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{{NN|animali|aprile 2022}}{{Tassobox
|nome=Anatra muschiatamuta
|statocons=LC
|statocons_versione=iucn3.1
|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|summ=22680061|autore=BirdLife International. 2016|accesso=23 gennaio 2017}}</ref>
|immagine= A Muscovy Duck -duck-2 Creative Commons by gnuckx (4693286493).jpg
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Anatra muschiata,
anatra muta
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L{{'}}'''anatra muschiatamuta''' o '''anatra mutamuschiata''' ('''''Cairina moschata''''' <span style="font-variant: small-caps">({{zoo|[[Linneo|Linnaeus]], [[|1758]]}})</span>) è un [[aves|uccello]] facente parte della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] degli [[Anatidae|Anatidi]]. È l'unica [[specie]] nota del [[genere (tassonomia)|genere]] '''''Cairina'''''.<ref name=IOC>{{IOC |titolo=Family Anatidae |url=http://www.worldbirdnames.org/bow/waterfowl/|accesso= 23 gennaio 2017}}</ref>
 
==Descrizione==
La specie presenta un [[dimorfismo sessuale]] piuttosto spinto. Le dimensioni variano a seconda del sesso: i maschi misurano in media 86&nbsp;cm di lunghezza e pesano 5–6&nbsp;kg, mentre le femmine in media 64&nbsp;cm in lunghezza e pesano intorno iai 3&nbsp;kg.<ref name="ideegreen">{{CitazioneCita web|url=https://www.ideegreen.it/anatra-muta-descrizione-habitat-allevamento-118413.html|titolo=Anatra muta: descrizione, habitat e necessariaallevamento}}</ref>
 
Le ghiandole dell'[[uropigio]] sono meno sviluppate rispetto alle altre anatre e il loro piumaggio di conseguenza è meno untuoso e più soggetto ad assorbire umidità, soprattutto le [[penne remiganti]] e [[penne timoniere|timoniere]].
 
Anche il piumino sottopiuma è meno spesso e fitto.
 
A differenza delle [[anatra|anatre comuni]] intorno all'occhio e sulle guance sono presenti, soprattutto nel maschio, abbondanti [[Caruncola|caruncole]] di colore variabile dal nero al rosso a formare una sorta di maschera.
 
Il [[becco]] si presenta di colore variabile, dal nero fino al rosato o anche rosso. Le [[pinna|zampe palmate]], giallo-arancione oppure nere, presentano unghie uncinate piuttosto taglienti.
Il piumaggio è di un colore che varia dal nero tappezzato bianco
al solo bianco.
 
Quando le anatre si agitano alzano una sorta di crestina di piume sulla testa. Le anatre mute, come le altre anatre, sono dotate di una coda che, a seconda dell'emozione stanno provando, la muovono più o meno intensamente.
 
== Biologia ==
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===Alimentazione===
Si ciba dei vegetali più disparati, incluse foglie d'albero anche fradicefradicie, piccoli insetti, [[mollusca|molluschi]] e vermi che caccia attivamente negli [[stagno (acqua)|stagni]], nelle [[palude|paludi]] o fra la vegetazione disponibile.{{Citazione necessaria}}In cattività si ciba volentieri anche di cereali, legumi e granaglie.<ref name="ideegreen" />
 
=== Riproduzione ===
In natura le anatre mute tendono ad essere monogame. Tuttavia in allevamento domestico è frequente per un solo maschio governare gruppi di 4-5 femmine.
Depone un numero variabile da 8 a 16 uova, dopo di che inizia la cova.{{Citazione necessaria}}
La femmina depone un numero variabile da 8 a 16 uova, in un nido composto da erba e piume, dopodiché inizia la [[cova]], che dura per 5 settimane (35 giorni). Gli anatroccoli sono ricoperti da un piumino molto morbido di colore variabile dal giallo canarino al nero o anche pezzato, e sono abili al nuoto fin dai primi giorni di vita. Le madri spesso tendono a essere aggressive in difesa della nidiata e possono governare i piccoli anche dopo che questi ultimi hanno sfoggiato il piumaggio adulto. I maschi non ricoprono alcun ruolo nella cova e nella crescita dei piccoli.<ref name="ideegreen" />
 
== Voce ==
L'appellativo popolare di "anatra muta" è comprensibile soltanto se si pensa che le sole anatre conosciute in Europa prima della sua diffusione erano esclusivamente le anatre discendenti dal [[Anas platyrhynchos|germano reale]]. LeL'anatra femminemuta deve il suo nome al fatto che, appunto, i suoi versi consistono in una specie di questesoffio, questo fenomeno si riscontra principalmente nel anatremaschio, ancormentre piùla nellefemmina formegeneralmente domesticheemette dei lievi versi, sonotranne chiassosissime;quando lsi ritrova in situazioni che la agitano (es. per spaventare disturbatori durante la cova). L'anatra cosiddetta muta all'orecchio dei primi osservatori può davvero essere sembrata appunto, muta, nonostante essa produca una ricca gamma di segnali vocali a bassa intensità sonora alternati a sibili simili ad espirazioni.{{Citazione necessaria}}
 
La coda agitata in modi diversi aggiunge ulteriori segnali espressivi circa lo stato d'animo dell'animale. Il maschio emette delle espirazioni gutturali; all'occasione la femmina, altrimenti piuttosto sommessa nelle sue emissioni vocali, produce dei suoni simili a dei brevissimi fischi destinati al richiamo degli anatroccoli o ad avvertire della propria irritazione. Tuttavia, quando spaventata improvvisamente la femmina produce un suono molto simile a quello della sua omologa europea nello stesso stato di allarme (una specie di quackqua-quackqua).{{Citazione necessaria}}
 
== Distribuzione e habitat ==
L'[[areale]] originario è il [[America meridionale|continente sudamericano]], dal [[Paraguay]] fino alle Guiane.<ref>{{CitazioneCita necessariaweb|url=https://www.allevamentopoggiodiponte.it/allevamento/anatre/anatre-da-cortile/anatra-muta|titolo=Anatra Muta|lingua=en|accesso=5 maggio 2020}}</ref> Attualmente si segnalano sporadicamente popolazioni ferali derivate da anatre domestiche rinselvatichite, in Florida e altrove. Raggiunsero l'[[Europa]] nel XVI secolo a seguito della scoperta del continente americano e in Italia, sebbene la razza sia minacciata, è possibile ritrovarla nelle regioni settentrionali.<ref>{{Cita web|url=https://www.agraria.org/anatre/italianeminori.htm|titolo=atlante delle anatre}}</ref>
 
L'anatra muta come tutte le anatre è fortemente attratta dall'acqua e adattata ad un habitat umido e per ragioni metaboliche come tutte le anatre è dipendente da un'elevata disponibilità di acqua da bere; ciò nonostante si adatta abbastanza bene all'assenza di pozze e stagni{{Sf}}.
 
==Allevamento ==
{{E|il tono di questa sezione è da "Angolo dell'allevatore" più che da enciclopedia|zoologia|gennaio 2017}}
Fisicamente si presenta come una grossa anatra tozza con zampe robuste e artigli grifagni, utili per una certa predisposizione ad abitudini arboricole. Il [[piumaggio]]<nowiki/>differisce tra la '''selvatica''' e la '''domestica;''' verde-bronzeo con inserti bianchi nelle ali per quanto riguarda l'animale selvatico, è divenuto inizialmente o completamente bianco, completamente nero o pezzato nella forma domestica a cui si è aggiunta in seguito un'ampia gamma di colorazioni e sfumature diverse. Negli allevamenti industriali e domestici sono diffuse soprattutto varietà a piuma completamente bianca o grigio-barrato in quanto la scarsa visibilità delle radici delle piume nella pelle conferisce alla carcassa un aspetto più gradito ai consumatori.
 
Non sono disponibili dati sulle dimensioni delle varietà ancestrali, ma per analogia a quanto accertato per le anatre europee, è ragionevole supporre che in natura le dimensioni siano considerevolmente ridotte rispetto alle anatre allevate in cattività. Una tale ipotesi troverebbe un parziale riscontro nel persistente riemergere di soggetti considerati come "affetti da nanismo" con esemplari di peso inferiore ai 2&nbsp;kg.
 
Nonostante l'ancestrale addomesticazione (gli indigeni del sudamerica l'allevavano già in epoca pre-colombiana) e i decenni di allevamento industriale, conserva intatta una intensa attitudine alla cova.
 
Tuttavia, negli allevamenti semi-bradi, le linee razziali oggi disponibili sembrerebbero non garantire un altrettanto spiccata abilità nella cura della prole, almeno alle nostre latitudini, forse a causa delle differenze sostanziali rispetto all'habitat naturale e delle modificazioni somatiche presumibilmente intervenute con l'addomesticazione.
 
L'ambiente d'origine è caldo umido lungo tutto l'arco dell'anno caratterizzato perlopiù dalla disponibilità di grande bio-massa e forme di vita animale minuta, ciò che offre abbondante nutrimento altamente proteico e accessibile alle anatre fin dai primi stadi di vita.
 
È difficile dedurre se questa difficoltà di cura della prole dipenda dalla incompleta acclimatazione e dai fattori suaccennati o dal fatto che la pressione selettiva degli ultimi decenni si è spostata dalle linee rustiche particolarmente agguerrite in favore di animali poco aggressivi più facilmente trattabili ma magari più intensamente produttivi. Inoltre anche negli allevamenti rurali storicamente è stata ampiamente adottata la pratica di affidare la cura della prole a madri surrogate, come per esempio le tacchine.
 
Sta di fatto che la prole lasciata alle madri naturali appartenenti a ceppi di allevamento attuali, in condizioni semi-brade con limitato apporto di integrazione alimentare, soffre perdite amplissime. Nelle stagioni fresche o peggio ancora fredde, la mortalità sfiora e a volte raggiunge il 100%. Nella stagione calda le perdite si aggirano sul 50%, e questo è ancora da ritenersi un buon risultato.
 
Risultati migliori si hanno soltanto se madri e figli sono confinati in spazi controllati, se viene loro messo a disposizione un mangime particolarmente proteico che possa sostenere l'elevato ritmo di sviluppo corporeo cui i piccoli sono predisposti e infine se è adottata una pratica di contrasto ai predatori, con particolare attenzione rivolta ugualmente verso i gatti e ai ratti.
 
I ratti, ma allo stesso modo e anche di più i gatti, infliggono le maggiori perdite a causa della facilità di cattura che caratterizza le piccole anatre in condizioni di assenza di ambiente acquatico.
 
Solo gli anatroccoli che raggiungono la mole dei 500 grammi di peso possono considerarsi relativamente fuori portata di gatti e ratti.
 
In un allevamento rurale in semi libertà nelle condizioni sopra dette, la gestione della prole da parte delle madri è quasi sempre disastrosa: già nel nido i furti di uova ad opera dei predatori sono piuttosto frequenti e mal contrastati dalle madri, cosa per esempio piuttosto infrequente fra galline e tacchine nelle stesse condizioni. Una volta nati, poi, i piccoli non possono contare che su una limitata offerta di riscaldamento e protezione notturna. La madre, pur molto e affettuosa, non accoglie la covata sotto il suo grembo e si limita a rimanere in piedi consentendo ai pulcini soltanto un parziale riscaldamento di testa e collo; di giorno invece alcune mamme anatra tendono a stare incessantemente in marcia costringendo le neonate a vere maratone. Sono anche balie piuttosto distratte, benché apprensive. A questo si deve aggiungere una certa tendenza dei piccoli a pascolare allontanandosi dalla madre.
 
Il risultato è il genere di perdite descritte sopra. Il fatto che di notte gli anatroccoli siano semplicemente raccolti a grappolo intorno al corpo della madre e non invece coperti li rende particolarmente soggetti agli attacchi notturni da parte dei ratti, che producono grandi perdite. Ratti e gatti come detto tuttavia non sono i soli predatori, la cui lista deve includere altri predatori diurni e notturni ivi compresi gli uccelli rapaci.
 
==Utilizzo in omeopatia==
{{Citazione necessaria|Dall'anatra muschiata si ricava l'''Anas Barbariae Hepatis et Cordis Extractum'' (estratto da fegato e cuore dell'animale), sostanza utilizzata come principio attivo nella formulazione dell'[[Oscillococcinum]] e dell'[[Anas Coccinum]], popolaridiscussi rimedi omeopatici che si presume, ma senzasosteneva rilievi scientifici, possanopotessero prevenire o curare l'influenza.<ref>{{Cita web|url=https://www.uppa.it/medicina/farmaci/boiron-e-uppa-oscillococcinum/|titolo=Omeopatia, Boiron e il caso dell'Oscillococcinum|autore=Mattia Maccarone|sito=UPPA.it|data=20 giugno 2018|accesso=1º febbraio 2020}}</ref>
 
==Galleria d'immagini==
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File:Male muscovy duck on grass.jpg|
File:Anatra Muta.jpg|
File:Cairina moschataMG 4848.jpg
</gallery>
 
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* Donkin, R. A. (1989): ''Muscovy Duck, ''Cairina moschata domestica'': Origins, Dispersal, and Associated Aspects of the Geography of Domestication''. A.A. Balkema Publishers, B.R. Rotterdam.
* Hilty, Steven L. (2003): ''Birds of Venezuela''. Christopher Helm, London. ISBN 0-7136-6418-5
* Johnson, Kevin P. & Sorenson, Michael D. (1999): Phylogeny and biogeography of dabbling ducks (genus Anas): a comparison of molecular and morphological evidence. ''Auk'' '''116'''(3): 792–805. [https://web.archive.org/web/20070205191239/http://elibrary.unm.edu/sora/Auk/v116n03/p0792-p0805.pdf PDF fulltext]
* Stiles, F. Gary & Skutch, Alexander Frank (1989): ''A guide to the birds of Costa Rica''. Comistock, Ithaca. ISBN 0-8014-9600-4
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Cairina moschata|wikispecies=Cairina moschata}}
 
== Collegamenti esterni ==