Mario Alicata: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Mario Alicata
|immagine = Mario Alicata 1948.jpg
|didascalia =
|carica = [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio =
|mandatofine =
|legislatura = {{NumLegRepubblica|D|I|II|III|IV}}
|legislatura = [[I legislatura della Repubblica Italiana|I Legislatura]], [[II legislatura della Repubblica Italiana|II Legislatura]], [[III legislatura della Repubblica Italiana|III Legislatura]] e [[IV legislatura della Repubblica Italiana|IV Legislatura]]
|gruppo parlamentare = Comunista
|coalizione = nessuna
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|sito = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IV%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg04/framedeputato.asp?Deputato=1d13410
|partito = [[Partito Comunista Italiano]]
|tendenza =
|titolo di studio = [[dottore]] in [[discipline umanistiche|lettere]]
|alma mater =
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Reggio Calabria
|GiornoMeseNascita = 89 maggio
|AnnoNascita = 1918
|LuogoMorte = Roma
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== Biografia ==
Figlio dei siciliani Antonino Alicata e Luigina Fazio-Allmayer, nacque a [[Reggio Calabria]], dove il padre esercitava le funzioni di ingegnere capo del Genio civile, per la ricostruzione post-terremoto. Dal [[1925]] studiò a [[Palermo]] fino al ginnasio e poi, dal [[1933]], nel [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Roma)|Liceo classico Torquato Tasso]] di [[Roma]], dove la famiglia si era trasferita essendo stato il padre nominato ispettore del ministero dei Lavori Pubblici. Con [[Bruno Zevi]], [[Paolo Alatri]], [[Carlo Cassola]] e altri compagni di scuola, fondò il ''"Circolo giovanile di cultura moderna''".<ref>[{{cita testo|url=http://www.fondazionebrunozevi.it/19331944/frame/pagine/tasso.htm |titolo=Fondazione Bruno Zevi]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924014256/http://www.fondazionebrunozevi.it/19331944/frame/pagine/tasso.htm }}</ref> Nel [[1936]] s'iscrisse alla Facoltà di lettere dell'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]], facendo parte del [[Gruppo universitario fascista|Gruppo Universitario Fascista]] e partecipando ai [[Littoriali]] della cultura e dell'arte del [[1937]] a [[Napoli]] e del [[1938]] a Palermo, dove si classificò all'ottavo posto.
 
In questi anni Alicata entrò in contatto con molti giovani studenti antifascisti, come [[Pietro Ingrao]], [[Carlo Salinari]], [[Mario Socrate]], [[Carlo Muscetta]], [[Aldo Natoli]], [[Lucio Lombardo Radice]], [[Paolo Alatri]] e [[Paolo Bufalini]], collaborando con il quotidiano romano «''[[Il Piccolo (Roma)|Il Piccolo]]»'', con la rivista «''[[Primato (rivista)|Primato]]»'' di [[Giuseppe Bottai|Bottai]], con i settimanali letterari «''[[Meridiano di Roma]]»'' e «''La Ruota»'', e iscrivendosi nel 1940 al [[Partito Comunista Italiano|Partito comunista]] clandestino nel [[1940]], anno nel quale si laureò con la tesi ''Vincenzo Gravina e l'estetica del primo Settecento'', discussa con [[Natalino Sapegno]], del quale divenne assistente.
 
Nel [[1941]] divenne redattore della sede romana della casa editrice [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] con [[Giaime Pintor (giornalista 1919)|Giaime Pintor]] e [[Carlo Muscetta]] e sceneggiò per il cinema diversi racconti di [[Giovanni Verga|Verga]] e, per [[Luchino Visconti]], ''Il postino suona sempre due volte'' di [[James Cain]], da cui fu tratto il film ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'', uscito nel [[1943]] tra lo scandalo delle autorità fasciste.
 
Prima del [[1943]], e quindi prima della realizzazione del film ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'', [[Luchino Visconti]], con [[Gianni Puccini]], [[Giuseppe De Santis]] ede Mario Alicata, aveva tentato di varare un film tratto da un racconto di [[Giovanni Verga|Verga]] imperniato sulla vicenda di un contadino che alla fine del secolo scorso diventa bandito ''L'amante di Gramigna''. Ma purtroppo, a sceneggiatura ultimata, il [[Ministero della Culturacultura Popolarepopolare]] nella persona di [[Alessandro Pavolini|Pavolini]] non gli diede il permesso di farlo, anzi [[Alessandro Pavolini|Pavolini]] di suo pugno scrisse sulla copertina della sceneggiatura: "Basta con i banditi!".
 
Sposatosi con Giuliana Spaini nel dicembre 1941, l'annonel dicembre dopo1942 fu arrestato e liberato alla caduta del fascismo. Partecipò alle Resistenza nella Roma occupata dai tedeschi dirigendo con il democristiano [[Alberto Canaletti Gaudenti]] e il socialista [[Olindo Vernocchi]] il giornale unitario dei sindacati «[[Il Lavoro italiano]]» e fu tra i redattori de, «[[Lnell'Unità]]»agosto clandestina,1943. diretta da [[Celeste Negarville]].
 
===Nella Resistenza===
Subito dopo la liberazione di Roma, fece parte della giunta del Comune di Roma. Dal [[1945]] al [[1948]] diresse il quotidiano napoletano «[[La Voce (Napoli)|La Voce]]», nel [[1946]] fu eletto consigliere comunale di [[Napoli]], nel [[1948]] diresse con [[Giorgio Amendola]] il settimanale comunista «[[La Voce del Mezzogiorno]]», fu eletto deputato alle elezioni del 18 aprile [[1948]] nella circoscrizione di Napoli-Caserta, fu nominato segretario regionale del Partito comunista in [[Calabria]] e divenne membro del Comitato centrale del PCI.
Partecipò alla [[Resistenza romana|Resistenza a Roma]] occupata dai tedeschi dirigendo con il democristiano [[Alberto Canaletti Gaudenti]] e il socialista [[Olindo Vernocchi]] il giornale unitario dei sindacati ''[[Il Lavoro italiano]]'' e fu tra i redattori de ''[[L'Unità]]'' clandestina, diretta da [[Celeste Negarville]]. Fu lui a scrivere il comunicato di rivendicazione dei GAP dell'[[attentato di via Rasella]], pubblicato su l'Unità del 30 marzo 1944. <ref>Giorgio Amendola, ''Lettere a Milano. Ricordi e documenti 1939-1945'', Roma, Editori Riuniti, 1973, pagine 296-297</ref>
 
Subito dopo la liberazione di Roma nel giugno 1944, fece parte della giunta del Comune di Roma.
Nel [[1950]] fece parte della segreteria del Comitato nazionale per la rinascita del Mezzogiorno, che dispose un'inchiesta sulle condizioni delle popolazioni meridionali, pubblicata su «La Voce del Mezzogiorno», e fu relatore di minoranza nella commissione parlamentare che discusse i risultati dell'inchiesta. Rieletto deputato nel [[1953]] e nel [[1958]] per la circoscrizione Catanzaro-Cosenza-Reggio Calabria, fu anche sindaco di [[Melissa (Italia)|Melissa]] dal 1953.
 
Dal 1945 al 1948 diresse il quotidiano napoletano ''[[La Voce (Napoli)|La Voce]]'' e nel 1946, per alcuni mesi, ''L'Unità''.
Contro [[Elio Vittorini]] si disse convinto che l'arte debba aiutare «gli uomini in una lotta conseguente per la giustizia e la libertà»,<ref>In «Rinascita», III, 1946, p. 116.</ref> in una polemica proseguita da [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] sul tema del rapporto tra la politica e la cultura. Contro [[Carlo Levi]] e [[Rocco Scotellaro]], Alicata sostenne anche che il riscatto dei contadini meridionali<ref>Miccichè, Andrea
 
===Attività politica===
SubitoNel dopo la liberazione di Roma, fece parte della giunta del Comune di Roma. Dal [[1945]] al [[1948]] diresse il quotidiano napoletano «[[La Voce (Napoli)|La Voce]]», nel [[1946]] fu eletto consigliere comunale di [[Napoli]] per il Blocco Popolare, nel [[1948]] diresse con [[Giorgio Amendola]] il settimanale comunista «''[[La Voce del Mezzogiorno]]»'', fu eletto deputato alle elezioni del 18 aprile [[1948]] nella circoscrizione di Napoli-Caserta, fu nominato segretario regionale del Partito comunista in [[Calabria]] e divenne membro del Comitato centrale del PCI.
 
Nel [[1950]] fece parte della segreteria del Comitato nazionale per la rinascita del Mezzogiorno, che dispose un'inchiesta sulle condizioni delle popolazioni meridionali, pubblicata su «''La Voce del Mezzogiorno»'', e fu relatore di minoranza nella commissione parlamentare che discusse i risultati dell'inchiesta. Rieletto deputato nel [[1953]] e nel [[1958]] per la circoscrizione Catanzaro-Cosenza-Reggio Calabria, fu anche sindaco di [[Melissa (Italia)|Melissa]] dal 1953.
 
Contro [[Elio Vittorini]] si disse convinto che l'arte debba aiutare «gli uomini in una lotta conseguente per la giustizia e la libertà»,<ref>In «''Rinascita»'', III, 1946, p. 116.</ref> in una polemica proseguita da [[Palmiro Togliatti|Togliatti]] sul tema del rapporto tra la politica e la cultura. Contro [[Carlo Levi]] e [[Rocco Scotellaro]], Alicata sostenne anche che il riscatto dei contadini meridionali<ref>Miccichè, Andrea
''Sicilia all'addritta : le elezioni del 1959, l'autonomismo e le sue narrazioni'', Meridiana : rivista di storia e scienze sociali : 82, 1, 2015,
Roma : Viella, 2015.</ref> poteva ottenersi attraverso «l'alleanza e la direzione della classe operaia» per lottare contro «i nemici storici del Mezzogiorno: il blocco agrario-industriale, l'imperialismo italiano e straniero».<ref>M. Alicata, ''Il meridionalismo non si può fermare ad Eboli'', in «Cronache meridionali», I edizione, 1954, p. 602.</ref>
 
Dal [[1954]] al [[1964]] diresse con altri, tra i quali Giorgio Amendola, [[Francesco De Martino]], [[Gerardo Chiaromonte]], [[Giorgio Napolitano]] e [[Rosario Villari]], la rivista «''[[Cronache meridionali]]»''.
 
Dal [[1955]] diresse la commissione culturale<ref>Meta, Chiara, ''I comunisti e gli intellettuali : gli anni di Società'', Milano : Franco Angeli, 2013. Historia Magistra : rivista di storia critica : 13, 3, 2013.</ref> del PCI, fu membro della direzione del Partito dal [[1956]], e dal marzo del [[1962]] fu direttore de «''L'Unità»''. Nel febbraio [[1963]] firmò l'editoriale del primo numero della rivista teorica «[[Critica marxista]]», anno nel quale fu rieletto deputato nella circoscrizione di Siena e dal [[1964]] fu membro della segreteria del Partito comunista.
 
Nel febbraio 1963 firmò l'editoriale del primo numero della rivista teorica ''[[Critica marxista]]'', anno nel quale fu rieletto ancora deputato, ma nella circoscrizione di [[Siena]], Dal 1964 fu membro della segreteria nazionale del Partito comunista.
Nell'agosto del [[1966]] denunciò in Parlamento la devastazione compiuta ad [[Agrigento]] dalla speculazione edilizia, e nell'ultimo discorso tenuto alla Camera, dopo l'[[alluvione di Firenze del 4 novembre 1966|alluvione di Firenze]], accusò le classi dirigenti di essere incapaci di tutelare il patrimonio artistico italiano. Morì improvvisamente a Roma il 6 dicembre [[1966]], a quarantotto anni.
 
Nell'agosto del [[1966]] denunciò in Parlamento la devastazione compiuta ad [[Agrigento]] dalla speculazione edilizia, e nell'ultimo discorso tenuto alla Camera, dopo l'[[alluvione di Firenze del 4 novembre 1966|alluvione di Firenze]], accusò le classi dirigenti di essere incapaci di tutelare il patrimonio artistico italiano. Morì improvvisamente a Roma il 6 dicembre [[1966]], a quarantotto anni. Venne sostituito alla Camera dal compagno di partito [[Ermanno Benocci]].
 
== FontiOpere ==
 
* {{Cita libro|titolo=La riforma della scuola|anno=1956|editore=Editori Riuniti|città=Roma}}
* {{Cita libro|altri=prefazione di Emanuele Macaluso|titolo=La lezione di Agrigento|anno=1966|editore=Editori Riuniti|città=Roma}}
* {{Cita libro|altri=prefazione di Luciano Gruppi|titolo=La battaglia delle idee|anno=1968|editore=Editori riuniti|città=Roma}}
* {{Cita libro|altri=introduzione di Natalino Sapegno|titolo=Scritti letterari|anno=1968|editore=Il saggiatore|città=Milano}}
* {{Cita libro|altri=a cura di Renzo Martinelli e Roberto Maini|titolo=Intellettuali e azione politica|anno=1976|editore=Editori riuniti|città=Roma}}
* {{Cita libro|altri=prefazione di Giorgio Amendola ; introduzione di Albertina Vittoria|titolo=Lettere e taccuini di Regina Coeli|anno=1977|editore=Einaudi|città=Torino}}
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Carlo Salinari - Alfredo Reichlin - Aldo Tortorella - Giorgio Amendola, ''Mario Alicata intellettuale e dirigente politico'', Roma, Editori Riuniti, 1978
*Antonio Carrannante, ''Roma attraverso le sbarre (Augusto Monti, Orlando Orlandi Posti, Silvio d'Amico, Mario Alicata)'', "Campi immaginabili", 62/63, Fascicoli I-II / Anno 2020, pp. 403-424
 
*Claudio Natoli'', Mario Alicata dal «lungo viaggio» attraverso il fascismo all’incontro con il Pci'', in ''Studi storici'', 2022, n. 3, 523-551.
== Fonti ==
* {{DBI
|nome = ALICATA, Mario
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=IV%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg04/framedeputato.asp?Deputato=1d13410|titolo=La ''scheda'' di ''Camera.it''}}
* {{cita web|url=http://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ead-str/IT-ER-IBC-AS00074-0000000|titolo=Inventario dell'Archivio dell'Istituto interregionale di studi comunisti Mario Alicata}}
* {{cita web |url=http://www.ornitorinconews.it/index.php/10-cultura/157-elio-vittorini-e-la-polemica-col-pci.html |titolo=Elio Vittorini e la polemica col Pci |accesso=20 marzo 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140328010845/http://www.ornitorinconews.it/index.php/10-cultura/157-elio-vittorini-e-la-polemica-col-pci.html |urlmorto=sì }}
 
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}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|Politicapolitica|editoria}}
 
[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]
[[Categoria:Politici del Partito Comunista Italiano|Alicata, Mario]]
[[Categoria:Direttori de L'Unità|Alicata, Mario]]
[[Categoria:DeputatiSepolti dellanel Icimitero legislaturadel della Repubblica ItalianaVerano]]
[[Categoria:Deputati della II legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della III legislatura della Repubblica Italiana]]
[[Categoria:Deputati della IV legislatura della Repubblica Italiana]]