Clodoveo I: differenze tra le versioni
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▲| successore = [[Clotario I|Clotario]], [[Clodomiro]], [[Teodorico I (Merovingi)|Teodorico]] e [[Childeberto I|Childeberto]]
▲| nome completo =
|data di nascita = [[466]] circa
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▲| luogo di morte = [[Parigi]] (Francia)
|luogo di sepoltura = [[Abbazia di Sainte-Geneviève]], [[Parigi]].
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{{Bio
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|GiornoMeseMorte = 27 novembre
|AnnoMorte = 511
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|Attività = re
|Nazionalità = franco
|Categorie = no
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}}
In [[Lingua francese|francese]] ''Clovis'' e in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Chlodwig'' o ''Chlodowech'', il suo nome deriva dal [[antico franco|franco]] ''Hlodowig'', composto da ''hlod'' (illustre) e ''wig'' (battaglia), e dunque significa "illustre in battaglia": da esso derivano i nomi [[Luigi]] e [[Ludovico]]. Clodoveo si fece battezzare nel 496.
== Biografia ==
[[File:Portrait Roi de france Clovis.jpg|thumb|left|Ritratto di Clodoveo I su una
Clodoveo è conosciuto soltanto attraverso il secondo dei dieci libri della ''Storia'' dalla creazione di [[Adamo]] all'anno [[591]] – successivamente intitolata ''[[Historia Francorum|Storia dei]] [[Franchi]]'' - del [[Arcidiocesi di Tours|vescovo]] [[Gregorio di Tours]] ([[536]] – [[597]]), un notabile gallo-romano i cui intenti di scrittore appaiono volti all'edificazione e all'[[agiografia]] piuttosto che alla rappresentazione di fatti documentati con scrupolo storiografico.
Clodoveo nacque da uno dei capi dei [[Franchi Sali]], tribù germaniche stanziate nelle attuali province di [[Tournai]] e di [[Cambrai]], [[Childerico I]]
=== L'ascesa al trono ===
Il nuovo conflitto che oppose Childerico - che aveva riconosciuto, nel [[476]], il nuovo potere di [[Odoacre]] - a Siagro
Avendo le frontiere assicurate a nord e ad est, ed essendo, nel frattempo, morto Eurico, Clodoveo poté preparare la conquista del regno di Siagrio. Nel [[486]], con l'aiuto degli altri re salici, Ragnacaro e [[Cararico]], poté gettare il suo esercito contro Siagro che, sconfitto, nella [[Battaglia di Soissons (486)|battaglia di Soissons]]<ref name=merovingi/> ([[Cararico]] non partecipò alla battaglia, ma attese gli eventi), fuggì nel regno dei Visigoti; ma fu consegnato dal nuovo re, [[Alarico II]], a Clodoveo, che lo passò per le armi. Ora le tribù franche di Clodoveo controllavano tutta la Gallia settentrionale (secondo il ''Liber Historiæ Francorum'' la conquista prima arrivò alla [[Senna]] (''usque Sequanam'') e poi alla [[Loira]] (''usque Ligere''<ref name=merovingi/>).
Dopo l'occupazione Clodoveo permise ai Gallo-romani di mantenere le loro proprietà e l'uso della lingua; inoltre, pur essendo pagano, dimostrò una certa deferenza nei confronti dei vescovi, come dimostra l'incidente del vaso di Soissons, sotto riportato.▼
▲Dopo l'occupazione Clodoveo permise ai [[Gallo-romani]] di mantenere le loro proprietà e l'uso della lingua; inoltre, pur essendo pagano, dimostrò una certa deferenza nei confronti dei vescovi, come dimostra l'incidente del vaso di Soissons, sotto riportato.
=== L'alleanza con il clero cattolico e il principio assolutistico del potere ===
[[Gregorio di Tours]] racconta il celebre episodio del ''Vaso di Soissons''<ref>{{Cita libro|autore=[[Gregorio di Tours]]|curatore=Massimo Oldoni|titolo=La [[Historia Francorum|storia dei Franchi]]|collana=Collezione Scrittori greci e latini|anno=1981|editore=Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori|pp=161-163|volume=1|capitolo=II, 27}}</ref>, accaduto durante la guerra, che testimonia la trasformazione dei rapporti di potere al vertice della società franca: avendo i Franchi saccheggiato una chiesa, il vescovo di [[arcidiocesi di Reims|Reims]] chiese a Clodoveo la restituzione di un vaso particolarmente prezioso. Clodoveo promise a condizione che l'assemblea dei guerrieri – dove avveniva la distribuzione del bottino - gliel'avesse assegnata. Richiesto espressamente il vaso, l'assemblea rispose positivamente, perché «nessuno può opporsi al suo volere», affermazione che dimostra la maggiore autorità esercitata dal capo militare della tribù; ma un guerriero si oppose e spezzò il vaso dicendo che a Clodoveo sarebbe spettata solo la parte di bottino che la sorte gli avesse assegnato; comportamento che dimostra, al contrario, la tradizione di uguaglianza vigente fra i guerrieri. Clodoveo si segna al dito l'accaduto. Alla fine dell'anno, durante una riunione dell'esercito
Quanto all'episcopato, esso fu lesto a intravedere in essi la forza dominante, con la quale era opportuno che il clero, grande proprietario terriero, si accordasse, come attesta la lettera di felicitazioni che il vescovo di Reims, [[Remigio di Reims|Remigio]], inviò a Clodoveo, il quale da parte sua, essendo [[paganesimo|pagano]], comprese quanto opportuna, per mantenersi al potere, fosse l'alleanza con la [[Chiesa cattolica]], organizzazione ormai potente e ben strutturata gerarchicamente.
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Assoggettati i [[gallo-romani]], Clodoveo impose la sua superiorità ai [[Turingi]], stanziati sulla riva sinistra del [[Reno]], sottomettendoli e costringendoli ad arruolarsi nel suo esercito, dopodiché convinse gli ausiliari barbari delle legioni romane a passare sotto le sue insegne.
Nel [[493]] Clodoveo, nello stesso periodo in cui concedeva sua sorella, [[Audofleda]], in sposa a [[Teodorico il Grande]], re d'Italia, stipulò un patto di non-aggressione con il regno dei [[Burgundi]], sancito dal suo matrimonio - il secondo - con la cristiana [[Clotilde, regina dei Franchi|Clotilde]], figlia del re [[Chilperico II (re dei Burgundi)|Chilperico II]]<ref name=merovingi/>, morto già da qualche anno<ref name=BURGUNDY>{{en}}[http://fmg.ac/Projects/MedLands/BURGUNDY%20KINGS.htm#ChrotechildisOrClotildedied544#ES Re dei Burgundi]</ref>.<br />Benché la moglie cercasse di convincerlo a convertirsi al cristianesimo e pur permettendo che Clotilde facesse battezzare i figli, Clodoveo rimase pagano per non tradire la religione dei suoi avi.
Nel [[496]] attaccò gli [[Alemanni]], popolazione stanziata alle frontiere orientali, sempre in conflitto con i Franchi Salii, per il controllo dei [[Vosgi]] e, con i Franchi Ripuari, per il controllo della valle del [[Reno]]: Clodoveo s'inserì nel conflitto contando di ottenere la fine della minaccia alemanna e, insieme, importanti ingrandimenti territoriali. Alleato del re franco di [[Colonia (Germania)|Colonia]], [[Sigiberto lo Zoppo]], impegnò la battaglia decisiva a [[Zülpich|Tolbiac]]: la leggenda narrata da Gregorio sostiene che Clodoveo, in difficoltà, abbia promesso la sua conversione al cristianesimo in cambio della vittoria, che ottenne, costringendo gli Alemanni ad abbandonare il corso superiore del Reno. Questa sofferta vittoria convinse Clodoveo che la sua conversione al cristianesimo gli avrebbe permesso di avere il sostegno dei vescovi, influenti sulle popolazioni gallo-romane, contro i barbari, fossero essi pagani o eretici ariani.
[[File:Clovis riceve dalla colomba (spirito santo) la santa crema.jpg|thumb|
[[File:Verovering van Gallie.jpg|thumb|left|Le conquiste durante il regno di Clodoveo.]]
Il 24 dicembre [[496]] Clodoveo onorò la sua promessa - secondo Gregorio - facendosi [[battesimo|battezzare]]<ref name=merovingi/> a [[Reims]] dal vescovo [[Remigio di Reims|Remigio]], assieme alle sorelle, Landechilde e Alboflede<ref name=merovingi/>. I Franchi furono l'unico popolo germanico che si convertì dal [[paganesimo]] al cristianesimo cattolico (cioè il credo di Roma e Costantinopoli), a differenza degli altri popoli germanici, che aderirono invece al cristianesimo di fede [[arianesimo|ariana]].<br />
Nella stessa notte fu battezzato anche [[Leonardo di Noblac]]. Secondo la tradizione fu lo Spirito Santo o un angelo, in
Clodoveo non tardò a sfruttare la divisione del regno burgundo e l'inimicizia dei due fratelli. Stretta alleanza con Gondegiselo, nel [[500]] due eserciti attaccano da nord e da sud il regno di Gundobado<ref name=merovingi/> che, battuto a [[Digione]], si rifugia ad [[Avignone]], assediato da Clodoveo, mentre il fratello occupa il suo trono di Vienne. Minacciato da Teodorico e dai Visigoti di Alarico II, Clodoveo è costretto ad accettare una tregua con Gundobado, che può così rivolgere le armi contro il fratello Gondegiselo, battendolo e uccidendolo a Vienne; poi, nel [[502]], stipula con Gundobado - che pur non convertendosi assume una posizione meno intransigente contro il cattolicesimo - un trattato di amicizia suggellato dal [[fidanzamento]] tra [[Teodorico I (Merovingi)|Teodorico]], figlio di Clodoveo e [[Suavegota]], nipote di Gundobado<ref name=merovingi/>.
L'alleanza fra i due re non può che allarmare il visigoto e ariano Alarico II, che sa dei progetti espansionistici di Clodoveo e il cui regno è agitato dalla fronda del clero cattolico. Opera allora in tre direzioni: con il concilio di Agde, rafforza l'autorità dei vescovi cattolici sulle diocesi; con un nuovo codice giuridico - il [[Breviario di Alarico II]] - promulgato nel [[506]] e ricalcato sul codice di [[Teodosio II]] del [[438]], va incontro alle rivendicazioni della popolazione gallo-romana; cerca infine la mediazione di Teodorico - suo [[suocero]], avendone sposato la figlia Teudigota, il quale è a sua volta [[cognato]] di Clodoveo, in quanto marito della sorella di questi, [[Audofleda]] - perché si adoperi per un accordo tra Visigoti e Franchi.
Clodoveo, con il trattato di amicizia stipulato ad [[Amboise]], finse di rassicurare Alarico ma in realtà aveva già preparato la guerra: alleato dei Burgundi di Gundobado, dei Franchi [[Ripuari]] di [[Sigiberto lo Zoppo]] e anche dell'imperatore romano d'Oriente [[Anastasio I Dicoro|Anastasio]], che è in guerra con Teodorico e lo tiene impegnato in Pannonia, nel [[507]] invase il regno dei Visigoti, sconfiggendoli nella [[battaglia di Vouillé]], presso [[Poitiers]], dove Alarico II<ref>[[Alarico II]] era in attesa dei rinforzi [[Ostrogoti]] che non poterono giungere in tempo in quanto una flotta bizantina si era minacciosamente avvicinata alle coste italiane.</ref> venne ucciso, si dice, dallo stesso Clodoveo<ref name=merovingi/>; l'anno dopo, con la conquista di [[Tolosa]], s'impadronì di tutti i territori che i Visigoti avevano in Gallia<ref>Solo la [[Settimania]] (dopo essere stata invasa dai Burgundi, ritornò ai Visigoti) e la [[Provenza]] (fu occupata dagli Ostrogoti che la riunirono al regno d'Italia) rimasero in mano dei [[Goti]]</ref>, cosicché questa popolazione venne ricacciata oltre i [[Pirenei]]. Clodoveo trattò con clemenza le popolazioni assoggettate, rimettendo in libertà i vescovi ed i religiosi che erano stati catturati durante la conquista. Non vennero requisite le terre, mentre le popolazioni ariane vennero persuase, senza l'uso della forza, a convertirsi alla fede cattolica. Nel [[508]], a suggello dell'alleanza, Clodoveo ricevette dall'imperatore [[Anastasio I Dicoro|Anastasio I]] il titolo di [[Console (storia romana)|console]], che gli permise di entrare a Tours con le insegne romane<ref name=":0" />; si fa risalire a quest'anno il trasferimento della capitale nella vecchia [[Lutezia]],<ref name=":0" /> ribattezzata [[Parigi]] dal nome dei suoi abitanti [[galli]], i [[Parisi (Gallia)|Parisii]].
Quanto alle tribù dei Franchi Ripuari, stanziati sulla riva destra del Reno, nell'attuale [[Turingia]], Clodoveo fu sbrigativo, facendo assassinare nel [[510]] i loro capi, [[Cararico]], Ragnacaro e Ricaro, e assicurandosi le loro terre<ref name=merovingi/>. Fu poi la volta del vecchio alleato [[Sigiberto lo Zoppo]], fatto uccidere – si dice per ispirazione di Clodoveo - dal figlio [[Cloderico]] che tuttavia non poté godere il frutto del [[parricidio]], perché fu subito assassinato dai sicari di Clodoveo<ref name=merovingi/>.
=== Il concilio di Orléans ===
Clodoveo si era guadagnato l'appoggio del clero cattolico, garantendo i suoi vasti possedimenti, concedendo privilegi e autorità, ma non era intenzionato a farsene dominare; nella tradizione dell'Impero romano, egli non si considera il capo della Chiesa del suo regno, ma è intenzionato a mantenere un ruolo di garanzia e di controllo, e lo dimostra convocando,alla maniera degli imperatori romani<ref name=":0" />, nel luglio del [[511]] un concilio a [[Orléans]], città non lontana dalle province visigote annesse di recente.<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=Rossana Barcellona|titolo=Concili "nazionali" e sotterranee rivoluzioni. Agde 506, Orléans 511, Épaone 517|rivista=Reti Medievali|editore=Firenze university Press|volume=|numero=18, 1 (2017)|ISSN=1593-2214}}</ref> Il concilio rappresentò l'apogeo del suo regno, a pochi mesi dalla sua morte.<ref name=":0" /> Riuniti nella chiesa di Sainte Croix sotto la presidenza di Cipriano di Bordeaux (già presente al [[concilio di Agde]] e in contatto con [[Cesario d'Arles|Cesario di Arles]] dai tempi in cui quest'ultimo era stato esiliato a [[Bordeaux]])<ref name=":0" />, i 32 vescovi presenti<ref name=":0" /> - meno della metà dei vescovi delle diocesi del regno, anche se con una forte rappresentanza dell'ex regno goto<ref name=":0" /> - designarono Clodoveo «Rex Gloriosissimus figlio della Santa Chiesa» e gli sottoposero all'approvazione 31 canoni che intendevano imporre leggi del codice romano alle consuetudini franche, proibendo i matrimoni fra consanguinei e l'adulterio, l'omicidio per vendetta, la mutilazione e il rapimento. una fortesupervisione regia avvenne in tema del reclutamento del clero: il concilio subordina all'approvazione (e dunque controllo) del re o di un suo funzionario all'accesso agli ordini dei laici, anche per evitare scompensi nelle file dell'esercito.<ref name=":0" /> Vengono anche sottoposti all'immunità fiscale i beni immobili che il re vorrà donare alle chiese, i cui proventi verranno ripartiti nelle seguenti tre funzioni: per provvedere alla riparazione degli edifici ecclesiastici, per il sostentamento del clero e dei bisognosi e per il riscatto dei prigionieri.<ref name=":0" />▼
▲Clodoveo si era guadagnato l'appoggio del clero cattolico, garantendo i suoi vasti possedimenti, concedendo privilegi e autorità, ma non era intenzionato a farsene dominare; nella tradizione dell'Impero romano, egli non si considera il capo della Chiesa del suo regno, ma è intenzionato a mantenere un ruolo di garanzia e di controllo, e lo dimostra convocando, alla maniera degli imperatori romani<ref name=":0" />, nel luglio del [[511]] un [[Concilio di Orléans I|concilio a
L'alleanza della Chiesa con il potere civile è, insieme con l'unificazione dei territori che costituiscono in gran parte la Francia attuale,
=== La legge salica, l'economia e la struttura della società franca ===
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Divisa in capitoli e paragrafi, in essa si vieta la vendetta personale, sostituita, qualunque sia il [[delitto]], da un'[[ammenda]], pagata dalla sua [[famiglia]], alla famiglia della vittima e stabilita da un tribunale di notabili. Soltanto la violazione della sepoltura e l'abbandono, da parte della donna, del focolare domestico, non possono essere sanate da alcuna ammenda e vengono punite, la prima, con l'esclusione del reo dalla comunità, la seconda, con la morte: la donna viene sepolta viva. La sposa viene acquistata dal futuro sposo al padre, che investe nella dote un terzo della somma ricevuta. L'[[adulterio]] della donna è punito con il [[divorzio]] e con la sua esclusione dalla comunità.
[[File:Lex salica.jpg|thumb|Legge salica, manoscritto della [[Biblioteca Nazionale di Parigi]].]]
Minuzioso appare l'elenco delle ammende graduate a seconda della gravità del reato; si citano i [[Abigeato|furti]] di [[suini]], di [[bovini]], di [[ovini]], di [[caprini]], di [[equini]], del [[pollame]], degli alveari, della [[frutta]] e, in particolare, dell'[[uva]], delle barche e degli attrezzi da [[pesca (attività)|pesca]], dei [[Canis lupus familiaris|cani]] da [[caccia]]: elementi che indicano le specifiche attività economiche praticate dai Franchi, l'[[allevamento]] del [[bestiame]], la caccia, la pesca e anche i prodotti dell'[[agricoltura]] - esercitata con l'[[aratro]] trascinato dai buoi - come il [[Linum usitatissimum|lino]], le [[Vicia faba|fave]], i [[piselli]], le [[Brassica rapa|rape]] e le [[lens culinaris|lenticchie]]; dalle norme contenute nella legge salica si ricava anche l'utilizzo dei [[mulino|mulini]] ad [[acqua]]. Il commercio è invece pressoché inesistente e si basa ancora, al tempo di Clodoveo, sullo scambio in natura: la moneta - il vecchio [[Solido (moneta)|solido]] aureo romano che, fino al [[539]], viene battuto ancora con l'effigie dell'imperatore d'Oriente regnante - è utilizzata soprattutto per pagare le ammende.
I boschi e prati appartengono alla comunità di [[villaggio]], mentre la terra coltivabile è sfruttata individualmente dal singolo contadino ma non è proprietà privata: non può essere alienata in vita, e alla morte dell'agricoltore viene coltivata dai suoi eredi maschi. La donna, infatti, è esclusa dalla possibilità di ereditare i beni immobili - di qui, il termine di legge salica a indicare l'esclusione dall'ereditarietà al trono delle figlie del re.
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== Discendenza ==
Clodoveo dalla prima moglie (o concubina) ebbe un figlio:
* [[Teodorico I (Merovingi)|Teodorico]] ([[485]]-[[534]]), re di [[Reims]], che sposò [[Suavegota]] di [[Burgundi]]a.
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* [[Childeberto I|Childeberto]] ([[496]]-[[558]]), re di [[Parigi]], che sposò Ultrogota d'Italia,
* [[Clotario I|Clotario]] ([[497]]-[[561]]), re di [[Soissons]], che ebbe quattro mogli e riunificò il [[regno dei Franchi]]
* Teodechilde ([[492]]/[[501]]-[[576]]), si fece suora e fu la fondatrice del monastero di [[Mauriac]]<ref>Secondo alcuni storici si tratterebbe
* [[Clotilde, regina dei Visigotii|Clotilde]] (circa [[502]]-[[531]]), sposò, nel [[517]],
== Ascendenza ==
{{Ascendenza
|1 = Clodoveo I
|2 = [[Childerico I]]
|3 = [[Basina]]
|4 = [[Meroveo]]
|8 = [[Clodione]]
|16 = [[Faramondo]]
}}
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* {{
* {{
* {{fr}} M. Balard, J.-Ph. Genet, M. Rouche, ''Le Moyen-Age en Occident'', Paris 2003 ISBN 2-01-145540-5
* {{fr}} M. Rouche, ''Le choc des cultures'', Paris 2003 ISBN 2-85939-798-1
* {{fr}} J.-J. Julaud, ''Histoire de France
* {{fr}} P. Périn – G. Duchet-Suchaux, ''Clovis et les Mérovegiens, vers 250 – 751'', Paris 2006 ISBN 978-2-235-02321-4
* [[Christian Pfister]], ''La Gallia sotto i Franchi merovingi, vicende storiche'', in Cambridge University Press - ''Storia del mondo medievale'', vol. I, pp. 688–711, Garzanti, 1978
* [[Rafael Altamira y Crevea|Rafael Altamira]], ''La Spagna sotto i visigoti'', in Cambridge University Press - ''Storia del mondo medievale'', vol. I, pp. 743–779, Garzanti, 1978
* L.M. Hartmann e W.H. Hutton, ''L'Italia e l'Africa imperiali: amministrazione. Gregorio Magno'', in Cambridge University Press - ''Storia del mondo medievale'', vol. I, pp. 810–853, Garzanti, 1978
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== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://clovis1er.free.fr/index.php|Sito su Clodoveo|lingua=fr}}
* {{cita web|http://remacle.org/bloodwolf/loisalique/loi1.htm|Il testo della Legge salica|lingua=fr}}
* {{cita web|
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