Jean Nouvel: differenze tra le versioni
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|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = architetto
|Attività2 = designer
|Nazionalità = francese
|Immagine = JEAN NOUVEL w.jpg
|Didascalia2 =
}}
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[[File:Torre Agbar.jpg|thumb|''[[Torre Agbar]]'', [[Barcellona]]]]
[[File:Musèe du Quai Branly.JPG|thumb|Il [[Musée du quai Branly]] a [[Parigi]]]]
[[File:Copenhagen Concert Hall by night.jpg|thumb|''[[Copenhagen Concert Hall]]'']]
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[[File:Jean Nouvel silverware.JPG|thumb|upright=0.7|Set di posate disegnate da Jean Nouvel per il [[Marca (commercio)|brand]] George Jensen]]
I suoi genitori Roger e Renée erano insegnanti.
Si iscrive nel [[1964]] all'[[École des Beaux-Arts]] di [[Bordeaux]] al corso di Architettura. Nel [[1966]], fu ammesso come primo alla [[École nationale supérieure des beaux-arts|Scuola superiore di Belle Arti]] di [[Parigi]] (ENSBA) dove si laurea nel 1972.
Dopo aver lavorato da Claude Parent, il padre della «funzione obliqua», e nel movimento intellettuale dell'architetto [[Paul Virilio]], fonda nel [[1970]] la sua prima agenzia con François Seigneur.
Nel [[1971]] riceve il diploma d'architetto DPLG e grazie all'incontro col critico Georges Boudaille, diviene architetto della [[Biennale di Parigi]]. Pratica allora la scenografia per la sezione di architettura e design dell'esposizione ''Les Années 50'' al Centre Pompidou nel [[1988]], e più di recente quella della mostra ''Le Futur du travail'' e ''La Mobilité'' per l'[[Expo 2000]] ad Hannover. Nel [[1976]], incontra lo scenografo Jacques le Marquet che gli fa scoprire il mondo del teatro e la messa in scena.
Jean Nouvel ha sempre preso posizioni di militanza, a volte polemiche riguardo ai problemi e decisioni sull'architettura e la città. Nel [[1976]] è cofondatore del movimento degli architetti francesi ''Marzo 1976''. L'anno dopo è cofondatore del ''Sindicato dell'Architettura'' e uno dei principali organizzatori della consultazione internazionale per la riqualificazione del ''[[Halles|quartier des Halles]]'' di [[Parigi]].
Fonda nel [[1980]] la Biennale d'architettura all'interno della Biennale di Parigi.
Nouvel ha vinto numerosi premi di architettura e design, ed ha ricevuto varie distinzioni per il suo lavoro. Nel [[1980]] gli venne concessa la medaglia d'argento della [[Académie royale d'architecture|Académie d'Architecture]]. Nel [[1983]] fu nominato dottore honoris causa dalla Universita di [[Buenos Aires]]. Nel [[1987]]
Nel 2000 ha ricevuto il Leone d'oro della [[Mostra internazionale di architettura di Venezia|Biennale di Venezia]]. Nel 2001 gli è stata assegnata la [[Royal Gold Medal]]. Nel [[2008]] è stato insignito del [[Premio Pritzker]].
Nel 2010 secondo il magazine ''D'architectures'' lo studio di Jean Nouvel è secondo in [[Francia]] (dopo quello di [[Renzo Piano]]) per fatturato con 39.465.000 euro guadagnati<ref>{{cita testo|url=http://www.ilgiornaledellarchitettura.com/articoli//2012/3/112620.html|titolo=Il Giornale dell'Architettura<!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131004234531/http://www.ilgiornaledellarchitettura.com/articoli//2012/3/112620.html }}</ref>.
Nel marzo del [[2012]] viene ufficializzato che sarà Nouvel a realizzare il progetto della sede della ''Fondazione Fendi'', voluta da [[Fendi|Alda Fendi]], tra i [[Fori Imperiali]] e il [[Circo Massimo]], nel cuore di [[Roma]]<ref>{{cita testo|url=http://www.artribune.com/2012/03/un-quartiere-per-larte-tra-fori-e-circo-massimo-jean-nouvel-firma-i-5000-mq-della-nuova-fondazione-fendi-a-roma/|titolo=Un quartiere per l'arte tra Fori e Circo Massimo. Jean Nouvel firma i 5000 m<sup>2</sup> della nuova Fondazione Fendi a Roma | Artribune<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>.
Nel giugno 2020, insieme ad altri architetti, chef, [[Premio Nobel per l'economia|premi Nobel per l'economia]] e leader di organizzazioni internazionali, ha firmato l'[[Appello internazionale del 7 giugno 2020|appello]] per un'[[economia viola]] («Per un rinascimento culturale dell'economia») pubblicato sul ''[[Corriere della Sera]]''<ref name=corriere.it20200607>{{cita web|lingua=it|url=https://www.corriere.it/cultura/20_giugno_07/per-rinascimento-culturale-dell-economia-dcacbef2-a803-11ea-b900-84da2a1f22a9.shtml|titolo=Per un rinascimento culturale dell'economia|editore=[[Corriere della Sera]]|data=7 giugno 2020|accesso=26 agosto 2020}}</ref>, ''[[El País]]''<ref name=elpais.com20200607>{{cita web|lingua=es|url=https://elpais.com/cultura/2020-06-07/por-un-renacimiento-cultural-de-la-economia-el-manifiesto-de-una-veintena-de-intelectuales-para-una-nueva-epoca.html|titolo=“Por un renacimiento cultural de la economía”: el manifiesto de una veintena de intelectuales para una nueva época|editore=[[El País]]|data=7 giugno 2020|accesso=26 agosto 2020}}</ref> e ''[[Le Monde]]''<ref name=lemonde.fr20200607>{{cita web|lingua=fr|url=https://www.lemonde.fr/idees/article/2020/06/07/en-depit-de-son-importance-croissante-le-culturel-n-a-pas-suffisamment-ete-pense-comme-un-ecosysteme_6042057_3232.html|titolo=En dépit de son importance croissante, le culturel n’a pas suffisamment été pensé comme un écosystème|editore=[[Le Monde]]|data=7 giugno 2020|accesso=26 agosto 2020}}</ref>.
==Concetti chiave della sua architettura==
L’[[architettura]] di Jean Nouvel viene definita “Nouvelle Architecture”<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Jean|cognome=Nouvel|nome2=Marco|cognome2=Casamonti|titolo=Jean Nouvel|edizione=1. ed|collana=Minimum|data=2008|editore=Motta architettura|pp=112–118|ISBN=978-88-6116-052-1}}</ref> dal [[critico]] Marco Casamonti, in quanto va a distanziarsi dalle tradizionali categorie temporali per unire assieme il passato, il presente e il futuro in un unico agire contemporaneo. Contemporaneità che nell'ottica del [[progettista]] non risulta essere uno [[stile]] bensì l’opportunità di sfruttare ogni progetto per rappresentare l’[[Essenza (filosofia)|essenza]] di un preciso momento storico e culturale. Casamonti sottolinea quali siano i concetti chiave dell'architettura di Nouvel:<ref name=":0" />
*Centralità del contesto, per cui ogni opera di Nouvel emerge da un’interpretazione del luogo, di cui ne coglie lo spirito e lo rielabora in una narrazione personale;
*Uso attivo della storia, che non viene solo rievocata bensì è un terreno da cui cogliere opportunità per trarre spunti creativi per nuovi progetti;
*Modernità, intesa sempre come un atteggiamento dinamico che attraversa diverse epoche e non è circoscritto agli usi (architettonici in questo caso) del periodo;
*Emozioni, in quanto l'obiettivo del progettista è anche quello di tentare di suscitare un'emozione in chi guarda una sua opera;
*Integrazione con la natura, dato che le sue architetture spesso dialogano con il mondo vegetale attraverso muri giardino, oltre che tramite vegetazione, che si modificano nel tempo e mostrano come il tempo scorra anche per le architetture e la loro immagine.<ref name=":0" />
==Evoluzione dell’uso del calcestruzzo nelle sue opere==
[[File:Bibliothèque de l'Institut du monde arabe (33754227425).jpg|miniatura]]
=== Istituto del Mondo Arabo ===
==== L'idea architettonica ====
Una delle prime opere nella carriera di Jean Nouvel è l’[[Istituto del mondo arabo]] (in francese "Institute du Monde Arabe"), realizzata a [[Parigi]] tra il 1981 e il 1987. Riguardo l’opera, l’architetto sostiene come essa nasca dalla volontà di unire assieme la [[tradizione]] [[Oriente (regione geografica)|orientale]] del mondo arabo con quella occidentale. Tuttavia lui rifiuta ogni soluzione che sia semplice e preconfezionata per adottare soluzioni innovative. In tal senso lo stesso Nouvel confessa di aver in parte sorpreso la [[Committente|committenza]] che avrebbe preferito uno stile più tradizionale nello stile della [[Grande moschea di Parigi|Moschea di Parigi]]. Tuttavia non vengono a mancare elementi [[Simbolo|simbolici]] della cultura araba, come i [[musciarabia]] (in francese "moucharabiehs"). L’unione tra le due culture viene rimarcato in particolare da un aspetto: il lato sud dell’edificio è prettamente destinato alla cultura orientale grazie ai [[Diaframma (ingegneria)|diaframmi]] motorizzati che richiamano gli elementi sopra detti della cultura araba, mentre il lato nord è espressione della cultura occidentale con anche immagini di Parigi impresse sul vetro.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.jeannouvel.com/en/projects/institut-du-monde-arabe-ima/|titolo=Arab World Institute (AWI)|sito=Ateliers Jean Nouvel|accesso=24 maggio 2025}}</ref>
==== La struttura ====
Focalizzando l’attenzione sulla struttura dell’edificio, per l’occasione Jean Nouvel ha realizzato un design e un tipo di costruzione adatto a catturare gli spazi e la luce. In tal senso lui ha scelto di realizzare strutture in [[calcestruzzo]] e [[Facciata|facciate]] vetrate per scandire i vari piani dell’edificio. Sono stati inoltre disposti [[Telaio (edilizia)|telai]] in [[acciaio]] in modo da regolare e sfruttare i giochi di luce che il progettista crea con i moucharabiehs disposti sulle vetrate di facciata, i quali, grazie a piccoli [[Motore elettrico|motori elettrici]] collegati a [[Sensore|sensori]] di luce, determinano la quantità di luce che deve entrare all’interno. Inoltre, sempre assieme a questi elementi di facciata, ha cercato di ricreare spazi interni con caratteri tipicamente arabi. Oltre a ciò, sono state utilizzate delle finiture in alluminio su componenti strutturali che, assieme ai telai personalizzati e a un uso studiato dei materiali, hanno permesso di creare una superficie [[Trasparenza e traslucenza|traslucida]] di un’opera che va a massimizzare lo spazio oltre che la forma. In accordo con questi intenti, utilizza i [[Pilastro|pilastri]] in [[Calcestruzzo armato|cemento armato]] in armonia con il design dello spazio che prevede stanze che si espandono e si restringono in un modo simile, sempre nell’ottica del richiamo al mondo orientale, delle moschee.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://moreaedesign.wordpress.com/2012/09/14/more-about-institut-du-monde-arabe-paris-france/|titolo=More About: Institut Du Monde Arabe – Paris, France|sito=moreAEdesign|data=14 settembre 2012|accesso=24 maggio 2025}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.detail.de/de_en/from-our-archives-high-tech-for-cultural-exchange-institut-du-monde-arabe-in-paris-1987|titolo=High-Tech for Cultural Exchange – Institut du Monde Arabe in Paris (1987)|accesso=24 maggio 2025}}</ref> Quindi in questa prima fase, Jean Nouvel utilizza il calcestruzzo in modo piuttosto ordinario. Ovviamente non ci si riferisce alla forma e alla gestione degli spazi che risultano essere innovativi per l’epoca ma piuttosto ci si rivolge al fatto che utilizza il cemento armato per realizzare la [[Struttura resistente|struttura portante]] che poi accoglie anche elementi secondari in acciaio e in vetro. Questo uso del calcestruzzo muterà nelle opere successive, in quanto verrà utilizzato in maniera anche più circoscritta, poggiando su strutture portanti in altro materiale.
[[File:Visiter-le-louvre-abu-dhabi.jpg|miniatura]]
=== Louvre di Abu Dhabi ===
==== L'idea architettonica ====
Altra importante opera della sua carriera è il [[Louvre Abu Dhabi]], la cui idea sorge nel 2007 per poi essere stato inaugurato nel 2017. L’idea alla base di questo progetto era ricreare un [[Medina|quartiere della Medina]], tramite la riproposizione di 55 edifici bianchi, ricoperto da una grande [[cupola]], simbolo della cultura araba. Anche questa volta emerge l’intenzione dell’architetto di andare a giocare con la luce, anche se in maniera molto diversa rispetto a quanto accaduto nell’Institute du Monde Arabe: infatti in questo caso Nouvel voleva ricreare un’atmosfera suggestiva tramite l’effetto di una pioggia di luce all’interno del museo, garantito tramite la particolare modellazione della superficie della cupola. Questo effetto non garantiva solo una particolare scenografia bensì aveva riflessi anche dal punto di vista del microclima all’interno del museo in quanto garantisce l’ingresso di luce ed aria che, rispettivamente, riscaldano l’ambiente d’inverno e lo raffrescano d’estate.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.mapei.com/it/en/realta-mapei/detail/mapei-products-for-louvre-museum-abu-dhabi|titolo=Louvre Abu Dhabi|sito=Italy|accesso=24 maggio 2025}}</ref>
==== La struttura ====
In questo caso la struttura non risulta essere esclusivamente una struttura in cemento armato, in quanto vi è un forte utilizzo dell’acciaio, specie per quanto riguarda il sistema di copertura a cupola. Perciò in quest'occasione Nouvel si è dedicato a realizzare una struttura mista in acciaio e calcestruzzo. Nello specifico l’enorme cupola presenta una [[Struttura reticolare|struttura “reticolare”]] in acciaio: ancor più nel dettaglio essa risulta costituita da otto strati diversi di cui quattro esterni in [[acciaio inossidabile]] e quattro interni in alluminio che, sovrapposti, creano il motivo a stelle che caratterizzano la cupola. Oltretutto a separare e a sorreggere i vari strati è presente un telaio in acciaio. La cupola appare come fluttuante ma in realtà viene sorretta in quattro punti da pilastri in cemento armato che vanno a nascondersi tra gli edifici che riproducono la Medina. Il cemento armato viene poi anche utilizzato anche per la realizzazione delle [[Fondazione (edilizia)|fondazioni]] della struttura. Tuttavia viene sfruttato anche in modo diverso il calcestruzzo: infatti gli edifici del museo-Medina sono realizzati con pannelli di calcestruzzo ad alte prestazioni (UHPC), anche se poi le facciate vengono rivestite in alluminio per uniformare le colorazioni a quella della cupola. Si tratta quindi di un uso del calcestruzzo, e in particolare di un tipo specifico di calcestruzzo, che non viene utilizzato comunemente: nel caso specifico lui si è rivolto a questa tipologia di cemento sia per necessità meccaniche sia per ovviare a problemi di [[durabilità]] che certamente sorgono nel momento in cui ci si trova in un [[clima desertico]] come quello arabo.<ref>{{Cita web|url=https://www.ipcm.it/en/article/how-the-louvre-abu-dhabi-is-coated.aspx|titolo=How the Louvre Abu Dhabi is coated - IPCM|accesso=24 maggio 2025}}</ref>
[[File:Nmoq.jpg|miniatura]]
=== Museo Nazionale del Qatar ===
==== L'architettura ====
Un terzo rilevante esempio della [[carriera]] di Jean Nouvel è il [[Museo nazionale del Qatar]], realizzato a [[Doha]] tra il 2010 e il 2019. Il progetto nasce dalla volontà del progettista di adattarsi al contesto, tant’è che realizza una struttura che richiama la [[rosa del deserto]]<ref>{{Cita libro|titolo=Jean Nouvel, Sou Fujimoto, Junya Ishigami, Ryue Nishizawa, Johnston Marklee, Kazuyo Sejima, Sanaa|collana=GA Document 152|anno=2019|editore=A.D.A. EDITA|città=Tokyo|ISBN=978-48-7140-247-7}}</ref>. Inoltre le sue forme e le sue dimensioni vanno a richiamare la gigantesca estensione del deserto che si stanzia in terra araba. L’edificio si estende per 350 metri con una serie di grandi dischi curvi, circa 540 di 30 dimensioni diverse, disposti secondo diverse inclinazioni attraverso cui si vengono a definire le aperture, la distribuzione esterna e soprattutto interna degli spazi, che risulta essere molto variegata in quanto i soffitti inclinati assieme alle pareti inclinate creano tutti ambienti differenti tra di loro ma ugualmente accoglienti. I dischi, inoltre, non hanno carattere puramente estetico: infatti ve ne sono molti che si tagliano tra loro per definire gli spazi e poi ce ne sono altri verticali che hanno ruoli strutturali e che servono a trasmettere i carichi della struttura alla fondazione, in particolare quelli trasmessi dai dischi orizzontali tramite gli appoggi.<ref>{{Cita web|url=https://architizer.com/blog/practice/details/national-museum-of-qatar/|titolo=Architectural Details: Jean Nouvel’s National Museum of Qatar|accesso=24 maggio 2025}}</ref> Inoltre l’orientamento dei dischi va a garantire un’[[Efficienza energetica negli edifici|efficienza energetica]] dell’edificio in quanto, a prescindere dalla direzione dei [[Raggio solare|raggi solari]], sono sempre in grado di creare notevoli zone d’ombra per mantenere gli spazi interni freschi. Ciò risulta essere quindi un vantaggio in quanto si evita di climatizzare eccessivamente questi ambienti.<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=www.designcommunication.net|url=https://www.designcommunication.net/architecture/all-about-the-national-museum-of-qatar-museum-with-a-heart|titolo=All About the National Museum of Qatar: Museum with a Heart|sito=DesignCommunication.net|data=10 luglio 2019|accesso=24 maggio 2025}}</ref>
==== La struttura ====
Per la realizzazione della struttura si è deciso di utilizzare esclusivamente materiali di provenienza e produzione locale per realizzare questo edificio che di fatto ha una struttura mista tra acciaio e calcestruzzo. Nello specifico i dischi vengono realizzati in acciaio strutturale: in particolare presentano una struttura radiale in acciaio su cui poi vengono fissati i pannelli di calcestruzzo prefabbricati di colore rosato, [[sabbia]], simile a quella del deserto. Nello specifico, per realizzare queste forme molto curve e pendenti, utilizza un calcestruzzo rinforzato con [[Fibra di vetro|fibre di vetro]] (UHPFRC, [[calcestruzzo ad altissime prestazioni]]). Questi pannelli hanno uno spessore che aumenta nelle parti più periferiche per consentire il posizionamento dell’ancoraggio di fissaggio tramite [[piastra]] in acciaio e [[Bullone|bulloni]] alla struttura in acciaio, garantendo la resistenza al taglio del punto di fissaggio. Oltretutto, tra i vari pannelli di cemento vengono disposti [[Giunto di dilatazione|giunti di dilatazione]] per evitare fessurazioni da dilatazioni termiche. La scelta di questo materiale, e di queste soluzioni costruttive, è risultato necessario ai fini di garantire ai pannelli un comportamento duttile oltre che durevole, in quanto si tratta di un materiale poco poroso e molto resistente. La struttura poi si completa con vetri i cui montanti sono incastonati negli spazi liberi tra i dischi in modo da far sembrare quelle vetrate come senza cornice dall’esterno.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://en.wikiarquitectura.com/building/national-museum-qatar/|titolo=✅ National Museum of Qatar - Data, Photos & Plans|sito=WikiArquitectura|accesso=24 maggio 2025}}</ref> A conclusione si è notato come l’utilizzo che fa Jean Nouvel del calcestruzzo non rimane statico nel tempo. Questo concorda con il suo credo architettonico, specie in quello di adattarsi alle situazioni, cercando soluzioni e forme che si accostino nel miglior modo possibile all’interno del contesto in cui sorgono.
== Riconoscimenti ==
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* 1999 Medaglia d'oro dell'Académie d'architecture française.
* 2000 Leone d'oro alla [[Biennale di Venezia]].
*2001 Royal Gold Medal del [[Royal Institute of British Architects]]
* 2001 Premio Internazionale di architettura "Francesco Borromini".
* 2008 [[Premio Pritzker]] di architettura.
== Progetti ==
[[File:Monolith by nouvel small.jpg|thumb|Monolito dell'[[Expo 2002]] a [[Murten]], in [[Svizzera]]]]
* 1976: Centro medico-chirurgico di Val-Notre-Dame a [[Bezons]]
* 1978: Scuola Anna Franck a [[Antony]]
* 1981-1987: [[Istituto del mondo arabo]] a [[Parigi]]
* 1983: Teatro municipale a [[Belfort]]
* 1985-1987: [[Nemausus 1]] (114 alloggi) a [[Nîmes]]
* 1986-1993: Restauro dell'[[Opéra national de Lyon]] a [[Lione]]
*
*
*
* 1994: [[Fondation Cartier]] a Parigi
* 1995: Centro commerciale di [[Euralille]] a [[Lilla (Francia)|Lilla]] ([[Rem Koolhaas]] è l'architetto-urbanista della concezione dell'insieme del progetto urbano)
* 1998-2002: Arteplage Morat a [[Friburgo (Svizzera)|Friburgo]]
*
* 1999-2001: [[Gasometer|Gasometer A]] a [[Vienna]]
* 1999-2001: [[Kölnturm]] a [[Colonia (Germania)|Colonia]]
* 1999: [[Centro culturale e congressuale di Lucerna]]
* 1999-2000: [[Golden Angel]] a [[Praga]]
* 2000: Palazzo di Giustizia a [[Nantes]]
* 2001: Ampliamento del [[Museo nacional centro de arte reina Sofía|Museo regina Sofia]] a [[Madrid]]
* 2001-2003: [[Torre Glòries]] a [[Barcellona]]
* 2002: Restauro della Chiesa Sainte-Marie di [[Sarlat]] (Francia) riconvertita in centro culturale
* 2002: Monolito dell'[[Expo 2002]] a [[Murten]]
* 2003: ''[[Kilometro Rosso]]'', parco scientifico-tecnologico a [[Bergamo]]
* 2003: [[Sito-museo gallo romano di Vesunna]] a [[Périgeux]]
* 2003-2009: [[Copenhagen Concert Hall]] a [[Copenaghen]]
* 2005-2011: Théâtre de l'Archipel a [[Perpignan]]<ref>{{Cita web |url = https://www.jeannouvel.com/projets/theatre-de-larchipel/|titolo = Théâtre de l'Archipel|editore = https://www.jeannouvel.com/|lingua = fr}}</ref>
* 2005-2012: [[Burj Qatar]] a [[Doha]]
* 2006: [[Musée du quai Branly]] (Museo delle Arti primitive) a Parigi, con [[Patrick Blanc]]
* 2006: Impianto di risalita del [[Il Baluardo|Baluardo di Colle di Val d'Elsa]]
* 2006: [[Teatro Guthrie]] a [[Minneapolis]]
* 2008: Les Bains des Docks Aquatic Complex, Le Havre
* 2008: Stazioni e soluzioni architettoniche per il ''[[Minimetrò]]'', il nuovo impianto di mobilità alternativa di [[Perugia]] (il primo del genere in [[Italia]])
* 2008: [[Padiglione B della Fiera di Genova]] a [[Genova]]
* 2008: Nuove Linee di Montaggio per la [[Ferrari]]
* 2008-2015: [[Philharmonie de Paris]] a Parigi
* 2009: [[Museo di arte moderna a Baku]]
* 2009: Tavolo Grand Ecart per [[Pallucco]]
* 2009: Complesso residenziale a [[Salerno]]
* 2009-2017: [[Louvre Abu Dhabi]] ad [[Abu Dhabi]]
* 2010: [[100 Eleventh Avenue]] a [[New York]]
* 2011: Riqualificazione ex cinema Excelsior per l'apertura del ''flagship store'' Coin Excelsior [[Milano]]
* 2013: Maniglia Chelsea per [[Olivari B.|Olivari]]
* 2015: [[53W53]] a New York
* 2017: [[Louvre Abu Dhabi]]
* 2018: [[Tour La Marseillaise]] a [[Marsiglia]]
* 2018: Palazzo "Rhinoceros", Fondazione Alda Fendi
* 2019: [[Museo nazionale del Qatar]] a Doha
=== Progetti in corso ===
{{Aggiornare|arg=architettura}}
* Nel
* Progetto per la costruzione di un centro direzionale/commerciale per il pastificio [[Antonio Amato]] a [[Salerno]]<ref>{{Cita web|url=https://www.salernonews24.com/cultura-urbana/lex-opificio-antonio-amato-una-lunga-e-tumultuosa-epopea-di-progetti-di-riqualificazione/|titolo=L’ex Opificio Antonio Amato, una lunga e tumultuosa epopea di progetti di riqualificazione, Salerno News 24, 27 luglio 2021}}</ref>.
* Riqualificazione del centro urbano di [[Colle di Val d'Elsa]] e della [[Piazza Arnolfo di Cambio]] in collaborazione e con compiti di coordinamento, con altri artisti ([[Daniel Buren]], [[Bertrand Lavier]]; [[Alessandra Tesi]] e [[Lewis Baltz]])<ref>{{Cita web|url=http://www.archimagazine.com/avaldelsa.htm|titolo=Colle di Val d'Elsa ospita Jean Nouvel e la presentazione dei suoi progetti, Archimagazine}}</ref>.
== Scritti ==
* Jean Baudrillard, Jean Nouvel, ''Architettura e nulla. Oggetti singolari'', Mondadori Electa, 2003, ISBN 978-8837020460
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=
|nome_onorificenza=Cavaliere nell'Ordre des arts et des lettres
|collegamento_onorificenza=Ordre des Arts et des Lettres
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|
}}
{{Onorificenze
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|collegamento_onorificenza=Ordine nazionale al merito (Francia)
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}}
{{Onorificenze
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|nome_onorificenza=Commendatore nell'Ordre des arts et des lettres
|collegamento_onorificenza=Ordre des Arts et des Lettres
|motivazione=
|
}}
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
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* Olivier Boissière, ''Jean Nouvel'', Idea Libri, 2003 ISBN 978-8870828276
* Marco Casamonti, ''Jean Nouvel'', Motta Architettura, 2008 ISBN 978-8861160521
* {{cita libro | nome=Jean | cognome=Nouvel | titolo=Jean Nouvel 2007-2016, reflejos de lo contemporaneo = contemporary reflections | anno=2016 | editore=El croquis | città=Madrid | ISBN=978-84-8838-688-5}}
* {{cita libro | nome=GA Document 152 | titolo=Jean Nouvel, Sou Fujimoto, Junya Ishigami, Ryue Nishizawa, Johnston Marklee, Kazuyo Sejima, Sanaa | anno=2019 | editore=A.D.A. EDITA | città=Tokyo | ISBN=978-48-7140-247-7 | cid= Museo Nazionale del Qatar_GA Document}}
==Sitografia==
*{{Cita web|url=https://www.jeannouvel.com/en/projects/institut-du-monde-arabe-ima/|titolo=Institute du Monde Arabe|cid=Institute du Monde Arabe_1}}
*{{Cita web|url=https://moreaedesign.wordpress.com/2012/09/14/more-about-institut-du-monde-arabe-paris-france/|titolo=Institute du Monde Arabe|cid=Institute du Monde Arabe_2}}
*{{Cita web|url=https://www.detail.de/de_en/from-our-archives-high-tech-for-cultural-exchange-institut-du-monde-arabe-in-paris-1987|titolo=Institute du Monde Arabe|cid=Institute du Monde Arabe_3}}
*{{Cita web|url=https://www.mapei.com/it/en/realta-mapei/detail/mapei-products-for-louvre-museum-abu-dhabi|titolo=Louvre Abu Dhabi|cid=Louvre Abu Dhabi_1}}
*{{Cita web|url=https://www.ipcm.it/en/article/how-the-louvre-abu-dhabi-is-coated.aspx|titolo=Louvre Abu Dhabi|cid=Louvre Abu Dhabi_2}}
*{{Cita web|url=https://architizer.com/blog/practice/details/national-museum-of-qatar/|titolo=National Museum of Qatar|cid=National Museum of Qatar_1}}
*{{Cita web|url=https://www.designcommunication.net/architecture/all-about-the-national-museum-of-qatar-museum-with-a-heart|titolo=National Museum of Qatar|cid=National Museum of Qatar_2}}
*{{Cita web|url=https://en.wikiarquitectura.com/building/national-museum-qatar/|titolo=National Museum of Qatar|cid=National Museum of Qatar_3}}
== Altri progetti ==
{{Interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.jeannouveldesign.fr|titolo=Jean Nouvel Design|lingua=fr}}
{{Premio Wolf Arti}}
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{{Portale|architettura|biografie}}
[[Categoria:Vincitori del Premio Pritzker]]
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