Petrolio: differenze tra le versioni

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{{Tripla immagine verticale|destra|Petroleum sample.jpg|Oil well.jpg|Photo lg kuwait.jpg|200|Un campione di petrolio|Una [[pompa petrolifera]] estrae del petrolio da un pozzo petrolifero vicino [[Lubbock]]|Una [[raffineria di petrolio]] nel [[governatorato di al-Ahmadi]], [[Kuwait]]}}
Il '''petrolio''' (dal termine [[lingua latina|tardo latino]] ''petroleum'', composto da ''petra'' "roccia", e ''oleum'' "olio", cioè "olio di roccia"<ref name=Trec_voc>{{cita web |url=http://www.treccani.it/vocabolario/petrolio/ |editore=Treccani.it |titolo=Petrolio |accesso=26 settembre 2012}}</ref>) è una [[miscela]] liquida di vari [[idrocarburi]], in prevalenza [[alcani]], che si trova in [[giacimento|giacimenti]] negli strati superiori della [[crosta terrestre]], ed è una fonte primaria energetica della [[modernità]].
 
Chiamato anche '''oro nero''',<ref>{{Cita web|url=https://dizionario.internazionale.it/parola/www.internazionale.it|titolo=Oro nero > significato - Dizionario italiano De Mauro|sito=Internazionale|lingua=it|accesso=2021-12-01}}</ref> è un [[liquido]] [[Viscosità|viscoso]], [[Infiammabilità|infiammabile]], di colore che può variare dal nero, che è il più frequente, al verde scuro. È detto '''greggio''',<ref>{{Treccani|greggio|greggio|v=1|accesso=7 marzo 2022}}</ref> oppure '''grezzo''',<ref>{{Cita web|url=https://dizionario.internazionale.it/parola/www.internazionale.it|titolo=Grezzo > significato - Dizionario italiano De Mauro|sito=Internazionale|lingua=it|accesso=2021-12-01}}</ref> il petrolio che viene estratto dai giacimenti, prima di subire qualsiasi trattamento per trasformarlo in prodotto lavorato.
== Cenni storici ==
Il petrolio accompagna la storia dell'uomo da secoli: la parola greca ''naphtha'' fu utilizzata inizialmente per indicare il fiammeggiare tipico delle emanazioni petrolifere. I popoli dell'antichità conoscevano i giacimenti di petrolio superficiali, che utilizzavano per produrre medicinali (con funzioni [[lenitivo|lenitive]] e [[lassativo|lassative]]<ref name=brit-petroleum/>) e bitume o per alimentare le [[lampada|lampade]].
 
La parola [[lingua greca antica|greca]] νάφθας, ''náphthas'', o νάφθα, ''[[Nafta|náphtha]]'', fu utilizzata inizialmente per indicare il fiammeggiare tipico delle emanazioni petrolifere.
Non mancarono anche gli usi bellici del petrolio.<ref name=brit-petroleum/> Già nell'''[[Iliade]]'', [[Omero]] narra di un "fuoco perenne" lanciato contro le navi greche. Il "[[fuoco greco]]" dei [[bizantini]] era un'arma preparata con petrolio, una miscela di [[olio vegetale (combustibile)|olio]], [[zolfo]], [[resina vegetale|resina]] e [[salnitro]], che non poteva essere spenta dall'[[acqua]]; questa miscela era cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche per incendiarle.
 
== Storia ==
Il petrolio era conosciuto anche nell'antico [[Medio Oriente]]. [[Marco Polo]], ne ''[[Il Milione]]'', parla del petrolio con le seguenti parole:
Il petrolio accompagna la storia dell'uomo da secoli: la parola greca ''naphtha'' fu utilizzata inizialmente per indicare il fiammeggiare tipico delle emanazioni petrolifere. I popoli dell'antichità conoscevano i giacimenti di petrolio superficiali, chee li utilizzavano per produrre medicinali (con funzioni [[lenitivo|lenitive]] e [[lassativo|lassative]]<ref name="brit-petroleum" />) e bitume o per alimentare le [[lampada|lampade]].
 
Non mancarono anche gli usi bellici del petrolio.<ref name="brit-petroleum" /> Già nell'''[[Iliade]]'', [[Omero]] narra di un "''fuoco perenne''" lanciato contro le navi greche. Il "[[fuoco greco]]" dei [[Impero bizantino|bizantini]] era un'arma preparata con petrolio, una miscela di [[olio vegetale (combustibile)|olio]], [[zolfo]], [[resina vegetale|resina]] e [[Nitrato di potassio|salnitro]], che non poteva essere spenta dall'[[acqua]]; questa miscela era cosparsa sulle frecce o lanciata verso le navi nemiche per incendiarle.
{{Citazione|Ancor vi dico che in questa Grande Erminia ([[Armenia]]) è l'arca di Noè in su una grande montagna, ne le confine di mezzodie in verso il levante, presso al reame che si chiama Mosul, che sono cristiani, che sono iacopini e nestarini ([[nestoriani]]), delli quali diremo inanzi. Di verso tramontana confina con Giorgens (l'attuale [[Georgia]]), e in queste confine è una fontana, ove surge tanto olio e in tanta abondanza che 100 navi se ne caricherebboro a la volta. Ma non è buono a mangiare, ma sì da ardere, e buono da rogna<ref>Cioè «immune da ruggine»</ref> e d'altre cose; e per tutta quella contrada non s'arde altr'olio.|Marco Polo, Il Milione}}
 
Il petrolio era conosciuto anche nell'antico [[Medio Oriente]]. [[Marco Polo]], nenel ''[[Il Milione|Milione]]'', parla del petrolio con le seguenti parole:
Il petrolio venne introdotto in [[Civiltà occidentale|Occidente]] soprattutto come [[Farmaco|medicinale]], in seguito all'espansionismo arabo. Le sue doti terapeutiche si diffusero con grande rapidità e alcune fonti d'olio a cielo aperto, come l'antica [[Blufi]] (santuario della "Madonna dell'olio") e [[Petralia Sottana|Petralia]] in [[Sicilia]], divennero noti [[Stazione termale|centri termali]] dell'antichità.
 
{{Citazione|Ancor vi dico che in questa Grande Erminia ([[Armenia]]) è l'arca di Noè in su una grande montagna, ne le confine di mezzodie in verso il levante, presso al reame che si chiama Mosul, che sono cristiani, che sono iacopini e nestarini ([[nestoriani]]), delli quali diremo inanzi. Di verso tramontana confina con Giorgens (l'attuale [[Georgia]]), e in queste confine è una fontana, ove surge tanto olio e in tanta abondanza che 100 navi se ne caricherebboro a la volta. Ma non è buono a mangiare, ma sì da ardere, e buono da rogna<ref>Cioè «immune da ruggine»</ref> e d'altre cose; e per tutta quella contrada non s'arde altr'olio.|Marco Polo, ''Il Milione''}}
Il termine "petrolio" venne adottato per la prima volta nel 1556 in un trattato del [[mineralogista]] [[Germania|tedesco]] [[Georg Bauer]].<ref name=brit-petroleum>{{en}} [http://www.britannica.com/EBchecked/topic/454269/petroleum Encyclopædia Britannica Online, "petroleum"]</ref>
 
Il petrolio venne introdotto in [[Civiltà occidentale|Occidente]] soprattutto come [[Farmaco|medicinale]], in seguito all'espansionismo arabo. Le sue doti terapeutiche si diffusero con grande rapidità e alcune fonti d'olio a cielo aperto, come l'antica [[Blufi]] (santuario della "Madonna dell'olio") e [[Petralia Sottana|Petralia]] in [[Sicilia]], divennero noti [[Stazione termaleTerme|centri termali]] dell'antichità.
[[File:Whales party for oil wells.JPG|miniatura|350px|Vignetta pubblicata su [[Vanity Fair (rivista britannica)|Vanity Fair]] nel 1861 mostrante [[capodoglio|capodogli]] che festeggiano l'avvento dei pozzi petroliferi, la cui produzione blocca la loro caccia per ottenere la carne [[blubber]] da cui produrre l'olio di balena, sostituito dal petrolio]]
 
Nonostante la coniazione del termine "petrolio" sia spesso attribuita al [[mineralogista]] [[Germania|tedesco]] [[Georg Bauer]] (1494-1555), che lo adottò nel suo trattato ''De Natura Fossilium<ref>{{Cita libro|autore=Georgii Agricolae|nome=|cognome=|curatore=Columbia University Libraries|titolo=De natura fossilium|url=https://archive.org/details/ldpd_6438171_000/page/188|accesso=|data=1546|editore=Basileae : [Froben]|opera=De ortu & causis subterraneorum, lib. V -- De natura eorum quæ effluunt ex terra, lib. IIII -- De natura fossilium, lib. X -- De ueteribus & nouis metallis, lib. II, Bermannus, siue De re metallica dialogus, interpretatio Germanica uocum rei metallicæ, addito indice fœcundissimo}}</ref>'' del 1546<ref>{{Cita web|url=https://www.britannica.com/science/Earth-sciences/The-origin-of-the-Nile#ref232556|titolo=Earth sciences - The origin of the Nile {{!}} Britannica|sito=www.britannica.com|lingua=en|accesso=2021-11-28}}</ref>, ci sono evidenze che sia stato coniato cinque secoli prima dal filosofo e scienziato [[Persiani|persiano]] [[Avicenna]].<ref name=brit-petroleum>{{en}} [https://www.britannica.com/EBchecked/topic/454269/petroleum Encyclopædia Britannica Online, "petroleum"]</ref><ref>{{Cita web|url=https://daily.jstor.org/petroleum-used-medicine/|titolo=When Petroleum Was Used As Medicine|autore=Matthew Wills|sito=JSTOR Daily|data=2015-10-19|lingua=en|accesso=2021-11-30}}</ref>
L'[[industria petrolifera]] nacque negli anni [[1850]] negli [[Stati Uniti]] (nei pressi di [[Titusville (Pennsylvania)|Titusville]], [[Pennsylvania]]), per l'iniziativa di [[Edwin Drake]]. Il 27 agosto [[1859]] venne aperto il primo pozzo petrolifero redditizio del mondo.<ref name=brit-petroleum/> L'industria crebbe lentamente durante il [[1800]] e non diventò di interesse nazionale (USA) fino agli inizi del [[ventesimo secolo]]; l'introduzione del [[motore a combustione interna]] fornì la domanda che ha poi largamente sostenuto questa industria. I primi piccoli giacimenti "locali" in [[Pennsylvania]] e in [[Ontario]] sono stati velocemente esauriti, portando ai " boom petroliferi" in [[Texas]], [[Oklahoma]], e [[California]]. Altre nazioni avevano considerevoli riserve petrolifere nei loro possedimenti coloniali, e incominciarono ad utilizzarli a livello industriale.
 
In [[Birmania]] nella zona dello [[Yenangyaung]] il petrolio trasuda in superficie e resoconti scritti ne certificano il suo sfruttamento e commercio a livelli industriali almeno dal 1700, quando rappresentava la fonte primaria di entrate della dinastia [[Konbaung]], nel 1885 gli inglesi invasero il Paese e lo sfruttamento passò alla [[Burma-Shell]].<ref>[[Amitav Ghosh]], ''The Great Derangement. Climate Change and the Unthinkable'', 2016 (''[[La grande Cecità: Il cambiamento climatico e l’impensabile]],'' trad. di Anna Nadotti e Norman Gobetti, Vicenza : Neri Pozza, 2017, pagina 123)</ref>
 
[[File:Whales party for oil wells.JPG|miniaturathumb|350pxupright=1.6|Vignetta pubblicata su [[Vanity Fair (rivista britannica)|Vanity Fair]] nel 1861 mostrante [[capodoglio|capodogli]] che festeggiano l'avvento dei pozzi petroliferi, la cui produzione blocca la loro caccia per ottenere la carne [[blubber]] da cui produrre l'olio di balena, sostituito dal petrolio]]
[[File:USSHER(1865)_p012_BAKU,_FIRE_TEMPLE.jpg|miniatura|245x245px| [[Ateshgah di Baku|Il tempio del fuoco di Baku]], c. 1860]]
Sulla [[penisola di Abşeron]] ([[Azerbaigian]]) in riva al [[Mar Caspio]] già nel [[1593]] viene descritto un pozzo scavato manualmente di 35 m. a [[Trasporto mediante condotte dell'Azerbaigian|Balakhani]], successivamente qui, su uno dei più grandi giacimenti mondiali, i russi hanno costruito la prima raffineria nel [[1837]]<ref>Vaclav Smil, ''Energia e civiltà. Una storia'', trad. Luciano Canova, 2021, Hoepli, Milano, pag. 291, ISBN 978 88 360 0009 8</ref><ref>[[Steve LeVine]], ''[[Il petrolio e la gloria. La corsa al dominio e alle ricchezze della regione del Mar Caspio]]'', traduzione di Enrico Monier, collana Inchieste (n. 1), Fagnano Alto, il Sirente, 2009, XXXII-512 pp., ISBN 978-88-87847-15-4.</ref>.
[[File:The History of the Standard Oil Company Vol 1 - The drake well in 1859.png|miniatura|Il primo pozzo petrolifero, nel 1859]]
LNonostante il precedente russo, l'[[industria petrolifera]] nacquemoderna viene fatta risalire negli anni [[1850]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] (nei pressi di [[Titusville (Pennsylvania)|Titusville]], [[Pennsylvania]]), per l'iniziativa di [[Edwin Drake]]. Il 27 agosto [[1859]] venne aperto il primo pozzo petrolifero redditizio del mondo.<ref name=brit-petroleum/> L'industria crebbe lentamente durante il [[1800]] e non diventò di interesse nazionale (USA) fino agli inizi del [[XX secolo|ventesimo secolo]]; l'introduzione del [[motore a combustione interna]] fornì la domanda che ha poi largamente sostenuto questa industria. I primi piccoli giacimenti "locali" in [[Pennsylvania]] e in [[Ontario]] sonosi statiesaurirono velocemente esauriti, portando ai " boom petroliferi" in [[Texas]], [[Oklahoma]], e [[California]]. Altre nazioni avevano considerevoli riserve petrolifere nei loro possedimenti coloniali, e incominciarono ad utilizzarli a livello industriale.
[[File:Oilfields California.jpg|miniatura|Campo di estrazione petrolifera in California, 1938]]
 
Sebbene negli [[anni 1950|anni cinquanta]] del Novecento il [[carbone]] fosse ancora il combustibile più usato nel mondo, il petrolio cominciò a soppiantarlo. Agli inizi del ventunesimo secolo circa il 90% del fabbisogno di combustibile èera coperto dal petrolio. In conseguenza della [[crisi energetica (1973)|crisi energetica del 1973]] e delladi [[crisi energetica (1979)|crisi energeticaquella del 1979]] si è sollevatonacque l'interesse nella pubblica opinione sui livelli delle scorte di petrolio, portando alla luce la preoccupazione che, essendo il petrolio una risorsa limitata, essa siafosse destinata ada esaurirsi (almeno come risorsa economicamente sfruttabile).
 
Il prezzo di un [[Barile (unità di misura)|barile]] di petrolio è aumentato, dagli 11 [[Dollaro statunitense|dollari]] del [[1998]] a circa 147, per poi ripiegare (a causa della [[recessione|recessione globale]], ma anche delle "prese di beneficio" degli speculatori), fino a 45 nel dicembre [[2008]]. In seguito le quotazioni del greggio hanno ripreso a crescere per installarsi solidamenteconsolidarsi al di sopra dei 100 dollari nel marzo 2011. Data l'elevata volatilità del prezzo di un barile, l'[[OPEC]] ha preso in valutazione di tagliare la produzione per far aumentare i costi dell'oro nero}} ({{CitazioneSenza necessariafonte|per fare un esempio: se un barile aumenta di un dollaro, negli [[Emirati Arabi Uniti]] arrivano oltre 100 milioni di dollari di guadagni}}). {{CitazioneSenza necessariafonte|Tuttavia il re dell'[[Arabia Saudita]] [[Abd Allah dell'Arabia Saudita|ʿAbd Allāh]] si è detto disponibile ad aumentare l'estrazione di petrolio per riportarlo ad un prezzo ragionevole}}.
 
Il valore del petrolio come [[Fonti di energia|fonte di energia]] trasportabile e facilmente utilizzabile, usata dalla maggioranza dei veicoli ([[automobile|automobili]], [[camion]], [[treno|treni]], [[nave|navi]], [[aeroplano|aeroplani]]) e come base di molti prodotti chimici industriali, lo rende dall'inizio del [[XX secolo]] una delle [[materie prime]] più importanti del mondo. L'accesso al petrolio è stato uno dei principali fattori scatenanti di molti conflitti militari, compresitra la [[Seconda guerra mondiale]] ecui la [[guerra del Golfo]]. La maggior parte delle riserve facilmente accessibili è collocata nel [[Medio Oriente]], una regione politicamente instabile.
 
{{Senza fonte|L’utilizzo antropico dei derivati del petrolio è la causa del riscaldamento globale, ed i rifiuti da esso derivati rappresentano la prima fonte d’inquinamento ambientale.}} Esistono e sono continuamente allo studio [[fonti alternative di energia|fonti alternative]] e [[fonti di energia rinnovabili|rinnovabili]] di energia,. sebbeneIl laprocesso misuradi insostituzione cuidel questepetrolio possanocome rimpiazzarefonte ildi petrolioenergia ea ifavore lorodi eventualialtre effettiforme negatividi sull'ambienteproduzione sianoenergetica attualmentecompatibili oggettocon la vita sul pianeta Terra, prende il nome di dibattito[[Transizione energetica|Transizione Energetica]].
 
== Proprietà del greggio ==
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Dal punto di vista chimico, il greggio è un'[[emulsione]] di [[idrocarburi]] (cioè [[composti chimici]] le cui [[molecola|molecole]] sono formate da [[idrogeno]] e [[carbonio]]) con [[acqua]] ed altre impurità.
 
È costituito principalmente da [[idrocarburi]] appartenenti alle classi degli [[alcani]] ([[catena lineare|lineari]] e [[catena ramificata|ramificati]]), [[cicloalcani]] e in quantità minore [[idrocarburi]] [[composti aromatici|aromatici]] (''mono-'', ''bi-'' e ''poli-'' ciclici).<ref name=TrecTrec_voc/><ref name=Ull1/> IlLa rapportopercentuale tradi queste tre tipologie diquesti idrocarburi varia a seconda del giacimento petrolifero da cui viene estratto il petrolio: considerando una media a livello mondiale, un petrolio tipico contiene il 30% di paraffine, il 40% di nafteni, il 25% di idrocarburi aromatici, mentre il restante 5% è rappresentato da altre sostanze;<ref name=Ull1/> nel caso di petroli ad elevato contenuto di alcani si parla di "petroli paraffinici", mentre i petroli ad elevato contenuto di cicloalcani vengono detti "petroli naftenici".<ref name=TrecTrec_voc/><ref name=Ull1/> I petroli paraffinici sono più abbondanti nelle zone più profonde del sottosuolo, mentre i petroli naftenici sono più abbondanti nelle zone più vicine alla superficie.<ref name=Ull1/>
 
Sono presenti inoltre composti solforati ([[solfuri]] e [[disolfuri]]), azotati ([[chinoline]]) e ossigenati ([[Acido naftenico|acidi naftenici]], [[terpeni]] e [[fenoli]]<ref name=Ull1/>), in percentuale variabile anche se la loro percentuale in massa, complessivamente, difficilmente supera il 7%.
 
Data l'elevata complessità di tale miscela, per definire la composizione di un particolare petrolio, anziché indicare le [[sostanza chimica|sostanze]] che lo costituiscono, spesso si preferisce indicarne la composizione elementare, che è rappresentata principalmente da [[carbonio]] e [[idrogeno]], essendo il petrolio una miscela costituita prevalentemente da [[idrocarburi]].<ref name=brit-crude>{{en}} [httphttps://www.britannica.com/EBchecked/topic/144618/crude-oil Encyclopædia Britannica Online, "crude oil"]</ref>
 
In percentuale, è composto all'85% circa da [[carbonio]], 13% circa da [[idrogeno]] e per il restante 2% circa da altri elementi.
 
La tabella seguente mostra gli intervalli di composizione (espressi come percentuali in peso) dei singoli elementi che costituiscono tipicamente un particolare petrolio:<ref name=Ull1>{{Cita|Ullmann's|cap. 1}}.</ref>
 
{| class="wikitable"
|-
! [[Elemento chimico|Elemento]] !! min (%wt) !! max (%wt)
|-
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|}
 
Gli altri elementi presenti nel petrolio sono principalmente [[eteroatomi]], quali ad esempio lo [[zolfo]] (0,05-8%wt, talvolta sotto forma di [[Acido solfidrico|H<sub>2</sub>S]]<ref name=brit-crude/>), l'[[azoto]] (0,02-1,3%wt) e l'[[ossigeno]] (0,05-3%wt). Sono inoltre presenti atomi metallici in quantità modeste,<ref name=brit-petroleum/> sia combinati con i composti organici, sia in sali disciolti in tracce d'acqua (quali [[nichel]], [[vanadio]], [[molibdeno]], [[cobalto]], [[cromo]], [[cadmio]], [[piombo]], [[arsenico]] e [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]]), tuttavia per la lavorazione in raffineria bisogna tenere conto della loro presenza, in quanto molti processi usano [[catalizzatore|catalizzatori]] che vengono [[Disattivazione dei catalizzatori|inibiti]] da tali metalli. Inoltre i prodotti finali (generalmente i tagli più pesanti come il gasolio), risultandone più "ricchi", producono maggiori ceneri e particolato.
 
== Caratterizzazione e classificazione del petrolio ==
Esistono centinaia di petroli diversi. Essi si differenziano per i differenti rendimenti, il tenore in zolfo, in metalli pesanti ed in funzione della loro acidità. Frequentemente (ma questa non è una regola) i grezzi più pesanti sono anche quelli che hanno un tenore in zolfo più elevato.<ref name=brit-crude/> È invece sistematico che per un determinato petrolio le frazioni alto-bollenti hannoabbiano un tenore in zolfo più elevato delle frazioni basso-bollenti.
 
Da un punto di vista generale (anche se esistono delle eccezioni) i petroli che contengono una quantità più elevata di frazioni leggere sono più costosi. Un altro parametro che influenza il valore del petrolio grezzo è il contenuto in zolfo. Quest'ultimo infatti deve essere allontanato durante l'operazione di raffinazione e questa operazione di purificazione è tanto più onerosa quanto più alto è il tenore in zolfo.
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{{vedi anche|Gradi API}}
 
In ambito petrolifero si usa un'espressione particolare per esprimere la densità: il [[Gradi API|grado API]].
 
La densità e il grado API sono correlate dalla relazione:
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=== Distillazione frazionata TBP ===
 
Non esistono due petroli identici e talvolta all'interno dello stesso giacimento la composizione tende a variare nel tempo o in funzione della localizzazione del punto di estrazione. Per questo motivo per poter caratterizzare ogni tipo di petrolio si ricorre all'operazione detta di distillazione frazionata TBP (''True Boiling Point''). Questa metodologia è descritta negli standard [[ASTM]] D86 e D2892, che definiscono le condizioni normalizzate per realizzare l'operazione. L'operazione è condotta prendendo una quantità predefinita di petrolio grezzo e sottoponendola a riscaldamento a pressione atmosferica.
 
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La tabella seguente mostra le composizioni di due petroli (petrolio Souedia, che ha origine in [[Siria]] e petrolio Zarzaitine, che ha origine in [[Algeria]]) ottenute tramite distillazione TBP sull'intervallo di temperatura 15-550&nbsp;°C.
 
{| class="wikitable" style="text-align:center;"
!colspan="3" | Zarzaitine (0,14%S) !!colspan="3" | Souedia (3,91%S)
|+
|- bgcolor="#efefef"
|-
!colspan="3" | Zarzaitine (0,14%S) !!colspan="3" | Souedia (3,91%S)
|-
! T [°C]!! % in peso!! % in volume!! T [°C]!! % in peso!! % in volume
Riga 115 ⟶ 119:
|-
|>550|| 9,497 || 8,044 ||>550|| 31,193 || 26,179
|-
|}
 
Riga 121 ⟶ 124:
 
== Formazione e presenza in natura ==
 
=== Teoria biogenica del petrolio ===
[[File:Treibs&Chlorophyll.png|thumb|upright=1.6|Confronto tra la molecola di [[metalloporfirina]] estratta dal petrolio da [[Alfred E. Treibs]] (a sinistra) e la molecola di [[clorofilla]] (a destra).]]
 
Secondo le teorie comunemente accettate dalla comunità scientifica, il petrolio deriva dalla trasformazione di materiale biologico in decomposizione<ref name="treccani"Trec_enc>{{Treccani|enciclopedia/petrolio|Petrolio}}</ref>. Il primo a sostenere tale teoria fu lo scienziato russo [[Mikhail Lomonosov|Lomonosov]] nel [[XVIII secolo]]. La sua teoria fu confermata nel [[1877]] da [[Dmitrij Ivanovič Mendeleev|Mendeleev]]. Ulteriore conferma a tale ipotesi fu fornita da [[Alfred E. Treibs]], che evidenziò l'analogia [[formula di struttura|strutturale]] tra una [[molecola]] di [[metalloporfirina]] che aveva rintracciato nel petrolio nel [[1930]]<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Treibs, A.E. | titolo = Chlorophyll- und Häminderivate in organischen Mineralstoffen | rivista = [[Angew. Chem.]] | anno = 1936 | volume = 49 | paginepp = 682–686682-686 | doi = 10.1002/ange.19360493803 |issn=0044-8249 }}</ref> e la molecola della [[clorofilla]] (che è invece associata a processi biologici).
 
Secondo tale teoria, il materiale biologico dal quale deriva il petrolio è costituito da [[Organismo unicellulare|organismi unicellulari]] marini [[vegetali]] e [[animali]] ([[fitoplancton]] e [[zooplancton]])<ref name=brit-petroleum/> rimasti sepolti nel sottosuolo centinaia di milioni di anni fa, in particolare durante il [[paleozoico]], quando tale materia organica era abbondante nei mari.<ref name=brit-petroleum/>
Riga 130 ⟶ 134:
In un primo stadio, tale materia organica viene trasformata in [[cherogene]] attraverso una serie di processi biologici e chimici;<ref name=brit-petroleum/> in particolare la decomposizione della materia organica ad opera di [[Bacteria|batteri]] [[Anaerobiosi|anaerobi]] (cioè che operano in assenza di [[ossigeno]]) porta alla produzione di ingenti quantità di metano.<ref name=brit-petroleum/>
 
Successivamente, a causa della continua crescita dei [[Sedimento|sedimenti]], si ha un innalzamento della temperatura (fino a 65-150 [[Celsius|°C]]) che porta allo sviluppo di processi chimici di [[degradazione termica]] e [[cracking (chimica)|cracking]], che trasformano il cherogene in petrolio.<ref name=brit-petroleum/> Tale processo di trasformazione del cherogene in petrolio avviene alla sua massima velocità quando il deposito ha raggiunto profondità intorno a 2.0002000-2.9002900 metri.<ref name=brit-petroleum/>
 
[[File:Structural Trap (Anticlinal).svg|thumb|left|Rappresentazione schematica di un ''reservoir'' di petrolio.]]
 
Una volta generati, gli idrocarburi migrano verso l'alto attraverso i pori della roccia in virtù della loro bassa densità. Se nulla blocca la migrazione, questi idrocarburi affiorano in superficie. A questo punto le frazioni più volatili evaporano e resta un accumulo di [[bitume]], che è pressoché solido a pressione e temperatura atmosferica. Storicamente gli accumuli naturali di bitume sono usati per usi civili (impermeabilizzare il legno) o militari (come il [[fuoco greco]]). Tuttavia nel percorso di migrazione, gli idrocarburi possono accumularsi in rocce porose (dette "rocce madriserbatoio" o "reservoir") e restare bloccati da uno strato di roccia impermeabile. In questo caso si può creare una zona di accumulo, detta "trappola petrolifera" (o ''reservoir''). Perché le rocce porose possano costituire un ''reservoir'', è necessario che queste rocce siano al di sotto di rocce meno permeabili (normalmente [[argilla|argille]] o [[evaporite|evaporiti]]), in maniera tale che gli idrocarburi non abbiano la possibilità di risalire sino alla superficie terrestre.
 
Una conformazione geologica che costituisce un caso tipico di trappola petrolifera è la piega [[anticlinale]]. Questo tipo di configurazione costituisce di gran lunga il caso più frequente di "trappola petrolifera", anche se può accadere che il petrolio si accumuli in corrispondenza di fratture tettoniche o attorno a dei giacimenti di sale. All'interno del reservoir si viene quindi a trovare una miscela di idrocarburi liquidi e gassosi (in proporzioni variabili). Gli idrocarburi gassosi costituiscono [[gas naturale]] ([[metano]] ed [[etano]]) e riempiono le porosità superiori. Quelli liquidi (nelle condizioni di pressione esistenti nel giacimento, cioè svariate centinaia di atmosfere) occupano le zone inferiori del ''reservoir''.
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{{vedi anche|Origine abiotica del petrolio}}
 
Nonostante le teorie comunemente accettate prevedano che il petrolio derivi da sostanze organiche<ref name="treccani"Trec_enc/> sono state formulate teorie, dette abiogene o abiotiche, secondo cui si sarebbe formato attraverso processi non biologici.
 
Fra i teorici dell'origine abiogena c'è il professor [[Thomas Gold]] che nel [[1992]] pubblicò la teoria della profonda biosfera calda, allo scopo di spiegare il meccanismo dell'accumulo di idrocarburi nei giacimenti profondi.
Riga 151 ⟶ 156:
Talvolta, giacimenti di [[gas naturale]] e petrolio ritenuti in fase di esaurimento, si riempiono di nuovo; questo processo può essere alimentato solo da depositi profondi, percorrendo la sequenza di fenomeni che portò alla formazione iniziale. La teoria abiotica sostiene che tutti gli idrocarburi naturali siano di origine abiotica, ad eccezione del metano biogenico (spesso chiamato [[gas di palude]]), che è prodotto in prossimità della [[superficie terrestre]] attraverso la degradazione [[batterio|batterica]] di materia organica sedimentata.
 
Una teoria dell'[[origine abiotica del petrolio]] ritiene che al momento della formazione della [[Terra]] si siano formati dei significativi depositi di [[carbonio]], ora preservati solo nel [[Mantello terrestre|mantello superiore]]. Questi depositi, trovandosi in condizioni di elevata [[temperatura]] e [[pressione]], [[catalisi|catalizzerebbero]] la [[polimerizzazione]] di [[molecola|molecole]] di [[metano]], fino a formare lunghe catene idrocarburiche.<ref>Questa teoria non è in contraddizione colcon il [[secondo principio della termodinamica]].</ref>
 
Una variante di questa teoria prevede l'[[idrolisi]] di [[Peridotite|peridotiti]] del mantello, con conseguente formazione di un [[fluido]] ricco in [[idrogeno]] e con metalli [[catalizzatore|catalizzatori]] (come [[nichel]], [[cromo]], [[cobalto]] o [[vanadio]]) che, risalendo, dilaverebbe le [[rocce carbonatiche]] superiori, generando idrocarburi. Questa [[reazione chimica]] ipotizzata è la stessa che si avrebbe nel processo industriale della [[sintesi di Fischer-Tropsch]].
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Il grado di aleatorietà delle riserve è espresso attraverso la loro classificazione secondo categorie definite.
 
Esistono diversi schemi di classificazione, quella della [[Society of Petroleum Engineers]] (SPE) è internazionalmente diffuso e distingue tra ''Risorse'' (idrocarburi non ancora scoperti o non commerciali) e ''Riserve'' (idrocarburi scoperti e commerciali). Le Riserve infine sono classificate come ''certe'', ''probabili'' e ''possibili'' secondo un grado di incertezza crescente. Questo stesso schema è stato inserito all'interno del sistema di classificazione delle risorse naturali, esclusa l'acqua, pubblicato dalle [[Nazioni Unite]] nel 2004 sotto il nome di ''United Nations Framework Classification'' (UNFC).
 
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Nel [[1972]] uno studio autorevole, commissionato al [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] dal [[Club di Roma]] (il famoso [[Rapporto sui limiti dello sviluppo]]), affermò che nel [[2000]] sarebbero state esaurite circa il 25% delle riserve mondiali di oro nero. Il rapporto, però, fu frainteso, e i più pensarono che predicesse la fine del petrolio entro il [[2000]].
 
La situazione dei primi anni 2000 apparve più grave di quanto il MIT avesse predetto. Dai dati pubblicati annualmente dalla [[BP (azienda)|BP]] si rilevava che la quantità di petrolio utilizzata dal [[1965]] al [[2004]] fosse di 116 miliardi di tonnellate, le riserve ancora disponibili nel 2004 furono valutate in 162 miliardi di tonnellate.
 
Con questi valori si può facilmente calcolare che, escludendo i nuovi giacimenti che saranno scoperti nei prossimi anni, è già stato consumato il 42% delle riserve inizialmente disponibili, in altre parole si avvicina il momento del raggiungimento del "[[Picco di Hubbert|picco]]" dell'estrazione. Secondo la BP, il petrolio disponibile è sufficiente per circa 40 anni a partire dal 2000, supponendo di continuarne l'estrazione al ritmo attuale, quindi senza tenere conto della continua crescita della domanda mondiale, che si colloca intorno al 2% annuo. Ma al momento dell'estrazione dell'ultima goccia di petrolio, l'umanità dovrà già da tempo aver smesso di contare su questa risorsa, in quanto man mano che i pozzi si vanno esaurendo la velocità con cui si può continuare ad estrarre decresce, costringendo a ridurre i consumi o utilizzare altre fonti energetiche.
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Secondo questi studi la quantità di petrolio estratto da una nazione segue una [[curva a campana]] e la massima estrazione di greggio per unità di tempo la si ha quando si è prelevato metà di tutto il petrolio estraibile. Questo è quanto si è verificato negli [[Stati Uniti d'America|USA]] (i 48 stati continentali - ''lower 48'' - esclusa l'[[Alaska]]) in cui l'estrazione di petrolio ha avuto un massimo nel 1971 (circa 9 milioni di [[barile (unità di misura)|barili]] al giorno) e poi è declinata come in una curva a campana secondo quanto previsto da Hubbert.
 
Altri studi di diversa matrice (in gran parte di economisti) sostengono che la tecnologia continuerà a rendere disponibili per l'industria idrocarburi a basso costo e che sulla Terra esistono vaste riserve di petrolio "non convenzionale", quali le [[sabbie bituminose]] o gli [[Scisto bituminoso|scisti bituminosi]], le quali consentiranno l'uso del petrolio per un periodo di tempo ancora molto lungo.
 
L'[[Agenzia internazionale dell'energia]] nel 2008 ha stimato che la produzione di petrolio sia destinata a calare del 9,1% annuo, o almeno il 6,4% se aumentassero gli investimenti; le stime corrette dell'agenzia abbassano tale dato al 5%<ref>La [httphttps://www.ft.com/cms/s/e5e78778-a53f-11dd-b4f5-000077b07658,Authorised=false.html?_i_location=http%3A%2F%2Fwww.ft.com%2Fcms%2Fs%2F0%2Fe5e78778-a53f-11dd-b4f5-000077b07658.html%3Fnclick_check%3D1&_i_referer=http%3A%2F%2Fsearch.ft.com%2Fsearch%3FsortBy%3Dgadatearticle%26page%3D6%26queryText%3Doil%2Biea%26y%3D0%26x%3D0&nclick_check=1 notizia] è stata data inizialmente dal ''Financial Times'' del 28 ottobre 2008 (che cita come fonte una bozza del [[World Energy Outlook]]) e [http://www.guardian.co.uk/environment/2008/oct/30/oil-energy-opec-fossil-fuels ripresa] dal ''Guardian'' due giorni dopo. Fonte: [[Sergio Ferraris]], ''Nessuno parli del picco'', ''QualEnergia'', novembre/dicembre 2008, p. 91.</ref> e considerano più probabile il 6,7%.<ref>George Monbiot, ''[http://www.guardian.co.uk/business/2008/dec/15/oil-peak-energy-iea When will the oil run out?]'', ''The Guardian'', 15 dicembre 2008.</ref>
 
=== Paesi con le maggiori riserve di petrolio ===
[[File:Oil Reserves.png|thumb|upright=1.8|Riserve di petrolio a livello mondiale (dati relativi al 20092013).]]
 
Qui di seguito sono elencati i primi 20 paesi per riserve certe di petrolio dell'ottobre [[2013]].<br />Per vita media residua si intende la stima della durata delle riserve ai ritmi di estrazione dell'anno [[2013]].<ref name="bp.com">Fonte : [http://www.bp.com BP Statistical Review of World Energy - June 2012.]</ref>
 
{| class="wikitable" style="text-align:left;"
! N° !! Paese!! Milioni di [[Barile (unità di misura)|barili (bbl)]] !! % sul totale!! Vita media residua (Anni)
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|- bgcolor="#efefef"
! N° !! Paese!! Milioni di [[Barile (unità di misura)|barili (bbl)]] !! % sul totale!! Vita media residua
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|1||{{VEN}}||296.500{{formatnum:296500}}||17,9%||ND
|-
|2||{{SAU}}||265.500{{formatnum:265500}}||16,1%||61,8
|-
|3||{{CAN}}||175.200{{formatnum:175200}}||10,6%||ND
|-
|4||{{IRN}}||151.200{{formatnum:151200}}||9,1%||93,1
|-
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|-
|6||{{KWT}}||101.500{{formatnum:101500}}||6,1%||94,6
|-
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|-
|8||{{RUS}}||88.200{{formatnum:88200}}||5,3%||21,5
|-
|9||{{LBY}}||47.100{{formatnum:47100}}||2,9%||ND
|-
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|-
|11||{{USA}}||30.900{{formatnum:30900}}||1,9%||9,5
|-
|12||{{KAZ}}||30.000{{formatnum:30000}}||1,8%||42,2
|-
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|-
|14||{{BRA}}||15.100{{formatnum:15100}}||0,9%||14,6
|-
|15||{{CHN}}||14.700{{formatnum:14700}}||0,9%||7,5
|-
|16||{{AGO}}||13.500{{formatnum:13500}}||0,8%||18,6
|-
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|-
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|-
|19||{{AZE}}||7.0007000||0,4%||18,9
|-
|20||{{NOR}}||6.9006900||0,4%||6,4
|-
|&nbsp; ||Resto del mondo||81.200{{formatnum:81200}}||6,1%||*
|-
| || || || ||
|-
| ||'''Totale'''||'''1.652.600{{formatnum:1652600}}'''||'''100%'''||'''51,8'''
|-
| || || || ||
|-
|''46''||{{ITA}}||''1.4001400''||''0,1%''||''31,9''
|-
|}
 
I volumi si riferiscono alle riserve certe. Sono escluse le stime ufficiali delle [[sabbie bituminose]] canadesi (pari a circa 143.300{{formatnum:143300}} milioni di barili) relative ai progetti oggetto di sviluppo attivo, ai liquidi separati dal [[gas naturale]] (detti NGL, dall'inglese ''"Natural Gas Liquids"'') e ai liquidi condensati dai gas naturali (in inglese ''"gas condensate"'').
 
== Produzione del petrolio ==
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{{vedi anche|Estrazione del petrolio}}
 
Alla fase di esplorazione segue la fase di estrazione del petrolio. L'estrazione avviene attraverso la costruzione di apposite torri di perforazione o trivellazione (dette [[Derrick (petrolio)|derrick]]), che nel caso di impianti off-shore (cioè in corrispondenza delle aree marine<ref name=TrecTrec_voc/>) sono posizionate su una [[piattaforma petrolifera]].
 
In genere il deposito di petrolio che impregna le rocce porose si trova ad elevata [[pressione]], per cui risale spontaneamente attraverso il [[pozzo petrolifero]], mentre negli altri casi è necessario utilizzare delle [[pompa petrolifera|pompe petrolifere]] per sollevarlo;<ref name=TrecTrec_voc/> tali pompe possono essere utilizzate anche quando il petrolio risale spontaneamente, in modo da velocizzarne ulteriormente la risalita.<ref name=TrecTrec_voc/>
 
Quando il pompaggio del petrolio in superficie risulta più gravoso, è possibile aumentare la pressione all'interno del giacimento iniettando negli strati del giacimento gas o acqua.<ref name=brit-prod>{{en}} [httphttps://www.britannica.com/EBchecked/topic/1357080/petroleum-production Encyclopædia Britannica Online, "petroleum production"]</ref>
 
<gallery>
File:Oil platform P-51 (Brazil).jpg|La piattaforma petrolifera P-51, situata in Brasile
File:LeducNo1Derrick.png|Una vecchia torre di perforazione utilizzata tra il 1946 e il 1947
File:PompaOil petroliferawell3419.jpg|[[Pompa petrolifera]] di Sarnia, Ontario (Canada), 2001
</gallery>
 
=== Trattamento preliminare ===
 
Abitualmente il greggio viene sottoposto ad un primo trattamento direttamente sul posto in cui viene estratto dal sottosuolo. L'acqua e le componenti minerali sono le prime ad essere separate, prima di inviare il petrolio alla [[raffinazione]], principalmente tramite [[distillazione]] o metodi gravitativi, cicloni, ecc. L'acqua separata solitamente ha un certo contenuto di sali disciolti (principalmente [[cloruro di sodio]]) e non è utilizzabile per scopi agricoli, industriali o civili, quindi quasi sempre viene reiniettata nel sottosuolo entro l'acquifero del giacimento, per mantenerne la pressione e quindi tenere stabile la produzione petrolifera, oppure in livelli rocciosi [[permeabilità|permeabili]], che quindi l'assorbono facilmente, individuati nel sistema geologico in cui si trova il giacimento.
 
=== Trasporto ===
[[File:RF NG pipestoEU.gif|thumb|Rete di oleodotti e gasdotti per il trasporto di petrolio e gas naturale dalla Russia all'Europa (al 2009).]]
 
Successivamente all'estrazione, il petrolio viene trasportato per mezzo di [[oleodotto|oleodotti]] o [[petroliera|petroliere]] fino al sito in cui verrà svolta la [[Raffineria di petrolio|raffinazione]].<ref name=TrecTrec_voc/> Ciascuna petroliera può trasportare una quantità di petrolio che varia in genere da 100 mila.000 a 3 milioni di barili.<ref name=brit-crude/> Nel caso di trasporto via terra, si può pompare il petrolio attraverso gli oleodotti oppure è possibile utilizzare dei vagoni ferroviari progettati appositamente per tale uso.<ref name=brit-crude/>
 
=== Trasformazione ===
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* cracking, alchilazione, isomerizzazione.
 
La tabella seguente indica, orientativamente, gli intervalli di [[temperatura di ebollizione|temperature di ebollizione]] delle frazioni di distillazione del petrolio (a pressione atmosferica, in [[gradi Celsius]]), detti anche tagli petroliferi:<ref>{{Cita|McGraw-Hill Concise Encyclopedia of Science and Technology}}.</ref>
 
{| class="wikitable sortable"
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* delayed coking (produzione di coke).
 
Vi sono poi altre lavorazioni per recuperare le paraffine e le cere ([[vasellinavaselina]]), usate anche nella cosmetica. Lo scarto finale costituisce il bitume che, opportunamente miscelato con pietrisco fine e sabbia, è utilizzato per la pavimentazione stradale. Nel novero dei prodotti di raffineria rientra anche lo zolfo ottenuto dal processo di desolforazione. Va infine ricordato che il petrolio (nel taglio della virgin nafta) è anche materia prima per l'industria petrolchimica per la produzione di plastiche.
 
I prodotti finali del processo di trasformazione includono dunque: [[Gas di petrolio liquefatto|GPL]], [[benzina]], [[cherosene]], [[gasolio]], [[olio lubrificante|oli lubrificanti]], [[bitume|bitumi]], [[cera|cere]] e [[paraffina|paraffine]].
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Le catene da C<sub>20</sub> in avanti sono solidi a temperatura ambiente e comprendono la [[paraffina]], poi il [[catrame]] e il bitume per [[asfalto]].
 
Anche i prodotti petrolchimici costituiscono un importante gruppo di prodotti: gli idrocarburi vengono convertiti in prodotti chimici quali [[etilene]], [[propilene]] e [[metanolo]]. Questi prodotti chimici della piattaforma vengono ulteriormente convertiti in buteni<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Takashi|cognome=Suzuki|nome2=Hidekazu|cognome2=Komatsu|nome3=So|cognome3=Tajima|data=2020-06-01|titolo=Preferential formation of 1-butene as a precursor of 2-butene in the induction period of ethene homologation reaction on reduced MoO3/SiO2 catalyst|rivista=Reaction Kinetics, Mechanisms and Catalysis|volume=130|numero=1|pp=257-272|lingua=en|accesso=2021-02-06|doi=10.1007/s11144-020-01773-0|url=https://doi.org/10.1007/s11144-020-01773-0}}</ref>, acetaldeide, acido acrilico<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|autore2=|autore3=|anno=2014|titolo=The reaction network in propane oxidation over phase-pure MoVTeNb M1 oxide catalysts|rivista=J. Catal.|volume=311|numero=|pp=369-385|url=https://pure.mpg.de/rest/items/item_1896844_6/component/file_1896843/content}}</ref> e composti aromatici<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Misael García|cognome=Ruiz|nome2=Dora A. Solís|cognome2=Casados|nome3=Julia Aguilar|cognome3=Pliego|data=2020-02-01|titolo=ZSM-5 zeolites modified with Zn and their effect on the crystal size in the conversion of methanol to light aromatics (MTA)|rivista=Reaction Kinetics, Mechanisms and Catalysis|volume=129|numero=1|pp=471-490|lingua=en|accesso=2021-02-06|doi=10.1007/s11144-019-01716-4|url=https://doi.org/10.1007/s11144-019-01716-4}}</ref>, che a loro volta vengono utilizzati per la produzione di [[Polimero|polimeri]].
 
== Mercato del petrolio ==
{{vedi anche|Mercato del petrolio}}
{{...||economia|arg2=tecnologia}}
 
== Impatti ambientali deled petrolioeffetti ecologici ==
{{vedi anche|Disastro petrolifero}}
[[File:Oil-spill.jpg|thumb|Effetti sull'ambiente di un incidente ad una nave petroliera]]
[[File:Subsidence hydrocarbon production).png|thumb|left| Subsidenza dovuta alla produzione di idrocarburi dal sottosuolo. Nello schema è indicato, a titolo esemplificativo, un accumulo di [[gas naturale]] entro una struttura tettonica ad [[anticlinale]]; nell'esempio, la roccia serbatoio è una sabbia. a) Prima dell'inizio della produzione, nella [[roccia serbatoio]] i granuli del sedimento sono sostenuti dalla pressione del fluido di giacimento ([[gas]]). b) Con il progredire della produzione di gas (qui è rappresentata per semplicità solo la fase finale in cui tutto il gas è stato prodotto), la pressione diminuisce drasticamente e i granuli, non più sostenuti dalla pressione di giacimento e sotto la spinta dei sedimenti soprastanti, si dispongono secondo una nuova configurazione più compatta. Questo ha come effetto la diminuzione del volume occupato dai sedimenti della roccia serbatoio e l'aumento locale della subsidenza, che si propaga ai livelli soprastanti il giacimento.]]
 
La presenza dell'industria petrolifera ha significativi impatti sociali e ambientali derivati da incidenti e da attività di ''routine'' come l'esplorazione sismica, perforazioni e scarti inquinanti.
 
L'estrazione petrolifera è costosa e spesso danneggia l'ambiente. La [[ricerca del petrolio|ricerca]] e l'estrazione di petrolio ''offshore'' disturbano l'ambiente marino circostante. L'estrazione può essere preceduta dal dragaggio, che danneggia il fondo marino e le alghe, fondamentali nella catena alimentare marina. Il greggio e il petrolio raffinato che fuoriescono da navi petroliere incidentate, hanno danneggiato fragili [[ecosistema|ecosistemi]] in [[Alaska]], nelle [[Galápagos|Isole Galapagos]], in [[Spagna]] e in molti altri luoghi.
 
Inoltre, l'attività di estrazione e degli accumuli di idrocarburi può causare un aumento locale della ''subsidenza'', con ripercussioni dirette sulla stabilità di edifici e impianti, e facilitando il ristagno delle acque superficiali. Se l'area di produzione è prossima alla costa, la subsidenza può avere come effetto l'invasione da parte delle acque marine di aree prima emerse. L'entità della subsidenza è tanto maggiore quanto la roccia serbatoio ('reservoir') da cui avviene la produzione di fluidi (gas naturale od olio) è superficiale. Questa problematica è diffusa anche in [[Italia]], soprattutto nelle pianure costiere e in particolare nel Delta del Po e sulla costa adriatica in seguito all'estrazione di gas naturale e acque di giacimento da bassa profondità.
 
Infine, la [[combustione]], su tutto il pianeta, di enormi quantità di petrolio ([[centrale elettrica|centrali elettriche]], [[mezzi di trasporto]]) risulta essere tra i maggiori responsabili dell'incremento riscontrato delle percentuali di [[anidride carbonica]] e di altri gas nell'atmosfera, incidendo sull'aumento dell'[[effetto serra]].<ref>[httphttps://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar5/wg1/WG1AR5_Chapter08_FINAL.pdf IPCC Fifth Assessment Report - 2013]</ref><ref>[{{cita web|url=http://cdiac.ornl.gov/trends/co2/ice_core_co2.html |titolo=Carbon Dioxide Information Analysis Center]|accesso=30 ottobre 2016|dataarchivio=6 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161106031210/http://cdiac.ornl.gov/trends/co2/ice_core_co2.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>[{{Cita web |url=https://www.iea.org/publications/freepublications/publication/CO2EmissionsFromFuelCombustionHighlights2015.pdf |titolo=International Energy Agency - 2015] |accesso=30 ottobre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161027145339/https://www.iea.org/publications/freepublications/publication/CO2EmissionsFromFuelCombustionHighlights2015.pdf |dataarchivio=27 ottobre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
 
=== Inquinamento da petrolio in ambiente marino ===
[[File:IXTOC I oil well blowout 2.jpg|miniatura|Inquinamento marino in seguito ad un [[disastro petrolifero]]]]
I [[Petrolio|petroli]] sono costituiti principalmente da una miscela di [[idrocarburi]] liquidi che contengono disciolti idrocarburi solidi e gassosi, nonché una piccola percentuale di altri composti. La fuoriuscita in mare di petrolio colpisce particolarmente l'opinione pubblica per gli effetti che appaiono ben visibili soprattutto quando la cosiddetta "marea nera" raggiunge le spiagge con le note conseguenze negative per la biodiversità marina e costiera e per il turismo.<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Cognetti G,. Sarà M., Magazzù G. Biologia marina. Calderini. 2008}}</ref>
[[File:Turtle and Oil Spill (905).jpg|miniatura|Conseguenze degli inquinamenti petroliferi per le [[Chelonioidea|tartarughe marine]]]]
[[File:Oiled Bird - Black Sea Oil Spill 111207.jpg|miniatura|Conseguenze degli inquinamenti petroliferi per gli [[uccelli marini]]]]
Le conseguenze di un inquinamento da petrolio sulle comunità marine nel loro complesso appaiono con grande rilievo soprattutto nel caso di massicci sversamenti di petrolio in mare. Sulla base dei dati rilevati sulla fascia costiera in seguito ai vari naufragi delle petroliere si è potuto fare una graduatoria sulla sensibilità dei vari gruppi animali del [[benthos]]. In ordine decrescente i più sensibili appaiono [[Echinodermata|echinodermi]], [[Amphipoda|anfipodi]], [[Isopoda|isopodi]] e [[Platyhelminthes|platelminti]]; a livello intermedio [[Mollusca|molluschi]] [[Bivalvia|bivalvi]] e [[Gastropoda|gasteropodi]]; infine [[Polychaeta|policheti]] e [[Nematoda|nematodi]] presentano specie molto resistenti. Più gravi sono le conseguenze per la biodiversità marina se, per la dispersione del petrolio, vengono usati i detergenti. Di grande evidenza sono gli effetti degli inquinamenti petroliferi sulle [[Chelonioidea|tartarughe marine]] e sugli [[uccelli marini]] che rimangono facilmente invischiati nelle masse oleose. Il piumaggio penetra nel piumaggio degli uccelli, che perde le sue proprietà idrorepellenti riducendo la capacità di [[Isolamento termico|isolante termico]] (rendendo gli animali vulnerabili alle escursioni termiche ambientali), rendendo le piume inadatte al [[nuoto]] e al [[volo]], per cui gli uccelli non hanno la possibilità di procurarsi il cibo e di fuggire dai predatori, per cui l'animale appesantito non è in grado di volare e la morte segue per [[ipotermia]].<ref name=":0" /> L'istinto degli uccelli li porta a pulirsi il piumaggio con l'uso del becco, ma in questa maniera ingeriscono il petrolio, con effetti nocivi per i [[reni]], il [[fegato]] e l'[[apparato digerente]]; questi ultimi effetti all'organismo, assieme all'incapacità di procurarsi il cibo, portano alla [[disidratazione]] e squilibri nel [[metabolismo]]. A questi disturbi possono aggiungersi effetti, che per un meccanismo a cascata si ripercuotono in alterazioni ormonali (ad esempio l'[[ormone luteinizzante]]). Il petrolio grezzo infatti possiede spesso una carica elevata di composti aromatici policiclici, spesso coinvolti in meccanismi biologici nel vasto ambito degli [[interferenti endocrini]].<ref>C. Michael Hogan (2008) {{cita testo|titolo=''Magellanic Penguin'', GlobalTwitcher.co.m, ed. N. Stromberg|url=http://globaltwitcher.auderis.se/artspec_information.asp?thingid=232|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120607230613/http://globaltwitcher.auderis.se/artspec_information.asp?thingid=232}}</ref> Molti uccelli muoiono prima dell'arrivo dei soccorsi umani.<ref>Dunnet, G., Crisp, D., Conan, G., Bourne, W. (1982) "Oil Pollution and Seabird Populations [and Discussion]" Philosophical Transactions of the Royal Society of London. B 297(1087): 413–427</ref><ref>{{cita testo|titolo=Untold Seabird Mortality due to Marine Oil Pollution|url=http://www.elements.nb.ca/theme/fuels/janet/russell.htm|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20010216195611/http://www.elements.nb.ca/theme/fuels/janet/russell.htm}}, Elements Online Environmental Magazine.</ref> Nel [[Mare del Nord]] e nell'[[Oceano Atlantico]] settentrionale la cifra degli uccelli marini che muoiono a causa del petrolio è elevatissima e viene stimata tra i 150 e i 450.000 individui.<ref name=":0" />
 
Allo stesso modo degli uccelli, i [[mammiferi marini]] che sono esposti al petrolio presentano sintomi simili a quelli che si hanno nei volatili: in particolare la pelliccia delle [[Enhydra lutris|lontre di mare]] e dei [[Pinnipedia|pinnipedi]] perde il suo potere di isolante termico, causando [[ipotermia]].
Infine, la [[combustione]], su tutto il pianeta, di enormi quantità di petrolio ([[centrale elettrica|centrali elettriche]], [[mezzi di trasporto]]) risulta essere tra i maggiori responsabili dell'incremento riscontrato delle percentuali di [[anidride carbonica]] e di altri gas nell'atmosfera, incidendo sull'aumento dell'[[effetto serra]].<ref>[http://www.ipcc.ch/pdf/assessment-report/ar5/wg1/WG1AR5_Chapter08_FINAL.pdf IPCC Fifth Assessment Report - 2013]</ref><ref>[http://cdiac.ornl.gov/trends/co2/ice_core_co2.html Carbon Dioxide Information Analysis Center]</ref><ref>[https://www.iea.org/publications/freepublications/publication/CO2EmissionsFromFuelCombustionHighlights2015.pdf International Energy Agency - 2015]</ref>
 
== Note ==
Riga 392 ⟶ 407:
 
== Voci correlate ==
{{multiColColonne}}
=== Chimica e geologia ===
* [[Combustibili fossili]]
Riga 404 ⟶ 419:
* [[Raffinazione del petrolio]]
* [[Petroliera]]
* [[Unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico]]
* [[Floating storage and offloading unit]]
* [[Industria petrolchimica]]
 
=== TipologieTipologia e prodotti del petrolio ===
* [[Greggio (petrolio)]]
* [[NaftalanNafta]] (Tipo di petrolio)
* [[Gas naturale]]
* [[Gas di petrolio liquefatto]]
* [[Petrolio sintetico]]
 
{{ColBreakColonne spezza}}
=== Problematiche ambientali correlate ===
* [[Disastro petrolifero]]
Riga 420 ⟶ 435:
* [[Fonti di energia rinnovabili]]
* [[Gas serra]]
* [[Slop (chimica)]]
 
=== Risvolti economici e legislativi ===
Riga 430 ⟶ 445:
* [[Picco di Hubbert]]
* [[Sette sorelle (compagnie petrolifere)]]
* [[Austerity]]
* [[Oil for Food]]
 
=== Riscaldamento di un ambiente ===
Riga 435 ⟶ 452:
 
=== Altre ===
* [[Lista di paesi per produzione di petrolio]]
* [[Edwin Drake]]
* [[Storia dell'industria chimica]]
* [[Ricerca e produzione di idrocarburi in Italia]]
* [[Petrobacter succinatimandens]]
{{EndMultiColColonne fine}}
 
== Altri progetti ==
Riga 445 ⟶ 463:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.assomineraria.org/|Assomineraria: industria minerale e petrolifera in Italia}}
* {{cita web|http://www.wtrg.com|WTRG Economics - quotazioni del petrolio e serie storiche}}
* [http://www.lascossa.org/index.htm?70.a.Z2.hI.d.N.0WqZ ''Anche gli USA si preoccupano del picco''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090417210441/http://www.lascossa.org/index.htm?70.a.Z2.hI.d.N.0WqZ |data=17 aprile 2009 }}: articolo su un documento dell'equivalente statunitense della Corte dei conti sul picco del petrolio
* {{cita web | 1 = http://www.geologia.com/area_raga/petrolio/pet_main.html | 2 = geologia.com | accesso = 6 settembre 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080914122411/http://www.geologia.com/area_raga/petrolio/pet_main.html | dataarchivio = 14 settembre 2008 | urlmorto = sì }}
* {{cita web | 1 = http://web.oilpriceineuro.com | 2 = Analisi storica del prezzo del petrolio in dollari ed euro al cambio storico | urlmorto = sì | accesso = 23 gennaio 2022 | dataarchivio = 15 gennaio 2022 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20220115173306/http://web.oilpriceineuro.com/ }}
* [http://mazamascience.com/OilExport/index_it.html Picco Energetico] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090107030705/http://mazamascience.com/OilExport/index_it.html |data=7 gennaio 2009 }} Un esame visivo dei conti nazionali e regionali di produzione e di consumo di energia; dati della BP Statistical Review.
* {{Thesaurus BNCFTreccani|petrolio}}
* {{cita web|url=http://www.indexmundi.com/map/?t=0&v=95&r=xx&l=it|titolo=Esportazione petrolio}}
* {{cita web |1=http://www.petrolioegas.it/ |2=Petrolio e gas: Il portale per conoscere il petrolio, il gas e le attività di esplorazione e produzione degli idrocarburi in Italia |accesso=26 agosto 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130730170945/http://www.petrolioegas.it/ |dataarchivio=30 luglio 2013 |urlmorto=sì}}
 
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