Chiesa di San Giuliano (Caderzone Terme): differenze tra le versioni

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{{Edificio religioso
| Nome = EremoChiesa di San Giuliano
| SiglaStato = ITA
| Regione = {{IT[[Trentino-TAA}}Alto Adige]]
| CittàNomeComune = [[Caderzone Terme]]
| ReligioneDedicatoA = [[religioneGiuliano cattolicadi Anazarbo|cattolicasan Giuliano]]
| DedicatoA = [[San Giuliano]]
| Ordine =
| AnnoConsacr =
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| Architetto =
| StileArchitett =
| InizioCostr = XIII secolo
| FineCostr = 1868
| Demolizione =
| Sito =
}}
 
La '''chiesa di San Giuliano''' è una [[chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[chiesa cattolica|cattolico]] nel comune di [[Caderzone Terme]], in [[Provincia autonoma di Trento|Trentino]]. Fa parte della [[Parrocchie dell'arcidiocesi di Trento#Ex-decanato di Rendena|zona pastorale delle Giudicarie]] dell'[[arcidiocesi di Trento]] e risale al XIII secolo.<ref name=chieseitaliane>{{Chieseitaliane|89642|Chiesa di San Giuliano|13 agosto 2021}}</ref>
L''''eremo di San Giuliano''' (m.1938) sorge nella parte est del lago di San Giuliano, situato ad occidente di [[Caderzone Terme]].
La chiesetta, un tempo eremo custodita da un eremita, è popolare anche per la sua fonte di acqua miracolosa, molto indicata per la guarigione delle febbri. Nel [[1488]] la chiesetta è stata ricostruita dai [[Lodron]] sul luogo dove la leggenda popolare proferisce che San Giuliano si ritirò in penitenza dopo il drammatico episodio di gelosia nei confronti della sua compagna, il quale vide coinvolti proprio i suoceri. Le prime notizie le si hanno già dal [[1292]] e l'edificio che si può vedere ai giorni nostri è quello risalente al [[1868]].
 
== Storia ==
[[File:Caderzone Terme, ruderi della vecchia chiesa di San Giuliano.jpg|thumb|left|Resti della vecchia chiesa di San Giuliano]]
La chiesetta-eremo di San Giuliano è stata costruita su un tempietto, probabilmente risalente al 1292, e in vicinanza del lago di San Giuliano si possono intravedere ancora i ruderi dell'antico eremo. All'interno della chiesetta si può vedere raffigurato il ritratto del Santo, nel quale si può vedere Giuliano con in mano due vipere soffocate, (copia del quadro compare esposta nella parrocchiale il giorno della sagra di San Giuliano) e di fatto Giuliano è particolarmente conosciuto come il santo che protegge dal morso dei serpenti.
Un primo edificio doveva sorgere sul posto già nel 1292; il documento più antico a citare la chiesa è però del 1488, anno in cui venne restaurata. Un altro restauro, ordinato dal [[Principato vescovile di Trento|principe vescovo di Trento]] [[Carlo Emanuele Madruzzo]], venne compiuto nel 1649; Madruzzo fece anche costruire, entro il 1653, una casetta in legno dove poter soggiornare con un seguito ridotto durante l'estate. La presenza del vescovo accrebbe la popolarità del luogo, e la casetta divenne così un rifugio notturno per i pellegrini.
Nel [[1600]] [[Michel Angelo Mariani]] sostiene che l'acqua che scendeva vicino all'altare in periodi particolarmente piovosi era miracolosa. Si formavano pozzanghere limpide e ogni qualvolta che si avvicinavano a questa vipere o altri animali velenosi essi morivano. L'eremo venne affidato ad alcuni eremiti del posto dopo che i conti Lodron lo fecero restaurare nel 1488 e l'edificio attuale è quello risalente ancora al 1868, come si può vedere citato sull'iscrizione in protuberanza sull'architrave l'edificio stesso. In canonica è conservata una bolla cardinalizia che concede numerose indulgenze ai fedeli che la visitano. [[Carlo Emanuele Madruzzo]] il Principe Vescovo di Trento tra il [[1649]] ed il [[1653]], per cinque estati consecutive, soggiornò in due piccole abitazioni in legno adiacenti all'eremo ,in compagnia del vicario generale [[Antonio Alfonso Thun]]. Il Principe Vescovo offrì alla chiesetta dei doni tra cui una veste lussuosa ricamata in oro zecchino la quale viene usata tutt'oggi dal parroco a Natale, Pasqua ed in occasione della [[sagra (festa)|sagra]] di San Giuliano.
 
Nel corso del Settecento, la custodia della chiesa è affidata ad eremiti, fino alle [[giuseppinismo|disposizioni giuseppine]] della fine del secolo che lo vietarono; la chiesa venne così abbandonata e cadde progressivamente in rovina, risultando in parte crollata già nel 1866; nel 1867-68 si cominciò quindi a costruire un nuovo tempio, a pochi metri di distanza. Entro il 1880, la nuova chiesetta viene dotata di sagrestia.<ref name=chieseitaliane/>
==Leggenda di San Giuliano==
San Giuliano, dopo aver tradito brutalmente i genitori della sua consorte, come penitenza si ritirò a vita nel luogo dove ora sorge la chiesetta di San Giuliano e la leggenda vuole che sia stato proprio il luogo dove il Santo ha abitato. Giuliano nonostante venne imprigionato dalla gente del posto dentro un sacco pieno di serpenti velenosi e gettato nel lago venne miracolato. Il sacco tornò a galla e una volta che raggiunse la sponda del lago il Santo venne trovato addormentato, con tutti i serpenti intorno come per volerlo proteggere. Giuliano, una volta liberato, passò il resto dei suoi giorni tra quei dirupi e molti anni dopo un cacciatore che passava da quei posti alla ricerca delle sue prede, scorse un [[maggiociondolo]] fiorito e non lontano da questo trovò inspiegabilmente il corpo del Santo che pareva stesse riposando. È proprio vicino a quel maggiociondolo, dove si trovava Giuliano, che fu costruita la chiesetta, la quale oggi è la più alta chiesetta eremitica del [[Trentino]].
A partire da quel momento si iniziò a credere ed essere convinti che in quei posti non potessero vivere serpi velenosi e chiunque raccoglieva piccoli sassi da poter tener in tasca era ovunque custodito dal morso dei rettili. La gente iniziò quindi a raccogliere anche delle pietre più grandi da mettere nelle vicinanze delle abitazioni ed agli orti per allontanare le vipere, e tuttora vige quest'usanza.
 
I resti della chiesa più vecchia, che consistono nelle parti basali delle mura, sorgono ancora tra la chiesa nuova e il lago.
==Usanza popolare==
 
È solito, l'ultima domenica di luglio, con la massiccia partecipazione di turisti ed emigrati che tornano appositamente per la sagra di San Giuliano, portare in processione la statua di San Giuliano, togliendola dalla nicchia dell'altare laterale della chiesa parrocchiale dove è custodita. Il privilegio di portare San Giuliano ancor oggi viene messo all'[[Asta (compravendita)|asta]] e se lo aggiudica l'offerente che offre di più.
=== Leggende e tradizioni ===
[[File:Caderzone Terme, chiesa di San Giuliano 07.jpg|thumb|La chiesa sulla sponda del [[Lago di San Giuliano (Trentino-Alto Adige)|lago di San Giuliano]]; davanti ad essa, ciò che resta dell'edificio precedente]]
Una leggenda locale, che ricalca in alcune parti le agiografie classiche di due santi omonimi, [[Giuliano di Anazarbo]] e [[Giuliano l'ospitaliere]], afferma che il santo si sarebbe rifugiato nel posto dopo aver commesso un grave torto contro i propri suoceri; gli abitanti del posto l'avrebbero gettato nel lago chiuso in un sacco pieno di serpenti velenosi, ma il santo sarebbe riemerso indenne. Egli venne infine trovato morto da un cacciatore di passaggio sotto a un [[Laburnum anagyroides|maggiociondolo]] fiorito, circondato dai serpenti.
 
Per via di questa leggenda, la popolazione dei paesi vicini era convinta che ai laghi non potessero vivere serpi velenose, e che chiunque avesse raccolto un piccolo sasso da tenere in tasca sarebbe stato ovunque protetto dal morso dei rettili.
 
È solito, l'ultima domenica di luglio, con la massiccia partecipazione di turisti ed emigrati che tornano appositamente per la sagra di Sansan Giuliano, portare in processione la statua di San Giuliano, togliendola dalla nicchia dell'altare laterale della chiesa parrocchiale dove èdel custodita.santo; Ilil privilegio di portare Sanla Giuliano ancor oggistatua viene messo all'[[Asta (compravendita)|asta]], e se lo aggiudica l'offerenteil chemiglior offre di piùofferente.
 
== Descrizione ==
[[File:Caderzone Terme, chiesa di San Giuliano - Interno.jpg|thumb|Interno]]
=== Esterni ===
L'edificio sorge a 1941 metri di altitudine, sulla costa orientale del [[Lago di San Giuliano (Trentino-Alto Adige)|lago di San Giuliano]], sull'[[Gruppo dell'Adamello|Adamello]]. Ha pianta rettangolare, chiusa da un'[[abside]] semicircolare. La [[facciata a capanna]] con due spioventi è intonacata di bianco, con una cornice grigia che segue i contorni e divide la facciata bassa dal [[frontone]]. Il [[Portale (architettura)|portale]] architravato in facciata è affiancato da due finestre rettangolari e sormontato da una [[finestra a lunetta]], mentre nel frontone si apre un [[oculo]]. Sul fianco destra della struttura è appoggiata la [[sagrestia]].<ref name=chieseitaliane/>
 
=== Interni ===
All'interno, l'aula è pavimentata con lastre di [[calcare]] bianco, mentre le pareti sono ricoperte in perline di legno fino a metà altezza, e poi intonacata. Nel presbiterio, rialzato di due gradini, si trova l'altare maggiore su cui è collocata una statua lignea raffigurante ''San Giuliano''.<ref name=chieseitaliane/>
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Walter Facchinelli e Giorgio Nicoletti, ''Val Rendena. Alla scoperta dei luoghi, delle tradizioni e delle più belle escursioni'', Antolini Editore, Tione 2003.
 
==Voci correlate==
== Collegamenti esterni ==
* [[Caderzone Terme]]
* {{cita web|http://www.caderzone.net/lang/IT/pagine/dettaglio/territorio,10/i_laghi_alpini,16.html|I laghi alpini, Caderzone Terme}}
* [[Chiesa di San Biagio (Caderzone Terme)]]
* [[Chiese della Comunità delle Giudicarie]]
* [[Regione ecclesiastica Triveneto]]
 
==Altri progetti==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|architettura|cattolicesimo}}
 
[[Categoria:EremiChiese delladedicate provinciaa san Giuliano di TrentoAnazarbo]]
[[Categoria:Caderzone Terme]]
[[Categoria:Chiese della provincia di Trento|Giuliano]]
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