Merda d'artista: differenze tra le versioni

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Nell'opera non vi sono feci nella realtà, solo gesso
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{{FNN|sculturearte|dicembrefebbraio 20112023}}
 
{{Opera d'arte
| immagine =
| grandezza immagine =
| titolo = Merda d'artista
| artista = [[Piero Manzoni]]
| data = 1961
| opera = scultura
| materiale = scatoletta di latta, carta stampata, gesso
| altezza = 4,8
| larghezza =6 ø6
| città =Milano
|ubicazione = [[Museo del Novecento]]; [[Museum of Modern Art]]; [[Centre Georges Pompidou]]; [[Tate Modern]]; [[Klassik Stiftung Weimar]]; [[Herning Kunstmuseum]]; [[Randers Museum of Art]]; [[Moderna Museet]]; [[Casa Moltrasio]]
| ubicazione=[[Museo del Novecento]]
}}
 
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== Storia ==
IlNel 21dicembre maggiodel [[1961]], l'autore sigillò 90 [[Barattolo|barattoli]] di [[latta]], identiciuguali a quelli utilizzati normalmente per la [[carne in scatola]], ai quali applicò un'[[Etichetta di identificazione|etichetta identificativa]], tradotta in variequattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco), con la scritta «merdaMerda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961»<ref name=":0">{{Cita web|url = http://www.pieromanzoni.org/opere_merda.htm|titolo = Piero Manzoni - Opere: Merda d'artista|accesso = 2015-09-16 settembre 2015|sitoeditore = Fondazione Piero Manzoni|dataarchivio = 25 ottobre 2015|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20151025034031/http://www.pieromanzoni.org/opere_merda.htm|editoreurlmorto = Fondazione Piero Manzoni}}</ref>. Sulla parte superiore del barattolo è apposto un [[numero progressivo]] da 101 a 90 insieme alla [[firma]] dell'[[artista]].
 
L'artista stabilì il prezzo in 30 grammi di [[oro]] zecchino, attraverso uno scambio diretto che non prevedeva la mediazione del denaro, e stabilendo un legame tra valore e oro affine a quello del [[sistema aureo]]. L'opera suscitò anche un'interrogazione parlamentare da parte di [[Guido Bernardi (politico 1923)|Guido Bernardi]], contrario ad una retrospettiva dell'autore a Roma nel 1971<ref>{{Cita web|url=https://torino.corriere.it/cultura/21_maggio_30/scoperto-cosa-c-barattoli-merda-d-artista-filosofia-04bca0a6-bf8c-11eb-b7a1-7e76296b457a.shtml|titolo=Scoperto cosa c’è nei barattoli della «Merda d’artista»: filosofia|autore=Alessandro Chetta|sito=Corriere della Sera|data=2021-05-30|lingua=it|accesso=2024-04-21}}</ref>. Attualmente i barattoli sono conservati in diverse [[Collezionismo d'arte|collezioni d'arte]] pubbliche in tutto il mondo; ad esempio, l'esemplare n. 01 è esposto presso il [[Museo San Fedele]] di Milano (parte della Nanda Vigo-Private Collection), il n. 04 alla [[Tate Modern]] di [[Londra]], il barattolo n. 80 si trova al [[Museo del Novecento]] di [[Milano]], il [[Centro Georges Pompidou]] di Parigi possiede la scatoletta n. 31 e al [[Museum of Modern Art]] di New York troviamo la n. 14.
L'artista mise a questi barattoli il prezzo corrispondente per 30 grammi di [[oro]], alludendo al valore dell'artista che grazie ai [[Consumismo|meccanismi commerciali della società dei consumi]] poteva vendere al valore dell'oro una parte di se stesso. Attualmente i barattoli sono conservati in diverse [[Collezionismo d'arte|collezioni d'arte]] in tutto il mondo (ad esempio l'esemplare numero 4 è esposto alla [[Tate Modern]] di [[Londra]] ed il barattolo 80 è esposto nel nuovo [[Museo del Novecento]] di Milano) ed il valore di ciascuno di loro è stimato intorno ai 70 000 [[Euro|€]], prezzo assai superiore a quello fissato dall'autore. A [[Napoli]] nel [[Museo d'arte contemporanea Donnaregina]] (M.A.D.R.E.) è conservato il barattolo numero 12. A Milano, il 23 maggio [[2007]] nelle sale della [[casa d'aste]] [[Sotheby's]], un collezionista privato europeo si è aggiudicato l'esemplare numero 18 a 124 000 euro,<ref>{{Cita web|url = http://www.stilearte.it/cosa-contengono-davvero-le-scatole-di-merda-dartista/|titolo = Piero Manzoni - Cosa c'è nelle scatole di "merda d'artista"|accesso = 16 settembre 2015|data = 21 luglio 2015|sito = stilearte.it}}</ref> record d'asta superato il 16 ottobre 2015 a Londra da Christie's con 182.500 sterline (esemplare numero 54) e nuovamente il 6 dicembre 2016 a Milano da Il Ponte Casa d'Aste con 220.000 euro (Asta n. 385 Lotto n. 278 - esemplare numero 69).
 
A Milano, il 7 dicembre 2016, un collezionista privato si è aggiudicato l'esemplare n. 69 a 275.000 euro, compresi i diritti d'asta, nuovo record mondiale d'asta.
 
== Analisi ==
Manzoni considera che il vero valore simbolico di un’opera risieda nel rapporto con il corpo dell’artista (è l’artista a essere sacralizzato dal mercato), le cui manifestazioni assumono dunque, nella dimensione del paradosso critico, un valore equivalente a quello delle reliquie: le ''Impronte'' e le firme, il ''Fiato d’artista'', la ''Merda d’artista'' ne sono altrettanti esempi: “in un progetto precedente intendevo produrre fiale di “sangue d’artista””, inoltre “nel ’61 ho cominciato a firmare, per esporle, persone. A queste mie opere, do una "carta di autenticità". Sempre nel gennaio del ’61 ho costruito la prima “base magica”: qualunque persona, qualsiasi oggetto vi fosse sopra era, finché vi restava, un’opera d’arte”, scrive in ''Alcune realizzazioni - Alcuni esperimenti - Alcuni progetti''. il fatto che la società contemporanea attribuisca un grande valore economico alle opere di un artista si estende al valore delle sue reliquie, che è fatto equivalere a quello dell’oro, identificato simbolicamente come la materia cui si attribuisce comunemente il massimo del pregio così da riscattare il dispregio attribuito ordinariamente alle feci.
Con la presentazione di un oggetto quotidiano, ma caricato di nuovo significato l'opera rivela retaggi [[Dadaismo|neodadaisti]]. L'artista inoltre elabora la poetica del [[Nouveau Réalisme|Nouveau réalisme]] soffermandosi sulla figura dell'artista, tema centrale della ricerca di Manzoni.
 
Non è previsto che il contenuto della scatoletta sia conosciuto dal fruitore, che se ne può accertare solo aprendola, dunque distruggendola e annientandone il valore.
Con questa opera così provocatoria Piero Manzoni voleva svelare i meccanismi e le contraddizioni del sistema dell'[[arte contemporanea]]. Questa "[[protesta]]" continuò tramite le sue azioni, ad esempio quella di firmare modelle vive e nude o quella di dare uova sode con sopra le proprie impronte digitali. La scatoletta è diventata un vero e proprio manifesto della sua epoca, contrastando le assurdità artistiche in quanto qualsiasi prodotto veniva premiato e considerato arte non per il valore intrinseco, la capacità dell'artista o ciò che suscitava, ma solo dalla notorietà dell'artista.
 
Come già aveva fatto nelle ''Linee'', rotoli di carta tracciati da un segno continuo presentati all’interno di un cilindro sigillato, anche in questo caso il “reliquiario” diventa in se stesso la garanzia di ciò che contiene.
La critica ha visto la scelta di confezionare le feci come una protesta verso gli artisti che vedevano nell'arte un mezzo di eternarsi. Con quest'ottica l'opera diventa un reliquiario che contiene un ricordo "prezioso" del maestro da venerare come sacro. [[Agostino Bonalumi]], amico di strada di Piero Manzoni, ha dichiarato che in realtà all'interno delle famose scatole da 30 g l'una non vi sia contenuto nient'altro che [[gesso (materiale)|gesso]].
 
[[Agostino Bonalumi]], amico di Piero Manzoni, ha dichiarato che, in realtà, all'interno delle famose scatole non vi è nient'altro che [[gesso (materiale)|gesso]].
 
Più precisamente:
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{{Citazione|Posso tranquillamente asserire che si tratta di solo gesso. Qualcuno vuole constatarlo? Faccia pure. Non sarò certo io a rompere le scatole.|[[Corriere della Sera]] di lunedì 11 giugno [[2007]], pagina 30}}
 
Nel 2008, Bernard Bazile, giornalistaartista francese, ha esibitoaperto inuna varidelle museiscatolette, aappropriandosi Parigidunque unadell'opera delleattraverso la lattinesua apertedistruzione. Dentro vi ha trovato una seconda lattina più piccola (che però non ha aperto) con la stessa dicitura sull'etichetta.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://beachpackagingdesign.com/boxvox/opening-can-boite-ou%C2%ADver%C2%ADte-de-pie%C2%ADro-man%C2%ADzo%C2%ADni|titolo = Opening the Can: Boîte ouverte de Piero Manzoni|accesso = 16 settembre 2015|editore = |data = 5 novembre 2014|sito = http://beachpackagingdesign.com}}</ref><ref>{{Cita web|cognome = Venturi|url = http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=10248|titolo = Piero Manzoni - Merda d’artista|accesso = 16 settembre 2015|sito = Exibart|nome = Riccardo|data = 30 giugno 2004}}</ref>
 
[[Cochi Ponzoni]], amico di Piero Manzoni, ha dichiarato che la sorella di Piero Manzoni gli avrebbe riferito che, in realtà, all'interno delle famose scatole non vi è nient'altro che marmellata d'arance.<ref>{{Cita web|autore=Davide Turrini|url= https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/24/cosa-ce-davvero-nelle-scatole-di-merd-di-manzoni-poi-berlusconi-e-la-lario-ipnotizzata-la-biografia-di-cochi-ponzoni-senza-pozzetto/7332940/|titolo=Cosa c’è davvero nelle scatole di merd* di Manzoni, poi Berlusconi e la Lario ipnotizzata: la biografia di Cochi Ponzoni (senza Pozzetto)|sito=[[il Fatto Quotidiano]]|data=24 ottobre 2023|accesso=3 aprile 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20231024141241/https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/24/cosa-ce-davvero-nelle-scatole-di-merd-di-manzoni-poi-berlusconi-e-la-lario-ipnotizzata-la-biografia-di-cochi-ponzoni-senza-pozzetto/7332940/|dataarchivio=24 ottobre 2023|urlmorto=no}}</ref>
 
== Significato dell'opera ==
L'opera di Manzoni risulta influenzata dai celebri [[Readyready-made]] di [[Marcel Duchamp]]<ref name=":0" /> – in questo caso i ready-made aided - e al di là dell'aspetto più superficialmente [[Scandalo|scandalistico]] suscitato alla sua presentazione, ha suggerito diverse [[SimbologiaSimbolo|letture simboliche]]:
 
* l'opera allude per paradosso al culto delle reliquie, che le considera sacre a prescindere dalla loro natura effettiva;
* l'opera alluderebbe con [[Ironia|ironica]] [[metafora]] all'origine profonda del lavoro dell'artista,
* in senso ironico, lallude all'idea che un artista già affermato troverebbe [[mercato]] e consenso della [[critica]] per qualsiasi sua opera che creaproduca, ancheal ledi più scadentidella esua banali,qualità specifica;
* in senso più vasto dell'uomo che creativamente produce,
* in particolare si riferisce al fatto che il [[Mercato dell'arte|mercato]] dell'[[arte contemporanea]] è pronto ad accettare letteralmente della [[merda]], purché in [[edizione limitata|edizione numerata]] e garantita nella sua autenticità ed esclusività da un [[notaio]];
* è stato sottolineato anche un lato poetico, quello della cessione da parte dell'artista di una parte di sé,
* contemporaneamente, il valore artistico di quest'opera di Manzoni è squisitamente [[Arte concettuale|concettuale]], e perciò accessibile a chiunque senza limitazioni dovute né al costo di acquisto, né al possesso materiale o all'accessibilità fisica, né alla [[L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica|riproducibilità tecnica]]. È dunque, secondo Duchamp, tipicamente “anestetica”.
* in senso ironico, l'idea che un artista già affermato troverebbe [[mercato]] e consenso della [[critica]] per qualsiasi sua opera che crea, anche le più scadenti e banali,
* in particolare che il mercato dell'[[arte contemporanea]] è pronto ad accettare letteralmente della [[merda]], purché in [[edizione limitata|edizione numerata]] e garantita nella sua autenticità ed esclusività da un [[notaio]];
* contemporaneamente il valore artistico di quest'opera di Manzoni è [[Arte concettuale|concettuale]], e perciò accessibile a chiunque senza limitazioni dovute né al costo di acquisto, né al possesso materiale o all'accessibilità fisica, né alla [[L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica|riproducibilità tecnica]].
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore = Germano Celant|titolo = Piero Manzoni|anno = 1975|editore = Prearo|città = Milano|ISBN = }}
* {{Cita libro|autore = Dominique Laporte|titolo = Histoire de la merde|anno = 1978|editore = Bourgois|città = Parigi|ISBN = |lingua = fr}}
*''Piero Manzoni. Catalogo generale'', a cura di G. Celant, Skira, Ginevra-Milano, 2004.
*F. Gualdoni, ''Breve storia della “Merda d’artista”'', Skira, Milano, 2014.
*F. Gualdoni, ''Merda d’artista, Manzoni e dopo Manzoni'', in catalogo mostra “AZIMUT/H. Continuità e nuovo”, a cura di L. M. Barbero, Marsilio Editori, Venezia, 2015, pp. 169-175
*P. Manzoni, ''Piero Manzoni. Scritti sull’arte'', a cura di G. L. Marcone, Abscondita, Milano, 2013, pp. 86-88
 
== Voci correlate ==
* [[Merda]]
* [[Piero Manzoni]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|1=http://www.poopreport.com/Intellectual/Content/Art/art.html|2=Merda d'Artista, or, You Call That Shit Art?|lingua=en|accesso=10 marzo 2007|urlarchivio=https://www.webcitation.org/65kLrKAC6?url=http://www.poopreport.com/Intellectual/Content/Art/art.html|dataarchivio=26 febbraio 2012|urlmorto=sì}}
* {{cita web|url=httphttps://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2002/06/30/nart30.xml|titolo=The Tate values excrement more highly than gold 30 June 2002|lingua=en|accesso=22 luglio 2021|dataarchivio=28 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080228102541/http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=%2Fnews%2F2002%2F06%2F30%2Fnart30.xml|urlmorto=sì}}
*(ITA-EN) Merda d'artista official website [https://merdadartista.org www.merdadartista.org]
 
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{{Portale|arte|Italia}}
 
[[Categoria:Installazioni artistiche]]
[[Categoria:Astrattismo]]