIII gli restituì la dignità di ministro di Stato e lo nominò cavaliere della [[Legion d'onore]]. Tuttavia, il successivo 30 luglio Chateaubriand si dimise dall'incarico di rappresentante diplomatico a Berlino per solidarietà nei confronti di [[Jean-Baptiste Guillaume Joseph, conte di Villèle|Villèle]], il quale aveva abbandonato il governo per disaccordi con il Primo ministro [[Armand Emmanuel de Vignerot du Plessis de Richelieu]]. La caduta di quest'ultimo ebbe l'effetto di riportare in auge Chateaubriand, che il 21 dicembre 1821 fu nominato ambasciatore in [[Inghilterra]]. Nel corso del suo soggiorno nella città londinese lo chef dell'ambasciata di Francia sperimentò la cottura della parte del manzo che porta il suo nome.<ref name=bio/>
Il ruolo politico di Chateaubriand fu particolarmente rilevante nella questione riguardante la restaurazione del potere assoluto di [[Ferdinando VII di Spagna|Ferdinando VII]] ed il rovesciamento del locale [[Triennio Liberale Spagnolo|governo liberale]]. Chateaubriand, infatti, fu uno dei due plenipotenziari francesi che, al [[Congresso di Verona (1822)|Congresso di Verona]], ottennero il consenso delle potenze continentali (salvo l'[[Inghilterra]], preoccupata di un ritorno di influenza [[Spagna|spagnola]] in Sud-America) alla [[Spedizione di Spagna (1823)|Spedizione di Spagna]]. Il 28 dicembre [[1822]], al suo rientro in Francia, ottenne il portafoglio di [[ministro degli Esteri]]. L'avventura spagnola si concluse con un successo grazie alla conquista di [[Cadice]] nel [[1823]]. Ma a causa di dissapori con il capo del governo [[Jean-Baptiste Guillaume Joseph, conte di Villèle|Villèle]], suo ex alleato, il 6 giugno [[1824]] fu rimosso brutalmente dall'incarico.<ref>Il pretesto fu il silenzio tenuto da Chateaubriand alla Camera dei Pari nel corso del dibattito sul disegno di legge governativo che prevedeva la conversione dei titoli di Stato. Il progetto, che stava molto a cuore a Luigi XVIII, fu respinto dalla camera alta, e questo suscitò l'irritazione del sovrano nei confronti del ministro degli Esteri (Jean-Claude Berchet, Chateaubriand, Gallimard 2011, pagina 706).</ref>
[[File:Portrait of Francois Rene Vicomte de Chateaubriand, 1828.jpg|thumb|Chateaubriand nel 1828]]
Passò subito nell'opposizione, ma stavolta per unirsi al partito liberale, e combatté a oltranza il ministero [[Jean-Baptiste Guillaume Joseph, conte di Villèle|Villèle]], sia dal suo scanno alla [[Camera dei Pari di Francia]], sia dalle pagine del ''[[Journal des débats]]'' (Giornale dei dibattiti), in cui diede il segnale della defezione. Si mostrò a quell'epoca, come un difensore accanito della [[libertà di stampa]] e della [[guerra d'indipendenza greca|indipendenza della Grecia]], cosa che gli portò grande popolarità.<ref name=bio/>
Alla caduta del [[Jean-Baptiste Guillaume Joseph, conte di Villèle|de Villèle]], Chateaubriand fu nominato, il 1º giugno [[1828]], ambasciatore a [[Roma]]<ref>Tutt'altro che scontento della nomina, Chateaubriand ribattezzo la ''Ville éternelle'' "la città delle esequie solenni" (''ville des funérailles''), rif.: ''[[Memorie d'oltretomba]]'', 3 L28 Capitolo 16.</ref>, ma il 30 agosto [[1829]], a seguito dell'avvento del [[Governo Polignac|ministero Polignac]], diede le dimissioni.<ref name=bio/>
=== L'abbandono della carriera politica ===
{{Citazione|Nella società democratica, basta che voi sproloquiate sulla libertà, la marcia del genere umano e l'avvenire delle cose, aggiungendo ai vostri discorsi qualche croce d'onore, e sarete sicuri del vostro posto; nella società aristocratica, giocate al whist, spacciate con aria grave e profonda luoghi comuni e frasi eleganti preparate prima, e la forma del vostro genio è assicurata.|François-René de Chateaubriand, ''Memorie d'oltretomba''}}
Sempre più in contrasto con i partiti conservatori, disilluso sull'avvenire della monarchia, Chateaubriand si ritirò dalla vita politica dopo l'instaurazione della [[Monarchia di luglio]] nel [[1830]], dimettendosi dalla Camera dei Pari dopo aver pronunciato il 7 agosto un memorabile intervento.<ref>[http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k1013503/f433.langPT L'ultimo intervento di Chateaubriand alla Camera dei Pari.]</ref> Rinunciò anche alla dignità di ministro di Stato, perdendo quindi ogni fonte di reddito. Ma non cessò di far sentire la sua voce, soprattutto attraverso le sue critiche acerbe contro il nuovo governo (''De la Restauration et de la Monarchie élective'', [[1831]]). Recò visita a [[Carlo X di Francia|Carlo X]] rifugiatosi a [[Praga]] insieme ai resti della sua corte, e pubblicò una ''Mémoire sur la captivité de la duchesse de Berry'' (Memoria sulla prigionia della [[Carolina di Borbone-Due Sicilie|duchessa di Berry]]) ([[1833]]), a causa della quale subì anche un breve arresto. Pubblicò ugualmente nel [[1831]] degli ''Studi Storici'' (4 vol. in-8), riassunti di storia universale in cui voleva additare il Cristianesimo come una riforma della società; quest'opera doveva costituire il frontespizio di un'ipotetica ''Histoire de France'' (Storia di Francia) su cui meditava da molto tempo, ma che non fu mai scritta.<ref name=bio/>
[[File:Vicomte René-François de Chateaubriand.jpg|thumb|left|Chateaubriand durante la vecchiaia]]
Negli ultimi anni della sua vita condusse una vita sostanzialmente ritirata, intervallata da frequenti viaggi anche all'estero, e ricevendo numerose visite, sia di giovani romantici (ad esempio [[Victor Hugo]], che a 14 anni scrisse: «voglio essere o Chateaubriand o niente») sia di quelli [[liberalismo|liberali]]; nonostante fosse un [[conservatorismo|conservatore]], la personalità di Chateaubriand riscuoteva infatti ammirazione anche nella parte politica opposta.
[[File:Tombe Chateaubriand.jpg|thumb|upright=1.3|Tomba di Chateaubriand sulla rocca del [[Gran Bé]] a [[Saint-Malo]].]]
Si recava quasi ogni giorno presso il convento poco distante dell'''Abbaye-aux-Bois'' (Abbazia dei boschi),<ref>A Parigi nel corso della sua vita Chateaubriand cambiò ripetutamente indirizzo, ma il periodo più lungo lo trascorse in un villino nell'attuale avenue Denfert-Rochereau, per poi finire la sua esistenza in un appartamento al 120 della [[VII arrondissement di Parigi|Rue du Bac]]. Il grande complesso dell'''Abbaye-aux-bois'', in seguito demolito, si trovava in rue de Sèvres, che è praticamente a un passo.</ref> dove risiedeva [[Juliette Récamier]], cui rimase legato fino all'ultimo. Nel salotto della Récamier, dove faceva bella mostra di sé il ritratto di Chateaubriand di [[Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson]], si riuniva l'élite del mondo letterario.<ref name=bio/>
{{citazione|Io non credo nella società europea. Fra cinquant’anni non ci sarà più un solo sovrano legittimo, dalla Russia alla Sicilia, non prevedo che dispotismi militari. E tra cent’anni… può darsi che noi stiamo vivendo non solo nella decrepitezza dell’Europa, ma in quella del mondo.|''Memorie d'oltretomba''}}
==
Sia per il suo talento che per i suoi eccessi, Chateaubriand può essere considerato il padre del [[
{{
Il suo pensiero e le sue azioni politiche sembrano offrire numerose contraddizioni;
{{Citazione|''[Io sono] monarchico per tradizione, legittimista per onore, aristocratico per costumi, repubblicano per buon senso.''|''[[Memorie d'oltretomba]]'', [[1848]]|''Monarchiste par hérédité, légitimiste par honneur, aristocrate de moeurs, républicain par bon sens.''||lingua=fr}}
I suoi detrattori gli hanno rimproverato
La sua opera è a metà strada tra fantasia e realtà, e talvolta sembra mascherare il tentativo di narrare per davvero quel tipo di esistenza che l'autore stesso avrebbe voluto vivere.
La sua stessa visione religiosa apparve a molti critici, un po' ridotta, perché limitata all'aspetto estetico, in quanto ritiene il cristianesimo, rispetto agli altri culti, maggiormente libero di manifestarsi sia sotto l'ambito artistico-figurativo sia in quello lirico-letterario.<ref name="Pascerelli">Introduzione a ''Le avventure dell'ultimo Abenceragio'' di Jole Pascerelli, ed. Paoline, 1966, pp. 5.10.</ref>
Vediamo nelle ''[[Memorie d'oltretomba]]'' una dicotomia tra uno Chateaubriand privato che esalta i suoi sentimenti con un [[poesia lirica|lirismo]] [[romanticismo|romantico]] e uno Chateaubriand pubblico che crea una cronaca di memorialista della sua epoca, che ha visto l'avvento dei principi rivoluzionari ai quali egli si opponeva, cosa che lo spinge a rappresentarsi come uno storico:
{{citazione|Quando, nel silenzio dell'abiezione, si sente rimbombare soltanto la catena dello schiavo e la voce del delatore; quando tutto trema di fronte al tiranno, e incorrere nel suo favore è altrettanto pericoloso che meritarne la disgrazia, appare lo storico, incaricato della vendetta dei popoli. Invano [[Nerone]] prospera, nell'impero è già nato [[Tacito]].|''Memorie d'oltretomba''}}
Nel corso della sua opera, tuttavia, i due personaggi si riuniscono in uno solo, a dimostrazione che tutta la sua vita politica fu influenzata dai suoi sentimenti personali e dalla solitudine che si trasformò in paranoia e in paura di un eventuale complotto nei suoi confronti, che lui temeva da quando fu allontanato ripetutamente dal potere monarchico.
== Opere ==
[[File:Anne-Louis Girodet-Trioson 006.jpg|thumb|[[Anne-Louis Girodet de Roussy-Trioson]], ''[[Chateaubriand che medita sulle rovine di Roma]]'', 1809 circa]]
* ''[[Saggio sulle rivoluzioni]]'' (''Essai sur les révolutions'') (1797);
* ''[[
* ''[[
* ''[[Genio del Cristianesimo]]'' (''Génie du Christianisme'') (1802);
* ''[[
* ''[[
* ''[[Itinéraire de Paris à Jérusalem]]'' (1811);
* ''[[De Buonaparte et des Bourbons]]'' (1814); <!-- Prière de ne pas corriger le titre original de l'oeuvre, qui est bien Buonaparte (renvoyant à l'origine corse du nom)-->
* ''[[Le avventure dell'ultimo Abenceragio]]'' (''Les aventures du dernier des Abencérages'') (1826);
* ''[[I Natchez (romanzo)|I Natchez]]'' (''Les Natchez'') (1826);
* ''[[Voyage en Amérique]]'' (1827);
* ''[[Vie de Rancé]]'' (1844);
* ''[[Memorie d'oltretomba]]'', postume (1848). Le Memorie, pubblicate prima come inserti del giornale ''La Presse'', furono divise in 12 volumi pubblicati dal 1849 al 1850;
* ''[[Amour et vieillesse]]'', scritto tra il 1823 ed il 1845.
Oltre le numerose edizioni di ciascuna delle opere separate di Chateaubriand, egli aveva scritto anche molte edizioni delle sue ''Opere complete''; le migliori, secondo un'enciclopedia francese, sono quelle di [[Pierre-François Ladvocat]], in 31 volumes, Parigi, [[1826]]-[[1831]], revisionate dall'autore stesso, che vi ha aggiunto dei chiarimenti e delle note critiche, e le ha inoltre arricchite di qualche opera inedita (le ''Abencerrages'', le ''Natchez'', ''Moïse'', in ordine una tragedia, delle poesie e dei discorsi politici) ; e quelle di [[Charles Gosselin]], 25 volumi, [[1836]]-[[1838]] (qui troviamo in più il ''Congrès de Vérone'', un ''Essai sur la littérature anglaise'', una traduzione del ''[[Paradiso perduto]]'' di [[John Milton]]).
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Officier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'onore
|motivazione=
|data=19 agosto 1823
}}
{{Onorificenze
|immagine=OESSG Cavaliere BAR.jpg
|nome_onorificenza= Cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
|collegamento_onorificenza=Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
|motivazione=
|data=1828
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordre Royal et Militaire de Saint-Louis Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale e Militare di San Luigi
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Luigi
|motivazione =
|luogo = Parigi 5 agosto [[1814]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Ordre du Saint-Esprit Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dello Spirito Santo
|collegamento_onorificenza=Ordine dello Spirito Santo
|motivazione=
|luogo=Parigi, [[1823]]
}}
{{Onorificenze
|immagine = Ordre de Saint-Michel Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza = Cavaliere dell'Ordine di San Michele
|collegamento_onorificenza = Ordine di San Michele
|motivazione =
|luogo = Parigi, [[1823]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=PRT Order of Christ - Grand Cross BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Cristo (Portogallo)
|collegamento_onorificenza=Ordine del Cristo (Portogallo)
|motivazione=
|data=13 novembre 1823
}}
{{Onorificenze
|immagine=ESP Charles III Order GC.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Carlo III (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Carlo III
|motivazione=
|data=21 novembre 1823
}}
{{Onorificenze
|immagine=St.AndrewOrder.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea (Impero russo)
|collegamento_onorificenza=Ordine di Sant'Andrea
|motivazione=
|data=23 novembre 1823
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Golden Fleece ribbon bar.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro (Spagna)
|collegamento_onorificenza=Toson d'Oro
|motivazione=
|data=4 dicembre 1823
}}
{{Onorificenze
|immagine= Order of the Black Eagle - Ribbon bar.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera (Regno di Prussia)
|collegamento_onorificenza=Ordine dell'Aquila Nera
|motivazione=
|data=24 dicembre 1823
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Most Holy Annunciation BAR.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|collegamento_onorificenza=Ordine Supremo della Santissima Annunziata
|motivazione=
|luogo= 14 febbraio [[1824]]<ref>Jean-Claude Berchet, ''Chateaubriand'', Gallimard 2012, p. 999, nota 37</ref>
}}
{{Onorificenze
|immagine=Pour_le_Mérite.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine Pour le Mérite (classe di pace)
|collegamento_onorificenza=Pour le Mérite
|motivazione=
|data=1842
}}
<references/>
== Bibliografia ==
;Biografie antiche
* Paul de Noailles, il suo successore all'Accademia Francese gli ha fatto il suo ''Éloge'' (Elogio)
* Scipion Marin e [[Jacques-François Ancelot]] hanno scritto la sua ''Vie'' (Vita)
* François-Zénon de Collombet: ''Chateaubriand, sa vie et ses ècrits'' (Chateaubriand, vita e opere)
* [[Charles Augustin Sainte-Beuve]]: ''Chateaubriand et son groupe littéraire'' (Chateaubriand e il suo gruppo letterario)
* Charles Benoît: ''Étude sur Chateaubriand'' (Studi su Chateaubriand)
;Biografie moderne
* Jean d'Ormesson, ''Album Chateaubriand'', Bibliothèque de la Pléiade, Gallimard, 1988
* [[Ghislain de Diesbach]], ''Chateaubriand'', 1995
* Jean-Paul Clément, ''Chateaubriand'', Grandes biographies, Flammarion, 1998
* André Maurois, ''René ou la vie de Chateaubriand'' (René o la vita di Chateaubriand), Les Cahiers Rouges, Grasset, octobre 2005
* Jean D'Ormesson, ''Il mio ultimo pensiero sarà per voi'', Milano, Rizzoli, 1984
* Stenio Solinas, ''Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand'', 2011
* Jean-Claude Berchet, ''Chateaubriand'', Gallimard 2011
;Opere
*{{Cita libro|lingua=fr
|editore=Garnier frères
|cognome=François-René de Chateaubriand
|titolo=[Opere]. 1
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*{{Cita libro|lingua=fr
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|titolo=Dernières années de Chateaubriand
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== Voci correlate ==
* [[Chateaubriand (taglio di carne)]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
;Risorse internet (in lingua francese)
* {{cita web|http://gallica.bnf.fr/classique/Acamedia_chateaub.htm|Opere complete}}
** ''Mémoires d'Outre-Tombe'', Tome I.
** ''Correspondance de Chateaubriand avec la marquise de V...Un dernier amour de René''.
* {{cita web|url=http://www.artdubonheur.com/index.php?option=com_docman&task=doc_details&gid=2&Itemid=31|titolo=''Pensieri, riflessioni e massime''|formato=pdf}}
;Collegamenti esterni (in lingua francese)
* {{cita web |1=http://biblioweb.org/-CHATEAUBRIAND |2=Una biografia, dei riassunti e studi |accesso=29 gennaio 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20051124180351/http://biblioweb.org/-CHATEAUBRIAND |dataarchivio=24 novembre 2005 |urlmorto=sì }}
* [https://web.archive.org/web/20070203225433/http://www.canal-u.education.fr/canalu/affiche_entretien.php?vHtml=0&chaine_id=4&entretien_id=1378187008& Documento video]: ''"Chateaubriand, l'indompté"'' (conversazione guidata da Jacques Pasquet)
* [http://www.canalacademie.com/mot139.html Quattro trasmissioni su François-René de Chateaubriand] : ''1797 : la nascita di Chateaubriand politico'' ; ''1806 : Chateaubriand in Grecia'' ; ''Chateaubriand, Byron et Pouchkine di fronte a Napoleone'' ; ''La Rivoluzione francese secondo Chateaubriand''
* {{cita web | 1 = http://www.univ-rouen.fr/flaubert/bovary/bovary_6/notices/chateaub.html | 2 = Notizie bibliografiche dal ''Grand Dictionnaire universel du XIXe siècle'' e collegamenti proposti da Pierre Larousse dall'Università di Rouen . | accesso = 29 gennaio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070526085518/http://www.univ-rouen.fr/flaubert/bovary/bovary_6/notices/chateaub.html | dataarchivio = 26 maggio 2007 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|url=http://gw1.geneanet.org/index.php3?b=samlap&lang=fr&m=NG&n=Chateaubriand&t=PN|titolo=Genealogia della famiglia, note biografiche e bibliografiche}}
* {{cita web | 1 = http://www.maison-de-chateaubriand.fr/ | 2 = Sito della Casa di Chateaubriand | accesso = 29 gennaio 2007 | dataarchivio = 29 marzo 2010 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100329161857/http://www.maison-de-chateaubriand.fr/ | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://classes.bnf.fr/dossiecr/man-cha1.htm|Lettere scritte da Chateaubriand}}
;Collegamenti esterni (in lingua italiana)
* {{cita web | 1 = http://www.pintore.com/Chateaubriand.htm | 2 = Viaggio in America; Traduzione e commento a cura di Ada Corneri - Ed. Pintore 2007 | accesso = 18 luglio 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070928042605/http://www.pintore.com/Chateaubriand.htm | dataarchivio = 28 settembre 2007 | urlmorto = sì }}
{{Box successione
Riga 132 ⟶ 449:
|successivo = [[Paul de Noailles]]
}}
{{
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura|politica|rivoluzione francese}}
[[Categoria:François-René de Chateaubriand| ]]
[[Categoria:
[[Categoria:Scrittori romantici|Chateaubriand]]
[[
[[Categoria:Membri dell'Académie française]]
[[Categoria:Scrittori di viaggio]]
[[
[[Categoria:Personalità della Restaurazione francese]]
[[Categoria:Camera dei pari (Francia)]]
[[Categoria:Poeti francesi del XIX secolo]]
[[Categoria:Cavalieri di Malta]]
[[Categoria:Scrittori cattolici]]
[[Categoria:Ufficiali della Legion d'onore]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine dello Spirito Santo]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine di San Michele]]
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[[Categoria:Memorialisti francesi]]
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