Fulvio Bernardini: differenze tra le versioni

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|Disciplina = Calcio
|Squadra =
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[portiereGlossario (calcio)calcistico#Jolly|portiere]], [[attaccante]], [[centrocampistajolly]])</small>
|TermineCarriera = 1945 - giocatore <br /> 1977 - allenatore
|SquadreGiovanili = {{Carriera sportivo
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{{Carriera sportivo
|1919-1923 |{{Calcio Lazio|G}} |
}}
|Squadre = {{Carriera sportivo
|sport = calcio |pos = G
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|19231919-1926 |{{Calcio Lazio|G}} |39102 (43-41, 73)
|1926-1928 |{{Calcio Inter|G}} |5859 (2527)
|1928-1939 |{{Calcio Roma|G}} |286 (4947)
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|Vittorie = {{MedaglieCompetizione|Olimpiadi}}
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|Allenatore = {{Carriera sportivo
|sport = calcio |pos = A
{{Carriera sportivo
|1939-1945 |{{Calcio MATER|A}} |
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|1965-1966 |{{Calcio Sampdoria|A}}<ref>Assume l'incarico in coppia con [[Giuseppe Baldini]].</ref> |
|1965-1966 |Sampdoria |<small>[[Direttore tecnico (sport)|DT]]</small><ref>Come direttore tecnico insieme all'allenatore [[Giuseppe Baldini]].</ref>
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}}
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|Attività2 = allenatore di calcio
|Attività3 = calciatore
|Epoca = 1900
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , originariamente [[portiere (calcio)|portiere]] o [[attaccante]] e, successivamente, [[centrocampista]]
}}
 
Nacque il 28 dicembre 1905, ma la nascita fu registrata all'anagrafe il 1º gennaio [[1906]]<ref>''La storia della Roma, uomini immagini e numeri dal 1927'' di Marco Filacchione</ref>. Soprannominato dai tifosi ''Fuffo'', ''Professore'' o ''Dottore'' (era laureato in [[Scienze economiche]]), fu anche il primo giocatore militante in Lega Sud ad essere convocato in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]<ref name=enc1>''[http://www.enciclopediadelcalcio.com/Lazio3.html Storia della Lazio - Il primo dopoguerra] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081014190904/http://www.enciclopediadelcalcio.com/Lazio3.html |data=14 ottobre 2008 }}''.</ref>.
 
Giocò nella [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], nell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]], nella [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] e nella {{Calcio MATER|N}}. Allenò tra le altre Sampdoria, [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e [[Bologna Football Club 1909|Bologna]], diventando il primo allenatore italiano a vincere lo scudetto con due squadre diverse (rispettivamente nelle stagioni [[Serie A 1955-1956|1955-1956]] e [[Serie A 1963-1964|1963-1964]], prime squadre non-torinesi e non-milanesi ad aggiudicarsi i Campionati italiani di calcio nel dopoguerra), e la Lazio, vincendo la [[Coppa Italia]] nel [[1958]], primo trofeo ufficiale della storia biancoceleste. Con la Fiorentina nelvince il primo scudetto della squadra gigliata nella stagione [[1957Associazione Calcio Fiorentina 1955-1956|1955-1956]] e nel 1957 vince un torneo internazionale, la [[Coppa Grasshoppers]].<ref name=Storie>[http://www.storiedicalcio.altervista.org/bernardini_fulvio_1.html Fulvio Bernardini - parte 1 - Storie di Calcio]</ref> DalCon [[1974]]il alBologna [[1977]]vince ènella statostagione [[commissarioSerie tecnicoA 1963-1964|1963-1964]] dellail Nazionalesettimo italianae, succedendofinora, aultimo [[Ferruccioscudetto Valcareggi]]rossoblu nell'unico campionato italiano del dopoguerra deciso da uno spareggio (Bologna-Inter 2-0).
 
Dal 1974 al 1977 è stato [[commissario tecnico]] della Nazionale italiana, succedendo a [[Ferruccio Valcareggi]].
Il [[Centro sportivo Fulvio Bernardini|Centro sportivo di Trigoria]], sede ufficiale della Roma, gli è intitolato.
 
Il [[Centro sportivo Fulvio Bernardini|Centro sportivo di Trigoria]], sede ufficiale della Roma, gli è intitolato, mentre nel 2011 ottiene un riconoscimento alla memoria nella ''[[Hall of Fame del calcio italiano]]''.<ref>[http://www.gazzetta.it/Calcio/27-10-2015/hall-of-fame-vialli-mancini-facchetti-ronaldo-herrera-agnelli-tardelli-ferlaino-130676725232.shtml Hall of Fame, 10 new entry]</ref>
 
== Biografia ==
Nacque il 28 dicembre 1905, ma la nascita fu registrata all'anagrafe il 1º gennaio [[1906]]<ref>''La storia della Roma, uomini immagini e numeri dal 1927'' di Marco Filacchione</ref>.
 
Morì a Roma nel 1984 all'età di 78 anni presso l'ospedale Villa San Pietro a causa di [[sclerosi laterale amiotrofica]] diagnosticatagli tre anni prima: le cause della sua morte furono note solo vent'anni dopo,<ref name="SLA">{{cita news|data=11 settembre 2004|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/settembre/11/Anche_Bernardini_morto_Sla_ga_10_0409116579.shtml|titolo=Anche Bernardini è morto di SLA|autore=Sebastiano Vernazza|accesso=8 settembre 2013|pubblicazione=[[la Gazzetta dello Sport]]}}</ref> in quanto all'epoca non erano ancora state ipotizzate correlazioni dell'insorgere di tale malattia con l'attività agonistica.<ref name="SLA" /> I funerali si sono celebrati presso la [[chiesa di Santa Chiara a Vigna Clara]], alla presenza di tantissimi tifosi e molti volti noti del calcio, giornalismo e della politica; dopo la cerimonia funebre officiata da Don Gianni Todescato, il suo feretro è stato tumulato nel [[Cimitero del Verano|cimitero monumentale del Verano]].<ref>{{cita news|autore=Mario Bianchini|titolo=L'ultimo applauso a Fulvio Bernardini|pubblicazione=La Stampa|p=20|data=17 Gennaio 1984}}</ref>
 
==Caratteristiche tecniche==
===Giocatore===
Iniziata la carriera nel ruolo di [[Portiere (calcio)|portiere]],<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2000/gennaio/04/Bernardini_voleva_stare_porta_Nel_ga_0_0001045208.shtml|pubblicazione=la Gazzetta dello Sport|titolo=Bernardini voleva stare in porta|autore=[[Mario Pennacchia]]|accesso=8 settembre 2013}}</ref>, giocò poi [[attaccante]], [[mezzala]] e [[centromediano]].<ref>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/fulvio-bernardini/ Fulvio Bernardini]'', Treccani.it</ref>.
L'arretramento da centrocampista offensivo a difensivo fu determinato dall'imporsi all'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]] di [[Giuseppe Meazza]].<ref>{{cita news|autore=[[Gianni Brera]]|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/08/22/quel-semidio-che-invento-il-gol-col.html?ref=search|titolo= Quel semidio che inventò il gol col salto mortale all'indietro|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=22 agosto 2010|accesso=8 settembre 2013}}</ref>.
 
==Carriera==
===Giocatore===
====Club====
Iniziò la sua carriera nella [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], con la quale debuttò il 19 ottobre 1919 quando il tecnico [[1919Guido Baccani]] lo schiera in una partita valevole per il ''Torneo Canalini'' contro l'[[Club Sportivo Audace Roma|Audace]].<ref name=enc1/>. Bernardini, che aveva in precedenza giocato nel ruolo di [[portiere (calcio)|portiere]] in una squadretta di quartiere (l<nowiki>{{'</nowiki>}}''Exquilia'')<ref name=enc1/> voleva fare un provino con la [[Fortitudo Pro Roma|Fortitudo]], ma trovò il cancello chiuso e decise di andare alla Lazio.<ref name=enc1/>.
 
Esordì nel [[Società Podistica Lazio 1919-1920|Campionato Nazionale (girone laziale)]] il 23 novembre 1919, nel ruolo di portiere, contro la [[Società Sportiva Pro Roma|Pro-Roma]]; aveva soltanto 13 anni e 327 giorni.<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/fulvio-bernardini_(Enciclopedia_dello_Sport)/ Bernardini nella Treccani]</ref>. A partire dal [[1921]] cambiò ruolo e divenne un attaccante. Ci sono discordanze sui motivi della sua scelta di cambiare posizione. Secondo alcune fonti Bernardini avrebbe deciso di cambiare ruolo a causa dei quattro gol subiti nella partita [[Naples Foot-Ball & Cricket Club|Naples]]-Lazio 4-2,<ref name=nap>''80 anni di passione: la storia del Napoli dal 1926 al 2006'', p. 11.</ref>, altre invece riportano che Bernardini decise di giocare come attaccante a causa di un grave scontro di gioco, avvenuto in un Fortitudo-Lazio, che gli fece perdere i sensi, e alle conseguenti pressioni della famiglia preoccupata.<ref name=enc1/>.
 
Con la Lazio si mise in luce, indossando anche la fascia di capitano, e nel [[Prima Divisione 1922-1923|1922-23]] raggiunse con la sua squadra la ''[[finalissima]]'' tricolore contro il [[{{Calcio Genoa Cricket & Football Club|Genoa]]N}}. La compagine ligure, all'epoca la più forte a livello nazionale, vinse per 4-1 all'andata e 2-0 al ritorno, ma i giocatori genoani rimasero stupiti dalla classe di Bernardini e il capitano rossoblu e della Nazionale [[Renzo De Vecchi]] gli fece addirittura i complimenti e gli predisse un grande futuro.<ref name=enc1/>.
 
Nell'estate del [[1926]] decise di provare una nuova esperienza trasferendosi a [[Milano]], all'[[Internazionale{{Calcio Football ClubInter|Inter]]N}} di [[Luigi Cevenini|Luigi Cevenini III]].<ref name=inter>{{cita web|url=http://www.inter.it/it/news/78273/fulvio-bernardini-un-talento-coltivato-in-nerazzurro|titolo=Fulvio Bernardini, un talento coltivato in nerazzurro|sito=inter.it|urlmorto=sì}}</ref>
Il giocatore fu conteso dall'Inter e dalla Juventus, ma scelse i nerazzurri, che gli offrirono anche un posto in banca e la possibilità di studiare economia presso l'[[Università commerciale Luigi Bocconi]].<ref name=inter/>
Per lasciare la Lazio, Bernardini pagò 20.000 lire in cambiali alla società romana, con l'aiuto del fratello maggiore Vittorio.<ref name=inter/>
Fu proprio Bernardini a scoprire un giovanissimo [[Giuseppe Meazza]].<ref name=inter/> Si fermava spesso, dopo gli allenamenti, a guardare le partite delle squadre giovanili nerazzurre e rimase profondamente impressionato dal talentuoso centravanti della Primavera. Insistette presso l'allenatore della prima squadra, [[ArpadÁrpád Weisz]], perché lo aggregasse ai "grandi". Weisz decise quindi di visionare Meazza e si convinse che il suo centromediano non aveva esagerato: nel [[1927]] il giovane attaccante fu aggregato alla prima squadra, entrandovi (a 16 anni, caso più unico che raro) da titolare fisso. Meazza riconobbe sempre, in seguito, il suo debito di gratitudine verso Bernardini.<ref name=inter/>
In due anni all'Inter, Bernardini segnò con regolarità: 10 gol nella sua prima stagione, e 17 nella seconda.<ref name=inter/>
 
[[File:1931–32 Associazione Sportiva Roma.jpg|thumb|Bernardini (al centro della formazione), alla Roma nella stagione 1931-32.]]
In seguito ''Fuffo'' venne acquistato dalla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] nel [[1928]], indossando la casacca giallorossa fino al [[1939]], nel ruolo di centromediano. Fu anche capitano della squadra, pare su specifica richiesta del compagno [[Attilio Ferraris IV]]. Non conquistò alcun trofeo con la ''Lupa'', pur sfiorando uno [[scudetto (sport)|scudetto]], ma costituì l'anima insostituibile della "Roma [[Testaccio|testaccina]]" degli [[anni 1920|anni venti]] e [[anni 1930|trenta]].
''Fuffo'' venne acquistato dalla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] nel [[1928]], un anno dopo la fondazione del Club, e indossò la maglia giallorossa fino al [[1939]], guidando la squadra come capitano nel ruolo di centromediano. La fascia gli fu consegnata dal compagno concittadino [[Attilio Ferraris IV]] con il quale formò una coppia di centrocampo tra le più forti del campionato. Bernardini fu il calciatore più rappresentativo della Roma di [[Campo Testaccio|Testaccio]], lo storico campo autentico fortino giallorosso per oltre dieci anni nei quali i capitolini arrivarono per due volte vicini allo [[scudetto (sport)|scudetto]] (nel '30-31 e nel '35-36). La grinta e la corsa di Ferraris IV nel ruolo di mediano consentirono a Bernardini di esprimere al meglio le sue qualità sopraffine di regista del centrocampo romanista. Collezionò in tutto 286 presenze in maglia giallorossa, segnando 47 reti. Pochi mesi dopo l'addio al calcio di Bernardini, la Roma traslocò anche dal [[Campo Testaccio]]. Era la fine di un'epoca per il club giallorosso.
 
Insieme ad Attilio Ferraris IV costituì una coppia grintosa e carismatica. Ha collezionato in tutto 294 presenze in maglia romanista, segnando 49 reti. Pochi mesi dopo l'addio al calcio di Bernardini, la Roma traslocò anche dal [[Campo Testaccio]]. Era la fine di un'epoca per il club giallorosso.
 
Successivamente gioca tra le file della {{Calcio MATER|N}}, ricoprendo anche il ruolo di giocatore-allenatore, chiudendo così la carriera di calciatore ed iniziando quella come tecnico.
 
Nella classifica dei [[Derby di Roma]] vinti si trova al terzo posto, subito dopo [[Francesco Totti|Totti]] e [[Daniele De Rossi|De Rossi]], con ben 11 derby vinti, 10 da calciatore della Roma e 1 da allenatore della Lazio.
 
====Nazionale====
Debuttò in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana]] il 22 marzo [[1925]] nella partita amichevole {{NazNB|CA|ITA|M}}-{{NazNB|CA|FRA|M}} 7-0.<ref name=enc1/>. Fu il primo giocatore romano e centromeridionale a indossare la casaccamaglia azzurra.<ref name=enc1/><ref name=inter/>. Venne notato da [[Guido Baccani]], che lo segnalò all'allora [[Commissario tecnico|Ct]] della nazionale [[Augusto Rangone]]. Prese così parte alle [[Calcio ai Giochi della IX Olimpiade|Olimpiadi del 1928]] conquistando la [[medaglia di [[bronzo]]. MaVenne venneperò clamorosamente escluso dalle rose che parteciparono ai vittoriosi [[Campionato mondiale di calcio 1934|mondiali casalinghi del 1934]] e quelli [[Campionato mondiale di calcio 1938|francesi del 1938]], in quanto [[Vittorio Pozzo]] lo ritenne poco adatto al suo progetto tecnico. Pozzo, raccontò che avevaBernardini era un centro mediano troppo sbilanciato verso il gioco d'attacco, in mente.cui Aera talmaestro; propositoil Bernardinigioco ricorderàdel nellacalcio, suaperò, [[autobiografia]]era lecambiato parolein quegli ultimissimi anni, con lei qualidue terzini, che da quasi difensori centrali, si erano allargati sulle fasce, lasciando un vuoto al centro dell'area. Pozzo voleva così che il tecnicocentromediano loavesse escluseprincipalmente dallaun nazionale:ruolo «Vededifensivo, cosa che Bernardini non garantiva. Per questo motivo, leispiegò, giocagli attualmentepreferì in''"prima modoFerraris superiore;poi inMonti, modopoi perfettoAndreolo: daltre puntoindividui diche vistaavevano dellale prestazionecaratteristiche individualeche, confacendosi al caso, io desideravo. GliFu altriper nonquesto possonostesso arrivaremotivo allache concezioneio, ogni volta che leipotei, hapreferii deluno giocodei etre finisconoa perBernardini, trovarsiche inpure soggezioneera un brillante tecnico. Io la spiegai, dovreila chiederlecosa, dia giocareBernardini, menopur benerendendo omaggio alle sue qualità tecniche personali. SacrificareFu leidi o sacrificareche tuttiqualcuno glifece altri?nascere Leila comestoriella siin regolerebbebase alalla mioquale posto?»<refio name=Storie/>avrei Perdetto talea motivoFulvio leche suelo presenzelasciavo confuori perché giuocava troppo bene per la magliasquadra. azzurraIo siero fermaronosemplicemente disposto a 26qualunque gettonirinuncia, pur di ottenere il giuoco dì squadra. Non volevo che nessuno brillasse, volevo che la squadra funzionasse, rendesse, avesse efficacia».''
 
A tal proposito Bernardini ricorderà nella sua [[autobiografia]] le parole con le quali il tecnico lo escluse dalla nazionale: «Vede Bernardini, lei gioca attualmente in modo superiore; in modo perfetto dal punto di vista della prestazione individuale. Gli altri non possono arrivare alla concezione che lei ha del gioco e finiscono per trovarsi in soggezione, dovrei chiederle di giocare meno bene. Sacrificare lei o sacrificare tutti gli altri? Lei come si regolerebbe al mio posto?»<ref name="Storie" /> Per tale motivo le sue presenze con la maglia azzurra si fermarono a 26 gettoni.
 
===Allenatore e dirigente===
[[File:Fiorentina Campione d'italia 1955-1956.JPG|thumb|left|Bernardini con la [[Fiorentina]] per la prima volta campione d'Italia nelnella stagione 1955-1956]]
 
Il 27 luglio [[1944]], con la nomina dell'avvocato [[Giulio Onesti]] a Commissario Straordinario del [[Comitato Olimpicoolimpico Nazionalenazionale Italianoitaliano|CONI]], Fulvio Bernardini fu nominato reggente della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]], carica che resse insieme al colonnello Ventura (segretario) dal 28 luglio 1944 fino al 4 dicembre 1944, data delle sue irrevocabili dimissioni. Nel 1949 Bernardini tornò alla [[Associazione Sportiva Roma|Roma]] in veste di allenatore, guidando eccezionalmente la squadra giovanile dei giallorossi nella finale del Torneo di Viareggio del 1950 persa contro la Sampdoria, mamentre lain suacampionato avventurarassegnò fule interrottadimissioni daa untre bruscogiornate esonerodal termine con i giallorossi in piena zona-retrocessione (si salvarono poi all'ultima giornata). Allenò quindi la [[{{Calcio Reggina]]|N}} in [[Serie C]] e il [[{{Calcio Vicenza Calcio|Vicenza]]N}} in [[Serie B]], dal [[1951]] al [[1953]].
 
Successivamente vinse invece lo [[scudetto (sport)|scudetto]] alla guida della [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e del [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] (prime squadre non-torinesi e non-milanesi in grado di aggiudicarsi fino ada alloravincere iun CampionatiCampionato italianiitaliano di calcio nel dopoguerra). e la [[Coppa Italia]] nelNel [[1958]]1957 con la [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], primo trofeo ufficiale della storia biancoceleste, inoltre vinse il trofeo internazionale la [[Coppa Grasshoppers]] conguidò la Fiorentina che l'anno prima aveva guidato fino alla finale di Coppa dei Campioni (prima squadra italiana a riuscirvi), in seguito persa per 2-0 contro il grande Real Madrid di Di Stefano e Gento.
 
Sul finire della stagione 1957/58 tornó dopo oltre tre decenni alla Lazio. Il suo esordio fu un trionfante 5-1 al Palermo. Dopo pochi mesi vinse la Coppa Italia, primo trofeo ufficiale della storia del club romano, battendo nel torneo - tra le altre - Roma, Napoli, Juventus ed infine Fiorentina in finale (1-0). Sempre contro la Fiorentina terminó la sua seconda vita in biancoceleste, la sconfitta di Firenze (4-0) del 20 novembre 1960 fu la novantaduesima ed ultima panchina biancoceleste di “Fuffo” che lasció la guida a Flamini.
Bernardini fu latore di un credo calcistico fondato sul "[[WM (calcio)|WM]] elastico". A Firenze dette prova della sua straordinaria sapienza tattica mettendo a punto un meccanismo che anticipa i temi del calcio di impronta italianistica. La Fiorentina cominciò il torneo 1955-1956 schierando all'ala sinistra un attaccante puro un po' individualista ma molto pericoloso, [[Claudio Bizzarri]]. Bernardini lo sostituì con un calciatore meno dotato, [[Maurilio Prini]], che poteva fungere da ala tattica. Quando la squadra non era in possesso di palla, Prini arretrava in mediana, [[Armando Segato]], il mediano sinistro, scalava al posto di [[Giuseppe Chiappella|Chiappella]] e quest'ultimo andava in marcatura da centromediano sul centravanti avversario liberando il centromediano [[Francesco Rosetta|Rosetta]], che poteva agire in seconda battuta come un libero moderno. Interessante anche la teoria degli spazi liberi, il quale non si basava sul passare il pallone direttamente al compagno, ma nel lanciarlo in quello spazio libero dove questi era in grado di arrivare prima dell'avversario. Era tuttavia convinto che nel calcio la tattica «non è tutto» e che «una squadra forte la fanno soprattutto i ''piedi buoni'' dei suoi giocatori»<ref name=bovolenta>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/luglio/17/ultimo_Bologna_primo_spareggio_ga_10_070717034.shtml|titolo=L'ultimo Bologna il primo spareggio|autore=Germano Bovolenta|pubblicazione=la Gazzetta dello Sport|giorno=17|mese=7|anno=2007}}</ref>. Grazie a dette idee e alla summenzionata tattica, che anticipa quella utilizzata dalla vittoriosa [[Nazionale di calcio del Brasile|Nazionale brasiliana]] del [[Campionato mondiale di calcio 1958|campionato del mondo 1958]]<ref name=bovolenta/>, Bernardini riuscì a vincere lo scudetto con i viola, spingendosi, nella stagione seguente, fino alla finale di Coppa dei Campioni (prima squadra italiana a riuscirvi) persa per 2-0 contro il grande Real Madrid di Di Stéfano, Gento e Rìal.
[[File:Rozzoni e Bernardini.jpg|thumb|left|Bernardini, in veste di tecnico della [[Società Sportiva Lazio|Lazio]], insieme al centravanti [[Orlando Rozzoni]].]]
 
Bernardini fu latore di un credo calcistico fondato sul "[[WM (calcio)|WM]] elastico". A Firenze dette prova della sua straordinaria sapienza tattica mettendo a punto un meccanismo che anticipa i temi del calcio di impronta italianistica. La Fiorentina cominciò il torneo 1955-1956 schierando all'ala sinistra un attaccante puro un po' individualista ma molto pericoloso, [[Claudio Bizzarri]]. Bernardini lo sostituì con un calciatore meno dotato, [[Maurilio Prini]], che poteva fungere da ala tattica. Quando la squadra non era in possesso di palla, Prini arretrava in mediana, [[Armando Segato]], il mediano sinistro, scalava al posto di [[Giuseppe Chiappella|Chiappella]] e quest'ultimo andava in marcatura da centromediano sul centravanti avversario liberando il centromediano [[Francesco Rosetta|Rosetta]], che poteva agire in seconda battuta come un libero moderno. Interessante anche la teoria degli spazi liberi, la quale non si basava sul passare il pallone direttamente al compagno, ma nel lanciarlo in quello spazio libero dove questi era in grado di arrivare prima dell'avversario. Era tuttavia convinto che nel calcio la tattica «non è tutto» e che «una squadra forte la fanno soprattutto i ''piedi buoni'' dei suoi giocatori»<ref name=bovolenta>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2007/luglio/17/ultimo_Bologna_primo_spareggio_ga_10_070717034.shtml|titolo=L'ultimo Bologna il primo spareggio|autore=Germano Bovolenta|pubblicazione=la Gazzetta dello Sport|giorno=17|mese=7|anno=2007}}</ref>. Grazie a dette idee e alla summenzionata tattica, che anticipa quella utilizzata dalla vittoriosa [[Nazionale di calcio del Brasile|Nazionale brasiliana]] del [[Campionato mondiale di calcio 1958|campionato del mondo 1958]]<ref name=bovolenta/>, Bernardini riuscì a vincere lo scudetto con i viola, spingendosi, nella stagione seguente, fino alla finale di Coppa dei Campioni (la prima disputata da una squadra italiana) persa per 2-0 contro il grande Real Madrid di [[Alfredo Di Stéfano|Di Stéfano]], [[Francisco Gento|Gento]] e [[Héctor Rial|Rial]].
Col Bologna conquistò il [[Serie A 1963-1964|campionato del 1963-1964]], offrendo un calcio gradevole e redditizio specie sotto il profilo realizzativo, che consentì di ottenere il record di dieci vittorie consecutive. Il percorso verso la vittoria finale non fu tuttavia agevole: il 4 marzo 1964, durante il girone di ritorno che il Bologna stava giocando ad alti livelli, furono comunicati gli esiti dei test antidoping effettuati un mese prima dopo la vittoria per 4-1 sul [[Torino Calcio|Torino]], che videro risultare positivi cinque calciatori ''rossoblu'' ([[Romano Fogli|Fogli]], [[Ezio Pascutti|Pascutti]], [[Mirko Pavinato|Pavinato]], [[Marino Perani|Perani]] e [[Paride Tumburus|Tumburus]]). Bernardini fu accusato di aver somministrato le sostanze proibite a insaputa dei giocatori e squalificato per un anno e mezzo, mentre la squadra ottenne la sconfitta a tavolino per la gara contro il Torino e, in aggiunta, un punto di penalizzazione<ref>Dunque i punti complessivamente sottratti al Bologna furono tre, in base ai ciriteri di assegnazione degli stessi vigenti all'epoca.</ref>. Il ricorso esperito dalla società, che dimostrò di essere estranea alla vicenda, fece sì che i punti le venissero riassegnati, così il Bologna poté agganciare l'[[Internazionale Football Club|Inter]] in testa alla classifica a tre giornate dal termine. La situazione non mutò e le squadre rimasero appaiate fino all'ultima giornata, rendendo pertanto necessario uno spareggio per l'assegnazione del titolo (tuttora unico caso in [[Serie A]]). Quattro giorni prima dell'incontro decisivo il Bologna perse il presidente [[Renato Dall'Ara]], che morì per problemi cardiaci, ma a [[Roma]], il 7 giugno [[1964]], batté l'Inter per 2-0, aggiudicandosi dunque il campionato. Nella circostanza Bernardini indovinò un'importante mossa tattica, schierando il terzino [[Bruno Capra|Capra]] all'ala, in modo da marcare l'attaccante avversario [[Mario Corso]], che di fatto venne neutralizzato<ref name=bovolenta/>.
[[File:FulvioBernardini1974Bologna FC - 1960s - Manager Bernardini with Nielsen and Haller.jpg|thumb|left|Bernardini, intecnico vestedel diBologna, CTconferisce dellacon Nazionaleil italianadanese nel 1974,[[Harald duranteNielsen]] unae trasfertail neitedesco Paesi[[Helmut BassiHaller]].]]
 
Col Bologna conquistò il [[Serie A 1963-1964|campionato del 1963-1964]], offrendo un calcio gradevole e redditizio specie sotto il profilo realizzativo, che consentì di ottenere il record di dieci vittorie consecutive. Il percorso verso la vittoria finale non fu tuttavia agevole: il 4 marzo 1964, durante il girone di ritorno che il Bologna stava giocando ad alti livelli, furono comunicati gli esiti dei test antidoping effettuati un mese prima dopo la vittoria per 4-1 sul {{Calcio Torino|N}}, che videro risultare positivi cinque calciatori ''rossoblù'' ([[Romano Fogli|Fogli]], [[Ezio Pascutti|Pascutti]], [[Mirko Pavinato|Pavinato]], [[Marino Perani|Perani]] e [[Paride Tumburus|Tumburus]]). Bernardini fu accusato di aver somministrato le sostanze proibite all'insaputa dei giocatori e squalificato per un anno e mezzo, mentre la squadra ottenne la sconfitta a tavolino per la gara contro il Torino e, in aggiunta, un punto di penalizzazione<ref>Dunque i punti complessivamente sottratti al Bologna furono tre, in base ai criteri di assegnazione degli stessi vigenti all'epoca.</ref>. Il ricorso esperito dalla società dimostrò che le provette dei giocatori erano state manomesse e, con la riassegnazione dei punti tolti, il Bologna poté agganciare l'{{Calcio Inter|N}} in testa alla classifica a tre giornate dal termine. La situazione non mutò e le squadre rimasero appaiate fino all'ultima giornata, rendendo pertanto necessario uno spareggio per l'assegnazione del titolo (tuttora unico caso in [[Serie A]]). Quattro giorni prima dell'incontro decisivo il Bologna perse il presidente [[Renato Dall'Ara]], che morì per problemi cardiaci, ma a [[Roma]], il 7 giugno [[1964]], batté l'Inter per 2-0, aggiudicandosi dunque il campionato. Nella circostanza Bernardini indovinò un'importante mossa tattica, schierando il terzino [[Bruno Capra|Capra]] all'ala, in modo da marcare l'attaccante avversario [[Mario Corso]], che di fatto venne neutralizzato<ref name=bovolenta/>.
Nel [[1965]] Bernardini inizia una lunga carriera a [[Genova]] come allenatore della [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]]. Il suo affiancamento a [[Giuseppe Baldini]] però non basta ad evitare la retrocessione. Ma l'anno successivo guida la cavalcata nel Campionato cadetto e quindi, dal [[1966]] al [[1971]] consente la permanenza in Serie A alla Sampdoria. Dal 1971 al [[1973]] sarà il [[direttore sportivo]] del [[Brescia Calcio|Brescia]] scoprendo tra gli altri [[Alessandro Altobelli]]. Nel [[1974]] gli venne affidata la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]], che guiderà fino al [[1977]], quando venne sostituito da [[Enzo Bearzot]]. L'Italia, che non aveva superato il primo turno ai [[Campionato mondiale di calcio 1974|Mondiali del '74]], era costretta ad un significativo rinnovamento dovuto ad un cambio generazionale; secondo il giornalista [[Giorgio Tosatti]]:
[[File:FulvioBernardini1974.jpg|thumb|Bernardini in veste di CT della nazionale italiana nel 1974, durante una trasferta nei Paesi Bassi.]]
 
Nel 1965 Bernardini inizia una lunga carriera a [[Genova]] come allenatore della [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]]. Il suo affiancamento a [[Giuseppe Baldini]] in qualità di direttore tecnico non basta però ad evitare la retrocessione. Ma l'anno successivo guida la cavalcata nel Campionato cadetto e quindi, dal 1966 al 1971 consente la permanenza in Serie A dei blucerchiati. Dal 1971 al 1973 sarà il [[direttore sportivo]] del [[Brescia Calcio|Brescia]] scoprendo tra gli altri [[Alessandro Altobelli]]. Nel 1974 gli venne affidata la [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]], che guiderà fino al 1977, quando venne sostituito da [[Enzo Bearzot]]. L'Italia, che non aveva superato il primo turno al [[Campionato mondiale di calcio 1974|Mondiale del 1974]], era costretta ad un significativo rinnovamento dovuto ad un cambio generazionale; secondo il giornalista [[Giorgio Tosatti]]:
 
{{Citazione|Il delicato periodo di passaggio fu gestito, con mano salda e assoluta noncuranza dell'impopolarità, da Fulvio Bernardini, che collezionò sconfitte e feroci critiche, ma riuscì a formare un nucleo di freschi talenti accomunati dalla qualità tecnica (i 'piedi buoni', il cui simbolo era considerato il giovane [[Giancarlo Antognoni]]) e dalla disciplina di squadra<ref>''[http://www.treccani.it/enciclopedia/calcio_(Il_Libro_dell'Anno)/#ilcalciototaledegliolandesielazonamistadibearzot-1 Calcio]'' in ''Il Libro dell'Anno 2002'', Treccani.</ref>.}}
 
Fu, di nuovo, a Genova dal 1977 al 1979 come direttore generale della Sampdoria.
Fu, di nuovo, a [[Genova]] dal 1977 al 1979 come direttore generale della Sampdoria. Morì nel 1984 a causa di [[sclerosi laterale amiotrofica]] diagnosticatagli tre anni prima: le cause della sua morte furono note solo vent'anni dopo<ref name="SLA">{{cita news|data=11 settembre 2004|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/settembre/11/Anche_Bernardini_morto_Sla_ga_10_0409116579.shtml|titolo=Anche Bernardini è morto di SLA|autore=Sebastiano Vernazza|accesso=8 settembre 2013|pubblicazione=[[la Gazzetta dello Sport]]}}</ref>, in quanto all'epoca non erano ancora state ipotizzate correlazioni dell'insorgere di tale malattia con l'attività agonistica<ref name="SLA" />.
 
Nel 1984 il Presidente della Roma [[Dino Viola]] decise di intitolare a Fulvio Bernardini il [[Centro sportivo Fulvio Bernardini|Centro sportivo di Trigoria]], sede degli allenamenti della squadra giallorossa. Dal 2012 è entrato a far parte della [[Hall of fame|Hall of Fame]] romanista.
Bernardini è stato sepolto nel [[Cimitero Flaminio]] a [[Roma]].
 
== Statistiche ==
==== Presenze e reti nei club ====
 
{| class="wikitable" style="font-size:90%;width:99%;text-align:center;"
|-
Riga 140 ⟶ 154:
!Pres
!Reti
|-
|[[Società Podistica Lazio 1919-1920|1919-1920]]
|rowspan="7"|{{Bandiera|ITA 1861-1946}} {{Calcio Lazio|N}}
|[[Prima Categoria 1919-1920|PC]]||12||-11||–||–||–||–||–||–||–||–||–||12||-11
|-
|[[Società Podistica Lazio 1920-1921|1920-1921]]
|[[Prima Categoria 1920-1921|PC]]||18||-26||–||–||–||–||–||–||–||–||–||18||-26
|-
|[[Società Podistica Lazio 1921-1922|1921-1922]]
|[[Prima Divisione 1921-1922|PD]]||9||-4;6||–||–||–||–||–||–||–||–||–||9||-4;6
|-
|[[Società Podistica Lazio 1922-1923|1922-1923]]
|[[Prima Divisione 1922-1923|PD]]||20||21||–||–||–||–||–||–||–||–||–||20||21
|-
|[[Società Podistica Lazio 1923-1924|1923-1924]]
|[[Prima Divisione 1923-1924|PD]]||18||17||–||–||–||–||–||–||–||–||–||18||17
|rowspan="3"|{{Bandiera|ITA}} {{Calcio Lazio|N}}
|[[Prima Divisione 1923-1924|PD]]||16||17||–||–||–||–||–||–||–||–||–||ND||17
|-
|[[Società Podistica Lazio 1924-1925|1924-1925]]
|[[Prima Divisione 1924-1925|PD]]||1415||1215||–||–||–||–||–||–||–||–||–||1415||1215
|-
|[[Società SportivaPodistica Lazio 1925-1926|1925-1926]]
|[[Prima Divisione 1925-1926|PD]]||910||14||–||–||–||–||–||–||–||–||–||910||14
|-
! colspan="3"|Totale Lazio ||!!102 39 ||!! 49-41; 73|| ||–||–|| ||–||–|| ||–||–||39102||43-41; 73
|-
|[[Football Club Internazionale 1926-1927|1926-1927]]
|rowspan="2"|{{Bandiera|ITA 1861-1946}} {{Calcio Inter|N}}
|[[Divisione Nazionale 1926-1927|DN]]||28||10||–||–||–||–||–||–||–||–||–||28||10
|-
Riga 160 ⟶ 186:
|[[Divisione Nazionale 1927-1928|DN]]||30||17||–||–||–||–||–||–||–||–||–||30||17
|-
! colspan="3"|Totale Inter ||Internazionale !!58 ||!! 27 || ||–||–|| ||–||–|| ||–||–||58||27
|-
|[[Associazione Sportiva Roma 1928-1929|1928-1929]]
|rowspan="11"|{{Bandiera|ITA 1861-1946}} {{Calcio Roma|N}}
|[[Divisione Nazionale 1928-1929|DN]]||26||10||–||–||–||–||–||–||–||–||–||26||10
|-
|[[Associazione Sportiva Roma 1929-1930|1929-1930]]
|[[Serie A 1929-1930|A]]||24<ref>23 secondo [http://www.wikicalcioitalia.info/vcal.php?idcal=2893 Wikicalcioitalia.info], il dato è tratto da Enciclopediadelcalcio.it</ref>||11||–||–||–||–||–||–||–||–||–||2324||11
|-
|[[Associazione Sportiva Roma 1930-1931|1930-1931]]
Riga 196 ⟶ 222:
|[[Serie A 1938-1939|A]]||18||–||[[Coppa Italia 1938-1939|CI]]||–||–||–||–||–||–||–||–||18||–
|-
! colspan="3"|Totale Roma|| !!286 ||!! 4947|| ||8||–|| ||–||–|| ||–||–||294||4947
|-
|[[Gruppo Sportivo M.A.T.E.R. 1939-1940|1939-1940]]
|1939-1940
|rowspan="4" valign=center|{{Bandiera|ITA 1861-1946}} {{Calcio MATER|N}}
|[[Serie C 1939-1940|C]]||ND||ND||–||–||–||–||–||–||–||–||–||ND||ND
|-
|[[Gruppo Sportivo M.A.T.E.R. 1940-1941|1940-1941]]
|1940-1941
|[[Serie C 1940-1941|C]]||ND||ND||–||–||–||–||–||–||–||–||–||ND||ND
|-
|[[Gruppo Sportivo Motori Alimentatori Trasformatori Elettrici Roma 1941-1942|1941-1942]]
|1941-1942
|[[Serie C 1941-1942|C]]||ND||ND||–||–||–||–||–||–||–||–||–||ND||ND
|-
|[[Gruppo Sportivo Motori Alimentatori Trasformatori Elettrici Roma 1942-1943|1942-1943]]
|1942-1943
|[[Serie B 1942-1943|B]]||29||5||[[Coppa Italia 1942-1943|CI]]||1||–||–||–||–||–||–||–||30||5
|-
! colspan="3"|Totale M.A.T.E.R. !!ND !! ND|| ||–||–|| ||–||–|| ||–||–||ND||ND
|-
! colspan="3"|Totale carriera !!ND475+ !! ND-41, 152+|| ||9||–|| ||–||–|| ||–||–||ND484+||ND-41, 152+
|-
|}
 
=== Cronologia presenze e reti in Nazionalenazionale ===
{{Cronoini|ITA 1861-1946||M}}
{{Cronopar|22/03/-3-1925|Torino|ITA 1861-1946|7|0|FRA|-|Amichevole}}
{{Cronopar|18/06/-6-1925|Lisbona|PRT|1|0|ITA 1861-1946|-|Amichevole}}
{{Cronopar|04/4-11/-1925|Padova|ITA 1861-1946|2|1|YUG 1918-1943|-|Amichevole}}
{{Cronopar|08/8-11/-1925|Budapest|HUN 1918-1940|1|1|ITA 1861-1946|-|Amichevole}}
{{Cronopar|17/01/-1-1926|Torino|ITA 1861-1946|3|1|CSK|-|Amichevole}}
{{Cronopar|21/03/-3-1926|Torino|ITA 1861-1946|3|0|IRL|1|Amichevole}}
{{Cronopar|18/04/-4-1926|Zurigo|CHE|1|1|ITA 1861-1946|-|Amichevole}}
{{Cronopar|09/05/9-5-1926|Milano|ITA 1861-1946|3|2|CHE|-|Amichevole}}
{{Cronopar|18/07/-7-1926|Stoccolma|SWE|5|3|ITA 1861-1946|-|Amichevole}}
{{Cronopar|30/01/-1-1927|Ginevra|CHE|1|5|ITA 1861-1946|-|Amichevole}}
{{Cronopar|20/02/-2-1927|Milano|ITA 1861-1946|2|2|CSK|-|Amichevole}}
{{Cronopar|29/05/-5-1927|Bologna|ITA 1861-1946|2|0|ESP 1875-1931|-|Amichevole}}
{{Cronopar|23/-10/-1927|Praga|CSK|2|2|ITA 1861-1946|-|Coppa Internazionale}}
{{Cronopar|06/6-11/-1927|Bologna|ITA 1861-1946|0|1|AUT|-|Coppa Internazionale}}
{{Cronopar|25/03/-3-1928|Roma|ITA 1861-1946|4|3|HUN 1918-1940|-|Coppa Internazionale}}
{{Cronopar|22/04/-4-1928|Gijón|ESP 1875-1931|1|1|ITA 1861-1946|-|Amichevole}}
{{Cronopar|29/05/-5-1928|Amsterdam|FRA|3|4|ITA 1861-1946|-|Olimpiadi|1928|PrimoOttavi di turnofinale}}
{{Cronopar|04/06/4-6-1928|Amsterdam|ESP 1875-1931|1|7|ITA 1861-1946|1|Olimpiadi|1928|Quarti di finale (ripetizione)}}
{{Cronopar|07/06/7-6-1928|Amsterdam|URY|3|2|ITA 1861-1946|-|Olimpiadi|1928|SemifinaliSemifinale}}
{{Cronopar|09/06/9-6-1928|Amsterdam|EGY 1922-1952|3|11|ITA 1861-1946|-|Olimpiadi|1928|Finale 3º e 4º posto|||<small>'''3º Postoposto'''</small>}}
{{Cronopar|11/-11/-1928|Roma|ITA 1861-1946|2|2|AUT|-|Amichevole}}
{{Cronopar|25/01/-1-1931|Bologna|ITA 1861-1946|5|0|FRA|-|Amichevole}}
{{Cronopar|20/05/-5-1931|Roma|ITA 1861-1946|3|0|SCO|-|Amichevole}}
{{Cronopar|15/-11/-1931|Roma|ITA 1861-1946|2|2|CSK|1|Coppa Internazionale}}
{{Cronopar|14/02/-2-1932|Napoli|ITA 1861-1946|3|0|CHE|-|Coppa Internazionale}}
{{Cronopar|28/-10/-1932|Praga|CSK|2|1|ITA 1861-1946|-|Coppa Internazionale|13=<small>[[Capitano (calcio)|Cap.]]</small>}}
{{Cronofin|26|3|100|}}
 
=== Statistiche da allenatore ===
==== Nazionale ====
{{...|calciatori italiani}}
 
==== Panchine da commissario tecnico della nazionale italiana ====
{{Cronoini|ITA||M}}
{{Cronopar|28-9-1974|Zagabria|YUG 1943-1992|1|0|ITA|<small></small>|Amichevole|||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|20-11-1974|Rotterdam|NLD|3|1|ITA|<small>[[Roberto Boninsegna]]</small>|QEuro|1976||||<small>Cap:[[Dino Zoff|D. Zoff]]</small>}}
{{Cronopar|29-12-1974|Genova|ITA|0|0|BGR 1971-1990|<small></small>|Amichevole|||||<small>Cap:[[Dino Zoff|D. Zoff]]</small>}}
{{Cronopar|19-4-1975|Roma|ITA|0|0|POL|<small></small>|QEuro|1976||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|5-6-1975|Helsinki|FIN|0|1|ITA|<small>[[Giorgio Chinaglia]]</small>|QEuro|1976||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|8-6-1975|Mosca|URS 1955-1980|1|0|ITA|<small></small>|Amichevole|||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>|Mosca (Russia)}}
{{cronofin|6|2}}
 
==== Panchine dacome commissariocommissione tecnicotecnica della nazionale italiana in coppia con [[Bearzot]] ====
{{Cronoini|ITA||M}}
{{Cronopar|27-9-1975|Roma|ITA|0|0|FIN|<small></small>|QEuro|1976||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|26-10-1975|Varsavia|POL|0|0|ITA|<small></small>|QEuro|1976||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|22-11-1975|Roma|ITA|1|0|NLD|<small>[[Fabio Capello]]</small>|QEuro|1976||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|30-12-1975|Firenze|ITA|3|2|GRC 1975-1978|<small>2 [[Paolino Pulici]]<br />[[Giuseppe Savoldi]]</small>|Amichevole|||||<small>Cap:[[Dino Zoff|D. Zoff]]</small>}}
{{Cronopar|7-4-1976|Torino|ITA|3|1|PRT|<small>[[Giancarlo Antognoni]]<br />[[Francesco Graziani]]<br />[[Paolino Pulici]]</small>|Amichevole|||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|23-5-1976|Washington|USA|0|4|ITA|<small>[[Fabio Capello]]<br />[[Francesco Graziani]]<br />[[Paolino Pulici]]<br />[[Francesco Rocca (calciatore)|Francesco Rocca]]</small>|Torneo del Bicentenario|||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|28-5-1976|New York|ENG|3|2|ITA|<small>2 [[Francesco Graziani]]</small>|Torneo del Bicentenario|||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
{{Cronopar|31-5-1976|New Haven|BRA 1968-1992|4|1|ITA|<small>[[Fabio Capello]]</small>|Torneo del Bicentenario|||||<small>Cap:[[Giacinto Facchetti|G. Facchetti]]</small>}}
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==== Nazionale ====
* {{Calciopalm|Bronzo olimpico|1}}
:{{OE|Calcio|1928}} 4 presenze, una rete.
* [[Coppa Internazionale]]: 1
:[[Coppa Internazionale 1927-1930|1927-1930]]
 
=== Allenatore ===
* [[Coppa Internazionale]]
[[File:1964 Scudetto tie-breaker - Fulvio Bernardini (Bologna FC).jpg|thumb|L'allenatore Bernardini viene portato in trionfo dalla squadra al termine del vittorioso spareggio di Roma del 7 giugno 1964 contro la [[Grande Inter]] (2-0), che valse al Bologna il 7º e fin qui ultimo scudetto della sua storia.]]
:[[Coppa Internazionale 1927-1930|1927-1930]] 3 presenze, nessuna rete.
 
=== Allenatore ===
==== Club ====
===== Competizioni nazionali =====
* {{Calciopalm|Campionato italiano Serie C|21}}
:MATER: [[Serie C 1941-1942|1941-1942]] <small>(girone finale A)</small>
* {{Calciopalm|Campionato italiano|2}}
:Fiorentina: [[Serie A 1955-1956|1955-1956]]
:Bologna: [[Serie A 1963-1964|1963-1964]]
* {{Calciopalm|Coppa Italia|1}}
:Lazio: [[Coppa Italia 1958|1958]]
 
*{{Calciopalm|Serie C|2}}
:M.A.T.E.R.: [[Serie C 1939-1940|1939-1940]], [[Serie C 1941-1942|1941-1942]]
 
===== Competizioni internazionali =====
*[[ {{Calciopalm|Coppa Grasshoppers]]: |1}}
:Fiorentina: 1952-1957
* {{Calciopalm|Coppa Mitropa|1}}
:Bologna: [[Coppa Mitropa 1961|1961]]
 
==== Individuale ====
* [[Marcatori dei campionati italiani di calcio|Capocannoniere]] della [[Prima Divisione]]: 1
:{{Bandiera|ITA 1861-1946}} [[Società Sportiva Lazio|Lazio]]: [[Prima Divisione 1922-1923|1922-1923]] <small>(21 gol)</small>
* [[Seminatore d'oro]]: 1
:Fiorentina: [[Serie A 1955-1956|1955-1956]]
{{colonne fine}}
 
==bibliografia==
* I campioni del giorno. [[Ennio Vierio]]. Fascicolo della [[gazzetta dello sport]]. 31 marzo [[1933]]. N.6
 
==Riconoscimenti==
Riga 318 ⟶ 347:
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* I campioni del giorno. [[Ennio Vierio]]. Fascicolo della [[gazzetta dello sport]]. 31 marzo [[1933]]. N.6
 
==Altri progetti==
Riga 323 ⟶ 355:
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{FIGC|144}}
*{{Enciclopediadelcalcio|Bernardini}}
*{{cita web|url=http://www.wikicalcioitalia.info/vall.php?idall=55|titolo=Statistiche da allenatore su Wikicalcioitalia.info}}
 
{{NazionaleItalia italianamaschile calcio Coppa Internazionale 1927-1930}}
{{NazionaleItalia italianamaschile Olimpiadicalcio olimpiadi 1928}}
{{NazionaleItalia italianamaschile calcio Coppa Internazionale 1931-1932}}
{{Capocannonieri della Serie A}}
{{CT nazionale italiana di calcio}}
{{Presidenti FIGC}}
{{Hall of Fame del calcio italiano}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|calcio}}
 
[[Categoria:Calciatori della Nazionale italiana]]
[[Categoria:Presidenti della FIGC]]
[[Categoria:Italiani vincitori di medaglia di bronzo olimpica]]
[[Categoria:Dirigenti del Brescia Calcio]]
[[Categoria:Allenatori di calcio campioni d'Italia]]
[[Categoria:Calciatori della nazionale italiana]]
[[Categoria:Commissari tecnici della nazionale di calcio dell'Italia]]
[[Categoria:Dirigenti del Brescia Calcio]]
[[Categoria:Membri della Hall of Fame del calcio italiano]]
[[Categoria:Commissari tecniciPresidenti della Nazionale italianaFIGC]]
[[Categoria:Sepolti nel cimitero del Verano]]
[[Categoria:Studenti dell'Università commerciale Luigi Bocconi]]
[[Categoria:Vincitori di medaglia di bronzo olimpica per l'Italia]]
[[Categoria:Capocannonieri della Serie A]]