Delta del Po: differenze tra le versioni

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{{Coord|44|57|39.32|N|12|27|42.89|E|display=title|type:landmark_region:IT}}
{{Regione geografica
|panorama = Po River Delta - ISS005-E-7461.JPG
|nomeTerritorio = Delta del Po
|stato = ITA
|territorio = [[Veneto]], [[Emilia -Romagna]]
|lingue = [[Lingua italiana|italiano]]
|superficie = 180
|abitanti = 73000
|anno = 2016
|densità = 405,.6
|note =
|noteMappa =
|sito = http://www.parcodeltapo.it/pages/it/home.php Parco Delta del Po
}}
{{UNESCO
|tipoBene = entrambi
|nome = Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po
|nomeInglese = Ferrara, City of the Renaissance, and the Po Delta
|nome2 =
|nomeInglese2 =
|immagine = DeltaPo desRiver PoMKL Bd. 4 1890 (132198937).pngjpg
|anno = 19991995
|annoAmpliamento = 2015
|anno2 =
|tipologia = naturaleCulturale
|criterio = C(ii) (iii) (iv) (v) (vi)
|pericolo = NoNon in pericolo
|link = 733
|link2 =
|linkMappa =
}}
 
PerIl '''delta del Po''' si intende ilè l'[[Delta fluviale|sistemainsieme idraulico didelle diramazioni fluviali]] attraversoche cuipermettono ilal [[fiume]] [[Po]] sfociadi sfociare nel [[Maremare Adriatico]] doposettentrionale ilalla fine del suo corso lungoche inizia dal [[Monviso]] ed attraversa tutta la [[Pianura Padana]]. Il suo attuale L'assetto idraulico derivarecente dalleè conseguenzeanche del sismaconseguenza del 17[[terremoto novembredi Ferrara del 1570]]<ref name=Rumiz>{{cita news|autore=Paolo Rumiz |titolo=Quel terremoto che quattro secoli fa rivoluzionò il corso del Po |url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/08/09/quel-terremoto-che-quattro-secoli-fa-rivoluziono-il-corso-del-po18.html?ref=search|pubblicazione=La Repubblica|data=9 agosto 2015|accesso=19 gennaio 2016|dataarchivio=26 gennaio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160126155201/http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/08/09/quel-terremoto-che-quattro-secoli-fa-rivoluziono-il-corso-del-po18.html?ref=search|urlmorto=no}}</ref> e daldel [[Tagliotaglio di Porto Viro]], grande opera idraulica attuatarealizzata dalla [[Repubblica di Venezia]] nel 1604.
 
== Descrizione ==
Il delta èÈ costituito dall'insieme dei rami fluviali e, per estensione, dal territorio tra di essi compreso,. raggiungendoLa unasua superficie odiernaè di circa 18 mila.000 ettari.
Secondo questa definizione, il delta del Po ricade interamente nella [[Provinciaprovincia di Rovigo]] o [[Polesine]] e ne occupa quasiuna interamenteporzione laenorme, porzionequella orientale (a partire dall'[[incile]] del [[Po di Goro]] sino al mare) e sirappresenta definisceun ancheesempio comedi "delta attivo".
 
In un'accezionesenso piùlato ampia,abbraccia esso comprende laun'area più vasta area del delta storico, vale a dire quella compresa tra gli antichi rami deltizi del fiume Po:. esistendoIn unpassato tempoesistevano importanti diramazioni meridionali del corso d'acqua, tra cui citiamocome il [[Po di Volano]] e il Po di Ferrara o [[Po di Primaro]], essoe includerebbequesto permette di considerare come territorio del delta anche la parte della [[Provinciaprovincia di Ferrara]] a forma di cuspide compresaracchiusa tra i vertici di [[Stellata]], Sacca di Goro e [[Valli di Comacchio]].
 
L'assetto idraulico contemporaneorecente del delta del Po avvalora la definizione più restrittiva sopra enunciata, anche se le parti litoranee della Provinciaprovincia di Ferrara, (in particolare quella compresa tra la bocca del [[Po di Goro]] e il [[Lido di Volano]] e la parte comprendente le [[Valli di Comacchio]],) conservano un aspetto paesaggistico di carattere tipicamente [[palude|delitiziodeltizio - paludoso]].
 
Il delta del Po è stato inserito, dalnel [[1999]], nellatra i [[Lista dei patrimoni dell'umanità in d'Italia|lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità]] dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]] come estensione del riconoscimento conferito alla città di [[Ferrara]] nel [[1995]].<ref>{{cita web|url=http://whc.unesco.org/en/list/733|titolo=Ferrara, City of the Renaissance, and its Po Delta|accesso=26 gennaio 2014|editore=[[OrganizzazioneUNESCO]]|lingua=en|dataarchivio=11 delleluglio Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura2017|UNESCO]]urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170711133116/http://whc.unesco.org/en/list/733|urlmorto=no}}</ref>
 
=== Geografia ===
[[File:Ippovie Delta Po.JPG|thumb|[[ippovia|Ippovie]] del Delta del Po]]
La superficie dell'area deltizia è interessata da una progressiva espansione (pari a circa 60 ha[[ettaro|ettari]] l'anno)<ref>{{cita web|url=http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/boe-delta-del-po|titolo=Lagune Delta del Po|accesso=6 aprile 2016|dataarchivio=24 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160324040057/http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/acqua/boe-delta-del-po|urlmorto=no}}</ref> dovuta dallall'avanzamento verso est delle foci dei vari rami del delta. Tale spostamento avviene per il progressivo deposito del considerevole [[trasporto solido]] del fiume Po sul basso fondale dell'Adriatico, che ne determina l'innalzamento e quindi il costante prolungamento a mare del letto delle diverse diramazioni. La Provinciaprovincia di Rovigo è pertanto l'unicounica puntoarea del territorio italiano soggettosoggetta ad espansione, con la conseguente necessità di aggiornare periodicamente i dati statistici relativi alla sua superficie.
 
Le diramazioni deltizie del fiume Po attualmente attive e che nel loro complesso costituiscono il delta sono, da nordsettentrione a sud:meridione, il Po di Maistra, il Po di Venezia - Po della Pila (che sboccasfocia in mare attraverso tre distinte bocche: (Busa di Tramontana, Busa Dritta e Busa di Scirocco), il Po delle Tolle (con le diramazioni di Busa Bastimento e Bocca del Po delle Tolle), il [[Po di Gnocca]] (o della Donzella, (anch'esso con una biforcazione terminale) e il [[Po di Goro]].
 
Discorso a parte deve essere fatto permerita il [[Tartaro-Canalbianco-Po di Levante|Po di Levante]], il quale, pur essendo collegato al corso principale del fiume Po attraverso la [[conca di navigazione]] di [[Porto Viro#Volta Grimana|Volta Grimana]], ne è idraulicamente separato e non ne recepisce le acque. Infatti, in seguito alle imponenti opere di sistemazione idraulica del dell'[[idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco|fiume Fissero-Tartaro-Canalbianco]], avvenuteeffettuate negli [[Anni 1930|anni trenta]] del secolo scorso]], questa quest'antica diramazione settentrionale del fiume vennefu separata dal corso principale per divenire unicamente collettore terminale del [[Tartaro-Canalbianco-Po di Levante|Canalbianco]]. Attualmente ilIl sistema Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante costituisce un'importante [[idrovia|via navigabile]] che consente il collegamento tra il [[mare Adriatico]], i laghi di [[Mantova]], il [[Lagolago di Garda]] ede i porti fluviali della conca di [[Canda]] e di Torretta di [[Legnago]].
 
A sud del delta il mare forma un'insenatura che, pur non prendendo il nome dichiamandosi golfo, ne ha tutte le caratteristiche.
 
Il delta del Po comprende le aree naturali protette istituite nel territorio geografico di riferimento:
* [[Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna]]<ref>{{Cita web|url=http://www.parcodeltapo.it/er/index.html|titolo=Parco Regionale Delta del Po dell'Emilia-Romagna]]|data=|accesso=2021-04-29|dataarchivio=1 [luglio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090701060056/http://www.parcodeltapo.it/er/index.html]|urlmorto=sì}}</ref> - istituito nel [[1988]], ma funzionante solo dal 1996, comprendeinclude anche territori e vaste zone umide che fanno parte del bacino idrico di altri fiumi (tra cui il Reno e il Lamone). Comprende lagran parte sud del delta storico del Po, che aveva il suo ramo principale nel Po di Primaro (divenuto [[Reno (Italia)|fiume Reno]]), ma solo una minima parte del delta attuale;
* [[Parco regionale veneto del Delta del Po]]<ref>{{Cita web |url=http://www.parcodeltapo.org/index2.php |titolo=Parco Regionale Veneto del Delta del Po]] [|accesso=8 luglio 2009 |dataarchivio=19 giugno 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090619222421/http://www.parcodeltapo.org/index2.php] |urlmorto=sì }}</ref> - funzionanteistituito dalnel [[1997]] e funzionante dallo stesso anno, comprende praticamentegran tuttoparte ildel delta geografico attuale del Po, come sopra definito;.
* [[Parco interregionale Delta del Po]] è il nome del parco che le Regioni del Veneto e dell'Emilia-Romagna avrebbero dovuto costituire congiuntamente entro il [[1993]], ai sensi dalla Legge Quadro sulle Aree Protette (Legge n. 394 del 1991, art. 35). Non essendo stato trovato un accordo tra le parti, sono stati costituiti i due distinti parchi regionali.
 
== Geologia ==
L'intera [[Pianura Padana]] ha subìto, nel corso delle [[Era geologica|ere geologiche]], profonde modificazioni che hanno portato a ripetuti avanzamenti e arretramenti della linea di costa. LaDi conseguenza la foce del Po, di conseguenza, si è spostata anche di centinaia di chilometri e ha modificato innumerevoli volte la sua forma e la sua estensione.
 
Tra i fattori che hanno causato questi fenomeni si possono citaresono lo scontro tra lela piattaforme[[placca continentalieuroasiatica]] europeae ela [[placca africana]] (che determina da milioni di anni un lento innalzamento delle Alpi e Appennini correlato a fenomeni di [[subsidenza]] dei territori pianeggianti circostanti, variamente compensata dai depositi [[Pianura alluvionale|alluvionali]]), la variazione del livello del mare (correlata alle fasi di [[glaciazione]]), l'erosione delle catene montuose (con conseguente deposito sul fondale marino del materiale asportato) e in generale il fenomeno del trasporto solido.
 
Il maggior apporto di sedimenti trasportati dagli [[Affluente|affluenti]] appenninici del Po rispetto agli affluenti alpini (che scaricano parte dei sedimenti nei laghi attraversati) ha comportato nei secoli il progressivo spostamento verso nord del delta del Po verso nord con interramenti o separazione dei vecchi alvei a sud. Questi spostamenti sono avvenuti a seguito di [[Alluvione|alluvioni]].
 
=== Era glaciale ===
[[File:Delta-du-Po-glaciation.jpg|thumb|upright=1.6|Variazioni geologiche tra il terziario ed il quaternario]]
La [[pianura Padana]], fino a circa un milione di anni addietro, non esisteva ed al suo posto vi era un grande golfo che giungeva quasi alle [[Alpi Occidentali]] e all'[[Appennino ligure|Appennino Ligure]]. In seguito, durante le grandi glaciazioni dell'[[Quaternario|era quaternaria]], il fondo marino di tale golfo divenne più volte terra emersa, sia a causa dell'incremento dei ghiacci sulle aree emerse e del conseguente abbassamento del livello del mare sia per l'ingente accumulo dei sedimenti erosi dai monti circostanti. Addirittura, al termine dell'ultima glaciazione, la linea di costa congiungeva direttamente l'attuale regione delle [[Marche]] con la zona centrale della [[Dalmazia]].
 
La [[pianuraPianura Padana]], fino a circa un milione di anni addietro,fa non esisteva ed al suo posto vi era un grande golfo che giungeva quasi alle [[Alpi Occidentali]] e all'[[Appennino ligure|Appennino Ligure]]. In seguito, durante le grandi glaciazioni dell'[[Quaternario|era quaternaria]], il fondofondale marino di taledel golfo divenne più volte terra emersa, sia a causa dell'incremento dei ghiacci sulle aree emerse e del conseguente abbassamento del livello del mare sia per l'ingente accumulo dei sedimenti erosi dai monti circostanti. Addirittura, alAl termine dell'ultima glaciazione, la linea di costa congiungeva direttamente l'attuale regione delle [[Marche]] con la zona centrale della [[Dalmazia]].
Successivamente, con l'attuale ritiro dei ghiacciai, il mare tornò ad incrementare il suo livello. A quest'ultimo periodo risale la sedimentazione dei terreni limitrofi della bassa pianura che presentano un grande interesse par la notevole produttività agricola.
 
A testimonianza della giovinezza del territorio, i terreni sono [[Torba|torbosi]], [[Argilla|argillosi]] e diventano più [[Sabbia|sabbiosi]] man mano che ci si avvicina al mare.
Successivamente, con l'attualela progressiva fusione ed il conseguente ritiro dei ghiacciai, il mare tornò ad incrementare il suo livello. A quest'ultimo periodo risale la sedimentazione dei terreni limitrofi della bassa pianura, che presentano un grande interesse parper la notevole produttività agricola.
A testimonianza della giovinezza del territorio, i terreni sono [[Torba|torbosi]], [[Argilla|argillosi]] e diventano più [[Sabbia|sabbiosi]] mana mano a mano che ci si avvicina al mare.
 
=== Valle Padusa ===
La [[valle Padusa]] erafu una vastissima area paludosa, che nell'antichità si estendeva a nord e a sud del Po, da [[Nonantola]] (10&nbsp;km da Modena) fino a [[Ravenna]], per una lunghezza di oltre 100&nbsp;km. Essa costituisce il prodromo del delta antico e di quello attuale.
 
== La mano dell'uomo e l'evoluzione storica ==
[[File:Evoluzione delta Po.gif|thumb|upright=1.4|Evoluzione del delta del Po dal 1604, data della chiusura dell'imbocco del fiume [[Reno (Italia)|Reno]] nel Po, fino al 1985]]
La presenza dell'uomo nell'antico delta del Po risale già ad epoche [[preistoria|preistoriche]], come testimoniano i resti di alcuni villaggi di [[palafitta|palafitte]], ad esempio quello di Canàr nei pressi di [[San Pietro Polesine]], in Comunecomune di [[Castelnovo Bariano]] (Altoalto Polesine).
 
=== Epoca greco-etrusca e romana ===
Le bonifiche delle paludi nei dintorni di [[Comacchio]], soprattutto quella di Trebba (Vallevalle Trebba), nel 1922 permiseroportarono laalla scoperta della [[necropoli]] di [[Spina (città)|Spina]], che data attorno al VI secolo a.C., e che testimonia la presenza degli [[etruschiEtruschi]] che vi avevano fondato un porto commerciale situato tra le vie di comunicazione fluviale, marittima e terrestre ([[Reno (Italia)|Reno]], [[Po]] e [[Mare Adriatico|Adriatico]]). Nel corso dei risanamenti delle paludi di Pega nel 1954-60 (Vallevalle Pega) e del Mezzano nel 1960 (Vallevalle del Mezzano), altre importanti scoperte furono portate alla luce e poi esposte al [[Palazzo Costabili|Museo Archeologicoarcheologico Nazionalenazionale di Ferrara]]<ref>[{{Cita web |url=http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/Ferrara/realta.htm |titolo=Museo Nazionale di Ferrara - La realtà archeologica<!-- Titolo generato automaticamente -->] |accesso=28 giugno 2007 |dataarchivio=29 giugno 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070629023454/http://www.archeobo.arti.beniculturali.it/ferrara/realta.htm |urlmorto=no }}</ref> altre importanti scoperte.
 
La penetrazione dei [[Impero romano|Romani]] più a sud del delta, comincia con la fondazione di [[Senigallia]] (''Sena Gallica'' 290 a.C.) e di [[Rimini]] (''Ariminum'' 268 a.C.) sull'Adriatico, quindi si dirige più a nord ma senza creare colonie al passaggio, eccetto le stazioni di posta, come risulta dalla [[Tavola Peutingeriana|mappa Peutingeriana]]. È soltanto a partire dal I secolo checon i fabbisogni di legno e di attrezzature da costruzione (piastrelle e mattoni in [[Ceramica|terracotta]]), che i Romani si stabilirono in questa regione ricca in foreste, ed indal suolo argilloso.
La scoperta di necropoli a [[Voghiera|Voghenza]] (''Vicus Habentia''), a 10&nbsp;km da Ferrara, permette di attestare, grazie al materiale numismatico ritrovato risalente all'epoca di [[Claudio]] (anni 41-54) e [[Massimino Trace]] (235-238), che i Romani si erano insediati in questa zona tra la fine del I secolo d.C. e gli inizi del III d.C.
 
Nel I secolo d.C. esistevano le fosse Augusta, Clodia, Filistina, Flavia, Messanicia e Neronia che permettevano di navigare da Ravenna ad Aquileia rimanendo sempre all'interno di lagune e percorrendo canali artificiali e tratti di fiumi. In epoca romana i porti più importanti sul Po furono [[Cremona]], [[Pavia]] (sul tratto terminale del Ticino), [[Piacenza]], [[Brescello]], [[Ostiglia]], ''Vicus Varianus'' (poi [[Vigarano Mainarda|Vigarano]]) e ''Vicus Habentia'' (poi [[Voghenza]], prima della fondazione di [[Ferrara]]).
In epoca romana i porti più importanti sul Po sono: [[Cremona]], [[Pavia]] (sul tratto terminale del Ticino), [[Piacenza]], [[Brescello]], [[Ostiglia]], ''Vicus Varianus'' (l'attuale [[Vigarano]]) e ''Vicus Hobentia'' (l'attuale Voghenza) (Ferrara non esisteva ancora).
 
Il taglio o [[centuriazione]] romana delle terre a sud del delta mostra il lavoro dei Romani che si sono occupati di bonificarebonificarono le terre conscavando lo scavo dii canali di scarico lungo le strade. Del resto i, molti monumenti della città di Ravenna dimostranotestimoniano il loro passaggio e il lavoro colossale compiuto: il drenaggio delle paludi e lo sfruttamento delle saline tra [[Cervia]] e [[Cesenatico]], la piantagione di pinete in direzione di Ravenna per trattenere la sabbia al bordo delle coste.
 
Il declino progressivo di Ravenna favorì lo sviluppo di [[Ferrara]] che faceva parte dell'[[Esarcato d'Italia|Esarcato di Ravenna]] ed il cui nome apparevenne citato per la prima volta nel 754.
 
=== Epoca medioevale e rinascimentale ===
[[File:Paludes1570bisPaludes1570.jpg|thumb|upright=1.4|right|Le paludi e le isole formate dalle alluvioni del Po secondo una carta del 1570).]]
In epoca medievale il [[Po di Volano]], che attraversava Ferrara, erafu il corso principale:; questa situazione si protrasse fino al [[1152]], quando il fiume ruppe la diga del nord presso i "giunti delle braccia" ([[Rottarotta di Ficarolo]]), a [[Ficarolo]] in [[provincia di Rovigo]], e il suo corso si modificò, assumendo, per quel tratto, la conformazione attuale.
 
Restano scarse testimonianze del periodo sullache situazioneseguì a seguito dellaalla drammatica alluvione e sulledelle difficoltà incontrate nel risanamento del delta. È lecito immaginare una situazione molto grave, visti gli scarsi mezzi esistenti all'epoca per lottare contro fenomeni naturali come inondazioni e mutamenti rapidi del livello delle acque.
 
=== Dalla fine del XVI secolo al XIX secolo ===
[[File:Delta-du-Po-1600.JPG|thumb|upright=1.6| Progressione e limiti delle terra nel [[XVII secolo]]]]
 
Nel giro di pochi anni si verificarono due avvenimenti che incisero drasticamente sull'assetto idraulico del delta. Il primo fu il [[terremoto di Ferrara del 1570|sisma del 17 novembre del 1570]]: se durante tutto il dominio della signoria Estense il braccio principale del Po scorreva per Ferrara per poi dividersi nei rami di Volano e Primaro, successivamente l'acqua prese a incanalarsi con forza nel ramo più settentrionale, fino ad allora marginale nell'immensità del delta.<ref name=Rumiz />
 
Il secondo degli avvenimenti fu l'apertura del Taglio[[taglio di Porto Viro]] nell'annonel [[1604]] da parte deidai Veneziani.
L'imponente opera di deviazione del corso principale del fiume fu realizzata al fine di contrastare il progressivo processo di traslazione verso nord dell'idrografiadelle fluvialediramazioni fluviali causata dalle ragioni geologiche di cui si fa cenno nel soprastante relativo capitolo.
{{Vedi anche|Taglio di Porto Viro}}
L'imponente opera di deviazione del corso principale del fiume fu realizzata al fine di contrastare il progressivo processo di traslazione verso nord dell'idrografia fluviale causata dalle ragioni geologiche di cui si fa cenno nel soprastante relativo capitolo.
 
Tale migrazione determinava un apporto sempre crescente di sedimenti verso la laguna di Venezia (ricordiamo l'esistenza del considerevole ramo settentrionale denominato Po di Tramontana, di cui è ancor oggi visibile il paleoalveo tra le valli a sud della foce dell'Adige) che ne minacciava l'interramento. Ciò avrebbe determinato l'occlusione del porto e la morte della città commerciale. Per questa fondamentale ragione [[Venezia]] decise di intraprendere unaun'opera così colossale opera che, per l'epoca della sua realizzazione e per la sua entità complessiva, non ha eguali al mondo. Solo una città fondata sull'acqua e sulla sua profonda conoscenza poté concepire e ritenere attuabile una simile impresa.
 
Per quanto riguarda lL'area del delta storico ferrarese, essa fu sottoposta dalil 22 dicembre [[1605]] fu sottoposta al controllo del "Consortium di San Giorgio", che ne ha idraulicamente salvaguardato e progressivamente bonificato il territorio.
 
Attraverso drenaggi e accordi di intervento successivi, la suddivisione è stata estesa a 120.000 ettari compresi tra il fiume Po di Volano a nord, il mare Adriatico a est, il fiume Reno ed il Po di Primaro a sud e ancora il Po a ovest.
 
Contrariamente alla parte settentrionale della provincia ferrarese, le terre che formavano un'unica grande depressione in corrispondenza del territorio di Polesine di San Giorgio non si prestavano ad un agevole drenaggio: gli interventi di risanamento avvenivano principalmente "per colmata", ovvero derivando le torbide dovute alle piene del Po e sfruttando la decantazione dei materiali in sospensione. Una più efficace gestione idraulica arriverà con il convogliamento delle acque effluenti dai terreni più elevati nel letto delle grandi linee idrauliche di bonifica che percorrevano la zona (Fossefosse di Porto, dei Masi, di Voghenza), fino allo sbocco finale costituito dalle paludi di [[Comacchio]].<ref>Confronta [[s:L'epopea della bonifica nel Polesine di San Giorgio|L'epopea della bonifica nel Polesine di San Giorgio]]</ref>
 
[[File:Delta-Pô-15681787.jpg|thumb|leftminiatura|Mappa delledel paludi[[1787]] delche deltamostra delil Pobosco nel 1568delta]]
[[File:Bonifica.JPG|thumb|rightminiatura|Bonifica di Argenta]]
[[File:Delta-Pô-1787.jpg|thumb|Mappa del [[1787]] che mostra il bosco nel delta]]
[[File:Bonifica.JPG|thumb|right|Bonifica di Argenta]]
 
=== Era industriale ===
Il sollevamento meccanico delle acque dei terreni più bassi fu possibile a partire dal [[1872]], anno di costruzione del più vecchio [[stabilimento idrovoro di Marozzo]] a [[Lagosanto]], al servizio del drenaggio di un bacino costituito da [[Gallare|Valle Gallare]], Valle Tassoni ed altre minori.
 
Fino al [[1930]], e poi con frequenza minore sino a tutt'oggi, altri impianti sono entrati in servizio altri impianti per il drenaggio dei bacini del comprensorio, con lo scavo di canali profondi, come si faceva ai tempi dei Romaniromani. Di là, pompePompe azionate principalmente da energia elettrica, fanno risalire l'acqua dalle zone basse in canali emissari che si versano in seguito si versano nel mare.
 
Così, oggi il [[Po di Goro]] e, [[Po di Primaro|Primaro]], i fiumi[[Reno (Italia)|Reno]] e Lemone[[Lamone (fiume)|Lamone]] sono collegati tra loro da canali che giungono al mare. Questo permette il drenaggio di tutte le terre del delta ada eccezione delle paludivalli di [[Comacchio]] (le più grandi) e due o tre altre piccole paludi. I terreni via via bonificati sono stati dedicatiutilizzati per alll'agricoltura.
 
Con glile ultimiultime interventibonifiche, imponentiche dihanno risanamentointeressato delle[[Valle paludi didel Mezzano]] e di [[Valle Pega]], effettuatieffettuate dall'[[Ente Delta Padano|ente per la colonizzazione del delta]] dellanel pianura del Po1989, 20.000 nuovi ettari di terre coltivabili sono passati nel [[1989]] in gestione al [[consorzio di bonifica]] II circondario - Polesine di San Giorgio.<gallery>
File:Photo Po River- land reclamation works 1930 - Touring Club Italiano 2 6632.jpg|Lavori di Bonifica del Po, 1930
File:Photo Po River- land reclamation works- the filling with sand using dredges 1930 - Touring Club Italiano 2 6630.jpg|Lavori di bonifica del Po, 1930. Grazie a dei dragaggi è possibile riempire di sabbia gli spazi.
File:Photo Po River- land reclamation works- the protection of the riverbank 1930 - Touring Club Italiano 2 6628.jpg|Lavori di bonifica del Po, 1930. Spazi liberati dall'acqua e protetti.
File:Photo Po River- land reclamation works 1930 - Touring Club Italiano 2 6634.jpg|Lavori di bonifica del Po, 1930. Processo di drenaggio dei terreni.
File:Photo Po River- land reclamation works 1930 - Touring Club Italiano 2 6627.jpg|Lavori di bonifica del Po, 1930. Terreni bonificati.
</gallery>
 
=== Estrazioni gas naturale e subsidenza ===
Una relazione del Consorzio di Bonificabonifica Delta Po Adige fornisce alcuni dati per comprendere meglio la portata dell'intervento dell'uomo su un territorio che era per la sua natura alluvionale già soggetto a fenomeni di [[subsidenza]] naturali.<ref>Convegno 14/9/2011 Taglio di Po, - "''Celebrazioni 407 anni del Taglio di Porto Viro" -'', Inserto della rivista periodica "El Liston", ottobre 2011, -pp. 10 - 11.</ref>
Dagli anni trenta e soprattutto negli anni quaranta e cinquanta, fino alla sospensione decisa dal Governogoverno nel 1961, furono estratti anche nel territorio del Deltadelta del Po miliardi di&nbsp;m³ metri cubi di metano e gas naturali. L'estrazione avveniva da centinaia di pozzi (una trentina nel Deltadelta) che non raggiungevano i 1000 metri di profondità. Tramite dei manufatti in calcestruzzo, in parte ancora visibili su territorio, il gas veniva inviato alle centrali di compressione, mentre l'acqua salata (1&nbsp;m³<sup>3</sup> di acqua per ogni metro cubo&nbsp;di gas estratto) veniva scaricata nei fossi e negli scoli.
 
Dal 1954 al 1958 furono estratti 230 milioni di m<sup>3</sup> di gas per anno; nel 1959 si salì a 300 milioni.<br />Dal 1951 al 1960 furono misurati abbassamenti medi del suolo di un metro con punte di due metri; nonostante la sospensione delle estrazioni del 1961, il territorio continuò a calare molto nei 15quindici anni successivi;: dall'inizio degli anni cinquanta fino a metà degli anni settanta il territorio è calato mediamente di oltre 2 metri, con punte sino a punte di 3,5 metri. Rilievi recenti dell'Istituto di Topografia della Facoltà di Ingegneria dell'[[Università degli Studi di Padova|Università di Padova]] hanno stabilito che i territori deltizi dell'[[Isola di Ariano]] e dell'[[Isola della Donzella]] si sono ulteriormente abbassati di 0,5 metri, che vanno ad aggiungersi ai 2 - 3 metri sotto il livello del mare del territorio.
Dal 1954 al 1958 furono estratti 230 milioni di&nbsp;m³ di gas per anno; nel 1959 si salì a 300 milioni.<br />
Dal 1951 al 1960 furono misurati abbassamenti medi del suolo di un metro con punte di due metri; nonostante la sospensione delle estrazioni del 1961 il territorio continuò a calare molto nei 15 anni successivi; dall'inizio degli anni cinquanta a metà degli anni settanta il territorio è calato mediamente di oltre 2 metri sino a punte di 3,5 metri. Rilievi recenti dell'Istituto di Topografia della Facoltà di Ingegneria dell'[[Università degli Studi di Padova|Università di Padova]] hanno stabilito che i territori deltizi dell'[[Isola di Ariano]] e dell'[[Isola della Donzella]] si sono ulteriormente abbassati di 0,5 metri che vanno ad aggiungersi ai 2 - 3 metri sotto il livello del mare del territorio.
 
Le conseguenze della [[subsidenza]], anche sotto il profilo economico, sono facilmente immaginabili:
* effetti sulle arginature: il terreno che si abbassa trascina con sé anche gli argini. Questo causa minor spessore delle fiancate di sicurezza degli stessi, maggiori spinte dell'acqua, maggiore possibilità di formazione di [[Fontanazzo|fontanazzi]] e tracimazioni, maggiori possibilità di cedimenti degli argini. Le infiltrazioni sono calcolate in 70 litri al secondo per Kmchilometro di argine. Le rotte del Po: (l'[[Alluvionealluvione del Polesine del novembre 1951]], le due rotte del Po di Goro nell'Isola di Ariano, la rottura dell'argine a mare in Comunecomune di Porto Tolle, altre rotte di altri rami,) avvennero negli anni in cui si estraeva il metano. Fu necessario rialzare e allargare gli argini dei fiumi (480&nbsp;km) e gli argini a mare (80&nbsp;km), con una spesa stimata diin 3.300 milioni di euro per gli argini di tutto il Polesine.
* maggiori spese per la bonifica: fu necessario ricostruire tutto il sistema di scolo con ricalibrazione delle sezioni e delle pendenze necessarie, demolire e ricostruire manufatti, chiaviche, ponti sui canali e sugli scoli, ricostruire o adeguare ai nuovi livelli dell'acqua le idrovore, con una spesa stimata di 700 milioni di Euroeuro.
 
Il Deltadelta e gli altri territori del comprensorio del Consorzio di Bonificabonifica Delta Po Adige (Comunicomuni del Deltadelta più [[Rosolina]] e una miminaminima parte di [[Chioggia]]) vengono mantenuti asciutti da 38 idrovore e 117 pompe, con una capacità di sollevamento di 200&nbsp;000 litri al secondo, con una spesa di 1.600.000 Euro pereuro all'anno di sola energia elettrica, per un'altezza media di sollevamento acque maggiore di 4 metri.<ref>
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== I parchiParchi regionali ==
I crescenti problemi [[ecologia|ecologici]] e ambientali hanno spinto, sul finire degli anni ottanta, verso una maggiore presa di coscienzaconsapevolezza dell'importanza della salvaguardia della natura. Si è quindi provveduto ad individuare le aree di maggior pregio ambientale, definendo le misure atte a tutelarle e nel 2015 l'area del delta del Po è stata riconosciuta dall'UNESCO come riserva di biosfera.
 
=== Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna ===
{{vedi[[File:Delta anchedel Po - Teoria di uccelli.JPG|thumb|[[Parco regionale del Delta del Po (dell'Emilia-Romagna)}}]].]]
Il [[parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna]] è un'area protetta grande 53.653 ettari. Copre tutto il delta storico del Po e include, oltre alle foci del Po di Goro e del Po di Volano, anche le bocche dei fiumi Reno (antico Po di Primaro), Lamone, Fiumi Uniti, Bevano, Savio.
[[File:Delta del Po - Teoria di uccelli.JPG|miniatura|destra]]
È una superficie protetta che copre 52.000 ettari della regione Emilia-Romagna. Copre tutto il delta storico del Po e include anche le bocche dei fiumi Reno, Lamone, Bevano.
 
Vi fanno parte pure le zone umide e salmastre della costa adriatica e dell'immediato entroterra: la sacca di [[Goro]], le paludivalli Bertuzzi, le valli di [[Comacchio]], le terrelagune e paludi a nord e sud di [[Ravenna]], le saline di [[Cervia]], le forestevalli di [[Argenta]], il bosco della [[Mesola|Mesole]] e le [[Pineta di Ravenna|pinete deldi LidoRavenna]]. Complessivamente, il parco tutela 20.000 ettari di Classezone allaumide boccasalmastre, 2.000 ettari di paludi di acqua dolce e circa 4.000 ettari di foreste. La biodiversità del Savioversante emiliano-romagnolo è elevatissima: oltre 1.000 specie di piante superiori, a59 norddi pesci, 11 di Cerviaanfibi, 16 di rettili, 59 di mammiferi e ben 344 specie di uccelli.
 
Monumenti di rilievo all'interno del parco sono l'[[abbazia di Pomposa]], la [[Pieve di San Giorgio (Argenta)|Pievepieve di San Giorgio]], [[Basilica di Sant'Apollinare in Classe|la basilica di Sant'Apollinare in Classe]], i canali di regolazione idraulica, ed i centriil storicicastello di [[Mesola]], Comacchio, Ravenna e Cervia.
 
=== Parco regionale veneto del Delta del Po Veneto ===
{{vedi anche[[File:Delta_Po_Boccasette.JPG|thumb|[[Parco regionale veneto del Delta del Po}}]]]]
SiIl [[Parco regionale veneto del Delta del Po]] si estende per 786&nbsp;km²12.592 ettari dal [[Po di Goro]] fino al fiume [[Adige]] e comprende 9 comuni della [[provincia di Rovigo]] con una popolazione, all'interno dei limiti del parco, di circa 73.000 abitanti. La zona protetta ha una superficie di 120&nbsp;km²<sup>2</sup>. Dato che il territorio su cui oggi sorge il parco si è formato grazie al progressivo deposito di sedimenti, si tratta di terreni geologicamente "nuovi".
 
Il parco del delta del Po possiedeha la più vasta estensione di zona umida protetta d'Italia. La [[flora]] e la [[fauna]] sono varievariegate al punto dida contare circa un migliaio di specie diverse. In particolare, è notevole la [[fauna]], con più di 400 specie diverse, tra mammiferi, rettili, anfibi e pesci. La presenza di uccelli, con più di 300 specie nidificanti e svernanti, è tanto rilevante da rendere il delta del Po la più importante zona ornitologica italiana ed una fra le più conosciute zone d'Europa per gli osservatori di uccelli.
La formazione del territorio del delta, su cui oggi sorge il parco, è dovuta al progressivo deposito di sedimenti che, sul lungo periodo, ha determinato all'avanzamento progressivo della linea di costa. Si tratta quindi di terreni geologicamente "nuovi".
 
=== Parco naturale interregionale del Delta del Po ===
Il parco del delta del Po possiede la più vasta estensione di zona umida protetta d'Italia. La [[flora]] e la [[fauna]] sono varie al punto di contare circa un migliaio di specie diverse. In particolare, è notevole la [[fauna]], con più di 400 specie diverse, tra mammiferi, rettili, anfibi e pesci.
Il [[parco interregionale Delta del Po]] deve la sua denominazione alla legge quadro (n. 394/91) che prevedeva la costituzione del parco unico gestito dalle regioni del [[Veneto]] e dell'[[Emilia-Romagna]] mediante fusione dei due parchi regionali esistenti, però non è mai stata attuata.
 
{{Doppia immagine verticale|right|Rovigo mappa.png|Ferrara mappa.png|250|Province di Rovigo (sopra) e di Ferrara (sotto).}}
La presenza di uccelli è tanto rilevante, con più di 300 specie (nidificazione ed ibernazione), da rendere il delta del Po la più importante zona ornitologica italiana ed una fra le più conosciute zone d'Europa per gli osservatori di uccelli.
 
=== Parco naturale interregionale del Delta del Po ===
{{vedi anche|Parco interregionale Delta del Po}}
La denominazione è quella fissata dalla legge quadro (N°334 del 1991). Questa legge ha indicato come enti interessati dalla costituzione del parco le regioni del [[Veneto]] e dell'[[Emilia-Romagna]]: il testo stabilisce che il parco sia realizzato in accordo con il Ministero dell'Ambiente nel territorio che si estende nelle provincie di Rovigo e Ferrara, in corrispondenza delle bocche del Po.
 
== Economia ==
Oltre che area di interesse paesaggistico e turistico, il delta del Po è anche un territorio di interessegrande economico,importanza coneconomica presenzache dipossiede zone dedicate alla [[pesca (attività)|pesca]], alla [[Itticoltura|piscicoltura]] e [[acquacoltura]], con il [[Distretto Ittico di Rovigo|Distretto ittico di Rovigo]] istituito nel 2003, all'[[agricoltura]] e alla [[caccia]]. La produzione ortofrutticola è orientata soprattutto sui cereali quali [[Zea mays|mais]] e [[Oryzariso sativa(pianta)|riso]]; èinoltre in passato era presente un sito di produzione energetica, la [[centrale termoelettrica di Porto Tolle]], inattiva dal 2015.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
Accanto alle tradizionali vie d'acqua, nel corso dei secoli sono state realizzate nel delta del Po opere stradali e ferrotranviarie.
 
Oltre al fitto reticolo di strade provinciali, l'area è attraversata dal raccordo autostradale 8 Ferrara-Porto Garibaldi. Le linee ferroviarie presenti in zona sono la [[Ferrovia Rovigo-Chioggia|Rovigo-Adria-Chioggia]], e la [[Ferrovia Ferrara-Codigoro|Ferrara-Codigoro]] e il raccordo ferroviario Portomaggiore-Dogato. In passato erano presenti ulteriori relazionicollegamenti su ferro quali la [[ferrovia Adria-Ariano Polesine]], la [[ferrovia Ferrara-Copparo]] e le tranvie [[Tranvia Ferrara-Codigoro|Ferrara-Codigoro]] e [[Tranvia Ostellato-Porto Garibaldi|Ostellato-Comacchio-Porto Garibaldi]].
 
Oltre al fitto reticolo di strade provinciali, l'area è attraversata dal raccordo autostradale 8 Ferrara-Porto Garibaldi. Le linee ferroviarie presenti in zona sono la [[Ferrovia Rovigo-Chioggia|Rovigo-Adria-Chioggia]], e la [[Ferrovia Ferrara-Codigoro|Ferrara-Codigoro]] e il raccordo ferroviario Portomaggiore-Dogato. In passato erano presenti ulteriori relazioni su ferro quali la [[ferrovia Adria-Ariano Polesine]], la [[ferrovia Ferrara-Copparo]] e le tranvie [[Tranvia Ferrara-Codigoro|Ferrara-Codigoro]] e [[Tranvia Ostellato-Porto Garibaldi|Ostellato-Comacchio-Porto Garibaldi]].
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po: un paesaggio culturale|altri=a cura di Marco Borella e Enrica Domenicali. bibliografia tematica e tavole di Angela Ghinato|città=Ferrara|editore=Provincia di Ferrara|anno=2000|cid=paesaggio culturale|oclc=181641006}}
 
== Voci correlate ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commonspreposizione=Category:Delta of the Po Riversul}}
 
==Collegamenti esterni==
*WWF Ravenna, [https://web.archive.org/web/20060517191503/http://www.racine.ra.it/wwfravenna/WWF%20OK/33%20delta%20del%20po2.htm L'evoluzione del Delta del Po attraverso i secoli]
* {{Natura2000|IT3270017}}
* {{Natura2000|IT3270023}}
 
{{Patrimoni Unesco|Italia}}
{{Portale|Emilia|Veneto}}
{{Aree naturali protette in Italia}}
{{Portale|Emilia|Veneto}}
 
[[Categoria:Siti di interesse comunitario del Veneto]]
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[[Categoria:Territori dell'Emilia-Romagna]]
[[Categoria:Territori del Veneto]]
[[Categoria:Delta del Po| ]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità d'Italia]]