Guerra civile alessandrina: differenze tra le versioni

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{{nd|il libro del Corpus Caesarianum|Bellum Alexandrinum|Guerra alessandrina}}
{{Infobox conflitto
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Guerra civile alessandrina
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{{Citazione|[...] Questi furono gli inizi della guerra Alessandrina.|{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 112}}|[...] Haec initia belli Alexandrini fuerunt.|lingua=la}}
 
La '''guerra civile alessandrina''', o semplicemente '''guerra alessandrina''' ({{lang-grc|Ἀλεξανδρῖνος πόλεμος|Alexandrȋnos pólemos}}; {{latino|bellum Alexandrinum}}),<ref>{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 112}}.</ref> fu un [[Guerra|conflitto armato]] combattuto all'interno del [[Egitto tolemaico|regno tolemaico d'Egitto]] tra i fratelli rivali [[Tolomeo XIII]], [[Cleopatra]] e [[Arsinoe IV]] nel [[I secolo a.C.]], dal [[48 a.C.|48]] al [[47 a.C.]] La guerra diventò subito interesse della [[repubblica romana]] (al tempo della [[Guerra civile romana (49-45 a.C.)|guerra civile tra Cesare e Pompeo]]) quando Tolomeo fece assassinare il fuggitivo [[Gneo Pompeo Magno]]; il rivale di questi, [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]], accorse in Egitto e risolse la guerra a favore di Cleopatra, che diventò sua amante.
 
== Antefatti ==
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== Guerra ==
=== Uccisione di Pompeo e arrivo di Cesare (settembre-novembre 48 a.C.) ===
{{Vedi anche|Guerra civile romana (49-45 a.C.)}}
 
L'instabilità egizia fu scossa dall'arrivo del generale romano [[Gneo Pompeo Magno]], che stava combattendo una [[Guerra civile romana (49-45 a.C.)|guerra civile]] contro [[Gaio Giulio Cesare]], ed era stato sconfitto da questi nella [[battaglia di Farsalo]] (9 agosto); Pompeo cercò quindi aiuto presso il giovane [[Tolomeo XIII]], approdando a [[Pelusio]] nel mese di settembre.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 3.1-2}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 103}}; {{cita|Canfora 2006|p. 328}}.</ref><ref group=N>Pompeo sperava di contare sull'aiuto di Tolomeo in vista del rapporto che aveva avuto con [[Tolomeo XII]], il quale gli aveva anche affidato il proprio testamento ({{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 103}}).</ref> I reggenti di Tolomeo (l'eunuco [[Potino (consigliere)|Potino]], il retore [[Teodoto di Chio]] e il generale [[Achilla]]) decisero, però, di far uccidere Pompeo: così, infatti speravano di ingraziarsi il favore di Cesare e cercarono di mantenere il controllo sui [[Gabiniani]], che avrebbero potuto appoggiare Pompeo e lasciare l'esercito di Tolomeo.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 3}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 104}}.</ref> La missione fu svolta dallo stesso Achilla e da due uomini dei Gabiniani, il [[tribuno militare]] [[Lucio Settimio]] e il [[centurione]] Salvio; il 28 settembre Pompeo fu assassinato e l'ex-[[Console (storia romana)|console]] [[Lucio Cornelio Lentulo Crure]], un pompeiano, venne preso prigioniero e morì poco dopo.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 3-4}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 104}}; {{cita|Canfora 2006|p. 328}}.</ref>
 
[[File:La mort de Pompée.jpg|miniatura|"''La morte di Pompeo''", anonimo, 2<sup>a</sup>ª metà del [[XVIII secolo|18º secolo]] ([[Musée Magnin]], [[Digione]])]]
 
Cesare arrivò dopo tre giorni ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], inseguendo Pompeo, ma venne accolto da tumulti popolari, poiché si comportò come un console in visita in una città assoggettata e pretese i soldi che Tolomeo XII gli aveva promesso durante il suo esilio a [[Roma (città antica)|Roma]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 7; 34}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 106}}; {{cita|Canfora 2006|p. 328}}.</ref> Apprese allora la notizia di Pompeo, tradendo però le speranze dei reggenti egizi e mostrandosi infatti contrario all'assassinio di un suo concittadino.<ref group=N>[[Cassio Dione]] narra come Cesare si dispiacque alla vista della testa mozzata di Pompeo, chiamandolo concittadino e genero. Tuttavia, se da un lato ricevette apprezzamenti, fu anche criticato per la sua ipocrisia, poiché il suo unico scopo era appunto la rovina di Pompeo ({{cita|Cassio Dione|XLII, 8}}).</ref> Cesare decise però di restare ad Alessandria per sistemare la situazione: convocò Cleopatra e Tolomeo in udienza, proclamandosi come custode del testamento di loro padre in qualità di console.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 9}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 107-108}}; {{cita|Canfora 2006|p. 328}}.</ref><ref group=N>Tolomeo XII, infatti, aveva affidato la custodia sulla co-reggenza tra i propri figli al popolo romano ({{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 108}}).</ref>
 
Tolomeo XIII e Cleopatra, quindi, arrivarono ad Alessandria e il 7 ottobre Cesare li nominò nuovamente co-reggenti; in più, per cercare di riappacificare gli animi degli egizi, il console decise di donare l'isola di [[Cipro]], conquistata dai romani nel [[58 a.C.]], ai fratelli minori dei due, [[Arsinoe IV]] e [[Tolomeo XIV|Tolomeo minore]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 34-35}}; {{cita|Canfora 2006|p. 167}}.</ref> Nel frattempo, però, il reggente Potino aveva mandato ordine al generale Achilla affinché spostasse i soldati da [[Pelusio]] ad Alessandria, per sconfiggere Cleopatra e i romani e proclamare Tolomeo unico sovrano.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 36}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 108}}.</ref> Tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre Cesare, saputo dell'avanzata di Achilla, fece mandare da Tolomeo due ambasciatori, [[Dioscoride (funzionario)|Dioscoride]] e [[Serapione (funzionario)|Serapione]], per fermare il generale egizio: tuttavia questi ucciseordinò di uccidere i due inviati reali (Dioscoride fu solamente ferito e riuscì a scappare) e Cesare decise quindi di trattenere il re nel palazzo.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 37}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 109}}; {{cita|Canfora 2006|p. 328}}; {{cita|Ussher, Pierce 2003|p. 646}}.</ref>
 
=== Assedio di Alessandria e lotta per il controllo del mare (novembre 48-febbraio 47 a.C.) ===
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[[File:Gaius Iulius Caesar (Vatican Museum).jpg|miniatura|left|upright=0.8|Busto di [[Gaio Giulio Cesare]] ([[Musei Vaticani]])]]
 
[[Achilla]], giunto con il suo esercito ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]], conquistò subito la maggior parte della città e [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] si asserragliò nel palazzo reale, facendo così iniziare il 9 novembre l'[[Assedio di Alessandria d'Egitto (48 a.C.)|assedio di Alessandria]];<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 38.1}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 111}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref> inoltre i romani decisero di dar fuoco alle navi egizie nel porto, per evitare che queste bloccassero l'arrivo di rinforzi via mare: l'incendio che ne conseguì bruciò anche parte della città e arse anche la [[Biblioteca di Alessandria|Biblioteca]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 38.2}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 111}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref> Sempre per facilitare l'arrivo di uomini e vettovaglie dal mare, Cesare spedì una guarnigione sull'isola di [[Faro (isola)|isola di Faro]] (sede del famoso [[faro di Alessandria]]) e la conquistò, acquisendo così il controllo del porto.<ref>{{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 111-112}}.</ref> Intanto il reggente [[Potino (consigliere)|Potino]], anche lui rinchiuso nel palazzo, mandava lettere ad Achilla e Cesare, avendo scoperto ciò e avendo paura che potesse far fuggire il giovane re, lo fece imprigionare ed uccidere.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 39.2}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 112}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref> Nel frattempo la sorella minore di [[Cleopatra]], [[Arsinoe IV|Arsinoe]], riuscì a fuggire dal palazzo con l'aiuto dell'eunuco [[Ganimede (generale)|Ganimede]] e si unì alle forze assedianti egizie, proclamandosi regina a metà novembre: tuttavia, entrata in disaccordo con Achilla, lo fece uccidere e affidò il comando delle truppe allo stesso Ganimede.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 39.1; 40.1}}; {{cita|Cesare, ''De Bello Civili''|III, 112}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|4}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref>
 
Assunto il comando, Ganimede decise di tagliare le risorse agli assediati, tagliando le condotte idriche della città o immettendoci acqua salata dal mare. Le truppe romane minacciarono la ritirata ma Cesare riuscì a far scavare nuovi pozzi, facendo così in modo da avere acqua potabile.<ref>{{cita|''De Bello Alexandrino''|5-9}}.</ref> In quegli stessi giorni, la [[Legio XXXVII (Cesare)|XXXVII Legione]] era arrivata aal largo di Alessandria in aiuto di Cesare, ma non potendo entrare nel porto a causa di venti contrari, aveva bisogno di approvvigionamenti per i soldati; Cesare stesso, quindi, si recò con pochi uomini presso la flotta e mandò dei rematori a cercare acqua sulla costa.<ref>{{cita|''De Bello Alexandrino''|9-10}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref> Questi vennero però catturati dagli egizi, i quali, saputo della presenza di Cesare sulla navi, decisero di attaccarli: imbarcarono subito quanti più uomini possibili e salparono. Le due flotte si scontrarono e, nonostante la superiorità numerica degli egizi, Cesare riuscì a vincere la [[Battaglie navali di Alessandria d'Egitto (48 a.C.)|battaglia]] anche grazie alle navi rodie dell'ammiraglio [[Eufranore (ammiraglio)|Eufranore]].<ref>{{cita|''De Bello Alexandrino''|10-11}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref> Gli egizi, seppur abbattuti dalla sconfitte, costruirono velocemente delle nuove navi e cercarono un nuovo scontro: la flotta romana, con le navi rodie e quelle inviate dalle provincie orientali, vinse nuovamente contro la flotta egizia.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 40.2}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|12-16}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref> Subito dopo quella vittoria, Cesare sbarcò sull'isola di Faro e la conquistò interamente; tuttavia, inseguendo gli egizi, i romani vennero duramente sconfitti nella [[battaglia dell'Eptastadio]] e Cesare rischiò di morire, dovendo gettarsi in mare e tornare in città a nuoto.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 40.3-6}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|16-21}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref>
 
Gli egizi, però, stanchi del governo tirannico di Ganimede e Arsinoe, promisero ai Romani di consegnarli come prigionieri in cambio di Tolomeo: Cesare consentì e liberò il giovane re, sperando che questo appacificasse gli animi dei suoi sudditi.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 42}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|23-24}}; {{cita|Canfora 2006|p. 329}}.</ref> Gli egizi, però, continuarono lo scontro: Cesare scoprì di movimenti navali presso [[Canopo (Egitto)|Canopo]] e, messo a capo della sua flotta [[Tiberio Claudio Nerone (pretore 42 a.C.)|Tiberio Claudio Nerone]], la mandò a scontrarsi con gli egizi.; Lei due flotteschieramenti, combatteronoquindi, nuovamentecombatterono all'inizio di febbraio nella [[Battaglia di Canopo (47 a.C.)|battaglia navale di Canopo]], nelladurante quale l'ammiraglio rodio Eufranore perse la vita.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 40.6}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|25}}; {{cita|Canfora 2006|p. 330}}.</ref>
 
=== Scontri con Mitridate e Antipatro e battaglia del Nilo (febbraio-marzo 47 a.C.) ===
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[[File:Kleopatrabüste Altes Museum Berlin.jpg|miniatura|upright=0.8|Busto di [[Cleopatra]] ([[Altes Museum]], [[Berlino]])]]
 
Nel frattempo arrivarono in Egitto le forze che [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] aveva chiamato in aiuto dall'Oriente: i [[Pergamo|pergameni]] guidati da [[Mitridate I del Bosforo|Mitridate]] e i [[Ebrei|giudei]] di [[Erode Antipatro]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 41}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|26}}.</ref> Questo esercito guadagnò subito una vittoria nella [[Battaglia di Pelusio (47 a.C.)|battaglia di Pelusio]] all'inizio di marzo, sconfiggendo la guarnigione che era stata lasciata nella città da [[Achilla]].<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 41}}; {{cita|Flavio Giuseppe, ''Ant. iud.''|XIV, 130}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|26}}; {{cita|Canfora 2006|p. 330}}.</ref> [[Tolomeo XIII|Tolomeo]], quindi, decise difece muovere parte del suo esercito, con a capo [[Dioscoride (funzionario)|Dioscoride]], contro i nuovi nemici: le due forze si scontrarono nella [[battaglia di Campo degli Ebrei]], una località vicino a [[Eliopoli]], e gli eserciti di Mitridate e Antipatro vinsero nuovamente.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 41.3}}; {{cita|Flavio Giuseppe, ''Ant. iud.''|XIV, 131-132}}; {{cita|Flavio Giuseppe, ''Bell. iud.''|I, 191-192}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|27}}; {{cita|Canfora 2006|p. 330}}; {{cita|Ussher, Pierce 2003|p. 651}}.</ref> Tolomeo decise quindiinfine di affrontare conin una battaglia campale glii esercitisoldati orientali, abbandonando l'assedio di [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]]; Cesare, venuto a conoscenza degli avvenimenti, fece uscire il proprio esercito dalla capitale, per riunirsi con i suoi alleati.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 43.1}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|28}}; {{cita|Canfora 2006|p. 330}}.</ref>
 
Prima che gli eserciti provenienti da Alessandria e quelli dall'Oriente si potessero incontrare, però, Tolomeo decise di attaccare i romani di Cesare, mentre cercavano di guadare un fiume: la cavalleria di Cesare riuscì a sbaragliare le forze inviate dal re egizio nellail [[Battaglia26 del Nilo (47 amarzo.C.)<ref>{{cita|battaglia''De delBello Nilo]] (26 marzo)Alexandrino''|28-29}}.</ref> I romani decisero però di confrontarsi subito con gli egizi, senza aspettare l'arrivo di Mitridate e Antipatro, e il giorno seguente, comandati dallo stesso Cesare e da [[Decimo Carfuleno]], si lanciòlanciarono con tutte le sueproprie forze verso il vicino accampamento del re iniziando la [[Battaglia del Nilo (47 a.C.)|battaglia del Nilo]]: gli egizi furono colti di sorpresa e fuggirono rovinosamente; lo stesso Tolomeo annegò in un ramo del Nilo mentre cercava di fuggire dal massacro. Cesare tornò quindi ad Alessandria e vi entrò vincitore, accettando la resa di tutti i soldati egizi sconfitti.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 43.3}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|30-32}}; {{cita|Canfora 2006|p. 330}}.</ref>
 
== Conseguenze ==
Morto [[Tolomeo XIII]], [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] nominò come sovrani d'Egitto [[Cleopatra]] e [[Tolomeo XIV]], figlio minore di [[Tolomeo XII]], che regnarono in co-reggenza.<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 44.1-2}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|33}}; {{cita|Canfora 2006|p. 170}}.</ref> L'altra sorella, [[Arsinoe IV|Arsinoe]], venne fatta prigioniera ed esposta nel [[trionfo]] di Cesare nel [[46 a.C.]]<ref>{{cita|Cassio Dione|XLIII, 19.2-3}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|33}}; {{cita|Canfora 2006|p. 170}}.</ref> Il generale romano partì quindi per l'Asia, dove avrebbe condotto una [[Campagna pontica di Giulio Cesare|campagna nel Ponto]] contro [[Farnace II del Ponto|Farnace II]], lasciando in Egitto, a salvaguardia della pace, tre legioni sotto il comando di [[Rufione]];<ref>{{cita|Cassio Dione|XLII, 44-45}}; {{cita|''De Bello Alexandrino''|33}}; {{cita|Svetonio|''Cesare'', LXXVI, 3}}; {{cita|Canfora 2006|p. 330}}.</ref> inoltre, dalla relazione amorosoamorosa che Cesare e Cleopatra ebbero in questo periodo, nacque [[Tolomeo XV|Tolomeo Cesare]].<ref>{{cita|Canfora 2006|p. 170}}.</ref>
 
== Note ==
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;Fonti primarie
* {{Cita libro|autore=[[Cassio Dione]]|titolo=Historia Romana|url=https://el.wikisource.org/wiki/Ρωμαϊκή_Ιστορία|cid=Cassio Dione|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html Roman History] — traduzione in inglese su [[LacusCurtius]]).
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Giulio Cesare|Cesare]]|titolo=Commentarii de bello civili|url=https://la.wikisource.org/wiki/Commentarii_de_bello_civili|cid=Cesare, ''De Bello Civili''|lingua=la}} [[File:{{simbolo|Wikisource-logo.svg|15px]]15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/Commentaries_on_the_Civil_War Commentaries on the Civil War] [[File:{{simbolo|Wikisource-logo.svg|15px]]15}} — traduzione in inglese di William A. McDevitte e W. S. Bohn).
* {{Cita libro|autore=[[Flavio Giuseppe]]|titolo=Antiquitates iudaicae|url=https://el.wikisource.org/wiki/Ιουδαϊκή_αρχαιολογία|cid=Flavio Giuseppe, ''Ant. iud.''|lingua=grc}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Antiquities_of_the_Jews The Antiquities of the Jews] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di William Whiston).
* {{Cita libro|autore=[[Flavio Giuseppe]]|titolo=Bellum iudaicum|url=https://el.wikisource.org/wiki/Ιουδαϊκός_Πόλεμος|cid=Flavio Giuseppe, ''Bell. iud.''|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_War_of_the_Jews The War of the Jews] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di William Whiston).
* {{Cita libro|autore=[[Strabone]]|titolo=Geografia|url=https://el.wikisource.org/wiki/Γεωγραφικά|cid=Strabone|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/home.html The Geography] — traduzione in inglese di Chicago University).
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]|titolo=CommentariiDe deVita bello AlexandrinoCaesarum|url=https://la.wikisource.org/wiki/Commentarii_de_bello_AlexandrinoDe_vita_Caesarum_libri_VIII|cid=''De Bello Alexandrino''Svetonio|lingua=la}} [[File:{{simbolo|Wikisource-logo.svg|15px]] ({{en15}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Alexandrian_War The Alexandrian War] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] — traduzione in inglese di William A. McDevitte e W. S. Bohn).
** {{it}} [http://www.progettovidio.it/svetonioopere.asp Vite dei Cesari] — traduzione in italiano di Progettovidio;
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Lives_of_the_Twelve_Caesars The Lives of the Twelve Caesars] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
* {{Cita libro|autore=|titolo=Commentarii de bello Alexandrino|url=https://la.wikisource.org/wiki/Commentarii_de_bello_Alexandrino|cid=''De Bello Alexandrino''|lingua=la}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Alexandrian_War The Alexandrian War] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di William A. McDevitte e W. S. Bohn).
 
;Fonti storiografiche moderne
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* {{Cita libro|autore=Günther Hölbl|titolo=A History of the Ptolemaic Empire|url=https://books.google.it/books?id=dEiydV7c3w4C|editore=Psychology Press|anno=2001|isbn=9780415234894|cid=Hölbl 2001}}
* {{Cita libro|autore=Stanley Mayer Burstein|titolo=The Reign of Cleopatra|url=https://books.google.it/books?id=KSonyiReFY8C|editore=University of Oklahoma Press|anno=2007|isbn=978-0-8061-3871-8|cid=Mayer Burstein 2007}}
* {{Cita libro|autore=James Ussher, Larry Pierce, Marion Pierce|titolo=The Annals of the World, Volume 1|editore=New Leaf Publishing Group|anno=2003|isbn=9780890513606|cid=Ussher, Pierce 2003}}
 
{{Guerra civile romana (49-45 a.C.)alessandrina}}
{{Egitto tolemaico}}
{{Guerre dell'antica Grecia}}
{{Guerra civile romana (49-45 a.C.)}}
{{Portale|antica Roma|antico Egitto|guerra|ellenismo}}