Repubblica di Siena riparata in Montalcino: differenze tra le versioni
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{{Stato storico
[[File:Fortezza-Montalcino-SI-IT.jpg|thumb|La fortezza di Montalcino|342x342px]]La '''Repubblica di Siena riparata in Montalcino''' fu l'ultimo tentativo di resistenza della [[Repubblica di Siena]] dopo la sconfitta subita dal proprio esercito, alleato con i [[Francia|francesi]], nella [[battaglia di Scannagallo]] del 2 agosto [[1554]]. Circa seicento famiglie di gentiluomini senesi, dopo aver resistito alle sofferenze del lungo assedio da parte dell'esercito [[Spagna|ispano]]-[[Medici|mediceo]] comandato da [[Gian Giacomo Medici]], marchese di Marignano, abbandonarono [[Siena]] per raggiungere la fortezza di [[Montalcino]], con il proposito di mantenere in vita la Repubblica.▼
| nomeCorrente = Repubblica di Siena riparata in Montalcino
| nomeCompleto =
| nomeUfficiale = ''Respublica Senensis in Monte Ilcino''
| linkBandiera = Bandera de Siena.png
| paginaBandiera =
| linkStemma = Stemma Repubblica di Siena.svg
| paginaStemma =
| linkLocalizzazione =
| linkMappa =
| inno =
| motto =
| lingua = [[lingua italiana|italiano]], dialetto senese e amiatino
| capitale principale = [[Montalcino]]
| altre capitali =
| dipendente da =
| dipendenze =
| governo = [[Oligarchia|Repubblica oligarchica]]
| titolo capi di stato =
| elenco capi di stato =
| titolo capi di governo =
| elenco capi di governo =
| organi deliberativi =
| inizio = 21 aprile [[1555]]
| primo capo di stato =
| evento iniziale = Resa della città di Siena ed esodo dei gentiluomini
| fine = 3 aprile [[1559]]
| ultimo capo di stato =
| evento finale = [[Pace di Cateau-Cambrésis]]
| area geografica = città di [[Montalcino]] e capitanati, potesterie, castelli di Abbadia San Salvadore, Abbadia Spineta, Arcidosso, Batignano, Camigliano, Campagnatico, Campiglia, Cana, Casteldelpiano, Castelmuzio, Castelnuovo, Castiglion della Pescaia, Castiglion d'Orcia, Celle, Cetona, Chianciano, Chiusi, Cinigiano, Civitella, Contignano, Cotone, Fighine, Grosseto, Isola, Magliano, Manciano, Marsiliana, Monteano, Montegiovi, Montelatrone, Montemassi, Montemerano, Montenero, Montepescali, Montepò, Monticchiello, Monticello, Montisi, Montorgiali, Orbetello, Paganico, Pari, Pereta, Petriolo, Petroio, Piancastagnaio, Pienza, Portercole, Radicofani, Rocca d'Orcia, Roccastrada, Roccatederighi, Rocchette, Samprugnano, S. Agnolo, San Casciano, San Quirico, Sarteano, Sasso, Sassofortino, Saturnia, Seggiano, Sovana, Talamone, Tatti e Torrita
| territorio originale = [[Montalcino]]
| superficie massima =
| periodo massima espansione =
| popolazione =
| periodo popolazione =
| moneta =
| risorse =
| produzioni =
| commerci con =
| esportazioni =
| importazioni =
| tld =
| telefono =
| targa =
| religioni preminenti = [[chiesa cattolica|cattolicesimo]]
| religione di stato =
| altre religioni =
| classi sociali =
| stato precedente = {{Simbolo|Bandera de Siena.png}} [[Repubblica di Siena]]
| stato successivo = {{simbolo|Siena-Stemma.png}} [[Stato Nuovo di Siena]]
| portale =
▲}}[[File:Fortezza-Montalcino-SI-IT.jpg|thumb|La fortezza di Montalcino|
==L'esercito franco-senese dopo la rotta di Scannagallo==
{{vedi anche|Battaglia di Scannagallo}}
[[File:Piazza del Campo (Siena).jpg|thumb|upright=1.4|Centro storico di Siena]]
Nella battaglia di Scannagallo il comandante dell'esercito [[Francia nell'età moderna|franco]]-[[Repubblica di Siena|senese]], [[Piero Strozzi]], rimase ferito da un proiettile di [[archibugio]]. Lo Strozzi riuscì a raggiungere [[Lucignano]]; dopo aver ricevuto le prime cure, non essendo in grado di cavalcare, si fece portare in lettiga alla [[fortezza di
L'esercito dello Strozzi si trovava in condizioni precarie: oltre le gravi perdite subite nel conflitto, aveva dovuto fare i conti con le diserzioni verificatesi dopo l'ultima sconfitta. Con le modeste milizie rimaste fedeli il maresciallo, non essendo più in grado di confrontarsi con il nemico, si limitò a qualche scorreria nel territorio limitrofo. La difesa di [[Montepulciano]], importante presidio [[Firenze|fiorentino]], era stata affidata al condottiero [[Leonida Malatesta]]; questi dovette privarsi di artiglierie e soldati cedendoli al conte [[Sforza#Il_ramo_di_Santa_Fiora|Sforza di Santa Fiora]], che prelevò nove compagnie di cavalleria e tredici cannoni per concorrere con questi rinforzi alla fase finale dell'assedio di Siena. Dal presidio senese di Montalcino lo Strozzi cercò di approfittare dell'alleggerimento delle milizie prelevate dal conte per intraprendere qualche saccheggio nel territorio della [[Val di Chiana]], necessari per il sostentamento dell'esercito e per le necessità alimentari del presidio. Dopo aver ripreso [[Pienza]] le milizie francesi iniziarono una serie di scorrerie nel contado montepulcianese. In queste operazioni predatorie, lo Strozzi trovò l'opposizione del Malatesta, che corse subito ai ripari e, dopo aver sconfitto in [[Chiusi]] il presidio senese di [[Adriano Baglioni]], si spinse fino a [[Radicofani]], sconfisse i nemici, riuscì ad impadronirsi delle loro prede ed incendiò le barche ormeggiate dai francesi nel porto della Chiana<ref name=benci137 />.
== La resa di Siena ==
[[File:Siena-Stemma.png|left|thumb|upright=0.5|La [[Stemma di Siena|''balzana'' senese]]]]
[[File:Coat of arms of the House of Medici.svg|thumb|upright=0.5|Lo [[Stemma dei Medici|stendardo mediceo]]]]
La capitolazione della città di Siena fu pattuita a [[Firenze]] il 15 aprile [[1555]], come previsto nel capitolato di resa. Siena si arrendeva all'esercito assediante di [[Gian Giacomo Medici]], marchese di Marignano.
La capitolazione della città di Siena fu pattuita a [[Firenze]] il 15 aprile [[1555]], come previsto nel capitolato di resa. Siena si arrendeva all'esercito assediante di [[Gian Giacomo Medici]], marchese di Marignano. Il 21 aprile il condottiero francese [[Biagio di Monluc]] ed i suoi soldati uscirono da Siena con l'[[onore delle armi]] e nello stesso giorno, per mantenere l'ordine pubblico, vi entrarono le milizie del conte di Santa Fiora. Cominciarono anche ad arrivare viveri<ref>F. Valacchi, ''Siena'', p. 58.</ref>. La resistenza dei senesi era stata ammirevole e solo la fame e gli stenti erano riusciti ad aver ragione dell'indomabile spirito dei difensori. La vecchia e gloriosa [[Stemma di Siena|Balzana]], lo scudo bianco e nero della Repubblica, discese al rango di [[gonfalone]] comunale, per cedere il posto allo [[Stemma dei Medici|stendardo con le palle dei Medici]]<ref>F. Palmerini, ''Un paese toscano: Foiano della Chiana'', pp. 136-37.</ref>. Un quadro storico di [[Pietro Aldi]] ([[1882]]) e la descrizione fatta da [[Alessandro Sozzini]] rendono con efficacia il dramma e le sofferenze patite dalla popolazione senese:▼
▲
{{citazione|Non sì presto un turbine arrivando in piazza, rotando le sue forze da ogni immondizia la spazza come li poveri Senesi, nell'assedio stati, nettorno la Piazza di dette vettovaglie; e ancor nettorno le lor borse di denari, e cominciarono stare allegri...|[[Alessandro Sozzini]], ''[[Diario delle cose avvenute in Siena dal 20 luglio 1550 al 28 giugno 1555]]''}}▼
▲{{citazione|Non sì presto un turbine arrivando in piazza, rotando le sue forze da ogni immondizia la spazza come li poveri Senesi, nell'assedio stati, nettorno la Piazza di dette vettovaglie; e ancor nettorno le lor borse di denari, e cominciarono stare allegri...|
== L'esodo dei gentiluomini ==
{{Vedi anche| Presa di Porto Ercole}}
[[File:Montalcino 001.jpg|thumb|upright=1.4|
Il Monluc, che con i resti del suo esercito conduceva gli esuli senesi verso Montalcino per ricongiungersi con le milizie del maresciallo Strozzi, scrisse nei suoi ''Commentari''<ref>F. Valacchi, ''Op. cit.'', p. 59.</ref>:▼
[[File:Gliesulisenesi1.jpg|miniatura|Sipario del Teatro degli Astrusi di Montalcino: Gli esuli senesi]]
▲Il Monluc, assieme al Capitano del Popolo Mario Bandini, che con i resti del suo esercito conduceva gli esuli senesi verso Montalcino per ricongiungersi con le milizie del maresciallo Strozzi, scrisse nei suoi ''Commentari''<ref>
{{citazione|...benché i nostri soldati avessero sofferto fino all'estremo, si dispiacevano moltissimo per la partenza e per non poter salvare la libertà di quel popolo; ed io ancor più di loro, che non potei vedere tutta quella miseria senza lagrime, compatendo immensamente quella gente che si era mostrata tanto amante della propria libertà.|}}
Dopo la resa di Siena, il [[Sovrani di Toscana|duca di Firenze]] [[Cosimo I de' Medici|Cosimo]] cominciò a far cadere le roccheforti senesi in [[Val di Chiana]]: mentre il suo esercito riusciva a conquistare [[Chianciano]] e [[Sarteano]], inviò quale commissario nella base di Montepulciano [[Pandolfo della Stufa]] con molti soldati, per rafforzare il presidio; nel territorio senese inviò tremila fanti, alcuni reparti di cavalleria, artiglierie e munizioni, sia per impedire i saccheggi di frumento perpetrati dalle milizie di Piero Strozzi, sia per stringere nella morsa dell'assedio il presidio nemico di Montalcino<ref>
L'atteso evento favorevole allo Strozzi sembrò giungere il 23 maggio [[1555]], quando fu eletto [[papa Paolo IV]]: uno dei nemici più accaniti della [[Spagna]], appartenente alla famiglia [[Napoli|napoletana]] dei [[Carafa (famiglia)|Carafa]]. Il nuovo pontefice, entrato in contrasto con l'imperatore spagnolo, rivolse il suo sostegno in favore di [[Enrico II di Francia]]. Questi inviò [[Francesco I di Guisa|il duca di Guisa]], posto a capo di una spedizione in [[Italia]] per conquistare il [[Regno di Napoli]], governato dal [[duca d'Alba]]. Al comando di un poderoso esercito il duca di Guisa giunse in soccorso dello [[Stato della Chiesa]] invaso dai fautori di [[Marcantonio Colonna]], che contrastavano [[Giovanni Carafa]], il congiunto del pontefice che esercitava la sua signoria su [[Paliano]]<ref name=benci136>
Nel [[1557]] in seguito alla [[battaglia di San Quintino]], dove l'esercito francese era stato gravemente sconfitto da quello di [[Filippo II di Spagna]], il duca di Guisa fu richiamato in Francia. Lasciando l'Italia il Guisa ritirò anche i valorosi condottieri impegnati nel conflitto senese: [[Biagio di Monluc|Blaise de Montluc]] e il maresciallo Piero Strozzi, che sarebbe morto in battaglia durante l'assedio di [[Thionville]], il 21 giugno [[1558]]. Con la partenza dello Strozzi, il comando della Repubblica senese nel presidio di Montalcino venne affidato al
== Lo smembramento della Repubblica di Siena ==
=== La costituzione del Granducato di Toscana ===
{{vedi anche|Granducato di Toscana}}
Per combattere la Repubblica di Siena, Cosimo aveva profuso molte risorse per mantenere efficiente l'esercito spagnolo e già reclamato più volte il dominio su quel territorio. Finalmente con atto del 3 luglio [[1557]] il duca fiorentino ottenne da Filippo II il feudo nobile della città di Siena. Il possedimento ottenuto venne affidato da Cosimo ad [[Angelo Nicolini]] in qualità di governatore. Successivamente, in data 2-3 aprile [[1559]], dopo la morte di [[Carlo V]] ([[1558]]), con il trattato di [[pace di Cateau-Cambrésis]] si concluse tra le due potenze egemoni il lungo conflitto franco-spagnolo. In esecuzione di quel trattato, anche l'ultimo baluardo senese costituito dal presidio di Montalcino venne rilasciato dal comandante Cesare Bentivoglio per l'annessione al ducato fiorentino. Per la tutela del possedimento di Montalcino, Cosimo inviò compagnie composite di soldati comandati da [[Francesco da Montauto]]<ref name=benci136 />. Così Cosimo riuscì ad ottenere il dominio su quasi l'intera Toscana ad eccezione della [[Repubblica di Lucca]], della [[Contea di Santa Fiora]] e del neocostituito [[Stato dei Presidi|Stato dei Presìdi]], che restò a Filippo II. Infine, in data 27 agosto [[1569]], con [[Bolla pontificia|bolla]] rilasciata da [[papa Pio V]], il duca Cosimo I riuscì ad ottenere il titolo di "granduca di Toscana".
=== Lo Stato dei Presidi ===
{{vedi anche|Stato dei
[[File:Porto santo stefano, forte 04.jpg|thumb|upright=1.4|Fortezza Spagnola, Porto Santo Stefano]]
Con il nuovo assetto territoriale stabilito nel trattato di Cateau-Cambrésis nel territorio periferico della
====Elenco dei
*[[Orbetello]]
*[[Porto Ercole]]
Riga 43 ⟶ 100:
*[[Ansedonia]]
*[[Talamone]]
*[[Porto Azzurro|Porto Longone]] nell'[[Isola d'Elba]] (dal 1603)
== Note ==
Riga 50 ⟶ 107:
== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
*
=== Letteratura storiografica ===
*{{cita libro|Spinello | Benci| Storia di Montepulciano| 1882| Lessi| Montepulciano|cid=Benci}}
*{{cita libro|wkautore=Giorgio Spini|Giorgio | Spini| Disegno storico della civiltà italiana| 1958| | Roma|cid=Spini}}
*{{cita libro|Francesco | Palmerini| Un paese toscano: Foiano della Chiana| 1964| | Pisa|cid=Palmerini}}
*{{cita libro|Federico | Valacchi| Siena| 1994 | | Milano|isbn=88-8017-008-2|cid=Valacchi}}
==Voci correlate==
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*[[Storia di Siena]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{Repubblica di Siena}}
{{portale|storia|Toscana}}
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