Emilio Alessandrini: differenze tra le versioni

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|Attività = magistrato
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , assassinato durante gli [[anni di piombo]] da un "[[commando]]" del [[Terrorismo|gruppo terroristico]] [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]]
|Immagine = Emilio Alessandrini.jpg
|Didascalia = Emilio Alessandrini
}}
 
== Biografia ==
Dopo aver conseguito nel 1960ottenuto la [[maturità classica]] ala liceo[[Pescara]] "Gabriele- D'Annunzio"<ref>{{Citacompagno libro|autore=|curatore=Consigliodi superioreclasse delladi Magistratura|titolo="Emilioaltri Alessandrini"futuri inuomini Nele lorodonne segno.delle Inistituzioni<ref>{{Cita memoria dei magistrati uccisi dal terrorismo e dalle mafie.web|url=httphttps://memoriaespresso.san.beniculturalirepubblica.it/cattualita/document_library2015/get_file?uuid=07fce16c12/22/news/la-2a36classe-4125dei-88dbgiusti-b1b2868670f4&groupId=116011.244568/|formatotitolo=pdf|edizione=3ªLa ed.classe dei giusti: in una foto un pezzo di storia italiana|annooriginalesito=L&apos;Espresso|annodata=2015-12-22|editorelingua=it|accesso=2023-02-06}}</ref> di [[Pescara]],- Alessandrini si laureò in giurisprudenza[[Giurisprudenza]] all'[[Università Federicodegli IIStudi di Napoli|Università diFederico NapoliII]]. DalEntrato in magistratura nel 1967, dal [[1968]] fu Sostitutosostituto Procuratoreprocuratore della Repubblica a Milano<ref name="Zavoli">{{Cita libro|autore=Sergio Zavoli|titolo=La notte della Repubblica|città=Roma|editore=Nuova Eri|anno=1992}}</ref>. Nel [[1972]], insieme ai colleghi [[Gerardo D'Ambrosio]] e [[Luigi Fiasconaro]], condusse l'istruttoria sulla [[strage di Piazzapiazza Fontana]] che portò all'incriminazione di [[Franco Freda]] e [[Giovanni Ventura (terrorista)|Giovanni Ventura]], appartenenti alla destra eversiva, ma anche al coinvolgimento nelle indagini di [[Guido Giannettini]] del SID ([[Servizio Informazioniinformazioni Difesadifesa|SID]]),<ref l'oramai disciolto [[Servizio Segreto Civile]]name="Zavoli"/>.
 
Alessandrini partecipò con [[Toni Negri]], [[Tiziana Maiolo]] (all'epoca cronista del quotidianode ''Il[[il manifesto]]'') e altri ad un incontro a casa di Antonio Bevere. La Maiolo sostenne in un articolo sul ''Manifesto'' che sarebbe stato proprio Alessandrini, dopo l'incontro, aavrebbe riconoscerericonosciuto in quella di Negri la voce del telefonista delle [[Brigate Rosse]] che contattava la famiglia Moro, e di questa impressione averneavrebbe messo a parte di questa sua impressione il giudice [[Pietro Calogero]], con cui collaborava nelle discusse indagini che porteranno al cosiddettodel [[Processo 7 aprile|7 aprile]] contro membri e presunti simpatizzanti dell'[[Autonomia Operaia]]. Lo stesso Negri fu in seguito accusato di essere il mandante dell'omicidio di Alessandrini, salvo poi essere assolto daper talequesta accusa e condannato per altre imputazioni.<ref>{{cita web|url=http://www.gadlerner.it/2016/01/05/lautobiografia-di-toni-negri-imbarazza-la-sinistra-ma-censurarla-non-ha-senso|titolo=L'autobiografia di Toni Negri imbarazza la sinistra ma censurarla non ha senso|editore=''gadlerner.it''|data=5 gennaio 2016|accesso=29 marzo 2016}}</ref><ref>{{cita web|autore=Emilio Belfiore|url=http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?___domain=archivio&action=articolo&idArticolo=565|titolo=E qualcuno suggerì "Uccidete quel pm"|editore=''Polizia e democrazia''|data=febbraio 2004|accesso=29 marzo 2016|dataarchivio=9 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160409082659/http://www.poliziaedemocrazia.it/live/index.php?___domain=archivio&action=articolo&idArticolo=565|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Successivamente, si occupò con particolare determinazione del terrorismo di estrema sinistra, avviando, tra l'altro, una delle prime indagini sull'Autonomia Operaia milanese. Questo impegno contribuì a metterlo nel mirino di [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]], l'organizzazione eversiva guidata da [[Sergio Segio]], [[Marco Donat -Cattin]], [[Susanna Ronconi]], e [[Bruno La Ronga]]. Infatti, nelNel settembre del [[1978]], nel covo di [[Corrado Alunni]] ([[PrimaBrigate Linea]]Rosse) in via Negroli a Milano, vennero trovate tre sue foto.<ref>{{Cita libro|autore=Armando Spataro, ''|titolo=Ne valeva la pena'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Editori Laterza]], città=Roma-Bari, |editore=Laterza|anno=2010, p. 22}}</ref>.
 
=== L'assassinio ===
{{vedi anche|Omicidio di Emilio Alessandrini}}
Questo avvertimento non servì a nulla poiché il 29 gennaio 1979, Alessandrini, mentre si stava recando al Palazzo di Giustizia di Milano, venne assassinato da un gruppo di fuoco di [[Prima Linea (organizzazione)|Prima Linea]]. A sparare al magistrato furono Sergio Segio – nome di battaglia – «Sirio» e Marco Donat-Cattin «Alberto», mentre rimase di copertura [[Michele Viscardi (Prima Linea)|Michele Viscardi]] «Matteo». Poco prima di morire si era occupato anche dello scandalo finanziario del [[Banco Ambrosiano]] di [[Roberto Calvi]]<ref name="Zavoli"/>.
[[File:Alessandrini 021.JPG|thumb|Milano: marmo di [[Pietro Cascella]], in memoria di Emilio Alessandrini]]
 
Il delitto fu rivendicato con una telefonata alla redazione milanese del quotidiano ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]''<ref name="Zavoli"/> e, successivamente, dalla diramazione di un volantino<ref>Nel quale, riconoscendo che le sue indagini su piazza Fontana avevano costituito "lo spartiacque per rompere con la gestione reazionaria della magistratura", si imputava al giudice di aver tentato con esse di "ridare credibilità democratica e progressista allo stato": v. [[Benedetta Tobagi]], ''Piazza Fontana. Il processo impossibile'', Einaudi, 2019, pag. 350, che commenta con un ispirato apprezzamento dell'operato di coloro che, come Alessandrini, "hanno condotto una battaglia pubblica per portare alla luce quanta più verità possibile e insieme per riformare la giustizia nel solco della Costituzione".</ref>. Nella rivendicazione, Prima Linea precisò che era stato scelto Alessandrini per l'impegno che poneva nel rendere più moderna la struttura giudiziaria<ref name="Zavoli" />, e più in generale perché considerava i giudici «riformisti» più pericolosi di quelli «conservatori»<ref name="MontanelliCervi">{{Cita libro|autore=Indro Montanelli|autore2=Mario Cervi|titolo=L'Italia degli anni di fango|città=Milano|editore=Rizzoli|anno=1993}}</ref>.
Ma questo "avvertimento" a nulla servì poiché il 29 gennaio [[1979]] Alessandrini, mentre si stava recando al Palazzo di Giustizia di Milano, venne assassinato da un gruppo di fuoco di [[Prima Linea]]; a sparare al magistrato furono [[Sergio Segio|Sergio Segio "Sirio"]] e Marco Donat-Cattin "Alberto", mentre rimasero di copertura [[Michele Viscardi]] "Matteo" e Umberto Mazzola; nell'auto che li attendeva c'ero Bruno Russo Palombi<ref>{{Cita web|url=http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/alessandrini.htm|titolo=Associazione italiana vittime del terrorismo e dell'eversione contro l'ordinamento costituzionale dello Stato}}</ref>. Il 30 gennaio, il giornalista [[Walter Tobagi]], che sarà ucciso il 28 maggio dell'anno seguente dal gruppo terrorista di estrema sinistra Brigata "28 marzo", scrisse nel [[Corriere della Sera|''Corriere della Sera'']]: «Sarà per quella faccia mite, da primo della classe che ci lascia copiare i compiti, sarà per il rigore che dimostra nelle inchieste, Alessandrini è il prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare; era un personaggio simbolo, rappresentava quella fascia di giudici progressisti, ma intransigenti, né falchi chiacchieroni, né colombe arrendevoli».<ref>{{Cita web|url=http://memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/approfondimenti/scheda-approfondimenti?p_p_id=56_INSTANCE_J1sq&articleId=16427&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=11601&viewMode=normal&tag=1979|titolo=SAN - Rete degli Archivi per non dimenticare}}</ref> Poco prima di morire, Alessandrini si era occupato anche dello scandalo finanziario del [[Banco Ambrosiano]] e delle connessioni tra estremismo di sinistra e servizi segreti.
 
L'ideologo del gruppo, [[Roberto Rosso (Prima Linea)|Roberto Rosso]], per spiegare la scelta degli obiettivi, disse: «Alcuni di noi scelgono, a fronte di un ruolo che la magistratura assume, come cerniera fondamentale nella riaggregazione delle istituzioni e come istituzione che conosce profondamente la realtà sociale, per un compito di mediazione e di articolazione degli spazi di libertà, degli spazi sociali che essa si è assunta giocando un ruolo autonomo che ha all'interno di un quadro legislativo dato»<ref name="MontanelliCervi"/>.
 
Ma questo "avvertimento" a nulla servì poiché il 29 gennaio [[1979]] Alessandrini, mentre si stava recando al Palazzo di Giustizia di Milano, venne assassinato da un gruppo di fuoco di [[Prima Linea]]; a sparare al magistrato furono [[Sergio Segio|Sergio Segio "Sirio"]] e Marco Donat-Cattin "Alberto", mentre rimasero di copertura [[Michele Viscardi]] "Matteo" e Umberto Mazzola; nell'auto che li attendeva c'ero Bruno Russo Palombi<ref>{{Cita web|url=http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/schede/alessandrini.htm|titolo=Associazione italiana vittime del terrorismo e dell'eversione contro l'ordinamento costituzionale dello Stato}}</ref>. Il 30 gennaio, il giornalista [[Walter Tobagi]], che sarà ucciso il 28 maggio dell'anno seguente dal gruppo terrorista di estrema sinistra [[Brigata "28XXVIII marzo"]], scrisse nelsul ''[[Corriere della Sera|]]''Corriere della Sera'']]: «Sarà per quella faccia mite, da primo della classe che ci lascia copiare i compiti, sarà per il rigore che dimostra nelle inchieste, Alessandrini è il prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare; era un personaggio simbolo, rappresentava quella fascia di giudici progressisti, ma intransigenti, né falchi chiacchieroni, né colombe arrendevoli».<ref>{{Citacita web|url=http://memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/approfondimenti/scheda-approfondimenti?p_p_id=56_INSTANCE_J1sq&articleId=16427&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=11601&viewMode=normal&tag=1979|titolo=Emilio Alessandrini|sito=SAN - Rete degli Archivi per non dimenticare|accesso=2 novembre 2017}}</ref> Poco prima di morire, Alessandrini si era occupato anche dello scandalo finanziario del [[Banco Ambrosiano]] e delle connessioni tra estremismo di sinistra e servizi segreti.
 
== Onorificenze ==
Nel trentennale dell'omicidio, le [[Poste italiane]] hanno emesso un francobollo in sua memoria<ref>[{{cita web|url=http://www.fsfi.it/emissioni/2009/Alessandrini.pdf|titolo=Filatelia: francobollo commemorativo di Emilio Alessandrini, FSFI]nel 30º anniversario della morte|editore=''fsfi.it''|accesso=19 maggio 2015}}</ref>.
 
== Memoria ==
In suo onore il suo nome è stato dato alla Scuola Primaria di Ari (CH), all'ITIS di Teramo, all'IPSSCT di Abbiategrasso (MI), all'ITIS e ITC di Montesilvano (PE), alall'Istituto liceoComprensivo scientifico(scuola primaria e secondaria) di VittuoneCesano Boscone (MI), eall'istituto tecnico di Vittuone (MI), al [[Parco Emilio Alessandrini|Parco all'estremità sudorientale di Milano]], aad un p[[Milano]https://www.comune.bologna.it/luoghi/giardino-alessandrini arco nella regione sudorientale di Bologna], e al Parco della Stazione Centro di [[Budrio]] (BO) mentre, a Pescara, gli è stata dedicata la piazza dove in passato sorgeva il Tribunale ementre a Penne, città natale, il Tribunale e il corso principale sono intestati a lui.
natale, il Tribunale e il corso principale sono intestati a lui.
 
A lui vengonoè dedicatededicata l'aula magna del liceo classico "G.Gabriele D'Annunzio" di Pescara, nel quale ha studiato e l'aulaconseguito magnala dell'istitutomaturità superiorenel "Mosè1958. Bianchi"Sempre dia MonzaPescara, (MB)gli è stata intitolata la piazza XX Settembre, sede dell'ex tribunale civile.
 
Al giudice viene anche dedicata l'aula magna dell'ITCG Mosè Bianchi di Monza.
Ad Emilio Alessandrini sono state dedicate aule nei Palazzi di giustizia:
 
* l'aula magna (insieme a [[Guido Galli]]) del Tribunale di [[Prato]] (2010)<ref>[http://www.tribunale.prato.it/it/Content/Index/25591 Tribunale di Prato | Aula Guido Galli<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2010/10/15/news/tribunale-l-aula-magna-intitolata-ai-magistrati-caduti-1.2116319 Tribunale, l-aula magna intitolata ai magistrati caduti - Cronaca - il Tirreno<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e del [[Palazzo di Giustizia (Milano)|Palazzo di Giustizia di Milano]] (2013);<ref>''Palagiustizia Milano. L'aula magna intitolata a Galli e Alessandrini'', in ''La Stampa,'' 31 maggio 2013, p. 18</ref>
Ad Emilio Alessandrini sonoSono state dedicate aule nei Palazzi di giustizia:
* l'aula principale (insieme a [[Guido Galli]]) delle udienze penali del [[Palazzo di Giustizia (Trento)|Tribunale di Trento]] nel 2009;<ref>''Galli e Alessandrini ricordati con una targa'', in ''Trentino'', 14 novembre 2009, p. 18</ref><ref>''«Riforma devastante per la democrazia»'', in ''L'Adige'', 14 novembre 2009, p. 22</ref>
* L'aula magna (insieme a [[Guido Galli]]) del tribunale di [[Prato (Italia)|Prato]] (2010)<ref>{{cita web|url=http://www.tribunale.prato.it/it/Content/Index/25591|titolo=Aula Guido Galli|editore=''Ministero della Giustizia – Tribunale di Prato''|accesso=27 dicembre 2012}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://iltirreno.gelocal.it/prato/cronaca/2010/10/15/news/tribunale-l-aula-magna-intitolata-ai-magistrati-caduti-1.2116319|titolo=Tribunale, l'aula magna intitolata ai magistrati caduti|pubblicazione=[[Il Tirreno]]|data=15 ottobre 2010|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> e del [[Palazzo di Giustizia (Milano)|Palazzo di Giustizia di Milano]] (2013)<ref>{{Cita news|url=http://archivio.lastampa.it/articolo?id=a80956467b523eeda0624580ea7ef86530bdf21f&dal=&al=&pubblicazione=&edizione=&dove=&testo=milano+emilio+alessandrini+galli+guido&page=1|titolo=L'aula magna intitolata a Galli e Alessandrini|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=31 maggio 2013|accesso=24 novembre 2017|dataarchivio=1 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171201034932/http://archivio.lastampa.it/articolo?id=a80956467b523eeda0624580ea7ef86530bdf21f&dal=&al=&pubblicazione=&edizione=&dove=&testo=milano+emilio+alessandrini+galli+guido&page=1|urlmorto=sì}}</ref>.
* nei Tribunali di [[Pescara]], [[Taranto]], [[Teramo]], [[Nocera Inferiore]]
* lL'aula principale (insieme a [[Guido Galli]]) delle udienze penali del [[Palazzo di Giustizia (Trento)|Tribunale di Trento]] nel 2009;<ref>''Galli e Alessandrini ricordati con una targa'', in ''Trentino'', 14 novembre 2009, p. 18</ref><ref>''«Riforma devastante per la democrazia»'', in ''L'Adige'', 14 novembre 2009, p. 22</ref>.
* neiNei Tribunali di [[Pescara]], [[Taranto]], [[Teramo]], e [[Nocera Inferiore]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Mario Calabresi]], ''Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo'', [[Arnoldo MondadoriMilano, Editore|Mondadori]], 2007.
* [[Indro Montanelli]] e [[Mario Cervi]], ''L'Italia degli anni di fango (1978-1993)'', Milano, Rizzoli, 1993.
* Giuseppe De Lutiis, ''[http://www.treccani.it/enciclopedia/emilio-alessandrini_(Dizionario-Biografico)/ Alessandrini, Emilio]'', in ''Dizionario Biografico degli Italiani'', Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1988
* [[Armando Spataro]], ''Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Editori Laterza]], Roma-Bari, Laterza, 2010.
* [[Sergio Zavoli]], ''La notte della Repubblica'', Roma, Nuova Eri, 1992.
 
==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [https://web.archive.org/web/20121214192311/http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/emilio-alessandrini/1229/default.aspx ''Un giovane magistrato ucciso dai terroristi. La sua vita, le sue inchieste'']. Puntata della trasmissione [[La Storia siamo noi]]
* {{Cita web|url=http://www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_V64e&articleId=19076&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=11601&viewMode=normal&tag=tag_personaggio|titolo=Emilio Alessandrini|sito=SAN - Rete degli archivi per non dimenticare|accesso=8 novembre 2017|dataarchivio=8 novembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171108210331/http://www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/protagonisti/scheda-protagonista?p_p_id=56_INSTANCE_V64e&articleId=19076&p_p_lifecycle=1&p_p_state=normal&groupId=11601&viewMode=normal&tag=tag_personaggio|urlmorto=sì}}
 
{{anni di piombo}}
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[[Categoria:Assassinati con arma da fuoco]]
[[Categoria:Studenti dell'Università degli Studi di Napoli Federico II]]
[[Categoria:Vittime degli anni di piombo e della strategia della tensione]]