Scuola secondaria di secondo grado in Italia: differenze tra le versioni

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{{tornaTorna a|Istruzione in Italia}}
La '''scuola secondaria di secondo grado''' oppure '''scuola media superiore''', impropriamente e comunemente detta '''scuola superiore'''<ref>Come riportato al punto c) della voce {{Treccani|superiore|superióre|v=x|citazione=corso s. di studî; ginnasio s., le classi 4ª e 5ª del ginnasio, così chiamate quando le prime tre classi ginnasiali (oggi assorbite nella scuola media dell'obbligo o scuola secondaria di primo grado) avevano il nome di ginnasio inferiore; '''scuole medie s'''. o scuole dell'ordine s. (o assol. le '''superiori'''), le scuole secondarie di secondo grado (licei, tradizionali o tecnici);|accesso=21 gennaio 2023}}</ref>, nell'[[ordinamento scolastico italiano]] rappresenta uno dei due percorsi in cui si articola il [[Istruzione secondaria|secondo ciclo]]<ref>L'articolazione del secondo ciclo nei due percorsi è definita dalla L. [[Riforma Moratti|53/2003]], art. 2, comma 1 d): "''il sistema educativo di istruzione e di formazione si articola nella scuola dell’infanzia, in un primo ciclo che comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, e in un secondo ciclo che comprende il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale''". Nel successivo comma g), per la scuola secondaria di secondo grado, si prevede uno sviluppo del quinquennio in due bienni e in un quinto anno.</ref>[[Istruzione secondaria|,]] del quale fa parte con l'[[Formazione professionale#Istruzione e formazione professionale (competenza regionale)|istruzione e formazione professionale]] (IeFP) regionale. Entrambi i percorsi sono riconosciuti validi ai fini dell'assolvimento, per il primo biennio, dell'[[Obbligo formativo|obbligo]] di istruzione<ref>L'estensione dell'obbligo a dieci anni è stabilito dalla Legge di bilancio 196/2006, art. 1, comma 622.</ref> e, per gli ultimi tre anni, del diritto-dovere di istruzione e formazione, almeno sino al conseguimento della qualifica professionale<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=2005|mese=04|giorno=15|numero=76|titolo=Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53.|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2005-04-15;76}}</ref>. Lo [[studente]] vi accede<ref>{{cita web|url=https://www.leggo.it/societa/scuola/contributo_scuola_superiore_dopo_esame_terza_media-°2571631.html|titolo=Dopo l'esame di terza media la sorpresa: niente iscrizione senza contributo|accesso=23 giugno 2017|urlmorto=sì}}</ref> dopo aver conseguito il [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|''diploma di licenza'' ''conclusiva'' ''del primo'' ciclo ''di'' ''istruzione'']]<ref>Così definito dal Ministero dell'istruzione nella C.M. 51 del 20 maggio 2009.</ref>, con possibilità di scegliere a quale tipologia di liceo: [[Istituto tecnico|istituti tecnici]], [[Istituto professionale in Italia|istituti professionali]] e [[Liceo (scuola)|licei]] - iscriversi<ref>{{cita web|url=https://www.corriere.it/scuola/secondaria/14_dicembre_03/cosa-fare-non-fare-dieci-punti-a18d2ba4-7b18-11e4-825c-8af4d2bb568e.shtml|titolo=La scelta della scuola superiore Cosa fare e non fare in dieci punti|autore=Monica Ricci Sargentini|data=3 dicembre 2014}}</ref>. Le tipologie di scuola secondaria di secondo grado, articolate in indirizzi, sono accomunate da un'area generale, con discipline quali, ad esempio, italiano, storia, lingua inglese, matematica, scienze, mentre si distinguono per aree specifiche, collegate, per quanto riguarda istituti/licei tecnici e professionali, ai settori economici e produttivi del Paese. Ciascun indirizzo si caratterizza per uno specifico profilo educativo culturale e professionale dello studente, definito dall'insieme delle competenze che lo studente acquisisce nel quinquennio.
Nell'[[Istruzione in Italia|ordinamento scolastico italiano]], la '''scuola secondaria di secondo grado''', comunemente detta '''scuola superiore''' o '''scuola media superiore''', rappresenta il [[Istruzione secondaria|secondo ciclo di studio]] dell'[[Obbligo formativo|istruzione obbligatoria]].
 
I percorsi dell'istruzione del secondo ciclo hanno durata quinquennale<ref>Con il D.M. 567/2017 il MIUR prevede una sperimentazione nazionale di percorsi della durata di 4 anni, a partire dall’anno scolastico 2018/2019.</ref>, suddivisa in primo biennio comune, secondo biennio e ultimo anno<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/rubriche/la-scuola-siamo-noi/2014/04/27/news/4_anni_sono_meglio_di_5_-84646666/|titolo=Quattro anni sono meglio di 5?|data=27 aprile 2014}}</ref>; lo studente compie tale ciclo di studi generalmente dall'età di 14 anni fino ai
Dura normalmente cinque anni, dai 14 ai 19 anni. Segue la [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|scuola secondaria di primo grado]], comunemente detta ''scuola media'', e precede il [[Istruzione superiore|terzo ciclo di studio]] dell'ordinamento scolastico italiano, a cui appartengono le istituzioni [[università|universitarie]] e quelle [[Alta formazione artistica, musicale e coreutica|artistiche]]. Per poter accedere alla scuola secondaria di secondo grado è necessario completare quella di primo grado e superare l'[[Scuola secondaria di primo grado in Italia#Esame di Stato conclusivo del primo ciclo ("terza media")|esame di stato del primo ciclo di studio]]<ref>Sito del MIUR Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, consultato 23/10/2014 http://www.istruzione.it/urp/ordinamento_scolastico.shtml.</ref>.
19<ref name=diplomati>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/scuola/2018/02/14/news/un_diplomato_su_due_ammette_ho_sbagliato_scuola_-188831595/|titolo=Un diplomato su due ammette: "Ho sbagliato scuola"|autore=Ilaria Venturi|data=14 febbraio 2018}}</ref>. Al termine del percorso scolastico, viene sostenuto l'[[Esame di maturità in Italia|esame di maturità (precedentemente detto di "esame di Stato")]], con il rilascio del [[Titoli di studio in Italia#Scuola secondaria di 2º grado|diploma]]<ref name=diplomati/>, al quale è allegato il ''curriculum''<ref>{{Cita web|url=https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=134742|titolo=Decreto Ministeriale 6 agosto 2020, AOOGABMI 88|data=6 Agosto 2020|accesso=27 giugno 2022}}</ref> dello studente. Il titolo conseguito, qualsiasi sia la tipologia di scuola frequentata, corrisponde al livello 4<ref>"Conoscenze: ''Conoscenze pratiche e teoriche in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio''; Abilità: ''Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un ambito di lavoro o di studio;'' Responsabilità e autonomia: ''Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili ma soggetti a cambiamenti. Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio".''</ref> del [[Quadro europeo delle qualifiche|quadro europeo delle qualificazioni]]<ref>In Italia il processo di referenziazione delle qualificazioni italiane a EQF ha prodotto il ''Quadro Nazionale delle Qualificazioni'' (QNQ), v. Decreto 8 gennaio 2018, Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.</ref> e al livello 3 [[Classificazione internazionale standard dell'istruzione|ISCED,]] ha [[Valore legale del titolo di studio|valore legale]] e consente l'iscrizione ai percorsi dell'[[istruzione terziaria]], professionalizzanti ([[Istituto tecnico superiore|istituti tecnici superiori - ITS]]), ai percorsi dell'AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica) e ai percorsi [[Università in Italia|universitari]].<ref>{{cita web|url=http://scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2016-12-29/istat-sempre-meno-diplomati-proseguono-studi-all-universita-203953.php?uuid=ADZohWMC|titolo=Istat, sempre meno diplomati proseguono gli studi all'università|data=29 dicembre 2016|accesso=17 aprile 2019|dataarchivio=10 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170410091536/http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2016-12-29/istat-sempre-meno-diplomati-proseguono-studi-all-universita-203953.php?uuid=ADZohWMC|urlmorto=sì}}</ref>
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia dell'istruzione in Italia}}
=== L'unità d'Italia ===
Il liceo che venne creato per primo fu il ''classico'', fondato nel 1859 e limitato inizialmente al solo [[Regno di Sardegna]], quindi, con l'unificazione, fu esteso a tutta l'[[Italia]]. L'organizzazione era questa: gli alunni, dopo aver frequentato la scuola elementare (che all'epoca era quadriennale), frequentavano per cinque anni il [[Ginnasio (sistema scolastico italiano)|ginnasio]] e per tre anni il liceo; all'epoca questa scuola veniva denominata ''Ginnasio Liceo''.
 
Nel 1911, per rinnovare e modernizzare il sistema liceale italiano, venne creato il [[liceo moderno]], e chi aveva frequentato i primi tre anni di ginnasio poteva poi optare per il quarto ginnasio classico o per il quarto ginnasio moderno. Nel 1923 il [[Ministri della Pubblica Istruzione del Regno d'Italia|Ministro della Pubblica Istruzione]] fece un'altra riforma, in cui il liceo moderno veniva abolito, e al suo posto venivano creati il [[liceo scientifico]] e il [[liceo femminile]] che in séguito verrà abolito. Infine, nel 1952, ci fu un'altra riforma, in cui venivano apportate alcune modifiche negli orari delle materie del liceo classico. Negli anni Settanta vennero creati i primi [[liceo artistico|licei artistici]].
 
===Progetto Brocca (1988-1992)===
Il '''progetto Brocca''', dal nome del [[sottosegretario]] [[italia]]no alla [[Pubblica Istruzione]] [[Beniamino Brocca]], è uno studio per la revisione del sistema scolastico italiano effettuato a cavallo fra gli anni '80 e '90.
 
Istituita nel [[1988]], la Commissione Brocca ricevette dall'allora [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]] [[Giovanni Galloni]] il mandato di rivedere i programmi dei primi due anni della secondaria superiore, in vista del prolungamento dell'istruzione obbligatoria al sedicesimo anno d'età. L'anno successivo, con il nuovo ministro [[Sergio Mattarella]], si ebbe il primo esito concreto della commissione, cioè l'elaborazione dell'area comune del biennio. Ricostituita nel [[1990]] dal ministro [[Gerardo Bianco]], nel [[1991]] il mandato della Commissione fu esteso ai piani di studio del triennio. Nel [[1992]], durante il dicastero di [[Riccardo Misasi]], i lavori si conclusero.
 
Il progetto prevedeva 17 indirizzi di studio,<ref>{{cita web|http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/programmi_brocca.htm|Le proposte della Commissione Brocca|03-03-2011}}</ref> e molti di essi sono rimasti attivi fino alla riforma Gelmini.
 
Indirizzi liceali:
*Indirizzo Classico
*Indirizzo Linguistico
*Indirizzo Socio-psicopedagogico
*Indirizzo Scientifico
*Indirizzo Scientifico-tecnologico
*Indirizzo Musicale
 
Indirizzi tecnici e professionali:
*Indirizzo Chimico
*Indirizzo Elettrotecnica e automazione
*Indirizzo Elettronica e telecomunicazioni
*Indirizzo Informatico e telematico
*Indirizzo Meccanico
*Indirizzo Tessile
*Indirizzo Costruzioni
*Indirizzo Territorio
*Indirizzo Agroindustriale
*Indirizzo Biologico
*Indirizzo Economico-aziendale
*Indirizzo Linguistico aziendale
 
=== La riforma Berlinguer ===
{{vedi anche|Riforma Berlinguer}}
La successiva riforma Berlinguer prevedeva una generale riorganizzazione della scuola italiana; venne varata dal [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]] del [[Governo Prodi I|primo governo Prodi]], ed ex-rettore dell'[[Università di Siena]], [[Luigi Berlinguer]]. Prima ancora di entrare in vigore, tale riforma è stata interamente abrogata dalla Legge 28 marzo 2003 n. 53 - più nota come [[riforma Moratti]] - sicché il nuovo disegno scolastico deciso da Berlinguer non ha mai trovato applicazione concreta.
 
Questa riforma avrebbe abolito la suddivisione di scuole elementari, medie e superiori sostituendo il tutto con una struttura basata sui "cicli". Erano previsti sei anni di ciclo primario (o di base) per i bambini dai 6 ai 12 anni e altri sei anni di ciclo secondario per i ragazzi dai 12 ai 18 anni. La riforma inoltre avrebbe portato l'obbligo scolastico a 15 anni (allora l'obbligo era fermo alla terza media, mentre oggi è stato portato a 16 anni ad opera del ministro Fioroni); era inoltre previsto un nuovo tipo di obbligo, quello alla formazione professionale che sarebbe durato fino ai 18 anni.
 
Il ciclo primario seiennale sarebbe stato suddiviso in tre bienni; la scuola di base sarebbe nata dalla fusione delle vecchie elementari e medie; molto si puntava sulla riduzione del numero di materie e su un minor numero di insegnanti per classe rispetto al vecchio modello delle scuole medie.
 
Era previsto un ciclo secondario seiennale, articolato in sei aree, in cui sarebbero confluite tutte le vecchie scuole medie superiori:
*Umanistica;
*Scientifica;
*Tecnica;
*Tecnologica;
*Artistica;
*Musicale.
 
Dopo un primo anno introduttivo, comune a tutti gli indirizzi, nel successivo biennio ancora molte materie sarebbero state in comune per permettere allo studente di capire quale indirizzo scolastico fosse migliore per lui e per facilitare il passaggio da un indirizzo all'altro. Al termine del primo triennio, che concludeva l'obbligo, era previsto un esame introduttivo al triennio finale. Al termine dell'intero corso, era previsto l'[[Esame di maturità|esame di Stato]] per conseguire il diploma.
 
Un altro cambiamento era la possibilità per lo studente in possesso di una licenza media di non proseguire il proprio corso di studi, con l'obbligo però ad una formazione professionale fino ai 18 anni al termine dei quali bisognava comunque conseguire un diploma.
 
La riforma non è mai entrata in vigore: dall'anno scolastico 2003-2004 è in vigore la Legge 28 marzo 2003 n. 53 detta anche [[riforma Moratti]], che ha ridisegnato in modo diverso l'intero sistema scolastico.
 
===Le scuole superiori prima della riforma Moratti===
le scuole superiori si rifacevano ancora alla riforma del [[1923]] del ministro [[Giovanni Gentile]] e si dividevano essenzialmente in cinque grandi rami:
* [[Liceo (scuola)|Licei]]
* [[Istituto tecnico|Istituti tecnici]]
* [[Istituto professionale|Istituti professionali]]
* [[Istituto d'arte|Istituti d'arte]]
* [[Istituto magistrale|Istituti magistrali]]
 
I licei veri e propri, senza quindi contare le sperimentazioni Brocca, si dividevano in:
::[[liceo classico]] (sottodiviso in Ginnasio superiore - cioè quarta e quinta Ginnasio - per i primi due anni e Liceo classico propriamente detto per i successivi tre anni)
::[[liceo scientifico]]
::[[liceo artistico]] e artistico con sperimentazione musicale e/o coreutica
::[[liceo linguistico]]
 
Il liceo artistico aveva, in origine, una durata di soli quattro anni e dava accesso, dopo tale periodo, solamente all'[[Accademia di belle arti]]. Con l'introduzione di un quinto anno integrativo venne poi permesso l'accesso a tutte le facoltà universitarie. L'accesso all'Accademia di belle arti e alla Facoltà di Architettura poteva comunque avvenire con il conseguimento del diploma al quarto anno, in virtù di una divisione, dopo il secondo anno di liceo, in sezioni relative a questi specifici indirizzi.
 
*Gli [[Istituto tecnico|istituti tecnici]], anch'essi della durata di cinque anni (con successiva possibilità di accesso solo a specifiche facoltà universitarie di indirizzo conforme agli studi fatti sino al [[1969]]):
**[[istituto tecnico industriale]] (ITI)
**[[istituto tecnico commerciale]] (ITC)
**[[istituto tecnico per geometri]] (ITG)
**[[istituto tecnico agrario]] (ITA)
**[[istituto tecnico nautico]] (ITN)
**[[istituto tecnico aeronautico]]
**[[istituto tecnico per il turismo]]
*Gli [[Istituto professionale|istituti professionali]] si dividono in alcune macroaree:
**[[agricoltura e ambiente]]
**[[industria e artigianato]]
**[[Ipssar|servizi alberghieri e ristorazione]] (IPSAR)
**[[servizi commerciali, turistici e pubblicità]]
 
La durata dei corsi era di due o tre anni (poi unificati a tre anni), al termine dei quali lo studente acquisiva una [[qualifica professionale]]; dopodiché poteva scegliere di proseguire gli studi con il biennio successivo (istituito alla fine degli anni Settanta del XX secolo), al termine del quale lo studente consegue il diploma e con esso la possibilità di accedere a qualsiasi facoltà universitaria.
 
A questi ordini di scuole si aggiungeva l'[[istituto magistrale]], introdotto dalla [[riforma Gentile]], che aveva lo scopo di preparare il personale docente della scuola elementare. La durata originaria del corso era di quattro anni con accesso alla facoltà universitaria di Magistero. Anche in questo caso era stato successivamente introdotto negli anni Settanta del XX secolo un quinto anno integrativo per permettere l'accesso a tutte le facoltà universitarie. Con l'introduzione dell'obbligo di laurea per il personale docente della scuola primaria (ex-materna ed elementare) gli istituti magistrali si sono riconvertiti in varie forme. Oggi sono diventati, a tutti gli effetti, licei sociopsicopedagogici, licei delle scienze sociali o licei delle scienze della formazione. L'istruzione artistica era rappresentata dagli [[Istituto d'arte|istituti d'arte]] (arte applicata) e dai [[Liceo artistico|licei artistici]] (arte accademica).
 
L'accesso a tutte le facoltà universitarie per tutte le scuole secondarie di secondo grado quinquennali fu consentito solo dal [[1969]] (prima era consentito solo ai soli diplomati del liceo classico ed a singole facoltà per tutte le altre scuole superiori).
 
=== La riforma Moratti ===
{{vedi anche|Riforma Moratti}}
La riforma Moratti prevedeva tre percorsi ben distinti, uno liceale e tecnico, e l'altro professionale, gestito a livello regionale:
 
*liceo artistico
*liceo classico
*liceo economico
*liceo linguistico
*liceo musicale e coreutico
*liceo scientifico
*liceo tecnologico (istruzione tecnica)
*liceo delle scienze umane
*istituto professionale
 
La riforma prevedeva una durata liceale quinquennale (due bienni e un quinto anno) e quadriennale per l'istituto professionale (con eventuale quinto anno integrativo).
 
=== Gli interventi del ministro Fioroni ===
Il ministro [[Giuseppe Fioroni]] nel [[2006]] ha abolito la riforma Moratti. Altre modifiche apportate sono state le seguenti:
 
* È stato modificato l'esame di Stato conclusivo, che prima della [[Riforma Berlinguer]] si chiamava "[[Esame di maturità|esame di Stato di maturità]]". Con la finanziaria 2002, in vigore a partire dall'esame di Stato 2001-2002, si era infatti previsto che la commissione fosse composta da soli docenti interni, più un presidente esterno. Fioroni, invece, ha previsto una commissione mista, formata da 3 membri esterni, 3 interni e presidente esterno, così come previsto nell'iniziale disegno di Berlinguer, applicato negli anni scolastici 1998-1999, 1999-2000 e 2000-2001. Inoltre il monte-crediti è aumentato da 20 a 25, mentre il punteggio del colloquio è sceso da 35 a 30.
* Sono stati reintrodotti i cosiddetti [[esame di riparazione|esami di riparazione]], esami conseguiti dagli studenti in materie in cui si risulta insufficienti allo scrutinio finale dell'anno. Furono ideati negli [[anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo]], in epoca [[fascismo|fascista]], e furono sospesi nel [[1995]].
 
I vecchi esami di Stato, noti semplicemente come ''esami di maturità'', prevedevano i membri tutti esterni, con un membro interno con funzioni di garanzia, e soltanto due materie orali e due scritte. Il voto finale era in sessantesimi e il titolo che si conseguiva, che oggi è denominato "diploma di superamento dell'esame di Stato conclusivo del corso di studi di istruzione secondaria superiore" con specificazione dell'indirizzo, si chiamava "maturità" (scientifica, tecnica, artistica, professionale, d'arte applicata). La maturità tecnica era accompagnata da un diploma (di geometra, di perito industriale, di ragioniere e perito commerciale) che consentiva l'accesso, in alcuni casi previo praticantato, all'esame di Stato per l'abilitazione professionale.
 
=== La riforma Gelmini ===
{{vedi anche|Riforma Gelmini}}
Il 18 dicembre [[2008]] in [[Consiglio dei ministri]] sono state presentate dal [[Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca della Repubblica Italiana|Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca]] [[Mariastella Gelmini]] le principali linee su cui si sarebbe basata la riforma della scuola.
 
La riforma è entrata in vigore nell'anno scolastico [[2010]]-[[2011]] a partire dalle prime classi ed è entrata a pieno regime nell'anno scolastico [[2014]]-[[2015]]. La sua approvazione ha originato un movimento di protesta da parte di studenti liceali e universitari e forme di protesta originali come l'occupazione, oltre delle scuole, dei monumenti delle città più importanti d'Italia, quali il [[Colosseo]], la [[Torre di Pisa]], la [[Mole Antonelliana]].
 
La riforma ristruttura il sistema formativo in
*sei indirizzi di liceo,<ref>{{cita web|http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/120609.shtml| Comunicati stampa - MIUR|21-10-09}}</ref>
*due tipologie di [[istituto tecnico]] divisi in undici indirizzi,<ref>{{cita web|http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2008_miur/181208.shtml|Comunicati stampa - MIUR|21-10-09}}</ref><ref name="pubblica.istruzione.it">{{cita web|http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/280509.shtml|Comunicati stampa - MIUR|21-10-09}}</ref>
*due tipologie di [[istituto professionale|istituti professionali]] divisi in sei indirizzi.<ref name="pubblica.istruzione.it"/>
 
==Ordinamento attuale==
=== I tre ordini di istruzione e loro articolazione ===
{{MultiCol}}
{{Colonne}}
'''[[Liceo]]'''
'''Liceo'''
*[[Liceo artistico]]
**Indirizzo arti figurative
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**Indirizzo scenografia
*[[Liceo classico]]
**Indirizzo tradizionale
*[[Liceo classico europeo]]
*[[Liceo linguistico]]
*[[Liceo del made in Italy]]
*[[Liceo musicale e coreutico]]
**LiceoSezione musicale
**Sezione coreutica
**Liceo coreutico
*[[Liceo scientifico]]
**Indirizzo tradizionale
**IndirizzoOpzione scienze applicate
**IndirizzoSezione con indirizzo sportivo
*[[Liceo delle scienze umane]]
**Indirizzo tradizionale
**IndirizzoOpzione economico-sociale
{{ColBreakColonne spezza}}
'''[[Istituto tecnico]]'''
*[[Istituto tecnico economico|Settore economico]]
**Indirizzo Amministrazioneamministrazione, finanza e marketing
***Articolazione tradizionale
***Articolazione relazioni internazionali per il marketing
***Articolazione [[sistemi informativi aziendali]]
**Indirizzo Turismoturismo
*[[Istituto tecnico tecnologico|Settore tecnologico]]
**Indirizzo Meccanicameccanica, meccatronica ed energia
***Articolazione meccanica e meccatronica
***Articolazione energia
**Indirizzo TrasportiNautico e logisticaAeronautico
***Istituto Nautico
***Istituto Aeronautico
**Indirizzo trasporti e logistica
***Articolazione costruzione del mezzo
***Articolazione conduzione del mezzo
***Articolazione logistica
**Indirizzo Elettronicaelettronica ed elettrotecnica
***Articolazione elettronica
***Articolazione elettrotecnica
***Articolazione automazione
**Indirizzo Informaticainformatica e telecomunicazioni
***Articolazione informatica
***Articolazione telecomunicazioni
**Indirizzo Graficagrafica e comunicazione
**Indirizzo Chimicachimica, materiali e biotecnologie
***Articolazione chimica
***Articolazione biotecnologie ambientali
***Articolazione biotecnologie sanitarie
**Indirizzo Tessiletessile, abbigliamento e moda
***Articolazione tradizionale
***Articolazione calzature e moda
**Indirizzo Agrariaagraria, agroalimentare ede agroindustria
***Articolazione produzioni e trasformazioni
***Articolazione gestione dell'ambiente e del territorio
***Articolazione viticoltura ed enologia
**Indirizzo Costruzionicostruzioni, ambiente e territorio
***Articolazione tradizionale
***Articolazione geotecnico
{{ColBreakColonne spezza}}
'''[[Istituto professionale]]'''
*agricoltura, sviluppo rurale, valorizzazione dei prodotti del territorio e gestione delle risorse forestali e montane;
*Settore dei servizi
*pesca commerciale e produzioni ittiche;
**Indirizzo Agricoltura e sviluppo rurale
*industria e artigianato per il Made in Italy;
**Indirizzo Servizi socio-sanitari
*manutenzione e assistenza tecnica;
***Articolazione tradizionale
*gestione delle acque e risanamento ambientale;
***Articolazione odontotecnico
*servizi commerciali;
***Articolazione ottico
*enogastronomia e ospitalità alberghiera;
**Indirizzo Servizi commerciali
*servizi culturali e dello spettacolo;
**Indirizzo Enogastronomia e ospitalità alberghiera
*servizi per la sanità e l'assistenza sociale;
***Articolazione enogastronomia
*arti ausiliarie delle professioni sanitarie: odontotecnico;
***Articolazione enogastronomia opzione prodotti dolciari artigianali e industriali
*arti ausiliarie delle professioni sanitarie: ottico.
***Articolazione servizi di sala e vendita
{{Colonne fine}}
***Articolazione accoglienza turistica
*Settore industria e artigianato
**Indirizzo Produzioni artigianali e industriali
***Articolazione industria
***Articolazione artigianato
**Indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica
{{ColBreak}}{{EndMultiCol}}
 
=== Risultati di apprendimento comuni, per ciascuno dei tre ordini, nei Profili di uscita ===
==Crediti formativi e sospensione del giudizio==
Con il riordino del secondo ciclo sono stati descritti i profili dei tre ordini in uscita dal quinquennio, in cui sono distinti i risultati di apprendimento comuni a tutti gli indirizzi dai risultati specifici dei diversi indirizzi. Si riportano, nella tabella che segue, i risultati comuni dei profili dei licei e degli istituti tecnici, tratti dal ''Supplemento Europass al Certificato''<ref>{{Cita web|url=https://www.istruzione.it/esame_di_stato/europass/SupplementoEuropass.htm|titolo=Supplemento Europass al Certificato|autore=MIUR e Centro Nazionale Europass presso Isfol (ora INAPP)|data=Nota prot. 5952 del 1 giugno 2016}}</ref>, rilasciato alla conclusione del percorso, insieme con il diploma di Stato e il ''curriculum dello studente''. Per gli istituti professionali, il cui riordino è stato sottoposto a revisione con il sopra citato D.Lgs. 61/2017, sono riportati i risultati comuni tratti dal Decreto del 24 maggio 2018, n. 92<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DM|anno=2018|mese=05|giorno=24|numero=92|titolo=Regolamento recante la disciplina dei profili di uscita degli indirizzi di studio dei percorsi di istruzione professionale, ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61, recante la revisione dei percorsi dell'istruzione professionale nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107.|allegato=Allegato 1|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:ministero.istruzione.universita.e.ricerca:decreto:2018-05-24;92!vig=}}</ref>.{{Colonne}}
Secondo il ''"Regolamento dell'Esame di Stato D.P.R. 23 luglio 1998, n.323"'', ad ogni alunno devono essere assegnati nel periodo del "triennio" dai docenti dei crediti e/o sospensioni del giudizio. Questi dipendono dai voti raggiunti dagli studenti e dalle attività da loro svolte, e influenzano in parte il risultato dell'[[esame di maturità]].
'''Liceo'''
*padroneggiare la lingua italiana in contesti comunicativi diversi, utilizzando registri linguistici adeguati alla situazione;
*comunicare in una lingua straniera almeno a livello B2 (QCER);
*elaborare testi, scritti e orali, di varia tipologia in riferimento all’attività svolta;
*identificare problemi e argomentare le proprie tesi, valutando criticamente i diversi punti di vista e individuando possibili soluzioni;
*riconoscere gli aspetti fondamentali della cultura e tradizione letteraria, artistica, filosofica, religiosa, italiana ed europea, e saperli confrontare con altre tradizioni e culture;
*agire conoscendo i presupposti culturali e la natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed economiche, con riferimento particolare all’Europa oltre che all’Italia, e secondo i diritti e i doveri dell’essere cittadini;
*padroneggiare il linguaggio specifico e le rispettive procedure della matematica, delle scienze fisiche e delle scienze naturali;
*utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici per svolgere attività di studio e di approfondimento, per fare ricerca e per comunicare;
*operare in contesti professionali e interpersonali svolgendo compiti di collaborazione critica e propositiva nei gruppi di lavoro.
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'''[[Istituto tecnico]]'''
*utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;
*stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;
*utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento permanente;
*utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;
*padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue - QCER;
*utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e qantitative;
*identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti;
*redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali;
*individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento.
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'''[[Istituto professionale]]'''
*agire in riferimento ad un sistema di valori, coerenti con i principi della costituzione, in base ai quali essere in grado di valutare fatti e orientare i propri comportamenti personali, sociali e professionali;
*utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici e professionali;
*riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali, dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo;
*stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;
*utilizzare i linguaggi settoriali delle lingue straniere previste dai percorsi di studio per interagire in diversi ambiti e contesti di studio e di lavoro;
*riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali;
*individuare ed utilizzare le moderne forme di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete;
*utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento;
*riconoscere i principali aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea ed esercitare in modo efficace la pratica sportiva per il benessere individuale e collettivo;
*comprendere e utilizzare i principali concetti relativi all'economia, all'organizzazione, allo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi;
*padroneggiare l'uso di strumenti tecnologici con particolare attenzione alla sicurezza e alla tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell'ambiente e del territorio;
*utilizzare i concetti e i fondamentali strumenti degli assi culturali per comprendere la realtà ed operare in campi applicativi.
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=== CreditoEsiti scolasticoscolastici ===
Come disposto dal D.P.R. n. 323/1998 (del 23 luglio 1998), nel corso del triennio conclusivo lo studente - in base alla media delle valutazioni riportate a fine anno - riceve dei crediti, il cui totale concorrerà a formare il voto conclusivo dell'esame di maturità.
Il '''credito formativo''' prende in considerazione le attività extracurriculari all'interno della scuola e tutte le altre attività svolte dallo studente che possono essere considerate formative per il proprio percorso. Esse comprendono corsi e certificazioni linguistiche, corsi e certificazioni sportive, esperienze e attività educative, sociali e di volontariato. Lo studente può presentare al consiglio di classe le varie attestazioni, ed esso prenderà in considerazione il punteggio più alto del credito scolastico, che oscilla sempre tra due numeri, a seconda della media dello studente. Nel caso in cui lo studente non aggiungesse attestati o certificazioni di attività extracurriculari, il consiglio di classe si avvarrà del valore in decimi della media aritmetica dei voti arrotondata per difetto e corrispondente al punteggio più basso della rispettiva fascia oppure arrotondata per eccesso e corrispondente a quello più alto.
 
===Esame= diCredito riparazionescolastico ====
Il D.Lgs. 13 aprile 2017, n. 62 ha sostituito il precedente ordinamento circa l'assegnazione del credito scolastico.<ref name=credito>{{cita web|url=https://www.miur.gov.it/credito-scolastico-e-credito-formativo|titolo=Credito scolastico}}</ref> Esso stabilisce una tabella di conversione, basata sulla media dei voti riportati dallo studente nello scrutinio finale.<ref name=credito/> Il punteggio, rapportato alla valutazione stessa, prevedeva un minimo di 4 punti ed un massimo di 8 per il terzo e quarto anno di studi: nel quinto, il punteggio veniva innalzato da 5 a 9.<ref name=credito/>
L'esame di riparazione è un esame volto a risanare l'insufficienza ricevuta in una materia scolastica alla fine dell'anno scolastico. L'esame nasce in seguito ai regi decreti sulla scuola negli [[Anni 1920|anni venti]] del [[XX secolo]], in [[Fascismo|età fascista]], e vengono mantenuti per tutti i gradi di scuola fino a quando non si procede alla loro soppressione per le scuole primarie e secondarie di primo grado (legge 517 del 4 agosto [[1977]]) e in seguito per secondarie di secondo grado, grazie al ministro [[Francesco D'Onofrio]] (legge 352 dell'8 agosto [[1995]]). Nelle scuole superiori venne sostituito dal sistema dei debiti formativi.
 
All'attribuzione del credito possono inoltre concorrere altre attività formative compiute dallo studente, come tirocini e certificazioni [[sport]]ive o [[Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue|linguistiche]].<ref name=credito/><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/online/scuola/credit/credit/credit.html|titolo=Scuola, tutti a caccia dei "crediti formativi"|autore=Sabina Minardi|data=7 aprile 1999}}</ref>
===Debito formativo===
Il debito formativo viene istituito al posto dell'esame di riparazione dal ministro [[Francesco D'Onofrio]]. Dopo aver ricevuto un'insufficienza in una materia scolastica, viene assegnato un debito, che va colmato entro il successivo anno scolastico. Il ministro [[Giuseppe Fioroni]] nel 2007 ha riformato il sistema, obbligando lo studente a colmare il debito prima dell'inizio dell'anno successivo.
 
==== Sospensione del giudizio ====
La riforma del 2007 ha istituito la "sospensione del giudizio", sistema che richiama in parte l'esame di riparazione.<ref name="debito">{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/scuola_e_universita/servizi/fioroni-riparazione/torna-esame-riparazione/torna-esame-riparazione.html|titolo=Scuola, torna l'esame di riparazione "Pronti a partire già da quest'anno"|autore=Salvo Intravaia|data=16 settembre 2007}}</ref> Lo studente che, nello scrutinio finale, abbia riportato una o più insufficienze (fino ad un massimo di 3 o 4 discipline) deve colmarle prima dell'anno scolastico successivo per essere ammesso alla classe seguente.<ref name=debito/> Agli studenti è concessa la possibilità di frequentare corsi di recupero (solitamente poco dopo il termine della scuola) mentre gli esami - consistenti in prove orali o scritte - si tengono appena prima dell'inizio del nuovo anno scolastico.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/scuola/2018/08/28/news/esami_di_riparazione_per_487_mila_studenti-205095143/|titolo=Esami di riparazione per 487mila studenti|autore=Salvo Intravaia|data=28 agosto 2018}}</ref>
La sospensione del giudizio, introdotto dal ministro [[Giuseppe Fioroni]], indica la possibilità data al consiglio di classe di sospendere il giudizio finale di una o più materie nelle quali lo studente non è riuscito a raggiungere la sufficienza (sei decimi). In questo modo lo studente non viene ammesso subito alla classe successiva, ma gli viene data la possibilità di seguire corsi di recupero attivati prima dell'inizio del nuovo anno scolastico, ed alla fine di essi si viene sottoposti ad una prova orale e scritta (di fatto è un ritorno dell'esame di riparazione). Un esito positivo significa l'ammissione alla classe successiva, mentre l'esito negativo viene discusso da un ulteriore consiglio di classe che determinerà l'ammissione o meno alla classe successiva.
 
L'eventuale sospensione del giudizio non influisce sull'assegnazione del credito scolastico.<ref name=credito/>
==Organi scolastici==
{{vedi anche|Organi collegiali della scuola}}
===Assemblea d'istituto===
L'assemblea d'istituto è la riunione di tutti gli [[studente|studenti]] che rappresenta un momento di confronto e di discussione tra gli studenti, avente come scopo l'approfondimento dei problemi della [[scuola]] e della [[Società (sociologia)|società]]. È regolata dal T.U. 297/94 che sancisce il diritto per gli studenti di un istituto di riunirsi nel limite delle ore di lezione di una giornata al mese<ref>Artt. 12-14 del Decreto legislativo 297/94, Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione</ref>. L'assemblea è stata istituita con i cosiddetti "[[Provvedimenti Delegati sulla scuola]]" del [[1973]]-[[1974]].
 
=== Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento ===
Ha la funzione di permettere agli studenti di prendere coscienza dei problemi sociali, acuendo lo spirito critico nei confronti degli eventi d'attualità, e di riflettere sulla vita scolastica; essa può, inoltre, produrre documenti da sottoporre all'attenzione del [[dirigente scolastico]]. Le modalità di svolgimento possono essere diverse in funzione degli spazi, di norma vengono utilizzate l'aula magna e la palestra, essendo i locali più spaziosi e quindi maggiormente adatti per ospitare l'intero corpo studentesco, oltre che, qualora necessario, aule, laboratori o altri locali interni, utili per tenere gruppi più ristretti. L'Assemblea di Istituto può, a seconda della disponibilità dei locali, articolarsi per classi parallele, permettendo ai diversi corsi scolastici di organizzare assemblee divise. Gli spunti di riflessione da cui far partire la discussione possono essere diversi, come la visione di un film oppure l'intervento di un insegnante o di un relatore esterno. In alcuni istituti l'Assemblea è divisa in differenti "comitati di dibattito", indicati nell'ordine del giorno, e, pertanto, gli studenti hanno la possibilità di scegliere quale argomento seguire.
Sono previsti nel secondo biennio e quinto anno specifici [[Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento|percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento]] (PCTO), evoluzione dell'alternanza scuola-lavoro come previsto dalla legge di Bilancio 2019, le cui linee guida<ref>{{Cita web|url=https://www.miur.gov.it/-/linee-guida-dei-percorsi-per-le-competenze-trasversali-e-per-l-orientamento|titolo=Linee guida dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento - Linee guida dei percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento|sito=Mi - Ministero dell'istruzione|lingua=it|accesso=2022-09-17}}</ref> stabiliscono un monte ore minimo di:
 
* 90 ore per i licei;
L'assemblea può essere richiesta dalla maggioranza del comitato studentesco (ove presente) o dal 10% degli studenti, anche se in molte scuole è consuetudine: per comodità, però, spesso i dirigenti scolastici accordano la richiesta anche solo dei rappresentanti d'istituto. È inoltre necessario definire un ordine del giorno che verrà discusso nelle ore di assemblea. Ai dirigenti scolastici è esclusivamente affidato il compito di collaborare con i rappresentanti d'istituto per garantire la sicurezza degli studenti e il rispetto del regolamento, adottando le misure necessarie per assicurare il corretto svolgimento dell'assemblea o sospendendola qualora ciò non sia possibile.
* 150 ore per gli istituti tecnici;
* 210 ore per gli istituti professionali.
 
Tali PCTO sono parte integrante della prova orale nell'Esame di Stato.
===Rappresentanti d'istituto===
Con il termine rappresentanti d'istituto si indicano i membri del Consiglio d'Istituto eletti dalla componente genitori, dalla componente studenti e dalla componente del personale [[Personale amministrativo tecnico e ausiliario|ATA]]. In particolar modo, hanno diritto di eleggere i loro rappresentanti solo gli studenti di scuola superiore.
 
=== Educazione civica ===
Il loro numero varia a seconda delle dimensioni della popolazione studentesca: nel caso in cui essa sia pari o inferiore a 500, i rappresentanti di studenti e genitori sono 3 ciascuno; superiore a 500, sono 4 ciascuno. I rappresentanti d'Istituto sono eletti attraverso il [[Sistema elettorale#Il sistema proporzionale|sistema proporzionale]] nei mesi di ottobre o novembre e rappresentano la propria componente anche nei confronti del [[dirigente scolastico]], di cui spesso rappresentano la contro parte nelle questioni che vedono contrapposti studenti e docenti.
Da settembre 2020, come previsto dalla Legge 92/2019<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/08/21/19G00105/sg|titolo=Gazzetta Ufficiale|sito=www.gazzettaufficiale.it|accesso=2022-09-12}}</ref>, l'Educazione Civica è una disciplina trasversale che interessa tutti i gradi scolastici, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino alla scuola secondaria di II grado.
 
L'insegnamento ruota intorno a tre nuclei tematici principali: Costituzione, Sviluppo Sostenibile, Cittadinanza Digitale.
===Consiglio d'istituto===
{{vedi anche|Consiglio di Istituto}}
Il Consiglio d'istituto è un organo collegiale formato dalle varie componenti interne alla scuola e si occupa della gestione e dell'amministrazione trasparente degli istituti scolastici pubblici e parificati statali italiani. Tale organo elabora e adotta atti di carattere generale che attengono all'impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e privati. In esso sono presenti rappresentanti degli studenti, degli insegnanti, dei genitori e del personale ATA. Il dirigente scolastico ne fa parte come membro di diritto.
 
È previsto un monte ore di 33 ore annue, senza ulteriori oneri a carico dello Stato, a cui concorrono tutti i docenti del consiglio di classe.
Ogni rappresentanza viene eletta all'interno della sua componente mediante consultazioni elettorali regolarmente effettuate all'interno dell'Istituto. Il mandato è triennale per i membri docenti, ATA e genitori, annuale per gli studenti. La presidenza del Consiglio d'Istituto spetta ad un genitore eletto da tutte le componenti del Consiglio con votazione segreta.
 
== Storia e ordinamenti previgenti ==
===Giunta esecutiva===
{{Vedi anche|Storia dell'istruzione in Italia}}
La giunta esecutiva è eletta in seno al consiglio di istituto ed è presieduta dal [[dirigente scolastico]]; ogni componente esprime la sua rappresentanza.
Nelle scuole secondarie di primo grado essa è composta da un docente, un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario, da due genitori (membri eletti); dal dirigente scolastico e dal [[direttore dei servizi generali e amministrativi]] (membri di diritto).
Nella scuola secondaria di secondo grado la giunta ha un solo rappresentante dei genitori e anche un rappresentante degli studenti.<ref>[http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/tu02.html D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297, ''Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione''], art. 8 e 10</ref>
 
=== L'unità d'Italia ===
Assume i compiti preparatori ed esecutivi del consiglio d'istituto: propone il programma annuale (o bilancio preventivo) e il conto consuntivo, prepara i lavori del consiglio e cura l'esecuzione delle relative delibere. Il consiglio di istituto tuttavia resta l'unico organo deliberante all'interno della scuola in cui sono presenti tutte le componenti della [[comunità educativa]].
Il liceo che venne creato per primo fu il ''classico'', fondato nel [[1859]] e limitato inizialmente al solo [[Regno di Sardegna]], quindi, con l'unificazione, fu esteso a tutta l'[[Italia]]. L'organizzazione era questa: gli alunni, dopo aver frequentato la scuola elementare (che all'epoca era quadriennale), frequentavano per cinque anni il [[Ginnasio (sistema scolastico italiano)|ginnasio]] e per tre anni il liceo; all'epoca questa scuola veniva denominata ''Ginnasio Liceo''.
 
Nel [[1911]], per rinnovare e modernizzare il sistema liceale italiano, venne creato il [[liceo moderno]], e chi aveva frequentato i primi tre anni di ginnasio poteva poi optare per il quarto ginnasio classico o per il quarto ginnasio moderno. Nel [[1923]] il [[Ministri della pubblica istruzione del Regno d'Italia|Ministro della pubblica istruzione]] fece un'altra riforma, in cui il liceo moderno veniva abolito, e al suo posto venivano creati il [[liceo scientifico]] e il [[liceo femminile]] che in séguito verrà abolito. Infine, nel [[1952]], ci fu un'altra riforma, in cui venivano apportate alcune modifiche negli orari delle materie del liceo classico. Negli anni Settanta vennero creati i primi [[liceo artistico|licei artistici]].
===Assemblea di classe===
L'assemblea di classe è un organo collegiale della scuola italiana, presente nella scuola secondaria di secondo grado. L'Assemblea di Classe riunisce tutti gli alunni di una singola [[Classe (scuola)|classe]] per discutere i problemi interni alla stessa o al singolo Istituto. Essa può essere convocata dai Rappresentanti di classe fino ad un massimo di due ore scolastiche mensili.
 
===RappresentanteProgetto diBrocca classe(1988-1992)===
{{vedi anche|Progetto Brocca}}
Il rappresentante di classe, istituito dai [[Provvedimenti Delegati sulla scuola]] del [[1973]], ha la funzione di rappresentare i genitori o gli studenti di una classe presso il consiglio di classe. Inoltre, i due rappresentanti di classe degli studenti eletti in ogni classe nelle scuole secondarie di secondo grado possono richiedere ai docenti mensilmente due ore per svolgere l'assemblea di classe.
 
Il '''progetto Brocca''', dal nome del [[sottosegretario]] [[italia]]no alla [[pubblica istruzione]] [[Beniamino Brocca]], è uno studio per la revisione del sistema scolastico italiano effettuato a cavallo fra gli [[Anni 1980|anni 80]] e [[Anni 1990|90]].
===Consiglio di classe===
 
{{vedi anche|Consiglio di classe}}
Istituita nel [[1988]], la Commissione Brocca ricevette dall'allora [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]] [[Giovanni Galloni]] il mandato di rivedere i programmi dei primi due anni della secondaria superiore, in vista del prolungamento dell'istruzione obbligatoria al sedicesimo anno d'età. L'anno successivo, con il nuovo ministro [[Sergio Mattarella]], si ebbe il primo esito concreto della commissione, cioè l'elaborazione dell'area comune del biennio. Ricostituita nel [[1990]] dal ministro [[Gerardo Bianco]], nel [[1991]] il mandato della Commissione fu esteso ai piani di studio del triennio. Nel [[1992]], durante il dicastero di [[Riccardo Misasi]], i lavori si conclusero.
Il consiglio di classe è un organo collegiale della scuola italiana, formato dal corpo docente della classe, dal dirigente scolastico, da due rappresentanti degli studenti e da due rappresentanti dei genitori. Esso ha il compito di formulare proposte al Collegio Docenti relative all'azione educativa e didattica e agevolare il rapporto tra docenti, genitori e studenti. Con la sola presenza dei docenti ha competenza riguardo alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari e alla valutazione periodica e finale degli alunni.
 
Il progetto prevedeva 17 indirizzi di studio,<ref>{{cita web|http://www.edscuola.it/archivio/norme/programmi/programmi_brocca.htm|Le proposte della Commissione Brocca|03-03-2011}}</ref> e molti di essi sono rimasti attivi fino alla riforma Gelmini.
 
* Indirizzi liceali: Artistico, Classico, Linguistico, Socio-psicopedagogico, Scientifico, Scientifico-tecnologico e Musicale
* Indirizzi tecnici: Chimico, Elettrotecnica e automazione, Elettronica e telecomunicazioni, Informatico e telematico, Meccanico, Tessile, Costruzioni, Territorio, Agroindustriale, Biologico, Economico-aziendale, Linguistico aziendale. Nel 1996 negli Istituti tecnici commerciali si sperimenta il "Progetto IGEA", caratterizzato da un'area detta "di progetto", caratterizzata da "progetti di ricerca interdisciplinare, di ampiezza e durata variabile, che affrontino un tipico problema della conoscenza o un problema pratico di rilevante interesse per l'indirizzo"<ref>D.M. 31 gennaio 1996, n. 122, Regolamento concernente la determinazione delle materie di insegnamento, con sostituzione dei piani di studio e degli orari vigenti, negli istituti tecnici commerciali ad indirizzo amministrativo, mercantile, commercio con l'estero, amministrazione industriale.</ref>.
 
=== Riordino degli istituti professionali (1992) ===
Nel [[Progetto '92|1992]], dopo una sperimentazione assistita, sono oggetto di riordino gli [[Istituto professionale in Italia|istituti professionali statali]]<ref>D.M. 24 aprile 1992, Programmi ed orari d'insegnamento per i corsi di qualifica degli istituti professionali di Stato.</ref> di durata triennale, con una riduzione delle ore dedicate all'area laboratoriale di indirizzo, gestita dalla scuola per assicurare una "costante congruenza con le esigenze del mondo produttivo", un rinforzo dell'area comune, mirata a fornire una preparazione di base e infine l'introduzione dell'area "di approfondimento", mirata al recupero di situazioni di svantaggio e alla individualizzazione/personalizzazione dell'offerta formativa. Al conseguimento del diploma di qualifica triennale, nel 1994 si rende possibile, su opzione dello studente, la prosecuzione del percorso frequentando un biennio postqualifica<ref>Decreto Ministeriale 15 aprile 1994, Programmi e orari di insegnamento per i corsi post-qualifica degli istituti professionali di Stato.</ref>, mirato a rafforzare l'area di indirizzo, con una riduzione delle ore dell'area comune. A queste due aree si istituisce la cosiddetta "terza area" professionalizzante, caratterizzata anche da attività da svolgere in collaborazione con la formazione professionale regionale o in collaborazione con realtà lavorative. Nella descrizione della terza area compare l'espressione "alternanza scuola-lavoro".
 
=== La riforma Berlinguer ===
{{vedi anche|Riforma Berlinguer}}
 
La successiva riforma Berlinguer prevede una generale riorganizzazione della scuola italiana; viene varata dal [[Ministri della pubblica istruzione della Repubblica Italiana|Ministro della pubblica istruzione]] del [[Governo Prodi I|primo governo Prodi]], ed ex-rettore dell'[[Università di Siena]], [[Luigi Berlinguer]]. Prima ancora di entrare in vigore, tale riforma è stata interamente abrogata dalla legge 28 marzo 2003 n. 53, più nota come [[riforma Moratti]], sicché il nuovo disegno scolastico tracciato da Berlinguer non ha mai trovato applicazione concreta.
 
Questa riforma avrebbe abolito la suddivisione di scuole elementari, medie e superiori sostituendo il tutto con una struttura basata sui ''cicli''. Erano previsti sei anni di ciclo primario (o di base) per i bambini dai 6 ai 12 anni e altri sei anni di ciclo secondario per i ragazzi dai 12 ai 18 anni. La riforma inoltre avrebbe portato l'obbligo scolastico a 15 anni (allora l'obbligo era fermo alla terza media, mentre poi è stato innalzato a 16 anni ad opera del ministro [[Giuseppe Fioroni]]); era inoltre previsto un nuovo tipo di obbligo, quello alla formazione professionale che sarebbe durato fino ai 18 anni.
 
Il ciclo primario seiennale sarebbe stato suddiviso in tre bienni; la scuola di base sarebbe nata dalla fusione delle vecchie elementari e medie; molto si puntava sulla riduzione del numero di materie e su un minor numero di insegnanti per classe rispetto al vecchio modello delle scuole medie.
 
Era previsto un ciclo secondario seiennale, articolato in sei aree, in cui sarebbero confluite tutte le vecchie scuole medie superiori: Umanistica, Scientifica, Tecnica,Tecnologica, Artistica, Musicale.
 
Dopo un primo anno introduttivo, comune a tutti gli indirizzi, nel successivo biennio ancora molte materie sarebbero state in comune per permettere allo studente di capire quale indirizzo scolastico fosse migliore per lui e per facilitare il passaggio da un indirizzo all'altro. Al termine del primo triennio, che concludeva l'obbligo, era previsto un esame introduttivo al triennio finale. Al termine dell'intero corso, era previsto l'[[Esame di maturità|esame di Stato]] per conseguire il diploma.
 
Un altro cambiamento era la possibilità per lo studente in possesso di una licenza media di non proseguire il proprio corso di studi nel percorso dell'istruzione, con l'[[Obbligo formativo in Italia|obbligo]] però ad una formazione professionale fino ai 18 anni, al termine dei quali bisognava comunque conseguire una qualifica professionale<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=1999|mese=05|giorno=17|numero=144|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1999-05-17;144!vig=|articolo=68|titolo=Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali}}</ref>.
 
La riforma non è mai entrata in vigore; dall'anno scolastico 2003-2004 è in vigore la legge 28 marzo 2003 n. 53 detta anche [[riforma Moratti]], che ha ridisegnato in modo diverso l'intero sistema scolastico.
 
===Le scuole superiori prima della riforma Moratti===
Le scuole superiori si rifacevano ancora alla riforma del [[1923]] del ministro [[Giovanni Gentile]] e si dividevano essenzialmente in cinque grandi rami:
* [[Liceo (scuola)|Licei]] (di durata quinquennale): [[liceo classico|classico]] (sottodiviso in Ginnasio superiore - cioè quarta e quinta Ginnasio - per i primi due anni e Liceo classico propriamente detto per i successivi tre anni); [[liceo scientifico|scientifico]]; [[liceo artistico|artistico]] e artistico con sperimentazione musicale e/o coreutica; [[liceo linguistico|linguistico]]. Il liceo artistico aveva, in origine, una durata di soli quattro anni e dava accesso, dopo tale periodo, solamente all'[[Accademia di belle arti]]. Con l'introduzione di un quinto anno integrativo venne poi permesso l'accesso a tutte le facoltà universitarie. L'accesso all'Accademia di belle arti e alla Facoltà di Architettura poteva comunque avvenire con il conseguimento del diploma al quarto anno, in virtù di una divisione, dopo il secondo anno di liceo, in sezioni relative a questi specifici indirizzi.
* [[Istituto tecnico|Istituti tecnici]] (di durata quinquennale): ad indirizzo [[istituto tecnico aeronautico|aeronautico,]] [[istituto tecnico agrario|agrario]] (ITA), [[istituto tecnico per attività sociali|per attività sociali]] (ITAS), [[istituto tecnico commerciale|commerciale]] (ITC), [[istituto tecnico per geometri|per geometri]] (ITG), [[istituto tecnico industriale|industriale]] (ITI), [[istituto tecnico nautico|nautico]] (ITN), [[istituto tecnico per il turismo|per il turismo]]. Gli [[Istituto tecnico|istituti tecnici]], anch'essi della durata di cinque anni (per i diplomati sino al [[1969]], con possibilità di accesso a specifiche facoltà universitarie di indirizzo conforme agli studi compiuti; per i diplomati dopo il 1969, con possibilità di accesso a tutte le facoltà universitarie):
* [[Istituto professionale|Istituti professionali]] (di durata quinquennale, con biennio postqualifica): articolati in macroaree: oltre ai settori atipici, il settore agricoltura, con indirizzo agrario; il settore industria e artigianato, con indirizzo abbigliamento e moda, chimico biologico, edile, elettrico ed elettronico, meccanico termico; settore servizi, con indirizzi alberghieri e della ristorazione, economico aziendale e turistico, pubblicità, servizi sociali, oltre ai settori atipici;
* [[Istituto d'arte|Istituti d'arte]]: l'istruzione artistica era rappresentata dagli [[Istituto d'arte|istituti d'arte]] (arte applicata) e dai [[Liceo artistico|licei artistici]] (arte accademica)
* [[Istituto magistrale|Istituti magistrali]]: introdotti dalla [[riforma Gentile]], che aveva lo scopo di preparare il personale docente della scuola elementare. La durata originaria del corso era di quattro anni con accesso alla facoltà universitaria di Magistero. Anche in questo caso era stato successivamente introdotto negli anni Settanta del XX secolo un quinto anno integrativo per permettere l'accesso a tutte le facoltà universitarie. Con l'introduzione dell'obbligo di laurea per il personale docente della scuola primaria (ex-materna ed elementare) gli istituti magistrali si sono riconvertiti in varie forme.
 
A conclusione dei percorsi di durata quinquennale lo studente consegue il diploma e con esso la possibilità di accedere a qualsiasi facoltà universitaria. L'accesso a tutte le facoltà universitarie per tutte le scuole secondarie di secondo grado quinquennali fu consentito solo dal [[1969]] (prima era consentito solo ai soli diplomati del liceo classico ed a singole facoltà per tutte le altre scuole superiori).
 
Durante la frequenza del quinquennio, per accedere all'anno scolastico successivo - in materie nel cui scrutinio finale aveva riportato insufficienze, lo studente doveva sostenere uno o più esami attraverso l'esame di riparazione, nato negli [[Anni 1920|anni '20]], abolito nel 1995<ref name="donofrio">{{cita news|url=http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1994/08/26/Cronaca/SCUOLA-ABOLITI-ESAMI-DI-RIPARAZIONE-RIFN192_183500.php|titolo=Scuola: aboliti esami di riparazione (Rif. n. 192)|pubblicazione=[[Adnkronos]]|data=26 agosto 1994}}</ref>, dal ministro [[Francesco D'Onofrio]], per essere sostituiti dal "debito formativo"<ref name="donofrio" />, che si prevedeva dovesse essere colmato entro l'anno scolastico seguente<ref name="fioroni">{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/scuola_e_universita/servizi/fioroni-riparazione/fioroni-riparazione/fioroni-riparazione.html|titolo=Fioroni: "Troppi studenti con i debiti Torniamo agli esami di riparazione"|data=31 luglio 2007}}</ref>, sebbene il mancato risanamento non inficiasse il regolare percorso di studi.
 
=== La riforma Moratti ===
{{vedi anche|Riforma Moratti}}
 
La riforma Moratti unifica nella categoria dei "licei" i licei e gli istituti tecnici statali, distinti dal sistema dell'istruzione e formazione professionale, di competenza regionale.
 
Del sistema dei licei, di durata quinquennale, articolata in due bienni e un quinto anno, si prevede facciano parte i licei classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, con i licei artistico, economico e tecnologico e delle scienze umane, articolati in indirizzi, «per corrispondere ai diversi fabbisogni formativi»<ref>{{Cita legge italiana|tipo=legge|anno=2003|mese=03|giorno=28|numero=53|titolo=Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale|articolo=2|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2003-03-28;53!vig=}}, comma 1, g)</ref>. In tutti gli indirizzi liceali viene prevista la possibilità di frequentare il secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, su richiesta degli studenti, con il riconoscimento degli apprendimenti acquisiti in contesto lavorativo come equivalenti agli apprendimenti acquisiti a scuola. Il riferimento per ciascun indirizzo è il PECuP, cioè il Profilo Educativo Culturale e Professionale, caratterizzato dalle competenze che lo studente acquisisce nel quinquennio.
 
Secondo la L. 53/2003 il sistema regionale dell'istruzione e formazione professionale, di durata triennale con il conseguimento di una qualifica, e quadriennale, con il conseguimento di un diploma, realizza profili legati a titoli che possano essere riconosciuti a livello nazionale; tali titoli consentono, attraverso un quinto anno integrativo, l'accesso all'esame di stato e quindi università. L'obbligo formativo, come configurato nel 1999, viene ridefinito come «diritto-dovere di istruzione e formazione»<ref>{{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=2005|mese=04|giorno=15|numero=76|titolo=Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2005-04-15;76}}</ref>.
 
=== Gli interventi di Fioroni ===
Nel [[2006]], il ministro [[Giuseppe Fioroni]] apporta alcune modifiche alla riforma Moratti<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2007/circolare-fioroni-scheda/circolare-fioroni-scheda.html|titolo=Fioroni: cosa cambia nella scuola per studenti, genitori e docenti|data=1º settembre 2006}}</ref>:
 
* all'interno del diritto-dovere di istruzione e formazione esteso sino al diciottesimo anno con il D.Lgs. 76/2005, viene ritagliato l'[[Obbligo formativo in Italia|obbligo di istruzione]] per una frequenza pari a 10 anni complessivi, fino al compimento di 16 anni d'età, quindi estendendo l'obbligo al primo biennio della scuola secondaria di secondo grado, con certificazione, referenziata al II livello EQF, delle competenze riferite agli assi culturali e alle competenze chiave per l'educazione permanente;
* per i casi di valutazione insufficiente degli alunni frequentanti la scuola secondaria<ref name="fioroni" /> di secondo grado, si prevedono attività di recupero dei debiti che le scuole debbono realizzare sia durante l'anno scolastico (nel caso di valutazioni insufficienti nello scrutinio del primo trimestre), sia, per gli studenti con giudizio sospeso, dopo lo scrutinio finale, con verifiche finali e integrazione dello scrutinio finale, da attuarsi entro la fine dell'anno scolastico (30 agosto)<ref>OM. 92 del 5 novembre 2007</ref>, modalità che richiamano l'[[#Esame di riparazione/debito formativo|esame di riparazione]]<ref name="debito" />;
* circa l'[[Esame di maturità in Italia|esame di maturità]], si prevede una commissione composta da una maggioranza di membri esterni, i quali diventano 4 (incluso il presidente) mentre altri 3 sono interni<ref name="maturità">{{cita web|url=https://www.repubblica.it/scuola/2014/09/17/news/1859-2012_cos_cambia_la_maturit-95966345/|titolo=1859-2012, così è cambiata la maturità|data=17 settembre 2014}}</ref>, lasciando immutata la composizione prevista dalla riforma Berlinguer. Il totale dei [[#Credito scolastico|crediti]] viene aumentato da 20 a 25, mentre il punteggio del colloquio orale scende da 35 a 30 punti.<ref name="maturità" />
 
Le innovazioni proposte furono applicate a partire dal successivo anno scolastico: il 2007-2008.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2007-tre/riforma-fioroni/riforma-fioroni.html|titolo=Via libera alla "rivoluzione Fioroni" Superiori, cancellata la riforma Moratti|autore=Salvo Intravaia|data=25 gennaio 2007}}</ref> Tra le varie innovazioni Fioroni introduce la carta dello studente e il patto educativo di corresponsabilità all'interno dello statuto studenti e studentesse.Disapplica la figura del tutor (intermediario con la famiglia) introduce delle premialità per le eccellenze degli studenti .A suo sfavore possiamo citare la riduzione delle ore settimanali di laboratorio da 40 a 36 a parità di docenti.
 
=== La riforma Gelmini ===
{{vedi anche|Riforma Gelmini}}
 
Nell'autunno 2008, il [[Consiglio dei ministri]] riceve da [[Mariastella Gelmini]] le principali linee su cui orientare il riordino del secondo ciclo<ref name="gelmini">{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-8/gelmini-18-dic/gelmini-18-dic.html|titolo=Gelmini: "Così la scuola cambia" Più inglese e "unico maestro"|autore=Salvo Intravaia|data=18 dicembre 2008}}</ref> che, iniziato durante l'anno scolastico 2010-11, entra a pieno regime nel 2014-15.<ref name="gelmini" /> In continuità con le indicazioni delle norme precedenti, a partire dalla L. 53/2003, il riordino si contraddistingue per la descrizione degli indirizzi in termini di competenze/risultati di apprendimento caratterizzanti i profili di studio<ref>Allegato A -"Il profilo culturale, educativo e professionale dei Licei", {{Cita legge italiana|tipo=DPR|anno=2010|mese=03|giorno=15|numero=89|allegato=A|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:2010-03-15;89|titolo=Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.}}; Allegato A, Allegati "Declinazione dei risultati di apprendimento in conoscenze e abilità per il secondo biennio e per il quinto anno", {{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2012/03/30/12A03290/sg|titolo=Direttiva 16 gennaio 2012, Adozione delle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti tecnici a norma dell'articolo 8, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 88 - Secondo biennio e quinto anno.}}
</ref>, con riferimento ai [[Quadro europeo delle qualifiche|quadri europei degli apprendimenti per l'educazione permanente]] ([[Quadro europeo delle qualifiche|EQF]], [[Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue|QCER]], [[Competenze chiave]]). Queste scelte mirano a rendere trasparenti i contenuti dei titoli di studio e a rapportarli a standard comuni, al fine di rendere possibile la traduzione di tali titoli anche fuori dal territorio nazionale.
 
Il programma ristruttura il sistema formativo in:
 
*sei indirizzi di liceo<ref>{{cita web|http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/120609.shtml|Comunicati stampa - MIUR|21-10-09|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100111055303/http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/120609.shtml|dataarchivio=11 gennaio 2010|urlmorto=sì}}</ref>
*due tipologie di [[istituto tecnico]] divisi in undici indirizzi,<ref>{{cita web|http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2008_miur/181208.shtml|Comunicati stampa - MIUR|21-10-09|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100110112259/http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2008_miur/181208.shtml#|dataarchivio=10 gennaio 2010|urlmorto=sì}}</ref><ref name="pubblica.istruzione.it">{{cita web|http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/280509.shtml|Comunicati stampa - MIUR|21-10-09|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100127105148/http://www.pubblica.istruzione.it/ministro/comunicati/2009_miur/280509.shtml#|dataarchivio=27 gennaio 2010|urlmorto=sì}}</ref>
*due tipologie di [[istituto professionale|istituti professionali]] statali divisi in sei indirizzi.<ref name="pubblica.istruzione.it" />. Il riordino degli istituti professionali subisce una modifica con il {{Cita legge italiana|tipo=DLGS|anno=2017|mese=04|giorno=17|numero=61|titolo=Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale nel rispetto dell'articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, a norma dell'articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107|nolink=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2017-04-13;61}}, e successivi provvedimenti attuativi.
Le scelte attuate per questo riordino, tra le quali la riduzione dell'orario settimanale negli istituti tecnici e nei professionali, suscitano proteste - da parte di scuole superiori ed istituti universitari - sfociate in scioperi e occupazioni<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/scuola/2010/10/08/news/riforma_gelmini_studenti_in_piazza-7859407/|titolo=Riforma Gelmini, la protesta invade le piazze Insieme studenti, precari, ricercatori|data=8 ottobre 2010}}</ref>.
 
== Il ruolo dell'orientamento nella scelta ==
Le scuole del secondo ciclo, come quelle del primo, svolgono, in stretta connessione con la funzione di insegnamento-apprendimento, la funzione [[Orientamento scolastico per competenze|orientativa]], la cui rilevanza è messa particolarmente in evidenza nelle norme di riforma avviate con l'autonomia scolastica dalla fine del '900. Le azioni di [[Orientamento scolastico per competenze|orientamento]] realizzate dal [[Docente|docenti]], anche in collaborazione con soggetti esterni (es. psicologi), nei vari segmenti dei due cicli mirano, da un lato, a sviluppare negli alunni/studenti consapevolezza di sé e capacità di riflettere su attitudini e interessi, dall'altro, ad approfondire la conoscenza dei percorsi e/o degli sbocchi lavorativi successivi. Accanto ai "percorsi di orientamento per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni", all' "utilizzo di strumenti", agli "incontri individuali con i docenti referenti per l'orientamento, per ricevere supporto nella scelte", ai [[Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento#Le modifiche (2015)|PCTO (percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento)]]<ref>La realizzazione di queste azioni rappresenta per le scuole il benchmark fissato da [[Istituto INVALSI|INVALSI]] per il Rapporto di autovalutazione.</ref>, sono organizzati eventi informativi di presentazione "dei diversi indirizzi di scuola secondaria di II grado o dei corsi di studi universitari e post diploma". Questi eventi si attuano secondo varie modalità, come ad esempio visite delle scuola del secondo ciclo o delle università da parte di alunni/studenti in ingresso, attività educative di alunni/studenti con docenti di segmento/ordine di scuola diverso, apposite giornate in cui è possibile la visita della scuola o dell'università, definite ''open day''<ref>{{cita web|url=https://www.elle.com/it/magazine/a25471733/scuole-superiori-open-day/|titolo=Per chi ha ragazzi in età da superiori dicembre, più che il mese del Natale, è quello degli open day|autore=Maria Elena Viola|data=12 dicembre 2018}}</ref>, partecipazione a fiere e manifestazioni di orientamento a carattere nazionale, regionale o locale.
 
La scelta, da parte degli alunni della scuola secondaria di primo grado, del percorso di istruzione ([[Liceo (scuola)|liceo]], [[istituto tecnico]] o [[Istituto professionale|professionale]]) oppure di istruzione e formazione professionale regionale, è accompagnata anche dai suggerimenti che i docenti del Consiglio di classe raccolgono in un modulo articolato per il consiglio orientativo<ref>Le attività qui indicate sono ricavate dall'elenco riportato in {{Cita web|url=https://www.invalsi.it/snv/docs/0220/Guida%20autovalutazione_2017.pdf|titolo=Rapporto di Autovalutazione - Guida all’autovalutazione, par. 3.4.|autore=INVALSI|data=2017|p=33|accesso=27 giugno 2022}} Sulla base di tale elenco le scuole effettuano annualmente l'autovalutazione rispetto all'orientamento, i cui esiti sono pubblicati nello spazio dedicato a ciascuna, accessibile dal portale [https://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/ scuola in chiaro.]</ref>.
 
Prima dell'avvio o comunque entro il mese di novembre del primo anno è prevista per lo studente iscritto presso una scuola secondaria di secondo grado la possibilità di optare per un altro percorso di studi, con richiesta motivata<ref>La Nota del Ministero dell'Istruzione del 12 novembre 2021 "Iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2021/2022", come le precedenti analoghe Note, limita di fatto la possibilità di effettuare passaggi nello stesso primo anno di corso.</ref>. Durante il percorso di studi l'inserimento in un nuovo indirizzo di studi richiede esami o colloqui integrativi (dettati da ragioni didattiche)<ref>{{cita web|url=https://www.laleggepertutti.it/187670_come-cambiare-scuola|titolo=Come cambiare scuola|autore=Chiara Arroi|data=18 dicembre 2017}}</ref>.
 
Con il monitoraggio delle situazioni e degli esiti degli alunni/degli studenti dopo l'uscita dalla scuola viene verificata l'efficacia delle azioni realizzate.
 
== Organi scolastici ==
{{vedi anche|Organi collegiali della scuola}}
 
=== Partecipazione studentesca ===
 
==== Assemblea di classe ====
L'Assemblea di classe è un organo collegiale della scuola italiana, presente nella scuola secondaria di secondo grado. L'assemblea riunisce tutti gli studenti di una singola [[Classe (scuola)|classe]] per discutere i problemi interni alla stessa o all'istituto. Essa può essere convocata dai rappresentanti degli studenti una volta al mese, per un massimo di 2 ore.
 
Nonostante spesso per prassi alle assemblee venga lasciata facoltà di riunirsi a porte chiuse, in base al comma 8 dell'art. 13 del Testo Unico sull'istruzione, all'assemblea di classe o di istituto possono assistere, oltre al preside od un suo delegato, i docenti che lo desiderino. Questi non hanno comunque diritto di parola, salvo diversa decisione del presidente dell'assemblea.
 
==== Rappresentante di classe ====
{{vedi anche|Rappresentante di classe}}
Il rappresentante di classe, istituito dai [[Provvedimenti Delegati sulla scuola]] del [[1973]], ha la funzione di rappresentare i genitori o gli studenti di una classe presso il consiglio di classe. Nelle scuole italiane, partendo da quelle per l'infanzia (nido d'infanzia e scuola infantile) fino a quella primaria, ha la funzione di rappresentare i soli genitori e ne viene eletto uno per sezione o per classe. Nelle scuole secondarie di primo grado i rappresentanti dei genitori all'interno di una classe aumentano da uno a quattro nel rispettivo consiglio di classe. Nel consiglio di classe di scuola secondaria di secondo grado i rappresentanti dei genitori passano da quattro a due, integrati da due rappresentanti degli studenti eletti in ogni classe i quali possono richiedere ai docenti mensilmente due ore per svolgere l'assemblea di classe qualora si renda necessario.
 
==== Assemblea d'istituto ====
L'assemblea d'istituto è la riunione di tutti gli [[studente|studenti]] che rappresenta un momento di confronto e di discussione tra essi, avente come scopo l'approfondimento dei problemi della [[scuola]] e della [[Società (sociologia)|società]]. È regolata dal [[Testo Unico]] [[Decreto legislativo|D.Lgs]] 297/94 che sancisce il diritto per gli studenti di un istituto di riunirsi un giorno al mese con l'esclusione dell'ultimo mese di lezione per un massimo di quattro volte.<ref>Artt. 12-14 del decreto legislativo 297/94, Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione</ref>. L'assemblea è stata istituita con i cosiddetti "[[Provvedimenti Delegati sulla scuola]]" del [[1973]]-[[1974]]. In caso gli studenti ne ravvisino la necessità, ulteriori assemblee possono essere richieste in orario pomeridiano purché siano disponibili i locali scolastici.
 
{{citazione|Art. 13 - Assemblee studentesche
*1. Le assemblee studentesche nella scuola secondaria superiore costituiscono occasione di partecipazione democratica per l'approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti.
*2. Le assemblee studentesche possono essere di classe o di istituto.
*3. In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l'assemblea di istituto può articolarsi in assemblea di classi parallele.
*4. I rappresentanti degli studenti nei consigli di classe possono esprimere un comitato studentesco di istituto.
*5. Il comitato studentesco può esprimere pareri o formulare proposte direttamente al consiglio di istituto.
*6. È consentito lo svolgimento di una assemblea di istituto ed una di classe al mese nel limite, la prima, delle ore di lezione di una giornata e, la seconda, di due ore. L'assemblea di classe non può essere tenuta sempre lo stesso giorno della settimana durante l'anno scolastico. Altra assemblea mensile può svolgersi fuori dell'orario delle lezioni, subordinatamente alla disponibilità dei locali. Alle assemblee di istituto svolte durante l'orario delle lezioni, ed in numero non superiore a quattro, può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali, culturali, artistici e scientifici, indicati dagli studenti unitamente agli argomenti da inserire nell'ordine del giorno. Detta partecipazione deve essere autorizzata dal consiglio d'istituto.
*7. A richiesta degli studenti, le ore destinate alle assemblee possono essere utilizzate per lo svolgimento di attività di ricerca, di seminario e per lavori di gruppo.
*8. Non possono aver luogo assemblee nel mese conclusivo delle lezioni. All'assemblea di classe o di istituto possono assistere, oltre al preside od un suo delegato, i docenti che lo desiderino.|Art. 13 - D.Lgs 297 del 16 aprile 1994}}
 
L'assemblea ha la funzione di permettere agli studenti di prendere coscienza dei problemi sociali, acuendo lo spirito critico nei confronti degli eventi d'attualità, e di riflettere sulla vita scolastica; essa può, inoltre, produrre documenti da sottoporre all'attenzione del [[dirigente scolastico]]. Le modalità di svolgimento possono essere diverse in funzione degli spazi, di norma vengono utilizzate l'aula magna e la palestra, essendo i locali più spaziosi e quindi maggiormente adatti per ospitare l'intero corpo studentesco, oltre che, qualora necessario, aule, laboratori o altri locali interni, utili per tenere gruppi più ristretti. L'Assemblea di Istituto può, a seconda della disponibilità dei locali, articolarsi per classi parallele, permettendo ai diversi corsi scolastici di organizzare assemblee divise. Gli spunti di riflessione da cui far partire la discussione possono essere diversi, come la visione di un film oppure l'intervento di un insegnante o di un relatore esterno. In alcuni istituti l'Assemblea è divisa in differenti "comitati di dibattito", indicati nell'ordine del giorno, e, pertanto, gli studenti hanno la possibilità di scegliere quale argomento seguire.
 
L'assemblea può essere richiesta dalla maggioranza del comitato studentesco (ove presente) o dal 10% degli studenti, anche se in molte scuole è consuetudine: per comodità, però, spesso i dirigenti scolastici accordano la richiesta anche solo dei rappresentanti d'istituto. È inoltre necessario definire un ordine del giorno che verrà discusso nelle ore di assemblea. Ai dirigenti scolastici è esclusivamente affidato il compito di collaborare con i rappresentanti d'istituto per garantire la sicurezza degli studenti e il rispetto del regolamento, adottando le misure necessarie per assicurare il corretto svolgimento dell'assemblea o sospendendola qualora ciò non sia possibile.
 
==== Consulta provinciale ====
{{vedi anche|Consulta Provinciale degli Studenti}}
La consulta è un organo che raccoglie al suo interno due rappresentanti (diversi dai rappresentanti d'Istituto) per ogni scuola della provincia. Dispone di fondi propri, destinati all'utilizzo degli studenti. Può anche essere un ottimo modo per creare una rete di studenti organizzata e dare vita ad un dialogo costruttivo tra le varie scuole di uno stesso territorio.<br>Decide i modi e le riunioni tramite un proprio regolamento oppure tramite decisione dell assemblea plenaria.<br>I rappresentanti della consulta vengono eletti ogni due anni dagli studenti, durante le elezioni dei rappresentanti di Istituto e con le stesse modalità.
 
=== La didattica e l'organizzazione della scuola ===
 
==== Collegio dei docenti ====
Il collegio dei docenti è un'istituzione deliberante della scuola italiana, istituito con il D.P.R. 416 31 maggio [[1974]], articolo 4, allegato ai [[Provvedimenti Delegati sulla scuola]]. Il collegio dei docenti è composto da tutti glii insegnantidocenti in servizio in un istituto scolastico ed è presieduto dal dirigente scolastico. Quest'ultimo si incarica anche di dare esecuzione alle delibere del Collegio. Si riunisce in orari non coincidenti con le lezioni, su convocazione del dirigente scolastico o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, ogni volta che vi siano decisioni importanti da prendere.
 
Al collegio dei docenti competono le decisioni relative alla didattica:
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# adotta e promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione;
# promuove iniziative di aggiornamento rivolte ai docenti dell'Istituto;
# elegge al proprio interno i docenti che fanno parte del [[Comitato per la valutazione]] del servizio del personale insegnante;
# programma e attua le iniziative per il sostegno agli alunni disabili;
# delibera, su proposta dei Consigli di classe, le attività di integrazione e recupero ([[IDEI]]);
# delibera, per la parte di propria competenza, i progetti e le attività paraextrascolastiche miranti all'ampliamento dell'[[offerta formativa]] dell'Istituto;
# delibera i criteri dell'assegnazione dei crediti scolastici.
 
==== Consiglio di classe ====
===Consulta provinciale===
{{vedi anche|ConsultaConsiglio Provincialedi degli Studenticlasse}}
Il consiglio di classe è un organo collegiale della scuola italiana, formato dal corpo docente della classe, dal dirigente scolastico, dai rappresentanti degli studenti (ove previsti) e dal/dai rappresentante/i dei genitori. Esso ha il compito di formulare proposte al Collegio Docenti relative all'azione educativa e didattica e agevolare il rapporto tra docenti, genitori e studenti. Con la sola presenza dei docenti ha competenza riguardo alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari e alla valutazione periodica e finale degli alunni.
La consulta è un organo che raccoglie al suo interno due rappresentanti (diversi dai rappresentanti d'Istituto) per ogni scuola della provincia. Dispone di fondi propri, destinati all'utilizzo degli studenti. Può anche essere un ottimo modo per creare una rete di studenti organizzata e dare vita ad un dialogo costruttivo tra le varie scuole di uno stesso territorio.<br>Decide i modi e le riunioni tramite un proprio regolamento oppure tramite decisione dell assemblea plenaria.<br>
 
I rappresentanti della consulta vengono eletti ogni due anni dagli studenti, durante le elezioni dei rappresentanti di Istituto e con le stesse modalità.
==== Consiglio d'istituto ====
{{vedi anche|Consiglio di Istituto}}
Il Consiglio d'istituto è un organo collegiale formato dalle varie componenti interne alla scuola e si occupa della gestione e dell'amministrazione trasparente degli istituti scolastici pubblici e parificati statali italiani. Tale organo elabora e adotta atti di carattere generale che attengono all'impiego delle risorse finanziarie erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e privati. In esso sono presenti rappresentanti dei docenti, dei genitori, del personale ATA e, nelle scuole superiori, degli studenti. Il dirigente scolastico ne fa parte come membro di diritto.
 
Ogni rappresentanza viene eletta all'interno della sua componente mediante consultazioni elettorali regolarmente effettuate all'interno dell'Istituto. Il mandato è triennale per i membri docenti, ATA e genitori. Il mandato è invece annuale, nelle scuole superiori, per gli studenti. La presidenza del Consiglio d'Istituto spetta ad un genitore eletto da tutte le componenti del Consiglio con votazione segreta.
 
Essere in carica per il ruolo preclude automaticamente la partecipazione o la candidatura alle altre carica di rappresentanza. Ad esempio, uno studente può candidarsi sia a rappresentante di classe che a rappresentante d'istituto, ma se viene eletto a entrambe le cariche, dovrà dimettersi da una delle due (solitamente la meno prestigiosa.
 
==== Rappresentanti d'istituto ====
{{vedi anche|Rappresentante d'istituto}}
Con il termine rappresentanti d'istituto si indicano i membri del Consiglio d'Istituto eletti dalla componente genitori, dalla componente del personale [[Personale amministrativo tecnico e ausiliario|ATA]] e dalla componente studenti.
 
Il loro numero varia a seconda delle dimensioni della popolazione studentesca: nel caso in cui essa sia pari o inferiore a 500, i rappresentanti di studenti e genitori sono 3 ciascuno; superiore a 500, sono 4 ciascuno. Nella Scuola Secondaria di 1º grado i posti non assegnati agli studenti vengono assegnati ai genitori, la cui componente ha quindi rappresentatività doppia.
 
I rappresentanti d'Istituto sono eletti attraverso il [[Sistema elettorale#Il sistema proporzionale|sistema proporzionale]] nei mesi di ottobre o novembre e rappresentano la propria componente anche nei confronti del [[dirigente scolastico]], di cui spesso rappresentano la contro parte nelle questioni che vedono contrapposti studenti e docenti.
 
==== Giunta esecutiva ====
La giunta esecutiva è eletta in seno al consiglio di istituto ed è presieduta dal [[dirigente scolastico]]; ogni componente esprime la sua rappresentanza.
Nelle scuole secondarie di primo grado essa è composta da un docente, un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario, da due genitori (membri eletti); dal dirigente scolastico e dal direttore dei servizi generali e amministrativi (membri di diritto).
Nella scuola secondaria di secondo grado la giunta ha un solo rappresentante dei genitori e anche un rappresentante degli studenti.<ref>[http://www.edscuola.it/archivio/norme/decreti/tu02.html D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297, ''Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione''], art. 8 e 10</ref>
 
Assume i compiti preparatori ed esecutivi del consiglio d'istituto: propone il programma annuale (o bilancio preventivo) e il conto consuntivo, prepara i lavori del consiglio e cura l'esecuzione delle relative delibere. Il consiglio di istituto tuttavia resta l'unico organo deliberante all'interno della scuola in cui sono presenti tutte le componenti della comunità educativa.
 
==Note==
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==Voci correlate==
* [[Consulta Provincialeprovinciale degli Studentistudenti]]
* [[Cicli di istruzione]]
* [[Competenze chiave]]
* [[Esame di maturità in Italia]]
* [[Istruzione in Italia]]
* [[StoriaObbligo dell'istruzioneformativo in Italia]]
* [[Orientamento scolastico per competenze]]
* [[Scuola secondaria di primo grado]]
* [[Percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento]]
* [[Quadro europeo delle qualifiche]]
* [[Riforma Gentile]]
* [[Riforma Berlinguer]]
* [[Riforma Moratti]]
* [[Riforma Gelmini]]
* [[Storia dell'istruzione in Italia]]
* [[Scuola secondaria di primo grado in Italia]]
* [[Lycée (Francia)]]
* [[Gymnasium (Germania)]]
* [[Grammar school]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=https://www.miur.gov.it/scuola-secondaria-di-secondo-grado|titolo=Scuola secondaria di secondo grado|editore=[[MIUR]]|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170711085309/http://www.miur.gov.it/scuola-secondaria-di-secondo-grado|urlmorto=no|accesso=20 novembre 2023|dataarchivio=11 luglio 2017}}
* {{Thesaurus BNCF}}
 
{{Istruzione in Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Istruzioneistruzione|Italia}}
 
[[Categoria:Istruzione in Italia]]